Aiuto, il mio cavallo morde! - TellingtonTTouchTraining.it
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Tellington ttouch Aiuto, il mio cavallo morde! I cavalli ‘morsicatori’ non sono certo una rarità. Vediamo come risolvere una volta per tutte il problema con il Metodo Tellington TTouch N ella vita di scuderia ci si imbatte con una certa frequenza nei cavalli morsicatori. Il problema non è di poco conto dal momento che i danni che questi soggetti possono produrre alle persone, ad altri animali o addirittura a se stessi (automutilazioni) sono potenzialmente molto gravi. Ci sarà senz’altro capitato di passare nel corridoio di una scuderia e venire aggrediti all’improvviso da una bocca spalancata che si getta contro di noi e serra i denti a pochi centimetri dalla nostra faccia o sui glutei del cavallo che stiamo conducendo a mano, oppure di venire morsi dal nostro amico mentre lo strigliamo in un determinato punto o gli mettiamo o tiriamo la sella. Ancora, un puledrino ci morde all’improvviso mentre lo stiamo accarezzando o uno stallone chiude gli incisi- Un cavallo che morde può essere veramente pericoloso, soprattutto se ci coglie di sorpresa. per saperne di più P er scoprire il Metodo Tellington TTouch (Tellington TTouch Training in inglese) possiamo partecipare agli stage organizzati nel nostro Paese in diverse date e luoghi. A settembre si terrà il corso, ormai alla quarta edizione, con Linda Tellington Jones in persona. Durante l’anno invece a tenere i corsi sarà il veterinario Massimo Da Re, insegnante del Metodo Tellington (Practitioner 2 for Horses) che, insieme a sua moglie, il veterinario Silvia Torresani, ha ‘importato’ il metodo in Italia. Il sito italiano è www.tellingtonttouchtraining.it mentre l’indirizzo e-mail è [email protected]. Da poco è disponibile anche in italiano il libro scritto da Linda Tellington Jones dal titolo ‘Il Metodo Tellington TTouch’. Questo libro è un po’ l’opera omnia di Linda e comprende spunti, esperienze e suggerimenti pratici su come risolvere i problemi e migliorare la nostra vita insieme ai nostri cavalli. E’ possibile informarsi anche su facebook e osservare il metodo ‘dal vivo’ su www.youtube.com. 60 IL MIO CAVALLO 2/2011 vi sul nostro petto (se siamo fortunati prendendo solo il maglione o la giacca!). Sono poi frequenti le scene di cavalli che mordono le catene mentre sono legati ai due venti, o la coperta, o additittura loro stessi sul petto o sui fianchi, o mordono l’aria. Negli ambienti equestri questi animali vengono tutti battezzati come pericolosi e dal comportamento irrisolvibile. Sebbene sulla prima affermazione non vi siano dubbi (anzi, invitiamo chiunque ad avere la massima cautela e a prendere tutte le precauzioni necessarie nel rapportarsi con questi animali), per quanto riguarda l’irrisolvibilità di questi casi possiamo imparare dal Metodo Tellington alcune importanti nozioni che possono radicalmente cambiare e risolvere questi sgradevoli atteggiamenti indesiderati. Cosa è il Metodo Tellington TTouch? Il Metodo Tellington TTouch è uno speciale tipo di addestramento e di educazione dei cavalli messo a punto da Linda Tellington Jones nel corso degli ultimi 40 anni. Quando Linda si ac- corse che lavorare sul corpo degli animali poteva rimuovere la paura, la tensione e il dolore e aprire un nuovo dialogo tra cavalli e persone conducendo l’animale a un cambiamento del carattere e influenzandone positivamente la personalità, iniziò a studiare e codificare minuziosamente un metodo che oggi è famoso in tutto il mondo e utilizzato da migliaia di cavalieri di tutte le discipline e livelli, veterinari, fisioterapisti, allenatori, maniscalchi e semplici appassionati. Le basi del lavoro di Linda sono la continua ricerca dei motivi che inducono gli animali a comportarsi in determinate maniere e la formulazione di approcci personalizzati che tengono fermamente conto dell’individualità dei soggetti e delle loro esigenze. Il Metodo Tellington, che oggi può vantare innumerevoli e autorevoli studi scientifici che ne confermano e rafforzano l’efficacia, si compone di tre parti complementari: il TTouch, ossia il lavoro sul corpo del cavallo, il Lavoro da Terra che, attraverso l’uso di movimenti dolci e non convenzionali, fa aumentare l’equilibrio e la coordinazione, la capacità di concentrarsi e l’autostima dell’animale e il Lavoro dalla Sella, ribattezzato la Gioia di Montare, che propone utili esercizi basati sui concetti dell’Equitazione Classica integrati da innovative soluzioni, grazie alle quali il montare a cavallo ridiventa gioia tanto per il cavallo che per il cavaliere e non più frustrazione e combattimento. La posizione di Taming the Tiger ci permette di lavorare in tranquillità sul cavallo senza rischi. Spesso un cavallo che morde è un cavallo frustrato che vuole dirci qualcosa che però noi non capiamo Mi morde: perché? L’oralità è una via di espressione preferenziale nei cavalli e quindi di comunicazione. I diversi usi che questi animali fanno della loro bocca equivalgono ai differenti messaggi che vogliono inviare: se ad esempio il nostro cavallo ci lecca o ci cerca con le sue mobili labbra, ci vuole comunicare affetto, amicizia e desiderio che gli concediamo attenzione. I soggetti più giovani usano darsi dei morsettini per gioco e spesso capita che lo facciano anche con le persone, quando non hanno ben capito la distinzione tra cavalli ed esseri umani. Allo stesso modo un cavallo che morde l’aria cerca di comunicare la sua ansia o il suo dolore, così come un morsicatore ‘incallito’ esprime la paura di essere picchiato, maltrattato o non capito nelle sue frustrazioni e nei suoi disagi. Spesso di fronte a situazioni come queste ci viene insegnato a punire immediatamente l’animale, ‘occhio per occhio e dente per dente’, altrimenti sarà lui a vincere. Essere così repressivi e vendicativi in realtà ra- Ü taming the tiger (ammansire la tigre) A ffianchiamo il cavallo vicino a un muro o a una solida staccionata, in un angolo del maneggio, nel lavaggio o in box in modo che vi sia sempre una parete o una barriera alle sue spalle che non gli consentano di indietreggiare per più di un metro. Per lavorare sul suo fianco sinistro agganciamo una fune lunga 5 metri per uno spessore di 10 mm circa all’anello laterale destro della capezza, facciamola passare a un anello al muro circa all’altezza del petto del cavallo, quindi passiamo la fune nell’anello centrale della capezza sotto al mento del cavallo e reggiamola nella mano sinistra assieme a una seconda lunghina che avremo agganciato all’anello laterale sinistro della capezza (vedi foto). Avremo la mano destra libera per eseguire le manualità o i TTouch sul corpo del cavallo senza che lui ci venga contro o ci possa mordere. Con un pò di esercizio e di esperienza saremo in grado di far scorrere la fune e la lunghina fra le mani in modo che il cavallo rimanga sempre stabile e sotto controllo. Questa tecnica è stata elaborata e messa a punto per riuscire a gestire i cavalli che non vogliono restare fermi quando sono legati ai due venti, quelli che mordono, i puledri per insegnare loro a rimanere legati fermi e tranquilli e per eseguire medicazioni o esami veterinari in tutta sicurezza. E’ molto efficace e garantisce ottimi risultati in tempi spesso brevi, ma è molto importante non improvvisare e rivolgersi a personale qualificato prima di sperimentarla personalmente. I soggetti che hanno la tendenza a impennarsi non devono essere messi in questa posizione senza avere la sufficiente esperienza a riguardo (e mai in nessun altro caso essere legati in modo fisso) perché rischiano di ribaltarsi e farsi male seriamente. IL MIO CAVALLO 2/2011 61 Tellington ttouch mouth ttouch (Ttouch della bocca) L a bocca del cavallo, sia all’esterno che nella zona delle gengive, è strettamente collegata al sistema libico e cioè quella parte del cervello che controlla emozioni e apprendimento. Per questo motivo massaggiare la bocca del cavallo con dei tocchi gentili è estremamente utile per rilassare e tranquillizzare i cavalli ed aprire quindi una porta di comunicazione fra loro. Iniziamo a toccare la parte esterna della bocca. Eseguiamo il tocco base del TTouch che consiste nel disegnare un cerchio di un giro e un quarto con le dita spostando lievemente la pelle del muso. Il giro va fatto immaginando il quadrante di un orologio. Si parte da ore 6 e si arriva a ore 9. Teniamo la mano abbastanza piatta e tocchiamo il cavallo tutto attorno alla bocca. Una parte importante su cui lavorare è il mento che spesso i cavalli tesi irrigidiscono. Con circoli delicati e con poca pressione aiutiamo il cavallo a rilassare le mascelle. Se, e solo se, abbiamo una certa pratica passiamo poi a massaggiare le gengive facendovi scorrere sopra le dita avanti e indietro. I cavalli usano la bocca come modo di comunicare fra loro. Non puniamoli se ci provano con noi, ma insegniamogli che non devono farlo. ramente risolve il problema, spesso invece lo acuisce e ci espone alla possibilità di essere morsi nuovamente a sorpresa, magari quando meno ce lo aspettiamo: infatti il nostro atteggiamento non fa altro che aumentare lo stress e la tensione nel nostro cavallo e minare la sua fiducia nei nostri confronti. Il fatto di colpirlo all’improvviso ‘pareggiando i conti’, gli manda un segnale confuso, spingendolo a pensare che siamo poco affidabili e che quindi aveva fatto una scelta giusta nel morderci. Inoltre questo non migliora il suo comportamento e non ricerca la sua causa scatenante affinché vi si possa porre rimedio. Risalire alle radici del problema Innanzitutto chiediamoci: se fossimo un cavallo, confinato in box per la maggior parte della giornata senza possibilità di avere contatto fisico con altri simili soddisfacendo le nostre esigenze innate di socializzazione, quali altri modi di comunicare o di cercare un contatto con il mondo esterno avremmo se non usare la bocca? E se i nostri piccoli segnali non venissero capiti ma puniti? Appreso che l’uso della bocca è solo un modo per connettersi con noi e che il mordere corrisponde ad ‘alzare la voce’ per cercare di farsi ascoltare meglio, capi- remo anche che l’aggressività non risolve il problema ma lo acuisce rendendo il cavallo più stressato e ansioso. Il nostro obiettivo è invece quello di creare una situazione in cui il cavallo senta che non ha bisogno di morderci affinché noi poniamo attenzione ai suoi segnali o per difendersi da noi: desideriamo lavorare vicino a lui in sicurezza e creare una soluzione al problema che sia durevole nel tempo. Punire il cavallo che morde è inutile. Non risolve il problema anzi, rischia di acuirlo ear ttouch (ttouch delle orecchie) E siste una connessione molto diretta tra le orecchie e il sistema nervoso. Il Tocco delle Orecchie ha un’azione rilassante sul sistema digestivo, respiratorio e cardiocircolatorio. Bastano pochi tocchi perché la respirazione e i battiti cardiaci del cavallo si facciano più lenti e regolari. Dopo aver chiesto al cavallo di abbassare la testa mettendo una leggera pressione sulla nasalina della capezza e accarezzando il ciuffo dalla base alla punta lisciamo la fronte del cavallo verso l’alto e saliamo verso le orecchie. Arrivati alla punta delle orecchie eseguiamo una leggera rotazione 62 IL MIO CAVALLO 2/2011 tra le dita e il pollice. Quando il cavallo è più a suo agio mentre lo tocchiamo sulla testa passiamo il pollice nella parte interna dell’orecchio mentre ne lisciamo l’esterno. Portiamo poi le orecchie del cavallo verso l’esterno e facciamo scivolare la mano dalla base alla punta. Teniamo la mano sulla nasalina dalla parte opposta all’orecchio su cui lavoriamo così la testa del cavallo rimane dritta. Per rilassare il cavallo facciamo movimenti lenti e leggeri. Se il cavallo è molto preoccupato lisciamogli le orecchie con il dorso della mano appiattendogliele sulla nuca. Molti campioni, come la completista Ingrid Klimke, utilizzano il TTouch. Cerchiamo così di identificare la causa che induce il cavallo a mordere. Se il problema si presenta quando tiriamo il sottopancia, controlliamo la sella e la bardatura: l’arcione potrebbe essere troppo stretto, il sottopancia troppo rigido oppure utilizziamo una manualità troppo brusca e poco rispettosa della sua sensibilità cutanea. Abbiamo chiesto al nostro veterinario di visitare accuratamente la schiena del nostro amico? Spesso il dolore è alla base di queste reazioni e reprimerle semplicemente aumenta la frustrazione del cavallo perché si rende conto di non essere capito. Se giochiamo con i puledri mettendogli le dita in bocca o cose simili è normale che essi ci possano considerare come membri del branco e quindi mordere ed è altrettanto normale che rimangano sconcertati da una nostra punizione e che perdano la fiducia in noi in futuro. Gli stalloni usano moltissimo la bocca all’interno del branco per stabilire le gerarchie e comunicare con la comunità. Se li picchiamo non otterremo di farli smettere, ma piuttosto ci esponiamo alla possibilità di essere attaccati più duramente la prossima volta. Dobbiamo insegnare al nostro cavallo come deve comportarsi se vogliamo ottenere un risultato duraturo: insegnare significa concedere la possibilità di comprendere le cose e di impararle, non di accettare per costrizione ciò che viene imposto. Ü IL MIO CAVALLO 2/2011 63 Tellington ttouch belly lift (il sollevamento DELl’addome) I l sollevamento dell’addome può essere eseguito da due persone che tengono le mani sotto l’addome del cavallo o che tengono le due estremità di un asciugamano piuttosto lungo (da 180 a 240 cm circa) piegato, un sottopancia lungo o un fascione. Utilizzare un asciugamano o un fascione rende le cose più facili perché la pressione risulta più uniforme e perché sottoponiamo la nostra schiena a meno sforzi. Si inizia subito dietro agli anteriori, nella cosidetta ‘zona delle cinghie’. Chiediamo a un amico di tenere un’estremità dell’asciugamano e facciamolo passare sotto il torace del cavallo. Posizioniamoci sull’altro lato del cavallo ed esercitiamo una lenta trazione fin dove riusciamo. Manteniamo questa posizione per circa 10 secondi e poi rilasciamo la tensione molto lentamente. La lentezza è fondamentale perché questo ‘tocco’ abbia un senso. Il tempo di rilascio dovrebbe essere il doppio di quello della trazione. Se il cavallo si innervosisce effettuiamo un sollevamento minore e con meno pressione. Ripetiamo questa azione spostandoci sempre più indietro fino ad arrivare ai fianchi. Ripetiamo poi quest’azione tre o quattro volte. Facciamo attenzione che più indietro ci spostiamo più è facile che i cavalli reagiscano cercando di sottrarvisi. Questo succede perché quella dei fianchi è una zona molto sensibile. Il movimento può essere eseguito anche se siamo soli usando un telo da spiaggia ripiegato nel senso della lunghezza finché è largo circa 15 cm. Facciamolo passare sopra la schiena e prendiamolo da sotto la pancia. Una delle estremità dovrà trovarsi a qualche l’esperienza di frederic pignon D urante lo svolgimento di CAVALLIaMILANO lo scorso 24 ottobre c’è stato per i tantissimi presenti un evento nell’evento, ossia l’incontro in pubblico tra Linda Tellington-Jones e Federic Pignon. I due esperti della comunicazione uomo-cavallo hanno spiegato al numerosissimo pubblico assiepato sulla tribuna e a bordo campo quali sono i principi che accomunano il loro credo e come il lavoro sul corpo del cavallo permetta al binomio di stabilire un rapporto più 64 IL MIO CAVALLO 2/2011 stretto e basato sulla fiducia e sul rispetto reciproci. In particolar modo Frederic ha raccontato di come da quando pratica il Metodo Tellington la sua relazione con gli stalloni che lavorano liberi nei suoi spettacoli sia migliorata in modo significativo. Nello specifico il TTouch della Bocca e delle Narici si è dimostrato fondamentale per ottenere quell’intesa speciale che gli consente la magia di lavorare come solo lui sa fare in modo così intimo con i suoi cavalli. cm di distanza dalla colonna vertebrale. Per questo movimento possiamo anche usare il sottopancia mentre selliamo il cavallo. Per i soggetti più sensibili possiamo anche usare una fascia elastica ripiegata in due. Le fasi di sollevamento e rilascio risulteranno più dolci. Cosa propone il Metodo Tellington Mettiamoci in una posizione di sicurezza per evitare che il cavallo, tentando di morderci, ci raggiunga. Chiediamo a un amico di tenerci il cavallo alla lunghina o, se siamo da soli, mettiamolo nella posizione di Taming the Tiger (Ammansire la Tigre), in box o in un angolo sicuro del paddok: possiamo in questo modo lavorare in sicurezza e con calma tutto il corpo dell’animale con i TTouch per la Fiducia. Poniamo particolare enfasi alle aree della testa e della bocca, alle narici, alle orecchie e alle labbra. E’ importante non punirlo mai per i suoi eventuali tentativi di morderci, ma allontanarlo gentilmente ma con fermezza, mostrandogli come desideriamo che si comporti. Respiriamo profondamente e rimaniamo tranquilli. Se ci sente agitati si agiterà anche lui. Usiamo un tono di voce molto calmo e suadente, premiando e incoraggiando spesso il nostro amico per i suoi progressi. Se il problema dovesse verificarsi quando selliamo o ti- riamo le cinghie, eseguiamo dei leggeri TTouch su tutto il corpo dell’animale, magari servendoci di un pezzo di pelo di montone che useremo tra la nostra mano e la cute del cavallo e ponendo attenzione soprattutto alla regione dietro al gomito e su tutta l’area del sottopancia. Procediamo quindi con dei Sollevamenti dell’Addome usando un asciugamano o lo stesso sottopancia, stando sempre molto attenti ai segnali che il nostro cavallo ci invia con il linguaggio del suo corpo. Ricordiamo di rispettare i suoi tempi e le sue richieste in modo che possa acquistare e avere fiducia in noi: il cambiamento del nostro atteggiamento insieme al lavoro sul suo corpo indurranno nel cavallo un sorprendente cambiamento nel modo che ha di rapportarsi con noi e, in poche sedute, riusciremo a ritrovare accanto a noi un soggetto calmo, collaborativo e felice. Si ringrazia la dottoressa Silvia Da Re per la gentile collaborazione