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CAPOLAVORI del CINEMA MUTO con l`ORCHESTRA SINFONICA

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CAPOLAVORI del CINEMA MUTO con l`ORCHESTRA SINFONICA
CAPOLAVORI del CINEMA MUTO
con l’ORCHESTRA SINFONICA della RAI
in occasione del Centenario di Cabiria
CAPOLAVORI del CINEMA MUTO
con l’ORCHESTRA SINFONICA della RAI
in occasione del Centenario di Cabiria
Courtesy of Charlie Chaplin Archive,
Cineteca di Bologna © Roy Export Company S.A.S.
Redazione a cura di Irene Sala
Giovedì 29 maggio - ore 20,30
Martedì 17 giugno - ore 20,30
Biglietti:
Kid Auto Races at Venice, CA (1914)
(Charlot si distingue) di Charlie Chaplin
Musiche di Timothy Brock (2013)
The Gold Rush (1925)
(La febbre dell’oro) di Charlie Chaplin
Musiche di Charlie Chaplin (1942)
Adattamento di Timothy Brock
Timothy Brock, direttore
Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone
Musiche di Ildebrando Pizzetti (Ouverture.
Sinfonia del Fuoco) e di Manlio Mazza (Cabiria)
Adattamenti di Timothy Brock
Timothy Brock, direttore
Coro Maghini
poltrona numerata in ogni settore: 20 euro
poltrona numerata in ogni settore: 15 euro
Durata totale: 1 ora e 50 minuti ca.
Mauro Borgioni, baritono
Claudio Chiavazza, maestro del coro
Durata totale: 2 ore e 45 minuti ca.
Venerdì 6 giugno - ore 20,30
Sabato 21 giugno - ore 20,30
Metropolis (1927) di Fritz Lang
Musiche di Gottfried Huppertz
Pietro Mascagni
Intermezzo dall’opera in due atti Amica (1905)
Rapsodia Satanica (1917) di Nino Oxilia
Musiche di Pietro Mascagni
Gioele Muglialdo, direttore
Durata totale: 2 ore e 20 minuti ca.
Marcello Panni, direttore
Durata totale: 1 ora e 10 minuti ca.
(posti a visibilità
leggermente ridotta)
Biglietteria Auditorium Rai - piazza Rossaro - Torino
dal martedì al venerdì 10.30 - 18.30
tel. 011/8104653 - 4961
[email protected]
KID AUTO RACES
AT VENICE, CA
THE GOLD RUSH
Regia: Henry Lehrman
Sceneggiatura: Reed Heustin
Produttore: Mack Sennett
Produzione: Keystone
Interpreti: Charles (Charlie) Chaplin
Titolo italiano: Charlot si distingue
Regia, soggetto, sceneggiatura e montaggio:
Charles (Charlie) Chaplin
Fotografia: Roland Totheroh
Scenografia: Charles D. Hall
Musica: Charles Chaplin
Interpreti e personaggi: Charles Chaplin (cercatore d’oro),
Georgia Hale (Georgia), Mack Swain (Big Jim McKay),
Tom Murray (Black Larson), Henry Bergman (Hank Curtis),
Malcolm Waite (Jack Cameron), Betty Morrisey,
Kay Desleys, Joan Lowell (amiche di Georgia)
Produzione: United Artist
Paese: Usa
Anno: 1925
Titolo italiano: La febbre dell’oro
KID AUTO RACES AT VENICE, CA
(CHARLOT SI DISTINGUE)
Il film ha un’importanza storica enorme, in quanto
questa è la prima comica in cui gli spettatori poterono vedere all’opera Charlot, il personaggio del
vagabondo creato da Chaplin.
La situazione comica è semplicissima: il Vagabondo cerca continuamente di entrare in campo, disturbando gli operatori che stanno effettuando le
riprese di una gara di auto per bambini. Il pubblico
osserva prima perplesso e poi divertito le azioni di
quel buffo omino che cerca di conquistare la scena.
THE GOLD RUSH
(LA FEBBRE DELL’ORO)
Il Vagabondo, ingenuo cercatore d’oro nell’impervio
e innevato Alaska, condivide la fame e gli stenti con
un pittoresco e ben assortito numero di altri rudi
disperati: avventurieri, fuggiaschi, derelitti che popolano un universo selvaggio e ai limiti della legge,
animati dalla febbre dell’oro e dalla volontà di rivalsa. Il lavoro di ricerca dell’oro è duro e lascia poche
soddisfazioni, se non il frequentare di tanto in tanto
il saloon della città mineraria, dove prevedibilmente il Vagabondo si innamora di Georgia, una delle
soubrette. Quest’ultima però, conscia del fascino che esercita sull’omino, si fa gioco di lui e solo
tardivamente comprende la vera natura dei propri
sentimenti nei confronti dell’uomo. Dopo alterne
vicende, il lieto fine porta con sé, come sempre in
Chaplin, una evidente critica e condanna sociale a
un mondo disumanizzante che pone al centro di
tutto il capitale.
«A parte tutto - a parte gli abiti buffi, i baffetti e gli
scarponi - volevo produrre qualcosa che commuovesse la gente. Cercavo l’atmosfera dell’Alaska, con
Giovedì 29 maggio
ore 20,30
una storia d’amore dolce, poetica, eppure comica.
[...] Volevo che il pubblico piangesse e ridesse. Quale che sia la sua opinione su questo film, perlomeno
io sarò riuscito a restare fedele alla mia idea originale». (Charlie Chaplin)
Secondo Timothy Brock, quella de La febbre dell’oro, è
una delle più profonde ed oscure partiture composte
da Chaplin, capace non solo di dar conto del lavoro
sulla dimensione melodica e armonica in cui si muove il compositore, ma anche di rivelare la capacità di
cura e di finezza del dettaglio. La partitura del film
è stata composta da Chaplin nel 1942 (17 anni dopo
la prima uscita del film), con l’aiuto del pianista e
arrangiatore Max Terr. Chaplin, in un’ottica propria
da regista cinematografico, compone una colonna
sonora caratterizzata da quelli che sono i suoi tipici
trademarks (oscuri e melanconici passaggi per archi,
l’onnipresente arpa e la forza brutale degli ottoni) che
sia funzionale all’immagine, focalizzando la propria
attenzione sulla dimensione melodica e creando musiche che siano diretta espressione dei sentimenti e
delle emozioni che il film mette in scena.
METROPOLIS
Regia: Fritz Lang
Sceneggiatura: Thea von Harbou
Fotografia: Karl Freund, Günther Rittau
Scenografia: Otto Hunte, Erich Kettelhut,
Karl Vollbrecht
Costumi: Aenne Willkom
Musica: Gottfried Huppertz
Interpreti e personaggi: Brigitte Helm (Maria),
Alfred Abel (John Fredersen), Gustav Frölich (Freder),
Rudolf Klein-Rogge (Rotwang)
Produzione: Erich Pommer per UFA
Paese: Germania
Anno: 1927
FILMPHILHARMONIC EDITION
Film by courtesy of Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung,
Music by courtesy of European Filmphilharmonic Institute.
METROPOLIS
Metropolis è una città del futuro, caratterizzata
dalla netta contrapposizione tra la classe dei lavoratori (che vivono nei sotterranei) e quella dei
milionari tecnocrati, che godono un’esistenza
spensierata e libera da preoccupazioni materiali. Freder, figlio di Johann Fredersen, vede un
giorno apparire dalle profondità di Metropolis
un gruppo di bambini guidati da una giovane
donna, Maria. Colpito dalla sua bellezza, Freder
la cerca nei sotterranei, dove scopre una realtà di
dolore, miseria e sfruttamento della quale ignorava l’esistenza. Ispirato dai discorsi di Maria, il
giovane decide così di scambiare la sua vita con
quella di un operaio. Intanto, poiché tra i lavoratori sfruttati serpeggia il malcontento, Fredersen
complotta con lo scienziato Rotwang per aizzare
le folle di operai alla rivolta e avere dunque un
pretesto per soffocare ogni germe di rivolta.
Rotwang crea così un doppio diabolico di Maria,
che spinge gli operai alla distruzione delle macchine, provocando l’inondazione del sottosuolo...
L’aforisma che chiude il film - “Mediatore tra il
cervello e le mani deve essere il cuore” - suggella
la cupa riflessione di Fritz Lang sugli effetti disumanizzanti dell’industrializzazione, delimitandoli e ricomponendoli in un accordo simbolico
tra tecnocrazia e lavoro operaio. Massimo sforzo
produttivo dell’industria cinematografica tedesca, Metropolis ha simbolicamente percorso tutta
la storia del cinema e del costume, entrando prepotentemente nell’immaginario collettivo.
Gottfried Huppertz dal punto di vista esteticostilistico si colloca nella transizione dell’inizio del
ventesimo secolo che, partendo dal tardo romanticismo, si spinge fino alla scrittura seriale e dodecafonica. Il suo linguaggio incisivo e avvolgente evidenzia l’idea leitmotivica wagneriana che
egli associa a un’opulenza sonora che richiama
sia Richard Strauss sia il seducente cromatismo
di Scrjabin mentre, in alcuni momenti, anticipa il
percussivismo ritmico proprio di Prokof’ev.
Venerdì 6 giugno
ore 20,30
CABIRIA
Regia, soggetto e sceneggiatura: Giovanni Pastrone
Didascalie e nomi dei personaggi: Gabriele D’Annunzio
Fotografia: Augusto Battagliotti, Natale Chiusano,
Segundo De Chómon, Vincent C. Dénizot, Carlo
Franzeri, Gatti, Giovanni Tomatis
Scenografia: Romano Luigi Borgnetto,
Camillo Innocenti [?]
Effetti speciali: Segundo De Chómon
Musica: Ildebrando Pizzetti (Sinfonia del fuoco),
Manlio Mazza
Interpreti e personaggi: Lydia Quaranta (Cabiria,
Elissa), Teresa Marangoni (Croessa), Umberto Mozzato
(Fulvio Axilla), Bartolomeo Pagano (Maciste), Dante
Testa (Karthalo), Italia Almirante Manzini (Sofonisba),
Edouard Davesnes (Annibale, Asdrubale),
Raffaele Di Napoli (Bodastoret)
Produzione: Itala Film
Anno: 1914
Martedì 17 giugno
ore 20,30
Copia restaurata con didascalie italiane
35mm, poliestere, 3102 m, 169’ a 16 f/s, colore
(Desmetcolor da originale imbibito e virato), aspect
ratio 1:1,33
CABIRIA
Il restauro di Cabiria è stato realizzato nel 2006
dal Museo Nazionale del Cinema.
III secolo a.C. L’eruzione dell’Etna provoca la distruzione della città. La piccola Cabiria, figlia di
Batto, fugge con la nutrice Croessa. Ma i pirati
catturano entrambe e le portano a Cartagine. Cabiria, che sta per essere sacrificata al dio Moloch
dal sacerdote Khartalo, è salvata da Fulvio Axilla
e dallo schiavo Maciste. Denunciati dal bettoliere
Bodastoret, essi riescono a fuggire ma Maciste,
prima di essere catturato, consegna Cabiria a
Sofonisba, figlia di Asdrubale e promessa sposa
di Massinissa, re di Numidia. La guerra fra Roma
e Cartagine si inasprisce: Annibale varca le Alpi,
Asdrubale stringe alleanza con Massinissa. Passano gli anni e Fulvio ritorna a Cartagine dove riesce a liberare Maciste. Intanto Cabiria, è riconsegnata da Sofonisba a Khartalo, ma è nuovamente
salvata da Maciste. Catturata di nuovo, è data per
morta; ma Sofonisba, che Scipione vincitore vorrebbe come preda di guerra, confessa a Fulvio e
a Maciste, prima di avvelenarsi, che la fanciulla
è viva.
Opera fondamentale per lo sviluppo del linguaggio cinematografico, culmine del cinema muto
italiano, si impose anche come modello di affermazione culturale del cinema. Per conseguire
questo obiettivo, Giovanni Pastrone non attribuì
solamente la paternità dell’opera a Gabriele
d’Annunzio, ma richiese anche un consono accompagnamento musicale, commissionandolo a
Ildebrando Pizzetti. Il compositore parmense realizzerà però soltanto un brano - la Sinfonia del
fuoco - affidando il resto del commento musicale
al suo allievo Manlio Mazza.
«Il filosofo Wittgenstein scrisse di aver riso quando sentì qualcuno osservare quanto mirabili dovessero apparire i fulmini agli uomini primitivi,
come se oggi fossero meno straordinari. Così è
per un film come Cabiria, che non richiede nessuna particolare indulgenza o spiegazione».
(Martin Scorsese)
La partitura originale di Cabiria di Manlio Mazza
e l’ouverture che la precede composta da Ildebrando Pizzetti sono state restaurate dal Maestro
Timothy Brock.
Il Museo Nazionale del Cinema ringrazia la Filarmonica 900 del Teatro Regio di Torino e, in particolare, i Professori Atos Canestrelli, Luigi Picatto,
Roberto Baiocco e il Maestro Andrea Ravizza per
le preziose ricerche preliminari al restauro.
Regia: Nino Oxilia
Soggetto: Alfa (Alberto Fassini), Fausto Maria Martini
Sceneggiatura: Alfa
Fotografia: Giorgio Ricci
Musica: Pietro Mascagni
Interpreti e personaggi: Lyda Borelli (contessa Alba
d’Oltrevita), Andrea Habay (Tristano), Ugo Bazzini
(Mefisto), Giovanni Cini (Sergio), Alberto Nepoti
Produzione: Cines
Paese: Italia
Anno: 1917
RAPSODIA
SATANICA
Sabato 21 giugno
ore 20,30
Prima della proiezione è in programma l’esecuzione
dell’Intermezzo dall’opera in due atti Amica
di Pietro Mascagni
AMICA
Concepita all’inizio del ‘900 come dramma lirico su
libretto di Paul Bérel, pseudonimo dell’editore Paul
de Choudens che la pubblicò, Amica fu rappresentata
al Théâtre du Casino di Montecarlo nel 1905. è l’unica
opera di Mascagni in lingua francese e, al pari della
maggior parte dei suoi lavori, non fu quasi più rappresentata fino ad anni recenti.
Eppure l’opera offre pagine di carattere sinfonico, oltre che vocale, di grande impatto emotivo: fra queste
spicca l’Intermezzo che apre il secondo atto e che riassume i differenti momenti drammatici della vicenda,
ambientata sulle Alpi piemontesi, che nell’ambito
dell’opera verista narra dell’amore di Amica, conteso
fra due fratelli. Questo Intermezzo a buon diritto può
accostarsi ad analoghe pagine del melodramma
italiano, rivestendo un’autonomia sinfonica non disgiunta naturalmente da forti impulsi espressivi.
ndr
RAPSODIA SATANICA
Alba d’Oltrevita, anziana dama dell’alta società, stipula con Mefisto un patto per riacquistare la giovinezza e la bellezza perdute: in cambio le viene posto
il divieto di innamorarsi. La rinnovata bellezza di Alba
accende il desiderio di due giovani fratelli, Tristano e
il sensibile Sergio, che si innamorano perdutamente
di lei. Sergio, rifiutato dalla donna, si uccide. Mentre
Alba crede di poter coronare il suo sogno d’amore con
Tristano, Mefisto le rammenta la violazione del patto
e, coprendola con il suo mantello, la fa ritornare vecchia. Non resistendo a tanto dolore, Alba si spegne
nel giardino del suo castello.
Realizzato nel 1915 e presentato solo due anni più
tardi, Rapsodia satanica di Nino Oxilia è uno dei primi
e compiuti esempi dell’accostarsi di un compositore di professione alla realizzazione di una colonna
sonora. Quando Pietro Mascagni firma il contratto
con la Cines non ha ancora ben chiaro lo sforzo che
comporterà la realizzazione delle musiche per il film.
Infatti, anche se la durata dell’opera è inferiore all’ora,
il metodico lavoro al cronografo, necessario per sincronizzare la musica alle immagini, porterà via molto
tempo e richiederà altrettanta pazienza. Gli sforzi del
compositore saranno però ben ricompensati quando,
assistendo in sala di proiezione alle prove di sincrono,
queste risulteranno perfette da cima a fondo.
E, ovviamente, Mascagni non solo raggiunge la perfezione tecnica ma crea anche un’opera che certa
critica coeva vede addirittura come superiore al film
di cui essa è commento musicale, tanto che in alcuni
casi si scrive che “la musica - bellissima! - ha soverchiato la cinematografia”. A fronte della durata originale di 55 minuti, il restauro realizzato dalla Cineteca
di Bologna del film raggiunge appena i 44 minuti.
Per questo - come rileva Marcello Panni - si rendono
necessari alcuni tagli soprattutto nella Parte Prima
(mentre il Prologo e la Parte Seconda più o meno
coincidono con la durata della pellicola). I tagli suggeriti coinvolgono due ripetizioni della stessa musica
e non tolgono nulla alla partitura ma permettono di
“centrare” i sincroni evidenti (l’apparizione di Mefisto
sugli alberi, la ballata di Chopin suonata da Lyda Borelli, lo sparo fuori scena del fratello suicida). Si tratta
di sincroni complessi, ai quali Mascagni si era applicato accanitamente con metodi artigianali e pioneristici, ma con risultati di grande efficacia che fanno
di Rapsodia Satanica un momento di congiunzione
straordinario della Storia del Cinema e della Musica.
Note a cura di Fabio Pezzetti
INTERPRETI
TIMOTHY BROCK
Nato ad Olympia nello stato di Washington nel 1963,
è attivo come direttore e compositore, specializzato
nel repertorio della prima metà del XX secolo e in
rappresentazioni di film muti con accompagnamento musicale. Tra le sue composizioni si segnalano tre
sinfonie, due opere e diversi concerti per strumento solista e orchestra a cui si aggiungono più di 20
colonne sonore originali per film muti e oltre 30
prime esecuzioni per il Nord America di autori quali
Šostakovič, Eisler, Schulhoff ed altri.
Riconosciuto come uno dei massimi esperti al
mondo nel campo della musica per film, Brock ha
diretto importanti orchestre quali Royal Philarmonic
Orchestra, Los Angeles Chamber Orchestra, Chicago
Symphony, BBC Symphony Orchestra della Radio
Austriaca, Orchestra di S. Cecilia, Filarmonica di Rotterdam, Tonhalle di Zurigo, Orchestra della Suisse
Romande, Orchestra della Toscana, del Teatro Massimo di Palermo, del Comunale di Bologna e le principali orchestre francesi; il prossimo anno tornerà per
la terza volta alla Chicago Symphony, per la seconda
volta al Barbican Center con la BBC Symphony Orchestra ed è ospite ogni anno della Konzerthaus
di Vienna. Nel dicembre del 2011 ha debuttato
alla Salle Pleyel di Parigi; nel corso della stagione
2011/12 si è esibito per due volte con la New York
Philharmonic e dirigerà due nuove produzioni dei
capolavori di Prokof’ev Alexander Nevskij e Ivan il
Terribile a Parigi e Lione e debutterà a Singapore,
Hong Kong e in Malesia. Timothy Brock ha scritto
musiche per film di Buster Keaton (The General, One
Week e Steamboat Bill Jr), Ernst Lubitsch (Il ventaglio
di Lady Windermere), Robert Wiene (Il Gabinetto del
Dr Caligari), F.W. Murnau (Faust, Aurora), Fu Mattia
Pascal, un capolavoro della cinematografia europea
degli anni Venti, e per Three Bad Man l’ultimo western muto di John Ford; inoltre ha restaurato celebri
colonne sonore quali Nuova Babilonia di Šostakovič
e Cabiria di Pizzetti/Mazza.
Recentemente ha ricevuto commissioni per nuove
partiture dalla Los Angeles Chamber Orchestra,
dalla Konzerthaus di Vienna, dall’Orchestra di Lione,
dalla 20th Century Fox e dal Teatro la Zarzuela di
Madrid. Nel 1999 la Fondazione Chaplin ha chiesto a
Brock di restaurare la partitura originale per “Tempi
Moderni”: da quel momento è iniziata una proficua
collaborazione tra la famiglia Chaplin e la Cineteca
Nazionale di Bologna che ha portato al restauro
delle musiche originali di tutti i grandi capolavori di
Charlie Chaplin, che Brock ha eseguito praticamente
in tutto il mondo.
GIOELE MUGLIALDO
Musicista eclettico e versatile, si diploma in composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio G. Verdi di Torino; si perfeziona in direzione d’orchestra con docenti della scuola russa tra i quali Yuri
Ahronovitch. Ottiene il secondo posto al “IV Inter-
CORO MAGHINI
Il Coro Maghini, intitolato a una delle figure più
significative della vita musicale di Torino - Ruggero Maghini, direttore del Coro Rai dal 1950 per
oltre vent’anni - si è costituito nel giugno 1995
in occasione di una produzione con l’ Orchestra
national Cours and Competition” di Budapest dove
dirige l’Orchestra Sinfonica Ungherese. Fondamentale l’incontro con Nello Santi, che segue per diversi
anni in varie produzioni. Ha diretto orchestre quali
Filarmonica Arturo Toscanini, ‘I Pomeriggi Musicali’
di Milano, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna, Orchestra
Filarmonica Italiana, Orchestra del Teatro Coccia di
Novara, Orchestra dell’Ente Concerti ‘Marialisa De
Carolis’ di Sassari, Orchestra del Teatro Donizetti di
Bergamo, Westfalen Symphony Orchestra, Solisten
der Essener Philharmoniker, Rousse State Philharmonic, Orchestra di Stato di Salonicco, Orchestra di
Plovdiv, Orchestra del Teatro ‘Novaja Opera’ di Mosca, Orchestra Sinfònica Nacional del Perù.
Collabora con prestigiose istituzioni europee e si
è esibito in teatri e sale quali Teatro dal Verme di
Milano, Comunale di Sassari, Donizetti di Bergamo,
Municipale di Piacenza, Coccia di Novara, Bibiena
di Mantova, Mancinelli di Orvieto, Bonci di Cesena, Politeama Rossetti (Trieste), Museo Franz Listz
(Budapest), Herkules Saal (Monaco), Meistersinger
Halle (Norimberga); Auditorio Los Incas del Museo
de la Nacion (Lima); Mintomirai Hall (Yokohama)
e Hokutopia Tsutsuji Hall (Tokyo); Xinghai Concert
Hall (Canton).
Tra le diverse le produzioni d’opera dirette - in forma scenica o di concerto: Così fan tutte, Il barbiere
di Siviglia, I Lombardi alla prima crociata, Trovatore,
Traviata, Nabucco, Suor Angelica, Gianni Schicchi,
Tosca, Cavalleria rusticana, Pagliacci, Elisir d’amore;
collabora con i registi Massimo Scaglione, Stefano
Vizioli, Massimo Gasparon, Jaime Martorell.
Significativo l’interesse per la musica sacra che lo
ha visto protagonista nell’ambito di manifestazioni
come il Concerto Sacro diretto nella Plaza Mayor di
Lima in commemorazione del Venerdì Santo e il Requiem di Fauré presso la Cattedrale Metropolitana
di Torino; gli è stata, inoltre, commissionata dalla
Cattedrale di Lima la composizione di una Messa.
Dirige vari titoli d’operetta tra cui Ballo al Savoy di
Abrahàm nell’allestimento di Romolo Siena. La sua
esperienza pianistica, che da sempre affianca e integra quella di direttore d’orchestra, lo vede protagonista anche in ambito cameristico.
Sinfonica Nazionale della Rai; da allora ad oggi
ha collaborato più volte con la stessa orchestra affrontando le pagine più significative del repertorio sinfonico-corale tra le quali spiccano la Messa
in si minore, le due Passioni e il Magnificat di Bach,
la Messa in do minore e il Requiem di Mozart, la
Missa Solemnis e la Nona Sinfonia di Beethoven, il
Te Deum e il Requiem di Verdi, le opere sinfonicocorali di Brahms, Peer Gynt di Grieg, La vida breve
di De Falla, Porgy and Bess di Gershwin. Nel gennaio 2006, in occasione del Concerto inaugurale
del restaurato Auditorium “Arturo Toscanini” della
Rai di Torino, ha preso parte all’esecuzione della
Seconda Sinfonia di Mahler sotto la direzione di
Rafael Frühbeck de Burgos. Nel marzo 2008 ha
partecipato alla 47ª Semana de Musica Religiosa di Cuenca (Spagna) con l’esecuzione del War
Requiem di Britten e della Messa da Requiem di
Verdi. Più recentemente, sempre a con l’OSN della
Rai, ha eseguito La Creazione di Haydn (a fianco
del Coro della Radio Svedese) e Il Messia di Haendel, la Messa in mi bemolle D 950 di Schubert.
Collabora stabilmente anche con l’Academia
Montis Regalis con la quale ha realizzato numerosi progetti concertistici nell’ambito delle stagioni
dell’Unione Musicale di Torino, della Società del
Quartetto di Milano; ha partecipato alla 50ª Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale
(Palermo), al Festival di Musica Antica di Bruges
(Belgio). Negli ultimi tre anni è stato regolarmente invitato all’Innsbrucker Festwochen der Alten
Musik (Austria) dove nel 2014 eseguirà la Messa
in si minore di J.S. Bach.
Accanto alla produzione con orchestra, il Coro Maghini ha affrontato una buona parte del più significativo repertorio per coro a cappella, dal barocco
alla musica contemporanea.
A fianco del Coro, è sorta nel 2005 l’Accademia
Maghini, la cui attività istituzionale è indirizzata
prevalentemente alla formazione vocale dei coristi, sia amatoriali che professionisti, e all’organizzazione di eventi quali la rassegna Musica nei
luoghi dello spirito.
Collaborano alla preparazione del coro la pianista
Chiara Marcolongo e il maestro assistente Elena
Camoletto.
BARITONO
SOPRANI
Chiara Albanese, Cristina Camoletto,
Maria Valentina Chirico, Miriam Gorgoglione,
Yoko Kawamoto, Nadia Kuprina, Lea Lamarca,
Teresa Nesci, Silvia Prot, Paola Roggero, Nozomi Sugiura
MAURO BORGIONI
Ha studiato canto al Conservatorio di Perugia per poi
specializzarsi nella vocalità antica e nel canto barocco
presso la Scuola Civica di Milano e successivamente al
Conservatorio di Cesena. Ha collaborato con La Venexiana, Il Canto di Orfeo, Cantar Lontano, Concerto Italiano,
Coro della Radio Svizzera, LaVerdi Barocca, Orchestra da
Camera di Mantova, Cappella della Pietà dei Turchini,
Academia Montis Regalis, La Stagione Armonica, Accademia Hermans, Odecathon, Micrologus. È stato invitato
da festival e istituzioni quali: Festival di Santander, Cité
de la Musique di Parigi, Tage Alte Musik Regensburg,
Concertgebouw di Amsterdam, Musikfest Stuttgart,
Sinfonia en Perigord, MITO Milano, Festwochen der Alten Altemusik di Innsbruck, Segni Barocchi di Foligno,
Copenaghen Renaissance Music Festival, Teatro Bonci di
Cesena, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Verdi di Gorizia, Teatro Comunale di Belluno, Sagra Musicale Umbra.
CLAUDIO CHIAVAZZA
Ha studiato presso il Conservatorio di Torino diplomandosi in Clarinetto, Musica Corale e Direzione di coro. Si è poi perfezionato in direzione
corale con Peter Erdei presso l’“Istituto Kodály” di
Kecskemét in Ungheria; in qualità di direttore di
CONTRALTI
CORO MAGHINI
Fabrizia Bonavita, Elisa Brizzolari, Sara Lacitignola,
Annalisa Mazzoni, Monica Ninghetto, Vittoria Novarino,
Maria Russo, Svetlana Skvortsova
TENORI
Alessandro Baudino, Pasquale Bottalico,
Massimo Lombardi, Corrado Margutti, Fabrizio Nasali,
Marco Pollone, Adriano Popolani, Michele Ravera,
Bekir Serbest
BASSI
Sergio Alcamo, Riccardo Bertalmio, Renato Cadel,
Francesco Coppo, Cesare Costamagna, Luciano Fava,
Marco Milanesio, Dario Ribechi, Mario Tento
coro ha tenuto concerti in Italia, Austria, Belgio,
Ungheria, Francia, Svizzera, Grecia, Repubblica
Ceca, Ex Yugoslavia, affrontando un repertorio che
spazia dal canto gregoriano alla polifonia vocale
contemporanea con diverse prime esecuzioni. Fin
dalla sua fondazione, è direttore del Coro Maghini con cui ha affrontato le più importanti pagine
del repertorio sinfonico-corale, collaborando con
direttori quali Rafael Frühbeck De Burgos, Yuri
Ahronovitch, Kirill Petrenko, Gerd Albrecht, Kristian Jarvi, Serge Baudo, Simon Preston, Jeffrey
Tate, Juanio Mena, Gianandrea Noseda, Wayne
Marshall, Helmuth Rilling, Cristopher Hogwood,
Robert King, Ivor Bolton, Ottavio Dantone, Alessandro De Marchi. Alterna all’intenso lavoro con
il Coro Maghini l’insegnamento presso il Conservatorio di Torino, la promozione di eventi corali e
l’organizzazione di iniziative volte alla diffusione
della cultura musicale e del canto corale. Ha diretto diversi complessi partecipando ad importanti
festival quali MiTo-Settembre Musica e Tempus
Paschale di Torino, Settimana Internazionale di
Musica Sacra di Monreale, Armoniche Fantasie,
Musica Recercata di Genova, Festival dei Saraceni,
Festival Musicale della Via Francigena, Les Baroquiales di Sospel, Musique sacrée ad Avignone,
MA Festival di Brugge, Innsbrucker Festwochen
der Alten Musik; oltre ad importanti produzioni
tra cui spiccano il Vespro della Beata Vergine di
Monteverdi e Dido & Aeneas di Purcell, l’integrale
dei Mottetti di Bach ha realizzato diversi progetti di ricerca in collaborazione con l’“Istituto per i
Beni Musicali in Piemonte”, prime incisioni di musiche inedite di G. Battista Fergusio, Filippo Albini,
Sigismondo D’India, Francesco Durante, Alessandro e Domenico Scarlatti per le case discografiche
“Opus 111”, “Stradivarius” e “Sarx Record”.
MARCELLO PANNI
Nato a Roma nel 1940, studia pianoforte, composizione e direzione d’orchestra, diplomandosi
al Conservatorio di Santa Cecilia. Si perfeziona in
composizione all’Accademia di Santa Cecilia con
Goffredo Petrassi e in direzione d’orchestra nella
classe di Manuel Rosenthal al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi. Debutta come direttore
nel 1969 alla Biennale di Venezia con un concerto
dedicato a musiche di Petrassi. Esordisce come
compositore con lavori quali Prétexte per orchestra,
Empedokles-Lied per baritono e orchestra, Arpège
per arpa e percussioni, D’Ailleurs per quartetto d’archi e Patience per coro e orchestra. Nel 1971 fonda
l’Ensemble Teatromusica, con cui effettua tournée
in Europa e incisioni.
È ospite dell’Opéra di Parigi, del Metropolitan di
New York, del Bolshoj di Mosca e della Staatsoper
di Vienna. Dirige la prima esecuzione assoluta di
Neither di Feldman all’Opera di Roma, Cristallo di
Rocca di Bussotti alla Scala di Milano, Civil Wars di
Glass all’Opera di Roma. Dal 1980 al 1984 insegna
composizione al Mills College di Oakland, California, titolare della Milhaud Chair.
Altre sue composizioni: Trenodia, per viola e 11
archi, Sinfonietta per orchestra da camera e Calatafimi! per voce recitante e orchestra. Per la cattedrale di Nizza ha scritto Missa Brevis per coro di voci
bianche, fiati e percussioni, per il Duomo di Milano
il mottetto Laudate Dominum per coro femminile e
orchestra e per il Festival di Spoleto 2009 ha composto l’oratorio Apokàlypsis.
Ha composto diverse opere liriche: Hanjo, con la
regia di Bob Wilson; Il Giudizio di Paride e The Banquet (Talking about Love). Nel 2005 ha presentato a
Napoli Garibaldi en Sicile.
Nel 1994 è nominato direttore artistico dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e direttore
musicale dell’Opera di Bonn. Nel 1997 assume la
carica di direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Nizza. Dal 1999-2004 è direttore
artistico dell’Accademia Filarmonica Romana. Dal
2000 ricopre per due stagioni il posto di consulente artistico al San Carlo di Napoli. Nel 2003 è stato
nominato Accademico di Santa Cecilia. Dal 2007 ha
ripreso la direzione artistica dell’Accademia Filarmonica Romana. Dal 2008 al 2012 è stato direttore
artistico e principale dell’Orchestra Sinfonica Tito
Schipa di Lecce. Ha inciso numerosi dischi di musica
del nostro tempo e opere tra cui Il Flaminio di Pergolesi, La Fille du Régiment di Donizetti, Omaggio a
Verdi e Semiramide di Rossini.
ORCHESTRA SINFONICA
NAZIONALE DELLA RAI
L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nacque nel 1994 dall’unificazione delle orchestre
dell’ente radiofonico pubblico di Torino, Roma,
Milano e Napoli, divenendo una delle compagini
più prestigiose d’Italia. I primi concerti furono
diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli, seguiti da Jeffrey Tate, Rafael Frühbeck de Burgos,
Eliahu Inbal e Gianandrea Noseda.
Dal novembre 2009 Juraj Valčuha è il Direttore
principale. Tra le altre presenze significative sul
podio: Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch,
Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Yuri
Ahronovitch, Marek Janowski, Semyon Bychkov,
Dmitrij Kitaenko, Aleksandr Lazarev, Valery Gergiev, Gerd Albrecht, Yutaka Sado, Mikko Franck,
James Conlon, Roberto Abbado e Kirill Petrenko.
Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi (Rai1, Rai3
e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione
del grande repertorio sinfonico e delle pagine
dell’avanguardia storica e contemporanea, con
commissioni e prime esecuzioni che hanno ot-
tenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Esemplare dal 2004 la rassegna di musica
contemporanea Rai NuovaMusica.
L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni concertistiche e cicli speciali, ed è spesso ospite di
importanti festival quali MITO SettembreMusica,
Biennale di Venezia, Ravenna Festival e Sagra
Malatestiana di Rimini. Tra gli impegni istituzionali si annoverano i concerti di Natale ad Assisi
trasmessi in mondovisione e le celebrazioni per
la Festa della Repubblica.
Nel 2006 è stata invitata al Festival di Salisburgo
e alla Philharmonie di Berlino per celebrare l’ottantesimo compleanno di Hans Werner Henze.
Tra i recenti impegni: Abu Dhabi Classics, una
tournée in Germania, Austria e Slovacchia, il debutto in concerto al Festival RadiRO di Bucarest
nel 2012 e nel 2013 al Festival Enescu.
Importante il debutto, con il suo Direttore principale Juraj Valčuha, al Musikverein di Vienna e il
ritorno alla Philharmonie di Berlino.
L’OSN Rai ha partecipato ai film-opera Rigoletto
a Mantova, con la direzione di Mehta e la regia
di Bellocchio, e Cenerentola, una favola in diretta,
trasmessi in mondovisione su Rai1.
L’orchestra si occupa, inoltre, delle registrazioni
di sigle e colonne sonore dei programmi televisivi Rai. Dai suoi concerti dal vivo sono spesso
ricavati cd e dvd.
Violini primi
*Alessandro Milani (di spalla), *Roberto Ranfaldi (di spalla),
°Giuseppe Lercara,°Marco Lamberti, Antonio Bassi,
Lorenzo Brufatto, Irene Cardo, Claudio Cavalli,
Aldo Sebastian Cicchini, Patricia Greer, Valerio Iaccio,
Alfonso Mastrapasqua, Martina Mazzon, Fulvia Petruzzelli,
Francesco Punturo, Matteo Ruffo, Lynn Westerberg.
Flauti
*Alberto Barletta, *Marco Jorino, *Dante Milozzi,
*Giampaolo Pretto, Fiorella Andriani, Luigi Arciuli,
Paolo Fratini.
Corni
*Stefano Aprile, *Ettore Bongiovanni, *Corrado Saglietti,
Valerio Maini, Marco Panella, Emilio Mencoboni, Bruno Tornato,
Marco Tosello.
Ottavino
Carlo Bosticco
Violini secondi
*Paolo Giolo, *Roberto Righetti, Valentina Busso,
Enrichetta Martellono, Roberto D’Auria, Carmine Evangelista,
Jeffrey Fabisiak, Rodolfo Girelli, Alessandro Mancuso,
Antonello Molteni, Enxhi Nini, Vincenzo Prota,
Francesco Sanna, Elisa Schack, Isabella Tarchetti, Carola Zosi.
Oboi
*Francesco Pomarico, *Carlo Romano, Sandro Mastrangeli.
Trombe
*Marco Braito, *Roberto Rossi, Ercole Ceretta,
Daniele Greco D’Alceo, Roberto Rivellini.
Viole
*Luca Ranieri, *Ula Ulijona, Geri Brown, Matilde Scarponi,
Massimo De Franceschi, Rossana Dindo, Federico Maria Fabbris,
Riccardo Freguglia, Alberto Giolo, Davide Ortalli,
Margherita Sarchini.
Violoncelli
*Massimo Macri, *Pierpaolo Toso, Giuseppe Ghisalberti,
Ermanno Franco, Giacomo Berutti, Stefano Blanc,
Pietro Di Somma, Michelangiolo Mafucci, Carlo Pezzati,
Stefano Pezzi, Fabio Storino.
Contrabbassi
*Cesare Maghenzani, Silvio Albesiano, Gabriele Carpani,
Luigi Defonte, Antonello Labanca, Maurizio Pasculli, Virgilio Sarro.
Corni inglesi
Franco Tangari, Teresa Vicentini.
Clarinetti
*Enrico Maria Baroni, *Cesare Coggi, Graziano Mancini.
Clarinetto piccolo
Franco Da Ronco
CLARINETTO BASSO
Salvatore Passalacqua
Fagotti
*Andrea Corsi, *Elvio Di Martino, Cristian Crevena,
Mauro Monguzzi.
Controfagotto
Bruno Giudice
Tromboni
*Joseph Burnam, *Enzo Turriziani, Devid Ceste,
Antonello Mazzucco.
Trombone basso
Gianfranco Marchesi
Tuba
Daryl Smith
Timpani
*Claudio Romano
Percussioni
Maurizio Bianchini, Carmelo Gullotto, Alberto Occhiena.
Arpa
*Margherita Bassani
*prime parti
°concertini
www.osn.rai.it
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