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Mediadaten 2016 - Migros

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Sant’Antonino
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di informazione e cultura
Anno LXXVIII
05 ottobre 2015
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N° 13 | 23 mars 2015 | www.migrosmagazine.ch
Società e Territorio
Buoni si nasce o si diventa?
Le ricerche dello psicologo
Ambiente e Benessere
Nuovi usi terapeutici grazie all’ingegneria
genetica sono al vaglio di studi ancora
sperimentali, che stanno però già
scatenando diverse polemiche di natura
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Politica e Economia
La deriva integralista
dall’Afghanistan al Bangladesh
Cultura e Spettacoli
A Basilea in mostra
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di un antico naufragio
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de la conscience
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alla cassa della libreria nell’aeroporto di Cagliari non si trattiene, alla vista dei
quattro libri di Sergio Atzeni che sto acquistando: «Per me Atzeni è il nostro più
grande testimone della sardità». Il giovane alla cassa annuisce e intuisco che di
quel «nostro» fa parte anche lui, che quell’autore è patrimonio di una generazione di sardi che ha scelto di aprirsi al mondo restando consapevole di dover
riconoscere le radici che la legano a tempi antichi e popoli diversi. Alla domanda
su come sia morto in mare a soli 43 anni, la hostess risponde con un movimento della testa che rimanda lontano: «l’ha rapito un’onda…». Il libraio accenna
all’ipotesi del suicidio ma il tono respinge le sue stesse parole, e lei, ormai al mio
fianco e dall’alto di tanto verde e statura, sottolinea: «non cerchiamo spiegazioni», richiamando quel «noi» che si ritrova nel narratore anziano Antonio Setzu
in Passavamo sulla terra leggeri, con cui rende la dimensione epica del racconto
sul mitico popolo primordiale dei S’ard, i «danzatori delle stelle», come Sergio
Atzeni ha chiamato le genti nuragiche.
Oltre la metà del libro attende ancora di essere letta, ma la settimana trascorsa
in Sardegna e le genti conosciute mi porta a riaprirlo ad una pagina precisa:
«Passavamo sulla terra leggeri come acqua, disse Antonio Setzu, come acqua che
scorre, salta, giù dalla conca piena della fonte, scivola e serpeggia fra muschi e
felci (…). A parte la follia di ucciderci l’un l’altro per motivi irrilevanti, eravamo
felici. Le piane, le paludi erano fertili, i monti ricchi di pascolo e fonti. Il cibo non
mancava neppure negli anni di carestia. Facevamo un vino color del sangue,
dolce al palato e portatore di sogni allegri. Nel settimo giorno del mese del vento
che piega le querce incontravamo tutte le genti attorno alla fonte sacra e per sette
giorni e sette notti mangiavamo, bevevamo, cantavamo e danzavamo in onore di
Is. Cantare, suonare, danzare, coltivare, raccogliere, mungere, intagliare, fondere, uccidere, morire, cantare, suonare, danzare era la nostra vita. Eravamo felici,
a parte la follia di ucciderci l’un l’altro per motivi irrilevanti».
Le associazioni mentali, soggettive e certo non solidamente supportate, vanno a
quel gruppo di amici incontrati a lungo in un bar sul mare occidentale, provenienti da una località della Barbagia ai piedi del Gennargentu, laddove una
forma di quell’antichità, di quella felicità e follia, resiste a modo suo. Dove l’uomo
è conservatore, amante di vino e cibo, e ancora cacciatore – come Robertino, un
barbuto Obelix sardo che alla velocità della luce fa scorrere il pollice sull’archivio
fotografico del suo smartphone per mostrarci le dimensioni dei cinghiali della
zona, che potrebbe benissimo uccidere con una stretta del braccio. Robertino
che, ogni tanto, con Ciclamino, suo amico di caccia, va anche a pescare, ma – essendo montanaro – pesca con la «bomba». E la bomba ritorna, quando dal fondo
del suo sguardo nero Robertino spiega come mai il loro paese è l’unico in Sardegna – almeno così vantano – in cui i cinesi non sono riusciti a insediarsi: l’avvertimento a non aprire un negozio in paese non era bastato, c’era voluta la bomba. E
te lo dicono con la stessa leggerezza con cui ti giurano amicizia, fedeltà e omertà,
e affermano che i veri sardi sopravvivono solo in quella stretta striscia di terra
che va da Nuoro e dintorni fino al mare occidentale: tutti grandi lavoratori, con
due o tre impieghi – di Robertino è indiscutibilmente famoso il formaggio; a
nord e a sud, di quelli di Sassari e di Cagliari invece non ti puoi fidare, dicono.
Ma è pericoloso mitizzare la Sardegna, se non sei sardo. Rischi di illuderti di
capirla. Meglio lasciarsi condurre leggeri, forse un po’ straniati, dal vento che
induce gli incontri. Anche solo per accorgersi che il mondo può davvero essere
alla rovescia. Come quel giorno seduti al ristorante tra mare e piazzetta, ad osservare un diverbio tra cani e padroni: da una parte un anziano sardo con un cane
di piccola taglia che scorrazza liberamente per la piazza, dall’altra un uomo più
giovane, con uno yorkshire, che dapprima si ferma al margine della piazza, incerto se affrontare il possibile assalto del primo cane. Assalto che al suo incedere
nella piazza avviene e si trasforma in azzuffatina. E con il padrone del cane libero
che sbraita furioso contro l’uomo con il cane al guinzaglio: «Lo istigasti! Coglione!». Tornati la sera per assistere ad un nuovo round, come la gente del luogo ci
aveva assicurato sarebbe avvenuto, rivediamo l’uomo con il cane al guinzaglio e
chiediamo lumi: sì, dopo mesi in cui l’altro cane la faceva da padrone su tutto il
lungomare, aveva deciso di affrontarlo, portando lo Yorkshire (al guinzaglio) in
piazza, scatenando la baruffa: «ma l’ho fermato, perché è cane da caccia grossa e
di quell’altro ne fa polpette!». Poi se ne va, camminando leggero.
Delphine
Minoui raconte
son Iran, le pays
de toutes les
contradictions
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Berner Mundart-Rap
Extra
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Photo: Julien Benhamou
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Paul Bloom
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05 ottobre 2015
Azione 41
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e 45-5
4 / 64-7
1
N° 13 | 23 mars 2015 | www.migrosmagazine.ch
Politica e Economia
La deriva integralista
dall’Afghanistan al Bangladesh
Cultura e Spettacoli
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la spettacolare ricostruzione
di un antico naufragio
pagina 13
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La loutre
est de retour
en Suisse
MM24, 8.6.2015 | www.migrosmagazin.ch
di Peter Schiesser
di Daniela Delmenico
«Conosce Passavamo sulla terra leggeri?». La hostess di Alitalia alle mie spalle
alla cassa della libreria nell’aeroporto di Cagliari non si trattiene, alla vista dei
quattro libri di Sergio Atzeni che sto acquistando: «Per me Atzeni è il nostro più
grande testimone della sardità». Il giovane alla cassa annuisce e intuisco che di
quel «nostro» fa parte anche lui, che quell’autore è patrimonio di una generazione di sardi che ha scelto di aprirsi al mondo restando consapevole di dover
riconoscere le radici che la legano a tempi antichi e popoli diversi. Alla domanda
su come sia morto in mare a soli 43 anni, la hostess risponde con un movimento della testa che rimanda lontano: «l’ha rapito un’onda…». Il libraio accenna
all’ipotesi del suicidio ma il tono respinge le sue stesse parole, e lei, ormai al mio
fianco e dall’alto di tanto verde e statura, sottolinea: «non cerchiamo spiegazioni», richiamando quel «noi» che si ritrova nel narratore anziano Antonio Setzu
in Passavamo sulla terra leggeri, con cui rende la dimensione epica del racconto
sul mitico popolo primordiale dei S’ard, i «danzatori delle stelle», come Sergio
Atzeni ha chiamato le genti nuragiche.
Oltre la metà del libro attende ancora di essere letta, ma la settimana trascorsa
in Sardegna e le genti conosciute mi porta a riaprirlo ad una pagina precisa:
«Passavamo sulla terra leggeri come acqua, disse Antonio Setzu, come acqua che
scorre, salta, giù dalla conca piena della fonte, scivola e serpeggia fra muschi e
felci (…). A parte la follia di ucciderci l’un l’altro per motivi irrilevanti, eravamo
felici. Le piane, le paludi erano fertili, i monti ricchi di pascolo e fonti. Il cibo non
mancava neppure negli anni di carestia. Facevamo un vino color del sangue,
dolce al palato e portatore di sogni allegri. Nel settimo giorno del mese del vento
che piega le querce incontravamo tutte le genti attorno alla fonte sacra e per sette
giorni e sette notti mangiavamo, bevevamo, cantavamo e danzavamo in onore di
Is. Cantare, suonare, danzare, coltivare, raccogliere, mungere, intagliare, fondere, uccidere, morire, cantare, suonare, danzare era la nostra vita. Eravamo felici,
a parte la follia di ucciderci l’un l’altro per motivi irrilevanti».
Le associazioni mentali, soggettive e certo non solidamente supportate, vanno a
quel gruppo di amici incontrati a lungo in un bar sul mare occidentale, provenienti da una località della Barbagia ai piedi del Gennargentu, laddove una
forma di quell’antichità, di quella felicità e follia, resiste a modo suo. Dove l’uomo
è conservatore, amante di vino e cibo, e ancora cacciatore – come Robertino, un
barbuto Obelix sardo che alla velocità della luce fa scorrere il pollice sull’archivio
fotografico del suo smartphone per mostrarci le dimensioni dei cinghiali della
zona, che potrebbe benissimo uccidere con una stretta del braccio. Robertino
che, ogni tanto, con Ciclamino, suo amico di caccia, va anche a pescare, ma – essendo montanaro – pesca con la «bomba». E la bomba ritorna, quando dal fondo
del suo sguardo nero Robertino spiega come mai il loro paese è l’unico in Sardegna – almeno così vantano – in cui i cinesi non sono riusciti a insediarsi: l’avvertimento a non aprire un negozio in paese non era bastato, c’era voluta la bomba. E
te lo dicono con la stessa leggerezza con cui ti giurano amicizia, fedeltà e omertà,
e affermano che i veri sardi sopravvivono solo in quella stretta striscia di terra
che va da Nuoro e dintorni fino al mare occidentale: tutti grandi lavoratori, con
due o tre impieghi – di Robertino è indiscutibilmente famoso il formaggio; a
nord e a sud, di quelli di Sassari e di Cagliari invece non ti puoi fidare, dicono.
Ma è pericoloso mitizzare la Sardegna, se non sei sardo. Rischi di illuderti di
capirla. Meglio lasciarsi condurre leggeri, forse un po’ straniati, dal vento che
induce gli incontri. Anche solo per accorgersi che il mondo può davvero essere
alla rovescia. Come quel giorno seduti al ristorante tra mare e piazzetta, ad osservare un diverbio tra cani e padroni: da una parte un anziano sardo con un cane
di piccola taglia che scorrazza liberamente per la piazza, dall’altra un uomo più
giovane, con uno yorkshire, che dapprima si ferma al margine della piazza, incerto se affrontare il possibile assalto del primo cane. Assalto che al suo incedere
nella piazza avviene e si trasforma in azzuffatina. E con il padrone del cane libero
che sbraita furioso contro l’uomo con il cane al guinzaglio: «Lo istigasti! Coglione!». Tornati la sera per assistere ad un nuovo round, come la gente del luogo ci
aveva assicurato sarebbe avvenuto, rivediamo l’uomo con il cane al guinzaglio e
chiediamo lumi: sì, dopo mesi in cui l’altro cane la faceva da padrone su tutto il
lungomare, aveva deciso di affrontarlo, portando lo Yorkshire (al guinzaglio) in
piazza, scatenando la baruffa: «ma l’ho fermato, perché è cane da caccia grossa e
di quell’altro ne fa polpette!». Poi se ne va, camminando leggero.
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12.04.16
17
25.04.16 13.04.16
19.04.16
Mai
18
02.05.16 20.04.16
26.04.16
19
09.05.16 26.04.16
02.05.16
20
17.05.1603.05.16
10.05.16
21
23.05.16 10.05.16
17.05.16
22
30.05.16 18.05.16
24.05.16
Juni
23
06.06.16 25.05.16
31.05.16
24
13.06.16 01.06.16
07.06.16
25
20.06.16 08.06.16
14.06.16
26
27.06.16 15.06.16
21.06.16
* Bis 17.00 Uhr. Die Annullationstermine entsprechen den Insertionsschlussdaten.
Ist der Inserateschluss vorbei, rufen Sie uns in jedem Fall an.
** Azione: 16.08.16
Kombinazione, Terminplan
Inserateschl
uss: Mitt woc
h, 17.00 Uhr!
KW Erscheinungsdatum Inserateschluss*DM-Schluss
Juli
27
04.07.16 22.06.16
28.06.16
28
11.07.16 29.06.16
05.07.16
29
18.07.16 06.07.16
12.07.16
30
25.07.16
13.07.16
19.07.16
August
31
02.08.1620.07.16
26.07.16
32
08.08.16
26.07.16
02.08.16
33
15.08.16* *
03.08.16
09.08.16
34
22.08.16 10.08.16
16.08.16
35
29.08.16 17.08.16
23.08.16
September
36
05.09.16 24.08.16
30.08.16
37
12.09.16 31.08.16
06.09.16
38
19.09.16
07.09.16
13.09.16
39
26.09.16 14.09.16
20.09.16
Oktober
40
03.10.16 21.09.16
27.09.16
41
10.10.16 28.09.16
04.10.16
42
17.10.16 05.10.16
11.10.16
43
24.10.16
12.10.16
18.10.16
44
31.10.16
19.10.16
25.10.16
November
45
07.11.16 26.10.16
01.11.16
46
14.11.16
02.11.16
08.11.16
47
21.11.16
09.11.16
15.11.16
48
28.11.16
16.11.16
22.11.16
Dezember
49
05.12.16
23.11.16
29.11.16
50
12.12.16
30.11.16
06.12.16
51
19.12.16
07.12.16
13.12.16
52
27.12.1614.12.16
20.12.16
01/17
03.01.17
20.12.16
23.12.16
PREISE
Format
Preis
2 /1-Seiten
s/w
2-farbig
4-farbig
57 411.–
67 625.–
87 879.–
1/1-Seiten
s/w
2-farbig
4-farbig
28 705.–
33 812.–
43 939.–
1/ 2-Seiten
s/w
2-farbig
4-farbig
14 351.–
17 829.–
24 813.–
1/ 3-Seiten
s/w
2-farbig
4-farbig
9 570.–
13 020.–
20 032.–
1/ 4-Seiten
s/w
2-farbig
4-farbig
7 175.–
9 387.–
14 014.–
Satzspiegel in mm Migros-Magazin d / f
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Migros Magazin Artikelt Text Text Text
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Migros Text Artikel Migros Magazin
605×440
438×285
289×440
209×285
209×141
quer
Satzspiegel in mm Azione i
102×285
hoch
289×220
142×440
quer
hoch
289×147
209×93
quer
quer
209×69
102×141
quer
hoch
Preise in Schweizer Franken inkl. 13 % Kombirabatt, exkl. 8 % Mehrwertsteuer.
289×110
142×220
quer
hoch
RABATTE UND KONDITIONEN
Frankenabschlüsse
Zuschläge
2 %
25 000.–
3 %
50 000.–
4 %
75 000.–
5 %
100 000.–
5,5 %
200 000.–
6 %
300 000.–
6,5 %
400 000.–
7 %
500 000.–
Abnahmefrist der Frankenabschlüsse: 12 Monate.
Migros-Magazin d / f
Platzierungszuschlag
25 %
Textanschluss
25 %
Die Zuschläge werden jeweils vom Grundpreis berechnet.
Anzeigen mit Textzuschlag ab min. 1/4-Seite bis max. 1/ 2-Seite.
Weitere Formate auf Anfrage.
BK / JUP II
Beraterkommission
Jahresumsatzprämie II
Preise, Rabatte und Konditionen
15 %
15 %
Azione i
25 %
25 %
TECHNISCHE DATEN
Migros-Magazin d / f
Azione i
Formate
Formate
Zeitungsformat
Satzspiegel
BreiteHöhe
235 mm
320 mm
209 mm
285 mm
Zeitungsformat
Satzspiegel
BreiteHöhe
322 mm
474 mm
289 mm
440 mm
Bilder
Bilder
Bildauflösung: min. 200 dpi, Strich 1200 dpi
Tonwertumfang: 1– 95 % / Spitzlicht 0 % (papierweiss)
Bildauflösung: Foto 200 – 300 dpi
Tonwertumfang: 1– 95 % / Spitzlicht 5 % (papierweiss)
Keine Bilderintegration.
RGB oder jpg (EPS mit preview Macintosh 8 bit / pixel, Encoding binary).
Bildervergrösserung QuarkXPress: max. 120 %.
Wichtige Hinweise
RGB-Bilder werden automatisch (ohne Korrektur) im CMYK-Modus
weiterverarbeitet.
Drucktechnik und Rasterweite
Offset, AM-Raster 48er.
Farben und Dateinamen / Datenübermittlung
Farbseparation
Datenübermittlung
Gesamtflächendeckung maximal 240 %
ICC-Profil: ISOnewspaper26v4.icc (CMYK)
ICC-Profil: ISOnewspaper26v4_gr.icc (Graustufen)
High-Res-PDF übermitteln per Internet: www.transfershop.ch
Benutzername: migros
Passwort: Kein Passwort eingeben, mit Login-Button bestätigen.
Technische Auskünfte erhalten Sie über 058 577 14 44
Farben
Standard Zeitungsdruck ISO 12647-3:2004
Farbaufbau: CMYK-Modus, Pantone-Farben und Mischfarben werden
automatisch (ohne Korrektur) im CMYK-Modus weiterverarbeitet.
Schwarzflächen: Unterlegt mit max. 40 % C.
Bei Negativschrift: aufgerasterte Untergrundfarbe breiter auskopiert
(gespreizt).
Dateiformat
Dokument als High-Res-PDF, alle Schriften eingebettet (PDF/X-3:2002).
Dateinamen
Die PDF-Dateinamen müssen Titel, Ausgabe-Nr., Sprachcode und
Produkte­namen enthalten (z. B. MMK_48_d_Produkt.pdf).
Die Dateinamen dürfen keine Umlaute, Akzente oder Sonderzeichen
enthalten (ä, ö, ü, %, &, ^, `,* usw.).
Bei Nachlieferung (geänderte oder korrigierte Version) muss der
Dateiname unbedingt mit NEU oder v2 gekennzeichnet sein.
Technische Daten
WERBEMARKT – WIR SIND FÜR SIE DA
Werbemarkt
Thomas Brügger Leiter Werbemarkt
Telefon 058 577 13 83
E-Mail [email protected]
Verkauf
Innendienst und Administration
Gian Berger Key Account Manager – Zürich und Zentralschweiz
Telefon 058 577 13 86
E-Mail [email protected]
Verena De Franco Stv. Leiterin Innendienst
Telefon 058 577 13 77
E-Mail [email protected]
Andreas Hess Key Account Manager – Mittelland, Bern und Basel
Telefon 058 577 13 85
[email protected]
Michael Glarner
Telefon 058 577 13 75
[email protected]
Hans Reusser Key Account Manager – Ostschweiz
Telefon 058 577 13 84
[email protected]
Christine Kummer
Telefon 058 577 13 78
[email protected]
Angela Scasascia Key Account Manager
Agenturen und Fahrzeuge
Telefon 058 577 13 87
[email protected]
Janine Meyer
Telefon 058 577 13 74
E-Mail [email protected]
Theresa Wuitz Online-Werbung
Telefon 058 577 13 95
E-Mail [email protected]
Jasmine Steinmann Fakturierung und Beilagen
Telefon 058 577 13 76
E-Mail [email protected]
Adresse Anzeigen
Migros-Medien
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Postfach 1766
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Telefon
Fax
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Internet
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Stand: Februar 2016. Änderungen vorbehalten.
Insertionsbedingungen siehe www.migrosmagazin.ch/kontakt/werbung
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