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torre egger i ragni alla ovest

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torre egger i ragni alla ovest
LA PROVINCIA
37
MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE 2010
[montagna]
a cura di Giorgio Spreafico - [email protected]
E’ alta solo 2850 metri, eppure è considerata una delle montagne più difficili
del mondo. Si chiama Torre Egger, sta in
Patagonia, spalla a spalla con il mitico
Cerro Torre, ma sta anche nel cuore dell’alpinismo lecchese e dunque italiano,
ed è proprio quel cuore a sussultare in
queste ore. Perché? Perché due "Ragni" di
Lecco sono pronti a lanciare lassù la loro
sfida. E perché, facendolo, raccolgono e
tengono ben stretto il sogno che proprio
un "maglione rosso" della Grignetta, un
giovane fuoriclasse, inseguì nella seconda metà degli anni ottanta.
Lui si chiamava Paolo Crippa, aveva 24
anni, era di Valmadrera. Era il gennaio del
1990 quando morì con la compagna di
cordata Eliana De Zordo, bellunese di Alleghe, mentre tentava l’inviolata parete
ovest della Egger.
Loro, i ragazzi che si preparano a catapultarsi dall’altra parte del mondo, sono Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi.
Di Varese il primo, comasco di Villa Guardia (ma ora trapiantato a Laglio) il secondo, l’uno e l’altro talenti cristallini che a
dispetto della verde età - hanno rispettivamente 26 e 28 anni - hanno già lasciato il segno nelle cronache del verticale.
E’ ancora inviolata, l’impressionante muraglia occidentale della Egger, una parete
di mille metri, un’architettura mozzafiato fatta di granito rosso, orlata di neve e
ghiaccio. Dal ’90 in qua ha respinto gli assalti di altre grandi cordate italiane: Ermanno Salvaterra ci ha provato con
Adriano Cavallaro; Andrea Sarchi con
Pietro Dal Pra e Lorenzo Nadali. Già questa circostanza dice quanto visionario e
quanto avanti rispetto ai tempi fosse il
progetto che Crippa aveva inseguito, e inseguito cocciutamente, visto che già
nell’86 un suo tentativo era andato a vuoto con una squadra ufficiale del Cai Valmadrera, della quale faceva parte (con
Gian Battista Crimella, Paolo Cesana,
Gianbattista Villa e Domenico Chindamo)
quel Maurizio Maggi che avrebbe affiancato Paolo anche nella prima parte della
spedizione poi finita in tragedia.
Proprio in questi giorni è stato pubblicato "Torre Egger, solo andata", che racconta la storia umana e alpinistica di "Cipo"
(così lo chiamavano gli amici) ed Eliana, e il progetto che si annuncia suona
quasi come una risposta al richiamo forte alla memoria rappresentato dal libro.
La nuova spedizione, una spedizione ufficiale del Gruppo Ragni, sarà un regalo
di Natale visto che Bernasconi e Della Bordella lasceranno l’Italia proprio il 25 dicembre, con davanti cinquanta giorni tondi per cercare di mettere le mani sul loro sogno.
Ci sono piani fatti a tavolino, naturalmente. Piani che prevedono di attaccare la
Ovest lungo il suo spigolo di sinistra. «Chi
ci ha provato in piena parete si è ritrovato ben presto a dover fare i conti con difficoltà sostenutissime, da artificiale, e anche con il tiro delle scariche» spiega Matteo Bernasconi, guida alpina, nel dicembre del 2008 già protagonista di un clamoroso blitz al Cerro Torre (in vetta a soli sette giorni dalla partenza dall’Italia)
con il valtellinese Fabio Salini, prima cordata interamente italiana riuscita a ripetere la grandiosa via dei "Ragni" di Lecco lungo la Ovest, capolavoro di Casimiro Ferrari, Mario Conti, Pino Negri e Daniele Chiappa.
«Lo spigolo sembra essere più arrampicabile, un po’ più rotto com’è - aggiunge
l’alpinista lariano - E’ anche più riparato,
più sicuro. Nella parte superiore si impenna, diventa strapiombante e dunque
probabilmente ci costringerà a progredire per qualche tratto anche in artificiale,
ma più su speriamo di poter andare verso sinistra a prendere una linea di fessure che ci porterebbe al colle che separa la
Egger dalla Punta Herron. Da lì non ci resterebbero più molti tiri di corda per puntare finalmente alla vetta».
E’ il Col de Lux, quella forcella. A battezzarlo così sono stati nel 2005 il tedesco
Thomas Huber e lo svizzero Andi
Schnarf, durante il tentativo di concate-
IERI E OGGI
A sinistra Matteo Della Bordella e Matteo
Bernasconi: partiranno a Natale per tentare la parete già sognata (a destra) da Eliana
De Zordo e dall’altro
"ragno" Paolo Crippa.
Torre Egger I Ragni sulla Ovest
Rivive il sogno di Eliana e Paolo
Vent’anni fa il lecchese Crippa e la bellunese De Zordo non tornarono dalla
spedizione in Patagonia: la loro parete è ancora inviolata e altri due "maglioni
rossi", il varesino Della Bordella e il lariano Bernasconi, sono pronti a tentarla
namento di tutte le cime del gruppo del
Torre, un grande sogno che avrebbe fatto naufragio poco oltre e che sarebbe riuscito nel gennaio del 2009 all’italo-argentino Rolando Garibotti e all’americano
Colin Haley.
La linea lungo la quale Bernasconi e Della Bordella sperano di poter sbucare in cima salendo dal colle della Herron è proprio quella di Huber e Schnarf, che pur
ripercorrendone grossomodo la scalata
non trovarono tracce del passaggio di Bru-
Mille metri
di granito,
già respinte
altre cordate
italiane
La partenza
a Natale
no De Donà e Giuliano Giongo, l’agordino e il meranese che nel marzo del 1980
firmarono in stile alpino (in quattro giorni tra salita e discesa) la seconda salita di
sempre della Egger.
«In tutto sono sei tiri - ci spiega a proposito del balzo tra colle e vetta Ermanno
Salvaterra, il fuoriclasse trentino che del
gruppo del Cerro Torre è l’indiscusso re e
che lassù ci è stato - I primi tre sono di sesto grado, la lunghezza di corda successiva è di ghiaccio fino agli 80 gradi, la se-
guente sì infila in uno stretto tunnel di neve e ne precede una facile di uscita in vetta».
Proprio Salvaterra è stato l’alpinista che
fin qui è salito più alto sulla Ovest della
Egger. A costringerlo a ripiegare fu un mix
di difficoltà tecniche e ambientali. Il suo
tentativo venne lanciato proprio sulla sinistra della parete, verso lo spigolo che
già la superstar lecchese Casimiro Ferrari aveva adocchiato e sul quale vorrebbero muoversi anche i due "Ragni" che preparano la grande avventura di fine anno
e che dunque sono "avvisati": ad attenderli c’è un osso duro, durissimo.
Proprio questa, però, è la bellezza della
sfida. Bernasconi ha dalla sua la perfetta
conoscenza della logistica e dell’approccio al versante occidentale del gruppo del
Torre. E’ anche un veterano della Patagonia, visto che ha già partecipato a spedizioni anche al San Lorenzo (dove nel marzo del 2006 ha aperto una nuova via insieme al valdostano Hervé Barmasse, al
"ragno" valtellinese Giovanni Ongaro e al
ticinese Lorenzo "Pala" Lanfranchi) e al
Cerro Piergiorgio, con gli stessi Barmasse
e Ongaro e con Christian Brenna, altro
"maglione rosso" della Grignetta.
L’esperienza specifica di Bernasconi in
questo senso sarà un punto di riferimento per Matteo Della Bordella, che invece
sarà al debutto sulle più selvagge montagne del Sud America e che, forte di una
formidabile e frenetica attività sulle Alpi,
sarà alla seconda spedizione dopo quella dell’estate 2009 in Groenlandia con l’altro "ragno" Simone Pedeferri, canturino
trapiantato in Val Masino, con lo stesso
Lorenzo Lanfranchi e con il milanese Riky
Felderer.
«Ho in testa tutta la mitologia della Patagonia - ci dice Matteo, accademico del
Cai, laurea in ingegneria, un dottorato di
ricerca in corso alla Luic di Castellanza,
varesino il cui cuore batte anche a Lecco
perché lecchese è la sua fidanzata - e dunque faccio i conti anche con le inevitabili inquietudini legate alle condizioni meteo estreme che si possono trovare laggiù.
So che sarà dura, ma è eccitante già solo
pensare di poterci provare. La parete è
fantastica, è un problema prevalentemente di roccia e dunque, per quanto lo si possa dire senza averci neanche messo le mani, mi ci vedo a mio agio. L’idea è di piazzare delle fisse per qualche centinaio di
metri per poter rilanciare la progressione
dopo ogni stop, risalendo velocemente
dal campo. Se avremo la chance, poi, tenteremo di dare l’ultima spallata in stile alpino. Non vedo l’ora, conto i giorni». Li
contano in tanti.
(Nella foto di Mario Conti, da destra il Cerro Torre, la Torre Egger con la sua inviolata parete Ovest, la Punta Herron il Cerro Standhardt)
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