...

Sconti Tares da 10 centesimi al chilo

by user

on
Category: Documents
6

views

Report

Comments

Transcript

Sconti Tares da 10 centesimi al chilo
@
CRONACA
DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013
BOLOGNA
PER SAPERNE DI PIÙ
www.comune.bologna.it
www.gruppohera.it
Sconti Tares da 10 centesimi al chilo
Hera, nuova isola in San Donato. Bolletta meno cara per chi porta rifiuti
ELEONORA CAPELLI
Il caso
DIVANI sfondati, vecchie tv, frigoriferi rotti valgono da oggi 10
centesimi al chilo per i bolognesi.
Basta portarli alle oasi ecologiche
di Hera, cui ieri si è aggiunto un
nuovo spazio di 5.600 metri quadri in via delle Viti, per vedere i rifiuti ingombranti “trasformarsi”
in sconti sulla Tares. La nuova
tassa sui rifiuti, attesa per dicembre nelle cassette delle lettere sot-
Colombo annuncia
giro di vite sui pass
IL COMUNE compra
biciclette e annuncia
un nuovo giro di vite
sui pass per il centro.
Da ieri sono a disposizione di sindaco,
giunta e consiglieri
comunali (ma anche
dei 30-40 vigili del
centro) dieci superbiciclette elettriche
della Ducati Energia.
Sono le prime su un
totale di 50, cofinanziate da ministero dell’Ambiente e Palazzo
d’Accursio. Nell’inaugurale, l’assessore
Andrea Colombo ha
annunciato un nuovo
taglio ai pass Ip per il
centro.
Incentivi per lo
smaltimento fai da
te di frigo, carta,
vetro e oggetti
ingombranti
to forma di “conguaglio” della
vecchia Tarsu, potrà essere così
un po’ più leggera. Il meccanismo
è semplice: basta caricare in macchina le vecchie cose che non si
usano più (dalla stampante rotta
alla vecchia tv) e portarle nel nuovo spazio in via delle Viti inaugurato ieri (aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 19 e la domenica
dalle 9.30 alle 12.30), o nelle altre
tre stazioni ecologiche già attive.
Anche i rifiuti portati in via Stradelli Guelfi (stazione aperta mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13), in via Tolmino 54 (martedì
e giovedì dalle 14 alle 18 e sabato
dalle 9 alle 13) e in via Marco Emi-
La nuova stazione ecologica di Hera in via delle Viti
lio Lepido 186/6 saranno conteggiati su un’apposita tessera magnetica. Con valore retroattivo,
cioè contando i rifiuti conferiti da
gennaio 2013, verrà calcolato sulla tessera lo sconto cui si ha diritto. Non si tratta di pochi spiccioli: basta pensare che per il 2012 si
parla di 3.618 tonnellate di rifiuti
raccolti nelle tre stazioni ecologi-
“NON CACCIATE I FRATI”
UN APPELLO PER RONZANO
che più “collaudate”. Il nuovo
spazio, per cui è stato necessario
un investimento di 500 mila euro,
beneficia anche della vicinanza
al Centro agro alimentare e al
centro commerciale Meraville.
La prospettiva di uno sconto
può quindi servire a «combattere
il triste fenomeno degli scarichi
abusivi», contro cui si era scaglia-
ta l’assessore Patrizia Gabellini
quando ormai un anno fa aveva
definito Bologna «una delle città
più sporche d’Italia». «Alcune cose importanti in questo anno sono state fatte - dice Gabellini - anche per contrastare il fenomeno
dei rifiuti abbandonati (nel 2011
erano 200 al giorno, ndr). Adesso
ci sono dei passaggi periodici or-
ganizzati da Hera per raccogliere
i rifiuti ingombranti accanto ai
cassonetti, non c’è più solo il sistema della chiamata. Nel centro
storico, inoltre, il numero dei cassonetti è diminuito, e anche questo aiuta».
Anche il corpo delle Guardie
ecologiche volontarie ha dato
una mano, anche se la convenzione prevede che i volontari
“sorveglino” la raccolta differenziata. «Nel caso che cogliamo sul
L’assessore
Gabellini: “Così si
combatte il triste
fenomeno degli
scarichi abusivi”
fatto qualcuno che cerca di abbandonare ad esempio un vecchio frigorifero - spiegano - possiamo comunque fare un verbale, e la multa del Comune in questo caso può andare fino a 216 euro».
In tempi di crisi, si spera quindi che la prospettiva di uno sconto funzioni meglio delle campagne di sensibilizzazione e anche
delle multe. Si possono portare
mobili come letti e materassi ma
anche legno, sfalci del proprio
giardino, olio alimentare usato,
damigiane, pneumatici e apparecchi elettrici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
■ VII
L’esposto
La donna con l’auto in panne in Toscana
“La figlia del prefetto
ha usato una volante
come fosse un taxi”
Un’auto della polizia stradale
«IL 13 settembre la figlia del
prefetto di Bologna, Angelo
Tranfaglia, è rimasta in panne
con la sua auto sull’autostrada
Firenze-Mare. Ma anziché
proseguire con un taxi o col carro attrezzi, su disposizione del
dirigente della Polstrada Toscana è stata autorizzata a salire sull’auto di servizio per essere trasportata fino all’area di
servizio di Peretola». Ad affermarlo è il segretario del sindacato di polizia Consap, Gianluca Pantaleoni, che ha inviato
un esposto alla procura di Pistoia contro il dirigente della
Polstrada Michele La Fortezza.
Per Pantaleoni «la disposizione
ha distolto una pattuglia dalla
vigilanza per fini apparentemente non istituzionali». Sarà
la procura a valutare eventuali
reati. Il prefetto Tranfaglia fa
sapere che quando la figlia gli
ha detto di aver l’auto in panne,
ha subito mandato una persona amica a recuperarla, con la
propria macchina personale.
TERREMERSE
CONDANNATO
FUNZIONARIO
ILARIA VENTURI
ALESSANDRO CORI
(segue dalla prima di cronaca)
APPELLO è partito in occasione della Festa dei Popoli, quest’anno dedicata ai poveri, che si chiude
stamattina (ore 9.30) con il teologo Vito Mancuso
e Flavia Franzoni e il vescovo Luigi Bettazzi a celebrare la
messa a mezzogiorno. Intanto contro la decisione dei vertici provinciali dei Servi di Maria di trasferire i quattro frati
che vivono all’eremo e di affidare la gestione alla sezione
bolognese dell’associazione dei profughi giuliano-dalmati si è scatenata la rivolta. Tanti scrivono, da tutta Italia e dall’estero. «Vado a messa a Ronzano quando passo a Bologna.
Sono stupefatto e addolorato», si indigna Sauro Orsini, bolognese emigrato in Belgio. Pasquale, da Montespertoli
scrive: «Ci ho lasciato il cuore e il ricordo di tanti. Non facciamogli fare una fine assurda». E poi Pamela: «Ronzano è
il luogo dove sono diventata ciò che sono». E Cristina, da
Faenza: «Qui ho imparato a guardare il mondo con maggiore disincanto ma più voglia di cambiarlo». Infine, Gianni: «Ronzano è posto che non conosce straniero. Chi sale all’eremo sperimenta in concreto la tenerezza di Dio e ridiscende con maggior consapevolezza e minor affanno».
L’appello, rivolto al priore provinciale fra Gino Leonardi,
chiede di rivedere la decisione, di aprire «un confronto che
consenta una soluzione che salvaguardi questa importante realtà ecclesiale, civile e culturale». Tra le testimonianze,
quella di don Alessandro Santoro, parroco della comunità
di base Le Piagge: «Per noi che viviamo ai margini Ronzano
è un riferimento importante, luogo dello spirito conciliare
e di cultura alternativa, sono stravolto da questa decisione,
soprattutto ora che papa Francesco ci dà un respiro nuovo».
E così l’economista Riccardo Petrella, fondatore del Comitato mondiale dell’acqua e del movimento per dichiarare illegale la povertà, anche lui ieri ospite all’eremo: «Ronzano
è espressione di una civiltà della chiesa, qui c’è il cambiamento. La decisione deriva da logiche di corporazione».
Logiche inaccettabili anche per fra Benito Fusco, già
«cacciato» dall’eremo quattro anni fa. «Questa scelta rompe gravemente relazioni e rapporti fraterni, con una buona
dose di pregiudizi, di autoritarismi e un’assenza inconsueta di rispetto per le persone — scrive — atteggiamenti purtroppo che stanno diventando comuni nella vita religiosa,
nonostante papa Francesco ci chieda proprio questo quando parla di `andare verso le periferie esistenziali’ e di riformare con coraggio la Chiesa». Fra Benito reclama il dialogo:
«Rivolgo la speranza che il confronto, e una nuova capacità
di sognare e far sognare i frati, e la piccola Chiesa che siamo
in Bologna e per Bologna, rinascano coraggiosamente rispettando le diversità e le intelligenze di ciascuno».
QUELLO che di fatto ha riconosciuto ieri il giudice
del Tribunale di Bologna,
Gianluca Petroniani Gelosi, condannando il funzionario regionale Aurelio Selva Casadei per
truffa aggravata e falso in atto
pubblico. La condanna, arrivata
col rito abbreviato, è di un anno e
due mesi (il pm Antonella Scandellari aveva chiesto due anni),
ma il giudice ha ordinato anche
l’interdizione dai pubblici uffici.
Nell’intricata querelle di Terremerse, Casadei era il funzionario
del servizio “Aiuti alle imprese”
della Regione che firmò il verbale in cui (falsamente, per il giudice) attestò che i lavori dello stabilimento enologico a Imola si erano conclusi entro il 31 maggio
2006 (termine tassativo per ottenere i fondi), quando invece proseguirono anche dopo la scadenza. La condanna per Casadei,
in sostanza, segna il riconoscimento che la truffa ai danni della
Regione c’è stata. Per questa
stessa vicenda sono stati rinviati
a giudizio per truffa aggravata e
falso il fratello di Vasco Errani,
Giovanni (all’epoca presidente
della coop), il progettista dello
stabilimento e il responsabile sicurezza: l’udienza è fissata per il
12 marzo 2014. Sono invece stati
assolti, in novembre, Vasco Errani e i dirigenti Filomena Terzini e
Valtiero Mazzotti, accusati di falso ideologico per la relazione inviata in procura, ancor prima che
partissero le indagini, in cui assicuravano che il finanziamento
era regolare. Contro questa decisione la procura ha fatto appello.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’
(segue dalla prima di cronaca)
È
Repubblica Bologna
Fly UP