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Controlliamo il nostro pH! Le neoformazioni

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Controlliamo il nostro pH! Le neoformazioni
18
marzo2002
DERMATOLOGIA
DENTISTA
Le neoformazioni
vascolari della pelle
Meno merendine:
occhio ai denti!
Certi problemi dei bambini, obesità compresa, nascono spesso da
disturbi del complesso equilibrio di tre fattori: diete, struttura fisica,
mondo affettivo. Stando così le cose è il caso di dire che la salute
passa anche dal proprio dentista. Nei primi dieci anni di vita, infatti,
l’organismo subisce una serie di trasformazioni molto intense e
rapide. Stimoli esterni, alimentazione, sport, motivazioni interiori,
apprendimento, mondo degli affetti, consapevolezza di sé, tutto
questo agisce sulla crescita e sull’atteggiamento posturale più di
quanto si immagini.
Occorre perciò che i genitori si rendano ben conto di quanto in
fretta si muove la macchina della crescita. Sono dunque utili
soprattutto due consigli: abituare i ragazzi a una dieta ricca, ma
equilibrata, e spingerli a fare attività fisica. In sintesi, meno
merendine e più muscoli.
Le merendine industriali sono, in effetti, sicuramente buone. Ma
non bisogna esagerare perché contengono tali e tante calorie che,
carie a parte, danno un forte contributo al dilagare dell’obesità
infantile. Quanto all’attività fisica, basterebbero i giochi di una
volta, corda, nascondino, bicicletta. Invece i ragazzi passano troppo
tempo davanti al televisore o ai videogiochi. Per capire se un
bambino ha dei problemi basta peraltro osservarlo quando dorme.
Se russa, è probabile che abbia il palato stretto, oppure tonsille e
adenoidi infiammate. Può essere il segno di una respirazione nasale
difficile. Elementi che si notano anche da sveglio. Chi dorme male e
respira con la bocca, in genere è pallido, facile a stancarsi, poco
interessato allo sport, spesso con una costituzione gracile. Magari
tutto questo non è grave, ma di sicuro, respirando con la bocca, si
porta meno aria nei polmoni, quindi meno ossigeno nei tessuti. Le
conseguenze possono essere febbricole e raffreddori frequenti.
I nuovi trattamenti in grado di rimuovere queste lesioni
L’approssimarsi della fine
dell’inverno e le prime giornate
di clima mite, invitano ad uscire
di casa per esporsi all’azione rigenerante dei raggi solari.
Messi da parte gli ingombranti
abiti invernali si indossano indumenti più leggeri. La pelle
torna finalmente a “respirare”
dopo il lungo esilio invernale ed
è più facile osservarne eventuali cambiamenti o imperfezioni.
Può allora capitare di notare la
comparsa sulla cute di lesioni di
colore rosso più o meno estese,
rilevate e numerose. Non si
tratta dei primi sintomi di una
malattia infettiva bensì, con
grande probabilità, della neoformazione di lesioni vascolari.
Le neoformazioni vascolari della pelle si possono manifestare
con quadri clinici diversi. Ad
esempio è frequente osservare
l’insorgenza di striature lineari
più o meno estese e diramate
(teleangectasie, tipiche quelle
del volto e delle gambe), di punti di colore rosso acceso circondati da piccole ramificazioni
(angiomi stellati), di lesioni rosse rotondeggianti e rilevate
spesso insorgenti in modo eruttivo al tronco (angiomi rubino)
o di chiazze rosse pianeggianti
(angiomi piani). Si localizzano
in particolare al livello del volto
(guance, fronte, ala ed apice del
naso), del torace, dorso e arti
inferiori ma in generale tutta la
pelle può essere interessata.
Sono lesioni benigne provocate
da una eccessiva dilatazione dei
vasi sanguigni localizzati nella
parte superficiale della cute. Le
cause sono molteplici: da una
predisposizione genetica (spesso c’è una familiarità per disturbi vascolari) a fattori ormonali
(infatti talora compaiono in
modo eruttivo durante la gravid a n za e /o in s e guito
all’assunzione della pillola).
Altre possibili cause sono una
eccessiva esposizione solare e
un uso improprio di lampade
abbronzanti. La pelle ha infatti
come una “memoria” che le
consente di ricordare tutti i
danni subiti, manifestando a distanza di tempo la comparsa di
macchie, rughe e lesioni vascolari. Anche il fumo (che provoca una marcata vasodilatazione), alcuni trattamenti estetici ripetuti (pulizia del volto
con getti di vapore) e talora patologie epatiche (epatite) poss o n o e s s e r e fr a l e c a u s e
dell’improvvisa comparsa di capillari e angiomi. Le lesioni vascolari cutanee pur non essendo pericolose, rappresentano
un inestetismo evidente e talora difficile da mascherare, poiché lentamente tendono ad aumentare in numero e dimensione.
I trattamenti finora impiegati
per la loro rimozione - dalla diatermocoagulazione alla crioterapia, dalla terapia sclerosante
sino ai primi laser di uso chirurgico -, non hanno dato buoni risultati. Sono infatti terapie
aspecifiche che, insieme al vaso
dilatato, rischiano di danneggiare anche la cute sana soprastante, con conseguente alto rischio di effetti collaterali (cicatrici, macchie). Fortunatamente questo problema è stato superato con l’avvento dei nuovi
Laser pulsati, in grado di eliminare in modo specifico i vasi
sanguigni. Uno degli strumenti
di ultima generazione e più efficaci è il laser Nd:YAG a impulso lungo che emette un raggio
di 1064 nm di lunghezza
d’onda, in grado di attraversare
la pelle senza danneggiarla colpendo in modo selettivo il capillare.
Durante la seduta il raggio, rilasciato da un apposito manipolo associato ad un sistema di
raffreddamento cutaneo (che,
oltre ad avere un effetto anestetico, elimina il rischio di effetti
collaterali), viene mosso lungo
il decorso della lesione vascolare che è così eliminata senza
bruciare o bucare la cute. Nella
maggior parte dei casi il trattamento è indolore o si avverte
una lieve sensazione paragonabile ad un colpo di elastico sulla
pelle. Subito dopo la seduta la
cute si presenta arrossata e talora compaiono piccoli rilievi
lungo il tragitto del vaso (paragonabili a quelli provocati da
una puntura di insetto), che si
risolvono nel giro di 1-2 giorni.
Talvolta, quando si trattano lesioni vascolari più voluminose,
si possono formare piccoli ematomi di colore bluastro e/o crosticine superficiali che regrediscono, senza esiti, nell’arco di
pochi giorni.
La terapia post-operatoria è
semplice e consiste nell’applicare una crema antinfiammatoria e una protezione solare
per alcuni giorni, evitando fastidiose medicazioni. Il numero
delle sedute, che durano circa
20 minuti e sono ambulatoriali,
dipende dalla quantità e dimensione delle lesioni vascolari. I
capillari più sottili scompaiono
generalmente con un solo
trattamento; se invece sono
presenti lesioni più grandi e numerose possono essere necessarie fino a due-tre sedute distanziate fra loro di 30 giorni. È
chiaro che l’intervento viene
eseguito sulle lesioni presenti
al momento e questo non esclude la comparsa, a distanza di
tempo, di nuove formazioni.
L’estrema efficacia, sicurezza e
tollerabilità del Nd:YAG laser
consentono però di effettuare
trattamenti periodici, senza rischio di effetti collaterali. Inoltre la capacità di eliminare in
modo selettivo i vasi superficiali della cute non influenza in al-
cun modo la circolazione arteriosa e venosa profonda ed è
compatibile con eventuali terapie farmacologiche.
Non c’è dubbio che il laser (che
certo non è una bacchetta magica e necessita sempre di operatori esperti), rappresenti una
delle principali innovazioni in
medicina ed in particolare in
dermatologia.
Ai numerosi apparecchi oggi
disponibili ed in grado di
trattare efficacemente la maggior parte delle lesioni cutanee
si aggiunge dunque questo
nuovo sistema capaci eliminare
le lesioni vascolari della pelle in
modo efficace, rapido e sicuro,
garantendo risultati impensabili solo fino a poco tempo fa.
dott. Maurizio Bellini
specialista in dermatologia
Per ulteriori Informazioni:
Tel. 055705351
email: [email protected]
http:// www.studioagape.com
Redazione giornale:
Tel.055340811 Fax 055340814
email: [email protected]
OMEOPATIAOMOTOSSICOLOGIA
Controlliamo il nostro
pH!
La presenza degli acidi all’interno dell’organismo è normale entro certi limiti (1ª parte)
L’essere umano è un sistema
biologico “aperto”: il nostro
corpo, in ogni momento, deve
far fronte a stimoli esterni e interni, cercando di mantenere
un equilibrio dinamico.
Fortunatamente, siamo dotati
di meccanismi di controllo
estremamente sofisticati che
sono attivi 24 ore su 24, senza
che noi ce ne accorgiamo. Questi meccanismi sono però anche molto delicati: la loro perturbazione o distruzione comporterà uno stato di malattia
acuta o cronica.
Il funzionamento cellulare, enzimatico, respiratorio, ecc. è
fortemente dipendente da quello che si chiama pH: questo termine esprime la concentrazione di ioni idrogeno e quindi dello stato di acidità o alcalinità dei
nostri liquidi biologici. Attualmente, a causa delle condizioni
di vita che conduciamo, delle
abitudini alimentari, dello
stress, quell’equilibrio tende ad
e sse re alte r ato: s i te nde
progressivamente ad andare
verso l’acidificazione dei tessuti.
La presenza degli acidi all’interno dell’organismo è normale
entro certi limiti: piccole quantità vengono facilmente neutra-
pagina precedente
lizzate ed eliminate. Superando
i limiti, questi acidi non vengono eliminati tutti e quindi
l’organismo deve continuamente far fronte a questa nuova
situazione patologica.
Esistono persone che sono più
resistenti a queste sostanze acide ed altre meno. Ma cosa succede se siamo già in acidosi?
Inizialmente i tessuti e le mucose si irritano, la pelle diventa
secca, si screpola. L’urina diventa sovraccarica e si possono
avere bruciori urinari. Le mucose intestinali diventano porose
e molte sostanze di scarto penetrano in circolo, provocando intossicazioni. Automaticamente,
il corpo cerca di neutralizzare
questa situazione prelevando
minerali “tampone” dai tessuti,
in particolare sodio e calcio,
rendendo gli organi più deboli
e demineralizzati (muscoli,
ossa, denti, unghie, ecc). Si potrà avere anche una diminuzione delle difese immunitarie,
perché la pelle e le mucose non
sono più integre e permetteranno l’entrata di germi
dall’esterno. Come possiamo riconoscere se il “terreno” (cioè
il corpo) si sta acidificando?
Esistono disturbi che molto
comunemente possono essere
legati a questa situazione. Stanchezza cronica, freddolosità,
pelle secca e fissurata, eczemi,
gengive infiammate, facilità a
contrarre infezioni, unghie fragili, bruciori urinari o anali, carie, crampi muscolari, dolori articolari, iperuricemia, tendenza
depressiva, ipotensione arteriosa, gastrite, ulcera, colite: sono
questi solo alcuni dei sintomi
che possono indicare uno stato
di acidosi tessutale conclamato.
Perché può succedere tutto
questo?
La prima causa è l’abuso di alimenti acidi o acidificanti, non
controbilanciato da alimenti alcalini; in secondo luogo, quei
meccanismi di controllo di cui
parlavamo
al l ’ i ni zi o
dell’articolo, hanno bisogno,
per ben funzionare, di vitamine
e oligoelementi.
Se questi ultimi mancano, a
causa di cibi scadenti, conservati o surgelati, non potranno più funzionare correttamente per neutralizzare gli
acidi. Un altro fattore importantissimo responsabile della iperacidificazione è rappresentato
dalla carenza di ossigenazione:
l’aumento impressionante
dell’inquinamento atmosferico
e la carenza di attività fisica creano un buon terreno per lo sviluppo di malattie croniche.
Molti acidi vengono eliminati
dal sudore e dall’urina; per cui,
tutte quelle situazioni che comportino un’alterazione o una riduzione di questi fattori creeranno problemi metabolici al
nostro fisico.
L’ultimo elemento, ma non
come importanza, favorente
l’acidosi è rappresentato dalla
debolezza o difficoltà degli organi dell’apparato digerente:
deficit digestivi pancreatici o
epatici contribuiscono a far arrivare sostanze acide in eccesso
negli intestini.
Il prossimo mese vedremo quali sono gli alimenti acidi e quelli
alcalini e vedremo come misurare il proprio pH urinario per
stabilire in maniera precisa e
semplice se il corpo “galleggia”
nell’acido oppure no.
dott. Danilo Vaccai
medico chirurgo-omotossicologo
Informazioni
presso la nostra redazione
tel. 055340811 fax 055340814
e-mail: [email protected]
Il dentista può giocare un ruolo importante per ovviare a questi
disturbi. Con una corretta diagnosi precoce (tra i 5 e gli 8 anni) si
può espandere un palato stretto. Il bambino respira subito meglio,
smette di russare e di ammalarsi in continuazione, riprende colore,
si stanca meno.
E anche una giusta chiusura dei denti è fondamentale. Migliorarla
significa prevenire vizi posturali (che causano dolori di testa,
cervicali, lombari). Un bambino apatico e disattento ha molto
spesso una chiusura dentale scorretta e respira con la bocca. Ed è
stato provato che anche il comportamento a scuola può esserne
fortemente influenzato. Un brutto voto, l’incapacità a impegnarsi
nello studio, possono avere come origine proprio un’imperfetta
chiusura dei denti.
CORSI
dott. Cesare Paoleschi
Sigarette addio!
Voglia di smettere e di dire addio alle sigarette una volta per tutte? I
gruppi per smettere di fumare – un’iniziativa della Lega Italiana per
la Lotta contro i Tumori di Firenze – ti danno la possibilità di farlo. I
corsi sono articolati in gruppi di 15/18 persone intenzionate come
te a smettere di fumare, sono condotti da psicologi e sono articolati
in 10 sedute di un’ora e mezzo ciascuna. La durata complessiva è di
circa un mese. In questi anni, il 70% dei partecipanti a fine corso ha
vinto la dipendenza da fumo.
Sono aperte le iscrizioni per i prossimi corsi.
Per ulteriori informazioni è a disposizione un numero verde
800.440.550. Per iscriversi è necessario presentarsi direttamente
alla sede della lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, viale Volta
173, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18.
SALUTE
Allarmi nel piatto
e non solo
Incolore, inodore è il radon, un gas radioattivo presente nella
crosta terrestre che finisce per accumularsi anche nei materiali usati
per la costruzione di edifici come il cemento, il granito, i laterizi.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato questo gas
tra i 75 elementi cancerogeni responsabili di varie forme di tumore,
in particolare polmonare.
Due anni dopo lo scandalo in Belgio dei polli alla diossina l’Europa
metterà al bando la diossina negli alimenti. Dal 1 luglio 2002
scatteranno nell’Unione i livelli massimi accettabili di diossina per
tutti i tipi di carni e prodotti a base di carne, ma anche per fegato,
pesce, latte e latticini, uova, grassi animali e vegetali, oli di pesce.
È stato appurato che le confezioni di cereali Golden Grahams di
Nestlé, sono vendute in Italia con il nome diverso di Gold Crisp ma
identica ricetta, transgenici compresi. La multinazionale non è
nuova a questi casi, solo qualche mese fa Greenpeace si è accorta
che il latte per l’infanzia Alsoy è a base di soia manipolata.
In Italia ed in Europa è vietata l’importazione di soia transgenica
destinata alla semina e ne è vietata la coltivazione. È invece
consentita l’importazione di soia Ogm destinata al consumo. In
Italia, nel 2001, sono state importate circa 900mila tonnellate di
soia proveniente da Brasile, Usa e Argentina, cioè da Paesi che
basano la propria produzione sull’utilizzo di colture geneticamente
modificate.
Rifiuti tossici, fanghi contenenti elevate concentrazioni di metalli
pesanti, altamente inquinanti, sono stati riversati su terreni destinati
alla coltivazione di prodotti alimentari. Hanno raggiunto aziende
agricole e fornaci in Umbria, Toscana, Campania, Lazio, Puglia per
diventare fertilizzanti e ammendanti. Un affare da centinaia di
milioni!
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