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CAPOLAVORI del CINEMA MUTO con l`ORCHESTRA SINFONICA
CAPOLAVORI del CINEMA MUTO con l’ORCHESTRA SINFONICA della RAI in occasione del Centenario di Cabiria CAPOLAVORI del CINEMA MUTO con l’ORCHESTRA SINFONICA della RAI in occasione del Centenario di Cabiria Courtesy of Charlie Chaplin Archive, Cineteca di Bologna © Roy Export Company S.A.S. Redazione a cura di Irene Sala Giovedì 29 maggio - ore 20,30 Martedì 17 giugno - ore 20,30 Biglietti: Kid Auto Races at Venice, CA (1914) (Charlot si distingue) di Charlie Chaplin Musiche di Timothy Brock (2013) The Gold Rush (1925) (La febbre dell’oro) di Charlie Chaplin Musiche di Charlie Chaplin (1942) Adattamento di Timothy Brock Timothy Brock, direttore Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone Musiche di Ildebrando Pizzetti (Ouverture. Sinfonia del Fuoco) e di Manlio Mazza (Cabiria) Adattamenti di Timothy Brock Timothy Brock, direttore Coro Maghini poltrona numerata in ogni settore: 20 euro poltrona numerata in ogni settore: 15 euro Durata totale: 1 ora e 50 minuti ca. Mauro Borgioni, baritono Claudio Chiavazza, maestro del coro Durata totale: 2 ore e 45 minuti ca. Venerdì 6 giugno - ore 20,30 Sabato 21 giugno - ore 20,30 Metropolis (1927) di Fritz Lang Musiche di Gottfried Huppertz Pietro Mascagni Intermezzo dall’opera in due atti Amica (1905) Rapsodia Satanica (1917) di Nino Oxilia Musiche di Pietro Mascagni Gioele Muglialdo, direttore Durata totale: 2 ore e 20 minuti ca. Marcello Panni, direttore Durata totale: 1 ora e 10 minuti ca. (posti a visibilità leggermente ridotta) Biglietteria Auditorium Rai - piazza Rossaro - Torino dal martedì al venerdì 10.30 - 18.30 tel. 011/8104653 - 4961 [email protected] KID AUTO RACES AT VENICE, CA THE GOLD RUSH Regia: Henry Lehrman Sceneggiatura: Reed Heustin Produttore: Mack Sennett Produzione: Keystone Interpreti: Charles (Charlie) Chaplin Titolo italiano: Charlot si distingue Regia, soggetto, sceneggiatura e montaggio: Charles (Charlie) Chaplin Fotografia: Roland Totheroh Scenografia: Charles D. Hall Musica: Charles Chaplin Interpreti e personaggi: Charles Chaplin (cercatore d’oro), Georgia Hale (Georgia), Mack Swain (Big Jim McKay), Tom Murray (Black Larson), Henry Bergman (Hank Curtis), Malcolm Waite (Jack Cameron), Betty Morrisey, Kay Desleys, Joan Lowell (amiche di Georgia) Produzione: United Artist Paese: Usa Anno: 1925 Titolo italiano: La febbre dell’oro KID AUTO RACES AT VENICE, CA (CHARLOT SI DISTINGUE) Il film ha un’importanza storica enorme, in quanto questa è la prima comica in cui gli spettatori poterono vedere all’opera Charlot, il personaggio del vagabondo creato da Chaplin. La situazione comica è semplicissima: il Vagabondo cerca continuamente di entrare in campo, disturbando gli operatori che stanno effettuando le riprese di una gara di auto per bambini. Il pubblico osserva prima perplesso e poi divertito le azioni di quel buffo omino che cerca di conquistare la scena. THE GOLD RUSH (LA FEBBRE DELL’ORO) Il Vagabondo, ingenuo cercatore d’oro nell’impervio e innevato Alaska, condivide la fame e gli stenti con un pittoresco e ben assortito numero di altri rudi disperati: avventurieri, fuggiaschi, derelitti che popolano un universo selvaggio e ai limiti della legge, animati dalla febbre dell’oro e dalla volontà di rivalsa. Il lavoro di ricerca dell’oro è duro e lascia poche soddisfazioni, se non il frequentare di tanto in tanto il saloon della città mineraria, dove prevedibilmente il Vagabondo si innamora di Georgia, una delle soubrette. Quest’ultima però, conscia del fascino che esercita sull’omino, si fa gioco di lui e solo tardivamente comprende la vera natura dei propri sentimenti nei confronti dell’uomo. Dopo alterne vicende, il lieto fine porta con sé, come sempre in Chaplin, una evidente critica e condanna sociale a un mondo disumanizzante che pone al centro di tutto il capitale. «A parte tutto - a parte gli abiti buffi, i baffetti e gli scarponi - volevo produrre qualcosa che commuovesse la gente. Cercavo l’atmosfera dell’Alaska, con Giovedì 29 maggio ore 20,30 una storia d’amore dolce, poetica, eppure comica. [...] Volevo che il pubblico piangesse e ridesse. Quale che sia la sua opinione su questo film, perlomeno io sarò riuscito a restare fedele alla mia idea originale». (Charlie Chaplin) Secondo Timothy Brock, quella de La febbre dell’oro, è una delle più profonde ed oscure partiture composte da Chaplin, capace non solo di dar conto del lavoro sulla dimensione melodica e armonica in cui si muove il compositore, ma anche di rivelare la capacità di cura e di finezza del dettaglio. La partitura del film è stata composta da Chaplin nel 1942 (17 anni dopo la prima uscita del film), con l’aiuto del pianista e arrangiatore Max Terr. Chaplin, in un’ottica propria da regista cinematografico, compone una colonna sonora caratterizzata da quelli che sono i suoi tipici trademarks (oscuri e melanconici passaggi per archi, l’onnipresente arpa e la forza brutale degli ottoni) che sia funzionale all’immagine, focalizzando la propria attenzione sulla dimensione melodica e creando musiche che siano diretta espressione dei sentimenti e delle emozioni che il film mette in scena. METROPOLIS Regia: Fritz Lang Sceneggiatura: Thea von Harbou Fotografia: Karl Freund, Günther Rittau Scenografia: Otto Hunte, Erich Kettelhut, Karl Vollbrecht Costumi: Aenne Willkom Musica: Gottfried Huppertz Interpreti e personaggi: Brigitte Helm (Maria), Alfred Abel (John Fredersen), Gustav Frölich (Freder), Rudolf Klein-Rogge (Rotwang) Produzione: Erich Pommer per UFA Paese: Germania Anno: 1927 FILMPHILHARMONIC EDITION Film by courtesy of Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung, Music by courtesy of European Filmphilharmonic Institute. METROPOLIS Metropolis è una città del futuro, caratterizzata dalla netta contrapposizione tra la classe dei lavoratori (che vivono nei sotterranei) e quella dei milionari tecnocrati, che godono un’esistenza spensierata e libera da preoccupazioni materiali. Freder, figlio di Johann Fredersen, vede un giorno apparire dalle profondità di Metropolis un gruppo di bambini guidati da una giovane donna, Maria. Colpito dalla sua bellezza, Freder la cerca nei sotterranei, dove scopre una realtà di dolore, miseria e sfruttamento della quale ignorava l’esistenza. Ispirato dai discorsi di Maria, il giovane decide così di scambiare la sua vita con quella di un operaio. Intanto, poiché tra i lavoratori sfruttati serpeggia il malcontento, Fredersen complotta con lo scienziato Rotwang per aizzare le folle di operai alla rivolta e avere dunque un pretesto per soffocare ogni germe di rivolta. Rotwang crea così un doppio diabolico di Maria, che spinge gli operai alla distruzione delle macchine, provocando l’inondazione del sottosuolo... L’aforisma che chiude il film - “Mediatore tra il cervello e le mani deve essere il cuore” - suggella la cupa riflessione di Fritz Lang sugli effetti disumanizzanti dell’industrializzazione, delimitandoli e ricomponendoli in un accordo simbolico tra tecnocrazia e lavoro operaio. Massimo sforzo produttivo dell’industria cinematografica tedesca, Metropolis ha simbolicamente percorso tutta la storia del cinema e del costume, entrando prepotentemente nell’immaginario collettivo. Gottfried Huppertz dal punto di vista esteticostilistico si colloca nella transizione dell’inizio del ventesimo secolo che, partendo dal tardo romanticismo, si spinge fino alla scrittura seriale e dodecafonica. Il suo linguaggio incisivo e avvolgente evidenzia l’idea leitmotivica wagneriana che egli associa a un’opulenza sonora che richiama sia Richard Strauss sia il seducente cromatismo di Scrjabin mentre, in alcuni momenti, anticipa il percussivismo ritmico proprio di Prokof’ev. Venerdì 6 giugno ore 20,30 CABIRIA Regia, soggetto e sceneggiatura: Giovanni Pastrone Didascalie e nomi dei personaggi: Gabriele D’Annunzio Fotografia: Augusto Battagliotti, Natale Chiusano, Segundo De Chómon, Vincent C. Dénizot, Carlo Franzeri, Gatti, Giovanni Tomatis Scenografia: Romano Luigi Borgnetto, Camillo Innocenti [?] Effetti speciali: Segundo De Chómon Musica: Ildebrando Pizzetti (Sinfonia del fuoco), Manlio Mazza Interpreti e personaggi: Lydia Quaranta (Cabiria, Elissa), Teresa Marangoni (Croessa), Umberto Mozzato (Fulvio Axilla), Bartolomeo Pagano (Maciste), Dante Testa (Karthalo), Italia Almirante Manzini (Sofonisba), Edouard Davesnes (Annibale, Asdrubale), Raffaele Di Napoli (Bodastoret) Produzione: Itala Film Anno: 1914 Martedì 17 giugno ore 20,30 Copia restaurata con didascalie italiane 35mm, poliestere, 3102 m, 169’ a 16 f/s, colore (Desmetcolor da originale imbibito e virato), aspect ratio 1:1,33 CABIRIA Il restauro di Cabiria è stato realizzato nel 2006 dal Museo Nazionale del Cinema. III secolo a.C. L’eruzione dell’Etna provoca la distruzione della città. La piccola Cabiria, figlia di Batto, fugge con la nutrice Croessa. Ma i pirati catturano entrambe e le portano a Cartagine. Cabiria, che sta per essere sacrificata al dio Moloch dal sacerdote Khartalo, è salvata da Fulvio Axilla e dallo schiavo Maciste. Denunciati dal bettoliere Bodastoret, essi riescono a fuggire ma Maciste, prima di essere catturato, consegna Cabiria a Sofonisba, figlia di Asdrubale e promessa sposa di Massinissa, re di Numidia. La guerra fra Roma e Cartagine si inasprisce: Annibale varca le Alpi, Asdrubale stringe alleanza con Massinissa. Passano gli anni e Fulvio ritorna a Cartagine dove riesce a liberare Maciste. Intanto Cabiria, è riconsegnata da Sofonisba a Khartalo, ma è nuovamente salvata da Maciste. Catturata di nuovo, è data per morta; ma Sofonisba, che Scipione vincitore vorrebbe come preda di guerra, confessa a Fulvio e a Maciste, prima di avvelenarsi, che la fanciulla è viva. Opera fondamentale per lo sviluppo del linguaggio cinematografico, culmine del cinema muto italiano, si impose anche come modello di affermazione culturale del cinema. Per conseguire questo obiettivo, Giovanni Pastrone non attribuì solamente la paternità dell’opera a Gabriele d’Annunzio, ma richiese anche un consono accompagnamento musicale, commissionandolo a Ildebrando Pizzetti. Il compositore parmense realizzerà però soltanto un brano - la Sinfonia del fuoco - affidando il resto del commento musicale al suo allievo Manlio Mazza. «Il filosofo Wittgenstein scrisse di aver riso quando sentì qualcuno osservare quanto mirabili dovessero apparire i fulmini agli uomini primitivi, come se oggi fossero meno straordinari. Così è per un film come Cabiria, che non richiede nessuna particolare indulgenza o spiegazione». (Martin Scorsese) La partitura originale di Cabiria di Manlio Mazza e l’ouverture che la precede composta da Ildebrando Pizzetti sono state restaurate dal Maestro Timothy Brock. Il Museo Nazionale del Cinema ringrazia la Filarmonica 900 del Teatro Regio di Torino e, in particolare, i Professori Atos Canestrelli, Luigi Picatto, Roberto Baiocco e il Maestro Andrea Ravizza per le preziose ricerche preliminari al restauro. Regia: Nino Oxilia Soggetto: Alfa (Alberto Fassini), Fausto Maria Martini Sceneggiatura: Alfa Fotografia: Giorgio Ricci Musica: Pietro Mascagni Interpreti e personaggi: Lyda Borelli (contessa Alba d’Oltrevita), Andrea Habay (Tristano), Ugo Bazzini (Mefisto), Giovanni Cini (Sergio), Alberto Nepoti Produzione: Cines Paese: Italia Anno: 1917 RAPSODIA SATANICA Sabato 21 giugno ore 20,30 Prima della proiezione è in programma l’esecuzione dell’Intermezzo dall’opera in due atti Amica di Pietro Mascagni AMICA Concepita all’inizio del ‘900 come dramma lirico su libretto di Paul Bérel, pseudonimo dell’editore Paul de Choudens che la pubblicò, Amica fu rappresentata al Théâtre du Casino di Montecarlo nel 1905. è l’unica opera di Mascagni in lingua francese e, al pari della maggior parte dei suoi lavori, non fu quasi più rappresentata fino ad anni recenti. Eppure l’opera offre pagine di carattere sinfonico, oltre che vocale, di grande impatto emotivo: fra queste spicca l’Intermezzo che apre il secondo atto e che riassume i differenti momenti drammatici della vicenda, ambientata sulle Alpi piemontesi, che nell’ambito dell’opera verista narra dell’amore di Amica, conteso fra due fratelli. Questo Intermezzo a buon diritto può accostarsi ad analoghe pagine del melodramma italiano, rivestendo un’autonomia sinfonica non disgiunta naturalmente da forti impulsi espressivi. ndr RAPSODIA SATANICA Alba d’Oltrevita, anziana dama dell’alta società, stipula con Mefisto un patto per riacquistare la giovinezza e la bellezza perdute: in cambio le viene posto il divieto di innamorarsi. La rinnovata bellezza di Alba accende il desiderio di due giovani fratelli, Tristano e il sensibile Sergio, che si innamorano perdutamente di lei. Sergio, rifiutato dalla donna, si uccide. Mentre Alba crede di poter coronare il suo sogno d’amore con Tristano, Mefisto le rammenta la violazione del patto e, coprendola con il suo mantello, la fa ritornare vecchia. Non resistendo a tanto dolore, Alba si spegne nel giardino del suo castello. Realizzato nel 1915 e presentato solo due anni più tardi, Rapsodia satanica di Nino Oxilia è uno dei primi e compiuti esempi dell’accostarsi di un compositore di professione alla realizzazione di una colonna sonora. Quando Pietro Mascagni firma il contratto con la Cines non ha ancora ben chiaro lo sforzo che comporterà la realizzazione delle musiche per il film. Infatti, anche se la durata dell’opera è inferiore all’ora, il metodico lavoro al cronografo, necessario per sincronizzare la musica alle immagini, porterà via molto tempo e richiederà altrettanta pazienza. Gli sforzi del compositore saranno però ben ricompensati quando, assistendo in sala di proiezione alle prove di sincrono, queste risulteranno perfette da cima a fondo. E, ovviamente, Mascagni non solo raggiunge la perfezione tecnica ma crea anche un’opera che certa critica coeva vede addirittura come superiore al film di cui essa è commento musicale, tanto che in alcuni casi si scrive che “la musica - bellissima! - ha soverchiato la cinematografia”. A fronte della durata originale di 55 minuti, il restauro realizzato dalla Cineteca di Bologna del film raggiunge appena i 44 minuti. Per questo - come rileva Marcello Panni - si rendono necessari alcuni tagli soprattutto nella Parte Prima (mentre il Prologo e la Parte Seconda più o meno coincidono con la durata della pellicola). I tagli suggeriti coinvolgono due ripetizioni della stessa musica e non tolgono nulla alla partitura ma permettono di “centrare” i sincroni evidenti (l’apparizione di Mefisto sugli alberi, la ballata di Chopin suonata da Lyda Borelli, lo sparo fuori scena del fratello suicida). Si tratta di sincroni complessi, ai quali Mascagni si era applicato accanitamente con metodi artigianali e pioneristici, ma con risultati di grande efficacia che fanno di Rapsodia Satanica un momento di congiunzione straordinario della Storia del Cinema e della Musica. Note a cura di Fabio Pezzetti INTERPRETI TIMOTHY BROCK Nato ad Olympia nello stato di Washington nel 1963, è attivo come direttore e compositore, specializzato nel repertorio della prima metà del XX secolo e in rappresentazioni di film muti con accompagnamento musicale. Tra le sue composizioni si segnalano tre sinfonie, due opere e diversi concerti per strumento solista e orchestra a cui si aggiungono più di 20 colonne sonore originali per film muti e oltre 30 prime esecuzioni per il Nord America di autori quali Šostakovič, Eisler, Schulhoff ed altri. Riconosciuto come uno dei massimi esperti al mondo nel campo della musica per film, Brock ha diretto importanti orchestre quali Royal Philarmonic Orchestra, Los Angeles Chamber Orchestra, Chicago Symphony, BBC Symphony Orchestra della Radio Austriaca, Orchestra di S. Cecilia, Filarmonica di Rotterdam, Tonhalle di Zurigo, Orchestra della Suisse Romande, Orchestra della Toscana, del Teatro Massimo di Palermo, del Comunale di Bologna e le principali orchestre francesi; il prossimo anno tornerà per la terza volta alla Chicago Symphony, per la seconda volta al Barbican Center con la BBC Symphony Orchestra ed è ospite ogni anno della Konzerthaus di Vienna. Nel dicembre del 2011 ha debuttato alla Salle Pleyel di Parigi; nel corso della stagione 2011/12 si è esibito per due volte con la New York Philharmonic e dirigerà due nuove produzioni dei capolavori di Prokof’ev Alexander Nevskij e Ivan il Terribile a Parigi e Lione e debutterà a Singapore, Hong Kong e in Malesia. Timothy Brock ha scritto musiche per film di Buster Keaton (The General, One Week e Steamboat Bill Jr), Ernst Lubitsch (Il ventaglio di Lady Windermere), Robert Wiene (Il Gabinetto del Dr Caligari), F.W. Murnau (Faust, Aurora), Fu Mattia Pascal, un capolavoro della cinematografia europea degli anni Venti, e per Three Bad Man l’ultimo western muto di John Ford; inoltre ha restaurato celebri colonne sonore quali Nuova Babilonia di Šostakovič e Cabiria di Pizzetti/Mazza. Recentemente ha ricevuto commissioni per nuove partiture dalla Los Angeles Chamber Orchestra, dalla Konzerthaus di Vienna, dall’Orchestra di Lione, dalla 20th Century Fox e dal Teatro la Zarzuela di Madrid. Nel 1999 la Fondazione Chaplin ha chiesto a Brock di restaurare la partitura originale per “Tempi Moderni”: da quel momento è iniziata una proficua collaborazione tra la famiglia Chaplin e la Cineteca Nazionale di Bologna che ha portato al restauro delle musiche originali di tutti i grandi capolavori di Charlie Chaplin, che Brock ha eseguito praticamente in tutto il mondo. GIOELE MUGLIALDO Musicista eclettico e versatile, si diploma in composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio G. Verdi di Torino; si perfeziona in direzione d’orchestra con docenti della scuola russa tra i quali Yuri Ahronovitch. Ottiene il secondo posto al “IV Inter- CORO MAGHINI Il Coro Maghini, intitolato a una delle figure più significative della vita musicale di Torino - Ruggero Maghini, direttore del Coro Rai dal 1950 per oltre vent’anni - si è costituito nel giugno 1995 in occasione di una produzione con l’ Orchestra national Cours and Competition” di Budapest dove dirige l’Orchestra Sinfonica Ungherese. Fondamentale l’incontro con Nello Santi, che segue per diversi anni in varie produzioni. Ha diretto orchestre quali Filarmonica Arturo Toscanini, ‘I Pomeriggi Musicali’ di Milano, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna, Orchestra Filarmonica Italiana, Orchestra del Teatro Coccia di Novara, Orchestra dell’Ente Concerti ‘Marialisa De Carolis’ di Sassari, Orchestra del Teatro Donizetti di Bergamo, Westfalen Symphony Orchestra, Solisten der Essener Philharmoniker, Rousse State Philharmonic, Orchestra di Stato di Salonicco, Orchestra di Plovdiv, Orchestra del Teatro ‘Novaja Opera’ di Mosca, Orchestra Sinfònica Nacional del Perù. Collabora con prestigiose istituzioni europee e si è esibito in teatri e sale quali Teatro dal Verme di Milano, Comunale di Sassari, Donizetti di Bergamo, Municipale di Piacenza, Coccia di Novara, Bibiena di Mantova, Mancinelli di Orvieto, Bonci di Cesena, Politeama Rossetti (Trieste), Museo Franz Listz (Budapest), Herkules Saal (Monaco), Meistersinger Halle (Norimberga); Auditorio Los Incas del Museo de la Nacion (Lima); Mintomirai Hall (Yokohama) e Hokutopia Tsutsuji Hall (Tokyo); Xinghai Concert Hall (Canton). Tra le diverse le produzioni d’opera dirette - in forma scenica o di concerto: Così fan tutte, Il barbiere di Siviglia, I Lombardi alla prima crociata, Trovatore, Traviata, Nabucco, Suor Angelica, Gianni Schicchi, Tosca, Cavalleria rusticana, Pagliacci, Elisir d’amore; collabora con i registi Massimo Scaglione, Stefano Vizioli, Massimo Gasparon, Jaime Martorell. Significativo l’interesse per la musica sacra che lo ha visto protagonista nell’ambito di manifestazioni come il Concerto Sacro diretto nella Plaza Mayor di Lima in commemorazione del Venerdì Santo e il Requiem di Fauré presso la Cattedrale Metropolitana di Torino; gli è stata, inoltre, commissionata dalla Cattedrale di Lima la composizione di una Messa. Dirige vari titoli d’operetta tra cui Ballo al Savoy di Abrahàm nell’allestimento di Romolo Siena. La sua esperienza pianistica, che da sempre affianca e integra quella di direttore d’orchestra, lo vede protagonista anche in ambito cameristico. Sinfonica Nazionale della Rai; da allora ad oggi ha collaborato più volte con la stessa orchestra affrontando le pagine più significative del repertorio sinfonico-corale tra le quali spiccano la Messa in si minore, le due Passioni e il Magnificat di Bach, la Messa in do minore e il Requiem di Mozart, la Missa Solemnis e la Nona Sinfonia di Beethoven, il Te Deum e il Requiem di Verdi, le opere sinfonicocorali di Brahms, Peer Gynt di Grieg, La vida breve di De Falla, Porgy and Bess di Gershwin. Nel gennaio 2006, in occasione del Concerto inaugurale del restaurato Auditorium “Arturo Toscanini” della Rai di Torino, ha preso parte all’esecuzione della Seconda Sinfonia di Mahler sotto la direzione di Rafael Frühbeck de Burgos. Nel marzo 2008 ha partecipato alla 47ª Semana de Musica Religiosa di Cuenca (Spagna) con l’esecuzione del War Requiem di Britten e della Messa da Requiem di Verdi. Più recentemente, sempre a con l’OSN della Rai, ha eseguito La Creazione di Haydn (a fianco del Coro della Radio Svedese) e Il Messia di Haendel, la Messa in mi bemolle D 950 di Schubert. Collabora stabilmente anche con l’Academia Montis Regalis con la quale ha realizzato numerosi progetti concertistici nell’ambito delle stagioni dell’Unione Musicale di Torino, della Società del Quartetto di Milano; ha partecipato alla 50ª Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale (Palermo), al Festival di Musica Antica di Bruges (Belgio). Negli ultimi tre anni è stato regolarmente invitato all’Innsbrucker Festwochen der Alten Musik (Austria) dove nel 2014 eseguirà la Messa in si minore di J.S. Bach. Accanto alla produzione con orchestra, il Coro Maghini ha affrontato una buona parte del più significativo repertorio per coro a cappella, dal barocco alla musica contemporanea. A fianco del Coro, è sorta nel 2005 l’Accademia Maghini, la cui attività istituzionale è indirizzata prevalentemente alla formazione vocale dei coristi, sia amatoriali che professionisti, e all’organizzazione di eventi quali la rassegna Musica nei luoghi dello spirito. Collaborano alla preparazione del coro la pianista Chiara Marcolongo e il maestro assistente Elena Camoletto. BARITONO SOPRANI Chiara Albanese, Cristina Camoletto, Maria Valentina Chirico, Miriam Gorgoglione, Yoko Kawamoto, Nadia Kuprina, Lea Lamarca, Teresa Nesci, Silvia Prot, Paola Roggero, Nozomi Sugiura MAURO BORGIONI Ha studiato canto al Conservatorio di Perugia per poi specializzarsi nella vocalità antica e nel canto barocco presso la Scuola Civica di Milano e successivamente al Conservatorio di Cesena. Ha collaborato con La Venexiana, Il Canto di Orfeo, Cantar Lontano, Concerto Italiano, Coro della Radio Svizzera, LaVerdi Barocca, Orchestra da Camera di Mantova, Cappella della Pietà dei Turchini, Academia Montis Regalis, La Stagione Armonica, Accademia Hermans, Odecathon, Micrologus. È stato invitato da festival e istituzioni quali: Festival di Santander, Cité de la Musique di Parigi, Tage Alte Musik Regensburg, Concertgebouw di Amsterdam, Musikfest Stuttgart, Sinfonia en Perigord, MITO Milano, Festwochen der Alten Altemusik di Innsbruck, Segni Barocchi di Foligno, Copenaghen Renaissance Music Festival, Teatro Bonci di Cesena, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Verdi di Gorizia, Teatro Comunale di Belluno, Sagra Musicale Umbra. CLAUDIO CHIAVAZZA Ha studiato presso il Conservatorio di Torino diplomandosi in Clarinetto, Musica Corale e Direzione di coro. Si è poi perfezionato in direzione corale con Peter Erdei presso l’“Istituto Kodály” di Kecskemét in Ungheria; in qualità di direttore di CONTRALTI CORO MAGHINI Fabrizia Bonavita, Elisa Brizzolari, Sara Lacitignola, Annalisa Mazzoni, Monica Ninghetto, Vittoria Novarino, Maria Russo, Svetlana Skvortsova TENORI Alessandro Baudino, Pasquale Bottalico, Massimo Lombardi, Corrado Margutti, Fabrizio Nasali, Marco Pollone, Adriano Popolani, Michele Ravera, Bekir Serbest BASSI Sergio Alcamo, Riccardo Bertalmio, Renato Cadel, Francesco Coppo, Cesare Costamagna, Luciano Fava, Marco Milanesio, Dario Ribechi, Mario Tento coro ha tenuto concerti in Italia, Austria, Belgio, Ungheria, Francia, Svizzera, Grecia, Repubblica Ceca, Ex Yugoslavia, affrontando un repertorio che spazia dal canto gregoriano alla polifonia vocale contemporanea con diverse prime esecuzioni. Fin dalla sua fondazione, è direttore del Coro Maghini con cui ha affrontato le più importanti pagine del repertorio sinfonico-corale, collaborando con direttori quali Rafael Frühbeck De Burgos, Yuri Ahronovitch, Kirill Petrenko, Gerd Albrecht, Kristian Jarvi, Serge Baudo, Simon Preston, Jeffrey Tate, Juanio Mena, Gianandrea Noseda, Wayne Marshall, Helmuth Rilling, Cristopher Hogwood, Robert King, Ivor Bolton, Ottavio Dantone, Alessandro De Marchi. Alterna all’intenso lavoro con il Coro Maghini l’insegnamento presso il Conservatorio di Torino, la promozione di eventi corali e l’organizzazione di iniziative volte alla diffusione della cultura musicale e del canto corale. Ha diretto diversi complessi partecipando ad importanti festival quali MiTo-Settembre Musica e Tempus Paschale di Torino, Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale, Armoniche Fantasie, Musica Recercata di Genova, Festival dei Saraceni, Festival Musicale della Via Francigena, Les Baroquiales di Sospel, Musique sacrée ad Avignone, MA Festival di Brugge, Innsbrucker Festwochen der Alten Musik; oltre ad importanti produzioni tra cui spiccano il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi e Dido & Aeneas di Purcell, l’integrale dei Mottetti di Bach ha realizzato diversi progetti di ricerca in collaborazione con l’“Istituto per i Beni Musicali in Piemonte”, prime incisioni di musiche inedite di G. Battista Fergusio, Filippo Albini, Sigismondo D’India, Francesco Durante, Alessandro e Domenico Scarlatti per le case discografiche “Opus 111”, “Stradivarius” e “Sarx Record”. MARCELLO PANNI Nato a Roma nel 1940, studia pianoforte, composizione e direzione d’orchestra, diplomandosi al Conservatorio di Santa Cecilia. Si perfeziona in composizione all’Accademia di Santa Cecilia con Goffredo Petrassi e in direzione d’orchestra nella classe di Manuel Rosenthal al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi. Debutta come direttore nel 1969 alla Biennale di Venezia con un concerto dedicato a musiche di Petrassi. Esordisce come compositore con lavori quali Prétexte per orchestra, Empedokles-Lied per baritono e orchestra, Arpège per arpa e percussioni, D’Ailleurs per quartetto d’archi e Patience per coro e orchestra. Nel 1971 fonda l’Ensemble Teatromusica, con cui effettua tournée in Europa e incisioni. È ospite dell’Opéra di Parigi, del Metropolitan di New York, del Bolshoj di Mosca e della Staatsoper di Vienna. Dirige la prima esecuzione assoluta di Neither di Feldman all’Opera di Roma, Cristallo di Rocca di Bussotti alla Scala di Milano, Civil Wars di Glass all’Opera di Roma. Dal 1980 al 1984 insegna composizione al Mills College di Oakland, California, titolare della Milhaud Chair. Altre sue composizioni: Trenodia, per viola e 11 archi, Sinfonietta per orchestra da camera e Calatafimi! per voce recitante e orchestra. Per la cattedrale di Nizza ha scritto Missa Brevis per coro di voci bianche, fiati e percussioni, per il Duomo di Milano il mottetto Laudate Dominum per coro femminile e orchestra e per il Festival di Spoleto 2009 ha composto l’oratorio Apokàlypsis. Ha composto diverse opere liriche: Hanjo, con la regia di Bob Wilson; Il Giudizio di Paride e The Banquet (Talking about Love). Nel 2005 ha presentato a Napoli Garibaldi en Sicile. Nel 1994 è nominato direttore artistico dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e direttore musicale dell’Opera di Bonn. Nel 1997 assume la carica di direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Nizza. Dal 1999-2004 è direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana. Dal 2000 ricopre per due stagioni il posto di consulente artistico al San Carlo di Napoli. Nel 2003 è stato nominato Accademico di Santa Cecilia. Dal 2007 ha ripreso la direzione artistica dell’Accademia Filarmonica Romana. Dal 2008 al 2012 è stato direttore artistico e principale dell’Orchestra Sinfonica Tito Schipa di Lecce. Ha inciso numerosi dischi di musica del nostro tempo e opere tra cui Il Flaminio di Pergolesi, La Fille du Régiment di Donizetti, Omaggio a Verdi e Semiramide di Rossini. ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nacque nel 1994 dall’unificazione delle orchestre dell’ente radiofonico pubblico di Torino, Roma, Milano e Napoli, divenendo una delle compagini più prestigiose d’Italia. I primi concerti furono diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli, seguiti da Jeffrey Tate, Rafael Frühbeck de Burgos, Eliahu Inbal e Gianandrea Noseda. Dal novembre 2009 Juraj Valčuha è il Direttore principale. Tra le altre presenze significative sul podio: Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Yuri Ahronovitch, Marek Janowski, Semyon Bychkov, Dmitrij Kitaenko, Aleksandr Lazarev, Valery Gergiev, Gerd Albrecht, Yutaka Sado, Mikko Franck, James Conlon, Roberto Abbado e Kirill Petrenko. Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi (Rai1, Rai3 e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e prime esecuzioni che hanno ot- tenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Esemplare dal 2004 la rassegna di musica contemporanea Rai NuovaMusica. L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni concertistiche e cicli speciali, ed è spesso ospite di importanti festival quali MITO SettembreMusica, Biennale di Venezia, Ravenna Festival e Sagra Malatestiana di Rimini. Tra gli impegni istituzionali si annoverano i concerti di Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione e le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Nel 2006 è stata invitata al Festival di Salisburgo e alla Philharmonie di Berlino per celebrare l’ottantesimo compleanno di Hans Werner Henze. Tra i recenti impegni: Abu Dhabi Classics, una tournée in Germania, Austria e Slovacchia, il debutto in concerto al Festival RadiRO di Bucarest nel 2012 e nel 2013 al Festival Enescu. Importante il debutto, con il suo Direttore principale Juraj Valčuha, al Musikverein di Vienna e il ritorno alla Philharmonie di Berlino. L’OSN Rai ha partecipato ai film-opera Rigoletto a Mantova, con la direzione di Mehta e la regia di Bellocchio, e Cenerentola, una favola in diretta, trasmessi in mondovisione su Rai1. L’orchestra si occupa, inoltre, delle registrazioni di sigle e colonne sonore dei programmi televisivi Rai. Dai suoi concerti dal vivo sono spesso ricavati cd e dvd. Violini primi *Alessandro Milani (di spalla), *Roberto Ranfaldi (di spalla), °Giuseppe Lercara,°Marco Lamberti, Antonio Bassi, Lorenzo Brufatto, Irene Cardo, Claudio Cavalli, Aldo Sebastian Cicchini, Patricia Greer, Valerio Iaccio, Alfonso Mastrapasqua, Martina Mazzon, Fulvia Petruzzelli, Francesco Punturo, Matteo Ruffo, Lynn Westerberg. Flauti *Alberto Barletta, *Marco Jorino, *Dante Milozzi, *Giampaolo Pretto, Fiorella Andriani, Luigi Arciuli, Paolo Fratini. Corni *Stefano Aprile, *Ettore Bongiovanni, *Corrado Saglietti, Valerio Maini, Marco Panella, Emilio Mencoboni, Bruno Tornato, Marco Tosello. Ottavino Carlo Bosticco Violini secondi *Paolo Giolo, *Roberto Righetti, Valentina Busso, Enrichetta Martellono, Roberto D’Auria, Carmine Evangelista, Jeffrey Fabisiak, Rodolfo Girelli, Alessandro Mancuso, Antonello Molteni, Enxhi Nini, Vincenzo Prota, Francesco Sanna, Elisa Schack, Isabella Tarchetti, Carola Zosi. Oboi *Francesco Pomarico, *Carlo Romano, Sandro Mastrangeli. Trombe *Marco Braito, *Roberto Rossi, Ercole Ceretta, Daniele Greco D’Alceo, Roberto Rivellini. Viole *Luca Ranieri, *Ula Ulijona, Geri Brown, Matilde Scarponi, Massimo De Franceschi, Rossana Dindo, Federico Maria Fabbris, Riccardo Freguglia, Alberto Giolo, Davide Ortalli, Margherita Sarchini. Violoncelli *Massimo Macri, *Pierpaolo Toso, Giuseppe Ghisalberti, Ermanno Franco, Giacomo Berutti, Stefano Blanc, Pietro Di Somma, Michelangiolo Mafucci, Carlo Pezzati, Stefano Pezzi, Fabio Storino. Contrabbassi *Cesare Maghenzani, Silvio Albesiano, Gabriele Carpani, Luigi Defonte, Antonello Labanca, Maurizio Pasculli, Virgilio Sarro. Corni inglesi Franco Tangari, Teresa Vicentini. Clarinetti *Enrico Maria Baroni, *Cesare Coggi, Graziano Mancini. Clarinetto piccolo Franco Da Ronco CLARINETTO BASSO Salvatore Passalacqua Fagotti *Andrea Corsi, *Elvio Di Martino, Cristian Crevena, Mauro Monguzzi. Controfagotto Bruno Giudice Tromboni *Joseph Burnam, *Enzo Turriziani, Devid Ceste, Antonello Mazzucco. Trombone basso Gianfranco Marchesi Tuba Daryl Smith Timpani *Claudio Romano Percussioni Maurizio Bianchini, Carmelo Gullotto, Alberto Occhiena. Arpa *Margherita Bassani *prime parti °concertini www.osn.rai.it