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il miglio d`oro - Com-Tur
D tOuR MIGLIO D’ ORO vILLa CaMpOLIetO vILLa fav veSuvIO GRaND tOuR MIGLIO D’ ORO vILLa CaM LaNO OpLONtI veSuvIO GRaND tOuR MIGLIO D’ O a pORtICI eRCOLaNO OpLONtI veSuvIO GRaND t etO vILLa favORIta pORtICI eRCOLaNO OpLONtI O vILLa CaMpOLIetO vILLa favORIta pORtICI eRCOL MIGLIO D’ ORO vILLa CaMpOLIetO vILLa favORIta p O GRaND tOuR MIGLIO D’ ORO vILLa CaMpOLIetO IL MIGLIO D’ORO Informazioni turistiche Luoghi, eventi, feste | Shopping | Gusto Naples Chamber of Commerce Special Agency for Tourism Naples Chamber of Commerce il MiGlio d’oRo The Golden Mile Informazioni turistiche luoghi, eventi, feste | Shopping | Gusto Visitor information Sightseeing and attractions | Shopping | eating Naples Chamber of Commerce Special Agency for Tourism naples Chamber of Commerce Portici. Orto Botanico (Palazzo Reale) / Portici. Botanical Gardens (Royal Palace) Ercolano.Villa Ruggiero / Ercolano.Villa Ruggiero SoMMaRio 1. Il Miglio d’Oro Una breve introduzione tra la morfologia del territorio e la storia p. 8 1.1 alle pendici del Vesuvio per godere della letizia dei luoghi p. 13 a. Villa Campolieto e Villa Favorita p. 16 1.2 la città di Portici a. il Palazzo Reale, tra i Borbone e Mozart p. 21 p. 25 1.3 la città di Torre del Greco a. il Corallo. la lavorazione dell’oro rosso, il cammeo e la pietra lavica p. 27 1.4 Torre annunziata e la Villa di oplonti p. 33 p. 30 2. Il Parco Nazionale del Vesuvio Visite naturalistiche ed escursioni al parco Nazionale del Vesuvio p. 36 3. Il Miglio d’Oro Brevi note enogastronomiche, tra specialità culinarie e tradizioni p. 38 3.1 la cucina del Miglio d’oro a. i Tesori del Vesuvio p. 38 p. 40 3.2 i vitigni del Vesuvio a. il lacryma Christi p. 42 p. 43 3.3 l’artigianato tipico p. 44 Come arrivare p. 46 TaBle oF ConTenTS 1. The Golden Mile A brief introduction to the history and geomorphology of the area p. 9 1.1 Sights and attractions on the slopes of Mount Vesuvius a. Villa Campolieto and Villa Favorita p. 13 p. 18 1.2 Portici a. The Royal Palace, the Bourbons and Mozart p. 21 p. 25 1.3 Torre del Greco a. Mediterranean “red gold”. handcrafted coral, cameos and lava stone p. 27 p. 30 1.4 Torre annunziata and Villa oplontis p. 33 2. Mount Vesuvius National Park Nature trails and walks in the Mount Vesuvius National Park p. 37 3. The Golden Mile p. 39 A few words about food and wine: culinary specialities and local crafts 3.1 local cuisine a. The delights of Mount Vesuvius p. 39 p. 40 3.2 Grape varieties a. lacryma Christi p. 42 p. 43 3.3 local crafts p. 44 How to get there p. 46 Torre del Greco. Lavorazione dei cammei / Torre del Greco. Cameo crafting 7 1. IL MIGLIO D’ORO Una BReVe inTRodUzione TRa la MoRFoloGia del TeRRiToRio e la SToRia Il Miglio d’Oro è quella striscia di terra affacciata sul mare che, all’ombra del Vesuvio, dalla porta orientale di Napoli, attraversa San Giorgio a Cremano, Portici ed Ercolano per arrivare a Torre del Greco. Mèta ambita da nobili ed esteti, da letterati e viaggiatori del Grand Tour mantiene tuttora immutato il suo fascino. lo scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe, durante il suo viaggio 8 in italia, dopo napoli, nel 1787 raggiunse quel territorio abitato dai sovrani che vi avevano costruito sontuose ville, laddove “la vista di Castellammare e di Sorrento, che parevano a due passi, era deliziosa. I napoletani poi si trovavano come a casa loro: alcuni dicevano che, senza vedere il mare, non è possibile vivere”. In un territorio lambito dalla dolcezza delle acque del golfo, dove il paesaggio è di Il cono vulcanico del Vesuvio / The volcanic cone of Mount Vesuvius 1. THE GOLDEN MILE a BRieF inTRodUCTion To The hiSToRy and GeoMoRPholoGy oF The aRea The Miglio d’Oro, or Golden Mile, is the name given to the strip of coastland running from the eastern edge of Naples through the towns of San Giorgio a Cremano, Portici and Ercolano up to Torre del Greco, all under the watchful eye of Mount Vesuvius. once a favourite haunt of aristocrats, aesthetes, scholars and travellers on the Grand Tour, it is still a fascinating place to explore. in 1787, during his travels in italy, the German writer Johann Wolfgang Goethe visited this enchanting land of kings and their sumptuous villas. he wrote, “Our table was set close to the shore with a delightful view of Castellammare and Sorrento, which seemed very near. One of the Neapolitans declared that, without a view of the sea, life would not be worth living”. In such delightful surroundings, lapped by the gentle waters of the bay and blessed by 9 Scavi archeologici di Ercolano - Casa di Nettuno e Anfitrite Archaeological site of Herculaneum - House of Neptune and Amphitrite 10 rara bellezza e le terre estremamente fertili, la regina Maria Amalia di Sassonia, nel 1738, sostenne l’iniziativa del marito, Carlo di Borbone, di costruire una nuova Villa Reale a Portici, sulla Via Regia per le Calabrie. da allora sbocciarono lussuose ville che formarono una collana di meravigliose perle architettoniche fino all’attuale Torre del Greco; innumerevoli dimore nobiliari che da un lato guardavano il mare, dall’altro il paesaggio campestre dei terreni coltivati, disposti all’ombra del Vesuvio. Sul fronte principale, affacciato sul golfo, si aprivano le logge decorate da stucchi, sul versante opposto invece, lunghi viali decorati da lussureggianti giardini. Sono oggi 122 gli edifici monumentali (realizzati dai più importanti architetti che segnarono il gusto europeo del Settecento, tra i quali, luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga e Ferdinando Sanfelice) censiti dall’Ente per le Ville Vesuviane, istituito proprio incomparably beautiful scenery and extraordinarily fertile land, Queen Maria Amalia of Saxony was more than happy to go along with the decision taken by her husband Charles of Bourbon in 1738 to build a new royal palace in Portici on the Via Regia per le Calabrie, the old royal highway. a multitude of luxurious villas then sprang up, creating a string of architectural pearls right up to what is now Torre del Greco. One side of these aristocratic residences faced the sea while the other looked out onto a bucolic landscape of cultivated fields lying in the shadow of Mount Vesuvius. The main façade, affording views of the bay, sported loggias with stucco decorations, while long pathways led off from the back through luxuriant gardens. Today the Ente per le Ville Vesuviane (Association of Vesuvian Villas) counts 122 historic buildings (built by some of the finest architects who defined the taste of 18th-century europe, including luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga and Ferdinando Sanfelice). The association was 11 per salvaguardare e conservare il ricco patrimonio architettonicoambientale che, a partire già dalla fine del XVIII secolo, subì i danni dell’incuria che ne provocarono la rovina. 12 set up to protect and preserve this unique natural and architectural heritage, which in the late 18th century unfortunately began to deteriorate through neglect into a state of disrepair. Portici. Palazzo Reale / Portici. Royal Palace 1.1 alle pendici del Vesuvio per godere della letizia dei luoghi Sights and attractions on the slopes of Mount Vesuvius La scoperta fortuita dell’antico teatro di Ercolano aprì al nuovo gusto. Il generale D’Elboeuf, avviò nel 1709 la stagione degli scavi e, due anni dopo, si fece costruire una villa a Portici, che oggi viene considerata la prima della lunga serie. Seguirono poi, alle pendici del Vesuvio, lungo il percorso che dall’attuale San Giovanni a Teduccio (alla periferia orientale di napoli) giunge fino a Torre del Greco, le magioni degli aristocratici dell’epoca che vollero imitare i reali borbonici. lo storico Troyli, infatti, nel 1749 annotò che “fanno corona al palazzo del Re cento altre ville e casini di Principi, di Cavalieri, di Ministri, di Mercadanti, di Avvocati e di altre persone di buon gusto”; tra di esse le più rinomate sono Villa Campolieto e Villa Favorita, che concorrono tuttora per bellezza con la magnificenza della Reggia di Portici. The chance discovery of Herculaneum’s ancient theatre opened the way to an age of new tastes. In 1709, General d’Elboeuf launched a new season of excavation work and, two years later, built himself a villa in Portici, today considered the first of a long line. on the slopes of Mount Vesuvius, from what is now San Giovanni a Teduccio (on naples’ eastern outskirts) to Torre del Greco, members of the wealthy noble classes wishing to emulate the Bourbon royal family built their mansions. in 1749, the historian Troyli noted that “forming a crown around the King’s palace are a hundred other villas and hunting lodges belonging to Princes, Gentlemen, Ministers, Merchants, Lawyers and other persons of good taste”. Two of the most famous are Villa Campolieto and Villa Favorita, which in terms of beauty and grace are still a match for the splendid Royal 13 Ben presto la presenza del re, delle famiglie aristocratiche e degli scavi divennero una grande attrattiva per i protagonisti del Grand Tour che, a partire dal XVii secolo, per affinare le proprie conoscenze e sviluppare le proprie passioni, intrapresero lunghi viaggi che ebbero come mèta anche le Ville del Miglio d’oro ai piedi del Vesuvio. 14 Palace in Portici. The presence of the king, noble families and the recently discovered ruins soon turned this area into a major attraction for travellers on the Grand Tour, upper-class men of means who, from the 17th century onwards, journeyed at length through europe to refine their education. a visit to the villas along the Golden Mile at the foot of Mount Vesuvius was ercolano. Parco di Villa Favorita / ercolano. Gardens of Villa Favorita oggi purtroppo quel fascino che attirò nobili ed intellettuali è scemato e molte di quelle ville, che caddero in rovina già nei giorni successivi alla fine del regno dei Borbone, non ci sono più. I mutamenti dovuti alla modernizzazione della società segnarono definitivamente le sorti del territorio. Per costruire la prima linea ferroviaria italiana one of the stops on their travels. Today, the charm that once attracted aristocrats and intellectuals has sadly faded and many of the villas no longer exist, having fallen into ruin soon after the end of the Bourbon dynasty. Changes brought about by the modernization of society also had a dramatic impact on the fate of the area. in order to build italy’s very first railway line 15 ercolano. esedra di Villa Campolieto / ercolano. exedra of Villa Campolieto (inaugurata nel 1839, collegava napoli a Portici) parte di quel paesaggio fu tagliato in due dai binari che separarono fisicamente le ville dai loro giardini; la successiva urbanizzazione, infine, cancellò molte di quelle testimonianze. Ma non mancano strabilianti eccezioni. (inaugurated in 1839 and linking naples with Portici), part of this cultural landscape was literally cut in two by railway tracks laid between the villas and their gardens. With the subsequent advance of urban sprawl, many of these splendid buildings were destroyed, though a few magnificent exceptions remain. a. Villa Campolieto e Villa Favorita Villa Campolieto (Ercolano), tra le costruzioni del Miglio d’Oro è la più famosa ed anche la più citata. Voluta dal Duca di Casacalenda nel 1755, la costruzione fu inizialmente affidata all’architetto Mario Gioffredo al quale fu poi revocato l’incarico in favore del più noto Luigi Vanvitelli (già architetto della Reggia di Caserta e figlio del noto vedutista olandese Gaspar). La struttura architettonica contiene al suo interno lo scalone monumentale del Vanvitelli, che conduce al vestibolo superiore affrescato dai principali artisti dell’epoca (tra cui Fedele Fischetti). È però il suo aspetto esteriore che la rende maggiormente nota, soprattutto per il bellissimo portico colonnato che sorregge il panoramico belvedere che avvolge con le due braccia il cortile antistante. La morte dei proprietari e le successive spartizioni ereditarie furono, per Villa Campolieto, l’inizio del declino, aggravato dai danni provocati dalla seconda guerra mondiale e dal successivo definitivo abbandono. Solo nel 1982 fu restaurata e riportata alle sue forme originali, diventando, tra l’altro, sede dell’Ente per Le Ville Vesuviane. Villa Favorita (Ercolano), altra nota struttura del Miglio d’Oro, fu costruita da Ferdinando Fuga (l’architetto dell’immenso Real Albergo dei Poveri di Napoli) nel 1768 per il principe di Jaci. Alla sua morte l’edificio rientrò nei possedimenti reali e solo allora, per volontà della regina Maria Carolina d’Austria, fu denominata “Favorita” in ricordo della sua residenza di Schönbrunn. Divenuta residenza reale, la Villa fu sontuosamente arredata e arricchita di nuovi edifici collocati nell’ampio parco digradante fino al mare. Architettonicamente si distingue dalle altre per la facciata articolata su due portali simmetrici che conducono allo scalone centrale. Tra le gli ambienti che hanno conservato l’aspetto originario, ci sono le stanze con le decorazioni orientaleggianti realizzate in onore del Pascià viceré d’Egitto che fu ospite della Villa alla fine dell’Ottocento. 16 17 ercolano. Parco di Villa Favorita / ercolano. Gardens of Villa Favorita a. Villa Campolieto and Villa Favorita Villa Campolieto (Ercolano) is one of the most famous mansions on the Golden Mile. Commissioned by the Duke of Casacalenda in 1755, construction of the villa was initially assigned to the architect Mario Gioffredo, later replaced by the better known Luigi Vanvitelli (architect of the Royal Palace in Caserta and son of the renowned Dutch landscape painter Gaspar van Wittel). Inside the building stands a monumental stairway designed by Vanvitelli leading to the upper hallway, frescoed by major artists of the day (including Fedele Fischetti). It is, however, the villa’s exterior that makes it such an iconic building, above all the beautiful colonnaded portico supporting a panoramic belvedere encircling the courtyard in front. The death of the owners and the subsequent dividing up of the inheritance marked, for Villa Campolieto, the beginning of its decline, made only worse by damage inflicted by aerial bombardments during the Second World War followed by years of neglect. It was only in 1982 that the villa was restored and returned to its original splendour, becoming the centrepiece of the Ente per Le Ville Vesuviane and the association’s home. Villa Favorita (Ercolano), another famous mansion on the Golden Mile, was built by Ferdinando Fuga (architect of the vast Real Albergo dei Poveri in Naples) in 1768 for the Prince of Jaci. On the prince’s death, the building became the property of the king and only then was it renamed “La Favorita” by his wife Queen Maria Carolina of Austria in memory of Schönbrunn Palace. Now a royal residence, the villa was sumptuously furnished and enlarged, with new buildings constructed in the extensive gardens sloping down to the sea. Architecturally, the villa’s most striking feature is its façade, with two symmetrical entrances leading to a central staircase. The original character of some of the rooms has been preserved, including those featuring orientalstyle decorations made in honour of Ismail Pasha, viceroy of Egypt and a guest at the villa in the late 19th century. 18 “ Ogni anno, tra agosto e settembre, nei cortili delle due ville, si svolgono gli eventi musicali del Festival delle Ville Vesuviane; coinvolgendo artisti di fama internazionale, la rassegna che si svolge da oltre vent’anni, è uno degli eventi più atteso del periodo estivo. Every year, in August and September, the courtyards of Villa Campolieto and Villa Favorita host the Festival delle Ville Vesuviane, a series of concerts featuring international singers and bands. The festival has been running for over twenty years now, and is one of the highlights of the summer season. ercolano. Villa Campolieto / ercolano.Villa Campolieto 19 20 Portici. Palazzo Reale / Portici. Royal Palace 1.2 la città di Portici Portici Lungo quella che era la storica Strada Regia delle Calabrie si incontra Portici, una città di origini medievali che probabilmente deve il suo nome ai vicini portici del Foro di Ercolano. Fondata alle pendici del Vesuvio, fu più volte rasa al suolo dalle eruzioni per cui, nell’abitato attuale, le testimonianze più antiche risalgono al Seicento. Affacciata sul golfo di Napoli, Portici ebbe il suo momento di massimo splendore a partire dal 1738, quando Carlo III di Borbone vi fece costruire il nuovo Palazzo Reale che divenne immediatamente centro di irradiazione della cultura e dell’arte, grazie alla presenza di artisti, pensatori e letterati di fama internazionale. La città si sviluppa lungo l’asse del corso Garibaldi ai cui lati si ergono prestigiosi palazzi settecenteschi e al cui termine vi è piazza San Ciro, che rappresenta il suo nucleo con il santuario di S. Maria della natività e di San Ciro (patrono The town of Portici stands on what was once the historic Via Regia delle Calabrie. Founded in the Middle Ages, its name probably derives from the nearby porticos in the forum of ancient Herculaneum. Situated on the slopes of Mount Vesuvius, it has been razed to the ground by volcanic eruptions on several occasions, and consequently the oldest surviving buildings from the town’s past only date to the 17th century. Lying on the Bay of Naples, Portici’s golden age began in 1738, when Charles III of Bourbon built his new palace here. it soon became a major centre of art and culture attracting artists, thinkers and scholars of international renown. The town is centred around the high street, Corso Garibaldi, which is lined with fine-looking 18th-century palazzi and leads up to Piazza San Ciro, the main square. here you will find the Santuario di S. Maria della natività e di San 21 Portici. Orto Botanico (Palazzo Reale) / Portici. Botanical Gardens (Royal Palace) cittadino). l’edificio, fondato nel 1627 per volontà del re, fu ampliato a metà Settecento dall’architetto domenico antonio Vaccaro e arricchito con nuove opere; al suo interno, infatti, sull’altare è possibile ammirare una importante tela di luca Giordano raffigurante la natività di Maria. Il culto per il Santo patrono, a cui i cittadini sono molto devoti, si celebra ogni anno la prima domenica di maggio, con la tradizionale processione accompagnata da bande musicali e dagli stendardi delle arciconfraternite che anticipano, lungo le strade, la statua del santo. abbandonando il Corso e scendendo verso il mare, altro luogo storico e caratteristico della città, è il piccolo porticciolo del Granatello, nella parte inferiore del parco della Reggia (oggi villa comunale), che conserva ancora i resti dell’antica fortezza eretta nel Settecento a difesa del sito reale. altra interessante testimonianza d’età borbonica presente in città è il Reale opificio di Pietrarsa, un museo “ 24 Ciro (the town’s patron saint). Founded in 1627 on the wishes of the king, the building was enlarged in the mid-1800s by the architect domenico antonio Vaccaro and embellished with new works of art. inside the church, above the altar, is a painting by luca Giordano depicting the Birth of the Virgin. The feast of San Ciro, to whom the townspeople are particularly devoted, takes place every year on the first Sunday in May.A traditional procession parades through the streets with bands and banners of local archconfraternities preceding the statue of the saint. leaving Corso Garibaldi and heading down towards the sea, you will come to the pretty little harbour of Granatello, another of Portici’s historic sites. Situated in the lower part of the royal gardens (today a public park), here you can find the remains of an old 18th-century fortress built to defend the palace. another interesting attraction dating from the Bourbon age is the Reale opificio di Pietrarsa. This former locomotive factory a. Il Palazzo Reale, tra i Borbone e Mozart Carlo III e la regina Maria Amalia intesero sfidare il Vesuvio (che solo nel maggio del 1737 aveva ricoperto Torre del Greco) pur di godere del clima, dell’aria del Miglio d’Oro e della vicinanza degli scavi di Ercolano avviati dallo stesso sovrano. Fu scelto l’ingegnere militare Giovanni Antonio Medrano per la nuova reggia dei Borbone, toccò poi a una folta schiera di architetti occuparsi del progetto. La prima pietra fu posta nel 1738 e i lavori furono conclusi già nel 1742 da Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga che realizzarono intorno all’edificio due parchi, uno superiore verso il Vesuvio con annesso serraglio di animali esotici, l’altro rivolto al mare. Nella parte alta dei giardini a. The Royal Palace, reali vi è oggi l’Orto Botanico the Bourbons and Mozart della Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Charles III and Queen Maria Amalia defied Napoli, ospitata nel Palazzo Mount Vesuvius (Torre del Greco had only very che si presenta attualmente, recently been buried by an eruption in March con le sue ampie terrazze 1737) in order to enjoy the climate, the fresh balaustrate, a cavallo della sea air of the Golden Mile and proximity to the strada che attraversa il vasto excavations of Herculaneum launched by the ed arioso cortile centrale. king himself. Military engineer Giovanni AntoL’interno dell’edificio mostra nio Medrano was initially chosen to design the ancora tutto il suo fascino re- new Bourbon palace, but was later replaced gale. Dalla grande facciata by a long line of architects who each had a rivolta verso il mare (dove hand in its construction. The first stone was un’ampia terrazza conduce, laid in 1738 and in 1742 the work was comcon due rampe a tenaglia, pleted by Luigi Vanvitelli and Ferdinando nel parco sottostante), si ac- Fuga, who created two magnificent parks 25 cede allo scalone decorato con trompe l’oeil prospettici, che porta al piano nobile dove si possono ancora ammirare la Sala delle Guardie e la Sala del Trono che conservano around the building, one extending up towards ancora parzialmente le Mount Vesuvius with a menagerie of exotic anidecorazioni originali, e il Gabinetto cinese con mals, and the other facing out to the sea. Today, in the upper section of the royal gardens is the Orto un pavimento a mosaico proveniente dai Botanico (Botanical Gardens) run by the Faculty of Agriculture of the University of Naples. The facvicini scavi di Ercolano. ulty itself is housed in the palace, whose large Il Palazzo Reale ha balustraded terraces straddle the road that cuts ospitato personalità notevoli, primo fra tutti through its huge inner courtyard. Wolfgang Amadeus The interior of the building has preserved its original, regal splendour. The grand, sea-facing façade Mozart, che il 19 mag(with a large terrace leading down via a double gio del 1770 (all’età di staircase to the gardens below) provides access quattordici anni) scrito an imposing stairway decorated with trompe veva alla sorella, dopo l’oeil frescoes going up to the piano nobile. Here aver fatto visita ai soyou can still see the Guard Chamber and Throne vrani che: “Il re e la regina li abbiamo visti Room, whose original decorations are partially preserved, and the Chinese Room with a mosaic floor durante la messa a Porteci, nella cappella di taken from the nearby archaeological site at Hercorte”. La cappella culaneum. Many renowned guests stayed at the reale oggi è accessibile Royal Palace, including Wolfgang Amadeus Mozart himself. On 19 May 1770 (at the age of fourdal cortile; in forma ottateen) Mozart wrote to his sister following a visit to gonale possiede un imthe king and queen, saying, “We saw the king and ponente altare in the queen during mass at Porteci (sic), in the court marmo verde, sculture settecentesche e tele di chapel”. Today, the royal chapel can be accessed from the courtyard; octagonal in shape, it houses allievi del Solimena. an impressive altar in green marble, 18th-century sculptures, and paintings by pupils of Solimena. ferroviario dove si possono ammirare le antiche locomotive della prima ferrovia napoliPortici e le macchine di lavorazione della fabbrica, sorta per volontà del re Ferdinando iV di Borbone. 26 built by King Ferdinand iV of Bourbon houses a historical railway museum where you can see many of the old locomotives that used to run on italy’s first railway line from naples to Portici as well as heavy engineering machinery used in the factory. 1.3 la città di Torre del Greco Torre del Greco al limite meridionale del Miglio d’oro si incontra la città di Torre del Greco. Stretta tra il Vesuvio e il golfo di Napoli, qui i romani si dedicavano nelle loro ville alle gioie dell’otium. la città è stata più volte distrutta dalle eruzioni del vulcano (nel 1794 fu del tutto seppellita dalla lava) e sempre ricostruita. non a caso il motto sul suo stemma è la locuzione latina della Fenice Post fata resurgo (dopo la morte torno ad alzarmi). anche Torre Torre del Greco. il porto / Torre del Greco. harbour at the southern end of the Golden Mile lies the town of Torre del Greco. Squeezed in between Mount Vesuvius and the Bay of Naples, it was here in their luxurious villas that wealthy Romans would devote themselves to what they called otium, the joys of leisure and indolence. The town has been destroyed by volcanic eruptions several times (in 1794 it was completely buried by lava), but 27 del Greco conserva numerose testimonianze di antiche ville.Tra queste quelle di “contrada Sora”, dove sono ancora visibili i resti di Villa Sora, appartenuta ai Flavii; il Palazzo Vallelonga di costruzione settecentesca, anch’esso parte del gruppo delle 122 Ville Vesuviane, si trova lungo il corso Vittorio emanuele (tratto dell’antica Via Regia); ma la più nota è certamenteVilla delle Ginestre, famosa per aver ospitato il poeta Giacomo leopardi che qui scrisse la lirica “la ginestra” dalla quale la Villa prese il nome: “Qui su l’arida schiena / del formidabil monte / sterminator Vesevo, la qual null’altro allegra arbor né fiore / tuoi cespi solitari intorno spargi / odorata ginestra”. Merita una visita, 28 each time it has been rebuilt. not surprisingly, its coat of arms bears the motto of the phoenix in latin, Post Fata Resurgo (i rise after misfortune). Torre del Greco also boasts many old and even ancient villas, including the ruins of Villa Sora, once owned by members of the Flavian dynasty, located in “contrada Sora”, and the 18th-century Palazzo Vallelonga, another of the 122 Vesuvian Villas, in Corso Vittorio emanuele (part of the old Via Regia). however, the most well known must be Villa delle Ginestre. home of italy’s greatest Romantic poet Giacomo leopardi, it was here that he wrote his lyric poem addressed to a plant, “la ginestra” (Broom), after which the villa was named: “Here, on the arid ridge / Of dead Vesuvius / Exterminator terrible / That by no other tree or flower is cheered / Thou scatterest thy lonely leaves around / O fragrant flower”. also worth a visit is the Basilica di Santa Croce. The Torre del Greco. la Villa delle Ginestre / Torre del Greco.Villa delle Ginestre “ proprio nel centro della città, la basilica di Santa Croce, cuore religioso della città molto devota all’immacolata sua patrona, invocata nei secoli a difesa delle eruzioni. In suo onore Torre del Greco, l’8 dicembre di ogni anno, è percorsa da una processione guidata da un carro trionfale realizzato dagli artigiani della città per ricordare il vòto fatto l’8 dicembre del 1861, dopo una delle più terribili eruzioni del Vesuvio. Il carro, che viene rinnovato ogni anno, deve peraltro rispettare determinate misure per consentire l’uscita della statua della Madonna dall’ingresso centrale della chiesa. church is the religious heart of a town devoted to its patron saint, our lady of immaculate Conception. over the centuries she has been called upon many times to protect the town against eruptions. Every year on 8 December, a procession is held in her honour through the streets. It is led by a triumphal float built by local craftsmen in memory of a vow made on 8 December 1861 after one of Vesuvius’ most devastating eruptions. Re-made every year, the float has to be small enough to allow the statue of the Virgin Mary to be brought out from the main entrance of the church. Torre del Greco. la Basilica di Santa Croce / Torre del Greco. Basilica di Santa Croce 29 a. Il Corallo. La lavorazione dell’oro rosso, il cammeo e la pietra lavica Torre del Greco è nota nel mondo per la pesca e la lavorazione del corallo. Si racconta in molte leggende della sua origine: il poeta Ovidio nelle “Metamorfosi” e Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis historia” assimilavano il corallo al sangue che gocciolava dalla testa recisa di Medusa. Nel Quattrocento i pescatori della città si dedicarono in maniera stabile alla pesca del corallo fino a raggiungere con le loro barche attrezzate, dette coralline, le coste africane. Nel Settecento i Borbone ne regolamentarono la pesca, vista a. Mediterranean “red gold”. l’importanza economica, oltre Handcrafted coral, cameos che artistica, della lavorazione and lava stone del corallo e nel 1805 fu aperta la prima fabbrica. Merito va Torre del Greco is world-famous for the harvestdato al marsigliese Paolo Baring and crafting of coral. Many legends tell of tolomeo Martin che ottenne dal its origin: the poet Ovid in his Metamorphoses re Ferdinando IV un permesso and Pliny the Elder in his Naturalis Historia dedecennale, poi rinnovatogli da scribe how coral was formed by the blood dripGiuseppe Napoleone e da ping from Medusa’s severed head. In the 15th Giacchino Murat. Così Torre del century, coral fishing became the town’s main Greco conquistò la leadership trade; local fishermen would even sail their spemondiale della lavorazione del cially equipped boats called coralline as far as corallo modellato secondo anthe northern coasts of Africa. tiche tecniche artigianali. Non In the 18th century, given the economic as well solo, tra le mani di quegli artias artistic importance of coral, the Bourbons giani si è poi sviluppata la tecregulated its fishing, and in 1805 the first coral nica dell’incisione che ha factory was opened. Paolo Bartolomeo Martin, consentito la nascita dell’arte a Frenchman from Marseilles, obtained from del cammeo, di cui alcuni King Ferdinand IV an exclusive ten-year licence, esemplari sono oggi custoditi later renewed by Joseph-Napoleon Bonaparte nei musei di tutto il mondo. and Joachim Murat, Napoleon’s elder brother Anche la pietra lavica, di cui il and brother-in-law respectively. Torre del Greco territorio è ricco, è oggi utilizthus became the world leader in the crafting of zata dagli artigiani del luogo coral using old artisanal techniques. Local per opere di grande valore. craftsmen also became skilled in engraving, Il Museo del Corallo, custode giving rise to the art of the cameo, fine examproprio di quelle testimonianze ples of which can be admired in museums all in grado di ricostruire il perover the world. Lava stone, found in abuncorso e lo sviluppo, storico, culdance throughout the area, is also finely turale e sociale dell’oro rosso, si worked by local craftspeople. trova nel centro cittadino, adiaThe Museo del Corallo, situated in the town cente all’Istituto Statale d’Arte centre next to the Istituto Statale d’Arte per il per il Corallo e l’Oreficeria. Corallo e l’Oreficeria, features displays of exhibits reconstructing the historical, cultural and social evolution and development of this Mediterranean “red gold”. 30 31 32 Torre Annunziata. Scavi di Oplonti,Villa di Poppea Torre Annunziata. Archaeological site of Oplontis,Villa Poppaea 1.4 la città di Torre annunziata e la Villa di oplonti Torre annunziata and Villa oplontis a pochi chilometri da Torre del Greco si trova Torre annunziata, terzo porto della Campania e importante centro industriale. La città è sorta sulle rovine dell’antica città di Oplontis, anch’essa distrutta dall’eruzione del 79 d.C.. Solo nel Medioevo (1319) si consolidò il primo nucleo urbano intorno alla chiesa dell’Annunziata, dove fu realizzata una torre d’avvistamento a difesa della costa, mentre nel Cinquecento fu costruito un canale artificiale per alimentare i mulini che producevano la pasta, la cui lavorazione fece della città la capitale dell’arte bianca. agli inizi dell’ottocento, con l’avvento di Murat, la città fu ribattezzata Gioacchinopoli, proponendosi come presidio di modernità. Situati al centro di Torre annunziata, gli scavi di Oplonti sono in assoluto il luogo principale da visitare. l’unica testimonianza di questa città è documentata in un’antica Just a few kilometres south of Torre del Greco is Torre annunziata, Campania’s third largest port and an important industrial area. The town was built over the ruins of Oplontis, another Roman town destroyed by the catastrophic eruption of AD 79. it was only in the Middle ages (1319) that the first urban settlement grew up around the Chiesa dell’Annunziata. a watch tower (torre) was built nearby to defend the coast, hence the name. later, in the 16th century, an artificial canal was dug to provide water for local mills producing pasta, and in fact the town became the capital of what italians call arte bianca, the art of baking and pasta making. in the early 1800s, when Joachim Murat became King of naples, the town was renamed Gioacchinopoli, presenting itself as a model of modernity. Right in the centre of Torre annunziata is the archaeological site of Oplontis, its main attraction.The only record of 33 mappa stradale dell’impero Romano, la Tabula Peutigeriana, che identifica come oplontis una piccola area sita tra Pompei ed ercolano. Distrutta anch’essa dall’eruzione del 79 d.C. la città è stata riportata alla luce in tempi recenti (1964-1984), con la scoperta della Villa di Poppea, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità; una villa rustica nel cui spazio sono stati ritrovati, accanto ai corpi di vittime in fuga dall’eruzione del Vesuvio, numerose monete in oro e argento e pregiati oggetti di oreficeria. La Villa, unico edificio visitabile degli scavi, è una dimora di grandi dimensioni costruita per Poppea Sabina (seconda moglie di Nerone): probabilmente disabitata al momento dell’eruzione, al suo interno sono state rinvenute molte suppellettili e ambienti affrescati con trompe l’oeil di grande raffinatezza, arricchiti con decorazioni di frutta, uccelli e maschere; l’intero edificio era completamente circondato da rigogliosi e ampi giardini. 34 this ancient Roman town is found in an old road map of the Roman empire called the Tabula Peutigeriana, which indicates a small area located between Pompeii and herculaneum as oplontis. Destroyed by the eruption of AD 79, the ancient town was only recently brought to light (1964-1984) with the discovery of Villa Poppaea, now a UNESCO World Heritage Site. inside another nearby country house, numerous gold and silver coins and finely made pieces of gold jewellery were found next to the bodies of those attempting to escape the eruption. Villa Poppaea itself, the only building in the site you can actually visit, was a grand residence built for Poppaea Sabina (Nero’s second wife). in the villa, probably uninhabited at the time of the eruption, archaeologists discovered lavish decorations and rooms embellished with finely executed trompe l’oeil frescoes enriched with decorations of fruit, birds and masks.The entire building was surrounded by large, luxuriant gardens. Tra le testimonianze moderne, il Santuario della Madonna della Neve custodisce una miracolosa icona (secondo una leggenda ritrovata in mare nel XiV secolo) alla quale i cittadini sono molto devoti. Festeggiata ogni anno il 22 ottobre, la Madonna della Neve, avendo più volte difeso la città dalla furia devastatrice del Vesuvio, viene ringraziata con una tradizionale processione attraverso le strade cittadine che, per l’occasione, diventano sede di una affollata sagra di prodotti tipici. One of the town’s more modern sights is the Santuario della Madonna della Neve, which houses a supposedly miraculous icon (found in the sea, so the legend goes, in the 14th century) to which the local people are very devoted. Every year on 22 October thanks are given to Our Lady of the Snow for having several times saved the town from Vesuvius’ devastating fury. A traditional procession is held through the streets, and in conjunction with the festivities the town hosts a very popular food fair showcasing local products. Torre annunziata. il porto / Torre annunziata. harbour 35 2. IL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO ViSiTe naTURaliSTiChe ed eSCURSioni al PaRCo nazionale del VeSUVio il Vesuvio è un vulcano che si è modificato nei secoli a seguito degli sconvolgimenti geologici che hanno interessato l’intera area. la sua forma attuale risale all’ultima eruzione avvenuta nel 1944. Il Parco Nazionale del Vesuvio (istituito nel 1995), oasi naturalistica di grande interesse e mèta per gli appassionati di escursioni, consente la tutela di un territorio molto interessante dal punto di visto geologico e faunistico. le escursioni alla scoperta dei segreti del vulcano, attraverso i suoi sentieri, sono molto suggestive. “La Valle 36 dell’Inferno” è un percorso di circa dieci chilometri che, partendo dalla cittadina di ottaviano, si inerpica verso ripidi tornanti costituiti da lingue di lava risalenti all’ultima eruzione. il sentiero più panoramico però è la “Strada Matrone”, tracciata dagli omonimi fratelli che negli anni Venti realizzarono il percorso che da Boscotrecase sale fino alle falde del vulcano. dalla riserva forestale dell’alto Tirone si raggiunge, infatti, il piazzale superiore (a quota 1050 metri) dal quale si può procedere, solo a piedi, fino al cratere. 2. MOUNT VESUVIUS NATIONAL PARK naTURe TRailS and WalKS in The MoUnT VeSUViUS naTional PaRK Mount Vesuvius’ appearance has altered quite dramatically over the centuries as a result of devastating geological events affecting the entire area. its current shape dates from the last eruption in 1944. A fascinating nature reserve and a great place for walkers, Mount Vesuvius National Park (set up in 1995) protects what is an extremely interesting area in terms of geology and wildlife. Several scenic nature trails reveal some of the volcano’s hidden secrets. Trail no. 1, “La Valle dell’Inferno”, is a ten- kilometre-long walk starting from the little town of ottaviano and climbing up towards steep bends formed by tongues of lava dating from the last eruption. The most panoramic path is trail no. 6, “Strada Matrone”, named after the brothers who in the 1920s built the road from Boscotrecase to the upper slopes of the volcano. From the alto Tirone nature reserve, the trail goes up to the parking area (at a height of 1,050 metres) from where you can proceed on foot to the crater itself. 37 3. IL MIGLIO D’ORO BReVi noTe enoGaSTRonoMiChe, TRa SPeCialiTà CUlinaRie e TRadizioni 3.1 la cucina del Miglio d’oro il territorio fertile ed agreste dell’area vesuviana ha offerto alla tavola i piaceri ed i sapori più genuini; già i romani, infatti, ne apprezzarono il valore e ne affinarono le qualità. Oggi le tipicità del Vesuvio sono il risultato di una sedimentazione culturale che accoglie in una sola zona circa 38 40 varietà di albicocche, una produzione vitivinicola molto apprezzata ed il caratteristico pomodorino del piennolo. Tutto ciò solo nell’entroterra, perché sul versante del Golfo la cucina si sposa spesso con le ricchezze del mare che caratterizzano le principali pietanze. 3. THE GOLDEN MILE a FeW WoRdS aBoUT Food and Wine: CUlinaRy SPeCialiTieS and loCal CRaFTS 3.1 local cuisine The rich, fertile farmland around Mount Vesuvius has always been a source of wholesome foods and flavours; its potential was indeed recognized and developed by the Romans. Today the range of local produce traditionally grown in the countryside includes no fewer than about 40 varieties of apricot, grapes destined for premium wines, and the unmistakable piennolo tomatoes. in coastal areas, meanwhile, the local cuisine tends to rely more heavily on fish and seafood. 39 a. I Tesori del Vesuvio Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP è il principe della tavola nell’area vesuviana. Il nome deriva dal fatto che, composti a grandi grappoli (o “scocche”), i pomodorini, vengono “sospesi” e conservati in locali areati fino all’inverno; durante questo periodo, attraverso una lentissima maturazione, assumono un sapore unico e delizioso dalle note amarognole. Sono gli acidi organici contenuti nel terreno vulcanico che gli conferiscono la particolare acidulità e la capacità di conservarsi per lungo tempo. Utilizzato in quasi tutti i piatti tipici della tradizione vesuviana, è divenuto elemento carat- a. The delights of Mount Vesuvius teristico per essere conservato all’esterno, sui balconi cittadini: The Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP is una peculiarità apprezzata e raf- the star of the show around these parts. The name figurata anche tra le tipicità del derives from the fact that the tomatoes are tied into presepe classico napoletano. large bunches and then left “hanging” (piennolo in the L’Albicocca Vesuviana si è evo- Neapolitan dialect) in a well-ventilated place until winluta da una specie di origini anti- ter. During this time, the tomatoes ripen very slowly chissime proveniente dalla Cina e and take on their deliciously unique flavour with a introdotta già in età romana sulle slightly bitter aftertaste. It is the organic acids in the pendici del vulcano (in età nero- volcanic soil that give them their characteristic acidity niana è citata nel De l’Agricoltura and allow them to keep for so long. An ingredient di Columella, nel XVI secolo Gio- found in virtually all local dishes, bunches of these van Battista della Porta la definì tomatoes can often be seen hanging outside on peocrisomela, frutto d’oro). La speci- ple’s balconies and have become a characteristic fica “vesuviana” testimonia pro- symbol of the area. You can even find tiny versions in prio la sua produzione in un traditional Neapolitan nativity scenes. ambito territoriale che si colloca The Albicocca Vesuviana evolved from an extremely nell’area del Parco Nazionale (da old species of apricot originating in China and introSomma Vesuviana a San Giorgio duced to the slopes of the volcano by the Romans (in a Cremano). È un frutto che ma- Nero’s time it was mentioned in Columella’s De Agritura ad inizio estate e si caratte- coltura, and in the 16th century polymath Giovan Batrizza per il suo profumo intenso ed tista della Porta called it crisomela, meaning “golden il sapore estremamente dolce. fruit”). The appellative “vesuviana” refers to the area Le altre produzioni tipiche della of its production inside the Mount Vesuvius National grande area vesuviana variano Park (from Somma Vesuviana to San Giorgio a Credagli agrumi, alle noci, alle olive, mano). The fruit ripens in early summer and is intutti prodotti inimitabili per la ric- tensely aromatic and extraordinarily sweet. chezza dei sali e degli zuccheri Other local produce includes citrus fruits, walnuts and che derivano direttamente dal ter- olives, all with a distinct, robust flavour and particularly reno vulcanico che attribuisce loro rich in mineral salts and sugar thanks to the volcanic un sapore marcato e robusto. soil in which they are grown. 40 41 3.2 i vitigni del Vesuvio Grape varieties Sin dall’età greca, l’uva divenne la vera protagonista del territorio vulcanico. La Falanghina, la Coda di Volpe, il Piedirosso e la Catalanesca sono i principali vitigni autoctoni coltivati che concorrono alla produzione del Lacryma Christi, tra i più noti ed antichi vini italiani, il cui nome deriva dal mito e dalle leggende che dal paganesimo al cristianesimo gli attribuiscono nascita divina. Questo vino, prodotto nelle tre varianti di bianco, rosso e rosato, con prevalente sapore asciutto e armonico e una gradazione alcolica di 12 gradi, viene abbinato piacevolmente ai piatti 42 ever since the time of the Greeks, grapes have been the real heavyweights in this volcanic area. Falanghina, Coda di Volpe, Piedirosso and Catalanesca are the main indigenous grape varieties grown here and are used to make Lacryma Christi, one of Italy’s oldest and most famous wines. The name comes from pagan myths and Christian legends which describe the wine’s divine origin. Produced in white, red and rosé versions, it has a predominantly dry and harmonious taste with an alcohol content of 12 per cent. it pairs well with fish, di pesce e carne bianca, ai risotti (bianco e rosato) e alla selvaggina, ai formaggi e agli arrosti (rosso). white meat and risottos (white or rosé) and game, cheese and roasted or grilled meat (red). a. Il Lacryma Christi Sulle origini del suo nome, esistono vari miti e leggende. Più nota fra tutte è sicuramente quella di tradizione cristiana secondo la quale Gesù Cristo, dopo aver riconosciuto nel golfo di Napoli un pezzo di b. Lacryma Christi cielo strappato da Lucifero durante la sua caduta, pianse per la commozione e dalle sue lacrime nacque il vitigno più famoso del Vesuvio. La zona di produzione è compresa nel territorio di 15 comuni, tutti localizzati alle pendici del Vesuvio, dove da sempre sono coltivate solo varietà autoctone. There are several myths and legends surrounding the origin of the name, but perhaps the most well known is associated with Christian tradition. Supposedly, when Lucifer was cast out from heaven, he grabbed a piece of paradise and as he fell it landed on Mount Vesuvius. At the sight, Jesus wept with sadness and vines miraculously sprang up where his tears had fallen. The area of production extends over 15 municipalities, all located on the slopes of Mount Vesuvius, where only native varieties are and always have been grown. 43 3.3 l’artigianato tipico local crafts le meraviglie della natura in questo territorio si mescolano alla sapienza e ai segreti delle mani di antichi artigiani.Tutta l’area del vesuviano è nota nel mondo per la lavorazione del corallo, del cammeo e della pietra lavica, le cui produzioni sono principalmente localizzate nell’area torrese, dove ancora si realizzano capolavori di pregiato artigianato. nei laboratori cittadini è possibile osservare dal vivo la lavorazione certosina di questi preziosi materiali, modellati con grande maestria. la pietra lavica è un materiale più resistente del marmo ed è richiesto in tutto il mondo. la sua lavorazione è affidata agli abili scalpellini che ancora oggi proseguono nel solco di una tradizione che risale al SeiSettecento, quando con quella stessa pietra si costruivano e decoravano le bellissime Ville del Miglio d’oro. oggi è possibile acquistare, soprattutto nel comune di Boscoreale, pietra lavica per pavimentazioni, ma 44 in this part of southern italy, the wonders of nature are inextricably linked with the secrets of skilled artisans. The entire Mount Vesuvius area is world-famous for the crafting of coral, cameos and lava stone. Coral and cameo production is mainly based in and around Torre del Greco, where finely handcrafted treasures are still made today. in workshops around the town you can see first-hand the painstaking work that goes into the crafting of these precious materials, carved and shaped with exquisite workmanship. lava stone is more durable than marble and is very popular all over the world. here it is worked by skilled stone masons carrying on a tradition dating back to the 17th-18th century, when this type of stone was used to build and decorate the magnificent villas along the Golden Mile. Today, especially in Boscoreale, you can buy lava stone floor anche piccoli monili o elementi di arredo. nell’area di Boscotrecase, inoltre, fin dagli anni Trenta, si è diffusa l’arte del ricamo classico e del tombolo che ha dato vita a splendidi corredi nuziali, ancora molto apprezzati in ambito locale e dai turisti. infine, ma non ultima, la produzione florovivaistica rappresenta per il territorio un comparto di grande rilevanza, unitamente all’agricoltura. le coltivazioni in serra consentono la produzione di molteplici varietà, tra cui camelie, garofani, rose, azalee e orchidee del Vesuvio. due importanti mercati di fiori si svolgono periodicamente ad ercolano e a Pompei. lavorazione del cammeo / Cameo crafting tiles as well as jewellery and ornaments. in neighbouring Boscotrecase, the art of embroidery and bobbin lace began to be widely practised in the 1930s. Magnificent trousseaus were made, and are still very popular with locals and tourists alike. last but not least, floriculture is a key sector in the local economy along with agriculture. Greenhouse flower farming allows for the production of many different varieties, including camellias, carnations, roses, azaleas and orchids from Vesuvius. Two important flower markets take place periodically in modern ercolano and Pompeii. 45 Come arrivare how to get there Il Miglio d’Oro (a pochi km da Napoli) è facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati. The Golden Mile (just a few kilometres out of Naples) can be easily reached by car or public transport. In treno: da Napoli si può raggiungere con servizi metropolitani di Trenitalia da piazza Garibaldi. By train: Trenitalia runs services leaving from Piazza Garibaldi in Naples. In Circumvesuviana: da Napoli (piazza Garibaldi) la Circumvesuviana attraversa e raggiunge tutti i paesi del Miglio d’Oro, con un tempo medio di percorrenza dai 20 ai 40 minuti. By Circumvesuviana: from Naples (Piazza Garibaldi), Circumvesuviana trains stop at all towns along the Golden Mile. The journey takes between 20 and 40 minutes, depending on your destination. In autobus: l’area è servita dalle autolinee CSTP, EAV e SITA. By bus: the area is served by buses run by CSTP, EAV and SITA. In auto: una volta giunti a Napoli (dalla Stazione Centrale o dall’Aeroporto di Capodichino), tutta l’area vesuviana è facilmente raggiungibile attraverso l’autostrada A3 Napoli-Salerno. By car: once you have arrived in Naples (either at the central railway station or Capodichino Airport), the easiest way to get to the Mount Vesuvius area is by taking the southbound A3 Napoli-Salerno motorway. 46 47 Finito di stampare nel mese di marzo 2013 - napoli Published in March 2013 - naples adv goldadv.it orItA PortIcI ercolANo oPloNtI VesuVIo grAN lIeto VIllA fAVorItA PortIcI ercolANo oPloNt ro VIllA cAMPolIeto VIllA fAVorItA PortIcI erco r MIglIo d’ oro VIllA cAMPolIeto VIllA fAVorIt uVIo grANd tour MIglIo d’ oro VIllA cAMPol ANo oPloNtI VesuVIo grANd tour MIglIo d’ or ortIcI ercolANo oPloNtI VesuVIo grANd tour lA fAVorItA PortIcI ercolANo oPloNtI VesuVI “Il re e la regina li abbiamo visti durante la messa a Porteci nella cappella di corte. Abbiamo visto anche il Vesuvio...” (Wolfgang Amadeus Mozart alla sorella Nannerl, il 19 maggio 1770)