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Giugno - Parrocchia Sarnico

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Giugno - Parrocchia Sarnico
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Riscaldamento
Impianti fornitura bagni
e relativa posa
Arredobagno
Metano
Manutenzioni
Impianti tecnologici alternativi
solari a bassa temperatura
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Calendario parrocchiale
mese di LUGLIO 2007
2 Lun
ore 20.00 Messa al camposanto
7 Sab
ore 18.00 Messa a Stella Maris
9 Lun
ore 20.00 Messa al camposanto
12 Gio
ore 21.00 Preparazione battesimi
14 Sab ore 18.00 Messa a Stella Maris
15 Dom ore 11.00 Battesimi comunitari
16 Lun ore 20.00 Messa al camposanto
pesca beneficenza in San Rocco
18 Mer ore 20.00 Ufficio comunitario
21 Sab ore 18.00 Messa a Stella Maris
ore 22.00 Processione barche illuminate
con Marinai
22 Dom ore 11.00 Santa messa al molo
23 Lun ore 20.00 Messa al camposanto
28 Sab ore 18.00 Messa a Stella Maris
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Don Volpi: il chiedere scusa
L’ascolto
Centenario di Confindustria Bergamo
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Una serata da non dimenticare
All’Asilo si sta bene
80 anni a Sarnico per il Corpo forestale dello Stato
Anziano, usa bene i tuoi farmaci
Il museo d’arte sacra
Pro Loco: l’estate a Sarnico
Atletica Sarnico: la maratona del Guglielmo
Associazione Volontari Avis Autoambulanza
Avis: Borse di studio a favore degli studenti
Associazione Anziani e Pensionati
Associazione Marinai
Investire nell’ambiente
Dal Comune
Anagrafe parrocchiale
Fotocronaca
30 Lun ore 20.00 Messa al camposanto
Orario Sante Messe
Festivo
8.00-9.30-11.00-18.00-20.00
Sommario
Feriale
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16 (Casa di Riposo) - 18 (Stella Maris) - 20 (Parrocchia)
Calendario parrocchiale
Editoriale: La bellezza di sognare ampi orizzonti
Chiesa universale
Chiesa diocesana
I saluti di don Sergio
Suor Giovanna ci scrive
Serata missionaria alla chiesa degli Alpini
Ricordo di un sarnicese purosangue
Don Salvoldi: visitare i carcerati
Singin’ in the rain
Il prossimo numero sarà in distribuzione dal 28 luglio. La Redazione
raccomanda la consegna degli articoli in formato word e delle
immagini in formato Jpeg, entro e non oltre sabato 15 luglio 2007. Il
materiale pervenuto oltre il limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione.
8.00-16.00-20.00
Vigilia di Festa
Numeri utili
NUMERI DI TELEFONO
Parrocchia
035 910056
don Luciano
348 9049113
Oratorio
035 912078
don Loris
328 3932361
Bellini don Gianni 035 913672
Centro Pr. Ascolto 035 910916
Sacristia
035 914041
Sala Giochi-Meulì 035 912107
Sala Junior
035 910916
Sala Junior(Picco) 380 7240316
Centro Quader
035 912420
Centro Famiglia
035 911252
Casa di Riposo
035 911385
Il Battello
035 914421
Carabinieri Sarnico 035 910031
Emergenza sanitaria118
Guardia Medica
035 914553
Ospedale Sarnico 035 306 2111
Sito Parrocchiale:
www.parrocchiasarnico.it
E-mail Redazione IL PORTO:
[email protected]
E-mail Parroco:
[email protected]
E-mail don Loris:
[email protected]
Conto Corrente Postale Parrocchia:
N. 49089303
Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI - Redazione e amministrazione: don LUCIANO RAVASIO
Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056 - Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa: Tipografia Sebina Sarnico - Hanno collaborato: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, don G.
Bellini, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS), G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, S. Marini, R. Modina, G. Schivardi Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056 Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 - Foto di copertina: Silvano Marini
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Comunità
Editoriale
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a cura di don LUCIANO RAVASIO
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La bellezza di sognare ampi orizzonti
Da piccolo mi ha sempre affascinato essere missionario; quando qualche missionario veniva in paese perché tornava dalle
sue terre, quando si celebravano le Giornate Missionarie, quando parlavano i catechisti per suscitare interesse ad una raccolta in favore delle missioni si accrescevano in me la curiosità, la
fantasia, la creatività.
A quel tempo galoppava molto la fantasia ed era facile immaginare foreste popolate da tigri e pantere, savane con leoni ferocissimi, capanne assediate dal pericolo di serpenti velenosissimi. Ma più di tutto venivano stimolate fantasia e creatività dai
missionari quando parlavano delle loro avventure e dei bambini sempre vivaci e pieni di voglia di vivere, nonostante le
pance enormi ingrossate dai vermi della fame.
Era un orgoglio per me riuscire a risparmiare qualche piccolo
soldo dalle “mance” domenicali per darli ai missionari. Mio fratello più grande aveva sollecitato la mia gelosia perché lui si era
“buttato” nell’avventura partecipando, già dalla quinta elementare, al seminario di Borghetto Lodigiano presso il PIME; io ero
geloso di lui a tal punto che dissi al mio parroco che anch’io
volevo andare in seminario.
La difficoltà della mia famiglia era quella di poter pagare la retta
che nel seminario di Clusone era molto alta. Ma mia madre ce
la metteva tutta nel lavorare facendo i guanti in casa pur di
veder realizzato il mio sogno. Questa “passione” per le missioni mi è sempre rimasta anche quando ero in seminario; ero felice di organizzare qualche lotteria o concorso pur di aiutare le
missioni, ma la mia gioia fu quella di aiutare tre miei compagni
ad andare a fare un’esperienza in Bolivia. Io sono sempre stato
quello che stimolava, aiutava; ero infatti consapevole che bisognava non solo avere la buona volontà nel partire (in fondo
anche diventando prete dovevo pur sempre partire), ma nell’operare un radicale cambio di mentalità, di storia, di lingua e
persino nel modo di vedere e vivere la religione… In quegli anni
mi aiutò a maturare una visione ampia di missione il Concilio
Vaticano II nel decreto sull’attività missionaria della Chiesa (Ad
Gentes), quando dice: “Essendo la Chiesa tutta missionaria, ed
essendo l'opera evangelizzatrice dovere fondamentale del
popolo di Dio, il sacro Concilio invita tutti i fedeli ad un profondo rinnovamento interiore, affinché, avendo una viva coscienza
della propria responsabilità in ordine alla diffusione del Vangelo,
prendano la loro parte nell'opera missionaria. Tutti i fedeli, quali
membra del Cristo vivente, a cui sono stati incorporati ed assimilati mediante il battesimo, la cresima e l'eucaristia, hanno lo
stretto obbligo di cooperare all'espansione e alla dilatazione
del suo corpo, sì da portarlo il più presto possibile alla sua pienezza (Ef 4,13).
Pertanto tutti i figli della Chiesa devono avere la viva coscienza
della loro responsabilità di fronte al mondo, devono coltivare
in se stessi uno spirito veramente cattolico e devono spendere
le loro forze nell'opera di evangelizzazione. Ma tutti dobbiamo
sapere che il primo e principale nostro dovere in ordine alla diffusione della fede è quello di vivere una vita profondamente cristiana. Per questo si è missionari nella misura in cui metteremo tutta la nostra passione ed entusiasmo nel servizio di Dio,
nell’ amore verso il prossimo. Impegnamoci, dice il Concilio, ad
immettere un soffio nuovo di spiritualità in tutta quanta la
Chiesa, che apparirà allora come «la luce del mondo» e «il sale
della terra». Una tale testimonianza di vita raggiungerà più facilmente il suo effetto se verrà data insieme con gli altri gruppi di
fratelli cristiani. Tutti allora siamo invitati ad unire le nostre forze
perché quei sogni di bambini non abbiano a cadere nel vuoto.
Mi rincresce tanto per i bambini dell’epoca dei video-games
che non sono aiutati a “sognare”; vorrei che l’estate fosse, con
le attività dell’Oratorio, l’occasione giusta per ragazzi, adolescenti e giovani.
Desidererei che anche gli adulti si lasciassero un po’ andare a
sogni grandi e a provare a “buttarsi” nel campo della Chiesa
che anche oggi, nel nostro ambiente, ha bisogno di genitori con
entusiasmo, felici di offrire la loro testimonianza gioiosa del loro
amore, ma anche i singles riescano a trovare nella comunità
civile e religiosa la gioia di realizzare alcuni sogni a servizio del
bene. Spero che nel prossimo anno pastorale ci siano dei catechisti che, affascinati da Dio, riescano a far sognare ai ragazzi
una vita che va ben oltre una, pur bella, partita al pallone.
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laCHIESA
Chiesa
universale
Da “L’Avvenire” Quotidiano di ispirazione cattolica
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1 Il Celam: così discepoli per l’America Latina
La Conferenza generale del Celam (il Consiglio delle Conferenze episcopali latino americane) è trascorsa nei lavori di gruppo sui temi dell’impegno ecclesiale,pastorale, sociale.
Il Presidente del Celam, ha sottolineato lo sguardo unanime e «analitico» verso la «realtà sociopolitica, culturale e religiosa» da parte dei vescovi «con lo scopo di scoprire i punti nevralgici da
tenere presente al momento dello studio della nostra situazione ecclesiale odierna e futura».
Monsignor Luis Castro, arcivescovo di Tunja, parlando ai giornalisti ha precisato che la pastorale
nella regione deve dare risposte a quattro sfide prioritarie: la crisi della trasmissione della fede
nelle famiglie e nelle scuole, la svolta culturale che esclude la dimensione religiosa, la difesa dei
diritti umani nella loro integrità e la lotta alla disuguaglianza sociale.
Tra i gruppi sta emergendo in modo particolare il tema del «discepolato».
Seguire Cristo - come scelta personale e insieme comunitaria - fa sì che il «discepolo maturo
diventa apostolo e maestro», capace di «rinunciare a se stesso, di mettersi nella mani di Dio per
compiere la volontà del Padre » I vescovi sottolineano l’importanza di questa formazione al discepolato, insistendo sulla necessità che entri a far parte del lavoro a tutti i livelli ecclesiali.
2 «Il vangelo al mondo: Un compito per tutti»
Messaggio del Papa per la Giornata missionaria
La missione è per tutti. Ciascuno deve sentirsi corresponsabile e protagonista di questo mandato. Perché «ogni comunità cristiana nasce missionaria», ed è «sulla base del coraggio di evangelizzare che si misura l’amore dei credenti» Lo scrive il Papa nel messaggio per la prossima
Giornata missionaria mondiale, diffuso dalla Sala Stampa vaticana. L’appuntamento sarà celebrato il 21 ottobre e avrà al centro il tema. «Tutte le Chiese per tutto il mondo». «Peri singoli fedeli –
scrive Ratzinger – non si tratta più semplicemente di collaborare all’attività di evangelizzazione,
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ma di sentirsi protagonisti e corresponsabili della missione della
Chiesa». Ciò comporta «che cresca la comunione tra le comunità e si incrementi l’aiuto reciproco per quanto concerne sia il
personale ( sacerdoti, religiosi,
religiose e volontari laici) che
l’utilizzo dei mezzi oggi necessari per evangelizzare». Nel messaggio il Pontefice sottolinea
come schiere di sacerdoti, dopo
aver lasciato le comunità d’origine, hanno posto le loro energie
apostoliche al servizio di comunità talora appena nate, in zone
di povertà e in via di sviluppo. Tra
loro ci sono non pochi martiri
che, alla testimonianza della
parola e della dedizione apostolica, hanno unito il sacrificio della
vita. Di qui l’auspicio «che il loro
esempio susciti ovunque nuove
vocazioni e una rinnovata consapevolezza missionaria nel popolo
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cristiano».
«L’evangelizzazione è il primo
servizio che la Chiesa deve
all’umanità di oggi, per orientare
le trasformazioni culturali,sociali
ed etiche e offrire la salvezza di
Cristo a chi è oppresso».
3 Preparare alla
liturgia: la sfida
della Svizzera
Si è conclusa a Einsiedeln
l’assemblea ordinaria
dell’episcopato elvetico
Al centro dei lavori la
formazione rispetto alla
dimensione dei riti
Tra i temi affrontati anche la
solidarietà con l’Africa
La Conferenza episcopale elvetica ha approvato un importante
documento intitolato «La formazione liturgica delle diocesi
Svizzere». «L’obiettivo è quello di
dare una direzione chiara e ufficiale che definisca i rispettivi
ruoli che laici e sacerdoti hanno
all’interno della liturgia» spiega
monsignor
Pier
Giacomo
Grampa, vescovo della diocesi di
Lugano. «E’ un problema sentito
in Svizzera tedesca e, in parte in
quella di lingua francese». In
alcune di queste diocesi infatti, ai
laici vengono affidate alcune
funzioni che spettano strettamente al sacerdote all’interno
della celebrazione. Per questo è
necessario dare una proposta
che «accompagni questi fedeli
ad una comprensione teologica»
del servizio che sono chiamati a
dare alla Chiesa.
Hanno approvato un testo che
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documenta il ruolo della Conferenza episcopale elvetica i suoi contatti con la Conferenza dei
vescovi sudafricani e la solidarietà cristiana degli svizzeri con le vittime dell’apartheid..
4 Sodano: L’Europa non trascuri le sue radici
Dall’Università Europea di Roma laurea honoris causa in giurisprudenza al porporato che ha tenuto una «Lectio magistralis» sulla Santa Sede nel quadro istituzionale del vecchio continente.
Dal Cardinale un richiamo al ruolo dei cristiani nell’edificare la casa comune e l’invito a
«lavorare nel solco tracciato dal Papa per un futuro di rinnovata speranza».
«L’Europa non è solo una geografia. E’anche una storia, una cultura, un’eredità di valori condivisi». Non si può pensare, infatti, «di edificare un’autentica casa comune» a livello continentale, «trascurando l’identità dei popoli» che la compongono. Un’identità che «il cristianesimo ha contribuito
a forgiare», acquisendo così «un ruolo non soltanto storico, ma fondativo nei confronti del continente».
5 Settimane sociali, laboratorio di futuro
Bari ha ospitato il secondo seminario di preparazione all’edizione del centenario
che si terrà a Pistoia e Pisa dal1’8 al 21 ottobre sul tema: «Il bene comune oggi: un
impegno che viene da lontano»
Se l’argomento delle settimane toscane sarà «Il bene comune, un impegno che viene da lontano»,
la tappa del sud ha approfondito la storia, sottolineando il fondamentale contributo dato alle istituzioni politiche, economiche e sociali dello Stato unitario nelle diverse stagioni del ‘900.
«Grazie all’autonomia degli studiosi impegnati a organizzarle, le Settimane sociali sono e restano
uno strumento di analisi del presente e dei suoi problemi offerto dalla Chiesa italiana, oltre che un
mezzo per elaborare risposte alle sfide future. Se infatti i cattolici guardano oltre l’orizzonte, devono, però, conoscere il patrimonio inesauribile che hanno alle spalle per saperlo utilizzare.
Dobbiamo trovare forme efficaci per trasmetterlo»
«Occorre valorizzare il contributo alla società. La sfida arriva dalla globalizzazione, che esalta l’individualismo, mentre il mondo cattolico propone un modo di fare famiglia centrato sulla solidarietà, responsabilità, progettualità che ha rafforzato la dimensione comunitaria del Paese Dal patto
familiare nasce quello sociale, l’Italia ha bisogno di testimoni credibili di questi valori»
6 Milano con Tettamanzi per i 50 anni di Messa
In Duomo ieri la festa con l’arcivescovo «In confessionale ho imparato che nessuna gioia è pari a un cuore riconciliato»
«Vivere come preti totalmente consacrati a Cristo non significa allontanarsi da cuore
degli uomini»
Come sia possibile «trovare l’armonia tra la luce della verità e il calore dell’amore»: in fondo è questo, il «dono» del sacerdozio. Un’«avventura di incontro, di dialogo, di servizio». E forse lo capisce
bene solo chi da cinquantanni è «accompagnato» da questo dono. E vuole comunicarlo a tutti,
come ha fatto il cardinale Dionigi Tettamanzi. Un Pastore con tutta la sua Chiesa intorno: è questo
lo spettacolo che offrivano i 10mila fedeli raccolti nel Duomo di Milano per festeggiare il giubileo
sacerdotale.
VERA COLOMBI
si è laureata in Scienza dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Bergamo
con votazione 110 e Lode e discutendo la tesi dal titolo
“Frammenti di archeologia del consumo”.
Alla neodottoressa tante congratulazioni e auguri per il futuro!
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laCHIESA
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dalla
DIOCESI
Da “L’Eco di Bergamo”
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La Bolivia piange don Berta - Mille niños vegliano su don Berta
A Cochabamba tre giorni di lutto per la morte del missionario. Delegazione in partenza dal Patronato. Il «papi» verrà sepolto nel punto più alto della Ciudad: «Ci guarderà da
lassù, sarà il nostro angelo»
Don Antonio Berta,classe 1927, nato a Sovere, ordinato sacerdote nel 1950. Prete del Patronato San
Vincenzo,è partito per la Bolivia nel 1966. Si è occupato per qualche anno di un Orfanatrofio a La Paz. Poi
nel dicembre del 1971 ha fondato la «Ciudad del niño» la «Città dei ragazzi», una piccola città di 52 ettari di terra, case e laboratori tecnici. A 2.800 metri di quota. Le ha dato vita dal nulla ai piedi del «Cara del
indio» (faccia dell’indio, per via del profilo della vetta).
L’ha creata per accogliere bambini abbandonati e con tanti altri problemi. «La speranza è l’unica arma con
la quale si può andare avanti» diceva don Antonio Berta. E lui, con quella barba infinita che lo vestiva da
capo a piedi di una calda paternità, missionario in Bolivia dal 1966, a Cochabamba con la speranza ha
costruito un mondo per i ragazzi boliviani. Per i più poveri, i più soli. Scriveva…«Cerchiamo di aiutare dove
c’è necessità, come abbiamo sempre fatto, senza suonare troppo le trombe davanti a noi. Ciò che fa la
missione è la grazia di Dio e ci vogliono gioia e preghiera per ottenerla, niente scoraggiamento, né tristezza, perché lavoriamo per Lui…»
Numeri utili
UFFICI COMUNALI
tel. 035 924111 - Fax 035 924165
Uffici amministrativi
(anagrafe, stato civile, leva, elettorale) 035 924126
da lunedì a venerdì
9.00 - 12.30
lunedì martedì giovedì
17.30 - 18.30
Ufficio tecnico - tel. 035 924145
mercoledì venerdì
9.00
-
12.30
Ufficio polizia municipale
tel. 035 924 114 - 335 44846
da lunedì a venerdì
9.00 - 12.30
15.00 - 18.00
Ufficio assistente sociale- tel.035 924 152
lunedì
17.30 - 18.30
mercoledì e giovedì
9.00 - 12.30
Ufficio tributi - tel.035 924 112
lunedi mercoledi venerdì
9.00 - 12.30
giovedì
17.30 - 18.30
Don Antonio Berta non se n’è andato davvero dalla sua «Città dell’allegria». E’ ancora e resterà sempre
nel cuore di tutti. E sarà seppellito lì,
da dove, come diceva spesso, continuerà a guardare i suoi ragazzi e la
«sua» Bolivia. Riposerà accanto alla
«Ciudad de los niños,» che si affaccia come una grande terrazza su
Cochabamba. Migliaia di persone
sono andate a salutare il missionario dallo sguardo azzurro e dalla
lunga barba. La «Ciudad» gli ha
dedicato una Messa affollatissima,
celebrata dall’arcivescovo di Cochabamba Tito Solari. Nella Cattedrale
Biblioteca Comunale - Tel. 035 912 134
Lun
chiuso
Mar
14.30 - 19.00
Mer
15.00 - 19.00
Gio
9.00 - 12.30
15.00 - 19.00
Ven
15.00 - 19.00
Sab
9.00 - 12.30
15.00 - 17.00
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sono stati celebrati i funerali pubblici, alla presenza delle autorità locali. Poi l’hanno riportato a casa sua,
tra i suoi ragazzi.
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«Docili all’azione dello Spirito: impariamo da Papa Giovanni»
Nella basilica di San Pietro il vescovo Amadei ha concelebrato all’altare del
Pontefice bergamasco. Presenti 8 dei 9 prossimi preti novelli
Sabato 2 giugno il vescovo Roberto Amadei ordinerà sacerdoti nove diaconi della Chiesa bergamasca. Il giorno successivo, Festa della Santissima Trinità, ciascuno celebrerà la Prima Messa
nella propria comunità parrocchiale: domenica 3 cadrà anche il 44° anniversario della morte di
Papa Giovanni. Ed è sulla sua tomba – collocata sotto l’altare dedicato a S. Girolamo nella
Basilica di San Pietro, dove le sue spoglie riposano dalla beatificazione nel 2000 – che otto dei
nove diaconi (uno è rimasto a Bergamo) hanno pregato. Ed è alla protezione di Papa Giovanni che
il vescovo Amadei ha affidato i prossimi novelli sacerdoti,
Il vescovo Amadei ha invitato i prossimi sacerdoti a prendere esempio da Papa Giovanni che si è
sempre lasciato guidare dallo Spirito Santo non solo nell’attività di pastore della Chiesa universale ma anche prima nei vari compiti che gli sono stati affidati in «Obedientia et pax».
3
Malawi, l’ordinazione episcopale di
monsignor Alessandro Pagani
Si è tenuta, nel Seminario maggiore di Saint John, a Mangochi, in Malawi, la solenne concelebrazione eucaristica con il rito di ordinazione episcopale di monsignor Alessandro Pagani, 70
anni, nominato vescovo nella diocesi africana il 3 aprile scorso.
«I problemi più gravi - racconta monsignor Pagani - sono la povertà e la diffusione dell’aids, che
tocca il 30% della popolazione».
«Totus tuus» è il motto episcopale scelto dal nuovo vescovo. «Significa “Tutto tuo”, cioè “Tutto di
Maria” – sottolinea monsignor Pagani -. E’ una frase del nostro fondatore San Luigi Maria
Grignon de Montfort, scelta come motto anche da Papa Giovanni Paolo II, la cui spiritualità mariana si ispirava a Montfort».
4
Nuovi preti
La Chiesa li festeggia. In Seminario il Vescovo conferisce l’ordinazione sacerdotale a 9 diaconi. Appassionati della gente
Il più giovane ha 25 anni, il più vecchio 35
1) Don Alessandro Angioletti 28 anni, è nato a Bergamo ma proviene da Bonate Sotto
Nel 1993 entra in Seminario dove ottiene la maturità e poi entra in Teologia
2) Don Luca Ceresoli 26 anni, è cresciuto a Cerro di Bottanuco, Dopo aver conseguito la maturità all’Istituto geometri nel 2000 entra in Seminario, nella Scuola vocazioni giovanili
3) Don Enrico Enea Cortinovis 26 anni è cresciuto a Comun Nuovo, Dopo le scuole medie entra
in Seminario,. dove ha conseguito la maturità classica per poi entrare in Teologia
4) Don Marco Gibellini 25 anni è nato nella parrocchia di Ghisalba. In Seminario in prima media,
proseguendo gli studi fino alla maturità classica e poi in Teologia
5) Don Doriano Locatelli 26 anni, è nato a Bergamo ma poi la famiglia si è trasferita a Locatello
e infine a Corna Imagna. Dopo il diploma di ragioniere è entrato in Seminario nella Scuola vocazioni giovanili.
6) Don Andrea Lorenzi 31 anni nato a Bergamo poi trasferito a Seriate. Dopo il diploma di geometra, ha studiato nella Banda di Seriate e ha ottenuto il diploma in Clarinetto al conservatorio
G.Verdi di Milano. Dopo il servizio militare frequenta tre anni di architettura. A 24 anni entra in
Seminario.
7) Don Matteo Perini 35 anni, è nato a Gazzaniga ma poi trasferito a Fiorano al Serio Dopo aver
frequentato il biennio delle superiori, per undici anni ha lavorato come operaio in due aziende. Nel
2000 entra in Seminario
8) Don Daniele Plebani 31 anni. Nato a Ponte S.Pietro. Nel 1999 mentre stava concludendo gli
studi in giurisprudenza è entrato in Seminario nella Scuola
vocazioni giovanili.
9) Don Angelo Scotti 27 anni
nato a Bonate Sotto. Mentre
studiava all’Istituto Alberghiero
di San Pellegrino, per tre anni
ha lavorato come stagionale in
locali e ristoranti. Nel 2000 è
entrato nella Scuola vocazione
giovanile del Seminario.
«Carissimi, vi auguro di vivere
ogni giorno il ministero presbiterale alla luce delle parole di
Gesù: “Come il Padre ha
Mandato me, così anch’io
mando voi”(Gv 20,21). Non è
una avventura personale da
realizzare con le vostre forze,
ma è una missione affidata a
voi dal Padre e che soltanto lo
Spirito Santo del Buon Pastore
può portare a compimento.
Essere “eco e portatori di una
sola Parola, che è il Verbo di Dio
fatto carne per la nostra salvezza.(Benedetto XVI) Compito stupendo e sempre necessario:
servire la speranza di
Dio…Missione non facile.
Monsignor Amadei sottolinea
che questo è un «mandato da
svolgere con fiducia», alla luce
del Vangelo: “Ecco io sono con
voi tutti i giorni, fino alla fine del
mondo”.
5
37° SINODO
Begramo privilegia la
Parrocchia per parlare
all’uomo di oggi
Con grande gioia la Chiesa di
Bergamo rende grazie a Dio
che dai tempi lontani l’ha convocata nella partecipazione alla
vita del Padre, del Figlio e dello
Spirito e ancor oggi la raccoglie
come popolo sacerdotale regale e profetico in cammino nella
storia per essere in questa terra
segno e strumento dell’intima
unione con Dio e dell’unità di
tutto il genere umano.
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Missioni
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a cura del GRUPPO MISSIONARIO
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Suor Giovanna
ci scrive
Carissimo Don Luciano e amici di Sarnico,
ho ricevuto il Porto (grazie di cuore) e ha colto la nota di festa e celebrazione di due vite, due
Sarnicesi che hanno dedicato la loro vita a Cristo per il Regno nel Sacerdozio:
Mons. Pierino Sacella
Mons. Maurizio Gervasoni.
Mi unisco a voi in queste celebrazioni e assicuro ai nostri fratelli Sacerdoti il mio ricordo e la
mia preghiera.
" 40 anni della mia storia vissuti con Lui e per Lui" dice Mons.Pierino. Anch'io quest'anno
celebro ,nel silenzio e nella poverta' catastrofica in cui lo Zimbabwe si trova i miei 50 anni
di vita con Lui e per Lui sulle strade del mondo
1957 - 2007.
50 anni fa ho lasciato Sarnico per farmi missionaria, anni trascorsi percorrendo strade
diverse incontro ai poveri:
India, 7 anni,
California, 4 anni,
Zambia , 6 anni,
Zimbabwe 16 anni
complessivamente 33 anni a servizio
della Carita' ,in situazioni varie di
poverta',sofferenza e injustizia sociale accompagnati dalla consapevolezza di essere parte di "quei piccoli"
chiamati ad amarlo e seguirlo a servizio dei piu' bisognosi.
50 anni di vita Religiosa, 50 anni di
grazia e misericordia, molti anni in
cui ho toccato con mano e ho visto
con i miei occhi che il Signore Della
Storia e' vivo e operante ancora
oggi, e' il presnte e provvede.
Invito tutti a unirvi a me nella lode:
"Con la mia vita Signore, io
canto la tua Lode"
Sr. Giovanna Giupponi
porto giugno 2007
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Celebrazione
a cura del GRUPPO MISSIONARIO
Serata missionaria
alla Chiesa degli Alpini
Mercoledì 13 giugno si è svolta presso la Chiesa degli Alpini la cena annuale del Gruppo Missionario, proposta quale momento di riflessione e di solidarietà. Numerose sono state le persone che hanno partecipato, condividendo, prima del momento conviviale, preghiere e gesti pensati per ricordare gli
operatori pastorali uccisi nei luoghi di missione. Secondo i dati dell'Agenzia
Fides, nel periodo 2001-2006 hanno perso la vita 152 persone, sia religiosi che laici, impegnate ad assistere malati, poveri ed emarginati in varie parti
del mondo. La lettura della parola di Dio e i canti si sono alternati sul piccolo piazzale della Chiesa degli Alpini a gesti simbolici, che hanno sottolineato il senso e il valore della missionarietà: l'aspersione per ricordare battesimo e risurrezione; l'accensione di un cero a richiamare l'ardore della fede
illuminata dallo Spirito; l'adorazione di una croce composta dai nomi di alcuni operatori pastorali morti, come Cristo, per i loro fratelli; il lancio dalla terrazza di chicchi di frumento, simbolo della vita che morendo dà frutto. Nella
saletta allestita con immagini dei luoghi di missione e con i poster dei due
progetti adottati dal Gruppo missionario per il 2007, già presentati sulle
pagine de “Il porto”, si è poi svolta la cena, organizzata grazie all'apporto
degli Alpini per le bevande, di Gianmario Savardi per il pane, di Formaggi
Paris e della gelateria Mej nonché grazie ad alcuni cittadini di Sarnico che
hanno finanziato l'acquisto dei generi necessari. Alle generose offerte degli
intervenuti si è aggiunta la somma raccolta attraverso tre estrazioni a premi,
condotte durante la cena. Anche in questo caso fondamentale è stato il contributo di alcuni esercenti di Sarnico, che hanno messo a disposizione parte
dei premi: ringraziamo quindi Tamoil fratelli Zucchetti, il Supermercato
Conad, la cartoleria-profumeria Di tutto un po', la gioielleria Giudici, la parrucchiera Giusy e il negozio di fiori Myosotis. La serata ha consentito di
ampliare con 1.248 euro la somma già disponibile per i progetti adottati dal
Gruppo missionario in Zimbabwe e Mozambico. Il Gruppo ringrazia, anche a
nome di suor Giovanna Giupponi e di suor Maria Pedron, tutti coloro che
hanno contribuito e partecipato, in vario modo, alla serata. In autunno proporremo nuove iniziative di riflessione e di solidarietà per sensibilizzare
all'impegno missionario e per completare la raccolta di fondi destinati ai due
progetti. Arrivederci.
porto giugno 2007
26-06-2007
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Opinioni
Territorio
a cura di SANDRO ARCANGELI
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Ricordo di un
Sarnicese purosangue
Angelo Buelli: uomo di poche parole,
dai discorsi asciutti, ma diretti al cuore
Manchi alla tua famiglia. Manchi a me. Sei stato vice-sindaco di Sarnico in anni difficili
(1980-1984) e ripetevi spesso: “Sono un cristiano convinto e agisco carico del patrimonio
culturale della dottrina sociale della Chiesa. Penso che questo ia il tesoro del mio impegno
e la radice del mio agire. Ecco perché la mia scelta politica non è neutra. Sono cristiano: gratuitamente ho ricevuto, gratuitamente do”. Eri un punto di riferimento per me, un maestro di
vita per molti (anche quando insegnavi catechismo all’oratorio insieme a Preneste, Gino,
Bepo e don Rodolfo!). Hai vissuto senza trasgredire gli imperativi della tua rettitudine, dell’onestà verso ste stesso, verso i tuoi cari, verso la società.
Tanta forza, tanta ricerca dell’equilibrio interiore, tanta inesauribile pazienza, ti hanno permesso una grande dignità, un imponente coraggio negli ultimi mesi, quando al malattia terribile ha voluto toglierti alla tua libertà, ai cari, alla comunità.
Hai accettato la malattia (scoperta
quando eravamo felici nel campeggio di Pennes tra un canto e un fiasco di Marzemino!!) con consapevolezza e l’hai affrontata con la serenità che ora respiri nella casa del
Padre.
Ti ho voluto bene… tanto e dopo
tanti anni sento ancora vicino a me la
tua silenziosa presenza.
Nonno Sandro
porto giugno 2007
26-06-2007
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donSALVOLDI
VALENTINO SALVOLDI intervistato da LUCA RE
Visitare i carcerati
Luca. Quest’opera di misericordia corporale richiama la nostra attenzione alla realtà del carcere:
spesso dimenticata, ricordata il più delle volte con un senso di rabbia o di amara e sarcastica soddisfazione, giunge a noi grazie a qualche immagine televisiva che non mette in evidenza il carico
pesante di sofferenza e di dolore che ogni detenuto deve sopportare. Ma questa realtà può anche
essere il luogo dell’incontro con il Cristo: “ Io (Gesù) ero carcerato e siete venuti a trovarmi” (Mt
25,36). Come hai vissuto l’invito a visitare i carcerati?
Valentino. Sempre alle prese con le mille cose da fare, anche con questa "opera" ho fatto ben
poco. Ho comunque aderito subito alla poche occasioni che mi sono state offerte e non si è mai
attenuata la mia attenzione per i carcerati, specialmente nei paesi impoveriti, in cui la situazione è
spesso allucinante. Le violenze, di ogni tipo, sono normali. Anche tra gruppi etnici, con tragiche vendette e rese di conti, che occupano spesso le prime pagine dei giornali. Le attese di giudizio sono
eterne. Le ingiustizie la regola. Spesso ha ragione chi ha i soldi. Se entri nel carcere rischi di uscire peggiore di prima….
Ancora giovane prete visitai il carcere di Lagos, in Nigeria. Rimasi talmente colpito e sconvolto dalle
terribili situazioni alle quali ero stato introdotto da sentirmi male. Tornado in seminario ad Ibadan,
ero talmente angosciato che per alcuni giorni non riuscii ad insegnare. Questo fatto mi fece concludere che , probabilmente Dio non si aspettava da me che diventassi un cappellano delle carceri, né che facessi di questa opera di misericordia il fulcro del mio apostolato. Comunque ho sentito
il bisogno di farmi aiutare da alcuni seminaristi che, almeno una volta al mese si sforzavano di trascorrere la domenica mattina con i carcerati. Facevamo incontri personali, discussioni di gruppo e
poi la messa all’aperto.
Ritieni forse che la chiesa sia
l’unica istituzione che possa
ancora avere la forza di essere
incisiva nell’operare efficacemente in questo campo.
Si, perché ha persone e mezzi
adatti per affrontare il problema
in tutte le sue sfaccettature. Chi
vive in carcere, oltre ad essere
privato della sua libertà fisica, è
anche imprigionato nella sua
sofferenza e sfiducia. Vive con la
consapevolezza che oltre le
sbarre, eccetto i familiari, c’è
una società che lo guarda con
paura e con sospetto.
a Chiesa è l’unica istituzione che
guarda con fiducia al detenuto e
non lo identifica con il suo reato
ma gli restituisce la dignità di
essere umano e di figlio di Dio. Il
suo impegno consiste nel testimoniare l’amore di Dio. Un
amore che, come il padre nella
parabola del figliol prodigo, non è
interessato ai nostri errori, ma
gioisce ogni volta che un suo
figlio ritorna a Lui. Di questo
amore verso i carcerati sono
stato più volte testimone. A
Manaus, in Brasile, ho incontrato
suor Ines, meravigliosa in tutto,
specialmente con i più poveri e i
derelitti. Ha fatto miracoli di
bontà , superando qualunque
ostacolo, per visitare, rincuorare,
liberare i "suoi" carcerati, quelli
che, essendo gli ultimi, non avevano nessuna voce. Se era
necessario, riusciva a parlare
anche con il ministro, con umile
fermezza.
Accanto ad un carcerato spesso
c’è una famiglia che soffre, anche
se in modo diverso. Una sofferenza ancora più silenziosa e meno
evidente che non va sottovalutata.
E’ vero. Tra gli aspetti più importanti riguardanti l’obbligo di
prendersi a cuore i carcerati, c'è
la situazione dei loro parenti.
Credo che essi sperimentino un
senso di colpa verso i congiunti
in carcere. Per loro essi fanno
qualunque sacrificio, rinunciano
al mangiare purché a "lui/lei"
non manchi nulla, anzi abbia il
meglio.
porto giugno 2007
26-06-2007
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Oltre ai sacerdoti, alle suore e ai volontari
anche la figura della guardia riveste un
ruolo molto importante e anche molto difficile nella relazione con il detenuto. Ruolo
che da un lato impone fermezza, rispetto
delle regole e dall’altro anche molta umanità.
Nel mio primo impatto con le carceri non
mi sono incontrato con i reclusi, bensì
con le guardie carcerarie. Era la loro
festa. Il vescovo mi invitò a presiedere
l'Eucaristia. Scelsi quella lettura degli Atti
in cui si racconta come Paolo, in catene,
nel buio della cella, cantava. Quando un
terremoto scosse le mura del carcere,
scardinando le porte e frantumando le
catene, il carceriere si svegliò di soprassalto.Sicuro che i prigionieri erano già
scappati, dato che ne rispondeva personalmente, prese la spada per uccidersi.
"Che fai? Gli grida Paolo. Siamo qui!".
Evidentemente per Paolo la vita di quel
pover'uomo(che poi si convertì con la
famiglia), valeva di più della sua libertà.
Ma dov'è un carcerato che non scappa,
quando può farlo? Non dimentichiamo
che le carceri dell'epoca erano terribili.
Cosa volevo dire quella volta ai secondini? Paolo rompe il cliché del carcerato. Non scappa. Anche voi non vi lasciate imprigionare dal cliché del carceriere. Non è necessaria la
durezza gratuita, il disprezzo, l'oppressione, la violenza verbale o fisica verso i carcerati.
Prima di essere carcerati e carcerieri siamo tutti fratelli, figli dell'unico Padre.
Avevo lanciato una sfida. Non chiedevo di liberare i prigionieri a volte innocenti, spesso
colpevoli oppure in attesa di giudizio.Chiedevo loro di liberarsi del condizionamento del
ruolo che stavano coprendo. Non giochiamo a guardie e ladri. Impariamo ad essere noi
stessi, qualunque sia il ruolo che ci tocca.
Scrive Ignazio Silone: "Nessuno può toglierti la libertà e nessuno può dartela". Parole queste che potremmo rivolgere ad un carcerato?
Penso proprio di si. Non sono le sbarre di una cella di rigore che ti tolgono la libertà. Ti
tolgono solo la possibilità di uscire e di andare dove vuoi. Non puoi fare ciò che ti piacerebbe. Ma la libertà fisica è solo una dimensione della libertà.
Nessuno può piegare la tua volontà. E' vero che può distruggerti fisicamente o anche
psichicamente, piegare la tua resistenza, spezzare la tua volontà, ma fino all'ultimo istante di vita e all'ultimo respiro l'essere umano è libero, se lo vuole. Se si chiude lui stesso
da solo in carcere e butta la chiave, non pianga per il male voluto.
Quest’opera di misericordia potrebbe riferirsi pure a coloro che, liberi dalle catene della
prigione, hanno incarcerato il loro cuore…
Dobbiamo prendere coscienza che, pur scorrazzando in qualunque posto, spesso viviamo coi ceppi di tutte le cose che non ci permettono di essere veramente liberi: viaggiamo incatenati ai nostri vizi, accecati dai pregiudizi, inchiodati ad idee autodistruttive, a
desideri e aspirazioni fallaci, che ci rendono schiavi del denaro, del successo, del piacere. Abbiamo bisogno di persone che, visitandoci, aprano i nostri occhi, ci aiutino a staccarci dalle cose materiali e a cercare quella verità che rende liberi.
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porto giugno 2007
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MUSICA
a cura di CIVIS
SINGIN’ IN THE RAIN
CORO CASTELLO E MELLOW CHOIR
un gemellaggio non solo musicale
Sicuramente molti lettori avranno assistito al famoso film musicale citato nel titolo. “Singin’ in
the rain” (Cantando sotto la pioggia) è stato uno delle 10 migliori pellicole di tutti i tempi e verrà
ricordato anche per la bellissima sequenza nella quale Gene Kelly canta e balla sotto un forte
acquazzone. Ecco, il riuscitissimo gemellaggio fra il Coro Castello di Paratico-Sarnico e il
Mellow Choir Irlandese (Cor Mhagh Ealla), ha avuto questa specificità: ottima musica, allegria
e amicizia bagnate da tanta pioggia. La presenza assidua e costante di piccoli ma ben organizzati acquazzoni che hanno manifestato tutta la loro subdola capacità di creare disagi ha, infatti,
caratterizzato la durata del gemellaggio; quindi, titolo azzeccatissimo. Gli organizzatori per nulla
intimoriti dai nefandi eventi metrologici scatenati chissà da quale malefica divinazione, hanno
saputo tirar fuori dal loro cilindro, nell’inedita veste di animatore, un Gianni Sala strabordante
energia. Imitando Gene Kelly che ballava e cantava in modo straordinario interagendo con una
pioggia battente, Gianni ha saputo adattarsi alle intemperie con destrezza, coordinando in modo
impeccabile gli eventi programmati. La spumeggiante moglie Nicoletta non è stata a meno; la
“Debbie Reynolds” del Poggio Fiorito, nella duplice mansione di interprete e accompagnatrice,
si è immediatamente mostrata a proprio agio coordinando impeccabilmente le 5 intense giornate. Angelo Malfer è stato un po’ come il film: non ha vinto alcun Oscar ma ha avuto diverse nominations. Tutti i coristi comunque sono stati da Oscar. Prestando il loro apporto all’ottima
riuscita del gemellaggio, hanno offerto a tutti l’immagine di un Coro “il Castello” vitale ed affiatato non solo musicalmente. Una sinergia che ha dato ottimi risultati e che ha evidenziato come,
con il contributo di tutti, senza primedonne ma con buon umore, ottimismo, tenacia e amicizia
si riesca a vincere le avversità e a superare, senza isterismi, i normali intoppi che un evento simile inevitabilmente comporta.
Da cronista ho avuto modo di
assistere a quasi tutti gli eventi
da venerdì 1 a martedì 5 giugno
e devo dire che, a parte i disagi
personali, (mia moglie, soprano
nel coro stesso, non ha cucinato
per 5 giorni costringendomi, per
poter mangiare, ad improvvisarmi come chef al barbecue nella
cena finale) ho assistito, a gran
parte degli eventi rimanendo
ammirato dalla simpatia degli
ospiti Irlandesi che ben si è
integrata con la disponibilità
dimostra dai Bergamaschi,
ritenuti a volte un po’ chiusi e
forse diffidenti, ma rispettosi di
chi porta loro rispetto indipendentemente da colore, razza o
credo religioso. La cosa che più
mi ha affascinato è stata la cordialità che all'istante si instaurata fra i due cori conosciutisi a
Vienna 2 anni fa ad un concorso
internazionale. Una simpatia sfociata poi nel gemellaggio che ha
creato fra loro un ulteriore patto
di amicizia e di fraternità.
I gemellaggi sono un'occasione
unica perché, persone di culture
diverse possano conoscersi e
condividere così tradizioni, musiche, interessi, abitudini, cibi e
aspirazioni contribuendo a promuovere quello spirito di comprensione tra i popoli del mondo
oggi di così rilevante importanza.
Arrivati ad Orio nella mattinata di
venerdì, gli ospiti Irlandesi sono
stati ricevuti ufficialmente presso
il Tennis Club Sarnico alla presenza del Sindaco Franco
Dometti. Delusione da parte del
Maestro Carminati per l’assenza
della direttrice del coro Mellow
sostituita da un collega, vanifi-
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cando così gli sforzi dei coristi
che aveva congetturato l’idea di
un ulteriore …gemellaggio della
stessa col loro Kapellmeister.
l'Irlanda è un paese affascinante
che offre straordinarie bellezze
naturali. La sua tradizione culturale celtica è rinomata così come
la cordialità del suo popolo; la
proposta culturale del Coro Il
Castello si è incentrata così sull’arte. Indovinate quindi le visite a
Villa Faccanoni, a S.Pietro in
Lamosa, alla Basilica Olivetana
di Rodengo Saiano ed infine a
Bergamo alta. “Wonderful!“
(Meraviglioso!) è stata l’esclamazione …corale di tutti. Almeno
sulle bellezze artistiche possiamo competere. Tanti wonderful
(e chi lo dubitava) anche nei confronti dei vini locali e della
Franciacorta. La visita guidata
alle cantine Guido Berlucchi
con raffinatissimo buffet offerto
dalla rinomata azienda di
Borgonato, ha entusiasmato
ospiti ed accompagnatori che
non hanno lesinato nelle degustazioni dello splendido vino. Ma
si sa: “in vino veritas” e si ci si
lascia prendere un po’ la mano, i
freni inibitori si rilassano, e quindi con più facilità si possono fare
cose che in situazioni normali,
forse, non si farebbe mai.
Comunque allegria misurata e
soprattutto gioia sincera.
Il Mellow Choir però, non era
venuto solo per divertirsi, mangiare e bere; nel suo soggiorno
italiano erano programmati tre
concerti e il primo a Bergamo
nella Chiesa di S.Bartolomeo
nella serata di sabato 2 giugno.
La concomitanza però con il concerto degli Alpini al Donizetti, a
poche decine di metri di distanza, ha limitato l’affluenza del pubblico che, comunque non ha
fatto mancare il suo apprezzamento. Segnalo il commento di due signore Irlandesi alla vista di
un Alpino, che con un fiasco in una mano e il trombone nell’altra, si incamminava dal Sentierone
verso il Donizetti: “Very extravagant!” (molto …pittoresco). “’Ndo a sunà al Donizèt” fu la
risposta dell’Alpino alle due sbigottite Ledies. Migliore è stata l’affluenza del pubblico per il concerto del pomeriggio successivo nella nostra Chiesina di S.Paolo; il Coro “Mellow” si è esibito
in musiche sacre e brani della tradizione celtica nella lingua ufficiale irlandese “Gaeilge”
(Gaelico). La Corale diretta dal Maestro Carminati si è a sua volta esibita con il collaudato repertorio di polifonia rinascimentale. L’”Ave Verum” di Mozart, un mottetto da lui scritto nel 1791 e
che ha concluso l’esibizione, è stato eseguito congiuntamente dai due cori dopo una sola prova
a conferma della preparazione dei cantori e della capacità della musica di indirizzare quei significati emotivi che le sono propri e che possono essere recepiti da un gran numero di persone
alla stregua di un linguaggio universale. Il terzo e ultimo concerto, tenutosi lunedì 4 giugno presso la Chiesa Vecchia di Predore (oggi Centro Culturale), è stato il più significativo. Con grande
commozione, infatti, l’esibizione canora è stata dedicata a Marco Briola figlio del Dott. Giuseppe
venuto a mancare pochi giorni prima a causa di un incidente stradale. Il Dott. Giuseppe Briaola
prima del concerto, prendendo la parola fra la commozione generale, nel ringraziare i cori per
l’inaspettata dedica riservata al figlio ha, fra le altre cose, sottolineato con grande intensità l’importanza dell’amicizia nei rapporti fra le persone. I brani eseguiti dai due cori hanno ricalcato, come stile, quelli proposti due giorni prima a Sarnico.
È stata però la cena dell’arrivederci presso Stella Maris a suggellare definitivamente un rapporto che, ne siamo certi, avrà una proiezione nel futuro con progetti idonei a riaffermare la volontà di accrescere quei legami e quelle relazioni essenziali a favorire l’amicizia come principio
assoluto su cui tessere una comunanza e una convivenza civile e umana distante dalla minaccia di guerre, razzismo e violenza. Una serata straordinariamente ricca di significati. Ogni componente del Coro ha dato il proprio contributo in termini “gastronomici”: paste fredde, prosciutto, piatti freddi di ogni tipo frutta, dolci, biscotti (fra questi i micidiali “Diabetic Devil” o “Inferno
del diabetico”) e ottimo vino, hanno fatto la comparsa sui tavoloni predisposti all’interno della
struttura dall’organizzazione mentre un temporale di discrete proporzioni scatenava la sua ira
sugli improvvisati ristoratori preoccupati, ma non più di tanto, dagli eventi meteorologici.
Prima dell’inizio, fortunatamente, la pioggia ha concesso una breve tregua ed ha dato modo di
scambiarsi regali e saluti. Si è terminato danzando insieme e cantando; le ballate della tradizione celtica si sono così unite al celebre “Notèr dè bèrghèm”. All’ascolto della bellissima voce di
Marion in “Summer time” qualcuno ha anche cercato ci celare una lacrima fingendo di asciugarsi il sudore dal viso, altri non sono invece riusciti a fingere. L’effetto amicizia aveva preso il
soppravvento. Al congedo, la frase ricorrente nei saluti per tutti è stata: “Ci vediamo a maggio in
Irlanda”. Statene certi, pur di non mancare mi schiererò fra il Preti e il Marchino e fingendomi
corista e canterò anch’io. In playback ovviamente.
Il taglio che volutamente ho dato all’articolo sulle intense giornate del gemellaggio, l’ho indirizzato proprio al concetto espresso nel titolo. L’aspetto musicale, pur importante, per una volta non
è stato il principale. Sono convinto che un’amicizia, spontanea, che vada oltre qualsiasi interesse o debolezza, basata sulla collaborazione, sul rispetto reciproco e che si rafforzi ad
ogni gesto e ad ogni parola, sia uno dei doni più belli che un uomo possa ricevere. Amici
Irlandesi: “Cantare insieme a voi sotto la pioggia” è stato bellissimo. “See You soon”,
“Arrivederci a presto”.
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Comunità
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VITAinFAMIGLIA
a cura di don GIULIANO VOLPI
IL CHIEDERE
SCUSA
Messaggio sms “Buona sera Don Giuliano! Oggi per la prima volta
il mio compagno HA CHIESTO SCUSA A TUTTI ed in particolare
a mio figlio (dodicenne) per aver esagerato con lui ogni qualvolta
riteneva “fuori regola” un suo comportamento a tavola (unico spazio
in cui si ritrovava, talora, tutta la famiglia riunita, assolti gli impegni
professionali di entrambi i genitori). Mi ha molto sorpresa ed, ovviamente, l’ho apprezzato tanto.
Posso considerarlo un buon segno di cambiamento di posizione?
Com’è meglio comportarsi ora per rafforzare questa SVOLTA,
(=cambiamento) se può essere tale? Forse queste mie notizie non
sono sufficienti. Mi dia ugualmente la sua opinione. Grazie 20/05/07 h. 23.45.
NB La signora da quasi un anno s’incontrava con me quando mi
recavo periodicamente nel luogo della residenza dei mie familiari.
Motivo: si stava sfasciando la coppia, perché il marito era convinto
che unico responsabile della educazione dei figli fosse il Padre!
L’autrice del messaggio reagiva come madre perché non poteva
sopportare ingiurie e sentenze inappellabili nei confronti del figlio.
Perciò era giunta alla conclusione di affittare un’altra casa per trasferirsi con i figli. La condizione fu: se è vera la tua intenzione di
amarmi ti invito nella nuova casa ad un’unica condizione “contribuire a creare un ambiente familiare accogliente, dove ciò che viene
ritenuto un errore è considerato come un’occasione per favorire uno
scambio relazionale, tale per cui le lontananze affettive diminuiscono ed aumentano le esperienze di avvertire sempre più vicini i genitori nella loro ferma ma serena vigilanza”.
Il marito vi aderì e, dopo qualche giorno, riuscì a chiedere scusa. Da
ciò il messaggio, perché, in quel periodo, a motivo del trasloco e le
mie rare apparizioni, sarebbe stato difficile una verifica attraverso
un colloquio di approfondimento.
Sms messaggio di riposta “ Il cambiamento, che ti sembrava
quasi impossibile, credo sia frutto delle nuove esperienze che ha
costruito nel suo mondo emotivo elaborando le tue sollecitazioni
dotate da IRREMOVIBILE FERMEZZA nel proporre e difendere i
valori del rispetto di chi può essere ritenuto debole e della
mutua ricerca di ciò che progressivamente si avvicina alla verità
nel vivere insieme, comunicandogli che IN QUELL’EVENTO tu hai
avvertito il suo amore per te e per tutto quello che sei e ti appartiene (Donna sposa, Madre). Aggiungi che hai la speranza che
quest’ALBA di un suo nuovo modo di essere non avrà TRAMONTO
anche perché, per questa tua gioia quotidiana, tu continuerai a
stargli vicino in questo suo CONVINTO MIGLIORARSI.
Anch’io ti seguirò, alimentando la tua speranza con la forza della
preghiera che fiorisce dalla fede del cristiano” 21/05/07 h. 16.00.
Messaggio di risposta “Che gioia poter donare luce!
Consapevole delle mie ombre mi impegno per migliorare. Grazie
delle sue belle parole Don Giuliano. 30/05/07 h. 10.00
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26-06-2007
Comunità
Caritas
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a cura del GRUPPO CARITAS
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L’ASCOLTO
Per Ascoltare l’altro occorre innanzitutto “essere consapevoli del valore di questo atto”, consapevolezza che ci porta ad agirlo con serietà, attenzione e impegno.
Per Ascoltare l’altro occorre “fare spazio dentro di noi” per lasciarci riempire da ciò che l’altro
intende comunicarci; prima di ascoltare l’altro dovremmo aver accantonato le nostre preoccupazioni, i nostri pensieri dominanti (senza per questo negarli) per sentire ciò che l’altro dice, per non
trasmettergli le nostre preoccupazioni, per non lasciarci prendere dalla sindrome dell’anch’io;
ricordarsi sempre che ognuno vive l’esperienza di disagio in modo unico ed irrepetibile.
Per Ascoltare l’altro occorre essere consapevoli che in noi agiscono, anche contro la nostra volontà, degli “stereotipi” che diventano fattori ostacolanti la relazione quando si trasformano in certezze e ci impediscono di cogliere i segnali d differenza, appiattendo le cose che sembrano simili e trasformandole in cose già viste. Una comunicazione efficace con l’altro è apprezzabile solo
se si entra in contatto con le proprie specificità, con quelle caratteristiche che fanno di lui quella
persona e non uno dei tanti. Ricordiamoci poi che non solo in noi ma anche nella persona che si
ha di fronte agiscono degli stereotipi nei nostri confronti, per cui, per ragioni a noi incomprensibili, potremmo non risultargli simpatici.
Per Ascoltare l’altro bisogna anche “saper gestire le proprie ed altrui emozioni”; la difficoltà maggiore è “non sprofondarci dentro” e “non scappare via”. La gestione delle emozioni non è un
ambito di competenza esclusivo dello psicologo.
Per Ascoltare l’altro, occorre aver ben chiaro che quando ci accostiamo a lui, ci accostiamo ad
un mondo complesso, ad un sistema articolato, che non include solo la sua persona, ma anche
il sistema familiare, amicale e professionale nel quale è inserito e col quale il disagio ha interagito più o meno direttamente. La sofferenza non colpisce solo la persona in quanto persona singola e autonoma, ma anche in quanto parte di un sistema familiare, di un sistema sociale e professionale. Questa consapevolezza da parte di chi ascolta consente di cogliere i segnali di preoccupazione che provengono dalla persona e che afferiscomo all’area familiare o professionale.
CENTENARIO
di Confindustria Bergamo
il “Made in Sarnico” sugli scudi
IL CENTRO
RESTERA’ APERTO
FINO AL 28 LUGLIO
RESTERA’ CHIUSO
IL MESE DI AGOSTO
E RIAPRIRA’ 4 SETTEMBRE
Mantenendo gli stessi orari:
martedì 16,00 - 18,30
sabato
9,00 - 11,30
Il numero di telefono è
035 910916
Siamo in via Libertà, 11
(sopra il cinema Junior)
Bergamo. Una kermesse espositiva che ha
presentato il meglio di 676 aziende bergamasche. E’ stato un successo l’Expo-show
voluta da Confindustria Bergamo per
festeggiare il Centenario di fondazione. Si è
trattato di un viaggio per incontrare e conoscere le imprese orobiche ed i loro prodotti
organizzato presso la Fiera di Bergamo dal
7 al 10 giugno scorso. All’interno dei saloni
espositivi spiccava il “Made in Sarnico”, con
in primo piano l’eccellenza dell’industria
nautica locale e nazionale, rappresentata da
Riva, presente con uno storico modello di
Aquarama Special e da Besenzoni, l’azienda di accessori che ha presentato due prodotti innovativi, la passerella “Sprint” e la
poltrona di comando “Sirio”. Va ricordato
che Riva, con l’ingresso del Gruppo Ferretti,
sembra aver ritrovato il vento il poppa. Nel
corso del 2007 lo storico cantiere ha peraltro annunciato nuovi investimenti industriali
a Sarnico, con l’allestimento di due linee
produttive e 40 nuove assunzioni entro il
2008. Prosegue anche il successo di
Besenzoni, l’azienda presieduta dal sarnicese Giovanni Besenzoni, una realtà mondiale
capace di studiare e realizzare prodotti di
prestigio nel settore degli accessori per
imbarcazioni. Luca Cuni
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Evento
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Solidarietà
Una serata
da non dimenticare
E’ stata un trionfo di musica e di pubblico la serata, indetta
sall’ANTO (Associazione Nazionale Trapiantati) che si è svolta al
Cine Junior di Sarnico, sabato 16 giugno u.s.
Come già annunciato il mese scorso nella presentazione, di
scena l’operettina brillante. DONNE, DONNE, ETERNI DEI! , una
“carrellata” di noti e famosi motivi da operette, composte dai
più noti e famosi autori di tale genere musicale nelle prime
decadi del ‘900, magistralmente interpretati da un “cast” di
eccellenti cantanti, attori, ballerini, accompagnati dal m°
Alberto Braghini alle tastiere, dall’orchestrina “La Bella Epoque”
dal Coro “Il Magico Baule”, il tutto sotto la regia attenta e precisa di Marcello Merlini, l’”anima” di questo gruppo, non certo
nuovo a questi successi teatrali.
Attorno ad un ben congegnato e futile canovaccio recitativo,
ben interpretato con ironica agrodolce frivolezza da Michela
Botti e Flavio Uni, si è intrecciata una piacevole e divertita trama
di situazioni, ricca di simpatici espedienti tra il grottesco, il
paradossale ed, a volte, il patetico, che ha permesso di spaziare nelle più svariate espressioni musicali, attraverso ottime e
professionali interpretazioni canore da parte di soprani, tenori,
mezzosoprani, baritoni, basso ed il coro stesso eseguendo tutto
quanto il testo imponeva, che il numeroso pubblico ha molto
gradito ed apprezzato con frequenti e convinti applausi.
Nel generale contesto dello spettacolo, hanno avuto sicuramente la loro importante funzione scenica i magnifici costumi
e vestiti, indossati dalle belle interpreti e dalle flautiste dell’or-
chestrina, sicuramente opera della loro bravissima costumista
Lorenza Beduini.
A nome di tutti noi, contenti di essere stati spettatori di questa
bella rappresentazione teatrale, porgo, ancora, i migliori complimenti a tutti i protagonisti di questa serata, rinnovando i ringraziamenti all’Amministrazione comunale, alla Parrocchia, al
personale del Cine Junior per la loro disponibilità.
E’ doveroso da parte dell’ANTO ringraziare la generosità degli
spettatori, che ha donato all’associazione la somma di 1267
Euro e mi piace chiudere anche questa breve recensione sempre con la stessa frase, che sembra molto emblematica, appropriata e auspicante: “ Una donazione d’organo e un trapianto è
vita, è la bellezza di una rinascita ed il sapore di una vittoria!”.
Giacomo Schivardi
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Comunità
l’Asilo
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All’Asilo si sta bene...
Ritorno al passato
“All'asilo si sta bene
e s'imparan tante cose,
la maestra ci vuol bene
è così che piace a me!”
Sono parole semplici ma proprio per la loro semplicità ci riportano alle prime emozioni, evocano le piccole primitive paure, le insicurezze, le gioie e le tristezze di un momento straordinario
della nostra vita: l’infanzia.
Il ritornello della canzoncina (ma il testo chi se lo ricorda?) richiama alla mente ambienti, persone, compagni, giochi, canti, classi, pranzi... un piccolo mondo oggi profondamente cambiato
proprio perché il mondo stesso dell’educazione è cambiato modificando i princìpi, l’espressione, le linee guida e gli obiettivi che gli erano propri.
Proprio per richiamare alla mente momenti dell’infanzia vissuti in quell’ambiente che tanto
abbiamo amato, molti di noi hanno accettato l'invito a partecipare ad una serata proposta dalla
Direzione della Scuola Materna “P.A. Faccanoni” in collaborazione con l’Amministrazione
Comunale, organizzata venerdì 18 maggio u.s.; una serata particolare, un esperimento celebrativo per rievocare immagini ed episodi, atti a rielaborare indelebili impronte di un passato che
ben si tesse con la storia e la tradizione della nostra cittadina.
Quanto tempo è passato da quando, quasi 150 anni fa, le famiglie povere del paese, con scarsi mezzi propri portavano i loro piccoli, per una semplice custodia, in una casa posta in Piazza
XX settembre condotta da due
donne meravigliose: le sorelle
Bernardina e Lucia Piccinelli.
Alla morte di Bernardina, Lucia
acquistò una casa (l’attuale
palazzo in via Lucia Piccinelli di
fronte all’ex bar Serpe chiamando da Milano due Suore
dell’Istituto di Carità “S.Vincenzo
de Paoli”, aprendo così le porte
a tutti quei bambini che per mancanza di mezzi non potevano
essere accuditi dai genitori.
La struttura venne portata avanti
fino alla fine del 1800 quando
venne costruito il primo Asilo
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l’Asilo
a cura di CIVIS
Comunale posto nell’attuale sagrato della Chiesa (oggi casa Viviani) dove i piccoli ospiti erano
accuditi ancora dalle Rev.me Suore. Il Presidente era il Cav. Michele Ornieri e le sue oblazioni,
mantennero sempre efficiente l’importante istituzione diretta, secondo la memoria storica di
Arcibano Volpi, da Suor Teresa Crippa coadiuvata da cinque religiose, delle quali due destinate
all’Asilo stesso e tre invece alle Scuole Elementari.
La struttura si dimostrò però ben presto insufficiente alle necessità e così, nel 1910, a pochi mesi
dall’insediamento a Sarnico di don Bonassi, per beneficio del Cav. Antonio Faccanoni, del
Comune, della Congregazione di Carità e del Rev. Parroco stesso, si dava inizio alla costruzione del
nuovo Asilo Infantile.
Il resto e storia quasi recente e credo, da tutti conosciuta. Il progetto, affidato all’architetto milanese Giuseppe Sommaruga (1867-1917), amico della famiglia Faccanoni, venne reso immediatamente esecutivo e completato nel giugno del 1912.
È innegabile quindi che “l’Asilo dèle suore” abbia rappresentato per tanti di noi il primo momento
di relazione con il mondo degli grandi, un luogo fondamentale di socializzazione per ogni bambino
destinato a divenire un membro permanente di una società che si rispetti.
La serata, iniziata con un sobrio aperitivo all’aperto, è proseguita con la visita alle strutture dell’asilo nido e della scuola materna.
Nel corso della cena, presenti: la Presidente Ines Boni con la Direttrice Raffaella Baldassari e le
maestre, il Sindaco Franco Dometti con l’Assessore alla Cultura Romy Gusmini ed altri membri della
Giunta e il Prevosto Don Luciano, siamo stai invitati dalla “smaliziata” presentatrice a ricordare con
alcuni aneddoti i nostri tempi passati in asilo.
È stato divertente ascoltare queste testimonianze che, in modo scherzoso, sono state proposte.
Qualcuno, forse emozionato dall’impatto col microfono ha esordito con un improbabile: “All’asilo io
ci sono andato quand’ero molto giovane”. A seguire, un divertente succedersi di flashback su:
merende, giocattoli che facevano la loro apparizione solamente il giorno della fotografia per poi sparire chiusi a chiave nella madia e, infine, dissertazioni sull’abbigliamento delle suore (non riferito
solamente alla tonaca, alla cuffia e a quello che poteva starci sotto), argomento questo comunque
trattato in modo simpatico, del tutto innocente e per nulla canzonatorio.
Solo ricordi di ingenuo e normale desiderio di sapere.
Ai vari tavoli i commensali continuavano a rispolverare le loro
memorie, e così i nomi di Suor
Candida, Suor Pia, Suor
Margherita risultavano i più gettonati, dando così valore alle
affermazioni di coloro, ed io fra
essi, che ritengono importante il
ruolo educativo ed affettivo esercitato, a quei tempi, da queste
indimenticabili persone nella
crescita di intere generazioni.
C’era una filastrocca cantata che
ho imparato allora e che spesso
mi torna in mente. Non so’ se
proveniente dall’asilo e quindi
dalle suore o dai “Bagn dè sul” e
quindi proposta dalla mitica
Nuscia.
Chi ne sa qualcosa di più mi contatti. Faceva più o meno così:
“Asciensö la donna ai mö
amici siàm lerallera
lerallera lerallera,
e chi bi chi bò, chi bò chi bò”
Credo che nemmeno De Gregori
in stato confusionale avrebbe
potuto produrre un testo simile.
E che dire, sempre in tema
goliardico ovviamente, della collezione di mutande che servivano da ricambio, una prassi quotidiana del luogo dovuta, in parte,
anche dalla minestra di verdura
preparata dall’indimenticabile
Giulia Buelli e servita in mensa.
A qualcuno pare ancora di sentirne l’aroma.
Per i lettori a digiuno delle regole, mai scritte, ma comunque
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sempre applicate, è giusto sapere che se
il bisognino si manteneva tra i 200-250
veniva, pur con un benevolo rimprovero,
tollerato costringendo però il “piscione”
ad attendere l’arrivo della mamma alle
ore 16; se però, lo stesso bisognino
diventavo meno “ino” ed arrivava sui
1200-1300, la mutanda era di rigore e
non sempre della misura desiderata.
Storie di uomini e donne, di età diverse,
che rievocando con nostalgico rimpianto
fatti e momenti della propria esperienza
all’asilo, raccontano come lo stesso rivestisse un’importanza basilare per tutto il
paese e come, allo stesso modo, abbia
segnato in tutti i bambini d’allora alcuni
tratti caratteristici e riconoscibilissimi.
Passando nei vari locali, nel salone dove
All’asilo si sta bene
“Addio mamma, papà addio
vado all'Asilo per tutto il dì.
Colletto bianco, cestello al fianco
minestra buona, gioia nel cuor.
Arrivederci a questa sera,
quel che imparo a voi dirò.
Arrivederci a questa sera,
quel che imparo a voi dirò.
All'asilo si sta bene
e s'imparan tante cose,
la maestra ci vuol bene
è così che piace a me!”
Asciensio la donna ai mo amici siam
lerallera lerallera lerallera e chi bi
chi bò chi bò chi bò
hanno giocato generazioni di bimbi, i ricordi diventavano sempre più insistenti e nitidi portandoci quindi a rivivere, inaspettatamente, quei momenti ricchi di gioia e di spensieratezza, in quel luogo che abbiamo tanto amato. Le bellissime vecchie foto tratte dall’archivio storico, hanno notevolmente contribuito a far riaffiorare questi ricordi.
Che altro dire, una serata “deliziosa” che è servita a farci scoprire come la Scuola
Materna, oggi chiamata “Scuola dell’infanzia”, sia una realtà scolastica che sta vivendo un processo di riqualificazione sia di risorse professionali che strutturali con progetti,
che nascono dalle reali esigenze delle famiglie, per potersi porre come essenziale e
importante collegamento per agevolare il passaggio dei bambini verso una prima organizzazione a livello di conoscenze del proprio vissuto.
Un’istituzione che si sta ponendo nuovi obiettivi e fra essi il lavorare per una didattica che
sappia utilizzare le nuove risorse tecnologiche orientate in senso umanistico, proponendo ai bambini un apprendimento, supportato anche da creatività e socializzazione.
Per tutti i presenti alla serata di venerdì 18 maggio e a coloro che hanno frequentato il
nostro “Asilo dèle Suore” dedico la famosa canzoncina completa di testo che son riuscito a scovare e che molti di custodiscono ancora gelosamente in qualche angolo remoto
della loro memoria e del loro cuore.
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Territorio
iPERSONAGGI
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a cura di LUCA CUNI - Fotoservizio SAN MARCO - Villongo
80 anni a Sarnico
per il Corpo Forestale dello Stato
Sarnico. E’ una delle forze di polizia ed è presente nella nostra cittadina da 80 anni. Pur presentandosi come una delle forze meno visibili sul territorio, grazie alla sua efficace presenza rappresenta una garanzia preziosa nel presidio e nella difesa dell’ambiente (montano e non solo) ed una
utile realtà di pronto intervento in caso di emergenza per eventi calamitosi. La stazione di Sarnico,
con sede in un ufficio indipendente, ubicato presso il Palazzo comunale di via Roma, è attualmente composta da tre agenti in servizio: il comandante Agente Scelto Giuseppe Mangano, 35 anni, in
servizio nella nostra cittadina dal 1997 ed i due Agenti Fausta Secondino e Luca Gioiello.
“Il nostro è un territorio interessante”, chiarisce il comandante Mangano, “in quanto si differisce
dalle altre zone per la presenza di aree lacustri e fluviali, tra cui l’area del Parco dell’Oglio. Le attività primarie della stazione sono diverse. Le più importanti riguardano i fenomeni di abusivismo edilizio in vincolo idrogeologico ed ambientale. Quindi l’inquinamento sia atmosferico che delle acque,
i fiumi (Oglio, Guerna, Uria) ed i piccoli corsi dei torrenti minori. Fra le novità, dal 2007 è stata data
indicazione dagli uffici superiori di intensificare i controlli di polizia fluviale, con funzioni preventive
e repressive nel fronteggiare i casi di asportazione abusiva di sabbia, di ghiaia lungo i corsi d’acqua, di captazioni idriche abusive punite dal codice penale. Gli incarichi di nostra competenza si
completano con i compiti di indagine contro l’abusivismo edilizio lungo le fasce di protezione fluviale (va ricordato che l’area di rispetto si estende sino ad una distanza di 10 metri dall’argine) e lungo
le coste lacuali (con le aree di rispetto che arrivano a 300 metri dall’argine). Infine interveniamo per
evitare fenomeni di deviazioni e modifiche dei corsi d’acqua e per colpire gli scarichi di inquinanti
nelle acque”.
I controlli pianificati dalla stazione sono ricorrenti e vengono eseguiti in seguito a ispezioni program-
mate periodicamente oppure su
segnalazioni da parte di istituzioni o privati cittadini. Fra le attività periodiche più conosciute,
spicca naturalmente quella eseguita nei periodi riservati alla
caccia, da settembre a gennaio e
che vede il Corpo Forestale dello
Stato in prima linea per combattere il fenomeno del bracconaggio che, sottolinea Giuseppe
Mangano, “è presente sui nostri
territori con il posizionamento
illegale di lacci per ungulati: cinghiali, caprioli (nelle zone di
Foresto Sparso) e cervi. Animali
questi ultimi, più volte avvistati
nei territori compresi fra Adrara
San Martino e San Rocco alla
sorgente del fiume Guerna”. Fra
gli indicatori positivi di questi
ultimi anni, il comando di Sarnico
segnala una sensibile riduzione
degli incendi boschivi di origine
dolosa. Una tendenza positiva
favorita dall’introduzione della
Legge regionale 353 del 2000,
Legge Quadro a carattere preventivo contro gli incendi boschivi e per cui la Regione Lombardia
emana una delibera che fissa un
determinato periodo di grave
pericolosità per gli incendi, con il
divieto di accendere fuochi ad
una distanza non inferiore di
100 metri dal bosco la cui violazione è punita con sanzione
amministrativa o nell’evenienza
procedendo penalmente.
L’attività degli agenti di Sarnico
guarda anche al futuro: è infatti
decollata da anni una strategica
attività di formazione nelle scuole del Basso Sebino. “Si tratta di
progetti”, prosegue il comandante Mangano, “che prevedono
escursioni e relazioni alle scolaresche sulle nostre attività, evidenziando alle nuove generazioni
la necessità e l’urgenza di una
costante sensibilità e rispetto per
la natura e l’ambiente che ci circonda”. Il territorio boschivo, del
Basso Sebino e dell’area del
Parco Nord dell’Oglio, è contrad-
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distinto dalla presenza di boschi cedui:
castagno, carpino, roverella. La particolarità è rappresentata dal Taxodium
Districum, (detto anche albero zattera)
presente tra Predore e Tavernola, lungo la
strada provinciale che costeggia il lago. Si
tratta di conifere di origini nordamericane
che rispetto alle altre, presentano la particolarità che perdono le foglie. Da segna-
lare la “Pecceta” di Vigolo (bosco di abeti rossi) colpita da un insetto parassita denominato “bostrico”, probabilmente sviluppatosi a causa dell’estate calda e siccitosa del
2003, responsabile di colpire fatalmente la linfa della pianta causandone una lenta essiccazione che porta successivamente alla morte delle piante stesse. Sul bosco è in corso
un intervento di taglio degli alberi colpiti maggiormente dal parassita. Il piano di taglio
della “Peccata”, è a cura della Comunità Montana, del Comune di Vigolo e di cui il controllo spetta al Corpo forestale. La ditta specializzata provvede alla sostituzione delle piante danneggiate con abeti rossi o con altre specie.
Sarnico La Forestale controlla 13 comuni.
4130 gli ettari boscati, con avvistamenti di cervi e caprioli
Attiva anche con compiti di polizia giudiziaria di pubblica sicurezza, la stazione di
Sarnico è responsabile di un ampio territorio che occupa 13 comuni: Adrara SM.,
Adrara SR., Castelli Calepio, Credaro,
Gandosso, Foresto Sparso, Parzanica,
Predore, Sarnico, Tavernola, Viadanica,
Vigolo, Villongo. La superficie complessiva del territorio è di oltre 11 mila ettari,
dei quali oltre 5700 sono soggetti a vincolo idrogeologico, cioè sono terreni sui
quali si possono effettuare interventi soltanto dopo particolari autorizzazioni da
ricondurre alla Legge Regionale 27/04, mentre 4130 ettari sono di superficie boscata
(fonte Istat del 2001).
Il Corpo Forestale dello Stato, istituito nel 1822 dal re di Sardigna Carlo Felice di Savoia,
svolge compiti di tutela ambientale e paesaggistica. A capo del Corpo Forestale c’è
l’Ispettorato Generale con sede nella capitale. La presenza sul territorio nazionale prevede la presenza di Comandi regionali, comandi provinciali e comandi di stazione (oltre
mille). Nel 1981, con una legge apposita, il Corpo è stato inserito tra le Forze di Polizia,
con compiti anche di protezione civile in caso di terremoti e calamità naturali e dal 1986
anche di difesa delle aree naturali (130 le aree protette per una superficie totale superiore ai 100 mila ettari, tra le quali spicca in parco del Gran Paradiso). Fra le attività più
conosciute figura il servizio Antincendio boschivo, con interventi per via terrestre e via
aerea e le preziose competenze nell’attività di monitoraggio e previsione della neve e
delle valanghe, nonché di vigilanza e primo soccorso sulle piste da sci e in montagna.
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Cultura
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a cura di GIACOMO SCHIVARDI
ANZIANO...
usa bene i tuoi farmaci
Inizio estate, in farmacia:”Dottore, per piacere, mi può scrivere sulle scatole (cinque farmaci diversi) quando devo prendere queste medicine, perché i miei familiari sono partiti per le vacanze ed erano loro quelli che mi indicavano tutto questo. Sa, io mi trovo in difficoltà, un po’ per problemi di memoria, che mi
fanno dimenticare gli orari ed è un po’ anche per ragioni di vista, che va lentamente calando”.
Una richiesta frequentissima da parte di anziani, soprattutto, in tali circostanze, che per loro rappresentano un periodo, quasi sempre o comunque in tanti casi, un po’ tribulato di solitudine, per non dire di
quasi abbandono, proprio per la giustificata assenza dei loro abituali conviventi o anche solo vicini di
casa, partiti per il loro periodo di sospirate e meritate ferie. Ed è proprio questa mancanza di continua
attenzione, che può rappresentare, tra le tante, motivo di preoccupazione.
Sono queste semplici e reali situazioni, che mi hanno, in maggior misura, incentivato a entrare in questa
tematica, con il proporre problemi di varia natura, correlati alla vita ed alla salute delle persone anziane,
che stanno diventando un fatto sociale di notevole rilevanza e che si presentano sempre più complessi,
diversificati e numerosi, in considerazione del fatto che in questi ultimi 25-30 anni gli anziani rappresentano, da provanti stime, quasi il 25% della popolazione e questa percentuale è destinata sicuramente ad
aumentare negli anni futuri.
LE VARIE MOTIVAZIONI
Quindi è di attualità l’argomento proposto in queste pagine.
Molto si è scritto in questi ultimi anni sull’uso ed abuso dei farmaci e sui rischi che quest’ultima prassi
comporta, riportando osservazioni ed indagini condotte in vari paesi. Raramente però si è prospettata
l’eventualità che trascuratezza, scarsa cultura o timori immotivati possono indurre ad assumere troppo
pochi farmaci, anche quando potrebbero portare a risultati positivi sul piano clinico e della qualità della vita.
I farmaci per l’anziano, però, rappresentano una problematica centrale molto delicata nella terapia contemporanea, perché molte polemiche, molte discussioni stanno intorno a questo argomento. La salute
dell’anziano è sempre in equilibrio precario e perciò ha bisogno di interventi farmacologici e non, praticati con molta attenzione da persone esperte ed addestrate.
E’ sempre un impegno complesso;
non è mai facile consigliare o somministrare ad un anziano una medicina, perché vi sono enormi differenze individuali, proprio sul piano strettamente biologico; vi è bisogno di
una osservazione attenta delle sue
condizioni fisiche e psichiche.
Nessun automatismo e faciloneria,
ma grande attenzione da parte del
paziente alla sua storia farmacologica, per sapere dire al proprio medico curante quante e quali malattie
ha fatto nella sua vita, quanti farmaci di una certa importanza ha preso
in passato e che reazioni ha subito
in seguito a somministrazioni di
lunga durata, per poter capire l’effetto terapeutico o eventuali effetti
collaterali prodotti da farmaci, che
andrebbero ulteriormente somministrati.
I farmaci assunti con faciloneria
fanno male a tutti, al bambino, al
giovane, all’adulto ed all’anziano,
perciò importantissimo che siano
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considerate bene modalità e dosi.
Ho insistito su questi concetti per cercare di sradicare una cattiva abitudine, praticata da parecchie persone, di usare, senza alcuna prescrizione medica, farmaci per il semplice fatto che sono giovati
all’amico, al conoscente o al parente.
Non esiste errore peggiore.
I FARMACI
Il farmaco per l’anziano segnifica “prevenzione, cura del sintomo,
terapia della malattia, ausilio alla riabilitazione”. Tanto per intenderci,
per esempio: i vaccini rappresentano la prevenzione, i rimedi contro il
dolore sono farmaci sintomatici, gli antibiotici sono farmaci curativi e
i farmaci naturali possono essere di ausilio alla riabilitazione
E’ merito delle medicine l’allungamento della vita? La farmacologia,
cioè la scienza che studia i farmaci, in questo ultimo mezzo secolo ha
fatto grandi progressi; la scoperta di varie sostanze in alcune malattie
si sono dimostrate di grande efficacia.
Ricerche innovative sono sempre in movimento; vi sono farmaci in
continua evoluzione, molecole di sostanze che modificate possono
risultare più efficaci e meno tossiche. L’Italia in questo campo ha
espresso grandi ricercatori, anche se l’apporto pubblico, purtroppo, si
è fatto sempre molto desiderare, con conseguenze negative di “fuga”
di esperti verso quei paesi, che offrono migliori strutture e maggiore
assistenza.
Le scoperte possono nascere per caso, ma il più delle volte sono frutto di studi portati avanti da “equipes” di ricercatori nei laboratori quasi
sempre delle industrie farmaceutiche. Importantissime sono le ricerche su sostanze naturali, che possono diventare farmaci di largo
impiego nelle patologie dell’anziano, perché si tratta quasi sempre di
farmaci con bassissima tossicità e grande efficacia, farmaci che si
adeguano all’individuo, senza alterare l’andamento biologico naturale; terapie perciò adatte per essere impiegate per lungo tempo.
Ad un quadro di espansione di malattie, soprattutto nei paesi ad alto
sviluppo, vi è un contrapposto aumento del consumo dei farmaci.
Si pensi ad un individuo in cui si scoprano due o tre malattie insieme,
non è affatto scorretto che siano assunte più medicine nelle dovute
maniere e con certe determinate precauzioni, senza però cercare di
mai interferire in quell’equilibrio, seppure instabile, pena l’aggravamento anche rapido della malattia.
Uno degli aspetti fondamentali da tenere presente nella somministrazione di un farmaco è il luogo dove questo svolge la sua azione;
indubbiamente l’utilizzo è diverso da quello di una persona giovane,
perché in genere lo stomaco dell’anziano ha una minore circolazione
sanguigna, vi è una diminuzione del metabolismo del fegato, un rallentamento della funzione renale.
Un questi casi, comunque, non è giusto assumere farmaci a dosi più
basse della media, anche se legate al peso corporeo, alle malattie
pregresse, a stress e ad accidenti di ogni genere occorsi lungo la vita.
GLI EFFETTI COLLATERALI
Nel nostro itinerario del farmaco vi è lo studio degli effetti collaterali
indesiderati specifici dell’anziano, che danneggiano la sua autonomia
e la sua personalità, che possono creare disorientamento, la perdita
di memoria, le cadute, l’incontinenza.
Un esempio: un farmaco assunto per dormire può rappresentare un
grosso rischio per l’anziano che si alza di notte, perché può trovarsi
disorientato e, conseguentemente, facile preda di inciampi o e di ruzzoloni con gravi conseguenze per lui, i familiari e, conseguentemente,
per la collettività.
Altro esempio eclatante: un effetto indesiderato, provocato da un farmaco,può essere la perdita della memoria; però in quasi tutti questi
casi basta la sospensione del farmaco, perché ci sia un ritorno alla
normalità.
Una signora di 77 anni, dopo un viaggio per recarsi in villeggiatura,
viene ricoverata in ospedale in preda a stato confusionale, disorientamento e perdita di memoria; le indagini mediche e di laboratorio non
riscontrano alcuna anomalia e dopo due giorni viene dimessa.
Trascorsi quindici giorni di benessere nel luogo di villeggiatura, durante il viaggio di ritorno si ripresentano gli stessi sintomi del viaggio di
andata e viene nuovamente ricoverata e quasi subito dimessa. Si scopre che aveva assunto un medicinale per il mal d’auto.
Il caso descritto ci richiama soprattutto al fatto, quanto sia importante non tralasciare mai nulla di dire al medico al fine di poter dare una
risposta significativa al disturbo accusato.
Con queste osservazioni e questa casistica, non si vuole impensierire
o, peggio impaurire alcuno, ma purtroppo sono episodi reali che si
possono verificare ed è bene che si sappiano per tenerne debito
conto.
Gli anziani, ed in genere tutte le persone adulte, specialmente quelle
colpite da malattie croniche che non finiscono mai, che ingenerano
perplessità, incertezze, che provocano dolori, ansie e privazioni, vanno
assistite ed aiutate, senza timore di interferire con il medico, ma, al
limite, insieme ai familiari rompere quell’idea di solitudine, di isolamento, di disinteresse, pensando che l’anziano è sempre desideroso
di aiuto, di comprensione, di attenzione.
ALCUNI PRATICI CONSIGLI
- prendere una medicina solo se si ha una effettiva necessità e solo
su consiglio medico;
- se si riscontrano degli effetti collaterali ricordarsi di prenderne nota
e riferirli immediatamente al medico curante;
- ricordare sempre al proprio medico quale terapia si sta seguendo;
- se si viene visitati da diversi specialisti è bene mostrare la scatola
delle diverse medicine, che si stanno assumendo;
- informarsi sui farmaci che si stanno assumendo e, per qualsiasi
dubbio, non esitare a rivolgersi al proprio medico curante o al proprio farmacista;
- seguire le istruzioni del medico ed essere sicuri di aver capito bene
come prendere le medicine: con quale modalità, frequenza ed orario;
- prendere le compresse o le pillole con molta acqua per favorire l’in
gestione;
- finita la terapia riferire al medico gli eventuali miglioramenti o se
non ci sono stati gli effetti sperati.
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a cura di don
GIANNI BELLINI
Il museo d’arte sacra
Già nell’ottobre 2002 trattai questo argomento sul “PORTO” e lo riproposi quando
l’Editrice S..Paolo, tramite «Famiglia Cristiana» pubblicò e distribuì la collana di volumetti intitolata: «MUSEI D’ARTE SACRA PARROCCHIALI E DIOCESANI» allo scopo di
divulgare il «GENIUS LOCI» sparso in tutta la penisola italiana.
Suggerii all’autorità nostra religiosa personificata nel Parroco l’erezione di un MUSEO
ecclesiastico sarnicese sull’esempio di Gandino, Zogno, Alzano Lombardo, Zanica,
Rossino ed ora perfino a Gromo S. Giacomo.
Sembra siano maturati i tempi nei quali il Tesoro della Chiesa diventerà fruizione pubblica. Qualcosa sta muovendosi! Il motivo del nuovo ente religioso-culturale è triplice:
1 – Tirar fuori dall’oblio ciò che da oltre trent’anni sta rinchiuso. Si tratta di arredi, di
paramenti, di suppellettili e forse di libri liturgici (se ancora godono discreta salute)
bisognosi di luce di aria e di respiro.
2 – Mostrare, conoscere, studiare, ciò che di
prezioso sta entro e fuori la sacristia. Il cospicuo patrimonio di S. Martino sottintende oltre
all’ARTE. Storia, tradizioni e festività in Sarnico.
3 – Ed infine: ordinare ed esporre in continuità tutto il ben di Dio della fabbriceria.
Non potremo arrivare alla parità con oltre istituzioni museali assai più ricche ma, non saremo ammeno, se, con un certo orgoglio,
mostreremo alla popolazione quanto di bello,
di caro, di prezioso hanno raccolto i nostri
Padri nel giro di tre secoli; oltretutto una testimonianza doverosa della loro fede e dei loro
sacrifici!
Il luogo destinato a MUSEO è la casa del curato cioè l’edificio sottostante il campanile…
locale che sta in diretta comunicazione con
l’interno della Chiesa. Non è molto vasto ma
sufficiente ad esporre gli articoli più importanti meritevoli di visite e adatti alla catechesi.
Ogni apparecchiatura di grido crea guai.
Ma alcuni inconvenienti bisognerà pur superarli! Col consenso di tutti, con l’aiuto dei
volontari, con la generosità (si spera) degli
sponsor… si arriverà al quidem!
Il guaio maggiore a mio avviso, ora che ci sta
l’ambiente, sarà causato dall’acquisto dei
mobili adatti alla ostensione delle vesti sacre,
dai vasi liturgici, dalle suppellettili festive oltre
ché dei paramenti mortuari e processionali.
La nostra Chiesa presbiterale già da anni
dichiarata «monumento nazionale» merita di
essere visitata da studiosi e critici d’arte per la
imponente architettura, per la sfarzosità
barocca, per l’arredo inamovibile.
Se accanto ad essa sorgerà un museo (minore senz’altro, ma sempre museo) Sarnico si
arricchirà di un altro tassello d’oro incastonato
(ad opera compiuta) nel tessuto civico-religioso.. della cittadina, motivo di orgoglio, di nobiltà e di ulteriore richiamo turistico!
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PRO LOCO
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l’ESTATE ’07
ESTATE A SARNICO
LUGLIO 2007
Amm. Comunale
Pro-Loco
Associazioni di Sarnico
Domenica 1
Lungolago - ore 08.00/12.00
FONDALI PULITI
Cons. Gest. Assoc. Laghi Iseo
Endine E Moro
Az. Agr. La Rocchetta
ore 17.00 - Concerto
“IMMAGINANDO IN MUSICA”
Un viaggio tra i brani musicali
celebri del “Grande Schermo”
Rassegna
“Settimane Musicali Valcalepio”
Circolo La Famiglia
Bocciofila Tagliabue
GARA DI BOCCE
Trofeo “Coop. Il Battello”
IL BUSKER FESTIVAL,
SHOW PIU’ ATTESO DELL’ESTATE. START IL 26 LUGLIO
Sarnico. Spazio al Festival degli Artisti di Strada. Sarnico e Paratico sono al lavoro da settimana per
organizzare la prestigiosa maratona in programma dal 26 al 29 luglio prossimo. Attesi oltre 25 mila
visitatori per una kermesse di richiamo nazionale che metterà in scena 150 spettacoli con 35 compagnie provenienti da tutto il mondo. Le esibizioni si terranno nelle storiche vie in sampietrini della
Contrada di Sarnico e nelle zone a lago, sia di Sarnico che di Paratico. Per orientarsi nelle scelte,
sarà realizzata una apposita cartina dove saranno indicati giorni, luoghi delle rappresentazioni (una
quindicina le location), orari, artisti e performance degli spettacoli. Fra le novità rispetto all’edizione
2006, spicca la presenza del gruppo artistico “Piccola Scuola di Circo”, vincitore di “Cantieri di
Strada 2007”, premio Nazionale per la produzione di spettacoli di strada, organizzato dalla
Federazione Nazionale Arte di Strada; un progetto teatrale e musicale che vuol favorire, attraverso
la programmazione in svariati festival, le nuove produzioni di spettacolo del settore. Il via giovedì 26
luglio con le acrobazie straordinarie della compagnia africana di circo acrobatico “Afro Jambo
Jeegs”, già protagonisti di uno straordinario spettacolo nell’edizione 2006. Luca Cuni
dal 2 al 28
Oratorio - C.R.E. estivo
Amministrazione Comunale
dal 2 al 7
Circolo La Famiglia
ore 20.30 - Bocciofila Tagliabue
TORNEO DI BOCCE Trofeo
Memorial “Galizzi Giuseppe”
dal 3 al 09
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA “L’ego di Astego”
Astori Diego
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Sabato 7
Lungolago Garibaldi e
P.zza Umberto I° - ore 21.30
PASSEGGIANDO
SOTTO LE STELLE...
TRA LE NOTE MUSICALI
con i gruppi musicali
Tanner
la musica country dei saloons
Luca Maciacchini storie e canzoni dalla
tradizione popolare lombarda al cabaret
milanese
Sabato 14
Villa Faccanoni - ore 21.15
MAURO PAGANI in concerto
uno dei fondatori del mitico gruppo P.F.M.
La trasposizione dal vivo del percorso musicale dell’artista dagli anni ’70 ad oggi
Lungolago Garibaldi - ore 22.00
Intrattenimento musicale con le band
“21 Grammi” e “Bitta Band”
Domenica 15
Villa Faccanoni - ore 21.15
GEGE’ TELESFORO & I Groovinators
un artista nato con Renzo Arbore
Un live–set che spazia dal be-bop al funky
con elementi jazzistici e improvvisativi; un
concerto che unisce musica e virtuosismo
con il più puro divertimento.
dal 17 al 23
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA di pittura “Natura e Colore”
di Bonacina Adelio
Mercoledì 18
Arena di Verona “La Boheme”
Pullman + biglietto grad. non numerata
Cyberfolk cover Van De Sfroos
dal 10 al 16
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA di pittura di Brevi Lorenzo
Sabato 21
Lungolago Garibaldi - Parrocchia, Assoc.
Marinai, Pro-Loco
Ore 22.00
PROCESSIONE
DI BARCHE ILLUMINATE
Ore 23.00
SPETTACOLO PIROTECNICO
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PRO LOCO
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l’ESTATE ’07
Domenica 22
P.zza Besenzoni - ore 21.00
TEATRO ACCADEMICO STATALE DELLE
MARIONETTE DI MOSCA OBRAZTSOV
in tournée in Italia
presenta "Concerto Straordinario"
di Serguej Obraztsov, marionettista insuperato e grande alfiere del teatro di figura russo nel mondo
Dal suo repertorio una divertentissima
sarabanda dei suoi numeri d’alta scuola:
humour, fantasia, danza, canto, acrobazia
in uno spettacolo magico e affascinante
che incanterà grandi e bambini.
Lunedì 23
P.zza Residenze sul Porto - ore 21.00 Amm. Com.le/YSE
La COLUMBUS ORCHESTRA
Presenta “Melodie al chiaro di luna”
dirige M° Franco Pirondini
direttore artistico: M° Gabriele Ribetti
con la partecipazione della Scuola
di Danza Enjoy Dance di Cristina Zatti
in memoria di Cristina Bresciani
dal 24 lug al 6 ago
Torretta Civica - Via Buelli
MOSTRA
Acquarelli, Dipinti e Sculture
di Adele Sartori
Gio 26/ Ven 27/ Sab 28/ Dom 29
Sarnico: Piazze
Lungolago e Centro Storico
Paratico: Lungolago
SARNICO BUSKER FESTIVAL
Il Festival degli artisti di strada
VI ASPETTANO....in soli quattro giorni...15 postazioni... più di 30 compagnie
e circa 150 spettacoli con teatro comico,
acrobazie aeree, clwonerie, mimo, danza,
teatro di burattini, giocoleria comica,
fachirismo, street band e tanto altro.
Giovedì 26 torna a grande richiesta il
gruppo africano AFRO JAMBO JEEGS e le
loro acrobazie
Sabato e Domenica non perdetevi
“LA CITTADELLA DEL BUSKER”
con il Gruppo Arti e Mestieri di Villongo
All’ARENA DI VERONA in pullman - Stagione lirica 2007
- Mercoledì 18 luglio - “La Boheme” di Giacomo Puccini
- Mercoledì 8 agosto - Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini
- Mercoledì 22 agosto - “Nabucco” di Giuseppe Verdi
- Martedì 28 agosto - “Aida” di Giuseppe Verdi
Partenza dal Municipio alle ore 17.00 (min 30 pax)
Quota € 37,00 - Pullman + biglietto in gradinata non numerata
Prenotazioni c/o Ufficio IAT - Via Lantieri, 6
Tel. 035.910900
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I soci della Pro-Loco
in gita a Roma
salutano calorosamente tutti i lettori de “Il Porto”
INFORMATIVA DELLA PRO-LOCO SARNICO
Il 31 dicembre 2007 scadrà il mandato del Consiglio di Amministrazione della Pro-Loco Sarnico.
In autunno verrà convocata l’Assemblea Soci per l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione .
SI RICORDA che potranno votare tutti i soci che avranno rinnovato la tessera 2007 entro il 31 LUGLIO prossimo.
Sono solo € 5,00 a sostegno delle iniziative aperte a tutti e ad ingresso libero che come,
sempre animano, l’Estate di Sarnico.
Passate dall’ufficio e venite a trovarci!!!
A DICEMBRE ritorna la PISTA DI PATTINAGGIO SU GHIACCIO
porto giugno 2007
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Associazioni
AtleticaSarnico
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Maratona del Guglielmo
Domenica 10 giugno si è svolta la 16ª Maratona del Guglielmo, corsa nazionale in montagna di KM
30,400, una corsa molto dura e affascinante. Faticosa, difficile come tutte le avventure.
Ai nastri di partenza a Provaglio d’Iseo, oltre a me c’erano i fidi compagni d’avventura: Achille e Luciano
Bonassi. Quest’ultimo pluri esperto di questa corsa; era alla sua dodicesima partecipazione.
Alle ore 7,00 la partenza con 280 partecipanti. Ci si scalda subito i muscoli giusto per sbuffare sulla sgroppata che porta rapidamente da Provaglio alla Madonna del Corno e a MT. 673 del Cognolo ( siamo al 4°
KM). Da qui inizia la lunga traversata ,abbastanza agevole, con perenne vista sul lago, che inizia col Mafa,
il Marus, prosegue verso il Bocass e scende sotto i 500 MT a Santa Teresa sopra Iseo ( siamo all’8° KM).
Qui il percorso passa poco distante dalla preclusa chiesetta di San Martino e superata la località Invino
imbocca il bel sentiero che, passando dalla località Parlo, si immerge in boschi di castagni e abbassandosi si congiunge alla strada che porta fino al Nistisino ( siamo al KM 13.50 ) e le gambe cominciano ad
avvertire qualche dolorino. Superate le case di questa località , si passa ai piedi del giogo di Santa Maria
e si prosegue verso Dazze. Il tratto è in falsopiano, sul sentiero che si fa strada appena prima della trattoria Pastina ( siamo al KM 18 ) MT.813 , sotto i contrafforti di Punta Almana. Veloce corsa fino ad incrociare la mulattiera selciata che sale da Portole, frazione di Sale Marasino ,e che percorrendo la Forcella
di Sale , porta fino in Croce di Marone. Questo è stato uno dei tratti più duri della corsa. Le forche caudine della Forcella di Sale sono leggendarie. È una strada che non ti molla mai e che rampa implacabile
con salite che finiscono su altre salite , fino all’apparizione miracolosa della Madonnina che benedice
l’uscita sulla spianata ( siamo al KM 20 MT. 1108 ). Il cuore è quasi in gola ma si prosegue, bisogna arrivare in vetta. Finalmente la strada diventa più dolce e si respira un po’; siamo arrivati alla Croce di Marone
( siamo al KM 23,400 ), ma da ora inizia il balzo finale verso il” Golem“. Sono 800 MT di dislivello che si
percorrono abbastanza in fretta nei prossimi due faticosi tratti: 300 MT in altezza e si arriva alla Malpensata
da dove ci si arrampica fino alla prima malga del Guglielmo. Le gambe rispondono ancora abbastanza
bene . Dai 1600 MT della malga si prosegue lungo la strada e si raggiunge la malga del Guglielmo di
sopra con il “ Rifugio Almici “ ben in vista, percorrendo un tratto durissimo che la tradizione ha battezzato
“ muro del pianto “ proprio perché dopo aver percorso ormai 30 KM si corre su una pendenza pazzesca.
Qui trovo parecchi partecipanti con problemi di crampi; meno male che le mie gambe sono stanche ma
non doloranti. Con l’arrivo oramai prossimo, manca 1 KM ,mi dirigo verso la fine della corsa posta al
Santissimo Redentore avvolto dalla nebbia da un’aria pungente. Mancano 200 MT poi 100 MT… Meno
male sono arrivato!! Il mio cronometro si ferma in 4 ore 18 minuti ,quello di Luciano Bonassi 4 ore 2 minuti, quello di Achille 5 ore 15 minuti. Ci si cambia velocemente nelle tende appositamente messe in vetta
dall’organizzazione, ci si disseta, ci mangiamo un bel pane e salame e poi via di nuovo rigorosamente a
piedi ;dobbiamo raggiungere ZONE , 14 Km di discesa ripida dove troviamo i pulmini dell’organizzazione che ci trasportano a Provaglio a prendere le nostre autovetture. È stata proprio una bella corsa, una
fantastica giornata e questa notte penso proprio di dormire profondamente.
SACELLA S.
Una foto storica
dei fratellini
Giuseppe e Maria Belometti
il giorno della loro Cresina, 1930
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Associazioni CERCASI VOLONTARI SERVIZIO CIVILE
Avis
Autoambulanza
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Associazioni
a cura di BELUSSI ARTEMISIO
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Borse di studio a favore degli studenti
Premiazioni all’Istituto Serafino Riva
In considerazione del successo ottenuto nella scorsa edizione, anche quest’anno l’AVIS di Sarnico ha
proposto un concorso, con assegnazione di borse di studio, avente per tema “Il sangue non ha colore”, con evidente riferimento al mondo extracomunitario che gradualmente si sta affacciando alla
donazione di sangue.
L’invito al concorso, rivolto a tutte le scuole Superiori e Primarie della zona, è stato raccolto da alcune classi dell’Istituto Superiore “Serafino Riva” di Sarnico e da tutte le classi quinte delle Scuole
Primarie di Villongo, Foresto, Adrara S.Martino, Gandosso e Viadanica che hanno aderito con entusiasmo proponendo dei lavori molto apprezzati (temi, poesie, disegni, cartelloni e DVD).
Complessivamente hanno partecipato circa 300 studenti e le borse di studio, alla memoria del
Dr.Serafino Tambuscio (già presidente Avis e Sindaco di Sarnico), hanno premiato n. 30 lavori scelti da
un’apposita commissione per un totale di ? 10.000 (diecimila).
Metà della somma è stata assegnata ai seguenti studenti del ”Serafino Riva”: Rolfi Alessandra, Rota
Cristina, Foresti Giovanni, Aldofredi Laura, Benigna Marco, Oldrati Nicola, Cristinelli Marco, Agnellini
Paolo, Foresti Mariella, Corna Marco, Bellini Tiziana, Pantano G.Luca, Latini Giorgio, Testa Fabio,
Condoul Sokna, Meni Jennifer, Fenaroli Elia e Chiodini Daniele. L’altra metà ha premiato i lavori collettivi delle scuole Primarie sopra richiamate oltre ai seguenti alunni delle classi quinte di Villongo:
Brignoli Elia, Tengattini Maddalena, Cinefra Martina, Anna e Valeria, Catania Lorenzo, Dossi Greta,
Vicini Valentina, Valtulini Claudio, Rossi Vanessa, Vicini Alice, Kaur Manpreet, Vathiana Alla, Dessi
Stephan.
I premi sono stati consegnati a fine maggio in concomitanza con i festeggiamenti di fine anno delle
rispettive scuole, alla presenza dei
genitori e delle autorità scolastiche
e civili.
Vogliamo qui ringraziare i numerosi
sponsor che hanno reso possibile la
realizzazione di questo progetto ed
in particolare la BANCA BCC
BASSO SEBINO di Sarnico e la BAI
BANCA DELL’ARTIGIANATO E DELL’INDUSTRIA di Paratico.
Considerata l’ottima partecipazione, l’Avis si augura che un numero
sempre maggiore di giovani
si avvicini alla donazione di sangue
che è un grande atto d’amore, non
costa nulla e contribuisce a salvare
tanta gente.
N.B. Per diventare donatore basta
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Studenti premiati al “Serafino Riva” con il vicesindaco Romy Gusmini
e la sigra Tambuscio
Alcuni premiati delle classi quinte di Villongo. A destra il presidente AVIS
Falconi e a sinistra il neo-eletto sindaco di Villongo Lorena Boni
essere in buona salute, aver compiuto 18 anni ed un peso corporeo
superiore a 50 Kg; ci si può presentare presso la Sede AVIS (sotto il
reparto di radiologia dell’Ospedale) tutti i venerdì mattina, a digiuno,
dalle ore 9.00 alle 10.00 oltre alle domeniche già programmate (16
settembre e 16 dicembre).
Ed ora la parola ai vincitori dei singoli premi:
Per questa iniziativa abbiamo ricevuto tanti ringraziamenti e qui
vogliamo pubblicare uno stralcio della lettera inviataci dall’insegnante e dagli alunni della classe V^ C -scuola primaria- di
Villongo:
Carissimi amici Avis, il giorno delle premiazioni eravamo così commossi da non riuscire neppure a pronunciare a voce alta la parola
“grazie”. Lo facciamo ora: grazie di cuore! Grazie a Voi non dimenticheremo mai questa bellissima esperienza che ci ha fatto capire il
valore del sangue, delle donazioni e soprattutto quello della solidarietà, sì perché “il sangue non ha colore”!!
Ricorderemo sempre con piacere anche il giorno delle premiazioni,
nessuno di noi sapeva quale fosse il premio ma tutti eravamo ottimisti e sicuri di vincere qualcosa.
Quando avete iniziato a chiamare le classi una per una abbiamo
creduto che le premiazioni partissero da quelle migliori poi però, con
grande stupore, abbiamo capito che era l’ultima la migliore, cioè
proprio la nostra. Con il premio assegnato alla classe invieremo un
ulteriore aiuto all’Eritrea per la costruzione di pozzi d’acqua e acquisteremo materiale scolastico per le future classi prime. Alla Signora
Osvalda vogliamo far sapere che la maestra Giovanna, la sua nonna
Conta di Foresto ed i suoi genitori erano pazienti del Dr. Tambuscio,
cioè di suo marito; di Lui ricorda il rassicurante sorriso, la bravura e
la valigetta dell’elettrocardiogramma che portava sempre con sé. Il
neo sindaco Lorena Boni ci è sembrata emozionata come noi: era il
suo primo atto ufficiale! Grazie di cuore per averci trovato un ritaglio
di tempo e…in bocca al lupo per la sua futura carriera.
Al presidente Serafino Falconi e al dott. Giovanni Paris diciamo di
continuare in questa bella iniziativa perché se è piaciuta così tanto
a noi di sicuro verrà lodata anche dai ragazzi delle future quinte.
- Gentili signori, dal profondo del cuore vi ringrazio per avermi donato non solo un bellissimo premio ma anche speranza e una grande
fiducia. Per me ha significato che non conta da dove vieni e non
importa che colore hai, è il cuore un grande valore. Vathiana
- Con quei soldini i miei genitori mi hanno acquistato una bici. Già
l’Avis aiuta tanto la mamma ed ora ha premiato anche me.
Grazie da Stephan
- Con questi soldi io comprerei i libri delle medie e se vedo qualche
povero gliene darei un po’.Io non dico che i soldi sono miei, se mio
papà vuole può usarli in qualche difficoltà. Ho parlato di darli ai
poveri perché quando andavo a fare le analisi del sangue a
Bergamo li vedevo con i loro bambini non ben vestiti anche quando
faceva freddo. Anch’io da grande voglio diventare donatore.
Mampreet
- Un sentito grazie a questa associazione che attraverso questo concorso mi ha fatto capire l’importanza delle donazioni del sangue e
per aver riconosciuto il mio tema tra uno dei più belli. Alice
- Salve, sono Vanessa Rossi, la seconda classificata. A dir la verità
pensavo di essere arrivata ventiquattresima invece ho vinto trecento euro. Siete stati molto gentili a darci i soldi perché non li prendono neanche i donatori e quindi per noi è stata una fortuna.
Vanessa
- Arrivato al luogo delle premiazioni ero sicuro di aver vinto mentre
poi mi sono un po’ scoraggiato. Quando sono stato premiato pensavo che vi foste sbagliati a scrivere il nome del vincitore, invece era
tutto corretto. Non immaginate poi lo stupore della mamma che
pensava fosse uno scherzo.
Un grazie di cuore da Claudio, il vincitore della quinta C.
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Associazioni
Anziani &
Pensionati
a cura di
GIANFRANCO GASPARI
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Piena riuscita del “II° Trofeo Castelì” di bocce
Grazie alla passione ed alla generosità dello sponsor Gigi Galizzi, si è svolto dal 7 al 12 maggio
scorso, il “II° trofeo Castelì” di bocce.
Hanno partecipato 15 uomini ed una signora; il torneo è stato seguito da molti ed in particolare
il giorno della finale erano presenti lo sponsor e la nostra Presidente che hanno poi proceduto
alla premiazione. Questo il quadro dei risultati:
I° Premio con medaglia d’oro
= Antonio Ziliani
II° Premio con medaglia d’oro
= Umberto Valoti
III° Premio con medaglia d’argento = Lino Capoferri
IV° Premio con medaglia d’argento = Carlo Cadei
A tutti i concorrenti è stata poi offerta una confezione di vini di Franciacorta mentre a tutti i presenti l’Associazione ha offerto il rinfresco.
Giornate di viva aggregazione in attesa di una nuova edizione, certi dell’immancabile presenza
del nostro sponsor cui va il ringraziamento più sincero da parte dell’Associazione e da parte di
tutti i partecipanti alle interessanti gare svoltesi in un clima di vera sportività.
Chiuso l’XI° Anno Accademico della nostra Università della terza età
Dopo la massiccia presenza dei nostri corsisti alle celebrazioni del 25° dell’Università Terza età
di Bergamo presso l’Auditorium del Seminario Diocesano, giovedì 16 maggio si è concluso l’XI°
Anno Accademico della nostra Università di Sarnico.
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Hanno presenziato le nostre autorità: dal sindaco rag.Dometti all’assessore Romy Gusmini, al
prevosto Don Luciano Ravasio che hanno rivolto parole di apprezzamento e incoraggiamento per
continuare in una iniziativa che da tanto decoro alla nostra comunità. Ha preso poi la parola il
Direttore dell’università di Bergamo, Dr.Mario Fiorendi, che ha riassunto l’attività svolta nell’anno
che si chiude con la sempre numerosa presenza di iscritti e la costante ed efficace partecipazione ai dibattiti. E’ poi intervenuto il nostro Dr.Giacomo Anfuso, cui è andato un caloroso applauso,
che ha aperto la discussione per suggerimenti e iniziative da intraprendere per il prossimo anno;
in particolare è stata accolta la proposta di attivare un mini corso durante l’autunno su temi di
attualità e particolarmente sentiti dai nostri corsisti.
Ha porto poi il suo caratteristico saluto la Presidente della nostra Associazione, ringraziando ed
assicurando poi il suo pieno appoggio per la continuazione della nostra Università.
A conclusione dell’incontro ha parlato il responsabile della nostra Università sottolineando gli
scopi dell’iniziativa e rassegnando poi le proprie dimissioni, causa l’avanzata età.
Una conclusione davvero festosa con tanta voglia di ritrovarci tutti il prossimo anno.
Lettere al Giornale
Riportiamo la lettera dal titolo “QUALE FUTURO PER L’OSPEDALE DI SARNICO” pubblicata
dall’”Eco di Bergamo” in data 22 maggio:
Egregio Sig. Direttore,
Per qualche giorno sono stato ricoverato presso l’U.O. di Medicina Interna dell’Ospedale di
Sarnico, di cui è responsabile il Dr. Carmelo Spadaro (è operatore sanitario in questo nosocomio
dal 1979 ) unitamente a tutta l’equipe medica e paramedica.
Ritengo dire loro un doveroso grazie per la premurosa assistenza ricevuta in uno spirito di serenità che contraddistingue questa U.O.
Il pretesto per questo scritto però è anche questo: rispondere a una domanda che da tutti è stata
accantonata volenti o nolenti, ma mai dimenticata: ma quale Ospedale di Sarnico?
Esiste ancora l’Ospedale di Sarnico come struttura pubblica? Ma è giusto, si chiede l’utenza del
Basso Sebino e la gran massa di turisti gravitanti su Sarnico, che tutto finisca così?
Gli Ospedali di Calcinate, di Lovere, di Alzano Lombardo e di Clusone sono sempre in cronaca per
la loro efficienza, per la loro polioperatività, che sempre più si allarga e per il loro gradimento da
parte dell’utenza. Eppure la struttura di Sarnico è tutt’ora di proprietà pubblica, ed esiste pure
una convenzione tra ASL e Fondazione Maugeri che doveva essere ulteriormente ampliata nel
ramo della riabilitazione. E quello che era il pronto soccorso, poi pronto intervento, poi unità di
autopresentazione, ora solo locale di transito?
Quando il sottoscritto nel luglio del 1991 ebbe a stilare il documento di istituzione del Comitato
di Salvaguardia dell’Ospedale di Sarnico, diceva delle ragioni per cui tale nosocomio era una
necessità irrinunciabile per le seguenti ragioni:
La sua lunga e gloriosa storia del suo nascere, del suo continuo svilupparsi, la sua posizione geografica nel territorio lacuale e montano, la sua viabilità caotica nel rendere impossibile raggiungere in tempi ragionevoli qualsiasi punto di intervento anche solo urgente, la carenza di altri presidi pubblici non distanti da Sarnico. Ebbene: le ragioni di allora sono ancora validissime anzi più
valide oggi. Allora se così è, perché tutto o quasi è stato accantonato e la parola Ospedale è ben
visibile solo sul frontone di accesso al nosocomio?
Ospedale così scomparso che (cito solo una lacuna macroscopica) nessun medico operante
all’interno della struttura può ricettare per conto ASL? (esiste una convenzione tra ASL e
C.R.P.M.). La domanda dell’utenza resta e resterà anche se oggi purtroppo è sprecata, ma
soprattutto inascoltata. E l’Ospedale di Sarnico?
La giro per l’ennesima volta ad Enti, Istituzioni, Associazione Volontaristiche e quant’altro. Ma è
Proprio così una utopia parlarne?
A chi scrive non rimarrà che la soddisfazione, condivisa da molti, ma molti cittadini.
Ma almeno ancora una volta se ne è parlato.
Mi si consenta uno sfogo: come non ricordare la Medicina di Vailati e Mascaretti, la Chirurgia di
Arezio, Cincera e Arcangeli, la Maternità e Ginecologia di Grasso e di Maspero? Come non ricordare quell’anno di 520 nati? E quelle oltre 200 presenze giornaliere del fine settimana rilevati dal
Dr Schivardi? E il Presidente Bortolotti? Che ricordi! Non aggiungo altro.
Grazie dell’ospitalità. Gianfranco Gaspari
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Associazioni VITA D’ESTATE
Marinai
Con la S.Messa di giovedì sera 31 Maggio celebrata da don Luciano
a cura di
ADRIANO PALTENGHI
si è concluso alla Stella
Maris il mese Mariano del 2007.
I presenti sono stati numerosi, come sempre in queste occasioni. A termine don Luciano e don
Loris hanno ringraziato, consegnando numerosi premi, a quanti hanno contribuito durante l’anno
alla realizzazione dei tanti impegni parrocchiali; un ringraziamento particolare è stato rivolto
all’Associazione Marinai.
Sabato 2 Giugno è stata celebrata alla Stella Maris la prima S.Messa estiva. Per l’occasione ci
eravamo organizzati per offrire un gustoso spuntino alla griglia dopo la cerimonia, sarebbe stata
l’occasione per mostrare ai presenti i numerosi abbellimenti e le opere di manutenzioni effettuate al parco ed alla chiesetta (ritinteggiata, nuove luminarie, la riparazione del tetto sia della chiesetta che della zona cucina, le riparazioni dei danni causati dagli atti vandalici del mese scorso
e nuove aiuole); purtroppo il cattivo tempo ha guastato la festa. Solo pochi “audaci” compreso
don Luciano erano presenti; con loro abbiamo consumato lo spuntino che era in programma e
rinviato la festa ad una serata più opportuna.
Durante il ponte del 1° Maggio abbiamo effettuato la seconda gita sociale, 4 giorni in visita a San
Pio a San Giovanni Rotondo; un meraviglioso luogo di preghiera che abbiamo potuto vivere intensamente nei due giorni di soggiorno.
Grande è stato l’entusiasmo dei partecipanti per questo breve pellegrinaggio a quel Santo a cui
almeno una volta nella vita sarebbe doveroso rendere omaggio.
La gita è proseguita per Tivoli con visita alla Villa Adriana e dintorni ed infine per la meravigliosa
città di Firenze. Accompagnati da ottime guide abbiamo potuto ammirare durante i quattro giorni luoghi ed opere il cui ricordo rimarrà indelebile.
L’organizzazione effettuata in collaborazione con la Sebino Tour è stata ottima,. molto bravo e
gentile come sempre Gian Carlo.
Cogliamo l’occasione per ringraziare la ditta Colorificio Sebino di Sarnico in particolare la Sig.ra
Anna Rossi che ci ha offerto la pittura per tinteggiare a nuovo tutta la chiesetta Stella Maris (lavoro già eseguito) e per tinteggiare la vasca del Monumento ai Marinai (lavoro da eseguire). Grazie
agli amici Paolo Bresciani per l’attrezzatura e Luciano Tengattini per il lavoro svolto.
Nella foto
i Marinai e i Simpatizzanti
in visita a Firenze.
Come sempre la chiesetta Stella Maris è contornata dai bellissimi fiori offerti dai Sig.ri Rina e
Giuliano Morotti.
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Territorio
Ambiente
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Kit energetico Città Mia - Comune di Sarnico
Investire nell’ambiente conviene
Lo scorso gennaio l’Amministrazione Comunale ha sottoscritto con la
Banca Popolare di Bergamo il protocollo d’intesa “Progetto Città Mia”, allo
scopo di promuovere congiuntamente iniziative che incentivano i cittadini e
le imprese ad investire nella tutela dell’ambiente.
Sulla base di questo accordo, la Banca ha messo a disposizione dei cittadini e delle imprese di Lovere dei finanziamenti a condizioni molto competitive per tutte le spese di:
- miglioramento dell’efficienza energetica e dell’eco-compatibilità degli
edifici (isolamenti, doppi vetri, ammodernamento impianti termici, sostituzione caldaie, sistemi di raccolta acqua piovana, rimozione amianto ecc.)
- promozione delle fonti energetiche rinnovabili (impianti solari termici e
fotovoltaici ecc.)
- contenimento dell’impatto ambientale dei veicoli (conversione a GPL o
metano, filtri antiparticolato ecc.).
La prossima iniziativa congiunta sarà la distribuzione di un Kit di informazioni e strumenti per il risparmio energetico ed idrico, perché anche i comportamenti quotidiani di ognuno di noi nell’uso delle risorse possono fare
molto per migliorare l’ambiente nel quale viviamo.
Vi aspettiamo per ritirare gratuitamente
il Kit Risparmia-Energia
Venerdi 13 luglio, dalle ore 17,00 alle ore 19,00,
in piazza Umberto I
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TERRITORIO
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dal COMUNE
a cura dell’Amministrazione Comunale
In arrivo altre tre rotatorie
sulle strade principali di Sarnico
E’ stata recentemente aperta al transito veicolare la rotatoria posta all’intersezione tra Corso Europa-Via Suardo
e Via Libertà e le prime valutazioni sulla sua funzionalità appaiono indubbiamente positive, posto che i tempi
di attesa, caratteristici degli incroci semaforizzati, risultano eliminati o comunque notevolmente ridotti. E’ di
questi giorni anche la notizia ufficiale che la Regione
Lombardia ha assegnato al Comune di Sarnico un contributo FRISL di ? 718.200, rimborsabile in 20 anni
senza interessi, per la realizzazione di altre tre rotatorie,
in corrispondenza delle seguenti intersezioni stradali:
1) Via Vittorio Veneto - Via Roma;
2) Via Roma – Via Garibaldi;
3) Via Suardo – Via Donatori di Sangue.
Il Piano Urbano del Traffico del nostro paese, redatto
grazie a un attento monitoraggio dei dati reali della circolazione veicolare, ha proposto la sostituzione di tutti
gli impianti semaforici esistenti con rotatorie stradali,
aventi caratteristiche adatte ai volumi di traffico rilevati.
La soluzione proposta dovrebbe ridurre considerevolmente la lunghezza delle code generata dagli impianti
semaforici.
Inoltre, la presenza di rotatorie stradali ravvicinate, lungo
l’asse viario urbano, potrà consentire a tutti gli accessi
secondari l’immissione obbligatoria a destra, con eventuale inversione di marcia all’interno dei rondò; ciò appare estremamente utile soprattutto in funzione della prossima apertura del parcheggio interrato delle Doane, avente circa 70 posti auto pubblici, oltre a quelli privati.
Inoltre, la rotatoria di Via Suardo – Via Donatori di
Sangue consentirà un più agevole smaltimento del traffico nelle ore di punta, in occasione dell’inizio e della
fine delle lezioni scolastiche quotidiane nonché in occasione di eventi sportivi presso i nostri impianti.
Il cronoprogramma dei lavori comporterà la realizzazione
separata delle nuove rotatorie, al fine di evitare l’accavallarsi delle opere, come segue:
1) Autunno 2007: intersezione
Via Vittorio Veneto–Via Roma;
2) Primavera 2008: intersezione
Via Roma-Via Garibaldi;
3) Estate 2008: intersezione
Via Suardo-Via Donatori di Sangue.
In queste pagine si possono esaminare i progetti predi-
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sposti, fermo restando che l’Amministrazione Comunale
è sempre a disposizione per eventuali osservazioni e consigli. E’ d’obbligo scusarsi sin d’ora per i possibili disagi,
ma l’auspicio è sempre che, all’esito delle opere, i benefici potranno essere maggiori dei sacrifici.
Si informano i cittadini che,
a seguito dell’introduzione
del passaporto elettronico,
da parte della Questura di Bergamo,
i tempi per il rilascio dello stesso
sono di 70 giorni circa.
L’ufficio anagrafe rimane a disposizione
per informazioni e
predisposizione della pratica
per il rilascio.
Nei pomeriggi
dei mesi di
luglio e agosto
gli uffici comunali
rimarranno
chiusi !
Onoreficenza a un nostro cittadino
Il 29 maggio scorso alle ore 12.00
il nostro cittadino ANGELO ONDEI
ha ricevuto dalle mani
del Prefetto di Bergamo e in presenza
del nostro Sindaco Franco Dometti
l’alta onoreficenza di
Cavaliere Ufficiale al Merito
della Repubblica con le firme
del Presidente della Repubblica e
del Presidente del Consiglio.
Ad Angelo Ondei vanno le nostre
più vive congratulazioni.
L’Amministrazione comunale
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dal COMUNE
a cura dell’Amministrazione Comunale
Una mattinata in Comune dedicata alla legalità
Giovedì 17 maggio le classi seconde e terze medie sono
state invitate dal Sindaco a partecipare, nell’auditorium
Comunale, ad un incontro sulla legalità organizzato in
collaborazione con l’arma dei carabinieri.
Inizialmente eravamo tutti un poco intimoriti, quando
entrati nell’auditorium abbiamo trovato, insieme al
Sindaco ed all’Assessore all’istruzione il capitano dei carabinieri (comandante del nucleo provinciale) ed il maresciallo che comanda la caserma della nostra cittadina.
Quando però hanno iniziato a parlare, quelle divise non
ci hanno più intimorito, anzi abbiamo capito che sono
persone come noi, aperte e disponibili.
Ci hanno parlato della legalità, dell’importanza del vivere secondo le regole fissate dalla Società e dallo Stato e
del rispetto che si deve avere per tutto e per tutti, portandoci anche esempi delle loro esperienze anche in
zone dove la legalità è un concetto assai poco seguito.
Nel dibattito successivo, ci hanno chiesto quale era il
grado di fiducia nelle autorità, Le risposte sono state
molto interessanti, alcuni ragazzi hanno espresso le loro
perplessità per episodi, dagli stessi vissuti e che hanno
messo a dura prova la loro fiducia. Il dibattito è servito
anche a questo, ridare fiducia a chi un poco l’aveva
persa.
Molto interessante è stato il filmato che ci è stato
mostrato, nel quale abbiamo potuto conoscere molti
aspetti ed attività dell’arma dei carabinieri a noi sconosciuti.
Al termine il Maresciallo si è fermato in mezzo a noi e ci
ha parlato ancora di cose interessanti e soprattutto della
fiducia che si deve avere verso le forze dell’ordine.
Insomma, una bellissima esperienza che ci auguriamo
possa essere ripetuta.
Ringraziamo per questo il nostro Sindaco ed il Preside
che l’hanno organizzata ed il Capitano Cristaldi ed il
Maresciallo Meneghini dell’arma dei Carabinieri per la
loro partecipazione.
Marika
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Allo stadio con il Sindaco
Dopo una stagione calcistica ricca di emozioni,
l’Atalanta ha chiuso i propri appuntamenti casalinghi a
Bergamo contro l’Inter. Noi, vincitori del torneo organizzato dal Consiglio Comunale dei Ragazzi, non potevamo perderci questa sfida all’insegna dei colori neorazzurri.
Quindi, con l’assistenza del Sindaco e di alcuni accompagnatori, siamo giunti a Bergamo. Per l’ultima partita
fra le mura amiche dell’“Atleti azzurri d’Italia” i tifosi
atalantini hanno riempito lo stadio; anche gli interisti si
sono presentati numerosi per l’ultima trasferta dell’Inter
capolista, campione indiscussa di un campionato dominato fin dall’inizio. Con il nostro gruppo di ragazzi, sotto
la vigile attenzione del Sindaco sig. Dometti, abbiamo
oltrepassato i tornelli e la zona di prefiltraggio, zone
necessarie per la sicurezza negli stadi. Una volta entrati,
ci siamo appostati nella tribuna centrale Creberg. La
partita si è mostrata subito avvincente ed è stata giocata
a ritmi altissimi. Un’incursione dalla sinistra di Ferriera
Pinto, ha portato in vantaggio l’Atalanta; il terzino atalantino, con un preciso destro, ha beffato l’estremo
difensore interista Julio Cesar. La curva nord atalantina
intanto non smetteva di sostenere la dea, e non ha mai
smesso dall’inizio della stagione e in molte occasioni ha
dimostrato di essere il 12° uomo in campo; anche grazie
al sostegno dei propri tifosi, l’Atalanta ha raggiunto
importanti risultati.
Dopo il primo tempo, le due squadre sono scese in
campo con la stessa caparbietà della prima frazione di
gioco e, l’esperienza dell’Inter si è fatta subito sentire
con il pareggio ottenuto su rigore da Luis Figo. L’ex interista Bobo Vieri ha rischiato poi di beffare la sua ex squadra con un colpo di testa salvato sulla linea. Alla fine, il
pareggio è stato il risultato migliore per due squadre che
hanno disputato un eccellente campionato. Per noi
ragazzi è stata una domenica divertente e, per questo, i
ringraziamenti più importanti vanno al Sindaco e agli
accompagnatori che ci hanno permesso di vedere questa
partita. Un grazie particolare va anche alla Filiale del
Credito Bergamasco di Sarnico che ci ha permesso di
godere la partita in pole position. Speriamo di ripetere
questa bella esperienza… all’insegna dei colori nerazzurri
Emanuele Ricci
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dal COMUNE
a cura dell’Amministrazione Comunale
ZANI RICCARDO - Nuovo Sindaco dei Ragazzi
Si sono svolte martedì 5 giugno maggio presso l’Istituto
Comprensivo “Eugenio Donadoni” di Sarnico le elezioni del 2° Consiglio Comunale dei ragazzi; tre i progetti
presentati agli elettori hanno ottenuto i seguenti voti:
Classe 1ª A - “ROLLANDO SOTTO LE STELLE”
Candidato sindaco: Zani Riccardo Voti 92
Classe 2ª A - “GIORNALINODONADONI.IT”
Runchi Matteo voti 82
Classe 1ª C - “IL CINEMA A SCUOLA
Candidato sindaco: Gallinelli Carlo voti 69
Dopo lo spoglio delle schede effettuate dalla Commissione Elettorale sotto la Presidenza dell’alunno
Francesco Galizzi 3ª C, risulta eletto Sindaco dei ragazzi per il biennio 2007-2009 ZANI RICCARDO.
Il nuovo Consiglio Comunale dei ragazzi è il seguente:
Lista n. 1 Rollando sotto le stelle
1. Zani Riccardo 1ª A Sindaco preferenze 92
2. Longo Martina 1ª A Vice Sindaco 48 preferenze
3. Celestini Niccolò 2ªB 45 preferenze
4. Facchinetti Chiara 1ªA 33 preferenze
5. Foresti Luca 2ªC 32 preferenze
6. Colosio Marta 2ªC 25 preferenze
7. Pagliuso Mauro 2ªC 24 preferenze
8. Pizzolla francesco 1ªA preferenze
9. Romanò Michela 2ªC 19 preferenze
10. Bonardi Michael 5ªB (elementari) 22 preferenze
11. Porta Amalia 1ªD 14 preferenze
Lista n. 3 Giornalinodonadoni.it
1. Runchi Matteo 2ªA preferenze 82
2. Bonalumi Roberto 2ªA preferenze 38
3. Paris Patrik 2ªA preferenze 32
Lista n. 2 Una scuola da Oscar
1. Galinelli Carlo 1ªC preferenze 69
2. Mutti Andrea 1ªC preferenze 27
Schede nulle 20, bianche 1
Il nuovo Sindaco Riccardo Zani ha poi annunciato la
composizione della giunta e, a differenza di quanto
avviene in Parlamento, ha chiamato a far parte della
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stessa due membri delle minoranze. Pertanto il nuovo
esecutivo è così formato: Zani Riccardo Sindaco
Longo Martina Vice Sindaco e Assessore alla Cultura,
Storia e tradizioni di Sarnico, Biblioteca, TV, Cinema e
Teatro;
Celestini Niccolò Assessore all’Ambiente, Viabilità ed
educazione stradale;
Galinelli Carlo Assessore al Bilancio, all’Educazione e
alla vita civica e democratica, pace, solidarietà, e amicizia.
Paris Patrik Assessore allo Sport, educazione motoria
e tempo libero
Merkya Azem Assessore esterno all’integrazione
Segretario: Bresciani Emanuele
Il Nuovo Consiglio Comunale si è insediato ufficialmente Giovedì 28 Giugno in una seduta congiunta con
il Consiglio degli adulti. Visto che il Porto in quella data
era già in stampa, proporremo un articolo sull’evento nel
prossimo numero di Luglio.
Ricordiamo che il CCR svolge attività propositive nei
confronti del Consiglio Comunale degli Adulti ed è un
osservatorio privilegiato sulle nuove generazioni e uno
strumento reale di partecipazione ed apprendimento alla
vita locale da parte dei suoi piccoli cittadini.
Il C.C.R. dispone di un proprio budget economico finalizzato alla promozione ed organizzazione di iniziative
istituzionali nonché per la realizzazione del progetto prescelto dai consiglieri durante il loro mandato elettorale.
Le sue finalità sono: recuperare competenze e ruolo
sociale dei ragazzi, fare educazione civica attraverso una
pratica di democrazia vissuta e contribuire alla formazione di cittadini attivi, stimolando la partecipazione dei
giovani alla vita della comunità e fare vivere ai ragazzi
una concreta esperienza educativa. Potenziare la capacità di confrontarsi e di recepire in modo critico le idee
altrui rendendo i ragazzi protagonisti nelle politiche dell’infanzia e della vita democratica del territorio, attraverso il coinvolgimento nelle scelte che li riguardano,
nonché con la loro eventuale partecipazione a sedute
del Consiglio Comunale Adulti per far conoscere agli
adulti il punto di vista dei ragazzi. Promuovere il senso
di appartenenza dei ragazzi al proprio territorio, educare
i ragazzi ad un ruolo responsabile nei confronti della
comunità locale e favorire attività di partenariato con le
Associazioni locali. Infine promuovere un approccio
partecipativo alle decisioni della città offrendo ai ragazzi l’opportunità di far sentire la propria voce e sperimentare la propria capacità progettuale. CIVIS
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Comunità
Anagrafe
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Rinati
alla vita della grazia
10)
Rubagotti Filippo di Matteo e
di Giacomini Nicole,
nato il 24.11.2006 a Iseo.
Battezzato in questa Parrocchia il 20.05.2007.
Padrino: Giacomini Lorenzo.
Madrina: Giacomini M. Margherita.
11)
Belussi Andrea di Marco e di Bosio Sonia,
nato il 06.02.2007 a Iseo.
Battezzato in questa Parrocchia il 20.05.2007.
Padrino: Bosio Adriano.
Madrina: Facchinetti Anna Maria.
12)
Archetti Olga di Franz e di Belussi Monica,
nata il 09.02.2007 a Brescia.
Battezzata in questa Parrocchia il 20.05.2007.
Madrina: Ziliani Rosa Maria.
13)
Giudici Amanuel di Daniele e di Bresciani Sara,
nato il 28.01.2000 a Bahirdar (Etiopia).
Battezzato in questa Parrocchia il 20.05.2007.
Padrino: Giudici Massimo.
14)
Giudici Tsion di Daniele e di Bresciani Sara,
nata il 26.01.2002 a Bahirdar (Etiopia).
Battezzata in questa Parrocchia il 20.05.2007.
Madrina: Bresciani Delia.
15)
Camotti Linda di Stefano e di Bove Mara,
nata l’11.01.2007 a Iseo.
Battezzata in questa Parrocchia il 20.05.2007.
Madrina: Bove Sabrina.
Sposi
all’altare
2)
Sonzogni Carlo (via Spartana, 30) con
Parigi Anna (via Piemonte, 5).
Data del matrimonio: 19.05.2007.
Testimoni: Sonzogni Marina, Sonzogni Luisa,
Parigi Angela, Parigi Gianluigi.
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Nella casa
del Padre
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24) Belussi Virginia
27) Resmini Belotti Alessandro
di anni 87.
Deceduta il 04.05.2007.
di anni 50.
Deceduto l’11.05.2007.
28) Belometti Orsolina
25) Archetti Francesco
di anni 82.
Deceduta il 16.05.2007.
di anni 86.
Deceduto il 10.05.2007.
29) Barone Francesco
26) Segata Francesco
di anni 56.
Deceduto il 13.05.2007.
di anni 88.
Deceduto il 10.05.2007.
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a cura di SILVANO MARINI
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a cura di SILVANO MARINI
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Foto di pag. 48
da 1 a 4
Messe di quartiere nel mese di maggio
da 5 a 7
L’evento straordinario
della Madonnina di Fatima a Sarnico
Foto di pag. 49
da 8 a 9
i Battesimi di questo mese
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La solennità del Corpus Domini
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Le Cresime degli adulti con al presenza
di mons. Lino Belotti
In questa pagina
da 12 a 16 La gita parrocchiale in Val Rendena
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Fly UP