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Età - Dipartimento di Psicologia
LABORATORIO STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLO SVILUPPO LINGUISTICO, MNESTICO E DELLE FUNZIONI EDUCATIVE La valutazione del linguaggio a.a. 2010-2011 Dott.ssa Paola Zanchi Valutazione delle competenze morfologico-sintattiche VALUTAZIONE DELLA MORFOSINTASSI IN INPUT TCGB- Test di comprensione grammaticale per bambini (Chilosi e Cipriani, 1995) Età: 3 aa 6 m- 8 aa Obiettivo: valutazione quantitativa e qualitativa della comprensione verbale dei concetti linguistici Materiale: tavole contenenti 4 figure; al bambino viene chiesto di indicare la frasebersaglio proposta dall’esaminatore. Sono presenti distrattori grammaticali. 76 FRASI AFFERENTI A 8 TIPI DI STRUTTURE GRAMMATICALI Locative (14 item): includono elemento locativi topologici (sotto/sopra; giù/su; dentro/fuori; vicino/lontano) ed elementi locativi proiettivi (davanti/dietro; da-a, tra). Es. “il cane corre dalla casa all’albero” Flessionali (16 item): flessioni nominali (plurale/singolare; maschile/femminile), verbali (plurale/singolare; presente/passato/futuro, possessivo (singolare/plurale). Es. “Il bambino fa il bagno” Attive affermative (10 item): frasi Soggetto-Verbo e Soggetto-Verbo-Oggetto. Es “il bambino spinge la bambina” Attive negative (6 item): es. “il bambino non spinge la bambina” Passive affermative (10 item): es. “la macchina è lavata dal bambino” Passive negative (6 item): es. “il cane non è rincorso dal gatto” Relative (8 item): es. “il bambino che è sul tavolo mangia la marmellata” Dative (6 item): es. “il babbo porta le sigarette al bambino” Durante la presentazione del test se il bambino sbaglia la risposta alla prima somministrazione la frase è ripetuta una seconda volta. Viene calcolato un punteggio d’errore (risposta corretta 0; un errore 0,5; due errori 1,5) ESERCITAZIONE Caso A, Dario Età: 5 anni e 1 mese Locative: 9 err. <10° Flessionali: 2 err. 50°-75° Attive affermative: 5,5 err. <10° Attive negative: 4,5 err. <10° Passive affermative: 5,5 err. 25° Passive negative: 5 err. <10° Relative: 2 err. 25°-50° Dative: 3 err. 10°-25° Totale: 36, 5 err. <10° Caso B, Sara Età: 5 anni e 11 mesi Locative: 4,5 err. 10°-25° Flessionali: 2 err. 25°-50° Attive affermative: 5 err. <10° Attive negative: 3 err. 10°-25° Passive affermative: 5 err. 10°-25° Passive negative: 4,5 err. <10° Relative: 1,5 err. <10° Dative: 3 err. <10° Totale: 28,5 err. 10°-25° Caso C, Matteo Età: 4 anni e 6 mesi Locative: 6 err. <10° Flessionali: 8 err. 10° Attive affermative: 7,5 err. <10° Attive negative: 3,5 err. 10°-25° Passive affermative: 5 err. 25°-50° Passive negative: 3,5 err. 25°-50° Relative: 5 err. 10° Dative: 4 err. <10° Totale: 42,5 err. <10° Caso D, Emanuele Età: 7 anni e 4 mesi Locative: 3 err. <10° Flessionali: 5 err. <10° Attive affermative: 0 err. 50° Attive negative: 4,5 err. <10° Passive affermative: 5 err. <10° Passive negative: 1,5 err. 10° Relative: 3,5 err. <10° Dative: 0 err. 50° Totale: 22,5 err. <10° Caso E, Francesca Età: 3 anni e 6 mesi Locative: 4,5 err. 75° Flessionali: 3,5 err. 90° Attive affermative: 2 err. 75° Attive negative: 2 err. 75° Passive affermative: 4 err. 50°-75° Passive negative: 4 err. 25°-50° Relative: 4 err. 50° Dative: 1 err. 75° Totale: 25 err. 90° Prove di valutazione della comprensione linguistica (Rustioni, 1994; 2007) Età: 3 aa 6 m-8 aa Obiettivo: determinare le capacità di comprensione di strutture linguistiche semplici e complesse Materiali: 78 tavole figurate di quattro disegni ciascuna, a cui corrispondono 78 frasi. Il soggetto deve indicare quella corrispondente alla frase bersaglio. Le tavole sono raggruppate in 6 protocolli in rapporto alla fascia di età di riferimento, cronologica e/o mentale, dei soggetti. Trog-2 prova di comprensione grammaticale (Bishop, 2003, adattamento italiano a cura di Suraniti, Ferri e Neri, 2009) Età: dai 4 aa Obiettivo: valutare la comprensione dei contrasti grammaticali, indicati da suffissi, parole funzionali e dall'ordine delle parole Materiale: figure colorate fra le quali il bambino deve scegliere Per ciascun contrasto grammaticale c'è un blocco di 4 item, che si ritiene superato con successo se tutti e 4 gli item sono completati correttamente. L'impiego di blocchi di item fa sì che il TROG-2 possa essere usato in una diagnosi qualitativa per identificare le costruzioni problematiche per il soggetto. I blocchi sono disposti con difficoltà crescente e la prova è interrotta quando si falliscono 5 blocchi consecutivi. COSTRUZIONI INCLUSE NEL TROG-2 A - Due elementi - La pecora sta correndo B - Negativo - L'uomo non è seduto C - In e su invertibili - La tazza è nella scatola D - Tre elementi - La ragazza spinge la scatola E - SVO (sogg./verbo/ogg.) invertibili - Il gatto sta guardando il ragazzo F - Quattro elementi - Il cavallo vede la tazza e il libro G - Proposizione relativa soggetto - L'uomo che sta mangiando guarda il gatto H - Non solo X ma anche Y - La matita non è solo lunga ma anche rossa I - Sopra e sotto invertibili - Il fiore è sopra l'anatra J - Comparativo/assoluto - L'anatra è più grande della palla K - Passivo invertibile- La mucca è inseguita dalla ragazza L - Anafora assente - L'uomo sta guardando il cavallo e sta correndo M - Genere e numero del pronome - Essi lo stanno portando N - Congiunzione pronominale - L'uomo vede che il ragazzo lo sta indicando O - Né questo/ né quello - La ragazza non sta né indicando né correndo P - X ma non Y - La tazza, ma non la forchetta, è rossa Q - Proposizione principale post-posta - L'elefante che spinge il ragazzo è grande R - Singolare/plurale - Le mucche sono sotto l'albero S - Proposizione relativa oggetto - La ragazza insegue il cane che sta saltando T - Frase racchiusa al centro - La pecora, che la ragazza guarda, sta correndo Test d’identificazione di figure (Zardini, Alessi Anghini, Freo, Molteni, D’Angelo, 1986) Età: 3 aa 6 m- 6 aa Obiettivo: valutare la comprensione di frasi Materiale: 20 frasi di complessità sintattica e semantica crescente. Il bambino deve scegliere una figura fra tre diverse alternative Prova di comprensione sintattica (Stella, 2007) Età: 3-6 aa Obiettivo: studia le capacità di comprensione del linguaggio verbale nei bambini in età prescolare, in particolare l’analisi della struttura sintattica e degli elementi morfogrammaticali (nello specifico i locativi). Materiali: 40 tavole, contenenti una serie di figure da mostrare ai soggetti. Le prime 7 tavole costituiscono una preliminare Prova di Denominazione per la verifica della conoscenza dei termini che vengono impiegati nelle frasi. Dopo questa prima parte, si procede somministrando la Prova di Comprensione Sintattica vera e propria, costituita da 33 tavole a colori, ciascuna delle quali contiene quattro immagini. Il bambino deve indicare con il dito la figura corrispondente alla frase pronunciata dal somministratore Test dei concetti di relazione spaziale temporaleTCR (Edmonston e Thane) Età: 3-8 anni Obiettivo: valutare la comprensione dei concetti di relazione Materiale: immagini che il bambino deve scegliere ed indicare. Indaga concetti di relazione spaziale tra soggetti e oggetti (davanti/dietro, alto/basso, lungo/corto, sopra/sotto, vicino/lontano, primo/ultimo, ecc.) e alcuni concetti di relazione temporale fra eventi (per primo/ per secondo/ per ultimo) Nel caso non fosse possibile la somministrazione di prove standardizzate, una valutazione informale della comprensione del bambino può essere fatta tramite l’osservazione e l’interazione in situazioni di gioco più o meno strutturato. Attenzione al contesto: la situazione può fungere da facilitazione alla comprensione (es. gesti, mimica, intonazione della voce, ecc.) L’indagine andrebbe condotta facendo richieste puramente linguistiche al di fuori del contesto Necessità di distinguere la non comprensione della richiesta da un comportamento di rifiuto e provocazione VALUTAZIONE DELLA PRODUZIONE MORFOLOGICO-SINTATTICA Le competenze morfo-sintattiche in output vengono per lo più valutate attraverso un’analisi qualitativa delle produzioni spontanee del bambino, delle quali è possibile definire la complessità sintattica e morfologica: o Frase nucleare: comprende il predicato e i suoi argomenti (es. “il bimbo mangia la mela”) Frase ampliata: oltre agli argomenti e al predicato sono presenti elementi che aggiungono informazioni al messaggio. Possono essere modificatori (es. “il bimbo mangia la mela rossa”) o avverbiali (es. “il bimbo mangia la mela in cucina”) Frase complessa: comprende frasi subordinate, implicite (es. “io vado a fare merenda”), ed esplicite (es. “io penso che il cane stia dormendo”) Subordinate isolate: subordinate prodotte in assenza della principale (es. “la torta da mangiare”) Dal punto di vista quantitativo è possibile calcolare la LME = numero totale di parole prodotte/ numero di enunciati prodotti. Per individuare una eventuale discrepanza dalla norma si fa riferimento ai tempi e agli stadi di acquisizione fisiologica delle competenze morfologico-sintattiche. Cipriani et al. Hanno individuato 4 fasi di sviluppo: Fase presintattica (19-26 mesi): gli enunciati sono costituiti da parole in successione “telegrafica” ed esprimono una varietà di relazioni semantiche; sono privi di morfemi liberi e, spesso, di alcuni argomenti e del verbo; talvolta compare la concordanza tra nome e aggettivo. La LME è di 1,2-1,6 parole Fase sintattica primitiva (20-29 mesi): è presente un graduale aumenti degli enunciati nucleari semplici, spesso incompleti, e compaiono frasi complesse (relative) ancora prive di connettivi frasali e di morfemi liberi, che tuttavia cominciano a comparire. La LME è di 1,6-2,8 parole Fase di completamento della frase nucleare (24-33 mesi): prevalgono le frasi nucleari con morfemi liberi e le frasi ampliate con espansioni del nucleo e avverbiali; aumentano e si diversificano le frasi complesse (coordinate e subordinate), sempre più spesso complete. La LME è di 1,9-3 parole Fase di completamento e generalizzazione delle regole in strutture combinatorie complesse (27-38 mesi): le frasi complesse diventano corrette anche dal punto di vista morfologico e vengono utilizzati funtori, i connettivi frasali temporali e causali all’interno di coordinate, subordinate e relative. La LME è di 2,9-5,1 parole. VALUTAZIONE DELLA MORFOSINTASSI IN OUTPUT Test di ripetizione di frasi (Vender, Zardini, 1981) Età: 3aa6m-6aa11m Obiettivo: valutare la performance di imitazione verbale, considerata indicativa delle abilità di produzione linguistica del bambino, in particolare delle sue competenze grammaticali Materiale: 20 frasi di diversa complessità grammaticale che il bambino deve ascoltare e ripetere. Viene effettuata un’analisi quantitativa e qualitativa degli errori (omissione, sostituzione, introduzione, quale categoria grammaticale) Prova di ripetizione per bambini dai due ai quattro anni (Devescovi, Caselli, Ossella, 1995) Età: 2-4 aa Obiettivo: valutare la capacità morfosintattica in output Materiale: 27 frasi di complessità crescente che il bambino deve ascoltare e ripetere, con supporto visivo VALUTAZIONE DELLA MORFOSINTASSI IN INPUT E OUTPUT Prova per la valutazione delle abilità morfologiche (Bortolini, Caselli, Leonard, Sabbadini, Volterra, Ossella, 1995) Età: 30 m-4 aa Obiettivo: valutazione della morfologia libera e legata in input e output Materiale: schede con figure a colori raffiguranti persone, oggetti e situazioni, con cui viene valutata la comprensione dei morfemi con prove di scelta multipla e la produzione dei morfemi mediante prove di denominazione e completamento di frasi. Sono presenti anche 3 storie figurate che permettono di valutare le abilità narrative del bambino. VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE PRAGMATICHE Valutare le competenze d’uso del linguaggio del bambino, ossia la capacità di comprendere/produrre enunciati informativi completi e non, comprendere/produrre inferenze, metafore, ironia, ecc… VALUTAZIONE DELLA PRAGMATICA Prova di comunicazione referenziale (Camaioni, Ercolani, Lloyd, 1995) Età: dalla I alla V elementare Obiettivo: valutare le abilità di comunicazione referenziale, ovvero la capacità di mettere in relazione il messaggio, significato e referente, in particolare la capacità del bambino di produrre messaggi completamente informativi quando parla, di comprendere se un messaggio è completamente informativo e di risolvere l’ambiguità Materiale: 30 tavole contenenti immagini che si differenziano per uno, due o tre elementi (forma, colore, grandezza, ecc.). Compito del bambino è quello di formulare messaggi informativi che permettano all’esaminatore di trovare la figura corrispondente al messaggio/ individuare messaggi incompleti e chiedere all’esaminatore l’informazione mancante/ comprendere messaggi completi. Comunicare in situazioni critiche: il linguaggio come mezzo di comunicazione e apprendimento nella società multietnica (Rustioni, 2003) Età: 4-8 aa Obiettivo: analizzare le abilità di comunicazione linguistica di due gruppi a confronto (b/i italiani e b/i di provenienza multietnica), sia in relazione al progredire dell’età che in rapporto alla diversa provenienza etnica Materiale: scheda con quesiti di complessità crescente e testo di un racconto con questionario. I quesiti di complessità crescente prevedono l’uso di un linguaggio semplice e immediato (informazioni sulle proprie generalità, interessi e abitudini, comportamento linguistico in situazioni particolari). Il testo deve essere prima ascoltato e poi riprodotto dal b/o, ed infine si chiede la risposta ad alcune domande. PVCM- Prove di valutazione della comprensione metalinguistica (Rustioni, Lancaster, Nisoli, 2010) Età: 8-11 aa Obiettivo: valuta la competenza del b/o nel superare la codifica letterale a favore di quella metaforica (distinguere ciò che è detto da ciò che si intende dire). Materiale: 4 prove (fumetti, proverbi, modi di dire, pubblicità). Il bambio deve decifrarare il significato vero del messaggio proposto. Esempio prove APL Medea- Abilità pragmatiche nel linguaggio Medea (Lorusso, 2009) Età: 5-14 aa Obiettivo: valutare le competenze linguistiche di tipo pragmatico, cioè le capacità di comunicare efficacemente, tenendo conto del contesto, della situazione comunicativa e delle conoscenze dell’interlocutore. • • • • • Materiale: la batteria è costituita da 5 prove: Metafore: capacità di comprendere il linguaggio metaforico Comprensione del significato implicito: capacità di trarre inferenze sui contenuti non esplicitati Fumetti: capacità di comprendere e rispettare la struttura dialogica di una comunicazione Situazioni: capacità di comprendere e fare proprio il significato di talune espressioni nell’interazione sociale Il gioco dei colori: capacità di utilizzare il linguaggio in modo referenziale e utilizzare competenze legate alla teoria della mente VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE NARRATIVE Le abilità narrative permettono di elaborare avvenimenti, reali o immaginari, e di metterli in relazione tra loro in base ad un rapporto di sequenzialità spazio-temporale e causale; a ciò si aggiunge la possibilità per il parlante di individuare e comunicare le caratteristiche culturali ed emotive dei personaggi coinvolti. La narrazione, sia in comprensione che in produzione, richiede capacità di tipo cognitivo e linguistico: da una parte, l’abilità di distanziarsi dalla situazione concreta momentanea e di cogliere e interpretare gli eventi dal punto di vista dei personaggi; dall’altra, la capacità di esprimere con il linguaggio la suddetta collocazione spaziale, temporale e logica dei fatti. Attraverso la proposta di attività mirate è possibile valutare in modo informale molti aspetti che fanno parte delle competenze narrative Le abilità di collocazione spaziale-temporale e di relazione causa-effetto tra i fatti può essere valutata proponendo attività di riordino di sequenze temporali; in comprensione, può essere chiesto al bambino di ascoltare una narrazione e, in base ad essa, di riordinare le immagini che rappresentano i fatti principali Compito più complesso, che implica anche abilità di memoria e attenzione, consiste nel far raccontare al bambino stesso la storia ascoltata o di rispondere verbalmente ad alcune domande relative alla storia È sempre utile registrare le narrazioni prodotte in fase di valutazione per poter poi ricavarne informazioni di diverso tipo: Quantità di enunciati prodotti, loro complessità e correttezza morfo-sintattica Coerenza delle relazioni spaziali, temporali e causali tra gli eventi La presenza di eventi interni dei personaggi Correttezza della struttura complessiva della storia (inizio-problema-sviluppo/tentativofine/conclusione) La presenza e qualità di elementi prosodici e sovrasegmentali durante la narrazione (discorsi diretti, intonazione della voce) TAPPE DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE NARRATIVE La competenza narrativa inizia a svilupparsi già intorno ai 3 anni, quando i bambini sono in grado di rievocare eventi straordinari o routinari vissuti Tra i 3 e i 4 anni i bambini divengono in grado di arricchire la loro narrazione di elementi fantastici; la narrazione risulta però ancora una sequenza di eventi e azioni in successione temporale, tra i quali manca spesso l’evento problematico Tra i 4 e i 5 anni le storie iniziano a presentare un evento intermedio che collega l’evento problematico iniziale con la risoluzione conclusiva Dai 5 anni in poi la struttura della narrazione delle storie fantastiche risulta completa, viene data maggiore coesione alla narrazione, ma non sono ancora presenti le abilità linguistiche e grammaticali necessarie per esprimere le relazioni di coordinazione e subordinazione tra le frasi Le suddette abilità linguistiche e grammaticali si sviluppano in età scolare e si perfezionano dai 9 anni in poi, quando i bambini sono in grado di attribuire emotività e stati interiori ai personaggi come motivazione degli eventi esterni manifesti VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA NARRATIVA Bus story test- test of narrative speech (Renfrew, 1997) Età: 3-8 aa Obiettivo: valutare l’abilità di dare una descrizione coerente di una serie continua di eventi Materiale: libretto illustrato con vignette a colori. L’esaminatore racconta al b/o la storia del bus birichino, sfogliando con lui il libretto. Il b/o deve quindi narrare a sua volta la storia utilizzando le stesse immagini. Sono riportate medie relative a LME e uso di subordinate per la lingua inglese Frog, Where are you? (Mercer e Mayer, 1969) Età: scolare e prescolare Obiettivo: valutare l’abilità narrativa del b/o Materiale: libro figurato in cui viene illustrata la storia di tre protagonisti: un bambino un cane e una rana. Una sera, i tre protagonisti vanno a dormire, ma mentre il b/o e il cane dormono, la rana scappa. Quando si svegliano, si accorgono che la rana non c’è più e iniziano a cercarla. La storia si conclude con il ritrovamento della rana e con il ritorno a casa dei personaggi. FROG, WHERE ARE YOU? S. 8 anni circa, DSL “Un bambino guarda una rana. Poi si addormenta. la rana esce. poi il cane si accorge non c'è più la rana. allora il bambino si veste e va a cercare la rana. poi, poi # apre la finestra vede se era fuori. il cane scivola. il bambino va giù, lo prende il cane. poi va a cercare <lo> [//] nel bosco. lo cerca di una buca. e il cane lo cerca di, di, di # di una cosa pieno di ape. nella buca c'era una talpa. poi il cane è caduto in quella cosa piena di, di ape. poi lo cerca di un buco nell'albero. ma non c'era. c'era, c'era, c'era un uccello. poi l'uccello lo fa venire su una roccia. Poi, poi stava urlando il suo nome. poi arriva una renna. <la bu> [//] sta correndo e la butta di un, la butta in un fosso. e cade nel fosso. poi ha sentito un rumore. e fa, e fa silenzio il cane. poi ha trovato qualcosa. poi ha trovato due, due rane innamorate. e fanno # quattro cuccioli. e poi, e poi il bambino gioca con i cuccioli. e poi dice ciao, ciao alle rane.” PICNIC STORY (TAVANO, 2008) Età: scolare e prescolare Obiettivo: valutare l’abilità narrativa del b/o Materiale: libro figurato in cui viene illustrata la storia di due bambini che, con le loro biciclette, vanno a fare un pic-nic. Improvvisamente scoppia un temporale e i bambini corrono a ripararsi in una grotta. All’interno della grotta incontrano dei pipistrelli che li guideranno all’uscita. PICNIC STORY Gaia, 3 anni “Erano andati in bicicletta e dopo anche qua erano andati in bicicletta. Erano andati in bicicletta, erano andati xxx, e andavano lì, andavano lì, andavano lì, finita.” PICNIC STORY Margherita, 3 anni e 6 mesi “C’era una volta un bambino e una bambina. La bambina all’inizio continuava a dire al bambino che voleva andare in bici a fare una gita in montagna. Ma il bambino … pensato nella sua memoria, dice alla bambina -che ne dici se andiamo dietro a quel cespuglio e vediamo se c’è una volpe che ci spaventiamo?- ma no, non trovano proprio una volpe, disse il cagnolino. Ma la volpe era dietro l’albero. Sicuri di aver trovato la volpe scapparono di corsa, con la bici e con il cagnolino nel cestino della bimba. Ma la bimba, al sicuro, e il bimbo, al sicuro, non trovavano più la strada, si erano persi. Ma i fiori, che avevano gli occhi, gli dicero -vi accompagnamo noi- si staccarono dal loro gambo e li accompagnarono… … ma il cagnolino, si lavava le.. (sta facendo la cacca?), annusa il primo fiore, poi l’altro, poi l’altro, poi l’altro.. – dove saranno andati?- disse –prendiamo la bicicletta e andiamo a cercarli- disse la bambina. Perché il bambino era scappato e la bambina.. Alla fine trovarono un bel letto per scrivere, per giocare, per mangiare e per dormire. All’inizio, prima che il cagnolino si svegliava, veniva il temporale. – forza, forza, scappiamo in quella grotta- disse la bambina, il bambino, il cane… no, disse la bambina e il bambino. Pipistrellacci, li facevano paura, i loro occhi erano appariti… ma i pipistrellacci non erano così dei pipistrellacci. Quando apparirono tutti interi scoprirono che non erano fatti tutti spaventosi, erano fatti felici. Alla fine della grotta, quando erano già fuori –Che bello! Non pioveva più! Il cagnolino corse verso l’orizzonte, andò in fondo in fondo, visse la volpe e –Aiuto!- -Andiamo a vedere che cosa è successo al nostro cagnolino- -ma no cagnolino, era finito! Erano delle farfalle, non era la volpe!- PICNIC STORY Pietro, 4 anni “Un bambino, che è in bici. Che c’è con la bici che qua deve portare qualcosa. E qua porta il cagnolino e il cagnolino sta lì dentro. E dopo loro vanno in bicicletta. E la femmina e il maschio cosa stanno facendo qua? … che sta facendo le foglie, e la bimba sta disegnando, e il bambino guarda! No! Mettono via i pastelli. E lì dentro ci sono i pipistrelli. Qua sono i gufi. E qua dopo giocano, e qua dopo escono e giocano felici. E qua vanno di nuovo a colorare.” PICNIC STORY Federico, 4 anni e 6 mesi “I bambini vanno in bici. Questi bambini ancora vanno, sono xxx. Qua vanno in bici. Qua vanno in bici. Qua sono scesi. Qua sono sul tappeto. Qua vanno nella caverna. Qua vanno nella caverna. Qua sono nella caverna. Qua sono usciti. Qua ci sono le farfalle. Finita.” PICNIC STORY Elsa, 5 anni “Qua non c’hanno il cagnolino. Con le bici. Vanno a fare una biciclettata. Perché qua c’è in braccio il cane. Qua ci sono i due bambini con il cane. Qua hanno posato la bici qua, il cane qua. Qua sono su una coperta, che il bambino mangia un biscottino, il cane riposa e la bambina fa un disegno. Qua c’è il temporale. Qua c’è il buio. Pipistrelli. Qua escono. Qua gio… il bambino c’ha in mano una farfalla, il cane gioca con le farfalle e la bambina fa un disegno. È finito.” PICNIC STORY Leonardo, 5 anni e 4 mesi “C’era una volta due bambini che andavano sulle loro biciclette, ma un bambino stava pensando. Poi ha portato il cagnolino, poi andavano in bicicletta. Poi sono andati, il cagnolino era nella cesta della bicicletta della bambina. Poi la bimba era stanca, e questo bimbo, questo bimbo lo stava facendo in fretta. Avevano visto le nuvole, e il cagnolino era lì ad annusare un fiore. Poi un bambino mangiava i biscotti, mentre la bambina disegnava con i suoi pastelli e il cane dormiva. Poi hanno trovato il temporale. Poi si sono nascosti in una grotta. Che buio che era là dentro! Era tantissimo buio! E c’erano due cosi.. C’erano dei pipistrelli, che i bambini pensavano a quello che dicevano. Poi li hanno incontrati e gli hanno detto qual è il loro nome. E loro –Gufi- E loro hanno trovato una galleria per uscita, per indicargli qual’era l’uscita e poi sono usciti. Il cagnolino era tanto felice. Poi il bambino teneva una farfalla sulla sua mano mentre la bambina disegnava.” PICNIC STORY Elisa, 6 anni “C’è un bambino e una bambina con le loro biciclette e con un cane. Poi pedalano un po’ con dentro nel cestino il cane. Poi fanno la salita. Poi si fermano un po’ a riposare. Poi mangiano un po’ e la bambina disegna. Poi viene il vento e il temporale. Poi comincia a piovere e si rifugiano dentro a una grotta. E vedono degli occhi. Quegli occhi erano dei pipistrelli e gli indicano una uscita. Poi escono da là e ritornano nel prato con il sole. E la bambina disegna ancora” PICNIC STORY Anita, 5 anni e 2 mesi “C’era una volta un, due bambini che andavano in bicicletta, con il loro cane. La bambina portava il cane e il bambino biciclettava, diciamo che biciclettava. (Ho saltato ancora una pagina). Dopo trovarono una salita, decisero di farla. era un po’ faticosa con il cane. Dopo si fermarono e guardarono delle nuvole per riposarsi un poco mentre il cane annusava un fiore verde come il prato. A un tratto si stancarono di guardare le nuvole e decisero di disegnare e di mangiare. A un tratto e videro che le nuvole si stavano avvicinando e veniva il temporale. Che decisero di scappare in una grotta. Nella grotta c’era buio con degli occhi spalancati, ecco. Dopo i pipistrelli accesero la luce, qui che c’era la luce. E visero [:videro] e gli accompagnarono all’uscita. I bambini finalmente andarono a casa. E leggero i libri le altre cose.” PIC NIC STORY Giorgia, 5 anni (ottobre) “Dei bimbi.. Stanno pensando. Hanno in braccio un cane. Adesso sono in bici… col cane. Stanchi. Ridono. Stan disegnando. Ci son le nuvole. Cade la pioggia. Degli occhi ci sono. Ci sono i pipistrelli.. Che volano. Adesso stan correndo. Adesso sta colorando.” PICNIC STORY Giorgia, 5 anni (maggio) “Qua c’era un bambino che pensa. Qua la bambina che lo sta guardando. Dopo qui il bambino che portava il cane in braccio, qua invece la bambina è scesa dalla bici. Qua stanno andando tutte e due in bici. E qua invece sono stanchi. Qua si son fermati a guardare. E qua invece lei sta disegnando e lui sta mangiando. Dopo qua c’è un temporale. Qua stan correndo in una grotta. Qua dove c’è buio e vedono i pipistrelli. Dopo loro stanno andando fuori. E qua dopo sono usciti perché era arrivato il sole. Dopo qui il bambino ha preso in mano una farfalla, lei sta disegnando un pipistrello… e basta” PICNIC STORY Luca, 5 anni (maggio) “Due bambini. Corri. Vanno in bicicletta. E si arrabbiano. Saluta. Scrive. Hanno paura. Scappano. Ci sono degli occhi. Hanno visto dei pipistrelli. Corrono. La farfalla.” STORIA INVENTATA… Silvia, 4 anni e 7 mesi “C’era una volta una bambina che la mamma era morta e il papà non era morto. E il papà si era sposato con una signora che era una strega. E poi le sorellastre si chiamavano una Geffa e una.. (Anastasia). E Geffa e Anastasia avevano detto alla loro mamma –Mamma, prepara una mela avvelenata per la bambina- e poi la strega gli ha detto alle sorellastre –Travestitevi da streghe, così portate il cestino e portate la mela alla bambina- E poi morì la bambina. Fine.” VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA NARRATIVA IN INPUT TOR-test di comprensione del testo orale (LevoratoRoch,2007) Età: 3-8 anni Disponibile in tre forme: A: 3,6-4,5 anni B: 4,6-5,11 anni C: 6-8 anni Obiettivo: valutare la capacità del bambini di comprendere una storia presentata oralmente. Materiale: sono disponibili due storie per ogni fascia d’età, somministrabili separatamente. La storia viene letta, suddivisa in parti, dall’esaminatore. Ad ogni parte seguono delle domande relative alla storia (testuali e inferenziali). Compito del bambino è quello di rispondere alle domande scegliendo fra quattro alternative disegnate. Es. C’era una volta un mostro che viveva in una caverna… era così pigro che mangiava solo fiori che trovava lì vicino” “Cosa mangiava il mostro?”