Influenza dell`alimentazione sull`attività riproduttiva del cavallo
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Influenza dell`alimentazione sull`attività riproduttiva del cavallo
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI Facoltà di Medicina Veterinaria Scuola di Specializzazione in fisiologia e fisiopatologia della riproduzione degli animali domestici Influenza della alimentazione sulla attività riproduttiva del cavallo Prof. Vito Laudadio Elementi di Nutrizione del Cavallo: Prof. Vito Laudadio Schema del digerente del Cavallo Stomaco Int. tenue Ceco Grande Colon Piccolo Colon (discendente) Esofago Foregut Hindgut Retto Apparato digerente nel cavallo • Il cavallo è un animale monogastrico erbivoro il cui apparato digerente ha una lunghezza totale che varia in media da 25 a 35 metri ed un volume da 90 a 110 litri. Digerente del cavallo • Capacità – Stomaco • 10 litri – Piccolo Intestino • 50 litri • 20 metri – Cieco • 30 litri • 0,5 a 1 metro – Grosso Intestino • 90 litri • 7 metri Capacità relativa dei compartimenti digestivi Cavallo 9% 45% Bovino 30% 16% Stomaco Piccolo Intestino Cieco Grosso Intestino 3% 8% 18% 71% Contenuti del digerente espressi come percentuale del peso vivo: Cavallo -- 15% Bovino – 40% Tempi di transito nel digerente Transito nel digerente = 65 ore •15 minuti nello stomaco •1 ora nel piccolo intestino •63 ore nel grosso intestino Confronto sulla digestione nei vari tratti del digerente Uomo Ruminante Equino Stomaco 30% 70% 9-10% Piccolo Intestino Cieco 33% 19% 30% 7% 3% 16% Grosso Intestino 30% 7% 45% Prensione degli Alimenti • Gli alimenti vengono presi usando una combinazione tra labbra, lingua e denti. • Le labbra sono prensili e tattili, quindi possono essere utilizzate per la scelta del cibo. • Ciò, se da un lato riduce il problema dell’ingestione dei corpi estranei (così comune nei bovini), dall’altro dà la possibilità ai cavalli di scartare particelle piccole non gradite, come medicinali o vitamine e minerali dati in pellets come integratori. MASTICAZIONE DEGLI ALIMENTI • I movimenti delle mascelle durante la masticazione comprendendo dei movimenti laterali e verticali. Tempi di masticazione • Il tempo di masticazione dipende dall’alimento e dalla taglia dell’animale. • I movimenti mascellari di un cavallo al pascolo sono relativamente ampi e lunghi, ma quando masticano cereali e pellets, il movimento è limitato. • Ciò aumenta la possibilità della formazione di punte ai molari, lateralmente per quelli superiori e medialmente per quelli inferiori, cosa che crea lesioni alle mucose e difficoltà nella masticazione stessa. Influenza della natura dell’alimento sulla masticazione • La natura dell’alimento influenza moltissimo la masticazione e il tempo d’ingestione. • Un cavallo adulto di circa 500 chilogrammi impiega circa 40 minuti per mangiare un chilo di fieno, attuando circa 3400 colpi di mascella, mentre solo 850 colpi per masticare un chilo di concentrato occupando solo 10 minuti del suo tempo. Influenza della posizione dell’alimento sulla masticazione Le mascelle del cavallo sono disegnate per mangiare a testa in giù con il muso rivolto al terreno. Mangiare il fieno nelle reti rialzate e nelle mangiatoie aumenta la formazione delle suddette punte. Punte ai molari e problemi digestivi: CONCENTRATI • Inoltre gli animali che sono incapaci di masticare correttamente, spesso a causa delle punte ai denti, riescono ad utilizzare solo in parte gli alimenti ingeriti, specialmente per le cariossidi intere, che quindi non vengono digerite completamente nel tenue. Punte ai molari e problemi digestivi: FORAGGI • Per gli alimenti ricchi di cellulosa una corretta masticazione è importante per evitare un difficile passaggio attraverso la valvola ileo-cecale, che è il punto più stretto di tutto il digerente. • Di conseguenza una cura regolare dei denti è essenziale per mantenere una masticazione ottimale e prevenire questi disagi Valvola ileo-cecale Vizi comportamentali • Il cavallo, che mangia una razione molto ricca in concentrati e povera in foraggi, impiega molto meno tempo del normale e quindi annoiandosi, può sviluppare con una maggiore frequenza vizi comportamentali, come il ticchio d’appoggio, il ballo dell’orso ecc. Cura dei denti • Sintomi di problemi dentali: – La testa viene piegata di lato durante la masticazione – Caduta dell’alimento dalla bocca durante la masticazione – Rifiuto dell’alimento – Perdita di peso Produzione di saliva • Nel cavallo la salivazione è stimolata solo dalla presenza del cibo nella cavità orale, non come nel cane anche dall’odore o dalla vista dell’alimento, nella saliva manca l’enzima amilolitico ptialina. • La quantità di saliva secreta dipende dalla tipologia dell’alimento, è in effetti direttamente proporzionale alla fibra. • La funzione principale della saliva è quella di inumidire e diluire il cibo, permettendo così la deglutizione e una migliore digestione gastrica. • Nel cavallo molto pericolose sono le ostruzioni esofagee, tenendo presente l’incapacità dell’animale di rigurgitare, quindi molto importante è la frazione mucosa di tale liquido, che permette al bolo di attraversare l’esofago più facilmente. Volume dello stomaco • Dato che il cavallo si è evoluto per assumere un’alimentazione ad alto contenuto di fibra e in piccole quantità, continuamente, il volume dello stomaco di un cavallo adulto è relativamente piccolo, tra i 9 e i 15 litri. Digestione nello stomaco • Il succo gastrico contiene HCl ed enzimi: pepsina e lipasi gastrica, e come del resto in tutti gli altri animali anche una mucoproteina detta fattore intrinseco, prodotta dalle cellule parietali, indispensabile per l'assorbimento nell'ileo della vitamina B12. Colonie microbiche nello stomaco • Il pH dello stomaco non impedisce in determinate regioni la proliferazione di colonie microbiche nella zona cardiale che è la zona più prossima alla neutralità in quanto riceve il bolo alimentare, ricco di saliva alcalina. In tale zona è stata messa in evidenza la presenza di lattobacilli e streptococchi che permettono una certa degradazione glucidica con produzione di acido lattico ed in misura minore di acido acetico e butirrico. Pertanto una sovralimentazione di glucidi facilmente fermentescibili è in grado di provocare una liberazione notevole di gas, AGV e acido lattico I cruscami nel cavallo Crusca larga Cruschello o tritello La produzione di acido cloridrico • L’acido cloridrico prodotto dalle cellule oxiniche, non danneggia la mucosa dello stomaco se le cellule mucipare sono funzionali, producendo un muco molto denso e protettivo. Ulcere gastriche • Per evitare ulcere è infatti fondamentale non abusare degli antinfiammatori non steroidei, che bloccano la produzione delle prostaglandine, che stimolano la produzione del muco, e di evitare forti stress quali rumori eccessivi, allenamenti inadeguati; (ultimamente le ulcere gastriche stanno aumentando in maniera esponenziale nel cavallo da corsa). Digestione nel tenue • Piccolo intestino - 30% del digerente • Digestione: – Amido 65-75% – Proteine, 60-70% – Grassi 90% – Ca assorbimento 95-99% – P assorbimento 20-25% • Notevole velocità di transito • Manca la cistifellea Digestione del tenue • Nel tenue sboccano i succhi pancreatici e la bile, che aggiungendosi alle produzioni degli enterociti, formano il succo enterico. • Quest’ultimo è costituito prevalentemente da enzimi (proteasi, esterasi e carboidrasi) e di sali inorganici (cloruri e bicarbonato di potassio, sodio e calcio) e ha un pH molto elevato. • Il cavallo si è evoluto senza la cistifellea, poiché dovendo pascolare 16-18 ore al giorno la bile viene secreta continuamente quando il cibo passa attraverso il tubo gastroenterico. Enzimi digestivi nel tenue Enzimi CARBOIDRASI Amilasi Maltasi Sucrasi Lattasi Lipasi PROTEASI Pepsina Chimosina Tripsina Chimotripsina Carbossipeptidasi Aminopeptidasi Dipeptidasi Presenza Sostanze digerite Saliva succo pancreatico Succo enterico Succo enterico succoenterico Carboidrati Amido,destrine, Maltosio Saccarosio Lattosio Succo pancreatico Succo Succo Succo Succo Succo Succo Succo gastrico gastrico pancreatico pancreatico pancreatico enterico enterico Grassi e altri esteri Proteine Polipeptidi Caseinogeno Polipeptidi Polipeptidi Polipeptidi Polipeptidi Dipeptidi La digestione dell’amido • Si deve tener presente che nel cavallo l’azione dell’amilasi è molto minore rispetto a quella degli altri animali, in letteratura si trova infatti che il livello precauzionale di amido digerito è di 2g di amido/Kg di PV per pasto. • E’ importante che tale limite non venga superato, perché l’amido non digerito nel tenue potrebbe arrivare nel cieco e dare fermentazioni anomale che possono determinare l’insorgenza di coliche. Digestione dell’amido da cereali Alimento Tipo di trattamento Percentuale di amido digerita nel foregut avena Intera 83.5 Schiaccita 85 Completamente macinata 97 Orzo Schiacciato 21.5 Mais/ Intero 29 Spezzato 30 Macinato 46 Fioccato 90 Movimenti dei fluidi nel tenue • Un cavallo adulto durante e subito dopo il pasto, produce diverse decine di litri di fluidi tra saliva e succhi digestivi. • Questo può provocare, soprattutto nel caso in cui il cavallo viene alimentato con un grosso pasto di concentrati, divorati in breve tempo un’ipovolemia transitoria. • Se il cavallo invece è alimentato con pasti piccoli e frequenti ciò non avviene. Frequenza dei pasti ed attività lavorativa nel cavallo • In ogni caso è buona norma non far lavorare il cavallo dopo il pasto, questo per i seguenti motivi: • Durante la fase digestiva c’è un richiamo del sangue verso il pacchetto intestinale e quindi i muscoli e gli altri organi, che si affaticano durante il lavoro, vengono serviti male. Quando i muscoli vengono mal ossigenati c’è un accumulo di acido lattico, che in eccesso può causare miopatie anche gravi. • I picchi di glucosio, che si hanno normalmente dopo 1 o 3 ore dal pasto, sono associati ad un rilascio di insulina . Se il cavallo lavora durante questa fase, si ha un’utilizzazione del glucosio e degli acidi grassi in una maniera anomala, cosa che comporta un affaticamento più rapido ed intenso dell’animale. • Quando l’apparato digerente è pieno il cavallo ha meno spazio per espandere i polmoni Digestione nel grosso intestino • La velocità del passaggio dipende dalla natura dell’alimento stesso; le piccole particelle e l’erba fresca impiegano molto meno tempo dei foraggi conservati. • Questo tratto digestivo assomiglia per la sua fisiologia al rumine, infatti nel suo interno c’è una popolazione batterica, che caratterizza il processo digestivo. • I processi fermentativi nel grosso intestino del cavallo possono essere riassunti in questo modo: • degradazione dei glucidi di membrana (cellulosa ecc) e degli amidi che sono sfuggiti alla digestione nel tenue. • riconversione delle sostanze azotate • elaborazione delle vitamine del complesso B Sviluppo del grosso intestino nel cavallo • Non completamente sviluppato fino ai 18 mesi di età. • Copofagia nei giovani soggetti permette la colonizzazione batterica nel grosso intestino pH nel grosso intestino • Particolare importanza riveste il pH dell’ambiente intestinale, il quale influenza la tipologia di flora e di conseguenza il tipo di fermentazione. • Valori ideali sono di 6.2-6.3, fino a 5.8 sono tollerati e danno luogo ad una fermentazione “propionica”, valori più bassi originano una fermentazione “lattica”. Cereali e fermentazioni nel grosso intestino 1. L'aggiunta di avena aumenta sensibilmente l'attività cellulosolitica nel cieco (+30 %) e nel colon ( + 20 %). 2. L'aggiunta di cereali provoca nel cieco una diminuzione del tasso di azoto ammoniacale ed un aumento della concentrazione di AGV totali per stimolazione della flora microbica cellulosolitica e da questo punto di vista l'avena nonostante il suo minore tenore in amido sembra influenzare maggiormente questo fenomeno rispetto al mais. Tecnica ottimale di somministrazione dei cereali nel cavallo 1. Ne consegue che se i cereali costituiscono la parte preponderante dell'apporto della razione, appare consigliabile una loro distribuzione in maniera separata rispetto al fieno o comunque dopo di esso, per essere degradati nel modo più completo nello stomaco e nel tenue. 2. Al contrario, se i cereali non costituiscono che un complemento destinato a valorizzare una razione a base di fieno, sarebbe necessario distribuirli contemporaneamente al fieno, al fine di stimolare l'attività microbica del grosso intestino consentendo l'utilizzazione del foraggio da parte del cavallo. Variazioni di pH nel grosso intestino di un cavallo alimentato con una dieta foraggio + concentrati a confronto con uno alimentato con solo foraggio O re dopo il p a s t o 0 2 4 6 C oncentrati + Foraggi 7 ,2 2 7 ,1 4 6 ,4 3 6 ,1 2 S o lo Foraggi 7 ,1 4 7 ,0 4 6 ,9 2 6 ,8 7 Acidosi Intestinale • Un accumulo di acido lattico è nocivo, provoca acidosi metabolica, diarrea, disidratazione, liberazione di ammoniaca ed ammine biogene, che favoriscono una reazione allergica e patologie serie, fino alla laminite. • Per evitare l’acidosi è importante non fornire amidi in quantità eccessiva e poco digeribili a livello dell’intestino tenue. Assorbimento nel Colon • Grande colon – H20 – AGV – AA – Fosforo, 50% – NaCl • Piccolo Colon – H20 – Formazione delle scibale Digestione degli Alimenti Stomaco Piccolo Intestino Groso Intestino Carboidrati fermentescibili Grassi Carboidrati digeribili Acidi Grassi Glucosio Grassi Glicogeno Acidi Grassi Volatili Livelli di Fibra Grezza nel Cavallo • l’eccesso di fibra riduce la digeribilità degli alimenti e predispone il cavallo a coliche da costipazione, in particolare a livello della flessura pelvica del colon. • La carenza di fibra determina, d’altro canto, una stasi degli alimenti nell’intestino con aumento delle fermentazioni, dei gas e delle ammine tossiche, cosa che può portare a meteorismi e intossicazioni. • Di norma la percentuale di fibra nella dieta del cavallo deve essere di circa il 18%. Elaborazione delle vitamine • la flora microbica riesce a produrre le proteine del complesso B e la vitamina K, ma solo il 24% della quantità prodotta riesce ad essere assorbita. • Ciò implica che un cavallo da carne riesce a soddisfare i suoi fabbisogni vitaminici, ma non un atleta. Coliche da bruschi cambiamenti di dieta • Per quanto riguarda la flora microbica si deve tener presente che essa si adatta alla tipologia di alimento e al razionamento, quindi c’è un motivo in più per evitare dei bruschi cambiamenti di dieta. Rischio di colica in funzione della quantità di concentrato Influenza della tipologia del sistema digestivo del cavallo sull’alimentazione • Ideale per una alimentazione con numerosi pasti a base di foraggio con quantitativi ridotti – Qualità dei foraggi aiuta a mantenere l’ integrità del tratto intestinale (aiuta a prevenire le coliche) • Il digerente lavora meglio con modestissime quantità di concentrati. – Notevoli quantitativi per pasto di carboidrati non strutturali possono causare l’insorgenza di laminiti e coliche • I foraggi devono costituire gli ingredienti principali della razione giornaliera • I concentrati devono rappresentare la opportuna integrazione alimentare dei foraggi per soddisfare I fabbisogni dell’animale. Depositi di energia nel cavallo • Alla base delle performance c’è la trasformazione dell’energia chimica assunta con gli alimenti in energia meccanica dei movimenti muscolari. • Dato che il cavallo non può mangiare mentre lavora, l’energia degli alimenti deve essere immagazzinata e rilasciata quando occorre. • Il cavallo può immagazzinare l’energia in vari modi, come deposito intramuscolare sottoforma di glicogeno e trigliceridi o come deposito extramuscolare sottoforma di tessuto adiposo e glicogeno epatico. Capacità lavorativa nel Cavallo • La capacità lavorativa dipende dalla percentuale in cui l’energia (ATP) è fornita ed usata dai muscoli per la contrazione. • La via più rapida per formare ATP è tramite la creatinfosfatasi (CP). Però i muscoli contengono solo una piccola riserva di ATP e di CP, che termina dopo un breve lavoro. • Ciò implica che un lavoro prolungato non sarebbe possibile, se non ci fossero delle altre vie che trasformano contemporaneamente altre sostanze in ATP, mentre lo stesso viene utilizzato. Tempi necessari nell’atleta (uomo) per l’esaurimento di energia Tipologia Di dieta Dieta ricca di carboidrati Dieta mista Tempi per l’esaurimento di energia (min) 240 Glicogeno g/kg muscolo 120 20 85 6 40 Carboidrati) +grassi) Dieta ricca di grassi Sintesi di adenosina trifosfato dal metabolismo aerobio e anaerobio Risintesi dell’ATP nel Cavallo • 1. 2. • Le due principali forme di risintesi dell’ATP sono: la trasformazione ossidativa di carboidrati, grassi e proteine in ATP con l’utilizzo dell’ossigeno, chiamata reazione aerobica. la glicolisi del glucosio e del glicogeno in acido lattico, tale reazione è effettuata in assenza di ossigeno e viene definita anaerobica. Grazie a queste due reazioni il cavallo può ottenere energia dai carburanti intramuscolari (trigliceridi e glicogeno) ed extramuscolari (acidi grassi ottenuti dal metabolismo dei tessuti adiposi e dal glicogeno epatico). Tipi di fibre muscolari • Il cavallo ha tre tipi di fibre muscolari, tipi I, IIA e IIB. • Questi tipi hanno caratteristiche di contrazione e metabolismo diverse. • Le fibre di tipo I sono a contrazione lenta, mentre le IIA e le IIB sono a contrazione veloce. • Le fibre di tipo I e IIA hanno una capacità ossidativa elevata e possono utilizzare i carboidrati in modo aerobico, mentre le fibre IIB hanno una capacità aerobica bassa e dipendono dalla glicolisi anaerobica per generare l’energia. • Tutte le fibre hanno depositi di glicogeno, ma solo le fibre I e IIA hanno anche un deposito di trigliceridi. Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio • La quantità di ATP utilizzata dai muscoli dipende direttamente da quanto velocemente si contraggono Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio al passo • Al passo, i muscoli si contraggono molto lentamente e consumano una minima quota di ATP, infatti in questo caso sono reclutate le fibre di tipo I e si ha una produzione aerobica dell’energia. • I depositi di ATP possono essere mobilizzati e metabolizzati velocemente per rigenerare la quantità di ATP che è usata al passo. Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio al trotto • Al trotto o al canter le fibre I da sole non riescono a contrarsi così rapidamente da far muovere il cavallo e vengono reclutate anche le fibre IIA. • Queste utilizzano glicogeno e grasso per via aerobica. • Il glicogeno viene metabolizzato in modo due volte più veloce del grasso, che quindi diventa un carburante troppo lento se la velocità aumenta. Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio al trotto veloce o al galoppo • Al galoppo o al trotto da corsa vengono reclutate le fibre IIB e l’energia viene prodotta solo in minima parte in forma aerobica, infatti è la glicolisi anaerobica la forma più veloce per generare energia, quindi a queste andature il cavallo dipende completamente da tali reazioni per l’energia. • La glicolisi anaerobica comporta però un accumulo di acido lattico per cui si presentano i sintomi dell’affaticamento appena il pH dei muscoli si abbassa. Differenze tra le tipologie di cavallo (Endurance e Corsa) • Capiamo quindi che enorme differenza esiste tra le tipologie di cavallo, infatti un cavallo che fa endurance riesce a produrre l’energia muscolare quasi totalmente per via aerobica, fatta eccezione durante le salite, in questo tipo di cavalli infatti l’affaticamento avviene più per deplezione del glicogeno che per l’accumulo di acido lattico. • Il contrario accade nei cavalli da corsa o da western, essi generano l’energia solo per via anaerobica e quindi in essi c’è sempre un accumulo di acido lattico Contributo delle differenti forme di energia alle varie attività del cavallo Attività Metabolismo aerobico Glicolisi anaerobica Creatina fosfato Molto Intensa 1-2 4 - 18 95 - 80 Media 5 - 50 70 - 40 25 - 5 Lenta 97 - 94 2-5 1 Fonti energetiche • Carboidrati non strutturali – Zuccheris & Amidi – ↓ pH intestinale & Ç rischio di colica • Carboidrati fermentescibili – Polpe di barbabietola e buccette di soia – ↓ utilizzazione glicogeno • Grassi • – 2,25 x contenuto energetico dei carboidrati – Alimenti altamente energetici Proteine (minimo impiego) Vantaggi relativi all’impiego dei grassi • Fonte di acidi grassi essenziali (EFA) necessari per: 1. ormoni e membrane cellulari – acido linolenico (omega-3) e linoleico (omega-6) 2. Contengono più calorie per unità (2,25X) rispetto ai carboidrati ed alle proteine: elevata densità energetica. 3. I grassi insaturi migliorano le condizioni della criniera e del mantello. 4. Le diete grassate migliorano le performance sia a breve che a lungo termine Impiego di grassi Perchè utilizzarli nei cavalli sportivi? zEnergia dai grassi è utilizzabile al 90% zGrassi ↓ incremento metabolico zGrassi ↓ riduzione di acido lattico durante gli esercizi di notevole intensità zGrassi ↓ affaticamento Fabbisogni nutritivi Attività Esempio UFc (n°/die) Mantenimento Paddok (0,5*PV(q) +2) Lavoro leggero Passeggiata (0,5*PV(q) +2)*1.25 Lavoro moderato Reining, jumping (0,5*PV(q) +2)*1.5 Lavoro intenso Racing, endurance (0,5*PV(q) +2)*2 Fonti di grassi alimentari z La dieta naturale del cavallo contiene < 34% grassi z “alimenti ricchi in grasso” contengono ol 6-10% grasso z Integratori lipidici z Oli Vegetali ( 99% grasso) z Crusca di riso (molto appetibile 20% grasso) z Grassi animali (poco appetibili) Guida per l’impiego dei grassi • Manca la cistifellea – Massimo 500 ml per capo al giorno • Nel caso di aggiunta di grassi nella razione, occorre riequilibrare gli altri nutrienti – (i.e. vitamina E (200 UI/250 ml di olio aggiunto) • Addizionare il grasso 6-10 settimane prima delle gare. domande sulla nutrizione del cavallo ??? La gestione alimentare del cavallo: 2- Norme di razionamento Prof. Vito Laudadio La gestione alimentare del cavallo Una corretta gestione alimentare nel cavallo deve prevedere l’apporto ottimale di tutti i principi nutritivi necessari a soddisfare i fabbisogni dell’animale nei vari momenti produttivi con una tecnica di somministrazione che rispetti le sue peculiarità digestive . Il razionamento del cavallo •Valutazione nutrizionale degli alimenti ingestibilità degli alimenti contenuto energetico contenuto proteico contenuto in calcio e fosforo •Determinazione dei fabbisogni energia proteina calcio ed in fosforo Linee guida per il razionamento del cavallo •Massimizzare il consumo dei foraggi •Aggiungere energia (se necessaria) •Aggiungere proteine e minerali (se necessari) •Aggiungere vitamine ed integratori •Ottimizzare le modalità di somministrazione Ingestibilita' dei foraggi % PV (s.s.) Foraggi verdi Fieni di prato naturale o di graminacee Fieni di leguminose Paglie 1,8-2,1 1,7-2,1 2,1-2,3 1,2-1,5 Insilati di mais di buona qualità 25% s.s. 30% s.s. 0,9-1,2 1,2-1,6 25% s.s. 35% s.s. 1,2-1,5 1,4-1,7 Insilati di erba di buona qualità Stima del consumo di alimenti nei cavalli (% P.V.) CAVALLI AD U LT I FO RAG G IO CO N CEN TRATO T O T A LE M AN T EN IM EN TO 1.5 - 2.0 0 - 0.5 1.5 - 2.0 LAVO RO LEGG ERO 1.0 - 2.0 0.5 - 1.0 1.5 - 2.5 LAVO RO M O D ERATO 1.0 - 2.0 0.75 - 1.5 1.75 - 2.5 0.75 - 1.5 1.0 - 2.0 2.0 - 3.0 CAVALLE FO RAG G IO CO N CEN T RA T O T O T ALE G EST AZ IO N E AVANZ AT A 1.0 - 1.5 0.5 - 1.0 1.5 - 2.0 LATT AZ IO NE IN IZ IALE 1.0 - 2.0 1.0 - 2.0 2.0 - 3.0 LATT AZ IO NE AVANZ ATA 1.0 - 2.0 0.5 - 1.5 2.0 - 2.5 PU LED RI FO RAG G IO CO N CEN T RA T O T O T ALE 0 1.0 - 2.0 2.5 - 3.5 S VEZ Z AM EN TO (6 M ES I) 0.5 - 1.0 1.3 - 3.0 2.0 - 3.5 12 M ES I 1.0 - 1.5 1.0 - 2.0 2.0 - 3.0 18 M ES I 1.0 - 1.5 1.0 - 1.5 2.0 - 2.5 24 M ES I 1.0 - 1.5 1.0 - 1.5 1.75- 2.5 LAVO RO IN T EN SO ALLAT T ANT I (3 M ES I) Energia e valore nutritivo degli alimenti • Per lungo tempo per i cavalli si sono utilizzate le tavole degli alimenti valide per i bovini, ma i cavalli riescono a sfruttare gli alimenti, in particolare la fibra e le proteine, in maniera meno efficiente dei bovini. • Il National Reserch Council (NRC) è stato il primo a pubblicare delle tabelle specifiche degli alimenti per i cavalli con le corrispondenti raccomandazioni alimentari. UNITA’ FORAGGERE CAVALLO (UFc) • In Francia l’energia degli alimenti viene espressa in UFc • I ricercatori dell’INRA hanno deciso di prendere come riferimento l’energia netta di un chilogrammo di orzo, per cui il valore nutritivo di un qualsiasi alimento viene dato dal rapporto tra l’energia fornita dall’alimento e quella di un chilogrammo di orzo (87% di SS) di riferimento (2250 Kcal nel caso di un cavallo in condizioni di mantenimento). Stima del contenuto in UFc UFc/100 kg s.o. • • • • 132,6 -0,1937 FG – 0,0135 PG; 133,3 – 0,1684 ADF - 0,0096 PG; 117,3 – 0,1605 FG + 0,0051 PG +0,0215 Amido; 118,1 – 0,1397 ADF + 0,0082 PG +0,0214 Amido; • (FG, PG, NDF, ADF, ADL e amido sono espressi in gr/Kg s.o.) Valore nutritivo degli alimenti Paglie di cereali 0,28-0,35 Ufc Fieni 0,38-0,55 Ufc Avena in granella 0,88 Ufc Orzo in granella 1,0 UFc Mais in granella 1,14 Ufc 1,14 kg di avena = 1,0 kg di orzo 0,88 kg di mais = 1,0 kg di orzo 1,78-2,63 kg di fieno = 1,0 kg di orzo 3,4 kg di paglia di frumento = 1,0 kg di orzo Proteina digeribile cavallo (Pdc) • Il valore azotato degli alimenti può essere espresso come “proteine digeribili” o “sostanze azotate digeribili per il cavallo” (PDC). • Esso corrisponde alla quantità di proteina assorbita nel tubo digerente e si calcola come percentuale di proteina grezza contenuta negli alimenti moltiplicata per un fattore di digeribilità apparente. Contenuto in PDc degli alimenti • Per i concentrati, variando poco i valori di proteina grezza (PG) nell’ambito della stessa categoria di alimenti, altrettanto poco varieranno i valori di Pdc, per cui possono essere utilizzati i valori tabulati per ciascun concentrato. • Per i foraggi, data la notevole variabilità, nell’ambito della stessa categoria di alimenti del contenuto in PG (stadio vegetativo, tecnica di raccolta e di conservazione), si rende necessario stimare il contenuto in Pdc in base al contenuto in PG. Stima del contenuto in PDc nei foraggi Foraggi verdi di graminacee: • Pdc=0,85(-25,96+0,8357 PG) Foraggi verdi di leguminose: • Pdc=0,85(-29,95+0,8673 PG) Fieni: • Pdc=0,85(-27,57+0,8441 PG) Tenore in PDC degli alimenti • Il tenore in PDC è stato misurato con precisione in vari alimenti e rappresenta rispetto al contenuto in proteina grezza: • • • • l'80% per i cereali ed i pannelli; 60 - 70% per l'erba di pascolo; 60% per la farina di medica disidratata; 30 - 45% per i fieni, a seconda dello stadio di vegetazione al momento della raccolta. Validità della PDc • Più è bassa la digeribilità della proteina più deve essere elevata la sua concentrazione nella dieta. • La digeribilità varia in base alla fonte proteica, alla percentuale di fibra e proteina contenuta nel razionamento e al trattamento termico subito dall'alimento durante la sua preparazione. • La percentuale più alta di proteina digeribile si trova nella granella dei cereali; quella più bassa nei foraggi scadenti. Carenze proteiche • Le principali manifestazioni legate ad una carenza proteica (dovuta a scarso apporto con la dieta, proteina poco digeribile, insufficiente assunzione di alimento) sono: ridotta crescita, perdita di peso, peggioramento delle performance produttive, minore resistenza fisica. • Il mantello perde la sua lucentezza, mentre lo zoccolo può presentare crescita rallentata, indebolimento della muraglia con possibilità di setole. La nutrizione minerale nel cavallo •Macro-minerali –calcio, fosforo, potassio, sodio, cloro, magnesio, zolfo. •Micro-minerali –cobalto, rame, iodio, ferro, manganese, selenio, zinco. Eccessivo impiego di integratori minerali • L’eccesso di un minerale limita l’assorbimento di un altro – zinco inibisce l’assorbimento di calcio e di rame – calcio inibisce l’assorbimento dello zinco – manganese interferisce con l’assorbimento del ferro Apporti Minerali Minerale Mantenimento Sodio (%) 0,10 Gestazione & Lattazione 0,10 Accrescimento Lavoro Max. 0,10 0,30 3,0 (NaCl) Zolfo (%) 0,15 0,15 0,15 0,15 1,25 Ferro (mg/kg) 40 50 50 40 1000 Manganese (mg/kg) 40 40 40 40 1000 Zinco (mg/kg) 40 40-60 40-60 40 500 Rame (mg/kg) 10 15-30 20-30 10 800 Iodio (mg/kg) 0,1 0,1 0,1 0,1 5,0 Selenio (mg/kg) 0,1 0,1 0,1 0,1 2,0 Cobalto (mg/kg) 0,1 0,1 0,1 0,1 10 Blocchi di sale mineralizzati • • • • • • • 98% sodio cloruro Zinco – 0,1-0,35% Manganese – 0,20-0,28% Ferro – 0,15-0,35% Rame – 0,02-0,04% Cobalto – 0,05-0,007% Iodio – 0,007% Vitamine Liposolubili: - Immagazzinate nell’organismo - A, D, E, K - Tossicità in caso di sovra-dosaggio Idrosolubili: - Gli eventuali eccessi vengono elimminati dall’organismo Apporti Vitaminici Vitamina Vit. A Mantenimento Gestazione Accrescimento Lavoro Max. 2,000 & Lattazione 3,000 2,000 2,000 16.000 300 600 800 300 2.200 50-80 80-100 80-100 80-100 1.000 3 3 3 5 3.000 2 2 2 2 (UI/kg SS) Vit D (UI/kg SS) Vit E (UI/kg SS) Tiamina (ppm) Riboflavina (ppm) I fabbisogni nutritivi del Cavallo Fattori che influenzano i fabbisogni nel cavallo •Peso vivo •Età •Tipo di lavoro •Momento fisiologico •Razza: temperamento •Ambiente: condizioni climatiche •Parassiti esterni & interni •Vizi comportamentali •Bocca Stima del peso vivo (grossolana) P = 80 x C x C x C Dove: P è il peso in Kg C è la circonferenza toracica in metri. Se avete misurato 1,80 m il vostro cavallo avrà un peso stimato da 80 x 1,80 x 1,80 x 1,80 = 470 Kg. Stima del peso vivo (accurata) Altezza al garrese Circonferenza toracica Stima del Peso Vivo (accurata) CAVALLO IN ACCRESCIMENTO 4,5*CT-370 CAVALLO DA LAVORO 4,3*CT+3*AG-785 FATTRICE 5,2*CT+2,6*AG-855 RAZZA PESANTE 7,3*CT-800 CT = Circonferenza Toracica;AG = Altezza al Garrese Body Condition Score- BCS Valuta la condizione corporea utilizzando la tecnica di scale di punteggio in considerazione dell’apprezzamento visivo generale dell’animale unitamente alla palpazione di determinate regioni corporee secondo quanto indicato dai ricercatori francesi dell’ I.N.R.A. (1994). Stima del Body Condition Score Il sistema proposto dai ricercatori dell’INRA valuta 2 aree: 1. costato tra la dodicesima e la tredicesima costa 2. zona che circoscrive l’attacco della coda. 2 1 Punteggio di BCS PUNTEGGIO 0 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 STATO DI INGRASSAMENTO Emaciato Molto magro Magro Insufficiente Ottimo per: 1. giumenta a fine gestazione o inizio lattazione 2. cavallo da competizione a fine stagione Ottimo per: 1. cavallo da competizione a inizio stagione 2. stalloni fuori monta 3. giumenta 2 mesi prima del parto Ottimo per : 1. giumenta in asciutta 2. stallone in monta 3. puledro all'ingrasso Grasso Molto grasso Obeso BCS - 0 – (emaciato) BCS - 2 – (insufficiente) BCS - 3 – (ottimale) BCS - 4 – (grasso) Importanza del BCS •BCS eccessivo (BSC > 3,5) –Coliche –Diminuzione performance riproduttive –Insorgenza alterazioni osteo-articolari –Laminiti •BCS scarso (BSC < 2,5) –Diminuzione performance riproduttive –Riduzione peso del puledro alla nascita –Estri ritardati –Riduzione nella risposta immunitaria Influenzanza del BCS sulla durata della gestazione nella cavalla •BCS moderato (BSC = 3,5) – 343 giorni •BCS scarso (BSC = 2,5) – 352 giorni Tempi e quantitativo di cereali necessario a migliorare il BCS del cavallo Incremento di 0,5 di Condition Score Durata (giorni) Incremento giornaliero (kg/die) Cereali Addizionali (kg/die) 60 0,3 2,0 90 0,22 1,3 120 0,20 1,0 Mantenimento • Peso corporeo • Ambiente • Capacità digestiva ed efficienza metabolica individuale • Consumo di sostanza secca: 1.5% del peso vivo Fabbisogno di mantenimento • • 1. 2. • Può essere definito come la quantità di energia necessaria per coprire il dispendio energetico necessario al mantenimento in vita e all’attività normale di un cavallo , che non assicura alcuna produzione, alcun lavoro e mantiene costante il suo peso. Risulta essere composto da due frazioni: L’energia necessaria al metabolismo basale, ossia l’energia richiesta per le funzioni fisiologiche essenziali (respirazione, circolazione, secrezioni, tono muscolare e termoregolazione), alle condizioni di neutralità termica, a digiuno e in completo riposo. Energia consumata in conseguenza della somministrazione degli alimenti : (ingestione,digestione, escrezione), della attività fisica spontanea del cavallo e della termoregolazione. Questi fabbisogni aumentano proporzionalmente al peso vivo dell'animale, anche se esiste una certa variabilità legata anche al sesso, all'età, alla razza e al temperamento. Calcolo dei fabbisogni di MANTENIMENTO • Energia: • • I valori minimi, secondo il NCR, sono di 0,155 Mcal di ED per Kg di peso metabolico: ED (Mcal/giorno) = 0,155 x P0,75 Se invece vogliamo esprimere il valore in UFC, si può seguire la seguente formula: 0,5 UFc/100 Kg PV + 2 UFC • Proteina grezza: • Un cavallo per il mantenimento necessita che le proteine siano almeno l’8% rispetto alla SS. • Calcio e fosforo: • 40 mg di calcio/Kg PV/giorno; 20- 25 mg di fosforo/Kg PV/giorno. Alimentazione geriatrica nel cavallo Età del cavallo vs età dell’uomo CAVALLO • • primi 4 anni • • successivi UOMO 9 9 9 9 9 9 1 anno 2 anni 5 anni 15 anni 24 anni 30 anni vs = = vs UOMO 6,5 anni ciascuno 2,5 anni ciascuno CAVALLO = = = = = = 6,5 anni 13 anni 28,5 anni 53,5 anni 76 anni 91 anni Alimentazione geriatrica del cavallo La digestione della fibra diminuisce Abilità a sintetizzare e/o assorbire le vitamine diminuisce vitamine complesso B Vitamina C Diminuisce la funzione renale Presenza di calcoli renali Diminuisce la funzionalità epatica Ittero, perdita di peso, letargia, perdita dell’appetito, intolleranza al grasso ed alla proteina nella dieta Scelta degli alimenti per il cavallo anziano • Selezione degli alimenti – Altamente appetibili – Facili da masticare (teneri al tatto) – Non polverulenti (immergere i fieni per un attimo in acqua) – Concentrati molto digeribili (alimenti estrusi) – Devono contenere elevati livelli di fibra non lignificata) – Evitare la somministrazione di erba medica. – Preferire i fioccati e/o laminati – Beveroni frequenti Linee guida per la gestione alimentare del cavallo anziano Alimenti opportuni. Valutazione dei residui Variare il quantitativo e la qualità della razione gradualmente in un periodo di 7-10 giorni. Opportuna integrazione vitaminico-minerale Alimentazione del cavallo sportivo Linee guida generali per l’alimentazione del cavallo sportivo • • • Fabbisogni in foraggio – Fornire almeno il 50% della razione totale come foraggio (pascolo e/o fieno) – Preferire foraggi di graminacee di ottima qualità o fieni misti di erba medica/graminacee Il cavallo in attività sportiva non necessita di elevati livelli di proteina – Più importante – qualità della proteina I cavalli devono essere alimentati per soddisfare le esigenze nutrizionali a breve termine – Limitare il consumo di cereali nelle giornate di riposo • Se stabulati, la sovr-alimentazione con cereali può favorire l’insorgenza di coliche o di miopatie Livelli di lavoro nel cavallo • Leggero – monta western, passeggiate, trail riding, equitazione, hacking • Moderato - dressage, ranch work, roping, cutting, barrel racing, salto • Intenso - race training, polo, cutting, Il cavallo atleta • L’energia è il fattore determinante per la performance atletica e va intesa come una misura della potenza dell’alimento come combustibile, utilizzabile per il lavoro. • Come prima cosa è importante capire qual è il combustibile utilizzato dal cavallo atleta durante il lavoro, in base alla velocità e alla durata dello stesso. • Il lavoro nel cavallo può variare da una corsa di pochi metri ad alta velocità ad un percorso di molti chilometri a passo e piccolo trotto. Depositi di energia • Alla base di tutte le performance c’è comunque la trasformazione dell’energia chimica assunta con gli alimenti in energia meccanica dei movimenti muscolari. • Dato che il cavallo non può mangiare mentre lavora, l’energia degli alimenti deve essere immagazzinata e rilasciata quando occorre. • Il cavallo può immagazzinare l’energia in vari modi, come deposito intramuscolare sottoforma di glicogeno e trigliceridi o come deposito extramuscolare sottoforma di tessuto adiposo e glicogeno epatico. Capacità lavorativa nel Cavallo • La capacità lavorativa dipende dalla percentuale in cui l’energia (ATP) è fornita ed usata dai muscoli per la contrazione. • La via più rapida per formare ATP è tramite la creatinfosfatasi (CP). Però i muscoli contengono solo una piccola riserva di ATP e di CP, che termina dopo un breve lavoro. • Ciò implica che un lavoro prolungato non sarebbe possibile, se non ci fossero delle altre vie che trasformano contemporaneamente altre sostanze in ATP, mentre lo stesso viene utilizzato. Tempi necessari nell’atleta (uomo) per l’esaurimento di energia Tipologia Di dieta Dieta ricca di carboidrati Dieta mista Tempi per l’esaurimento di energia (min) 240 Glicogeno g/kg muscolo 120 20 85 6 40 Carboidrati) +grassi) Dieta ricca di grassi Sintesi di adenosina trifosfato dal metabolismo aerobio e anaerobio Risintesi dell’ATP nel Cavallo • 1. 2. • Le due principali forme di risintesi dell’ATP sono: la trasformazione ossidativa di carboidrati, grassi e proteine in ATP con l’utilizzo dell’ossigeno, chiamata reazione aerobica. la glicolisi del glucosio e del glicogeno in acido lattico, tale reazione è effettuata in assenza di ossigeno e viene definita anaerobica. Grazie a queste due reazioni il cavallo può ottenere energia dai carburanti intramuscolari (trigliceridi e glicogeno) ed extramuscolari (acidi grassi ottenuti dal metabolismo dei tessuti adiposi e dal glicogeno epatico). Tipi di fibre muscolari • Il cavallo ha tre tipi di fibre muscolari, tipi I, IIA e IIB. • Questi tipi hanno caratteristiche di contrazione e metabolismo diverse. • Le fibre di tipo I sono a contrazione lenta, mentre le IIA e le IIB sono a contrazione veloce. • Le fibre di tipo I e IIA hanno una capacità ossidativa elevata e possono utilizzare i carboidrati in modo aerobico, mentre le fibre IIB hanno una capacità aerobica bassa e dipendono dalla glicolisi anaerobica per generare l’energia. • Tutte le fibre hanno depositi di glicogeno, ma solo le fibre I e IIA hanno anche un deposito di trigliceridi. Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio • La quantità di ATP utilizzata dai muscoli dipende direttamente da quanto velocemente si contraggono Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio al passo • Al passo, i muscoli si contraggono molto lentamente e consumano una minima quota di ATP, infatti in questo caso sono reclutate le fibre di tipo I e si ha una produzione aerobica dell’energia. • I depositi di ATP possono essere mobilizzati e metabolizzati velocemente per rigenerare la quantità di ATP che è usata al passo. Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio al trotto • Al trotto o al canter le fibre I da sole non riescono a contrarsi così rapidamente da far muovere il cavallo e vengono reclutate anche le fibre IIA. • Queste utilizzano glicogeno e grasso per via aerobica. • Il glicogeno viene metabolizzato in modo due volte più veloce del grasso, che quindi diventa un carburante troppo lento se la velocità aumenta. Utilizzazione dei substrati durante l’esercizio al trotto veloce o al galoppo • Al galoppo o al trotto da corsa vengono reclutate le fibre IIB e l’energia viene prodotta solo in minima parte in forma aerobica, infatti è la glicolisi anaerobica la forma più veloce per generare energia, quindi a queste andature il cavallo dipende completamente da tali reazioni per l’energia. • La glicolisi anaerobica comporta però un accumulo di acido lattico per cui si presentano i sintomi dell’affaticamento appena il pH dei muscoli si abbassa. Differenze tra le tipologie di cavallo (Endurance e Corsa) • Capiamo quindi che enorme differenza esiste tra le tipologie di cavallo, infatti un cavallo che fa endurance riesce a produrre l’energia muscolare quasi totalmente per via aerobica, fatta eccezione durante le salite, in questo tipo di cavalli infatti l’affaticamento avviene più per deplezione del glicogeno che per l’accumulo di acido lattico. • Il contrario accade nei cavalli da corsa o da western, essi generano l’energia solo per via anaerobica e quindi in essi c’è sempre un accumulo di acido lattico Contributo delle differenti forme di energia alle varie attività del cavallo Attività Metabolismo aerobico Glicolisi anaerobica Creatina fosfato Molto Intensa 1-2 4 - 18 95 - 80 Media 5 - 50 70 - 40 25 - 5 Lenta 97 - 94 2-5 1 Fonti energetiche • Carboidrati non strutturali – Zuccheris & Amidi – ↓ pH intestinale & Ç rischio di colica • Carboidrati fermentescibili – Polpe di barbabietola e buccette di soia – ↓ utilizzazione glicogeno • Grassi • – 2,25 x contenuto energetico dei carboidrati – Alimenti altamente energetici Proteine (minimo impiego) Vantaggi relativi all’impiego dei grassi • Fonte di acidi grassi essenziali (EFA) necessari per: 1. ormoni e membrane cellulari – acido linolenico (omega-3) e linoleico (omega-6) 2. Contengono più calorie per unità (2,25X) rispetto ai carboidrati ed alle proteine: elevata densità energetica. 3. I grassi insaturi migliorano le condizioni della criniera e del mantello. 4. Le diete grassate migliorano le performance sia a breve che a lungo termine Impiego di grassi Perchè utilizzarli nei cavalli sportivi? zEnergia dai grassi è utilizzabile al 90% zGrassi ↓ incremento metabolico zGrassi ↓ riduzione di acido lattico durante gli esercizi di notevole intensità zGrassi ↓ affaticamento Fabbisogni nutritivi Attività Esempio UFc (n°/die) Mantenimento Paddok (0,5*PV(q) +2) Lavoro leggero Passeggiata (0,5*PV(q) +2)*1.25 Lavoro moderato Reining, jumping (0,5*PV(q) +2)*1.5 Lavoro intenso Racing, endurance (0,5*PV(q) +2)*2 Fonti di grassi alimentari z La dieta naturale del cavallo contiene < 34% grassi z “alimenti ricchi in grasso” contengono ol 6-10% grasso z Integratori lipidici z Oli Vegetali ( 99% grasso) z Crusca di riso (molto appetibile 20% grasso) z Grassi animali (poco appetibili) Guida per l’impiego dei grassi • Manca la cistifellea – Massimo 500 ml per capo al giorno • Nel caso di aggiunta di grassi nella razione, occorre riequilibrare gli altri nutrienti – (i.e. vitamina E (200 UI/250 ml di olio aggiunto) • Addizionare il grasso 6-10 settimane prima delle gare. Rapporto foraggi/concentrati nei cavalli al lavoro (% PV) • • • • • Categoria Concentrati Mantenimento 0-0,5 Lavoro leggero 0,5-0,75 Lavoro Moderato 0,75-1,0 Lavoro Intenso 1,0-1,5 Foraggi 1,5-2,0 1,0-1,5 1,0-1,5 1,0-1,5 Il puledro in accrescimento • Obiettivi – Massimizzare il potenziale genetico per l’accrescimento – Armonizzare la crescita del sistema muscolo-scheletrico Il bilanciamento dei principi nutritivi è fondamentale • Somministrare alimenti di elevata qualità •I fabbisogni sono determinati dai livelli di accrescimento e dalla età dei soggetti •L’accrescimento dura in media fino a 30 mesi Alimentazione del puledro • Il peso del puledro alla nascita varia in funzione della razza e del tipo genetico. (9 al 12% del peso della madre) • alla nascita la forma di un rettangolo posto in piedi, • tra i 12 e i 18 mesi, il puledro si sviluppa in lunghezza e, • a 2 anni, lo si può collocare in un quadrato. • a tre anni l’animale può essere iscritto in un rettangolo allungato: • a questo punto i vari parametri hanno raggiunto il 90-98% dei valori definitivi. Periodi di gestione alimentare 1. 2. 3. Lattante- nascita fino a 6 mesi Svezzamento- dai 6 agli 11mesi Accrescimento • 1° periodo: 12-17 mesi • 2° periodo: 24-36 mesi Altezza del puledro (%) rispetto all’altezza da adulto 100 95 % 90 85 80 75 6 12 Mesi di età 18 24 Peso del puledro (%) rispetto al peso da adulto 100 80 60 % 40 20 0 6 12 18 24 Mesi di età 30 36 Svezzamento del puledro • Minimizzare lo stress • 1,5 – 2,5 kg di concentrato/100 kg di peso vivo • 0,75-1,0 kg fieno/100 kg di peso vivo • Ca > P • Monitorare il consumo di alimenti e di acqua Accrescimento • Con la crescita, la razione dovrebbe aumentare in termini di consumo di foraggio mentre la quantità di concentrato dovrebbe rimanere pressocche costante. Monitorare l’accrescimento del puledro • Consumo giornaliero • Peso corporeo – Incremento medio giornaliero • Anormalità ossee – Epifisite – Alterazioni articolari – Laminite NUTRIZIONE DEL CAVALLO IN ACCRESCIMENTO PER RIDURRE L’INCIDENZA DI DOD La nutrizione può svolgere un ruolo importante nella patogenesi delle malattie ortopediche dello sviluppo (DOD, Developmental Orthopedic Disease) nel cavallo. Carenze, eccessi e sbilanciamenti nei fattori nutrizionali possono comportare un aumento sia nell’incidenza sia nella gravità di fisiti, deviazioni angolari dell’arto, sindrome di Wobbler e osteocondrite dissecante (OCD). Alimentazione della cavalla in gestazione-lattazione Accrescimento del puledro nel corso della gestazione •Ultimi 3 mesi di gestazione: 60 % incremento del feto Andamento nel tempo della composizione % del latte di Cavalla Stadio Lattazione Parto 12 ore 24 ore 48 ore 5 gg 8 gg 3 sett 5 sett 2 mesi 3 mesi 4 mesi s.s % Pg % Grassi % Lattosio % Ceneri % E.L Kcal/100g 25.2 11.5 11.4 12 11.6 11.5 11.3 11.2 10.3 10.4 10.0 19.1 3.8 3.3 3.3 3.1 3.1 2.7 2.7 2.2 2.0 2.0 0.7 2.4 2.5 2.5 2.1 2.0 2.0 2.3 1.6 1.4 1.3 4.6 4.8 5.2 5.8 5.9 5.9 6.1 5.7 6.1 6.6 6.5 0.72 0.50 0.53 0.54 0.54 0.55 0.50 0.43 0.47 0.32 0.27 135 64 62 62 59 59 56 59 52 52 49 Consumo di alimento (% Peso Vivo) Cavalla Foraggio Concentrato Totale Inizio Gestazione 1,5-2,0 0-0,5 1,5-2,0 Fine Gestazione 1,0-1,5 0,5-1,0 1,5-2,0 Inizio Lattazione 1,0-2,0 1,0-2,0 2,0-3,0 Fine Lattazione 1,0-2,0 0,5-1,5 2,0-2,5 Influenza del BCS sulla attività riproduttiva della cavalla • Efficienza Riproduttiva Massima Moderatamente grassa • I cicli cominciano prima • Elevato tasso di concepimento • Maintiene la gravidanza più facilmente – La cavalla prima dell’accoppiamento dovrebbe avere un BCS di 3 o più elevato e dovrebbe essere alimentata per mantenere il peso costante. – BCS di 2,5 è limitante soprattutto per la cavalla in lattazione. Linee guida per la gestione alimentare di una cavalla gravida: 1 • una fattrice di 500 Kg arriva a fine gravidanza con 60 Kg in più, di cui 45 di puledro e 15 di placenta e liquidi vari. • Si deve tener presente però che tali aumenti si hanno per il 60% negli ultimi 90 giorni di gestazione • nei primi otto mesi si avrà un aumento di 25 kg (pari a circa il 5% del PV della fattrice), • negli ultimi tre e in particolare negli ultimi 2 mesi il puledro tende ad aumentare di mezzo chilo al giorno, • La cavalla in gestazione consuma giornalmente dal 2 al 2,5% del suo peso corporeo e durante l’allattamento fino a 3-3,5%, • se non diamo le opportune integrazioni, la cavalla perderà peso e forma , tale da non rimanere gravida per la volta successiva. Linee guida per la gestione alimentare di una cavalla gravida: 2 • Le cavalle gravide fino all’ottavo mese possono essere alimentate come i cavalli a riposo, in base al loro peso corporeo e all’ attività fisica che svolgono. • a partire dal 5-6° mese è buona norma dare ogni tanto un pastone, allo scopo di rinfrescare le cavalle con l’aggiunta di bicarbonato e di solfato di sodio. • Dato che la cavalla tende a riassorbire nei primi tre mesi e ad abortire verso il 5° e il 7° mese particolare attenzione si deve fare nell’evitare qualsiasi situazione che la potrebbe predisporre ad una colica. • Le fattrici gravide che hanno una colica quasi sempre perdono il feto. Alimentazione delle cavalle durante l’ultimo trimestre di gravidanza • • • • • dare una certa quota di concentrati, per portare la cavalla la parto e alla lattazione in buone condizioni e per evitare delle crisi post parto . Il pascolo o comunque gli alimenti freschi diventano di vitale importanza negli ultimi giorni, in cui un corretto apporto idrico della madre, evita che il meconio si indurisca troppo nell’intestino del nascituro. Negli ultimi giorni di gravidanza si può integrare la dieta con 100 ml al giorno di olio di seme di mais. Da evitare sono gli alimenti fermentescibili in genere : erbe bagnata, frutta e verdure che possono produrre grosse quantità di gas e aumentare la tensione addominale. Dato che il peso del puledro può rallentare la peristalsi intestinale alcuni autori consigliano di dare almeno una volta la settimana dei pastoni cotti di seme di lino e cereali, per evitare coliche da costipazione. Proteina: (11%);Calcio :(0,50%); Fosforo :(0,35%) Gestione alimentare della cavalla in lattazione: 1 • Con l’inizio della secrezione lattea la cavalla ha bisogno di quasi il doppio dell’apporto nutritivo, • La fattrice produce in media 15-20 litri di latte, comunque una valutazione indiretta si può fare tenendo presente che il puledro per guadagnare un chilo ha bisogno di circa 12 litri di latte. • Durante la lattazione è importante valutare molto anche l’igiene alimentare per non avere ripercussioni negative sulla qualità del latte, ad esempio un eccesso di sostanze azotate può provocare casi di diarrea nel puledro. Gestione alimentare della cavalla in lattazione: 2 • Ci vuole sempre un apporto di sali e di vitamine, ma ottimale è sempre il pascolo, in quanto il puledro potrà muoversi a volontà e per mimare la madre inizierà a prendere i primi fili d’erba arrivando a sei mesi a fare uno svezzamento molto dolce. • Si deve tener presente che la cavalla ha una lattazione molto breve rispetto agli altri animali, di soli 6 mesi anche se mantiene una qualità abbastanza alta. • La razione di concentrato varia a seconda del mese di lattazione e alla quantità del latte prodotto, variando dai 4 ai 6 chili. Gestione alimentare della cavalla in lattazione: 3 • • • La percentuale proteica della razione dei primi tre mesi deve essere per lo meno del 13%, dal terzo mese in poi il puledro inizia a mangiare sostanza secca e il latte della madre inizia a calare per qualità e quantità. Per soddisfare i fabbisogni proteici della fattrice nel primo periodo di lattazione molto utile è il foraggio di erba medica, se ne possono dare dosi di circa 3-4 chili al giorno, oltre alle proteine daremmo un apporto utile di calcio e caroteni, che renderanno la fattrice più fertile al calore di parto. Una cosa da non trascurare è l’apporto idrico, fondamentale per una buona produzione di latte, la cavalla deve avere sempre a disposizione acqua fresca e pulita, ma se la cavalla tende a bere poco, bisogna addizionarla con miele. • Proteina: (13%);Calcio :(0,50%); Fosforo :(0,35%) Alimentazione dello stallone • Obiettivo principale • A riposo – Mantenimento del – Foraggio + integrazione Body Condition Score vitaminico/minerale ottimale • Periodo di Monta – 0,5% concentrato – 1,75-2% fieno La gestione alimentare dello stallone: 1 • L’alimentazione di uno stallone al di fuori della stagione riproduttiva necessita che lo stallone disponga di un pascolo o di un fieno di ottima qualità. • Gli alimenti concentrati devono essere dati in modica quantità mentre abbondante deve essere l’apporto mineral - vitaminico. • L’alimentazione in questa fase deve avere un effetto rinfrescante, quindi ben vengano dosi massicce di carote e un beverone almeno una volta la settimana. La gestione alimentare dello stallone: 2 • L’attività fisica e l’agitazione che sono legate all’accoppiamento richiedono un fabbisogno energetico di un terzo più alto rispetto ad un cavallo a riposo. Tale incremento è legato al singolo cavallo e non molto al numero di cavalle coperte dallo stallone. • Data l’attività riproduttiva si deve considerare che lo stallone ha un fabbisogno proteico elevato, che si assesta al 10%. Esempio di Beverone • Un beverone è un mix di alimenti semplici, si prendono avena e fieno triturato, si aggiungono da 2 a 4 litri di acqua bollente, nella quale sono disciolti sali e zuccheri, quindi si aggiungono crusca, seme di lino e mele e si lascia raffreddare il tutto. La gestione alimentare del cavallo: 3- Gli alimenti nel razionamento del cavallo Prof. Vito Laudadio Acqua • Il nutriente più importante! • Acqua fresca e pulita per cavalli sia al pascolo che in scuderia. • Il cavallo necessita dai 30 ai 50 litri di acqua al giorno. Importanza dell’acqua • Essenziale per tutte le funzioni organiche • Regolazione della temperatura corporea • Digestione degli alimenti Quantità di acqua consumata – Livelli di esercizio – Temperatura ambientale – Qualità degli alimenti – Rapporto foraggi:concentrati • Prima e durante un esercizio prolungato, il cavallo deve avere sempre a disposizione dell’acqua di buona qualità. • Dopo l’esercizio tuttavia, l’animale andrebbe lasciato a rinfrescarsi prima di ricevere acqua a volontà. • Il grande consumo di acqua fredda da parte di un cavallo accaldato può infatti creare delle turbe non indifferenti, come coliche o podo-flemmatiti. • L’abbeverata prima o dopo il pasto non influenza la digeribilità, ma se l’acqua non è a disposizione, l’animale assetato riduce la quantità di alimento ingerito o addirittura si rifiuta di mangiare. GLI ALIMENTI NEL RAZIONAMENTO DEL CAVALLO Tipologie di alimenti per il cavallo • Gli alimenti utilizzati nella razione del cavallo possono essere distinti in: grossolani e concentrati. • I primi sono costituiti dagli steli, dalle foglie, dai fiori e dalle radici delle piante foraggere. • I secondi sono rappresentati dai semi o granaglie di piante, come i cereali e le leguminose. • A questi vanno aggiunti gli integratori, che presentano un tenore particolarmente elevato in una o più sostanze nutritive e vengono impiegati per aumentarne la concentrazione nella razione oppure l'ingestione da parte dell'animale. Gli integratori più comuni sono quelli vitaminici, minerali e proteici. I FORAGGI • I foraggi rappresentano l’alimento tradizionale del cavallo. Questi possono essere verdi, oppure essere affienati, insilati o disidratati. • Nell’alimentazione del cavallo sportivo vengono impiegati foraggi secchi o freschi mentre gli insilati sono raramente impiegati, mentre le paglie dei cereali lo sono sia a scopo alimentare che come lettiera. • I foraggi, indipendentemente dalla forma, rappresentano l'alimento più sano e naturale per il cavallo, oltre ad essere il più delle volte anche il meno costoso. Dovrebbero costituire la base di ogni razione giornaliera; quindi a seconda del tipo, della qualità e la quantità di foraggio consumato, si deciderà la eventuale integrazione con concentrati e/o integratori. Importanza dei foraggi • I foraggi sono indispensabili per l'azione di stimolo alla salivazione ed alla muscolatura del tratto gastro-intestinale, per assicurarne il tono e la regolare attività. • Una scarsa assunzione aumenta l'incidenza di molte forme patologiche, compresi persino alcuni "vizi" comportamentali. I foraggi presentano però l'inconveniente di associare ad un elevato contenuto in fibra grezza, uno basso in energia digeribile e di avere un contenuto in elementi nutritivi e un'appetibilità molto variabile. Foraggi verdi • • Un cavallo adulto può consumare fino a 60-100 Kg di erba al giorno, in funzione del proprio peso, della qualità di foraggio e dell’incidenza degli altri costituenti della dieta; un puledro può consumare invece fino a 20-40 Kg di erba al giorno, sempre in funzione del suo peso corporeo. I cavalli sono molto sensibili allo stadio vegetativo della pianta con una riduzione apprezzabile del consumo all’aumentare della maturità vegetale, legata alla ridotta digeribilità. PASCOLO • E’ importante sottolineare quanto vantaggioso possa essere, per il cavallo, trascorrere, con una certa frequenza, qualche ora al pascolo, magari anche in paddock. Benefici del pascolo • I benefici del pascolo sono essenzialmente due: fornire alimento e dare la possibilità all’animale di fare esercizio fisico. L'animale al pascolo ha a sua disposizione una maggiore varietà di alimenti e la possibilità di scegliere i più appetibili. Gli equini, infatti, adottano un pascolo di tipo selettivo, preferendo determinate specie e soprattutto piante ad uno stadio vegetativo più precoce. • Ulteriori benefici, in termini di benessere fisico e psichico, sono legati alla possibilità di esposizione ai raggi solari, alla possibilità per l'animale di "sgranchirsi," soprattutto distrarsi dalla monotonia della vita in box e magari venire a contatto con i propri simili. Fieni • A seconda della composizione botanica, si distinguono fieni di graminacee, di leguminose e polititi. • I fieni di graminacee sono caratterizzati da un contenuto in glucidi relativamente elevato e da un minor contenuto in proteine rispetto alle leguminose. • Al contrario, i fieni di leguminose hanno percentuali in sostanze azotate maggiori, elevati livelli di calcio in forma altamente assimilabile, di carotene e di vitamine del complesso B, ma un rapporto Ca/P sbilanciato per l’eccessiva presenza di calcio. • I fieni polititi, per la caratteristica di comprendere più essenze foraggere, presentano una grande variabilità nelle proprietà organolettiche e nutritive derivanti dalla notevole differenza nei rapporti tra le diverse componenti botaniche. Epoca di raccolta dei fieni • Lo stadio vegetativo dell’erba al momento del raccolto rappresenta il più importante fattore determinante il valore nutritivo del prodotto conservato. • Fattori condizionanti la qualità del fieno sono: l'epoca di raccolta, le condizioni atmosferiche, le manipolazioni a cui risulta soggetto, la durata e le condizioni di stoccaggio. • Le leguminose dovrebbero essere raccolte subito prima della fioritura, mentre per le graminacee si attende la prima comparsa della punta della spiga; da questo momento in poi le piante vanno incontro ad un graduale aumento in fibra grezza e riduzione del contenuto in proteina. Qualità del fieno • Un fieno raccolto in buone condizioni e ben conservato deve essere verde, gli steli devono essere relativamente fini, i lembi fogliari abbondanti e ben sviluppati. • Maggiore è la presenza delle foglie in rapporto alla massa totale, più il fieno sarà ricco di elementi nutritivi digeribili. Odore e colore del fieno • L'odore deve essere gradevole e più o meno aromatico a seconda della composizione botanica; il colore, che comunque varia in relazione alla natura botanica delle foraggere, deve essere brillante. • Inoltre i fieni devono essere poco polverosi e non contenere elementi estranei (ramoscelli, terra, sassolini, erbe infestanti, ), in quanto possono provocare irritazioni dell’apparato respiratorio o addirittura coliche se la sabbia e la terra si accumulano nel digerente. • Un esame ispettivo del fieno ci può fornire delle prime indicazioni, ma certo non è sufficiente per apprendere l'effettivo contenuto in sostanze nutritive. Importanza del foraggio • Il foraggio è infatti un’importante fonte di fibra e di energia indispensabile per la flora del cieco e del grosso intestino, per quanto riguarda la sua parte digeribile, e necessaria per il mantenimento del pH, della motilità intestinale e della funzionalità gastrointestinale per la sua parte indigeribile. • Quindi in base a quanto riportato in letteratura, si raccomanda di somministrare il foraggio in concentrazioni pari ad almeno la metà della quantità totale di sostanza secca ingerita, o ad almeno 1 Kg di SS di foraggio/100 Kg di PV al giorno. Somministrazione inadeguata di foraggio • La somministrazione inadeguata di foraggio predispone il cavallo ad alcuni vizi di comportamento, come il mangiare il legno, morsicarsi la coda e la criniera, presentare coprofagia. • E’ noto che se il cavallo mangia il legno è dovuto a diverse ragioni come la noia e l’aumento dell’acidità intestinale. Mangiare il legno è comunque dannoso per vari motivi: danni strutturali, schegge di legno che creano danni alla mucosa orale e ostruzioni intestinali mortali. • Masticare coda e criniera, oltre ad essere un problema estetico, può creare ostruzioni intestinali. Tecnica ottimale nella somministrazione dei foraggi • Quando si devono somministrare i foraggi si deve tentare di ridurre le perdite del fogliame ( le porzioni a più alta concentrazione energetica), la contaminazione fecale (aumento della trasmissione dei parassiti) e l’inalazione delle polveri che favoriscono l’insorgere di problemi respiratori. • Per ottenere tutto ciò è utile non mettere il foraggio a terra o sulla lettiera, ma posizionare apposite rastrelliere o mangiatoie; esse riducono soprattutto le perdite del fogliame, tali mangiatoie devono essere posizionate più in basso possibile per evitare di predisporre alla formazione delle punte ai denti. Alimentazione con concentrati • Nella somministrazione dei cereali si deve tener presente che essi, per la maggior parte dei cavalli, non sono indispensabili, infatti devono essere introdotti solo nella dieta dei cavalli con un fabbisogno energetico maggiore (ovvero gli atleti, i puledri, le femmine gravide o in lattazione), oppure quando si vuole premiare il cavallo durante l’allenamento o infine per catturarlo. • Casi particolari possono essere le integrazioni delle paglie con cereali quando non si trovano sul mercato buoni foraggi. I cereali in granella • I cereali comprendono un insieme di specie appartenenti alla famiglia delle graminacee. • Rappresentano i principali costituenti della componente "concentrato" di una razione per cavalli. • A differenza dei foraggi, esiste una variabilità molto minore per quanto riguarda la composizione di tali alimenti, per cui i valori tabulati possono essere utilizzati validamente per la formulazione della dieta. Caratteristiche dei cereali • Presentano caratteristiche particolari: buona appetibilità, basso contenuto in fibra e elevato in energia; contenuto ridotto di calcio e vitamine, ma elevato in amido, rapporto Ca/P molto sbilanciato dovuto al basso contenuto in calcio e agli alti livelli di fosforo. • In generale un buon cereale dovrebbe essere liscio, brillante, senza odori sgradevoli e deve contenere quanto meno possibili sostanze indesiderate: cereali estranei, frammenti di paglia, polveri, terra. • L'ingestione di quote molto elevate di un qualsiasi cereale, in un'unica somministrazione, può essere la causa di manifestazioni patologiche anche molto gravi; invece, se quantità elevate sono diluite nel tempo, questo eccesso di energia può provocare obesità, iperattività e nervosismo. Avena in granella • L'avena rappresenta, in molte aree geografiche, il cereale più diffuso nell'alimentazione del cavallo. • Tale popolarità è dovuta alla sua appetibilità e ad un certo grado di sicurezza. Quest'ultimo dato deriva dall'elevato contenuto in fibra grezza associato ad un più basso tenore in energia digeribile rispetto agli altri cereali e ad una scarsa possibilità che contenga muffe e micotossine. • La maggior parte della fibra dell'avena è contenuta nelle glume che avvolgono la cariosside. Tipologie di somministrazione dell’avena • L’avena può essere somministrata intera, obbligando così il cavallo ad una maggior masticazione ed insalivazione, oppure schiacciata, in fiocchi o germinata. • I fiocchi di avena decorticata, per l’elevato valore energetico, la facile digeribilità e l’eccellente appetibilità, sono un ottimo alimento per i puledri e i cavalli anziani che presentano problemi di masticazione. • L’avena germinata è interessante per il contenuto enzimatico e vitaminico. Altri cereali in granella • Oltre all’avena vengono impiegati anche l’orzo, il mais ed il frumento nella preparazione di mangimi per cavalli. • Questi cereali presentano un buon valore energetico (superiore all’avena) mentre il loro contenuto proteico è carente in alcuni aminoacidi. • E' necessario che il tasso d'umidità sia inferiore al 13%, per evitare lo sviluppo di muffe. • La macinazione è uno dei trattamenti più spesso utilizzato per i cereali, ma se troppo fine, diminuisce l'appetibilità, fa aumentare la polvere e anche i rischi di ulcere gastriche. Miscele • E’ possibile ottenere una buona miscela utilizzando direttamente la materia prima (alcuni cereali) opportunamente integrata con vitamine e minerali; nella pratica oramai tali miscele sono state in gran parte sostituite dagli alimenti composti integrati prodotti dalle ditte mangimistiche. • Le miscele o i mangimi commerciali hanno permesso un più corretto razionamento del cavallo sportivo, rispetto all’impiego di un solo cereale, poiché in quest’ultimo caso, come spesso accade, possono insorgere squilibri nutrizionali. • Inoltre vengono ridotte le possibilità di imprecisione legate al razionamento tradizionale, assicurando un regime corretto laddove siano noti i fabbisogni nutritivi. Alimenti freschi (ortaggi,verdura e frutta) • • • Si riscontra di frequente l'abitudine dei proprietari di integrare la razione con alimenti freschi, quali ad esempio carote, carrube, frutta e verdura in genere, di cui i cavalli sono ghiotti. Le carote e le carrube, in particolare, sono alimenti molto ambiti dall'equino e per questo usate anche come "premio" dopo un lavoro impegnativo. Le prime contengono molto carotene, le altre, invece, sono ricche di zuccheri e sono spesso usate nella formulazione dei mangimi commerciali, ai quali conferiscono un sapore particolarmente gradevole. In definitiva, tutti gli alimenti freschi rappresentano una fonte di vitamine validissima e in più stimolano l'appetito che spesso viene a mancare nei soggetti sottoposti ad un lavoro molto intenso, soprattutto nei periodi di grande caldo. Foraggi: Il principale alimento dei cavalli Qualità del fieno: • Colore • Consistenza • Fogliosità • Odore • Contaminanti • Insetti • Muffe Misura degli Alimenti • Utilizzare dei sistemi appropriati per misurare I quantitativi di alimento somministrati (foraggi e concentrati) • Non utilizzare sistemi volumetrici per I concentrati (sessole e/o barattoli) senza aver prima misurato in peso il quantitativo che riescono a contenere. • Tale quantitativo varia tantissimo fino a ± 300% in funzione della densità dell’alimento utilizzato)