Il Capitale Umano - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza
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Il Capitale Umano - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza
Il Capitale Umano: Istruzione e Formazione sul Posto di Lavoro Dr. Giuseppe Rose (London Ph.D., M.Sc.) Università degli Studi della Calabria Economia del Lavoro Prof.ssa Patrizia Ordine (Oxford Ph.D., MPhil.) a.a. 2012 - 2013 U niversità della Calabria, Dipartimento di Economia e Statistica. E-mail : [email protected]. Homepage: www.ecostat.unical.it/Rose. Tel. 0984-492446. Ricevimento studenti: vedi homepage. 1 Introduzione Il concetto di capitale umano indica l’insieme delle conoscenze e delle capacità produttive acquisite da un individuo attraverso l’istruzione, la formazione e l’esperienza lavorativa. Tali capacità e conoscenze in‡uenzano non solo la sua realizzazione economica e sociale (ad esempio determinano la sua produttività e quindi il suo valore nel mercato del lavoro) ma hanno un impatto sulla società in cui egli fa parte (il capitale umano ha tipicamente delle esternalità positive). Tale concetto è stato introdotto nella letteratura economica da Gary Becker (premio Nobel per l’economia). Lo studio del capitale umano viene solitamente diviso in due macroaree: 1. Il capitale umano acquisito attraverso l’istruzione 2. Il capitale umano acquisito attraverso la formazione sul posto di lavoro Tale divisione è necessaria in quanto i problemi economici e le implicazioni coinvolte nei due diversi processi di accumulazione di conoscenze e capacità produttive (skills) da parte degli individui, sono concettualmente diversi e diversa è la loro rilevanza in temini di politiche e welfare. Anche noi seguiremo tale divisione. Nella prima parte delle lezioni descriveremo il meccanismo attraverso il quale l’istruzione genera capitale umano. In particolare formalizzeremo il processo attraverso il quale l’istruzione diventa uno strumento capace di far crescere la produttività degli individui. Inoltre, vedremo quali sono le problematiche che, da un punto di vista empirico, si riscontrano nel misurare il rendimento dell’investimento in istruzione. Successivamente, ci concentreremo sul ruolo sociale che l’istruzione riveste anche in totale assenza di un legame diretto tra istruzione e produttività individuale. In particolare illustreremo la teoria credenzialista di Michael Spence (premio Nobel per l’economia) e dimostreremo che, in mercati caratterizzati dalla presenza di asimmetrie informative, l’istruzione può rivestire un ruolo importante nel migliorare il benessere dell’economia anche qualora essa non sia direttamente legata alla produttività degli individui. Nella seconda parte delle lezioni ci concentreremo su ciò che nella letteratura economica è noto come l’on-the-job training, e cioè sulla formazione che si attua sul posto di lavoro al …ne di incrementare la produttività dei lavoratori. Impareremo a distinguere la formazione speci…ca dalla formazione generica (speci…c training e general training). Vedremo come la teoria di Becker (1964), le cui conclusioni prevedevano un sostanziale fallimento di mercato per ciò che riguarda la formazione generica attuata in azienda, non sembra essere confermata dai dati che emergono da molti Paesi sviluppati. Successivamente studieremo come il modello di Acemoglu e Pisckhe (2000), attraverso la correzione di alcune ipotesi alla base del modello di Becker, sembra riuscire a riconciliare (almeno in parte) teoria economica ed evidenza empirica. Alcuni avvertimenti generali: a) Il presente materiale è solo di supporto. Gli argomenti sono trattati in maniera esaustiva durante le lezioni che è fortemente consigliato seguire. b) Una revisione di alcuni concetti base di statistica quali la regressione lineare è raccomandata. c) Riferimenti bibliogra…ci saranno dati durante le lezioni. 2 2.1 L’Istruzione come Capitale Umano Setup generale Il concetto di capitale umano (che in questa sede indicheremo con la lettera h) è stato introdotto nella letteratura economica da Gary Becker. L’idea fondamentale del modello di Becker consiste nel fatto che l’istruzione (e) fa aumentare le conoscenze e le capacità degli individui e li rende più produttivi. Il capitale umano è quindi rappresentato dagli anni di istruzione: h = e: (1) In un mercato del lavoro perfettamente concorrenziale il salario (w) ri‡ette esattamente la produttività degli individui. Di conseguenza gli individui tendono ad acquisire una maggiore istruzione perchè questa sarà seguita da maggiori salari che permetteranno un maggior livello di consumo e quindi una maggiore utilità (u): ( u = u(w) + ) u = u(w(e)): (2) w = w(e ) + Poichè gli individui possono anche provare piacere dall’acquisire istruzione, al di la del valore che questa avrà poi sul mercato del lavoro, l’istruzione potrebbe entrare nella funzione di utilità anche in maniera diretta: u = u(w(e); e ): + + (3) Per semplicità di notazione eviteremo quest’ ultima formulazione e ci concentreremo su quella contenuta nella (2). In realtà, l’istruzione fa sorgere anche diversi costi (c) in capo all’individuo che intende istruirsi. Questi costi possono essere divisi in tre tipologie: a) costi monetari diretti (tasse, libri, a¢ tti ecc.); b) costi opportunità (i salari che si possono guadagnare anzichè stare a lezione); c) costi dello sforzo o costi non monetari (studiare, rinunciare a parte del divertimento, ecc.); Questi costi sono una funzione crescente degli anni di istruzione (c(e)) e determinano un decremento dell’utilità dell’individuo. Per cui la funzione di utilità di un individuo può essere scritta come: Figure 1: Curve di indi¤erenza tra salario ed anni di istruzione u = u(w(e); c(e)): (4) + A questo punto abbiamo una funzione di utilità espressa in termini di salario e di anni di istruzione. Possiamo quindi disegnare le curve di indi¤erenza tra w ed e, così come illustrato nella Figura 1. 2.2 Valore attuale dell’investimento in capitale umano Come tutti gli investimenti, per valutare l’opportunità di investire in istruzione è necessario valutare il valore attuale netto (VAN) dell’investimento. Dai corsi di matematica …nanziaria e di …nanza aziendale, voi avete appreso che, a¢ nchè si faccia un investimento, questo deve avere un VAN maggiore di zero. Il valore attuale netto dell’investimento in capitale umano può essere scritto come: V AN = yidiploma ) : (1 + r)i 18 (yilaurea 65 i=18 (5) Se V AN > 0 ) un individuo avrà convenienza ad istruirsi. Quando si vuole calcolare il V AN , in realtà sorgono immediatamente dei problemi. Il primo problema è dato dal fatto che i costi non nono immediatamente misurabili. In particolare non sono misurabili i costi non monetari. Il secondo problema è dato dal fatto che, come la matematica …nanziaria ci insegna, per valutare il valore attuale di un investimento in tasso di sconto che noi utilizziamo per valutarlo deve essere pari al sul tasso di rendimento. In altre parole dobbiamo dare un valore ad r che sia pari al tasso di rendimento dell’istruzione. Ma quanto rende investire in istruzione? Quanto comporta in termini di aumento di reddito un anno in più di istruzione? Questo problema era già noto alle banche americane negli anni ’70 e ’80 che dovevano stabilire il tasso di interesse da chiedere quando concedevano prestiti per lo studio. Si può valutare r? Supponiamo che un individuo che non studia guadagni y0 per tutta la vita, mentre un individuo che si istruisce s anni guadagna y1 (dopo s anni) per tutta la vita. A¢ nchè un individuo decida di istruirsi deve essere soddisfatta la seguente relazione: y0 r y1 1 : r (1 + r)s (6) In altre parole, gli individui decidono di istruirsi se il valore attuale del loro reddito in presenza di s anni di istruzione è almeno pari al valore attuale del reddito che si ricava quando non si investe in istruzione. Consideriamo il caso in cui la relazione (6) sia soddisfatta come un’uguaglinza (la posizione al margine). Moltiplicando per r la relazione (6) e prendendo il logaritmo di entrambi i lati della (6) avremo: ln y0 = ln y1 + ln 1 (1 + r)s (7) s ln(1 + r): (8) ovvero: ln y0 = ln y1 + ln 1 Poichè: ln 1 = 0 ln(1 + r) u r (approssimazione in serie di Taylor) possiamo scrivere: ln y1 = ln y0 + rs: (9) Se utilizziamo dati sui redditi degli individui possiamo stimare i parametri della seguente relazione che rappresenta il salario in funzione degli anni di istruzione: zi = + xi :1 (10) La stima del parametro con il metodo degli OLS ci da una stima di r: Quando si stima la regressione lineare (10) bisogna quindi includere tutte le altre variabili che possono determinare il reddito di un individuo, quali l’età (sia lineare che al quadrato) la localizzazione geogra…ca del luogo di lavoro (che "…ltra" le caratteristiche ambientali), il tipo di impresa nella quale l’individuo lavora, la posizione professionale rivestita dall’individuo, il sesso, ecc. Quando si utilizzano dati sugli individui e si stima la relazione (10) il parametro risulta essere pari a circa 0.17, ovvero r = 17%: Da questa stima si deduce che ogni anno di istruzione sul mercato genera circa il 17% di incremento del reddito. Ma tale stima è corretta? A¢ nchè le stime che si ottengono applicando il metodo degli OLS al modello di regressione lineare siano signi…cative ed af…dabili è necessario che siano soddisfatte alcune ipotesi (che saranno da voi approfondite durante il corso di econometria). Una di queste ipotesi ci dice che, a¢ nchè i parametri che scaturiscono dalla stima di un modello di regressione lineare siano a¢ dabili, è necessario che il modello sia correttamente speci…cato, ovvero tutte le variabili che teoricamente possono in‡uenzare la variabile dipendente (z) devono essere incluse nel lato destro della relazione. Intuitivamente, l’omissione nel modello di regressione di una delle possibili variabili che possono teoricamente determinare (z) fa si che tutte le altre variabili incluse devono spiegare il comportamento della variabile z (anche quella parte del comportamento di z determinato dalla variabile omessa) e questo genera chiaramente degli errori nelle stime. Possiamo includere veramente tutte le variabili che determinano il salario? La risposta è no. In particolare, una variabile che non si osserva ma che in‡uenza il salario è l’abilità innata degli individui. Noi abbiamo ipotizzato che il salario è esclusivamente funzione dell’istruzione: w = w(e): In realtà a parità di anni di istruzione un individuo più abile è più produttivo e potrebbe guadagnare di più. Gra…camente l’e¤etto dell’abilità sul reddito è illustrato nella Figura 2. Nella stima dell’equazione (10) noi non abbiamo incluso l’abilità (che teoricamente spiega la variabile z e cioè il reddito dell’individuo) quindi la stima di è distorta (non è veritiera). Come possiamo includere variabili che ci permettono di controllare per l’abilità innata degli individui? In realtà non esistono misure oggettive per l’abilità di ogni singolo individuo. Alcuni economisti hanno 1z i = ln y1 ; xi = s; =r Figure 2: Produttività di individui con diversa abilità però avuto un’idea geniale: valutiamo utilizzando solo un campione di gemelli (twins). Se valutiamo dei gemelli omozigoti che sono geneticamente identici e che, tra l’altro, hanno avuto presumibilmente la stessa educazione e lo stesso background famigliare, qualora questi avessero deciso di studiare una quantità di anni diversi, i di¤erenziali salariali di questi individui non possono essere frutto di una diversa abilità (i gemelli omozigoti sono geneticamente identici) ma sono solo frutto dell’e¤etto dell’istruzione sulla loro produttività. La stima di utilizzando un campione di gemelli è pari a 0.025 e cioè r = 2; 5%: Stime fatte su gemelli eterozigoti (che hanno lo stesso background famigliare e le stesse opportunità in termini sociali ma che possono avere diversa abilità in quanto sono geneticamente di¤erenti l’uno dall’altro) portano a delle stime di r = 7%: Il tasso di rendimento dell’istruzione sembra quindi essere circa pari al 2.5%. 2.2.1 Altri problemi nella misurazione del rendimento dell’istruzione. In realtà esistono altre variabili che andrebbero inserite nel modello di regressione lineare (poichè il reddito potrebbe essere in‡uenzato anche da questi fattori) che sono però di di¢ cile misurazione. Vediamone qualcuna. 1. Background Familiare - Si considerino due individui con stessa istruzione ma con diverso background famigliare. E’ probabile che l’individuo più agiato ha migliori "contatti" che lo mettono in condizioni di guadagnare di più rispetto ad un individuo che ha la sua stessa istruzione ma che non è immediatamente inserito in maniera privilegiata nel mondo del lavoro. Questo distorce le stime del rendimento dell’istruzione. Utilizzando i gemelli si elimina il problema del background famigliare. Diversamente, nella regressione lineare bisogna includere una variabile che tiene conto del titolo di studio dei genitori e, possibilmente, anche del reddito. 2. Di¤erenziali Compensativi - In alcuni Paesi un minatore senza istruzione guadagna quanto insegnanti laureati o anche di più. Questo farebbe pensare che l’istruzione non rende. In realtà quello che sta accadendo è che, poichè fare il minatore è un lavoro molto faticoso, per indurre le persone a farlo è necessario compensare questa maggiore penosità con un più alto salario. Immaginiamo che il salario compensi sia l’istruzione di un individuo (F (e)) sia il valore (N ) delle ore che l’individuo trascorre in cattive condizioni: w = F (e) + N: (11) De…niamo N = ak dove k sono le ore di lavoro trascorse in cattive condizioni ed a rappresenta il compenso dato per ogni ora di lavoro svolto in condizioni penose. Avremo quindi: w = F (e) + ak: (12) Si consideri la Figura 3 nella quale sull’asse delle ordinate si riporta il salario, mentre sull’asse delle ascisse si riportano le ore di lavoro in cattive condizioni (k). In questo sistema di assi cartesiani sono rappresentati sia Figure 3: Massimizzazione dell’utilità degli individui e rilevanza dei di¤erenziali compensativi le curve di indi¤erenza tra w e k degli individui e sia l’andamento del salario come funzione di k per due individui con diversi anni di istruzione (la relazione (12)). La massimizzazione dell’utilità degli individui porta a scelte diverse di ore di lavoro penose a seconda dell’istruzione posseduta dagli individui. Tali scelte, come illustrato nella Figura 3, potrebbero portare allo stesso salario. Quando si valuta il rendimento dell’istruzione è quindi opportuno controllare per i di¤erenziali compensativi, includendo nella regressione le ore di lavoro che gli individui trascorrono in cattive condizioni. Questo permette di ottenere una valore non distorto dei parametri che stimiamo. 3. Distorsione da Selezione (Selectivity Bias) generata da problemi attitudinali - Gli individui possono avere diversa attitudine per lo stesso tipo di lavoro e questo distorce il calcolo del rendimento dell’istruzione. Si consideri il seguente esempio. Due individui (Bill e Wendy) hanno la seguente produttività (salario) per due tipologie di lavoro: Lav. manuale (zero anni di istr.) Lav. non manuale (1 anno di istr.) Bill 20.000 40.000 Wendy 15.000 41.000 Supponiamo che r sia pari al 10% e che gli individui debbano decidere se istruirsi e fare un lavoro non manuale oppure rinunciare all’istruzione e fare un lavoro del tipo unskilled. Supponiamo che esistano due periodi nella vita degli individui. Se Bill non studia egli guadagnerà 20.000 in entrambi i periodi per cui il valore netto della sua decisione di non studiare è dato da: Bill(y0 ) = 20:000 + 20:000(1 + 0:1) 1 = 38:192 (13) Se egli invece decidesse di studiare un anno e fare un lavoro di tipo intellettuale avremmo: Bill(y1 ) = 0 + 40:000(1 + 0:1) 1 = 36:363 (14) Consideriamo adesso Wendy: W endy(y0 ) = 15:000 + 15:000(1 + 0:1) W endy(y1 ) = 0 + 41:000(1 + 0:1) 1 1 = 28:636 = 37:293 (15) (16) Questo esempio ci fa intuire due cose: la prima è che Bill guadagna di più non studiando quindi deciderà di fare il lavoro manuale. Allo stesso tempo Wendy deciderà di fare il lavoro non manuale. La seconda considerazione è che Bill ha un reddito più alto di Wendy il che ci porterebbe a dire che l’istruzione non rende. In altre parole se noi non conoscessimo r ed osservassimo solo gli anni di istruzione di Bill e Wendy ed il loro reddito troveremmo, dalla regressione lineare un tasso di rendimento dell’istruzione negativo. In realtà tale stima è totalmente distorta da un problema che è noto in letteratura come sample selection bias o incidential truncation. Il meccanismo dovrebbe essere chiaro dall’esempio fatto: gli individui più portati per il lavoro manuale hanno rinunciato ad istruirsi e si sono istruiti solo gli individui che non erano portati per il lavoro manuale. Noi confrontiamo il loro salario degli individui istruiti con il salario degli individui non istruiti, ma quelli che non si sono istruiti non lo hanno fatto proprio perchè erano portati per il lavoro manuale. Quindi, quando cerchiamo di stimare il rendimento dell’istruzione noi tendiamo a sottostimarlo perchè probabilmente chi ha scelto di non istruirsi era particolarmente portato per il lavoro manuale lare. Se si conoscono le variabili che generano la selezione (gli elementi che inducono una particolare predisposizione per il lavoro manuale, ad esempio l’essere uomo o il continuare un mestiere di famiglia) le stime ritornano corrette con i modelli di regressione a due stadi detti anche Heckman selection models (Heckman, premio Nobel per l’economia). Riassumendo, possiamo avere 4 cause che rendono distorta la stima che facciamo del tasso di rendimento dell’istruzione anche qualora il modello sia ben speci…cato (inserendo i normali controlli di età, sesso, localizzazione geogra…ca, ecc.) con la regressione lineare. Le soluzioni che possiamo applicare sono: 1) controllare per l’abilità; 2) controllare per il background famigliare; 3) tenere in considerazione le ore di lavoro svolte in cattive condizioni; 4) considerare possibili problemi di selezione. 2.3 L’istruzione ed il suo ruolo sociale: un segnale dell’abilità Come abbiamo discusso nelle sezioni precedenti, giungere ad una stima corretta e che non lasci dubbi riguardo al rendimento dell’istruzione non è una cosa semplice. E’pur vero che se ancora oggi non è una cosa semplice, alla luce dei miglioramenti delle tecniche di stima e di tutte le ricerche che hanno individuato e superato diverse problematiche, è facile immaginare le divergenze di opinione che caratterizzavano le discussioni accademiche durante gli anni ’70. Infatti, se si ragiona su quelle che sono le implicazioni politiche della teoria di Becker (e si ritorna negli anni ’60 negli Stati Uniti - in piena rivoluzione afro-americana, Malcom-X, Mohamed Alì, Martin Luther King) si giunge alla seguente conclusione: bisogna investire in istruzione pubblica se si vuol far crescere la produttività degli individui che non possono permettersi un’istruzione privata. Se si vogliono dare pari opportunità a bianchi e neri bisogna investire in un tipo di istruzione accessibile a tutti. Gli studiosi contrari a tali politiche sostenevano che, quello che gli alcuni economisti spacciavano come stima del rendimento dell’istruzione (r) altro non era che l’e¤etto dell’abilità individuale non osservata (quello di cui abbiamo discusso sopra, il modello dei gemelli non era ancora stato inventato). Di conseguenza non era a¤atto necessario investire in istruzione per far crescere la produttività degli individui poichè è solo la maggiore abilità individuale che genera un maggiore salario. A questo punto un economista di Harvard, Michael Spence, dimostrò che anche qualora l’istruzione non incrementasse la produttività degli individui, investire in una forma di istruzione accessibile a tutti migliora il benessere sociale. Il modello di Spence (1974) noto come il the job market signalling game, dimostra come l’istruzione funzioni come un segnale dell’abilità degli individui in presenza di asimmetrie informative. Grazie al suo ruolo di segnale, l’istruzione migliora il benessere sociale. Prima di entrare in dettaglio nel modello di Spence, cerchiamo di capire cosa è un’asimmetria informativa. L’informazione è completa quando tutti gli agenti coinvolti in un processo di interazione sono a conoscenza di tutti gli elementi rilevanti in tale processo e tutti gli agenti sanno che tutti sono a conoscenza di tali elementi e tutti sanno che tutti sanno che tutti sono a conoscenza e così via per in…niti stadi di conoscenza. L’informazione è incompleta se uno stesso attributo di diversi agenti non è noto agli altri agenti. Ad esempio in una contrattazione l’acquirente non conosce il valore che il venditore da ad un bene ed il venditore non conosce il valore che l’acquirente da ad un bene. Entrambi gli agenti sanno che l’altro non conosce e sanno che l’altro sa che loro non conoscono ecc. L’informazione è asimmetrica quando una caratteristica rilevante in un processo di interazione è nota solo ad una agente economico ed è ignota agli altri agenti economici. L’agente che possiede tale informazione sa che gli altri non la conoscono e gli altri sanno che lui sa che loro non sanno e così via. Che cosa comporta l’informazione incompleta? Che cosa comporta l’informazione asimmetrica? Intuitivamente, il primo ed il secondo teorema dell’economia del benessere sanciscono in sostanza l’e¢ cienza Paretiana dell’equilibrio che si raggiunge in una economia di mercato. Tali teoremi si basano, tra l’altro, sull’ipotesi che l’informazione sia completa. Quando l’informazione è incompleta o asimmetrica l’e¢ cienza dell’economia di mercato sparisce e può essere necessario l’intervento pubblico. Qui focalizzeremo l’attenzione su alcuni problemi di asimmetria informativa e tralasceremo i problemi dell’informazione incompleta (che probabilmente saranno da voi approfonditi nel corso di teoria dei giochi). Un esempio di ine¢ cienza generata da problemi di asimmetria informativa è la legge di Gresham: "la moneta cattiva scaccia quella buona". Si immagini una moneta d’oro che può essere ri…lata al …ne di coniare, con l’oro sottratto da diverse monete, ulteriori monete. Si immagini che ogni moneta non ri…lata acquista una certa quantità di beni (6 pecore) e che quando un venditore vede la moneta non è in grado di stabilire se tale moneta è stata ri…lata oppure se e¤ettivamente si tratta di una moneta buona (asimmetria informativa). In questo modo, nel dubbio il venditore non è disposto a vendere più sei pecore in cambio di una moneta, ma ne venderà una quantità inferiore. A questo punto chi è in possesso di una moneta buona, anche se fosse un uomo completamente onesto, poichè non otterrà 6 pecore in cambio della sua moneta, ma ne avrà una quantità minore, egli ri…lerà la sua moneta e tratterrà con se l’oro in eccesso. La conclusione è che alla …ne, per colpa di un’asimmetria informativa circa l’e¤ettivo quantitativo di oro all’interno di una moneta, non esisteranno più monete buone, ma verranno scambiate solo monete ri…late. Così come l’asimmetria informativa ha fatto sparire dal mercato la moneta che valeva di più, qualora le asimmetrie informative riguardino le caratteristiche di un bene o di un lavoratore, il risultato potrebbe essere che certi beni spariscono dal mercato. L’economista Akerlof (premio Nobel per l’economia) ha scritto un famoso articolo intitolato "The Market of Lemons" che tradotto in italiano signi…ca "il mercato dei bidoni" (un "bidone" in inglese è un "lemon", mentre un "affare" è un "peach") nel quale prende ad esempio il mercato delle auto usate e spiega come l’asimmetria informativa riguardo all’e¤ettiva qualità di un’auto di seconda mano, fa si che si vendano solo "bidoni".2 Si consideri la seguente situazione: Peach Acquirente 3.000 venditore 2.500 Lemon 2.000 1.000 Esistono sul mercato auto usate buone (peach) e auto che sono dei bidoni (lemon). I prezzi a cui il venditore e l’acquirente sono rispettivamente disposti a vendere e ad acquistare le due tipologie di automobili sono indicati sopra. Si supponga che l’acquirente non sia in grado di distinguere un peach da un lemon, mentre il venditore conosce esattamente l’auto che sta vendendo (asimmetria informativa sulla qualità dell’auto). Si assuma che il venditore abbia 3 auto e che solo una di queste è un peach mentre due sono dei lemon e si assuma inoltre che l’acquirente conosce tale distribuzione di probabilità. Data questa distribuzione, il valore che un acquirente è disposto a spendere per un auto usata è dato dal seguente valore atteso: Va = 1=3 3000 + 2=3 2000 = 2:333: (17) L’acquirente non è disposto a spendere più di 2.333 per avere un auto usata. Si noti che, viste le valutazioni del venditore, egli non sarà mai disposto a vendere un’auto peach al prezzo di 2.333 poichè questa ha per lui un valore di 2.500. L’acquirente sa, quindi, che egli non otterrà mai un auto buona da questo venditore, di conseguenza egli non sarà disposto a pagare più di 1.500. In questa situazione, il mercato delle auto usate sarà caratterizzato solo da bidoni. Non esiste mercato per le auto usate di buona qualità. Si noti inoltre che, una eventuale garanzia o¤erta sulle auto può funzionare come segnale della qualità dell’auto e ristabilire il mercato solo se tale garanzia è costosa per il venditore e se vale quella che tra un attimo verrà de…nita come single crossing property. Intuitivamente se la garanzia non è costosa da o¤rire per il venditore (ad esempio le riparazioni sono rimborsate da un’assicurazione) egli o¤rirà tale garanzia su tutte le auto e la situazione è immutata rispetto a prima. Ma se la garanzia è costosa per il rivenditore è probabile che egli o¤rirà la gartanzia solo sulle macchine buone che hanno poca probabilità di risultare difettose e di far sorgere costi aggiuntivi in capo al venditore (questi sono tipici problemi che vengono analizzati nel corso di economia industriale). Il lavoro di Akerlof fa capire come qualora ci sia un’asimmetria informativa su una caratteristica di un bene, il bene di migliore qualità rischia di uscire dal mercato. Ritornando al mercato del lavoro e dell’istruzione, Spence ha applicato il concetto introdotto da Akerlof mostrando come, se esiste una asimmetria informativa su una caratteristica del lavoratore si può giungere a dei risultati 2 Si noti che il lavoro di Akerlof è particolarmente importante in virtù dei concetti che formalizza. La sua rilevanza va molto al di la della modesta importanza del mercato delle auto usate, usato dall’autore solo come esempio in virtù del fatto che la valutazione dell’e¤ettivo valore di un’auto usata è un problema che tipicamente "terrorizza" molti studenti. ine¢ cienti nel mercato del lavoro. Inoltre egli mostra come, sotto certe condizioni, l’istruzione può funzionare da segnale riguardo a tale caratteristica dell’individuo (come una garanzia nel caso delle automobili) a patto che tale segnale porti dei costi diversi in capo ad individui con caratteristiche diverse. Spence parte dell’ipotesi che l’istruzione non aumenta la produttività degli individui ma che esistono individui high ability ( h ) e low ability ( l ) i quali hanno rispettivamente una elevata ed una bassa produttività. Indichiamo con wh > wl i salari corrispondenti alla produttività di tali individui. Si assuma che le imprese che vogliono assumere gli individui non conoscono quale sia la loro abilità e devono fare loro un’a¤erta salariale. Si consideri il fatto che gli individui possono decidere di acquisire istruzione la quale, come in precedenza, è costosa, ma non genera incrementi nella loro produttività. In questo contesto l’utilità degli individui è data da: u = u(w( ); c(e)): (18) Si supponga che la funzione di costo dell’istruzione non sia uguale per le due tipologie di individui, ma che questa dipenda dalla abilità degli individui: c = c(e; ): (19) Si supponga che valga la seguente proprietà: ce (e; l ) > ce (e; h ): (20) Tale proprietà ci dice che il costo che deve sostenere un individuo con bassa abilità per acquisire un anno in più di istruzione è maggiore del costo che deve sostenere un individuo con elevata abilità. Si consideri adesso la seguente funzione di utilità: u = w( ) c(e; ): (21) Noi sappiamo che una funzione di utilità può essere rappresentata da curve di indi¤erenza e che la pendenza di una curva di indi¤erenza in un punto è data dal saggio marginale di sostituzione tra i beni che è pari al rapporto tra le loro utilità marginali cambiato di segno. Il saggio marginale di sostituzione tra salario e istruzione è quindi dato da: smsw;e = @u=@e = ce (e; ): @u=@w (22) Poichè abbiamo supposto che ce (e; l ) > ce (e; h ); la curva di indi¤erenza per un individuo con bassa abilità rispetto alla curva di indi¤erenza di un individuo con elevata abilità è più pendente nello stesso punto. Le curve di indi¤erenza dei due individui si intersecano in un punto solo. Questo è dovuto all’ipotesi che abbiamo fatto riguardo al costo marginale dell’istruzione per le due tipologie di individui (20). Per questa ragione l’ipotesi (20) è anche detta single crossing property. Si consideri adesso la Figura 4 dove vengono rappresentate le curve di indifferenza delle due tipologie di individui e le loro produttività. Poichè, a causa dell’asimmetria informativa, l’impresa non distingue tra le due tipologie di individui, in assenza del sistema dell’istruzione, essa pagherebbe ad entrambe le tipologie un salario pari al salario medio w: Questa situazione implica che fattori produttivi con diversa produttività marginale sono pagati con lo stesso prezzo e questo equilibrio è chiaramente ine¢ ciente (in realtà è molto e¢ ciente per il lavoratore meno abile) ed è quello che si raggiunge se non ci fosse istruzione. In realtà, questa situazione dove l’impresa paga un salario pari a w e gli individui non si istruiscono non è un equilibrio in presenza di un sistema di istruzione.3 Si noti infatti che l’individuo l non vorrà mai acquisire un’istruzione es neanche se egli fosse pagato con un salario pari a wh : Piuttosto egli preferisce essere pagato un salario wl ed acquisire zero istruzione perchè cosi facendo raggiunge una curva di indi¤erenza più alta. Si consideri ora l’individuo h : Questo individuo preferisce acquisire un’istruzione es ed essere pagato un salario wh piuttosto che non acquisire istruzione ed essere pagato w: Questo implica che, un’impresa ragionevole, che osserva un livello di istruzione pari ad es non può far altro che pensare che l’individuo che ha acquisito un tale livello di istruzione deve essere necessariamente un tipo high ability e quindi è disposta a pagare un salario wh quando osserva un’istruzione es : Questo fa si che tutti gli individui abili acquisiranno istruzione (es ) e saranno pagati un salario pari alla loro produttività (wh ), mentre gli individui meno abili non acquisiranno istruzione e saranno anch’essi pagati con un salario pari alla loro produttività (wl ). In questo modo Spence ha dimostrato come l’istruzione possa servire a raggiungere un risultato più e¢ ciente in termini di allocazione delle risorse anche qualora essa non servisse ad incrementare la produttività. E’quindi fondamentale investire in istruzione e fare in modo che tale istruzione sia accessibile a tutti in modo tale che tutti possano segnalare la propria abilità. Allo stesso tempo si noti ancora una volta che è fondamentale che l’istruzione sia più costosa in termini di sforzo per gli individui meno abili rispetto a quelli più abili. La qualità dell’istruzione deve essere tale da generare la single crossing property. Si noti, in…ne, che è stato dimostrato che l’istruzione funziona come segnale dell’abilità individuale anche in presenza di un’istruzione che fa crescere la produttività (il capitale umano) degli individui. 3 La Formazione sul Posto di Lavoro ovvero l’on the job training Nella sezione precedente ci siamo occupati delle problematiche che riguardano l’istruzione, la misurazione del suo rendimento e del suo ruolo di strumento che permette agli individui di segnalare la loro abilità alle imprese in presenza di 3 In gergo tecnico questa equilibrio di de…nisce equilibrio non ragionevole (unreasonable). Il corso di teoria dei giochi approfondirà tali argomenti. Figure 4: L’equilibrio nel gioco dei segnali nel mercato del lavoro asimmetrie informative. Abbiamo supposto che l’istruzione facesse crescere la produttività degli individui perchè favoriva l’accumulazione di capitale umano. Abbiamo inoltre supposto che la formazione che l’individuo ottiene tramite l’istruzione fosse di tipo generico e cioè fosse spendibile in ogni tipologia di impresa. Un altro canale attraverso il quale gli individui possono far crescere l’insieme dei loro skills e delle loro conoscenze è la formazione sul posto di lavoro. Lo studio del processo di interazione che si genera tra imprese ed individui nella decisione di fare formazione sul posto di lavoro è stato e¤ettuato per la prima volta da Gary Becker. Becker distinse la formazione che viene fatta in azienda in due tipologie: investimento in capitale umano speci…co ed investimento in capitale umano generico. La distinzione tra le due tipologie di training consiste nel fatto che, qualora gli strumenti che si acquisiscono durante la formazione sono applicabili e spendibili anche presso altre imprese (diverse da quella che ha fatto la formazione) la formazione si de…nisce generica. Dall’altro lato, se le competenze che vengono trasferite al lavoratore tramite la formazione in azienda sono unicamente applicabili all’interno dei processi produttivi dell’impresa che le sta fornendo si tratta di formazione speci…ca. E’opportuno tenere presente che l’analisi di Becker si basa sull’ipotesi che il mercato del lavoro sia perfettamente concorrenziale per cui il salario aumenta se cresce la produttività dell’individuo. 3.1 L’investimento in capitale umano generico La prima domanda che bisogna porsi è la seguente: chi guadagna dall’investimento in capitale umano generico? Poichè l’ipotesi del modello di Becker è che i mercato sono perfettamente concorrenziali, le imprese fanno sempre zero pro…tti qualunque sia la produttività del lavoratore (se il lavoratore è più produttivo l’impresa pagherà un salario più alto pari alla sua produttività facendo zero pro…tti). Quindi l’impresa non guadagna. Come abbiamo visto sopra, il lavoratore ha un’utilità che cresce al crescere del salario che lui percepisce, pertanto egli ha un interesse ad investire in capitale umano generico. Questo ci porta a concludere che i costi dell’investimento in capitale umano generico li dovrà sostenere il lavoratore. Immaginiamo che ci siano due periodi. Nel primo periodo il lavoratore ha una produttività M P L1 : Se il lavoratore fa formazione nel periodo 1 (la formazione costa H), la sua produttività nel periodo 2 diventa M P L2 > M P L1 : Il lavoratore deve sostenere il costo della formazione. Tipicamente il costo della formazione consiste in una riduzione del salario del lavoratore. Tale riduzione deve necessariamente avvenire nel primo periodo in quanto se il lavoratore chiedesse all’impresa di avere una riduzione salariale nel secondo periodo (w2 < M P L2 ), tale situazione sarebbe caratterizzata dal così detto problema dell’incoerenza temporale. Infatti il lavoratore che non ha sostenuto il costo dell’investimento nel primo periodo e che deve accettare un riduzione salariale nel secondo periodo, dopo aver fatto formazione sarebbe tentato a trasferirsi in un’altra azienda che pagherebbe un salario w2 = M P L2 poichè essa non ha sostenuto i costi del training (cherry picking). L’impresa sa quindi che, se il lavoratore vuole formarsi sul posto di lavoro davrà accettare una riduzione del salario nel primo periodo: w1 = M P L1 H (contratti di apprendistato, formazione, stage). Becker ha osservato che una tale situazione può portare ad un sottoinvestimento in capitale umano generico poichè i lavoratori possono trovarsi in condizioni tali da non poter accettare riduzioni salariali. Inoltre le imprese stesse potrebbero decidere di attuare un comportamento scorretto del tipo: non fornire nessun strumento aggiuntivo al lavoratore durante il suo primo periodo di lavoro e sfruttare esclusivamente la rendita che deriva dal fatto che il salario contrattato con il lavoratore è più basso della sua produttività realizzando cosi un pro…tto. L’investimento in capitale umano generico rischia di essere caratterizzato da un sostanziale fallimento di mercato. 3.2 L’investimento in capitale umano speci…co L’investimento in capitale umano speci…co consiste nel fatto che gli individui acquisiscono in azienda degli strumenti che non possono essere spesi presso altre aziende. In particolare, la produttività degli individui che fanno formazione speci…ca è cresciuta solo se il gli individui continuano a lavorare all’interno dell’impresa che ha fornito la formazione. Questa situazione è tale da far si che, una volta che il lavoratore è stato formato, l’impresa può pagare un salario più basso alla sua produttività (w2 < M P L2 ) poichè le altre imprese al massimo pagheranno a tale lavoratore un salario pari a w1 = M P L1 : Da questa situazione emerge che, nel caso dell’investimento in capitale umano speci…co, sia il lavoratore e sia l’impresa hanno un interesse a far si che la formazione abbia luogo. Infatti, il lavoratore vedrebbe aumentare il suo salario (w2 > w1 ) mentre l’impresa vedrebbe aumentare i suoi pro…tti. E’però possibile mostrare che ne il lavoratore ne l’impresa hanno interesse a sostenere interamente i costi della formazione. Infatti: Caso a) Il lavoratore sostiene tutti i costi H L’impresa potrebbe sfruttare il lavoratore pagato ad un salario più basso e non fornire nessuna formazione e poi o¤rire w1 = M P L1 anche nel secondo periodo. Caso b) L’impresa sostiene tutti i costi H Nel secondo periodo c’è il rischio che il lavoratore comunque si licenzi e vada a lavorare per un salario w1 = M P L1 anzichè accettare w2 < M P L2 : Ciò che accade e che comincia un meccanismo di contrattazione tra le parti per cui si può dimostrare che l’investimento in capitale umano speci…co viene fatto ed i costi sono sostenuti in parte dall’impresa ed in parte dai lavoratori. 3.3 Evidenza empirica ed il modello di Acemoglu e Pischke Il modello di Becker sul training di tipo generico porta a delle conclusioni che devono essere analizzate con attenzione. Ciò che abbiamo visto in precedenza è che la formazione di tipo generico rischia di non essere e¤ettuata ne dalle imprese ne dai lavoratori. Questo potrebbe essere un problema all’interno di diverse economie poichè, ancora una volta a causa della presenza di esternalità (ignorate dai teoremi dell’economia del benessere) si rischia di avere il fallimento di un mercato. In altre parole, la quantità di formazione generica potrebbe essere al di sotto del suo livello ottimale, pregiudicando così la crescita e la produttività di una nazione. In realtà, quando si analizzano i dati sulla formazione fatta dalle imprese sul posto di lavoro, si nota come le imprese tendono a sostenere i costi di formazione dei propri lavoratori anche qualora questa formazione sia praticamente generica e spendibile in altre aziende. In Giappone e Germania le imprese tendono a formare e a sostenere i costi della formazione di circa l’80% dei loro lavoratori. Anche negli Stati Uniti ed in Inghilterra, se pur in misura minore, le imprese tendono a sostenere i costi della formazione dei dipendenti anche quando tale formazione è sostanzialmente di tipo generico. Daron Acemoglu e Jorn-Ste¤en Pischke (2000), partendo da queste considerazioni di incoerenza tra la realtà e la teoria di Becker, hanno elaborato un modello capace di spiegare perchè le imprese possono avere un incentivo ad investire in capitale umano generico. Questi autori osservano che il modello di Becker è in contrasto con la realtà in qanto l’ipotesi di mercati del lavoro perfettamente competitivi non è realistica. Le imprese hanno un incentivo ad investire in capitale umano generico quando il mercato del lavoro è imperfetto (mercato non concorrenziale nel quale il salario pagato ai lavoratori è minore della loro produttività) e allo stesso tempo è caratterizzato struttura salariale compressa. Un’economia è caratterizzata da una struttura salariale compressa quando la distanza tra il salario e la produttività cresce al crescere del capitale umano posseduto dall’individuo. In Figura 5 è illustrata gra…camente la di¤erenza tra un mercato del lavoro non competitivo ed mercato del lavoro non competitivo con struttura salariale compressa. Sull’asse delle ascisse troviamo la quantità di formazione fatta dal lavoratore ( dall’inglese training). Il costo della formazione è dato da c( ) ed è rappresentato da una funzione crescente(c0 ( ) > 0) e convessa (c00 ( ) > 0). La produttività degli individui è rappresentata dalla curva f ( ) crescente (f 0 ( ) > 0) e concava (f 00 ( ) < 0). Solo se la rendita dell’impresa cresce al crescere della formazione fatta dall’individuo ( ( ) con 0 ( ) > 0 e 00 ( ) < 0) si avrà che l’investimento in capitale umano generico sarà sostenuto dall’impresa. Il livello di formazione fatta dall’impresa sarà pari al valore che massimizza i suoi pro…tti ( ): ( )= ( ) c( ) (23) ) = c0 ( ): (24) FOC: 0 ( Salario minimo e salari di e¢ cienza sono solo alcuni degli elementi che possono generare compressione salariale. Figure 5: L’investimento in capitale umano generico in mercati non concorrenziali