...

Altri giorni felici Lei dunque capirà

by user

on
Category: Documents
13

views

Report

Comments

Transcript

Altri giorni felici Lei dunque capirà
stagione 2006-07, numero 3, 10 novembre 2006
Lei
dunque
capirà
di Claudio Magris
regia di Antonio Calenda
con Daniela Giovanetti
Altri
giorni
felici
di Claudio Remondi
regia di Riccardo Caporossi
Lei dunque
capirà
Daniela Giovanetti in
Lei
dunque capirà
di
scene di
Claudio Magris
Pier Paolo Bisleri
costumi di
Elena Mannini
luci di
Nino Napoletano
regia di
Antonio Calenda
diretto da Antonio Calenda
vendite telefoniche
vendite internet
in collaborazione con
SSSEHNKOOAPPEEP
di Claudio Magris
scene di Pier Paolo Bisleri
costumi di Elena Mannini
regia di Antonio Calenda
con Daniela Giovanetti
produzione
diretto da Antonio Calenda
S A L A B A RTO L I - T R I E S T E
dal 10 novembre al 3 dicembre 2006
Sala Bartoli
dal 10 novembre
al 3 dicembre 2006
durata dello spettacolo
1 ora e 20’ circa
senza intervallo
altri percorsi
coraggio ciò che si teme… A lei egli deve ogni
cosa, fino all’estremo sacrificio che – lasciandosi travolgere da un meraviglioso mare di
nostalgie e ricordi veri, quotidiani, irraggiungibili o assoluti – la donna confida ora al misterioso Presidente che la sta ad ascoltare: è stata
lei a chiamare il suo Orfeo, a costringerlo a
guardarla, rimandandola nell’Averno. Altrimenti
avrebbe dovuto rivelargli il grigiore, la “normalità” dell’Aldilà, troppo simile a un riflesso
silenzioso e un po’ cupo del mondo reale, per
essere materia del siuo alto lirismo…
Il mito antico racconta invece che Orfeo straziato dalla morte della propria sposa, morsa da
un serpente, l’insegue e con il suo canto commuove a tal punto Persefone e i guardiani degli
Inferi, da ottenere di riportarla con sé sulla
terra. A condizione che l’uomo non si volga
mai a guardarla prima di essere uscito dall’Ade:
ma egli, misteriosamente, probabilmente per
troppo amore, non riesce a resistere al divieto
ed Euridice viene restituita per sempre al suo
destino di ombra e morte.
La novità e le ragioni della scelta di Magris rappresentano il punto focale della sua rilettura
del mito greco: che in Lei dunque capirà appare arricchito di induzioni attuali che ci toccano
profondamente e offerto al pubblico in un
vortice di piccoli frammenti quotidiani, accenti
di un universo poetico commovente, espresso
attraverso una scrittura che armonizza con
raffinatezza, altissima consapevolezza culturale
e intensa sensibilità.
Pur conservando il senso universale e profondo del mito originale i suoi moderni Orfeo ed
Euridice sono tratteggiati nella loro umanità,
puntando l’attenzione sulla loro interiorità
ricca di sentimenti e contraddizioni. Attraverso
le sole parole della donna – prigioniera
d’un’Ade dal profilo talvolta angosciante e
kafkiano, talvolta rassicurante – siamo messi a
parte di ogni vibrazione del loro animo: la reciproca nostalgia, i loro sogni, la forza di Euridice,
le fragilità e la sofferenza di Orfeo, l’intreccio di
egoismi, passioni, sensi di colpa, la gioia assoluta
e disarmante che solo chi ama conosce davvero... per usare una frase dell’autore «(...) la
felicità, il vuoto, la catastrofe, la pienezza insostenibile di stare insieme».
È una prima assoluta quella di Lei dunque
capirà alla Sala Bartoli: il nuovo monologo di
Claudio Magris è stato affidato dallo stesso
autore al Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
e – per quanto attiene alla regia – ad Antonio
Calenda, assicurando così un seguito al prezioso rapporto di reciprocità iniziato nel 2003
con la messinscena de La Mostra: un rapporto
– quello con il grande germanista, intellettuale,
scrittore triestino – che lo Stabile sente di
assoluto rilievo nella propria attività.
Daniela Giovanetti – attrice di riferimento
dello Stabile, già ammirata in ruoli importanti
quali Elettra nelle Coefore, la Corifea nelle
Eumenidi, Cordelia nel Re Lear diretta da
Calenda, Anita nel Pallido oggetto del desiderio
diretta da Arias – interpreterà il ruolo della
protagonista, una figura femminile profondamente impegnativa e di straordinaria bellezza.
Rispetto al resto dell’opera di saggista, narratore, drammaturgo di Claudio Magris, Lei dunque
capirà appare sorprendente, nuovo: topoi della
sua scrittura come il tema del disincanto, i
richiami alla cultura mitteleuropea, percorrono
un testo che si incentra però su una storia intima ed avvincente, sulla verità e l’impossibilità
di un amore struggente e totale, raccontato in
una dimensione che gioca continuamente sul
filo fra realtà e metafora, rifacendosi al mito
d’Orfeo.
Suggestioni che Antonio Calenda ha tradotto
sul palcoscenico in un emozionante e significativo universo di spazi, luci, ombre, suoni ove
continuamente il realismo si fonde al mistero,
all’impalpabile. È la rappresentazione attuale
dell’Averno, così come lo intuisce Magris, così
come lo sente Calenda: una casa silenziosa e
grigia, essenziale negli arredi e labirintica negli
spazi, inquietante talvolta. Un ospedale, o forse
una casa di riposo... Un posto, comunque, ove
si entra per non uscirne più: come vorrebbe la
sorte di Euridice, la toccante figura monologante cui Daniela Giovanetti offre tutta la sua limpidezza e sensibilità interpretativa, intrecciando
appassionate memorie e malinconica dolcezza
a una lancinante, femminile determinazione.
La protagonista al suo uomo ha dato e insegnato tutto: a scrivere, a misurarsi con la vita,
ad amare e ad essere generoso, a guardare con
in viaggio
nell’aldilà,
sulle orme
di Euridice
Una porta chiusa e imponente,
avvolta da una luce fioca, da
un’atmosfera velata, opaca, a
volte soffocante, altre soltanto
quieta... Lontano, dietro ai vetri
si scorge una donna che si avvicina, provenendo da chissà quali
labirintici corridoi: avanzerà fino
alla soglia, confine che non oserà
valicare, e da lì racconterà a un
misterioso Presidente, e al pubblico, la propria storia. Appare
così la moderna Euridice protagonista di Lei dunque capirà,
una figura femminile di rara
complessità e bellezza che
sostanzia in sé una delle prerogative più affascinanti e ricche
di senso dell’arte teatrale: quella
di rendere presente la morte.
Euridice infatti è morta e il confine, la porta che non può più
oltrepassare, è quella che divide
il mondo dei vivi dall’Aldilà, un
moderno Averno cui l’autore e
il regista regalano i profili cupi
e spogli di una casa di riposo.
Grazie a un sortilegio che – fra
tutte le arti – solo il teatro può
donare, e che fin dall’antichità
crea sulla scena momenti di
profonda emozione e conoscenza (basti pensare all’apparizione del Re Dario in Persiani di
Eschilo, dello Spettro nell’Amleto
shakespeariano), Euridice – pur
essendo ormai una voce dell’Al-
dilà – si racconta, si abbandona
ad appassionati ricordi, toccanti
nostalgie, si ostina in piccole
recriminazioni, condivide con la
platea le proprie scelte pervase di forza e determinazione.
Attraverso questo flusso di parole e pensieri, il testo di Magris
Daniela Giovanetti in
Lei
dunque capirà
di
scene di
Claudio Magris
Pier Paolo Bisleri
costumi di
Elena Mannini
luci di
Nino Napoletano
regia di
Antonio Calenda
diretto da Antonio Calenda
vendite telefoniche
vendite internet
in collaborazione con
SSSEHNKOOAPPEEP
S A L A B A RTO L I - T R I E S T E
dal 10 novembre al 3 dicembre 2006
diviene un toccante compianto,
una possente riflessione sul rapporto fra morte e vita, un’elegia
di un amore totale, palpitante –
quello fra Euridice e il suo Orfeo
– raccontato nelle sue gioiose
assolutezze, come negli inevitabili momenti di disincanto.
a colloquio
con l’autore
e il regista
di Ilaria Lucari
Il debutto di Lei dunque capirà rappresenta il
punto d’arrivo di un lavoro intenso e molto
coinvolgente che ha impegnato profondamente in diverse fasi – e fin dall’estate – tutto
lo staff del Teatro Stabile del Friuli-Venezia
Giulia e in particolare il regista Calenda con
i suoi collaboratori (Pier Paolo Bisleri per la
scenografia, Elena Mannini per i costumi, Nino
Napoletano per le luci) e la protagonista del
monologo, Daniela Giovanetti che affronta in
questo spettacolo una prova interpretativa,
ma anche di concentrazione e fisica, veramente notevole. Prima ancora, sull’idea di
una Euridice che – forse per la prima volta
nella storia del teatro – narrasse in prima
persona la propria storia, sull’intuizione di
tratteggiare attraverso le induzioni del mito
arcaico e immortale di Orfeo le linee di una
storia d’amore moderna, totale, contrastata,
palpitante, si era impegnato Claudio Magris,
autore prestigioso che ha con lo Stabile un
rapporto di scambio e collaborazione molto
importante.
«Negli ultimi anni prevale sempre più in me
quella che lo scrittore argentino Ernesto
Sabato ha chiamato “scrittura notturna”» ha
spiegato Magris in una pausa delle prove che
ama seguire nonappena i suoi impegni glielo
permettono. «Avviene quando uno scrittore
si trova improvvisamente ad aver a che fare
con qualcosa che affiora in lui e non sapeva
di possedere... una specie di sosia che magari
a volte preferiremmo dicesse altre cose, ma
che naturalmente bisogna stare ad ascoltare.
È proprio l’emergere della vita nella sua frammentarietà, nei suoi attimi dei quali ognuno è
anche un assoluto e che non vengono osservati in una prospettiva “dall’alto” che possa
sistemare le cose... Questo tipo di scrittura
per me, è strettamente correlata al monologo
e al teatro. Nel monologo c’è qualcosa di
indominato, di turbato e corrisponde molto a
queste “visioni notturne”, come pure il teatro
in assoluto. Perché nel teatro, la parola viene
fuori dal corpo, dalle profondità, si fa inscindibile dal gesto ed è dunque molto più strettamente legato alla concretezza fisica della
vita, con il tempo, il desiderio, l’invecchiare,
l’essere desiderabili o repellenti… Perciò il
teatro mi è congeniale, e ancor più per questo Lei dunque capirà, che per definizione ha
a che fare col mondo delle visioni notturne,
con un mondo che appare come una casa di
riposo ma rimanda a un aldilà, il buio, un regno
oscuro».
E secondo l’autore, il fatto di lavorare a
stretto contatto – anche ideale – con il
palcoscenico, è significativo «Va detto che il
testo non mi è stato “commissionato” dal
Teatro – osserva infatti Magris – ogni opera
nasce da un insieme di sollecitazioni diverse,
esterne, personali, culturali, poi non è detto
che alla fine piaccia e giunga alla scena… Devo
dire però che è stata una frase di Calenda, a
creare quel “clic” che mi ha fatto iniziare a
mettere assieme Lei dunque capirà. Al di là di
questo e del mio incontro molto felice anche
in termini umani e di amicizia con lo Stabile,
devo dire che il fatto di sapere di scrivere per
una probabile messinscena, fa sentire aiutati in
quella vertigine, in quel tanto di soggettivismo
di parte un po’ delirante, che dà la scrittura e
che, invece, trova subito il confronto e quindi
la relativizzazione. Poi è interessantissimo
poter immaginare gli attori che ci saranno, lo
stile di chi metterà in scena: un po’ questo
mi era già accaduto traducendo drammi (per
Buazzelli ad esempio), inevitabile pensare a
come l’attore porgerà le parole che si stanno
scrivendo...».
Antonio Calenda guarda con uguale entusiasmo al concretizzarsi del progetto – sempre
ritenuto di primo piano – di Lei dunque capirà:
«È un progetto – spiega – che si inserisce
nel solco della nostra identità più viva, che è
quella di mettere in scena autori contemporanei, una vocazione antica che abbiamo perseguita con ostinazione quasi, e certamente
con calore, perché un teatro pubblico ha il
dovere naturale di verificarsi con la contemporaneità. Dopo il successo de La Mostra, il
sodalizio con Magris vive un secondo stadio.
Lei dunque capirà è un testo desiderato, che
Magris ci ha donato con grande grazia perché
ci ha coinvolto tutti, e questo dono ci onora
e dà forza, perché piano piano il nostro Teatro
identifica in questo grande autore un compagno di strada, un Dramaturg. Ed i Teatri Stabili
hanno bisogno di queste solidarietà, di queste
dedizioni». Del monologo il regista ha molto
amato la forza poetica e la teatralità: «Lei dunque capirà – commenta infatti – possiede non
solo una forte carica emotiva, ma sul piano
proprio strutturale è coinvolgente, e in più,
vive di una parola che nel momento stesso in
cui è detta diventa un sortilegio raro, diventa
– come nel grande teatro deve essere – corpo
scenico, azione. La messinscena che abbiamo
costruito, ci ha portato a lavorare non solo
sui climi, sulle evocazioni, sulle rarefazioni
che lo spettacolo deve avere, ma soprattutto
sul senso della parola. E lavorando sul senso,
il lato poetico appariva, come in un’epifania
continua di possibilità e anche di ambiguità.
Ma la cosa che più ci ha portato a un’adesione
quasi fisica a questo testo – per quanto mi
riguarda, ma anche per quanto riguarda l’interprete, Daniela Giovanetti – è stata questa
rara opportunità, che io trovo sia una grande
peculiarità del teatro contemporaneo e del
grande teatro di tutti i tempi, che è quella di
far sì che il teatro possa enunciare e rappresentare la morte».
«In Lei dunque capirà – conclude Calenda – vi
è la celebrazione di un’assenza, ma attraverso
una modulazione dell’apparire in scena che
è realistica: è un’assenza che si riempie di
teatralità».
Lei dunque
capirà
Daniela
Giovanetti
Dopo un brillante esordio sul
palcoscenico in qualità di danzatrice, inizia la sua carriera
di attrice con Le ragazze di
Lisistrata per la regia di Antonio Calenda. Vanno ricordati
inoltre: Alta distensione di
Campanile, regia di Antonio
Calenda, Zoo di vetro di Williams, regia di Vanna Polverosi,
Il sistema Ribadier di Feydeau,
regia di Gigi Proietti, La tana
di Bassetti, per cui ha ottenuto il Premio IDI, Arcobaleno di
Dino Verde, regia di Gino Landi,
Il volo del gallo di Bassetti,
regia di Marco Maltauro, Rosanero di Cavosi, regia di Antonio Calenda (Premio Critica
Italiana 1995) e sempre con
lo stesso regista Le due sorelle
di Bassetti (Premio Randone 1997). Nell’estate 1997 a
Taormina Arte ha partecipato
allo spettacolo Heroides.
In una coproduzione dell’Ente
lirico Giuseppe Verdi di Trieste con il Teatro Stabile del
Friuli-Venezia Giulia è stata
protagonista dell’oratorio Giovanna d’Arco al rogo di Arthur
Honegger e Paul Claudel, regia
di Antonio Calenda, direzione
del M° Julian Kovatchev. Fra
gli ultimi spettacoli teatrali di
cui è stata protagonista vanno ricordati Irma la dolce di
Alexandre Breffort e Margherite Monnot e Antigone di Jean
Anouilh nella versione italiana
e regia di Furio Bordon: produzione del Teatro Stabile del
Friuli-Venezia Giulia.
Il regista Alfredo Arias l’ha
scelta nel 2002 quale protagonista di Pallido oggetto del
desiderio di René de Ceccatty,
interpretazione che – assieme
a quelle recenti di Cassandra
nell’Agamennone e di Elettra
di Claudio Magris
scene di Pierpaolo Bisleri
costumi di Elena Mannini
luci di Nino Napoletano
suono Alexandro Majcan
con Daniela Giovanetti
regia di Antonio Calenda
in Coefore, diretti da Antonio
Calenda – le è valsa nel 2003
il Premio dell’Associazione
Nazionale Critici di Teatro. Il
ruolo di Corifea in Eumenidi le è valso il premio della
stampa siciliana quale miglior
interprete femminile dell’intero
Ciclo di Spettacoli classici al
Teatro Greco di Siracusa 2003.
Dal 2004 fino all’intera stagione 2005-2006 ha recitato nel
ruolo della dolce Cordelia nel
Re Lear di Shakespeare, per la
regia di Antonio Calenda, al
fianco di Roberto Herlitzka.
Nella primavera del 2005 il
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia si è impegnato in
un’interessante coproduzione
con il Centro Mobilità delle
Arti e con il Teatro Mercat de
les Flors di Barcellona: Fighting
Dogs. Lo spettacolo, diretto da
Andrés Morte ha regalato a
Daniela Giovanetti un personale successo per un’interpretazione intensa e particolare.
Nel novembre 2006 è protagonista del monologo di Claudio Magris Lei dunque capirà,
messo in scena per la regia
di Antonio Calenda dal Teatro
Stabile del Friuli-Venezia Giulia:
con questo spettacolo sarà in
tournée nazionale per l’intera
stagione 2006-2007.
aiuto regista Roberta Torcello
assistente alla regia Guido Penne
capo macchinista Massimo Tatarella
capo elettricista Alessandro Mahorig
fonico Alexandro Majkan
capo sarta Elena Caucci
realizzazione scene Laboratorio del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia; Starc Enterprise
realizzazione costumi Elisa Penturelli
trucco Professional Make-up Services
di Dorina Forti www.dorinaforti.com
calzature Sacchi Firenze
trasporti Globo Trasporti Roma
direzione degli allestimenti Paolo Giovanazzi
macchinisti in allestimento
Christian Cerne, Giorgio Zardini, Radivoi Zobin
elettricisti in allestimento
Massimo Carli, Roberto Starec
fonici in allestimento
Carlo Turetta, Borut Vidau
sarta in allestimento Marina Arcion
addetto alla produzione Giampaolo Andreutti
direttore marketing e comunicazione
Stefano Curti
ufficio stampa
Ilaria Lucari
promozione e pubbliche relazioni
Nicola Conticello
foto di scena Tommaso Le Pera
prima rappresentazione
Trieste, Sala Bartoli, 10 novembre 2006
Altri
giorni felici
di Claudio Remondi
regia di Riccardo Caporossi
luci di Roberto Innocenti
con Claudio Remondi,
Davide Savignano
produzione Club Teatro Rem&Cap Proposte
Politeama Rossetti
martedì
14 novembre 2006
durata dello spettacolo
1 ora e 30 minuti
con intervallo
altri percorsi
immobilizzata, in una realtà desolata, vive nello
spazio fra il campanello di sveglia e quello che
comanda il riposo, esprimendo in un monologo
partecipe e spesso gioioso la felicità di vivere,
anche in quella insensata condizione, anche con
la sola e silenziosa compagnia di Willie, il suo
compagno che il pubblico non vede mai, perché
steso e immobile dietro il monticello di Winnie.
Il suo soliloquio diviene un rincorrersi di ricordi,
idee, riflessioni, commenti ai gesti e ai piccoli
eventi quotidiani che scandiscono il suo tempo:
un guardarsi dentro e parlare di sé, davanti al
baratro della solitudine e del silenzio.
Remondi e Caporossi avrebbero voluto
restituire questo vortice di emozioni attraverso
la loro interpretazione: «Avete mai ascoltato il
dolore di Winnie attraverso una voce maschile?
– scrivono infatti a questo proposito i due artisti
– Avete mai sentito ridere Winnie, ripercorrere
la memoria di Lei attraverso la memoria di
Lui? L’ossessione del gesto, della parola, del
pensiero ritornante mediante il gesto, la parola,
il pensiero di un uomo? Quella a finale che si
esplicita senza alcuna forzatura nel delirio di
una grande interpretazione a prova d’uomo?»
Paradossalmente e nonostante i successi e la
fama fino ad allora raggiunti, proponendo di
nuovo lo stesso progetto la compagnia ottenne
un rifiuto anche 35 anni dopo... Rem & Cap
reagirono creando Altri giorni felici, lavoro
inedito in cui permangono echi beckettiani e
che trova ora una suggestiva forma scenica.
Nello spettacolo - dicono gli autori - si
riversano «memorie, lampi, suggestioni, guizzi
di una realtà empirica, infranta tra il passato
che si ripropone nel ricordo e la ripetizione
di un gesto, di una frase, di una parola lasciata
ad un prossimo essere umano che ancora deve
vivere. Altri giorni felici che ripropongono ed
interpretano per la loro natura enigmatica
l’essenza “tragica” della condizione umana.
Una confessione tra il Novecento e il nuovo
Millennio».
Un testo che un pubblico sensibile alla poesia
che si fa scena, non deve lasciarsi sfuggire e
che vedrà impegnati sul palcoscenico Claudio
Remondi (cui si deve pure la drammaturgia)
e Davide Svignano, mentre scenografia e regia
sono affidati al talento di Riccardo Caporossi.
Un capolavoro della drammaturgia del
Novecento il beckettiano Giorni Felici:
vi è racchiusa un’emblematica denuncia
della condizione esistenziale dell’uomo
contemporaneo, del suo senso d’impotenza
davanti all’assurdo della realtà di fine millennio...
La scrittura di Beckett, inoltre, possiede il
merito di tradurre situazioni e sentimenti
per lo più statici (l’attesa, il ricordo, la lotta
contro la futilità dell’esistenza) in opere che,
pur scostandosi da moltissimi degli elementi
costitutivi della tradizione drammaturgica
occidentale, creano una nuova teatralità dando
corpo a immagini e pensieri che coniugano
profondità di senso a una raffinata levità.
È probabilmente tutto questo ad aver
conquistato due artisti sensibili, colti e
innovatori come Claudio Remondi e Riccardo
Caporossi creatori di una delle più vitali
poetiche teatrali della scena contemporanea
italiana: la cifra caratteristica del loro lavoro usa
macchine e materiali poveri sostanziandosi in
spettacoli di lirica bellezza visiva.Al centro delle
loro riflessioni invece è la dolente condizione
esistenziale dell’individuo: una figura fragile
che sembra presa a prestito dall’immaginario
beckettiano e chapliniano. Una immagine
poetica e teatrale che nella delicata Winnie di
Giorni Felici trova forse la sua più precisa e
suggestiva concretizzazione.
E proprio da Winnie infatti, nel 1970, doveva
partire la parabola artistica di Remondi &
Caporossi: i due avevano scelto Giorni Felici
per esprimere il loro sodalizio sulle scene per
la prima volta. La piéce però non ebbe mai
luogo davanti al pubblico poiché l’avente diritto
del testo non permise la rappresentazione
adducendo che un uomo (Claudio Remondi,
unico interprete) non poteva comprendere
i problemi di una cinquantenne. Come se
l’autore avesse inventato il personaggio di
Winnie per dare sfogo alle monomanie di
una donna matura e non per considerare la
condizione esistenziale di una persona – uomo
o donna, non importa – che si trova davanti a
sé stesso, solo, senza vie di fuga.
Nell’originale beckettiano, Winnie è sepolta
fino alla vita in una montagnola di terra, ove è
destinata inesorabilmente a sprofondare: così
i prossimi appuntamenti
altri percorsi
altri percorsi
Lei dunque capirà
Altri giorni
felici
SALA BARTOLI
Politeama rossetti
Politeama rossetti
Politeama rossetti
di Claudio Magris
con Daniela Giovanetti
regia di Antonio Calenda
di Claudio Remondi
con Claudio Remondi,
Davide Savignano
regia di Riccardo Caporossi
di Andrew Lloyd Webber
e Tim Rice
con Simone Sibillano, Edoardo
Luttazzi, Valentina Gullace
regia di Fabrizio Angelini
di Gianrico Tedeschi
con Gianrico Tedeschi
regia di Gianni Fenzi
calendario recite
MAR 14 novembre
h. 20.30 turno AP
calendario recite
GIO 16 novembre
h. 20.30 turno M
calendario recite
VEN 10 novembre
RITO
ESAU
h. 21.00
turno libero
SAB 25 novembre
h. 21.00 turno libero
SAB 11 novembre
RITO
ESAUturno
h. 21.00
libero
DOM 26 novembre
h. 17.00 turno libero
DOM 12 novembre
h. 17.00 turno libero
MAR 28 novembre
h. 21.00 turno libero
MAR 14 novembre
h. 21.00 turno libero
MER 29 novembre
h. 17.00 turno libero
MER 15 novembre
h. 17.00 turno libero
GIO 30 novembre
h. 21.00 turno libero
GIO 16 novembre
RITO
ESAUturno
h. 21.00
libero
VEN 1 dicembre
h. 21.00 turno libero
VEN 17 novembre
RITO
ESAU
h. 21.00
turno libero
SAB 2 dicembre
h. 21.00 turno libero
SAB 18 novembre
RITO
ESAU
h. 21.00
turno libero
DOM 3 dicembre
h. 17.00 turno libero
DOM 19 novembre
h. 17.00 turno libero
GIO 23 novembre
h. 21.00 turno libero
VEN 24 novembre
h. 21.00 turno libero
Platea C-Gallerie
Interi € 12
Ridotti € 10
abbonamento
con le stelle
Tutti i settori 1*
prezzo dei biglietti
Posto unico
Interi € 15
Ridotti € 12,50
abbonamento
con le stelle
Posto unico 1*
prosa
Jesus
SmemoranChrist
do
la ballata del
Superstar tempo ritrovato
VEN 17 novembre
RITO
ESAUturno
h. 20.30
O
SAB 18 novembre
h. 16.00 turno FAM
h. 20.30 turno N
DOM 19 novembre
h. 16.00 turno P
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 38
Ridotti € 31
Platea C
Interi € 35
Ridotti € 29
Prima Galleria
Interi € 29
Ridotti € 24
MAR 21 novembre
RITO
h. 21.00
turno
libero
ESAU
MER 22 novembre
h. 17.00 turno libero
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 20
Ridotti € 17
musical
Seconda Galleria
Interi € 24
Ridotti € 19
Loggione € 7,50
calendario recite
SAB 25 novembre
h. 20.30 turno C
DOM 26 novembre
h. 16.00 turno D
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 28
Ridotti € 23
Platea C
Interi € 20
Ridotti € 16
Gallerie
Interi € 15
Ridotti € 12
Lo spettacolo è compreso nel
tagliando “grandi maestri” per
gli abbonati dei turni prosa
C e D.
Gli abbonati degli altri turni
potranno acquistare il biglietto
al prezzo speciale di 10
euro (1 euro per gli
abbonati “gold” e “platinum”)
a partire da martedì 7 novembre.
abbonamento
abbonamento
con le stelle
con le stelle
Platea A-B 3*
Platea A-B 2*
Platea C e I Galleria 2* Platea C e Gallerie 1*
II Galleria 1*
i prossimi appuntamenti
musical
altri percorsi
altri percorsi
prosa
eventi speciali
Sweet
Charity
Dove
andremo
a finire?
Nella
tana
L’uomo,
la bestia
e la virtù
Lo
Schiaccianoci
Politeama rossetti
SALA BARTOLI
SALA BARTOLI
Politeama rossetti
Politeama rossetti
testo di Neil Simon
musiche di Cy Coleman
liriche di Dorothy Fields
con Lorella Cuccarini,
Cesare Bocci
regia di Saverio Marconi
testo e regia di Enrico Vaime
con Massimo Bagliani
da Franz Kafka
di e con Luigi Lo Cascio
di Luigi Pirandello
con Leo Gullotta
regia di Fabio Grossi
musica di P.I. Ciaikovskij
con il Balletto di Mosca
“La Classique”
e con l’Orchestra
del Teatro Coccia di Novara
calendario recite
SAB 2 dicembre
h. 20.30 turno N
DOM 3 dicembre
h. 16.00 turno P
h. 20.30 turno libero
MAR 5 dicembre
h. 20.30 turno M
MER 6 dicembre
h. 20.30 turno libero
GIO 7 dicembre
h. 20.30 turno libero
VEN 8 dicembre
h. 16.00 turno FAM
h. 20.30 turno O
calendario recite
calendario recite
calendario recite
MAR 5 dicembre
h. 21.00 turno libero
MAR 12 dicembre
RITO
ESAU
h. 21.00
turno libero
MER 6 dicembre
h. 21.00 turno libero
MER 13 dicembre
h. 21.00 turno libero
GIO 7 dicembre
h. 21.00 turno libero
GIO 14 dicembre
h. 21.00 turno libero
VEN 8 dicembre
h. 21.00 turno libero
VEN 15 dicembre
h. 21.00 turno libero
SAB 9 dicembre
h. 21.00 turno libero
SAB 16 dicembre
h. 21.00 turno libero
DOM 10 dicembre
h. 17.00 turno libero
DOM 17 dicembre
h. 17.00 turno libero
SAB 9 dicembre
h. 20.30 turno libero
DOM 10 dicembre
h. 16.00 turno libero
abb. stelle
Recite del 3/12 (ore 20.30)
e 6/12 (ore 20.30)
Platea A-B-C 2*
Gallerie 1*
tutte le altre recite
Platea A-B-C 3*
Gallerie 2*
prezzo dei biglietti
Posto unico
Interi € 15
Ridotti € 12,50
prezzo dei biglietti
Posto unico
Interi € 15
Ridotti € 12,50
abbonamento
con le stelle
Posto unico 1*
abbonamento
con le stelle
Posto unico 1*
MER 13 dicembre
h. 20.30 turno PRI
GIO 14 dicembre
h. 16.00 turno E
GIO 14 dicembre
h. 20.30 turno A
VEN 15 dicembre
h. 20.30 turno B
SAB 16 dicembre
h. 20.30 turno C
DOM 17 dicembre
h. 16.00 turno D
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 28
Ridotti € 23
Platea C
Interi € 20
Ridotti € 16
calendario recite
MER 27 dicembre
h. 20.30 turno libero
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 38
Ridotti € 31
Platea C
Interi € 35
Ridotti € 29
I Galleria
Interi € 29
Ridotti € 24
II Galleria
Interi € 24
Ridotti € 19
Loggione € 7,50
Gallerie
Interi € 15
Ridotti € 12
abbonamento
con le stelle
Platea A-B 3*
Platea C e I Galleria 2*
II Galleria 1*
abbonamento
con le stelle
Platea A-B 2*
Platea C e Gallerie 1*
prenotazioni abbonamenti stelle
dal 21 novembre.
Prevendita biglietti
dal 23 novembre
il Rossetti News
Concerto
di cori alpini
il 24 novembre
Si rinnova venerdì 24 novembre alle ore 20.30 al Politeama
Rossetti l’ormai tradizionale appuntamento con i caratteristici cori alpini.
Il Circolo Culturale Alpini dell’ANA di Trieste prosegue nella
tradizione avviata in occasione della 77° Adunata Nazionale
tenutasi nella nostra città nel maggio 2004, quando i cori
alpini si esibirono in teatri, scuole, case di riposo e in molti
altri luoghi di ritrovo. Da quel momento la collaborazione
tra il Circolo e il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
è diventata costante con serate come “Aspettando l’
Adunata” e “Ricordando l’Adunata”.
A ridosso del Natale 2005 il “Rossetti” ha ospitato un altro
spettacolo intitolato “Trieste, il Natale e gli Alpini” sostenuto
da cori dell’ ANA e dagli “Amici del dialetto Triestino”.
Tutte le serate sono sempre state presentate a cura della
Sezione “Medaglia d’Oro Guido Corsi” di Trieste che è stata
fondata ad opera degli Alpini superstiti del primo conflitto
mondiale a cui parteciparono inquadrati nella gloriosa
“Compagnia Volontari” che riuniva 2107 combattenti giuliani, istriani, fiumani e dalmati, allora sudditi austriaci, che
passarono clandestinamente il confine per arruolarsi nel
Regio Esercito Italiano.
Il Circolo Culturale Alpini dell’Associazione Nazionale Alpini
è impegnato su
diversi fronti, oltre
agli appuntamenti
di incontro con i
cori e i canti alpini,
vanno ricordate le
attività di solidarietà e la collaborazione con la
Protezione Civile.
Gli inviti gratuiti
per assistere al
concerto del 24
novembre saranno disponibili a partire da martedì 14
novembre presso la biglietteria del Politeama Rossetti.
Il programma di quest’anno comprende, oltre al coro di
Trieste e a quello di Montegrappa, l’esibizione della Civica
Orchestra di Fiati “Giuseppe Verdi”.
Un trionfo per Ligabue...
Un vero e proprio trionfo del rock’n’roll:
possono essere sintetizzati così i due
concerti che Luciano Ligabue ha tenuto
in un Politeama Rossetti gremito in ogni
ordine di posti da 3.000 fan provenienti
da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
I biglietti, grazie alla rete di prevendita
vivaticket.it e al servizio di call-center
telefonico 040-986-986-6 utilizzati dal
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia,
sono stati venduti su tutto il territo-
rio nazionale (persino nelle provincie
di Catania, Bari,
Roma, Milano, Torino,
Genova...) e anche
all’estero, in Slovenia, Croazia, Austria
e Svizzera.
Ligabue non ha certamente deluso le
aspettative dei suoi fan, allestendo un
concerto acustico, particolarmente confacente allo spazio teatrale, e una scaletta
14
nella quale i successi dell’ultimo album
“Nome e Cognome” si sono alternati
alle hit più celebri della sua carriera.
Ad applaudire Ligabue si è vista anche
Elisa, la cantante monfalconese di cui
è recentemente uscito il nuovo singolo
scritto proprio da Ligabue.
al Teatro Sala Uno dal 21 novembre
Aquila
sapiens
in scena
a Roma
Andrà in scena dal 21 al
26 novembre 2006 alla Sala
Uno di Roma lo spettacolo
Aquila sapiens sapiens di
Maria Letizia Compatangelo,
messo in scena da Manuel
Giliberti e interpretato da
un protagonista di grande
classe ed esperienza quale
Osvaldo Ruggieri.
Spettacolo di produzione,
Aquila sapiens sapiens ha
debuttato con successo lo
scorso marzo alla Sala
Bartoli ed è stato applaudito in diverse città italiane durante l’estate. Tema
dello spettacolo è il mito
di Prometeo, affrontato
in modo ironico, surrea-
le, intelligente e toccante, puntando l’attenzione
efficacemente sull’uomo.
Assolutamente singolare il
punto di vista che l’autrice
– che si impegna sulla
scena contemporanea sia
come scrittrice che come
traduttrice – sceglie per
questo lavoro: protagonista
del monologo infatti, per la
prima volta, non è il coraggioso Titano ma l’avvoltoio incaricato da Zeus di
tormentarlo. Da prometeo
l’Avvoltoio otterrà nutrimento anche per l’anima
e la mente e piano piano
si trasformerà in un’aquila
maestosa.
diretto da Antonio Calenda
“Trieste a Teatro”
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
www.ilrossetti.com/triesteteatro.asp
Anno XV - numero 135 - 10 novembre 2006
redazione Viale XX Settembre, 45 - 34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it e-mail [email protected]
Autorizz. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
in breve
Par tiranno
martedì 9 gennaio le prenotazioni per i
prossimi due
spettacoli del
tagliando “altri percorsi” in programma alla
Sala Bartoli: il primo,
Migliore di Mattia Torre,
con Valerio Mastandrea,
andrà in scena dal 30
gennaio al 4 febbraio
2007, mentre il
secondo, L’arte
e la maniera
di abbordare il proprio
capoufficio per
chiedergli un aumento, di Georges Perec,
con Rita Maffei, sarà in
scena da martedì 6 a
domenica 11 febbraio. I
biglietti saranno in vendita dall’11 gennaio.
Sarà
visitabile fino a
domenica 11
marzo 2007 al
Palazzo Grassi
di Venezia la
mostra Picasso. La joie
de vivre 1945-1948,
dedicata alle opere realizzate dal grande artista spagnolo negli anni
del dopoguerra trascorsi
in Provenza, nelle quali
esplora i grandi
temi mitologici
mediterranei.
A corredo della
mostra è possibile visitare
l’esposizione di opere
post-pop della collezione
François Pinault. I biglietti per visitare la mostra
possono essere acquistati anche alla cassa
del Politeama Rossetti.
Dopo il trionfale avvio con
Ligabue, la stagione dei concerti di musica leggera del Rossetti
prosegue il 21 dicembre
con la PFM. Nei primi
mesi del 2007 arriveranno Goran Bregovic con
la sua Weddings
& Funerals Band
(giovedì 8 febbraio) e Fiorella
Mannoia (martedì 20 febbraio).
Da segnalare anche l’appuntamento a metà strada tra cabaret e musica
con Cochi e Renato.
Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.
Fly UP