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il miglio d`oro - Com-Tur
D tOuR MIGLIO D’ ORO vILLa CaMpOLIetO vILLa fav
veSuvIO GRaND tOuR MIGLIO D’ ORO vILLa CaM
LaNO OpLONtI veSuvIO GRaND tOuR MIGLIO D’ O
a pORtICI eRCOLaNO OpLONtI veSuvIO GRaND t
etO vILLa favORIta pORtICI eRCOLaNO OpLONtI
O vILLa CaMpOLIetO vILLa favORIta pORtICI eRCOL
MIGLIO D’ ORO vILLa CaMpOLIetO vILLa favORIta p
O GRaND tOuR MIGLIO D’ ORO vILLa CaMpOLIetO
IL MIGLIO D’ORO
Informazioni turistiche
Luoghi, eventi, feste | Shopping | Gusto
Naples Chamber of Commerce Special Agency for Tourism
Naples Chamber of Commerce
il MiGlio d’oRo
The Golden Mile
Informazioni turistiche
luoghi, eventi, feste | Shopping | Gusto
Visitor information
Sightseeing and attractions | Shopping | eating
Naples Chamber of Commerce Special Agency for Tourism
naples Chamber of Commerce
Portici. Orto Botanico (Palazzo Reale) / Portici. Botanical Gardens (Royal Palace)
Ercolano.Villa Ruggiero / Ercolano.Villa Ruggiero
SoMMaRio
1. Il Miglio d’Oro
Una breve introduzione tra la morfologia del territorio e la storia
p. 8
1.1 alle pendici del Vesuvio per godere della letizia dei luoghi p. 13
a. Villa Campolieto e Villa Favorita
p. 16
1.2 la città di Portici
a. il Palazzo Reale, tra i Borbone e Mozart
p. 21
p. 25
1.3 la città di Torre del Greco
a. il Corallo. la lavorazione dell’oro rosso,
il cammeo e la pietra lavica
p. 27
1.4 Torre annunziata e la Villa di oplonti
p. 33
p. 30
2. Il Parco Nazionale del Vesuvio
Visite naturalistiche ed escursioni al parco Nazionale del Vesuvio
p. 36
3. Il Miglio d’Oro
Brevi note enogastronomiche, tra specialità culinarie e tradizioni
p. 38
3.1 la cucina del Miglio d’oro
a. i Tesori del Vesuvio
p. 38
p. 40
3.2 i vitigni del Vesuvio
a. il lacryma Christi
p. 42
p. 43
3.3 l’artigianato tipico
p. 44
Come arrivare
p. 46
TaBle oF ConTenTS
1. The Golden Mile
A brief introduction to the history and geomorphology of the area
p. 9
1.1 Sights and attractions on the slopes of Mount Vesuvius
a. Villa Campolieto and Villa Favorita
p. 13
p. 18
1.2 Portici
a. The Royal Palace, the Bourbons and Mozart
p. 21
p. 25
1.3 Torre del Greco
a. Mediterranean “red gold”.
handcrafted coral, cameos and lava stone
p. 27
p. 30
1.4 Torre annunziata and Villa oplontis
p. 33
2. Mount Vesuvius National Park
Nature trails and walks in the Mount Vesuvius National Park
p. 37
3. The Golden Mile
p. 39
A few words about food and wine: culinary specialities and local crafts
3.1
local cuisine
a. The delights of Mount Vesuvius
p. 39
p. 40
3.2
Grape varieties
a. lacryma Christi
p. 42
p. 43
3.3
local crafts
p. 44
How to get there
p. 46
Torre del Greco. Lavorazione dei cammei / Torre del Greco. Cameo crafting
7
1.
IL MIGLIO D’ORO
Una BReVe inTRodUzione
TRa la MoRFoloGia del TeRRiToRio
e la SToRia
Il Miglio d’Oro è quella
striscia di terra affacciata sul
mare che, all’ombra del
Vesuvio, dalla porta orientale
di Napoli, attraversa San
Giorgio a Cremano, Portici
ed Ercolano per arrivare a
Torre del Greco. Mèta ambita
da nobili ed esteti, da letterati
e viaggiatori del Grand Tour
mantiene tuttora immutato il
suo fascino. lo scrittore
tedesco Johann Wolfgang
Goethe, durante il suo viaggio
8
in italia, dopo napoli, nel 1787
raggiunse quel territorio
abitato dai sovrani che vi
avevano costruito sontuose
ville, laddove “la vista di
Castellammare e di Sorrento, che
parevano a due passi, era
deliziosa. I napoletani poi si
trovavano come a casa loro:
alcuni dicevano che, senza vedere
il mare, non è possibile vivere”.
In un territorio lambito dalla
dolcezza delle acque del
golfo, dove il paesaggio è di
Il cono vulcanico del Vesuvio / The volcanic cone of Mount Vesuvius
1.
THE GOLDEN MILE
a BRieF inTRodUCTion To The
hiSToRy and GeoMoRPholoGy
oF The aRea
The Miglio d’Oro, or
Golden Mile, is the name given
to the strip of coastland
running from the eastern edge
of Naples through the towns of
San Giorgio a Cremano, Portici
and Ercolano up to Torre del
Greco, all under the watchful
eye of Mount Vesuvius. once a
favourite haunt of aristocrats,
aesthetes, scholars and travellers
on the Grand Tour, it is still a
fascinating place to explore. in
1787, during his travels in italy,
the German writer Johann
Wolfgang Goethe visited this
enchanting land of kings and
their sumptuous villas. he
wrote, “Our table was set close to
the shore with a delightful view of
Castellammare and Sorrento,
which seemed very near. One of
the Neapolitans declared that,
without a view of the sea, life
would not be worth living”.
In such delightful surroundings,
lapped by the gentle waters of
the bay and blessed by
9
Scavi archeologici di Ercolano - Casa di Nettuno e Anfitrite
Archaeological site of Herculaneum - House of Neptune and Amphitrite
10
rara bellezza e le terre
estremamente fertili, la regina
Maria Amalia di Sassonia, nel
1738, sostenne l’iniziativa del
marito, Carlo di Borbone, di
costruire una nuova Villa
Reale a Portici, sulla Via Regia
per le Calabrie.
da allora sbocciarono
lussuose ville che formarono
una collana di meravigliose
perle architettoniche fino
all’attuale Torre del Greco;
innumerevoli dimore nobiliari
che da un lato guardavano il
mare, dall’altro il paesaggio
campestre dei terreni
coltivati, disposti all’ombra
del Vesuvio. Sul fronte
principale, affacciato sul golfo,
si aprivano le logge decorate
da stucchi, sul versante
opposto invece, lunghi viali
decorati da lussureggianti
giardini.
Sono oggi 122 gli edifici
monumentali (realizzati dai più
importanti architetti che
segnarono il gusto europeo
del Settecento, tra i quali, luigi
Vanvitelli, Ferdinando Fuga e
Ferdinando Sanfelice) censiti
dall’Ente per le Ville
Vesuviane, istituito proprio
incomparably beautiful scenery
and extraordinarily fertile land,
Queen Maria Amalia of Saxony
was more than happy to go
along with the decision taken
by her husband Charles of
Bourbon in 1738 to build a
new royal palace in Portici on
the Via Regia per le Calabrie,
the old royal highway.
a multitude of luxurious villas
then sprang up, creating a string
of architectural pearls right up
to what is now Torre del Greco.
One side of these aristocratic
residences faced the sea while
the other looked out onto a
bucolic landscape of cultivated
fields lying in the shadow of
Mount Vesuvius. The main
façade, affording views of the
bay, sported loggias with stucco
decorations, while long
pathways led off from the back
through luxuriant gardens.
Today the Ente per le Ville
Vesuviane (Association of
Vesuvian Villas) counts 122
historic buildings (built by some
of the finest architects who
defined the taste of 18th-century
europe, including luigi Vanvitelli,
Ferdinando Fuga and Ferdinando
Sanfelice). The association was
11
per salvaguardare e
conservare il ricco
patrimonio architettonicoambientale che, a partire già
dalla fine del XVIII secolo,
subì i danni dell’incuria che
ne provocarono la rovina.
12
set up to protect and preserve
this unique natural and
architectural heritage, which in
the late 18th century
unfortunately began to
deteriorate through neglect
into a state of disrepair.
Portici. Palazzo Reale / Portici. Royal Palace
1.1 alle pendici del Vesuvio
per godere della letizia dei luoghi
Sights and attractions
on the slopes of Mount Vesuvius
La scoperta fortuita
dell’antico teatro di Ercolano
aprì al nuovo gusto. Il generale
D’Elboeuf, avviò nel 1709 la
stagione degli scavi e, due anni
dopo, si fece costruire una
villa a Portici, che oggi viene
considerata la prima della
lunga serie. Seguirono poi, alle
pendici del Vesuvio, lungo il
percorso che dall’attuale San
Giovanni a Teduccio (alla
periferia orientale di napoli)
giunge fino a Torre del Greco,
le magioni degli aristocratici
dell’epoca che vollero imitare i
reali borbonici. lo storico Troyli,
infatti, nel 1749 annotò che
“fanno corona al palazzo del Re
cento altre ville e casini di
Principi, di Cavalieri, di Ministri, di
Mercadanti, di Avvocati e di altre
persone di buon gusto”; tra di
esse le più rinomate sono Villa
Campolieto e Villa Favorita,
che concorrono tuttora per
bellezza con la magnificenza
della Reggia di Portici.
The chance discovery of
Herculaneum’s ancient theatre
opened the way to an age of
new tastes. In 1709, General
d’Elboeuf launched a new
season of excavation work and,
two years later, built himself a
villa in Portici, today considered
the first of a long line. on the
slopes of Mount Vesuvius, from
what is now San Giovanni a
Teduccio (on naples’ eastern
outskirts) to Torre del Greco,
members of the wealthy noble
classes wishing to emulate the
Bourbon royal family built their
mansions. in 1749, the historian
Troyli noted that “forming a
crown around the King’s palace
are a hundred other villas and
hunting lodges belonging to Princes,
Gentlemen, Ministers, Merchants,
Lawyers and other persons of good
taste”. Two of the most famous
are Villa Campolieto and Villa
Favorita, which in terms of
beauty and grace are still a
match for the splendid Royal
13
Ben presto la presenza del re,
delle famiglie aristocratiche e
degli scavi divennero una
grande attrattiva per i
protagonisti del Grand Tour
che, a partire dal XVii secolo,
per affinare le proprie
conoscenze e sviluppare le
proprie passioni, intrapresero
lunghi viaggi che ebbero come
mèta anche le Ville del Miglio
d’oro ai piedi del Vesuvio.
14
Palace in Portici. The presence
of the king, noble families and the
recently discovered ruins soon
turned this area into a major
attraction for travellers on the
Grand Tour, upper-class men of
means who, from the 17th
century onwards, journeyed at
length through europe to refine
their education. a visit to the
villas along the Golden Mile at
the foot of Mount Vesuvius was
ercolano. Parco di Villa Favorita / ercolano. Gardens of Villa Favorita
oggi purtroppo quel fascino
che attirò nobili ed intellettuali
è scemato e molte di quelle
ville, che caddero in rovina già
nei giorni successivi alla fine del
regno dei Borbone, non ci
sono più. I mutamenti dovuti
alla modernizzazione della
società segnarono
definitivamente le sorti del
territorio. Per costruire la
prima linea ferroviaria italiana
one of the stops on their travels.
Today, the charm that once
attracted aristocrats and
intellectuals has sadly faded and
many of the villas no longer exist,
having fallen into ruin soon after
the end of the Bourbon dynasty.
Changes brought about by the
modernization of society also
had a dramatic impact on the
fate of the area. in order to build
italy’s very first railway line
15
ercolano. esedra di Villa Campolieto / ercolano. exedra of Villa Campolieto
(inaugurata nel 1839, collegava
napoli a Portici) parte di quel
paesaggio fu tagliato in due dai
binari che separarono
fisicamente le ville dai loro
giardini; la successiva
urbanizzazione, infine, cancellò
molte di quelle testimonianze.
Ma non mancano strabilianti
eccezioni.
(inaugurated in 1839 and linking
naples with Portici), part of this
cultural landscape was literally
cut in two by railway tracks laid
between the villas and their
gardens. With the subsequent
advance of urban sprawl, many
of these splendid buildings were
destroyed, though a few
magnificent exceptions remain.
a. Villa Campolieto e Villa Favorita
Villa Campolieto (Ercolano), tra le costruzioni del Miglio d’Oro è la più famosa ed anche la più citata. Voluta dal Duca di Casacalenda nel 1755, la
costruzione fu inizialmente affidata all’architetto Mario Gioffredo al quale fu
poi revocato l’incarico in favore del più noto Luigi Vanvitelli (già architetto della
Reggia di Caserta e figlio del noto vedutista olandese Gaspar). La struttura
architettonica contiene al suo interno lo scalone monumentale del Vanvitelli,
che conduce al vestibolo superiore affrescato dai principali artisti dell’epoca
(tra cui Fedele Fischetti). È però il suo aspetto esteriore che la rende maggiormente nota, soprattutto per il bellissimo portico colonnato che sorregge
il panoramico belvedere che avvolge con le due braccia il cortile antistante.
La morte dei proprietari e le successive spartizioni ereditarie furono, per Villa
Campolieto, l’inizio del declino, aggravato dai danni provocati dalla seconda
guerra mondiale e dal successivo definitivo abbandono. Solo nel 1982 fu restaurata e riportata alle sue forme originali, diventando, tra l’altro, sede dell’Ente per Le Ville Vesuviane.
Villa Favorita (Ercolano), altra nota struttura del Miglio d’Oro, fu costruita da
Ferdinando Fuga (l’architetto dell’immenso Real Albergo dei Poveri di Napoli)
nel 1768 per il principe di Jaci. Alla sua morte l’edificio rientrò nei possedimenti reali e solo allora, per volontà della regina Maria Carolina d’Austria, fu
denominata “Favorita” in ricordo della sua residenza di Schönbrunn. Divenuta
residenza reale, la Villa fu sontuosamente arredata e arricchita di nuovi edifici
collocati nell’ampio parco digradante fino al mare. Architettonicamente si distingue dalle altre per la facciata articolata su due portali simmetrici che conducono allo scalone centrale. Tra le gli ambienti che hanno conservato
l’aspetto originario, ci sono le stanze con le decorazioni orientaleggianti realizzate in onore del Pascià viceré d’Egitto che fu ospite della Villa alla fine
dell’Ottocento.
16
17
ercolano. Parco di Villa Favorita / ercolano. Gardens of Villa Favorita
a. Villa Campolieto and Villa Favorita
Villa Campolieto (Ercolano) is one of the most famous mansions on the
Golden Mile. Commissioned by the Duke of Casacalenda in 1755,
construction of the villa was initially assigned to the architect Mario Gioffredo,
later replaced by the better known Luigi Vanvitelli (architect of the Royal
Palace in Caserta and son of the renowned Dutch landscape painter Gaspar
van Wittel). Inside the building stands a monumental stairway designed by
Vanvitelli leading to the upper hallway, frescoed by major artists of the day
(including Fedele Fischetti). It is, however, the villa’s exterior that makes it
such an iconic building, above all the beautiful colonnaded portico
supporting a panoramic belvedere encircling the courtyard in front. The death
of the owners and the subsequent dividing up of the inheritance marked, for
Villa Campolieto, the beginning of its decline, made only worse by damage
inflicted by aerial bombardments during the Second World War followed by
years of neglect. It was only in 1982 that the villa was restored and returned
to its original splendour, becoming the centrepiece of the Ente per Le Ville
Vesuviane and the association’s home.
Villa Favorita (Ercolano), another famous mansion on the Golden Mile, was
built by Ferdinando Fuga (architect of the vast Real Albergo dei Poveri in
Naples) in 1768 for the Prince of Jaci. On the prince’s death, the building
became the property of the king and only then was it renamed “La Favorita”
by his wife Queen Maria Carolina of Austria in memory of Schönbrunn Palace.
Now a royal residence, the villa was sumptuously furnished and enlarged,
with new buildings constructed in the extensive gardens sloping down to the
sea. Architecturally, the villa’s most striking feature is its façade, with two
symmetrical entrances leading to a central staircase. The original character
of some of the rooms has been preserved, including those featuring orientalstyle decorations made in honour of Ismail Pasha, viceroy of Egypt and a
guest at the villa in the late 19th century.
18
“
Ogni anno, tra agosto e
settembre, nei cortili delle due
ville, si svolgono gli eventi
musicali del Festival delle Ville
Vesuviane; coinvolgendo artisti
di fama internazionale, la
rassegna che si svolge da oltre
vent’anni, è uno degli eventi più
atteso del periodo estivo.
Every year, in August and
September, the courtyards of
Villa Campolieto and Villa
Favorita host the Festival delle
Ville Vesuviane, a series of
concerts featuring
international singers and bands.
The festival has been running
for over twenty years now, and
is one of the highlights of the
summer season.
ercolano. Villa Campolieto / ercolano.Villa Campolieto
19
20
Portici. Palazzo Reale / Portici. Royal Palace
1.2 la città di Portici
Portici
Lungo quella che era la
storica Strada Regia delle
Calabrie si incontra Portici, una
città di origini medievali che
probabilmente deve il suo
nome ai vicini portici del Foro
di Ercolano. Fondata alle
pendici del Vesuvio, fu più volte
rasa al suolo dalle eruzioni per
cui, nell’abitato attuale, le
testimonianze più antiche
risalgono al Seicento.
Affacciata sul golfo di Napoli,
Portici ebbe il suo momento di
massimo splendore a partire
dal 1738, quando Carlo III di
Borbone vi fece costruire il
nuovo Palazzo Reale che
divenne immediatamente
centro di irradiazione della
cultura e dell’arte, grazie alla
presenza di artisti, pensatori e
letterati di fama internazionale.
La città si sviluppa lungo l’asse
del corso Garibaldi ai cui lati si
ergono prestigiosi palazzi
settecenteschi e al cui termine
vi è piazza San Ciro, che
rappresenta il suo nucleo con il
santuario di S. Maria della
natività e di San Ciro (patrono
The town of Portici stands
on what was once the historic
Via Regia delle Calabrie.
Founded in the Middle Ages, its
name probably derives from
the nearby porticos in the
forum of ancient Herculaneum.
Situated on the slopes of Mount
Vesuvius, it has been razed to
the ground by volcanic
eruptions on several occasions,
and consequently the oldest
surviving buildings from the
town’s past only date to the
17th century.
Lying on the Bay of Naples,
Portici’s golden age began in
1738, when Charles III of
Bourbon built his new palace
here. it soon became a major
centre of art and culture
attracting artists, thinkers and
scholars of international renown.
The town is centred around
the high street, Corso
Garibaldi, which is lined with
fine-looking 18th-century
palazzi and leads up to Piazza
San Ciro, the main square.
here you will find the Santuario
di S. Maria della natività e di San
21
Portici. Orto Botanico (Palazzo Reale) / Portici. Botanical Gardens (Royal Palace)
cittadino). l’edificio, fondato nel
1627 per volontà del re, fu
ampliato a metà Settecento
dall’architetto domenico
antonio Vaccaro e arricchito
con nuove opere; al suo interno,
infatti, sull’altare è possibile
ammirare una importante tela
di luca Giordano raffigurante la
natività di Maria.
Il culto per il Santo patrono, a
cui i cittadini sono molto
devoti, si celebra ogni anno la
prima domenica di maggio, con
la tradizionale processione
accompagnata da bande
musicali e dagli stendardi delle
arciconfraternite che
anticipano, lungo le strade, la
statua del santo.
abbandonando il Corso e
scendendo verso il mare, altro
luogo storico e caratteristico
della città, è il piccolo porticciolo
del Granatello, nella parte
inferiore del parco della Reggia
(oggi villa comunale), che
conserva ancora i resti
dell’antica fortezza eretta nel
Settecento a difesa del sito
reale. altra interessante
testimonianza d’età borbonica
presente in città è il Reale
opificio di Pietrarsa, un museo
“
24
Ciro (the town’s patron saint).
Founded in 1627 on the wishes
of the king, the building was
enlarged in the mid-1800s by
the architect domenico antonio
Vaccaro and embellished with
new works of art. inside the
church, above the altar, is a
painting by luca Giordano
depicting the Birth of the Virgin.
The feast of San Ciro, to whom
the townspeople are
particularly devoted, takes
place every year on the first
Sunday in May.A traditional
procession parades through
the streets with bands and
banners of local
archconfraternities preceding
the statue of the saint.
leaving Corso Garibaldi and
heading down towards the sea,
you will come to the pretty little
harbour of Granatello, another of
Portici’s historic sites. Situated in
the lower part of the royal
gardens (today a public park),
here you can find the remains of
an old 18th-century fortress
built to defend the palace.
another interesting attraction
dating from the Bourbon age is
the Reale opificio di Pietrarsa.
This former locomotive factory
a. Il Palazzo Reale,
tra i Borbone e Mozart
Carlo III e la regina Maria Amalia intesero sfidare il Vesuvio (che solo nel maggio del 1737 aveva ricoperto Torre del Greco) pur di godere del clima, dell’aria
del Miglio d’Oro e della vicinanza degli scavi di Ercolano avviati dallo stesso
sovrano. Fu scelto l’ingegnere militare Giovanni Antonio Medrano per la nuova
reggia dei Borbone, toccò poi a una folta schiera di architetti occuparsi del
progetto. La prima pietra fu posta nel 1738 e i lavori furono conclusi già nel
1742 da Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga che realizzarono intorno all’edificio
due parchi, uno superiore verso il Vesuvio con annesso serraglio di animali
esotici, l’altro rivolto al mare.
Nella parte alta dei giardini a. The Royal Palace,
reali vi è oggi l’Orto Botanico
the Bourbons and Mozart
della Facoltà di Agraria
dell’Università Federico II di Charles III and Queen Maria Amalia defied
Napoli, ospitata nel Palazzo Mount Vesuvius (Torre del Greco had only very
che si presenta attualmente, recently been buried by an eruption in March
con le sue ampie terrazze 1737) in order to enjoy the climate, the fresh
balaustrate, a cavallo della sea air of the Golden Mile and proximity to the
strada che attraversa il vasto excavations of Herculaneum launched by the
ed arioso cortile centrale.
king himself. Military engineer Giovanni AntoL’interno dell’edificio mostra nio Medrano was initially chosen to design the
ancora tutto il suo fascino re- new Bourbon palace, but was later replaced
gale. Dalla grande facciata by a long line of architects who each had a
rivolta verso il mare (dove hand in its construction. The first stone was
un’ampia terrazza conduce, laid in 1738 and in 1742 the work was comcon due rampe a tenaglia, pleted by Luigi Vanvitelli and Ferdinando
nel parco sottostante), si ac- Fuga, who created two magnificent parks
25
cede allo scalone decorato con trompe l’oeil prospettici, che porta al piano
nobile dove si possono ancora ammirare la Sala delle Guardie e la Sala del
Trono che conservano
around the building, one extending up towards
ancora parzialmente le
Mount Vesuvius with a menagerie of exotic anidecorazioni originali, e il
Gabinetto cinese con mals, and the other facing out to the sea. Today, in
the upper section of the royal gardens is the Orto
un pavimento a mosaico proveniente dai Botanico (Botanical Gardens) run by the Faculty
of Agriculture of the University of Naples. The facvicini scavi di Ercolano.
ulty itself is housed in the palace, whose large
Il Palazzo Reale ha
balustraded terraces straddle the road that cuts
ospitato personalità notevoli, primo fra tutti through its huge inner courtyard.
Wolfgang
Amadeus The interior of the building has preserved its original, regal splendour. The grand, sea-facing façade
Mozart, che il 19 mag(with a large terrace leading down via a double
gio del 1770 (all’età di
staircase to the gardens below) provides access
quattordici anni) scrito an imposing stairway decorated with trompe
veva alla sorella, dopo
l’oeil frescoes going up to the piano nobile. Here
aver fatto visita ai soyou can still see the Guard Chamber and Throne
vrani che: “Il re e la regina li abbiamo visti Room, whose original decorations are partially preserved, and the Chinese Room with a mosaic floor
durante la messa a Porteci, nella cappella di taken from the nearby archaeological site at Hercorte”. La cappella culaneum. Many renowned guests stayed at the
reale oggi è accessibile Royal Palace, including Wolfgang Amadeus
Mozart himself. On 19 May 1770 (at the age of fourdal cortile; in forma ottateen) Mozart wrote to his sister following a visit to
gonale possiede un imthe king and queen, saying, “We saw the king and
ponente
altare
in
the queen during mass at Porteci (sic), in the court
marmo verde, sculture
settecentesche e tele di chapel”. Today, the royal chapel can be accessed
from the courtyard; octagonal in shape, it houses
allievi del Solimena.
an impressive altar in green marble, 18th-century
sculptures, and paintings by pupils of Solimena.
ferroviario dove si possono
ammirare le antiche locomotive
della prima ferrovia napoliPortici e le macchine di
lavorazione della fabbrica, sorta
per volontà del re Ferdinando
iV di Borbone.
26
built by King Ferdinand iV of
Bourbon houses a historical
railway museum where you can
see many of the old
locomotives that used to run on
italy’s first railway line from
naples to Portici as well as
heavy engineering machinery
used in the factory.
1.3 la città di Torre del Greco
Torre del Greco
al limite meridionale del
Miglio d’oro si incontra la città
di Torre del Greco. Stretta tra il
Vesuvio e il golfo di Napoli, qui i
romani si dedicavano nelle loro
ville alle gioie dell’otium.
la città è stata più volte distrutta
dalle eruzioni del vulcano (nel
1794 fu del tutto seppellita dalla
lava) e sempre ricostruita. non a
caso il motto sul suo stemma è
la locuzione latina della Fenice
Post fata resurgo (dopo la morte
torno ad alzarmi). anche Torre
Torre del Greco. il porto / Torre del Greco. harbour
at the southern end of the
Golden Mile lies the town of
Torre del Greco. Squeezed in
between Mount Vesuvius and
the Bay of Naples, it was here
in their luxurious villas that
wealthy Romans would
devote themselves to what
they called otium, the joys of
leisure and indolence.
The town has been destroyed
by volcanic eruptions several
times (in 1794 it was
completely buried by lava), but
27
del Greco conserva numerose
testimonianze di antiche ville.Tra
queste quelle di “contrada Sora”,
dove sono ancora visibili i resti di
Villa Sora, appartenuta ai Flavii; il
Palazzo Vallelonga di costruzione
settecentesca, anch’esso parte
del gruppo delle 122 Ville
Vesuviane, si trova lungo il corso
Vittorio emanuele (tratto
dell’antica Via Regia); ma la più
nota è certamenteVilla delle
Ginestre, famosa per aver
ospitato il poeta Giacomo
leopardi che qui scrisse la lirica
“la ginestra” dalla quale la Villa
prese il nome: “Qui su l’arida
schiena / del formidabil monte /
sterminator Vesevo, la qual null’altro
allegra arbor né fiore / tuoi cespi
solitari intorno spargi / odorata
ginestra”. Merita una visita,
28
each time it has been rebuilt.
not surprisingly, its coat of
arms bears the motto of the
phoenix in latin, Post Fata
Resurgo (i rise after
misfortune).
Torre del Greco also boasts
many old and even ancient
villas, including the ruins of Villa
Sora, once owned by
members of the Flavian
dynasty, located in “contrada
Sora”, and the 18th-century
Palazzo Vallelonga, another of
the 122 Vesuvian Villas, in
Corso Vittorio emanuele (part
of the old Via Regia). however,
the most well known must be
Villa delle Ginestre.
home of italy’s greatest
Romantic poet Giacomo
leopardi, it was here that he
wrote his lyric poem
addressed to a plant, “la
ginestra” (Broom), after which
the villa was named: “Here, on
the arid ridge / Of dead
Vesuvius / Exterminator terrible
/ That by no other tree or flower
is cheered / Thou scatterest thy
lonely leaves around / O
fragrant flower”.
also worth a visit is the
Basilica di Santa Croce. The
Torre del Greco. la Villa delle Ginestre / Torre del Greco.Villa delle Ginestre
“
proprio nel centro della città, la
basilica di Santa Croce, cuore
religioso della città molto devota
all’immacolata sua patrona,
invocata nei secoli a difesa delle
eruzioni. In suo onore Torre
del Greco, l’8 dicembre di ogni
anno, è percorsa da una
processione guidata da un
carro trionfale realizzato dagli
artigiani della città per
ricordare il vòto fatto l’8
dicembre del 1861, dopo una
delle più terribili eruzioni del
Vesuvio. Il carro, che viene
rinnovato ogni anno, deve
peraltro rispettare
determinate misure per
consentire l’uscita della statua
della Madonna dall’ingresso
centrale della chiesa.
church is the religious heart of
a town devoted to its patron
saint, our lady of immaculate
Conception. over the
centuries she has been called
upon many times to protect
the town against eruptions.
Every year on 8 December, a
procession is held in her
honour through the streets. It
is led by a triumphal float
built by local craftsmen in
memory of a vow made on 8
December 1861 after one of
Vesuvius’ most devastating
eruptions. Re-made every
year, the float has to be small
enough to allow the statue of
the Virgin Mary to be brought
out from the main entrance
of the church.
Torre del Greco. la Basilica di Santa Croce / Torre del Greco. Basilica di Santa Croce
29
a. Il Corallo.
La lavorazione dell’oro rosso, il cammeo e la pietra lavica
Torre del Greco è nota nel mondo per la pesca e la lavorazione del corallo. Si racconta in molte leggende della sua origine: il poeta Ovidio nelle “Metamorfosi” e
Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis historia” assimilavano il corallo al sangue che
gocciolava dalla testa recisa di Medusa. Nel Quattrocento i pescatori della città si
dedicarono in maniera stabile alla pesca del corallo fino a raggiungere con le loro
barche attrezzate, dette coralline, le coste africane.
Nel Settecento i Borbone ne regolamentarono la pesca, vista
a. Mediterranean “red gold”.
l’importanza economica, oltre
Handcrafted coral, cameos
che artistica, della lavorazione
and lava stone
del corallo e nel 1805 fu aperta
la prima fabbrica. Merito va
Torre del Greco is world-famous for the harvestdato al marsigliese Paolo Baring and crafting of coral. Many legends tell of
tolomeo Martin che ottenne dal
its origin: the poet Ovid in his Metamorphoses
re Ferdinando IV un permesso
and Pliny the Elder in his Naturalis Historia dedecennale, poi rinnovatogli da
scribe how coral was formed by the blood dripGiuseppe Napoleone e da
ping from Medusa’s severed head. In the 15th
Giacchino Murat. Così Torre del
century, coral fishing became the town’s main
Greco conquistò la leadership
trade; local fishermen would even sail their spemondiale della lavorazione del
cially equipped boats called coralline as far as
corallo modellato secondo anthe northern coasts of Africa.
tiche tecniche artigianali. Non
In the 18th century, given the economic as well
solo, tra le mani di quegli artias artistic importance of coral, the Bourbons
giani si è poi sviluppata la tecregulated its fishing, and in 1805 the first coral
nica dell’incisione che ha
factory was opened. Paolo Bartolomeo Martin,
consentito la nascita dell’arte
a Frenchman from Marseilles, obtained from
del cammeo, di cui alcuni
King Ferdinand IV an exclusive ten-year licence,
esemplari sono oggi custoditi
later renewed by Joseph-Napoleon Bonaparte
nei musei di tutto il mondo.
and Joachim Murat, Napoleon’s elder brother
Anche la pietra lavica, di cui il
and brother-in-law respectively. Torre del Greco
territorio è ricco, è oggi utilizthus became the world leader in the crafting of
zata dagli artigiani del luogo
coral using old artisanal techniques. Local
per opere di grande valore.
craftsmen also became skilled in engraving,
Il Museo del Corallo, custode
giving rise to the art of the cameo, fine examproprio di quelle testimonianze
ples of which can be admired in museums all
in grado di ricostruire il perover the world. Lava stone, found in abuncorso e lo sviluppo, storico, culdance throughout the area, is also finely
turale e sociale dell’oro rosso, si
worked by local craftspeople.
trova nel centro cittadino, adiaThe Museo del Corallo, situated in the town
cente all’Istituto Statale d’Arte
centre next to the Istituto Statale d’Arte per il
per il Corallo e l’Oreficeria.
Corallo e l’Oreficeria, features displays of exhibits reconstructing the historical, cultural and
social evolution and development of this
Mediterranean “red gold”.
30
31
32
Torre Annunziata. Scavi di Oplonti,Villa di Poppea
Torre Annunziata. Archaeological site of Oplontis,Villa Poppaea
1.4 la città di Torre annunziata e la Villa di oplonti
Torre annunziata and Villa oplontis
a pochi chilometri da Torre
del Greco si trova Torre
annunziata, terzo porto della
Campania e importante centro
industriale. La città è sorta
sulle rovine dell’antica città di
Oplontis, anch’essa distrutta
dall’eruzione del 79 d.C..
Solo nel Medioevo (1319) si
consolidò il primo nucleo
urbano intorno alla chiesa
dell’Annunziata, dove fu
realizzata una torre
d’avvistamento a difesa della
costa, mentre nel Cinquecento
fu costruito un canale artificiale
per alimentare i mulini che
producevano la pasta, la cui
lavorazione fece della città la
capitale dell’arte bianca. agli
inizi dell’ottocento, con
l’avvento di Murat, la città fu
ribattezzata Gioacchinopoli,
proponendosi come presidio
di modernità.
Situati al centro di Torre
annunziata, gli scavi di Oplonti
sono in assoluto il luogo
principale da visitare. l’unica
testimonianza di questa città è
documentata in un’antica
Just a few kilometres south
of Torre del Greco is Torre
annunziata, Campania’s third
largest port and an important
industrial area. The town was
built over the ruins of
Oplontis, another Roman town
destroyed by the catastrophic
eruption of AD 79.
it was only in the Middle ages
(1319) that the first urban
settlement grew up around the
Chiesa dell’Annunziata. a watch
tower (torre) was built nearby
to defend the coast, hence the
name. later, in the 16th century,
an artificial canal was dug to
provide water for local mills
producing pasta, and in fact the
town became the capital of
what italians call arte bianca, the
art of baking and pasta making.
in the early 1800s, when
Joachim Murat became King of
naples, the town was renamed
Gioacchinopoli, presenting itself
as a model of modernity.
Right in the centre of Torre
annunziata is the archaeological
site of Oplontis, its main
attraction.The only record of
33
mappa stradale dell’impero
Romano, la Tabula Peutigeriana,
che identifica come oplontis
una piccola area sita tra
Pompei ed ercolano. Distrutta
anch’essa dall’eruzione del 79
d.C. la città è stata riportata
alla luce in tempi recenti
(1964-1984), con la scoperta
della Villa di Poppea,
riconosciuta dall’Unesco
Patrimonio dell’Umanità; una
villa rustica nel cui spazio sono
stati ritrovati, accanto ai corpi
di vittime in fuga dall’eruzione
del Vesuvio, numerose monete
in oro e argento e pregiati
oggetti di oreficeria. La Villa,
unico edificio visitabile degli
scavi, è una dimora di grandi
dimensioni costruita per
Poppea Sabina (seconda
moglie di Nerone):
probabilmente disabitata al
momento dell’eruzione, al suo
interno sono state rinvenute
molte suppellettili e ambienti
affrescati con trompe l’oeil di
grande raffinatezza, arricchiti
con decorazioni di frutta,
uccelli e maschere; l’intero
edificio era completamente
circondato da rigogliosi e ampi
giardini.
34
this ancient Roman town is
found in an old road map of the
Roman empire called the Tabula
Peutigeriana, which indicates a
small area located between
Pompeii and herculaneum as
oplontis. Destroyed by the
eruption of AD 79, the ancient
town was only recently
brought to light (1964-1984)
with the discovery of Villa
Poppaea, now a UNESCO
World Heritage Site. inside
another nearby country house,
numerous gold and silver coins
and finely made pieces of gold
jewellery were found next to
the bodies of those attempting
to escape the eruption. Villa
Poppaea itself, the only building
in the site you can actually visit,
was a grand residence built for
Poppaea Sabina (Nero’s second
wife). in the villa, probably
uninhabited at the time of the
eruption, archaeologists
discovered lavish decorations
and rooms embellished with
finely executed trompe l’oeil
frescoes enriched with
decorations of fruit, birds and
masks.The entire building was
surrounded by large, luxuriant
gardens.
Tra le testimonianze
moderne, il Santuario della
Madonna della Neve
custodisce una miracolosa
icona (secondo una leggenda
ritrovata in mare nel XiV
secolo) alla quale i cittadini
sono molto devoti. Festeggiata
ogni anno il 22 ottobre, la
Madonna della Neve, avendo
più volte difeso la città dalla
furia devastatrice del Vesuvio,
viene ringraziata con una
tradizionale processione
attraverso le strade cittadine
che, per l’occasione, diventano
sede di una affollata sagra di
prodotti tipici.
One of the town’s more
modern sights is the Santuario
della Madonna della Neve,
which houses a supposedly
miraculous icon (found in the
sea, so the legend goes, in the
14th century) to which the local
people are very devoted. Every
year on 22 October thanks are
given to Our Lady of the Snow
for having several times saved
the town from Vesuvius’
devastating fury. A traditional
procession is held through the
streets, and in conjunction with
the festivities the town hosts a
very popular food fair
showcasing local products.
Torre annunziata. il porto / Torre annunziata. harbour
35
2.
IL PARCO NAZIONALE
DEL VESUVIO
ViSiTe naTURaliSTiChe ed eSCURSioni
al PaRCo nazionale del VeSUVio
il Vesuvio è un vulcano che si
è modificato nei secoli a seguito
degli sconvolgimenti geologici
che hanno interessato l’intera
area. la sua forma attuale risale
all’ultima eruzione avvenuta nel
1944. Il Parco Nazionale del
Vesuvio (istituito nel 1995),
oasi naturalistica di grande
interesse e mèta per gli
appassionati di escursioni,
consente la tutela di un
territorio molto interessante dal
punto di visto geologico e
faunistico. le escursioni alla
scoperta dei segreti del vulcano,
attraverso i suoi sentieri, sono
molto suggestive. “La Valle
36
dell’Inferno” è un percorso di
circa dieci chilometri che,
partendo dalla cittadina di
ottaviano, si inerpica verso ripidi
tornanti costituiti da lingue di
lava risalenti all’ultima eruzione. il
sentiero più panoramico però è
la “Strada Matrone”, tracciata
dagli omonimi fratelli che negli
anni Venti realizzarono il
percorso che da Boscotrecase
sale fino alle falde del vulcano.
dalla riserva forestale dell’alto
Tirone si raggiunge, infatti, il
piazzale superiore (a quota
1050 metri) dal quale si può
procedere, solo a piedi, fino al
cratere.
2.
MOUNT VESUVIUS
NATIONAL PARK
naTURe TRailS and WalKS in The
MoUnT VeSUViUS naTional PaRK
Mount Vesuvius’ appearance
has altered quite dramatically
over the centuries as a result
of devastating geological
events affecting the entire
area. its current shape dates
from the last eruption in 1944.
A fascinating nature reserve
and a great place for walkers,
Mount Vesuvius National Park
(set up in 1995) protects
what is an extremely
interesting area in terms of
geology and wildlife. Several
scenic nature trails reveal
some of the volcano’s hidden
secrets. Trail no. 1, “La Valle
dell’Inferno”, is a ten-
kilometre-long walk starting
from the little town of
ottaviano and climbing up
towards steep bends formed
by tongues of lava dating from
the last eruption. The most
panoramic path is trail no. 6,
“Strada Matrone”, named
after the brothers who in the
1920s built the road from
Boscotrecase to the upper
slopes of the volcano. From
the alto Tirone nature
reserve, the trail goes up to
the parking area (at a height of
1,050 metres) from where
you can proceed on foot to
the crater itself.
37
3.
IL MIGLIO D’ORO
BReVi noTe enoGaSTRonoMiChe,
TRa SPeCialiTà CUlinaRie
e TRadizioni
3.1 la cucina del Miglio d’oro
il territorio fertile ed agreste
dell’area vesuviana ha offerto
alla tavola i piaceri ed i sapori
più genuini; già i romani, infatti,
ne apprezzarono il valore e ne
affinarono le qualità.
Oggi le tipicità del Vesuvio
sono il risultato di una
sedimentazione culturale che
accoglie in una sola zona circa
38
40 varietà di albicocche, una
produzione vitivinicola molto
apprezzata ed il caratteristico
pomodorino del piennolo.
Tutto ciò solo nell’entroterra,
perché sul versante del Golfo la
cucina si sposa spesso con le
ricchezze del mare che
caratterizzano le principali
pietanze.
3.
THE GOLDEN MILE
a FeW WoRdS aBoUT Food
and Wine: CUlinaRy SPeCialiTieS
and loCal CRaFTS
3.1 local cuisine
The rich, fertile farmland
around Mount Vesuvius has
always been a source of
wholesome foods and flavours;
its potential was indeed
recognized and developed by
the Romans. Today the range of
local produce traditionally
grown in the countryside
includes no fewer than about
40 varieties of apricot, grapes
destined for premium wines,
and the unmistakable piennolo
tomatoes.
in coastal areas, meanwhile, the
local cuisine tends to rely more
heavily on fish and seafood.
39
a. I Tesori del Vesuvio
Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP è il principe della tavola nell’area vesuviana. Il nome deriva dal fatto
che, composti a grandi grappoli (o
“scocche”), i pomodorini, vengono “sospesi” e conservati in locali areati fino
all’inverno; durante questo periodo, attraverso una lentissima maturazione, assumono un sapore unico e delizioso
dalle note amarognole. Sono gli acidi organici contenuti nel terreno vulcanico
che gli conferiscono la particolare acidulità e la capacità di conservarsi per
lungo tempo. Utilizzato in quasi tutti i
piatti tipici della tradizione vesuviana, è divenuto elemento carat- a. The delights of Mount Vesuvius
teristico per essere conservato
all’esterno, sui balconi cittadini: The Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP is
una peculiarità apprezzata e raf- the star of the show around these parts. The name
figurata anche tra le tipicità del derives from the fact that the tomatoes are tied into
presepe classico napoletano.
large bunches and then left “hanging” (piennolo in the
L’Albicocca Vesuviana si è evo- Neapolitan dialect) in a well-ventilated place until winluta da una specie di origini anti- ter. During this time, the tomatoes ripen very slowly
chissime proveniente dalla Cina e and take on their deliciously unique flavour with a
introdotta già in età romana sulle slightly bitter aftertaste. It is the organic acids in the
pendici del vulcano (in età nero- volcanic soil that give them their characteristic acidity
niana è citata nel De l’Agricoltura and allow them to keep for so long. An ingredient
di Columella, nel XVI secolo Gio- found in virtually all local dishes, bunches of these
van Battista della Porta la definì tomatoes can often be seen hanging outside on peocrisomela, frutto d’oro). La speci- ple’s balconies and have become a characteristic
fica “vesuviana” testimonia pro- symbol of the area. You can even find tiny versions in
prio la sua produzione in un traditional Neapolitan nativity scenes.
ambito territoriale che si colloca The Albicocca Vesuviana evolved from an extremely
nell’area del Parco Nazionale (da old species of apricot originating in China and introSomma Vesuviana a San Giorgio duced to the slopes of the volcano by the Romans (in
a Cremano). È un frutto che ma- Nero’s time it was mentioned in Columella’s De Agritura ad inizio estate e si caratte- coltura, and in the 16th century polymath Giovan Batrizza per il suo profumo intenso ed tista della Porta called it crisomela, meaning “golden
il sapore estremamente dolce.
fruit”). The appellative “vesuviana” refers to the area
Le altre produzioni tipiche della of its production inside the Mount Vesuvius National
grande area vesuviana variano Park (from Somma Vesuviana to San Giorgio a Credagli agrumi, alle noci, alle olive, mano). The fruit ripens in early summer and is intutti prodotti inimitabili per la ric- tensely aromatic and extraordinarily sweet.
chezza dei sali e degli zuccheri Other local produce includes citrus fruits, walnuts and
che derivano direttamente dal ter- olives, all with a distinct, robust flavour and particularly
reno vulcanico che attribuisce loro rich in mineral salts and sugar thanks to the volcanic
un sapore marcato e robusto.
soil in which they are grown.
40
41
3.2 i vitigni del Vesuvio
Grape varieties
Sin dall’età greca, l’uva
divenne la vera protagonista del
territorio vulcanico. La
Falanghina, la Coda di Volpe, il
Piedirosso e la Catalanesca
sono i principali vitigni
autoctoni coltivati che
concorrono alla produzione
del Lacryma Christi, tra i più noti
ed antichi vini italiani, il cui
nome deriva dal mito e dalle
leggende che dal paganesimo al
cristianesimo gli attribuiscono
nascita divina. Questo vino,
prodotto nelle tre varianti di
bianco, rosso e rosato, con
prevalente sapore asciutto e
armonico e una gradazione
alcolica di 12 gradi, viene
abbinato piacevolmente ai piatti
42
ever since the time of the
Greeks, grapes have been the
real heavyweights in this
volcanic area. Falanghina,
Coda di Volpe, Piedirosso and
Catalanesca are the main
indigenous grape varieties
grown here and are used to
make Lacryma Christi, one of
Italy’s oldest and most
famous wines. The name
comes from pagan myths and
Christian legends which
describe the wine’s divine
origin. Produced in white, red
and rosé versions, it has a
predominantly dry and
harmonious taste with an
alcohol content of 12 per
cent. it pairs well with fish,
di pesce e carne bianca, ai risotti
(bianco e rosato) e alla
selvaggina, ai formaggi e agli
arrosti (rosso).
white meat and risottos
(white or rosé) and game,
cheese and roasted or grilled
meat (red).
a. Il Lacryma Christi
Sulle origini del suo nome, esistono vari miti e leggende. Più nota fra tutte
è sicuramente quella di tradizione cristiana secondo la quale Gesù Cristo,
dopo aver riconosciuto nel
golfo di Napoli un pezzo di b. Lacryma Christi
cielo strappato da Lucifero
durante la sua caduta,
pianse per la commozione
e dalle sue lacrime nacque
il vitigno più famoso del Vesuvio. La zona di produzione è compresa nel
territorio di 15 comuni, tutti
localizzati alle pendici del
Vesuvio, dove da sempre
sono coltivate solo varietà
autoctone.
There are several myths and legends surrounding the origin of the name, but perhaps the most well known is associated with
Christian tradition. Supposedly, when Lucifer
was cast out from heaven, he grabbed a piece
of paradise and as he fell it landed on Mount
Vesuvius. At the sight, Jesus wept with sadness
and vines miraculously sprang up where his
tears had fallen. The area of production extends over 15 municipalities, all located on the
slopes of Mount Vesuvius, where only native
varieties are and always have been grown.
43
3.3 l’artigianato tipico
local crafts
le meraviglie della natura in
questo territorio si mescolano
alla sapienza e ai segreti delle
mani di antichi artigiani.Tutta
l’area del vesuviano è nota nel
mondo per la lavorazione del
corallo, del cammeo e della
pietra lavica, le cui produzioni
sono principalmente localizzate
nell’area torrese, dove ancora si
realizzano capolavori di pregiato
artigianato. nei laboratori
cittadini è possibile osservare
dal vivo la lavorazione certosina
di questi preziosi materiali,
modellati con grande maestria.
la pietra lavica è un materiale
più resistente del marmo ed è
richiesto in tutto il mondo. la
sua lavorazione è affidata agli
abili scalpellini che ancora oggi
proseguono nel solco di una
tradizione che risale al SeiSettecento, quando con quella
stessa pietra si costruivano e
decoravano le bellissime Ville del
Miglio d’oro. oggi è possibile
acquistare, soprattutto nel
comune di Boscoreale, pietra
lavica per pavimentazioni, ma
44
in this part of southern italy,
the wonders of nature are
inextricably linked with the
secrets of skilled artisans. The
entire Mount Vesuvius area is
world-famous for the crafting
of coral, cameos and lava stone.
Coral and cameo production is
mainly based in and around
Torre del Greco, where finely
handcrafted treasures are still
made today. in workshops
around the town you can see
first-hand the painstaking work
that goes into the crafting of
these precious materials,
carved and shaped with
exquisite workmanship.
lava stone is more durable
than marble and is very
popular all over the world.
here it is worked by skilled
stone masons carrying on a
tradition dating back to the
17th-18th century, when this
type of stone was used to build
and decorate the magnificent
villas along the Golden Mile.
Today, especially in Boscoreale,
you can buy lava stone floor
anche piccoli monili o elementi
di arredo. nell’area di
Boscotrecase, inoltre, fin dagli
anni Trenta, si è diffusa l’arte del
ricamo classico e del tombolo
che ha dato vita a splendidi
corredi nuziali, ancora molto
apprezzati in ambito locale e dai
turisti. infine, ma non ultima, la
produzione florovivaistica
rappresenta per il territorio un
comparto di grande rilevanza,
unitamente all’agricoltura. le
coltivazioni in serra consentono
la produzione di molteplici
varietà, tra cui camelie, garofani,
rose, azalee e orchidee del
Vesuvio. due importanti mercati
di fiori si svolgono
periodicamente ad ercolano e a
Pompei.
lavorazione del cammeo / Cameo crafting
tiles as well as jewellery and
ornaments. in neighbouring
Boscotrecase, the art of
embroidery and bobbin lace
began to be widely practised in
the 1930s. Magnificent
trousseaus were made, and are
still very popular with locals
and tourists alike.
last but not least, floriculture is
a key sector in the local
economy along with
agriculture. Greenhouse flower
farming allows for the
production of many different
varieties, including camellias,
carnations, roses, azaleas and
orchids from Vesuvius. Two
important flower markets take
place periodically in modern
ercolano and Pompeii.
45
Come arrivare
how to get there
Il Miglio d’Oro (a pochi km da
Napoli) è facilmente
raggiungibile sia con mezzi
pubblici che privati.
The Golden Mile (just a few
kilometres out of Naples) can
be easily reached by car or
public transport.
In treno: da Napoli si può
raggiungere con servizi
metropolitani di Trenitalia da
piazza Garibaldi.
By train: Trenitalia runs
services leaving from Piazza
Garibaldi in Naples.
In Circumvesuviana: da
Napoli (piazza Garibaldi) la
Circumvesuviana attraversa e
raggiunge tutti i paesi del
Miglio d’Oro, con un tempo
medio di percorrenza dai 20 ai
40 minuti.
By Circumvesuviana: from
Naples (Piazza Garibaldi),
Circumvesuviana trains stop at
all towns along the Golden
Mile. The journey takes
between 20 and 40 minutes,
depending on your
destination.
In autobus: l’area è servita
dalle autolinee CSTP, EAV e
SITA.
By bus: the area is served by
buses run by CSTP, EAV and
SITA.
In auto: una volta giunti a
Napoli (dalla Stazione Centrale
o dall’Aeroporto di
Capodichino), tutta l’area
vesuviana è facilmente
raggiungibile attraverso
l’autostrada A3 Napoli-Salerno.
By car: once you have arrived
in Naples (either at the central
railway station or Capodichino
Airport), the easiest way to get
to the Mount Vesuvius area is
by taking the southbound A3
Napoli-Salerno motorway.
46
47
Finito di stampare nel mese di marzo 2013 - napoli
Published in March 2013 - naples
adv goldadv.it
orItA PortIcI ercolANo oPloNtI VesuVIo grAN
lIeto VIllA fAVorItA PortIcI ercolANo oPloNt
ro VIllA cAMPolIeto VIllA fAVorItA PortIcI erco
r MIglIo d’ oro VIllA cAMPolIeto VIllA fAVorIt
uVIo grANd tour MIglIo d’ oro VIllA cAMPol
ANo oPloNtI VesuVIo grANd tour MIglIo d’ or
ortIcI ercolANo oPloNtI VesuVIo grANd tour
lA fAVorItA PortIcI ercolANo oPloNtI VesuVI
“Il re e la regina li abbiamo visti durante la messa a Porteci
nella cappella di corte. Abbiamo visto anche il Vesuvio...”
(Wolfgang Amadeus Mozart alla sorella Nannerl, il 19 maggio 1770)
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