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Il boom del Cavaliere? Questione di entusiasmo
Economia Il gruppo Megamark ha superato nello scorso anno i seicento milioni di euro di fatturato. Il boom del Cavaliere? Questione di entusiasmo Il gruppo Megamark di Trani si consolida prima realtà del Mezzogiorno nel settore della Distribuzione moderna con le insegne Dok, A&O e Famila. Nato all’inizio degli anni ‘80 per iniziativa di Giovanni Pomarico, Cavaliere del lavoro dal 2005, il Gruppo ha registrato negli ultimi anni un forte sviluppo grazie anche all’avvio di supermercati con la formula del franchising: sono infatti 223 i negozi affiliati a Megamark in Puglia, Campania, Molise, Basilicata e Calabria con le insegne Dok, A&O e Famila, che si aggiungono ai 109 punti vendita diretti del gruppo. Nel 2005 negli oltre 330 supermercati hanno collaborato oltre 2.000 dipendenti diretti, 1.350 indiretti, e sono stati movimentati 65 milioni di colli per un giro d’affari Lo scorso anno negli oltre 330 supermercati hanno collaborato oltre 2.000 dipendenti diretti, 1.350 indiretti, e sono stati movimentati 65 milioni di colli per un giro d’affari globale al netto di iva di 612 milioni di euro, in crescita del 3,2 % sull’anno precedente. globale al netto di iva di 612 milioni di euro, in crescita del 3,2 % sull’anno precedente. Nello stesso anno il gruppo, che con il 23,5% del mercato del Largo Consumo Confe- zionato è leader assoluto di mercato in Puglia, ha avviato otto nuovi punti vendita procedendo a 100 nuove assunzioni e realizzando investimenti per oltre 30 milioni di euro, dei quali un milione destinato alla formazione del personale e degli affiliati. “Stiamo fondando il nostro processo di crescita - ha detto il cav. Pomarico - su politi- Giovanni Pomarico (nella foto, a destra), presidente e amministratore unico del Gruppo Megamark. Il primo giugno del 2005 è stato nominato Cavaliere del Lavoro (settore commercio, turismo e servizi) dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nato ad Andria nel 1944 è stato il pioniere della distribuzione organizzata nel Mezzogiorno. Da sempre attento all’elevato livello dei servizi ai dettaglianti e alla qualità dei supermercati gestiti direttamente, Pomarico ha promosso e diffuso nella sud Italia il franchising nel campo della grande distribuzione, sviluppando in modo concreto il concetto di “servizio” collegato all’attività di vendita anche nei confronti dei clienti imprenditori. Giovanni Pomarico è stato presidente di Un.Vo. e di Federcom, oltre che vicepresidente di Confcommercio, nel cui ambito è attualmente presidente della Commissione Politiche per il sistema distributivo. Dal 2001 è vice presidente di Selex, in cui è approdato nel 1996 come consigliere. Vice presidente della Banca Federiciana, istituto di credito del nord barese, è presidente dell’ A.D.A. (Associazione Distributori Associati) di Milano oltre che membro della giunta della Camera di commercio di Bari. Di sovente ricorda che “Il successo si crea lavorando ogni giorno con l’entusiasmo del primo giorno. Solo così si genera lavoro, ricchezza e benessere per tutti”. 12 soloTrani On line il nuovo sito www.megamark.it E’ on line www.megamark.it il sito internet, realizzato dalla società Altanet di Altamura (Ba), il sito si pone come un punto di riferimento per la distribuzione moderna nel Sud Italia. Dall’homepage del sito si può accedere alle sezioni dedicate a storia, mission e performance del gruppo. Nell’area dedicata alla ricerca del personale sono numerosi i profili ricercati: è possibile inviare il curriculum compilando un form direttamente on line. Tante le informazioni a disposizione anche di chi intende avviare un’attività imprenditoriale in franchising col gruppo Megamark. che commerciali volte al costante potenziamento dell’assortimento, sulla ricerca di poli produttivi di eccellenza nel campo agro-alimentare con un’attenzione particolare ai prodotti del Sud e sull’ammodernamento continuo dei negozi al fine di garantire l’integrità della catena del freddo e della salubrità degli ambienti di vendita. L’intento che cerchiamo di perseguire è una crescita del Gruppo accompagnata dalla crescita dei territori in cui operiamo, ed in questo spirito riteniamo la formazione del personale, la tutela dell’ambiente e l’impegno nel sociale un passaggio fondamentale nelle nostre strategie di sviluppo”. soloTrani L’impegno nel sociale Economia Come molti sanno Megamark promuove e sostiene da tempo iniziative umanitarie di valore perché riconosce l’importanza che un costante impegno sociale assume nella vita di una grande azienda. Tanti i progetti fino a questo momento portati a termine. Nel 2000, per volontà di Giovanni Pomarico, nasce la Fondazione Nicolaus in ricordo del fratello diversamente abile Nicola. Grazie alla fondazione viene istituito un fondo da impiegarsi in progetti di portata regionale in ambito sociale, sportivo, culturale o turistico. Nel 2002 il Gruppo istituisce una raccolta fondi da destinare alle popolazioni di San Giuliano di Puglia colpite dal terremoto e un’altra indirizzata alla “Lega del Filo d’Oro”. Il Gruppo Megamark ha finanziato diversi progetti destinati ai paesi in via di sviluppo: nel 2000 è stato costruito un acquedotto di servizio per una scuola in Madagascar, nel 2002 ha aderito ad un progetto Unicef in India per la vaccinazione contro la poliomelite di 365mila bambini. Ancora nel 2003, con il patrocinio dell’Amref, il Gruppo Megamark ha aderito al progetto Acqua per Maridi di cui è testimonial Giobbe Covatta (nella foto). Nel 2004 ha partecipato alla raccolta fondi da destinare ai sordo-ciechi della Lega del Filo d’oro e nel 2005 si è fatto promotore dell’iniziativa di solidarietà pro Asia: i Supermercati Dok il 7 gennaio del 2005 hanno destinato il 10% del ricavato vendite alla raccolta fondi organizzata dalla Caritas a sostegno dei progetti di ricostruzione per le popolazioni colpite dallo Tzunami. Tre domande al Cavaliere Quella volta che gli stranieri volevano acquistare... Dal piccolo negozio all’ipermercato: qual è, secondo Giovanni Pomarico, il sistema di commercio più equilibrato e consono al nostro Paese? Possono e devono convivere il piccolo negozio e il grande centro commerciale, ma direi anche il supermercato, il discount e lo specialista. Verosimilmente ogni modello è vincente se svolge, con adeguata professionalità, la propria funzione che è quella di soddisfare la varietà della domanda. Oggi, l’impresa commerciale deve essere in grado di monitorare costantemente il mercato. Un mercato fatto di consumatori reattivi, curiosi, esigenti, ma anche fatto sempre più dalla terza e anche quarta età. Consumatori che sanno di avere un grande potere, ma che sanno anche essere premianti, pronti a riconoscere prodotti e servizi con alto rapporto qualità/prezzo. In altre parole, ritengo che non ci sia futuro per ciò che è ibrido, per chi cioè non saprà dare risposte efficaci alla molteplicità delle esigenze del consumatore. Qualcuno ha detto che “Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo”. Il balzo imprenditoriale dal dettaglio alla distribuzione organizzata ha costituito per me il futuro da inventare nella mia regione. Ritengo che le opportunità le coglie chi ha la capacità di vedere le cose che altri non vedono. Negli anni ’80 osservavo che l’evoluzione del commercio al dettaglio portava verso nuovi scenari competitivi che dovevano essere affrontati in modo organizzato. La famiglia italiana scopriva nuove esigenze, chiedeva più modernità, più efficienza. Era necessario un forte cambiamento e quando avviene un cambiamento si può decidere di essere tra i protagonisti oppure assistere al suo manifestarsi. E’ vero che degli investitori stranieri l’avevano contattata per cedere la sua attività? Sì, qualcosa del genere. Ma chi mi conosce sa quanto il sottoscritto sia determinato a far cre- scere sempre di più il mio gruppo. Per questa ragione, cioè grazie ad una forte motivazione, non ho dovuto resistere a pressioni particolari… In realtà sono soprattutto alla ricerca di chi vuole cedere attività. I gruppi stranieri, che nel nostro territorio hanno rilevato molte aziende, trovano nella nostra tenacia, nella nostra serietà e nella nostra conoscenza del territorio elementi di concorrenza con cui confrontarsi in modo leale e professionale. La volontà di crescere e lo spirito competitivo li percepisco quotidianamente anche nei miei collaboratori che serenamente, ma con determinazione continuano a disegnare e perseguire obiettivi ambiziosi. Sono anche queste manifestazioni di forte legame con l’azienda che mi rafforzano nel mio atteggiamento di diniego di fronte alle lusinghe ed alle offerte di acquisizione. Da qualche tempo è Cavaliere del Lavoro. Che effetto le ha fatto? Non posso nascondere che a livello personale, la nomina a Cavaliere mi abbia riempito di gioia, come ulteriore evento gratificante per i miei sacrifici e i miei ideali. E naturalmente per il mio forte senso di appartenenza al territorio. La famiglia da cui provengo mi ha trasferito valori forti, utili, ogni giorno, nelle mie scelte e nei miei progetti. Da quando ho ricevuto questa prestigiosa onorificenza, le attestazioni di stima dei tanti imprenditori e delle istituzioni locali mi hanno, oltretutto, rimarcato la chiara percezione che l’onorificenza è stata vissuta come riconoscimento dei meriti anche del territorio in cui è nata e prospera la mia Azienda. Sul piano professionale, l’importante evento ha creato ulteriore curiosità nel vedere “cosa c’è dietro l’angolo”. Con un rinnovato entusiasmo che mi porta a considerare, con la mia famiglia ed i miei collaboratori, la nomina a Cavaliere un punto di partenza e non di arrivo, nel percorso progettuale futuro. 13