Malattia da Deperimento Cronico del Cervo (CWD) Obbligatoria la
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Malattia da Deperimento Cronico del Cervo (CWD) Obbligatoria la
9-06-2007 13:29 Pagina 269 Malattia da Deperimento Cronico del Cervo (CWD) Obbligatoria la sorveglianza in Italia Daniela Meloni Cristiano Corona Cristina Casalone Elena Bozzetta I.Z.S. del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, CEA, Torino La Chronic Wasting Disease (CWD) è una malattia neurodegenerativa appartenente al gruppo delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (TSE) che colpisce alcuni ruminanti selvatici della Famiglia Cervidae ed è stata segnalata per la prima volta nel 1967 in Colorado (U.S.A.). Attualmente la malattia è stata diagnosticata solo nei cervi del Nord America, in diversi Stati U.S.A. (Colorado, Illinois, Nebraska, New Mexico, New York, South Dakota, Utah, Wisconsins, Wyoming) ed in due province del Canada (Saskatchewan, Alberta). Un caso rilevato in Sud Corea era di diretta importazione canadese. L’infezione naturale finora è stata riscontrata nel Cervo Mulo (Odocoileus hemionus), nell’alce delle Montagne Rocciose (Cervus elaphus nelsoni) e nel cervo della coda bianca (Odocoileus Virginianus) sia tenuti in cattività, sia liberi. Sebbene la prevalenza della malattia in talune aree raggiunga il 15% (Milller 2000), molti aspetti rimangono ancora da chiarire, in particolare per quanto riguarda le origini e le modalità di trasmissione della CWD, così pure come l’eventuale esistenza di ceppi diversi o le potenziali fonti di rischio per altri animali o per l’uomo. Proprio quest’ultimo aspetto riveste una particolare importanza anche in considerazione del fatto che una correlazione fra la CWD ed alcune forme di malattia di Creutzfeldt Jakob dell’uomo non è ancora stata esclusa. Da un punto di vista clinico gli animali colpiti hanno un’età variabile tra i 17 mesi ed i 15 anni e presentano una sintomatologia che può durare da qualche giorno a qualche mese, generalmente rappresentata da dimagramento e cambiamenti comportamentali. Talvolta questi sintomi aspecifici sono accompagnati da scialorrea, atassia, tremori della testa, dilatazione esofagea, polmonite ab ingestis e, nelle fasi terminali della malattia, da polidipsia, poliuria, sguardo fisso, movi- 6 / 269 Contributi pratici 06_giugno_2007.qxp 06_giugno_2007.qxp 9-06-2007 13:29 Pagina 270 Contributi pratici menti ripetitivi, ipereccitabilità, sincope. La maggior parte degli animali soccombe 3 o 4 mesi dopo la comparsa dei primi sintomi, sebbene esistano variabilità interspecifiche. Per quanto riguarda la diagnosi, il quadro anatomo patologico rivela soltanto uno stato di cachessia, mentre le lesioni caratteristiche possono essere evidenziate solo dall’esame neuropatologico: come per le altre TSE, sono infatti presenti spongiosi del neuropilo, vacuolizzazioni neuronali (in particolare nei nuclei caudali del cervello, ma anche nelle celule di Purkinjie del cervelletto), astrocitosi e placche amiloidi, PAS positive, spesso circondate da vacuoli. L’esame immunoistochimico rivela che anche in questa malattia si ha accumulo di una isoforma resitente alle proteasi (PrPres o PrPsc) della proteina prionica cellulare. La deposizione si verifica principalmente nel Sistema Nervoso Centrale (SNC), dove è causa del processo neurodegenerativo, ma anche nel tessuto linfoide e negli isolotti di Langerhans del pancreas. Alla luce dei dati epidemiologici sembra plausibile l’esistenza di una barriera di specie che limita ai cervi la suscettibilità alla malattia, tuttavia è possibile la trasmissione sperimentale della CWD a bovino, pecora, capra, furetto, scoiattolo e scimmia. D’altra parte è stata recentemente dimostrata la trasmissibilità iatrogena della Scrapie al cervo. L’agente della Scrapie induce nel cervo un’encefalopatia spongiforme con accumulo di PrPsc nel SNC del tutto sovrapponibile alle lesioni indotte da CWD. Appaiono evidenti forti analogie tra CWD e Scrapie, quali ad esempio la possibilità di trasmissione orizzontale, la sintomatologia e le lesioni, tanto che la Scrapie è stata proposta come possibile origine della Chronic Wasting Disease. Le tecniche diagnostiche disponibili non consentono di differenziare le lesioni imputabili alla Scrapie da quelle indotte dalla CWD. Pur non esistendo, per ora, evidenza della circolazione delle TSE (BSE, CWD, Scrapie) nella popolazione nazionale ed europea di ungulati selvatici, è da sottolineare che il numero di ungulati selvatici sottoposti fino ad oggi in Italia ad indagini diagnostiche mirate al rilevamento delle TSE appare epidemiologicamente irrilevante. Le specie di ungulati selvatici più rappresentate in Italia sono il capriolo (Capreolus capreolus), lo stambecco (Capra ibex), il camoscio (Rupicapra rupicapra), il cervo (Cervus elaphus elaphus), il daino (Cervus dama), il muflone (Ovis aries, Ovis musuman). Un elemento rilevante può essere rappresentato dalla condivisione degli stessi pascoli alpini tra ungulati selvatici stanziali e greggi ovini, non è noto quanti di essi siano al momento esposti all’infezione. L’allineamento aminoacidico e l’analisi filogenetica della sequenza della PrPc manifestano una grande affinità tra cervo rosso (Cervus elaphus), capriolo e cervi americani, così come tra pecora, capra e camosci. Quest’ultimo gruppo presenta affinità reciproche superiori rispetto a quelle che si riscontrano con il bovino, il quale presenta una PrPc sostanzialmente differente. Si potrebbe quindi ipotizzare una recettività del camoscio alla Scrapie piuttosto che alla BSE. Il Reg. n. 36/2005 (CE), che modifica il Reg. n. 999/2001 (CE), afferma che “gli stati membri possono condurre a titolo volontario la sorveglianza per il rilevamento delle TSE in altre specie animali diverse dai bovini, ovini e caprini”. D’altra parte la TSE roadmap della European Commission del 15 luglio 2005 al punto 2.3.3. evidenzia la limitatezza dei dati di sorveglianza nei cervidi e prevede per i primi mesi del 2006 un’indagine che dovrebbe tuttavia partire da una analisi del rischio, attualmente non disponibile. Un draft paper diffuso dalla Commissione europea nei primi mesi del 2006 ha preannunciato l’effettuazione di un piano di sorveglianza con lo scopo di rivelare l’eventuale presenza di CWD negli Stati Membri; a questo è seguita l’emanazione della Decisione comunitaria 2007/182/CE del 19 marzo 2007 che rende effettivamente obbligatoria la sorveglianza della malattia in tutti gli Stati Membri dell’Unione in base alle indicazioni del “Report of the EFSA working group on a surveillance program for Chronic Wasting Disease (CWD) in the EU” del 2004. Gli stati membri sono tenuti a concludere il proprio studio entro e non oltre la fine della stagione venatoria 2007. In Italia il Ministero della Salute, con nota DGVA. VIII/29723/P-I.8.d/48 del 28 agosto 2006, anticipando l’emanazione della Decisione comunitaria 2007/182/CE, rendeva di fatto obbligatoria la sorveglianza delle TSE sui cervi. La nota ministeriale riprende ed interpreta sostanzialmente quanto anticipato nella bozza di Decisione comunitaria. Viene prevista l’esecuzione di un numero di test (600) (Tab. n. 1) sulla base di un’analisi statistica che ci permette di svelare la presenza di CWD, ovvero di altre forme di TSE, con prevalenza ≥ allo 0.5% con livello di confidenza al 95% da effettuarsi esclusivamente su capi selvatici di Cervus elaphus. Si escludono pertanto i cervi allevati sottoposti a regolare macellazione, per i quali la popolazione in Italia non è stimata essere numerosa, ed il cervo a coda bianca (Odocoileus virginianus) che non è presente in Italia. Tab. n. 1 - Distribuzione del campionamento in Italia (DGVA. VIII/29723/P-I.8.d/48 del 28 agosto 2006) Regione N° campioni Provincia autonoma Bolzano 210 Provincia autonoma Trento 99 Veneto 99 Lombardia 77 Piemonte 33 Toscana 27 Friuli Venezia Giulia 27 Valle d’Aosta 18 Emilia Romagna 10 6 / 270 9-06-2007 13:29 Pagina 271 Il prelievo deve essere eseguito su animali di età superiore ai 18 mesi con priorità per i soggetti con sintomatologia clinica riferibile a CWD, ovvero rinvenuti morti (anche in allevamento) o cacciati con preferenza per i maschi. Le Regioni devono farsi carico di sovrintendere e coordinare l’attività di campionamento. Il prelievo deve comprendere l’obex e i linfonodi retrofaringei mediali e deve essere eseguito dai veterinari facenti capo alle AA.SS.LL. di competenza territoriale. È previsto che le carcasse degli animali sottoposti a prelievo siano tenute sotto vincolo sanitario fino all’esito del test rapido, il quale viene eseguito dagli II.ZZ.SS. di pertinenza. Il CEA di Torino (Centro di Referenza Nazionale per le Encefalopatie Animali) è responsabile dell’esecuzione delle prove di conferma in caso di esito positivo, nonché della raccolta dei dati epidemiologici attraverso specifici sistemi informativi. Il test rapido viene eseguito per ciascun animale campionato sia sull’obex che sui linfonodi retrofaringei mediali. La necessità di sottoporre a test rapido il tessuto linfonodale oltre all’obex nasce dall’evidenza di una variabilità interspecifica nelle zone di primario accumulo della PrPsc. Nell’ambito delle diverse specie di cervi americani suscettibili alla malattia, infatti, l’Odocoileus virginianus (White tailed deer) e l’Odocoileus hemionus (Mule deer) evidenziano una primitiva localizzazione della PrPsc a livello dei tessuti linfonodali della testa, e secondariamente del nucleo motore dorsale del nervo vago. Nel Cervus elaphus nelsoni (Rocky mountain elk) il tessuto linfatico periferico appare invece meno coinvolto. Non esistono d’altra parte dati riguardanti l’eventuale suscettibilità dei cervi europei alla Chronic Wasting Disease, ne tanto meno informazioni circa la cinetica della deposizione della PrPsc in queste specie. Per quanto riguarda i sistemi diagnostici rapidi, in Nord America sono stati approvati 4 test dallo United States Department of Agricolture (USDA) per la sorveglianza della CWD (Tab. n. 2). Foto 1 Tronco encefalico comprendente l’obex Foto: Sandro Pellegrini (Biella) 06_giugno_2007.qxp Tab. n. 2 - Test rapidi approvati dall’USDA (Report of the EFSA working group on a surveillance program for Chronic Wasting Disease (CWD) in the EU - 2004) Produttore Metodo Tessuto ELISA Linfonodi retrofaringei (RLN) Odocoileus hemionus, Odocoileus virginianus, Cervus elaphus nelsoni VMRD, Inc, P.O. Box 502, Pullman, WA Dot Blot ELISA RLN Odocoileus hemionus, Odocoileus virginianus IDEXX Laboratories, Inc., 1 IDEXX Dr., Westbrook, ME EIA (Enzime Immunoessay) RLN Odocoileus virginianus Prion Developmental 900 Laboratories, Inc., Asbury Dr., Buffalo Grove, IL Lateral Flow, single well, cholorimetric assay RLN Odocoileus virginianus Bio-Rad Laboratories, 2000 Alfred Nobel Dr., Hercules CA L’assenza di casi diagnosticati di TSE negli ungulati selvatici europei preclude, al momento attuale, la possibilità di validazione di sistemi diagnostici rapidi specifici per le specie più diffuse in Europa. Pertanto, la Decisione comunitaria prevede che vengano utilizzati, per l’indagine sui cer- Specie vi, i test rapidi autorizzati per la sorveglianza attiva della BSE e della Scrapie ai sensi del Regolamento Europeo n. 999/2001, Allegato X Capitolo C, punti 3 e 4. I test che verranno utilizzati in Italia sono riportati in Tab. n. 3. Tab. n. 3 - Test rapidi utilizzati in Italia per la sorveglianza della CWD Produttore Metodo Tessuto Specie Bio-Rad TeSeE, BIORAD Marnes la Coquette - France ELISA sandwich Linfonodi retrofaringei mediali (RLN) Obex Cervus elaphus Prionics Check - LIA, Prionics A G, Schlieren Switzerland ELISA sandwich RLN Obex Cervus elaphus 6 / 271 Foto 2 Linfonodi retrofaringei mediali L’unica specie animale su cui è prevista la sorveglianza obbligatoria è il Cervus elaphus. Vengono ignorate specie potenzialmente sensibili dal punto di vista genetico e numericamente più rappresentate rispetto al cervo, quali il capriolo, lo stambecco ed il camoscio, anche in relazione alla prevalenza della Scrapie sul territorio italiano, che potrebbero tuttavia essere ricomprese nella sorveglianza in un prossimo futuro alla luce delle evidenze epidemiologiche sopra menzionate.