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PROGETTO LEGALITA’ RAPPRESENTAZIONE DI FINE A.S. 2010/11 - CLASSI 5^A E 5^B. BISOGNI FORMATIVI Avviare gli alunni alla scoperta dell’identità nazionale quale fondamento della condivisione dei valori universali di convivenza civile e democratica. FINALITÁ FORMATIVE . Promuovere negli alunni il senso di appartenenza alla Comunità locale e nazionale. . Comprendere la necessità di contribuire positivamente alle comunità a cui si appartiene per sviluppare, a lungo termine, responsabilità di cittadinanza. . Assumere comportamenti responsabili in ogni sfera della dimensione umana maturando atteggiamenti consapevoli verso se stessi , verso gli altri e verso l’ambiente circostante. OBIETTIVI . Sviluppare la capacità di relazionarsi con gli altri, superando mentalità e comportamenti che spesso sono alla base di fenomeni di intolleranza. . Promuovere la conoscenza del processo di unificazione nazionale. . Creare le condizioni per favorire il benessere psico-fisico del bambino. . Acquisire fiducia nelle proprie capacità comunicative, imparando ad esprimere emozioni e sentimenti. . Favorire negli alunni l’acquisizione di una coscienza civica. CONTENUTI Lettura dell’insegnante dei seguenti libri: “Il tesoro dell’Unità” e “ A casa di nonna Italia” ; comprensione dei testi letti. Conoscenza, per sommi capi, della storia del Risorgimento italiano. Canti patriottici e non , balletti, poesie: Marzo 1821( le prime due strofe), La spigolatrice di Sapri. Il testo teatrale. COMPETENZE ATTESE COMPETENZE ATTESE L’alunno sa: - conoscere e rispettare le regole dei vari ambienti in cui si vive; - interagire con gli altri rispettando le regole di convivenza civile; - mettere in atto un comportamento di autonomia ed autocontrollo; - accettare, rispettare, aiutare gli altri e i diversi da sé, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti; - identificare situazioni di pace/guerra, rispetto/violazione dei diritti umani; - sviluppare il concetto di cittadinanza attraverso la conoscenza dei simboli dell’identità nazionale; METODOLOGIA Il progetto vedrà gli alunni impegnati in prima persona con una collaborazione attiva e responsabile e, inoltre, coinvolgerà, ove dovesse rendersi necessario, i rappresentanti dei genitori e tutte le istituzioni operanti sul territorio. VERIFICA E VALUAZIONE Rappresentazione teatrale di fine anno scolastico: “Itali…amo” ( si allega copione) ITALIAMO Dal fondo del teatro escono tutti i bambini sventolando fazzoletti verdi, bianchi e rossi e cantano “La bandiera di tre colori” poi , posizionandosi sul palco, salutano il pubblico ( a sipario chiuso ). Si apre il sipario e sulla scena ci sono: un nonno, una nonna e sei nipotini. All’improvviso un black-out fa spaventare i bambini. NIPOTI (in coro): “E’ andata via la luce! ho paura!” E ANCORA: “Nonna, aiuto! Ho paura del buio!” ; “ Ma quando ritorna la luce!” NONNO(Giuseppe): “Su, su!, non vi spaventate. E’ strano che ancora oggi, in un’epoca così tecnologicamente avanzata, capiti di restare senza energia elettrica. Mah! NONNA (Luigia): “Comunque…non ti preoccupare, inganneremo il tempo come facevamo quando ero piccola.” NIPOTI (in coro): “ Come facevate, nonna?!” NONNO: “ Ascoltavamo le storie che raccontavano i nostri nonni!” NIPOTI (in coro): “Ne raccontate una anche a noi?!” NONNA: “ Certo che sì! Vi racconterò la storia più bella: quella dell’Unità d’Italia” NIPOTI (rivolti verso il pubblico): “Sarà un po’ lungo il racconto!!!”(POI RIVOLGENDOSI AI NONNI AD ALTA VOCE) “Siamo tutte orecchie!” NONNA: “ C’era una volta un giovane forte,coraggioso e ….. tanto, tanto ambizioso! Pensate che era riuscito a diventare Imperatore di quasi tutta l’Europa! Ma ancora non gli bastava: voleva conquistare anche la Russia! Aveva tanta fiducia nella sua forza militare!” NONNO: “Il suo sbaglio, però, fu il non considerare il clima freddo della Russia e… proprio per il freddo, i suoi soldati furono facilmente battuti. Da lì ebbe inizio il suo declino e, quando lo mandarono a morire sull’isola di Sant’Elena, i signori del Potere decisero di riportare gli antichi sovrani in ogni paese d’Europa,. Anche in Italia ritornò tutto com’era prima della venuta di Napoleone Bonaparte e perciò fu divisa in tanti staterelli. (UN GRUPPO DI RAGAZZI ENTRANO PORTANDO OGNUNO UNO STATO CHE ASSEMBLERANNO PER DAR FORMA ALL’ITALIA POLITICA DEL 1815 – SULLE NOTE DEL NABUCCO DI VERDI) NONNA: “Ma il loro desiderio di riportare indietro il tempo e fermare la storia, non poteva prevalere….. perché la società per sua natura (pausa) avanza e non indietreggia!” NONNO : “E anche perché i popoli non sono disposti a rinunciare alle loro conquiste, specialmente a quelle acquisite e raggiunte con grandi sacrifici. NONNA: “Fu così che nell’animo degli Italiani cominciò a nascere l’idea di ribellarsi agli oppressori. Anche gli artisti del tempo ponevano la loro fede nella libertà, la solo ispiratrice delle loro opere. NIPOTE( Antonio): “Nonna, io conosco una poesia del genere: Ora te la faccio ascoltare!” (SI OSCURA LA SCENA E SI ILLUMINA SOLO IL POSTO IN CUI Antonio e Fabio RECITANO “Marzo 1821” mentre altri mimano, alle loro spalle, i soldati sulle sponde del Ticino), Soffermati sull’arida sponda vòlti i guardi al varcato Ticino, tutti assorti nel novo destino, certi in cor dell’antica virtù, Antonio han giurato: non fia che quest’onda scorra più tra due rive straniere; non fia loco ove sorgan barriere tra l’Italia e l’Italia, mai più! L’han giurato: altri forti a quel giuro rispondean da fraterne contrade, affilando nell’ombra le spade che or levate scintillano al sol. Già le destre hanno strette le destre; Fabio già le sacre parole son porte; o compagni sul letto di morte, o fratelli su libero suol NONNO: “Opere come queste contribuirono ad ingigantire nell’animo degli Italiani, il desiderio di liberare la loro patria dalla dominazione austriaca e di conseguire l'unità e l'indipendenza. Si intensificarono, perciò, le attività delle società segrete che tanto contribuirono alla liberazione dell’Italia dagli oppressori stranieri” NONNA: “ Veramente, ragazzi, tanti giovani lasciarono le loro case con nel cuore l’ardente desiderio di liberare l’Italia dallo Straniero, sapendo che , molto probabilmente, non sarebbero mai più tornati!” BALLETTO Sulle note di “L’ADDIO DEL VOLONTARIO TOSCANO”(Addio, mia bella, addio) NIPOTE( Tonia): “ Nonna, ma cosa sono le società segrete?” NONNA: “ Erano una specie … come posso farvi capire… erano una specie di club formato da persone che,non potendo esprimere liberamente le loro idee, erano costrette a organizzarsi clandestinamente… di nascosto. Le più importanti società segrete in Italia furono la Carboneria e la Giovine Italia che dettero vita a molti moti i…. NIPOTI( in coro) : “ Motiiii? Cosa sono i moti!” NONNO: “ I moti sono movimenti rivoluzionari, come vi devo dire: piccole guerre insomma…, comunque fallirono tutti, ma….. contribuirono a diffondere le idee di libertà. La libertà!(con tono estasiato) Fu il sogno della libertà che sollevò l'Italia partendo da Palermo, che insorse in gennaio, e che fu seguita poi da: Napoli, Roma, Venezia, il Piemonte e la Toscana: insorsero una dietro l'altra;… poi fu la volta di Milano ed in seguito di Brescia, la Leonessa d’Italia. Quanti giovani coraggiosi sacrificarono la loro vita per permettere ad altri di vivere in un Paese libero. Il re di Sardegna,Carlo Alberto, poi, dichiarò guerra all’Austria dando inizio alla prima guerra d’Indipendenza. A questa guerra ne seguirono altre due, tutte combattute con ardore. Anche dalle nostre parti un giovane, Carlo Pisacane, organizzò una sfortunata spedizione a Sapri” UN NIPOTE(F. Barba) Intervenendo con impeto: “ Sì ,sì! Lo so! La maestra ci ha fatto imparare a memoria “La spigolatrice di Sapri” NIPOTI ( in coro): “ Anch’io, anch’io l’ho imparata! Te la facciamo ascoltare!” POESIA : “ La spigolatrice di Sapri” RIT. = TUTTI --- POI= 1 strofa per ciascun nipote La Spigolatrice di Sapri ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI, E SONO MORTI! Me ne andavo un mattino a spigolare quando ho visto una barca in mezzo al mare: era una barca che andava a vapore, Fabrizio e alzava una bandiera tricolore. All’isola di Ponza si è fermata, è stata un poco e poi si è ritornata; s’è ritornata ed è venuta a terra; sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra. ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI, E SONO MORTI! Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra, NONNA: “EH, SI’! Proprio così: quanti giovani diment ma s’inchinaron per baciar la terra. Ad uno ad uno li guardai nel viso: tutti avevano una lacrima e un sorriso. Sabatino Li disser ladri usciti dalle tane: ma non portaron via nemmeno un pane; e li sentii mandare un solo grido: icaron Siam venuti a morir pel nostro lido. ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI, E SONO MORTI! Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro un giovin camminava innanzi a loro. Petti Mi feci ardita, e, presol per la mano, gli chiesi: – dove vai, bel capitano? - Guardommi e mi rispose: – O mia sorella, Petti vado a morir per la mia patria bella. Io mi sentii tremare tutto il core, né potei dirgli: – V’aiuti ‘l Signore! ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI, E SONO MORTI! Quel giorno mi scordai di spigolare, Annae dietro a loro mi misi ad andare: rita due volte si scontraron con li gendarmi, e l’una e l’altra li spogliar dell’armi. Ma quando fur della Certosa ai muri, s’udiron a suonar trombe e tamburi, e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille piombaron loro addosso più di mille. ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI, E SONO MORTI! Eran trecento non voller fuggire, Martina parean tremila e vollero morire; ma vollero morir col ferro in mano, e avanti a lor correa sangue il piano; fun che pugnar vid’io per lor pregai, ma un tratto venni men, né più guardai; io non vedeva più fra mezzo a loro quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro. ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI, E SONO MORTI! NONNA: “EH, SI’! Quanti giovani dimenticarono se stessi e diedero la vita per veder realizzato il loro ideale! BALLETTO “Tre colori” di Tricarico(mentre sullo schermo scorrono le immagini dei più famosi patrioti) NONNO: “ Oltre a tanti giovani e coraggiosi patrioti, un grande uomo politico: Camillo Benso conte di Cavour, contribuì in modo incisivo all’Unità d’Italia. Pensate che con la sua diplomazia, riuscì a convincere Napoleone III di Francia a combattere con i Piemontesi contro l’Austria! NONNA: “ Eeeh, non ne parliamo!Come al solito ci vogliono le donne per raggiungere i grandi obiettivi! NIPOTI(in coro) “ Nonna, perché dici così?” NONNA(Con dire intrigante): “Perché il conte, mandò sua cugina, LA CONTESSA DI CASTIGLIONE da Napoleone III in Francia, per garantirsi i suoi favori!” NONNO: “Oooh, le donne, le solite pettegole!” NONNA. “ Quella è storia, altro che pettegolezzo!” NONNO: “ Si va be’, dai!, continuiamo la storia!!!(cambiando tono) Un altro grande personaggio contribuì valorosamente all’Unità della nostra Patria, fu Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi. Con quanto ardore e coraggio guidò la spedizione dei Mille per conquistare il Sud dell’Italia che, poi (pausa con aria di rammarico), regalò a Vittorio Emanuele II… nello storico incontro a Teano!” Balletto: GARIBALDI BLUES NONNA: “ Lo storico incontro a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, segnò la nascita del Regno d’Italia” IL NONNO ( rivolgendosi ad un nipote e, passandogli un libro, lo incita) :“ Ecco, vedi? Sta tutto scritto qua. Leggi, leggi!” NIPOTE(F.Barba): “ Nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna è resa ufficiale la proclamazione del Regno d'Italia!... Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato! Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue. Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e i suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino, addì 17 marzo 1861". OCCHIO DI BUE SU CAVOUR) CAVOUR( Caso G.): “ Del regno d’Italia, però, non facevano ancora parte IL TRIVENETO e … il mio sogno …ve lo dichiaro apertamente il mio sogno. IL MIO SOGNO è di fare che ROMA, la città eterna, sulla quale 25 secoli hanno accumulato ogni genere di gloria, diventi la splendida capitale del Regno italico.” SI REILLUMINA LA SCENA NONNA: “ Il povero Cavour non vide realizzato il suo sogno, perché di lì a poco morì. Gli Italiani, però, si guadagnarono il Veneto con la III guerra d’Indipendenza. In seguito l’esercito italiano occupò il Lazio e, il 20 Settembre 1870, I BERSAGLIERI (con enfasi)guidati dal generale Raffaele Cadorna, attraverso la breccia di Porta Pia, entrarono in Roma, che venne proclamata capitale d’Italia. OCCHIO DI BUE SU CAVOUR CAVOUR :“E COSI’ L’ITALIA E’ FATTA! Ora, come dice il mio amico D’Azeglio, bisogna fare la cosa più importante: gli Italiani!” SI REILLUMINA LA SCENA NONNO: “Con l’unità d’Italia, i problemi crebbero a dismisura. Il primo grosso problema che dovette affrontare il nuovo regno, si manifestò proprio nel nostro SUD! NIPOTI ( in coro mentre l’abat-jour si accende): “ E’ ritornata la luce!” NIPOTE(Antonio): “ Nonna, per favore, continua a raccontare!” NIPOTE(intervenendo ad alta voce): “ Nonna, senti cosa c’è scritto qui!” ( poi rivolgendosi verso un altro nipote): “Leggi qua, leggi!” NIPOTE(Caterina): “Dopo l’Unità il floridissimo Regno delle Due Sicilie in brevissimo tempo fu portato al tracollo finanziario, e i meridionali per la prima volta nella loro storia furono costretti a emigrare all'estero per poter mangiare.” ??????????? ALTRO NIPOTE (Assunta): “Il Sud dovette pagare le guerre del Piemonte, anche quella combattuta contro i meridionali stessi. Arrivarono tasse anche sul macinato, sulle porte e le finestre:le case cominciarono così ad avere un sola apertura, con conseguenti epidemie di tubercolosi: IL MALE DEL SECOLO) ALTRO NIPOTE ( Tonia):“Arrivò, poi, anche la leva obbligatoria che durava anni e toglieva braccia a popolazioni prevalentemente agricole.(Cambiando tono di voce) Per dieci anni il Sud fu trattato come una colonia da sfruttare.” ALTRO NIPOTE(Antonio):“Fu per questo motivo che sorse il cosiddetto "brigantaggio" (i partigiani dell'ex Regno vennero definiti banditi). Metà dell'esercito piemontese era di permanenza nel Sud, con uno stato di emergenza continuo: fucilazioni di massa, rappresaglie, stermini, incendi.” Balletto: CANTO DEI BRIGANTI(tammurriata) NONNA:“ Nacque così il problema del "mezzogiorno", da allora mai più risolto. Nel nuovo regime burocratico e accentrato i meridionali, privati delle industrie e delle terre ecclesiastiche e statali su cui lavorare, presero il vizio di far carriera nella pubblica amministrazione. NONNO: “ I Briganti non riuscirono a cacciare i Piemontesi dal Sud e per giunta, arrivò di lì a poco, la prima guerra mondiale alla quale, anche se con un anno di ritardo, partecipò anche l’Italia. Coro: LA CANZONE DEL PIAVE Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio; l'esercito marciava per raggiunger la frontiera per far contro il nemico una barriera! Muti passaron quella notte i fanti, tacere bisognava e andare avanti. S'udiva intanto dalle amate sponde sommesso e lieve il tripudiar de l'onde. Era un presagio dolce e lusinghiero. il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!" Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento e la Vittoria sciolse l'ali al vento! Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti risorgere Oberdan, Sauro e Battisti! Infranse alfin l'italico valore le forche e l'armi dell'Impiccatore! Sicure l'Alpi, libere le sponde, e tacque il Piave, si placaron l'onde. Sul patrio suol vinti i torvi Imperi, la Pace non trovò né oppressi, né stranieri! NONNA: “Alla fine della guerra, L’ITALIA, anche se pagando con il sangue di migliaia di soldati, ottenne Trieste e Trento…. IL REGNO D’ITALIA, ora, aveva i confini così come li abbiamo ancora adesso e perciò il Risorgimento può dirsi concluso. Ma, l’Italia NON SMISE DI AVERE VITA DIFFICILE ! Sulle Note di “Faccetta nera” prima, e 1 minuto di “2001: Odissea nello spazio” poi, si mimano i momenti del FASCISMO e della SECONDA GUERRA MONDIALE ed infine ( sulle note della colonna sonora di “La vita è bella”) LA GIOIA PER LA FINE DELLA GUERRA mentre un SOLDATO AMERICANO (G. Petti) sfiora con la bandiera della pace i ragazzi stesi sul palco ed esce di scena. I ragazzi si rialzano e si abbracciano. Rientra l’americano lanciando caramelle, cioccolatini, chwingum seguito da un gruppo di bambini che li raccolgono. UNO STRILLONE(Mario) grida sventolando un quotidiano: “ La guerra è finita! I nostri soldati e gli Alleati ci hanno liberati dall’incubo della guerra!” Fine prima parte (si chiude il sipario) Seconda parte( si riapre il sipario) NONNO: “Dopo tanti sacrifici, tanto dolore, tante vite donate alla Patria, anche la seconda guerra finisce e gli Italiani devono fare una scelta importantissima: Monarchia o Repubblica?” NIPOTE (Tonia): “Questo l’abbiamo studiato a scuola…( CON TONO SERIO ED ALTEZZOSO) Nel 1946,con un referendum, gli Italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia o Repubblica” NIPOTE(Assunta) : “Sì, Sì!,… e per la prima volta votarono pure le donne.” NONNA: “Bravi! Infatti il 2 giugno 1946 fu proclamata la Repubblica Italiana! E “Il canto degli Italiani”, meglio conosciuto come “Inno di Mameli”, divenne l’inno nazionale della Repubblica Italiana! UN’ALUNNA VESTITA DA REPUBBLICA ITALIANA SI METTE AL CENTRO DELLA SCENA E TUTTI GLI ALTRI, schierati davanti a lei,CANTANO IL NOSTRO INNO NIPOTI: “ Nonna,…ma tu piangi?” NONNA: “ Che volete? Ogni volta che sento il nostro Inno, mi si accappona la pelle e mi viene da piangere!” NIPOTE (Fabio): “Allora, nonna, sei una patriota pure tu?” NONNA: “ Una patriota proprio non sono, ma questa canzone mi fa pensare sempre a quanto dolore, quante sofferenze, QUANTE GIOVANI VITE SONO STATE SACRIFICATE per regalare a noi la possibilità di vivere così come viviamo adesso: nelle nostre comode case. NIPOTE(Tonia ): “Allora da dopo la seconda guerra mondiale si è cominciato a vivere bene!” NONNO: “ EEhhh!, proprio bene, bene non si può dire perché l’Italia dalla guerra ne uscì distrutta e perciò fu necessario rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Per prima cosa si pensò a scrivere le regole su cui basare la neonata Repubblica.” NIPOTI: “ Sì, sì! Anche questo sappiamo. UN NIPOTE(Caterina): “ L’Assemblea Costituente, formata da persone colte e sagge, scrisse la “COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA” che andò in vigore il primo gennaio 1948!” NONNA: “ Esatto! Ma questo non bastò a risolvere i problemi degli Italiani…..I problemi, già i problemi, che erano davvero tanti, a partire dalla lingua: l’italiano,che non tutti sapevano parlare bene. Sapete che ci son voluti decenni per risolvere, IN BUONA PARTE almeno, il problema dell’analfabetismo? Pensate che perfino in televisione si trasmetteva un programma intitolato “Non è mai troppo tardi” mediante il quale il maestro MANZI insegnava a leggere e a scrivere ai popolani analfabeti.” NONNO: “Il popolo però, per dimenticare le troppe sofferenze, si divertiva ballando il BOOGIE WOOGIE! Balletto: BOOGIE WOOGIE! NONNO: “Gli anni successivi,poi,segnarono l’epoca del BOOM economico:L’Italia si stava riprendendo…e le case degli Italiani cominciarono a riempirsi di elettrodomestici mentre le donne conquistavano sempre più spazio nella vita sociale e politica.” NONNA: “Infatti,…le donne cominciarono a non voler essere più considerate le regine della casa, gli angeli del focolare domestico e fecero una cosa scandalosa per quei tempi!” NIPOTI( in coro): “ Che fecero, nonna?!” NONNA: “Le donne?! Cominciarono ad indossare le minigonne,che lasciavano scoperte tutte le gambe! E gli uomini… si facevano crescere i capelli più lunghi di quelli delle donne!” NONNO: “Le donne,inoltre, cominciarono a pretendere di fare tutto ciò che facevano gli uomini: andare a spasso, andare a vedere la partita di pallone, andare a ballare nelle discoteche!” Balletto: IL BALLO DEL MATTONE NONNO: “ Gli anni seguenti, poi, furono gli anni delle proteste in ogni campo sociale: - gli operai rivendicavano i loro diritti scioperando nelle fabbriche, - gli studenti manifestavano il loro malcontento sfilando in cortei per le strade oppure occupando gli edifici scolastici! -Perfino i figli si ribellarono all’autorità dei loro genitori! Insomma,si denunciava il malcontento in ogni campo sociale. Anche i cantanti denunciavano le tante scorrettezze che gli Italiani commettevano e… tuttora COMMETTIAMO!” Ascoltate questa canzone. Coro: LA TERRA DEI CACHI ( animazione con cartelloni, bandiere, mimo…) NONNA: “ Avete sentito quanti problemi? Abusivismo, sfruttamento. malasanità….. NONNO: “Questi problemi sono tutti conseguenza di uno sfrenato individualismo, opportunismo, materialismo! (cambiando tono di voce) Oggigiorno non esistono più gli ideali che mossero gli animi dei nostri giovani patrioti risorgimentali!!!” NIPOTE ( Antonio): “ Nonni, chissà cosa direbbe il conte di Cavour se potesse vedere come sono diventati oggi gli Italiani!” OCCHIO DI BUE CAVOUR: “ Volete sapere cosa direi? Beh, vi accontento. Direi: amici miei, MUNN’ ERA… E MUNN’ IJE’!” Interviene sbuffando GARIBALDI : “Eeeh! Conte, non siate pessimista!Abbiate fiducia! Le cose possono cambiare. Vedete quanta bella gioventù! Loro sono il futuro! Sono la speranza di un domani migliore! LA SPERANZA E’ SEMPRE L’ULTIMA A MORIRE!” UN RAGAZZO (A.Lauro):”Sì. Sì! Anche il beato papa Giovanni Paolo II disse che noi siamo le sentinelle del mattino” VIDEO del papa Beato Giovanni Paolo II nel quale dice che i giovani sono le sentinelle dell’aurora SI CONCLUDE con tutti i ragazzi che cantano “We are the world”