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una mente esatta… in un corpo fragile
CONCORSO INDIRE 2006 “UNA MENTE ESATTA… IN UN CORPO FRAGILE” ESPERIENZA DI LAVORO CON IL MEDIATORE DELLA COMUNICAZIONE FACILITATA CONDUTTORE: ins. BONATO SUSANNA Direzione Didattica di Marostica – via Dalle Laste – MAROSTICA (VI) MAROSTICA 18 OTTOBRE 2006 INDICE INTRODUZIONE ............................................................................................................ 2 PARTE PRIMA : ANALISI DEL CASO E PROGETTO PEDAGOGICO -AUTISMO E COMUNICAZIONE FACILITATA ............................................................................ 4 1.1 1.2 1.3 1.4 OSSERVAZIONE ................................................................................................. 4 APPROFONDIMENTO TEORICO SULL’AUTISMO ....................................... 6 LA COMUNICAZIONE FACILITATA ............................................................ 10 IL PROGETTO PEDAGOGICO ........................................................................ 13 PARTE SECONDA : STRUMENTI E METODI DI LAVORO................................... 16 2. 1 LINEE GUIDA DELLA COMUNICAZIONE FACILITATA ........................ 16 2.2 STRUMENTI INFORMATICI ............................................................................ 20 2.3 STRUMENTI CARTACEI .................................................................................. 22 2.3.1 Strumenti cartacei per la comprensione linguistica..................................... 28 2.3.2 Strumenti cartacei per la comprensione matematica ................................... 32 2.3.3 Schede predisposte ........................................................................................ 34 2.3.4 Impiego di smiles ed altro ............................................................................. 43 2.4 ACCOGLIENZA.................................................................................................. 51 2.5 RIFLESSIONE E COMPRENSIONE ................................................................. 57 2.6 MATEMATICA ................................................................................................... 85 2.7 MUSICA............................................................................................................. 130 PARTE TERZA : VERIFICA E VALUTAZIONE - L’INSEGNANTE E L’INTEGRAZIONE..................................................................................................... 131 3.1 VERIFICA E VALUTAZIONE........................................................................ 131 3.2 L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO PROMOTORE DELL’INTEGRAZIONE 135 CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA E CONGEDO ................................................ 138 BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................... 140 1 INTRODUZIONE Il mio contatto con l’autismo risale a tre anni fa e si è sviluppato nell’ambito della mia attività scolastica. Pietro1 ha scardinato molte delle mie convinzioni iniziali: mi ha indotto a rimettere in discussione le mie capacità e rivedere i significati della patologia che mi trovavo ad affrontare. Letture teoriche, dati della ricerca sperimentale, nonché contatti con persone esperte nel trattamento dei soggetti autistici, mi hanno lentamente condotta ad una nuova comprensione dell’autismo, per altro sempre più spesso ricondotto nello spettro delle patologie a base neurologica con conseguenze gravi nella costruzione delle relazioni e nella comprensione degli stati emotivi. Queste nuove conoscenze non mi hanno fatto dimenticare, però, quanto la relazione sia importante nella vita di un soggetto autistico e quanta sofferenza sia percepita in una famiglia il cui figlio è affetto da tale patologia. Con l’utilizzo del mediatore della comunicazione facilitata si sono aperti nuovi orizzonti di conoscenze, nuovi interrogativi, perplessità, sperimentazioni. Pietro si è rivelato: ho individuato fondamentalmente confusione, sofferenza, rabbia, meccanismi di difesa innescati su deficit funzionali,una persona svilita nella sua dignità e privata del diritto di provare affetti ed emozioni. Questo mio lavoro nasce dalla scoperta di quello che c’è al di là del muro. Il percorso compiuto è stato estremamente laborioso sia dal punto di vista personale che professionale. Difficile è stato, poi, il confronto con il drammatico impatto che il trattamento dell’autismo ha sulla società, sulle famiglie, sulle scuole, sui centri socioeducativi e sulle scelte amministrative di tali centri. Un punto di forza notevole nel caso presentato in questa sede è stato il continuo lavoro di rete sviluppato assieme alle colleghe, all’assistente Asl, alla psicologa, alla neuropsichiatra, al supervisore della C.F., alla famiglia e naturalmente allo stesso Pietro. La mia esperienza relazionale con Pietro è stata determinante poiché si è trattato, per me, di un incontro con un mondo sconosciuto, che mi ha permesso anche nei momenti di apparente silenzio numerico di dialogare a livello analogico, anzi infra-analogico, al punto di superare le mie resistenze fisiche, culturali, morali, etiche. 1 Per proteggere la privacy dell’alunno si è assunto un nome fittizio, Pietro appunto. 2 “Finché non ci apriamo – afferma il prof. Larocca - ad una visione del dialogo come esperienza di armonizzazione con l’altro, soprattutto quando quest’altro non ha altro logo che il suo esserci, con il suo modo di vedere, di sentire, di godere, di soffrire, di rapportarsi con la sua realtà entro la quale “struttura” anche il nostro esserci, con categorie sue proprie aspaziali e atemporali e acausali non riusciremo a capire/vivere la comunicazione dialogica ”. 2 Perciò ho deciso nel corso della relazione di introdurre talvolta le parole stesse di Pietro, quasi a voler riproporre, al di là delle osservazioni, una testimonianza per così dire “dal di dentro”. Il project work risulta così strutturato: - nella prima parte è descritto il caso, presentato il modello teorico di riferimento, introdotto il concetto di osservazione; - nella seconda parte è descritta l’esperienza mediante la presentazione degli strumenti e dei metodi comunicativi con l’allievo. La suddivisione in varie aree ha lo scopo di rendere fruibile ad altri la predetta esperienza. - nella terza parte è affrontata, in breve, la tematica della valutazione e la questione dell’insegnante di sostegno promotore dell’integrazione . 2 Larocca F., Nei frammenti l’intero, Franco Angeli , Milano, 1999-2003, pag.277 3 PARTE PRIMA : ANALISI DEL CASO E PROGETTO PEDAGOGICO AUTISMO E COMUNICAZIONE FACILITATA 1.1 OSSERVAZIONE E’ attraverso un’attenta osservazione delle modalità con cui il ragazzo entra in contatto con le persone che mi è stato possibile cogliere i tratti distintivi tipici dell’autismo e valutarne la portata. Ho utilizzato una modalità diagnostica basata sulla costruzione di una relazione tra insegnante, Pietro e la famiglia. C’è stato un ribaltamento delle prassi tipiche delle diagnosi di neutralità dell’insegnante e asetticità della situazione. Solamente attraverso un’osservazione partecipata, aiutata anche da un osservatore esterno, si è potuti giungere ad una diagnosi funzionale nella quale si è evidenziato il comportamento autistico o la sfera comportamentale compromessa, per poi attuare percorsi riabilitatitivi ed evoluzioni. L’osservazione è un momento importante dell’azione educativa perché la si intende anche come autovalutazione da parte dell’insegnante stesso e quindi al controllo della qualità del proprio stile educativo. Ci sono diversi tipi di osservazione: naturale, occasionale, sistematica o sperimentale. Quella sistematica, ad esempio, cerca di indagare in merito a comportamenti ben precisi, in tempi e luoghi pre-stabiliti, in risposta ad una ipotesi o teoria di riferimento. L’osservazione partecipata è da considerare la più idonea a porre in risalto gli aspetti qualitativi di un evento. L’insegnante opera quel conferimento di senso nei confronti di ciò che osserva come può fare solo chi partecipa in prima persona all’azione. In tal modo si ha l’occasione di risolvere e spiegare al contempo concreti eventi educativi. In generale l’osservazione permette all’insegnante di raccogliere informazioni significative, fondamentali per la costruzione del P. D. F e del P. E. P. L’insegnante ha così la possibilità di avere un quadro più ampio delle risorse effettive e potenziali dell’alunno e dunque può agire in modo più mirato verso il suo recupero e sviluppo. L’oggetto dell’osservazione che educa è soprattutto l’azione che educa. Tale azione è suscettibile di vari livelli di osservazione: un livello superficiale (ad occhio nudo); un livello che coglie le strategie (inferenze pratico- induttive) cioè si coglie il senso dell’azione nel suo svolgersi; un livello che coglie la scala di valori (controfattuale ), 4 che consente all’osservatore, grazie alla propria scala di valori, di cogliere le imperfezioni, ovvero l’assenza di determinati segni attesi. Conoscere le attività di base dell’organismo e la loro qualità è stata molto importante per poter capire quale settore risultasse funzionante o meno: solamente in questo modo è possibile progettare e programmare interventi mirati. Il punto di partenza è stato quello di osservare come operano e come si sono sviluppate le principali funzioni fisiologiche e psichiche. Le funzioni sono state: sensorialità, percezione, attenzione, emozione, motricità. Mi sono servita di griglie di rilevazione, unite ad altri strumenti di osservazione diretta e indiretta (anamnesi, profilo osservativo per soggetti disabili, colloquio) e ciò ha permesso di conoscere in modo approfondito Pietro e di delineare il progetto di intervento riabilitativo ed educativo. La conoscenza delle sue abilità interattive ha portato all’individuazione di strategie adeguate e condivisibili. Come porsi La relazione con Pietro è necessariamente impostata su quattro elementi imprescindibili: accettazione, empatia, autorevolezza, impiego di un mediatore (strumento). Accettazione Si tratta di un prerequisito alla relazione. Infatti Pietro è in grado di avvertire immediatamente l’animo di chi si rapporta a lui. Anche nel migliore dei casi si pone in un atteggiamento di “messa alla prova”, ma quando avverte la mancanza di accettazione il rifiuto è profondo ed immediato. Situazione difficilmente recuperabile. Empatia Intelligenza emotiva che consente di stabilire relazione sociale. Consiste nel comprendere i sentimenti del ragazzo e di assumere il suo punto di vista. Necessari per “rompere” l’isolamento.3 Autorevolezza Consiste nel saper fare accettare alcune regole individuali e sociali. Consente di diminuire le stereotipie e di aumentare i comportamenti effettivamente gestiti da Pietro. CF (mediatore utilizzato) L’esperienza di facilitatore è necessaria per stabilire un ponte comunicativo tra il conosciuto del ragazzo e le figure che lo circondano. Ma è anche un aiuto a saper 3 Goleman D., L’intelligenza emotiva, Bur Rizzoli, Milano, 1999 5 “padroneggiare” il conosciuto. Per questo il mediatore risponde ad una precisa richiesta di aiuto di Pietro, e parte dal fatto che egli prende la mano dell’adulto per il bisogno di comunicare. 1.2 APPROFONDIMENTO TEORICO SULL’AUTISMO La diagnosi di autismo infantile è attualmente formulata facendo riferimento ai criteri del DSM IV redatto dall’American Psychiatric Association simile alla classificazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (ICD 10) che prevede la presenza di almeno sei sintomi di cui almeno due riferibili ad una compromissione qualitativa dell’interazione sociale, almeno uno riferibile alla compromissione qualitativa della comunicazione verbale e non verbale e almeno uno riferibile ad una compromissione dell’area dell’attività e degli interessi. La sola presenza di anche uno dei criteri descritti: 1) compromissione quantitativa dell’interazione sociale, 2) compromissione qualitativa della comunicazione, 3) modalità di comportamento, interessi ed attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, comporta l’inclusione nei Disturbi Generalizzati dello Sviluppo non altrimenti specificati (autismo atipico). A causa delle menomazioni sociali e linguistiche che possono interferire sul funzionamento globale, risulta difficile valutare il funzionamento intellettivo e le abilità cognitive delle persone con autismo senza l’utilizzo di modalità di rapporto e di osservazione specifiche. Inoltre poiché l’autismo è a volte associato a condizioni mediche che possono riflettere eziologie diverse di tipo neurologico, genetico, metabolico o altro, diviene necessario l’utilizzo di esami clinici e di esami strumentali specifici alle differenti patologie quando si sospetti la presenza delle stesse. Autismo letteralmente significa “vivere nei termini del sé”. La sua radice è nella parola greca “Autos”(stesso); il termine fu coniato dallo psicanalista e psichiatra E. Bleuler (Zurigo 1857-1939) per indicare la perdita di contatto con la realtà e la costruzione di un mondo interiore proprio, anteposto alla realtà oggettiva. Il termine all’inizio designò forme di schizofrenia vere e proprie e, solo più tardi, perse la connotazione patologica ed assunse il significato psicologico di “funzionamento incentrato sul sé”. 6 L’autismo, secondo F.Tustin, sembrerebbe un arresto o una regressione alla prima situazione di sviluppo. Uno sviluppo male effettuato. Infatti, nella prima infanzia l’Autismo è una condizione normale, uno stadio nella fase di crescita presente in tutti i bambini. Il neonato non ha ancora coscienza di un “sé” e di un “fuori di sé”. Confonde il proprio corpo con quello della madre in un unico indistinto. Solo in un secondo momento, in uno stadio successivo di sviluppo, prima riconoscendo, poi introiettando la realtà esterna, diventa cosciente, superando l’ansia che una tale scoperta gli procura, di un mondo “altro”, diverso e distinto dal “sé”. Il bambino che non riesce a sviluppare un grado sufficiente di differenziazione e che non entra in contatto con la realtà, è un bambino autistico. La scuola psico-analitica sottolineò l’enorme importanza che, nella primissima infanzia, assume la relazione madre-bambino. Da Kanner (1943) che fu uno dei primi ad individuare in questo rapporto alterato la responsabilità dell’insorgenza della patologia, a Bergman e Escalona (1949), da Rank e McNaughton (1950) alla Mahler (1951,1961), da Rubfine (1961) e Meltzer fino a Bettelheim (1967), tutti riconducono all’ambiente di accoglienza inadeguato, ad una madre poco reattiva nei confronti di un neonato che si convince di non essere incisivo verso una realtà che lo trascura e che forse lo minaccia, la responsabilità della fuga, del ritrarsi del bambino dal mondo circostante. Alla fine degli anni cinquanta l’attenzione si è spostata sull’idea dell’autismo come la conseguenza di un danno di natura organica e come una difesa messa in atto contro probabili deficit conseguenti a tale danno. Rientrerebbero così nella classificazione dell’autismo tutte le varie forme di cerebrolesioni, anche quelle difficilmente diagnosticabili. Negli anni Settanta con Delacato l’attenzione si sposta su un problema di natura sensoriale. Secondo la teoria chiamata Sensorialismo, un danno del cervello impedirebbe un corretto collegamento con i cinque sensi, provocando tutta una serie di compensazioni che si manifestano attraverso gli atteggiamenti stereotipati, tipici dei bambini autistici. Gli input sensoriali alterati in “ipo” o “iper” sensazioni, determinano nel bambino un comportamento apparentemente illogico che invece avrebbe lo scopo di autostimolare, autocurare, riparare il danno nel tentativo di normalizzare le vie sensoriali. 7 Per difendersi da stimoli che avverte come preponderanti e perciò insopportabili, il bambino autistico può arrivare a rifiutare qualsiasi contatto con persone o con cose, esprimendo anche estremo disagio. Al contrario, per procurarsi o sollecitare sensazioni che sente deficitarie, può arrivare ad infliggersi ferite senza nessuna apparente manifestazione di dolore. “Perché con le mani batti sulle orecchie? Pietro si isola con un rumore perché si può portare rumore tanto diverso”. Attività ossessivamente ripetitive ed apparentemente illogiche come girare in tondo, dondolare il busto o le gambe, muovere le mani o le dita davanti agli occhi con gesti e strane evoluzioni, scuotere la testa in modo violento, e fermarsi all’improvviso, come in ascolto dei rumori interni, “rumori bianchi”, sono solo alcuni degli atteggiamenti che fanno parte del vasto repertorio delle stereotipie autistiche. Non di rado Pietro si esprime in questo modo quando comunichiamo:”Agitato nel corpo…terribili rapidi scatti…veloci movimenti da fermare…roteanti giri…movimenti frenetici…girare corpo”. Ogni oggetto può essere masticato senza discriminazione, e anche sbavare, succhiarsi la lingua, le guance, può avere la stessa funzione di autoconsolazione, di autostimolazione, di autonomia rispetto al mondo, di autoisolamento che trova soddisfazione da sé. Così Pietro alle mie richieste di spiegazioni per simili comportamenti:”Facili sensazioni…sensi e sapori…Pietro vuole provare nuovi gusti” Anche il disorientamento che la persona autistica esprime di fronte ad un minimo mutamento nell’ambiente che è abituato a frequentare, o il disagio, che può arrivare all’aggressività, di fronte ai cambiamenti in una routine di attività che scandiscono il tempo secondo identiche modalità, nascono dall’incapacità di dominare e di ordinare gli stimoli esterni vissuti come una violenza a cui sottrarsi, da cui fuggire. “Disturbo alla testa, stridore possente…Pietro ha rumori nella testa, stridenti e fragorosi…sono disperso tra i rumori…stanco sibili…furiosi fischi testa”. Non di rado questi comportamenti alterati, associati alla mancanza di comunicazione, hanno portato a diagnosi errate di sordità, di ipoacusie o di danni alla vista. Grazie al contributo del sensorialismo e al valido aiuto che tale teoria ha fornito per la comprensione di fenomeni ritenuti l’espressione di una compromissione delle facoltà intellettive, è stato possibile procedere al loro corretto accertamento. 8 Ma non vanno dimenticati gli studi etologici dei Tinbergen, le proposte educative di M.Well (in Italia si è fatto paladino M. Zappella con il metodo holding il cui significato è trattenere) e quelle di Schopler con il metodo TEACH, Guerra Lisi e G. Stefani con il metodo della Globalità dei Linguaggi, le proposte preventive prenatali dello psichiatra e musicoterapeuta Benenzon, ed il dialogo infra-analogico di Larocca con particolare attenzione al cervello emotivo.4 Rimane tuttavia un senso di impotenza e di disagio che nasce dalla vastità delle problematiche coinvolte nell’insorgenza di una patologia difficile da ricondurre ad una sola eziologia e che sembra piuttosto l’effetto del concorso di molteplici cause; le condizioni ambientali, i fattori genetici, le possibili lesioni cerebrali, i deficit sensoriali, le condizioni e alterazioni metaboliche, le anomalie congenite, alcune infezioni virali contratte durante le prime settimane di vita del feto, i fattori ormonali, l’esposizione a sostanze tossiche. Merita non poca attenzione il protocollo ARI-DAN, proveniente dagli Stati Uniti , secondo cui l’epidemia autistica (in Italia oltre 3000 bambini ogni anno sviluppano una sindrome autistica che si manifesta entro 24 mesi dalla nascita) è causata da fragilità genomiche evidenziate da cause esterne quali vaccini5, metalli tossici, antibiotici, glutine e caseina contenuti in alcuni alimenti, che innescano una serie di avvenimenti patologici e coinvolgono intestino, funzione detossificante, circuiti metabolici ed encefalo. L’epidemia autistica è una straordinaria, dolorosa metafora della nostra incompetenza a leggere anche in termini biologici la relazione con la vita ed un ulteriore drammatico ”indicatore biologico” di inquinamento. In questa ricerca vengono utilizzati strumenti offerti dalla Biologia Molecolare e dalla Medicina Funzionale. Gli sviluppi di essa sono alla base di una nuova interpretazione dell’autismo e costituiscono una proposta per un cambiamento dell’approccio alla salute.6 Uno dei motivi della difficoltà di diagnosticare correttamente un bambino autistico sta nell’impossibilità di stabilire un contatto con lui ed il suo mondo. Se ci atteniamo, per 4 F. Larocca, Nei frammenti l’intero, Franco Angeli 1999 M.Montinari, Autismo, Macro Edizioni, 2002. Il libro sottolinea come esista un forte e drammatico legame tra vaccinazione infantile, insorgenza e successivo aggravamento dei sintomi autistici presso molti bambini. 6 Franco Verzella-Vito Chiarenti, Defeat autism now, Valter Casini Editore, 2005. Franco Verzella è responsabile del progetto DAN in Italia. Si rimanda inoltre al sito internet: www.genitoricontroautismo.org, nel quale vi si può trovare un continuo aggiornamento grazie al dialogo serrato e lavoro di rete tra ricercatori, medici, insegnanti, assistenti ASL, famiglie. 5 9 valutare la sua intelligenza e la sua personalità, a quello che ci “appare”all’esterno, è comprensibile che l’aspetto fisico ed il comportamento, associati alla totale mancanza di segnali comunicativi significativi, portino alla convinzione che ci troviamo di fronte ad una persona “disturbata”o, quantomeno, a livello intellettivo ritardata. Il linguaggio, quando non è del tutto assente, può ridursi a pochi fonemi (Pietro pronuncia le sole parole” mamma “e “papà “ed articola alcune vocali), o può manifestarsi nella forma di ecolalia. Oppure nei casi meno gravi diventa un linguaggio stereotipato, per schemi ripetitivi non funzionali e, comunque, non affidabile. Gli stessi autistici in grado di parlare e scrivere, quelli detti “ad alto funzionamento” confessano di non riuscire a liberarsi se non con grande applicazione e con l’aiuto di appropriate terapie, di automatismi che ne limitano pesantemente la loro libertà di espressione personale. Eppure l’autistico è solo una persona “dissociata”: da una parte il processo intellettivo e dall’altra parte, del tutto scollegata, la possibilità di “fare”, di “produrre”. La persona autistica, quando l’autismo non è associato ad altre patologie, è soprattutto una persona “dis-prassica”: le informazioni che arrivano vengono trasformate in modo originale, talvolta condivisibile, ma non vengono trasformate in azioni e movimenti. Come un computer isolato in una stanza, il cervello lavora in modo autonomo rispetto alla realtà che ignora o da cui fugge evitandone ogni coinvolgimento.Una lastra trasparente si frappone tra il mondo e l’autistico: io vedo, forse ti voglio, ma non ti posso toccare. Ancora Pietro: “Ciao unica…sono stanco, Pietro desidera essere felice, superare ostacoli…fare sbagliati gesti…fare con regole”. 1.3 LA COMUNICAZIONE FACILITATA La Comunicazione facilitata (C.F.) è una tecnica riabilitativa, ancora poco conosciuta in Italia7. Sperimentata per la prima volta in Australia da Rosemary Crossley 8 su una 7 In Italia la C.F. è stata introdotta da un genitore, Patrizia Cadei, la cui formazione è stata curata direttamente dal Prof. Biklen. Direttore del suddetto Istituto all’università di Syracuse. Inizialmente, onde evitare appropriazioni scorrette del metodo, l’informazione e la formazione sono state seguite direttamente dalla sig.ra Cadei attraverso l’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici). I risultati sono stati talmente incoraggianti da indurre Biklen a sollecitare formazione di gruppi di supervisione al metodo in vari punti d’Italia. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito internet “CF”Centro studi sulla comunicazione facilitata: www.geocities.com/Hotsprings/spa/2576 10 ragazza cerebrolesa che aveva difficoltà di linguaggio, la riabilitatrice si accorse che il metodo poteva funzionare anche con i ragazzi autistici. Il ragazzo autistico, disprassico ha bisogno per scrivere di un ausilio, un “facilitatore” che inizialmente lo aiuti a costruire il gesto. All’inizio questo aiuto sarà molto evidente, con il facilitatore che regge la mano, o addirittura il dito indice che il ragazzo non riesce ad isolare dalle altre dita. Poi gradualmente, nel tentativo di rendere sempre più autonoma la scrittura, passerà a sostenere il gomito, la spalla, a toccare il collo o la gamba, fino a rimanergli semplicemente vicino in una situazione ormai di indipendenza totale. La fase che prevede la piena autonomia rispetto al facilitatore è la migliore garanzia dell’autenticità del metodo ed è anche la dimostrazione che la C.F. non è solo uno stimolo meccanico ma un insieme di messaggi motori, sensoriali, visivi, acustici e affettivi che congiuntamente confluiscono in un processo superiore di apprendimento. Ad un osservatore esterno può sembrare, in alcuni casi, che il facilitatore guidi il braccio del facilitato, del tutto passivo, sui tasti del computer. In realtà una delle difficoltà maggiori del metodo consiste nel fatto che il facilitatore deve avere l’abilità di “sentire”, di avvertire con chiarezza l’impulso motorio ed intenzionale dell’educando e di aiutarlo, opponendo una forza contraria a quella attivata, per stabilizzare il movimento e rendere funzionale il gesto. Prima di arrivare a scrivere con il computer è necessario graduare il percorso con tutta una serie di esercizi che hanno lo scopo di promuovere le abilità e i prerequisiti necessari: coordinazione oculo-motoria, analisi e selezione del campo visivo, monitoraggio del movimento. Insomma si tratta di coinvolgere tutti i complessi procedimenti che conducono al gesto “intenzionale” nonché di ridurre lo stato di ansia che in genere accompagnano le produzioni e le verifiche scritte favorendo un clima di fiducia, di affetto, di confidenza tra facilitato e facilitatore. Grazie alla C.F. molti ragazzi autistici diagnosticati come gravemente ritardati, non solo hanno scritto, ma hanno dimostrato di avere delle competenze insospettate. E ciò ha sollevato dubbi e perplessità in molti che si chiedono come possa essere possibile che ragazzi, i quali non hanno potuto seguire un normale corso di studi sappiano scrivere, leggere, far di conto a volte meglio dei loro compagni ampiamente secolarizzati. 8 La Crossley, nel libro Crossley R., McDonald A., Annie's Coming Out, Penguin Books, Melbourne, 1980, descrive lo sviluppo di una tecnica per comunicare con Annie Mc Donald, ragazza cerebrolesa. Quella tecnica verrà chiamata successivamente Comunicazione Facilitata. 11 Così si esprime Pietro ad una mia precisa richiesta circa il fatto di essere creduto quando scrive: “Decido di scrivere con persone uniche”. Ed ancora in merito agli specialisti che non credono in lui:” “Tanto paziente…con persone terribili…Pietro offeso…Pietro stupido…fredde risposte…persone che mi offendono…specialisti testardi…tanti terribili balordi…” Risulta necessario distinguere tra i vari livelli di intelligenza e di sensibilità, e vanno valutati i diversi stimoli culturali cui sono esposti nel loro ambiente familiare, la maggior parte di loro ha rivelato di aver imparato leggendo i giornali, le riviste, i libri che si sono trovati tra le mani da sfogliare o da stracciare. Guardando la televisione, i cartelloni pubblicitari o semplicemente ascoltando le lezioni che erano rivolte ai loro compagni e a cui assistevano in un modo apparentemente passivo: così hanno assorbito nozioni, contenuti, informazioni, concentrando tutte le loro risorse in una forma di metodo globale, senza passare per tutte le fasi intermedie che ormai nemmeno nelle nostre scuole dell’infanzia o primarie si riconoscono più come indispensabili all’apprendimento. “Come riesci a leggere? Dati fotografati…si perché sono interessante mente…Pietro isola fatti e dati…grande genio…mente esatta”. Il fatto che questi ragazzi siano in grado di scrivere non vuol dire affatto che non ci siano più problemi, che all’improvviso non siano più autistici. Basta analizzare il tipo di eloquio che la maggior parte di loro utilizza: ridondante, astratto, lontano dal mondo, senza propositi di intervento sulla vita quotidiana. Dopo il rientro dalle vacanze natalizie: “Sono state variopinte (le vacanze) …Pietro terribile…sono stato superbo…tirare pazienza (dei parenti) perché Pietro stupido per loro”. Altro esempio di dialogo in cui il ragazzo parla dei suoi comportamenti illogici a casa: “Terribile a casa…non premiato per dispetti…Pietro senza regole…voglio terrorizzare…voglio provare nervi…fragili (i genitori)… tanta cocciuta presa contro poche regole”. La C.F. può essere una grande opportunità e per il momento rappresenta l’unico canale aperto per la comprensione dei bisogni di questi ragazzi, per la conoscenza di aspetti della loro personalità che non avremmo mai sospettato. Altresì, rimane l’unico modo per acquisire alla fonte indicazioni precise sui disagi che arreca questa malattia e sulle dinamiche che si sviluppano e agiscono al suo interno. Tutto questo può aiutare nella formulazione di diagnosi più precise ma non è in grado di “guarire” nessuna patologia, 12 né tanto meno di intervenire sulle cause che l’hanno scatenata. Non possiamo chiedere troppo ad un metodo che sebbene abbia sempre più una specifica connotazione riabilitativa sta ancora crescendo con potenzialità ancora non del tutto chiarite. Sta di fatto che il canale comunicativo aperto da questa metodologia rende le persone autistiche sicuramente più attente al mondo circostante con una qualche riduzione dei comportamenti stereotipati. 1.4 IL PROGETTO PEDAGOGICO Lo strumento per operare all’interno del contesto scolastico nei confronti di alunni con bisogni educativi speciali è il progetto pedagogico. Il ruolo della scuola oggi va ripensato. Non è più un luogo inteso come “percorso ad ostacoli” bensì luogo in cui si apprende ad apprendere. L’insegnante di sostegno non può limitarsi a programmare un percorso che abbia come scopo la materia ma deve ridare un progetto di vita. L’azione educativa non è più progettata dentro la cornice della scuola ma è pensata come riferimento a quell’orizzonte più ampio che è la vita. In essa sono da ricercare gli obiettivi dei nostri percorsi educativi: - la capacità di orientarsi, - di decodificare la complessità dei messaggi, - di individuare strategie di comportamento adeguate ai contesti verso obiettivi più concreti come: - saper usare il denaro - prendere il bus… Tutto questo non vuol dire rinunciare alle materie di insegnamento, ma significa far diventare le materie strumento grazie al quale orientarsi nella vita, senza concentrare il lavoro educativo solo sugli obiettivi intrinseci alle materie stesse. Lo strumento con il quale l’insegnante specializzato può pensare in modo più ampio è il progetto pedagogico. L’obiettivo della progettazione pedagogica è l’incremento di sviluppo umano, lo studio del divenire nell’ottica della trasformazione, innovazione. Progettare 9 significa pensare agli obiettivi, programmare è il modo in cui io lavoro con obiettivi già dati. Ciò che si intende “gettare avanti, causare” è il presente del soggetto, non visto nel suo “essere ora”, ma nel suo poter/dover essere futuro. 9 Dal latino pro-iectum (gettare avanti, causare), indica l’azione con cui si valuta una situazione presente nell’ottica del cambiamento e dell’innovazione. 13 Rispetto al dato del divenire dell’essere umano, la progettazione pedagogica consiste nell’individuare le modalità di questo divenire così da poter intervenire propulsivamente e positivamente su di esso. La progettazione pedagogica è il momento nel quale riflettiamo su questa vita che cresce, pensiamo agli obiettivi di quest’anno per questa vita, non in relazione ad un programma ma ad un bisogno educativo. L’obiettivo educativo non può essere un contenuto disciplinare ma qualcosa che ha a che fare con le aree di sviluppo umano.In Pedagogia speciale l’obiettivo è DISPOSIZIONE, termine che meglio si presta ad un utilizzo più scientifico. Le disposizioni scelte sono quelle che più si avvicinano alla realtà del bambino ed al suo bisogno educativo ( la scelta delle disposizioni è variabile dipendente dalle condizioni pedagogiche). Successivamente avverrà la costruzione della mappa-logicodisposizionale. La Didattica Speciale è il processo mediante il quale si media da Oi a l’Oi+1 e si individuano gli obiettivi per l’incremento di sviluppo umano attraverso la progettazione. Tra progetto e programmazione vi è una sostanziale differenza, ovvero il primo ci aiuta a stabilire cosa e come fare affinché questa vita che cresce possa maturare quei traguardi di sviluppo umano; la seconda, invece, indica il modo in cui si perseguono obiettivi già dati. Lo specifico dell’azione che educa, operando una qualsivoglia riduzione di asimmetria tra essere e poter/dover essere, è il dialogo fra gli attori, in quanto realizzano coerenza, armonia ed integralità fra l’azione stessa e tutte le condizioni necessarie alla riduzione di asimmetria, ma anche fra tutte le condizioni che rimangono sullo sfondo. Il senso di un’azione è nell’intenzione dello stesso attore che la compie. E’ l’intenzione a dare, ad un insieme di segmenti, il senso dell’azione. L’azione è la condizione necessaria che la pedagogia coglie come decisiva per raggiungere l’Oi+1. Quando vogliamo analizzare un processo da causazione complessa notiamo che agiscono cause multiple complesse, che nel loro insieme generano l’effetto. Queste cause possono essere lette INUS (insufficienti, necessarie, non necessarie, sufficienti). L’azione intenzionale dell’educatore e dell’educando sono la condizione necessaria dell’esito. L’azione è fatta di atti consapevoli e non. L’educatore deve essere attento ad entrambe, in particolare agli atti autoreferenziali, cioè a quelle azioni che anche se non volute hanno un significato per l’altro. 14 Una volta, dunque, che il progetto è stato tradotto in programmazione il momento decisivo diventa quello della causazione, ossia il momento dell’azione educativa in atto, cioè l’ “azione mirata”! 10 10 Larocca F, Azione Mirata, Franco Angeli, Milano, 2003 15 PARTE SECONDA : STRUMENTI E METODI DI LAVORO 2. 1 LINEE GUIDA DELLA COMUNICAZIONE FACILITATA11 La C.F. e la facilitazione della comunicazione consistono in un insieme di strategie volte a consentire lo sviluppo della migliore abilità comunicativa possibile a persone che non hanno l’uso del linguaggio verbale o hanno un linguaggio verbale limitato, incoerente, bizzarro e la cui possibilità di indicare in autonomia non è realizzabile coerentemente. Il marchio “Comunicazione Facilitata” in abbinamento a questa strategia di intervento è stato registrato sul territorio nazionale presso il Ministero dell’Indutria, Commercio e Artigianato – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi di Roma – al n° GE 2001 c 000384 – Classe 41 ( Educazione e Formazione). L’utilizzo della C.F. non esclude l’uso di altre forme di comunicazione che, a seconda dei contesti e/o delle abilità del soggetto, possono di volta in volta risultare più immediate ed efficaci. Utenti della CF e loro genitori/tutori, come strumento che li informi sull’adeguatezza del servizio offerto; facilitatori e supervisori per l’uso della CF, come strumento che li aiuti a lavorare in linea con ciò che si è rivelato importante nell’allenamento e nella pratica della Comunicazione Facilitata. Aiutare la persona ad esprimere una comunicazione efficace, a generalizzare tale competenza nel maggior numero di contesti e con più facilitatori per raggiungere il massimo livello possibile di autonomia. La persona facilitata deve essere soggetto attivo del progetto. Nel progetto è coinvolta direttamente o indirettamente la famiglia;un singolo operatore, sia esso facilitatore o supervisore, non può agire in proprio. I controlli sull’attività del facilitatore e quindi il monitoraggio del progetto devono avvenire con cadenza almeno bimensile. Per la buona riuscita del progetto è auspicabile il coinvolgimento delle figure professionali che già operano sul caso ( insegnanti, educatori, neuropsichiatri, psicologi, etc.). 11 Questa pagina informativa è stata tratta dal “CF”Centro Studi sulla Comunicazione Facilitata e si rimanda quindi al sito internet relativo ( in bibliografia) 16 Un progetto di Comunicazione Facilitata può essere avviato solo con l’approvazione dei genitori, dei tutori legali, dei dirigenti di Centri residenziali eventualmente frequentati, che sottoscriveranno il consenso formale. Nello svolgimento di un PROGRAMMA DI COMUNICAZIONE FACILITATA: • Utilizzare le schede nell’ordine prestabilito. • Utilizzare la tastiera di carta. • Comunicare alle insegnanti (o al Centro il programma iniziato). • Farsi dare una piccola parte dei compiti relativi al lavoro svolto in classe, una materia al giorno, e farli svolgere attraverso la scelta multipla. • Non sfidare il ragazzo/a durante l’esecuzione del lavoro a casa. • Non proporre inizialmente domande la cui risposta non si conosce. • Essere autorevoli e determinati nello stesso tempo. • Verbalizzare a … i tempi di lavoro. • Leggere ad alta voce (nella fase iniziale)le singole lettere e la parola completa compitate durante il lavoro (mai anticipare , però). • Inizialmente il facilitatore sarà la mamma, il papà si porrà in posizione di osservatore.Rovesciare i compiti appena possibile.L’esercitazione deve essere svolta almeno due volte nella giornata per un periodo non inferiore ai 10 minuti. • Quando si inizia il lavoro, spiegare il compito assegnato. • Controllare la posizione seduta ed estinguere le eventuali stereotipie della mano libera. • Selezionare a destra i compiti da eseguire e portare a sinistra il lavoro già svolto. • Rendere le domande semplici e comunque, una domanda per volta. • Dare sollecitazioni verbali: “cerca la parola”, “fammi capire”. • Gratificare quando un compito è ben eseguito. • Incoraggiare se c’è titubanza: “sei capace”, “ce la puoi fare”. • Tirare indietro la mano se persevera sulla stessa lettera. • Richiamare se pasticcia “stai pasticciando, non va bene”. • Se aumenta il ritmo nel compitare le lettrere, rallentare il gesto. • Se stenta nella risposta, proporre una facilitazione:scelta multipla oppure “serve a …” “ è una …” 17 • Se si nota stanchezza dopo 15 minuti di lavoro, chiedere: “ sei stanco? (si/no)”.se la risposta è affermativa, interrompere l’attività, ma preannunciare che il lavoro sarà ripreso in seguito. La strategia di approccio non può che essere discorsiva. Nel caso di un soggetto autistico, più che in altri casi, è bene che l’approccio segua letteralmente alcuni accorgimenti: • Parlare al soggetto esattamente come si parlerebbe ad un soggetto non disabile della stessa età; • spiegare al soggetto che il supporto mano-su-mano o mano-su braccio o polso si è mostrato efficace con altri ragazzi/e con difficoltà di espressione; • aiutare inizialmente il soggetto a non fare errori, tirare via la sua mano da una selezione chiaramente errata (se indica ad esempio per la terza volta una stessa lettera); • ricordargli in continuazione di focalizzare l’attenzione sul compito assegnato (tastiera o altro obiettivo); • iniziare sempre e solo con domande strutturate, una alla volta, fategli riempire gli spazi vuoti di una frase o completare una frase interrotta; • non cercate di metterlo alla prova, le prove verranno in seguito; dategli l’opportunità di scegliere il lavoro che preferisce per mezzo di domande semplici che presuppongano una risposta affermativa o negativa e ricordatevi di chiedergli sempre se ha qualcosa da aggiungere o da dire. FASE 1 Contenimento: con molta fermezza stabilite regole precise di comportamento. Il messaggio deve essere chiaro: comandate voi e non il ragazzo. Cercate il contatto visivo diretto. Parlate in tono pacato. Alzate la voce solo per rinforzare un comando. Sempre un comando o una richiesta per volta, ponendovi di fronte al ragazzo/a e , se necessario, usando gestualità. 18 Trattatelo/a da persona intelligente: essere aprassici o disprassici o aver un problema di organizzazione neuromotoria non significa non essere intelligenti. Se vi spazientite, cosa del tutto normale, parlatene apertamente con il vostro studente. FASE 2 Trovate una posizione comoda per entrambi Il ragazzo è mancino, usa la destra, è ambidestro? Preparate le attivita’ prima di iniziare Parlate esattamente come parlereste ad un ragazzo/a normodotato della stessa età Valutate se è in grado di isolare da solo/a il dite indice LIVELLO DI CONVERSAZIONE LIVELLI 1- COPIARE, NOMINARE ESEMPI - Compita “Geremia” - Che cosa è questo? 2- SCELTA MULTIPLA - Vuoi giocare a palla o ascoltare della il collaboratore conosce la risposta più musica? probabile 3- DOMANDE - Che cosa hai mangiato a pranzo? il collaboratore conosce il contesto, la gamma di risposte è limitata 4- CONVERSAZIONE APERTA - Di che cosa vuoi parlare oggi? il collaboratore non sa niente della risposta 19 2.2 STRUMENTI INFORMATICI Nella comunicazione facilitata lo strumento principale è informatico. Può essere una tastiera dedicata, dotata di visore (tipo Alphasmart) o semplicemente un Personal computer con un programma di video scrittura. In questo caso è importante ricordare che i caratteri che compaiono a video devono essere sufficientemente grandi e che vi deve essere una adeguata spaziatura tra una riga e l’altra, allo scopo di evitare di creare confusione nel ragazzo. La cosa migliore è non avere pagine precompilate da proporre ma costruire al momento il rapporto domanda risposta. Il supporto dell’insegnante nell’accompagnare il movimento dell’allievo verso la tastiera dipende dal grado di autonomia motoria fine: dito, polso, gomito ecc. L’utilizzo della C.F. tramite strumento informatico non può essere protratto a lungo. E’ piuttosto lento e per l’allievo stancante. Tuttavia si tratta di un processo che nel tempo potrebbe aiutare il ragazzo a sviluppare un’autonomia comunicativa ed a creare le condizioni di base per un inserimento ed integrazione nella vita sociale e nel mondo del lavoro .All’attività di C.F. va alternato comunque un esercizio mediante supporti cartacei (si veda capitolo successivo). In figura: computer Alphasmart 20 In figura: personal computer con programma di video scrittura In figura: supporto dell’insegnante nella C.F. 21 2.3 STRUMENTI CARTACEI La realizzazione di alcuni semplici strumenti cartacei consente di instaurare – una volta che il soggetto autistico ha espresso in qualche modo un’ intenzione positiva al rapporto – una comunicazione di tipo tradizionale, sia pure assistita dall’immagine. L’allievo indica con il dito (aiutato nel movimento dall’insegnante) la risposta a domande che riguardano la sfera giornaliera, come pure a quesiti relativi all’apprendimento. E’ da considerare infatti che il mediatore della comunicazione facilitata (C.F.) può e deve essere inteso in modo ampio e che è necessario creare le condizioni affinché il ragazzo possa stabilire una comunicazione anche in una situazione dove non è presente il suo computer. In un certo senso lo strumento cartaceo diventa talora un sostitutivo proprio della tastiera. In ogni caso è di fondamentale importanza il fatto che tutti gli strumenti impiegati vengano sentiti come “propri” e cioè rassicuranti da parte dell’allievo. 22 Nella figura uno schema di conversazione. Il ragazzo viene invitato a rispondere indicando con il dito. 23 Figura. Il modello della risposta affermativa o negativa viene applicato alle domande tipiche della conversazione quotidiana. L’insegnante legge e indica la frase “domanda” (infatti è probabile che l’allievo abbia già letto e memorizzato l’intera pagina, in virtù di una sviluppata memoria fotografica), chiedendo all’allievo di dare una risposta per volta. 24 L’impiego dello strumento cartaceo può essere esteso all’individuazione di una sequenza di oggetti. 25 Nelle figure seguenti: Tastiera su carta che riproduce i tasti del computer e può essere applicata/utilizzata in ambienti anche diversi dalla classe. In questo caso l’allievo riproduce l’attività che svolge davanti al computer. Analogamente nel caso della testiera algebrica. 26 Le scelte multiple costituiscono un’evoluzione del modello del sì e del no. 27 2.3.1 Strumenti cartacei per la comprensione linguistica 28 29 30 31 2.3.2 Strumenti cartacei per la comprensione matematica 32 33 2.3.3 Schede predisposte 34 35 36 37 38 39 40 41 42 2.3.4 Impiego di smiles ed altro Per comunicare simbolicamente stati d’animo e pensieri personali. Seguono altre schede 43 44 45 46 47 48 49 50 2.4 ACCOGLIENZA E’ importante che la sessione di lavoro inizi con un dialogo di accoglienza. Non sempre l’esordio della giornata, però, risulta facile e tranquillo. Di seguito due file di colloqui introduttivi. Il secondo in particolare riporta una sequenza ravvicinata nel tempo di dialoghi di accoglienza. File 1 PERCHE’ MI FAI I DISPETTI? Io sono aiutato da Susanna NON PERMETTERTI PIU DI SBATOCCHIARE LA MANO MENTRE SCRIVI.CAPITO? Si PERCHE’ LO HAI FATTO? Perche io sono stanco di essere trattato come uno stupido MA QUESTE COSE NON DEVI DIRLE A ME MA A CHI NON TI TRATTA COME PERSONA NORMALE… Io penso che tu debba farlo per me IO PENSO CHE TU DEBBA PRENDERTI LE TUE RESPONSABILITA’ E DARTI DA FARE PER ESSERE AUTONOMO NELLA SCRITTURA, SOLAMENTE IN QUESTO MODO POTRAI FAR TACERE COLORO CHE NON CREDONO IN TE… Lo so ma io ho paura di non farcela a dimostrare le mi3e capacita e voglio essere padrone del mio corpo LA PAURA E’ UN SENTIMENTO UMANO CHE TUTTI HANNO STA A NOI SAPERLA DOMINARE E CON ESSA COSTRUIRE IL POSITIVO! Hai ragio ne susy ANCH’IO HO PAURA MA NON PER QUESTO TI FACCIO I DISPETTI… Sono d’accordo con te ALLA PROSSIMA ALLORA. pietro File 2 CIAO PIETRO! ciao OGGI COME TI SENTI? Posso tremare per poi calmAre 51 TI SENTI NERVOSO OGGI? zsi rumori8 nella mia mente PUOI SPIEGARTI MEGLIO? sono potenti E COME POSSIAMO AIUTARTI? superando pazienza D’ACCORDO SUPERERO’ LA PAZIENZA.CIAO! voglio aiutart/] ? CIAO! basta rumore CHI FA RUMORE? compagni maleducati COSA TI PROVOCA IL RUMORE? Disturb o alla testa CIOE’? stridore possente CAPISCO! CERCHEREMO DI SPIEGARE AI TUOI COMPAGNI. devi aiutare Pietro PIETRO LO STO FACENDO MA LORO NON CAPISCONO! CI VUOLE TEMPO MA CE LA FAREMO. susy ragazza SUSY VECCHIOTTA! susy ragazza positiva terribile ANDIAMO IN MENSA E STAI TRANQUILLO. rara tranquillità Pietro MIGLIORERAI Proverò COME STAI? sonno HAI DORMITO DURANTE LA NOTTE? poco COME MAI? grandi rumori E DOVE SENTIVI I RUMORI? nella mente potente ED ALLORA COSA TI SUCCEDE? terrore nel corpo SIGNIFICA CHE NON CONTROLLI I MOVIMENTI? pietro urla e sta incontrollato CAPISCO. COSA MI RACCONTI? pietro rigido per freddo 52 IN PALESTRA ERA FREDDO!COSA ABBIAMO FATTO? a scoltato musica CHE COSA PROVI QUANDO ASCOLTI LA MUSICA? pace nel corpo troppo rotjeante PERCHE’ PIANGI? siusanna testarda PIETRO DISOBBEDEIENTE pietro stanc o ANCH’IO SONO STANCA MA NON URLO! pazienza con pietro E PIETRO PORTA PAZIENZA CON SUSANNA!CIAO ciao CIAO! ciao COME STAI? sono bravo E POI? unico TUTTI SIAMO UNICI! IO E TE SIAMO AMICI O RIVALI? amici COSA RAPPRESENTA PER TE L’AMICIZIA? sicurezza persone gradimento [pietro COSA INTENDI PER SICUREZZA? sik;curi sentimenti HAI AMICI? si TANTI O POCHI? pochi PERCHE’ POCHI? sin c eri. sono pochy PUO’ BASTARE.CIAO! sbusanna è raggio di kluce ANCHE SE TI CHIEDO DI GUARDARMI NEGLI OCCHI? susanna resta con pietro PERCHE’ DEVO RIMANERE ? IO NON SONO MOLTO PERMISSIVA. positiva amica CIAO! ciao CIAO PIETRO!STAI BENISSIMO CON I CAPELLI TAGLIATI!!!! c ome ragazzo normale QUANDO SONO ARRIVATA NON RIUSCIVO A DISTINGUERTI DAGLI ALTRI. pietro bravo 5ragaz z ; o SI MA PUOI MIGLIORARE ANCORA MOLTO! pietro sapiente 53 MODESTO IL RAGAZZO. COSA NE PENSI DEL FATTO CHE STIAMO CERCANDO DI CATTURARE I TUOI OCCHI CON I NOSTRI? sujsanna temeraria SUSANNA VUOLE GURDARE PIETRO NEGLI OCCHI. susanna positiva amica unica PIETRO, HELGA E SUSANNA SONO UNICI si E DEL TUO SGUARDO COSA MI DICI? rapido fuggevole MA POSSIAMO FERMARLO. si faccio brav o DA TE POSSO AVERE DI PIU’ sapere aspettar4e IO ASPETTO LO SAI si CIAO! ciao susy COSA PENSI? desiderio tranquillità PERCHE’ DESIDERI TRANQUILLITA’ ? tanto sincero desiderio di aiuto E PERCHE’ SCRIVI QUESTO? care persone credono E CHI SAREBBERO? susy helga DOMANI ANDRAI A MILANO? si CON SPIRITO DI OTTIMISMO O PESSIMISMO? fiducia HAI RAGIONE LA DOTTORESSA E’ VERAMENTE BRAVA. CIAO susy ciao son o stanco tropppo casino in classe E CHI FA CONFUSIONE? pargoletti fetenti CIAO! Ciao CIAO!COME STAI OGGI? agitato nel corpo NON HAI RIPOSATO BENE? terribili rapidi scatti E LA TUA MENTE? giostra che velocemente gira E LA SCOTTATURA? sono men? Dolorante ALLORA ABBIAMO UNA NOTIZIA POSITIVA. HAI VISTO IL PAESAGGIO? 54 si fatato e gelido SEI SEMPRE PRONTO A LAVORARE CON IMPEGNO? si desiderio di fare decisamen6te felici persone che credono nella mia mente esatta OTTIMO!DOBBIAMO SISTEMARE IL CORPO. COSA DICI? si veloci movimenti da fermare PUO’ BASTARE . BACIOTTO vera ragione CHI O COSA? dsusanna GRAZIE !CIAO ciao CIAO RAGAZZO! ciao unica NOVITA’? pietro grande SICURO? si E LO DIMOSTRI NEI FATTI? dsi FAMMI UN ESEMPIO… pietro sincero aiuto E IL TUO AIUTO IN COSA CONSISTE? fiducia MA AD ESEMPIO, SE DICO DI NON ROTOLARE TRA I SASSI, TU COSA FAI? faccio alzata BRAVO!CIAO! ciao unica CIAO! ciao unic a MI PROMETTI CHE FARAI IL BRAVO RAGAZZO DURANTE LE VACANZE? si rapido CIOE’??? pietro tornerà presto INTENDI A SCUOLA? si E TI MANCHERA’ LA SEVERISSIMA SUSANNA? si ALTRO? pietro stanco STANCO DI COSA ? sonno HAI DORMITO POCO? si CAPISCO… PERCHE’ TIENI LE CUFFIE? 55 xsilenzio per la mente QUANDO HAI LE CUFFIE NELLA TUA TESTA CI SONO ANCORA RUMORI? si sent0o rumori FORTI? minori PER IL MOMENTO PUO’ BASTARE. desiderio solo CIOE’? tenera tranquillità (NEL POMERIGGIO) COSA FARI DURANTE LE VACANZE DI PASQUA? sfiderò i parenti E CHE SENSO HA? tirare pazienza E INVECE TU FARAI IL CONTRARIO E DIMOSTRERAI COME STAI MIGLIORANDO. VA BENE? no perché pietro stup9kido per loro E TU DIMOSTRERAI CHE NON SEI STUPIDO! povero pietro NON HAI RISPOSTO provare TI CONCEDO LA PAROLA .FAI IL BRAVO E BUON COMPLEANNO!BACIOTTO. ciao unica. 56 2.5 RIFLESSIONE E COMPRENSIONE File 1 ALCUNI NOMI CAMBIANO SIGNIFICATO CON IL RADDOPPIAMENTO DI UNA CONSONANTE ESEMPIO: CANE DIVENTA CANNE HAI CAPITO? Si NONO Nonno SETE Sette TONO Tonno PENA Penna TORI Torri BENE!ORA SCRIVIMI UNA FRASE CON LA PAROLA NONO E POI CON LA PAROLA NONNO. Io abito al nono piano di un condominio Il nonno mattia vuole diventare serio ORA CON LA PAROLA PENA E POI PENNA Mia mamma usa la penna Mi fai tanta pena ORA CON LA PAROLA TONO E TONNO Io ho un tono di voce bxassuo Il tonno e’ un animale ORA CON SETE E SETTE Ho tanta sete Il se5tte e’ un numero File 2 REGOLA GRAMMATICALE I NOMI CHE TERMINANO IN CIA E GIA AL PLURALE PERDONO LA I SE CIA E GIA SONO PRECEDUTI DA UNA 57 CONSONANTE(ESEMPIO:GOCCIA=GOCCE), INVECE LA CONSERVANO SE SONO PRECEDUTI DA UNA VOCALE(ESEMPIO:VALIGIA=VALIGIE) DOCCIA Docce BUCCIA Bucce PANCIA Pance ROCCIA Rocce CILIEGIA Ciliegie ACACIA Acacie MICIA Micie SOCIA socie File 3 HO/O HA/A HAI/AI HANNO/ANNO I MIEI ALUNNI NON Hanno LA TUTA MIEI GATTI PIACE MOLTO IL PESCE Ai INVITATO TU GIGI ALLA MIA FESTA? Hai VORREI FARE UN BEL DISEGNO MA NON Ho IL FOGLIO. L’ Anno - a PARIGI. SILVIA PROSSIMO ANDREMO IN GITA UN CANE DI NOME POLDO 58 Ha NON SO SE USCIRE O RESTARE. PIU’ TARDI VERRO’ A TROVARTI. ECCO ALCUNE FRASI CHE CONTENGONO PAROLE SCRITTE IN MODO ERRATO.RISCRIVILE CORRETTE HO TELEFONATO A SERGIO MA NON CERA. Ho telefonato a sergio ma non c’era UN ANATRA SGUAZZAVA NELLACQUA. Un’anatra sguazzava nell’acqua LUCA HA VISTO UN’ ORSO AL CIRCO Luca ha visto un orso al circo LALTRO IERI E’ ARRIVATA LA NONNA L’altr ieri e’ arrivata la nonna LIA HA LABITUDINE DI DORMIRE POCO Lia ha l’abitudine di dormire òoco COMPLETA LE FRASI SCEGLIENDO LA PAROLA ADATTA TRA QUELLE INDICATE PESCO/PESCO’ CASCO/CASCO’ LUIGI Pesco’ UNA GROSSA TROTA. IL Pesco NEL MIO GIARDINO E’ FIORITO. E’ OBBLIGATORIO USARE IL MOTORINO. E’/E QUANDO SI VA SUL 59 Patente HAI RAGIONE CHE CI VUOLE LA PATENTE!☺ Casco LA SCIMMIA Casco’ MARCO E DAL RAMO. ANDREA SONO FRATELLI. QUESTO VESTITO E’ MOLTO ELEGANTE. SCRIVI I NOMI DEGLI ELEMENTI DISEGNATI DIVIDENDOLI IN SILLABE. Albero al be ro Acquerelli a cque rel li Castello ca stel lo Campanile cam pa ni le Sceriffo sce rif fo File 4 INDICA A CHI APPARTENGONO LE CARATTERISTICHE INDICATE. OCCHI BRILLANTI E GELIDI: la strega OCCHI VENATI DI SANGUE Il vampiro OCCHI INFOSSATI Lo yeti OCCHI GIALLI Il licantropo 60 DENTI ROSSI E TRIANGOLARI Lo zombi DENTI BIANCHISSIMI E APPUNTITI Il vampiro VOLTO BIANCO COME UN LENZUOLO Il vampiro ALLUCE MOLTO SVILUPPATO Lo yeti FOLTA PELLICCIA ISPIDA Il licantropo PELLE MARCIA ED INCANCRENITA La strega PIACIUTO L’ESERCIZIO? Abbastanza GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE. pietro File 5 RISCRIVI IN ORDINE I SEGUENTI PASSAGGI AGGIUNGI LO ZUCCHERO SBUCCIA LA FRUTTA TAGLIA LA FRUTTA A TOCCHETTI FAI RIPOSARE IN FRIGORIFERO METTI LA FRUTTA TAGLIATA IN UNA TERRINA E AGGIUNGI LA POLPA DEL POMPELMO MANGIA LA TUA MACEDONIA TAGLIA I POMPELMI IN DUE ED ESTRAI LA POLPA. Taglia i pompelmi in due ed estrai la polpa Sbuccia la frutta Taglia la frutta a tocchetti Metti la frutta tagliata in una terrina e aggiungi la po,lpa del pompelmo Aggiungi wlo zucchero ed il rum 61 Fai riposare in frigorifero Mangia la tua macedonia File 6 METTI IN RELAZIONE CIASCUN TERMINE CON IL SUO SIGNIFICATO: FISSI,OPACHI,ENIGMATICI,INTENTO MISTERIOSI IMMOBILI(CHE NON SI MUOVONO) NON TRASPARENTI(NON BRILLANTI) CHE E’ IMPEGNATO A FARE QUALCOSA Fissi immobili Opachi non trasparenti Enigmatici misteriosi Intento impegnato a fare qualcosa A CHE COSA VENGONO PARAGONATI GLI OCCHI DEGLI INSETTI? Sono paragonati a delle cupole di un radar quando scruta il cielo ESAGONALI SIGNIFICA: CHE HANNO SETTE LATI CHE HANNO OTTO LATI CHE HANNO SEI LATI Che hanno sei lati GLI OCCHI DEGLI INSETTI SONO: COME QUELLI DELL’UOMO FORMATI DA TANTI PICCOLI OCCHI FORMATI DA SEI PICCOLI OCCHI Formati da tanti piccoliocchi I SINGOLI OCCHI SI CHIAMANO: CELLETTE ESAGONI OMMATIDI Ommatidi 62 COME FUNZIONA IL MECCANISMO DELLA VISIONE, CON TANTI OCCHI? Come un mosaico in fatti si uniscono i tanti tasselli delle immagini L’INSETTO NON VEDE GLI OGGETTI INTERI MA SOLO UNA LORO PICCOLA PARTE: VERO O FALSO Vero CHI HA SCRITTO QUESTO TESTO ,SECONDO TE,HA VOLUTO: RACCONTARE UNA STORIA AVVENUTA VERAMENTE DESCRIVERE E INSEGNARE QUALCOSA A CHI LEGGE DARE ISTRUZIONI PER DIFENDERSI DAGLI INSETTI Descrivere e insegnare qualcosa chi legge CHI HA SCRITTO QUESTO TESTO E’: UNO STUDIOSO DEGLI INSETTI UNO SCRITTORE DI ROMANZI Uno studioso d3egli insetti File 7 PAROLE CON LA GN TI SCRIVO UNA SERIE DI FRASI E TU MI SCRIVI LA DEFINIZIONE ESATTA CONTRARIO DI ASCIUTTO Bagnato ANDARE CON QUALCUNO Accompagnare CHI NON SA, NON CONOSCE Ignorante IRRORARE CON ACQUA,INUMIDIRE Bavgnqarde Bagnare FIGLIO DELLA PECORA 63 Agneo Agnello FRUTTO DEL PINO Pigna CREARE IMMAGINI CON LA MATITA Disegnare VEDERE IMMAGINI DURANTE IL SONNO Sognare IL PIU’ PICCOLO DITO DELLA MANO Mignolo IL MARITO DELLA SORELLA Cognato RIGIDO, FATTO DELLA MATERIA DEGLI ALBERI Legno ESTINGUERE UNA FIAMMA, UNA LUCE Spegnere CHI SI METTE FACILMENTE A PIANGERE Piagnucollp Piagnucolone FA ARROSSIRE I TIMIDI Cvergogmatre Vergognare SCRIVI LE PAROLE TRA QUELLE DATE IN FORMA SBAGLIATA: INGEGNIERE,PANIERE,CICOGNA,CASTAGNOLE,LASAGNE,COMP AGNIA,GENIO,CARABIGNIERE,MINIERA,GNIOCCHI,CIMIGNIERA ,REGNIARE Ingegniere carabigniere gniocchi Cimigniera regniare 64 File 8 RIFLETTI E RISPONDI ALLE DOMANDE PERCHE’ ,SECONDO TE,ALCUNE PERSONE SCRIVONO UN DIARIO? A) B) C) D) E) F) PER RICORDARSI DELLE COSE CHE AVVENGONO. PER SENTIRSI MENO SOLI, SE NON SI HANNO AMICI. PER POTER DIRE TUTTO QUELLO CHE PASSA PER LA TESTA SENZA TIMORE DI ESSERE CONTRADDETTI. PER IL PIACERE DI SCRIVERE. PER IMITARE GLI SCRITTORI. PERCHE’ NON HANNO NIENTE ALTRO DA FARE. Bec E TU SCRIVI UN DIARIO? PERCHE’? Scrivo per raccontare le mie emozioni File 9 RISCRIVIMI LA FRASE CON LE PAROLE ESATTE LUIGI E’ IL CUSTODE/QUSTODE DELLA SCUOLA/SQUOLA. Luigi è il custode della scuola E QUANDO/CUANDO VERRAI A TROVARMI TI FARO’ CONOSCERE LA MIA SCUADRA/SQUADRA DI CALCIO. E quando verrai ti farò conoscccere la mia squadra di calcio PIETRO VEDO CHE NON SEI IN FORMA, ALLORA SCRIVIMI SOLAMENTE LE PAROLE ESATTE. UN FORTISSIMO ACCUAZZONE/ACQUAZZONE HA COLPITO IL CUARTIERE/QUARTIERE Acquazzone quartiere IL CUOCO/QUOCO IN CUCINA/QUCINA HA SMARRITO IL CUCCHIAIO/QUCCHIAIO DI LEGNO. 65 Cuoco cucina cucchiaio TI HO MOSTRATO DELLE FIGURE SCRIVIMI I LORO NOMI: aaquilone cupola acquario cubo cuscino cinque scudo sqqqualo File 10 CIAO! Ciao susy ADESSO LAVORIAMO! HAI FOTOGRAFATO IL BRANO E ORA RISPONDI ALLE DOMANDE. CHI PUO’ ANDARE NEL PAESE DELLE VACANZE? Gli studenti pietro e gente di ogni specie CHI INVECE NON C’E’ MAI STATO? Chi non ha soldi GRAZIE! prego File 11 SCRIVI SE SONO VERE O FALSE LE SEGUENTI FRASI DEL TESTO NORMATIVO. 1) QUESTO MEDICINALE SI PUO’ ACQUISTARE SOLO PRESENTANDO UNA RICETTA DEL MEDICO. falso 66 2) QUESTO MEDICINALE CURA MALATTIE SEMPLICI, CHE NON HANNO BISOGNO DI ESSERE INDIVIDUATE DAL MEDICO E CHE PROVOCANO DISTURBI CHE PASSANO RAPIDAMENTE. vero 3) QUESTO MEDICINALE SI PUO’ USARE ANCHE SE NON E’ PRESCRITTO DAL MEDICO. Vero 4) NON E’ NECESSARIO LEGGERE TUTTE LE INDICAZIONI PERCHE’ IL MEDICINALE NON HA EFFETTI INDESIDERATI. Vero 5) PER USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA SEGUIRE LE INDICAZIONI IN MODO CORRETTO PER EVITARE CONSEGUENZE SPIACEVOLI. Vero 6) PRIMA DI USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA CHIEDERE SPIEGAZIONI AL FARMACISTA. Vero 7) E’ INUTILE ANDARE DAL MEDICO SE IL DISTURBO NON PASSA. Falso 8) QUESTO MEDICINALE SI PUO’ ACQUISTARE SOLO PRESENTANDO UNA RICETTA DEL MEDICO. falso 9) QUESTO MEDICINALE CURA MALATTIE SEMPLICI, CHE NON HANNO BISOGNO DI ESSERE INDIVIDUATE DAL MEDICO E CHE PROVOCANO DISTURBI CHE PASSANO RAPIDAMENTE. vero 10) QUESTO MEDICINALE SI PUO’ USARE ANCHE SE NON E’ PRESCRITTO DAL MEDICO. Vero 67 11) NON E’ NECESSARIO LEGGERE TUTTE LE INDICAZIONI PERCHE’ IL MEDICINALE NON HA EFFETTI INDESIDERATI. Vero 12) PER USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA SEGUIRE LE INDICAZIONI IN MODO CORRETTO PER EVITARE CONSEGUENZE SPIACEVOLI. Vero 13) PRIMA DI USARE QUESTO MEDICINALE BISOGNA CHIEDERE SPIEGAZIONI AL FARMACISTA. Vero 14) E’ INUTILE ANDARE DAL MEDICO SE IL DISTURBO NON PASSA. Falso File 12 CHI E’ LA PERSONA DI CUI SI PARLA NEL BRANO? Davide un ragazzo di19 anni IN QUALE SITUAZIONE SI TROVA E DOVE E’? E’ uin coma e si trova all’ospedale PER QUALE MOTIVO? Cadde con il motorino e picchiò la testa battendo sull’asfalto. CHE COSA SI STA FACENDO PER SALVARE DAVIDE? Una gara di ssssolidarietà File 13 DAL SINGOLARE AL PLURALE FORMA IL PLURALE DEI NOMI NELLE TABELLE REGNO ANIMALE TARTARUGA Tartarughe 68 FORMICA Fo4rmiche TRICHECO Trichechi LUMACA Lumache BRUCO Bruchi NEL MONDO DELLE FIABE STREGA Streghe REGGIA Reggie MAGO Maghi DRAGO Draghi ORCO Orchi DAL FRUTTIVENDOLO ZUCCA Zucche PRUGNA Prugne ALBICOCCA Albicocche 69 PESCA Pesche FUNGO Fungh8i IN CUCINA BISTECCA Bistecche LENTICCHIA Lenticchie CUOCO Cuochi FIASCO Fiaschi UOVO Uova SCRIVI QUALE DELLE DUE PAROLE E’ SCRITTA CORRETTAMENTE: INCARICHI, INCARICI Incarichi DIALOGHI, DIALOGI Dialoghi MEDICI , MEDICHI Medici NEMICI, NEMICHI Nemici SINDACHI,SINDACI Sindaci GRECI, GRECHI Greci 70 TI HO MOSTRATO DELLE IMMAGINI, RIESCI A FORMARE LE PAROLE? Si PRIMO REBUS OC CHIALI SECONDO REBUS Pescherecci File 14 IL TESTO CHE HAI LETTO HA DELLE CARATTERISTICHE PARTICOLARI:INDIVIDUALE TRA QUELLE ELENCATE: A) B) C) D) E) F) G) H) RACCONTA UNA STORIA INVENTATA DALL’AUTORE RIFERISCE UN FATTO REALMENTE AVVENUTO DESCRIVE IL LUOGO DOVE E’ AVVENUTO L’EPISODIO PERMETTE DI IDENTIFICARE CON ESATTEZZA IL LUOGO DOVE IL FATTO E’ AVVENUTO L’AUTORE HA USATO UN LINGUAGGIO RICERCATO E RICCO DI IMMAGINI L’AUTORE HA USATO UN LINGUAGGIO ESSENZIALE E SEMPLICE, LIMITANDOSI A DESCRIVERE LA DINAMICA DELL’EVENTO. L’INTENTO DELL’AUTORE E’ QUELLO DI INFORMARE I LETTORI SU UN EPISODIO DI VITA CITTADINA. L’INTENTO DELL’AUTORE E’ QUELLO DI RACCONTARE UNA STORIA PER DIVERTIRE I LETTORI Bdf SECONDO TE IL BRANO CHE HAI LETTO E’: A) UN TESTO NARRATIVO/DESCRITTIVO B) UNA POESIA C) UNA FIABA D) UNA CRONACA 71 E) F) UNA LEGGENDA UN DIARIO A FAVOLIAMO UN PO’ SECONDO TE, PERCHE’ ESOPO UTILIZZAVA IL GENERE DELLA FAVOLA? A) B) C) VOLEVA DIVERTIRE GRANDI E BAMBINI CON RACCONTI ALLEGRI VOLEVA INSEGNARE AGLI UOMINI DELLE REGOLE MORALI DA SEGUIRE VOLEVA DIMOSTRARE CHE GLI ANIMALI HANNO COMPORTAMENTI SIMILI A QUEGLI DEGLI UOMINI. B NELLE FAVOLE CHE CONOSCI E CHE TI SONO STATE RACCONTATE DA BAMBINO, SONO PRESENTI QUESTE CARATTERISTICHE O NE MANCA QUALCUNA? QUALE? I protagonisti erano anche gli umani File 15 LEGGI LE SEGUENTI FRASI DEL TESTO ED INDIVIDUA GLI ERRORI. IN GITA STAMATINA I BANBINI DELLA CUARTA VANNO IN GITA, DESTINASIONE:FIRENZE. Stamattina bambini quarta s destinazione COME SONO EMOZZIONATI! emozionati 72 RIUNITI NEL CORTILE DELLA SCUOLA, TRA BORZONI, GIACCHE A VENTO E ZAINETTI, SONO ALLE PRESE CON LE ULTIME RACOMANDAZIONI DELLE MAMME. Borsoni raccomandazioni - NON FARE CAPRICI!MANGIA TUTTOCapricci - LAVA SENPRE I DENTI, AI CAPITO? Hai sempre -TELEFONA APENA ARRIVI ALLALBERGO!appena all’ STAI VICINO ALLA MAESTRA, NON TI ALONTANARE! Allontanare AD UN TRATTO UN’UOMO DAI CAPPELLI GRIGI ESCLAMA: un uomo capelli -EMIGLIO, DOVE SEI? Emilio E’ UN SINPATICO NONNETTO VENUTO A SALUTARE IL NIPOTINO CHE GLI CORE INCONTRO FELICE. Simpatico corre MA ECCO IL SUONO DI UN CLACSON, E ARRIVATO IL PULLMAN!TRA SCHIAMAZI, URLA,ABRACCI E SALUTI I BAMBINI SI E’ schiamazzi abbracci PRECIPITANO VERSO LAUTISTA E LO ASORDANNO CON LE LORO VOCINE SCUILLANTI.FINALMENTE SI PARTE!!! L’autista assordano squillanti File 16 LETTO IL BRANO RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE. IL RACCONTO CHE HAI LETTO E’: A) UNA FIABA 73 B) C) A UNA LEGGENDA UNA STORIA SACRA VUOLE SPIEGARE: A) UN FENOMENO NATURALE B) UNA CARATTERISTICA AMBIENTALE A E’ NATO: A) DALLA MENTE DI UNO SCRITTORE B) DALLA TRADIZIONE POPOLARE B QUALE ALTRO SIGNIFICATO PUO’ AVERE QUESTO RACCONTO? A) DIMOSTRARE CHE IL DESERTO E’ FORMATO DA INFINITI GRANELLI DI SABBIA B) DIMOSTRARE CHE GLI UOMINI COMPIONO CON MOLTA FACILITA’ CATTIVE AZIONI. C) DIMOSTRARE CHE LA SABBIA E’ STATA CREATA DA ALLAH. B File 17 PAROLE CON GLI SCRIVIMI TRA LE PAROLE CHE RIPORTO QUELLE CON LA FORMA CORRETTA: MILIONE MIGLIONE Milione EMILIO EMIGLIO Emilio ITAGLIA ITALIA Italia CILIEGIA CIGLIEGIA Ciliegia 74 MAGLIONE MALIONE Maglione GIULIA GIUGLIA Giulia IO TI SCRIVO UNA SERIE DI DEFINIZIONI E TU GUARDI IL CRUCIVERBA E POI RISPONDI: LO PORTA CON Sé CHI VIAGGIA Bagaglio UN MESE ESTIVO Luglio ORNANO LA SOMMITA’ DEL DUOMO DI MILANO Guglie SI INDOSSA A CASA Vestaglia VI SI CAMBIA L’ATLETA PRIMA DELLA GARA Spogliatoio SONO BUONE AL RAGU’ Tagliatelle PERSONAGGIO COMICO DEL CIRCO Pagliaccio SONO ATTACCATE AL RAMO Rfoglie IL VERSO DELL’ASINO Raglio INSERISCI NELLA FILASTROCCA I NOMI DEGLI ELEMENTI DISEGNATI SUL FOGLIO: LA CANARINA GIGLIOLA 75 LA CANARINA GIGLIOLA SE LE APRI LA GABBIA NON VOLA, LE PIACE SENTIRE IL TICCHETTIO DELLA S………. Sveglia POSTA LI’ ACCANTO ALLA T…… Teglia OGNI TANTO SBATTE LE C…… Cigl8ia PERCHE’ SI VEDE RIFLESSA NELLA B……… Bottiglia PER MEGLIO GUARDARE RUOTA IL CAPINO E PENSA:”CHE BEL PENNUTO PAGLIERINO”. File 18 NELLE FRASI CHE SEGUONO CI SONO DELLE PAROLE SCRITTE IN MODO ERRATO.TROVALE E RISCRIVILE SOTTO CORRETTAMENTE NESSUNO RIUSCI’ A SCOPRIRE QUEL BRUTTO IMBROLIO. imbroglio MIA GUGINA GIUGLIA ANDRA’ A LONDRA NEL MESE DI LUGLIO. giulia IL FIGLIO DI EMIGLIO E’ DIVENTATO BERSALIERE. emilio LA ZIA HA DIMENTICATO IL BAGALIO NEL BAGAGLIAIO. Bagaglio AGLIUTO!UN RAGNO E’ CADUTO SUL MIO MALIONE. Maglione aiuto SARA HA VINTO UN MIGLIONE AL LOTTO. Milione FORMA IL PLURALE SIRINGA siringhe 76 DIALOGO dialoghi AFFRESCO affreschi BOCCIA boccie NEMICO nemici FRESCO freschi PIOGGIA piogge MAGICO magici ROCCIA rocce BOTTEGA botteghe CAMICIA camice GRIGIA grigie NEL SEGUENTE ELENCO DI PAROLE, 10 SONO SCRITTE IN MODO SBAGLIATO. TROVALE E RISCRIVILE SOTTO CORRETTAMENTE: 77 COLLEZZIONE, ADIZIONE, PRIGGIONIERI, AQUAZZONE, CARRETTO, ABBITUDINE, AZURRO, STAGGIONE, COLLINA, FEBRAIO, ,COMPASSO, PROBBLEMA, AZZIONE Collezione Addizione, prigionieri,acquazzone,abitudine,azzurro, stagione,febbraio,problema,azione File 19 RISCRIVI LE SEGUENTI FRASI SOSTITUENDO LA PAROLA SOTTOLINEATA CON UNA DI QUELLE PROPOSTE QUI DI SEGUITO: MATITA, ADESSO, NAVE, PORTA, VISO, TERMOSIFONE, NETTURBINI, MILITARE, BUIO, GIOCATTOLI. E’ GIUNTO IN PORTO UN GRANDE BASTIMENTO A VELA. E giunto in porto una grande nave a vela CHIUDI L’USCIO PERCHE’ HO FREDDO Chiudi la porta perche’ ho freddo GLI SPAZZINI OGGI SONO DOTATI DI MODERNI STRUMENTI DI LAVORO. I netturbini oggi sono dotati di moderni strumenti di lavoro LA VITA DEL SOLDATO E’ DURA. La vita del militare e’’ dura HO MESSO UN NUOVO CALORIFERO SOTTO LA FINESTRA. Ho messo un nuovo termosifone sotto la finestra QUANDO VIENE SCURO PREFERISCO RITIRARMI A CASA Quando viene buio preferisco ritirarmi a casa IL BAMBINO VIZIATO VUOLE SEMPRE BALOCCHI NUOVI. Il bambino viziato vuoles sempre giochi nuovi 78 COPRITI IL VOLTO CON LA MANO Copriti il vis o con le mani ORA NON HO PROPRIO FAME GRAZIE! Adesso noo ho proprio fame grzie IL FALEGNAME TRACCIA IL SEGNO CON IL LAPIS. Il falegname traccia il segno con la matita File 20 HAI LETTO LA POESIA ORA RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE. LA MUSICALITA’ DI QUESTA POESIA E’ SOTTOLINEATA DA QUATTRO PAROLE CHIAVE: CADE – STANCA – DORME – TACE ; ESSE FANNO PENSARE: A) B) C) AL RIPOSO DELLA TERRA IN INVERNO AL FREDDO DELLA STAGIONE INVERNALE ALLA DANZA CHE LA NEVE FA QUANDO CADE DAL CIELO c QUALE SENTIMENTO VUOLE SUGGERIRE LA POESIA? A) B) C) GIOIA PER LE NEVICATE NOIA PER LA MONOTONIA MERAVIGLIA DI FRONTE A UNO SPETTACOLO NATURALE c File 21 SCI E SCE SCRIVI LE PAROLE CORRETTE DI QUESTA SEQUENZA BESCIAMELLA, CASCINA, CONOSCENZA,MASCELLA,SCENZE,SCENTIFICO,SCIACALLO,AS CIELLE,SCIENZIATO,NASCIERE,SCIERIFFO, INCOSCIENTE, MOSCERINO 79 Besciamella mascella,cascina,conoscenza,sciacallo, scienziato, nasciere, moscerino. INDOVINELLO SALE E SCENDE, SCENDE E SALE PER CHI NON VUOLE FAR LE SCALE, AL PIANO TERRA PER L’USCIERE AZIONARLO E’ UN GRAN PIACER!COS’E’? Ascensore LEGGI LA FILASTROCCA E SCRIVI I VERBI CON SCI E SCE Scivola scia striscia z cresce SCRIVI GLI AGGETTIVI CON SCI E SCE Asciutto viscida liscia SCRIVI I NOMI CON SCI E SCE Rua Ruscello sciatore biscia striscia File 22 VERIFICA SEGNA LA RISPOSTA ESATTA 1) COME E’ NARRATO IL RACCONTO? A) IN PRIMA PERSONA B) IN TERZA PERSONA 2) IN QUALI LUOGHI SI SVOLGE LA VICENDA?INDICALI TUTTI A) A SCUOLA B) IN RIVA AL FIUME C) NEL BOSCO D) NEL SALOTTO DI CASA 3) IN QUALE MOMENTO DELLA GIORNATA IL PROTAGONISTA VA A PESCARE? a bd 80 A) B) DOPO LA SCUOLA ALL’ALBA a 4)CHE COSA FA PRIMA DI ANDARE A PESCARE? A)VA A COMPERARE UNA LENZA E DEGLI AMI NUOVI B)VA A CASA A PRENDERE LA LENZA E GLI AMI a 5)CON CHE COSA TORNA A CASA DOPO LA PESCA? A) CON UNA VIPERA B) CON UN’ANGUILLA b 6) A) B) QUALE ASPETTO HA L’ANGUILLA? SOMIGLIA AD UN SERPENTELLO HA LA FORMA DI UNA PALLA 7) PERCHE’ IL RAGAZZO NON HA PORTATO A CASA ANCHE I GHIOZZI, I DUE PESCI CHE AVEVA PESCATO? PERCHE’ I GHIOZZI NON GLI PIACCIONO PERCHE’ I GHIOZZI SONO SGUIZZATI DI NUOVO NELL’ACQUA a A) B) b 8) PERCHE’ METTE L’ANGUILLA SUL PIANOFORTE IN SALOTTO? A)PER DIVERTIRSI FACENDO UNO SCHERZO A SUA SORELLA. B)PERCHE’ NESSUNO LA TROVI a A) B) a 9) CHI SUONA IL PIANOFORTE? IL PROTAGONISTA DEL RACCONTO LA SORELLA DEL PROTAGONISTA 10) IL PROTAGONISTA COME GIUDICA QUESTA GIORNATA ALL’INIZIO DEL RACCONTO? A) MERAVIGLIOSA 81 B) a NOIOSA 11)TI SEMBRA CHE AL TERMINE DELLA GIORNATA SIA ANCORA DELLO STESSO PARERE? A) SI’, PERCHE’ LA GIORNATA E’ FINITA BENISSIMO, PROPRIO COME E’ COMINCIATA B) NO, PERCHE’ LA GIORNATA SI E’ CONCLUSA PIUTTOSTO MALE PER LUI. B 12) COME VIENE GIUDICATO DAGLI ALTRI? A) CATTIVO B) NERVOSO a 13)PERCHE’ VIENE GIUDICATO COSI’? A) PERCHE’ E’ ANDATO A PESCARE B) PERCHE’ HA FATTO SPAVENTARE SUA SORELLA b 14)IL PROTAGONISTA PENSA DI ESSERE STATO CATTIVO? A) SI’ B) NO b 15) CHI RITIENE RESPONSABILE DI QUANTO E’ SUCCESSO? A) I VICINI CHE URLANO TROPPO B) SUA SORELLA VIRGINIA CHE NON SA DISTINGUERE UN’ANGUILLA DA UNA VIPERA b LEGGERE E COMPRENDERE SEGNA CON VERO O FALSO LA RISPOSTA ESATTA MASCHIO E FEMMINA DEI PESCI GIOIELLO COLLABORANO NELLA CURA DELLA PROLE. 82 vero LA VESCICA NATATORIA PIENA DI GAS FA DIVENTARE PESANTI I PICCOLI. falso I PESCI GIOIELLO NON SONO GHIOTTI DI LOMBRICHI. Falso GLI STUDENTI FURONO STUPEFATTI E FELICI DEL COMPORTAMENTO DI PAPA’-PESCE GIOELLO. vero LE FRASI SONO IN DISORDINE, INSERISCILE IN ORDINE LI ASPIRA IN BOCCA E- IL PADRE CERCA I RITARDATARI, -POI IL PAPA’ SI DIRIGE VERSO CASA- CADONO NEL NIDO.- LI COMPRIME LEGGERMENTE- E LI FA DIVENTARE PESANTI. COSI’ LA VESCICA NATATORIA SI SVUOTA-ESSENDO PESANTI –E SOFFIA FUORI I PICCOLI CHE, Il padre cerca i ritardatari Li aspira in bocca Li comprime leggermente E li fa diventare pesanti Cosi’ la vescica natatoria si svuota Poi il papa’ si dirige verso casa E soffia fuori i piccoli che Essendo pesanti Cadono nel nido AIUTANDOTI CON IL CONTESTO SPIEGA IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE O ESPRESSIONI IN NERETTO. SI PRENDONO CURA DELLA PROLE Custodire i propri figli ALL’IMBRUNIRE Verso sera 83 MACCHIE BLU IRIDESCENTI Significa macchie che risplendono al buio NON AVREI DATO UN SOLDO PER IL PESCIOLINO Non aveva nessuna possibilita’ di farcela SCRIVI LA RISPOSTA ESATTA LA SCENA SI SVOLGE: A) AL MARE B) ALL’UNIVERSITA’ b LA MADRE ATTIRA I PICCOLI: A) ESPLORANDO LA VASCA B) MUOVENDO LE PINNE b 84 2.6 MATEMATICA File 1 SCRIVIMI I NUMERI PRECEDENTI 9000 8999 54999 54998 20100 20099 450000 449999 399999 399998 615300 615299 954099 954098 SCRIVIMI I NUMERI SUCCESSIVI 9000 9001 54999 55000 20100 20101 450000 450001 399999 85 400000 615300 615301 954099 954100 File 2 SCRIVI MAGGIORE, MINORE, UGUALE RIFERITO ALLE SEGUENTI COPPIE DI NUMERI 27601 27061 maggiore 345321 554123 minore 76500 77005 minore 99991 99990 maggiore COMPONI 4hk, 3dak, 9uk, 2h, 6u q 439206 7da, 7u 77 6h, 1u 601 File 3 TABELLINA DEL 2 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 TABELLINA DEL 3 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 86 TABELLINA DEL 4 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 TABELLINA DEL 5 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 TABELLINA DEL 6 6 12 18 24 30 36 42 48 54 60 TABELLINA DEL 7 7 14 21 28 35 42 49 56 63 70 TABELLINA DELL’ 8 8 16 24 32 40 48 56 64 72 80 TABELLINA DEL 9 9 18 27 36 45 54 63 7e2 81 90 File 4 L’INGRESSO ALLA PISCINA COSTA 8 EURO PER GLI ADULTI E 4 EURO PER I BAMBINI. QUANTO SPENDE LA FAMIGLIA GUIDI, CHE E’ COMPOSTA DA MAMMA, PAPA’ E 3 BAMBINI? 28 euro MOLTO BENE! SISSI DEVE COMPIERE UN LUNGO VIAGGIO E LO SUDDIVIDE IN DUE TAPPE:IL PRIMO GIORNO PERCORRE 560 KM, IL SECONDO 420 KM. SE IL CONTAKHILOMETRI ALLA PARTENZA SEGNAVA 7850 KM, QUANTI CHILOMETRI SEGNERA’ ALLA FINE DEL VIAGGIO? 8830 km I CLIENTI DEL BAGNO “ONDINA” SONO 240; SE 180 SONO GLI ADULTI, QUANTI SONO I BAMBINI? 60 LA TERZA PARTE DEI BAMBINI PRENDE LEZIONE DI NUOTO UNA VOLTA ALLA SETTIMANA.QUANTIFICAMI LA TERZA PARTE. 87 20 SE OGNI LEZIONE COSTA 7,50 EURO , QUANTO HA INCASSATO L’ISTRUTTORE ALLA FINE DELLA SETTIMANA? 150 euro File 5 NUMERA PER 2 DECINE DA 420 A 880: 420 440 460 480 500 520 540 560 580 600 620 640 660 680 70’0 720 u740 760 780 800 820 840 880 NUMERA PER 25 DA 50 A 600 50 75 100 125 150 175 200 225 250 275 300 32rrr5 350 375 400 425 450 475 500 525 550 575 600 NUMERA PER 4 CENTINAIA DA 12.000 A 8.000 12.000 11.600 11200 10800 10400 10000 89600 9600 9200 8800 8400 8000 File 6 ATTENZIONE: U=UNITA’ DA= DECINA H= CENTINAIA K= MIGLIAIA DAK=DECINE DI MIGLIAIA HK=CENTINAIA DI MIGLIAIA RAPPRESENTA I SEGUENTI NUMERI 1945 1k 9h 4da 5u 89725 8dak 88 9k 7h 2da 5u 124027 1hk 2dak 4k 0h 2da 7u 335142 3hk 3dak 5k 1h 4da 2u SCRIVIMI IL NUMERO 2HK,3DAK,4K,2H,0DA,6U 234206 1HK,4DAK,2K,6H,2DA,5U 142625 3HK,2DAK,0K,5H,3DA,1U 320531 4HK,2DAK,7K,2H,0DA,5U 427205 BRAVO! SCOMPONI I SEGUENTI NUMERI, ESEMPIO 895= 800+90+5 1217 1000 89 200 10 7 2450 2000 400 50 0 13930 10000 3000 900 30 0 8650 8000 600 50 0 5350 5000 300 50 0 49027 40000 9000 0 20 7 7329 7000 300 20 9 90 27450 20000 7000 400 50 0 5000+300+20+7 5327 3000+500+40+6 3546 9000+800+40+9 9849 File 7 DATI DUE NUMERI SCRIVI IL NUMERO MAGGIORE, MINORE, UGUALE 4690 4700 minore 3900 minore 6450 8889 minore 9000 7892 maggiore 7006 12520 12523 minore 26342 26341 maggiore 9010 9110 minoitre 91 10840 10839 maggiore 128301 128300 maggiore File 8 DEVI SCRIVERE MAGGIORE MINORE UGUALE COME NELL’ESEMPIO 1UK UGUALE 1000U 7DAK maggiore 90UK 5UK maggiore 60H 8H uguale 80DA 6HK maggiore 700DA 3DAK maggiore 2H 4DAK minore 400H 2DA miinore 30U 7H mimore 9DA 2UKmaggiore 5H 6HKmaggiore 5000DA 1DAK maggiore 90DA 5UK uguale 5000U 9DAK maggilore 120DA SCRIVIMI V O F PER LE SEGUENTI SEZIONI 1890 MAGGIORE 1895 f 1020=1019 f 12740 MAGGIORE 12739 v 3620 MAGGIORE 3616 v 14570 MINORE 14557 f 22910 MINORE 22909 df 92 File 9 ALLORA PIETRO DATO UN NUMERO SCRIVIMI PRIMA LA CIFRA DELLE DECINE DI UNITA’ E POI QUELLA DELLE DECINE DI MIGLIAIA. ESEMPIO: 27830 3 7 HAI CAPITO? Si 16540 4 6 45920 2 5 98750 5 8 127930 3 7 208540 4 8 407115 1 7 22900 0 2 705114 1 5 93 209114 1 9 15982 8 5 E ORA CAMBIAMO ARGOMENTO! INDICA CON VERO O FALSO SE LE SEGUENTI RELAZIONI SONO VERE O FALSE: 12107+1064+257 > 13428 falso 21084+259+60<22403 vero 23007+1838+196=25041 vero 42490+3651378>44233 falso 89510+120310>200820 vero 17978+207510<225488 vero 650+1034+98540>107501 falso SCRIVI IL NUMERO CHE OTTIENI AGGIUNGENDO UNA DECINA AI SEGUENTI NUMERI: ESEMPIO 499 509 HAI CAPITO? 94 Si 780 790 906 916 28000 28026 28010 1000 1010 86021 86031 307010 30y7020 1999 2009 114057 114067 170109 170129 70900 70910 10009 10019 9999 1009 6000 6010 95 10290 10300 PROBLEMA UN FLORICOLTORE HA SPEDITO 1358 GAROFANI, 935 ROSE E 2070 DALIE. QUANTI FIORI HA SPEDITO? 4363 File 10 CALCOLA LE SEGUENTI OPERAZIONI 2813+1520+59= 43932 4392 14720+607+925= 16252 307450+127091+1250= 435791 PROBLEMA IN UNA MONTAGNA DELL’APPENNINO SONO STATI PIANTATI 2500 FAGGI , 700 ABETI 355 LARICI.QUANTI ALBERI SONO STATI PIANTATI? 3555 PER ANDARE A TROVARE I NONNI CHE ABITANO IN UN PAESINO VICINO A NAPOLI, CARLOTTA HA PERCORSO 307 KM IN TRENO, 28 KM IN PULLMAN E 9 KM IN TAXI. DI QUANTI KM E’ STATO IL VIAGGIO DI CARLOTTA? 344 IL NEGOZIO PREZZICHIARI IN OCCASIONE DEL NATALE HA SPESO 4580 EURO PER IL REPARTO DI ABBIGLIAMENTO,6320 96 EURO PER QUELLO DI PROFUMERIA E 3950 EURO PER QUELLO DI CARTOLERIA. QUANTO E’ STATO SPESO IN TUTTO? 14850 SE ERANO GIA’ STATI SPESI 19430 EURO A QUANTO AMMONTA LA SPESA COMPLESSIVA? 34280 File 11 43 + 9= 52 43 – 9 = 34 175 + 9= 184 175 – 9= 166 504 + 9= 513 504 – 9 = 495 1718 + 9 = 1727 1718 – 9= 1709 2669 – 9 = 2660 2669 + 9 = 2678 5000 + 9= 97 5009 5000 – 9 = 4991 44600 – 9 = 445921 44600 + 9 = 44609 file 12 43 + 9= 52 43 – 9 = 34 175 + 9= 184 175 – 9= 166 504 + 9= 513 504 – 9 = 495 1718 + 9 = 1727 1718 – 9= 1709 2669 – 9 = 2660 2669 + 9 = 2678 98 5000 + 9= 5009 5000 – 9 = 4991 44600 – 9 = 445921 44600 + 9 = 44609 File 12 SCRIVI SE SONO VERE O FALSE LE SEGUENTI AFFERMAZIONI: 1320-130>1190 falso 2740-1040<1180 fALSO 4058-2470=1588 verpo 46709-8830>37879 falso 191105-63910=191105 faklso 150159-12038<138118 falwso SCRIVI IL NUMERO CHE OTTIENI TOGLIENDO UN CENTINAIO 270 170 399 299 1000 99 900 1060 960 2120 2020 3000 2900 3090 2990 4800 4700 10000 99OO 10700 9700 11000 10900 15600 15500 7580 7480 CALCOLA LE SEGUENTI SOTTRAZIONI CON LA PROVA:ESEMPIO 756-237=519 519+237=519 982-408= 574 408 +574 983 982 100 14728-1936= 12792 12792 +1936 14728 PROBLEMI IN UNA ZONA DI MONTAGNA SONO STATI INTERRATI 4000 PIANTE SEMPREVERDI.DI QUESTE 980 SONO ABETI E LE RIMANENTI SONO PINI. QUANTI SONO I PINI? 3020 IN UN ANNO UN GRANDE STABILIMENTO HA PRODOTTO 65345 AUTOMOBILI E 8527 AUTOCARRI.DI QUANTE UNITA’ IL NUMERO DELLE AUTOMOBILI SUPERA QUELLO DEGLI AUTOCARRI? 56818 LUIGINO HA SPESO PER I LIBRI DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO 385 EURO, SUA SORELLA DANIELA NE HA SPESI 208. QUANTI EURO IN PIU’ HA SPESO LUIGINO? 177 IN UNA SCUOLA SU 340 ALUNNI SOLO 175 RIMANGONO A MENSA. QUANTI SONO I BAMBINI CHE VANNO A MANGIARE A CASA? 16R5 MATTIA HA 19 ANNI E SUO NONNO NE HA 83. QUANTI ANNI HA IN PIU’ IL NONNO RISPETTO A MATTIA? 64 LA SORELLINA DI MATTIA HA 12 ANNI.QUANTI ANNI IN MENO RISPETTO A MATTIA? 7 A UNA GARA PODISTICA SI PRESENTANO 312 PERSONE.SE LE DONNE SONO 150 QUANTI SONO GLI UOMINI? 162 SOLO 189 ARRIVANO AL TRAGUARDO,QUANTI PARTECIPANTI SI SONO RITIRATI? 101 123 File 13 SCRIVI IN CIFRE DUEMILAQUARANTA 2040 MILLECENTOTRENTA 1130 TREMILAOTTO 3008 CINQUEMILACENTOQUINDICI 5115 TRECENTOSETTANTACINQUEMILADIECI 3705010 DODICIMILATRECENTOVENTI 12320 CENTOOTTOMILASETTECENTOQUARANTA 108740 QUATTROCENTOCINQUANTADUEMILA 452000 CALCOLA A MENTE 8+35 43 29+35 64 186+35 221 205+35 240 300+35 335 420+35 455 102 215+8 223 215+29 244 215+186 4°1 215+205 420 215+320 535 420+215 635 710+8 718 710+29 739 710+186 896 710+205 9115 300+710 101° 420+710 1130 1905+8 1913 1905+29 1934 103 1905+186 2091 1905+205 2110 1905+300 2205 1905+420 2325 COMPLETA INSERENDO I SIMBOLI MAGGIORE, MINORE UGUALE 70430 miore 70431 12010 maggiore 2804 uguale 12009 2804 45320 maggiore 45319 137010 maggiore 137009 89111 matggiore 89110 176200 maggiore 176198 405100 minore 405110 391000 mi nore 391101 ESEGUI LE SEGUENTI ADDIZIONI 1540+1360 2900 13252+1831 15083 12671+1525 14179 104 23530+6700 30230 3855+19230+100113 123299 13400+6808+2112 22330 28715+13484+11491 53690 37643+35810+80150 153603 ESEGUI LE SEGUENTI SOTTRAZIONI 3580-126 34454 8234-1900 6334 75883-129 75854 12340-3280 9069 58812-8193 50619 14200-662 13538 73210-4180 69030 36277-33089 3188 105 SCRIVI I SEGUENTI NUMERI NELLA TABELLA 3524,12111,236434,4106,78399 HK DAK 2 1 3 7 UK 3 2 6 4 8 H 5 1 4 1 3 DA 2 1 3 0 0 U 4 1 4 6 9 File 14 ROBERTO HA EREDITATO DA UNO ZIO 10900 EURO IN CONTANTI E UN APPARTAMENTO DALLA CUI VENDITA HA RICAVATO 62700 EURO. QUANTO HA EREDITATO IN TUTTO? 73600 CON I SOLDI EREDITATI VUOLE ACQUISTARE UNA VILLETTA CHE COSTA 108500 EURO. QUANTI EURO GLI MANCANO PER RAGGIUNGERE QUESTA CIFRA? 34900 IN UN PAESINO DI MONTAGNA VI ERANO ,ALLA FINE DEL 1920, 750 UOMINI E 980 DONNE. QUANTI ERANO GLI ABITANTI DI QUEL PAESE? 1730 NEI DIECI ANNI SUCCESSIVI 630 PERSONE SI ERANO TRASFERITE ALTROVE PER LAVORO. QUANTE PERSONE RESTARONO NEL PAESE? 1100 File 15 APPLICA LA PROPRIETA’ COMMUTATIVA PER RISOLVERE LE SEGUENTI MOLTIPLICAZIONI ESEMPIO 5 X 12 X 2 5 X 2 X 12 = 120 106 2 X 9 X 5= 2x5x9 90 4 X 8 X 5= 4x5x8 160 25 X 5 X 2= 25x2x5 250 5X3X8 5x8x3 120 5 X 9 X 6= 5x6x9 270 25 X 9 X 4= 25x4x9 900 QUANDO IN UNA MOLTIPLICAZIONE TRA NUMERI INTERI UN FATTORE TERMINA CON DEGLI ZERI, DEVO ESEGUIRE IL CALCOLO SENZA TENER CONTO DEGLI ZERI ED AGGIUNGERLI POI ALLA DESTRA DEL RISULTATO: 132 X 20=132 X 2=264=2640 ESEGUI MENTALMENTE LE SEGUENTI MOLTIPLICAZIONI 327 X 40 1308 13080 213 X 50 1065 107 10650 506 X 60 30e6 30360 672 X 30 201t6 20160 451 X 20 830 8300 189 X 90 1701 17010 246 X 40 984 9840 342 X 30 1026 10260 ESEGUI I PRODOTTI E SCRIVI SE MAGGIORE, MINORE UGUALE 54 X 2 maggiore 25 X 4 49 X 0 uguale 312 X 2 127 X 0 minore 219 X 3 35 X 9uguale 63 X 5 318 X 1uguale 159 X 2 245 X 4 150 X 2 maggiore 63 X 7 maggiore 48 X 8 108 217 X 7minre 189 X 9 File16 ESEGUI LE SEGUENTI DIVISIONI 400 : 4 100 1600 : 4 400 2000: 4 500 250 : 5 50 300 : 5 60 450 : 5 90 140 : 5 28 984 : 3 328 5940: 8 742,55 46647 : 9 5183 File 17 COMPLETA LE SUCCESSIONI SECONDO LA REGOLA DATA: OGNI NUMERO E’ UGUALE AL PRECEDENTE PIU’ 14 113 127 HAI CAPITO? 109 Si CONTINUA TU ALLORA… 141 155 169 OGNI NUMERO E’ UGUALE AL PRECEDENTE DIVISO PER 3 81 CONTINUA TU… 27 9 3 OGNI NUMERO E’ UGUALE AL DOPPIO DEL PRECEDENTE DIMINUITO DI 1 3 5 9 17 33 File 18 VERIFICA DI MATEMATICA SCRIVI I SEGUENTI NUMERI IN PAROLA DIVIDENDOLI IN SILLABE 33000 tren ta tre mi la 10100 die ci mi la cen to 8020 ot tomi la ven ti 20000 ven ti mi la 307000 110 tre cen to set te mi la 107000 cen to set te mi la SCRIVI LE CIFRE CHE HANNO LO STESSO NUMERO 1U3D-0,52-4D-4,1-5D2M-0,4-41D-1,3-5D2C-5,2-5U2D-0,502 1u3d 1,3 0,52 5d2c 4d 0,4 4,1 41d 5d2m 0,502 5,2 5u2d QUALE TRA QUESTI PREZZI E’ IL MINORE? 17,05 EURO 17,20 EURO 17,15 EURO 17,50 EURO 17,05 COMPILA LA CLASSIFICA ORDINE DECRESCENTE: DELLE GARE DI SALTO IN ALTO IN 3,78M 3,90M 4,01M 3,99M 3,87M 44,01M 3,99 m 3,90m 3,87m 3,78m ESEGUI LE SEGUENTI OPERAZIONI 373+3520+62529 66422 49236-13148 3666088 111 50247-8736 41511 836 X 124 103664 1048 X 37 38776 3640: 28 139 ESEGUI LE SEGUENTI OPERAZIONI 4,21+6,37+5,2 15,78 14+2,6+13,24 29,85 38,62-4,23 34,39 150-71,6 78,7 DEVI ESEGUIRE LE SEGUENTI OPERAZIONI. RICORDATI CHE AD OGNI RISULTATO CORRISPONDE UNA LETTERA DELL’ALFABETO. A RISULTATI UGUALI CORRISPONDONO LETTERE UGUALI. 78X100 78’00 0,48 X 10 4,8 I E 0,8 X 100 A 800 24,8 X 10 248 P 112 0,2 X 1000 200 52: 10 5,2 C 52 : 100 0,52 R 52 : 1000 F 0,052 38,2 : 10 3,82 H 3: 100 0,03 T 8,6 : 10 0.86 D 13,4 : 10 1,34 S QUAL E’ QUEL QUADRILATERO CHE HA TUTTI I LATI E TUTTI GLI ANGOLI CONGRUENTI? Quadrato QUALI SONO QUEI QUADRILATERI CHE HANNO ALMENO UNA COPPIA DI LATI PARALLELI? Quadrato rettangolo rombo QUALI SONO QUEI QUADRILATERI CHE HANNO TUTTI GLI ANGOLI RETTI? Quadrato rettangolo LA MAMMA DI MARCO HA COMPERATO PER IL FIGLIO UNA TUTA E UN PAIO DI SCARPE DA TENNIS. LA TUTA COSTA 38,50 EURO, LE SCARPE COSTANO 46,50 EURO. 113 QUANTO RICEVERA’ DI RESTO SE PAGA CON UNA BANCONOTA DA 100 EURO? 85 15 File 19 MULTIPLI E DIVISORI UN MULTIPLO DI UN NUMERO CONTIENE ESATTAMENTE UNA O PIU’ VOLTE QUEL NUMERO.UN DIVISORE DI UN NUMERO E’ CONTENUTO ESATTAMENTE UNA O PIU’ VOLTE IN QUEL NUMERO. ELENCAMI I MULTIPLI DI 2 FINO AL 40 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 w24 26 28 30 32 34 36 38 40 ORA I MULTIPLI DEL NUMERO 3 FINO AL 45 3 6 9 12 15 18 21 22 24 27 30 33 36 39 42 45 ORA I MULTIPLI DI 5 FINO AL 60 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 TRA I SEGUENTI NUMERI ELENCA I MULTIPLI DI 2 PRIMA E POI DI 5 25 12 30 15 37 32 24 31 16 20 102 100 36 125 22 150 86 112 12 30 32 24 16 20 102 100 36 22 1t50 86 112 25 30 15 x 20 100 125 150 COSTRUISCI LA TAVOLA DEI MULTIPLI DI 11 11 22 33 44 55 66 77 88 99 110 121 132 143 114 ORA RICORDA CHE SE UN NUMERO E’ MULTIPLO DI UN ALTRO NUMERO ALLORA QUEST’ULTIMO NUMERO E’ DIVISORE DEL PRIMO NUMERO. SCRIVIMI I MULTIPLI DI 13 FRA I SEGUENTI NUMERI 253 412 130 650 65 315 169 208 130 650 130 65 169 208 PER OGNI NUMERO SCRIVI TUTTI I SUOI DIVISORI: 15 12 18 30 60 15 3 5 15 1 12 2 3 4 56 12 1 18 1 2 3 6 9 18 30 1 2 3 5 6 10 15 30 60 1 2 3 4 5 6 20 10 15 30 60 File 20 SCOMPONI E RICOMPONI 9UM,5HK,1UK,8DA,7U 9501078 3DAM,8DAK,4UK,6H 30084600 5HK,2UK,6H 502430 7HM,5UM,2DAK,8UK,3U 705028003 115 2HM,3UM,4DAK,5H,7U 200304507 8DAM,7DAK,6H 80070600 SCRIVI SE LE SEGUENTI UGUAGLIANZE SONO VERE O FALSE 95H=950 falso 37UK=370 falso 7DAK=70000 vero 78H=7800 vero 80DA=800 vero 3DAM=30000 falso 7HM=700000000 veero 28UM=28000000 vero 8DA=800 falso TRASFORMA NELLE UNITA’ CORRISPONDENTI ESEMPIO 80 DA=800U 27DA=270u 116 9H=900u 58H=5000u 4UK=40000u 5DAK=50000u 6HK=600000u 2UM=2000000u 4DAM=40000000 File21 QUALE SCRITTURA CORRISPONDE AL NUMERO FORMATO DA 3 UNITA’, 8 DECINE, 2 MIGLIAIA? A) B) C) D) 283 382 2083 2803 2083 NELLA SCATOLA IN FIGURA SONO CONTENUTI GETTONI CHE VALGONO: QUADRATO 1 UNITA’ CUORE 1 DECINA STELLA 1 CENTINAIO ASSOCIA AD OGNI PEZZO IL SUO VALORE E FAI LA SOMMA.QUANTO RISULTA? A) B) C) D) 234 243 324 342 d 117 3. OSSERVA ATTENTAMENTE LA FIGURA DEL FOGLIO, QUALE DELLE SEGUENTI AFFERMAZIONI E’ VERA? A) B) C) D) IL QUADRATO INTERNO E’ META’ DI QUELLO ESTERNO IL CERCHIO E’ META’ DEL QUADRATO ESTERNO IL QUADRATO INTERNO E’ META’ DEL CERCHIO IL QUADRATO INTERNO E’ UN QUARTO DI QUELLO ESTERNO B 4. SUL GRAFICO SONO RIPORTATI I NUMERI DEI GOAL SEGNATI DA UNA SQUADRA NEI PRIMI CINQUE GIORNI DI CAMPIONATO. IN QUALE GIORNO HA SEGNATO MENO GOAL? A) B) C) D) IL PRIMO GIORNO IL SECONDO GIORNO IL TERZO GIORNO IL QUARTO GIORNO Ad TRA LE SEGUENTI FIGURE INDICA TUTTE QUELLE CHE HANNO LA STESSA FORMA E LE STESSE MISURE. A) B) C) D) LA FIGURA 1 E LA FIGURA 2 LA FIGURA 3 E LA FIGURA 5 LA FIGURA 1 E LA FIGURA 4 LA FIGURA 1, LA FIGURA 2, E LA FIGURA 4 D 6. QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI DA UN RISULTATO MAGGIORE DI 200 A) B) C) D) 21 X 9 19 X 12 680 : 4 2000 : 11 118 b b 7)TROVA IL VALORE DA SOSTITUIRE AL TRIANGOLO PER COMPLETARE IL CALCOLO SEGUENTE( PIETRO TI MOSTRO L’ESEMPIO SUL FOGLIO): A) B) C) D) TRIANGOLO = 5 TRIANGOLO = 2 TRIANGOLO = 4 TRIANGOLO = 7 B 8) QUALE DEI SEGUENTI PRODOTTI NON DA’ IL NUMERO 60? A) B) C) D) 6X2X5 3X4X5 3X2X10 3X3X5 d 9)QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI NON DA’ COME RISULTATO 253? A) B) C) D) 10 X 23 + 23 11 X 23 12 X 22 11 X24 –11 d 10) QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI DA’ COME RISULTATO 37? A) B) C) D) 12 X 3 50-3 70:2 111:3 d 119 11) NELLA CLASSE SECONDA B, FRANCO E’ PIU’ BASSO DI ROBERTO E MARCO E’ PIU’ BASSO DI FRANCO.QUALE DELLE SEGUENTI AFFERMAZIONI E’ VERA? A) B) C) D) MARCO E’ ALTO COME ROBERTO FRANCO E’ IL PIU’ ALTO MARCO E’ PIU’ BASSO DI ROBERTO FRANCO E’ IL PIU’ BASSO A 12) PER RISOLVERE UN PROBLEMA MARCO HA INDICATO QUESTA OPERAZIONE 96 : 6= 16 QUALE DEI SEGUENTI PROBLEMI DOVEVA RISOLVERE MARCO? A) B) C D PIETRO TI FACCIO LEGGERE DAL FOGLIO E TU SCRIVI LA RISPOSTA.VA BENE? Si B 13) quale tra le seguenti espressioni corrisponde al numero tremilasettantanove? A) 3 X 1.000 + 7 X 10 + 9 B) 3 X 1.000 – 7 X 100 – 9 C) 3 + 7 X 100 + 9 D) 3 X 1.000 + 7 X 100 + 0 X 10 + 9 c 14) QUAL E’ LA CIFRA DELLE CENTINAIA NEL NUMERO 123456? A) 3 B) 5 120 C) 4 E) 6 c 15) PIETRO HAI FOTOGRAFATO IL PROBLEMA SUL FOGLIO QUAL E’ LA RISPOSTA ESATTA? A) B) C) D) 9 18 27 36 16) TRA LE SEGUENTI FIGURE CHE TI MOSTRO SUL FOGLIO TUTTE QUELLE CHE HANNO LA STESSA FORMA. A) B) C) D) LA FIGURA 1 E LA FIGURA 2 LA FIGURA 3 E LA FIGURA 4 LA FIGURA 3 E LA FIGURA 5 LA FIGURA 3, LA FIGURA 4 E LA FIGURA 5 D 17) SOSTITUISCI AI SIMBOLI LE CIFRE INDICATE SUL FOGLIO CHE TI MOSTRO. A) 20 B) 74 C) 101 D) 119 58 +16 b 18) QUALE NUMERO VA SOSTITUITO AL QUADRATINO NEL SEGUENTE CALCOLO: 81 : = 3 A) B) C) D) 3 13 21 27 121 A 19) AL CASELLO DI UNA AUTOSTRADA IL CONTATORE SEGNA 7399. SE PASSANO ALTRE 11 MACCHINE, CHE COSA SI LEGGERA’ SUL CONTATORE? A) B) C) D) b 7400 7410 8000 7500 20) AL CASELLO DI UNA AUTOSTRADA IL CONTATORE SEGNA 3909. QUANTE AUTOMOBILI DEVONO PASSARE PERCHE’ SUL CONTATORE SI LEGGA 4200? A) B) C) D) 91 201 291 1291 c 21) A) B) C) D) QUALE DEI SEGUENTI CALCOLI NON DA’ COME RISULTATO 56? 7X8 6 X10 – 6 150 : 3 + 6 6X9+2 b 22) A) B) C) D) PAOLO OGGI HA TRE ANNI PIU’ DI GIOVANNI.QUANDO AVRA’ QUATTRO ANNI PIU’ DI LUI? FRA UN ANNO FRA TRE ANNI MAI FRA QUATTRO ANNI d 122 23) TRE AMICI DECIDONO DI CENARE INSIEME UNA SERA.LUCA E’ LIBERO IL LUNEDI’, IL MERCOLEDI’ E IL VENERDI’.GIANNI E’ LIBERO I PRIMI QUATTRO GIORNI DELLA SETTIMANA. PER RENZO ANDREBBE BENE IL MARTEDI’ O IL MERCOLEDI’. IN QUALE GIORNO DELLA SETTIMANA POTREBBERO CENARE TUTTI INSIEME? A) B) C) D) MAI MARTEDI’ MERCOLEDI’ SABATO C 24) A) B) C) D) IL SIGNOR BIANCHI PORTA AL CINEMA I SUOI DUE FIGLI.IL MAGGIORE PAGA IL BIGLIETTO INTERO, COME IL PADRE, MENTRE IL PIU’ PICCOLO HA LA RIDUZIONE, E PAGA 5 EURO. IN TUTTO IL PADRE SPENDE 21 EURO. QUANTO COSTA IL BIGLIETTO INTERO? 6 EURO 8 EURO 9 EURO 10 EURO b File 22 OSSERVA LA SCENA DAL TUO SUSSIDIARIO E SCRIVI VERO O FALSO TUTTI I BAMBINI SONO IN ACQUA Falso ALCUNI NUOTANO -vero 123 ALMENO UNO GIOCA SULLA SABBIA vero ALMENO UNO HA IL SALVAGENTE Vero NESSUNO HA L’ACCAPATOIO Falso TUTTI HANNO IL COSTUME Vero NON TUTTI NUOTANO Vero NON TUTTI HANNO L’ACCAPPATOIO vero NON TUTTI HANNO IL COSTUME Falso TUTTI SONO AL MARE Vero ALCUNI SONO IN MONTAGNA Falso ALCUNI PRENDONO IL SOLE Vero PG.88 IL MARE E’ AGITATO Falso CI SONO TRE OMBRELLONI Vero I BAMBINI NUOTANO Falso LE SEDIE A SDRAIO SONO ROSA Falso 124 LE CABINE SONO 8 Falso GLI OMBRELLONI SONO ROSSO, GIALLO, BLU Vero ES.N1 PAG 88 IL MARE E’ CALMO E I BAMBINI GIOCANO Vero CI SONO SEI CABINE E SONO GIALLE Falso LE SEDIE A SDRAIO SONO 3 E SONO BLU Falso CI SONO TRE OMBRELLONI E HANNO TRE COLORI Vero IL MARE E’ MOSSO E CI SONO TRE VELE Falso I BAMBINI GIOCANO E NON NUOTANO Vero LE CABINE SONO BIANCHE E IL TETTO E’ VERDE Vero IL MARE E’ CALMO E CI SONO 3 VELE Vero LE SEDIE A SDRAIO SONO 4 E SONO GIALLE Falso File 23 UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 2 , QUANDO TERMINA CON 0 O CON UNA CIFRA PARI SCRIVI TRA I SEGUENTI NUMERI QUELLI DIVISIBILI PER 2 5 12 18 30 125 12 18 30 42 48 47 59 42 48 4 106 117 408 429 106 408 1020 3140 5374860103 1020 3140 53748 UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER TRE QUANDO LA SOMMA DELLE SUE CIFRE E’ UN NUMERO DIVISIBILE PER 3 SCRIVI FRA I SEGUENTI NUMERI QUELLI DIVISIBILI PER 3 9 110 412 3816 12840 433 107 9 3816 12840 26 128 83 NESsuno 111 306 7910 8730 106 111 306 8730 UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 5 , QUANDO TERMINA PER 5 O PER 0. UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 4, QUANDO LO E’ IL NUMERO FORMATO DALLE SUE ULTIME DUE CIFRE A DESTRA SCRIVI I NUMERI NON DIVISIBILI PER 5 5 87 1250034506 126 87 34506 20 140 1731224500 17312 55 7240 158 13800 158 SCRIVI I NUMERI NON DIVISIBILI PER 4 24 304 4708 124 24 304 4708 124 128 108 5814 200 5814 UN NUMERO E’ DIVISIBILE PER 10, 100, 1000, QUANDO TERMINA CON UNO, DUE O TRE ZERI File24 UN QUADRATO HA IL PERIMETRO DI 37 CM.QUANTO MISURA IL LATO? A) 4CM B) 3CM C) 9,25CM c UN QUADRATO HA IL LATO DI 12,7 CM.IL PERIMETRO SARA’ DI CM …. A) 50,8 CM B) 45 CM C) 54 CM a 127 UN QUADRATO HA IL LATO CHE MISURA 27 CM.LA SUA AREA SARA’ DI… A) 345 B) 729 C) 1050 b IL LATO DI UN QUADRATO MISURA 46,9 CM.TROVA L’AREA. A) 2199,61 B) 5673 C) 1235,90 a File25 PERIMETRO E AREA DEL RETTANGOLO CONOSCI LA REGOLA PER TROVARE IL PERIMETRO DEL RETTANGOLO? Bxhx2 E L’AREA? Hxb PROBLEMA UN RETTANGOLO HA LA BASE CHE MISURA 15 CM E L’ALTEZZA CHE MISURA 28,5 CM.IL PERIMETRO SARA’ DI: A) 87 B) 78 C) 98 a UN RETTANGOLO HA L’ALTEZZA DI 13 CM E LA BASE DI 31, 8CM.L’AREA SARA’ DI: A) 134,4 B) 234,7 C) 413,4 C 128 UN RETTANGOLO CON BASE DI 9,2 CM ED ALTEZZA DI 16,9 CM.IL PERIMETRO SARA’ DI: A) 25,2 B) 45 C) 52,2 C DATO UN RETTANGOLO CON L’AREA DI 592 E LA BASE DI 16.L’ALTEZZA MISURERA’: A) B) C) 73 45 37 C File26 UNA CASSETTA PIENA DI PERE PESA 17 KG.LA CASSETTA VUOTA PESA 2,3 KG. QUANTI CHILOGRAMMI PESANO LE SOLE PERE? A) 14,7 KG B) 19,7 KG C) 4,5 KG a IL PESO LORDO TOTALE DI 25 SACCHETTI DI RISO E’ DI 90 KG.IL PESO DI TUTTI I SACCHETTI VUOTI E’ DI 2,5 KG. QUANTI KG DI RISO CI SONO IN OGNI SACCHETTO? A) 2,8 KG B) 34 KG C) 3,5 KG c UNA CASSETTA DI PESCE PESA 11KG E LA TARA E’ DI 9 HG. QUANTI CHILOGRAMMI DI PESCE VI SONO IN 32 CASSETTE UGUALI? A) 323,2KG B) 657 KG C) 231 KG c 129 2.7 MUSICA La componente musicale diventa fondamentale nel percorso formativo. Musica come stimolo, ma sovente come rilassamento. Le ragioni di questo significato nella parole dello stesso allievo File 1 PIETRO TI PIACE ASCOLTARE LA MUSICA? Si PERCHE’? Provo grandi emozioni PUOI SPIEGARMI CHE TIPO DI EMOZIONI? Mi sento assolutamente in armonia con me stesso File2 COSA STAI ASCOLTANDO? Sto ascoltando musica classica, sono tenace nel prendere le note musicali E COME FAI? Sento le note e percorro il ritmo ALTRO DA DIRMI? Sono positivo con la musica TI PIACEREBBE SUONARE UNO STRUMENTO? Si QUALE? Il pianoforte E PERCHE’ QUESTO STRUMENTO? Sarei pronto a conoscere le vibrazioni musicali MOLTO INTERESSANTE GRAZIE! Ciao susy 130 PARTE TERZA : VERIFICA E VALUTAZIONE - L’INSEGNANTE E L’INTEGRAZIONE 3.1 VERIFICA E VALUTAZIONE Non di rado accade che i docenti sostengano la tesi dell’impossibilità di procedere in alcun modo alla valutazione nei confronti dell’alunno disabile. Si tratta però soprassedere al problema stesso in attesa di soluzioni dall’esterno; anzi il fatto è anche sintomo di ansia ed insicurezza nei confronti di un atto dovuto a qualsiasi alunno , non necessariamente portatore di diversa abilità . La valutazione rappresenta un momento importante all’interno dell’attività didattica perché è strumento per conoscere il livello iniziale dell’alunno rispetto alle diverse competenze e quello via via conseguito. Solamente dopo aver assunto informazioni significative sull’andamento del processo formativo il docente può assumere decisioni opportune determinate dall’azione di monitoraggio dell’evoluzione della situazione dell’alunno. La programmazione didattica è uno strumento flessibile per la regolazione continua del processo formativo perciò è fondamentale una connessione forte tra il momento valutativo e quello didattico attraverso un flusso di informazioni significative che, procedendo dal primo, ricadono direttamente sul secondo determinandone la qualità e orientandone l’azione. L’insegnante deve decidere, sul piano dei contenuti e delle procedure, quali materiali di apprendimento e strategie metodologico-didattiche risultino più adatti a promuovere e sviluppare fondamentali requisiti intellettivi. Il quadro offerto dagli alunni in situazione di handicap è significativo: la funzione della didattica di monitoraggio delle fasi di sviluppo è determinante per il successo o insuccesso del processo di integrazione. La valutazione costituisce un momento informativo\formativo per l’alunno disabile perché attraverso di essa si può stabilire non solo se egli ha conseguito i risultati che si attendevano ma anche conoscere la qualità dei processi che si sono attivati nel soggetto; inoltre risulta importante perché da essa derivano scelte di fondo in ordine alle strategie didattiche da utilizzare, modalità di interazione da costruire, di apprendimento. Tutto ciò va previsto con cura nella programmazione individualizzata perché è l’atto programmatico, il luogo privilegiato in cui si assumono molteplici interessi. 131 Esiste la valutazione diagnostica (precede l’azione progettuale). Essa permette di rilevare l’adeguatezza dei diversi prerequisiti e così di predisporre la programmazione e di progettare percorsi individualizzati di insegnamento/apprendimento. La valutazione procedurale (accompagna l’azione progettuale). Essa, invece, effettua una rilevazione continua delle difficoltà e dunque cerca di individuare le cause e di rimuoverle con opportune attività. La valutazione formativa (anch’essa accompagna l’azione progettuale) si utilizza ad esempio al termine del quadrimestre. L’insegnante esegue una revisione parziale della programmazione didattica. La valutazione sommativa, orientativa e comparativa (finale all’azione progettuale). Si ricorre ad essa al termine dell’anno scolastico per esprimere un giudizio complessivo circa gli apprendimenti e la qualità delle scelte didattiche fatte. Ancora oggi, alcuni insegnanti, pensano che sia del tutto inutile valutare l’alunno diversamente abile, perché non può conseguire risultati significativi nella sfera sociale, cognitiva o affettiva. Per tali ragioni li si valuta tenendo esclusivamente conto dei livelli d’apprendimento della classe. Questo è un gravissimo errore perché ad essere valutato deve essere il progresso registrato rispetto la situazione di partenza e rispettato il diritto di tutti i bambini al massimo sviluppo delle proprie potenzialità. La valutazione è infatti intesa come promozione, orientamento, riconoscimento e valorizzazione dei talenti. La valutazione e la programmazione sono complementari. In particolare è evidente la relazione tra valutazione, diagnosi funzionale, profilo dinamico funzionale, piano educativo individualizzato. Tenendo conto di tutti questi aspetti è possibile costruire un percorso formativo che tenga conto dei bisogni educativi speciali di quell’alunno. La Diagnosi Funzionale descrive in modo analitico le difficoltà e le potenzialità del bambino. Il P.D.F. permette di individuare il possibile sviluppo agendo sulle aree di sviluppo prossimale. Il P.E.I , tenendo conto di quanto sopra esposto, definisce gli interventi e le attività didattiche da realizzare. La valutazione in questa prospettiva ha lo scopo di incoraggiare lo sviluppo dell’alunno, non di mortificarlo. In tal senso essa è da intendere, innanzitutto, come mediatore di 132 apprendimento, inserito all’interno di una relazione significativa con il bambino. Quest’ultimo è così inteso non come oggetto, bensì come interlocutore. Il docente ha la possibilità di intervenire tempestivamente adeguando in itinere la programmazione mentre l’alunno viene stimolato ad acquisire un’immagine positiva di sé. In questo caso si parla di valutazione incoraggiante, poiché spinge l’alunno considerare i propri errori come punto di partenza per migliorare.12 Dopo questa doverosa premessa, focalizzo il mio intervento sulla valutazione operata nei riguardi di Pietro. La sua personalità ed il suo comportamento risultano molto particolari (ogni autistico pur rivelando tratti tipici, è comunque un mondo a sé). Per quanto riguarda gli schemi interpretativi ho dovuto tener conto del modo significativamente “proprio” che egli ha di utilizzare i sistemi percettivi, motori, mnestici, intellettivi, comunicativi, affettivoemotivo e relazionali. Ho cercato di verificare i punti di forza e debolezza in modo da poter programmare sistematicamente e aggiustare dei piani di intervento personalizzati e integrati.13 Gli strumenti utilizzati a scuola per l’effettuazione della valutazione di Pietro sono stati: schede di osservazione sistematica, analisi funzionale, valutazione del campione di comunicazione, valutazione della comprensione delle emozioni, del sistema delle credenze e false credenze, del gioco simbolico con particolare riferimento al gioco di funzione, valutazione delle capacità di comunicazione scritta essendo privo di linguaggio. La strategia primaria di intervento educativo si è basata su un approccio personalizzato che coniugasse le indicazioni che provenivano dalle più affinate metodologie di intervento con accorgimenti organizzativi e metodologico-didattici necessari per la promozione di una reale integrazione. L’utilizzo del mediatore della C.F. ha permesso un aumento delle capacità comunicative di Pietro e del livello della sua integrazione sociale. Oltre all’utilizzo della tastiera dell’Alphasmart (piccolo personal computer portatile), ho impiegato tastiere di carta con disegni, lettere, parole e supporti informatici. Ho cercato di utilizzare assieme all’assistente A.S.L. (che pure operava tramite C.F.) un approccio aperto e critico. 12 13 Cajola Chiappetta L., Handicap e valutazione, Anicia, Roma, 1998 Cottini L., L’integrazione scolastica del bambino autistico, Carocci, Roma, 2002 133 L’osservazione sistematica è avvenuta tenendo conto del cosa osservare, come osservare, quando osservare, come raccogliere e registrare i dati (utilizzo di griglie),come analizzare e interpretare i dati raccolti. L’azione dell’osservare è stato un procedimento di ricerca in cui oltre a tenere sotto controllo il comportamento si è tenuto conto anche delle categorie di osservazione impiegata. L’utilizzo delle prove di valutazione per gli apprendimenti scolastici è stato di “prove oggettive”: quesito vero\falso, quesito completamento, quesito corrispondenze, quesito scelta multipla ad una o due soluzioni. E questo proprio perché l’utilizzo del mediatore C.F. richiede l’impiego di simili prove. Nella valutazione della abilità prassico-motorie (si veda l’unità didattica) ho distinto le abilità grosso-motori e le abilità fino-motorie. Le prime sono relative alla padronanza dei movimenti e del controllo posturale. Le seconde, invece, interessano i movimenti che coinvolgono i muscoli più piccoli e che consentono i movimenti delle dita, degli occhi, l’articolazione dei suoni, del linguaggio etc. La valutazione è stata diretta a tre aspetti: o La manifestazione esterna della motricità, tenendo conto dell’accuratezza e precisione della sua forma, cioè di come si manifesta; o La quantità di forza che viene impiegata per compiere un determinato gesto, cioè l’intensità con cui il movimento viene prodotto; o La resistenza manifestata nel mantenere una certa postura o nel prolungare un’azione, cioè la durata dello sforzo prodotto. Ho proseguito poi nella valutazione delle capacità di coordinazione di più movimenti del corpo, di precisione e di rapidità nell’esecuzione e anche di produzione sequenziale di questi movimenti, non trascurando un altro aspetto relativo alla sfera motoria, per rilevare il quale ho cercato di comprendere quale considerazione avesse l’alunno del proprio corpo mentre si muove nello spazio, cioè quale immagine motoria di sé abbia interiorizzato. La psicomotricità14 facilita la promozione dell’educazione integrale della personalità del bambino, stimolando all’autoregolazione degli apprendimenti, a un’elevata percezione di un’autoefficacia e autorinforzo cognitivo. Il lavoro di metodologie avanzate per l’integrazione di Pietro si è basato sugli obiettivi individualizzati ed obiettivi della classe, sulla risorsa dei compagni (sviluppo di rapporti 14 Cfr. Baldini T., Il corpo rubato, Armando Editore, Roma, 1995 134 di aiuto e abilità prosociali, situazioni di tutoring, apprendimento cooperativo)15, le prospettive della didattica speciale (utilità di promuovere la coscienza del deficit e handicap in classe, avvalersi di nuove tecnologie informatiche). Scopo della scuola è la formazione di personalità, valorizzando le singole specialità e non la semplice trasmissione di conoscenze. Per questo motivo oggi si parla tanto di competenze. L’insegnante nel valutare un soggetto diversamente abile deve utilizzare criteri che gli permettono di stabilire la soglia entro la quale una prestazione o un comportamento possono essere considerati accettabili e dunque di non operare confronti fra allievi. Al di sotto di queste prestazioni considerate accettabili si collocano le competenze minime la cui acquisizione è obiettivo per un insegnamento verso un soggetto con bisogni educativi speciali; perché è mediante esse che il bambino potrà raggiungere il suo massimo grado di autonomia. Una volta individuati e valutati i bisogni specifici del soggetto tutti i soggetti coinvolti (insegnanti, famiglia, operatori sociali) possono personalizzare il percorso educativo- didattico.16 3.2 L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO PROMOTORE DELL’INTEGRAZIONE L’esigenza di costruire un’organizzazione reticolare di aiuti e di sostegni alla persona con “bisogni educativi speciali” consentono di definire l’insegnante specializzata-o come figura di sistema. L’organizzazione della vita scolastica, nella molteplicità delle sue componenti, in base al modello della rete di risorse favorisce la realizzazione della scuola intesa come autentica comunità solidale, in grado di integrare e di valorizzare le diversità tutte, rispondendo in modo sensibile e funzionale ai differenti bisogni formativi. L’insegnante specializzata-o, in tale prospettiva, non è più il privilegiato “angelo custode” del bambino con deficit che “elemosina” possibili collegamenti di natura relazionale e curricolare con il lavoro degli altri docenti ma rappresenta una produttiva risorsa, un effettivo punto di riferimento per l’intero contesto scolastico. La capacità di partecipare ad una rete sinergica di collaborazioni con compiti di tutoraggio, aiuto e sostegno, coordinamento e progettazione, per prevenire e ridurre le situazioni di 15 Girelli C., Costruire il gruppo, Editrice La Scuola, Brescia, 1999 Loro D., Pedagogia del lavoro di rete e della famiglia, Dispensa del corso abilitante per insegnanti di sostegno, A.A. 2004-2005 16 135 handicap, elaborando percorsi educativo-didattici integrati, non può ovviamente prescindere dalla padronanza di competenze “speciali”, in grado di offrire adeguata risposta ai bisogni formativi di soggetti con deficit, o in condizioni di emarginazione. Le competenze “speciali” comprendono un ventaglio di conoscenze, capacità, strategie operative, etc, riferite all’ interpretazione delle diverse tipologie di deficit e dei linguaggi disciplinari ed extrascolastici ad esse afferenti, superando l’obsoleta logica della categorizzazione. Tuttavia, è necessario ricordare che l’elevata specializzazione delle competenze deve sempre e comunque essere finalizzata alla logica dell’integrazione dell’alunno diversamente abile, intesa come cultura della socializzazione e dell’apprendimento comune e partecipato. L’insegnante di sostegno si trova perciò ad unire alle competenze (acquisibili) una serie di caratteristiche umane (legate alla personalità del docente medesimo) e socio relazionali (derivanti dal proprio profilo educativo e dalla personale esperienza): la capacità di mettere in discussione le proprie convinzioni metodologiche di fronte alla singola persona, il saper mettersi in relazione sullo stesso livello dell’interlocutore e “farsi scegliere”. Ecco allora che necessita di un dialogo infra-analogico tra insegnante ed alunno, un dialogo che non ha regole, non ha punti fermi, la cui intenzionalità consiste essenzialmente nel vivere un incontro in sintonia con l’altro . La risposta ai bisogni ed ai disagi degli alunni comporta la necessità di individuare gli elementi essenziali degli alfabeti del vivere e del convivere e di promuoverli da parte dell’insegnante. Ancora, una direzione di ricerca porta alla considerazione di Gardner sulla molteplicità delle intelligenze. Goleman ha approfondito questa dimensione nella sua componente emotiva affermando la possibilità che l’intelligenza sia presente nelle emozioni e sia educabile. L’intelligenza emotiva è composta da autoconsapevolezza, empatia e capacità di creare forme positive di relazione sociale. Molteplicità di intelligenze ed intelligenza del cuore devono essere ricercate non solo nell’alunno ma anche costituiscono un obiettivo dell’insegnante perché lavorare alla realizzazione dell’integrazione significa attivare i processi autoeducativi di tutti gli attori . La componente etico-valoriale, intesa come fondamento della complessa preparazione tecnicoscientifica dell’insegnante specializzata-o, chiama in causa, comunque, una pluralità di competenze derivanti da discipline pedagogiche, filosofiche, psicologiche, didattico-metodologiche, sociologiche e mediche, unitamente alla padronanza di 136 competenze strumentali, tecniche ed organizzative. L’insegnante specializzata sollecita, ad esempio, nell’alunno diversamente abile la consapevolezza dei personali stili cognitivi e metacognitivi, al fine di renderlo sempre più autonomo nella gestione dei processi d’apprendimento, agendo come elemento facilitatore delle variabili psicologiche sottostanti. In conclusione, le prioritarie caratteristiche del pensiero della complessità: ricorsività, dimensione dialogica e principio ologrammatico, individuate da E. Morin richiamano, in modo inequivocabile, la delineata complessità delle competenze promosse all’interno dei percorsi formativi degli attuali insegnanti specializzati. Si tratta di far acquisire all’insegnante specializzata-o, all’interno della complessa delineazione degli itinerari formativi, la capacità di far dialogare la pluralità delle competenze, promuovendo una dialettica di natura squisitamente dialogica, capace di arricchire sempre e comunque le conoscenze teorico-pratiche relative alle problematiche di soggetti “diversi”. La qualità dell’integrazione, poi, si raggiunge quando si promuove una visione progettuale orizzontale, reticolare, sinergica, in cui le risorse si organizzano in un lavoro collegiale svolto da una pluralità di attori significativi che si uniscono produttivamente al fondamentale ruolo esercitato dall’insegnante specializzata-o. L’approccio ologrammatico, infine, ribadisce la fondamentale importanza di padroneggiare competenze tecnico-metodologiche riferite alla capacità di fotografare il “frammento nell’intero”, ovvero la situazione globale delle persone diversamente abili, al fine di raccogliere e di documentare le informazioni, di reperire e ri-progettare le risorse mediante un’attenta “lettura-interpretazione“ della diversità effettuata da più punti di vista. 137 CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA E CONGEDO Nel libro Nei frammenti l’intero del prof. Larocca emerge una conferma forte del messaggio che pare opportuno sintetizzare con le parole di una pagina: “la nuova terra promessa da perseguire è quella dell’integrazione, che significa insieme attenzione agli aspetti affettivi emotivi di questi soggetti e attenzione a non considerarli scarti di umanità, bensì frammenti, né più né meno qual siamo tutti”. E’ una dichiarazione di nuovo umanesimo il perseguimento della “ulteriore complementarietà”: “un trait d’union verso altri lidi, verso una visione più armonica dell’esistenza umana di tutti”. Non ho, poi, mancato di rilevare il concetto di “una armonia che integra un una regola superiore i ritmi discordi, le apparenti diversità”. L’affermazione è fondamentale: le armonie dissonanti sono costitutive del nostro mondo, la stonatura (il difetto fisico ad esempio) è tanto necessaria quanto la nota che giunge al nostro orecchio, pretestuosa unità di misura, perfettamente (o apparentemente? ) intonata. La comunanza musicale dev’essere perseguita, secondo il Politico di Platone, nelle comunioni che a parole chiamiamo belle, ma che poi collochiamo (ahimè!) in due schiere contrapposte. Non sono i simili che richiedono di essere armonizzati, ma piuttosto i dissimili a dover essere tenuti assieme da un accordo, in virtù della quale si mantengono stabilmente in un “cosmo” (ordine). Infatti non già di musica in senso stretto si parla, ma di una armonia universale – non così “facile” da digerire, però! - di cui noi tutti, proprio tutti, consapevoli o meno, recalcitranti o accondiscendenti, facciamo parte. Inevitabilmente frammenti, inevitabilmente essenziali. File 1 Aiutatemi a dimostrare che anch’io posso volare serenamente agitando le ali del sapere tra le pagine della mia mente .ser ve aiuto e fiducia nelle persone come me.sono possibilista con chi vuole bussare alla porta della mia anima e della mia mente armonica.fate aiuti veramente creduti e non fasulli perche’ la pieta’ non puo’ essere Musica di violini che rompe le catene della sfalsata realta’ che appare.credete sempre a chi puo’ dare anche se e’ diversamente-abile. 138 ALTRO? Sono contento di fare tanta possile crescita nel vostro mondo aiutatevi a crescere nel mio .sono pronto ad aspettarvi e aiutarvi. File 2 MANCANO ALCUNI MESI ALLA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO! NON VUOI PIU’ STARE QUI CON ME? Susy posso arrivare da te quando voglio E COME ARRIVI? Arrivo con la mia mente beatamente armonica COSA INTENDI PER MENTE ARMONICA? Possibili fusioni di menti che uniscono i loro pensieri SPIEGATI MEGLIO… Sono parole che giocano per la mia mente CONTINUA… Sono aiutate ad essere ordinate con aiuto assoluto di chi mi deve recuperare con il sostegno MA QUANTO TI POSSONO CONDIZIONARE QUESTE PERSONE? Sono strumenti di aiuto solo fisico SAI CHE SI PARLA DI PERSONE CHE FANNO SCRIVERE QUELLO CHE VOGLIONO… Sono io che voglio aiutare gli altri a scrivere NEL TUO CASO NON AVEVO DUBBI VISTA LA TUA CAPACITA’ DI METTERE ALLA PROVA LE PERSONE…☺ Devono essere solo persone spodestate da pensieri banali E AVERE NERVI D’ACCIAIO!!!☺ Solo chi sa essere forte puo’ aiutarmi CIAO VECCHIO VOLPONE! Susy ciao 139 BIBLIOGRAFIA Baldini T., Il corpo rubato, Armando Editore, Roma, 1995 Biklen D., La comunicazione facilitata, Omega , Torino, 2000 Bobbio A., Pedagogia dell’infanzia, Editrice La Scuola, Brescia, 2002 Cajola Chiappetta L., Handicap e valutazione. La funzione di controllo e regolazione nel processo formativo degli allievi disabili , Anicia, Roma, 1998. Cavagnola R., Moderato P., Leoni M. (a cura di), Autismo che fare?,Vannini Editrice, Gussago (Bs),2005 Chiarenti V., Vergella F., Defeat autism now, Valter Casini Editore, Roma, 2005 Cordioli F., Franco e le sue emozioni, Sommagrafica, Sommacampagna, 2005 Cottini L., L’integrazione scolastica del bambino autistico, Carocci, Roma, 2002 D’Amore I., Vivo senza corpo io, Armando Editore, Roma, 2001 Delacato C. 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