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PROGETTO LEGALITA’
RAPPRESENTAZIONE DI FINE A.S. 2010/11 - CLASSI 5^A E 5^B.
BISOGNI FORMATIVI
Avviare gli alunni alla scoperta dell’identità nazionale quale fondamento della
condivisione dei valori universali di convivenza civile e democratica.
FINALITÁ FORMATIVE
. Promuovere negli alunni il senso di appartenenza alla Comunità locale e nazionale.
. Comprendere la necessità di contribuire positivamente alle comunità a cui si appartiene
per sviluppare, a lungo termine, responsabilità di cittadinanza.
. Assumere comportamenti responsabili in ogni sfera della dimensione umana maturando
atteggiamenti consapevoli verso se stessi , verso gli altri e verso l’ambiente circostante.
OBIETTIVI
. Sviluppare la capacità di relazionarsi con gli altri, superando mentalità e comportamenti
che spesso sono alla base di fenomeni di intolleranza.
. Promuovere la conoscenza del processo di unificazione nazionale.
. Creare le condizioni per favorire il benessere psico-fisico del bambino.
. Acquisire fiducia nelle proprie capacità comunicative, imparando ad esprimere emozioni
e sentimenti.
. Favorire negli alunni l’acquisizione di una coscienza civica.
CONTENUTI
Lettura dell’insegnante dei seguenti libri:
“Il tesoro dell’Unità” e “ A casa di nonna Italia” ; comprensione dei testi letti.
Conoscenza, per sommi capi, della storia del Risorgimento italiano.
Canti patriottici e non , balletti, poesie: Marzo 1821( le prime due strofe), La spigolatrice
di Sapri.
Il testo teatrale.
COMPETENZE ATTESE
COMPETENZE ATTESE
L’alunno sa:
- conoscere e rispettare le regole dei vari ambienti in cui si vive;
- interagire con gli altri rispettando le regole di convivenza civile;
- mettere in atto un comportamento di autonomia ed autocontrollo;
- accettare, rispettare, aiutare gli altri e i diversi da sé, comprendendo le ragioni dei loro
comportamenti;
- identificare situazioni di pace/guerra, rispetto/violazione dei diritti umani;
- sviluppare il concetto di cittadinanza attraverso la conoscenza dei simboli dell’identità
nazionale;
METODOLOGIA
Il progetto vedrà gli alunni impegnati in prima persona con una collaborazione attiva e
responsabile e, inoltre, coinvolgerà, ove dovesse rendersi necessario, i rappresentanti dei
genitori e tutte le istituzioni operanti sul territorio.
VERIFICA E VALUAZIONE
Rappresentazione teatrale di fine anno scolastico: “Itali…amo” ( si allega copione)
ITALIAMO
Dal fondo del teatro escono tutti i bambini sventolando fazzoletti verdi, bianchi e rossi e cantano
“La bandiera di tre colori” poi , posizionandosi sul palco, salutano il pubblico ( a sipario chiuso ).
Si apre il sipario e sulla scena ci sono: un nonno, una nonna e sei nipotini.
All’improvviso un black-out fa spaventare i bambini.
NIPOTI (in coro): “E’ andata via la luce! ho paura!”
E ANCORA: “Nonna, aiuto! Ho paura del buio!” ; “ Ma quando ritorna la luce!”
NONNO(Giuseppe): “Su, su!, non vi spaventate. E’ strano che ancora oggi, in un’epoca così
tecnologicamente avanzata, capiti di restare senza energia elettrica. Mah!
NONNA (Luigia): “Comunque…non ti preoccupare, inganneremo il tempo come facevamo quando
ero piccola.”
NIPOTI (in coro): “ Come facevate, nonna?!”
NONNO: “ Ascoltavamo le storie che raccontavano i nostri nonni!”
NIPOTI (in coro): “Ne raccontate una anche a noi?!”
NONNA: “ Certo che sì! Vi racconterò la storia più bella: quella dell’Unità d’Italia”
NIPOTI (rivolti verso il pubblico): “Sarà un po’ lungo il racconto!!!”(POI RIVOLGENDOSI AI
NONNI AD ALTA VOCE) “Siamo tutte orecchie!”
NONNA: “ C’era una volta un giovane forte,coraggioso e ….. tanto, tanto ambizioso! Pensate che
era riuscito a diventare Imperatore di quasi tutta l’Europa! Ma ancora non gli bastava: voleva
conquistare anche la Russia! Aveva tanta fiducia nella sua forza militare!”
NONNO: “Il suo sbaglio, però, fu il non considerare il clima freddo della Russia e… proprio per
il freddo, i suoi soldati furono facilmente battuti. Da lì ebbe inizio il suo declino e, quando lo
mandarono a morire sull’isola di Sant’Elena, i signori del Potere decisero di riportare gli antichi
sovrani in ogni paese d’Europa,. Anche in Italia ritornò tutto com’era prima della venuta di
Napoleone Bonaparte e perciò fu divisa in tanti staterelli.
(UN GRUPPO DI RAGAZZI ENTRANO PORTANDO OGNUNO UNO STATO CHE
ASSEMBLERANNO PER DAR FORMA ALL’ITALIA POLITICA DEL 1815 – SULLE NOTE DEL
NABUCCO DI VERDI)
NONNA: “Ma il loro desiderio di riportare indietro il tempo e fermare la storia, non poteva
prevalere….. perché la società per sua natura (pausa) avanza e non indietreggia!”
NONNO : “E anche perché i popoli non sono disposti a rinunciare alle loro conquiste, specialmente
a quelle acquisite e raggiunte con grandi sacrifici.
NONNA: “Fu così che nell’animo degli Italiani cominciò a nascere l’idea di ribellarsi agli
oppressori. Anche gli artisti del tempo ponevano la loro fede nella libertà, la solo ispiratrice delle
loro opere.
NIPOTE( Antonio): “Nonna, io conosco una poesia del genere: Ora te la faccio ascoltare!”
(SI OSCURA LA SCENA E SI ILLUMINA SOLO IL POSTO IN CUI Antonio e Fabio
RECITANO “Marzo 1821” mentre altri mimano, alle loro spalle, i soldati sulle sponde del Ticino),
Soffermati sull’arida sponda
vòlti i guardi al varcato Ticino,
tutti assorti nel novo destino,
certi in cor dell’antica virtù,
Antonio han giurato: non fia che quest’onda
scorra più tra due rive straniere;
non fia loco ove sorgan barriere
tra l’Italia e l’Italia, mai più!
L’han giurato: altri forti a quel giuro
rispondean da fraterne contrade,
affilando nell’ombra le spade
che or levate scintillano al sol.
Già le destre hanno strette le destre; Fabio
già le sacre parole son porte;
o compagni sul letto di morte,
o fratelli su libero suol
NONNO: “Opere come queste contribuirono ad ingigantire nell’animo degli Italiani, il desiderio di
liberare la loro patria dalla dominazione austriaca e di conseguire l'unità e l'indipendenza. Si
intensificarono, perciò, le attività delle società segrete che tanto contribuirono alla liberazione
dell’Italia dagli oppressori stranieri”
NONNA: “ Veramente, ragazzi, tanti giovani lasciarono le loro case con nel cuore l’ardente
desiderio di liberare l’Italia dallo Straniero, sapendo che , molto probabilmente, non sarebbero mai
più tornati!”
BALLETTO Sulle note di “L’ADDIO DEL VOLONTARIO TOSCANO”(Addio, mia bella, addio)
NIPOTE( Tonia): “ Nonna, ma cosa sono le società segrete?”
NONNA: “ Erano una specie … come posso farvi capire… erano una specie di club formato da
persone che,non potendo esprimere liberamente le loro idee, erano costrette a organizzarsi
clandestinamente… di nascosto. Le più importanti società segrete in Italia furono la Carboneria e la
Giovine Italia che dettero vita a molti moti i….
NIPOTI( in coro) : “ Motiiii? Cosa sono i moti!”
NONNO: “ I moti sono movimenti rivoluzionari, come vi devo dire: piccole guerre insomma…,
comunque fallirono tutti, ma….. contribuirono a diffondere le idee di libertà. La libertà!(con tono
estasiato) Fu il sogno della libertà che sollevò l'Italia partendo da Palermo, che insorse in gennaio, e
che fu seguita poi da: Napoli, Roma, Venezia, il Piemonte e la Toscana: insorsero una dietro
l'altra;… poi fu la volta di Milano ed in seguito di Brescia, la Leonessa d’Italia.
Quanti giovani coraggiosi sacrificarono la loro vita per permettere ad altri di vivere in un Paese
libero.
Il re di Sardegna,Carlo Alberto, poi, dichiarò guerra all’Austria dando inizio alla prima guerra
d’Indipendenza. A questa guerra ne seguirono altre due, tutte combattute con ardore.
Anche dalle nostre parti un giovane, Carlo Pisacane, organizzò una sfortunata spedizione a Sapri”
UN NIPOTE(F. Barba) Intervenendo con impeto: “ Sì ,sì! Lo so! La maestra ci ha fatto imparare a
memoria “La spigolatrice di Sapri”
NIPOTI ( in coro): “ Anch’io, anch’io l’ho imparata! Te la facciamo ascoltare!”
POESIA : “ La spigolatrice di Sapri”
RIT. = TUTTI --- POI= 1 strofa per ciascun nipote
La Spigolatrice di Sapri
ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI,
E SONO MORTI!
Me ne andavo un mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
Fabrizio
e alzava una bandiera tricolore.
All’isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s’è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra.
ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI,
E SONO MORTI!
Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,
NONNA: “EH, SI’! Proprio così: quanti giovani diment
ma s’inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
Sabatino
Li disser ladri usciti dalle tane:
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
icaron
Siam venuti a morir pel nostro lido.
ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI,
E SONO MORTI!
Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Petti
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: – dove vai, bel capitano? -
Guardommi e mi rispose: – O mia sorella, Petti
vado a morir per la mia patria bella. Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: – V’aiuti ‘l Signore! ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E
FORTI, E SONO MORTI!
Quel giorno mi scordai di spigolare,
Annae dietro a loro mi misi ad andare:
rita
due volte si scontraron con li gendarmi,
e l’una e l’altra li spogliar dell’armi.
Ma quando fur della Certosa ai muri,
s’udiron a suonar trombe e tamburi,
e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.
ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E
FORTI, E SONO MORTI!
Eran trecento non voller fuggire,
Martina
parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a lor correa sangue il piano;
fun che pugnar vid’io per lor pregai,
ma un tratto venni men, né più guardai;
io non vedeva più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.
ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E
FORTI, E SONO MORTI!
NONNA: “EH, SI’! Quanti giovani dimenticarono se stessi e diedero la vita per veder realizzato il
loro ideale!
BALLETTO
“Tre colori” di Tricarico(mentre sullo schermo scorrono le immagini dei più
famosi patrioti)
NONNO: “ Oltre a tanti giovani e coraggiosi patrioti, un grande uomo politico: Camillo Benso
conte di Cavour, contribuì in modo incisivo all’Unità d’Italia. Pensate che con la sua diplomazia,
riuscì a convincere Napoleone III di Francia a combattere con i Piemontesi contro l’Austria!
NONNA: “ Eeeh, non ne parliamo!Come al solito ci vogliono le donne per raggiungere i grandi
obiettivi!
NIPOTI(in coro) “ Nonna, perché dici così?”
NONNA(Con dire intrigante): “Perché il conte, mandò sua cugina, LA CONTESSA DI
CASTIGLIONE da Napoleone III in Francia, per garantirsi i suoi favori!”
NONNO: “Oooh, le donne, le solite pettegole!”
NONNA. “ Quella è storia, altro che pettegolezzo!”
NONNO: “ Si va be’, dai!, continuiamo la storia!!!(cambiando tono) Un altro grande personaggio
contribuì valorosamente all’Unità della nostra Patria, fu Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi.
Con quanto ardore e coraggio guidò la spedizione dei Mille per conquistare il Sud dell’Italia che,
poi (pausa con aria di rammarico), regalò a Vittorio Emanuele II… nello storico incontro a Teano!”
Balletto: GARIBALDI BLUES
NONNA: “ Lo storico incontro a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, segnò la nascita del
Regno d’Italia”
IL NONNO ( rivolgendosi ad un nipote e, passandogli un libro, lo incita) :“ Ecco, vedi? Sta tutto
scritto qua. Leggi, leggi!”
NIPOTE(F.Barba): “ Nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna è resa ufficiale la
proclamazione del Regno d'Italia!... Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato! Noi
abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue. Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II
assume per sé e i suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del
Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di
osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino, addì 17 marzo 1861".
OCCHIO DI BUE
SU CAVOUR)
CAVOUR( Caso G.): “ Del regno d’Italia, però, non facevano ancora parte IL TRIVENETO e … il
mio sogno …ve lo dichiaro apertamente il mio sogno. IL MIO SOGNO è di fare che ROMA, la
città eterna, sulla quale 25 secoli hanno accumulato ogni genere di gloria, diventi la splendida
capitale del Regno italico.”
SI REILLUMINA LA SCENA
NONNA: “ Il povero Cavour non vide realizzato il suo sogno, perché di lì a poco morì. Gli Italiani,
però, si guadagnarono il Veneto con la III guerra d’Indipendenza. In seguito l’esercito italiano
occupò il Lazio e, il 20 Settembre 1870, I BERSAGLIERI (con enfasi)guidati dal generale Raffaele
Cadorna, attraverso la breccia di Porta Pia, entrarono in Roma, che venne proclamata capitale
d’Italia.
OCCHIO DI BUE SU CAVOUR
CAVOUR :“E COSI’ L’ITALIA E’ FATTA! Ora, come dice il mio amico D’Azeglio, bisogna fare
la cosa più importante: gli Italiani!”
SI REILLUMINA LA SCENA
NONNO: “Con l’unità d’Italia, i problemi crebbero a dismisura. Il primo grosso problema che
dovette affrontare il nuovo regno, si manifestò proprio nel nostro SUD!
NIPOTI ( in coro mentre l’abat-jour si accende): “ E’ ritornata la luce!”
NIPOTE(Antonio): “ Nonna, per favore, continua a raccontare!”
NIPOTE(intervenendo ad alta voce): “ Nonna, senti cosa c’è scritto qui!” ( poi rivolgendosi verso
un altro nipote): “Leggi qua, leggi!”
NIPOTE(Caterina): “Dopo l’Unità il floridissimo Regno delle Due Sicilie in brevissimo tempo fu
portato al tracollo finanziario, e i meridionali per la prima volta nella loro storia furono costretti a
emigrare all'estero per poter mangiare.”
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ALTRO NIPOTE (Assunta): “Il Sud dovette pagare le guerre del Piemonte, anche quella
combattuta contro i meridionali stessi. Arrivarono tasse anche sul macinato, sulle porte e le
finestre:le case cominciarono così ad avere un sola apertura, con conseguenti epidemie di
tubercolosi: IL MALE DEL SECOLO)
ALTRO NIPOTE ( Tonia):“Arrivò, poi, anche la leva obbligatoria che durava anni e toglieva
braccia a popolazioni prevalentemente agricole.(Cambiando tono di voce) Per dieci anni il Sud fu
trattato come una colonia da sfruttare.”
ALTRO NIPOTE(Antonio):“Fu per questo motivo che sorse il cosiddetto "brigantaggio"
(i partigiani dell'ex Regno vennero definiti banditi). Metà dell'esercito piemontese era di
permanenza nel Sud, con uno stato di emergenza continuo: fucilazioni di massa, rappresaglie,
stermini, incendi.”
Balletto: CANTO DEI BRIGANTI(tammurriata)
NONNA:“ Nacque così il problema del "mezzogiorno", da allora mai più risolto. Nel nuovo
regime burocratico e accentrato i meridionali, privati delle industrie e delle terre ecclesiastiche e
statali su cui lavorare, presero il vizio di far carriera nella pubblica amministrazione.
NONNO: “ I Briganti non riuscirono a cacciare i Piemontesi dal Sud e per giunta, arrivò di lì a
poco, la prima guerra mondiale alla quale, anche se con un anno di ritardo, partecipò anche l’Italia.
Coro: LA CANZONE DEL PIAVE
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!"
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a
Trento e la Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon
visti risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l'italico valore
le forche e l'armi dell'Impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l'onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!
NONNA: “Alla fine della guerra, L’ITALIA, anche se pagando con il sangue di migliaia di soldati,
ottenne Trieste e Trento…. IL REGNO D’ITALIA, ora, aveva i confini così come li abbiamo
ancora adesso e perciò il Risorgimento può dirsi concluso. Ma, l’Italia NON SMISE DI AVERE
VITA DIFFICILE !
Sulle Note di “Faccetta nera” prima, e 1 minuto di “2001: Odissea nello spazio” poi, si mimano i
momenti del FASCISMO e della SECONDA GUERRA MONDIALE ed infine
( sulle note della colonna sonora di “La vita è bella”) LA GIOIA PER LA FINE DELLA
GUERRA mentre un SOLDATO AMERICANO (G. Petti) sfiora con la bandiera della pace i
ragazzi stesi sul palco ed esce di scena. I ragazzi si rialzano e si abbracciano.
Rientra l’americano lanciando caramelle, cioccolatini, chwingum seguito da un gruppo di bambini
che li raccolgono.
UNO STRILLONE(Mario) grida sventolando un quotidiano: “ La guerra è finita! I nostri soldati
e gli Alleati ci hanno liberati dall’incubo della guerra!”
Fine prima parte (si chiude il sipario)
Seconda parte( si riapre il sipario)
NONNO: “Dopo tanti sacrifici, tanto dolore, tante vite donate alla Patria, anche la seconda guerra
finisce e gli Italiani devono fare una scelta importantissima: Monarchia o Repubblica?”
NIPOTE (Tonia): “Questo l’abbiamo studiato a scuola…( CON TONO SERIO ED ALTEZZOSO)
Nel 1946,con un referendum, gli Italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia o Repubblica”
NIPOTE(Assunta) : “Sì, Sì!,… e per la prima volta votarono pure le donne.”
NONNA: “Bravi! Infatti il 2 giugno 1946 fu proclamata la Repubblica Italiana! E “Il canto degli
Italiani”, meglio conosciuto come “Inno di Mameli”, divenne l’inno nazionale della Repubblica
Italiana!
UN’ALUNNA VESTITA DA REPUBBLICA ITALIANA SI METTE AL CENTRO DELLA SCENA E
TUTTI GLI ALTRI, schierati davanti a lei,CANTANO IL NOSTRO INNO
NIPOTI: “ Nonna,…ma tu piangi?”
NONNA: “ Che volete? Ogni volta che sento il nostro Inno, mi si accappona la pelle e mi viene da
piangere!”
NIPOTE (Fabio): “Allora, nonna, sei una patriota pure tu?”
NONNA: “ Una patriota proprio non sono, ma questa canzone mi fa pensare sempre a quanto
dolore, quante sofferenze, QUANTE GIOVANI VITE SONO STATE SACRIFICATE per regalare
a noi la possibilità di vivere così come viviamo adesso: nelle nostre comode case.
NIPOTE(Tonia ): “Allora da dopo la seconda guerra mondiale si è cominciato a vivere bene!”
NONNO: “ EEhhh!, proprio bene, bene non si può dire perché l’Italia dalla guerra ne uscì distrutta
e perciò fu necessario rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.
Per prima cosa si pensò a scrivere le regole su cui basare la neonata Repubblica.”
NIPOTI: “ Sì, sì! Anche questo sappiamo.
UN NIPOTE(Caterina): “ L’Assemblea Costituente, formata da persone colte e sagge, scrisse la
“COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA” che andò in vigore il primo gennaio
1948!”
NONNA: “ Esatto! Ma questo non bastò a risolvere i problemi degli Italiani…..I problemi, già i
problemi, che erano davvero tanti, a partire dalla lingua: l’italiano,che non tutti sapevano parlare
bene.
Sapete che ci son voluti decenni per risolvere, IN BUONA PARTE almeno, il problema
dell’analfabetismo? Pensate che perfino in televisione si trasmetteva un programma intitolato “Non
è mai troppo tardi” mediante il quale il maestro MANZI insegnava a leggere e a scrivere ai popolani
analfabeti.”
NONNO: “Il popolo però, per dimenticare le troppe sofferenze, si divertiva ballando il BOOGIE
WOOGIE!
Balletto: BOOGIE WOOGIE!
NONNO: “Gli anni successivi,poi,segnarono l’epoca del BOOM economico:L’Italia si stava
riprendendo…e le case degli Italiani cominciarono a riempirsi di elettrodomestici mentre le donne
conquistavano sempre più spazio nella vita sociale e politica.”
NONNA: “Infatti,…le donne cominciarono a non voler essere più considerate le regine della casa,
gli angeli del focolare domestico e fecero una cosa scandalosa per quei tempi!”
NIPOTI( in coro): “ Che fecero, nonna?!”
NONNA: “Le donne?! Cominciarono ad indossare le minigonne,che lasciavano scoperte tutte le
gambe! E gli uomini… si facevano crescere i capelli più lunghi di quelli delle donne!”
NONNO: “Le donne,inoltre, cominciarono a pretendere di fare tutto ciò che facevano gli uomini:
andare a spasso, andare a vedere la partita di pallone, andare a ballare nelle discoteche!”
Balletto: IL BALLO DEL MATTONE
NONNO: “ Gli anni seguenti, poi, furono gli anni delle proteste in ogni campo sociale:
- gli operai rivendicavano i loro diritti scioperando nelle fabbriche,
- gli studenti manifestavano il loro malcontento sfilando in cortei per le strade oppure occupando
gli edifici scolastici!
-Perfino i figli si ribellarono all’autorità dei loro genitori!
Insomma,si denunciava il malcontento in ogni campo sociale.
Anche i cantanti denunciavano le tante scorrettezze che gli Italiani commettevano e… tuttora
COMMETTIAMO!” Ascoltate questa canzone.
Coro: LA TERRA DEI CACHI ( animazione con cartelloni, bandiere, mimo…)
NONNA: “ Avete sentito quanti problemi? Abusivismo, sfruttamento. malasanità…..
NONNO: “Questi problemi sono tutti conseguenza di uno sfrenato individualismo, opportunismo,
materialismo! (cambiando tono di voce) Oggigiorno non esistono più gli ideali che mossero gli
animi dei nostri giovani patrioti risorgimentali!!!”
NIPOTE ( Antonio): “ Nonni, chissà cosa direbbe il conte di Cavour se potesse vedere come sono
diventati oggi gli Italiani!”
OCCHIO DI BUE
CAVOUR: “ Volete sapere cosa direi? Beh, vi accontento. Direi: amici miei, MUNN’ ERA… E
MUNN’ IJE’!”
Interviene sbuffando GARIBALDI : “Eeeh! Conte, non siate pessimista!Abbiate fiducia! Le cose
possono cambiare. Vedete quanta bella gioventù! Loro sono il futuro! Sono la speranza di un
domani migliore! LA SPERANZA E’ SEMPRE L’ULTIMA A MORIRE!”
UN RAGAZZO (A.Lauro):”Sì. Sì! Anche il beato papa Giovanni Paolo II disse che noi siamo le
sentinelle del mattino”
VIDEO del papa Beato Giovanni Paolo II nel quale dice che i giovani sono le sentinelle dell’aurora
SI CONCLUDE con tutti i ragazzi che cantano “We are the world”
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