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Cavallo e freddo
116_117 Vet OK.qxp 12-01-2009 20:15 Pagina 116 Natural Vet IL BENESSERE DEL CAVALLO Cavallo e freddo: ecco le soluzioni Con temperature sotto lo zero e con la neve ci sono accorgimenti doverosi da dedicare al nostro cavallo che, se è vero che preferisce il freddo al caldo, per amore della sua salute, non deve mai essere messo in condizioni estreme Dott. Stefano Morini* Usiamo il buon senso Non è detto che il cavallo con la neve debba rimanere recluso in box. Una passeggiata può fargli solo bene a patto che sia “attrezzato” almeno quanto noi per difendersi dal freddo 116 E Ecco un problema decisamente attuale. Negli ultimi due o tre anni ci siamo abituati a inverni miti, senza neve, in cui i nostri animali non avevano problemi a sopravvivere allegramente, godendosi sole e temperature quasi primaverili. In questi giorni Washiya, “il gigante d’inverno“ (così è chiamato dagli Sioux delle pianure) soffia ferocemente su uomini e animali, gelando ogni cosa e ricreando antichi problemi di sopravvivenza. In natura il cavallo è sempre riuscito a sopravvivere, a parte qualche decesso di animali particolar- mente vecchi o malati, utilizzando al massimo quello che l’ambiente gli offriva: bosco e sottobosco, grotte, ricoveri abbandonati dall’uomo, detriti di vario genere prodotti da cataclismi naturali. La loro capacità di vivere in un’ambiente ostile proveniva anche da un’abitudine acquisita geneticamente e da un adattamento progressivo alle stagioni, fin da puledri, oltre che da un’alimentazione frugale, ma perfettamente adatta a offrire loro robustezza, difese immunitarie ed energia vitale. Ricordiamo la grande varietà di erbe alimentari e fitoterapiche presenti negli antichi pascoli e la possibilità di nutrirsi ad libitum, per almeno 15-18 ore al giorno. Noi umani abbiamo un po’ stravolto questa realtà e ci siamo impegnati ad allevarli nel migliore dei modi, cercando di garantire loro una buona vivibilità. A volte questo non avviene, causando agli animali vere sofferenze. Vediamo se riusciamo a capirci qualcosa. Buon senso docet. I RIMEDI Innanzitutto attiviamoci per una profilassi edilizia, nel senso che dovremmo costruire scuderie e box che garantiscano il migliore comfort termico. Accertiamoci di lasciare porte e aperture varie a sud mentre la parte posteriore dei ricoveri dovrà volgersi verso nord. Verifichiamo che i cavalli abbiano un buon ricambio d’aria, ma non siano “in corrente”, cioè non subiscano venti passanti da una porta all’altra della struttura. Questo è veramente pericoloso in inverno perchè causa malattie dell’apparato respiratorio e in estate quando, per es., un temporale agita e fa sudare il cavallo e, in presenza di aria corrente, potremmo avere problemi di miositi e traumi secondari (cadute, movimenti scoordinati, ecc.). Un sistema pratico e poco costoso consiste nel chiudere con plastica trasparente ( avete presente quel materiale plastico morbido e di buon spessore usato per fare le porte interne degli sta- 116_117 Vet OK.qxp 12-01-2009 20:15 bilimenti?) le aperture eccessive e le zone troppo esposte ai venti freddi Dovremmo preoccuparci di fornire ai nostri animali una lettiera di buon spessore, fatta con materiali assorbenti e isolanti, da cambiare spesso Pagina 117 per non causare la produzione di ammoniaca, così dannosa per bronchi e polmoni. Spesso mi sento dire che i cavalli devono stare al freddo…«che gli piace!». Ricordo un giovane ed entusiasta allevatore che, convinto di questa assoluta verità, chiudeva le porte della scuderia, lasciando gli animali nel paddock giorno e notte. Mi ci volle del bello e del buono per convincerlo che li stava ammazzando e ammise a malincuore il suo errore solo quando gli dimostrai, con una visita collegiale e dati rilevati alla mano, a quale livello di denutrizione e di pericoloso stato di deperimento organico erano arrivati i suoi cavalli. Certo i cavalli sopportano meglio il freddo del caldo eccessivo, ma devono poter scegliere se stare fuori sotto l’acqua o la neve oppure rientrare in un box sciutto e tiepido, senza odori ammoniacali… Il dott. John Webster, collega inglese, in un trattato sul benessere animale, scrive che …”quando un animale senziente, libero di vivere nel suo ambiente naturale, prova una sensazione primitiva come il freddo eccessivo, esso si applica per superare il problema. Le risposte fisiologiche riflesse, come il tremore al freddo o la mobilitazione dei grassi dovuta alla fame e al freddo, si verificano quando l’animale non è in grado di risolvere il problema con un’azione cosciente”. Sono estremamente d’accordo con lui e questa è l’esatta situazione descritta prima, in cui il cavallo non ha possibilità di scelta! Aumentiamo la quantità e miglioriamo la qualità dell’alimento da somministrare nelle stagioni fredde, optando per una quota maggiore di energia della razione, in particolare maggiorando con giudizio la quota di grassi (attenti alla laminite!). L’acqua dell’abbeverata è assolutamente importante, in quanto anche in inverno i cavalli traspirano e si disidratano. Controllate i beverini, inserendo una piccola resistenza in rame che impedisca il congelamento dei tubi e assicuri un’abbeverata costante e sicura. Un pensiero personale sulla tosatura. Sono assolu- tamente d’accordo sull’uso delle coperte permanenti in animali esposti al freddo, mentre sarei contrario alla tosatura. Lasciamo che i nostri cavalli diventino degli orsi e montiamoli tranquillamente. Ricordiamoci solamente che dovremo asciugarli con più accuratezza e più a lungo del solito. Così facendo manterremo le loro capacità naturali di combattere meglio le escursioni termiche, salteremo a pie` pari dubbie valutazioni estetiche e staremo di più con il nostro cavallo. In fondo glielo dobbiamo, no? VIZI E NECESSITÀ Di solito non sono tenero con chi “umanizza” gli animali, viziandoli patologicamente e stravolgendo la loro fisiologica indole, ma in caso di dubbi sulle soluzioni adatte a loro, per combattere il freddo, mi lascerei consigliare dalle sensazioni che proviamo noi nelle stesse situazioni ambientali. Sentiamo freddo in scuderia? Cosa faremmo noi per stare più caldi? Abbiamo voglia di una cioccolata calda, che ci rinfranchi? Anche loro vorrebbero un po’ di avena o di mangime in più. Non vorrei banalizzare il problema o renderlo eccessivamente empirico, ma in linea di principio dovrebbe funzionare così. Se il vostro cavallo è magro (costole in evidenza e “pieghe della miseria” nella parte posteriore della coscia), ha un aspetto sparuto, cammina rigidamente, tossisce e ha uno scolo giallastro dal naso, sicuramente soffre eccessivamente il freddo. Se voi avete freddo, anche lui lo ha: provvedete! Magari, ecco, non mettetegli una stufa a legna vicino alla paglia. Piuttosto ricreategli intorno un’arca di Noè, sfruttando il calore animale nella sua forma più semplice e antica. Washiya saluta. * [email protected] www.naturvet.it 117