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“Maria Immacolata accompagni la nostra Congregazione con la sua
LAVOCEDELLACOMUNITA’‐dicembre2012N°44 “Maria Immacolata accompagni la nostra Congregazione con la sua materna protezione 1 LetteredidomAdrianoGréa LetterediDomGréa allaComunitàdiSaint‐Antoine scritteabordodella"Toronto" dal1allunedì4giugno1894 Rev.Prioreevoitutti Mieicarissimi, ci stiamo avvicinando all'isola di Terra‐Nuova, ne approfitto della calma e della libertà che ci è concessa nella solitudine sul battello per inviarvi una affettuosa benedizione. A tutti raccomando una profonda unione, un grande fervore per la santità del vostro stato. Dio ci chiederà conto della grazia che ci ha concesso aprendoci le porte della santa religione; ma quale sarà la nostra responsabilità e quale rendiconto terribile saremo chiamati a dare qualora, venendo meno all'amore che Dio aspetta da noi, presi a piacere a noi stessi, divenissimo la causa e la circostanza volontaria di un affievolimento della santitàinqualcunodeinostrifratelliesoprattuttoall'internodelnostrostessoistituto!ConS.Bernardo potreidire,sapendoquantovoielavostrasantificazionemistannoacuore,quositerumparturiodonec Christusformeturinvobis:"lamiaanimaètristeinattesadelmomentodelrientro". Lanavigazioneèbella:nonabbiamosoffertomoltoeperseivoltehoavutolagioiadicelebrareisanti‐ misteri. I nostri coloni ci sono di grande edificazione, sono felici e coraggiosi, pieni di fiducia. TeneramentevibenedicoinCristo. f.AdrienGréacan.reg.S.M.I. viscrivounpo'disordinatamenteesudeifoglimescolati; lascioavoi,carissimifratelli,ilcompitodimetterliinordine. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Rev.PrioreLouisFerrey MiocarissimoPadreLouis SocheDioviassistenell'adempimentodell'incaricoavoiaffidato.Sonocerto,chel'affettoel'obbedienza chetuttividevono,velorendefacile. Cercheròdiinviarealcunerigheaquesticarinovizieragazzi,approfittandodeimomentilibericheho standosulbattello,perchéunavoltaaterranonneavròiltempo.Porgetealrev.parrocoimieifraternie riconoscentisaluti,comeancheamons.Roux,mons.Coffin,ecc… Voibensapeteconqualegrandeaffettomirivolgoavoievibenedico. f.AdrienGréacan.reg.S.M.I. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ domAlexandreVice‐priore fateilpiaceredileggerequantosegueancheaiConfratelli‐AveMaria carofiglio, la zia del simpatico fratello Giuseppe gli ha fatto come regalo, passando a Parigi, un piccolo libro veramenteadorabile,intitolato:lessecretsdelaviereligieuse,editodaLefort,LilleeParis,viadesSaints Pères,30.Vichiedodiordinareunadozzinadiquestilibriarilegaturasemplice.Nedaretepercontomio una copia a ciascuno dei professo che si trovano nel grande reparto; sarà per loro un mio memoriale durante la mia assenza. Chiedo loro, per amore di Dio e mio, che durante l'estate ne facciano una profondalettura.Illibroestatoscrittodaunareligiosa,maèperfettamenteadattabileaogniComunità. L'autricedàprovadiconoscereperfettamentequalisonoidoverideireligiosi,comeidifettieipericolia cuivannoincontro. Leggetelo,carifigli,comesefossiiostessoaparlarviconl'attenzioneeladocilitàdispiritoedicuoreche Diovihaconcesso,propriadellavostragraziadistatopermiagrandeconsolazionederivantedallamia 2 responsabilità.Spettaamerisponderedellevostreanimeeseppurpeccatoreeinetto,Diovuolechemi applichiperlavostrasantificazione;sietestatiaffidatiame,e,sevoleterispondereaquantovidomanda, cioè al suo grande desiderio di essere da voi amati, mi farà dono delle luci e delle parole che per voi sarannolepiùsicureelepiùprofittevoli…Addio,carofiglio,vibenedicoteneramenteinGesù. f.AdrienGréa,can.reg.S.M.I. domMarie‐Augustin, AveMariavenerdì1giugno1894 Carissimofiglio, tramite voi invio una paterna benedizione ai cari novizi. Sono certo che rispondono nell'amore e la riconoscenza alle grandi grazie che Dio ha loro accordato. Che gioiscano e traggano profitto dai felici giornidellaprimaveradellavitareligiosa!ChesianocomefiorieprofumiperGesù,nellapurezzadeiloro santidisegniepropositi! Più avanti arriverà l'inverno molto utile per distruggere gli insetti striscianti dell'amor proprio; ma arriverà la stagione dei frutti, delle opere, e della perseveranza nel sacrificio. NonhonotizieriguardoalbuonfratelloAloysKessler;lohoincontratoaLyoninunostatoaccettabile mentreerainattesadelledecisionidelmedicoriguardoall'operazionechesperavadipoterevitare.Ho riscontratoinluiunadolceeserenarassegnazioneallavolontàdivina.Perluiepervoituttiprego,cari figli. SperodiesserediprestofarrientroaSaint‐Antoinepernonrinviareoalmenodipocorinviarelagioia della vostra professione. Spero sempre che Dio mi faccia la grazia di riceverla di persona. Queste sono le belle grazie che Lui, nella sua bontà, concede alla mia vecchiaia. Vibenedicodicuore. f.AdrienGréacan.reg.S.M.I. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ 4 giugno ‐ Oggi riprendo di nuovo la penna per chiedervi di ricordarmi nella vostre preghiere. Mi commuovoalricordodeimieifratellidiSaint‐Antoine.Vihosempreconme,insiemealcarogreggedel noviziato. domArsène(Letterascrittadirettamenteinlatino) AveMaria4giugnoa.d.1894 DilectissimisfiliisapudSanctum‐AntoniumDeoinconvenctudeservientibuspueris.Omniavobisexcordis tenerrimoaffectuprosperaforeDeumetDominumnostrumquivosamat, adprecor.Unum,etidunum quidemnecessarium,avobisexigitur,filii,utdiligentemvosJesumbenedictumdiligati.Adidextotovos impendatis:nihilsitinvobisquodnonadamoremJesuexercendumconvertatis.Corporavestra,utsint membraChristi,sacraquotidiecommunionecapitiChristoinserta,omnireligiosamodestiaet,quantum licet infirmis vobis, crucis mortificatione Deo in sanctitate conservate. Corda imprimis et intelligentias vestrasabomnivellevissimaumbrapeccaticustodite,etconfessione,contritioneveraexamore,sanctis propositis, sacramentalibus undis poenitentiae, amplius et amplius mundate; humilitatem, obdientiam fraternitatis amorem, regularem silentii et religiosae gravitatis observantiam in vobis sancta aemulationesevateetaugeteQuamlaetumdiemmihietangelisDeifacietisquumvosincolumes,sancte peractis hisce absentiae meae mensibus, et in virtutibus proficientes iterum amplexabor, et paterno affectu oretenus vobis benedicere licebit! Sancta Maria Mater vestra, sanctaeque domina vestra Agnes vosinspiritualiincolumitatecustodiant,dilectissimifilii. f.AdrianusGréacan.reg.S.M.I. 3 ANNODELLAFEDE EPERCORSIDICOMUNIONE Alcunispuntitrattidalla LETTERADELSUPERIOREGENERALEPADRERICCARDOBELLERI *** Confratellicarissimi, stiamovivendocontuttalaChiesauncontestodirilanciospiritualecon glieventichehannocaratterizzatoquestoautunno: L’AnnodellaFede.InaugurandoquestoannoBenedettoXVIha affermato: “In questi decenni è avanzata una desertificazione spirituale … ma è proprio a partire dall’esperienza di questo deserto,daquestovuoto,chepossiamodinuovoriscoprirelagioia dicredere,lasuaimportanzavitale pernoiuominiedonne…E nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indicano la via verso la Terra promessa e così tengonodestalasperanza”. Queste sfide sono per noi una buona opportunità, per una testimonianza personale e comunitaria, per un rinnovamento dellavitaconsacrata. I 50 Anni dell’inizio del Vaticano II. Nel concilio la Chiesa si è scoperta come mistero – finalmentedirebbeDonGréa–enonpiùcomesocietàperfetta,comeservadelmondoenon comesignora,comesacramentodisalvezzaelucedellegenti,dunquesolidaleconlesuegioie esperanze,conlesuetristezzeeangosce. IlSinodosullaNuovaEvangelizzazioneperlatrasmissionedellafedecristiana:chiamato a rispondere ai grandi bisogni dell’uomo di oggi attraverso l’amore di Dio rivelato in Cristo Gesù:unafedechenondevemaiessereimposta,masempreproposta. In questa cornice vogliamo inserirci anche noi Cric ripensando agli stimoli ed agli impegni del Capitolo Generale che ci invita a recuperare la bellezza della nostra consacrazione, proponendoci chiaramentedi“Educarciededucarenellacomunionedivita”edi“qualificarelerelazionifraternecon nuovi percorsi di comunione”. Uno stile di vita quotidiana nel quale dobbiamo affinare ogni giorno il nostro sentire interiore e la sua manifestazione con i fratelli che incrociamo nella nostra vita. Poniamoci dinanzi al Signore e decidiamo oggi di ripartire proprio dalla nostra consacrazione, dall’ “essereafferratidaDio”,acuirisponderecontuttalanostravita.Noninventonientedinuovo,intendo solo ripresentarvi i punti fondamentali emersi dal cammino/confronto di questi ultimi anni, su cui, almeno razionalmente ‐ ma spero anche con il cuore! – ci siamo trovati d’accordo e che possono contribuirearaggiungereilnostroobiettivo:anoioralasceltaelaripartenza… AquantitranoivivonoilministeropastoralemipiacericordarequantodonGréacihalasciatoinuna sualetteracircolaredel23.12.1890daStAntoine“Diverremopastoriconvincentisesapremo esserereligiosiabbandonatiaDio”,pubblicatain“LaVocedellaComunità”,n°42,maggio2012pag. 4‐5.Oggic’èpiùbisognodicomunionechedimissione:siamoinvitatiasuperareloscartotravita consacrataeministeropastorale.Sonoconvintochequestopernoioggièilproblema,unasceltada fareseriamente:“nonlasciamociprenderedallafrenesia”eancora“nonanteponiamomaiil 4 lavoroesternoallavitainteriore”(ibid.).GraziealnostropadredonGréaperquesteindicazionicosì chiare! …ViinvitoapregareprofondamentelaVergineMariaperchéaccompagnilanostraCongregazionecon la sua materna protezione, sostenendo l’impegno che ognuno profonde nella ricerca della vera comunionedivita. Uncarosalutoatuttieunionenellapreghiera p.RiccardoBelleri,sup.gen. VARIE Parlando del coinvolgimento dei laici nel ministero pastorale, al Capitolo abbiamo riproposto l’impegno di curare gli Amici Cric, quelle numerose persone che nelle nostrecomunitàparrocchialicisonopiùvicine,condividonoconnoigliimpegnidella pastoraleenutronosimpatiaperlanostraCongregazione.Abbiamoredattoanchelo Statutochevifaremoavere.Sitrattaoradiconcretizzareiltutto:mantenereocreare occasioni di incontro legate a ricorrenze della nostra Congregazione (feste, anniversari, professioni religiose ecc.), curare la loro formazioneelaconoscenzadelnostrocarisma… ANovembrehovisitatolacomunitàdiSantaPaulaed ho partecipato ALL’ORDINAZIONE DIACONALE DI FR. RYAN WOLFORD: sono momenti belli della vita dellaCongregazionecheapronoilcuoreallasperanza eall’impegnodiciascunodinoiperlevocazioni. Alcune notizie dalla CONFEDERAZIONE CRSA: a luglio i Canonici Regolari Lateranensi hanno eletto il nuovo Abate, Don Giuseppe Cipolloni, che ha ricevutolabenedizioneabazialedalCard.AgostinoVallini,sabato24novembre nella chiesa di San Giuseppe a via Nomentana. Anch’io ho partecipato alla celebrazione. Anche la Congregazione dei CANONICI REGOLARI DI MARIA, MADRE DEL REDENTORE (La Cotellerie) il 27 ottobre 2012 ha eletto il nuovo Priore, Fr. Jean‐ FrancoisCroisé.Unapreghieraperilloroservizio. Vi ricordo inoltre che IL CONGRESSO CRSA SARÀ DAL 8 AL 12 LUGLIO 2013 IN GERMANIAnellacittàdiNeustadt,sultema“LacaritàinSant’Agostino”. 5 ILDOPO‐CAPITOLO Qualificarelerelazionifraterne connuovipercorsidi“comunione” (estrattodelpercorsodiformazionecuratodadonPoli) *** RiportiamoalcunecitazionididocumentididonGréa,delleCostituzioniedel magistero della Chiesa che stanno accompagnando i nostri confratelli mese permeseinunconfrontoedapprofondimentosullacomunionedivita. *** NOVEMBRE2012–CELEBRAREILQUOTIDIANO(GV21,1‐3) Benedetto XVI, all’inizio della Lettera Apostolica Porta Fidei afferma che la “porta della fede”, che “introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingressonellasuaChiesaèsempreapertapernoi”(n.1). Le parole del Santo Padre, aiutano a leggere l’obiettivo proposto dal Capitolo Generaleperil2012‐2013:Qualificarelerelazionifraterneconnuovipercorsi di“comunione”,ricordanoadogniCRICcheèchiamatoarinsaldarelapropria fedeallascuoladegliApostoli,lasciando ognicosaperseguireilMaestro(CfrMc10,28).Credetteroalleparoleconlequaliannunciavail RegnodiDiopresenteerealizzatonellasuapersona(CfrLc11,20).Visseroincomunionedivita conGesùcheliistruivaconilsuoinsegnamento,lasciandolorounanuovaregoladivitaconla quale sarebbero stati riconosciuti come suoi discepoli dopo la sua morte (Cfr Gv 13,34‐35). Per fedeandarononelmondointero,seguendoilmandatodiportareilVangeloadognicreatura(Cfr Mc 16,15) e, senza alcun timore, annunciarono a tutti la gioia della risurrezione di cui furono fedelitestimoni(PortaFidei,n.13). LeparoledelSantoPadre,oltreadevidenziarelacentralitàdella“comunioneconDio”edella vitadeidiscepoliin“comunioneconGesù”,specificanoche la Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurregliuominifuoridaldeserto,versoilluogodellavita,versol’amiciziaconilFigliodiDio, versoColuichecidonalavita,lavitainpienezza(PortaFidei,n.2). FONTIMAGISTERIALI Nella quotidiana riscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire meno. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Essa rende fecondi, perché allarga il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianza capace di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad accoglierel’invitodelSignorediaderireallasuaParolaperdiventaresuoidiscepoli.Icredenti, attestasant’Agostino,“sifortificanocredendo”(PortaFidei,n.7). Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezzaeconrinnovataconvinzione,confiduciaesperanza.Saràun'occasionepropiziaanche perintensificarelacelebrazionedellafedenellaliturgia,einparticolarenell’Eucaristia,cheè “ilculmineversocuitendel’azionedellaChiesaeinsiemelafontedacuipromanatuttalasua energia”(PortaFidei,n.9). 6 Gesù Cristo ci porta la buona notizia che siamo amati da Dio come figli e ci fa il dono dello Spiritosanto,incuipossiamoaccogliereDiocomePadreeglialtricomefratelli.Animatidallo Spirito,possiamocamminaredietroaCristosullaviadellacroceedellarisurrezione,amando come egli ha amato, fino al dono totale di noi stessi, nella varietà delle concrete esperienze personali, in filiale obbedienza alla volontà del Padre. Riconoscere Gesù come Signore è possibilesoltantograziealloSpirito(cfr.1Cor12,3‐4).Accedereall'amoredelPadreèpossibile soltantopartecipandoaldestinodiGesùCristo:ildestinodichièmandatoinmissioneedichi progetta la sua esistenza in modo oblativo (Le vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacratanellacomunitàcristiana,n.7). I superiori religiosi con ogni attenzione procurino che i loro confratelli e le loro consorelle rimangano fedeli alla propria vocazione. Promuovano anche gli opportuni adattamenti alle condizioni culturali, sociali ed economiche, secondo le esigenze dei tempi, vigilando tuttavia affinchéinnessunmodotaliadattamentisconfininoversoabitudinicontrarieallavitareligiosa (Mutuaerelationis,n.26). Pertuttilavitadicomunitàèunidealeeduncammino.Rifletteilmodellotrascendentedella TrinitàallacuivitadiunitàCristovuolechesianoconfiguratiisuoidiscepoli;maèuncammino faticosocheesigematurazionenellevirtùumaneedevangeliche,condivisionenellafraternità, amicizia nelle gioie e nei dolori, solidarietà nella missione apostolica, costante generosità nell'amorereciprocofinoaldonodellavita(InstrumentumlaborisdelIXSinodo,n.56). Continuamente Egli chiama a sé nuovi discepoli, uomini e donne, per comunicare loro, mediante l'effusione dello Spirito (cfr. Rm 5,5), l'agape divina, il suo modo d'amare, e per sospingerli così a servire gli altri nell'umile dono di sé, alieno da calcoli interessati. A Pietro, che estasiato dalla luce della Trasfigurazione esclama: "Signore, è bello per noi restare qui" (cfr. Mt 17,4) , è rivolto l'invito a tornare sulle strade del mondo, per continuare a servire il RegnodiDio:"Scendi,Pietro;desideraviriposaresulmonte:scendi;predicalaParoladiDio, insistiinognioccasioneopportunaeimportuna,rimprovera,esorta,incoraggiausandotuttala tuapazienzaelatuacapacitàdiinsegnare.Lavora,affaticatimolto,accettaanchesofferenzee supplizi,affinché,medianteilcandoreelabellezzadellebuoneopere,tupossegganellacarità ciò che è simboleggiato nel candore delle vesti del Signore". Lo sguardo fisso sul volto del Signorenonattenuanell'apostolol'impegnoperl'uomo;alcontrariolopotenzia,dotandolodi una nuova capacità di incidere sulla storia, per liberarla da quanto la deturpa (Vita Consecrata,n.75). FONTICARISMATICHE […] Ho pregato Dio perché pieni dell'amore di Gesù Cristo, possiate superare ogni ostacolo. Siate in pace con Dio, amatevi teneramente gli uni gli altri e gareggiate nel progredire tutti sulla via della perfezione. Non vi sia tra voi né emulazione né sentimenti di disprezzo o di collera,masolorendimentodigrazieaDio;levostrebocche,santificatedallalode,sianopure come quelle degli angeli; non formulino mormorazioni, né parlino per vana gloria, ma solo faccianorisuonareparoledipace,dicaritàedigioia[…](Letteraallacomunitànascentedi St.Claude,Romaaprile1869). Noi dobbiamo amarci come si amano i santi in cielo; noi dobbiamo nutrire gli uni gli altri lo stessoamorechenutriamoperCristo,cheabitainciascunodinoi.Lacaritàcheciuniscedeve esserelastessacaritàcheunisceilPadreeilFiglio,cioèloSpiritoSanto.L’affettocheciunisce èloSpiritoSantocheèstatoeffusonellenostreanime(DomGréa,Conferenze.9.11.1894,in VP,p.83). 7 Ciascuno apporta alla Comunità i beni spirituali, intellettuali e materiali ricevuti dal Signore, perchésianoavantaggioditutti.Ma,poichélavitadicaritàraggiungeràlaperfezionesoloin cielo, ciascuno apporta anche le proprie debolezze ed imperfezioni, che dovranno essere superateinunclimadicomprensioneedimutuosostegno(Costituzioni,Lavitacomune,n. 4). DICEMBRE2012–RICOMINCIARECONCORAGGIO(GV21,4‐6) Benedetto XVI, nella Lettera Apostolica Porta Fidei afferma: “La fede, proprioperchéèattodellalibertà,esigeanchelaresponsabilitàsocialediciòchesi crede. La Chiesa nel giorno di Pentecoste mostra con tutta evidenza questa dimensione pubblica del credere e dell’annunciare senza timore la propria fede ad ogni persona. È il dono dello Spirito Santo che abilita alla missione e fortifica la nostra testimonianza, rendendola franca e coraggiosa. La stessa professione della fedeèunattopersonaleedinsiemecomunitario”(n.10). Non è facile cambiare, ridare il giusto posto alla “chiamata” e alla “missione CRIC”, in una “crisi epocale” che impone di trovare lo slancio per rispondere con “un cambiamento altrettanto epocale”, cheinvestail“modellodivita”propostodaDonGréa,ilqualenonèstatounfondatore;Luistessoha semprerifiutatoquestomododiconsiderarelasuaopera,eneppureunrestauratore,comespessosi sente dire, ma un precursore (Broutin) o come qualcun altro ha scritto: “colui che con sguardo profeticohapropostounanuovautopia”(DePeretti). Cambiare, riconoscendo concretamente lo spazio e il ruolo che la comunità CRIC ha nel progetto di Dom Gréa, comporta accettare la sfida del “tirocinio di vita personale e comunitario”, puntando sul “coraggiodiricominciare”giornodopogiorno,conunserioecostante“lavoro”,cheèilveronomedella crescitacomunitaria.C’èbisognocheognicanonicoentriinquestosforzo“ricostituenteerinsavente”, conspiritodiservizio,passandodallaformula"vitacomune"a"comunionedivita". Perrealizzarequesto“processodicambiamento”,èdeterminante–affermaBenedettoXVI–chelavita “deicredenticrescanellasuacredibilità”(PortaFidei,n.9).Lalogicadel“ricominciare”hacomepunto di partenza l’accettare di “ricalibrare” se stessi, le proprie attività e attese, le regole che ispirano la propriaesistenzapersonaleecomunitaria,l’equilibrioseriotradirittiedoveri. Oggi viene chiesto ad ogni CRIC di lottare controcorrente per rimettere in piedi, nel verso giusto, la scala di “valori fondamentali e fondativi” e per capovolgere la logica “individualistica”, che oltre a minacciare la vita consacrata canonicale, impoverisce la chiamata ad essere oggi “nuovi profeti” e “nuovisanti”.Colorochevannoaldilàdell'attualeorizzonteeaprononuoviscenari,anticipandouna purminimapartediquantoancoraracchiusoinquellariservaescatologicachenonavràcompimento senonnellarealizzazionepienadelRegno. Inquesto“tempodifficile”,siamosollecitatidalSantoPadreadaverefedeinGesù,atrarre“laforzaper vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà, che le vengono sia dal di dentro che dal di fuori,epersvelareinmezzoalmondo,confedeltàanchesenonperfettamente,ilmisterodilui,finoa cheallafinedeitempiessosaràmanifestatonellapienezzadellaluce”(PortaFidei,n.6). FONTIMAGISTERIALI Nellaquotidianariscopertadelsuoamoreattingeforzaevigore l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire meno. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienzadigraziaedigioia.Essarendefecondi,perchéallarga il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianza capace di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad accogliere l’invito del Signore di aderire alla sua Parolaperdiventaresuoidiscepoli.Icredenti,attestasant’Agostino,“sifortificanocredendo” (PortaFidei,n.7). 8 Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezzaeconrinnovataconvinzione,confiduciaesperanza.Saràun'occasionepropiziaanche perintensificarelacelebrazionedellafedenellaliturgia,einparticolarenell’Eucaristia,cheè “ilculmineversocuitendel’azionedellaChiesaeinsiemelafontedacuipromanatuttalasua energia”(PortaFidei,n.9). Gesù Cristo ci porta la buona notizia che siamo amati da Dio come figli e ci fa il dono dello Spiritosanto,incuipossiamoaccogliereDiocomePadreeglialtricomefratelli.Animatidallo Spirito,possiamocamminaredietroaCristosullaviadellacroceedellarisurrezione,amando come egli ha amato, fino al dono totale di noi stessi, nella varietà delle concrete esperienze personali, in filiale obbedienza alla volontà del Padre. Riconoscere Gesù come Signore è possibilesoltantograziealloSpirito(cfr.1Cor12,3‐4).Accedereall'amoredelPadreèpossibile soltantopartecipandoaldestinodiGesùCristo:ildestinodichièmandatoinmissioneedichi progetta la sua esistenza in modo oblativo (Le vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacratanellacomunitàcristiana,n.7). I superiori religiosi con ogni attenzione procurino che i loro confratelli e le loro consorelle rimangano fedeli alla propria vocazione. Promuovano anche gli opportuni adattamenti alle condizioni culturali, sociali ed economiche, secondo le esigenze dei tempi, vigilando tuttavia affinchéinnessunmodotaliadattamentisconfininoversoabitudinicontrarieallavitareligiosa (Mutuaerelationis,n.26). Pertuttilavitadicomunitàèunidealeeduncammino.Rifletteilmodellotrascendentedella TrinitàallacuivitadiunitàCristovuolechesianoconfiguratiisuoidiscepoli;maèuncammino faticosocheesigematurazionenellevirtùumaneedevangeliche,condivisionenellafraternità, amicizia nelle gioie e nei dolori, solidarietà nella missione apostolica, costante generosità nell'amorereciprocofinoaldonodellavita(InstrumentumlaborisdelIXSinodo,n.56). Continuamente Egli chiama a sé nuovi discepoli, uomini e donne, per comunicare loro, mediante l'effusione dello Spirito (cfr. Rm 5,5), l'agape divina, il suo modo d'amare, e per sospingerli così a servire gli altri nell'umile dono di sé, alieno da calcoli interessati. A Pietro, che estasiato dalla luce della Trasfigurazione esclama: "Signore, è bello per noi restare qui" (cfr. Mt 17,4) , è rivolto l'invito a tornare sulle strade del mondo, per continuare a servire il RegnodiDio:"Scendi,Pietro;desideraviriposaresulmonte:scendi;predicalaParoladiDio, insistiinognioccasioneopportunaeimportuna,rimprovera,esorta,incoraggiausandotuttala tuapazienzaelatuacapacitàdiinsegnare.Lavora,affaticatimolto,accettaanchesofferenzee supplizi,affinché,medianteilcandoreelabellezzadellebuoneopere,tupossegganellacarità ciò che è simboleggiato nel candore delle vesti del Signore". Lo sguardo fisso sul volto del Signorenonattenuanell'apostolol'impegnoperl'uomo;alcontrariolopotenzia,dotandolodi una nuova capacità di incidere sulla storia, per liberarla da quanto la deturpa (Vita Consecrata,n.75). FONTICARISMATICHE A Roma, tra le tombe dei Santi, davanti alla porta della grande assemblea della Santa Chiesa, mi rendo conto quanto Dio abbia bisogno della santità dei suoi servitori per la salvezza del mondo. Chiamaaséleanimechesceglieelavostrasantavocazioneèildono piùpreziosocheviabbiafatto.Questodonoequestotesoroèmesso nellevostredebolemani;loportateinunfragilevaso.Vegliatevicinoa Gesù insieme ai pastori di Bethleem, affinché questa benedetta mangiatoiasiapervoisorgentedicoraggio,dimagnanimitàd'animo, dipurezza,disantificazione.Ancheselontanoconvoituttaviacelebreròquestamirabilenotte diNatale,econilcuoresonoavoivicino.Mieicariragazzi,chequestotempodiNatalesiaper voitratuttiitempiuntemposantoDomGréa.(Lettera,4dicembre1869). 9 Homoltosoffertonelvenireaconoscenzadellepiccoleprovechelacomunitàhadovutosubire nelle persone dei nostri fratelli. E' cosa buona, e Dio lo permette per la nostra salvezza. Le indisposizione corporali giovano all'umiltà dell'anima, e ci mantengono ben disposti ad abbandonarci alla volontà di Dio. Ma non devono abbattere il nostro coraggio e la nostra costanzaescoraggiarciriguardoallanostravocazione.Abbiamovistodellecomunitàiniziare conspaventosemortalitàepoiriempireilmondoconlaloromeravigliosafecondità.Cosìebbe inizio Citeaux. Dobbiamo anzi ringraziare Dio per averci risparmiato per lunghi anni, e non dobbiamo credere che entriamo in comunità per sottrarci alle comuni malattie e alla morte. Siamoperseverantinellapietàenellareligioneequandoperdiscrezionedobbiamoricorrerea dei lenitivi che la debolezza della natura richiede, è necessario che i fratelli si abbandonino senzatristezzanéaffievolimentodivolontàedispiritoallacondottadeisuperiori(DomGréa, LetteraaFratelLouis,Roma,Giugno1870). Atuttiraccomandounaprofondaunione,ungrandefervoreperlasantitàdelvostrostato.Dio cichiederàcontodella graziachecihaconcesso aprendocile portedellasantareligione; ma qualesaràlanostraresponsabilitàequalerendicontoterribilesaremochiamatiadarequalora, venendo meno all'amore che Dio aspetta da noi, presi a piacere a noi stessi, divenissimo la causa e la circostanza volontaria di un affievolimento della santità in qualcuno dei nostri fratelliesoprattuttoall'internodelnostrostessoistituto(DomGréa,Letteraallacomunitàdi Saint‐Antoinescritteabordodella"Toronto",dal1‐4giugno1894). ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Nuovaevangelizzazione:religiosiinprimalinea IlcardinaleRomeoaiSuperiorimaggioririunitiadAcireale: ivostricarismifaccianotrasparirel’amorediDiopergliuomini articolodi MIMMOMUOLO(trattodaAvveniredimartedì6novembre2012) *** Riuniti intorno all’altare dove è presente Gesù nelle specie eucaristiche e all’ambone dove poco prima è risuonata la sua Parola. La prima immagine della 52ª Assemblea della Cism, la Conferenza dei Superiori maggiori d’Italia, è altamente emble‐ matica dell’atmosfera e del tema che, da qui fino a venerdì, accompagneranno i lavori dei religiosi in rappresentanza di tutti gliordinielecongregazionipresentinelBelpaese.Lacelebrazione dellaMessa,presiedutadalcardinalePaoloRomeo,arcivescovodi Palermo e presidente della Conferenza episcopale siciliana, dà infattiilviaacinquegiornidiriflessioniedibattitisulcontribuito deiconsacratiallanuovaevangelizzazione.Esuggeriscesubitoun puntofermo.NoncipuòessereannunciodiCristo,seprimanonsi è fatta esperienza diretta di lui. Il cardinale Romeo lo afferma a chiare lettere, durante l’omelia: «La gente deve vedere Gesù brillaresulnostrovolto.Ivostricarismi–dicerivolgendosiai150 superiorimaggioripresenti–devonofartrasparirel’amorediDio per tutti gli uomini e in particolare per i poveri. Le vostre case religiose devono essere luoghi di eccellenza dove si può toccare conmanolapresenzadelDioamoreelasollecitudinedellaChiesa versoisuoifedeli». Per il porporato, dunque, il ruolo dei frati d’Italia nella nuova evangelizzazione è quello di una rinnovataedefficacetestimonianza.«Comefaunpoverochenonhanulla,unbambinochechiededi 10 essere educato, un ammalato posto di fronte al mistero del senso della vita – si chiede Romeo – a sentirecheDioglièpadreechelaChiesacamminaalsuofianco?».Eccoilcompitoelamissionedei religiosi.«DaqualchedecenniosiparlanellaChiesadiopzionepreferenzialeperipoveri.Inrealtà– ricorda l’arcivescovo di Palermo – tutti i vostri carismi, fin dalla loro nascita, sono stati ispirati a questasceltapreferenziale.Povertàmateriali,spirituali,fisiche.Nonc’èunsettoreincuiloSpiritonon abbiasuscitatouncarismaperdarerisposteaqualcunodiquestibisogni.Voi,dunque,sietechiamatia gestire una simile eredità e a incrementarla». L’omelia del cardinale segna una robusta iniezione di fiducia.«Nonpossiamonasconderciledifficoltà:contrazionedelnumeroedelleforzedeiconsacratie problemieconomici–citasoprattutto–,manondobbiamotacerechequestoèiltempodellasperanza. Anche in un’epoca difficile come la nostra infatti il Signore continua a suscitare testimoni santi ». Romeo sottolinea a tal proposito l’esempio di don PinoPuglisi, di cui è ormai prossima la beatificazione.«Nonunpreteantimafia,maunveroevangelizzatore,chehasuggellatoconilmartirio 33 anni di sacerdozio vissuti in maniera esemplare». Proprio figure come quella del presbitero palermitano, conclude il cardinale, «devono farci capire che la nostra appartenenza a Cristo è un principiononnegoziabile».Lanuovaevangelizzazioneinfondodipendepropriodaquesto. LoricordaanchenellasuccessivarelazionediaperturadeilavoriilpresidenteadinterimdellaCism, padre Fulgenzio Volpi. «La fede – dice il cappuccino – inizia dalla testimonianza, originariamente da quelladiCristo,iltestimonefedeleeverace,eadessaritorna.Lafedemostralasuamaturitànelfarsia propriavoltatestimonianzadelVangelo,inparoleeinopere.Infatti,latestimonianzaappareall’uomo contemporaneo come una forma di comunicazione particolarmente significativa». In sostanza, sintetizza padre Volpi, «oggi, nel tempo della comunicazione selvaggia, nell’era digitale, la testimonianza appare come il caso serio del linguaggio umano». E nel parlare questo linguaggio i religiosiitalianisonodeiverimaestri. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ DiocesidiBrescia Unitàpastorali:nuovasfidaancheperilaici Sièapertosabato1dicembre2012il29°sinododiocesano MessaggiodalSinododiocesano alledonneeagliuominibresciani Riuniti attorno al nostro Vescovo Luciano, noi partecipanti al XXIX Sinodo diocesano sulle Unità pastorali, coscienti e lieti di rappresentareilaici,isacerdotieiconsacratidellaChiesabresciana, nel desiderio di camminare insieme, dedichiamo un pensiero alla cittàeatuttiiComunidelladiocesi.Èunpensierocaricodiaffetto, simpatia e fraterna amicizia verso tutte le donne e gli uomini che vivono e operano in questa terra bresciana. Il nostro impegno sinodale ha riguardato il futuro della missione della nostra Chiesa bresciana, prospettando una rinnovata azione pastorale basata sulla comunione, collaborazione e corresponsabilità fra le varie comunità parrocchiali. Vogliamo condividere il nostro sguardo al futuro con tutti, anche con coloro che si sentono lontani dalla vita ecclesiale, ma che hanno a cuore il bene comune, il sereno domani dellegenerazionipiùgiovani,orizzontidipace,giustizia,progressoe lavoro per tutti. Cogliamo questa occasione per esprimere pubblica gratitudine per gli esempi di civiltà,umanità,dedizioneprofessionaleeonestà chetroviamoaldi fuori delleesperienze ecclesiali. Come cattolici, praticanti e impegnati nelle parrocchie e nelle aggregazioni o istituzioni ecclesiali, ci sentiamo vicini e partecipi alla vita e alle quotidiane vicende di tutti i nostri concittadini, particolarmenteinquestotempodigravecrisieconomica,socialeeculturale. Raccogliendo volentieri una preziosa eredità che ci viene da un passato lontano e recente, possiamo direcheesserecattolicinonciimpediscediesserecittadiniitalianichevoglionoilbeneelalibertàdi 11 tutti (Giuseppe Tovini). Ribadiamo volentieri, pur consapevoli dei nostri limiti, che la nostra appartenenzaecclesialenonrallentamarafforzalacoscienzadellanostraresponsabilitàcivile.Fedeli alla Dottrina sociale della Chiesa, vogliamo essere cittadini onesti e liberi, leali e rispettosi della legalità,dediticonpassionealbenecomunedellanostracittàedeinostripaesi.Éinnomediquesto indissolubile legame che ci sentiamo, nell'attuale e difficile stagione, singolarmente vicini a tutte le famiglie, ai lavoratori e ai giovani che soffrono a causa della crisi economica. E, con indistinta solidarietà,guardiamoallefamigliedistranieriche,venutidalontanoconlelorodiversitàdiculturae difede,sonoormainostriconcittadinichepartecipanoallosviluppodelnostroterritorio.Perqueste ragioni dobbiamo sentirci tutti più uniti e in un rapporto di dialogo costante e costruttivo, arricchendocigliuniglialtrideinostrispecificicontributi,nelpercorrereinparticolaretresentieri chepossonoportarciamiglioriprevisioniesituazioni. Prima di tutto il sentiero, tanto raccomandato anche dal Magistero della Chiesa, del rinnovamento sociale che presuppone necessariamente una visione vera e alta della politica: un servizio alla comunità,svoltocononestà,saggezza,disinteresse,competenza,scelteilluminateecondivise. Insecondoluogolasalvaguardiaelapromozionedelvaloredellafamiglia,cellulafondamentaledella società e piccola Chiesa domestica. Credenti e non credenti abbiamo la necessità e il dovere di promuovereilruolodellacomunitàfamiliarecheèilfondamentodellerelazionisociali. Infinenonpossiamotacereilvaloredell'educazioneinunmomentodiemergenzachepreoccupaper ilfuturodeinostrigiovani.Nellaterrabrescianachehadonatoall'Italiaeall'Europa,unpatrimoniodi idee e strumenti per l'educazione delle giovani generazioni, questa dimensione rimane una priorità per tutti. Facciamo nostra la convinzione di Giuseppe Tovini, pubblico amministratore, sposo e genitore:ifiglisenzalafedenonsarannomairicchi,collafedenonsarannomaipoveri. IlnostrosalutovigiungarammentandoleparolediGiovanniPaoloII aibresciani,ribaditeancheda BenedettoXVI:EtuBrescia,fidelisfideietiustitiae,riscopriilpatrimoniodiidealichecostituiscela tuaricchezzapiùvera,esaraicapacediesserecentrovivodiirradiazionedellanuovaciviltà,laciviltà dell'amore,auspicatadaltuograndefiglioPaoloVI. Brescia,9dicembre2012 SPECIALE“ANNIVERSARI” Borgosotto:parrocchiaMariaImmacolata ANNOGIUBILARE perilterzocentenariodellacostruzionedellachiesadi Borgosotto intitolataallaMadonnadiLoreto *** “ConMaria…cerchiamoiltuoVolto” Sembra quasi una coincidenza voluta e cercata appositamente,invecelavedocomeunagrandeopportunità il celebrare questo anno Giubilare di 300 anni dalla costruzione della chiesa di Borgosotto (4 marzo 1713 – 2013) unitamente all’Anno Fidei indetto dal Papa per il 50° del Concilio Vaticano II e all’Anno Sinodale che la nostra diocesidiBresciastavivendo.Nonvuolessere,comesisuol dire,“troppacarnealfuoco”,maoccasionidaviveredurante l’anno sotto tanti aspetti e per gruppi diversificati di fedeli. Cen’èpertutti! Partendo proprio dall’Anno Fidei vorrei esprimere il mio sentimento più genuino e sincero per offrire proposte pensate insieme al Consiglio Pastorale e per viverle con uno spirito profondo di desiderio di crescita nella propria fede. Tutto allora sarà visto e orientatocometantiraggidiunaruotacheconvergonoversoununicocuoreconl’obiettivodiinvitare 12 ognunodinoia“rivederesedavverotuttociòchefacciamonellanostracomunitàsiriferiscerealmente allafede”.Durantequest’annovorremmoestendereallanostravitaquotidiana questo bisogno di incontrare Dio e di condividere con Lui tutti quei momenti che scandiscono la nostra vita: “dalla nascita di un bimbo al cammino dell’adolescenza, alla scelta vocazionale, all’amore di un uomo e di una donna, alla fedeltà alla famiglia, alla professionalità, all’esperienza del dolore e della fragilità”. E’necessariocheinquest’annospecialelanostrapastoraleannuncidinuovoe senza stancarsi il Vangelo, testimoniando che “anche oggi è possibile, bello, buono e giusto vivere l’esistenza umana conformemente al Vangelo… Una parrocchia missionaria si ritrova ogni otto giorni per incontrare il Signore Risorto… andando oltre i luoghi e i tempi dedicati al sacro per raggiungere i luoghi e i tempi della vita ordinaria: famiglia, scuola, comunicazione sociale, economia e lavoro, arte e spettacolo, sport e tureismo, salute e malattia, emarginazionesociale”. Proprio in questo contesto si inserisce in maniera ottimale l’anno giubilare dellanostrachiesadedicataallaMadonnadiLoreto. QuestoeventocievocanecessariamentelaSantaCasadiNazareth,doveMariaèprobabilmentenata, cresciuta,hacondivisolavitanascostadelFiglioGesùinsiemeallosposoGiuseppe,avvoltadall’ombra dell’AltissimoedelsuoSpirito,inquellaCasadel“Sì”hacondivisoiproblemi,lepreoccupazioniele sofferenze di tutti… Per cui avere una chiesa che ricorda tutti questi fatti e scene di vita quotidiana, vuolessereunaspintaaconfigurarcisempredipiùallaSacraFamigliadiNazarethperportarenella nostra “Chiesa domestica” di oggi gli stessi valori umani e cristiani e lo stesso stile di vita e di disponibilitàallavolontàdiDio. ApriamoquestoAnnoGiubilareinformasolenne,maanchecontuttalanostrabuonavolontàa lasciarciguidareeilluminaredallaMadrediGesùpercercareconsinceritàilsuoVolto. BENEDIZIONEDELPORTALEEDELSAGRATO Ognichiesahalaportaprincipale.Perilfedeleilsignificatodellaportaèmoltogrande:èilluogodel "transito", segno del "passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia", dall’esternoall’interno,dalmondoesterioreaquellointeriore,dalprofanoalsacro:sisuperalasoglia percercareDioecomunicareconlui. VarcarelaportadiunachiesadedicataallaMadonna,nelnostrocasoalla“CasadellaMadrediDio” (…aedem Deiparae…), vuol dire chiedere a Maria la Grazia di intercedere per noi affinché ci avviciniamosemprepiùaGesùsuoFiglioeviviamolanostravitaconlastessafedediMaria. Nella sua Lettera “Porta Fidei” il Papa ci ricorda quanto sia importante riferirci alla fede vissuta da Maria,donnasìprivilegiataperchéImmacolata,masemprepienamentedonna:“PerfedeMariaaccolse laparoladell’Angeloecredetteall’annunciochesarebbedivenutaMadrediDionell’obbedienzadellasua dedizione(cfrLc1,38).VisitandoElisabettainnalzòilsuocantodilodeall’Altissimoperlemeraviglieche compivainquantisiaffidanoaLui(cfrLc1,46‐55).Congioiaetrepidazionediedeallaluceilsuounico Figlio, mantenendo intatta la verginità (cfr Lc 2,6‐7). Confidando in Giuseppe suo sposo, portò Gesù in EgittopersalvarlodallapersecuzionediErode(cfrMt2,13‐15).ConlastessafedeseguìilSignorenella suapredicazioneerimaseconLuifinsulGolgota(cfrGv19,25‐27).ConfedeMariaassaporòifruttidella risurrezionediGesùe,custodendoogniricordonelsuocuore(cfrLc2,19.51),lotrasmiseaiDodiciriuniti conleinelCenacoloperricevereloSpiritoSanto(cfrAt1,14;2,1‐4)”. Ancheilsagratohalasuasimbolicafunzionediaccogliereifedeliediintrodurlinellachiesa,èlo spaziodell’accoglienza,dell’incontroumanoedell’orientamentoaDio. Queste,infatti,leindicazionideiVescoviitalianisulsagrato:«Èquestaun’areaimportantedaprevedere inquantocapacediesprimerevalorisignificativi:quellodella“soglia”,dell’accoglienzaedelrinvio.La cura del sagrato e della piazza ad esso eventualmente collegata è segno della disponibilità all'accoglienzachecaratterizzalacomunitàcristianaintuttiisuoigestiequindi,amaggiorragione,in occasionedellecelebrazioniliturgiche.Chisipresentaallaportadellechiesedevesentirsiospitegraditoe atteso. 13 Laconchiglia Un ultimo particolare della simbologia liturgica all’ingresso di unachiesaèlaconchiglia:anchesulportaledellanostrachiesa e all’interno del presbiterio è riportata una grande conchiglia, fontedellavita,simbolodelpellegrinochelungoilsuopercorso lautilizzaperdissetarsi.Laconchigliasta,dunque,adindicare l’accoglienza delle persone che varcano quella soglia come pellegrini che entrano in chiesa per dissetarsi alla vera Fonte dellavita,cheèlaParoladiDio. Per questo Domenica 21 ottobre è stato aperto questo Anno Pastoraleconunsegnoimportanteperlasimbologialiturgicae religiosa della nostra vita: la benedizione del Sagrato e del portalediingressodellachiesadiBorgosotto,attraversoilquale passalanostravitaumanaecristianaperentrareinunluogodi culto dove si incontra il Signore della vita (Battesimo), dell’amore (matrimonio), della morte e risurrezione nostra (esequie), del pane spezzato e condiviso nella preghiera (Eucaristia):celebrataattraversoildonodeiSacramenti. Sollecitatidaquestisimbolireligiosi,vogliamoesserericonoscentiachiconcompetenzaetecnicaha restauratolafacciataeilportaledellachiesaperrenderlapiùbellaepiùsignificativa. GraziealladittaOcra. Ma un grazie altrettanto grande al Sindaco, alla sua Amministrazione e ai suoi collaboratori, sempre disponibili a eventuali suggerimenti, che ci hanno offerto la sistemazione della piazza antistante la chiesaedelSagrato,nonsolopermotividibellezzaedimaggiorsicurezzafisicaestradale,maanche insintoniaconilsignificatoliturgicoeumanoappenadescritto.Graziedicuore. PadreRinaldo 14 ROMA:PARROCCHIAREGINAPACIS 70ANNI,mapursempregiovane REGINA PACIS: già il titolo con cui si presenta la nostra Parrocchia hailsaporediunaprovocazioneperitempiincuinasce.Siamonel 1942, nel bel mezzo della seconda Guerra mondiale, e l’odio ormai contrapponelepotenzebelligerantielevittimesicontanoamigliaia. Proprioinquelclimadisofferenza,nelnostroquartiereapreleporte unanuovachiesachehailcoraggiodiparlaredipace.Quisiprega Maria, invocandola come la regina della pace, e tra lo scoppio delle bombe e l’urlo delle sirene qui ci si augura che cessino gli odi e le guerreperaprireadunmondodiriconciliazione. Nonimportaseproprioinqueimesiunabombalanciatadaunaereo alleato squarcia il tetto della Chiesa e rovina sul pavimento: qualcuno grida al miracolo perché quella bomba non esplode e ci risparmia danni immensi, in una struttura che faticosamente si era appenaportataatermine. E’certamenteunbelsegno,cheincoraggialadevozioneecosì,purin mezzoaibombardamenti,qualcunoincominciaacredereallapace,la prega,lainvocacomedono,incominciaacostruirla,partendomagari dallaconversionedelcuore. Quella grande immagine che campeggia nell’abside, che raffigura Maria seduta in trono con il figlio sulle ginocchia, diventa un punto di riferimento per la devozione di tanta gente. Santi sacerdoti accolgonoifedelidiunquartierechesivasemprepiùaffollando:èiltempodeigrandipalazziequella cheeraunazonaperifericadiRomaormaidiventaunquartierebenstrutturato. SonogliannidiP.AntonioNovaro,primoparrocochelasciainmezzoallagenteilricordodiunprete santo,sempreattentoallenecessitàditutti.Saràproprioluiadaccoglierenelsottotettodellanuova chiesa alcune famiglie ebree, per scamparle dal rastrellamento tedesco, ma anche tante famiglie di poveritroverannoaccoglienzanellacaritàdellaparrocchia. Verrannopoialtrisacerdoti,P.AlfredoScipioni,P.EdmondoCatoni,P.LuigiEmiliani, P. Serafino Ciardi…, ma questa è una storia più recente e tanti sono ancora i testimoni che ce la possonoraccontare. OggilanostraParrocchiacompie70anni.Noiabbiamolafortunadivederlabellacomenemmenoi primicostruttorihannopotutoammirarla.Coltemposisonomiglioratigliimpianti,abbiamoavutola possibilità di nuove decorazioni, recenti ristrutturazioni hanno qualificato i suoi spazi educativi e di gioco, come l’oratorio. Ci sentiamo orgogliosi di appartenere a questa Chiesa che, anche se non di antiche origini, ha già una bella storia da raccontare, nelle generazionidifamigliechehaformato,nelle iniziative che porta avanti, nella fede che ancoratestimonia. Certooggicipiacerebbe riscopriredentrole suemuraquellaprovocazionechehasegnato i suoi inizi. Allora era una scommessa sulla pace, in un mondo disperato a causa della guerra. Oggi ci piacerebbe sentire la sua sfidacheponeallenuovegenerazionispesso lontanedalleprovocazionidella fede.Gente chelepassadavantietiradirittoindifferente, perché impegnata a rincorrere altre preoccupazioni. Ci piacerebbe che questa chiesa continuasse a gridareagliuominidioggi,giàsaziditantecose,ilbisognodiDio,lafamedivaloriveri,larispostaalle domandeultime. La nostra Chiesa, Regina Pacis, rimane oggi sempre con le sue porte spalancate ad augurare a tutti giornidipace,donochenascesempredall’incontroconilSignore. P.Livio,parroco 15 UNASTORIACHEINIZIADALONTANO… ICANONICIREGOLARIDELL’IMMACOLATACONCEZIONE eLAPARROCCHIADIREGINAPACIS La comunità dei Canonici Regolari dell'Immacolata Concezione fu fondatanellaregionedelJura,inFrancia,daDomAdrienGréa.Il suo principale desiderio era di restaurare i Canonici Regolari espulsiesoppressidurantelarivoluzionefrancese.Nel1871fecela professione perpetua con altri cinque religiosi. Eletto Vicario generale della diocesi di Saint Claude, Dom Gréa propose la vita comunitaria come rimedio e un grande aiuto anche per i chierici diocesani.Testimoniòeinsegnòaisuoiconfratelliungrandeamore allaChiesa,allaliturgia,alserviziopastoraleea unverospiritodi penitenza e di autentica vita ascetica. Siamo sacerdoti‐religiosi al servizio delle diocesi in particolar modonelministeroparrocchiale,convintichelavitareligiosaelavitasacerdotalesiperfezionanoesi rafforzanoreciprocamente. E'statoPioIX,ilPapadellaproclamazionedeldogmadell'ImmacolataConcezione(1854)adarealla Congregazione nascente il titolo di CANONICI REGOLARI dell'IMMACOLATA CONCEZIONE, accogliendolarichiestadelnostroFondatoreDomAdrienGréa.1899.ICRICscendonoaROMA “StiamoperavereunapiccolaresidenzaaRoma–scrivevadomGréaadomBenoîtil10ottobre1899– èunabellissimacosasullaqualetiforniròdeidettagli.ÈgiuntoilmomentodiesserepresentiaRoma direttamente”. AccompagnatidadomDelarocheilprimogruppodiCRICarrivaaRomail27ottobree,dopoalcune sistemazioni provvisorie, attorno al 1901 si stabiliscono presso una casa di proprietà del fratello di domDelarochesulGianicoloinviaXXXaprile. LostessodomGréa,nonnascondeilsuoentusiasmoelesueattese:“SonotornatodaRomaottogiorni fa…sono sette petits frères italiani e la casa di Roma avrà così allieviindigeni. C’è molto da fare, la popolazione si è raddoppiata, le campagne vicine abbandonate e l’ignoranza religiosa provoca strani danni,dicuineapprofittanoiprotestanti.Probabilmenteverràeretta,comepermoltialtri,anchepernoi unaparrocchia.Questaèlanostravocazione.Larivoluzionestaperarrivare.DioèilMaestro.Hoavuto udienzadalSommoPontefice:sirespiravaariadisantitàedibontà.Ciraccomandaspiritodipreghierae di penitenza. Siamo circondati di preziose simpatie. S.S. Pio X mi ha fatto sedere al suo fianco e al momentodell’Angelus,sièinginocchiatoeabbiamopregatoinsieme”. NelfrattempolaSantaSedesieraadoperataperaffidareall’Istitutoilministeropastoraleinunnuovo quartierediRoma,Monteverde,doveerastataavviatalacostruzionediunanuovachiesadedicataalla ReginadellaPace. Cosìl’8dicembredel1931abbiamol’inaugurazionedellaCripta. P.AntonioNovaro,daunannorettoredellaChiesa,finoradipendenteallaParrocchiadi S.MariainTrastevere,nediventailprimoparroco. Il1°maggiolachiesaèufficialmenteapertaalculto. L’11 aprile del 1942 abbiamo l’INAUGURAZIONEdella nuova Chiesa con la presenza di Mons. Pascucci,SegretariodelVicariatodiRoma. Il complesso parrocchiale, di proprietà della Santa Sede, è stato realizzato secondo il progetto dell’architettoTullioRossi. DADUEANNIUNASCELTAIMPORTANTE: ADORAZIONEQUOTIDIANA Unaportaapertaèpursempreungrossoinvitoadentrare.Magarièsolopertogliertiunacuriosità oppureunbisognodinovità.StadifattochequiaReginaPacisleportenonlechiudiamopiù,almeno dalle6,30delmattinofinoalle20dellasera.Ilvenerdì,poi,rimangonoaperteanchetuttalanottefino 16 all’alba.Edevodirechequelleporteapertesonounforterichiamoperitantichepassanosullaviae anchenegliorarimenoprobabili.Alleduedelpomeriggio,adesempio,maiavremmopensatodifare unapropostaallanostragente.Eppureproprioaquell’orac’èchièinpausapranzo,qualcunoha appenastaccatodalsuoorariodiservizio,qualcunoèinattesachepassil’autobus…unavisitadentro lachiesacostacosìpoco!Etuttoquestosuccedeormaidadueanni,daquandoquidanoièiniziata l’ADORAZIONEQUOTIDIANA.LacappelladelCrocifissoèstatapredispostacomeluogoaccogliente perl’incontroconl’Eucaristia.E’unluogodisilenzio,èunospaziodiforteraccoglimento:chientrae chiescelofaquasiinpuntadipiedi,forseper rispettoalSacramentodell’Eucarestia,macerto anchecomeattenzioneachirimanelìinpreghiera. Equestoèunodeiprimifruttidiquestainiziativa:il silenzioinChiesa.Nondicocheprimacifosseil mercato,macertamentelachiesaerapursempre unluogodiincontrotrapersone.Primaodopola Messaquellequattroparoleconilvicino sembravanoundoveredibuonacortesia.Oggila Messaterminaconunmomentodiadorazione, quindiconunmomentodipreghierasilenziosa, coinvolgente,comunitaria. L’Adorazione richiede appunto silenzio e solo così puòavereinizioqueldialogodipreghieraconunDiocheparlaalcuore.Inostrifedelifindall’inizio hanno ben compreso questo e subito si è creato nella Cappella dell’adorazione un forte richiamo all’interiorità. Se le porte della chiesa sono costantemente spalancate, l’edificio certo non rimane incustodito.Inostriparrocchianihannodatolalorodisponibilitàapresenziaredavantiall’Eucarestia. Un’oraperognuno,pertuttaladuratadell’aperturadellachiesa.Confessocheprimadifarequesta sceltahodovutofareunpellegrinaggioaMedjugorieperconvincermidellabontàdell’iniziativaedella suarealefattibilità.Oggihoununicorammaricoedèquellodiavertardatotantoprimadidareinizio a questa esperienza. Veramente i problemi organizzativi sono falsi problemi: i nostri parrocchiani eranosoloinattesadiunsegnaledipartenzaperpotersiesprimere.Lepaurechecifacevanodire: “maconleporteapertechissàcosasuccedeinchiesa!”sonosolofalsepaurechenascondonolanostra pocavoglia diesporciall’incontroconilSignore. Certo, all’inizioinchiesacihafatto visitaqualche zingaro,haazzardatoqualcherichiesta,hacondivisoconnoiqualcheminutodisilenzioepoiseneè andato via, magari passando la voce agli amici che quando un cristiano prega non ama essere disturbato.Certamentequest’invernociritroveremoqualchebarbonechesiappisoleràsuibanchiin qualcheangolobuiodellachiesa,nellanottediaperturadelvenerdì.Beatolui!Staràsempremegliolì cheall’aperto,sullapanchinadifiancoallachiesa. Ma le notizie non girano solo tra gli zingari ed i barboni. Tanti buoni cristiani hanno saputo dell’iniziativa ed hanno incominciato a venire con regolarità all’incontro con l’Eucarestia. Gente che non avevo mai visto, parrocchiani che già vivevano l’Adorazione, ma dovevano fare chilometri per cercareunachiesaattrezzata,personechevannodifretta,maanchealtredisponibilialunghimomenti diinteriorità.Io,standolìdavantiall’Eucarestia,imparoaconoscereunpubblicochenellaparrocchia nonavevoancoraincontrato,insiemeatantagentechesapevobuonaechemelostadimostrandoogni giorno. E poi, diciamocelo, è stato proprio un regalo che mi sono voluto fare: questi momenti di Adorazionesonounaboccatadiserenitàancheperunpoveroprete,inmezzoalturbiniodegliimpegni quotidiani. P.Livio ILVOLTOGIOVANILEDIUNABELLASETTANTENNE Inuncontestosocialebenpocoroseo,lanostraChiesaparrocchialefesteggiandoisuoi70annidivita (80 da che è stata eletta a Parrocchia), fa bella mostra anche dei suoi giovani. Con trepidazione si prepara proprio in questi giorni ad accompagnare i circa 40 adolescenti di 3° mediacheil2dicembrericeverannolaCresima,mentreabrevealtri40arriverannoariceverequesto sacramentoil10febbraioprossimo.Perloroc’èlapropostadeldopo‐cresima:unitinerariodifedeedi amiciziacheprosegueconincontriedattivitàchestiamogiàdatempopensando. Ilcontestopocoroseodicuiaccennavoèquellochesiriscontraovunquediunafugadeigiovanidalla Chiesaedallafedeingenerale.Unlibrorecentescrittodaunnotopastoralista,ArmandoMatteo,parla 17 della“primagenerazioneincredula”,indifferenterispettoallaquestionedellafedee,soprattutto,della praticareligiosa. Scrive l’autore: “Gli attuali ventenni e trentenni sono la prima generazione incredula dell’Occidente: una generazione che non vive controilDioelaChiesadiGesù,masenzailDio e la Chiesa di Gesù e vive addirittura la propria ricerca di spiritualità senza questo Dio e senza questa Chiesa”. Chiama in causa i loro genitori che“hannocontinuatoachiedereperilorofiglii sacramenti della fede ma senza fede nei sacramenti, hanno portato i figli in Chiesa ma non hanno portato la Chiesa ai loro figli, hanno favorito l’ora di religione ma hanno ridotto la religioneaunaquestionediora.Hannoimposto unadivergenzanettatraleistruzionipervivere e quelle per credere, per cui la frequentazione della vita in parrocchia, dell’oratorio e della scuola di religione risultano un semplice passo obbligato per l’ingresso nella società degli adulti. In sostanzanonhannopiùdatospazioallacuradellafededeiproprifigli”. Per fortuna (ma sarebbe meglio dire per dono divino) notiamo molte eccezioni tra le tante famiglie che,ancheinmezzoanoi,sisforzanodiandarecontrocorrenteechetestimonianoailorofigliunafede matura ed autentica. Tante famiglie frequentano il nostro oratorio e credono nel progetto che portiamo avanti. Tanti adulti sono impegnati in prima linea come catechisti e animatori, tanti altri rispondonocongenerositàallepropostechevengonofatte.L’oratorioèognigiornipienodibambini, di ragazzi e di genitori che approfittano dei bei spazi che vengono offerti per giocare e ritrovarsi insieme, delle proposte sportive che vi vengono svolte (non solo il calcetto, ma anche il pattinaggio artistico,ilbasketininglese,icorsidiballo,diteatro,dimusica…).Nonmancanoinoltregiornatedi animazione, pranzi comunitari, luoghi adibiti per feste di compleanno, proposte cinematografiche e teatrali,incontridiformazione… Un tempo di grazia è in particolare l’estate con il grest che, per tre settimane, coinvolge più di 200 bambinieunacinquantinadianimatoriadolescenti.Questaesperienzaentusiasmante,purconnumeri ridotti,prosegueneicampiestivichevengonoogniannopropostiperibambinidelleelementari,peri ragazzidellemedieepergliadolescentidellescuolesuperiori(oltrecheperlefamigliestesse).Decine digiovanisonopresentianchedurantel’annoneigruppidiformazioneenelleattivitàdiservizioedi animazionechevengonoproposte: ‐Unpiccologruppodeldopo‐cresimadi1°superioresiritrovaognivenerdìeiconfrontasutematiche relativeallafede; ‐ Un numeroso gruppo che và dalla 2° alla 5° superiore si ritrova ogni domenica sera e sta, in questi mesi, preparando un musical, Grease, che speriamo di presentarvi all’inizio del prossimo anno; ‐ Un piccolo gruppo di universitari si ritrova mensilmente con i loro coetanei delle altre parrocchie romane affidate ai Cric (sono in tutto una cinquantina) per confrontarsi su tematiche relativeallafede; ‐ Diversi giovani appartenenti a questi gruppi, o anche indipendente da essi, sono inoltre impegnati in Parrocchia con il coro che anima la Messa delle 10.30 (ritrovandosi ogni martedì sera), oppure sono catechisti, animatori, collaboratori in diversi servizi. Con loro stiamo organizzando l’accoglienza delle migliaia di giovani che la comunità di Taizè, in collaborazioneconlaDiocesidiRoma,raduneràaRomadal28dicembreal2gennaio(eviinvitiamo ancoraadareloroospitalitànellevostrecase).Conlorostiamosognandodipartecipareallaprossima GiornatadellaGioventùchesiterràaRiodeJaneiro,inBrasile,afineluglio.Sarà,fral’altro,l’occasione 18 perfareunaesperienzamissionariainmezzoallecomunitàCricpresentiinquelpaese(inGoiania,nel centrodelBrasile). Siamoorgogliosideigiovanidellanostracomunità,maancheconsapevolidelledifficoltà,dellefragilità e delle contraddizioni che si trovano spesso a vivere. Della generale scarsa presenza dei giovani a Messa, del fatto che metà dei bambini che ricevono la 1° Comunione non proseguono neanche il camminoperlaCresima,chequest’ultimi,ingranparte,nonlirivedremopiùsenon,quandova’bene, al momento del loro matrimonio o per il battesimo dei loro figli. Di fronte alle tentazioni di scoraggiamentoodiaffidarsiaoperazionidimarketingreligioso,riteniamocheilSignorecichiedadi essere prima di tutto testimoni gioiosi e coerenti della fede che abbiamo ricevuto, uomini e donne capaci,comeGesù(oalmenotentandodiseguirnel’esempio),direlazionarciconglialtriconsincero interesseeattenzione,impegnatiacostruireunacomunitàfraternaaffabilee affascinante,capacedicoinvolgereeaccoglierequantivorrannofarneparte. CheilSignorebenedicainostrisognieinostrisforzi(eperdonilenostremancanzeelenostre incoerenze)conlasuapresenzaeilsuoamore! P.StefanoLiberti,viceparroco PIUBEGA:ORATORIOS.LUIGI DIECIANNIDIVITA.... Guardolefotodelgiornodell'inaugurazione(22settembre2002)evedovoltigiovanididiecianni inmeno.Aquell'eventopochidellacomunitàparrocchialemancaronoegiunserotuttiisacerdoti cheavevanoprestatoservizioinparrocchianegliultimivent'anni. Giornodifesta,giornodilodealSignoreperunregaloimportante,costruitodopounpercorsonon facile,meditato,pregato,cercatoeallafineavolteanchesognato. Eppureoradopodiecianni,queimurinuoviportanograffi,inalcunesalecisonoarredinuovi,le porte hanno i segni delle innumerevoli aperture e chiusure quotidiane. Il nostro Oratorio porta segnidivita,diquellavitachelacomunitàparrocchialediPiubegahatracciato. Insiemeèstatopercorsouncamminocheognunopuòfacilmentericostruire. Mi chiedo: cosa c'è di comune tra quel settembre 2002 e quello attuale? Quale Spirito animava alloralanostracomunitàequalesoffiaoggi?Cosasignificanoquestidiecianni?Cosaricordaquel ragazzochetagliòquelnastrogialloconallespalleunamareadigentecheloguardava? Oraquelragazzoèungiovane,emagaridentrodiséhagiàfornitolasuarispostapersonale;così succedeaognunodinoi. 19 Vorrei sottolineare che sono stati proprio DIECI ANNI DI VITA. E tutti noi abbiamo contribuito! Tuttisiamoresponsabilidicomeèandata! Laricchezzadivaloriediproposte rimane, continua proprio come la vita. Si tratta proprio di un lungo cammino arricchito dal passato, dalpresenteedalfuturo.Inquesto presente dovremmo saper trovare letracceperlasperanzafutura,nel passato quelle della storia che insegna. Tra gli articoli di questo notiziario parrocchiale ne trovate uno intitolato “Piubega se lo merita....”; era la considerazionechelanostracomunità nella voce del parroco affermava di meritare la costruzione dell'Oratorio San Luigi. Se lo andate a rileggere troveretetuttelemotivazionidiquella affermazione, ma troverete anche la ferma consapevolezza che non doveva trattarsi solo dell'edificazione di una costruzione. Vi era il consensoelafermaresponsabilitàdituttaunacomunitàperVIVERElavitadell'oratorio. Seècosìdobbiamoproprioriferirciatuttoquellochequestoambientehasaputodonareallavitadi ciascuno,allasuaformazione,allasuesceltedivalore. Quel “Piubega se lo merita.......” sarà tanto più vero in futuro se ancora ogni giorno con pazienza sapremo vivere l'oratorio come ambiente educativo, luogo dove si sperimentano e si testimoniano i valorieleveritàdelVangelo. Ciò che ci deve animare per il futuro è proprio la convinzione che il nostro oratorio rimanga luogo dovepiccoliegrandiimparanoleregoledellacondivisioneedellaconvivenza.Rimangaunambiente belloepulito,perchél'ordinecreamentalità,siasempreaccoglienteperchétuttipossanoentrare. Auguriamocicheimotivipercuifesteggiamoquestodecennalesianolavolontàdistringercipermano, disentircisolidali.Auguriamocidisapercomprendereciòchenonva,disapervalorizzareilpositivoe l'entusiasmocheabbiamointorno. Auguriamocidisaperesserefamigliachenelfarfestaècapacediriuniretuttiisuoifigli. NicolettaMondini ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ 20 PadreSerafinoPanebianco nelricordodiun“apostolico Quando, non ancora undicenne, ai primi di ottobre del 1950 varcai il portone dell'Istituto Maria Immacolata, due erano i sacerdoti presenti: Padre Edmondo Catoni, aperto, cordiale e sereno, e Padre Serafino Panebianco, serio da sembrare avvolto da una scorza di "durezza". Col passare degli anni scoprii oltre alle sue doti di sacerdote anche quelle di insegnante—educatore,diuomodi In basso a sinistra: Franco elevata cultura e di accorto economo.TuttinoiragazzivedevamoinpadreSerafinoun"papà",ioinparticolarmodoforse perilfattocheilmiononl'avevomaiconosciutoinquantocadutonellastepparussadurante l'ultimo conflitto mondiale quand'ero ancora in tenerissima età. Padre Serafino partecipava quotidianamenteallacelebrazioneeucaristica,allarecitadelsantorosarioeatuttelepratiche religioseacuigliapostolinieranochiamati.Trattavairagazzicongrandeaffettoecordialità tantochecisembravadifarpartediunaverafamiglia.Daveroeducatorepretendevachele nostre quotidiane attività, anche le più banali, venissero svolte con precisione ed in questoeraunesempiopertutti. Quando era libero dai suoi sempre numerosi impegni, collaborava con il clero diocesano nelle parrocchie vicine. Un particolare ricordo ho di Padre Serafino come insegnante di latino, nel suo insegnamento era meticoloso edesigente.Quandoallafinedi ogni anno i ragazzi delle varie classi si recavano pressa la scuola media statale, per sosteneregliesami,ottenevano nellasuamateriasempreottimi risultati.Lasuareputazionedivalidoinsegnantedilatinosidiffuserapidamentetantochea Montichiari parecchie famiglie chiedevano il suo intervento a sostegno dei figli non solo a livello di scuola media, ma anche di scuola superiore. Padre Serafino aveva sempre parole positiveediincoraggiamentopertutti;ricordolenumerosepersone,religioseelaiche,chesi rivolgevano a lui per essere consigliate. Questa sua attività lo coinvolgeva a tal punto da sacrificareilriposoerimandareipastisuscitandospessoleprotestedimiamadrecheglieli aveva preparati. Con la sua personalità si prestò anche con pazienza e notevole acume ad appianare alcune divergenze che erano sorte nella società civile monteclarense del tempo. Personalmente venni incoraggiato a frequentare l'istituto superiore di educazione fisica di Bologna dove, attraverso sue conoscenze, riuscii a trovare una stanza in cui soggiornare 21 duranteitreannidistudio.Finitiglistudimichiamòacollaborarenellascuolainternacome insegnante di attività motorie, ciò fu per me un grosso incoraggiamento all'inizio della mia carrierascolastica.PadreSerafino,durantelasuapermanenzacomesuperioreaMontichiari, si dimostrò anche un economo accorto e intraprendente. Con grande fiducia nella provvidenza, nella seconda metà degli anni cinquanta, ristrutturò la vecchia cappella e, in fondo al cortile, fece costruire a piano terra una sala giochi e tre aule scolastiche e relativi servizi al primo piano. All'inizio degli anni sessanta l'istituto venne ampliato con una costruzione su tre piani che collegava la vecchia casa alle aule sopracitate. Successivamente feceristrutturarelaparterusticaadiacenteall'entrataprincipalericavandonequattropiccoli appartamentichevenneroconcessiinaffitto.ApiùripresefeceristrutturarelacasadiTemù rendendola decorosa ed accogliente per le vacanze estive. Verso la metà degli anni settanta Padre Serafino lasciò Montichiari perché chiamato a Roma come superiore della casa generalizia ed economo generale della comunità C.R.I.C.. Durante le vacanze natalizie e pasqualiamavatornareaMontichiarionelleparrocchievicineaffidateaiCanoniciRegolaried entusiasta incontrava le numerose persone che qui aveva conosciuto; riservava altresì una calorosaaccoglienzaaquantiglifacevanovisitanellacasadiRoma.IncontraiPadreSerafino perl'ultimavoltanelsettembre2010quandoormaiilpesodeisuoianniavevaindebolitoil suofisico,tuttaviailsuomoraleeraancorasaldoesorrettodaunafedeprofonda,dallarecita del rosario e dal suo costante ringraziamento al Signore per avergli messo vicino tanti confratellicheconabnegazionesioccupavanodilui. Franco INMEMORIADI padreVittorePrederi Entra in comunità nell'alunnato di Drugolo (frazione di Lonato ‐ Brescia ‐). Fa il suo noviziato a l'Ecluse (Taulignan ‐ Drôme ). La vestizione avviene l'8 settembre 1947. Effettua i suoi studi di filosofia (un anno a l'Ecluse) e teologia tra il 1948 e 1954 alla PontificiaUniversitàdi“PropagandaFide”conseguendo il baccellierato in teologia. I superiori lo chiamano a svolgere il suo ministero nella parrocchia di Regina Pacis a Monte Verde ‐ Roma ‐ come vicario il 1 novembre 1954. In seguito viene inviato come professore nel nostro alunnato a Montichiari il 2 settembre 1959. Di nuovo a Roma nel 1985 come cooperatore nella chiesa di Regina Pacis ma residente presso la Casa Generalizia e nell'aprile del 1995 fa di nuovoritornoaMontichiaridovesvolgeilsuoministero festivopressoparrocchielimitrofe. DecedutoaCastiglionenell'Hospicedellacasadiriposo il28novembre2012. SepoltonelcimiterodiOrzinuovi(Brescia). 22 RETROCOPERTINA Lenostreparrocchiedi Borgosotto,ReginaPacisePiubega… suonanoafesta periloro“380”anni divitaediattività!!! ChiesadiBorgosotto 1713–2013 chiesadiReginaPacis 1942‐2012 \OratoriodiPiubega AUGURIDIBUONANNO atuttiinostrilettori! 23