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una mente esatta… in un corpo fragile
CONCORSO INDIRE 2006
“UNA MENTE ESATTA… IN UN CORPO
FRAGILE”
ESPERIENZA DI LAVORO CON IL MEDIATORE DELLA
COMUNICAZIONE FACILITATA
CONDUTTORE: ins. BONATO SUSANNA
Direzione Didattica di Marostica – via Dalle Laste – MAROSTICA (VI)
MAROSTICA 18 OTTOBRE 2006
INDICE
INTRODUZIONE ............................................................................................................ 2
PARTE PRIMA : ANALISI DEL CASO E PROGETTO PEDAGOGICO -AUTISMO
E COMUNICAZIONE FACILITATA ............................................................................ 4
1.1
1.2
1.3
1.4
OSSERVAZIONE ................................................................................................. 4
APPROFONDIMENTO TEORICO SULL’AUTISMO ....................................... 6
LA COMUNICAZIONE FACILITATA ............................................................ 10
IL PROGETTO PEDAGOGICO ........................................................................ 13
PARTE SECONDA : STRUMENTI E METODI DI LAVORO................................... 16
2. 1 LINEE GUIDA DELLA COMUNICAZIONE FACILITATA ........................ 16
2.2 STRUMENTI INFORMATICI ............................................................................ 20
2.3 STRUMENTI CARTACEI .................................................................................. 22
2.3.1 Strumenti cartacei per la comprensione linguistica..................................... 28
2.3.2 Strumenti cartacei per la comprensione matematica ................................... 32
2.3.3 Schede predisposte ........................................................................................ 34
2.3.4 Impiego di smiles ed altro ............................................................................. 43
2.4 ACCOGLIENZA.................................................................................................. 51
2.5 RIFLESSIONE E COMPRENSIONE ................................................................. 57
2.6 MATEMATICA ................................................................................................... 85
2.7 MUSICA............................................................................................................. 130
PARTE TERZA : VERIFICA E VALUTAZIONE - L’INSEGNANTE E
L’INTEGRAZIONE..................................................................................................... 131
3.1 VERIFICA E VALUTAZIONE........................................................................ 131
3.2 L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO PROMOTORE DELL’INTEGRAZIONE 135
CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA E CONGEDO ................................................ 138
BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................... 140
1
INTRODUZIONE
Il mio contatto con l’autismo risale a tre anni fa e si è sviluppato nell’ambito della mia
attività scolastica. Pietro1 ha scardinato molte delle mie convinzioni iniziali: mi ha
indotto a rimettere in discussione le mie capacità e rivedere i significati della patologia
che mi trovavo ad affrontare. Letture teoriche, dati della ricerca sperimentale, nonché
contatti con persone esperte nel trattamento dei soggetti autistici, mi hanno lentamente
condotta ad una nuova comprensione dell’autismo, per altro sempre più spesso
ricondotto nello spettro delle patologie a base neurologica con conseguenze gravi nella
costruzione delle relazioni e nella comprensione degli stati emotivi. Queste nuove
conoscenze non mi hanno fatto dimenticare, però, quanto la relazione sia importante
nella vita di un soggetto autistico e quanta sofferenza sia percepita in una famiglia il cui
figlio è affetto da tale patologia.
Con l’utilizzo del mediatore della comunicazione facilitata si sono aperti nuovi orizzonti
di conoscenze, nuovi interrogativi, perplessità, sperimentazioni. Pietro si è rivelato: ho
individuato fondamentalmente confusione, sofferenza, rabbia, meccanismi di difesa
innescati su deficit funzionali,una persona svilita nella sua dignità e privata del diritto
di provare affetti ed emozioni.
Questo mio lavoro nasce dalla scoperta di quello che c’è al di là del muro. Il percorso
compiuto è stato estremamente laborioso sia dal punto di vista personale che
professionale. Difficile è stato, poi, il confronto con il drammatico impatto che il
trattamento dell’autismo ha sulla società, sulle famiglie, sulle scuole, sui centri socioeducativi e sulle scelte amministrative di tali centri.
Un punto di forza notevole nel caso presentato in questa sede è stato il continuo lavoro
di rete sviluppato assieme alle colleghe, all’assistente Asl, alla psicologa, alla
neuropsichiatra, al supervisore della C.F., alla famiglia e naturalmente allo stesso
Pietro.
La mia esperienza relazionale con Pietro è stata determinante poiché si è trattato, per
me, di un incontro con un mondo sconosciuto, che mi ha permesso anche nei momenti
di apparente silenzio numerico di dialogare a livello analogico, anzi infra-analogico, al
punto di superare le mie resistenze fisiche, culturali, morali, etiche.
1
Per proteggere la privacy dell’alunno si è assunto un nome fittizio, Pietro appunto.
2
“Finché non ci apriamo – afferma il prof. Larocca - ad una visione del dialogo come
esperienza di armonizzazione con l’altro, soprattutto quando quest’altro non ha altro
logo che il suo esserci, con il suo modo di vedere, di sentire, di godere, di soffrire, di
rapportarsi con la sua realtà entro la quale “struttura” anche il nostro esserci, con
categorie sue proprie aspaziali e atemporali e acausali non riusciremo a capire/vivere la
comunicazione dialogica ”. 2
Perciò ho deciso nel corso della relazione di introdurre talvolta le parole stesse di Pietro,
quasi a voler riproporre, al di là delle osservazioni, una testimonianza per così dire “dal
di dentro”.
Il project work risulta così strutturato:
- nella prima parte è descritto il caso, presentato il modello teorico di riferimento,
introdotto il concetto di osservazione;
- nella seconda parte è descritta l’esperienza mediante la presentazione degli strumenti e
dei metodi comunicativi con l’allievo. La suddivisione in varie aree ha lo scopo di
rendere fruibile ad altri la predetta esperienza.
- nella terza parte è affrontata, in breve, la tematica della valutazione e la questione
dell’insegnante di sostegno promotore dell’integrazione .
2
Larocca F., Nei frammenti l’intero, Franco Angeli , Milano, 1999-2003, pag.277
3
PARTE PRIMA : ANALISI DEL CASO E PROGETTO PEDAGOGICO AUTISMO E COMUNICAZIONE FACILITATA
1.1 OSSERVAZIONE
E’ attraverso un’attenta osservazione delle modalità con cui il ragazzo entra in contatto
con le persone che mi è stato possibile cogliere i tratti distintivi tipici dell’autismo e
valutarne la portata. Ho utilizzato una modalità diagnostica basata sulla costruzione di
una relazione tra insegnante, Pietro e la famiglia. C’è stato un ribaltamento delle prassi
tipiche delle diagnosi di neutralità dell’insegnante e asetticità della situazione.
Solamente attraverso un’osservazione partecipata, aiutata anche da un osservatore
esterno, si è potuti giungere ad una diagnosi funzionale nella quale si è evidenziato il
comportamento autistico o la sfera comportamentale compromessa, per poi attuare
percorsi riabilitatitivi ed evoluzioni.
L’osservazione è un momento importante dell’azione educativa perché la si intende
anche come autovalutazione da parte dell’insegnante stesso e quindi al controllo della
qualità del proprio stile educativo. Ci sono diversi tipi di osservazione: naturale,
occasionale, sistematica o sperimentale. Quella sistematica, ad esempio, cerca di
indagare in merito a comportamenti ben precisi, in tempi e luoghi pre-stabiliti, in
risposta ad una ipotesi o teoria di riferimento.
L’osservazione partecipata è da considerare la più idonea a porre in risalto gli aspetti
qualitativi di un evento. L’insegnante opera quel conferimento di senso nei confronti di
ciò che osserva come può fare solo chi partecipa in prima persona all’azione. In tal
modo si ha l’occasione di risolvere e spiegare al contempo concreti eventi educativi.
In generale l’osservazione permette all’insegnante di raccogliere informazioni
significative, fondamentali per la costruzione del P. D. F e del P. E. P. L’insegnante ha
così la possibilità di avere un quadro più ampio delle risorse effettive e potenziali
dell’alunno e dunque può agire in modo più mirato verso il suo recupero e sviluppo.
L’oggetto dell’osservazione che educa è soprattutto l’azione che educa. Tale azione è
suscettibile di vari livelli di osservazione: un livello superficiale (ad occhio nudo); un
livello che coglie le strategie (inferenze pratico- induttive) cioè si coglie il senso
dell’azione nel suo svolgersi; un livello che coglie la scala di valori (controfattuale ),
4
che consente all’osservatore, grazie alla propria scala di valori, di cogliere le
imperfezioni, ovvero l’assenza di determinati segni attesi.
Conoscere le attività di base dell’organismo e la loro qualità è stata molto importante
per poter capire quale settore risultasse funzionante o meno: solamente in questo modo
è possibile progettare e programmare interventi mirati.
Il punto di partenza è stato quello di osservare come operano e come si sono sviluppate
le principali funzioni fisiologiche e psichiche. Le funzioni sono state: sensorialità,
percezione, attenzione, emozione, motricità.
Mi sono servita di griglie di rilevazione, unite ad altri strumenti di osservazione diretta e
indiretta (anamnesi, profilo osservativo per soggetti disabili, colloquio) e ciò ha
permesso di conoscere in modo approfondito Pietro e di delineare il progetto di
intervento riabilitativo ed educativo. La conoscenza delle sue abilità interattive ha
portato all’individuazione di strategie adeguate e condivisibili.
Come porsi
La relazione con Pietro è necessariamente impostata su quattro elementi imprescindibili:
accettazione, empatia, autorevolezza, impiego di un mediatore (strumento).
Accettazione
Si tratta di un prerequisito alla relazione. Infatti Pietro è in grado di avvertire
immediatamente l’animo di chi si rapporta a lui. Anche nel migliore dei casi si pone in
un atteggiamento di “messa alla prova”, ma quando avverte la mancanza di accettazione
il rifiuto è profondo ed immediato. Situazione difficilmente recuperabile.
Empatia
Intelligenza emotiva che consente di stabilire relazione sociale. Consiste nel
comprendere i sentimenti del ragazzo e di assumere il suo punto di vista. Necessari per
“rompere” l’isolamento.3
Autorevolezza
Consiste nel saper fare accettare alcune regole individuali e sociali. Consente di
diminuire le stereotipie e di aumentare i comportamenti effettivamente gestiti da Pietro.
CF (mediatore utilizzato)
L’esperienza di facilitatore è necessaria per stabilire un ponte comunicativo tra il
conosciuto del ragazzo e le figure che lo circondano. Ma è anche un aiuto a saper
3
Goleman D., L’intelligenza emotiva, Bur Rizzoli, Milano, 1999
5
“padroneggiare” il conosciuto. Per questo il mediatore risponde ad una precisa richiesta
di aiuto di Pietro, e parte dal fatto che egli prende la mano dell’adulto per il bisogno di
comunicare.
1.2 APPROFONDIMENTO TEORICO SULL’AUTISMO
La diagnosi di autismo infantile è attualmente formulata facendo riferimento ai criteri
del DSM IV redatto dall’American Psychiatric Association simile alla classificazione
dell’Organizzazione mondiale della Sanità (ICD 10) che prevede la presenza di almeno
sei sintomi di cui almeno due riferibili ad una compromissione qualitativa
dell’interazione sociale, almeno uno riferibile alla compromissione qualitativa della
comunicazione verbale e non verbale e almeno uno riferibile ad una compromissione
dell’area dell’attività e degli interessi. La sola presenza di anche uno dei criteri descritti:
1) compromissione quantitativa dell’interazione sociale,
2) compromissione qualitativa della comunicazione,
3) modalità di comportamento, interessi ed attività ristretti, ripetitivi e
stereotipati,
comporta l’inclusione nei Disturbi Generalizzati dello Sviluppo non altrimenti
specificati (autismo atipico). A causa delle menomazioni sociali e linguistiche che
possono interferire sul funzionamento globale, risulta difficile valutare il funzionamento
intellettivo e le abilità cognitive delle persone con autismo senza l’utilizzo di modalità
di rapporto e di osservazione specifiche. Inoltre poiché l’autismo è a volte associato a
condizioni mediche che possono riflettere eziologie diverse di tipo neurologico,
genetico, metabolico o altro, diviene necessario l’utilizzo di esami clinici e di esami
strumentali specifici alle differenti patologie quando si sospetti la presenza delle stesse.
Autismo letteralmente significa “vivere nei termini del sé”. La sua radice è nella parola
greca “Autos”(stesso); il termine fu coniato dallo psicanalista e psichiatra E. Bleuler
(Zurigo 1857-1939) per indicare la perdita di contatto con la realtà e la costruzione di un
mondo interiore proprio, anteposto alla realtà oggettiva. Il termine all’inizio designò
forme di schizofrenia vere e proprie e, solo più tardi, perse la connotazione patologica
ed assunse il significato psicologico di “funzionamento incentrato sul sé”.
6
L’autismo, secondo F.Tustin, sembrerebbe un arresto o una regressione alla prima
situazione di sviluppo. Uno sviluppo male effettuato. Infatti, nella prima infanzia
l’Autismo è una condizione normale, uno stadio nella fase di crescita presente in tutti i
bambini. Il neonato non ha ancora coscienza di un “sé” e di un “fuori di sé”. Confonde
il proprio corpo con quello della madre in un unico indistinto. Solo in un secondo
momento, in uno stadio successivo di sviluppo, prima riconoscendo, poi introiettando la
realtà esterna, diventa cosciente, superando l’ansia che una tale scoperta gli procura, di
un mondo “altro”, diverso e distinto dal “sé”. Il bambino che non riesce a sviluppare un
grado sufficiente di differenziazione e che non entra in contatto con la realtà, è un
bambino autistico.
La scuola psico-analitica sottolineò l’enorme importanza che, nella primissima infanzia,
assume la relazione madre-bambino. Da Kanner (1943) che fu uno dei primi ad
individuare in questo rapporto alterato la responsabilità dell’insorgenza della patologia,
a Bergman e Escalona (1949), da Rank e McNaughton (1950) alla Mahler (1951,1961),
da Rubfine (1961) e Meltzer fino a Bettelheim (1967), tutti riconducono all’ambiente di
accoglienza inadeguato, ad una madre poco reattiva nei confronti di un neonato che si
convince di non essere incisivo verso una realtà che lo trascura e che forse lo minaccia,
la responsabilità della fuga, del ritrarsi del bambino dal mondo circostante.
Alla fine degli anni cinquanta l’attenzione si è spostata sull’idea dell’autismo come la
conseguenza di un danno di natura organica e come una difesa messa in atto contro
probabili deficit conseguenti a tale danno. Rientrerebbero così nella classificazione
dell’autismo tutte le varie forme di cerebrolesioni, anche quelle difficilmente
diagnosticabili.
Negli anni Settanta con Delacato l’attenzione si sposta su un problema di natura
sensoriale. Secondo la teoria chiamata Sensorialismo, un danno del cervello
impedirebbe un corretto collegamento con i cinque sensi, provocando tutta una serie di
compensazioni che si manifestano attraverso gli atteggiamenti stereotipati, tipici dei
bambini autistici.
Gli input sensoriali alterati in “ipo” o “iper” sensazioni, determinano nel bambino un
comportamento apparentemente illogico che invece avrebbe lo scopo di autostimolare,
autocurare, riparare il danno nel tentativo di normalizzare le vie sensoriali.
7
Per difendersi da stimoli che avverte come preponderanti e perciò insopportabili, il
bambino autistico può arrivare a rifiutare qualsiasi contatto con persone o con cose,
esprimendo anche estremo disagio.
Al contrario, per procurarsi o sollecitare sensazioni che sente deficitarie, può arrivare ad
infliggersi ferite senza nessuna apparente manifestazione di dolore.
“Perché con le mani batti sulle orecchie? Pietro si isola con un rumore perché si può
portare rumore tanto diverso”.
Attività ossessivamente ripetitive ed apparentemente illogiche come girare in tondo,
dondolare il busto o le gambe, muovere le mani o le dita davanti agli occhi con gesti e
strane evoluzioni, scuotere la testa in modo violento, e fermarsi all’improvviso, come in
ascolto dei rumori interni, “rumori bianchi”, sono solo alcuni degli atteggiamenti che
fanno parte del vasto repertorio delle stereotipie autistiche.
Non di rado Pietro si esprime in questo modo quando comunichiamo:”Agitato nel
corpo…terribili rapidi scatti…veloci movimenti da fermare…roteanti giri…movimenti
frenetici…girare corpo”.
Ogni oggetto può essere masticato senza discriminazione, e anche sbavare, succhiarsi la
lingua, le guance, può avere la stessa funzione di autoconsolazione, di autostimolazione,
di autonomia rispetto al mondo, di autoisolamento che trova soddisfazione da sé.
Così Pietro alle mie richieste di spiegazioni per simili comportamenti:”Facili
sensazioni…sensi e sapori…Pietro vuole provare nuovi gusti”
Anche il disorientamento che la persona autistica esprime di fronte ad un minimo
mutamento nell’ambiente che è abituato a frequentare, o il disagio, che può arrivare
all’aggressività, di fronte ai cambiamenti in una routine di attività che scandiscono il
tempo secondo identiche modalità, nascono dall’incapacità di dominare e di ordinare gli
stimoli esterni vissuti come una violenza a cui sottrarsi, da cui fuggire.
“Disturbo alla testa, stridore possente…Pietro ha rumori nella testa, stridenti e
fragorosi…sono disperso tra i rumori…stanco sibili…furiosi fischi testa”.
Non di rado questi comportamenti alterati, associati alla mancanza di comunicazione,
hanno portato a diagnosi errate di sordità, di ipoacusie o di danni alla vista. Grazie al
contributo del sensorialismo e al valido aiuto che tale teoria ha fornito per la
comprensione di fenomeni ritenuti l’espressione di una compromissione delle facoltà
intellettive, è stato possibile procedere al loro corretto accertamento.
8
Ma non vanno dimenticati gli studi etologici dei Tinbergen, le proposte educative di
M.Well (in Italia si è fatto paladino M. Zappella con il metodo holding il cui significato
è trattenere) e quelle di Schopler con il metodo TEACH, Guerra Lisi e G. Stefani con il
metodo della Globalità dei Linguaggi, le proposte preventive prenatali dello psichiatra e
musicoterapeuta Benenzon, ed il dialogo infra-analogico di Larocca con particolare
attenzione al cervello emotivo.4
Rimane tuttavia un senso di impotenza e di disagio che nasce dalla vastità delle
problematiche coinvolte nell’insorgenza di una patologia difficile da ricondurre ad una
sola eziologia e che sembra piuttosto l’effetto del concorso di molteplici cause; le
condizioni ambientali, i fattori genetici, le possibili lesioni cerebrali, i deficit sensoriali,
le condizioni e alterazioni metaboliche, le anomalie congenite, alcune infezioni virali
contratte durante le prime settimane di vita del feto, i fattori ormonali, l’esposizione a
sostanze tossiche.
Merita non poca attenzione il protocollo ARI-DAN, proveniente dagli Stati Uniti ,
secondo cui l’epidemia autistica (in Italia oltre 3000 bambini ogni anno sviluppano una
sindrome autistica che si manifesta entro 24 mesi dalla nascita) è causata da fragilità
genomiche evidenziate da cause esterne quali vaccini5, metalli tossici, antibiotici,
glutine e caseina contenuti in alcuni alimenti, che innescano una serie di avvenimenti
patologici e coinvolgono intestino, funzione detossificante, circuiti metabolici ed
encefalo.
L’epidemia autistica è una straordinaria, dolorosa metafora della nostra incompetenza a
leggere anche in termini biologici la relazione con la vita ed un ulteriore drammatico
”indicatore biologico” di inquinamento. In questa ricerca vengono utilizzati strumenti
offerti dalla Biologia Molecolare e dalla Medicina Funzionale. Gli sviluppi di essa sono
alla base di una nuova interpretazione dell’autismo e costituiscono una proposta per un
cambiamento dell’approccio alla salute.6
Uno dei motivi della difficoltà di diagnosticare correttamente un bambino autistico sta
nell’impossibilità di stabilire un contatto con lui ed il suo mondo. Se ci atteniamo, per
4
F. Larocca, Nei frammenti l’intero, Franco Angeli 1999
M.Montinari, Autismo, Macro Edizioni, 2002. Il libro sottolinea come esista un forte e drammatico
legame tra vaccinazione infantile, insorgenza e successivo aggravamento dei sintomi autistici presso molti
bambini.
6
Franco Verzella-Vito Chiarenti, Defeat autism now, Valter Casini Editore, 2005.
Franco Verzella è responsabile del progetto DAN in Italia. Si rimanda inoltre al sito internet:
www.genitoricontroautismo.org, nel quale vi si può trovare un continuo aggiornamento grazie al dialogo
serrato e lavoro di rete tra ricercatori, medici, insegnanti, assistenti ASL, famiglie.
5
9
valutare la sua intelligenza e la sua personalità, a quello che ci “appare”all’esterno, è
comprensibile che l’aspetto fisico ed il comportamento, associati alla totale mancanza di
segnali comunicativi significativi, portino alla convinzione che ci troviamo di fronte ad
una persona “disturbata”o, quantomeno, a livello intellettivo ritardata.
Il linguaggio, quando non è del tutto assente, può ridursi a pochi fonemi (Pietro
pronuncia le sole parole” mamma “e “papà “ed articola alcune vocali), o può
manifestarsi nella forma di ecolalia. Oppure nei casi meno gravi diventa un linguaggio
stereotipato, per schemi ripetitivi non funzionali e, comunque, non affidabile.
Gli stessi autistici in grado di parlare e scrivere, quelli detti “ad alto funzionamento”
confessano di non riuscire a liberarsi se non con grande applicazione e con l’aiuto di
appropriate terapie, di automatismi che ne limitano pesantemente la loro libertà di
espressione personale.
Eppure l’autistico è solo una persona “dissociata”: da una parte il processo intellettivo e
dall’altra parte, del tutto scollegata, la possibilità di “fare”, di “produrre”. La persona
autistica, quando l’autismo non è associato ad altre patologie, è soprattutto una persona
“dis-prassica”: le informazioni che arrivano vengono trasformate in modo originale,
talvolta condivisibile, ma non vengono trasformate in azioni e movimenti.
Come un computer isolato in una stanza, il cervello lavora in modo autonomo rispetto
alla realtà che ignora o da cui fugge evitandone ogni coinvolgimento.Una lastra
trasparente si frappone tra il mondo e l’autistico: io vedo, forse ti voglio, ma non ti
posso toccare.
Ancora Pietro: “Ciao unica…sono stanco, Pietro desidera essere felice, superare
ostacoli…fare sbagliati gesti…fare con regole”.
1.3 LA COMUNICAZIONE FACILITATA
La Comunicazione facilitata (C.F.) è una tecnica riabilitativa, ancora poco conosciuta in
Italia7. Sperimentata per la prima volta in Australia da Rosemary Crossley
8
su una
7
In Italia la C.F. è stata introdotta da un genitore, Patrizia Cadei, la cui formazione è stata curata
direttamente dal Prof. Biklen. Direttore del suddetto Istituto all’università di Syracuse. Inizialmente, onde
evitare appropriazioni scorrette del metodo, l’informazione e la formazione sono state seguite
direttamente dalla sig.ra Cadei attraverso l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
I risultati sono stati talmente incoraggianti da indurre Biklen a sollecitare formazione di gruppi di
supervisione al metodo in vari punti d’Italia.
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito internet “CF”Centro studi sulla comunicazione facilitata:
www.geocities.com/Hotsprings/spa/2576
10
ragazza cerebrolesa che aveva difficoltà di linguaggio, la riabilitatrice si accorse che il
metodo poteva funzionare anche con i ragazzi autistici. Il ragazzo autistico, disprassico
ha bisogno per scrivere di un ausilio, un “facilitatore” che inizialmente lo aiuti a
costruire il gesto. All’inizio questo aiuto sarà molto evidente, con il facilitatore che
regge la mano, o addirittura il dito indice che il ragazzo non riesce ad isolare dalle altre
dita. Poi gradualmente, nel tentativo di rendere sempre più autonoma la scrittura,
passerà a sostenere il gomito, la spalla, a toccare il collo o la gamba, fino a rimanergli
semplicemente vicino in una situazione ormai di indipendenza totale. La fase che
prevede la piena autonomia rispetto al facilitatore è la migliore garanzia dell’autenticità
del metodo ed è anche la dimostrazione che la C.F. non è solo uno stimolo meccanico
ma un insieme di messaggi motori, sensoriali, visivi, acustici e affettivi che
congiuntamente confluiscono in un processo superiore di apprendimento.
Ad un osservatore esterno può sembrare, in alcuni casi, che il facilitatore guidi il braccio
del facilitato, del tutto passivo, sui tasti del computer. In realtà una delle difficoltà
maggiori del metodo consiste nel fatto che il facilitatore deve avere l’abilità di “sentire”,
di avvertire con chiarezza l’impulso motorio ed intenzionale dell’educando e di aiutarlo,
opponendo una forza contraria a quella attivata, per stabilizzare il movimento e rendere
funzionale il gesto. Prima di arrivare a scrivere con il computer è necessario graduare il
percorso con tutta una serie di esercizi che hanno lo scopo di promuovere le abilità e i
prerequisiti necessari: coordinazione oculo-motoria, analisi e selezione del campo
visivo, monitoraggio del movimento. Insomma si tratta di coinvolgere tutti i complessi
procedimenti che conducono al gesto “intenzionale” nonché di ridurre lo stato di ansia
che in genere accompagnano le produzioni e le verifiche scritte favorendo un clima di
fiducia, di affetto, di confidenza tra facilitato e facilitatore. Grazie alla C.F. molti
ragazzi autistici diagnosticati come gravemente ritardati, non solo hanno scritto, ma
hanno dimostrato di avere delle competenze insospettate. E ciò ha sollevato dubbi e
perplessità in molti che si chiedono come possa essere possibile che ragazzi, i quali non
hanno potuto seguire un normale corso di studi sappiano scrivere, leggere, far di conto a
volte meglio dei loro compagni ampiamente secolarizzati.
8
La Crossley, nel libro Crossley R., McDonald A., Annie's Coming Out, Penguin Books, Melbourne,
1980, descrive lo sviluppo di una tecnica per comunicare con Annie Mc Donald, ragazza cerebrolesa.
Quella tecnica verrà chiamata successivamente Comunicazione Facilitata.
11
Così si esprime Pietro ad una mia precisa richiesta circa il fatto di essere creduto quando
scrive: “Decido di scrivere con persone uniche”.
Ed ancora in merito agli specialisti che non credono in lui:” “Tanto paziente…con
persone terribili…Pietro offeso…Pietro stupido…fredde risposte…persone che mi
offendono…specialisti testardi…tanti terribili balordi…”
Risulta necessario distinguere tra i vari livelli di intelligenza e di sensibilità, e vanno
valutati i diversi stimoli culturali cui sono esposti nel loro ambiente familiare, la
maggior parte di loro ha rivelato di aver imparato leggendo i giornali, le riviste, i libri
che si sono trovati tra le mani da sfogliare o da stracciare. Guardando la televisione, i
cartelloni pubblicitari o semplicemente ascoltando le lezioni che erano rivolte ai loro
compagni e a cui assistevano in un modo apparentemente passivo: così hanno assorbito
nozioni, contenuti, informazioni, concentrando tutte le loro risorse in una forma di
metodo globale, senza passare per tutte le fasi intermedie che ormai nemmeno nelle
nostre scuole dell’infanzia o primarie si riconoscono più come indispensabili
all’apprendimento.
“Come riesci a leggere? Dati fotografati…si perché sono interessante mente…Pietro
isola fatti e dati…grande genio…mente esatta”.
Il fatto che questi ragazzi siano in grado di scrivere non vuol dire affatto che non ci
siano più problemi, che all’improvviso non siano più autistici. Basta analizzare il tipo di
eloquio che la maggior parte di loro utilizza: ridondante, astratto, lontano dal mondo,
senza propositi di intervento sulla vita quotidiana.
Dopo il rientro dalle vacanze natalizie: “Sono state variopinte (le vacanze) …Pietro
terribile…sono stato superbo…tirare pazienza (dei parenti) perché Pietro stupido per
loro”. Altro esempio di dialogo in cui il ragazzo parla dei suoi comportamenti illogici a
casa: “Terribile a casa…non premiato per dispetti…Pietro senza regole…voglio
terrorizzare…voglio provare nervi…fragili (i genitori)… tanta cocciuta presa contro
poche regole”.
La C.F. può essere una grande opportunità e per il momento rappresenta l’unico canale
aperto per la comprensione dei bisogni di questi ragazzi, per la conoscenza di aspetti
della loro personalità che non avremmo mai sospettato. Altresì, rimane l’unico modo
per acquisire alla fonte indicazioni precise sui disagi che arreca questa malattia e sulle
dinamiche che si sviluppano e agiscono al suo interno. Tutto questo può aiutare nella
formulazione di diagnosi più precise ma non è in grado di “guarire” nessuna patologia,
12
né tanto meno di intervenire sulle cause che l’hanno scatenata. Non possiamo chiedere
troppo ad un metodo che sebbene abbia sempre più una specifica connotazione
riabilitativa sta ancora crescendo con potenzialità ancora non del tutto chiarite. Sta di
fatto che il canale comunicativo aperto da questa metodologia rende le persone
autistiche sicuramente più attente al mondo circostante con una qualche riduzione dei
comportamenti stereotipati.
1.4 IL PROGETTO PEDAGOGICO
Lo strumento per operare all’interno del contesto scolastico nei confronti di alunni con
bisogni educativi speciali è il progetto pedagogico. Il ruolo della scuola oggi va
ripensato. Non è più un luogo inteso come “percorso ad ostacoli” bensì luogo in cui si
apprende ad apprendere. L’insegnante di sostegno non può limitarsi a programmare un
percorso che abbia come scopo la materia ma deve ridare un progetto di vita.
L’azione educativa non è più progettata dentro la cornice della scuola ma è pensata
come riferimento a quell’orizzonte più ampio che è la vita. In essa sono da ricercare gli
obiettivi dei nostri percorsi educativi:
-
la capacità di orientarsi,
-
di decodificare la complessità dei messaggi,
-
di individuare strategie di comportamento adeguate ai contesti
verso obiettivi più concreti come:
-
saper usare il denaro
-
prendere il bus…
Tutto questo non vuol dire rinunciare alle materie di insegnamento, ma significa far
diventare le materie strumento grazie al quale orientarsi nella vita, senza concentrare il
lavoro educativo solo sugli obiettivi intrinseci alle materie stesse.
Lo strumento con il quale l’insegnante specializzato può pensare in modo più ampio è il
progetto pedagogico. L’obiettivo della progettazione pedagogica è l’incremento di
sviluppo umano, lo studio del divenire nell’ottica della trasformazione, innovazione.
Progettare 9 significa pensare agli obiettivi, programmare è il modo in cui io lavoro con
obiettivi già dati. Ciò che si intende “gettare avanti, causare” è il presente del soggetto,
non visto nel suo “essere ora”, ma nel suo poter/dover essere futuro.
9
Dal latino pro-iectum (gettare avanti, causare), indica l’azione con cui si valuta una situazione presente
nell’ottica del cambiamento e dell’innovazione.
13
Rispetto al dato del divenire dell’essere umano, la progettazione pedagogica consiste
nell’individuare le modalità di questo divenire così da poter intervenire propulsivamente
e positivamente su di esso.
La progettazione pedagogica è il momento nel quale riflettiamo su questa vita che
cresce, pensiamo agli obiettivi di quest’anno per questa vita, non in relazione ad un
programma ma ad un bisogno educativo. L’obiettivo educativo non può essere un
contenuto disciplinare ma qualcosa che ha a che fare con le aree di sviluppo umano.In
Pedagogia speciale l’obiettivo è DISPOSIZIONE, termine che meglio si presta ad un
utilizzo più scientifico.
Le disposizioni scelte sono quelle che più si avvicinano alla realtà del bambino ed al suo
bisogno educativo ( la scelta delle disposizioni è variabile dipendente dalle condizioni
pedagogiche). Successivamente avverrà la costruzione della mappa-logicodisposizionale.
La Didattica Speciale è il processo mediante il quale si media da Oi a l’Oi+1 e si
individuano gli obiettivi per l’incremento di sviluppo umano attraverso la progettazione.
Tra progetto e programmazione vi è una sostanziale differenza, ovvero il primo ci aiuta
a stabilire cosa e come fare affinché questa vita che cresce possa maturare quei traguardi
di sviluppo umano; la seconda, invece, indica il modo in cui si perseguono obiettivi già
dati. Lo specifico dell’azione che educa, operando una qualsivoglia riduzione di
asimmetria tra essere e poter/dover essere, è il dialogo fra gli attori, in quanto realizzano
coerenza, armonia ed integralità fra l’azione stessa e tutte le condizioni necessarie alla
riduzione di asimmetria, ma anche fra tutte le condizioni che rimangono sullo sfondo. Il
senso di un’azione è nell’intenzione dello stesso attore che la compie. E’ l’intenzione a
dare, ad un insieme di segmenti, il senso dell’azione. L’azione è la condizione
necessaria che la pedagogia coglie come decisiva per raggiungere l’Oi+1.
Quando vogliamo analizzare un processo da causazione complessa notiamo che
agiscono cause multiple complesse, che nel loro insieme generano l’effetto. Queste
cause possono essere lette INUS (insufficienti, necessarie, non necessarie, sufficienti).
L’azione intenzionale dell’educatore e dell’educando sono la condizione necessaria
dell’esito. L’azione è fatta di atti consapevoli e non. L’educatore deve essere attento ad
entrambe, in particolare agli atti autoreferenziali, cioè a quelle azioni che anche se non
volute hanno un significato per l’altro.
14
Una volta, dunque, che il progetto è stato tradotto in programmazione il momento
decisivo diventa quello della causazione, ossia il momento dell’azione educativa in atto,
cioè l’ “azione mirata”! 10
10
Larocca F, Azione Mirata, Franco Angeli, Milano, 2003
15
PARTE SECONDA : STRUMENTI E METODI DI LAVORO
2. 1 LINEE GUIDA DELLA COMUNICAZIONE FACILITATA11
La C.F. e la facilitazione della comunicazione consistono in un insieme di strategie
volte a consentire lo sviluppo della migliore abilità comunicativa possibile a persone
che non hanno l’uso del linguaggio verbale o hanno un linguaggio verbale limitato,
incoerente, bizzarro e la cui possibilità di indicare in autonomia non è realizzabile
coerentemente.
Il marchio “Comunicazione Facilitata” in abbinamento a questa strategia di intervento è
stato registrato sul territorio nazionale presso il Ministero dell’Indutria, Commercio e
Artigianato – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi di Roma – al n° GE 2001 c 000384 –
Classe 41 ( Educazione e Formazione).
L’utilizzo della C.F. non esclude l’uso di altre forme di comunicazione che, a seconda
dei contesti e/o delle abilità del soggetto, possono di volta in volta risultare più
immediate ed efficaci.
Utenti della CF e loro genitori/tutori, come strumento che li informi sull’adeguatezza
del servizio offerto; facilitatori e supervisori per l’uso della CF, come strumento che li
aiuti a lavorare in linea con ciò che si è rivelato importante nell’allenamento e nella
pratica della Comunicazione Facilitata.
Aiutare la persona ad esprimere una comunicazione efficace, a generalizzare tale
competenza nel maggior numero di contesti e con più facilitatori per raggiungere il
massimo livello possibile di autonomia.
La persona facilitata deve essere soggetto attivo del progetto. Nel progetto è coinvolta
direttamente o indirettamente la famiglia;un singolo operatore, sia esso facilitatore o
supervisore, non può agire in proprio.
I controlli sull’attività del facilitatore e quindi il monitoraggio del progetto devono
avvenire con cadenza almeno bimensile.
Per la buona riuscita del progetto è auspicabile il coinvolgimento delle figure
professionali che già operano sul caso ( insegnanti, educatori, neuropsichiatri, psicologi,
etc.).
11
Questa pagina informativa è stata tratta dal “CF”Centro Studi sulla Comunicazione Facilitata e si
rimanda quindi al sito internet relativo ( in bibliografia)
16
Un progetto di Comunicazione Facilitata può essere avviato solo con l’approvazione dei
genitori, dei tutori legali, dei dirigenti di Centri residenziali eventualmente frequentati,
che sottoscriveranno il consenso formale.
Nello svolgimento di un PROGRAMMA DI COMUNICAZIONE FACILITATA:
•
Utilizzare le schede nell’ordine prestabilito.
•
Utilizzare la tastiera di carta.
•
Comunicare alle insegnanti (o al Centro il programma iniziato).
•
Farsi dare una piccola parte dei compiti relativi al lavoro svolto in classe, una
materia al giorno, e farli svolgere attraverso la scelta multipla.
•
Non sfidare il ragazzo/a durante l’esecuzione del lavoro a casa.
•
Non proporre inizialmente domande la cui risposta non si conosce.
•
Essere autorevoli e determinati nello stesso tempo.
•
Verbalizzare a … i tempi di lavoro.
•
Leggere ad alta voce (nella fase iniziale)le singole lettere e la parola completa
compitate durante il lavoro (mai anticipare , però).
•
Inizialmente il facilitatore sarà la mamma, il papà si porrà in posizione di
osservatore.Rovesciare i compiti appena possibile.L’esercitazione deve essere
svolta almeno due volte nella giornata per un periodo non inferiore ai 10 minuti.
•
Quando si inizia il lavoro, spiegare il compito assegnato.
•
Controllare la posizione seduta ed estinguere le eventuali stereotipie della mano
libera.
•
Selezionare a destra i compiti da eseguire e portare a sinistra il lavoro già svolto.
•
Rendere le domande semplici e comunque, una domanda per volta.
•
Dare sollecitazioni verbali: “cerca la parola”, “fammi capire”.
•
Gratificare quando un compito è ben eseguito.
•
Incoraggiare se c’è titubanza: “sei capace”, “ce la puoi fare”.
•
Tirare indietro la mano se persevera sulla stessa lettera.
•
Richiamare se pasticcia “stai pasticciando, non va bene”.
•
Se aumenta il ritmo nel compitare le lettrere, rallentare il gesto.
•
Se stenta nella risposta, proporre una facilitazione:scelta multipla oppure “serve
a …” “ è una …”
17
•
Se si nota stanchezza dopo 15 minuti di lavoro, chiedere: “ sei stanco?
(si/no)”.se la risposta è affermativa, interrompere l’attività, ma preannunciare
che il lavoro sarà ripreso in seguito.
La strategia di approccio non può che essere discorsiva. Nel caso di un soggetto
autistico, più che in altri casi, è bene che l’approccio segua letteralmente alcuni
accorgimenti:
•
Parlare al soggetto esattamente come si parlerebbe ad un soggetto non disabile
della stessa età;
•
spiegare al soggetto che il supporto mano-su-mano o mano-su braccio o polso si
è mostrato efficace con altri ragazzi/e con difficoltà di espressione;
•
aiutare inizialmente il soggetto a non fare errori, tirare via la sua mano da una
selezione chiaramente errata (se indica ad esempio per la terza volta una stessa
lettera);
•
ricordargli in continuazione di focalizzare l’attenzione sul compito assegnato
(tastiera o altro obiettivo);
•
iniziare sempre e solo con domande strutturate, una alla volta, fategli riempire
gli spazi vuoti di una frase o completare una frase interrotta;
•
non cercate di metterlo alla prova, le prove verranno in seguito;
dategli l’opportunità di scegliere il lavoro che preferisce per mezzo di domande
semplici che presuppongano una risposta affermativa o negativa e ricordatevi di
chiedergli sempre se ha qualcosa da aggiungere o da dire.
FASE 1
Contenimento: con molta fermezza stabilite regole precise di comportamento.
Il messaggio deve essere chiaro: comandate voi e non il ragazzo.
Cercate il contatto visivo diretto.
Parlate in tono pacato.
Alzate la voce solo per rinforzare un comando.
Sempre un comando o una richiesta per volta, ponendovi di fronte al ragazzo/a e , se
necessario, usando gestualità.
18
Trattatelo/a da persona intelligente: essere aprassici o disprassici o aver un problema di
organizzazione neuromotoria non significa non essere intelligenti.
Se vi spazientite, cosa del tutto normale, parlatene apertamente con il vostro studente.
FASE 2
Trovate una posizione comoda per entrambi
Il ragazzo è mancino, usa la destra, è ambidestro?
Preparate le attivita’ prima di iniziare
Parlate esattamente come parlereste ad un ragazzo/a normodotato della stessa età
Valutate se è in grado di isolare da solo/a il dite indice
LIVELLO DI CONVERSAZIONE
LIVELLI
1- COPIARE, NOMINARE
ESEMPI
-
Compita “Geremia”
-
Che cosa è questo?
2- SCELTA MULTIPLA
- Vuoi giocare a palla o ascoltare della
il collaboratore conosce la risposta più
musica?
probabile
3- DOMANDE
- Che cosa hai mangiato a pranzo?
il collaboratore conosce il contesto, la
gamma di risposte è limitata
4- CONVERSAZIONE APERTA
- Di che cosa vuoi parlare oggi?
il collaboratore non sa niente della risposta
19
2.2 STRUMENTI INFORMATICI
Nella comunicazione facilitata lo strumento principale è informatico. Può essere una
tastiera dedicata, dotata di visore (tipo Alphasmart) o semplicemente un Personal
computer con un programma di video scrittura. In questo caso è importante ricordare
che i caratteri che compaiono a video devono essere sufficientemente grandi e che vi
deve essere una adeguata spaziatura tra una riga e l’altra, allo scopo di evitare di creare
confusione nel ragazzo. La cosa migliore è non avere pagine precompilate da proporre
ma costruire al momento il rapporto domanda risposta.
Il supporto dell’insegnante nell’accompagnare il movimento dell’allievo verso la
tastiera dipende dal grado di autonomia motoria fine: dito, polso, gomito ecc.
L’utilizzo della C.F. tramite strumento informatico non può essere protratto a lungo. E’
piuttosto lento e per l’allievo stancante. Tuttavia si tratta di un processo che nel tempo
potrebbe aiutare il ragazzo a sviluppare un’autonomia comunicativa ed a creare le
condizioni di base per un inserimento ed integrazione nella vita sociale e nel mondo del
lavoro .All’attività di C.F. va alternato comunque un esercizio mediante supporti
cartacei (si veda capitolo successivo).
In figura: computer Alphasmart
20
In figura: personal computer con programma di video scrittura
In figura: supporto dell’insegnante nella C.F.
21
2.3 STRUMENTI CARTACEI
La realizzazione di alcuni semplici strumenti cartacei consente di instaurare – una volta
che il soggetto autistico ha espresso in qualche modo un’ intenzione positiva al rapporto
– una comunicazione di tipo tradizionale, sia pure assistita dall’immagine.
L’allievo indica con il dito (aiutato nel movimento dall’insegnante) la risposta a
domande che riguardano la sfera giornaliera, come pure a quesiti relativi
all’apprendimento. E’ da considerare infatti che il mediatore della comunicazione
facilitata (C.F.) può e deve essere inteso in modo ampio e che è necessario creare le
condizioni affinché il ragazzo possa stabilire una comunicazione anche in una
situazione dove non è presente il suo computer. In un certo senso lo strumento cartaceo
diventa talora un sostitutivo proprio della tastiera. In ogni caso è di fondamentale
importanza il fatto che tutti gli strumenti impiegati vengano sentiti come “propri” e cioè
rassicuranti da parte dell’allievo.
22
Nella figura uno schema di conversazione. Il ragazzo viene invitato a rispondere
indicando con il dito.
23
Figura. Il modello della risposta affermativa o negativa viene applicato alle domande
tipiche della conversazione quotidiana. L’insegnante legge e indica la frase “domanda”
(infatti è probabile che l’allievo abbia già letto e memorizzato l’intera pagina, in virtù di
una sviluppata memoria fotografica), chiedendo all’allievo di dare una risposta per
volta.
24
L’impiego dello strumento cartaceo può essere esteso all’individuazione di una
sequenza di oggetti.
25
Nelle figure seguenti: Tastiera su carta che riproduce i tasti del computer e può essere
applicata/utilizzata in ambienti anche diversi dalla classe. In questo caso l’allievo
riproduce l’attività che svolge davanti al computer. Analogamente nel caso della testiera
algebrica.
26
Le scelte multiple costituiscono un’evoluzione del modello del sì e del no.
27
2.3.1 Strumenti cartacei per la comprensione linguistica
28
29
30
31
2.3.2 Strumenti cartacei per la comprensione matematica
32
33
2.3.3 Schede predisposte
34
35
36
37
38
39
40
41
42
2.3.4 Impiego di smiles ed altro
Per comunicare simbolicamente stati d’animo e pensieri personali. Seguono altre
schede
43
44
45
46
47
48
49
50
2.4 ACCOGLIENZA
E’ importante che la sessione di lavoro inizi con un dialogo di accoglienza. Non sempre
l’esordio della giornata, però, risulta facile e tranquillo. Di seguito due file di colloqui
introduttivi. Il secondo in particolare riporta una sequenza ravvicinata nel tempo di
dialoghi di accoglienza.
File 1
PERCHE’ MI FAI I DISPETTI?
Io sono aiutato da Susanna
NON PERMETTERTI PIU DI SBATOCCHIARE LA MANO MENTRE
SCRIVI.CAPITO?
Si
PERCHE’ LO HAI FATTO?
Perche io sono stanco di essere trattato come uno stupido
MA QUESTE COSE NON DEVI DIRLE A ME MA A CHI NON TI
TRATTA COME PERSONA NORMALE…
Io penso che tu debba farlo per me
IO PENSO CHE TU DEBBA PRENDERTI LE TUE RESPONSABILITA’
E DARTI DA FARE PER ESSERE AUTONOMO NELLA SCRITTURA,
SOLAMENTE IN QUESTO MODO POTRAI FAR TACERE COLORO
CHE NON CREDONO IN TE…
Lo so ma io ho paura di non farcela a dimostrare le mi3e capacita e voglio
essere padrone del mio corpo
LA PAURA E’ UN SENTIMENTO UMANO CHE TUTTI HANNO STA
A NOI SAPERLA DOMINARE E CON ESSA COSTRUIRE IL
POSITIVO!
Hai ragio ne susy
ANCH’IO HO PAURA MA NON PER QUESTO TI FACCIO I
DISPETTI…
Sono d’accordo con te
ALLA PROSSIMA ALLORA.
pietro
File 2
CIAO PIETRO!
ciao
OGGI COME TI SENTI?
Posso tremare per poi calmAre
51
TI SENTI NERVOSO OGGI?
zsi rumori8 nella mia mente
PUOI SPIEGARTI MEGLIO?
sono potenti
E COME POSSIAMO AIUTARTI?
superando pazienza
D’ACCORDO SUPERERO’ LA PAZIENZA.CIAO!
voglio aiutart/] ?
CIAO!
basta rumore
CHI FA RUMORE?
compagni maleducati
COSA TI PROVOCA IL RUMORE?
Disturb o alla testa
CIOE’?
stridore possente
CAPISCO! CERCHEREMO DI SPIEGARE AI TUOI COMPAGNI.
devi aiutare Pietro
PIETRO LO STO FACENDO MA LORO NON CAPISCONO! CI VUOLE TEMPO
MA CE LA FAREMO.
susy ragazza
SUSY VECCHIOTTA!
susy ragazza positiva terribile
ANDIAMO IN MENSA E STAI TRANQUILLO.
rara tranquillità Pietro
MIGLIORERAI
Proverò
COME STAI?
sonno
HAI DORMITO DURANTE LA NOTTE?
poco
COME MAI?
grandi rumori
E DOVE SENTIVI I RUMORI?
nella mente potente
ED ALLORA COSA TI SUCCEDE?
terrore nel corpo
SIGNIFICA CHE NON CONTROLLI I MOVIMENTI?
pietro urla e sta incontrollato
CAPISCO.
COSA MI RACCONTI?
pietro rigido per freddo
52
IN PALESTRA ERA FREDDO!COSA ABBIAMO FATTO?
a scoltato musica
CHE COSA PROVI QUANDO ASCOLTI LA MUSICA?
pace nel corpo troppo rotjeante
PERCHE’ PIANGI?
siusanna testarda
PIETRO DISOBBEDEIENTE
pietro stanc o
ANCH’IO SONO STANCA MA NON URLO!
pazienza con pietro
E PIETRO PORTA PAZIENZA CON SUSANNA!CIAO
ciao
CIAO!
ciao
COME STAI?
sono bravo
E POI?
unico
TUTTI SIAMO UNICI! IO E TE SIAMO AMICI O RIVALI?
amici
COSA RAPPRESENTA PER TE L’AMICIZIA?
sicurezza persone gradimento [pietro
COSA INTENDI PER SICUREZZA?
sik;curi sentimenti
HAI AMICI?
si
TANTI O POCHI?
pochi
PERCHE’ POCHI?
sin c eri. sono pochy
PUO’ BASTARE.CIAO!
sbusanna è raggio di kluce
ANCHE SE TI CHIEDO DI GUARDARMI NEGLI OCCHI?
susanna resta con pietro
PERCHE’ DEVO RIMANERE ? IO NON SONO MOLTO PERMISSIVA.
positiva amica
CIAO!
ciao
CIAO PIETRO!STAI BENISSIMO CON I CAPELLI TAGLIATI!!!!
c ome ragazzo normale
QUANDO SONO ARRIVATA NON RIUSCIVO A DISTINGUERTI DAGLI ALTRI.
pietro bravo 5ragaz z ; o
SI MA PUOI MIGLIORARE ANCORA MOLTO!
pietro sapiente
53
MODESTO IL RAGAZZO. COSA NE PENSI DEL FATTO CHE STIAMO
CERCANDO DI CATTURARE I TUOI OCCHI CON I NOSTRI?
sujsanna temeraria
SUSANNA VUOLE GURDARE PIETRO NEGLI OCCHI.
susanna positiva amica unica
PIETRO, HELGA E SUSANNA SONO UNICI
si
E DEL TUO SGUARDO COSA MI DICI?
rapido fuggevole
MA POSSIAMO FERMARLO.
si faccio brav o
DA TE POSSO AVERE DI PIU’
sapere aspettar4e
IO ASPETTO LO SAI
si
CIAO!
ciao susy
COSA PENSI?
desiderio tranquillità
PERCHE’ DESIDERI TRANQUILLITA’ ?
tanto sincero desiderio di aiuto
E PERCHE’ SCRIVI QUESTO?
care persone credono
E CHI SAREBBERO?
susy helga
DOMANI ANDRAI A MILANO?
si
CON SPIRITO DI OTTIMISMO O PESSIMISMO?
fiducia
HAI RAGIONE LA DOTTORESSA E’ VERAMENTE BRAVA. CIAO
susy ciao son o stanco tropppo casino in classe
E CHI FA CONFUSIONE?
pargoletti fetenti
CIAO!
Ciao
CIAO!COME STAI OGGI?
agitato nel corpo
NON HAI RIPOSATO BENE?
terribili rapidi scatti
E LA TUA MENTE?
giostra che velocemente gira
E LA SCOTTATURA?
sono men? Dolorante
ALLORA ABBIAMO UNA NOTIZIA POSITIVA. HAI VISTO IL PAESAGGIO?
54
si fatato e gelido
SEI SEMPRE PRONTO A LAVORARE CON IMPEGNO?
si desiderio di fare decisamen6te felici persone che credono nella mia mente esatta
OTTIMO!DOBBIAMO SISTEMARE IL CORPO. COSA DICI?
si veloci movimenti da fermare
PUO’ BASTARE . BACIOTTO
vera ragione
CHI O COSA?
dsusanna
GRAZIE !CIAO
ciao
CIAO RAGAZZO!
ciao unica
NOVITA’?
pietro grande
SICURO?
si
E LO DIMOSTRI NEI FATTI?
dsi
FAMMI UN ESEMPIO…
pietro sincero aiuto
E IL TUO AIUTO IN COSA CONSISTE?
fiducia
MA AD ESEMPIO, SE DICO DI NON ROTOLARE TRA I SASSI, TU COSA FAI?
faccio alzata
BRAVO!CIAO!
ciao unica
CIAO!
ciao unic a
MI PROMETTI CHE FARAI IL BRAVO RAGAZZO DURANTE LE VACANZE?
si rapido
CIOE’???
pietro tornerà presto
INTENDI A SCUOLA?
si
E TI MANCHERA’ LA SEVERISSIMA SUSANNA?
si
ALTRO?
pietro stanco
STANCO DI COSA ?
sonno
HAI DORMITO POCO?
si
CAPISCO… PERCHE’ TIENI LE CUFFIE?
55
xsilenzio per la mente
QUANDO HAI LE CUFFIE NELLA TUA TESTA CI SONO ANCORA RUMORI?
si sent0o rumori
FORTI?
minori
PER IL MOMENTO PUO’ BASTARE.
desiderio solo
CIOE’?
tenera tranquillità
(NEL POMERIGGIO)
COSA FARI DURANTE LE VACANZE DI PASQUA?
sfiderò i parenti
E CHE SENSO HA?
tirare pazienza
E INVECE TU FARAI IL CONTRARIO E DIMOSTRERAI COME STAI
MIGLIORANDO. VA BENE?
no perché pietro stup9kido per loro
E TU DIMOSTRERAI CHE NON SEI STUPIDO!
povero pietro
NON HAI RISPOSTO
provare
TI CONCEDO LA PAROLA .FAI IL BRAVO E BUON
COMPLEANNO!BACIOTTO.
ciao unica.
56
2.5 RIFLESSIONE E COMPRENSIONE
File 1
ALCUNI NOMI CAMBIANO SIGNIFICATO CON IL
RADDOPPIAMENTO DI UNA CONSONANTE
ESEMPIO: CANE DIVENTA CANNE
HAI CAPITO?
Si
NONO
Nonno
SETE
Sette
TONO
Tonno
PENA
Penna
TORI
Torri
BENE!ORA SCRIVIMI UNA FRASE CON LA PAROLA NONO E POI
CON LA PAROLA NONNO.
Io abito al nono piano di un condominio
Il nonno mattia vuole diventare serio
ORA CON LA PAROLA PENA E POI PENNA
Mia mamma usa la penna
Mi fai tanta pena
ORA CON LA PAROLA TONO E TONNO
Io ho un tono di voce bxassuo
Il tonno e’ un animale
ORA CON SETE E SETTE
Ho tanta sete
Il se5tte e’ un numero
File 2
REGOLA GRAMMATICALE
I NOMI CHE TERMINANO IN CIA E GIA AL PLURALE PERDONO
LA I SE CIA E GIA SONO PRECEDUTI DA UNA
57
CONSONANTE(ESEMPIO:GOCCIA=GOCCE), INVECE LA
CONSERVANO SE SONO PRECEDUTI DA UNA
VOCALE(ESEMPIO:VALIGIA=VALIGIE)
DOCCIA
Docce
BUCCIA
Bucce
PANCIA
Pance
ROCCIA
Rocce
CILIEGIA
Ciliegie
ACACIA
Acacie
MICIA
Micie
SOCIA
socie
File 3
HO/O HA/A HAI/AI HANNO/ANNO
I MIEI ALUNNI NON
Hanno
LA TUTA
MIEI GATTI PIACE MOLTO IL PESCE
Ai
INVITATO TU GIGI ALLA MIA FESTA?
Hai
VORREI FARE UN BEL DISEGNO MA NON
Ho
IL FOGLIO.
L’
Anno - a
PARIGI.
SILVIA
PROSSIMO ANDREMO IN GITA
UN CANE DI NOME POLDO
58
Ha
NON SO SE USCIRE
O
RESTARE.
PIU’ TARDI VERRO’
A
TROVARTI.
ECCO ALCUNE FRASI CHE CONTENGONO PAROLE SCRITTE
IN MODO ERRATO.RISCRIVILE CORRETTE
HO TELEFONATO A SERGIO MA NON CERA.
Ho telefonato a sergio ma non c’era
UN ANATRA SGUAZZAVA NELLACQUA.
Un’anatra sguazzava nell’acqua
LUCA HA VISTO UN’ ORSO AL CIRCO
Luca ha visto un orso al circo
LALTRO IERI E’ ARRIVATA LA NONNA
L’altr ieri e’ arrivata la nonna
LIA HA LABITUDINE DI DORMIRE POCO
Lia ha l’abitudine di dormire òoco
COMPLETA LE FRASI SCEGLIENDO LA PAROLA ADATTA TRA
QUELLE INDICATE
PESCO/PESCO’ CASCO/CASCO’
LUIGI
Pesco’
UNA GROSSA TROTA.
IL
Pesco
NEL MIO GIARDINO E’ FIORITO.
E’ OBBLIGATORIO USARE IL
MOTORINO.
E’/E
QUANDO SI VA SUL
59
Patente
HAI RAGIONE CHE CI VUOLE LA PATENTE!☺
Casco
LA SCIMMIA
Casco’
MARCO
E
DAL RAMO.
ANDREA SONO FRATELLI.
QUESTO VESTITO
E’
MOLTO ELEGANTE.
SCRIVI I NOMI DEGLI ELEMENTI DISEGNATI DIVIDENDOLI IN
SILLABE.
Albero al be ro
Acquerelli a cque rel li
Castello ca stel lo
Campanile cam pa ni le
Sceriffo sce rif fo
File 4
INDICA A CHI APPARTENGONO LE CARATTERISTICHE
INDICATE.
OCCHI BRILLANTI E GELIDI:
la strega
OCCHI VENATI DI SANGUE
Il vampiro
OCCHI INFOSSATI
Lo yeti
OCCHI GIALLI
Il licantropo
60
DENTI ROSSI E TRIANGOLARI
Lo zombi
DENTI BIANCHISSIMI E APPUNTITI
Il vampiro
VOLTO BIANCO COME UN LENZUOLO
Il vampiro
ALLUCE MOLTO SVILUPPATO
Lo yeti
FOLTA PELLICCIA ISPIDA
Il licantropo
PELLE MARCIA ED INCANCRENITA
La strega
PIACIUTO L’ESERCIZIO?
Abbastanza
GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE.
pietro
File 5
RISCRIVI IN ORDINE I SEGUENTI PASSAGGI
AGGIUNGI LO ZUCCHERO
SBUCCIA LA FRUTTA
TAGLIA LA FRUTTA A TOCCHETTI
FAI RIPOSARE IN FRIGORIFERO
METTI LA FRUTTA TAGLIATA IN UNA TERRINA E AGGIUNGI LA
POLPA DEL POMPELMO
MANGIA LA TUA MACEDONIA
TAGLIA I POMPELMI IN DUE ED ESTRAI LA POLPA.
Taglia i pompelmi in due ed estrai la polpa
Sbuccia la frutta
Taglia la frutta a tocchetti
Metti la frutta tagliata in una terrina e aggiungi la po,lpa del pompelmo
Aggiungi wlo zucchero ed il rum
61
Fai riposare in frigorifero
Mangia la tua macedonia
File 6
METTI IN RELAZIONE CIASCUN TERMINE CON IL SUO
SIGNIFICATO:
FISSI,OPACHI,ENIGMATICI,INTENTO
MISTERIOSI
IMMOBILI(CHE NON SI MUOVONO)
NON TRASPARENTI(NON BRILLANTI)
CHE E’ IMPEGNATO A FARE QUALCOSA
Fissi immobili
Opachi non trasparenti
Enigmatici misteriosi
Intento impegnato a fare qualcosa
A CHE COSA VENGONO PARAGONATI GLI OCCHI DEGLI
INSETTI?
Sono paragonati a delle cupole di un radar quando scruta il cielo
ESAGONALI SIGNIFICA:
CHE HANNO SETTE LATI
CHE HANNO OTTO LATI
CHE HANNO SEI LATI
Che hanno sei lati
GLI OCCHI DEGLI INSETTI SONO:
COME QUELLI DELL’UOMO
FORMATI DA TANTI PICCOLI OCCHI
FORMATI DA SEI PICCOLI OCCHI
Formati da tanti piccoliocchi
I SINGOLI OCCHI SI CHIAMANO:
CELLETTE
ESAGONI
OMMATIDI
Ommatidi
62
COME FUNZIONA IL MECCANISMO DELLA VISIONE, CON TANTI
OCCHI?
Come un mosaico in fatti si uniscono i tanti tasselli delle immagini
L’INSETTO NON VEDE GLI OGGETTI INTERI MA SOLO UNA
LORO PICCOLA PARTE:
VERO O FALSO
Vero
CHI HA SCRITTO QUESTO TESTO ,SECONDO TE,HA VOLUTO:
RACCONTARE UNA STORIA AVVENUTA VERAMENTE
DESCRIVERE E INSEGNARE QUALCOSA A CHI LEGGE
DARE ISTRUZIONI PER DIFENDERSI DAGLI INSETTI
Descrivere e insegnare qualcosa chi legge
CHI HA SCRITTO QUESTO TESTO E’:
UNO STUDIOSO DEGLI INSETTI
UNO SCRITTORE DI ROMANZI
Uno studioso d3egli insetti
File 7
PAROLE CON LA GN
TI SCRIVO UNA SERIE DI FRASI E TU MI SCRIVI LA DEFINIZIONE
ESATTA
CONTRARIO DI ASCIUTTO
Bagnato
ANDARE CON QUALCUNO
Accompagnare
CHI NON SA, NON CONOSCE
Ignorante
IRRORARE CON ACQUA,INUMIDIRE
Bavgnqarde
Bagnare
FIGLIO DELLA PECORA
63
Agneo
Agnello
FRUTTO DEL PINO
Pigna
CREARE IMMAGINI CON LA MATITA
Disegnare
VEDERE IMMAGINI DURANTE IL SONNO
Sognare
IL PIU’ PICCOLO DITO DELLA MANO
Mignolo
IL MARITO DELLA SORELLA
Cognato
RIGIDO, FATTO DELLA MATERIA DEGLI ALBERI
Legno
ESTINGUERE UNA FIAMMA, UNA LUCE
Spegnere
CHI SI METTE FACILMENTE A PIANGERE
Piagnucollp
Piagnucolone
FA ARROSSIRE I TIMIDI
Cvergogmatre
Vergognare
SCRIVI LE PAROLE TRA QUELLE DATE IN FORMA SBAGLIATA:
INGEGNIERE,PANIERE,CICOGNA,CASTAGNOLE,LASAGNE,COMP
AGNIA,GENIO,CARABIGNIERE,MINIERA,GNIOCCHI,CIMIGNIERA
,REGNIARE
Ingegniere carabigniere gniocchi
Cimigniera regniare
64
File 8
RIFLETTI E RISPONDI ALLE DOMANDE
PERCHE’ ,SECONDO TE,ALCUNE PERSONE SCRIVONO UN
DIARIO?
A)
B)
C)
D)
E)
F)
PER RICORDARSI DELLE COSE CHE AVVENGONO.
PER SENTIRSI MENO SOLI, SE NON SI HANNO AMICI.
PER POTER DIRE TUTTO QUELLO CHE PASSA PER LA
TESTA SENZA TIMORE DI ESSERE CONTRADDETTI.
PER IL PIACERE DI SCRIVERE.
PER IMITARE GLI SCRITTORI.
PERCHE’ NON HANNO NIENTE ALTRO DA FARE.
Bec
E TU SCRIVI UN DIARIO? PERCHE’?
Scrivo per raccontare le mie emozioni
File 9
RISCRIVIMI LA FRASE CON LE PAROLE ESATTE
LUIGI E’ IL CUSTODE/QUSTODE DELLA SCUOLA/SQUOLA.
Luigi è il custode della scuola
E QUANDO/CUANDO VERRAI A TROVARMI TI FARO’
CONOSCERE LA MIA SCUADRA/SQUADRA DI CALCIO.
E quando verrai ti farò conoscccere la mia squadra di calcio
PIETRO VEDO CHE NON SEI IN FORMA, ALLORA SCRIVIMI
SOLAMENTE LE PAROLE ESATTE.
UN FORTISSIMO ACCUAZZONE/ACQUAZZONE HA COLPITO IL
CUARTIERE/QUARTIERE
Acquazzone quartiere
IL CUOCO/QUOCO IN CUCINA/QUCINA HA SMARRITO IL
CUCCHIAIO/QUCCHIAIO DI LEGNO.
65
Cuoco cucina cucchiaio
TI HO MOSTRATO DELLE FIGURE SCRIVIMI I LORO NOMI:
aaquilone
cupola
acquario
cubo
cuscino
cinque
scudo
sqqqualo
File 10
CIAO!
Ciao susy
ADESSO LAVORIAMO!
HAI FOTOGRAFATO IL BRANO E ORA RISPONDI ALLE
DOMANDE.
CHI PUO’ ANDARE NEL PAESE DELLE VACANZE?
Gli studenti pietro e gente di ogni specie
CHI INVECE NON C’E’ MAI STATO?
Chi non ha soldi
GRAZIE!
prego
File 11
SCRIVI SE SONO VERE O FALSE LE SEGUENTI FRASI DEL TESTO
NORMATIVO.
1)
QUESTO MEDICINALE SI PUO’ ACQUISTARE SOLO
PRESENTANDO UNA RICETTA DEL MEDICO.
falso
66
2)
QUESTO MEDICINALE CURA MALATTIE SEMPLICI, CHE
NON HANNO BISOGNO DI ESSERE INDIVIDUATE DAL
MEDICO E CHE PROVOCANO DISTURBI CHE PASSANO
RAPIDAMENTE.
vero
3)
QUESTO MEDICINALE SI PUO’ USARE ANCHE SE NON E’
PRESCRITTO DAL MEDICO.
Vero
4)
NON E’ NECESSARIO LEGGERE TUTTE LE INDICAZIONI
PERCHE’ IL MEDICINALE NON HA EFFETTI
INDESIDERATI.
Vero
5)
PER USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA SEGUIRE
LE INDICAZIONI IN MODO CORRETTO PER EVITARE
CONSEGUENZE SPIACEVOLI.
Vero
6)
PRIMA DI USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA
CHIEDERE SPIEGAZIONI AL FARMACISTA.
Vero
7)
E’ INUTILE ANDARE DAL MEDICO SE IL DISTURBO NON
PASSA.
Falso
8)
QUESTO MEDICINALE SI PUO’ ACQUISTARE SOLO
PRESENTANDO UNA RICETTA DEL MEDICO.
falso
9)
QUESTO MEDICINALE CURA MALATTIE SEMPLICI, CHE
NON HANNO BISOGNO DI ESSERE INDIVIDUATE DAL
MEDICO E CHE PROVOCANO DISTURBI CHE PASSANO
RAPIDAMENTE.
vero
10)
QUESTO MEDICINALE SI PUO’ USARE ANCHE SE NON E’
PRESCRITTO DAL MEDICO.
Vero
67
11)
NON E’ NECESSARIO LEGGERE TUTTE LE INDICAZIONI
PERCHE’ IL MEDICINALE NON HA EFFETTI
INDESIDERATI.
Vero
12)
PER USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA SEGUIRE
LE INDICAZIONI IN MODO CORRETTO PER EVITARE
CONSEGUENZE SPIACEVOLI.
Vero
13)
PRIMA DI USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA
CHIEDERE SPIEGAZIONI AL FARMACISTA.
Vero
14)
E’ INUTILE ANDARE DAL MEDICO SE IL DISTURBO NON
PASSA.
Falso
File 12
CHI E’ LA PERSONA DI CUI SI PARLA NEL BRANO?
Davide un ragazzo di19 anni
IN QUALE SITUAZIONE SI TROVA E DOVE E’?
E’ uin coma e si trova all’ospedale
PER QUALE MOTIVO?
Cadde con il motorino e picchiò la testa battendo sull’asfalto.
CHE COSA SI STA FACENDO PER SALVARE DAVIDE?
Una gara di ssssolidarietà
File 13
DAL SINGOLARE AL PLURALE
FORMA IL PLURALE DEI NOMI NELLE TABELLE
REGNO ANIMALE
TARTARUGA
Tartarughe
68
FORMICA
Fo4rmiche
TRICHECO
Trichechi
LUMACA
Lumache
BRUCO
Bruchi
NEL MONDO DELLE FIABE
STREGA
Streghe
REGGIA
Reggie
MAGO
Maghi
DRAGO
Draghi
ORCO
Orchi
DAL FRUTTIVENDOLO
ZUCCA
Zucche
PRUGNA
Prugne
ALBICOCCA
Albicocche
69
PESCA
Pesche
FUNGO
Fungh8i
IN CUCINA
BISTECCA
Bistecche
LENTICCHIA
Lenticchie
CUOCO
Cuochi
FIASCO
Fiaschi
UOVO
Uova
SCRIVI QUALE DELLE DUE PAROLE E’ SCRITTA
CORRETTAMENTE:
INCARICHI, INCARICI
Incarichi
DIALOGHI, DIALOGI
Dialoghi
MEDICI , MEDICHI
Medici
NEMICI, NEMICHI
Nemici
SINDACHI,SINDACI
Sindaci
GRECI, GRECHI
Greci
70
TI HO MOSTRATO DELLE IMMAGINI, RIESCI A FORMARE LE
PAROLE?
Si
PRIMO REBUS
OC CHIALI
SECONDO REBUS
Pescherecci
File 14
IL TESTO CHE HAI LETTO HA DELLE CARATTERISTICHE
PARTICOLARI:INDIVIDUALE TRA QUELLE ELENCATE:
A)
B)
C)
D)
E)
F)
G)
H)
RACCONTA UNA STORIA INVENTATA DALL’AUTORE
RIFERISCE UN FATTO REALMENTE AVVENUTO
DESCRIVE IL LUOGO DOVE E’ AVVENUTO L’EPISODIO
PERMETTE DI IDENTIFICARE CON ESATTEZZA IL
LUOGO DOVE IL FATTO E’ AVVENUTO
L’AUTORE HA USATO UN LINGUAGGIO RICERCATO E
RICCO DI IMMAGINI
L’AUTORE HA USATO UN LINGUAGGIO ESSENZIALE E
SEMPLICE, LIMITANDOSI A DESCRIVERE LA DINAMICA
DELL’EVENTO.
L’INTENTO DELL’AUTORE E’ QUELLO DI INFORMARE I
LETTORI SU UN EPISODIO DI VITA CITTADINA.
L’INTENTO DELL’AUTORE E’ QUELLO DI RACCONTARE
UNA STORIA PER DIVERTIRE I LETTORI
Bdf
SECONDO TE IL BRANO CHE HAI LETTO E’:
A)
UN TESTO NARRATIVO/DESCRITTIVO
B)
UNA POESIA
C)
UNA FIABA
D)
UNA CRONACA
71
E)
F)
UNA LEGGENDA
UN DIARIO
A
FAVOLIAMO UN PO’
SECONDO TE, PERCHE’ ESOPO UTILIZZAVA IL GENERE
DELLA FAVOLA?
A)
B)
C)
VOLEVA DIVERTIRE GRANDI E BAMBINI CON
RACCONTI ALLEGRI
VOLEVA INSEGNARE AGLI UOMINI DELLE REGOLE
MORALI DA SEGUIRE
VOLEVA DIMOSTRARE CHE GLI ANIMALI HANNO
COMPORTAMENTI SIMILI A QUEGLI DEGLI UOMINI.
B
NELLE FAVOLE CHE CONOSCI E CHE TI SONO STATE
RACCONTATE DA BAMBINO, SONO PRESENTI QUESTE
CARATTERISTICHE O NE MANCA QUALCUNA?
QUALE?
I protagonisti erano anche gli umani
File 15
LEGGI LE SEGUENTI FRASI DEL TESTO ED INDIVIDUA GLI
ERRORI.
IN GITA
STAMATINA I BANBINI DELLA CUARTA VANNO IN GITA,
DESTINASIONE:FIRENZE.
Stamattina bambini quarta s destinazione
COME SONO EMOZZIONATI!
emozionati
72
RIUNITI NEL CORTILE DELLA SCUOLA, TRA BORZONI, GIACCHE
A VENTO E ZAINETTI, SONO ALLE PRESE CON LE ULTIME
RACOMANDAZIONI DELLE MAMME.
Borsoni raccomandazioni
- NON FARE CAPRICI!MANGIA TUTTOCapricci
- LAVA SENPRE I DENTI, AI CAPITO?
Hai sempre
-TELEFONA APENA ARRIVI ALLALBERGO!appena all’
STAI VICINO ALLA MAESTRA, NON TI ALONTANARE!
Allontanare
AD UN TRATTO UN’UOMO DAI CAPPELLI GRIGI ESCLAMA:
un uomo capelli
-EMIGLIO, DOVE SEI?
Emilio
E’ UN SINPATICO NONNETTO VENUTO A SALUTARE IL
NIPOTINO CHE GLI CORE INCONTRO FELICE.
Simpatico corre
MA ECCO IL SUONO DI UN CLACSON, E ARRIVATO IL
PULLMAN!TRA SCHIAMAZI, URLA,ABRACCI E SALUTI I
BAMBINI SI
E’ schiamazzi abbracci
PRECIPITANO VERSO LAUTISTA E LO ASORDANNO CON LE
LORO VOCINE SCUILLANTI.FINALMENTE SI PARTE!!!
L’autista assordano squillanti
File 16
LETTO IL BRANO RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE.
IL RACCONTO CHE HAI LETTO E’:
A)
UNA FIABA
73
B)
C)
A
UNA LEGGENDA
UNA STORIA SACRA
VUOLE SPIEGARE:
A)
UN FENOMENO NATURALE
B)
UNA CARATTERISTICA AMBIENTALE
A
E’ NATO:
A)
DALLA MENTE DI UNO SCRITTORE
B)
DALLA TRADIZIONE POPOLARE
B
QUALE ALTRO SIGNIFICATO PUO’ AVERE QUESTO
RACCONTO?
A)
DIMOSTRARE CHE IL DESERTO E’ FORMATO DA
INFINITI GRANELLI DI SABBIA
B)
DIMOSTRARE CHE GLI UOMINI COMPIONO CON
MOLTA FACILITA’ CATTIVE AZIONI.
C)
DIMOSTRARE CHE LA SABBIA E’ STATA CREATA DA
ALLAH.
B
File 17
PAROLE CON GLI
SCRIVIMI TRA LE PAROLE CHE RIPORTO QUELLE CON LA
FORMA CORRETTA:
MILIONE MIGLIONE
Milione
EMILIO EMIGLIO
Emilio
ITAGLIA ITALIA
Italia
CILIEGIA CIGLIEGIA
Ciliegia
74
MAGLIONE MALIONE
Maglione
GIULIA GIUGLIA
Giulia
IO TI SCRIVO UNA SERIE DI DEFINIZIONI E TU GUARDI IL
CRUCIVERBA E POI RISPONDI:
LO PORTA CON Sé CHI VIAGGIA
Bagaglio
UN MESE ESTIVO
Luglio
ORNANO LA SOMMITA’ DEL DUOMO DI MILANO
Guglie
SI INDOSSA A CASA
Vestaglia
VI SI CAMBIA L’ATLETA PRIMA DELLA GARA
Spogliatoio
SONO BUONE AL RAGU’
Tagliatelle
PERSONAGGIO COMICO DEL CIRCO
Pagliaccio
SONO ATTACCATE AL RAMO
Rfoglie
IL VERSO DELL’ASINO
Raglio
INSERISCI NELLA FILASTROCCA I NOMI DEGLI ELEMENTI
DISEGNATI SUL FOGLIO:
LA CANARINA GIGLIOLA
75
LA CANARINA GIGLIOLA
SE LE APRI LA GABBIA NON VOLA,
LE PIACE SENTIRE IL TICCHETTIO DELLA S……….
Sveglia
POSTA LI’ ACCANTO ALLA T……
Teglia
OGNI TANTO SBATTE LE C……
Cigl8ia
PERCHE’ SI VEDE RIFLESSA NELLA B………
Bottiglia
PER MEGLIO GUARDARE RUOTA IL CAPINO
E PENSA:”CHE BEL PENNUTO PAGLIERINO”.
File 18
NELLE FRASI CHE SEGUONO CI SONO DELLE PAROLE SCRITTE
IN MODO ERRATO.TROVALE E RISCRIVILE SOTTO
CORRETTAMENTE
NESSUNO RIUSCI’ A SCOPRIRE QUEL BRUTTO IMBROLIO.
imbroglio
MIA GUGINA GIUGLIA ANDRA’ A LONDRA NEL MESE DI
LUGLIO.
giulia
IL FIGLIO DI EMIGLIO E’ DIVENTATO BERSALIERE.
emilio
LA ZIA HA DIMENTICATO IL BAGALIO NEL BAGAGLIAIO.
Bagaglio
AGLIUTO!UN RAGNO E’ CADUTO SUL MIO MALIONE.
Maglione aiuto
SARA HA VINTO UN MIGLIONE AL LOTTO.
Milione
FORMA IL PLURALE
SIRINGA
siringhe
76
DIALOGO
dialoghi
AFFRESCO
affreschi
BOCCIA
boccie
NEMICO
nemici
FRESCO
freschi
PIOGGIA
piogge
MAGICO
magici
ROCCIA
rocce
BOTTEGA
botteghe
CAMICIA
camice
GRIGIA
grigie
NEL SEGUENTE ELENCO DI PAROLE, 10 SONO SCRITTE IN
MODO SBAGLIATO. TROVALE E RISCRIVILE SOTTO
CORRETTAMENTE:
77
COLLEZZIONE, ADIZIONE, PRIGGIONIERI, AQUAZZONE,
CARRETTO, ABBITUDINE, AZURRO, STAGGIONE, COLLINA,
FEBRAIO, ,COMPASSO, PROBBLEMA, AZZIONE
Collezione
Addizione, prigionieri,acquazzone,abitudine,azzurro,
stagione,febbraio,problema,azione
File 19
RISCRIVI LE SEGUENTI FRASI SOSTITUENDO LA PAROLA
SOTTOLINEATA CON UNA DI QUELLE PROPOSTE QUI DI
SEGUITO:
MATITA, ADESSO, NAVE, PORTA, VISO, TERMOSIFONE,
NETTURBINI, MILITARE, BUIO, GIOCATTOLI.
E’ GIUNTO IN PORTO UN GRANDE BASTIMENTO A VELA.
E giunto in porto una grande nave a vela
CHIUDI L’USCIO PERCHE’ HO FREDDO
Chiudi la porta perche’ ho freddo
GLI SPAZZINI OGGI SONO DOTATI DI MODERNI STRUMENTI DI
LAVORO.
I netturbini oggi sono dotati di moderni strumenti di lavoro
LA VITA DEL SOLDATO E’ DURA.
La vita del militare e’’ dura
HO MESSO UN NUOVO CALORIFERO
SOTTO LA FINESTRA.
Ho messo un nuovo termosifone sotto la finestra
QUANDO VIENE SCURO PREFERISCO RITIRARMI A CASA
Quando viene buio preferisco ritirarmi a casa
IL BAMBINO VIZIATO VUOLE SEMPRE BALOCCHI NUOVI.
Il bambino viziato vuoles sempre giochi nuovi
78
COPRITI IL VOLTO CON LA MANO
Copriti il vis o con le mani
ORA NON HO PROPRIO FAME GRAZIE!
Adesso noo ho proprio fame grzie
IL FALEGNAME TRACCIA IL SEGNO CON IL LAPIS.
Il falegname traccia il segno con la matita
File 20
HAI LETTO LA POESIA ORA RISPONDI ALLE SEGUENTI
DOMANDE.
LA MUSICALITA’ DI QUESTA POESIA E’ SOTTOLINEATA DA
QUATTRO PAROLE CHIAVE: CADE – STANCA – DORME – TACE ;
ESSE FANNO PENSARE:
A)
B)
C)
AL RIPOSO DELLA TERRA IN INVERNO
AL FREDDO DELLA STAGIONE INVERNALE
ALLA DANZA CHE LA NEVE FA QUANDO CADE DAL
CIELO
c
QUALE SENTIMENTO VUOLE SUGGERIRE LA POESIA?
A)
B)
C)
GIOIA PER LE NEVICATE
NOIA PER LA MONOTONIA
MERAVIGLIA DI FRONTE A UNO SPETTACOLO
NATURALE
c
File 21
SCI E SCE
SCRIVI LE PAROLE CORRETTE DI QUESTA SEQUENZA
BESCIAMELLA, CASCINA,
CONOSCENZA,MASCELLA,SCENZE,SCENTIFICO,SCIACALLO,AS
CIELLE,SCIENZIATO,NASCIERE,SCIERIFFO, INCOSCIENTE,
MOSCERINO
79
Besciamella mascella,cascina,conoscenza,sciacallo,
scienziato, nasciere, moscerino.
INDOVINELLO
SALE E SCENDE, SCENDE E SALE
PER CHI NON VUOLE FAR LE SCALE,
AL PIANO TERRA PER L’USCIERE
AZIONARLO E’ UN GRAN PIACER!COS’E’?
Ascensore
LEGGI LA FILASTROCCA E SCRIVI I VERBI CON SCI E SCE
Scivola scia striscia z cresce
SCRIVI GLI AGGETTIVI CON SCI E SCE
Asciutto viscida liscia
SCRIVI I NOMI CON SCI E SCE
Rua
Ruscello sciatore biscia striscia
File 22
VERIFICA
SEGNA LA RISPOSTA ESATTA
1)
COME E’ NARRATO IL RACCONTO?
A)
IN PRIMA PERSONA
B)
IN TERZA PERSONA
2)
IN QUALI LUOGHI SI SVOLGE LA VICENDA?INDICALI
TUTTI
A)
A SCUOLA
B)
IN RIVA AL FIUME
C)
NEL BOSCO
D)
NEL SALOTTO DI CASA
3)
IN QUALE MOMENTO DELLA GIORNATA IL
PROTAGONISTA VA A PESCARE?
a
bd
80
A)
B)
DOPO LA SCUOLA
ALL’ALBA
a
4)CHE COSA FA PRIMA DI ANDARE A PESCARE?
A)VA A COMPERARE UNA LENZA E DEGLI AMI NUOVI
B)VA A CASA A PRENDERE LA LENZA E GLI AMI
a
5)CON CHE COSA TORNA A CASA DOPO LA PESCA?
A)
CON UNA VIPERA
B)
CON UN’ANGUILLA
b
6)
A)
B)
QUALE ASPETTO HA L’ANGUILLA?
SOMIGLIA AD UN SERPENTELLO
HA LA FORMA DI UNA PALLA
7)
PERCHE’ IL RAGAZZO NON HA PORTATO A CASA
ANCHE I GHIOZZI, I DUE PESCI CHE AVEVA
PESCATO?
PERCHE’ I GHIOZZI NON GLI PIACCIONO
PERCHE’ I GHIOZZI SONO SGUIZZATI DI NUOVO
NELL’ACQUA
a
A)
B)
b
8)
PERCHE’ METTE L’ANGUILLA SUL PIANOFORTE
IN SALOTTO?
A)PER DIVERTIRSI FACENDO UNO SCHERZO A SUA
SORELLA.
B)PERCHE’ NESSUNO LA TROVI
a
A)
B)
a
9)
CHI SUONA IL PIANOFORTE?
IL PROTAGONISTA DEL RACCONTO
LA SORELLA DEL PROTAGONISTA
10) IL PROTAGONISTA COME GIUDICA QUESTA GIORNATA
ALL’INIZIO DEL RACCONTO?
A)
MERAVIGLIOSA
81
B)
a
NOIOSA
11)TI SEMBRA CHE AL TERMINE DELLA GIORNATA SIA
ANCORA DELLO STESSO PARERE?
A)
SI’, PERCHE’ LA GIORNATA E’ FINITA BENISSIMO,
PROPRIO COME E’ COMINCIATA
B)
NO, PERCHE’ LA GIORNATA SI E’ CONCLUSA
PIUTTOSTO MALE PER LUI.
B
12) COME VIENE GIUDICATO DAGLI ALTRI?
A)
CATTIVO
B)
NERVOSO
a
13)PERCHE’ VIENE GIUDICATO COSI’?
A)
PERCHE’ E’ ANDATO A PESCARE
B)
PERCHE’ HA FATTO SPAVENTARE SUA SORELLA
b
14)IL PROTAGONISTA PENSA DI ESSERE STATO CATTIVO?
A)
SI’
B)
NO
b
15) CHI RITIENE RESPONSABILE DI QUANTO E’ SUCCESSO?
A)
I VICINI CHE URLANO TROPPO
B)
SUA SORELLA VIRGINIA CHE NON SA DISTINGUERE
UN’ANGUILLA DA UNA VIPERA
b
LEGGERE E COMPRENDERE
SEGNA CON VERO O FALSO LA RISPOSTA ESATTA
MASCHIO E FEMMINA DEI PESCI GIOIELLO COLLABORANO
NELLA CURA DELLA PROLE.
82
vero
LA VESCICA NATATORIA PIENA DI GAS FA DIVENTARE
PESANTI I PICCOLI.
falso
I PESCI GIOIELLO NON SONO GHIOTTI DI LOMBRICHI.
Falso
GLI STUDENTI FURONO STUPEFATTI E FELICI DEL
COMPORTAMENTO DI PAPA’-PESCE GIOELLO.
vero
LE FRASI SONO IN DISORDINE, INSERISCILE IN ORDINE
LI ASPIRA IN BOCCA E- IL PADRE CERCA I RITARDATARI, -POI
IL PAPA’ SI DIRIGE VERSO CASA- CADONO NEL NIDO.- LI
COMPRIME LEGGERMENTE- E LI FA DIVENTARE PESANTI. COSI’ LA VESCICA NATATORIA SI SVUOTA-ESSENDO
PESANTI –E SOFFIA FUORI I PICCOLI CHE, Il padre cerca i ritardatari
Li aspira in bocca
Li comprime leggermente
E li fa diventare pesanti
Cosi’ la vescica natatoria si svuota
Poi il papa’ si dirige verso casa
E soffia fuori i piccoli che
Essendo pesanti
Cadono nel nido
AIUTANDOTI CON IL CONTESTO SPIEGA IL SIGNIFICATO
DELLE PAROLE O ESPRESSIONI IN NERETTO.
SI PRENDONO CURA DELLA PROLE
Custodire i propri figli
ALL’IMBRUNIRE
Verso sera
83
MACCHIE BLU IRIDESCENTI
Significa macchie che risplendono al buio
NON AVREI DATO UN SOLDO PER IL PESCIOLINO
Non aveva nessuna possibilita’ di farcela
SCRIVI LA RISPOSTA ESATTA
LA SCENA SI SVOLGE:
A)
AL MARE
B)
ALL’UNIVERSITA’
b
LA MADRE ATTIRA I PICCOLI:
A)
ESPLORANDO LA VASCA
B)
MUOVENDO LE PINNE
b
84
2.6 MATEMATICA
File 1
SCRIVIMI I NUMERI PRECEDENTI
9000
8999
54999
54998
20100
20099
450000
449999
399999
399998
615300
615299
954099
954098
SCRIVIMI I NUMERI SUCCESSIVI
9000
9001
54999
55000
20100
20101
450000
450001
399999
85
400000
615300
615301
954099
954100
File 2
SCRIVI MAGGIORE, MINORE, UGUALE RIFERITO ALLE
SEGUENTI COPPIE DI NUMERI
27601 27061
maggiore
345321 554123
minore
76500 77005
minore
99991 99990
maggiore
COMPONI
4hk, 3dak, 9uk, 2h, 6u
q
439206
7da, 7u
77
6h, 1u
601
File 3
TABELLINA DEL 2
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
TABELLINA DEL 3
3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
86
TABELLINA DEL 4
4 8 12 16 20 24 28 32 36 40
TABELLINA DEL 5
5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
TABELLINA DEL 6
6 12 18 24 30 36 42 48 54 60
TABELLINA DEL 7
7 14 21 28 35 42 49 56 63 70
TABELLINA DELL’ 8
8 16 24 32 40 48 56 64 72 80
TABELLINA DEL 9
9 18 27 36 45 54 63 7e2 81 90
File 4
L’INGRESSO ALLA PISCINA COSTA 8 EURO PER GLI ADULTI E 4
EURO PER I BAMBINI.
QUANTO SPENDE LA FAMIGLIA GUIDI, CHE E’ COMPOSTA DA
MAMMA, PAPA’ E 3 BAMBINI?
28 euro
MOLTO BENE!
SISSI DEVE COMPIERE UN LUNGO VIAGGIO E LO SUDDIVIDE IN
DUE TAPPE:IL PRIMO GIORNO PERCORRE 560 KM, IL SECONDO
420 KM.
SE IL CONTAKHILOMETRI ALLA PARTENZA SEGNAVA 7850 KM,
QUANTI CHILOMETRI SEGNERA’ ALLA FINE DEL VIAGGIO?
8830 km
I CLIENTI DEL BAGNO “ONDINA” SONO 240; SE 180 SONO GLI
ADULTI, QUANTI SONO I BAMBINI?
60
LA TERZA PARTE DEI BAMBINI PRENDE LEZIONE DI NUOTO
UNA VOLTA ALLA SETTIMANA.QUANTIFICAMI LA TERZA
PARTE.
87
20
SE OGNI LEZIONE COSTA 7,50 EURO , QUANTO HA INCASSATO
L’ISTRUTTORE ALLA FINE DELLA SETTIMANA?
150 euro
File 5
NUMERA PER 2 DECINE DA 420 A 880:
420 440 460 480 500 520 540 560 580 600 620 640 660 680 70’0 720 u740
760 780 800 820 840 880
NUMERA PER 25 DA 50 A 600
50 75 100 125 150 175 200 225 250 275 300 32rrr5 350 375 400 425 450
475 500 525 550 575 600
NUMERA PER 4 CENTINAIA DA 12.000 A 8.000
12.000 11.600 11200 10800 10400 10000 89600 9600 9200 8800 8400
8000
File 6
ATTENZIONE:
U=UNITA’
DA= DECINA
H= CENTINAIA
K= MIGLIAIA
DAK=DECINE DI MIGLIAIA
HK=CENTINAIA DI MIGLIAIA
RAPPRESENTA I SEGUENTI NUMERI
1945
1k
9h
4da
5u
89725
8dak
88
9k
7h
2da
5u
124027
1hk
2dak
4k
0h
2da
7u
335142
3hk
3dak
5k
1h
4da
2u
SCRIVIMI IL NUMERO
2HK,3DAK,4K,2H,0DA,6U
234206
1HK,4DAK,2K,6H,2DA,5U
142625
3HK,2DAK,0K,5H,3DA,1U
320531
4HK,2DAK,7K,2H,0DA,5U
427205
BRAVO!
SCOMPONI I SEGUENTI NUMERI, ESEMPIO
895= 800+90+5
1217
1000
89
200
10
7
2450
2000
400
50
0
13930
10000
3000
900
30
0
8650
8000
600
50
0
5350
5000
300
50
0
49027
40000
9000
0
20
7
7329
7000
300
20
9
90
27450
20000
7000
400
50
0
5000+300+20+7
5327
3000+500+40+6
3546
9000+800+40+9
9849
File 7
DATI DUE NUMERI SCRIVI IL NUMERO MAGGIORE, MINORE,
UGUALE
4690 4700
minore
3900
minore
6450
8889
minore
9000
7892
maggiore
7006
12520 12523
minore
26342 26341
maggiore
9010
9110
minoitre
91
10840 10839
maggiore
128301 128300
maggiore
File 8
DEVI SCRIVERE MAGGIORE MINORE UGUALE COME
NELL’ESEMPIO
1UK UGUALE 1000U
7DAK maggiore 90UK
5UK maggiore
60H
8H uguale 80DA
6HK maggiore 700DA
3DAK maggiore 2H
4DAK minore 400H
2DA miinore 30U
7H mimore 9DA
2UKmaggiore 5H
6HKmaggiore 5000DA
1DAK maggiore 90DA
5UK uguale 5000U
9DAK maggilore 120DA
SCRIVIMI V O F PER LE SEGUENTI SEZIONI
1890 MAGGIORE 1895
f
1020=1019
f
12740 MAGGIORE 12739
v
3620 MAGGIORE 3616
v
14570 MINORE 14557
f
22910 MINORE 22909
df
92
File 9
ALLORA PIETRO DATO UN NUMERO SCRIVIMI PRIMA LA CIFRA
DELLE DECINE DI UNITA’ E POI QUELLA DELLE DECINE DI
MIGLIAIA.
ESEMPIO:
27830
3
7
HAI CAPITO?
Si
16540
4
6
45920
2
5
98750
5
8
127930
3
7
208540
4
8
407115
1
7
22900
0
2
705114
1
5
93
209114
1
9
15982
8
5
E ORA CAMBIAMO ARGOMENTO!
INDICA CON VERO O FALSO SE LE SEGUENTI RELAZIONI SONO
VERE O FALSE:
12107+1064+257 > 13428
falso
21084+259+60<22403
vero
23007+1838+196=25041
vero
42490+3651378>44233
falso
89510+120310>200820
vero
17978+207510<225488
vero
650+1034+98540>107501
falso
SCRIVI IL NUMERO CHE OTTIENI AGGIUNGENDO UNA DECINA
AI SEGUENTI NUMERI:
ESEMPIO
499
509
HAI CAPITO?
94
Si
780
790
906
916
28000
28026
28010
1000
1010
86021
86031
307010
30y7020
1999
2009
114057
114067
170109
170129
70900
70910
10009
10019
9999
1009
6000
6010
95
10290
10300
PROBLEMA
UN FLORICOLTORE HA SPEDITO 1358 GAROFANI, 935 ROSE E
2070 DALIE.
QUANTI FIORI HA SPEDITO?
4363
File 10
CALCOLA LE SEGUENTI OPERAZIONI
2813+1520+59=
43932
4392
14720+607+925=
16252
307450+127091+1250=
435791
PROBLEMA
IN UNA MONTAGNA DELL’APPENNINO SONO STATI PIANTATI
2500 FAGGI , 700 ABETI 355 LARICI.QUANTI ALBERI SONO STATI
PIANTATI?
3555
PER ANDARE A TROVARE I NONNI CHE ABITANO IN UN
PAESINO VICINO A NAPOLI, CARLOTTA HA PERCORSO 307 KM
IN TRENO, 28 KM IN PULLMAN E 9 KM IN TAXI.
DI QUANTI KM E’ STATO IL VIAGGIO DI CARLOTTA?
344
IL NEGOZIO PREZZICHIARI IN OCCASIONE DEL NATALE HA
SPESO 4580 EURO PER IL REPARTO DI ABBIGLIAMENTO,6320
96
EURO PER QUELLO DI PROFUMERIA E 3950 EURO PER QUELLO
DI CARTOLERIA.
QUANTO E’ STATO SPESO IN TUTTO?
14850
SE ERANO GIA’ STATI SPESI 19430 EURO A QUANTO AMMONTA
LA SPESA COMPLESSIVA?
34280
File 11
43 + 9=
52
43 – 9 =
34
175 + 9=
184
175 – 9=
166
504 + 9=
513
504 – 9 =
495
1718 + 9 =
1727
1718 – 9=
1709
2669 – 9 =
2660
2669 + 9 =
2678
5000 + 9=
97
5009
5000 – 9 =
4991
44600 – 9 =
445921
44600 + 9 =
44609
file 12
43 + 9=
52
43 – 9 =
34
175 + 9=
184
175 – 9=
166
504 + 9=
513
504 – 9 =
495
1718 + 9 =
1727
1718 – 9=
1709
2669 – 9 =
2660
2669 + 9 =
2678
98
5000 + 9=
5009
5000 – 9 =
4991
44600 – 9 =
445921
44600 + 9 =
44609
File 12
SCRIVI SE SONO VERE O FALSE LE SEGUENTI AFFERMAZIONI:
1320-130>1190
falso
2740-1040<1180
fALSO
4058-2470=1588
verpo
46709-8830>37879
falso
191105-63910=191105
faklso
150159-12038<138118
falwso
SCRIVI IL NUMERO CHE OTTIENI TOGLIENDO UN CENTINAIO
270
170
399
299
1000
99
900
1060
960
2120
2020
3000
2900
3090
2990
4800
4700
10000
99OO
10700
9700
11000
10900
15600
15500
7580
7480
CALCOLA LE SEGUENTI SOTTRAZIONI CON LA PROVA:ESEMPIO
756-237=519
519+237=519
982-408=
574
408 +574 983
982
100
14728-1936=
12792
12792 +1936 14728
PROBLEMI
IN UNA ZONA DI MONTAGNA SONO STATI INTERRATI 4000
PIANTE SEMPREVERDI.DI QUESTE 980 SONO ABETI E LE
RIMANENTI SONO PINI.
QUANTI SONO I PINI?
3020
IN UN ANNO UN GRANDE STABILIMENTO HA PRODOTTO 65345
AUTOMOBILI E 8527 AUTOCARRI.DI QUANTE UNITA’ IL
NUMERO DELLE AUTOMOBILI SUPERA QUELLO DEGLI
AUTOCARRI?
56818
LUIGINO HA SPESO PER I LIBRI DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO
385 EURO, SUA SORELLA DANIELA NE HA SPESI 208.
QUANTI EURO IN PIU’ HA SPESO LUIGINO?
177
IN UNA SCUOLA SU 340 ALUNNI SOLO 175 RIMANGONO A
MENSA.
QUANTI SONO I BAMBINI CHE VANNO A MANGIARE A CASA?
16R5
MATTIA HA 19 ANNI E SUO NONNO NE HA 83.
QUANTI ANNI HA IN PIU’ IL NONNO RISPETTO A MATTIA?
64
LA SORELLINA DI MATTIA HA 12 ANNI.QUANTI ANNI IN MENO
RISPETTO A MATTIA?
7
A UNA GARA PODISTICA SI PRESENTANO 312 PERSONE.SE LE
DONNE SONO 150 QUANTI SONO GLI UOMINI?
162
SOLO 189 ARRIVANO AL TRAGUARDO,QUANTI PARTECIPANTI
SI SONO RITIRATI?
101
123
File 13
SCRIVI IN CIFRE
DUEMILAQUARANTA
2040
MILLECENTOTRENTA
1130
TREMILAOTTO
3008
CINQUEMILACENTOQUINDICI
5115
TRECENTOSETTANTACINQUEMILADIECI
3705010
DODICIMILATRECENTOVENTI
12320
CENTOOTTOMILASETTECENTOQUARANTA
108740
QUATTROCENTOCINQUANTADUEMILA
452000
CALCOLA A MENTE
8+35
43
29+35
64
186+35
221
205+35
240
300+35
335
420+35
455
102
215+8
223
215+29
244
215+186
4°1
215+205
420
215+320
535
420+215
635
710+8
718
710+29
739
710+186
896
710+205
9115
300+710
101°
420+710
1130
1905+8
1913
1905+29
1934
103
1905+186
2091
1905+205
2110
1905+300
2205
1905+420
2325
COMPLETA INSERENDO I SIMBOLI MAGGIORE, MINORE
UGUALE
70430 miore 70431
12010 maggiore
2804 uguale
12009
2804
45320 maggiore
45319
137010 maggiore 137009
89111 matggiore
89110
176200 maggiore 176198
405100 minore 405110
391000 mi nore 391101
ESEGUI LE SEGUENTI ADDIZIONI
1540+1360
2900
13252+1831
15083
12671+1525
14179
104
23530+6700
30230
3855+19230+100113
123299
13400+6808+2112
22330
28715+13484+11491
53690
37643+35810+80150
153603
ESEGUI LE SEGUENTI SOTTRAZIONI
3580-126
34454
8234-1900
6334
75883-129
75854
12340-3280
9069
58812-8193
50619
14200-662
13538
73210-4180
69030
36277-33089
3188
105
SCRIVI I SEGUENTI NUMERI NELLA TABELLA
3524,12111,236434,4106,78399
HK
DAK
2
1
3
7
UK
3
2
6
4
8
H
5
1
4
1
3
DA
2
1
3
0
0
U
4
1
4
6
9
File 14
ROBERTO HA EREDITATO DA UNO ZIO 10900 EURO IN
CONTANTI E UN APPARTAMENTO DALLA CUI VENDITA HA
RICAVATO 62700 EURO.
QUANTO HA EREDITATO IN TUTTO?
73600
CON I SOLDI EREDITATI VUOLE ACQUISTARE UNA VILLETTA
CHE COSTA 108500 EURO.
QUANTI EURO GLI MANCANO PER RAGGIUNGERE QUESTA
CIFRA?
34900
IN UN PAESINO DI MONTAGNA VI ERANO ,ALLA FINE DEL 1920,
750 UOMINI E 980 DONNE.
QUANTI ERANO GLI ABITANTI DI QUEL PAESE?
1730
NEI DIECI ANNI SUCCESSIVI 630 PERSONE SI ERANO
TRASFERITE ALTROVE PER LAVORO.
QUANTE PERSONE RESTARONO NEL PAESE?
1100
File 15
APPLICA LA PROPRIETA’ COMMUTATIVA PER RISOLVERE
LE SEGUENTI MOLTIPLICAZIONI
ESEMPIO
5 X 12 X 2
5 X 2 X 12 = 120
106
2 X 9 X 5=
2x5x9
90
4 X 8 X 5=
4x5x8
160
25 X 5 X 2=
25x2x5
250
5X3X8
5x8x3
120
5 X 9 X 6=
5x6x9
270
25 X 9 X 4=
25x4x9
900
QUANDO IN UNA MOLTIPLICAZIONE TRA NUMERI INTERI
UN FATTORE TERMINA CON DEGLI ZERI, DEVO ESEGUIRE IL
CALCOLO SENZA TENER CONTO DEGLI ZERI ED
AGGIUNGERLI POI ALLA DESTRA DEL RISULTATO:
132 X 20=132 X 2=264=2640
ESEGUI MENTALMENTE LE SEGUENTI MOLTIPLICAZIONI
327 X 40
1308
13080
213 X 50
1065
107
10650
506 X 60
30e6
30360
672 X 30
201t6
20160
451 X 20
830
8300
189 X 90
1701
17010
246 X 40
984
9840
342 X 30
1026
10260
ESEGUI I PRODOTTI E SCRIVI SE MAGGIORE, MINORE UGUALE
54 X 2 maggiore
25 X 4
49 X 0 uguale
312 X 2
127 X 0
minore
219 X 3
35 X 9uguale
63 X 5
318 X 1uguale
159 X 2
245 X 4
150 X 2
maggiore
63 X 7 maggiore
48 X 8
108
217 X 7minre
189 X 9
File16
ESEGUI LE SEGUENTI DIVISIONI
400 : 4
100
1600 : 4
400
2000: 4
500
250 : 5
50
300 : 5
60
450 : 5
90
140 : 5
28
984 : 3
328
5940: 8
742,55
46647 : 9
5183
File 17
COMPLETA LE SUCCESSIONI SECONDO LA REGOLA DATA:
OGNI NUMERO E’ UGUALE AL PRECEDENTE PIU’ 14
113
127
HAI CAPITO?
109
Si
CONTINUA TU ALLORA…
141
155
169
OGNI NUMERO E’ UGUALE AL PRECEDENTE DIVISO PER 3
81
CONTINUA TU…
27
9
3
OGNI NUMERO E’ UGUALE AL DOPPIO DEL PRECEDENTE
DIMINUITO DI 1
3
5
9
17
33
File 18
VERIFICA DI MATEMATICA
SCRIVI I SEGUENTI NUMERI IN PAROLA DIVIDENDOLI IN
SILLABE
33000
tren ta tre mi la
10100
die ci mi la cen to
8020
ot tomi la ven ti
20000
ven ti mi la
307000
110
tre cen to set te mi la
107000
cen to set te mi la
SCRIVI LE CIFRE CHE HANNO LO STESSO NUMERO
1U3D-0,52-4D-4,1-5D2M-0,4-41D-1,3-5D2C-5,2-5U2D-0,502
1u3d 1,3
0,52 5d2c
4d 0,4
4,1 41d
5d2m 0,502
5,2 5u2d
QUALE TRA QUESTI PREZZI E’ IL MINORE?
17,05 EURO 17,20 EURO 17,15 EURO 17,50 EURO
17,05
COMPILA LA CLASSIFICA
ORDINE DECRESCENTE:
DELLE GARE DI SALTO IN ALTO IN
3,78M 3,90M 4,01M 3,99M 3,87M
44,01M
3,99 m
3,90m
3,87m
3,78m
ESEGUI LE SEGUENTI OPERAZIONI
373+3520+62529
66422
49236-13148
3666088
111
50247-8736
41511
836 X 124
103664
1048 X 37
38776
3640: 28
139
ESEGUI LE SEGUENTI OPERAZIONI
4,21+6,37+5,2
15,78
14+2,6+13,24
29,85
38,62-4,23
34,39
150-71,6
78,7
DEVI ESEGUIRE LE SEGUENTI OPERAZIONI. RICORDATI CHE
AD OGNI RISULTATO CORRISPONDE UNA LETTERA
DELL’ALFABETO. A RISULTATI UGUALI CORRISPONDONO
LETTERE UGUALI.
78X100
78’00
0,48 X 10
4,8
I
E
0,8 X 100 A
800
24,8 X 10
248
P
112
0,2 X 1000
200
52: 10
5,2
C
52 : 100
0,52
R
52 : 1000 F
0,052
38,2 : 10
3,82
H
3: 100
0,03
T
8,6 : 10
0.86
D
13,4 : 10
1,34
S
QUAL E’ QUEL QUADRILATERO CHE HA TUTTI I LATI E TUTTI
GLI ANGOLI CONGRUENTI?
Quadrato
QUALI SONO QUEI QUADRILATERI CHE HANNO ALMENO UNA
COPPIA DI LATI PARALLELI?
Quadrato rettangolo rombo
QUALI SONO QUEI QUADRILATERI CHE HANNO TUTTI GLI
ANGOLI RETTI?
Quadrato rettangolo
LA MAMMA DI MARCO HA COMPERATO PER IL FIGLIO UNA
TUTA E UN PAIO DI SCARPE DA TENNIS. LA TUTA COSTA 38,50
EURO, LE SCARPE COSTANO 46,50 EURO.
113
QUANTO RICEVERA’ DI RESTO SE PAGA CON UNA BANCONOTA
DA 100 EURO?
85
15
File 19
MULTIPLI E DIVISORI
UN MULTIPLO DI UN NUMERO CONTIENE ESATTAMENTE UNA
O PIU’ VOLTE QUEL NUMERO.UN DIVISORE DI UN NUMERO E’
CONTENUTO ESATTAMENTE UNA O PIU’ VOLTE IN QUEL
NUMERO.
ELENCAMI I MULTIPLI DI 2 FINO AL 40
2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 w24 26 28 30 32 34 36 38 40
ORA I MULTIPLI DEL NUMERO 3 FINO AL 45
3 6 9 12 15 18 21 22 24 27 30 33 36 39 42 45
ORA I MULTIPLI DI 5 FINO AL 60
5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
TRA I SEGUENTI NUMERI ELENCA I MULTIPLI DI 2 PRIMA E POI
DI 5
25 12 30 15 37 32 24 31 16 20 102 100 36 125 22 150 86 112
12 30 32 24 16 20 102 100 36 22 1t50 86 112
25 30 15 x 20 100 125 150
COSTRUISCI LA TAVOLA DEI MULTIPLI DI 11
11 22 33 44 55 66 77 88 99 110 121 132 143
114
ORA RICORDA CHE SE UN NUMERO E’ MULTIPLO DI UN ALTRO
NUMERO ALLORA QUEST’ULTIMO NUMERO E’ DIVISORE DEL
PRIMO NUMERO.
SCRIVIMI I MULTIPLI DI 13 FRA I SEGUENTI NUMERI
253 412 130 650 65
315 169 208
130 650 130 65 169 208
PER OGNI NUMERO SCRIVI TUTTI I SUOI DIVISORI: 15 12 18 30 60
15
3 5 15 1
12
2 3 4 56 12 1
18
1 2 3 6 9 18
30
1 2 3 5 6 10 15 30
60
1 2 3 4 5 6 20 10 15 30 60
File 20
SCOMPONI E RICOMPONI
9UM,5HK,1UK,8DA,7U
9501078
3DAM,8DAK,4UK,6H
30084600
5HK,2UK,6H
502430
7HM,5UM,2DAK,8UK,3U
705028003
115
2HM,3UM,4DAK,5H,7U
200304507
8DAM,7DAK,6H
80070600
SCRIVI SE LE SEGUENTI UGUAGLIANZE SONO VERE O
FALSE
95H=950
falso
37UK=370
falso
7DAK=70000
vero
78H=7800
vero
80DA=800
vero
3DAM=30000
falso
7HM=700000000
veero
28UM=28000000
vero
8DA=800
falso
TRASFORMA NELLE UNITA’ CORRISPONDENTI
ESEMPIO
80 DA=800U
27DA=270u
116
9H=900u
58H=5000u
4UK=40000u
5DAK=50000u
6HK=600000u
2UM=2000000u
4DAM=40000000
File21
QUALE SCRITTURA CORRISPONDE AL NUMERO FORMATO DA 3
UNITA’, 8 DECINE, 2 MIGLIAIA?
A)
B)
C)
D)
283
382
2083
2803
2083
NELLA SCATOLA IN FIGURA SONO CONTENUTI GETTONI CHE
VALGONO:
QUADRATO 1 UNITA’
CUORE 1 DECINA
STELLA 1 CENTINAIO
ASSOCIA AD OGNI PEZZO IL SUO VALORE E FAI LA
SOMMA.QUANTO RISULTA?
A)
B)
C)
D)
234
243
324
342
d
117
3. OSSERVA ATTENTAMENTE LA FIGURA DEL FOGLIO,
QUALE DELLE SEGUENTI AFFERMAZIONI E’ VERA?
A)
B)
C)
D)
IL QUADRATO INTERNO E’ META’ DI QUELLO
ESTERNO
IL CERCHIO E’ META’ DEL QUADRATO ESTERNO
IL QUADRATO INTERNO E’ META’ DEL CERCHIO
IL QUADRATO INTERNO E’ UN QUARTO DI QUELLO
ESTERNO
B
4. SUL GRAFICO SONO RIPORTATI I NUMERI DEI GOAL SEGNATI
DA UNA SQUADRA NEI PRIMI CINQUE GIORNI DI
CAMPIONATO.
IN QUALE GIORNO HA SEGNATO MENO GOAL?
A)
B)
C)
D)
IL PRIMO GIORNO
IL SECONDO GIORNO
IL TERZO GIORNO
IL QUARTO GIORNO
Ad
TRA LE SEGUENTI FIGURE INDICA TUTTE QUELLE CHE
HANNO LA STESSA FORMA E LE STESSE MISURE.
A)
B)
C)
D)
LA FIGURA 1 E LA FIGURA 2
LA FIGURA 3 E LA FIGURA 5
LA FIGURA 1 E LA FIGURA 4
LA FIGURA 1, LA FIGURA 2, E LA FIGURA 4
D
6. QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI DA UN RISULTATO
MAGGIORE DI 200
A)
B)
C)
D)
21 X 9
19 X 12
680 : 4
2000 : 11
118
b
b
7)TROVA IL VALORE DA SOSTITUIRE AL TRIANGOLO PER COMPLETARE IL
CALCOLO SEGUENTE( PIETRO TI MOSTRO L’ESEMPIO SUL FOGLIO):
A)
B)
C)
D)
TRIANGOLO = 5
TRIANGOLO = 2
TRIANGOLO = 4
TRIANGOLO = 7
B
8) QUALE DEI SEGUENTI PRODOTTI NON DA’ IL NUMERO 60?
A)
B)
C)
D)
6X2X5
3X4X5
3X2X10
3X3X5
d
9)QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI NON DA’ COME RISULTATO
253?
A)
B)
C)
D)
10 X 23 + 23
11 X 23
12 X 22
11 X24 –11
d
10) QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI DA’ COME RISULTATO 37?
A)
B)
C)
D)
12 X 3
50-3
70:2
111:3
d
119
11) NELLA CLASSE SECONDA B, FRANCO E’ PIU’ BASSO DI
ROBERTO E MARCO E’ PIU’ BASSO DI FRANCO.QUALE DELLE
SEGUENTI AFFERMAZIONI E’ VERA?
A)
B)
C)
D)
MARCO E’ ALTO COME ROBERTO
FRANCO E’ IL PIU’ ALTO
MARCO E’ PIU’ BASSO DI ROBERTO
FRANCO E’ IL PIU’ BASSO
A
12) PER RISOLVERE UN PROBLEMA MARCO HA INDICATO
QUESTA OPERAZIONE
96 : 6= 16
QUALE DEI SEGUENTI PROBLEMI DOVEVA RISOLVERE
MARCO?
A)
B)
C
D
PIETRO TI FACCIO LEGGERE DAL FOGLIO E TU SCRIVI LA
RISPOSTA.VA BENE?
Si
B
13) quale tra le seguenti espressioni corrisponde al numero
tremilasettantanove?
A)
3 X 1.000 + 7 X 10 + 9
B)
3 X 1.000 – 7 X 100 – 9
C)
3 + 7 X 100 + 9
D)
3 X 1.000 + 7 X 100 + 0 X 10 + 9
c
14) QUAL E’ LA CIFRA DELLE CENTINAIA NEL NUMERO
123456?
A) 3
B) 5
120
C) 4
E)
6
c
15) PIETRO HAI FOTOGRAFATO IL PROBLEMA SUL FOGLIO
QUAL E’ LA RISPOSTA ESATTA?
A)
B)
C)
D)
9
18
27
36
16) TRA LE SEGUENTI FIGURE CHE TI MOSTRO SUL
FOGLIO TUTTE QUELLE CHE HANNO LA STESSA
FORMA.
A)
B)
C)
D)
LA FIGURA 1 E LA FIGURA 2
LA FIGURA 3 E LA FIGURA 4
LA FIGURA 3 E LA FIGURA 5
LA FIGURA 3, LA FIGURA 4 E LA FIGURA 5
D
17) SOSTITUISCI AI SIMBOLI LE CIFRE INDICATE SUL
FOGLIO CHE TI MOSTRO.
A)
20
B)
74
C)
101
D)
119
58 +16
b
18) QUALE NUMERO VA SOSTITUITO AL QUADRATINO
NEL SEGUENTE CALCOLO:
81 : = 3
A)
B)
C)
D)
3
13
21
27
121
A
19) AL CASELLO DI UNA AUTOSTRADA IL CONTATORE
SEGNA 7399.
SE PASSANO ALTRE 11 MACCHINE, CHE COSA SI
LEGGERA’ SUL CONTATORE?
A)
B)
C)
D)
b
7400
7410
8000
7500
20) AL CASELLO DI UNA AUTOSTRADA IL CONTATORE
SEGNA 3909. QUANTE AUTOMOBILI DEVONO PASSARE
PERCHE’ SUL CONTATORE SI LEGGA 4200?
A)
B)
C)
D)
91
201
291
1291
c
21)
A)
B)
C)
D)
QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI NON DA’
COME RISULTATO 56?
7X8
6 X10 – 6
150 : 3 + 6
6X9+2
b
22)
A)
B)
C)
D)
PAOLO OGGI HA TRE ANNI PIU’ DI
GIOVANNI.QUANDO AVRA’ QUATTRO
ANNI PIU’ DI LUI?
FRA UN ANNO
FRA TRE ANNI
MAI
FRA QUATTRO ANNI
d
122
23)
TRE AMICI DECIDONO DI CENARE
INSIEME UNA SERA.LUCA E’ LIBERO IL
LUNEDI’, IL MERCOLEDI’ E IL
VENERDI’.GIANNI E’ LIBERO I PRIMI
QUATTRO GIORNI DELLA SETTIMANA.
PER RENZO ANDREBBE BENE IL MARTEDI’ O IL
MERCOLEDI’.
IN QUALE GIORNO DELLA SETTIMANA
POTREBBERO CENARE TUTTI INSIEME?
A)
B)
C)
D)
MAI
MARTEDI’
MERCOLEDI’
SABATO
C
24)
A)
B)
C)
D)
IL SIGNOR BIANCHI PORTA AL CINEMA I
SUOI DUE FIGLI.IL MAGGIORE PAGA IL
BIGLIETTO INTERO, COME IL PADRE,
MENTRE IL PIU’ PICCOLO HA LA
RIDUZIONE, E PAGA 5 EURO. IN TUTTO IL
PADRE SPENDE 21 EURO. QUANTO COSTA
IL BIGLIETTO INTERO?
6 EURO
8 EURO
9 EURO
10 EURO
b
File 22
OSSERVA LA SCENA DAL TUO SUSSIDIARIO E SCRIVI VERO O
FALSO
TUTTI I BAMBINI SONO IN ACQUA
Falso
ALCUNI NUOTANO
-vero
123
ALMENO UNO GIOCA SULLA SABBIA
vero
ALMENO UNO HA IL SALVAGENTE
Vero
NESSUNO HA L’ACCAPATOIO
Falso
TUTTI HANNO IL COSTUME
Vero
NON TUTTI NUOTANO
Vero
NON TUTTI HANNO L’ACCAPPATOIO
vero
NON TUTTI HANNO IL COSTUME
Falso
TUTTI SONO AL MARE
Vero
ALCUNI SONO IN MONTAGNA
Falso
ALCUNI PRENDONO IL SOLE
Vero
PG.88
IL MARE E’ AGITATO
Falso
CI SONO TRE OMBRELLONI
Vero
I BAMBINI NUOTANO
Falso
LE SEDIE A SDRAIO SONO ROSA
Falso
124
LE CABINE SONO 8
Falso
GLI OMBRELLONI SONO ROSSO, GIALLO, BLU
Vero
ES.N1 PAG 88
IL MARE E’ CALMO E I BAMBINI GIOCANO
Vero
CI SONO SEI CABINE E SONO GIALLE
Falso
LE SEDIE A SDRAIO SONO 3 E SONO BLU
Falso
CI SONO TRE OMBRELLONI E HANNO TRE COLORI
Vero
IL MARE E’ MOSSO E CI SONO TRE VELE
Falso
I BAMBINI GIOCANO E NON NUOTANO
Vero
LE CABINE SONO BIANCHE E IL TETTO E’ VERDE
Vero
IL MARE E’ CALMO E CI SONO 3 VELE
Vero
LE SEDIE A SDRAIO SONO 4 E SONO GIALLE
Falso
File 23
UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 2 , QUANDO TERMINA CON 0 O
CON UNA CIFRA PARI
SCRIVI TRA I SEGUENTI NUMERI QUELLI DIVISIBILI PER 2
5
12
18
30
125
12 18 30
42
48
47
59
42 48 4
106
117
408
429
106 408
1020 3140 5374860103
1020 3140 53748
UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER TRE QUANDO LA SOMMA
DELLE SUE CIFRE E’ UN NUMERO DIVISIBILE PER 3
SCRIVI FRA I SEGUENTI NUMERI QUELLI DIVISIBILI PER 3
9
110
412
3816 12840
433
107
9 3816 12840
26
128
83
NESsuno
111
306
7910 8730 106
111 306 8730
UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 5 , QUANDO TERMINA PER 5
O PER 0.
UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 4, QUANDO LO E’ IL NUMERO
FORMATO DALLE SUE ULTIME DUE CIFRE A DESTRA
SCRIVI I NUMERI NON DIVISIBILI PER 5
5
87
1250034506
126
87 34506
20
140
1731224500
17312
55
7240 158
13800
158
SCRIVI I NUMERI NON DIVISIBILI PER 4
24
304
4708 124
24 304 4708 124
128
108
5814 200
5814
UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 10, 100, 1000, QUANDO
TERMINA CON UNO, DUE O TRE ZERI
File24
UN QUADRATO HA IL PERIMETRO DI 37 CM.QUANTO
MISURA IL LATO?
A)
4CM
B)
3CM
C)
9,25CM
c
UN QUADRATO HA IL LATO DI 12,7 CM.IL PERIMETRO SARA’
DI CM ….
A)
50,8 CM
B)
45 CM
C)
54 CM
a
127
UN QUADRATO HA IL LATO CHE MISURA 27 CM.LA SUA AREA
SARA’ DI…
A)
345
B)
729
C)
1050
b
IL LATO DI UN QUADRATO MISURA 46,9 CM.TROVA L’AREA.
A)
2199,61
B)
5673
C)
1235,90
a
File25
PERIMETRO E AREA DEL RETTANGOLO
CONOSCI LA REGOLA PER TROVARE IL PERIMETRO DEL
RETTANGOLO?
Bxhx2
E L’AREA?
Hxb
PROBLEMA
UN RETTANGOLO HA LA BASE CHE MISURA 15 CM E
L’ALTEZZA CHE MISURA 28,5 CM.IL PERIMETRO SARA’ DI:
A) 87
B)
78
C)
98
a
UN RETTANGOLO HA L’ALTEZZA DI 13 CM E LA BASE DI 31,
8CM.L’AREA SARA’ DI:
A)
134,4
B)
234,7
C)
413,4
C
128
UN RETTANGOLO CON BASE DI 9,2 CM ED ALTEZZA DI 16,9
CM.IL PERIMETRO SARA’ DI:
A)
25,2
B)
45
C)
52,2
C
DATO UN RETTANGOLO CON L’AREA DI 592 E LA BASE DI
16.L’ALTEZZA MISURERA’:
A)
B)
C)
73
45
37
C
File26
UNA CASSETTA PIENA DI PERE PESA 17 KG.LA CASSETTA
VUOTA PESA 2,3 KG.
QUANTI CHILOGRAMMI PESANO LE SOLE PERE?
A)
14,7 KG
B)
19,7 KG
C)
4,5 KG
a
IL PESO LORDO TOTALE DI 25 SACCHETTI DI RISO E’ DI 90
KG.IL PESO DI TUTTI I SACCHETTI VUOTI E’ DI 2,5 KG.
QUANTI KG DI RISO CI SONO IN OGNI SACCHETTO?
A)
2,8 KG
B)
34 KG
C)
3,5 KG
c
UNA CASSETTA DI PESCE PESA 11KG E LA TARA E’ DI 9 HG.
QUANTI CHILOGRAMMI DI PESCE VI SONO IN 32 CASSETTE
UGUALI?
A)
323,2KG
B)
657 KG
C)
231 KG
c
129
2.7 MUSICA
La componente musicale diventa fondamentale nel percorso formativo. Musica come
stimolo, ma sovente come rilassamento. Le ragioni di questo significato nella parole
dello stesso allievo
File 1
PIETRO TI PIACE ASCOLTARE LA MUSICA?
Si
PERCHE’?
Provo grandi emozioni
PUOI SPIEGARMI CHE TIPO DI EMOZIONI?
Mi sento assolutamente in armonia con me stesso
File2
COSA STAI ASCOLTANDO?
Sto ascoltando musica classica, sono tenace nel prendere le note musicali
E COME FAI?
Sento le note e percorro il ritmo
ALTRO DA DIRMI?
Sono positivo con la musica
TI PIACEREBBE SUONARE UNO STRUMENTO?
Si
QUALE?
Il pianoforte
E PERCHE’ QUESTO STRUMENTO?
Sarei pronto a conoscere le vibrazioni musicali
MOLTO INTERESSANTE GRAZIE!
Ciao susy
130
PARTE TERZA : VERIFICA E VALUTAZIONE - L’INSEGNANTE E
L’INTEGRAZIONE
3.1 VERIFICA E VALUTAZIONE
Non di rado accade che i docenti sostengano la tesi dell’impossibilità di procedere in
alcun modo alla valutazione nei confronti dell’alunno disabile. Si tratta però
soprassedere al problema stesso in attesa di soluzioni dall’esterno; anzi il fatto è anche
sintomo di ansia ed insicurezza nei confronti di un atto dovuto a qualsiasi alunno , non
necessariamente portatore di diversa abilità .
La valutazione rappresenta un momento importante all’interno dell’attività didattica
perché è strumento per conoscere il livello iniziale dell’alunno rispetto alle diverse
competenze e quello via via conseguito.
Solamente dopo aver assunto informazioni significative sull’andamento del processo
formativo il docente può assumere decisioni opportune determinate dall’azione di
monitoraggio dell’evoluzione della situazione dell’alunno.
La programmazione didattica è uno strumento flessibile per la regolazione continua del
processo formativo perciò è fondamentale una connessione forte tra il momento
valutativo e quello didattico attraverso un flusso di informazioni significative che,
procedendo dal primo, ricadono direttamente sul secondo determinandone la qualità e
orientandone l’azione. L’insegnante deve decidere, sul piano dei contenuti e delle
procedure, quali materiali di apprendimento e strategie metodologico-didattiche
risultino più adatti a promuovere e sviluppare fondamentali requisiti intellettivi.
Il quadro offerto dagli alunni in situazione di handicap è significativo: la funzione della
didattica di monitoraggio delle fasi di sviluppo è determinante per il successo o
insuccesso del processo di integrazione. La valutazione costituisce un momento
informativo\formativo per l’alunno disabile perché attraverso di essa si può stabilire non
solo se egli ha conseguito i risultati che si attendevano ma anche conoscere la qualità
dei processi che si sono attivati nel soggetto; inoltre risulta importante perché da essa
derivano scelte di fondo in ordine alle strategie didattiche da utilizzare, modalità di
interazione da costruire, di apprendimento. Tutto ciò va previsto con cura nella
programmazione individualizzata perché è l’atto programmatico, il luogo privilegiato in
cui si assumono molteplici interessi.
131
Esiste la valutazione diagnostica (precede l’azione progettuale). Essa permette di
rilevare l’adeguatezza dei diversi prerequisiti e così di predisporre la programmazione e
di progettare percorsi individualizzati di insegnamento/apprendimento.
La valutazione procedurale (accompagna l’azione progettuale). Essa, invece, effettua
una rilevazione continua delle difficoltà e dunque cerca di individuare le cause e di
rimuoverle con opportune attività.
La valutazione formativa (anch’essa accompagna l’azione progettuale) si utilizza ad
esempio al termine del quadrimestre. L’insegnante esegue una revisione parziale della
programmazione didattica.
La valutazione sommativa, orientativa e comparativa (finale all’azione progettuale). Si
ricorre ad essa al termine dell’anno scolastico per esprimere un giudizio complessivo
circa gli apprendimenti e la qualità delle scelte didattiche fatte.
Ancora oggi, alcuni insegnanti, pensano che sia del tutto inutile valutare l’alunno
diversamente abile, perché non può conseguire risultati significativi nella sfera sociale,
cognitiva o affettiva. Per tali ragioni li si valuta tenendo esclusivamente conto dei livelli
d’apprendimento della classe. Questo è un gravissimo errore perché ad essere valutato
deve essere il progresso registrato rispetto la situazione di partenza e rispettato il diritto
di tutti i bambini al massimo sviluppo delle proprie potenzialità. La valutazione è infatti
intesa come promozione, orientamento, riconoscimento e valorizzazione dei talenti.
La valutazione e la programmazione sono complementari. In particolare è evidente la
relazione tra valutazione, diagnosi funzionale, profilo dinamico funzionale, piano
educativo individualizzato.
Tenendo conto di tutti questi aspetti è possibile costruire un percorso formativo che
tenga conto dei bisogni educativi speciali di quell’alunno.
La Diagnosi Funzionale descrive in modo analitico le difficoltà e le potenzialità del
bambino.
Il P.D.F. permette di individuare il possibile sviluppo agendo sulle aree di sviluppo
prossimale.
Il P.E.I , tenendo conto di quanto sopra esposto, definisce gli interventi e le attività
didattiche da realizzare.
La valutazione in questa prospettiva ha lo scopo di incoraggiare lo sviluppo dell’alunno,
non di mortificarlo. In tal senso essa è da intendere, innanzitutto, come mediatore di
132
apprendimento, inserito all’interno di una relazione significativa con il bambino.
Quest’ultimo è così inteso non come oggetto, bensì come interlocutore. Il docente ha la
possibilità di intervenire tempestivamente adeguando in itinere la programmazione
mentre l’alunno viene stimolato ad acquisire un’immagine positiva di sé. In questo caso
si parla di valutazione incoraggiante, poiché spinge l’alunno considerare i propri errori
come punto di partenza per migliorare.12
Dopo questa doverosa premessa, focalizzo il mio intervento sulla valutazione operata
nei riguardi di Pietro.
La sua personalità ed il suo comportamento risultano molto particolari (ogni autistico
pur rivelando tratti tipici, è comunque un mondo a sé). Per quanto riguarda gli schemi
interpretativi ho dovuto tener conto del modo significativamente “proprio” che egli ha
di utilizzare i sistemi percettivi, motori, mnestici, intellettivi, comunicativi, affettivoemotivo e relazionali.
Ho cercato di verificare i punti di forza e debolezza in modo da poter programmare
sistematicamente e aggiustare dei piani di intervento personalizzati e integrati.13
Gli strumenti utilizzati a scuola per l’effettuazione della valutazione di Pietro sono stati:
schede di osservazione sistematica, analisi funzionale, valutazione del campione di
comunicazione, valutazione della comprensione delle emozioni, del sistema delle
credenze e false credenze, del gioco simbolico con particolare riferimento al gioco di
funzione, valutazione delle capacità di comunicazione scritta essendo privo di
linguaggio.
La strategia primaria di intervento educativo si è basata su un approccio personalizzato
che coniugasse le indicazioni che provenivano dalle più affinate metodologie di
intervento con accorgimenti organizzativi e metodologico-didattici necessari per la
promozione di una reale integrazione.
L’utilizzo del mediatore della C.F. ha permesso un aumento delle capacità comunicative
di Pietro e del livello della sua integrazione sociale. Oltre all’utilizzo della tastiera
dell’Alphasmart (piccolo personal computer portatile), ho impiegato tastiere di carta con
disegni, lettere, parole e supporti informatici. Ho cercato di utilizzare assieme
all’assistente A.S.L. (che pure operava tramite C.F.) un approccio aperto e critico.
12
13
Cajola Chiappetta L., Handicap e valutazione, Anicia, Roma, 1998
Cottini L., L’integrazione scolastica del bambino autistico, Carocci, Roma, 2002
133
L’osservazione sistematica è avvenuta tenendo conto del cosa osservare, come
osservare, quando osservare, come raccogliere e registrare i dati (utilizzo di
griglie),come analizzare e interpretare i dati raccolti. L’azione dell’osservare è stato un
procedimento di ricerca in cui oltre a tenere sotto controllo il comportamento si è tenuto
conto anche delle categorie di osservazione impiegata. L’utilizzo delle prove di
valutazione per gli apprendimenti scolastici è stato di “prove oggettive”: quesito
vero\falso, quesito completamento, quesito corrispondenze, quesito scelta multipla ad
una o due soluzioni. E questo proprio perché l’utilizzo del mediatore C.F. richiede
l’impiego di simili prove.
Nella valutazione della abilità prassico-motorie (si veda l’unità didattica) ho distinto le
abilità grosso-motori e le abilità fino-motorie. Le prime sono relative alla padronanza
dei movimenti e del controllo posturale. Le seconde, invece, interessano i movimenti
che coinvolgono i muscoli più piccoli e che consentono i movimenti delle dita, degli
occhi, l’articolazione dei suoni, del linguaggio etc.
La valutazione è stata diretta a tre aspetti:
o La manifestazione esterna della motricità, tenendo conto dell’accuratezza e
precisione della sua forma, cioè di come si manifesta;
o La quantità di forza che viene impiegata per compiere un determinato gesto, cioè
l’intensità con cui il movimento viene prodotto;
o La resistenza manifestata nel mantenere una certa postura o nel prolungare
un’azione, cioè la durata dello sforzo prodotto.
Ho proseguito poi nella valutazione delle capacità di coordinazione di più movimenti
del corpo, di precisione e di rapidità nell’esecuzione e anche di produzione sequenziale
di questi movimenti, non trascurando un altro aspetto relativo alla sfera motoria, per
rilevare il quale ho cercato di comprendere quale considerazione avesse l’alunno del
proprio corpo mentre si muove nello spazio, cioè quale immagine motoria di sé abbia
interiorizzato. La psicomotricità14 facilita la promozione dell’educazione integrale della
personalità del bambino, stimolando all’autoregolazione degli apprendimenti, a
un’elevata percezione di un’autoefficacia e autorinforzo cognitivo.
Il lavoro di metodologie avanzate per l’integrazione di Pietro si è basato sugli obiettivi
individualizzati ed obiettivi della classe, sulla risorsa dei compagni (sviluppo di rapporti
14
Cfr. Baldini T., Il corpo rubato, Armando Editore, Roma, 1995
134
di aiuto e abilità prosociali, situazioni di tutoring, apprendimento cooperativo)15, le
prospettive della didattica speciale (utilità di promuovere la coscienza del deficit e
handicap in classe, avvalersi di nuove tecnologie informatiche).
Scopo della scuola è la formazione di personalità, valorizzando le singole specialità e
non la semplice trasmissione di conoscenze. Per questo motivo oggi si parla tanto di
competenze.
L’insegnante nel valutare un soggetto diversamente abile deve utilizzare criteri che gli
permettono di stabilire la soglia entro la quale una prestazione o un comportamento
possono essere considerati accettabili e dunque di non operare confronti fra allievi. Al di
sotto di queste prestazioni considerate accettabili si collocano le competenze minime la
cui acquisizione è obiettivo per un insegnamento verso un soggetto con bisogni
educativi speciali; perché è mediante esse che il bambino potrà raggiungere il suo
massimo grado di autonomia. Una volta individuati e valutati i bisogni specifici del
soggetto tutti i soggetti coinvolti (insegnanti, famiglia, operatori sociali) possono
personalizzare il percorso educativo- didattico.16
3.2 L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO PROMOTORE DELL’INTEGRAZIONE
L’esigenza di costruire un’organizzazione reticolare di aiuti e di sostegni alla persona
con “bisogni educativi speciali” consentono di definire l’insegnante specializzata-o
come figura di sistema. L’organizzazione della vita scolastica, nella molteplicità delle
sue componenti, in base al modello della rete di risorse favorisce la realizzazione della
scuola intesa come autentica comunità solidale, in grado di integrare e di valorizzare le
diversità tutte, rispondendo in modo sensibile e funzionale ai differenti bisogni
formativi. L’insegnante specializzata-o, in tale prospettiva, non è più il privilegiato
“angelo custode” del bambino con deficit che “elemosina” possibili collegamenti di
natura relazionale e curricolare con il lavoro degli altri docenti ma rappresenta una
produttiva risorsa, un effettivo punto di riferimento per l’intero contesto scolastico. La
capacità di partecipare ad una rete sinergica di collaborazioni con compiti di tutoraggio,
aiuto e sostegno, coordinamento e progettazione, per prevenire e ridurre le situazioni di
15
Girelli C., Costruire il gruppo, Editrice La Scuola, Brescia, 1999
Loro D., Pedagogia del lavoro di rete e della famiglia, Dispensa del corso abilitante per insegnanti di
sostegno, A.A. 2004-2005
16
135
handicap, elaborando percorsi educativo-didattici integrati, non può ovviamente
prescindere dalla padronanza di competenze “speciali”, in grado di offrire adeguata
risposta ai bisogni formativi di soggetti con deficit, o in condizioni di emarginazione.
Le competenze “speciali” comprendono un ventaglio di conoscenze, capacità, strategie
operative, etc, riferite all’ interpretazione delle diverse tipologie di deficit e dei
linguaggi disciplinari ed extrascolastici ad esse afferenti, superando l’obsoleta logica
della categorizzazione. Tuttavia, è necessario ricordare che l’elevata specializzazione
delle competenze deve sempre e comunque essere finalizzata alla logica
dell’integrazione
dell’alunno
diversamente
abile,
intesa
come
cultura
della
socializzazione e dell’apprendimento comune e partecipato.
L’insegnante di sostegno si trova perciò ad unire alle competenze (acquisibili) una serie
di caratteristiche umane (legate alla personalità del docente medesimo) e socio
relazionali (derivanti dal proprio profilo educativo e dalla personale esperienza): la
capacità di mettere in discussione le proprie convinzioni metodologiche di fronte alla
singola persona, il saper mettersi in relazione sullo stesso livello dell’interlocutore e
“farsi scegliere”. Ecco allora che necessita di un dialogo infra-analogico tra insegnante
ed alunno, un dialogo che non ha regole, non ha punti fermi, la cui intenzionalità
consiste essenzialmente nel vivere un incontro in sintonia con l’altro .
La risposta ai bisogni ed ai disagi degli alunni comporta la necessità di individuare gli
elementi essenziali degli alfabeti del vivere e del convivere e di promuoverli da parte
dell’insegnante. Ancora, una direzione di ricerca porta alla considerazione di Gardner
sulla molteplicità delle intelligenze. Goleman ha approfondito questa dimensione nella
sua componente emotiva affermando la possibilità che l’intelligenza sia presente nelle
emozioni e sia educabile. L’intelligenza emotiva è composta da autoconsapevolezza,
empatia e capacità di creare forme positive di relazione sociale. Molteplicità di
intelligenze ed intelligenza del cuore devono essere ricercate non solo nell’alunno ma
anche costituiscono un obiettivo dell’insegnante perché lavorare alla realizzazione
dell’integrazione significa attivare i processi autoeducativi di tutti gli attori .
La componente etico-valoriale, intesa come fondamento della complessa preparazione
tecnicoscientifica dell’insegnante specializzata-o, chiama in causa, comunque, una
pluralità di competenze derivanti da discipline pedagogiche, filosofiche, psicologiche,
didattico-metodologiche, sociologiche e mediche, unitamente alla padronanza di
136
competenze strumentali, tecniche ed organizzative. L’insegnante specializzata sollecita,
ad esempio, nell’alunno diversamente abile la consapevolezza dei personali stili
cognitivi e metacognitivi, al fine di renderlo sempre più autonomo nella gestione dei
processi d’apprendimento, agendo come elemento facilitatore delle variabili
psicologiche sottostanti.
In conclusione, le prioritarie caratteristiche del pensiero della complessità: ricorsività,
dimensione dialogica e principio ologrammatico, individuate da E. Morin richiamano,
in modo inequivocabile, la delineata complessità delle competenze promosse all’interno
dei percorsi formativi degli attuali insegnanti specializzati.
Si tratta di far acquisire all’insegnante specializzata-o, all’interno della complessa
delineazione degli itinerari formativi, la capacità di far dialogare la pluralità delle
competenze, promuovendo una dialettica di natura squisitamente dialogica, capace di
arricchire sempre e comunque le conoscenze teorico-pratiche relative alle problematiche
di soggetti “diversi”.
La qualità dell’integrazione, poi, si raggiunge quando si promuove una visione
progettuale orizzontale, reticolare, sinergica, in cui le risorse si organizzano in un lavoro
collegiale svolto da una pluralità di attori significativi che si uniscono produttivamente
al fondamentale ruolo esercitato dall’insegnante specializzata-o.
L’approccio ologrammatico, infine,
ribadisce la fondamentale importanza di
padroneggiare competenze tecnico-metodologiche riferite alla capacità di fotografare il
“frammento nell’intero”, ovvero la situazione globale delle persone diversamente abili,
al fine di raccogliere e di documentare le informazioni, di reperire e ri-progettare le
risorse mediante un’attenta “lettura-interpretazione“ della diversità effettuata da più
punti di vista.
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CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA E CONGEDO
Nel libro Nei frammenti l’intero del prof. Larocca emerge una conferma forte del
messaggio che pare opportuno sintetizzare con le parole di una pagina: “la nuova terra
promessa da perseguire è quella dell’integrazione, che significa insieme attenzione agli
aspetti affettivi emotivi di questi soggetti e attenzione a non considerarli scarti di
umanità, bensì frammenti, né più né meno qual siamo tutti”. E’ una dichiarazione di
nuovo umanesimo il perseguimento della “ulteriore complementarietà”: “un trait
d’union verso altri lidi, verso una visione più armonica dell’esistenza umana di tutti”.
Non ho, poi, mancato di rilevare il concetto di “una armonia che integra un una regola
superiore i ritmi discordi, le apparenti diversità”. L’affermazione è fondamentale: le
armonie dissonanti sono costitutive del nostro mondo, la stonatura (il difetto fisico ad
esempio) è tanto necessaria quanto la nota che giunge al nostro orecchio, pretestuosa
unità di misura, perfettamente (o apparentemente? ) intonata. La comunanza musicale
dev’essere perseguita, secondo il Politico di Platone, nelle comunioni che a parole
chiamiamo belle, ma che poi collochiamo (ahimè!) in due schiere contrapposte. Non
sono i simili che richiedono di essere armonizzati, ma piuttosto i dissimili a dover essere
tenuti assieme da un accordo, in virtù della quale si mantengono stabilmente in un
“cosmo” (ordine). Infatti non già di musica in senso stretto si parla, ma di una armonia
universale – non così “facile” da digerire, però! - di cui noi
tutti, proprio tutti,
consapevoli o meno, recalcitranti o accondiscendenti, facciamo parte. Inevitabilmente
frammenti, inevitabilmente essenziali.
File 1
Aiutatemi a dimostrare che anch’io posso volare serenamente agitando le
ali del sapere tra le pagine della mia mente .ser ve aiuto e fiducia nelle
persone come me.sono possibilista con chi vuole bussare alla porta della
mia anima e della mia mente armonica.fate aiuti veramente creduti e non
fasulli perche’ la pieta’ non puo’ essere
Musica di violini che rompe le catene della sfalsata realta’ che
appare.credete sempre a chi puo’ dare anche se e’ diversamente-abile.
138
ALTRO?
Sono contento di fare tanta possile crescita nel vostro mondo aiutatevi a
crescere nel mio .sono pronto ad aspettarvi e aiutarvi.
File 2
MANCANO ALCUNI MESI ALLA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO!
NON VUOI PIU’ STARE QUI CON ME?
Susy posso arrivare da te quando voglio
E COME ARRIVI?
Arrivo con la mia mente beatamente armonica
COSA INTENDI PER MENTE ARMONICA?
Possibili fusioni di menti che uniscono i loro pensieri
SPIEGATI MEGLIO…
Sono parole che giocano per la mia mente
CONTINUA…
Sono aiutate ad essere ordinate con aiuto assoluto di chi mi deve recuperare
con il sostegno
MA QUANTO TI POSSONO CONDIZIONARE QUESTE PERSONE?
Sono strumenti di aiuto solo fisico
SAI CHE SI PARLA DI PERSONE CHE FANNO SCRIVERE QUELLO
CHE VOGLIONO…
Sono io che voglio aiutare gli altri a scrivere
NEL TUO CASO NON AVEVO DUBBI VISTA LA TUA CAPACITA’ DI
METTERE ALLA PROVA LE PERSONE…☺
Devono essere solo persone spodestate da pensieri banali
E AVERE NERVI D’ACCIAIO!!!☺
Solo chi sa essere forte puo’ aiutarmi
CIAO VECCHIO VOLPONE!
Susy ciao
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