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articolo agronotizie zootecnia precisione

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articolo agronotizie zootecnia precisione
Zootecnia di precisione, a che punto siamo?
Intervista ad Andrea Galli, direttore del Crea lattiero caseario, sullo stato dell'arte del settore. Tra
sensori, chip e telecamere, uno sguardo alla stalla di domani
La zootecnia di precisione è indispensabile per gestire allevamenti con molti capi
Fonte immagine: © Sven Grundmann - Fotolia
Sensori per misurare la tosse dei bovini e telecamere per analizzare il comportamento dei suini. Mangimi
miscelati su misura e chip per rilevare l'entrata in calore. La zootecnia di precisione allarga i suoi orizzonti, ma
qual è lo stato dell'arte? AgroNotizie ha intervistato Andrea Galli, direttore del Crea lattiero caseario.
Professor Galli, partiamo dal principio, che cosa si intende per zootecnia di precisione?
“Significa utilizzare dei sensori nelle stalle per raccogliere dati accurati sulcomportamento e la salute degli
animali. Dati che poi vengono elaborati da modelli statistici e servono ad orientare le decisioni dell'allevatore”.
Quali sono i sensori di uso più comune nelle stalle?
“Si sono ormai affermati i collari che misurano il movimento e la ruminazione degli animali. Sono due parametri
che insieme ci possono dire moltissimo sullo stato di salute di una mucca”.
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Ci può fare qualche esempio?
“Un'attività motoria sopra la media è segno che l'animale è entrato in calore. La temperatura alta indica invece
che il travaglio è iniziato. Una minore mobilità e ruminazione sono campanelli di allarme: l'animale ha un
problema, magari di salute o magari legato a condizioni ambientali, come il caldo eccessivo. E ancora, se dopo un
parto la ruminazione non riprende secondo certi parametri significa che la vacca ha un problema”.
Solo con questi sensori l'agricoltore è in grado di conoscere lo stato di salute di un animale?
“L'allevatore capisce se una vacca sta male anche senza sensori. Ma immaginiamo un'azienda con duemila capi
in lattazione, quanto tempo può passare prima che qualcuno si accorga di un problema? E con quali costi?
Inallevamenti con molti capi la zootecnia di precisione è essenziale per monitorare costantemente la stalla e
lanciare l'allarme in caso di problemi. Solo così si può intervenire subito e in maniera specifica”.
Poniamo che un animale non stia bene, che cosa succede?
“I sensori registrano i dati, i modelli di analisi captano l'anomalia e il sistema lancia l'allarme. Può essere un alert
sul terminale in stalla, magari nella sala di mungitura, oppure sullo smartphone dell'allevatore”.
Nell'azienda Baroncina, la cascina sperimentale del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi
dell'economia agraria) in provincia di Lodi, avete questi strumenti?
“Certamente, abbiamo anche dei microfoni che registrano la tosse dei bovini. Dei software sono in grado di
analizzare i dati e identificare eventuali sindromi respiratorie. Si tratta di uno strumento mutuato
dall'allevamento suinicolo”.
Quali altri sistemi avete?
“Ci sono delle telecamere che riprendendo la stalla sono in grado di 'leggere' il comportamento degli animali.
Negli allevamenti di suini riescono a capire se in un gruppo di scrofe gravide c'è un animale iper-dominante o
iper-aggressivo. L'allevatore può dunque intervenire nella composizione dei gruppi per evitare lesioni ai capi”.
Su quali tipologie di allevamenti viene praticata la zootecnia di precisione?
“Principalmente su bovini e suini, ma anche su conigli e polli. Ma potenzialmente qualunque tipo di animale può
essere monitorato con questi metodi”.
Oltre ai sensori posti sugli animali esistono anche delle apparecchiature che analizzano il latte?
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“La misurazione in automatico della qualità del latte è ormai la prassi. Si rivelano parametri organolettici e
merceologici, ma tramite la conduttività elettrica anche l'eventuale presenza di una mastite nella vacca”.
Fin qui lo stato dell'arte. Quali sono le nuove frontiere?
“Posto che ormai i sensori hanno raggiunto un livello di precisione elevato, si sta lavorando sulla modellistica e
sulla gestione automatica delle criticità. In futuro quando un animale avrà un problema il sistema prenderà le
decisioni da solo e agirà per risolverlo. Nella nostra cascina sperimentale ad esempio la composizione dei
mangimi è su misura, varia a seconda dei dati provenienti dai sensori sull'animale e nella stalla”.
Parliamo di soldi: perché un allevatore dovrebbe investire su questi strumenti?
“Per stalle di una certa consistenza, sopra i 200 capi in produzione, la zootecnia di precisione consente di avere
una gestione più semplice degli animali, una riduzione dei costi di gestione e un aumento della produzione e
della qualità del latte. Sono investimenti che si ripagano da soli. Basti pensare che le nostre vacche producono
120 quintali di ottimo latte”.
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