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Lettere per il giornalino_Scuola Martiri Fantini cl

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Lettere per il giornalino_Scuola Martiri Fantini cl
LETTERE A LINO E ARMANDO PER IL GIORNALINO
SCUOLA PRIMARIA “MARTIRI FANTINI” 5a B DI CERVIA
Cervia, 22 ott. 2014
Cari Lino e Armando,
a scrivervi sono gli alunni della classe V B della scuola primaria “M. Fantini” di Cervia.
Alcuni giorni fa è venuta a trovarci la maestra Claudia Benedetti per parlarci di voi e del libro a voi
dedicato, nato da una ricerca fatta nel 1999 dalle insegnanti e dagli alunni che allora frequentavano la
nostra scuola, questa è la copertina:
Abbiamo scoperto che siete stati uccisi da S-cianten, un fascista criminale, nel 23 marzo 1944,
solamente perché volevate andare ai funerali dei vostri amici, morti sempre per mano fascista, da L’
Umaz, nell’agguato al caffè Roma.
Lino, tuo nipote, Pietro Mieti, nella sua testimonianza contenuta nel libro, racconta che voi foste
inviati dal Movimento della Resistenza come dimostrazione antifascista, eravate partiti in bicicletta da
Castiglione di Ravenna, il vostro caro paese, in un gruppo di 15-20 persone. Quando siete arrivati a
Cervia, prima del ponte vicino al canale, pressappoco vicino alla lapide a voi dedicata, dove noi ragazzi
di quinta l’anno scorso abbiamo deposto una corona in vostra memoria, foste fermati da un gruppo di
fascisti.
70° anniversario dell’eccidio del Caffè Roma e dei martiri Fantini 20/03/2014.
Lì, forse con l’inganno chiedendo a te Lino di raccogliere una pistola a terra, S-cianten vi ha sparato.
Lino, tu sei persino caduto nel canale.
Avete perso così la vostra gioventù per difendere un ideale di libertà, diventando dei martiri.
I cittadini cervesi essendovi tanto grati vi hanno dedicato la nostra scuola e noi ne siamo orgogliosi.
Prima di oggi sapevamo poco di voi e della vostra ingiusta morte, pensiamo invece che quei giorni non
si debbano dimenticare, come dice Papa Francesco “Questa abitudine di fare memoria della nostra
vita non è molto comune fra di noi. Dimentichiamo le cose, viviamo nel momento e poi dimentichiamo
la storia” e questo può portarci a ripetere gli stessi errori del passato.
Un profondo grazie dagli alunni della VB della scuola primaria “Martiri Fantini”!
Cervia, 10 ottobre 2014
Caro Lino,
mi chiamo Alessandra, frequento la scuola “Martiri Fantini”. La scuola si chiama così per ricordare la
vostra storia, tua e di tuo cugino Armando.
Ho saputo che siete stati ammazzati senza motivo, solo perché volevate andare al funerale dei vostri amici.
Non mi è piaciuto saperlo perché è stato molto, molto violento.
È stato molto triste, ma oggi siete considerati dei martiri.
Cari saluti a te e a tuo cugino Armando
La vostra Alessandra Barbu
Cari Lino e Armando,
ho saputo che siete stati ammazzati per voler andare ai funerali dei vostri compagni uccisi al caffè Roma.
La vostra storia è veramente triste! Per quello che vi è successo vi ricordiamo sempre, perché insieme a tanti
altri giovani siete morti per la libertà.
Con affetto
Alex Dellapasqua
Cari Lino e Armando,
ho conosciuto la vostra storia e come siete morti, tu, Armando, sei caduto sulla strada e tu, Lino, nel canale
perché sparati da un fascista.
Ho saputo che siete morti perché non dovevate andare ai funerali dei vostri amici, perché voi eravate dei
partigiani. I vostri amici sono stati ammazzati al caffè Roma, tra questi anche il nonno di una nostra maestra,
si chiamava Attilio Valentini, con lui altre tre persone sono state colpite da trentatré colpi di mitra fascista.
Poi i loro corpi sono rimasti lì e la città fu chiusa per due giorni.
Sapete che la scuola dove vado io è intitolata a voi? Si chiama “Martiri Fantini”, perché voi oggi siete
considerati martiri, infatti avete sacrificato la vostra vita per la libertà.
Ciao
Petric Livia Andrada
Cari Lino e Armando Fantini,
ho saputo della vostra storia e ritengo che non sia affatto giusto che voi siate morti per colpa di quei fascisti
dalle idee inumane. Tu Lino sei stato perfino ingannato da un fascista, che ha fatto cadere la sua pistola e ti
ha costretto a prenderla, tu l’hai presa e pensando che tu gli sparassi l’ha fatto prima lui: che meschino!
Con affetto
Beatrice Benini
Caro Lino e caro Armando,
ho sentito la vostra storia e mi dispiace per quello che avete subito, infatti è per questo che vi scrivo.
Questa lettera ve la mando dalla scuola “Martiri Fantini”, la scuola intitolata a voi.
Quello che vi hanno fatto è una delle cose peggiori che io abbia mai sentito, non capisco perché sia successo:
è un’ingiustizia! Voi volevate solamente andare al funerale di persone morte anche loro ingiustamente.
Vi penso spesso.
Federico Faggi
Cari Lino e Armando,
oggi è stata una giornata molto particolare, ho saputo una cosa molto bella: il 28 ottobre andremo in gita a
Fossoli, che cosa ne dite? È bello, vero? Potremo così capire meglio quell’orribile periodo.
La maestra Claudia ci ha parlato di voi. Mi dispiace per quello che vi è successo, non vi dovevano uccidere.
Però voglio dirvi che ora siete dei martiri, perché vi siete sacrificati per la pace, vi hanno anche intitolato la
scuola che io frequento.
Vi auguro un buon riposo nell’aldilà, vi ricorderò e vi ricorderemo sempre.
Con affetto
Hichem Ben Amara
Carissimo Armando e Lino,
ho saputo quello che vi è successo e sono molto dispiaciuta. Ho saputo anche che voi a scuola non eravate
molto bravi e pensate che vi hanno intitolato una scuola la “Martiri Fantini”! in questa scuola ci vado io ed è
per questo che ho saputo dell’eccidio dell’eccidio del caffè Roma, dove hanno ucciso quelle innocenti
quattro persone, così senza motivo. Poi ho conosciuto meglio le vostre vicende, tu Lino ingannato da Scianten, un fascista che ti aveva detto di raccogliere la pistola e poi ti ha ucciso vicino al canale, mentre tu
Armando eri caduto in strada.
Mi chiedo il perché vi abbiano ucciso così senza motivo, non eravate d’accordo con i fascisti, però non
avevate fatto niente di male.
Vi saluto, ma sappiate che voi siete nei miei pensieriIlaria Bernabei
Cari Lino e Armando Fantini,
oggi mi è stata raccontata la vostra triste storia. La nostra scuola è intitolata a voi giovani ragazzi uccisi
senza colpa. Voi ora siete sicuramente in Paradiso e forse ci guardate a scrivere lettere che parlano di voi e ne
sarete orgogliosi.
Per me il fascismo è stato inutilmente, inutilmente inutile e non voglio dedicargli altre parole.
Addio
Luca Baroncelli
P.S. Spero di vedervi un giorno
Cari Lino e Armando,
mi dispiace che nei vostri anni di vita ci sia stato il fascismo. Mussolini è stato perfido, perché non
potevate fare praticamente niente.
Ah, sapete che la mia scuola è intitolata a voi?
L’eccidio del bar Roma non ha proprio senso. Quattro persone uccise così. Uno di loro era il nonno di una
nostra maestra. Era giusto che voi voleste andare ai loro funerali e ancora non riesco a capire perché vi
abbiano ucciso.
Tanti saluti
Il vostro amico Luca Fabbri
Cari Armando e Lino,
sono molto triste per la vostra storia e sono certa che voi siate stati dei bravi ragazzi. Quello stupido di Scianten, che vi ha uccisi, aveva tutti i torti!
Anche adesso ci sono guerre, però non qui in Italia.
L’anno scorso, noi di VB, siamo andati con i vigili in piazza Garibaldi per commemorare le vittime del caffè
Roma, dove sono stati uccisi, ingiustamente, ai tavolini:
Aldo Evangelisti di 37 anni;
Gino Tassinari di 44 anni;
Gianni Venturi di 34 anni,
Attilio Valentini di 38 anni, il nonno di Valeria, un’insegnante che lavora nella nostra scuola proprio intitolata
a voi, Martiri Fantini.
Dopo siamo andati presso il canale, dove siete stati uccisi.
Infine abbiamo appoggiato la corona vicino alla vostra lapide.
Baci
Luna Mastrototaro
Cari Martiri Fantini,
come è stato orribile vivere ai vostri tempi! Mi dispiace che non possiate vedere la nostra scuola, è
intitolata a voi martiri Fantini. Voi eravate molto coraggiosi e molto forti, ma non potevate fare niente con il
mitra davanti impugnato da un fascista di nome S-cianten. Quando vi ha sparato un caricatore da trentatré
colpi non c’è stata via di scampo. Spero che viviate bene in Paradiso dove è giusto che voi martiri siate.
Comunque Lino tua moglie è ancora viva, ma soffre ancora. Siete morti in modo stupido, senza senso.
Ripeto siete morti ingiustamente.
Con affetto
Manuel Tombetti
Cari Armando e Lino,
mi dispiace che siate morti all’età di 23 e 24 anni. Io sono Marco e sto scrivendo dalla “vostra” scuola,
infatti è intitolata a voi, in vostro onore per le azioni che avete compiuto.
S-cianten, un fascista, vi ha uccisi perché volevate semplicemente andare al funerale di quei vostri poveri
amici, uccisi nell’eccidio del caffè Roma: incredibile!
Cari saluti
Marco Armagno
Cari Lino e Armando,
ho saputo della vostra storia e mi dispiace per voi. Forse Lino non dovevi fidarti di quell’uomo, S-cianten,
che ha ucciso te e Armando, così nella strada.
Ho saputo anche una cosa piuttosto buffa: voi due non andavate bene a scuola, ma la mia scuola si chiama
come voi “Martiri Fantini” in vostro onore per quello che avete fatto per i cittadini cervesi.
Con affetto
Michela Valdinoci
Cari Lino e Armando,
mi dispiace che siate morti solo perché volevate andare ai funerali delle vittime del caffè Roma nel 1944,
tra cui Aldo Evangelisti, Gino Tassinari, Attilio Valentini, che era il nonno di una mia maestra di nome
Valeria, e Gianni Venturi.
Non deve essere stata una vita semplice la vostra, perché dovevate subire tante brutte azioni dai fascisti.
Voi volevate solo andare ai funerali dei morti al caffè Roma,quello stupido soldato fascista di
S-cianten vi ha ammazzato senza alcun motivo.
Voi eravate molto coraggiosi, ne sono certa, e io non potrò mai avere il vostro coraggio .
Mi dispiace molto anche per il modo in cui siete morti perché vi hanno ingannato.
Ho anche saputo che voi non andavate bene a scuola e pensare che vi hanno intitolato la mia scuola, la
“Martiri Fantini”, ed anche una via.
La scuola che vi hanno intitolato è molto bella, ma la mensa non è un granché.
Tanti saluti
da Noemi D’Ettorre
Cari Martiri Fantini,
mi dispiace che siate morti senza motivo, per colpa dei fascisti, che agivano sempre senza pietà. Che brutta
epoca che era la vostra! Era pericoloso anche solo affacciarsi alla finestra. Ora nel 2014 da noi in Italia non
ci sono guerre e speriamo non tornino più, che gli uomini abbiano capito gli sbagli fatti. Ti devo dire una
cosa Lino, lo sai che tuo nipote Pietro Mieti è ancora vivo? Spero che ti possa fare piacere che io e i miei
compagni abbiamo letto la sua testimonianza sulla vostra vicenda.
Una cosa buffa di voi è che non andavate bene a scuola e la mia scuola si chiama proprio come voi, “Martiri
Fantini”: i nostri martiri!
Sinceri saluti
Pietro Rusticali
Cari Lino e Armando,
vi conosco da poco, ma ho saputo la vostra storia e il perché vi hanno ucciso e mi è dispiaciuto molto.
Forse credevano che voleste eliminare i fascisti. È stato ingiusto! Lino, tu avevi solo 24 anni e tu, Armando,
ne avevi 23! S-cianten vi ha ammazzati perché facevate una dimostrazione antifascista, infatti voi partigiani
con il Comitato di Liberazione Nazionale eravate pronti alla rappresaglia.
Con la classe VB il 28 ottobre andremo a Fossili a visitare il museo dedicato agli ingiustamente morti
durante la II guerrra mondiale.
Tu, Armando, facevi semplicemente il calzolaio. Spero che siate in Paradiso!
La scuola che frequento è intitolata a voi, per ricordare la vostra ingiusta morte per mano dei fascisti.
Ciao, cari amici
Simone Fontana
Cari Martiri Fantini,
so che state bene, perché sappiamo che ora siete in Paradiso. Noi di VB abbiamo saputo dell’eccidio del
20 marzo 1944 al caffè Roma, il bar che avevano preso in affitto i miei nonni paterni. Quando andavo a
trovarli guardavo quella lapide e pensavo a quella sera, quando un fascista è entrato lì e ha ucciso quattro
persone, tra questi il nonno di un’insegnante di nome Valeria. Suo nonno si chiamava Attilio Valentini, era
molto giovane aveva 38 anni. Con lui sono morti anche Tassinari Eugenio di 44, Venturi Gianni di 34 e Aldo
Evangelisti di 37 anni, altri sono stati feriti gravemente. Poi avevano chiuse tutte le porte del quartiere, così
che nessuno si potesse prendere cura di quelle persone.
Io frequento la scuola “Martiri Fantini”, la vostra scuola, la scuola di due martiri e sono orgogliosa di questo
e anche di abitare a Castiglione di Cervia, vicino a Castiglione di Ravenna, il vostro paese; allora lì il clima
era di terrore, ora per fortuna non più, anche grazie a voi.
La vostra Sofia Benvenuti
Cari Armando e Lino,
ho sentito e ho letto la vostra vita, nei vostri tempi era orribile! Ora siamo nel 2014 e non più nel 1944,
comunque si parla ancora oggi di voi, più o meno, perché siete diventati martiri.
Ho saputo che ai vostri tempi c’erano i fascisti, cioè seguaci del fascismo, un regime politico angosciante
La sera del 20 marzo 1944, in piazza a Cervia, al caffè Roma vennero uccisi dai fascisti per rappresaglia
quattro vostri amici, così a caso:
Aldo Evangelisti, 37 anni, meccanico;
Gino Tassinari, 44 anni, mugnaio;
Attilio Valentini, 34 anni, portalettere.
Poverini! Ucciderli senza motivo: non è affatto giusto!
Ho sentito che voi per cercare di andare ai loro funerali siete morti sparati da S-cianten; tu, Lino, sei morto
nel canale, e tu, Armando, nella strada.
Secondo me S-cianten è stato un uomo orrendo, vi ha ucciso solo per il gusto di farlo.
Voglio concludere la lettera con un sorriso, quindi vi dico che ho visto le vostre pagelle…un vero orrore!
Senza offesa, ora però la mia scuola si chiama “Martiri Fantini”.
Con affetto
Sofia Mariani
Cari Lino ed Armando,
mi dispiace molto che voi siate morti così ingiustamente, ma adesso sarete in Paradiso tranquilli. Ho letto
la vostra storia e mi ha impressionato molto quando voi e quel gruppo di partigiani di Castiglione di Cervia e
di Ravenna siete arrivati in bicicletta per partecipare ai funerali di persone uccise al bar senza motivo da
parte dei fascisti: avete avuto molto coraggio! S-cianten, colui che vi ha sparato, è stato molto crudele ad
uccidervi.
Adesso vi racconto una cosa positiva. Ho saputo che non eravate molto bravi a scuola, ma proprio la mia
scuola si chiama “Martiri Fantini” in vostro onore, contenti? Questo per dirvi grazie.
Ciao, ciao
Swami Della Mura
Carissimi Armando e Lino,
ho saputo della vostra disgrazia e sono infuriatissima per questo . Penso che sparare a voi e alle innocue
persone del Caffè Roma senza un motivo sia stata una cosa da gente matta! Poi voi volevate soltanto andare
al funerale di quelle persone! Quel superbo di un fascista vi ha fatto un’imboscata dove ora c’è la vostra
lapide. Io e altre due mie amiche abbiamo portato la corona in occasione dell’Eccidio del Caffè Roma nel
marzo scorso. L’abbiamo appoggiata vicino alla lapide dove quel fascista vi ha tolto la vita in quel lontano
20 marzo, dove tu Lino sei caduto nel canale e tu Armando sei caduto per strada. I vostri corpi erano senza
vita. Avevate lasciato la vostra casa a Castiglione di Ravenna per venire al funerale a Cervia! Una cosa mi ha
veramente colpito: sapere che che voi non eravate molto bravi a scuola, eppure la mia scuola si chiama
Martiri Fantini e per me è un onore frequentare una scuola intitolata a voi! Ora siete in Paradiso dove
nessuno vi perseguiterà mai più, perché dei partigiani come voi meritano di riposare in pace.
Anita Battistini.
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