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Becca di Monciair 2011
Al t a Q u o t a 2 0 1 1 PARCO DEL GRAN PARADISO – BECCA DI MONCIAIR (3.544 mt.) Via Normale 25 e 26 Giugno 2011 ITINERARIO: SABATO: Arrivando dall'autostrada A5 Torino Morgex uscire ad Aosta Ovest seguendo le indicazioni per Saint-Pierre. Arrivati a Saint-Pierre sulla Statale N° 26, oltrepassando il paese di Villeneuve troverete su un rettilineo una deviazione a destra per Valsavarenche SR n° 23. Dopo aver transitato per il centro di Introd e proseguito per alcuni tornanti deviazione a sinistra per la Valsavarenche che si percorre sino alla fine della strada dove viene segnalato con un pannello di legno il parcheggio per la partenza del sentiero del rifugio Vittorio Emanuele II. Parcheggiata l'auto sul piazzale di Pont dirigersi in direzione S verso una piccola casetta di legno che ospita l'ufficio delle Guide locali; lì evidenti cartelli mostrano la direzione del percorso che raggiunge il Rifugio Vittorio Emanuele II. Tale ampio sentiero attraversa il torrente su un comodo ponte e si porta sulla sponda idrografica destra del torrente stesso risalendolo a margine per un lungo tratto quasi pianeggiante. Superato un piccolo ponticello in legno ed inoltratici nella boscaglia, il sentiero prende a salire sempre più ripido a serpentine sempre molto largo e ben evidente. Superata la fascia boschiva si apre uno scorcio molto bello sulla Val Savaranche e specialemnte sull'abitato di Pont che già appare molto lontano. Al t a Q u o t a 2 0 1 1 Il sentiero si fa ora via via meno ripido fino ad effettuare alcune larghe serpentine che ci portano prima sul filo della dorsale che immediatamente scavalcheremo. Si prosegue a mezzacosta portandosi sull'altro versante del valloncello in cui siamo arrivati e di qui riprende a salire un po' più ripido riguadagnando progressivamente l'ampio filo della dorsale. Superato un buon dislivello con ampie serpentine, ci si inoltra ancora più profondamente nel valloncello seguente costeggiando in un tratto pianeggiante del sentiero una cascatella sulla sinistra. Sul fondo è possibile già vedere il modesto salto roccioso sul quale è stata costruita la scalinata di pietre. Giuntivi la si risale facilmente e comodamente dopo un paio di stretti tornanti per arrivare sull'ennesima ed ultima dorsale della salita. Percorso un ultimo tratto un po' ripido si giunge in un tratto del sentiero che affianca sulla sinistra il torrentello che scende dal lago presente accanto al Rifugio, da qui, in breve si giunge in vista del grande Rifugio nuovo che verrà raggiunto entro pochi minuti di comodo cammino (2h45'; 2.735 m). DOMENICA: Dal rifugio attraversare la chiusa del laghetto e seguire la traccia che porta alla cresta della morena che racchiude a N il ghiacciaio di Montcorvé. Prima di iniziare la salita della cresta morenica il sentiero si divide, presso un masso: seguire la traccia verso destra che taglia in orizzontale il pendio e conduce ad una conca pianeggiante di placche rocciosa lisciate dal ghiacciaio e massi. Seguire la traccia se in presenza di neve o gli ometti fra i massi, superando i vari ruscelli che scendono dal ghiacciaio, puntando sempre in direzione della cima della Becca di Montchair e seguendo gli ometti più a destra e al centro. Non seguire gli ometti che risalgono a sinistra le placche rocciose in quanto portano alla base della parete N del Ciarforon e deviano dal percorso. Attraversare tutta la zona morenica e di grandi massi seguendo con attenzione i numerosi ma piccoli ometti di sassi, attraversando poi un ruscello in direzione di un grande masso triangolare. Seguire verso sinistra gli ometti e attraversare tutta la conca di massi cercando di non perdere gli ometti in mezzo al labirinto di pietroni e massi. Puntare sempre in direzione della cima fino a raggiungere il pendio della morena che chiude a W il ghiacciaio. Risalirlo per traccia puntando ad una sella e raggiungerla, seguire poi la cresta larga e pianeggiante verso sinistra fino ai due grandi ometti che segnano il colletto a q. 2940, punto di passaggio al ghiacciaio di Montchair. Scendere dal colletto sul versante opposto per traccia, attraversando il pendio a sinistra passando fra massi crollati dalla cresta W del Ciarforon, fino a mettere piede sul sottostante ghiacciaio di Montchair. Proseguire diritti seguendo la traccia a sinistra su neve, se presente, passando sotto la parete W del Ciarforon, ma tenendosi a debita distanza per il pericolo di caduta pietre e per la presenza di alcuni crepacci terminali lungo la parete, comunque in genere la traccia è evidente. Eventualmente si può passare più a destra per campi innevati portandosi al centro del ghiacciaio e risalendolo sul lato destro più sicuro. In entrambi i casi puntare alla gobba di rocce affioranti che emergono dal ghiacciaio nella parte alta centrale e da qui attraversare con ampio arco verso destra la parte alta e più ripida del ghiacciaio, puntando ad una rampa di detriti all'estrema destra della muraglia rocciosa che sbarra in alto il ghiacciaio (caduta sassi). Risalire la breve rampa detritica senza difficoltà fino ad un ometto e da qui risalire a sinistra un pendio di neve fino alla fine e poi traversare a destra per neve o pietrame per prendere un altro pendio ghiacciato sotto cresta che porta ai piatti roccioni della cresta NE. Risalire tutta la cresta in lieve salita, un po' sul largo e piatto crinale roccioso, un po' sotto cresta a destra, con facili passaggi di I°, fino al grande gendarme da aggirare a destra per larga cengia fino ad una forcella. Dalla forcella risalire diritti e stando un po' a destra il ripido pendio innevato o detritico a seconda della Al t a Q u o t a 2 0 1 1 stagione (franoso se detritico) che porta ad un forcellino innevato, con cornice ad inizio stagione, e da qui per pendio innevato o detritico risalire gli ultimi 100 m un po' verso sinistra fino alle rocce accatastate della vetta (4 h dal Rif.). Discesa sull’itinerario della salita. Dislivello in salita: mt 775 sabato e 809 domenica Dislivello in discesa: mt 1584 Esposizione: Nord-Est Tempo di percorrenza: ore 2:45 sabato, 4 ore in salita domenica più 5/6 ore in discesa dalla vetta all’auto. Difficoltà: E sino al rifugio e PD - dal rifugio alla vetta E= Escursionistica PD - = Poco difficile (scala alpinistica) Attrezzatura: normale dotazione alpinistica per l’alta quota. Indispensabile: • Imbrago • Corda • Piccozza • Cordino da ghiacciaio o alcuni anelli di cordino (2-3) • 3 moschettoni a ghiera • Scarponi rigidi e ramponi • Abbigliamento d’alta quota Per chi li ha portare anche piastrina GIGI e secchiello. Raccomandato l’uso del casco. Ritrovo: Sede Cai Mortara , partenza ore 7.00. Per coloro che volessero partire in altri orari il ritrovo è direttamente al rifugio. Contatto: Stefano Zanellati Tel: 349/2962621 Mail: [email protected]