Ha davvero il poliziotto Silipo confessato in lacrime al dr. Pennisi
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Ha davvero il poliziotto Silipo confessato in lacrime al dr. Pennisi
Ha davvero il poliziotto Silipo confessato in lacrime al dr. Pennisi che fu costretto a dire il falso contro l'innocente Cisterna? È ciò che ora nega in un confronto con il magistrato. Non ci stupiamo. Ci stupisce che a favore della verità di Pennisi non siano scese in campo le tribù dell'antimafia che un tempo ballavano intorno al tribunale di Reggio, urlando: “Uno, dieci, cento, mille Pennisi”. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 02 CONTROCOPERTINA 16 AGOSTO 2012 Che fine ha fatto il leone? ’anno scorso fu ritrovata da Leo Morabito e Bruno Bruzzaniti una testa di leone in bronzo nelle acque di Bianco. A distanza di un anno non è ancora stato accertato l’esatto valore storico del reperto, sono state fatte una serie di analisi e di controlli. Ci giunge notizia che secondo quanto appurato dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali calabrese la testa bronzea sia effettivamente, e come avevamo sostenuto, un reperto di importante valore. Ma prima di diffondere informazioni la dott.ssa Bonomi avrebbe richiesto ulteriori accertamenti. Noi ci domandiamo: ma è possibile che si debba attendere tutto questo tempo per poter conoscere la datazione di un reperto? L 15 anni con voi: 1998-2013 A fianco il numero zero de la Riviera, in basso un editoriale di Nicola Zitara del 10 agosto 2008, in occasione del decimo anno de la Riviera i chiedo chi abbia il giusto titolo per celebrare i dieci anni di "la Riviera". A restare nell'ottica di questi anni disperati, il giusto titolo per festeggiare appartiene ai ragazzi della redazione e dell'amministrazione, i quali hanno il privilegio di un lavoro. Titolo per festeggiare hanno anche le aziende che possono diffondere le loro pubblicità, nonché i politici e gli amministratori che possono affidare alla carta stampata i messaggi rivolti alle popolazioni. Però io sono vecchio e festeggio secondo un'ottica antica. "La Riviera" mi ha offerto la possibilità di divulgare il mio pensiero di uomo libero, di vecchio socialista, di meridionale per nascita, di patriota della mia terra antica per scelta 'naturale'. Ho potuto parlare liberamente ai miei concittadini, offrire loro idee da vagliare. Vanità? Forse. Comunque il poterlo fare mi ripaga della fatica fatta a imparare. Nicola Zitara M VECCHI TEMPI Locride scolorita LA FICTION Zingaretti e la Ranieri attirano l’attenzione regionale onferenza stampa da tappeto rosso a Reggio per la presentazione della fiction di Rai uno tratta da Il giudice meschino, romanzo di Mimmo Gangemi. Luca Zingaretti, attore protagonista, è stato l’ospite d’onore della serata. Anche se la moglie, Luisa Ranieri, ha distolto l’attenzione di molti dall’attore romano. Questa fiction è stata pubblicizzata come non mai dalla Regione che ha lustrato le penne e ha sfoderato il suo sorriso migliore. Il Presidente è intervenuto alla serata e ha reso omaggio ai suoi illustri ospiti. Peccato che la stessa attenzione non sia riservata ad ogni evento culturale organizzato in Regione. C I prime murales ci arrivavano dall’America Latina. Erano immagini del Che, dei contadini in lotta e, successivamente del presidente Allende. Noi li copiavamo. Tuttavia a Gioiosa Jonica il murales dipinto su una parete del cinema era il più bello, il più rappresentativo, il più imponente. Gioiosa viveva un momento magico di mobilitazione popolare. Il sindaco Ciccio Modafferi si collocò dalla stessa parte di Rocco Gatto, il mugnaio comunista ucciso dalla ndrangheta. Natale Bianchi diveniva un punto di riferimento per un cristianesimo che prende vita nel popolo e che compie una scelta a favore dei deboli. Ovunque la Locride conosceva momenti di fervente confronto, di grande discussione ed elaborazione. In occasione dell’alluvione del 1972 la mobilitazione toccò il suo apice e quando passò il treno per Roma fu preso d’assalto da migliia di persone. La mattina dopo mentre andavamo verso palazzo Chigi passammo sotto Botteghe Oscure, mitica sede del PCI. Sul balcone Berlinguer, Ingrao, Paietta , tutta la direzione del partito si affacciò per salutare. Il presidente Luigi Longo scattò sull’attenti per darci il saluto. Era una Locride dignitosa , con mille problemi, ma in piedi. Guardavo il murales di Gioisa: è sbiadito. Tutta la Locride va sbiadendo. Tutto intorno a noi ci parla di una società mortificata e ripiegata su se stessi. Diceva il nostro grande Edoardo De Filippo “ A dda passà a nuttata..” E passerà! Ilario Ammendolia IMPASTATO La spontaneità di Riace i sono dei posti che rendono tutto un po’ più bello, in cui anche una serata nera può trasformarsi in qualcosa di positivo. Riace ha quest’aura positiva e una riprova è stata la serata dedicata a Peppino Impastato organizzata nell’ambito dei campi lavoro estivi che si svolgono nel paese. Vagare per le stradine dalle luci calde e imbattersi nell’esibizione del cantastorie Nino Racco è stata un’emozione. Poi vederlo nel punto più bello, quasi magico, di Riace sotto un arco che sembra proiettarti indietro nel tempo improvvisare è intonare la storia di Colapesce (l’uomo mezzo uomo e mezzo pesce) ha reso il utto unico. Lui, che tra una strofa e l’altra si è visto piombare in scena a cnhe i muli di Riace, senza scomporsi ha intonato anche un “buon compleanno” a Nina, asina che compiva un anno di vita. Quella sera è anche stata inaugurata dal sindaco Domenico Lucano e dall’artista che l’ha creata, Nino Vitale.un’opera in legno. L’opera ritrae un Peppino Impastato di colore per sottolineare il modello di accoglienza dei migranti riacesi e l’importanza della lotta a tutte le mafie. Ma quello che resterà impresso nella memoria dei presenti è la spontaneità di questa città. C DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 03 Parlando di... LA SETTIMANA CENTRALE A CARBONE/SALINE JONICHE Convegno pro-centrale riservato a gli amici LOCRIDE Perché non si pensa prima alla costruzione delle altre opere “compensative” e poi alla centrale a carbone? È questo uno degli interrogativi che scaturiscono dall'incontro che si è tenuto nel pomeriggio di martedì 23 luglio presso il salone parrocchiale di Saline Joniche. L'amministratore delegato della SEI, Fabio Bocchiola, ha presentato il progetto ad una platea di simpatizzanti utilizzando un monologo intenso per esporre quali sarebbero i tanti benefici per il territorio che deriverebbero dalla centrale. 1,2 milioni di euro l'investimento previsto che, secondo quanto ribadito dallo stesso Bocchiola, rappresenterà linfa vitale per l'intera area. E i lati negativi? Possibile che un'opera di tale genere abbia soltanto risvolti positivi? L'incontro “a porte chiuse” ha lasciato l'amaro in bocca soprattutto ai molti cittadini che avrebbero, ancora si attende questo momento, gradito di conoscere in prima persona il progetto e non apprenderlo soltanto dagli organi di stampa che hanno “scoperto” che tale incontro si sarebbe tenuto a Saline Joniche. Che motivo c'è di fare tutto in gran segreto? Altri interrogativi nascono anche dalle dichiarazioni dello stesso amministratore delegato della Sei circa il fatto che «in questi 7 anni non sono mai stato ricevuto da un presidente della Regione ed abbiamo enormi difficoltà a farci protocollare un documento da uno dei comuni interessati dal progetto». Questo sicuramente dovrebbe far riflettere chi di competenza per fargli comprendere se il territorio veramente vuole la centrale a Saline Joniche, visto il diniego arrivato da più parte, ed in secondo luogo anche i motivi di questo. Magari in molti rifiutano l'idea della centrale perché non conoscono bene i benefici anche se le riunioni soltanto “ad invito” non aiutano a creare un'interrelazione tra le parti. In molti, inoltre, si chiedono, se si ritenga importante soltanto l'iter burocratico tralasciando il resto, tranne i casi in cui si faccia parte di qualche associazione. In attesa che gli enti competenti, Regione su tutti, si ritrovi suo malgrado ad un tavolo per discutere su quanto deciso dal Ministero. Francesco Iriti (ntaCalabria) Squali ammarati 21 LUGLIO 2013 SIDERNO ARCHEOLOGIA Il più grande mosaico della Magna Grecia è in Calabria Cinquecento persone sono rimaste isolate È in atto un’animata protesta da parte degli abitanti di località Torrente Frittola di Siderno. La ditta ArGi Spca, che sta svolgendo dei lavori nella zona in subappalto dell’Astaldi, ha infatti occupato l’unica strada che collega la frazione alla cittadina. Gli abitanti (circa 500 persone) da questa mattina sono rimasti isolati e quindi chiedono una soluzione immediata del problema. Scoperto a Monasterace dopo 15 anni di scavi L'antica Kauolon ha conservato sotto la sua superficie il più grande mosaico ellenico della Magna Grecia, estensione di circa 30 metri quadrati. È stato riportato alla luce con un lavoro meticoloso, lento e minuzioso da un gruppo di archeologi che dal 1998 a Monasterace Marina stava lavorando sul l'area. In questi giorni sono stati terminati i lavori di pulitura della Casa Matta, il mosaico che ricopre il pavimento della sala termale. Il mosaico nel complesso raffigura un piccolo delfino e un drago da una parte e un altro grande delfino posto di fronte al drago che era stato scoperto nel 2012, l'area è stata ribatezzata "La sala dei draghi e dei delfini”. I lavori sul sito sono stati coordi- nati dall'archeologo Francesco Cuteri e ai lavori stanno partecipando studenti provenienti da università italiane e dall'ateneo di Bahìa Blanca, in Argentina. Mentre la direzione scientifica del progetto è affidataa Maria Teresa Iannelli della Sovrintendenza per i Beni archeologici della Calabria. Avvisati domenica scorsa sulle spiaggie di Siderno e Monasterace due sqauli, due grossi esemplari di squalo "Capopiatto" o "Pesce Vacca". Quello sidernese è stato trascinato a riva sulla spiaggia delle Sbarre, pesava circa 2 quintali ed era lungo 1,80. Contrariamente a quanto affermato da alcuni i due animali sarebbero stati ancora vivi quando sono stati trascinati a riva e sono morti sulle banchine sotto lo sguardo dei curiosi aguzzini. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 04 la Riviera CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com I moderni schiavi della Locride Gioiosa Jonica, lidi DANIELE MANGIOLA Gioisce il bambino volante, festeggiato e coccolato e felice di mare e di affetto e di carezze e giochi e schizzi d’acqua e risate. Lo Jonio è trasparente e bonario e la luce azzurra dell’Estate sorridente, la varietà dei colori rende ancora più belle le giornate, come bello è l’uomo quando incontra l’armonia, e la grazia illuminata dei bimbi, innamorati della vita. E il mare, verso cui guardano i sognatori. 1) TROVATI SQUALI A MONASTERACE E SIDERNO 2) SAREBBE CARMELO SCHIRRIPA L’UOMO ANNEGATO NEL MARE DI SIDERNO 3) SIDERNO, LO SFOGO DI UN CITTADINO 4) CRIMINE: EMESSE LE SENTENZE DI PRIMO GRADO IL DIAVOLO NERO Carcere certo per eventuale pericolo di fuga 5) CIRCOLO FORMATO, 10 ANNI ALL’EX SINDACO FEMIA 6) SIGILLI LIDI SIDERNO, LO SCONFORTO DI NINO TARZIA: «SONO SCORAGGIATO, STO PENSANDO DI ANDARMENE» 7) SIDERNO: «AMARU CU NDAVI BISOGNU» 8) PAOLO STRATI, 10 ANNI Dati Google.com Il processo contro Alessandro Marcianò in Corte d’Appello, dopo la remissione degli atti della Cassazione, è stato concluso da una riconfermata sentenza di condanna all’ergastolo. Lo attende ora la pronuncia, di nuovo, della Cassazione alla quale il collegio di difesa s’appellerà, una volta dette e dichiarate le motivazioni della sentenza, che evidentemente non ha tenuto conto delle osservazioni dei giudici della Suprema Corte la cui serenità giuridica è fuori da ogni dubbio. A futura memoria, solo a futura memoria, ricordo che, secondo la Costituzione , ormai ridotta a uno straccio, Alessandro Marcianò è, fino a quando la Cassazione non riaffronterà il processo e non si pronuncerà, presuntivamente innocente. E dovrebbe essere riguardato come un cittadino, custodito dalla presunzione di innocenza. Quindi, cittadino, senza la macchia del mandante dell’assassinio Fortugno. E, invece, no. Se entri in carcere sotto la grave mole d’un imputazione per omicidio, ti trovi nella stessa condizione in cui si trovò Proserpina, rapita da Plutone e segregata nell’Ade: una volta l’anno poteva tornare libera, ma con l’obbligo di ritornare dentro. Orbene, Alessandro Marcianò questo 23 luglio è stato arrestato in casa sua dai carabinieri su ordine della Direzione distrettuale antimafia e portato nel carcere di Reggio Calabria. Motivazione: pericolo di fuga. Che non configura una realtà, ma una possibilità. La quale fa acqua anche come possibilità. Se Alessandro Marcianò aveva in mente di fuggire, perché ha dato tempo al tempo , e non s’è dileguato subito? Perché il sarto non gli aveva ancora cucito l’abito blu in doppio petto per fare l’ingresso trionfale nei boschi dell’Aspromonte? L'operario P. 28 anni, tre figli. Muratore. Lavora, in questi tempi di crisi, una bella fortuna. È regolarmente assunto in un'impresa edile. Prende 50 euro al giorno, quando lavora. Se sta male o piove, se rimane a casa, non prende nulla. Prende la busta paga, la firma senza neanche guardarla, tutte quelle voci gli fanno venire l'acquolina in bocca: ferie, assegni per moglie e figli a carico, 65 euro al giorno, chi li ha mai visti. L'altr'anno per un piccolo incidente sul lavoro è stato a casa un mese: neanche un centesimo. Niente inps, niente stipendo, nulla. Tutto in busta paga, tutto nelle casse del suo buon datore di lavoro. È gentile, lui, ha risposto calmo e ossequioso alla moglie di P. che andava a protestare: il lavoro è così, o nulla, mi dispiace signora. È assunto per questo mese. Dopo l'impresa avrà bisogno di un carpentiere, concluderà il suo contratto e lo farà all'altro. Entrambi lavorano insieme nella stessa ditta ininterrottamente da due anni ma prendono la busta paga a singhiozzo tre o quattro volte l'anno. Il datore di lavoro ha una jeep sporca per i viaggi di lavoro e le gite di caccia in montagna, il suv lo usa la moglie per portare le figlie a danza. R. segretaria dell'avvocato, lavora in nero da tre anni. Quando viene l'ispettore del lavoro le dice: salve signorina, avremmo delle domande da fare, ma per rispetto al signor avvocato le facciamo direttamente a lui, potrebbe chiedergli se può riceverci? M. panettiere, fa tutto lui, lavora dalle quattro di mattina alle nove di sera, il padrone è debole di cuore, la moglie sta alla cassa. Firma la busta paga senza leggerla: 40 euro al giorno. Qualche anno fa ha avuto il fuoco di sant'antonio, tre mesi di sofferenza a letto, il padrone si è tenuto tutti i soldi dell'inps: ha dovuto pagare il panettiere sostituto. F. lavora nel supermercato. Firma la busta paga. Poi prende la calcolatrice. Toglie dal totale 30 euro al giorno. Si segna il resto, va in banca e lo ritira dal conto dove ha ricevuto l'accredito dello stipendio. Li mette in busta e li restituisce in contanti al proprietario del negozio. Sorridendo, possibilmente. Amici nostri e vicini di casa, lavorano accanto alla sede del sindacato che fa proclami per la giustizia sociale e la difesa dei lavoratori, perdono giorno dopo giorno la propria dignità davanti ai figli, odiano i quattro soldi che portano a casa e il pane che si mangiano. Il panettone che ricevono a Natale dal padrone glielo infilerebbero giù per la gola con tutto il cartone e la bottiglia o su per un altro canale biologico, lentamente. Padroni baroni del ventunesimo secolo che insozzano le nostre strade e mantengono il nostro meridione nel medioevo. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 05 DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 06 Polaroid CALABRESI NEL MONDO L’intervista La Calabria, quella attuale è poco conosciuta, non potendo contare su un’azione valida di marketing “a 360 gradi”. La si conosce soprattutto per le vicende criminali, per le quali non si possono fare certo sconti ed anzi bisogna essere inflessibili Parla Carlo Romeo L’Italia e la Calabria raccontate da Romeo diplomatico bovalinese EMANUELA ALVARO L’Italia e la Calabria osservate da un’altra prospettiva. In questo caso quella di un calabrese che di mestiere fa il diplomatico, che vive e lavora a Washington. Carlo Romeo originario di Bovalino, dov’è ancora residente, dopo gli studi avvia la sua carriera diplomatica a fine 1999. Dopo due anni al Ministero degli Esteri, “La Farnesina”, sono seguiti quattro anni in Uruguay, dove ha svolto le funzioni di Capo dell’Ufficio commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Montevideo. A settembre del 2006 ha assunto quelle di Console presso il Consolato d’Italia a Detroit e poi è rientrato a Roma. Nella carriera diplomatica è prassi trascorrere un periodo di lavoro fuori e un periodo nel Paese di provenienza. E così ha fatto e, dopo quattro anni di lavoro al Ministero, si è presentata la preziosa opportunità di ritornare negli Stati Uniti a Washington, presso l’Ufficio Economico – Commerciale – Scientifico dell’Ambasciata d’Italia, dove ha assunto le funzioni di consigliere. «Questo è un momento difficile per la crisi economica mondiale, in particolare in Europa e ancora di più in Italia, dove però i piccoli segnali di ripresa, resi possibili dagli sforzi del Governo italiano che continua sul percorso delle riforme, cominciano a manifestarsi. Un atteggiamento molto apprezzato all’estero, perché è chiaro che, nonostante i problemi che l’Italia ha, i sacrifici si stanno facendo. Per quanto riguarda la Calabria, questa è una mia opinione personale che va oltre il mio lavoro, quella attuale è poco conosciuta, non potendo contare su un’azione valida di marketing “a 360 gradi”. La si conosce soprattutto per le vicende criminali, per le quali non si possono fare certo sconti ed anzi bisogna essere inflessibili». Il turismo, la cultura e l’agricoltura, per il diplomatico, sono un fondamentale fattore di crescita economica, culturale e sociale della nostra Regione. «Le bellezze geografiche e storiche della Calabria, spesso poco conosciute all’estero, potrebbero costituire, da sole, la sua principale risorsa, se adeguatamente IN EVIDENZA «Le bellezze geografiche e storiche della Calabria, spesso poco conosciute all’estero, potrebbero costituire, da sole, la sua principale risorsa, se adeguatamente valorizzate e protette.Il discorso si sposterebbe, poi, però, alla grave carenza di infrastrutture e servizi che caratterizza, purtroppo, la nostra Regione». valorizzate e protette. Il discorso si sposterebbe, poi, però, alla grave carenza di infrastrutture e servizi che caratterizza, purtroppo, la nostra Regione. Quante volte mi sono sentito dire all’estero “Conosco il sud d’Italia, ma sono arrivato solo fino a Napoli”, oppure “Conosco la Sicilia, ma non sono mai stato in Calabria”». Carlo Romeo racconta degli italiani e nello specifico dei calabresi conosciuti lavorando. Fa un cenno alla sua precedente esperienza in Uruguay dove c’è una comunità italiana vastissima, all’interno della quale il circolo più nutrito è quello dei calabresi e a Detroit, ma nel Michigan in generale, nel quale l’immigrazione di italiani è risalente agli ultimi anni dell’Ottocento e quella di calabresi al secolo scorso. Tantissimi corregionali che, per motivi diversi, ma spesso per sfuggire ad un destino di analfabetismo e povertà, hanno dovuto lasciare la propria terra, trasferendosi a migliaia di chilometri di distanza, rimboccandosi le maniche, lavorando sodo come solo i calabresi sanno fare, riuscendo a trovare la propria collocazione nella società, partendo praticamente da zero. Per Carlo Romeo l’esperienza che ci viene dal passato è assolutamente positiva. È allora facile chiedere dove la Calabria sbaglia nel presentarsi al resto del mondo e l’azione che fino ad ora non è stata fatta per farla conoscere per quanto di positivo ha da offrire. «Mi occupo di questioni economiche e commerciali e quindi curo i rapporti tra l’Italia e l’America, la promozione del Made in Italy, gli investimenti, sto attento nel guardare la provenienza dei prodotti e, semplicemente andando in giro nei supermercati, nei negozi che vendono prodotti italiani negli Stati Uniti, nella grande distribuzione, raramente mi capita di vedere in commercio vino calabrese. Questo, purtroppo, succede anche in Italia. Eppure il vino che produciamo non ha nulla di meno rispetto a quello di altre regioni. È possibile che non si riesca ad avviare un’azione di marketing più incisiva?! Parlo del vino, ma così è per gli altri prodotti che caratterizzano la Regione. Ci sono poi anche da tenere in considerazione gli anni di ritardo che scontiamo rispetto a regioni simili alla nostra, come Sicilia e Puglia, ma sicuramente più lungimiranti. Nell’agroalimentare calabrese ci potrebbero essere tanti prodotti che potrebbero avere la giusta collocazione nei mercati esteri, con un’azione più incisiva da parte delle imprese con il sostegno delle Ambasciate, dell’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, delle Camere di Commercio e della Regione». Di questi giorni la notizia di bancarotta da parte di una città americana, Detroit, che Carlo Romeo conosce bene, gli chiediamo di raccontarci le sue sensazioni dopo la notizia e la sua esperienza. «Sono molto legato a quella città e apprendere della dichiarazione bancarotta mi ha dato un grande dispiacere. La mia esperienza a Detroit, durata circa due anni e mezzo, è stata eccellente da ogni punto di vista, ho avuto un bellissimo rapporto con la comunità italoamericana. La crisi di questa città viene da lontano, nel bene e nel male è intimamente legata al mercato automobilistico con la presenza delle tre grandi compagnie, le “Big Three”, General Motors, Ford e Chrysler– Fiat. Quando il settore va bene tutta l’economia ne è influenzata positivamente, ma lo stesso accade al contrario. In più la città sconta dei problemi di alti livelli di criminalità e di natura sociale, una separazione di fatto tra gli afroamericani, che costituiscono oltre l’80% della popolazione e la restante parte di popolazione bianca. Una città che negli anni si è spopolata, interi quartieri al centro, “downtown”, come lo chiamano in America, sono stati completamente abbandonati, ma basta spostarsi nei sobborghi e trovi delle cittadine dove tutto è curato nei minimi particolari. Gli ultimi scontri, dopo quelli del 1943, tra la popolazione afroamericana e la polizia avvennero nel luglio del 1967, la città venne messa a ferro e fuoco e, a partire da quel momento, progressivamente la popolazione bianca cominciò ad abbandonare il centro della città e a trasferirsi in queste cittadine “modello”. Al centro di Detroit sono rimasti uffici, banche e la popolazione afroamericana, ma interi quartieri di quella che venne definita nei primi decenni dell’Ottocento la “Parigi del Midwest” sono oggi tristemente abbandonati e in stato di degrado. La crisi economicofinanziaria del 2008-2009 ha colpito duramente Detroit. Ora l’industria automobilistica si sta riprendendo dalla crisi, per ciò che riguarda Chrysler soprattutto grazie alla Fiat, altrimenti sarebbe stata destinata al fallimento, ma forse questo non è sufficiente per una città con milioni di debiti». DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 07 Parlando di... COPERTINA Tre casi, un solo monito: abolire la carcerazione preventiva non solo nell’interesse degli imputati ma della società. Gli assolti nei processi Crimine e circolo formato costeranno alla società circa quattro milioni di euro. Otto miliardi delle vecchie lire..Ne vale la pena? Crimine, criminali e carcerazione preventiva ILARIO AMMENDOLIA Premessa: nel 2011 vicino Oslo, un criminale neo nazista, Anders Breivik, ha aperto il fuoco uccidendo 69 ragazzi innocenti. Un anno dopo il tribunale ha emesso il verdetto: 21 anni di carcere. Ogni paese ha una propria storia, tuttavia vorremmo evidenziare che pur senza mostrare il cappio, senza ricorrere alle retate né alla carcerazione preventiva la Norvegia ha un tasso di criminalità cento volte inferiore rispetto all’Italia. Spende per le repressione una cifra, che pur tenendo conto delle proporzione, è cento volte inferiore. Le somme destinate alla repressione vengono impegnate nella prevenzione. Si dirà che l’Italia è altra cosa , che c’è la mafia ed un alto tasso di criminalità. Siamo d’accordo, però qualche riflessione è giusto farla. La sentenza “Crimine” ha comminato ad alcuni imputati condanne severe ma un terzo degli stessi è stato assolto. Qualche volta succede che ci siano colpevoli assolti e innocenti condannati, la giustizia umana è per sua natura fallace ma un innocente in galera diventa un dramma anche perché i carnefici, in quota parte, siamo tutti noi almeno nella misura in cui lo Stato ci rappresenta. Così come siamo responsabili per la nostra indifferenza e per i nostri silenzi dinanzi alla tragedia della carcerazione preventiva. Fino a qualche tempo fa eravamo in pochi a dirlo, oggi è la Presidente della Camera, on. Boldrini a porre il problema durante una visita ai detenuti:«...bisogna ripensare e rivedere il sistema di custodia cautelare: Perché se quelle persone sono innocenti il danno è irreparabile». Noi siamo stati avanguardie, e lo rivendichiamo con fierezza. …..La società deve difendersi dai criminali ed ha diritto di essere difesa da parte dello Stato. Ribadiamo “difesa” ,non presa in giro gabbando il popolo. Le forche, la ghigliottina, la tortura , la giustizia sommaria sono sempre stati strumenti per diffondere e legittimare il morbo criminale mantenendo intatto il Potere che lo genera. Tornando a “Crimine” 1200 giorni di carcere per coloro che sono stati assolti sono una eternità. La Corte d’Appello liquiderà il risarcimento per “ingiusta detenzione” che si sommerà a quelli finora spesi per tenere in carcere gli imputati. Si arriverà a circa due milioni di euro, quasi quattro miliardi delle vecchie lire. Ho detto prima che la fallacia è umana ma qui non si tratta di discutere di un errore ma di un metodo che tende a rispondere alla giusta e giustificata ansia di sicurezza dei cittadini perbene con una giustizia spettacolare e sommaria, infliggendo anni di carcerazione preventiva anche a persone mai coinvolte in fatti di sangue. Non è il caso di dividerci tra forcaioli e garantisti. Non ne vale la pena. La distinzione dovrebbe essere tra persone razionali ed irrazionali. Tra chi vuole estirpare il crimine e chi vuole ricorrere a metodi inefficaci e violenti. Ricorro ad un altro esempio: due anni fa, probabilmente sotto l’effetto della droga o dell’alcol, un ragazzo, appena maggiorenne, ha sparato ad un uomo inerme, giustamente indignato per essere stato disturbato, più volte, durante la notte. La vittima - senza se e senza ma - è il cittadino inerme. A Lui, prima di ogni altro, va la nostra solidarietà. I giudici hanno emesso una sentenza equilibrata ed è giusto che il ragazzo paghi per il crimine commesso... C’è un solo particolare, io conoscevo, da sindaco, il ragazzo, la sua famiglia, le famiglie della borgata da cui proviene. Li ho conosciuti e sono consapevole del degrado sociale esistente tra quelle poche case appese sul costone di una roccia screpolata. Non lo dico per creare alcun alibi al giovane ma per porre una questione che, a prescindere dal singolo caso, diventa emblematica della stoltezza e della stupi- DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 08 la Riviera dità delle nostri classi dirigenti a più livelli. Sono costretto, senza indugiare a nessuna autocelebrazione, a dire che da sindaco avevo messo in campo un progetto di riaggregazione umana, a cui ho dato più importanza rispetto ad una qualsiasi opera pubblica. Per alcuni anni i bambini di Migliuso (questo il nome della frazione) venivano portati al doposcuola giornalmente e quindi accompagnati in luoghi tali da poter socializzazione con gli altri bimbi del paese. Le madri sono state avviate alla loro prima occupazione grazie a delle “borse lavoro”. Pochi soldi, ma tanta tenacia, tanta pazienza, tante riunioni con gli ultimi di un paese dove “ultimi” sono tanti. Spesso le borse lavoro sono state assegnate a mogli e figli di detenuti o di ex detenuti ma, per chi amministra dovrebbero essere solo bimbi senza giochi e donne senza lavoro. Ho visto rifiorire tanti sorrisi, ho visto bimbi giocare lieti con altri bambini della loro stessa età. Ho bussato a tante porte nel tentativo di far approvare un progetto organico che avevamo messo in campo ma le porte sono rimaste sigillate. Chiusa la Provincia, chiusa - ovviamente la Regione, assente il governo. Il progetto da qualche tempo è finito. Nella borgata è tornata la crudele normalità. Una “normalità” che macina vite come l’acqua del torrente fa girare la ruota. Adesso quel ragazzo è in carcere. Ogni giorno ci costerà circa 250 euro. Quando avrà scontato la pena sarà costato allo Stato quasi un milione di euro. Poi… nel migliore dei casi tenterà di vivere alla giornata, elemosinerà qualche contributo, nel peggiore entrato in carcere da delinquente occasionale ne verrà fuori da delinquente professionale. Non si trovano ventimila euro per salvare dieci ragazzi, ne occorrono mezzo milione per tenerne uno in carcere. Abbiamo esaminato due casi molto diversi tra loro ma che dimostrano la miopia - spesso la stupidità e la malafede - delle nostre classi dirigenti. Con le somme che si sprecano avremmo potuto avviare un’imponente opera di recupero sociale, prosciugando gli acquitrini da cui viene fuori il crimine e costruendo una società più civile... La società deve difendersi dai criminali ed ha diritto di essere difesa da parte dello Stato. Ribadiamo “difesa”, non presa in giro gabbando il popolo. Le forche, la ghigliottina, la tortura, la giustizia sommaria sono sempre stati strumenti per diffondere e legittimare il morbo criminale mantenendo intatto il Potere che lo genera. Sì alle inchieste, ma no alla carcerazione preventiva a tutti i costi Crimine, aspettando una giustizia più giusta GIOVANNI DROGO Giuseppe Chiera, Giuseppe Velonà, Salvatore Pepè e ancora Francesco e Franca Agostino. Sono alcuni degli imputati del processo Crimine che sono stati assolti. Per i primi due, Chiera e Veonà, la richiesta pena è stata pesante, 19 anni per il primo e 12 per il secondo, Chiera ristretto in carcere per ben tre anni e Velonà prima in cella e poi ai domiciliari. Su di loro nessuna prova tale da portare alla condanna. Lo Stato farà appello ma intanto incassa il colpo, e se tutto verrà confermato pagherà il conto, anche se tre anni di carcere per poi arrivare all'assoluzione non hanno prezzo. Il sistema giustizia perde sul piano dei diritti, perde sul suo stesso terreno, la giustizia non è giusta. Non un omicidio contestato nel processo Crimine, non una sparatoria, una bomba, ma le cariche, le figure istituzionali della 'ndrangheta certificate da uomini con pacemaker e audio auricolari, chi 82, chi 77, chi 70 anni. E allora era giusto, ed è giusto, su prove indiziarie e teoremi tutti da dimostrare pensare alla carcerazione preventiva? Piero Grasso in questi giorni dice che IN EVIDENZA Ma la carcerazione preventiva a chi giova? Le carceri scoppiano e sono luoghi disumani, eppure le riempiamo sul mero sospetto, su castelli che poi si dimostrano di sabbia, di quella più fina. La civiltà di un popolo, anche del popolo della giustizia, si dimostra sul campo l'Italia ha problemi più urgenti che rivedere gli articoli di 416 bis e ter, e lo dice perchè non vive in Calabria, oppure perchè non legge quante assoluzioni ci sono nelle sentenze dei Tribunali calabresi e anche piemontesi e lombardi. Assoluzioni che arrivano dopo anni di detenzione, anche in regime di 41 bis, pane, acqua e quattro pareti intorno. Nessuno dice, nè si sogna di dire, che le inchieste non vanno fatte, che le ordinanze non vanno emesse, ma la carcerazione preventiva a chi giova? Le carceri scoppiano e sono luoghi disumani, eppure le riempiamo sul mero sospetto, su castelli che poi si dimostrano di sabbia, di quella più fina. La civiltà di un popolo, anche del popolo della giustizia, si dimostra sul campo, quando a finire dietro le sbarre ci sono i colpevoli, veri, quelli con prove schiaccianti, non quelli citati per caso in una lavanderia. Ha retto l'urto con l'aula di Tribunale il processo Crimine, ma non quello con la coscienza. Oggi altre decine di imputati aspettano il giudizio finale, quello di primo grado o l'appello, e stanno dietro le sbarre a marcire, qualcuno giustamente per i reati che ha commesso, qualcun'altro solo per i reati che altri hanno ipotizzato. Serve un cambiamento urgente per salvare la Calabria e la coscienza dei nostri giovani. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 09 Polaroid ATTUALITÀ Anni '70, una bomba esplode nel giardino di casa Parasporo e distrugge tutte le auto parcheggiate. Il 5 settembre 1986 alcuni uomini rapinano un cantiere in contrada Riposo. Tre anni dopo, nel gennaio del 1989, vengono sparati dei colpi di lupara contro la serranda degli uffici della ditta Parasporo in Via Matteotti. E sempre in quell'anno, il 20 maggio, a Sant'Ilario quattro persone incappucciate rapiscono Pietro Parasporo, capostipite della famiglia di costruttori, (lo rilasciarono poche ore dopo a Platì). Ma non finisce qui, nel 1999 viene incendiato un escavatore in un cantiere di Siderno. Poi nel maggio del 2004 vengono lasciate davanti la porta d'ingresso dell'azienda quattro cartucce ed infine nel febbraio 2008 l'impresa Parasporo subisce l'ultimo attentato. Gli vengono distrutti tutti i mezzi parcheggiati e va in fiamme l'intera cabina di comando dell'impianto di calcestruzzo. I danni provocati da quest'ultimo atto sono pesantissimi per la ditta, nell'incendio infatti vanno in fumo circa 500 mila euro tra mezzi e impianto. Quest'attentato secondo le ricostruzioni di quei giorni è stato il chiaro segnale che la ditta fosse poco gradita agli sgherri che volevano impossessarsi dei lavori di ammodernamento e ampliamento della ss.106 da Ardore e Marina di Gioiosa. La Parasporo si era infatti aggiudicata la fornitura dei materiali e calcestruzzo per l'Astaldi-Condotte, un appalto da 350 milioni di euro. Scattano le indagini del Commissariato di Siderno e a questo punto Carlo Parasporo, figlio di Pietro e suo successore alla guida dell'impresa, spera di ottenere risposte e giustizia. A due mesi dall'atto intimidatorio però da vittima si ritrova ad essere indagato. Quando va a chiedere aggiornamenti al dirigente della polizia Luigi Silipo, a cui erano state affidate le indagini, si sente rispondere che doveva essere lui a dirgli chi avesse compiuto quell'attacco. Parasporo è scoraggiato, deluso, si sente abbandonato, solo. Ha paura per l'incolumità sua e dei suoi familiari. In quel momento di debolezza e di disperazione si arrende nel peggiore dei modi: paga 6.000 euro agli Alvaro per lavorare in tranquillità nei cantieri di San Procopio e accetta A due mesi dall'atto intimidatorio Carlo Parasporo da vittima si ritrova ad essere indagato. Lo Stato lo lascia solo, anzi lo mette in quarantena. Parasporo è scoraggiato, deluso. Ha paura per l'incolumità sua e dei suoi familiari. In quel momento di debolezza e di disperazione si arrende nel peggiore dei modi Riflessioni DOPO IL CONGRESSO DI CHIANCIANO COMUNISTI, ADDIO ? P.C. ROUTE 106 La mattanza infinita dei Parasporo di stipulare un contratto con l'impresa edile e di movimento terra Musolino. Lo Stato lo lascia solo invece di aiutarlo a rimettersi in piedi, lo mette in quarantena e lo intercetta. Parte l'inchiesta Route 106, lo indagano, ascoltano le sue telefonate e lui diventa il signore del cemento che con l'appoggio di Antonio Cataldo si è aggiudicato i lavori della ss.106. Siamo nel 2008 nel 2013 parte il processo, lui chiede il rito abbreviato e il 18 luglio viene assolto mentre il boss Cataldo prende 15 anni. L'imprenditore ha sempre affermato di essersi aggiudicato l'appalto onestamente e che solo dopo l'ennesimo atto intimidatorio, esasperato, avrebbe chiesto a Giuseppe Commisso, il Mastro, a chi doveva rivolgersi affinché gli attentati contro la sua azienda terminassero. Ma sulla vicenda l'ingegnere non si sente di dire di più perché è ancora in corso il processo è quindi l'ingegnere non può rilasciare dichiarazioni. Ciò che invece contesta con fermezza è il trattamento che gli è stato riservato dalle autorità. Da vittima di estorsione lo hanno trasformato in un indagato eccellente. Per notificargli l'iscrizione nel registro degli indagati si presentano a casa sua a sirene spiegate alle tre di notte. Tutta questa storia a lui e alla sua impresa è costata molto. Dopo l'attentato e l'iscrizione nel registro degli indagati nell'inchiesta Route 106 la sua azienda ha sospeso ogni lavoro, ma non solo. L'Astaldi ha applicato una penale da 140 mila euro per non aver completato i lavori. Altri 500 mila euro erano stati i danni provocati dall'attentato. E per finire la Tunnel srl, società che si era aggiudicata i lavori delle 8 gallerie da realizzare tra Ardore e Gioiosa, gli dovrebbe 1 milione e 600 mila euro, ma è fallita nel febbraio del 2012 mandando in rovina diversi fornitori che per gli ultimi 5 mesi di lavori non hanno visto un centesimo. Adesso che è stato assolto e spera che il Tar gli permetta al più presto di tornare a lavorare, sospendendo l'interdittiva emessa nel maggio 2013. Eleonora Aragona Antonio Ingroia, veloce come un fulmine, dopo la disfatta non ha impiegato che una manciata di secondi per smontare la cornice di “Rivoluzione civile”. Il Partito dei Comunisti italiani, trascinato alla cerca e alla rovina dalla storica pigrizia di Oliverio Diliberto, e, innanzitutto, dal despotismo puritano dell'ex PM, dovrebbe intraprendere un'altra via. Che è quella di non arrendersi, di non rassegnarsi all'ennesima disfatta, di non alzare bandiera bianca. È questo il sentimento alto che animava i delegati al congresso straordinario del Partito reggino dei Comunisti Italiani. Nient'affatto reduci, ma combattenti. Certo non numerosi come quando il Partito era nelle istituzioni e alla regione Calabria poteva vantare nella persona di Michelangelo Tripodi un Assessore dinamico e intelligente, mai sazio di fatica. Ma tutto si spiega anche se la bandiere rosse, facendo ombra, hanno di frequente, con capriccio storico, contribuito a nascondere che non c'è solo l'opportunismo di destra, ma anche l'opportunismo di sinistra. Lo stesso sentimento non ha animato il gruppo dirigente uscente telecomandato, nonostante finga di scomparire in umiltà, il vanitoso Oliverio Diliberto, per nulla sconvolto di giungere al Congresso straordinario con una manciata di voti elettorali w appena 12.500 iscritti. Ma solo sulla carta. Sua, tutta del prof. Oliverio Diliberto è la trovata di portare a segretario nazionale dei Comunisti Italiani l'operaio Procaccini, che dovrebbe portare la classe operaia in Paradiso, lasciando nelle ceneri il Partito. Le condizioni oggettive, come si diceva una volta, ci sono tutte: la scienza economica, l'umano cuore, la filosofia della storia, la povertà crescente dei ceti proletari e del ceti medi danno ragione ai comunisti. Se il popolo, però, non li vota è perché non esistono le condizioni soggettive, cioè un gruppo dirigente nazionale all'altezza della situazione. Su questo bisognerà interrogarsi: Comunque, ciò che ha dominato i lavori è stata la volontà di proseguire il cammino. La volontà senza della quale le analisi possono diventare libri, ma non azione. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 10 Antica gelateria Strati e le sue specialità Granita alle Mandorle Granita al pistacchio di Bronte Mini cappello del prete Classico della nostra attività. Gelato alla nocciola con interno di morbido semifreddo alla gianduia ed una sottilw copertura di cioccolato fondente. Le granite sono fatte esclusivamente con frutta fresca di stagione Tartufo Strati tradizionale tartufo nocciola e cioccolato con interno di morbida crema di cioccolato fondente. Mini setteveli da degustare al tavolo... 7 strati di piacere. Tartufo alla crema antica con interno di pan di spagna il tutto in una granella di mandorla caramellata. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 11 Polaroid RUBRICA* Le frasi fatte Gli ecclesiologi n.2 Nei giorni scorsi il presidente, prof. Sentifreddo, ha trasmesso al consiglio degli ecclesiologi una relazione preferiale dai toni preoccupati. Con la morte del cardinal Cinzano e di don Pennuto la presenza degli ecclesiologi in tonaca si è ristretta a un ormai folcloristico don Balotelli. L’ idea di aggregare don Totti non convince : è assorbito dalla contemplazione di altre forme associative ed è comunque rispettoso delle gararchie. Conviene, quindi, che i laici facciano da soli. Il prof. Sentifreddo ha poi invitato a prendere atto che l’ espediente di mettere a raffronto due ecclesiastici spacciando uno per progressista ed un altro per conservatore non funziona più : si era appena tentato di ripeterlo con i due ultimi Papi che quello in carica ha firmato l’ enciclica scritta dall’altro. Anche in periferia, nella sperduta diocesi di Locri, il tentativo di contrapporre il Vescovo precedente al suo successore, inizialmente ben avviato, è fallito, nonostante il contrasto tra l’ affabilità del primo e la ruvida scorza del secondo. Questi, infatti, come l’altro, si occupa anche di cose terrene, ma proclama di farlo controvoglia e di esserne costretto dalla incapacità dei politici, interpretando così il comune sentire. E’ ritornato, poi, sulla questione dell’ IMU. I preti si dichiarano disposti a pagare sugli immobili non adibiti al culto, fra cui rientrano anche quelli adibiti a scuole e a forme di assistenza, ma avvertono che l’ impegno economico che ne deriva potrebbe costringerli a chiudere quanto meno le seconde. Lo Stato si troverebbe, quindi, prima o poi farsi carico di tutti gli assistiti dalla Charitas e dalle organizzazioni consimili senza averne i mezzi, né l’ efficienza. Il ricatto è evidente e i preti sanno attendere, perchè ragionano in termini di eternità : sono sicuri che prima o poi, perdurando la crisi economica, lo Stato si presenterà a loro col capo coperto di cenere e con le mani non vuote. “ Sul loro giornale è scritto - ha aggiunto Sentifreddo - non prevalebunt, riferito alle forze del male, ai diavoli; e non può proclamarlo se non chi è sicuro di saperne più del diavolo “. Infine, non autorizzano un rating negativo nemmeno le vicende dello IOR e di preti e vescovi impegnati a far man bassa di danaro. Francesco E. Nirta BRIGANTI “La battaglia di Calatafimi” Il Piemonte, il lombardo e i mille cornuti. Terza parte BRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO …E quindi l’11 maggiu du 1860 Caribbardu sbarcau a Marsala cu l’aiutu dà flotta inglesi chi ‘nci detti i coordinati esatti avundi non ‘ndavìa navi borboniche. E pensa chi ti ripensa, u stupratore dì due mondi, decidìu u si dirigi versu Palermu passandu pè Calatafimi pemmu pìgghia possessu dà Sicilia. P’avvalorari u fattu ca l’invasioni sabauda non fu dichiarata i nugliu si poti notari puru a divisa chi portàvanu i combattenti (da strapazzo) garibaldesi, e cioè: non portavanu divisa! E pecchì? Pecchì ‘ndavìanu mu si cunfùndunu cu a genti dù populu sicilianu, accussì non ‘nci sparavanu i supa! Orecchia muzzata ‘ndavia na cammisa russa chi attirava nu pochicegliu u focu borbonicu (comu pè tori quando vidunu russu), peccatu ca certi combattenti dì mille cornuti non si ficiru i fatti loru e si misiru davanti ò mercenario pemmu u difendunu, comu u volontariu bergamasco Piccinini chi si ‘ncazzau cu l’antieroe e ‘nci dissi : “o biondu, ma chi cumbinati? Cu sta cammisa russa vi vidunu puru i Genova!” E ‘nci iettau i supa u mantellu soi. Caribbardu ladro di cavalli era tranquillu ì l’esitu da battaglia pecchì l’inglesi ‘nci ‘ndavìanu datu nu saccu i sordi pemmu si ‘ccatta i generali borbonici, ‘nta stu casu, u tradituri “Francesco Landi”. U generali ‘ndavia 67 annicegli e non volìa u si ‘ndi vaji in pensioni (forsi ‘nci parìa ca non ‘nci ‘à davanu pecchì era esoda- IN EVIDENZA Quandu Nino Bixio, attu comandante di Sa(b)oia capiscìu ca stavanu pè moriri tutti quant’eranu ‘nci dissi a Caribbardu: “o menza ricchia, tu non vidi ca cca morimu tutti?” tu?)e nu pocu i d’acciacchi i ‘ndavìa, puru pecchì non scindìu mai dà carrozza mancu quandu a battaglia ‘ncignàu a Calatafimi, e pe’ tutti chigli 4 uri chi duràu si stetti cu culicegliu a riposu. Na parti i l’esercitu borbonicu combattìu sutta l’ordini du comandanti Sforza finchè potti, finchè ‘ndeppi munizioni, e quandu finiru Sforza mandau cocchi staffetta pemmu ricivi aiutu i Landi, chi si girau i l’atta parti e s’addormentau sognandu i sordi che Caribbardu ‘nci promettiu a igliu e dì figghi soi (chi poi, cu sapi comu, si vittiru tutti arruolati ‘nta l’esercitu di Sa(b)oia). Quandu verzu sira Landi capiscìu ca i borbonici potìanu puru vinciri ‘nci vinni na frevi e sonau a ritirata! L’esercitu borbonicu fu costrettu u esegui l’ordini e fu pigghiàtu pè eser- citu codardu, e Caribbardu comu eroe! Quandu Nino Bixio, attu comandante di Sa(b)oia capiscìu ca stavanu pè moriri tutti quant’eranu ‘nci dissi a Caribbardu: “o menza ricchia, tu non vidi ca cca morimu tutti?” E i cca a famosa frasi chi si mbentaru i vincitori “qui si fa l’ita(g)lia o si muore”. E infatti igliu era tranquillu cu tutti l’assegni in bianco chi ‘ndavia ‘nta buggia pè tradituri borbonici. Tutta a battaglia fu na farsa, na tragicommedia( comu cocchiùnu scrivìu) puru pecchì a popolazioni intornu stava u guarda chi stava succedendo, tantu fu disorganizzata e confusa. A fini dì cunti i morti chi si cuntaru chigliu jornu furu cchù o menu na quarantina, e altrettanti u jornu doppu, pecchì cocchiunu morìu cu nu pocu i ritardu, comu per esempiu i feriti borbonici chi Landi dassau ‘nta na chiesa è curi ì certi medici garibaldini (veramenti eroe stu generale Landi, “né”?). Landi fu chiamatu du rre Francesco II di Borbone e fu confinatu a Ischia pè forti dubbi chi c’eranu supa a condotta sua, ma poi u regnu finìu (ahinoi!) e Landi restau impunitu. Però dicimu puru ca fici na degna fini, infatti l’annu doppu jìu ò Bancu i Napoli pemmu riscuoti i sordi chi ‘nci ‘ndavìanu promettutu, ma u furbu cercau u aggiungi 3 zeri dà cifra irrisoria chi era stipata pè igliu: 14 ducati d’oro (e non 14000!). Quandu ‘ncì negaru nci vinni n’ictus e pà vergogna sà cogghìu. Era megghiu mu facivi u lavuru toi i generale borbonicu, povero Landi, cu sapi, forzi potivi viviri na para d’anni chiù assai ma potivi caminari a testa arta! DOMENICA 28 LUGLIO 2013 12 DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 13 Polaroid LOCRI « «Ritengo il bilancio di questi primi due mesi positivo, malgrado le difficoltà alle quali stiamo facendo fronte. Riscontriamo soddisfazione dalla maggior parte dei cittadini, per noi la gratificazione più importante. L'obiettivo è di ottenere risultati per la città, in evidente stato di trascuratezza. Oggi si respira un’aria diversa, sicuramente positiva». Il sindaco Giovanni Calabrese non dimentica quanti, tra consiglieri di maggioranza e assessori stanno lavorando insieme a lui per Locri. Con l'impegno dell'assessore Alfonso Passafaro è stato affrontato e, il sindaco sottolinea, in parte risolto, il problema dei rifiuti, entrando ora nella fase di programmazione. «Abbiamo raccolto fuori dai cassonetti oltre 500 tonnellate di rifiuti. Stiamo programmando la raccolta differenziata e altre iniziative nel settore ambientale. Stiamo provvedendo alla pulizia della città e del cimitero, oggi in uno stato accettabile, a parte il progetto di riqualificazione che, comunque, è da portare avanti. Nei prossimi giorni affronteremo il problema della pubblica illuminazione. Stiamo cercando di offrire alla città eventi estivi, pochi, ma di qualità, utilizzando poche risorse comunali». Calabrese si sofferma sul lavoro dell'assessore, Raffaele Sainato, per mettere a posto i conti dell'Ente. Si sta provvedendo alla liquidazione delle prime fatture previste per il Piano di rientro e a creare condizioni solide per approvare il bilancio di previsione, cercando di capire quali i debiti fuori bilancio che possono avere riconoscimento da parte del comune. Il primo cittadino pone l'accento sul lavoro quotidiano per ottenere il meglio, come nella pubblica istruzione, settore nel quale l'assessore Sofia sta pianificando il prossimo anno scolastico in modo da non arrivare impreparati su questioni fondamentali quali mensa e trasporto studenti. Parlando di scuole, spontaneo l'accenno agli istituti superiori, in questo periodo oggetto di polemiche. «Abbiamo avuto notizia che il Liceo Artistico dovrebbe essere accorpato alla Scuola d'Arte e che il'Istituto Professionale dovrebbe andare a Siderno in attesa di essere allocato poi nella sede definitiva a Locri che sta per essere cantierizzata. Parlando con il presidente Raffa e avendo ricoperto il ruolo di assessore provinciale in questo settore, mi rendo conto che l'Ente non è più in grado di pagare fitti onerosi. Un'azione che ha portato la Provincia a ridurre di oltre un milione e mezzo di euro le locazioni in breve tempo. Secondo me è necessario rimodulare l'offerta didattica sul territorio. È impensabile avere una stessa scuola in più paesi vicini, meglio puntare al potenziamento dei servizi di mobilità scolastica e in generale quelli per gli studenti». Ma l'attenzione dell'amministrazione guidata da Calabrese è posta anche su altri progetti che riguardano il Parco archeologico, Palazzo Nieddu del Rio, il completamento dell'iter procedurale relativo ai Pisl e ancora l'ottenimento dell'agibilità per il teatro collocato all'uscita nord di Locri e per Palazzo della Cultura. «Consapevoli di ciò che avremmo trovato, nostro interesse è guardare solo avanti per affrontare e risolvere le problematiche. Grande lavoro sta facendo l'assessore Cappuccio nel settore urbanistico, siamo usciti dal Piano strutturale associato, puntando con determinazione al Piano strutturale comunale, certi che entro un anno Locri avrà questo strumento urbanistico così come il Piano spiaggia. Ma non stiamo trascurando la questione sanitaria, domani ci sarà un incontro con il direttore generale dell'Asp 5, Rosanna Squillacioti a cui seguirà una visita mia e della giunta alla struttura ospedaliera di Locri. Stiamo cercando di capire quale la sanità idonea per Locri e per tutto il comprensorio, convinti che sia meglio ridurre forse alcuni reparti e puntare ad avere una sanità di qualità. Con il direttore generale vogliamo confrontarci su questo». Di cordialità parla Calabrese riferendosi al rapporto con i consiglieri di opposizione, non avendo nessun motivo di “alzare barricate” con loro in Consiglio comunale, dove, per il sindaco, si può discutere di tutto attenendosi al regolamento comunale. «Loro presentano le mozioni, noi facciamo il nostro. Nell'ultimo consiglio ne abbiamo approvato due presentate dai consiglieri di minoranza, quella relativa ad uno dei mali principali, secondo loro, per Locri, la ludopatia e il gioco d'azzardo. Massima disponibilità anche sul femminicidio, abbiamo raccolto con tranquillità le loro indicazioni, anche se poi hanno deciso di votare contro. Se qualcuno vuole portare avanti iniziative pretestuose è libero di farlo, noi siamo un gruppo coeso e compatto, andremo avanti consapevoli delle criticità che dobbiamo affrontare quotidianamente, di cui qualcuno, forse, non si rende conto». INTERVISTE Al sindaco e ai consiglieri d’opposizione Locri: punti di vista diversi a due mesi dall’insediamento SERVIZIO A CURA DI EMANUELA ALVARO foto Fiumano Mentre il sindaco GiovanniCalabrese nel complesso parla “di aria diversa che si respira a Locri, sicuramente positiva”, nonostante le difficoltà della città, per i consiglieri d’opposizione la situazione è ben diversa, pur evidenziando il “buon lavoro di lifting, apprezzabilissimo, anche se in quello che fanno non c’è logica e i nodi verranno al pettine” Si presenta lo staff del sindaco Rendersi disponibili, lavorando gratuitamente per il bene di Locri. Per Alberto Milicia, questo il motivo che ha spinto lui, professionista con tanti anni di esperienza nel ruolo di segretario comunale e in generale nelle amministrazioni pubbliche e gli altri, Elisabetta Congiusta avvocato, Francesco Carbone ufficio stampa e Gabriele Polito grafico, a far parte dello staff del primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese. «L'iter per la nostra nomina ha seguito la procedura nei minimi particolari ed è stata preceduta da un decreto sindacale e dalla firma della “Convezione per attività di componente dell'ufficio staff del sindaco” - spiega Milicia, in forza allo staff in qualità di Capo Gabinetto. - È un compito che svolgeremo gratuitamente, supportando il sindaco, dando ognuno una mano in base al proprio settore di competenza, d'altronde i curriculum parlano da soli. Un modo per lavorare ed impegnarsi per Locri in questo momento certo non facile, il quale si spera migliori». Nella convezione firmata dai componenti lo staff si precisa che la stessa non consente: lo stabile inserimento nell'organizzazione dell'Ente, alcun vicolo di subordinazione gerarchica, determinazione dell'orario di lavoro e sottoposizione al potere di controllo. Nello stesso modo i componenti dello staff non saranno soggetti ad ordini di servizio, all'esclusività della prestazione e ad alcun obbligo di rispetto di orario di lavoro ne controllo dello stesso. Rispetto allo staff dell'ex sindaco Pepè Lombardo, per il quale all'epoca non poche le polemiche in Consiglio comunale, differente il modus utilizzato per arrivare alla nomina dei componenti lo stesso. L'ex sindaco scelse di procedere con l'avviso pubblico e poi decidere chi avrebbe fatto parte del suo staff, sempre gratuitamente, in base all'elenco che si formò con l'arrivo del curriculum. ue mesi differenti quelli trascorsi per la città di Locri, dall’insediamento della nuova amministrazione, per i consiglieri d’opposizione del gruppo “Impegno e traspareza - Pd”, rispetto al bilancio della maggioranza. Differenze che, già dal primo consiglio comunale sono state protagoniste. Con Pino Mammoliti, Maria Antonella Gozzi e Nadia Cautela, non presenti per impegni precedenti, Antonio Cavo e Maria Davolos, si è cercato di capire la “diversa prospettiva”. «Nei primi due consigli comunali si è respirata la stessa area di tensione registrata nelle precedenti amministrazioni - racconta Maria Antonella Gozzi - e questo non è piaciuto a nessuno, infatti nell’ultimo abbiamo cercato di moderare i toni. Non condividiamo le loro scelte, ultima la decisione di costituire lo staff a supporto del sindaco. Ritengo sia contro quanto stabilisce il Testo unico sugli Enti locali, secondo il quale non è possibile assumere personale a titolo gratuito o comunque, anche se lavorano gratuitamente, dovranno essere versati i contributi previdenziali e nei comuni in stato deficitario come Locri, sottoposto a controllo da parte della Corte dei conti, mi sembra azzardato. Un controsenso tanto quanto la mancata la costituzione di parte civile nei processi riguardanti violenze sulle donne. Nella proposta di delibera citavamo documenti come la Convenzione di Istanbul che non stabilisce nessun criterio in base a quale causa scegliere o meno di costituirsi parte civile, perché il danno al comune avviene dalla lesione in sé. Salvo farlo, come dichiarato dal sindaco, per il furto dei vasi, come atto dimostrativo». Il consigliere Gozzi rimarca anche la questione relativa alla modifica del Piano di riequilibrio a seguito del decreto salva imprese, per lei fatta non usando criteri validi per stabilire in che modo coprire le quote di ammortamento del mutuo. «La tarsu è un tributo i cui introiti devono essere destinati per pagare il servizio e non possono essere utilizzati per altro. Non è possibile giustificare la copertura facendo riferimento all’abbattimento di spese generiche, senza entrare nello specifico, senza dare una risposta su cosa intendano fare anche relativamente al personale». Nadia Cautela pone l’accento su una collaborazione che di fatto non c’è, per lei solo di facciata, perché convinti gli sarebbe tornata utile. «Non ottenuta hanno utilizzato un metodo estremista. Non produrre la documentazione sufficiente per poter intavolare un dibattito in consiglio è la dimostrazione della loro poca disponibilità. Chiaro è che se con questo atteggiamento ci fanno capire di non essere parte dell’ amministrazione tanto quanto loro, ma solo opposizione e il nostro compito è vigilare, noi questo faremo. Non gli si può dire che siano partiti male, in apparenza, perché hanno pulito le strade, ma quella dei rifiuti è una questione destinata a scoppiare perché, a nostro avviso, in quello che fanno non c’è una logica. Secondo me le loro sono manovre più che azzardate, molte delle quali, non voglio dire illegali, ma poco ci manca. Da un lato professano di voler dare la cittadinanza onoraria al vice prefetto Francesca Crea, perché ha lavorato benissimo e poi ne revocano gli atti?! E ancora l’essere usciti in gran fretta dal Piano strutturale associato senza che ci fosse alcuna documentazione che certificasse la rinuncia da parte dei progettisti ai loro compensi. Dove non c’è la disponibilità di lavorare con carte alle mani e collaborare significa, per me, che ci sono magagne da nascondere». Paragonando il sindaco e l’assessore Raffaele Sainato a Dante e Virgilio nel girone degli abusi, delle arroganze e delle ipocrisie, Pino Mammoliti, racconta il suo punto di vista. «Abusi perché continuano a peggiorare la situazione già grave costruita e maturata durante l’amministrazione Macrì. Le arroganze sono chiare, mentre dagli scranni dell’opposizione si levano cinque voci, dalla maggioranza solo due si alzano per giustificare tutto e tutti. Un atto di scortesia verso coloro i quali hanno aderito a questo progetto forse nell’inconsapevolezza di andare incontro a una diarchia. Ipocrisie perché pur apprezzando il segretario Milicia, non dimentichiamo che è stato, addirittura come primo atto della giunta Macrì Calabrese, allontanato e destituito. Ora chi ha la memoria corta o è inesperto questo non lo ricorda. Mentre io ricordo che c’è stata una sovrabbondanza di motivazioni per sostituirlo, per poi adesso ripescarlo e inserirlo nello staff, senza alcun senso, se non quello dell’esibizione di muscolature che non corrispondono alla capacità di raziocino istituzionale. Hanno svolto un lavoro di lifting, ma, per esempio, non hanno rimosso gli ingombranti come più volte da loro denunciato. La forte preoccupazione è questa assoluta disinvoltura nella gestione della cosa pubblica. Non mancherà da parte nostra uno screening per capire nell’interesse di chi gestiscono la cosa pubblica». D DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 14 ll'odore di salsedine, di creme e di oli abbronzanti, al sapore di sale e di Mediterraneo, alla vista di colori caldi e di corpi seminudi bruciati dal troppo sole, al ritmo di tamburi, lambada e Maracaibo. Ci siamo improvvisamente imbattuti nel cuore pulsante dell'estate 2013. Le carovane dei nostri emigranti lentamente stanno percorrendo la strada per il ritorno alla loro “madre terra”: la Locride. Non troveranno solo mare, sole e caldo, ma un'ampia offerta di divertimenti e svaghi. Summer a partire da questa domenica sino al I settembre sarà la loro stella polare e li condurrà verso le loro mete preferite. L'inserto estraibile contiene tutti gli eventi programmati quest'estate. Per i buongustai sarà la guida a sagre e ristoranti. Per gli amanti del ballo quella dei lidi più in voga della zona. Per gli appassionati di cultura ed eventi sarà un navigatore che li condurrà verso i paesi che ospitano le manifestazioni della settimana. Inoltre una sezione ludica sarà il passatempo da portare nella nostra borsa insieme a telo, abbronzanti ed occhiali. Summer si occuperà dell'intero firmamento della Locride e riserverà un'attenzione particolare alle due stelle più luminose il Kaulonia Tarantella Festival ed il Roccella Jazz Festival. Caulonia dal 27 al 31 agosto sarà la vetrina del fervore culturale e creativo dell'intero Sud Italia con il suo festival che attirerà non solo gli amanti della musica tradizionale calabrese ma anche di appassionati dei ritmi mediterranei. Roccella sarà invece la tappa conclusiva della rassegna di jazz internazionale che si terrà dal 14 al 24 agosto con trentaquattro concerti distribuiti nella provincia. Un festival con grandi nomi del jazz mondiale che attireranno nella Locride spettatori da ogni dove. La Riviera insieme alla PIGRECO Communication, con questo supplemento vogliono offrire un ulteriore servizio ai suoi lettori. A DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 15 SUMMER Barzellette NEBBIA IN VAL PADANA Due camionisti stanno attraversando la nebbia della val Padana. Quello che guida sveglia l'altro che stava dormendo: "Senti, ma secondo te esistono i pinguini a Pavia?" "Pinguini? Cosa sono i pinguini?" "Quegli animali bianchi e neri che camminano dritti!" "Certo che no! Ma perché?" "Beh, allora abbiamo investito una suora!" IL PRETE SICILIANO Un prete siciliano viene trasferito a Milano. La prima domenica in cui celebra una messa dice: "Allora fratelli, oggi vi parlerò di Adamo ed Eva. Adamo, bravo picciotto, lavuraturi, servu di Dio, SICILIANU iera. Eva, bottana, tentatrice, MILANESE iera!" Al che tutti si lamentano, per cui il Vescovo chiama il prete e gli raccomanda vivamente di non dare mai più interpretazioni della Bibbia di quel genere, se non vuole essere trasferito. Il prete promette che non ripeterà più un errore del genere. La domenica successiva però dice: "Allora cari confratelli, oggi vi parlerò di Abele e Caino. Abele, ca ci facia i sacrifizi a Dio, onesto, picciottu ammodo, degnu figghiu ri so patri, SICILIANU iera. Caino, traditore, figghiu i so matri, fratricida e medda, MILANESE iera!" Si ripetono le scene della domenica precedente e stavolta il vescovo si presenta anche lui al prete e gli dice di avere intenzione di cacciarlo dalla città. Il prete garantisce e promette, finché il vescovo non si convince e gli consente l'ultima prova, a patto che non pronunci mai più la parole Siciliano o Milanese. La domenica successiva il prete dice: "Fratelli, oggi vi parlero' dell'ultima cena! ...e Cristo disse: "Picciutteddi beddi, vagghiu a diri ca in verità unu ri voi mi tradirà!" Scende lo sconcerto fra gli apostoli. San Pietro: "Signuruzzu beddu, ca piccasu sugnu iu?" "No, no,'n si tu. Tu si nu bravu picciottu devoto". San Giovanni: "Che sugnu iu, allora, Signuruzzu miu?" "No, no, nun si mancu tu, nun ta' prioccupare". Al che, Giuda dice: "Whela' , saro' minga mi?" 35 a fase di lavorazione sia, in particolar modo, con i prodotti cardine della dieta calabrese che gli conferiscono lo status di tipicità gastronomica. La “tipicità” nel caso dello STOCCO non è, dunque, solo un fattore di produzione ma anche, e soprattutto, di trasformazione. Lo stocco lavorato diviene, nel tempo, prodotto e piatto mammolese tanto comune, gradito e ricercato, da penetrare profondamente nella vita e nelle abitudini alimentari della gente. Tanto da divenire “stocco alla mammolese” . Lo Stocco di Mammola è oggi è un marcatore identitario del territorio nonché prodotto tipico, tra i più importanti nella tradizione gastronomica calabrese ed in quella della provincia di Reggio Calabria. Nel 1979, a sigillare il profondo radicamento nelle tradizioni e nella cultura Mammolese, nasce la SAGRA dello STOCCO di MAMMOLA, tra le prime in Calabria e dal 2008 lo “Stocco di Mammola” è anche tutelato e valorizzato dal Consorzio “Stocco di Mammola”. Giunta oggi alla XXXV edizione, la SAGRA dello STOCCO di MAMMOLA registra ogni anno un crescendo di presenze ed ha contribuito a consolidarne e a diffonderne l'immagine oltreconfine, tanto da ospitare nel 2000 la rappresentante diplomatica norvegese in Italia. Lo Stocco è identità, la Sagra è ricorrenza! Il tutto si coniuga e si inscrive nella cultura mammolese che nel centro storico del proprio paese ospita la manifestazione tutti gli anni il 9 Agosto. VI ASPETTIAMO Marialetizia Longo edizione della Sagra dello stocco di Mammola Oggi raccontiamo la storia di un prodotto che nasce e cresce in Norvegia ma dopo essere stato essiccato rinasce in sua “seconda” vita a Mammola, piccolo paese rurale della provincia ionica reggina. Lo Stocco di Mammola è forse il più atipico tra i prodotti tipici calabresi. Le ragioni sono da ricondurre al fatto che il prodotto in senso stretto nasce e viene lavorato in prima battuta in terre lontane per giungere solo in un secondo momento in Calabria, divenendo pietanza tipica nella gastronomia mammolese. A Mammola il pescestocco inizia, infatti, una nuova storia ed una nuova identità, grazie al felice connubio sia con l'acqua ricca di minerali che si rivela preziosa nella prima Eventi DELIANUOVA Domenica 28 luglio 2013 alle ore 22.00 ci sarà una serata all’insegna del divertimento con Mimmo Cavallaro e i TaranProject in concerto. LOCRI Lunedi 29 luglio 2013 alle ore 21.30 si esibirà la compagnia teatrale “Scena Nuda” con lo spettacolo “Anidride Carbonica”. Riscrittura scenica del mito di Antigone. Presso Teatro Greco Romano. PORTIGLIOLA,LOC.SAITTA Martedi 30 luglio 2013 in località alle ore 21.30 sarà la volta di Nino Racco con “Mondo Cantastorie” da…Colapesce al Brigante Musolino. Presso Piazzetta. GIOIOSA IONICA Martedi 30 luglio 2013 alle ore 22.00 sarà in concerto Sandro Sottile, etnomusicista calabrese. Info: www.sandrosottile.it CAMINI Sabato 3 agosto 2013 saranno in concerto con la suggestiva musica etno-pop, i Gioia Popolare, in occasione dei festeggiamenti patronali in onore di San Nicola di Bari. Info: www.gioiapopolare.it PALMI Domenica 4 agosto 2013 sarà la volta della IV edizione della “Sagra della Stroncatura”. L’evento si svolgerà in piazza Amendola LOCRI Domenica 4 agosto 2013 al cinema Vittoria verrà proiettato in 3D il film The Wolverine l’Immortale. Alle ore 18.00 – 20.00 – 22.00 DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 16 Sudoku Cruciverba ORIZZONTALI 1. Organismo pastorale italiano 7. Prova a quiz 11. Base per altezza 12. Dà il segnale di partenza 14. Profonda 15. Composto organico volatile 16. Calcio 17. Targa di Ravenna 18. L'onomastico cade il 24 dicembre 19. Società in breve 20. Denota poco senno 21. Si ricordano con i pesci 22. Regni 23. C'è quella acquifera 24. Antico strumento musicale 25. Provincia delle Marche 26. Parte di rappresentazione teatrale 27. Buona al sugo 29. Rete Televisiva Italiana 30. La corona del Carducci 31. Nel pieno del lavoro 32. Nichel 33. Assomiglia molto ad un'altra persona 34. Tribunale regionale 35. Segue kyrie nelle preghiere 37. Alberi resinosi 38. Prova scritta d'italiano 39. Acume, perspicacia Detti calabresi L'amuracumìnciaccuu càntuefinìsciaccuuchìantu L'amore incomincia col canto e finisce col pianto Indovinello Perchéicarcerati giocanoacalcioindieci? !!!orebil li acnam éhcreP VERTICALI 1. Il ... capitale d'Egitto 2. Strumento di offesa o di difesa 3. Domenico autore di 'Ninfa plebea' 4. Pari in pira 5. Non bevono liquori 6. Gambo 7. Numero dispari 8. Vocale per telegrammi 9. Subito dopo il primo 10. Provincia dell'Impero Romano 13. Altari per sacrifici 15. Eccesso di liquidi nei tessuti 18. Piccolo parassita di uomini, piante e animali 19. La spoglia mortale dell'uomo 20. Pareti divisorie in micologia 21. Il termine della gravidanza 22. Animale come il coccodrillo 23. Festeggiamento organizzato 24. Libretto d'assegni 25. Quella di mais è gialla 27. Monete filippine 28. Presunzione, superbia 30. Segnale d'aiuto 31. Stanze catastali 33. Segue così 34. Movimento involontario patologico 36. Nel seme 37. Targa di Palermo DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 17 DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 18 Parlando di... NOTE E SCHERMAGLIE Nicola Zitara, RISPONDE IL DIRETTORE Una mano lava l’altra e tutt’e due lavano la coscienza DANIELE MANGIOLA Lungi dalle intenzioni di chi scrive come dell'intera redazione di sminuire o disprezzare la coscienza e il lavoro di chi si offre come volontario nell'aiuto del bisognoso. Il volontario, però, come dice il suo nome agisce per imperativo della coscienza, non per rendiconto. Gli stati della nostra tanto avanzata cultura occidentale investono tanto in termini di assistenza per i bisognosi. Un business pulito che foraggia cristiani e laici di ogni colore. La buona coscienza di cui Lei è certamente ben fornito Le impedirà di misconoscere questa constatazione. Il successo degli aiuti sociali, al di là di eccezionali casi eroici e modelli di virtù, è frutto non tanto di spirito di carità quanto di buone capacità imprenditoriali, quando va bene, di buoni agganci politici, quando va così così, di una buona dose di spregiudicatezza e cinismo, quando va male. Le istituzioni sociali concorrono tra loro, si fregano gli assistiti, si boicottano a vicenda, gonfiano le fatture, non lo negherà, spero. Fossero aziende votate al commercio tutto ciò sarebbe quasi legittimo; molto triste è che tutto ciò accada sotto l'egida della carità cristiana, sulla carne di chi è a rischio di perdere la propria dignità per il bisogno impellente. Un'istituzione cristiana, gli Artigianelli Valdesi, nel 1864, avviò nel torinese un'opera di assistenza rivolta ai bambini e ragazzi. Si insegnava loro un mestiere, li si istruiva. In giro per l'Italia l'opera cresceva e permetteva il riscatto sociale di tanti minori (in un'epoca decisamente disattenta al destino dei fanciulli). Un sacerdote cattolico cominciò a fondare i suoi centri vicino a quelli già esistenti, offrendo lo stesso tipo di caritatevole assistenza. In breve tempo, grazie al maggiore potere politico (“politico” significa tante cose), i suoi centri crebbero e portarono al fallimento l'opera preesistente. Il sacerdote cattolico lo conosciamo oggi noi come Don Bosco, la sua meritevole e prosperosa opera, l'istituto Salesiano. Nel centro dell'Arciconfraternita di Siderno Superiore più volte profughi sfortunati hanno trovato un pasto caldo e accoglienza, la Locride non può che esser- La rispodendo a Morosini È pure Giustizia e spirito Evangelico il dover restituire il patrimonio privato Sabato 13 luglio 2013 alcuni giornali hanno reso pubblico un decreto del Vescovo Monsignor Morosini della Diocesi di Locri-Gerace, col quale documento viene stabilito il dover restituire beni della Diocesi da parte di chiunque fedeli o enti che li detiene. Decisione questa giusta e doverosa. Con l’occasione e col massimo rispetto dovuto verso il nostro Vescovo, sento il diritto-dovere, ricordare con la presente, di essersi dimenticato che molto prima e con priorità assoluta avrebbe dovuto adottare questo provvedimento e così evitare causa giudiziaria in quel che Lei ben conosce e cioè: ordinare al Parroco in questione, la restituzione del ben nutrito patrimonio di proprietà privata della Confraternita del 1500, appropriatosi indebitamente di fatto e responsabile legalmente. Quella appropriazione indebita per la quale il Parroco interessato è convenuto in causa civile. Mi turba il fatto che il Vescovo della nostra Diocesi riconosca giustamente i diritti della Diocesi ma dimentica quelli privati che il Parroco in questione vuole ingiustamente per la Parrocchia, (per sé). Comunque, Sua Santità il Vescovo se volesse, farebbe ancora in tempo a far riparare l’errore dimostrato da due validi professori universitari. La legittima restituzione doverosa dimostrerebbe che in Diocesi si praticano due importanti valori: Verità e Giustizia (grandissima moralità). Con tale critiana e civile decisione, appartenente al ruolo vescovile, s’impedirebbe pure all’illustre Magistratura di Locri di farla continuare a perdere più tempo ad essa prezioso. Mario Alì gli grata, ci mancherebbe. Ma 55 euro pro capite-pro die sono una bella sommetta, così come lo sono i 48 euro ricevuti non per un solo giorno ma per il periodo dal 26 aprile all'8 maggio 2012, con convenzione stipulata con la stessa amministrazione locrese per un bel totale di 20 mila euro e rotti. Ben lontani dal tetto massimo di spesa di 30 euro previsti dalla Prefettura. Il sindaco Domenico Lucano, che dell'accoglienza ha fatto una bandiera non ha chiesto rimborsi quando ha dovuto ospitare per uno o due giorni i profughi che arrivavano. Il meccanismo, ben rodato e funzionante non si riavvia da zero ad ogni emergenza. Pasti caldi, certo, rasoi, medicine, coperte e frutta fresca, come no. Trovate fornitori più economici. il Gran Pennacchio dei “meridionalisti” Rispondo con piacere alla lettera di Enzo Carrozza pubblicata insieme al mio articolo sullo scorso numero di “la Riviera”. Caro Enzo, tutto quanto ciò che scrivi è perfettamente condivisibile e per me ormai da tempo acquisito. Non si tratta di volersi tenere per sé il ricordo di un padre, ma di voler chiarire a chi non sa (perché purtroppo c’è tanta gente che non sa), che Zitara non è spuntato come un fungo dopo il 2010 e dopo Terroni di Pino Aprile, ma che c’era già, sin dalla pubblicazione de L’unità d’Italia. Nascita di una colonia. Che le sue idee erano note, e spesso disprezzate. Che molti di quelli che oggi si proclamano ammiratori del “Grande Zitara” (ma che è? Il Grande Houdini, il Grande Barnum?), lo fanno solo per coprire con il suo “santino” delle idee che a Zitara non sono mai appartenute. E cheanzi sono un continuo riciclo di politica italiana riproposta in fraseggio meridionalista, inghirlandata dal pennacchio del “padrepio degli italici”, solo per far cadere nella rete politica i piccoli pesci che a quel santino si aggrappano come ad una speranza. Altro che digestivo, questo è veramente un circo! Lidia Zitara L’angolo di Parrello “Meno male che non viene nessuno...” In una calda estate, un giovane aveva poca voglia di lavorare. Ma dato le insistenze dei genitori, trovò occupazione presso una pizzeria. La prima sera si presentò al lavoro con un volto non molto allegro. Erano quasi le ventidue e nel locale non si vedeva ancora nessuno quando, stavolta con aspetto molto più allegro, Paolo rivolgendosi al titolare esclamò: “Meno male che stasera non viene nessuno, così ci riposiamo!!!”. Il proprietario andò su tutte le furie, trattenendosi a stento dal compiere qualche insano gesto. Si limitò a licenziarlo in tronco. Paolo prima di andarsene, lo salutò dicendo: “Arrivederci al prossimo anno”. Franco Parrello Benestare/ un fatto del passato vissuto L’acqua di Grandina Quando ancora non c’era l’acquedotto che portava l’acqua della montagna, bisognava andare ad attingere il prezioso e insostituibile liquido alle sorgenti naturali. Una sorgente molto rinomata era quella di Grandina. L’acqua veniva fuori dal fianco di una collina, vicino alla frazione Canale. Tutti dicevano che era molto buona da bere e che aiutava la digestione. Però, non era stata mai analizzata. Tuttavia non si erano manifestati casi di intossicazione o di malattie infettive. Poi fu costruito l’acquedotto dalle montagne di Natile e i problemi dell’acqua potabile finirono. C’erano diverse fontane nel Paese, dove si andava senza intralci a fornirsi dell’acqua. I problemi dell’acqua, però, ritornarono quando, nel dopoguerra, con il miglioramento del tenore di vita, quasi tutti i Benestaresi si dotarono del bagno e della cucina con i rubinetti. Allo arra fu necessario un altro acquedotto con acqua più abbondante. Questa volta fu portata dal fiume Careri. L’acqua arrivò abbondante, ma non tanto buona quanto quella della montagna. Qualcuno, tra gli anziani, sogna ancora l’acqua di Fondina. Ergo (Antonio Scopacasa) DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 19 www.larivieraonline.com Gerenza ... [email protected] [email protected] Tel 0964/380159 La la Riviera Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri Direttore responsabile: PASQUINO CRUPI In redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA AMMENDOLIA, MASSIMO P ETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI. Editorialista: ILARIO AMMENDOLIA Responsabile sport: ANTONIO TASSONE Art Director: PAOLA D’ORSA Grafica: EUGENIO FIMOGNARI RUBRICHE Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo Messagi nel tempo di Daniela Ferraro COLLABORATORI Anna Laura Tringali, Franco Crinò, Nicodemo Barillaro, Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo, Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello, Franco Blefari, Daniele Mangiola. NOTE E SCHERMAGLIE L'incontro era inoltre finalizzato a verificare l'attuale livello di interesse, sensibilizzazione e diffusione intorno ai problemi della progettazione della città e del territorio. E ad indagare la disponibilità alle pratiche della concertazione urbanistica. La Nuova Città Gli interventi in ordine cronologico: Riggio, Vumbaca, Mammoliti, Laganà, Brugnano, Macry Correale, Crupi, Zitara, Brullo, Rechichi, Galasso, Diano, Catalano, Angiletta. POSSIBILITÀ O UTOPIA Si è svolto a Locri all'interno del Cortile del Palazzo di Città, organizzato dalla Redazione Aperta de “la Riviera” e dal Urban Center Locride con il Patrocinio della Amministrazione Comunale di Locri il primo incontro del Laboratorio Permanente di Progettazione Comunitaria che ha avuto come temi principali: Lo stato della attività di pianificazione urbanistica in atto nei due Comuni più importanti della Locride e la possibilità di avviare una strategia di definizione di una nuova Polarità Urbana realizzando la conurbazione tra Locri e Siderno. L'incontro era inoltre finalizzato a verificare l'attuale livello di interesse, sensibilizzazione e diffusione intorno ai problemi della progettazione della città e del territorio. E ad indagare la disponibilità alle pratiche della concertazione urbanistica. Questa prima serata è stata l’avvio di un’attività permanente di ascolto e sollecitazione rivolto a tutti i soggetti portatori di interessi diffusi, associazioni, cittadini, famiglie, piccoli proprietari fondiari e immobiliari, piccoli e medi operatori economici in campo agricolo, artigianale com- merciale, industriale e terziario operanti nel nostro territorio che si riuniscono per discutere e fornire alle amministrazione pubblica, proposte utili alla formazione dei nuovi strumenti urbanistici. Il tutto è avvenuto nel quadro della applicazione dell'art.2 della Legge regionale 19/2002 che sollecita le aamministrazioni comunali a sviluppare forme di partecipa- Due storiche antagoniste. Si può riuscire a riunire lo spirito commerciale di Siderno e quello impiegatizio di Locri, trovare un punto d’incontro dopo decenni di ostilità e ferite ancora aperte (come nel caso dell’Ospedale o del Tribunale)? Non sarà certo una passeggiata. Si uniranno mai Locri e Siderno? Siderno e Locri unite in un’unica città? Questa è stata la principale domanda posta durante l’incontro organizzato da “laRiviera” e dall’architetto Giurleo, in collaborazione con il comune di Locri, “Redazione Aperta. Costruire con gli abitanti la Nuova Città”. L’iniziativa è nata per raccogliere idee e proposte dei cittadini per la programmazione del Piano strutturale comunale. Affinché questo strumento di progettazione urbanistica sia efficace e utile è necessario tenere conto delle prospettive di sviluppo del territo- rio, della vocazione delle città e delle esigenze dei cittadini. Gli incontri di Redazione Aperta serviranno proprio a questo scopo e dovrebbe riuscire a rendere funzionale quello che altrimenti risulterebbe solo l’ennesimo progetto su carta. I cittadini presenti hanno esposto le proprie considerazioni sul Piano strutturale e su questo sodalizio tra due storiche antagoniste. Riuscire a riunire lo spirito commerciale di Siderno e quello impiegatizio di Locri, trovare un punto d’incontro dopo decenni di ostilità e ferite ancora aperte (come nel caso dell’Ospedale o del Tribunale) non sarà semplice. Anzi secondo alcuni dei presenti la tendenza di Siderno sarebbe quella di unirsi con Marina di Gioiosa e con i paesi della Vallata del torbido piuttosto che verso Locri. Dalla discussione sono emersi alcuni punti molto interessanti. È stata posta la questione ad esempio del potenziale industriale e commerciale che possiedono i due paesi. Tra Siderno e Locri si contano infatti 2.200 attività commerciali e imprese di vario genere e nel Psc della Nuova Città si dovrebbe quindi pensare a come e dove costruire un polo industriale o a creare le migliori condizioni per i numerosi negozi presenti. Ragionando in questi termini il Psc non si limiterebbe alla funzione urbanistica, diventerebbe anche uno strumento di progettazione economica. Ed è anche per questo motivo che un Piano strutturale non può essere redatto a Roma, come invece sta accadendo per la città di Siderno. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 20 HANNO COLLABORATO Giuseppe Patamia, ,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, COPERTINE Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. zione da parte dei soggetti interessati nella fase di elaborazione del Piano Strutturale Comunale e anche dei piani particolareggiati come i Piani Spiaggia Comunali. Dal dibattito , che ha visto vasta e sentita partecipazione, è emerso che : 1. La stesura del Piano Strutturale non è un atto esclusivamente tecnico e burocratico e non puo' limitarsi ad un mero approfondimento o ad una ridefinizione delle sole tematiche di carattere edilizio, bensì deve avere comereferente più complessivo le dinamiche territoriali intese come elementi basilari dello sviluppo sostenibile del nostro territorio nella sua totalità. 2. La domanda sociale di trasformazione del territorio e l'attenzione verso le tematiche del PUBBLICITÀ Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane governo della città è alta, sebbene le amministrazioni siano incapaci di interpretare i bisogni, le richieste e gli interessi diffusi e concepiscano i nuovi piani come documenti di carattere esclusivamente tecnico-burocratico e tendano a restringere l'attività e a chiudere l'attività di partecipazione ai meri atti formali. 3. Vi è una consapevolezza diffusa che il Piano Strutturale dovrà necessariamente operare nella logica di cooperazione e collaborazione tra sistema pubblico e privato e che pertanto bisognerà dare l'opportunità ai soggetti portatori di interessi diffusi, di presentare proposte di partecipazioneperequative per la costruzione del PSC, nei settori dell'edilizia sociale, e della valorizzazione del patrimonio immobiliare, del verde pubblico e dei servizi, delle attività delle opere di urbanizzazione, della disponibilità al trasferimento dei diritti edificatori e quant'altro utile alla migliore definizione del progetto del nuovo Piano. 4. È urgente svolgere un lavoro di informazione e conoscenza diffusa e capillare dei concetti base e degli strumenti della pianificazione urbanistica in modo che si possa capire in che modo lo strumento urbanistico possa divenire elemento di propulsione e crescita dei fenomeni emergenti della realtà comunale 5. Che sino ad ora le economie delle due città sono stati prevalentemente legati al settore terziario e commerciale e al modesto sviluppo del turismo marino e quello culturale, dell'agricoltura del commercio e delle attività L’OPINIONE Locri-Siderno, città lineare Le impressioni tratte dal primo incontro della pianificazione partecipata sulla conurbazione di Locri e Siderno sono alquanto disorientanti e un po’ deprimenti. Il tema è di vasta portata e molto complesso e non è mia intenzione comprimerlo o ridurlo: mi limito a esporre le mie perplessità maggiori. La prima sensazione è che la riunione non ci sarebbe neanche stata se non fosse resa obbligatoria la partecipazione per l’approvazione dei piani strutturali. La seconda è che ci fosse poca “gente comune” e tante persone del mondo della politica (recente o passata), del commercio, dell’associazionismo. Ciò che emerso è che una conurbazione Locri-Siderno avrebbe un maggiore peso politico ed economico da portare sul tavolo delle contrattazioni, regionali e dunque nazionali. L’interesse che questa fusione avvenga quindi è prevalentemente di carattere commerciale. In molti hanno parlato con cognizione di causa, con termini specifici, e sottoponendo all’attenzione di tutti effetti, positivi o negativi, che tale piano produrrebbe nei diversi ambiti. A mio avviso la domanda chiave è stata posta da Mara Rechichi, che ha chiesto se si fosse considerata la “sostenibilità sociale” di tale piano. È la Riviera evidente a tutti che viviamo in ambienti urbani poco accoglienti, in paesi “spaesati”, in mondi ormai disumanizzati, afflitti dalla morsa del traffico, dei rumori, degli effluvi di pattume e fogne. Viviamo cioè in mondi che non offrono più la quiete del “paesello”, ma neanche i vantaggi di una città. Una conurbazione tra i due centri, non significherebbe forse un’amplificazione di tale contraddizione? Oltre a ciò la conurbazione Locri-Siderno accentrerebbe maggiormente sulla costa i processi economici, culturali, produttivi, tagliando ancor di più fuori dalle rotte dello sviluppo i paesi subcollinari e pedemontani. Una riflessione obbligatoria: la locride spera di risolvere così i suoi innumerevoli problemi? Tale è la misconoscenza dei nostri veri, autentici problemi che ci affaccendiamo su come aggirarli anziché risolverli. Come è stato detto dal giovane architetto Brugnano, facciamo funzionare quello che già c’è, poi pensiamo al passo successivo. Lidia Zitara di produzione artigianali e che è prioritario indagare piu' approfonditamente i settori produttivi per comprendere quali dovranno essere le ricadute sul piano della organizzazione territoriale in modo da amplificarne le potenzialità.Tutto ciò dovrà avvenire innescando momenti di confronto e stimolo con le categorie imprenditoriali in modo da cogliere appieno le loro esigenze e soprattutto la compatibilità di esse con l'assetto territoriale da definire. Si tratterà, in sintesi, di capire in che direzione sarà possibile canalizzare le risorse finanziarie produttive private per ottimizzarne le ricadute, senza con ciò abdicare al ruolo fondamentale della Pubblica Amministrazione che è di indirizzo e controllo nell' interesse della collettività. Altra questione emersa è stata quella delle forti implicanze sul PSC delle due città è la mobilità lungo la direttrice nord-sud la nuova 106 e le sue connessioni di scambio, le uscite nelle due città e il rapporto con la mobilità interna nell'ambito da pianificare e ciò in funzione dell'inserimento delle stesse in relazione alla mobilità interna e tra i due centri abitati. I lavori del Laboratorio Permanente di Progettazione Comunitaria continueranno nel periodo estivo con la presentazione del Libro dell'Urbanista Domenico Santoro “I Nuovi Piani Urbanistici in Calabria” e a settembre con il workshop monotematico su “La nuova ruralità e lo sviluppo economico della città”. Urban Center Locride L'Associazione no -profit ha come obiettivo la diffusione delle pratiche di partecipazione attiva dei cittadini,degli utenti,degli abitanti al governo del territorio e dell'ambiente e alla interpretazione e gestione delle trasformazioni del territorio . Ha realizzato a Siderno il LPPC il Laboratorio di Progettazione Partecipata Comunitaria uno spazio di riflessione di partecipazione e di confronto delle diverse idee e progetti innovativi per lo sviluppo economico e sociale sostenibile della città . WWW.URBANCENTERLOCRIDE.ORG DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 21 DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 22 Domenica 4 agosto X edizione del Premio Trichilo Si apre il sipario a Siderno per la decima edizione del Premio letterario “Giomo Trichilo”che si svolgerà domenica prossima 4 agosto, dalle 21,00 in poi nella tradizionale cornice di Piazza Vittorio Veneto. Una manifestazione di grande spessore culturale dedicata a Giomo Trichilo (poeta analfabeta originario di Siderno Superiore) nata proprio con la finalità di tutelare, valorizzare e promuovere l’uso del dialetto. La manifestazione, quest’anno, avrà il prezioso patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale, della Provincia di Reggio Calabria, del comune di Siderno ed il supporto della Banca Popolare del Mezzogiorno GRUPPO BPER e del club Kiwanis Locri. Il Premio alla Carriera sarà assegnato al direttore de la Riviera Pasquino Crupi. Pasquino Crupi è nato a Bova Marina, Reggio Calabria, il 24 marzo 1940). Intellettuale militante, meridionalista senza conversione, è autore di numerosi saggi, tutti centrati sulla civiltà nello stato d'assedio, ossia il Mezzogiorno e la Calabria. E tra questi i più rappresentativi: a) sul versante della battaglia di idee, I fatti di Melissa- in collaborazione con Visconte Frontera- (Calabriaoggi editrice, Catanzaro 1976; Falzea, Reggio Calabria 1999 ); Processo a mezzo stampa. Il 7 aprile (Com2, Venezia 1982); Stragi di Stato nel Mezzogiorno contadino (Pellegrini, Cosenza 1985); Il giallo colore del sangue di Luino (Calabriaoggi Editrice, Reggio Calabria 1990); b) sul versante della critica letteraria, Letteratura calabrese contemporanea ( D'Anna, Messina- Firenze 1972) ; Un popolo in fuga (Pellegrini, Cosenza 1982); L'uomo, la donna, il letterato ( IVI 1984); L'anomalia sel- vaggia- Camorra, mafia, picciotteria e 'ndrangheta nella letteratura calabrese del Novecento ( Sellerio, Palermo 1992); Benedetto Croce e gli studi di letteratura calabrese(Pellegrini, Cosenza 2003); La letteratura calabrese per la scuola media, Voll. 3 ( IVI 2008- 2009). Svetta per originalità, completezza, recupero della civiltà letteraria calabrese la monumentale Storia della Letteratura calabrese, voll. 4 ( Periferia, Cosenza 1992- 1997). E d'assoluto valore per la ripresa della battaglia di idee sul Mezzogiorno criminalizzato è il suo saggio La questione meridionale al tempo della diffamazione calcolata del Sud (Ferrari Editore, Rossano, Cosenza, 2013). Concluso da un convincimento destinato a fare discutere: “Piaccia o non piaccia, il meridionalismo creativo si apre e si chiude con la generazione dei meridionalisti liberaldemocratici, autoritari, riformisti, rivoluzionari”. A seguire, dopo la consegna dei premi, ci sarà la consueta rappresentazione teatrale, una commedia in tre atti "L'eredità do zzù previta" ispirato ad un classico della commedia popolare siciliana come "L'eredità dello zio canonico" scritto da Antonio Russo Giusti. Lo speciale riadattamento in vernacolo catanzarese verrà diretto da Piero Procopio e sarà proposto in Piazza Vittorio Veneto. "L'eredità do zzù previta" rappresenta la tipica commedia degli equivoci con una vena grottesca in grado di dare nuova linfa al meccanismo delle gag assumendo a tratti i toni della farsa. Protagonista della storia è Antonio Favazza che, dopo aver dedicato la vita allo zio canonico, si ritrova senza una lira, perché l'eredità milionaria è contesa da due famiglie che, dopo una serie di peripezie, riusciranno a trovare un accordo per accaparrarsi gli averi del defunto. Un triplice matrimonio, infatti, rimetterà in sesto la situazione. Una commedia, dunque, in cui la caratterizzazione dei personaggi diventa chiave basilare della messinscena mettendo in risalto la figura del protagonista che, battuta dopo battuta, troverà modo per esaltarsi assurgendo ad autentico paradigma della mediocrità, dell'attaccamentoal denaro e di una bonaria ignoranza. A salire sul palco saranno: Piero Procopio, Biagio Bianco, Valentina Rames, Gori Mirarchi, Alessandro Mangiacasale, Teresa Barbagallo, Maurizio Corrado, Stella Surace, Dario Costa e Franco Procopio. Costumi a cura di Elisa Procopio, scenografie di Gori Mirarchi e luci e fonica di Mattia Procopio. Presenterà la serata, con la sua consueta bravura, la giornalista Maria Teresa D’Agostino. L’invito alla partecipazione è esteso a tutta la cittadinanza. (a.t. ) DOMENICA 28 LUGLIO 2013 23 Parlando di... SPORT Era nell'aria da diverse settimane, ora è finalmente ufficiale, Marco Sorgiovanni talentuoso calciatore cresciuto nel Roccella è approdato tra i professinisti. Molte le squadre che avevano preso di mira il calciatore, ad avere la meglio è stato il Trapani Calcio, grazie alla mediazione del suo consulente di mercato, il soveratese Franco Modafferi che batte la concorrenza del Chievo Verona, portando Sorgiovanni a giocare in una società di Serie B. Grande la soddisfazione del giovane calciatore che trasuda dalle risposte alla nostra breve intervista. Marco come hai vissuto questa parte finale di stagione tra campionato e approdo ai professionisti? È stata una stagione importante, sinceramente non mi aspettavo di fare un campionato cosi, mi sono allenato sempre al massimo e con tanta umiltà, e rimanendo con i piedi per terra. Sono riuscito ad esprimermi al meglio in una società importante come il Roccella, ricca di giocatori di categoria superiore. Poi la soddisfazione per aver ricevuto il Premio Stadioradio, grazie a tutti coloro che hanno creduto in me, e nelle mie qualità, premiandomi come miglior under dell’Eccellenza. Poi quando si hanno delle chiamate dai professionisti è sempre bello, sicuramente passare da una squadra di Eccellenza ad una squadra di Serie B mi riempe d'orgoglio, ma con Intervista a Marco Sorgiovanni, neo acquisto del Trapani Calcio tanti sacrifici senza mai mollare.. Devi fare dei ringraziamenti particolari a chi magari ti ha seguito fino ad oggi e chi si seguirà da qui in avanti? Ringrazio l’As Roccella tutti quanti a partire dal Presidente, una persona meravigliosa, passando per tutti i componenti della società. Ringrazio i mister che ho avuto MIRIELLO, CAPOZZOLI, RUSSO, RIGANATI, SCALI, FAVASULLI, FIGLIOMENI E FERRARO, persone che mi hanno insegnato tantissimo. Vorrei ringraziare infine anche chi mi ha portato nei professionisti, Franco Modafferi, spero di non deluderlo. Mi allenerò con tutte le mie forze.. Cosa ti aspetti dall'esperienza con il Trapani? Ti fa paura, o la affronti con serenità? Trapani sicuramente è una bella città, c'è grande entusiasmo, cercherò di esprimermi al meglio delle mie potenzialità. Sicuramente ancora ho tanto da imparare. Sono tranquillo e sereno nell'affrontare questa avventura nel calcio che conta.. Due, tre anni fa, ti saresti aspettato o contavi di finire in una squadra professionistica? Beh..credo che ogni ragazzo mira a diventare un calciatore di squadre importanti. Ho capito che il mio futuro dipendeva soprattutto da me, ed io giorno dopo giorno con tanti sacrifici, mettendo da parte il divertimento, trascurando un pò la scuola, cose a cui tengo molto. Ho fatto a meno degli anni belli dell'adolescenza, ma sono stato premiato. Nell'immediato futuro cosa farà Marco Sorgiovanni? Spero di raggiungere il mio sogno che è quello di giocare in Serie A, senza tralasciare le categorie inferiori che non è roba da buttare. Dediche speciali? 12ª CORRIBIANCO ALL'INSEGNA DI WILSON KIPROP E DELLA 1ª FESTA DELLA BIRRA Al via oggi la Corribianco International road - race, che compie dodici anni. La “giovane creatura” ha scalato i vertici nazionali e si è ritagliata uno spazio di rilievo anche a livello internazionale. La passione e la progettualità del Comitato organizzativo, l'acume del direttore tecnico e team manager, Mario Carone, hanno trovato l'intesa perfetta con il comune di Bianco, la provincia di Reggio Calabria, la Regione Calabria che hanno fortemente creduto in questo progetto di valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico. Inscindibile il connubio con l'AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie - linfomi e mieloma) a cui l'intero ricavato delle iscrizioni andrà devoluto. La 12 edizione della Corribianco, si svolgerà sul lungomare di Bianco (R.C.), ed avrà come suo testimonial, il keniano Wilson Kiprop, Campione del Mondo di Mezza Maratona nel 2010, distanza sulla quale vanta un personale di 59'15''. Kiprop è stato al centro dell'evento Corribianco che ha avuto inizio venerdì 25 luglio con l'apertura del CorribiancoVillage, caratterizzato dalle degustazioni di prodotti tipici. Si è proseguito sabato pomeriggio con i giochi d'animazione per bambini, la conferenza stampa di presentazione dei top - runner; la 1^ edizione della Festa della Birra, ed a seguire l'animazione di alcuni gruppi etno - popolari locali, che hanno condotto al classico ballo del “cavalluccio”e allo spettacolo pirotecnico di mezzanotte. Per l'edizione numero dodici, lo staff di Corribianco, col suo direttore tecnico, Mario Carone, dichiara apertamente che “l'obiettivo sarà quello di abbattere il record del tracciato e soprattutto stabilire a Bianco, la miglior prestazione dell'anno, in Italia, sui 10km su strada. La presenza di Wilson Kiprop, continua Carone ha questo preciso obiettivo”. I protagonisti al maschile ed al femminile, saranno di alto profilo tecnico, come sempre, del resto. Al maschile sarà, probabilmente, una sfida tutta keniana tra il Campione del Mondo di mezza maratona, Wilson Kiprop e i connazionali John Kosgei, 27'39'' sui 10000mt. e William Kibor, terzo lo scorso anno alla “Cinque Mulini”. Gli outsider potrebbero essere il giovane keniano del Gruppo Rosa & Assocati, Emmanuel Kipsgan; il marocchino Lahcen Mokhraji; l'ucraino, già vincitore a Bianco nel 2009, Vasyl Matviyuk. Accanto ancora Kenia con Ezekiel Kipotich Meli, Bernard Kipsang Chumba, Josphat Kimutai Koech, Paul Tiongik, Maritim Philip Kipkorir. I colori azzurri saranno difesi dai finanzieri, Gabriele De Nard, Giovanni Gualdi; dai carabinieri Denis Curzi e Stefano La Rosa. Avvincente anche la sfida al femminile tra la vincitrice dello scorso anno, l'etiope Asmerawork Bekele Workeba e le keniane Mary Ngugi, migliore tempo di accredito, 31'28''; Zeddy Jerop Limo, Rebecca Korir, Bett Wanjiru Ndung'u, Massah Joan Cherop; e l'altra etiope Alemayehu Gebremikail. Le gare inizieranno alle ore 19:00 con la Corsa non competitiva di 2km a passo libero e continuera con le varie categorie giovanili fino ad arrivare alle ore 21:30 quando partira la gara femminile assoluta di 6 km e alle ore 22:30 quella maschile assoluta di 10km. Vorrei dedicare il mio passaggio nei professionisti ad una persona che ora non c'è più, che mi ha sempre voluto bene e stimato per il ragazzo che ero e che sono, l'avvocato MONTELEONE, una persona che non dimenticherò mai. Marco Sorgiovanni conclude con un ringraziamento speciale alla famiglia, "ringrazio molto la mia famiglia, mio papà che mi ha seguito sin da piccolo da quando ero nei primi calci fino a oggi. Spero di non deluderlo e di renderlo orgoglioso di me. Graie alla mia mamma che dalla tribuna, sempre ad inizio gara, con uno sguardo mi ha reso più tranquillo, ed infine grazie a Matteo,mio fratello, che per me è stato un punto di riferimento, forse senza di lui non sarei arrivato a fare un buon campionato in Eccellenza. Alla mia famiglia spero un giorno di poter dare tantissime soddisfazioni perche se lo meritano. stadioradio Bovalinese a caccia di un allenatore Proseguono in casa amaranto i contatti per la scelta del nuovo tecnico. La dirigenza capitanata dal Presidente Serranò continua a battere diverse piste: Salvatore Favasulli ex Africo sarebbe in pole, ma rimane in piedi l’opzione Antonio Cormaci a cui si è aggiunta nelle ultime ore anche quella di Gigi Caridi. Nel frattempo continua con ottimi riscontri l'azionariato popolare. Coppa Italia, sarà Reggina-Carpi Sarà il neopromosso Carpi, ad affrontare la Reggina nel secondo turno di Coppa Italia. La prima gara ufficiale della stagione del Centenario, si giocherà al Granillo o sabato 10 o domenica 11 agosto. Ricordiamo che non è prevista gara di ritorno, ed in caso di parità dopo i regolamentari sono previsti supplementari ed eventuali calci di rigore. La vincente di Reggina-Carpi, incontrerà una tra Crotone e Latina DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 24 la Riviera di... Marina di Gioiosa calcio vive giorni di totale confusione A pagare è toccato questa volta al campo sportivo Lombardo, dichiarato inagibile dalla triade commissariale .Amarezza diffusa, da parte di tutta la dirigenza: «Hanno chiuso l'impianto, è una vergogna, hanno sigillato tutto, avevamo dei progetti come quello della scuola calcio l'iscrizione già effettuata della nostra squadra per il prossimo campionato di promozione, le società fanno investimenti importanti ed è assurdo tutto ciò perché si tratta di un servizio per tutta la città, speriamo solo che la situazione si risolva presto perché così muore chi ha voglia di fare sport». Nei prossimi giorni saranno quantificati attraverso una relazione i lavori che la società si augura vengano al più presto eseguiti per evitare che il Marina calcio emigri in altre strutture sportive. Sarebbe un grave danno per la nostra squadra afferma il direttore generale Carmelo Carbone: «Non siamo disposti a tutto questo, vogliamo giocare nel nostro impianto in questo momento di grande crisi che tutto il calcio dilettantistico sta vivendo credo che come società non saremo ad affrontare altre spese di viaggi per raggiungere altri impianti sportivi. Mi auguro che la situazione si risolva al più presto altrimenti consegneremo la squadra al comune cosi senza terreno di gioco dove poterci allenare non possiamo affrontare il prossimo campionato». Nel frattempo per quanto concerne il mercato è quasi definitivo il passaggio di Matteo Carbone dal Marina di Gioiosa al Roccella Jonica. Nelle prossime ore potrebbe arrivare l'annuncio ufficiale dell'avvenuto acquisto. Matteo Carbone lo scorso anno è stato capocannoniere del campionato di promozione a coronamento di una grande stagione giocata ad alti livelli. È stato lo stesso calciatore qualche settimana fa ad annunciare il suo addio dal Marina di Gioiosa. Carbone è stato a lungo corteggiato in queste ultime settimane da altre formazione di Eccellenza: Taurianovese, Palmese e Guardavalle. Carbone è un giocatore sul quale il nuovo Roccella Jonica guidato da Francesco Galati potrà puntare molto avendo un potenziale incredibile. Nel frattempo la società giallorossa è in cerca di un nuovo allenatore dopo aver chiuso il rapporto con Gianni Scigliano. La settimana prossima potrebbe avvenire l'annuncio del nuovo tecnico che secondo voci insistenti in tutto l'ambiente porterebbe ad un accordo imminente con Rocco Loccisano che sembrerebbe molto gradito anche dall'ambiente in quanto in passato ha giocato e fatto parte dello staff tecnico essendo stato allenatore dell' under 18 con ottimi risultati. Ma la lista dei tecnici in mano alla società risulta ben nutrita con almeno atri cinque allenatori pronti a ricoprire l'importante incarico. Da parte della società per il momento c'è top secret. Nicodemo Barillaro La champions dei surici va alla coppia Multari Sainato La champions dei surici va ancora una volta alla coppia Multari Sainato. Questo il verdetto della gara svoltasi nel solito clima allegro e amichevole domenica 21 luglio 2013. Ospitati da Carlo Staltari, gli organizzatori dello sport fishing hanno creato un altro evento di divertimento a cui hanno partecipato numerosi concorrenti. al secondo posto si sono piazzati Salvatore Pellegrino e Danilo Sansalone che hanno preceduto l'imbarcazione di Marcello Racco e BURRACO: Siderno vittoriosa ancora una volta ROCCELLA, È RIVOLUZIONE È un organico da rifondare quello del Roccella. Ufficiali le partenze di Varrà ed El Audì come quella di Di Maggio, già da tempo, sembra prossima anche quella di Carrato che piace molto al Rende. Ma da oggi non fanno più parte del Roccella anche il centrocampista Vincenzo Carrà e il difensore centrale Daniele Seminara, ufficial- Carlo Galluzzo aiutati dal promettente pescatore Luigi Racco. Dopo di loro la coppia Catalano Parisi, e a chiudere i primi 5 Sergio Pedullà e Sergio Sergi. Cucchiaio di legno invece alla coppia Giuseppe Franco (niki) e Domenico Gullì che portano a casa una sonora lezione. Va ringraziato Carmine Barranca e Adriano Cusato che hanno fatto da giudici e i partecipanti tutti. Appuntamento al prossimo anno. mente sul mercato. Certamente i commissari ed il tecnico Ciccio Galati stanno ponendo rimedio in modo brillante, quello che è certo che il Roccella 2013-2014, pur rimanendo competitivo, avrà tutt'altro volto fonte stadioradio Quest'anno a Lipari dal 18 al 21 luglio si è svolto il 1° torneo Trinacria “Eolie” di Burraco. Francesco Ruso dell'Asd Burraco di Siderno ha partecipato al gemellaggio con il circolo “Hoara” di Palermo in cui erano presenti i vari circoli siciliani che hanno portato ad una formazione di ben 42 tavoli e 168 partecipanti. Nei quattro giorni di gioco serali, la coppia Ruso-Desenzano ha dato battaglie restando sempre nelle prime posizioni. Alla fine il torneo viene vinto proprio dalla nostra coppia Ruso-Desenzano che piazzandosi al primo posto nel girone A ha dato grande filo da torcere dimostrando a tutti che giocare a burraco è prima di tutto una passione. Grande soddisfazione dell'Asd Burraco nonché dei protagonisti che hanno reso vittorioso Siderno con l'entusiasmo e lo spirito sportivo che da sempre li contraddistingue. Ora il prossimo impegno con la seconda tappa del “Torneo al Chiaro di Luna” si svolgerà Domenica 28 luglio presso il Bed & Breakfast Letizia in Siderno, sede estiva dell'associazione sidernese. K.C. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 25 DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 26 Polaroid RICORDI PAOLO STRATI, 10 anni ... anni. 10 Tanto basta e tanto serve a cancellare molte delle cose su cui la mente s’affanna. Non questa però. 1… 2… 3… 4… 5… 6… 7… 8… 9… DIECI. No, non bastano. Ci siamo illusi bastassero, ma sapevamo già prima, in cuor nostro, che non sarebbe stato così. La mestizia che prevale, nel gioco perverso di un ricordo vivido, è padrona della scena e non la puoi sconfiggere; non la posso sconfiggere con le mie sole risorse. Mi servirebbe un Amico; magari uno di quelli sinceri, che guardi e capisci e lo trovi là, nel centro della stanza, seduto su una poltrona a fiori, a scambiare un sorso. Dieci anni però servono a qualcosa: a scarnificare impietosamente il senso della vita, che nemmeno il flusso sincopato del tempo che passa – con sofferenze e gioie – può offuscare. 10 anni senza il tuo Jack Daniel’s, Amico mio: questo nemmeno ha offuscato. Ti trovi adesso a guardarlo in faccia, quel senso della vita; solo per attimi fugaci, ma lo vedi: chiaro, nitido, preciso, ineluttabile. E ti scopri a sorridere mentre pensi ciò che è servito per vederlo. Sono serviti dieci anni per capire quello che mi disse un giorno l’Uomo che, su tutti, più ti ama: “non piango il tempo che ho perso, ma gioisco del tempo che ho avuto”. Mi sembrava quello, allora, il rifugio della mente di un Uomo giusto, fuggita dietro a un angolo perché la follia, mentre passava, non la lambisse. Io ero il folle però; lui il saggio! Son serviti allora tutti, questi anni. Son serviti a capire che morte non è il contrario di vita, ma il contrario di nascita, perché vita non ha un contrario. Son serviti a capire che da soli non si può, ché serve la vicinanza e il sostegno. Son serviti a capire che l’unico modo per vincere è guardare nel fuoco; qualunque cosa vi si scorga. Son serviti a capire che c’è, infine, un sistema ed anche a scoprire che Tu lo hai indicato, come ultimo generoso regalo. Proprio così: quel sorriso allora elegante, sereno, signorile ed oggi anche fermo, impavido, terso, adamantino è la risorsa che cercavo; e con me molti altri. Hai sfidato tutti; e hai vinto tu. E l’aver condiviso con noi la tua vittoria, allora per adesso, è la cifra della tua indicibile grandezza. Quella che ci accompagnerà; che accompagnerà Elvira ed Enzo tra le azalee, in questa tappa del cammino, senza bagagli, con te al fianco. Arrivederci, Amico mio, tutto è giusto e perfetto. Un amico, gli amici. Paolo Strati, 33 anni, morto in un incidente stradale sulla SalernoReggio Calabria nella notte tra 22 e 23 luglio del 2003 iao Paolo, ti scrivo questa lettera con la certezza che tu la leggerai. Da dieci anni sei lontano, dieci lunghi anni che non sento più la tua voce, per una mamma sono troppi. L’ultima volta è stato quando ti ho detto: “Stai attento tesoro!” Quel lontano 23 luglio. Mi hai risposto: “Non ti preoccupare mamma!”, mi rispondevi sempre così. Questa frase la custodisco nel mio cuore come custodisco trentatre anni di bellissimi ricordi. I tuoi nipoti sono due bei ragazzi. La femmina quando era più piccola un giorno mi ha detto “Nonna perché è andato in cielo zio Paolo?Io lo volevo svegliare come quella mattina del suo ultimo compleanno!” Erano venuti a farti gli auguri, stavi dormendo e ti hanno svegliato (aveva solo tre anni). Mi dicono tutti che sei un angelo in cielo, ma la tua mamma il suo angelo C lo voleva qui con noi. Mi dicono pure di non piangere perché tu vedi le mie lacrime e soffri, ma dimmi Paolo come si fa a non piangere? Mi manchi troppo non riesco a non piangere. Il mio cuore è pieno di dolore, ma per questo tipo di dolore non ci sono farmaci. Don Cornelio mi dice che il tempo guarisce le ferite. Ma ogni giorno che passa si aprono sempre di più, è come un male incurabile che corrode anima e corpo. La tua mamma aveva un bellissimo mosaico, adesso manca un pezzo e purtroppo non lo posso più ricomporre e per questo sono triste. Adesso ti lascio, quante cose vorrei dirti angelo mio, mi manchi, manchi a tutti, ti mando un bacio e un abbraccio. Sei sempre nel mio cuore e davanti ai miei occhi. La tua mamma LE PAROLE DELLA MADRE CERIMONIA DEGLI ADDII E chi può dimenticare donna Tota FORTUNATO NOCERA Vi sono persone che, pur vivendo nella massima sobrietà, rifuggendo ogni notorietà, conducendo una vita semplice e laboriosa, dedicandosi esclusivamente alla famiglia ed al lavoro, alla conclusione della loro vita terrena, lasciano tuttavia un ricordo nitido di rettitudine, tale che dal pensiero collettivo vengono considerate come esempi da additare. È il caso della Signora Antonietta Allio di Bovalino, da tutti conosciuta come Donna Tota, titolare per quasi settanta anni, dell’edicola di giornali più antica del paese, sempre nello stesso posto in corso Umberto di Bovalino Marina. Figlia di un noto pasticciere ha sposato giovanissima il Signor Chiarantano, il cui padre conduceva un esercizio di Sali e tabacchi. I giovani sposi pensarono di aggiungere la rivendita di giornali, visto che questa attività mancava in Bovalino. Ma il destino volle che Antonietta rimanesse vedova a soli 25 anni nel 1947. Il giovane marito le ha lasciato l’attività, che le ha permesso l’indipendenza economica, e un bel bambino che per lei è stato il sostegno morale e materiale fino alla fine dei suoi giorni. Donna Tota rappresenta, anche da morta, ciò che si dice il riferimento storico dei bovalinesi; dal suo esercizio passammo tutti, giovani, anziani, e ragazzi, quest’ultimi fino agli anni ’70, voraci lettori di fumet- ti. Ma la sua edicola fu soprattutto punto d’incontro e luogo di commenti letterari degli intellettuali di Bovalino e del circondario: Mario La Cava ci passava tutte le mattine, così come Vincenzo Guerrisi, sapido e sferzante poeta dialettale, Antonio Delfino giornalista dalla penna graffiante e pur raffinata, Gianni Carteri, Giuseppe Italiano e tanti altri. Da Donna Tota venivano anche intellettuali e professionisti di altri paesi, costretti anche dal fatto che da loro la stampa non arrivava. Donna Tota accoglieva tutti con un sorriso, ancorché mesto. La vita non era stata tenera con lei, ma le aveva dato una grande virtù: la consapevolezza che bisogna andare avanti anche quando ci sono grandi difficoltà e bisogna mantenere con la gente rapporti leali e sinceri. Qualche giorno fa ci ha lasciati, dopo una lunga fase di patimenti, all’età di 91 anni. Credo che di lei si possa dire che, nel suo piccolo abbia contribuito, per diversi decenni, a tenere informata la gente di questa estrema parte della nostra Regione, anche e soprattutto quando ancora la Televisione non aveva assunto il ruolo egemone dell’informazione globale. Benestare, tra fatti di delinquenza e grande civiltà Un mezzo del Comune di Benestare è stato dato alle fiamme da ignoti delinquenti che hanno operato nell’oscurità così come avevano fatto con la macchina della sorella del sindaco, Rosario Rocca, e subito dopo distruggendo la macchina di don Rigo amato parroco del Paese. Sono brutti episodi che mal si coniugano con la storia e l’attualità della civilissima cittadina di Benestare. Pochi giorni fa in una delle piazze del Paese ci eravamo riuniti per dare l’estremo saluto a Mamadou, un ragazzo africano, arrivato con una barca dei disperati della terra e morto a Messina per un male incurabile. Il pianto delle madri si è sommato a quello degli amministratori e di quanti lo hanno conosciuto. Alla fine il Mullah venuto da Caulonia, palestinese e rifugiato, ha pregato insieme al parroco cattolico. Un bel momento, una bella pagina di solidarietà verso i deboli, un piccolo mattone per costruire un mondo più giusto. Una nuova frontiera di chi intorno a quella bara ha visto realizzarsi un piccolo mondo di una società senza violenza e senza sopraffazione. La solidarietà, la giustizia e l’uguaglianza come antidoto alla criminalità. I.A. DOMENICA 21 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 27 Parlando di... CULTURA E SOCIETÀ Quelli dei privè e di m20 vs quelli dei Pink Floyd Avrai anche un tavolo tutto per te, ma sai a casa mia ne ho quattro e non li faccio pagare a nessuno e un bel po’ di vino lassù c'è sempre. Suonano i Pink Floyd dallo stereo, mica David Guetta. Sì sono d'accordo, avrai anche una tessera che ti permette di accedere ai piani superiori, quelli dei patrizi, dove regnano femmine e champagne, però mi intristisce, saperti laggiù, a pugnette e gassosa, ad ammirarli come fossero delle divinità paradisiache. Renditi un pò conto cazzo, che non c'è bisogno di salire fin li per avere dei buoni amici, per goderti le stelle che la natura ti regala scontate. Ti schedano, ti illudono di essere importante e ti ritrovi a fianco a ciò che quel coglione di tuo padre, che si sacrifica per i tuoi quattro bianchi, cerca ogni giorno di combattere, silenziosamente e lavorando. Loro sì che sono tesserati, schedati. Certo hai il privè. Escludi chi è pubblico. Non fai l'amore nelle vigne perché ti sporchi le Hogan e non potrai mai sapere cosa ti perdi. Tendi alla solitudine amico mio stordito da m2o. Metti su radio capital una volta porca miseria. Scoprilo Ivan Graziani. E quando ti fai una canna, fallo per avallare quei pensieri nascosti che hai, per raccontarli all'amico con cui la condividi. Non perchè ti sballa di più di tutti i pessimi negroni che bevi a 10 euro. Riprenditi figlio mio, sappi che con cento euro da Ikea ti danno tavolo, sedie e pure due Mionetto. Non rincoglionirti dietro chi ha colto le tue debolezze. Ballare è bello, ascoltare quello che balli, lo è ancora di più. Non ci possono essere piani terra e primi piani nella musica, come nella vita. Siamo tutti uguali. Non sforzarti di essere diverso. Renditi un po conto e dietro la coca cola scrivici “sono uno stronzo”. Marco Colombo La Locride trionfa al “Dolomiti Festival Brass” in Trentino Alto Adige Anche tre Geracesi all'importantissimo Appuntamento musicale Internazionale al fianco dei musicisti del M. Ennio Morricone Nella Valle di Primiero, in Trentino Alto Adige, al cospetto delle Pale di San Martino di Castrozza, si è svolto da lunedì 1 a sabato 6 luglio 2013 l'appuntamento con il Primiero Dolomiti Festival Brass, rassegna Internazionale dedicata alla musica per ottoni, quest'anno giunta all'ottava edizione. Anche quest'anno il Primiero Dolomiti Festival Brass ha avuto come protagonisti artisti di calibro internazionale ed eventi di grande appeal turistico oltre che musicale. Dal 2006 la manifestazione ha portato in Valle le più importanti formazioni ottonistiche a livello internazionale. Per citarne solo alcuni: Enrico Rava con Stefano Bollani, Quintetto d'Ottoni dell'Orchestra Sinfonica della RAI, London Brass, German Brass, Mnozil Brass (Austria), Rex Martin (U.S.A.), Gomalan Brass, Funk Off, Andrea Giuffredi, Italian Brass Quintett, Rimm 4Brass, Spilimbrass, Ensemble Cornistico Italiano di Alessio Allegrini, Gabriele Cassone e molti altri. L'edizione 2013, oltre al quintetto “Nordic Brass” ed altri ospiti internazionali, ha visto la partecipazione del quintetto di Ottoni “Movie Brass Quintet” del quale fanno parte tre musicisti della Locride ossia di Gerace: Alessandro Macrì (Fondatore) Cornista , Vincenzo Macrì e Cosimo Ascioti-trombettisti (laureati presso il Conservatorio Musicale Statale “F.Cilea” di Reggio Calabria diretto dal M. Dott.Francesco Barillà), inoltre Massimiliano Costanzi-trombonista e Mauro Galafate-tubista . I cinque musicisti di professione da anni portano avanti questo consolidato sodalizio che di recente ha inciso il suo primo CD intitolato “Symphonic Sounds”. Il concerto del “Movie Brass Quintet” si è svolto il 2 luglio in Località Tonadico (Trento) ed è stato un vero trionfo per il quintetto con un'esecuzione di altissimo livello musicale davanti ad un numerosissimo e competente pubblico. Per l'occasione è stato invitato come solista in via straordinaria il trombettista Andrea Di Mario, docente dell'Istituto Superiore di Studi Musicali “Briccialdi” di Terni il quale assieme al Trombonista del “Movie Brass Quintet” Massimiliano Costanzi, collaborano con l'Orchestra del M. Ennio Morricone e con importanti istituzioni Musicali di carattere internazionale. Gli altri musicisti del Quintetto, Cosimo Ascioti (Docente al Liceo Musicale di Cinquefrondi e nella Scuola Secondaria Statale di Gerace) Direttore dell'Associazione Musicale “P.Savoja” di Gerace, Vincenzo e Alessandro Macrì (Docenti di Strumento Musicale nella Scuola Secondaria di Torre in Sabina /VescovioRieti), Mauro Galafate (dell'Orchestra Roma Sinfonietta), hanno una lunga esperienza. Memorie di quand’ero italiano. Presentazione nuova edizione a Gioiosa Jonica Il 21 luglio a Gioiosa Jonica, si è svolta la presentazione del volume di Nicola Zitara Memorie di quand'ero italiano nella nuova edizione “Città del Sole” . Il sindaco di Gioiosa J. Salvatore Fuda ha preso la parola aprendo la presentazione ricordando l'importanza della nostra storia ma dichiarando di interessarsi di più alle cose che riguardano il nostro territorio in maniera più concreta e odierna. Ha elogiato la memoria del grande Nicola Zitara ed ha passato la parola a Furio Pellicano Barletta che ha ricordato vari momenti della vita dello scrittore, l'amore per la verità storica e per la sua Siderno. Si è passati quindi alla parte viva della serata con la dott.ssa Marilisa Morrone che ha potuto studiare il volume di Zitara sia dal punto di vista scientifico essendo archeologa, sia da quello di insegnante di letteratura. Abbiamo assaporato anche alcuni passi del volume che tratta proprio della storia personale dello scrittore. La serata si è conclusa con l'auspicio che questo volume venga adottato dalle nostre scuole come studio della storia dal punto di vista di un calabrese, cosa che mi auguro, sia per glorificare lo scrittore, sia per inorgoglire noi calabresi, che abbiamo tanto bisogno di una spinta positiva come solo Zitara può darci. ROCCELLA Lunghi applausi e ovazioni per la prima de A casa sutta all'ortu L'attesa è finita! Dopo mesi serrati di prove, allestimenti e preparativi, venerdi e sabato, con due eccezionali anteprime, è andata in scena, al Piccolo Teatro Umano, la nuova commedia, scritta e diretta da Pino Carella, dal titolo A casa sutta all'ortu. La nuova opera dell'ATRJ nasce da una storia di vita raccolta dallo stesso regista Carella in una delle sue tante puntate da collezione di "Radici"; testimonianza che lo ha colpito. A casa sutta all'ortu ha tutti gli ingredienti per far estasiare lo spettatore, con il suo susseguirsi di battute e gesti che scatenano risate a più non posso e i momenti di riflessione e commozione. La costruzione del testo, con l'inserimento dei sempre azzeccati luoghi comuni e dei divertenti modi di dire e proverbi dialettali che sono la saggezza della cultura calabrese, calza perfettamente sull'indole di ogni personaggio, tant'è , solo per dirne una, che l'eccezionale Marta Placanica, protagonista della commedia e persona dolcissima e molto sensibile agli occhi di chi ben la conosce, si commuove realmente più volte nel corso della recitazione delle scene più toccanti e significative. A casa sutta all'ortu è la casa di cui si è impossessata la famiglia di Lisuccia (la straordinaria Teresa Lombardo), ma che potrebbe perdere nel momento in cui i veri proprietari, suoi parenti (mamma e figlio disabile, interpretati rispettivamente da Maria Ammendolia e Nicola Capocasale), rientrano dall'America e affittano una camera della giovane sarta Maria (Marta Placanica). Ed è qui che viene ambientata tutta la commedia, in cui fanno, da divertente cornice, la piccola apprendista sarta Linuccia (Alexandra Carella) e quel simpaticone di Nicolino, il barista interpretato dal piccolo Niccolò Ursino. Lisuccia, il vero giornale vivente del paese, con la sua esuberanza e i suoi modi grotteschi di circuire la zia Tara e il nipote Totò, cerca in ogni modo di appropriarsi della casa (cercando di farsi firmare le carte del “passaggio di proprietà”…) con l'aiuto anche di Francisco (interpretato dal sempre vigoroso Enzo Marcellino), fratello di Maria. Ma qualcosa per Lisuccia non va per il verso giusto, entrano in scena i sentimenti, quelli forti, che mettono in subbuglio i cuori di Maria e Totò: sentimenti di amicizia, amore, rispetto che coinvolgono, trasformano e trasportano i protagonisti in un viaggio di gioia interiore che non avrà mai fine, e, nel silenzio più assoluto, fanno ritrovare agli spettatori, che per un momento si sentono frastornati, smarriti e con le lacrime agli occhi. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 28 la Riviera Intervista a Stefania Sgambellone Si conclude con grande DANIELA FERRARO “Ormai non rimangono che le pietre ma che ancora ci parlano”. Così scriveva Stefania Sgambellone su facebook come didascalia alla foto di una desolata Ferruzzano Superiore, paese fantasma della Locride, ormai deprivata di quasi tutti i suoi abitanti stabilitisi alla Marina o partiti per mete ancora più lontane. “Ricordo con tanto affetto chi adesso non c'è più.” E le immagini continuano a susseguirsi sulle pagine di facebook intrecciate tra loro come nodi dolenti di un rosario; sopra ognuna di esse un'emozione, un ricordo, una lacrima. ”Le case parlano…” E adesso è qui, al telefono, la voce smorzata dall'emozione e, assieme, dall'ansia tanto febbrile quanto spaurita di chi, per troppo tempo, ha solo sussurrato distaccate parole e ora, finalmente, viene richiesto perché liberi compiutamente la propria anima dal peso insostenibile dell'accorato rimpianto. “Sono andata via quando mi sono sposata, nel 2004, ma ci ritorno una o due volte all'anno da Rimini dove adesso risiede il mio nuovo nucleo familiare per aggirarmi, tra le case vuote, inseguendo i ricordi…”. Si interrompe un momento, riprende. Adesso le parole si susseguo- no veloci, accavallandosi le une sulle altre come le onde di un torrente in piena e finalmente libero dopo aver rotto la prigionia di opposti argini. “Ricordo quando, senz'acqua, andavamo alla fontanella del paese col bidone di plastica in mano per lavare i piatti di casa…Ricordo la Gnura Ciccia “a Cesara”, scendere dalla parte alta del paese, tenendosi al muro per l'età avanzata, per andare a trovare la Gnura Ciccia “a Cafara” mentre, dall'altra parte, la Gnura Catuzza Vigliante e famiglia stavano seduti a prendere il fresco…e la Gnura Lucrezia e la Gnura Giulia che salivano dal basso per andare alla chiesa…Mi sembra ancora di sentire i Gnuri Siciliano, Ciccia e Maria ed Angela lavorare al telaio chiamandosi l'una con l'altra…E c'era mastro Lorenzo che scriveva belle poesie…e Betta che veniva al bar per prendere una birra”. S'interrompe nuovamente, un sospiro “ Quand'io ero piccola, la gente abitava ancora il paese…ma poi hanno detto che era pericoloso per i terremoti e la Regione ha messo a disposizione delle case, per noi, alla Marina…La mia famiglia è stata tra le ultime ad andare via.” La voce è adesso tornata un lento sussurro “Al paese non c'è più quasi nessuno”. Mi ritornano alla mente le parole del Dott.Robert Winter : “Ho visitato più volte Ferruzzano in compagnia di stimatissimi paleoetnologi e preistorici d'indiscussa fama internazionale” e quanto poi aggiunto dal noto archeologo Sebastiano Stranges Ellesmere: “Io amo Ferruzzano. È un paese d'inestimabile valore culturale”. “Hai un desiderio, Stefania?” “Si, che il mio paese torni a rivivere!” successo la rassegna Tra vino e letteratura Arte e letteratura nel doppio appuntamento culturale con cui si è conclusa, a Bovalino, la rassegna “Tra vino e letteratura”, organizzata dall'Ais-delegazione Locride. Il Caffè letterario M. La Cava è stato partner di entrambi gli eventi che hanno visto, sabato, la mostra Dal sentimento all'eros di Diego Cataldo e, lunedì, la presentazione del libro Lettere dal centro del mondo, l'epistolario di La Cava e Leonardo Scascia, curato da Luigi Tassoni e Milly Curcio per Rubbettino editore. Numeroso il pubblico per i dipinti di Diego dedicati alla passione e per l'omaggio a Mario La Cava con il reading di Enzo de Liguoro e le musiche di Paolo Sofia e Salvatore Gullace. La collezione con cui il giovanissimo artista locrese rivisita una lunga tradizione di eros nell'arte è stata esposta alle pareti dell'accogliente sala del Caffè letterario, mentre la suggestiva cornice di piazza Ruffo ha ospitato l'incontro letterario e le intense letture con commento musicale. Alle due serate, condotte da Maria Teresa D'Agostino, ha partecipato il presidente del Caffè letterario, che ha fatto gli onori di casa e ha approfondito alcuni dei temi cari a La Cava e Sciascia nelle lettere che testimoniano un'amicizia lunga, fatta di stima e affetto profondi. Uno spazio è stato dedicato pure allo spettacolo teatrale La storia di Slavoj Slavik, tratto da Una stagione a Siena di Mario La Cava, che vede protagonisti De Liguoro, Sofia e Gullace. Presente alle due serate il sindaco, Tommaso Mittiga, il quale ha elogiato il lavoro del Caffè letterario e dell'Ais. Con il vino rosso "Canonico" della Cantina Casale li Monaci di Anthony Reale e il Mantonico passito Igt dell'Azienda agricola Baccellieri si sono conclusi i due eventi, con la degustazione guidata di Pierfrancesco Multari in collaborazione con la sommelier Emanuela Alvaro. La Guarimba: rivoluzione calabrese ELEONORA ARAGONA Un Festival internazionale del cortometraggio organizzato dal 7 al 9 agosto in Calabria da un gruppo di volontari, senza finanziamenti pubblici, una qualità e una varietà di filmati da poter competere con le migliori rassegne mondiali e proiezioni completamente gratuite. E con tanto di candidato all'Oscar, Nacho Vigalondo, tra i giurati che selezionano i cori per la rassegna cinematografica. Impossibile penserete. E invece La Guarimba sta per prendere il via ad Amantea, piccolo centro (14000 abitanti) sul Tirreno cosentino. Questa è la Calabria che mostra il suo talento, che alza la testa e lavora per emergere e che è riuscita a far parlare di se positivamente anche da “laRepubblica” (una volta tanto). La Guarimba per gli indiani venezuelani è un posto sicuro ed è questo il nome che Giulio Vita, direttore artistico, cuore e mente del progetto, ha deciso di dare al festival, perché lui nella sua Calabria ritrova radici e sicurezza. La nascita di quest'avventura è avvenuta in un pub a Madrid durante una conversazione tra appassionati di cinema che credono nella meritocrazia e nel lavoro, che non condividono il sistema della grande distribuzione e amano il cinema di qualità. E Giulio allora ha subito capito che in Europa l'unico posto che potesse ospitare la Guarimba sarebbe stata la Calabria. Quella che genera talenti, quella terra fertile ma trascurata e bisogno- sa di cure. Giulio è quindi partito da Madrid dove studiava cinematografia ed è arrivato ad Amantea. Sta lì da un anno a combattere con burocrati e carta bollata. Anche dovendosi scontrare con un'amministrazione talmente miope da aver ostacolato un concerto per raccogliere fondi offerto ai guarimberos a da Dario Brunori. Ma non importa perché per fortuna un paese non è composto solo da funzionari. Una tipografia gli ha regalato 800 locandine, uno dei bar sul corso della cittadina è il loro quartier generale e sta sponsorizzando l'evento, e molte altre attività stanno partecipando come possono per riuscire a portare a termine questo festival. Un unico aggettivo può riassumere la passione e l'energia questo 25enne regista calabro-venezuelano, elettrizzante. Mentre parla gesticola animatamente e il tono della sua voce sale e scende d'intensità sottolineando con enfasi le difficoltà e i successi ottenuti con la cinquantina di volontari con cui affronta quest'avventura. Questo giovane che cita Che Guevara e che ha una passione sfrenata per il cinema sta per compiere l'impensabile. Senza finanziamenti pubblici, con tanto entusiasmo e creatività (perché se non ci sono soldi uno deve inventarsi le soluzioni) sta dimostrando che la cultura può generare economia, lavoro, vita. Il simbolo di questo successo è l'arena Sicoli, il cinema all'aperto che ospiterà la rassegna. 900 seggiolini arrugginiti da levigare e riverniciare, riaprire le porte di questa struttura chiusa da due anni è il primo successo di un festival che ancora non c'è stato ma sta già facendo parlare di sé. E che ha attirato cineasti e giornalisti da ogni parte del Continente. DOMENICA 28 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 29 Parlando di... ATTUALITÀ Che coppia!!! Una B.R.A Braccia rubate all’agricoltura Anche loro hanno ricevuto la “benedizione” del Priore Quattro e quatt’otto ... Un mondo di auguri da tutta la redazione La Riviera bis dall’alto Bellissima !!! Amore a prima vista tra Stefano Priolo e la musica napoletana ILARIA AMMENDOLIA Le voci di Mario Merola, di Nino D'Angelo, e di altri grandi artisti neomelodici risuonavano negli anni 80 per le vie di Africo.È stato amore a prima vista tra Stefano Priolo e la musica napoletana. ll giovane africese ha solo 26 anni ma i suoi successi risultano già innumerevoli. A soli 4 anni è entrato in contatto con le prime note musicali, il giorno della laurea del padre. Da quella data il microfono non l'ha abbandonato più. «Un' estate dura per noi artisti calabresi»esordisce così il cantante neomelodico Stefano Priolo al nostro incontro che però non si scoraggia, consapevole che le sue capacità lo porteranno lontano. Fiducioso resta nel suo pubblico, che lo sostiene e gli da la forza per ricominciare in momenti duri come questo. Non si è mai dato per vinto sin da quando a 11 anni incise un disco dal titolo AUTOSTOP, e si fece conoscere iniziando a destreggiarsi nei palcoscenici più importanti della Calabria. L'anno seguente si è esibito in una sagra dove Antonio Condò, giornalista di alto livello, attualmente in servizio per la Rai, lo nota e lo invita nella trasmissione di Telespazio. Questo è solo il primo atto della sua brillante carriera. S'iscrive alla scuola di canto di Roma passando per l'accademia di Sanremo per tornare poi all'accademia internazionale della Capitale. Collabora a numerosi progetti artistici in Italia e all'estero. Nel 2005 scrive il primo pezzo neomelodico mandandolo in radio e ricevendo numerosi consensi. Due anni fa corona il suo sogno: incidere un disco! Il suo disco, che realizza con la casa discografica GSRecord di Catania. Presi Per Caso... non é un caso Attualmente insieme ai suoi musicisti Stefano è in tour. «Sento di ringraziare e citare ogni singolo elemento del mio gruppo, per me una famiglia- così si esprime il cantante, quando parla della sua band-da Paolo Scaramuzzino, pianista, una sorta di padre per il complesso, ai suoi figli Bruno, batterista e Antonio, bassista, elementi fondamentali per la buona riuscita di un concerto. Insieme a loro i due chitarristi reggini Salvatore Crucitti e Nicola Megalizzi». «Insieme a loro in questi giorni ho ottenuto grandi soddisfazioni. Mentre ero ospite a Castiglione Cosentino in un concerto di cantanti neomelodici. Quella serata per me è stata un crescendo di emozioni: vedere il pubblico in un esplosione di energia, firmare autografi e la grande proposta di Dino Ditola -impresario che si occupa di musica da oltre 20 anni, il talent scout che ha scoperto Gigi D'Alessio, e che ha lavorato anche con Zucchero, Renato Zero, e tanti altri ancora- che ha deciso di includermi nella sua scuderia e farmi conoscere a Napoli». Insomma Stefano Priolo è un ragazzo ambizioso, determinato e sognatore. Dei suoi sacrifici, da un anno all'altro raccoglie i frutti facendone tesoro per nuovi successi. È un grande artista e lo sta dimostrando. Forza Stefano! m BIANCO Dal I al 4 agosto ritorna la terza edizione della Festa del Mare Ormai sta diventando un appuntamento fisso delle estati della riviera dei gelsomini, la Festa del Mare, con i suoi quattro giorni dal I al 4 agosto ricchi di eventi nella splendida cornice del lungomare di Bianco, anche quest’anno fa capolino tra le manifestazioni dell’estate locridea. Nata nell’estate del 2010 per ricordare Alfonso Ielasi, innamorato del mare tragicamente scomparso tra le sue profondità, oggi è organizzata dall’Associazione Bianco a Colori Associazione Culturale Alfonso Ielasi ed è giunta alla sua terza edizione. L’intento degli organizzatori è quello di creare un evento che racchiuda in se la cultura, l’arte e il divertimento seguendo un unico filo conduttore che è il legame indissolubile che lega la nostra terra al mare e quel richiamo irresistibile da cui ognuno di noi è rapito. Il programma completo della manifestazione è consultabile on-line sul sito www.biancoacolori.org . DOMENICA 21 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 30 la Riviera squadriglia formidabile Complimenti, meglio di Sampei I ragazzi di Guardavalle Grande esibizione di tutti! Dopo che Philippe Krier ha gettato la maglietta al pubblico. BUON COMPLEANNO “RAGAZZI” La vera pizza Napoletana al profumo di Calabria, anche questo ci ha regalato “La Vecchia Pittara” a conclusione del suo primo anno di attività. Tanti auguri, certi che l’affiatato staff del ristorante sidernese darà conferma di qualità a prezzi praticabili negli anni a venire. Voto 8,5 TONY WHITE E CRISTINA Lo sguardo trasognato di Tony si sofferma sull’attrice protagonista di Vite vendute del regista P i n o Gambardelli, Cristina. Lui nel video interpreta un prete, lei un commissario. Dalla Calabria il bellissimo e simpaticissimo Maurizio Cara dottoressa, quanti sacrifici e quante strade in salita hai dovuto affrontare per conseguire la tua meritata laurea... Congratulazioni e in bocca al lupo per il tuo futuro. Con affetto mamma e papà. Li hanno scaraventati giù dal letto Il corso da Bagnino di Salvamento, un'occasione per ricominciare…. Il Ministero della Giustizia Minorile Servizio Sociali di Reggio Calabria a mezzo del suo direttore, dott. ssa Giuseppina Garreffa, di intesa con la Società Nazionale Salvamento di Genova, tramite la sezione territoriale Locride Mare, nella figura del suo direttore Giuseppe Pelle, ha promosso un corso di assistente bagnante indirizzato a 11 giovani “in difficoltà” e finalizzato a un percorso di reinserimento sociale e professionale. L'iniziativa ha contato inoltre sulla collaborazione dei Commissari della Prefettura del Comune di Marina di Gioiosa Jonica, i quali hanno messo a disposizione per l'apertura e la conclusione dell'iter formativo la Sala Consigliare del Comune, e per l'espletamento delle lezioni il bene confiscato ubicato sul Lungomare, assegnato alla sezione Locri della Società Nazionale di Salvamento. Il progetto è stato guardato con grande favore e partecipazione dalla Capitaneria di Porto di Roccella Jonica. Il Comandante Antonio Indelicato ha accolto questa iniziativa con entusiasmo, esprimendo notevole apprezzamento rispetto al progetto che, attraverso una sinergia di intenti, è finalizzato al raggiungimento di una professionalità legata al salvamento. Per conto dell'U.S.S.M. ad assistere i giovani vi sono assistenti sociali che volontariamente prestano il loro servizio, coadiuvando Giuseppe Pelle. Il corso formativo, iniziato il 16 luglio, si concluderà il 10 agosto, e prevede un totale di 60 ore di formazione, di cui 50 teoriche e 10 pratiche. Il progetto è finanziato dal Ministero della Giustizia Minorile di Reggio Calabria e il costo dei brevetti verrà assorbito dalla sede genovese della Società Nazionale di Salvamento, nella figura del Presidente, prof. Giuseppe Marino, che ha risposto con zelo all'iniziativa. Gli undici bagnini in formazione a fine corso sosteranno l'esame per il brevetto e ai migliori tre, quelli che conseguiranno le tre valutazioni più alte, il Ministero offrirà un borsa lavoro di un mese. Un progetto di speranza, frutto di una sinergia di partners che ne hanno riconosciuto l'importanza e che hanno voluto essere presenti alla sua realizzazione. Un progetto che ruota attorno al mare. Un progetto che può cambiare la vita di qualcuno e reindirizzarla verso un rinnovato impegno civile e una maggiore fiducia nei confronti delle istituzioni. Il Bagnino è un soccorritore professionale… e in questo caso, grazie a Giuseppe Pelle, anche il semplice percorso che poi porta al brevetto di assistente bagnante si è convertito in un'occasione per ricominciare e ritornare a credere in se stessi… Annunziato Gentiluomo Viste le tante richieste che giungono alla redazione per la pubblicazione di foto di auguri, non riuscendo ad accontentare tutti, ricordiamo ai nostri lettori che le foto sono a pagamento DOMENICA 21 LUGLIO 2013 LA RIVIERA 31