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Il Pianoforte

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Il Pianoforte
Il Pianoforte - Supplemento al numero 68 di Dismamusica Magazine - Ottobre 2012 - Aut. Trib. di Monza no 1.701 del 16/12/2003
il
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Non sparate sul
PIANOFORTE..............................10
Il Pianoforte
SCRITTO .......................................14
Se il Pianoforte
CI ACCORDA ...............................19
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Il Pianoforte - Direttore Responsabile: Gianni Cameroni
Supplemento al numero 68 di Dismamusica Magazine - Ottobre 2012
Aut. Trib. di Monza no 1.701 del 16/12/2003
Editore e proprietario: S&G Partners srl – Direzione e Amministrazione:
Via Bainsizza, 30 - 20814 VAREDO (MI)
Direzione Editoriale: Cristiano Cameroni
Redazione: Silvana Antonioli, Marco Cristofaro, Luciano Del Rio, Shuto.
Grafica, impaginazione e coordinamento: S&G Partners srl
Tel. 0362 583672 - Fax 0362 544356 - e-mail: [email protected]
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Imagine.
U
sciamo dal mondo, ed entriamo in Fiera: un mondo nel
mondo, fuori dal mondo.
Ogni fiera è così, una dimensione parallela dove persone, cose e suoni si scontrano, si propagano, o semplicemente stanno, in un mondo che “sembra” il
mondo reale. Ma che non lo è. Una fiera, soprattutto dedicata alla musica e in
specie ai pianoforti, è fuori dal mondo.
È un mondo nel mondo, fuori dal mondo. Un mondo di suoni generati da complicati meccanismi che producono risonanze che muovono l’aria in modo non
casuale. Pensateci.
Immaginate di essere uno di quei fasci di
onde sonore che si avvolgono, si rincorrono, si allungano, sembrano fermarsi e
poi riprendono, un po’ disturbate da altri suoni armonici o cacofonici (lo starnuto di un Professore di Violoncello, il
“tap tap” sul microfono di un tecnico del
suono, l’incedere maestoso di un preludio accennato da uno studente dell’ottavo anno, o lo sbattere rabbioso della
possente lente acustica di un Grancoda,
maldestramente sfuggita a uno dei curiosi che voleva guardare “dentro”) e un
po’ ignare di quanto accade e determi-
Pianoforte
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nate ad arrivare fino in fondo. Immaginate di essere la somma di quei rumori,
o un solo singolo suono. Immaginate di
distinguere ogni dettaglio, e ora immaginate invece l’opposto, di vivere il tutto
come una informe nebbia sonora…
Una fiera è anche questo, oltre che molto di più.
Immaginate di essere un’emozione, e di
rimbalzare di petto in petto, suscitando
rossori, affanni, tuffi al cuore, sensazioni
struggenti o esaltanti entusiasmi. E infine immaginate di essere l’ambiente che
raccoglie tutto questo, la pelle esterna
del mondo fuori dal mondo che racchiude e protegge questa assoluta unicità…
Poi tornate ad essere voi stessi, con la
passione del pianoforte, la curiosità per
gli sviluppi della tecnologia, l’interesse
per uno o più prodotti, la voglia di provare una differenza, di sentire un artista,
di incontrare un tecnico o un costruttore. E avrete di nuovo un luogo che è un
mondo fuori dal mondo. Frequentato da
persone che hanno immaginato di poter
fare, sentire, incontrare… Persone pronte a emozionarsi, anche per un percorso di business, perché no, ma soprattutto
capaci di emozionarsi.
Il grande poeta e scrittore Franco Fortini sottolineava come le rivoluzioni vere
si siano affermate soprattutto con la musica e i canti: la gente della Comune di
Parigi cantava e suonava, la gente della
Rivoluzione d’Ottobre cantava, i ragazzi della Parigi del 1968 o della Milano del
1969 intonavano canti e componevano
musiche, sull’onda delle proposte di Bob
Dylan o Joan Baez, e gli stessi Elvis Presley, i Beatles o i Rolling Stones hanno
usato la musica per cambiare il mondo.
Perché, di tutte le immaginazioni possibili, quella della musica è la più potente,
la più affascinante, la più reale. Un tema,
un motivo, una linea melodica o un accompagnamento, nel momento stesso
in cui li pensate sono già vivi, veri, reali. Insomma, se dovessimo immaginare
un domani migliore, positivo, diverso, il
miglior modo per farlo sarebbe proprio a
partire dalla musica.
Come potremmo immaginare tutto questo senza un pianoforte?
Gianni Cameroni
DISMAMUSICA
The Revolutionary New
THE PASSION. THE PIANOS.
THE REVOLUTION.
Un’autentica
SCOCCIATURA
di Gianni Cameroni
Mi stavo gustando i commenti alle opere presentate al Premio Campiello,
quando, d’un tratto, un pezzo di adesivo marrone mi ha lasciato... scocciato.
Q
ual è la norma che regola le apparizioni dei marchi nelle trasmissioni
televisive? Non sono un esperto di questi regolamenti, e chiedo che se qualcuno
ne conosce i termini, per cortesia, mi informi. Accade spesso, infatti, di assistere
a trasmissioni dove sugli strumenti musicali vengono apposte pecette e coperture solitamente ineleganti, mentre altre
volte i marchi sono invece perfettamente
leggibili. Questo vale anche per le fiction,
dove a volte i marchi spariscono, e a volte sono pienamente visibili.
E che dire delle scene in esterni, ad esempio dei servizi giornalistici? Quando si
vedono auto parcheggiate con i loro marchi in vista, vetrine che espongono prodotti e mostrano insegne, mezzi pubblici che sferragliano con pubblicità sulle
fiancate, gente che passeggia indossando
capi firmati… Qual è la regola?
Una scocciatura
di cattivo gusto
Lo spunto per questa riflessione ci viene dalla recente
trasmissione, dal prestigioso Teatro La Fenice di Venezia, della finale del premio Campiello condotta da
Bruno Vespa con interventi musicali affidati alla voce
di Arisa, accompagnata al
pianoforte dal Maestro
Giuseppe Barbera.
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Fin qui, tutto bene. Il pianoforte, da lontano, è imponente: un Gran Coda da
concerto di pregevole fattura, che impone la propria presenza sul grande palcoscenico della città dei Dogi.
Poi la telecamera si avvicina: primo piano
delle mani sul piano (scusate il bisticcio
di parole) e l’inconfondibile lira dorata del
marchio Steinway
sbuca al di sopra di
una scostante striscia color marrone
scuro che cela ai telespettatori l’elegante scritta “Steinway
and Sons”.
Mi chiedo se il personale RAI aveva finito l’adesivo nero lucido.
O se era stato costretto a usare solo l’ultimo pezzo di nastro (visto che non era
stato nemmeno coperto “tutto” il marchio).
Ma non è finita: inquadratura ravvicinata del fianco del pianoforte, con Arisa che guarda (giustamente) il Maestro
Barbera: tra i due, ancora e in modo ancora più inelegante, il nastro adesivo
marrone che cela il marchio Steinway lasciando però, questa volta in piena evidenza, la lira dorata.
Vero che potrebbe trattarsi di pubblicità occulta. Ma francamente mi fa un
po’ sorridere l’ipotetico timore che, con
il marchio Steinway in vista, migliaia di
telespettatori possano precipitarsi presso i concessionari Steinway a prenotare
un Gran Coda da 130.000 Euro, improvvisamente e senza alcuna altra apparen-
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te ragione se non l’aver visto di sfuggita
il marchio seguendo l’esibizione di Arisa
che canta La Notte…
Esempi di segno opposto
Cercando attentamente tra le immagini delle trasmissioni televisive (e abbiamo guardato solo programmi RAI, fiction o meno che siano, ma il discorso
vale più o meno per tutte le maggiori
emittenti) non è affatto difficile imbattersi in marchi in piena evidenza. Basta ad esempio citare le Alfa Romeo dei
carabinieri di Don Matteo, il distributore di bevande IVS del Commissario
Coliandro, il taxi
SEAT o la lattina
di Olio Cuore della
fiction Capri, il pianoforte
Steinway
(ma dài?) di La Musica di Raitre, il
Synth Roland dello
special su Toni Esposito o il coda Yamaha del Pianista ad alta quota Filippo Binaghi (le foto dei fermo-immagi-
Pianoforte
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ne sono in queste pagine).
Due pesi e due misure? O
motivazioni legali e dettagli
di regolamenti
sconosciuti ai
più (me compreso)?
Volare
alto
A monte di tutto dovrebbe però emergere una considerazione “super partes” basata sull’esigenza del rispetto e del buon
gusto: un marchio, che può anche essere
uno stimolo commerciale, è spesso soprattutto la sintesi
di un prodotto, della ricerca che ne ha
generato la realizzazione, della passione
dei progettisti e del
genio dei suoi ideatori. E questo è ancora più vero quando il prodotto in questione è di altissimo livello (come un
Gran Coda Steinway).
Ritengo che
celare
il
marchio
agli occhi
di un estimatore della musica sia, oltre
che inelegante,
una mancanza di
rispetto per la creatività e la perizia produttiva di generazioni di artigiani.
Poi qualcuno mi obietterà che i marchi
in vista sono sviste, che “la legge prevede…”, che “le normative impongono…”.
Io però sono fatto alla vecchia maniera:
secondo me (ed è una semplice opinione
personale, non vogliatemene per questo)
il buon gusto e il rispetto devono sempre prevalere.
Pensate se questa regola fosse applicata ad
esempio alle vetture sportive. Ve lo immaginate il cavallino rampante di Maranello
coperto da un pezzetto di scotch di colore
rosso Ferrari? Per dirla con il titolo: quel
nastro adesivo sarebbe percepito come
una insopportabile scocciatura. •
TRA IL SERIO
E IL FACETO
In una stupenda striscia del
1958, della quale proponiamo solo una citazione, il grande Charles Schulz ha per così
dire "anticipato" la sintesi di
Mondomusica e Cremona Pianoforte: violino e pianoforte si
incontrano grazie all'ineffabile Schroeder e al sorprendente
Snoopy, qui in veste di virtuoso dell'archetto.
L'impegno e l'entusiasmo dei
due improbabili artisti è però
mortificato da una sola, bruciante battuta della caustica Lucy.
I Peanuts sono capaci di sorprenderci ancora oggi, a distanza di quasi sessant'anni dalla geniale realizzazione della matita
di Charles Schulz, a riprova che
le cose, in fondo, non sono cambiate, e che le situazioni si ripropongono con immutata ironia e
disarmante continuità. Ci si domanda, in questo caso se Lucy
giudica, se è invidiosa, o se vuole
stroncare sul nascere un possibile grande duo.
Il mondo di Charlie Brown anche altre volte ha guardato ai
pianoforti in modo diretto, calandosi anche in situazioni locali: su una edizione italiana degli
anni '70, Schroeder chiede che
si telefoni a Furcht (negozio storico di Milano) per un importante intervento tecnico sul suo
amatissimo pianoforte... •
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il
Non sparate sul
PIANOFORTE
di Cristiano Cameroni
Sono tempi duri per i pianoforti acustici. Superati dai digitali, percepiti
come vecchi e costosi, vengono spesso eliminati senza pietà. Al punto che c’è chi,
dall’America, lancia segnali di allarme. E propone una nuova politica di adozione.
Q
uesto articolo si apre
con un gioco innocente.
Supponiamo che riceviate in
eredità un vecchio pianoforte verticale nero. Uno di quelli con le gambe scolpite a foglie d’acanto, con i candelabri
argentati e la meccanica a baionetta. La tastiera, vi dicono,
è preziosa perché è tutta d’avorio. Lo strumento è sempre
stato tenuto bene ed è, diciamo, in ordine. Unico problema, il trasporto: è a carico vostro e, in un modo o nell’altro,
dovete provvedere a trovargli
un posto entro breve.
La domanda, posta così, suona un po’ retorica; ma tant’è...
cosa ne fate?
Acquirente che tuttavia farà
due conti e si guarderà bene
dall’offrire una qualsiasi cifra
superiore alla soglia psicologica dei cinquanta euro.
eBay e...
...falsa beneficenza
Immaginiamo, per amore di
ipotesi, che non abbiate un luogo dove metterlo. I lettori più
intraprendenti, a questo punto, contatteranno il tecnico di
fiducia “per una valutazione”.
O imbracceranno la macchina fotografica per imbastire
in men che non si dica una laconica inserzione su eBay. Ah,
già, e le spese di spedizione? A
carico dell’acquirente, chiaramente.
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Quando tutte le opportunità di vendita si saranno affievolite, il beneficiario del lascito penserà a sua volta ad una
donazione. Cercherà quindi,
in famiglia e nel giro allargato
delle conoscenze, un soggetto
interessato a ricevere per amicizia cotanta fortuna.
Si contatteranno scuole, oratori, suore... fino a liberarsi, prima o poi, dell’imponente oggetto. Ma è solo l’inizio:
perché molte volte il fortunato nuovo proprietario del pianoforte finirà col rendersi conto che le spese di sistemazione
superano di gran lunga il valore dello strumento. Il gioco ripartirà quindi dalla terza riga
della prima colonna di questa
pagina. Dal segno al fine.
Dura lex, sed Lex
Naturalmente, non sempre
va così: sappiamo bene che la
maggior parte dei pianoforti
venduti ogni anno nel nostro
Paese è usata o ricondizionata.
Resta tuttavia un fatto: la vita
media di un pianoforte è valutata attorno ai settanta-ottant’anni.
Superata questa soglia, gli interventi di manutenzione diventano in genere troppo
onerosi –vuoi per la ridotta
affidabilità dei materiali, vuoi
per la difficoltà crescente nel
reperire le parti di ricambio–
e si pensa ad una sua sostituzione.
Fin qui non c’è nulla di male:
l’industria del pianoforte ha
generato per decenni ampi volumi di fatturato attraverso
la semplice sostituzione degli
strumenti obsoleti. Ma oggi le
cose vanno diversamente.
Agenti
di cambiamento
Se parliamo di prezzi, ad esempio, risulta evidente che la disponibilità di strumenti discreti a basso costo (cinesi,
indonesiani, fate voi) abbassa
il valore dell’usato, a fronte di
costi di trasporto e manutenzione che rimangono sostanzialmente invariati.
Se si discute di manutenzione, è ovvio che questa rappresenta una voce insostenibile nel confronto col settore
dei digitali –i quali fra l’altro
hanno dalla loro la naturale
“silenziosità”, così apprezzata
in contesti cittadini, e l’ovvia
apertura nei confronti di tutto
quello che è elettronico: computer, registratori e impianti audio, ma ora anche tablet
e smartphone. In una parola, tutto ciò che in questo momento è cool, tutto ciò che fa
tendenza.
Aggiungiamo a questo una
considerazione di natura socio-culturale. Nei suoi anni
d’oro, vale a dire durante i
primi tre decenni del Novecento, il pianoforte era l’oggetto musicale per eccellenza. Scriviamo oggetto in modo
consapevole: al di là della funzione culturale, il pianoforte
assolveva anche la funzione
di intrattenimento (ricordate gli Autopiano con i rulli in
carta traforata?) ed era, come
scrivono non senza rimpianto
tutti gli storici di settore, un
must have per tutte le famiglie borghesi.
Oggi questa funzione non esiste più, sostituita com’è da
costellazioni di
nuovi compagni del
tempo libero che vanno sotto il nome di
impianti hi-fi, console per videogiochi, computer palmari,
telefonini
e musica “liquida”, cioè sparsa sulla Rete.
Un mesto addio
Stando così le cose, ai pianoforti più vetusti non restano molte speranze. Negli Stati Uniti, dove il fenomeno si
sta facendo notare per la sua
intensità, migliaia e migliaia di strumenti usati stanno
lasciando le case dei privati. Destinazione: le discariche
statali o, in casi meno sfortunati, un impianto per il recupero della legna da ardere. Il
fuoco purifica, l’onore è salvo.
Il giornalista Daniel J. Wakin, che qualche tempo fa
ha condotto sulle pagine del
New York Times un’inchiesta
dai toni vagamente drammatici, cita l’iniziativa di un trasportatore, che ha fondato il
portale web Piano Adoption
per cercare una nuova casa
agli strumenti abbandonati.
“Ogni pianoforte salvato”, è il
ragionamento dell’imprenditore, “rappresenta una potenziale chiamata per un servizio di trasporto”.
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Pianoforte | 11
il
ti che l’artista britannico Luke
Jerram ha letteralmente disseminato fra America, Europa,
Asia e Oceania dopo averli sottoposti a un trattamento artistico in collaborazione con le
comunità artistiche locali. Riportati a nuova vita, i verticali
e i coda reinventati dall’équipe di Jerram sono stati disposti negli spazi urbani delle
grandi città che
hanno accolto il
progetto. Ciascuno di essi riporta, in
lingua locale, la frase
Suonami, sono tuo e costituisce un potente invito a suonare in prima persona.
Un invito che ha coinvolto, si
stima, oltre due milioni di persone; che ha prodotto momenti artistici di grande livello e
risultati positivi a livello sociale.
Senza contare l’organizzazione di analoghe manifestazioni di promozione del
pianoforte, come la milanese PianoCity, che del progetto
originale sono evidentemente
debitrici.
Per strumenti originariamente destinati
al macero non c’è male
davvero... Fra l’altro, la provocazione di Jerram ha riportato alla luce un fatto importantissimo: il pianoforte
acustico è un elemento centrale della nostra tradizione
musicale anche attuale e futura, nonostante tutta la musica riprodotta e il disamore
per lo studio che si in-
contra così di frequente, tanto
per non fare nomi, nella nostra
Penisola.
E se in Italia...
Già, l’Italia. Anche da noi si
comincia a gettare quantitativi importanti di pianoforti.
O a dimenticarli, inutilizzati e polverosi, in un cantuccio
dove moriranno lentamente di vecchiaia. E invece
Dio sa quanto bene potrebbero fare se, per esempio, li si
mettesse nelle scuole –sì, proprio le scuole statali, dagli asili in su.
Naturalmente andrebbero sistemati. Ma anche qui si apre
un intero nuovo capitolo, che
rende interessante una prospettiva che in apparenza è
solo fonte di problemi.
Streetpianos:
chi, come,
perché
C’era una volta un artista
daltonico. A prima vista,
un’eresia –a meno che non
consideriamo eretico Beethoven per il fatto che componeva musica anche da sordo. Per nulla intimidito dal
proprio handicap, il britannico Luke Jerram ha intrapreso nel 1997 una straordinaria carriera nel settore delle installazioni artistiche.
Visionario, ossessionato dallo studio degli
estremi, Jerram ha indagato per anni il rapporto individuale con la luce e con il buio,
Pianoforte
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con il suono e con il silenzio. Molte delle sue opere più
celebri nascono in effetti dall’incrocio di
mondi sensoriali –ad esempio la scultura
28 seconds of Hiroshima, che trasforma in
un cristallo di resina lo spettrogramma del
suono dell’esplosione atomica del 1945.
Il progetto StreetPianos è nato nel 2008
con il nome di Play Me, I’m Yours; in poco
meno di quattro anni ha portato all’installazione di oltre 700 pianoforti nelle città di
quattro continenti, coinvolgendo attivamente due milioni di persone.
Gli strumenti sono dislocati in parchi pubblici, stazioni, piazze, ponti, mercati... Il
progetto prevede che, attraverso il semplice atto del suonare, i singoli cittadini prendano possesso dello spazio urbano, che proprio attraverso la musica viene restituito
alla comunità. •
Lo strumento
del futuro...
nel passato
Si è detto, ad esempio, che è
difficile trovare pezzi di ricambio originali. E allora perché non utilizzarne di nuovi?
Il mercato propone tantissime soluzioni brillanti ed innovative –il padiglione di Cremona Pianoforte lo dimostra con
evidenza. Ci sono materiali hitech capaci di impreziosire gli
strumenti originali, oltre che
di assicurare prestazioni eccellenti. Corde, martelliere,
meccaniche, sensori per la “digitalizzazione” del pianoforte acustico.... ci si può davvero sbizzarrire.
Senza contare che ci sono anche molti tecnici specializzati, che uniscono ad una preparazione sempre più ampia un
amore naturale per il pianoforte “antico”. La loro
associazione nazionale, AIARP, si batte da
anni per la valorizzazione e la preservazione
della cultura del pianoforte acustico, e sarà lieta
di fornire indicazioni dettagliate in questo senso.
Un auspicio
Tornando al gioco di apertura,
mi piacerebbe a questo punto
riprendere in esame la domanda dell’esordio. Per dirla con le
parole di Madeleine Crouch,
presidente della statunitense National Piano Manufacturers Association, se riceveste un
pianoforte in eredità, scegliereste di “seppellirlo all’indomani
del funerale di chi ve lo ha lasciato” o immaginereste per lui
una nuova vita?
Personalmente non avrei
dubbi. Anche senza scritte
artistiche, la semplice vista
di un pianoforte mi è sempre
sembrata un chiaro invito a
suonare. •
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Il PIANOFORTE
SCRITTO
di Cristiano Cameroni
Quali sono le prospettive dell’editoria specializzata? C’è ancora spazio per investire
in nuove produzioni? Esistono strategie per avvicinare le giovani generazioni
alla musica? Lo abbiamo chiesto ai protagonisti del settore. Che ci hanno detto...
M
ilano, una limpida mattina di inizio settembre. Il
capoluogo lombardo si presenta scintillante dopo le violente
piogge dei giorni scorsi: le strade e i monumenti sono luminosi, l’aria è più pulita e le persone
sembrano più fiduciose.
È la giornata ideale per un’intervista; e poiché all’ombra della
Madonnina si trovano quasi tutti i maggiori editori musicali italiani, ne approfittiamo per condurre una rapida inchiesta sul
settore dell’editoria pianistica.
Vogliamo scoprire qualcosa di
più sulle prospettive future, su
ciò che ci differenzia dagli altri
Paesi, sul ruolo delle giovani generazioni. Ecco dunque, a bruciapelo, le nostre domande.
Ad uno sguardo superficiale,
il mercato editoriale appare
molto più frammentato
rispetto a quanto si osserva
nel settore parallelo dello
strumento musicale.
È davvero così? Al di là
della diffusione spesso
limitatissima di prodotti
artigianali dovuti a
piccolissime case editrici,
quali sono le linee di tendenza
nel nostro Paese? In altre
Pianoforte
14 | il
parole, cosa chiede il mercato
oggi ad un editore musicale?
Ilaria Narici
MGB Hal Leonard
«È difficile stabilire in che percentuale sia il mercato che guida le scelte degli editori o quanto
siano gli editori che indirizzano con le loro scelte il mercato.
Il mercato chiede essenzialmente
metodi di apprendimento e studio degli strumenti musicali e repertorio. Nell’ambito della metodistica, e in generale di quello
che è definito settore educational, assistiamo ad una profonda
esigenza di rinnovamento, vuoi
per l’avvento della multimedialità, vuoi per un approccio verso
l’apprendimento fattosi sempre
più rapido e sintetico in relazione
alle limitate risorse di tempo che
hanno gli studenti. Lo studio che
vent’anni fa veniva fatto su tre libri, oggi dev’essere sintetizzato
in uno. Metodi dunque completi, sintetici, e possibilmente supportati da supporti multimediali.
Sul repertorio assistiamo ad una
divaricazione piuttosto netta:
prodotti sofisticati di alta fascia,
con contenuti editoriali impreziositi da apparati storico-critici da una parte, dall’altra prodotti a basso prezzo che rendano più
conveniente l’acquisto dei volumi
rispetto al downloading, spesso gratuito, da Internet. Rispetto
a quest’ultimo, assistiamo purtroppo al proliferare di siti pirata
che veicolano liberamente in rete
contenuti protetti da copyright,
come è da deprecare il ricorso a
fotocopie illegali (ricordiamo che
C
fotocopiare anche solo una pagina di musica è reato) che circolano senza alcuna remora nelle
scuole e nei conservatori.»
Laura Patrizia Rossi
Schott
«Non credo che in realtá il mercato editoriale sia più frammentato di quello degli strumenti,
perché anche in questo settore
ci sono milioni di piccole aziende che producono; se poi si pensa anche agli accessori, il mercato diventa davvero infinito.
Se sapessimo oggi cosa il mercato chiede ad un editore, avremmo trovato la lampada di Aladino... purtroppo credo che ci
troviamo di fronte ad uno dei
momenti più difficili ed impegnativi della storia della musica stampata: la tecnologia corre
senza limiti, non ci sono sbocchi evidenti che incoraggino gli
editori ad intraprendere ed investire su strade sicure, lo sviluppo della pirateria in internet non
ha controllo. Temo sia presto
per capire, ma quello che è certo
è che, se non si intraprende una
strada comune di “educazione al
copyright” per proteggere il futuro del diritto d’autore, finiranno nel nulla secoli di lavoro di
tutti e sparirà il concetto di opera d’arte musicale.... Purtroppo
nel nostro Paese (soprattutto),
il fronte comune è molto vago,
non esiste nemmeno un’associazione di editori musicali....»
M
Y
CM
MY
CY CMY
K
Laura Moro
Edizioni Curci
«Penso sia solo positivo che
nell’editoria musicale convivano i grandi colossi internazionali accanto ai piccoli editori
di nicchia. In tal modo il pluralismo è assicurato e il musicista può scegliere tra un’ampia offerta di proposte. I piccoli
editori sono pieni di creatività, i grandi sono più concentrati sulla distribuzione. Curci,
in questo senso, è un fenomeno a sé: grande fuori ma piccola dentro. Distribuiamo direttamente il nostro catalogo ma
curiamo con grande passione
le nostre novità, affinché siano
sempre utili, efficaci e innovative.»
Pino Amendola
Sinfonica
«Scorrendo i codici del nostro
catalogo si potrebbe avere l’impressione che le composizioni di
musica contemporanea facciano
la parte del leone. In termini di
vendite, tuttavia, il vero volume
è costituito dalle opere didattiche. Sono proprio i testi di didattica –in particolare di quella
didattica che io definisco ludica, cioè divertente– i più richiesti dal pubblico del nostro Paese.
D’altra parte questi sono i titoli in cui risultano più evidenti le
innovazioni, in termini di impostazione del metodo come di linguaggio.»
Pianoforte | 15
il
Colori compositi
Chi frequenta le fiere
internazionali, o anche
semplicemente le librerie
estere, percepisce con
chiarezza la distanza che
separa il mercato italiano
da quello internazionale o
mitteleuropeo. Dal punto
di vista dell’editore, c’è
davvero tanta differenza fra
le abitudini di casa nostra e
quanto avviene oltre confine?
Ilaria Narici
MGB Hal Leonard
«I mercati si differenziano ormai essenzialmente per potenzialità e tipologia di prodotti. Se
nel caso del mercato europeo la
produzione editoriale di editori
paragonabili per forza di catalogo e capacità di penetrazione
del mercato è piuttosto omogenea, nel caso del mercato americano siamo effettivamente di
fronte a una offerta di gamma di prodotti certamente
maggiore a prezzi senz’altro più competitivi di quelli dei prodotti europei.»
che l’investimento in cultura.
Però vedo che negli ultimi tempi
la cultura in generale soffre un
po’ dappertutto, o forse è solo
cambiato il concetto di come investire in cultura... dall’apprendimento della musica come fatto culturale ed accrescimento
personale siamo passati all'Ipad
ecc, per lo sviluppo dei social
networks. Forse la gente per il
futuro pensa di arricchire il proprio bagaglio culturale così...»
Laura Moro
Edizioni Curci
«È finito il tempo in cui gli editori italiani si presentavano agli
appuntamenti internazionali
con soggezione o sudditanza rispetto ai colleghi internazionali. Oggi l’editoria italiana è perfettamente integrata con il resto
del mondo. A questo slancio eu-
Laura Patrizia Rossi
Schott
«Dipende dai mercati. Quelli di origine latina si assomigliano un po’ tutti (purtroppo) e lì vige sovrano il
“diritto” alla fotocopia più
ropeista e cosmopolita ha contribuito in modo determinante Curci, che è stata la prima a
credere nei metodi amatoriali, al potenziale delle scuole secondarie a indirizzo musicale,
alla divulgazione della musica
al grande pubblico attraverso
guide all’ascolto illustrate, collane per bambini e per tutta la
famiglia. E dove non siamo arrivati con i nostri mezzi, abbiamo
selezionato il meglio dei cataloghi esteri: penso alla collana dei
Tipbook, le guide illustrate degli strumenti musicali, ma anche alle serie Canta & Impara,
Alla scoperta dei compositori,
ecc. Think global but act local!
E se l’i-phone è già stato inventato da Apple, si può importarlo in Italia: è la globalizzazione,
bellezza!»
no, però, i clienti esteri ci chiedono quasi esclusivamente titoli
di letteratura; ma non c’è da stupirsene, dal momento che la didattica è strettamente vincolata
alla lingua... Riuscireste a immaginare uno studente tedesco che
acquista un manuale di armonia
in italiano?»
Siamo al centro di una crisi
di cui si fatica ad individuare
gli eventuali sbocchi.
In questo momento ha senso
investire in nuove produzioni?
L’innovazione è davvero, come
si usa dire, la chiave di una
possibile riscossa? Che spazio
si può immaginare per idee
e autori nuovi?
Pino Amendola
Sinfonica
«Non abbiamo un rapporto diretto con il pubblico straniero, per via del fatto che all’estero abbiamo distributori
che fanno da intermediari. Notiamo tuttavia un
certo interesse da parte
del pubblico, che ci contatta via Internet per richiedere titoli particolari. A differenza di quanto
avviene con il pubblico italia-
Ilaria Narici
MGB Hal Leonard
«Quello dell’editoria musicale non è un mercato di massa e
dunque beneficia in misura minore di ampiamenti e restrizioni
dovute a congiunture economiche favorevoli o contrarie. L’editore, se non investe in nuovi
prodotti, si condanna all’estinzione, dunque bisogna avere ottiche mirate, ma certo è che chi
si ferma è perduto. Sicuramente l’innovazione può aiutare la
spinta di nuovi prodotti, ma se
parliamo ad esempio di editoria
digitale, le barriere sono ancora
Laura Moro
Direttore Editoriale
Musica Classica
EDIZIONI CURCI
www.edizionicurci.it
Pino Amendola
Editore
Edizioni Musicali
SINFONICA
www.sinfonica.com
abbiamo parlato con...
Laura Patrizia Rossi
Representative
SCHOTT MUSIC
INTERNATIONAL
www.schott-music.com
Pianoforte
16 | il
Ilaria Narici
General Manager
MGB
HAL LEONARD
www.mgbhalleonard.com
molto forti sia in termini di devices che di possibilità di veicolare i contenuti in modo soddisfacente. Bisogna poi avere sempre
presente che la tecnologia è un
mezzo, non un fine. Dunque i
buoni prodotti partono innanzitutto da buoni contenuti, non
dai supporti, di qualsiasi tipo
esso siano.»
Laura Patrizia Rossi
Schott
«Investire in nuove tecnologie e mercati è l’unica speranza
di salvezza. Il problema è sapere come, perché al momento le
strade sono infinite, ma le prospettive di una nuova tecnologia
che possa accomunare i mercati
editoriali non è ancora una realtà... Il download digitale non offre controlli di garanzia, le APP
di Apple addirittura sono sotto
inchiesta perché Apple pretende
che i diritti scadano con la morte dell’autore, gli eBook propongono soluzioni che al momento
non sono accettabili per la musica stampata...
Direi impossibile una riscossa in
tempi brevi, perché il tutto deve
venire dalla gente e dall’utente finale, che invece è solo disorientato e si sente sempre più autorizzato a scaricare gratis, perché
così “risparmia”... senza pensare che invece ad ogni fotocopia
o scarico pirata corrisponde sicuramente un nuovo disoccupato in più sul mercato del lavoro...»
Laura Moro
Edizioni Curci
«La crisi è pesante e faticosa, e
ha obbligato tutti a rimetterci
in discussione. Ma almeno è democratica e non ha fatto sconti a
nessuno. In Curci ci chiediamo
ogni giorno cosa possiamo fare
per essere davvero utili ai musicisti e agli appassionati. La parola d’ordine oggi è una sola: dire
la verità. Il consumatore è attento, selettivo, cerca la qualità
ed evita i bidoni. È finita l’epo-
ca delle proposte bluff o deboli.
Ma quando un libro è bello e utile, continua a vendere tanto, alla
faccia della crisi! Curci è orgogliosa di avere in catalogo metodi e libri campioni di incassi: la
Pianoforte | 17
il
nostra Chitarra volante è in continua ristampa… e a volare non
sono solo le chitarre, ma anche
le vendite.»
Pino Amendola
Sinfonica
«Se ci fosse una chiave capace
di risolvere in un colpo solo la
grande crisi in cui versa il settore, sarebbe certamente benvenuta! Purtroppo la ricetta magica non esiste; però, se c’è una via
da seguire, questa è senz’altro
la strada dell’innovazione. Ma
anche qui bisogna stare attenti: perché non bisogna limitarsi a pubblicare nuovi libri. Bisogna che il contenuto di quei libri
sia in grado di entusiasmare, attraverso un linguaggio semplice e accattivante. E credetemi,
non basta aggiungere qua e là
qualche illustrazione: ci vogliono le idee. Dal canto nostro, ce la
mettiamo tutta: cerchiamo sempre di dare spazio a nuovi autori. In termini numerici, questo si
traduce in trenta-quaranta nuovi titoli pubblicati ogni anno.
Su un catalogo di 500 articoli, è
quasi il dieci per cento.»
Da trent’anni a questa
parte, l’intero settore si
sforza per avvicinare alla
musica le nuove generazioni.
In che modo l’editoria
specializzata può contribuire
al raggiungimento di questo
obiettivo?
Ilaria Narici
MGB Hal Leonard
«Fino a che nel nostro paese l’avvicinamento alla musica non avverrà seriamente sui
banchi di scuola a partire dalla scuola primaria, come accade in molti altri stati del nostro
continente, l’editoria specializzata in questo senso non credo
possa fare molto. Inoltre il sistema dell’educazione alla musica soffre tuttora di una rifor-
Pianoforte
18 | il
ma che non sembra certo avere
aiutato a diffondere lo studio
della musica e soprattutto non
ha contribuito né a creare una
formazione di maggiore qualità né a diffondere l’istruzione
musicale. Di questa situazione soffrono gli studenti, gli insegnanti, le famiglie prima che
gli editori, per i quali certamente è difficile seguire e fornire strumenti didattici in una
situazione che appare confusa
e dispersiva.»
Laura Patrizia Rossi
Schott
«I Paesi di grande tradizione musicale come Germania,
Gran Bretagna o USA, dimostrano che l’unico modo avvicinare le nuove generazioni alla musica è insegnarla a
scuola. Non ci sono altre alternative, perché è la scuola che
deve offrire la crescita culturale e musicale dall’infanzia, di
forma gratuita ed indipendente, e solo così si possono creare
futuri appassionati di musica e
persone con crescita culturale in questo senso. Inutile ricordare che nel nostro Paese la
strada dell’educazione musicale a scuola è andata nel ver-
so contrario, ormai è ridotta
al niente. E soprattutto non c'è
nessuna formazione degli insegnanti a cui tocca questo compito. L’unico modo per apprendere seriamente musica nel
nostro Paese resta purtroppo
l’educazione privata, con tutti
i limiti che questa comporta.»
Laura Moro
Edizioni Curci
«L’editore è la cinghia di trasmissione tra la scuola e l’allievo. Il nostro compito è fornire uno strumento di lavoro
utile ai maestri, che sono la
nostra vera risorsa, e ai loro
allievi, che devono trovare libri di qualità ed efficaci
nell’aiutarli a raggiungere il
loro obiettivo. Non possiamo
e non vogliamo sostituirci alla
scuola e ai maestri. Per questo
siamo sempre al loro fianco, al
fianco dei maestri intendo: li
ascoltiamo, li accontentiamo,
li trattiamo con il rispetto che
si meritano. Sono i maestri di
musica i veri motori nella diffusione della musica. E dopo
150 anni di amicizia con loro,
ci ricambiano con un affetto
che ancora mi stupisce e mi
commuove.»
Pino Amendola
Sinfonica
«La nostra visione si basa su una
suddivisione ideale in tre fasce
di pubblico. Le potremmo definire, in ordine progressivo, elementare, media e dei trattati. A
ciascuna proponiamo testi studiati su misura, innovativi nel
linguaggio e coerenti nell’impianto di base. In questo modo
un testo propedeutico non potrà mai essere confuso con un
metodo per l’apprendimento intermedio; e l’ambito dei trattati avrà uno stile, un’atmosfera
sempre chiaramente riconoscibile. Va da sé che i testi destinati ai cicli inferiori contengano gli stimoli necessari a portare
i giovani fruitori verso i livelli successivi; questo rientra nella
normale dialettica dell’insegnamento, che procede per stimoli successivi in un crescendo di
abilità. Credo che la capacità di
mantenere un equilibrio corretto fra le componenti fondamentali di un libro, la capacità di entusiasmare i lettori, l’attenzione
dedicata a fornire sempre un
prodotto autorevole siano i parametri decisivi anche per agganciare il pubblico più giovane
e avvicinarlo alla musica.» •
B O R G AT O®
PIANOFORTI DA CONCERTO
COSTRUITI A MANO
Se il pianoforte
ci ACCORDA
di Marco Cristofaro
U
n gruppo di scienziati britannici specializzati nella ricerca sulla mente
umana ha ingaggiato di recente diciannove
tecnici accordatori. Gli inglesi sono eccentrici, è risaputo; ma l’iniziativa del team della Newcastle University non è del tutto insensata; anzi, suscita una serie di considerazioni
davvero interessanti. Vediamo perché.
Due suoni
Agli accordatori, il team di ricerca ha
fatto ascoltare due note simultanee. Nel
frattempo, uno scanner a risonanza magnetica spiava i piano technicians. Lo
stesso esperimento è stato ripetuto con
diciannove persone non abituate all’ascolto della musica, e i risultati sono stati confrontati.
Si è scoperto così che il cervello dei tecnici attiva aree cerebrali molto più estese rispetto a quanto avviene quando si espone
la gente comune agli stessi stimoli sonori.
In altre parole, la mente degli accordatori si è “adattata” al
suono, sviluppando
risposte e comportamenti altrimenti
inesistenti. È come
se ogni suono aprisse loro un mondo potenzialmente sconfinato di cui la gente normale non sospetta minimamente l’esistenza. Un po’ come
accadeva al simpatico topolino protagonsita del film di animazione Ratatouille,
nella cui mente si scatenavano spettacolari sinfonie di colori ogni volta che sperimentava nuovi accostamenti gastronomici. Gli altri non potevano vederle, lui sì: e
questo bastava a fare di lui uno chef capace di incantare i critici più severi.
Esperienza, questa
(s)conosciuta
Tornando al pianoforte, l’esperimento inglese dimostra che un tecnico preparato
ha con il suono un rapporto speciale, e sa
fare cose che gli altri semplicemente non
possono nemmeno immaginare.
La ragione è da ricercare molto probabilmente nel campo dell’esperienza, che si
attiva all’ascolto dei suoni attraverso innumerevoli ricordi –di accordature, timbri e note analoghe. O ancora di richieste
avanzate da clienti speciali, di questioni
insolubili dipanate con genialità, di indizi
sparsi per il pianoforte che un singolo suono è in grado di svelare...
Ecco perché le accordature ad orecchio
saranno sempre migliori di quelle eseguite con il solo ausilio del tuner. Ed ecco perché un pianoforte acustico bene accordato
risulterà sempre più caldo, più umano di
un digitale con i suoni perfettamente allineati ad un modello ideale.
Tirando le
conclusioni
Insomma,
accordatori non si nasce,
semmai lo si diventa. Ed è chiaro che bisogna scegliere con
cura la persona a cui affidare il pianoforte.
Cerchiamo di conoscere qualcosa dei suoi
gusti musicali, della sua preparazione, del
fatto che abbia o meno alle proprie spalle la solidità di un laboratorio vero. Dare
piena fiducia al primo venuto con la sola
scusa che costa meno di un accordatore
affermato è senz’altro un grave errore. Potrebbe non avere la più pallida idea di ciò
che sta facendo.... •
BORGATO L 282
LUIGI BORGATO
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Pianoforte | 19
il
albo soci
2012
LIGURIA
CANAVESE Lucio Via Canepari 9 - 17055 Toirano (SV) 348-2430560
FASSONE Claudio Via Brigata Salerno, 42/3 - 16147 Genova 328-4512364
FERRARI Giorgio Via E. H. Giglioli 24/6 - 16142 Genova 010-812264
GALLI Pietro Via Torino 27 - 19122 La Spezia 328-9664927
GANORA Giorgio Via S. Luca D’Albaro 63 int. 12 - 16146 Genova 010-364142
SPERATI Carlo Via Trilussa 1/23 - 17100 Savona 328-6028351
STORTI Luciano Piazza Colombo 2/19 - 16121 Genova 010-580122
ABRUZZO
FABBRINI Angelo Lungomare Matteotti, 79
65121 Pescara 085-36183
MATTEUCCI Domenico Via Ferruccio Parri, 7/B
67051 Avezzano (AQ) 347-5222682
BASILICATA
MALCANGI Salvatore Recinto Roma 13 - 75100 Matera
338-2716313
CALABRIA
CRUCITTI Carmelo Via SS. Ionica Dir. Irto 16 89061 Arangea (RC)
328-3477648
SANSONE Enzo Via Resistenza, 185 - 87040 Castrolibero (CS) 360-283292
CAMPANIA
ARENA Tiziano Loc. Erte - 83030 Monocalzati (AV) 335-8440590
DE MAIO Francesco Londra - 0044-7946597885
MAIONE Sabino Via S. Carlo, 19 - 82011 Airola (BN) 335-5734706
MITILINI Gennaro Via Salvatore Di Giacomo snc - 80040 Volla (NA) 335-423460
PISCOPO Ciro Via Rocco Galdieri 11 - 80020 Casavatore (NA) 347-1861481
ROSSI Maurizio Via Aleardi 8 - 84091 Battipaglia (SA) 347-4880727
SANTARPINO Aldo Via Martiri D’Ungheria 224 - 84018 Scafati (SA) 081 - 8508617
EMILIA ROMAGNA
CASONI Gabriele Via Romita 5 - 44039 Tresigallo (FE) 348-3815122
DALPORTO Mirco Via Respighi 8 - 42100 Reggio Emilia 335-5416883
DEL RIO Luciano Piazza A. Costa 5/A - 42100 Reggio Emilia 335-8398367
FERRARESI Gianni Via XX Settembre 87 - 44100 Ferrara 333-4309608
IDRA Canzio Via LXIII Brig. Bolero 3 - 40033 Cas. Reno (BO) 335 8364024
IDRA Walter Via LXIII Brig. Bolero 3 - 40033 Cas. Reno (BO) 051 575825
PASSARELLA Luciano Via Emilia Est 215/B - 41100 Modena 338-8438957
FRIULI VENEZIA GIULIA
BONUTTI Luca Via della Villa 52/A - 33050 Bagnaria Arsa (UD) 335-5366749
CERNEAZ Lorenzo Via Bariglaria 141 - 33100 Udine 338-6045193
GRASSI Marco Via Pagliaricci 49/1 34128 Trieste 339-5054035
PECAR Claudio Via Scuola Agraria 12/10 - 34170 Gorizia 348-9105806
TONON Ulisse Via degli Aceri, 22/2 - 33033 Codroipo (UD) 329-4691279
VALENT Claudio Via Udine 1 - 33077 Sacile (PN) 0434 72989
LAZIO
AHMAR Robert Via Poggio dei Pini 4 - 0061 Anguillara Sabazia (RM) 329-6135396
ALFONSI Luigi Largo Brancaccio 79 - 00184 Roma 06 4872739
BIANCHI Nino Gaetano Via delle Olmate 19 - 01010 Oriolo Romano (VT) 333-4241484
BUCCITTI Mauro Via delle Ortensie 1/3 - 04012 Cisterna (LT) 337-770654
CASTRIANNI Alessandro Via De’ Lucchesi 27-30 - 00187 Roma 348-7246773
D’ANGELO Mauro Via T. Landolfi 155 - 03100 Frosinone 333-2828955
DE LELLIS Marco 21-05 31st Avenue 11106 Astoria NY (USA) 001 718 956 3110
LOREFICE Luca Via Casale Agostinelli 62/b 00118 Roma (Morena) 349 5636299
MAGGIO Marc Piazza Copernico 9/10 - 00176 ROMA 328-0240755
MAZZA Calogero Via Colombo 18 - 04023 Formia (LT) 338-1507642
SABATINI Valerio Via Ferruccio, 34/A-B - 00185 Roma 339-1494509
STELLA Angela Via Cimone, 171 - 00141 Roma 329-5880013
TARQUINI Marcello Via Courmayeur, 22 - 00135 Roma 335-5818761
LOMBARDIA
ALBERTINI Fabio Via Corradi, 8 - 20030 SEVESO 339-3290249
BARBAGLIA Luciano Via Torriani 29 - 22100 COMO 031-269387
BENAZZI Marco Via Garibaldi 30 - 26035 Pieve S. Giacomo (CR) 0372-64375
BOTTINI Roberto Via Ariosto 12 - 25127 Brescia 347-5570824
BUSSANDRI Giancarlo Via Sigieri 10 - 20135 Milano 349-1535675
CALEBICH Enrico Via Papa Giovanni, 4 - 25060 Cellatica (BS) 392-7670553
DI NALLO Gabriele Via Silvio Pellico 24 - 20052 Monza (MB) 335-6472597
DIANA Ferdinando Viale Molise 1 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) 329-2191129
GRIFFA Davide Via Corridoni 35 - 20122 Milano 335-7772260
GRIFFA Gianfranco Via Crivelli 20 - 20122 Milano 335-7793546
GRIFFA Sergio Via Crivelli 20 - 20122 Milano 335-6825065
GUERNELLI Stefano Vicolo Voltino 9 - 46100 Mantova 335-426552
IDRA Eraclio Via Caduti Liberazione 9 - 21047 Saronno (VA) 02-9605219
LANZANI Sergio Corso Garibaldi 65/A - 20030 Seveso (MB) 347-6466134
LUCIANO Sergio Via Manin 101 - 21100 Varese 0332-281355
LUPPATTELLI Davide Via Ripamonti, 211 - 20144 Milano 338-8397486
MAESTRI Mauro Via Pietro da Lissone 4 - 20035 Lissone (MB) 339-5908422
MANCINI Paolo Corso San Michele del Carso, 3 - 23900 Lecco 377-1808243
MITAROTONDA Paola Via Corridoni 37 - 20122 Milano 347-4586526
MOLTENI Giuseppe Mario Via Bizzozero 18 - 21100 Varese 0332-283506
PAPES Davide Via della Pila 61 - 20162 Milano 339-3509700
PASSADORI Angela Via S. Chiara 6 - 25121 Brescia 347-8171934
PASSADORI Angelo Via Mazzini 3/A - 25086 Rezzato (BS) 030-3751106
PASSADORI Giulio Via S. Chiara 6 - 25121 Brescia 347-4189827
PASSADORI Giuseppe Via Poffe 7 - 25030 Torbiato d’Adro (BS) 030-3751106
PASSADORI Pierenzo Via S. Chiara 6 - 25121 Brescia 030-3751106
PEDROLI Giancarlo Via Maloja, 8 - 20158 Milano 338-8949551
PICONE Giuseppe Via Scalabrini 29 - 22100 Como 031-594041
PICONE Roberto Via Scalabrini 29 - 22100 Como 339-2934092
PIROLA Cesare Via Del Partigiano 18 - 20050 Sovico (MI) 039-2010224
ROCCO Mario Vicolo Carceri 2 - 25032 Chiari (BS) 334-3939624
ROCCO Massimo Via Bergamina 9 - 20016 Pero (MI) 339-6660337
SANGALLI Giovanni Via Mascagni 6 - 20047 Brugherio (MB) 039-2871996
SCORTICATI Carlo Corso XXII Marzo 28 - 20135 Milano 02-5456154
TAMAGNI Massimo Via Albino Luciani 6 - 26035 Pieve S. Giacomo (CR) 338-4099888
TARANTINO Salvatore Via Marsala 9 - 20090 Buccinasco (MI) 333-7805862
TERRAVAZZI Giampiero Via P. Moroni 9 - 20010 Pogliano Mil. (MI) 347-4413448
VIGANÒ Romano Piazza S. Gregorio 3 - 20060 Basiano (MI) 02-95760108
ZANOTTI Luca Via Udine 1/C - 25050 Rodengo Saiano (BS) - 030 3751106
ZECCHIN Francesco Via Monfalcone 26 - 21049 Tradate (VA) 348-5626000
MARCHE
BEVILACQUA Giuseppe Via Loretana 93 - 60021 Camerano (AN) 334-2530712
CAPPONI Claudio Via Vecchia Fornace 40/A - 60027 Osimo (AN) 333-4987209
PIERISTÈ Carlo Via Costa Bianca 12/B - 60025 Loreto (AN) 368-3888527
RICCI Enrico Via Roma 15 - 63015 Monte Urano (AP) 347-3241427
ROSSINI Lorenzo Via L. Cadorna 38 - 60022 Castelfidardo (AN) 329-8410855
SANTORI Fabrizio Via Fermi Fossombrone (PU) 348-5114842
VALLI Roberto Via Trionfi 1/A - 60127 Ancona 335-5738327
MOLISE
CHIOVITTI Michele Via Monte Grappa 49/C - 86100 Campobasso 338-8207609
PIEMONTE
BERGAMINI Aldo Via San Pancrazio 52 - 10044 Pianezza (TO) 329-4180253
BIOLCATI RINALDI Alvise Via Serralunga 30 - 13900 Biella 335-6291457
GANDOLFO Carlo Via Fogazzaro 44-46 - 10095 Grugliasco (TO) 340-7300182
GARNERONE Roberto Via Vallauri 84 - 12013 Chiusa Pesio (CN) 335-7062884
LAZZARINO Roberto Via Trieste 51-53 - 15011 Acqui Terme (AL) 333-9800983
MARTUCCI Roberto Via Torino 190- 10042 Nichelino (TO) 328-3644077
AIARP - Associazione Italiana Accordatori Riparatori Pianoforti
Sede legale: piazza Costa, 5/A - 42100 Reggio Emilia - tel. e fax 0522/432534 www.aiarp.it - e-mail: [email protected]
Consiglio Direttivo: Luciano Del Rio (presidente) - Sergio Brunello (vicepresidente) Salvatore Tarantino (segretario) Davide Papes (tesoriere) - Marcello Tarquini (consigliere)
c/c postale n. 10666428 - coordinate bancarie: c/c n. 16593
Banca Popolare di Milano – Ag. 19 – ABI 05584 – CAB 01619 – IBAN: IT84 W0558 40161 9 000 000 016593
OLDANI Giovanni Via Beltrami 10 - 28100 Novara 336-236306
PEDROLI Paolo Via Vittorio Veneto 8 - 28041 Arona (NO) 393-4981199
PONSO Rinaldo Via Stefano Fer 16 - 10064 Pinerolo (TO) 0121-75208
PUGLIA
CIVILLA Francesco Via Giannuzzi 24 - 73024 Maglie (LE) 339-6142424
DEL GIUDICE Antonio Via Armando Diaz 56 - 74010 Statte (TA) 099-4741706
DEL GIUDICE Gino Largo Lepanto 64 - 74010 Statte (TA) 099-4741706
FABBRINI Vittorio Via della Repubblica 91-93 - 71100 Foggia 330-327813
FARINA Giovanni Via M. Lotesoriere 1 - 72017 Ostuni (BR) 368-7206029
FARINA Nicola Via M. Lotesoriere 1 - 72017 Ostuni (BR) 347-1480436
GRIFFI Massimiliano Via D’Enghien 16/A - 74015 Martina Franca (TA) 392-0975614
LAMACCHIA Luigi Via Melo 15 - 70122 Bari 348-4142904
LAZZARI Roberto Via Oberdan 13 - 73010 Sogliano Cavour (LE) 0836-543726
MERICO Ugo Via Pr. Di Piemonte 169 - 73040 Collepasso (LE) 338-9208621
SANTORO Gianbattista Via Saliscendi, 2A - 74015 Martina Franca (TA) 338-6342016
SARDEGNA
CORDA Luigi Via Canelles 28/A – 09045 Quartu S. Elena (CA) 335-206360
FANUTZA Marcello Via Fertilia 43 – 09013 Carbonia (CA) 339-2738201
SICILIA
CONTI Agatino Via Ravanusa 12/A - 95037 S.G. La punta (CT) 328-8242642
CONTINO Dario Augusto Via Canfora 12/A-B - 95128 Catania 340-7101729
DI NOTO Domenico Corso V. Emanuele 119 - 91100 Valderice (TP) 347-8788065
PENNISI Sergio Via P.le S.M. Ammalati 101 - 95024 Acireale (CT) 328-4123261
SANGIORGIO Girolamo Via Orologio, 21 - 90133 Palermo 335-5247084
SANTAMARIA Giuseppe Via Noviziato 85 - 98123 Messina 368-205985
TALAMO Cesare V. Pipitone Federico 80/B - 90144 Palermo 335-7102578
TOSCANA
BENVENUTI Paolo Via di Palazzetto 4 - 56017 S. Giuliano Terme (PI) 338-1314100
BONECHI Stefano Via di Mantignano 120/3 - 50142 Firenze 335-5850679
CHECCACCI Giangastone Via Cesare Battisti 10 - 53100 Siena 335-357696
CIANI Roberto Via Dei Giunchi 86 - 50019 Sesto Fiorentino (FI) 333-9676001
FROLA Riccardo Via Quaratesi 3 - 50066 Pietrapiana Reggello (FI) 329-2197626
HERVO HUERNE Céline Via Quaratesi, 3 Pietrapiana Reggello (FI) 388-1718397
LISI Massimo Via Tosco Romagnola 294 - 56012 Fornacette (PI) 328-3059848
MENICAGLI Luca Via Verga 9 - 57100 Livorno 0586-444495
NERI Andrea Via Dell’Olivuzzo 69 - 50143 Firenze 347-7674440
NICCOLINI Federico Via Della Chimera 32/A - 52100 Arezzo 339-4110770
PARISE Michele Via A. Zarini 319/21 - 59100 Prato 347-3535359
PARISE Jonathan 11 Courta Court - 3996 Inverloch Vic. AUSTRALIA
ROVER Edda Via B. Davanzato 3 - 50021 Barberino V. Elsa (FI) 338-1235418
VALENTINI Stefano Via Melara 6 - 54035 Fosdinovo (MS) 349-4379812
TRENTINO ALTO ADIGE
CAVADA Walter Via Italia 7 - 38030 Molina Fiemme (TN) 348-8140950
DE FLORIAN Giancarlo Via Milano 21 - 38030 Castello di Fiemme (TN) 0462-342013
GALVAN Egidio Corso Ausugum 112 - 38051 Borgo V. Sugana (TN) 333-5756469
MORELLI Paolo Loc. Fratte Ponte Regio 38057 Pergine Valsugana (TN) 0461 530019
PLASCHKE Peter Via Giardini 2 - 39011 Lana (BZ) 335-5887741
UMBRIA
CATARINELLI Maurizio Località Poggiarello 9 - 06034 Foligno (PG) 335-1329338
NERI Andrea c/o Ditta Ceccherini & C. 347-7674440
VENETO
AGGIO Ugo Via G. Matteotti 53 - 45010 Villadose - Rovigo 329-2148269
BETTIN Giovanni Via Legrenzi 4/A - 31044 Montebelluna (TV) 335-6162702
BRUNELLO Sergio Via L. Chiereghin 2/A - 31100 Treviso 338-9565274
BRUSEGAN Massimo Via S. Pellico 27 - 30010 Camponogara (VE) 333-3258519
DE BIASI Andrea Via Nogara 7 - 37026 Pescantina (VR) 347-5312604
DE CONTI Gianni Via Fratti 19 - 32026 Mel (BL) 335-8430714
DE FRANCESCHI Bruno Via I. Baratto 5 - 31040 Pederobba (TV) 338-5480107
FARNEA Riccardo Santa Croce S.G. dell’Orio 1526 - 30135 Venezia 347-7636880
FERRARI Tiziano Via S. Agostino 159/2 - 36057 Arcugnano (VI) 0444-288725
MARCHESINI Pietro Piazza Europa Unita, 54 - 31033 Castelfranco (TV) 339-5952898
MIRANDOLA Giuseppe Via Marco Polo - 37050 Cherubine Cerea (VR) 348-4135801
PEDRALLI Andrea Via D’Antona 1 - 31021 Mogliano Veneto (TV) 347-0507396
SCIVALES Giuseppe Via Quinzano 31 - 37124 Verona 349-2947666
TELATIN Silvana Via Verona, 25 - 36061 Bassano del Grappa (VI) 333-2076218
VENTO Maurizio Via Filodrammatici 4 - 31100 Traviso 333-3032643
ZAMPIERI Aldo Via Monte Canino 6 - 37124 Verona 347-5584119
ZANINI Guido Via Scuole 111 - 37060 Caselle Sommacampagna (VR) 045-8580793
ZANTA Silvano Via Crociata 28/A/1 - 30010 Camponogara (VE) 335-5654244
Chi è AIARP
Il nome di AIARP è profondamente legato alla storia recente del pianoforte in Italia. Nata nel 1969 in seno all’Assemblea
annuale di Europiano, l’Associazione Italiana Accordatori Riparatori di Pianoforti è da allora la sola istituzione del nostro Paese impegnata sistematicamente nella diffusione della cultura tecnica di questo strumento.
Nel corso dei suoi quattro decenni di vita, AIARP ha raccolto adesioni sempre più numerose sia fra i tecnici professionisti, sia nell’ambito del ristretto circolo formato da produttori, importatori e distributori di pianoforti, che accompagnano da sempre il cammino di AIARP nel ruolo di soci sostenitori.
L’attività AIARP ruota attorno a quattro cardini fondamentali:
Attività di formazione rivolte a soci e simpatizzanti: incontri di laboratorio, incontri tecnici, giornate di studio.
Organizzazione di seminari e workshop proposti a cadenza annuale con visite guidate a fabbriche e laboratori.
Esami di ammissione: di fatto l’unico percorso oggi esistente in grado di garantire l’accesso ad una qualifica professionale autentica.
Rapporto con le Istituzioni, i cui frutti hanno portato fra l’altro all’inquadramento ufficiale
della professione di “tecnico riparatore e accordatore” nel numero delle professioni artigianali
artistiche riconosciute dallo Stato.
Le novità in mostra
Boston: una sfida lunga vent’anni
Vent’anni or sono, Steinway &
Sons lanciava una nuova sfida
sul mercato con la presentazione della serie Boston designed
by Steinway & Sons. Una sfida temeraria che oggi può dirsi
vinta, considerato che da allora
sono stati venduti oltre 72.000
pianoforti Boston in tutto il
mondo.
Decisiva, in questo senso, è
stata la capacità di
scindere la strategia di fondo
del progetto Boston
dalla missione aziendale Steinway. Infatti, se l'obiettivo
di Steinway & Sons
è sempre stato, dalla
fondazione nel 1853
ad oggi, quello di costruire il miglior pianoforte in
assoluto, senza badare a spese
dal punto di vista del materiale e della manodopera, l'obiettivo per la costruzione di Boston
era quello di produrre il miglior pianoforte possibile in un
segmento di prezzo accessibile
a una più larga fascia di clienti. La sfida era quindi ambiziosa, ma il lavoro dei progettisti
di Steinway & Sons per Boston
è stato premiato, addirittura oltre le aspettative.
Le condizioni di partenza, del
resto, erano più
che favorevoli:
Steinway &
Sons, che
cele-
brerà nel 2013 il suo 160° anniversario, ha trasmesso nella progettazione dei pianoforti
Boston tutta la propria esperienza, tante caratteristiche dei
pianoforti e molti degli oltre
100 brevetti di cui detiene la
proprietà, che
hanno contribuito alla nascita del pianoforte moderno.
Fra gli altri, citiamo qui la scala duplex, la tavola armonica
rastremata ed il ponticello lamellare; o la meccanica interamente in legno che, a
differenza di altri pianoforti della stessa fascia, non
contiene parti in
plastica.
“Con il pianoforte Boston”,
ci ha dichiarato Giovanni
Doria, importatore italiano dei marchi
Steinway
e
Boston,
“Casa
Steinway ha voluto rivolgersi innanzitutto
ai giovani che suonano
il pianoforte ma non si
possono ancora permettere di possedere uno Steinway.
Con la Promessa Steinway viene
data loro la possibilità di permutare dopo alcuni anni il pianoforte Boston allo stesso prezzo
d'acquisto per realizzare il sogno di ogni pianista: possedere
un pianoforte a coda Steinway.
E quest’anno,
proprio per permettere a tutti di festeggiare
questo importante traguardo,
casa Steinway
concede sui pianoforti Boston una promessa
dalla durata ventennale, anziché decennale”.
A Cremona Pianoforte viene
esposto, in anteprima per l’Italia, un vero gioiello: il Boston
Blues, modello GP193 Performance Edition: un coda in edizione speciale dall’elegante livrea blu notte. Lo stesso colore
del marchio Boston designed by
Steinway. •
www.steinway.com – [email protected]
Pianoforte
22 | il
Ciliegi in Foresta
Al di là dei pregi indiscutibili di un pianoforte digitale
Roland –che si esprimono attraverso il generatore sonoro
SuperNATURAL– il nuovo
modello DP90-MC si fa notare per il design innovativo
e raffinato.
La finitura in ciliegio, di cui vi
proponiamo un dettaglio nella foto di apertura, fa da cornice ad uno degli strumenti di
maggior successo di casa Roland. Un pianoforte che, anche grazie alla tastiera Ivory Feel-S con scappamento, si
adatta perfettamente alle esigenze di qualsiasi pianista. •
www.roland.it
Digitali
made in Germany
Non chiamateli pianoforti
digitali. I nuovi modelli presentati da Blüthner si chiamano e-Klavier. Il motivo è
semplice: sono prodotti interamente in Germania. Per la
precisione a Lipsia, all'interno della Julius Blüthner Pianofortefabrik GmbH.
La nazionalità determina
molte scelte progettuali: dal
sound design ai tagli di equalizzazione alla regolazione
della meccanica, tutto denuncia l'appartenenza alla
cultura del suono di matrice
tedesca. •
www.bluethner.de
Le novità in mostra
Anteprima nazionale per Kurzweil
È arrivato in Italia soltanto
da poche ore, ed è già al centro dell'attenzione. Il nuovissimo stage piano SPS4-8, che
Kurzweil ha voluto presentare
in anteprima nazionale presso
lo stand Pianosound a Cremona Pianoforte rappresenta la
sintesi più avanzata della tecnologia e del design Kurzweil.
Al suo interno trovano posto
una meccanica con pesatura progressiva, un generatore
sonoro costruito sulle leggendarie librerie Kurzweil e un
motore di sintesi che discende dalla pluripremiata serie
PC3, impiegata negli strumenti Kurzweil top di gamma.
"Perché potesse essere presente
a Cremona", fanno presente allo
stand Pianosound, "è stato necessario organizzare una vera e
priopria maratona aerea. Ma ne
è valsa la pena, perché questo
pianoforte è davvero molto interessante per il nostro mercato".
Indirizzato ad un target di musicisti professionisti, può essere impiegato come strumento
da studio, come sintetizzato-
re, ma anche come controller
per computer e apparecchiature MIDI. Caratteristiche che,
assieme al prezzo davvero contenuto, ne fanno senz'altro un
protagonista dell'offerta espositiva del Salone. •
www.kurzweil-italia.it
Da Curci un volume
per sapere tutto sul pianoforte
FTP: l’universo del pianoforte
racchiuso in un catalogo
La serie dei Tipbook di cui le
Edizioni Curci hanno intrapreso in questi anni la traduzione e pubblicazione ha fatto registrare in tutto il mondo
importanti apprezzamenti, sia
a livello di accoglienza critica che
di dati di vendita.
La collana, la cui
edizione italiana
conta già anche
due volumi sulla chitarra e uno
sulla voce, si allargherà nei prossimi mesi fino a
coprire le aree dei maggiori
strumenti a fiato, degli archi e
delle percussioni.
Scritto in un linguaggio comprensibilissimo e arricchito
da tavole tecniche molto dettagliate, il Tipbook dedicato
al pianoforte è stato portato a
termine con la collaborazio-
Non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Il volume dalla copertina
nera che riproduciamo qui a fianco
non è un semplice
catalogo. È piuttosto la porta di ingresso ad un autentico universo tutto da scoprire.
Articoli dedicati ai tecnici
professionisti, accessori, parti meccaniche per pianoforti e strumenti storici a tastiera:
l’assortimento delle parti commercializzate da FTP è davvero vastissimo e di qualità, dal
momento che è costruito sulla scorta di una attentissima
ricerca che i titolari conducono
quotidianamente da anni per
selezionare le Case più rappresentative del settore, con marchi universalmente riconosciuti per la loro serietà e qualità.
ne di AIARP –il sodalizio nazionale dei tecnici accordatori
e riparatori di pianoforti– e si
dimostra coinvolgente su più
piani di lettura.
I principianti troveranno consigli di massima per orientarsi
nella fase delicata
della scelta dello
strumento, mentre i musicisti più
navigati apprezzeranno informazioni più avanzate, come il peso di
abbassamento e
di risalita dei tasti, il nome dei
componenti meno in vista e le
misure di riferimento per la
scelta di accessori di ogni tipo.
A completare il libro ci sono
poi le tavole degli accordi, una
bibliografia in italiano e inglese e contributi multimediali
scaricabili dal sito Curci. •
www.edizionicurci.it
Pianoforte
24 | il
La ricerca all’interno del catalogo risulta semplice
e veloce grazie alla
suddivizione in categorie; inoltre le
foto a colori ad altissima risoluzione
consentono di avere un’idea più precisa e realistica del prodotto stesso.
Disponibile anche in versione
interattiva accanto al formato cartaceo e al PDF, il catalogo
2012 può essere scaricato nella
sezione prodotti del sito aziendale (www.ftppianoforti.com).
Sempre sul proprio sito, l’azienda offre anche il servizio
di vendita online di tutti i prodotti presenti a magazzino, per
agevolare il cliente nella scelta
e nell’acquisto in modo sicuro
e veloce, tenendolo sempre aggiornato su tutte le novità di
maggiore rilievo. •
www.ftppianoforti.it
Un pianoforte in tutta tranquillità
Il settore dei sistemi di silenziamento per pianoforte
acustico si esprime in modo
sempre più vivace, facendo registrare una crescita progressiva di prodotti e operatori.
In questo scenario, sono particolarmente apprezzate le soluzioni PianoRelax, che esprimono tecnologia raffinata ed
estremamente affidabile.
Il kit è composto da sensori ottici da inserire sotto la tastiera
e da una barra in ottone rivestita da uno speciale elastomero indeformabile che arresta
i martelli prima dell’impatto con le corde, mantenendo
però inalterati il movimento e
la pressione sui singoli tasti.
PianoRelax, detto altrimenti,
garantisce la piena libertà di
suonare in ogni
momento della
giornata o della notte, senza
perdere le caratteristiche di
tocco, pesatura,
affondo tasto,
primo e secondo scappamento ai quali si è abituati. E con,
in più, la possibilità di utilizza-
re la porta MIDI per eventuali
connessioni ad apparecchi digitali. •
www.pianorelax.it
IMPORTANTE
ANTEPRIMA
YAMAHA
Nonostante la sua presentazione ufficiale sia fissata
per il prossimo 12 ottobre,
sono i padiglioni di Cremona Pianoforte il primo
spazio espositivo italiano
dove la nuova serie di pianoforti a coda Yamaha si
presenta al pubblico.
La gamma CX nasce come
evoluzione della precedente linea CFX e viene
definita da Yamaha “rivoluzionaria”.
Secondo alcune indiscrezioni, i nuovi pianoforti sarebbero caratterizzati
da un cantabile ancora più
pronunciato, dall’impiego di corde di costruzione europea e dalla presenza di alcune piccolissime
ma significative modifiche strutturali e meccaniche. •
www.yamaha.it
FWS Audio by Ciresa:
il piacere di ascolto della musica
dal "legno di Stradivari" e non
dai tradizionali impianti Hi-Fi,
usando CD, iPod, iPhone.
Legno che arreda, suona e stupisce!
E. Ciresa s.r.l. - Loc. Piera 18
38038 Tesero (TN) - Valle di Fiemme
Tel.0462/813262 - Fax 0462/813214
www.ciresafiemme.it
Pianoforte | 25
il
Le novità in mostra
La musica per lo sport, lo sport per la musica
Guardate con attenzione l’immagine a
destra. Provate a ricordare: entrando in
Fiera non avete forse visto un oggetto
proprio uguale?
Se la vostra è una risposta affermativa,
significa probabilmente che siete degli
ottimi osservatori. Ed è quindi naturale aspettarsi che lo riconoscerete anche
fra qualche mese, e per la precisione tra
febbraio e marzo 2013, quando quest’opera, che coniuga arte, tecnologia e design italiani, verrà donata alla Federazione Sci della prima nazione classificata al
termine dei Campionati del Mondo di
Sci Nordico.
Ma andiamo con ordine, e cominciamo col dare uno sguardo approfondito a
questo oggetto affascinante.
Nata dalla collaborazione fra
MV Art in Design
e la ditta Ciresa
di Tesero, questa opera d’arte è
a tutti gli effetti
un’opera nell’opera. Costruita in
acciaio, leghe di alluminio, fibra
di carbonio e legno di risonanza
della Val di Fiemme, l’opera rappresenta in effetti il pianeta Terra, al centro del quale è incastonata una preziosa Opera Sonora:
un sistema innovativo di amplificazione e diffusione del suono
che prende corpo da una tavola
armonica realizzata a mano.
“La realizzazione di quest’opera d’arte”, ci ha raccontato Fabio Ognibeni, titolare della Ciresa e inventore delle Opere Sonore, “è per noi un
grande motivo di soddisfazione. E non
parlo solo a titolo personale. Sono convinto che la decisione di legare le sorti
della musica, dello sport e dell’arte figurativa per la promozione di uno stile di
vita sia una scelta vincente, che può fare
del bene a tutti i soggetti coinvolti”.
Noto al mondo del pianoforte e dello strumento in generale per l’altissima
qualità dei legni armonici che produce
e commercializza alla Ciresa, Ognibeni
è impegnato da anni nel progetto Opere Sonore. “Giorno dopo giorno”, conclude, “stiamo portando avanti una modalità del tutto nuova di ascolto della musica.
Le Opere Sonore sono Strumenti musicali da Ascolto, costruiti a mano con tecniche di liuteria. Sono il legno di Stradivari
che regala il piacere della musica riprodotta. Una sfida gigantesca per una piccola azienda, una grande opportunità per la
millenaria tradizione del legno”. •
www.ciresafiemme.it - www.mvartindesign.com
Teoria, tecnica e passione: l’essenza del restauro
Quando si parla di restauro, la
prudenza è sempre d’obbligo.
Troppe volte giungono sul mercato pianoforti splendidi fuori e brutti dentro. La ragione è
presto detta: un buon ebanista
è difficile da trovare, un tecnico capace non si incontra tutti i
giorni e una combinazione affiatata delle due figure rappresenta un evento più unico che raro.
Il discorso cambia però se si par-
la di Alfra Pianoforti. “Nel 1980,
spinti dalla passione di uno dei
titolari, musicista di professione,
ci siamo posti l’obiettivo di conoscere da vicino il pianoforte”,
ci confida uno dei
soci. “Volevamo
sciogliere l’arcano
che fa di questo
strumento il protagonista di tante
meravigliose pagine della musica mondiale. Così, dopo la frequenza a diversi corsi AIARP,
abbiamo cominciato in un piccolo laboratorio a smontare, sostituire, rimontare, pulire tutte
quelle parti usurate della meccanica di pianoforti usati di di-
versi tipi di cui eravamo in possesso per renderli funzionanti al
meglio.”
È l’inizio di un’avventura esaltante, che si è presto allargata
all’intero
strumento, includendo anche la
parte estetica e
strutturale. E anche in questo caso
i collaboratori iniziali, verniciatori ed ebanisti, venivano da alcune fabbriche costruttrici di
pianoforti in Germania e Svizzera, dove avevano lavorato come
operai specializzati. È così che
l’esperienza Alfra si fa preziosa e
insostituibile.
“Oggi la nostra azienda si può
considerare leader in Italia in
questo lavoro”, afferma con orgoglio il portavoce Alfra, “ed è
anche molto conosciuta all’estero. Il nostro segreto è solo nella
qualità. Siamo in grado di soddisfare ogni esigenza del cliente, anche nella verniciatura del
mobile con finiture lucide, opache, poliestere spazzolato, gommalacca eccetera... con un rapporto qualità-prezzo veramente
competitivo”. •
www.alfrapianoforti.it
Pianoforte
26 | il
Schulze Pollmann:
fra tradizione e tecnologia
Nascono tutte sotto il segno
dell'innovazione le novità con
cui Schulze Pollmann si presenta all'apertura di Cremona
Pianoforte.
La Studio Series Upgrade, ad
esempio, è una nuova gamma di pianoforti che riprende
e sviluppa le linee della tradizione Schulze Pollmann. L'obiettivo dichiarato dal costruttore è quello di regalare
allo strumento una personalità raffinata e suggestiva, che
si aggiunge alle caratteristiche consolidate dello strumento. Un upgrade a tutti gli
effetti, insomma, che fra l'altro garantisce al cliente finale la possibilità di personalizzare alcuni elementi del
mobile (la specchiera superiore e quella inferiore) fino a
fare del proprio pianoforte un
pezzo unico.
L'ottimizzazione dei processi produttivi garantisce inoltre
una notevole compressione dei
costi, che si riverbera in modo
positivo sull'intera catena distributiva. Con il risultato che
il prezzo di vendita al pubblico
risulta particolarmente competitivo anche nel caso di uno
strumento personalizzato. Di-
sponibile sull'intera gamma di
pianoforti verticali Studio Series nei classici motivi Nero Pavone, Mogano Pavone e Noce
Pavone, la versione Upgrade
approderà nei prossimi mesi
anche ai modelli a coda.
Non occorre invece attendere per sperimentare di persona le soluzioni avveniristiche
impiegate nella linea RPT.
Questi pianoforti, che di sicuro faranno parlare molto
di sé per tutta la durata della manifestazione, introducono infatti un'idea innovativa:
quella del pianoforte semiacustico. In estrema sintesi,
ciascuno di questi strumenti è contemporaneamente un
pianoforte a coda, un pianoforte digitale e un comodo
verticale.
"In questo momento, è
qualcosa di unico sul mercato", ci ha raccontato con
soddisfazione l'amministratore di Schulze Pollmann Eugenio Galanti. "I
pianoforti RPT riescono ad
offrire ai pianisti la piena
funzionalità della meccanica in legno di un pianoforte a coda e i massimi livelli della tecnologia, il tutto
nello spazio ridotto di un
pianoforte verticale".
I pianoforti RPT impiegano ciascun singolo componente di un’autentica
meccanica di un pianoforte a coda: dal tasto in legno
di abete al pilota, dal cavalletto allo stiletto, dal martello al
para-martello.
"Sono 1.584 parti diverse",
precisano i tecnici Schulze
Pollmann, "e il loro apporto
nel processo di trasformazione della pressione di un tasto
in suono è insostituibile".
Ciascun elemento è regolato
a mano da tecnici qualificati,
e lavora in perfetta sintonia
con le componenti elettroniche dello strumento.
Per dirla ancora con i tecnici
Schulze Pollmann: "La lettura precisa del tocco è affidata
a 88 sensori ottici ad altissima precisione. Il segnale viene quindi affidato ad un generatore sonoro a modelli fisici
che impiega componenti di
ultima generazione per offrire all'esecutore una tavolozza
acustica di 50 timbri".
Rispettoso della tradizione e aperto al futuro: ecco a
voi il pianoforte semiacustico
Schulze Pollmann RPT •
Fabbrini Vittorio & C.
PIANOFORTI NAZIONALI ED ESTERI - ORGANI
MUSICA - RIPARAZIONI - ACCORDATURE
www.schulzepollmann.com
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FOGGIA
Tel/Fax 0881 723754
www.fabbrinivittorio.it
Pianoforte | 27
il
Le novità in mostra
Pianoteile:
le parti...
per il tutto
Un secolo e... un quarto
per i tre diapason
Con la prossima settimana si apriranno ufficialmente in tutto il mondo i festeggiamenti
per il centoventicinquesimo anniversario della
fondazione di Yamaha. Le celebrazioni saranno accompagnate in tutto il pianeta da un ricco
programma di iniziative identificate complessivamente dal logo sviluppato
per l’occasione dal designer inglese Neville Brody.
“Sarà un’occasione per riflettere
ulteriormente sui valori fondanti della nostra azienda”, fanno sapere i vertici della multinazionale di Hamamatsu. Non a caso, il
payoff del marchio –che affiancherà per un anno intero tutte le
comunicazioni e le attività promosse dal Gruppo Yamaha– recita testualmente 125 anni di passione e performance.
“Questo binomio”,
sottolineano alla Yamaha, “identifica e
riflette da sempre
non soltanto le caratteristiche dei nostri prodotti, ma anche i tratti distintivi
dei nostri clienti. Ed
è proprio per rivolgere loro un ringraziamento
speciale che abbiamo scelto di esporre questo
motto non soltanto nelle comunicazioni aziendali, ma anche in occasione di fiere ed eventi, sulle pagine pubblicitarie, sui siti web del
Gruppo... e in tutti gli spazi che saranno raggiunti dalla comunicazione per la durata di un
anno intero dall’inizio delle celebrazioni”.
Fondata il 12 ottobre 1887 ad Hamamatsu con
il nome di Nippon Gakki Company da un ancor giovane Torakusu Yamaha (nella foto al
centro, in uno scatto di inizio Novecento),
la futura Yamaha Corporation aveva inizialmente come unico
obiettivo la costruzione di
organi (nella foto a sinistra, uno dei primi prototipi commercializzati).
L’intuito del fondatore, le sue
indiscusse abilità nei settori
della meccanica e dell’organizzazione dei processi industriali, insieme allo straordinario
fervore culturale che accompagnava gli anni
dell’apertura del Giappone nei confronti della
cultura occidentale, fecero il resto.
Stimolata in questo anche dalle richieste del
Ministero dell’Educazione giapponese –che aveva inviato Torakusu Yamaha negli Stati Uniti per studiare la produzione su
larga scala di strumenti musicali, e che fu tra i primi clienti della
Nippon Gakki– l’azienda di Hamamatsu fu presto in grado di
produrre pianoforti di altissima
qualità, capaci di imporsi in pochi anni all’attenzione dei musicisti di tutto il mondo.
Il resto è storia: e basta scorrere rapidamente
gli annali Yamaha per rendersi conto dell’impetuosa crescita di un’impresa che ha saputo
rinnovarsi continuamente, arrivando a produrre di fatto tutte le famiglie di strumenti musicali, ma anche motociclette, motori, racchette da tennis, archi da competizione, mazze da
golf, robot industriali, apparecchi audio, componenti informatici, software e attrezzature ad
alta tecnologia.
La chiave del successo è riassunta nell’obiettivo aziendale Creating Kendo Together –che
potremmo tradurre approssimativamente con
l’espressione Insieme per raggiungere l’ispirazione. Ma anche nell’impegno costante per lo
sviluppo di soluzioni tecnologiche e di design
innovative. Un impegno che risale ai primi
anni del Novecento –con l’inaugurazione, nel
1903, della prima camera per ricerche acustiche mai costruita– e che continua
oggi con un dipartimento di ricerca che si
sviluppa su cinque
continenti e che,
ancora una volta,
fa della passione
e della performance i cardini della propria attività. Auguri,
Yamaha! •
www.yamaha.it
Pianoforte
28 | il
Jahn Pianoteile è un’azienda
leader nel settore delle parti di ricambio, delle attrezzature per tecnici e degli accessori per pianoforti a coda
e verticali e strumenti storici
a tastiera. Nel suo ampio catalogo si contano inoltre sistemi di illuminazione per
pianoforte, sistemi di deumidificazione, accessori musicali d’arredamento, sottoruote e molti altri prodotti idonei
per tutti gli appassionati del
pianoforte.
L'azienda è stata fondata nel
1948 da Alfred Jahn come Alfred Jahn GmbH & Co. KG ed
è oggi guidata dal tecnico costruttore di pianoforti Andreas Harke. Conta 12 dipendenti e ha sede a Grub am Forst,
una cittadina dell’Alta Franconia, in Germania. Nel 2008
ha celebrato i 60 anni di attività.
Quest’anno, in occasione della sua seconda presenza in
Fiera, Jahn Pianoteile ha organizzato un seminario per
l’installazione dei sistemi di
silenziamento prodotti da
Korg, per i quali ha l’esclusiva. La partecipazione al seminario è gratuita per tutti
gli associati AIARP, a dimostrazione del forte legame che
unisce casa Jahn alla prestigiosa associazione dei tecnici italiani. •
www.pianoteile.com
Viscount e il pianoforte, una questione... fisica
A Francoforte, dove Viscount
lo ha presentato la scorsa primavera, è stato salutato come
una delle più interessanti novità sul mercato del pianoforte.
Physis Piano, nella foto a fianco, è un pianoforte digitale innovativo e versatile, capace di
una fedeltà sonora senza precedenti.
Frutto di un complesso lavoro di progettazione ed engineering che ha visto impegnati in prima persona tecnici e
progettisti dei laboratori Viscount, questo prodotto interamente made in Italy è stato
sviluppato attorno a Physis®, la
tecnologia a modellazione fisica brevettata da Viscount che
permette ai sei processori DSP
Dual Core di garantire una po-
tenza di calcolo
di 24 miliardi
di operazioni al
secondo, per la
creazione fedele di ben cinque
diverse tipologie di strumenti e le relative
infinite personalizzazioni.
Il suo design è elegante ed
esclusivo, i comandi sono inseriti in un pannello in vetro
nero multitouch retroilluminato. Lo strumento può essere
personalizzato anche nei colori ed è dotato di un display intuitivo che permette di editare
facilmente anche i parametri
più complessi degli algoritmi
di Physis®.
I materiali pregiati, come l’alluminio impiegato per la scocca ed il legno per la tastiera con
“Ivory Sense”, non fanno che
confermare agli occhi quello
che l’orecchio di un musicista
percepisce istintivamente sin
dalla prima esperienza d’ascolto: la consapevolezza di trovarsi di fronte ad uno strumento
davvero senza paragoni. •
www.viscount.it
Preparazione
assoluta del
pianista
Come ci si prepara per un’esecuzione memorabile?
Quali tecniche
usano i grandi
pianisti per ottenere sempre i risultati artistici che cercano con un margine minimo di errore? E come
si può rendere efficace lo studio, portando al massimo la
resa del tempo a disposizione?
A questi e ad altri interrogativi risponde Carlo Grante, pianista noto alle platee di tutto
il mondo, in Criteri primari di
metodologia pianistica. Un libro che è un must per qualsiasi pianista interessato a... fare
sul serio. •
www.rugginenti.it
Nella casa di Steingraeber
È di particolare interesse il tour virtuale di Casa Steingraeber che il costruttore di Bayreuth ha inserito da poche settimane sul proprio sito. Con pochi clic si entra nelle sale di rappresentanza, nel laboratorio, nel museo, nel piccolo giardino rococò... Si possono inoltre visitare lo showroom dei modelli in produzione e la notevole collezione storica, che vanta fra l’altro un pianoforte appartenuto a Liszt. Quest’ultimo, in particolare, è l’esemplare datato 1886 di cui Steingraeber produce su
richiesta la replica esatta: un’iniziativa che affianca la produzione di modelli in edizione speciale dedicati a Liszt, la cui disponibilità è stata estesa fino al 12 ottobre prossimo, data di chiusura dell’anno giubilare per il duecentesimo anniversario
di nascita del compositore ungherese.
Ma se un festeggiamento si avvia a conclusione, un altro ancora più sontuoso si prepara: è il bicentenario wagneriano, per
l’organizzazione del quale il costruttore di Bayreuth ha evidentemente un ruolo di primo piano. Le iniziative in programma
sono moltissime, e su di esse c'è una ricca documentazione presso lo stand Steingraeber. Sul fronte più specifico dei pianoforti, segnaliamo senz’altro la disponibilità di un nuovo modello da concerto che è stato disegnato su ispirazione dell’esemplare in possesso del Festspielhaus. www.steingraeber.de •
Le novità in mostra
Fabbrini presenta Bechstein
Negli anni Settanta, Murray Schaefer citava allarmato uno studio secondo il quale la capacità dei giovani musicisti di intonare
correttamente un la naturale senza diapason stava crollando. Già
allora si imponeva, in Europa e in tutto il mondo sviluppato, una
nuova tonica di riferimento, più prossima al sol diesis: un multiplo del ronzio di fondo della corrente elettrica.
A quarant’anni di distanza, la situazione è ulteriormente degenerata: i nostri ambienti, anche i più “puri”, sono saturi di apparecchi elettronici di ogni dimensione che riempiono l’aria di
microcariche elettrostatiche. E il “paesaggio sonoro”, come dice
Schaefer, è compromesso, attraversato com’è da un campo di distorsioni che va sotto il nome di Velo Armonico Permanente.
Anche il suono del pianoforte risulta alterato: le cariche elettrostatiche sono instabili e perturbano in modo inconsapevole la
propagazione di suoni diretti e indiretti.
A ristabilire l’ordine perduto interviene un dispositivo rivoluzionario:
Oval Sound System. Alimentato da una coppia di pile, viene posizionato nei pressi del
pianoforte e agisce in modo silenzioso. Al suo interno è contenuto un modulo a induzione elettrostatica capace di generare un nano-campo elettrico calibrato in maniera molto precisa e capace di riallineare le cariche elettrostatiche presenti
nell’aria. Gli effetti sono riassunti nei due grafici qui sopra. In
termini acustici, portano ad un miglioramento degli armonici,
all'allungamento del sostegno, alla riduzione della saturazione e a guadagni dinamici che
vi invitiamo a sperimentare di
persona.
Chi l’ha fatto è rimasto sempre
sorpreso, come l’ingegner Paolo
Fazioli, che ha voluto esprimere
la propria gratitudine all’inventore Patrice Scanavini (il primo
a sinistra nella foto d’apertura
accanto a Salvatore Tarantino
e Lamberto Calderoni) con una
dedica personale. •
www.crescendosrl.it
Pianoforte
30 | il
ze nel corso di un'intervista
apparsa di recente sulla Suddetische Zeitung, "non la si ritrova in Asia. (...) L'Europa ha
un vantaggio di conoscenze e
sensibilità che non si può recuperare così in fretta".
Per questo, Bechstein ha valorizzato il proprio timbro. Che
ha, per dirla con Schulze, "un
carattere sonoro più delicato, e
anche molto più colorito e canoro".
La scelta di autonomia si manifesta anche nel design degli accessori.
Come l'elegantissimo display del sistema di silenziamento, nella foto. •
www.bechstein.de - www.fabbrinivittorio.it
GRAN
Oval Sound System:
Alla ricerca della quiete perduta
C’è una grande storia di orgoglio culturale alle spalle della sorprendente rinascita del marchio tedesco C.
Bechstein. Una storia che porta la firma dell’attuale amministratore delegato Karl Schulze
e della moglie Berenice Küpper. Animati da uno spirito di
valorizzazione del gusto e della cultura musicale europea in
opposizione a scelte di politica industriale di matrice statunitense, i due manager hanno
rilevato la fabbrica tedesca nel
1986; e in vent'anni ne hanno
capovolto le sorti.
Oggi, Bechstein è un marchio
leader a livello mondiale. Vanta una produzione
imponente (è il primo produttore, ad
esempio, in Russia) e difende a spada tratta la propria
identità sonora.
"La sensibilità acustica europea", ha dichiarato Karl Schul-
FINALE
Luca Rossetti
ALLA SCOPERTA DEL
PIANOFORTE
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Avviamento allo studio del
pianoforte. - Pagg. 76
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pagine di spiegazione ed esempi, delle forme che la
storia della musica ha prodotto, da quelle legate al
canto gregoriano alla musica di oggi.
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Via Quattro Novembre, 11b · 37126 Verona · Tel. 045 8345692 · Fax 045 8301837
[email protected] · www.steinway.it
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