Comments
Transcript
l`alfa riprende il via l`alfa riprende il via
EditorialeDomus © Copyright 2002, Editoriale Domus S.p.A. Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest'opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Editoriale Domus S.p.A. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all'uso dell'opera. L’ALFA RIPRENDE IL VIA VE S RO ST U P ARRIVA LA «156» R AD A La tanto attesa media del Biscione è pronta e a lei si affidano le speranze di rilancio della marca. La vettura si presenta con una linea accattivante e con soluzioni tecniche di grande pregio. In queste pagine trovate la prova completa della 1600 e della 2000 e un interessante confronto con l’Audi «A4» e la BMW «serie 3», che rappresentano la più qualificate concorrenti europee. n aneddoto racconta che il grande Henry Ford fosse solito dire: «Quando vedo passare un’Alfa Romeo mi tolgo sempre il cappello», intendendo così sottolineare la sua ammirazione per le vetture del Biscione. Di Alfa degne di questo nome ne sono state prodotte tante in passato, un po’ meno in questi ultimi tempi e non è un mistero che alcuni tra i modelli recenti non abbiano soddisfatto appieno le aspettative degli alfisti più tradizionalisti. Cosicché per la «156», che sostituisce la «155», auto tecnicamente valida, robusta ma poco affascinante, tecnici e slilisti milanesi non sono scesi a compromessi. La nuova «156» doveva essere un’Alfa in tutto e per tutto, U immediatamente riconoscibile, elegante ma con tanta grinta. Questo desiderio di far rivivere il mito del passato in chiave moderna è avvertibile già da un primo sguardo alla vettura. La ricerca del dettaglio estetico è spinta all’esasperazione. La vettura è stata letteralmente disegnata attorno allo scudetto frontale, con i due caratteristici baffi, e alle ruote, grandi e rigorosamente a filo della carrozzeria. Anche la fiancata è molto caratteristica, con i passaruota in evidenza e la portiera posteriore appena tracciata, per dare maggior slancio alla linea della vettura, fino quasi a farla sembrare una coupé. Da dietro, infine, la «156» sembra quasi mettere in soggezione chi segue, esibendo 98 99 11/97 11/97 A ALFA ROMEO «156» DA RA AD Vivace e disponibile senza sorprese irata la chiave, ritroviamo subito il classico rombo del bialbero Alfa; attutito, ovattato, perché la «156» è davvero un’auto molto silenziosa. Il 1600 eroga 88 kW-120 CV a 6300 giri/min, il 2 litri ben 114 kW-155 CV a cento giri di più con, per entrambi, la possibiltà di essere utilizzati con successo fino al limite dei 7000 giri. Ma non si tratta di sola potenza, p e r c h é , com’è tradizione, i tecnici milanesi hanno curato particolarm e n t e l’erogazione della coppia motrice a basso e medio regime in modo da garantire quella risposta pronta e decisa che generalmente ci si aspetta da un’Alfa Romeo. Se guardate il grafico qui sotto, che riporta le curve di coppia e potenza dei due motori, vedrete che, per esempio sul 2 litri, la coppia raggiunge il suo valore più elevato tra i 3000 e i 4000 giri/min, senza poi scendere di molto, grazie all’azione combinata del variatore di fase e dei condotti di aspirazione a geometria variabile. All’atto pratico, la sensazione al volante è quella di un motore particolarmente pieno, vivace, pronto ad assecondare i comandi del pilota. Il 1600, anch’esso dotato di variatore di fase, ma che utilizza un sistema d’aspirazione tradizionale, è risultato proporzionalmente più lento, ma molto regolare e comunque gradevole da usare. Il cambio con V corta, di potenza, è caratterizzato da rapporti piuttosto ravvicinati, soprattutto per quanto riguarda la III, la IV e la V marcia, che consentono di sfruttare al meglio le caratteristiche di coppia e potenza dei G Anche tu parlerai alla radio L’Alfa è la prima casa automobilistica a offrire sulla «156» (in opzione) un accessorio quanto mai intelligente e funzionale. Non è la «solita» autoradio, ma l’integrazione «radio + telefono GSM», una valida risposta a una necessità che anche «Quattroruote» ha più volte segnalato: sulle moderne automobili non è più possibile «aggiungere», bisogna integrare i vari dispositivi. L’apparecchio è realizzato dalla Blaupunkt, si chiama «Amsterdam TCM 127 Radiophone» e costa. L. 1.690.000. Per le Alfa la Casa tedesca ha previsto una versione personalizzata. masse muscolose e potenti. Come sempre il giudizio estetico su una vettura sconfina nel gusto personale; a noi la «156» è piaciuta davvero, ma c’è da dire che è stata ammirata molto anche dalle innumerevoli persone che abbiamo incontrato nei giorni di prova. L’abitacolo, rifinito con cura e con materiali gradevoli e di buona qualità, è adatto a ospitare soprattutto quattro persone, che possono contare su un’apprezzabile disponibilità di spazio. Ragioni di styling e aerodinamica hanno invece portato a una riduzione del vano bagagli (abbiamo rilevato una capienza di 382 litri), che è più piccolo di quello della «155». La plancia, con la strumentazione principale posta davanti agli occhi del guidatore separata da quella secondaria, è una soluzione tipica delle Alfa degli anni 60 e 70; i begli strumenti a fondo bianco, fortemente incassati, faranno forse irritare qualche moglie, che, seduta a destra, sarà tagliata fuori dal controllo della velocità. Il sedile, basso e regolabile in altezza, e il volante verticale (regolabile in altezza ed escursione) consentono di assumere una posizione di guida sportiva con le braccia e le gambe semidistese. La pedaliera è ben disposta; i pedali sono piuttosto vicini, adatti alla manovra del punta-tacco, e con un ampio appoggio per il piede sinistro. Anche i comandi secondari sono tutti ben disposti e facilmente raggiungibili senza staccare le spalle dallo schienale del sedile. In particolare, abbiamo apprezzato le nuove leve ai lati del volante, semplici e intuitive da usare. La strumentazione, per quanto molto bella, si presta ad alcune critiche anche da parte del pilota: il sistema di retroilluminazione si è dimostrato poco efficace in condizioni di semiluce, cioè quando si è costretti ad accendere i fari ma non è ancora completamente Tanti «orologi» destinati al pilota Sulla «156» il contagiri e il tachimetro, rigorosamente circolari e di grandi dimensioni, sono collocati davanti al guidatore, mentre gli strumenti secondari trovano posto sulla console centrale (e sempre orientati in favore di chi è al volante), assieme ai comandi della climatizzazione, all’hazard e all’impianto radiotelefonico. buio. Inoltre i due strumenti principali non sono ben visibili dai guidatori più alti. La dotazione è discreta; mancano il sempre utilie termometro dell’olio, tipico delle Alfa di un tempo, l’indicazione della temperatura esterna e un computer di bordo. Tutto bene, invece, per quanto riguarda la climatizzazione. L’impianto semiautomatico (optional sulla 1600) si è rivelato potente ed efficace. Sono state previste anche due bocchette di ventilazione per i sedili posteriori che contribuiscono a migliorare non poco il confort climatico di chi viaggia dietro. Per quanto riguarda l’equipaggiamento, la dotazione di serie della «156» comprende l’ABS, l’airbag per il guidatore e, sulla 2 litri, anche il climatizzatore. Vi è poi una lista di optional particolarmente ampia (compresi tre pack sportivi con cerchi e assetto speciali) che consentono di personalizzare la vettura a proprio piacere. Tutto per la coppia I motori della «156» sono un’evoluzione dei Twin Spark 16V che già equipaggiano altri modelli della Casa del Biscione. Sia il 1600 sia il 2000 sono a 4 cilindri (a corsa corta il primo, lunga il secondo) con distribuzione bialbero, 4 valvole e 2 candele per cilindro, e variatore di fase sul lato aspirazione (disegno sopra). Il 2 litri ha in più i condotti d’aspirazione a geometria variabile e due contralberi di equilibratura. Nel grafico sotto a sinistra sono riportate le curve di coppia e potenza dei due motori. 120 ALFA 156 1.6 ALFA 156 2.0 100 80 190 180 170 160 150 140 130 120 60 40 20 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 giri/min coppia Nm S ST TR potenza kW PP UU OV ES VE R S RO due motori. Ovviamente, la 1600 utilizza rapporti più corti per tutte le marce. La manovrabilità è buona, con innesti abbastanza brevi e precisi. La frizione, che sfrutta un nuovo sistema d’azionamento idraulico, è risultata particolarmente dolce da azionare (richiede una forza di soli 7,5 kg), per nulla affaticante anche in coda o nella marcia cittadina. Grazie alla buona aerodinamica e alla massa contenuta, rispettivamente 1274 kg per la 1600 e 1316 per la 2000 (in condizioni di prova ma senza pilota a bordo) un risultato a cui i tecnici sono pervenuti facendo largo uso di leghe leggere, entrambe le vetture offrono prestazioni elevate, tra le migliori nell’ambito della propria catego- 100 105 11/97 11/97 ALFA ROMEO «156» Stabilità in lega leggera Precisione anteriore Per la sospensione anteriore, invece, i tecnici Alfa hanno scelto uno schema a quadrilateri deformabili, che consente di controllare con la massima precisione i movimenti della ruota. Buona parte della sospensione è realizzata in lega leggera, così da diminuire l’entità delle masse non sospese. La legge di scuotimento prevede un recupero di camber e una diminuzione della convergenza sotto carico (vedere disegno). La sospensione posteriore della «156», a ruote indipendenti, segue lo schema MacPherson con due bracci trasversali, un puntone longitudinale e barra stabilizzatrice. Si tratta di una soluzione già ampiamente collaudata sulla «164», ma che è stata completamente riprogettata per la «156» (la traversa è di lega leggera). È stata anche modificata la legge di scuotimento della ruota sotto carico, in modo da garantire la massima stabilità del retrotreno. Risposta ai dubbiosi I lettori che abbiano dubbi o domande sulla «156» possono contattare direttamente via Internet Marco Perucca Orfei, che ha provato queste nuove Alfa. Il suo indirizzo e-mail è: [email protected]. h Traiettorie sicure 106 11/97 2 m 20 m 2 1 170 ria. Molto veloci - la 1.6 litri sfiora i 200 km/h, la 2 litri i 215 -, scattano bene e con buona progressione (vedere le tabelle riportate a pag. 108). Interessanti, in particolare, i risultati ottenuti dalla 2000 sul chilometro con partenza da fermo: meno di 30 secondi (29,9 per l’esattezza) con una velocità d’uscita di 177 km/h. Per quanto riguarda il comportamento stradale la «156» rappresenta sicuramente un grande passo avanti rispetto alla «155». Infatti, questa Alfa raggiunge meritatamente il punteggio pieno, le fatidiche cinque stelle, alle voci «sterzo», «tenuta di strada» e «stabilità», senza che ciò vada a scapito del confort di marcia, risultato molto buono anche in termini di assorbimento delle asperità stradali. Il merito va attribuito alle nuove sospensioni (a quadrilateri deformabili all’avantreno, Mac Pherson con doppi bracci trasversali al retrotreno) realizzate per buona parte in lega leggera. In questo modo si è raggiunto il duplice scopo di limitare le masse non sospese e di garantire la massima precisione di movimento delle ruote durante gli scuotimenti. Cosicché la «156» ha uno sterzo molto pronto, ma anche preciso e progressivo, caratteristiche che rendono particolarmente piacevole la guida di questa vettura, una tenuta di strada molto elevata (0,97 g in condizioni d’assetto stabilizzato), un comportamento decisamente sottosterzante, ma che si presenta con molta progressività, e una stabilità del retrotreno che consente di trarsi d’impaccio anche dalle situazioni più critiche. Quasi tutto bene anche per quanto riguarda i freni, risultati efficaci (avremmo preferito avere i dischi autoventilanti anche sulla 1600), ma caratterizzati da una corsa del pedale un po’ troppo lunga che ne limita la modulabilità. Il consumo carburante, infine, si è mantenuto su livelli più che accettabili in ogni condizione d’uso; da notare che la 2000 consuma praticamente come la 1600. 5m 11 0k m/ 1 io = R AD A Rag g P ST U VE S RO 3 La «156» si è comportata molto bene nella classica prova di stabilità, che prevede un rapido cambio di traiettoria in curva con contemporaneo rilascio dell’acceleratore. Come si può vedere dalla sequenza fotografica, la vettura si appoggia con decisione sulle ruote esterne (foto 2) senza scomporsi e senza richiedere manovre correttive con lo sterzo. Tutto bene anche durante la fase di riallineamento (foto 3). 3 P ST U VE S RO R AD A ALFA ROMEO «156» dB(A) AUTO AUTO RUMOROSA RUMOROSA 80 LE PRESTAZIONI Le misure sono in centimetri. Rilevate sulla nostra pista di Vairano «1.6» VELOCITÀ «2.0» Massima 198,179 km/h 213,218 km/h Regime a vel. max giri/min 6350 in V 6450 in V regime a 130 km/h giri/min 4150 in V 3850 in V CONSUMO (percorrenze in V) Velocità in km/h km/litro 60 90 100 120 130 60 Autostrada 10,5 (661) Città 0-60 0-100 0-120 0-130 0-160 1 km da fermo velocità d’uscita 400 m da fermo velocità d’uscita 1 km da 40 km/h in V velocità d’uscita FRENATA con ABS Velocità in km/h 8,5 (536) Tempi in secondi 4,4 10,9 15,4 18,1 30,4 32,2 163,4 km/h 17,6 127,9 km/h RIPRESA IN V Velocità in km/h 70-100 70-120 70-130 10,6 (668) 9,0 (567) ACCELERAZIONE Velocità in km/h 3,9 9,0 12,5 14,5 22,9 29,9 177,0 km/h 16,5 138,6 km/h Tempi in secondi 11,4 19,6 24,1 39,3 138,3 km/h 9,8 15,8 18,8 37,0 153,4 km/h Spazio d’arresto in metri 60 100 130 140 14,0 39,0 65,9 76,5 14,6 40,6 68,6 79,5 6,2% 5,1% 3,6% 2,9% SCARTO TACHIMETRO medio 130 km/h AUTO SILENZIOSA 50 60 6,6-9,0 14,2-19,3 26,8-36,4 24,2% 6,4-8,6 14,2-19,3 27,4-37,3 22,7% CONDIZIONI DELLA PROVA Massa della vettura 1375 kg Temperatura 27,5 °C Pressione atmosferica 1009 mb Umidità relativa 48% Vento 0,2-1,3 m/s Peso specifico carburante 748 g/l 70 80 ACCESSORI Prezzo di listino Prezzo vettura provata ABS Airbag guida Airbag passeggero Alzacristalli elettrici posteriori Antifurto Autoradio Autoradio con GSM Cerchi in lega Chiusura centralizzata Climatizzatore semiautomatico Correttore assetto fari Fendinebbia Interno in pelle Lavafari Retrovisori regolabili elettricamente. Sedili anteriori riscaldabili Sedile posteriore abbattibile/sdoppiato Tetto apribile elettrico Vernice metalizzata Volante regolabile Volante in pelle «1.6» «2.0» 35.200 42.530 di serie di serie 550 380 860 1310 1820 960 di serie 2520 di serie 250 1210 350 di serie 420 1530 880 di serie 350 43.850 51.050 di serie di serie 550 di serie 860 1310 1820 di serie di serie di serie di serie di serie 1210 350 di serie 420 1530 880 di serie 350 1416 kg 22 °C 1013 mb 61% 1,6-2,9 m/s 744 g/l • Bagagliaio un po’ ridotto • Visibilità strumentazione 90 100 110 120 130 km/h IN SINTESI SILENZIO, SI VIAGGIA Dal grafico sopra, rumorosità in dB(A), e da quello sotto (Indice di Articolazione) si vede come queste nuove Alfa siano acusticamente molto confortevoli. In particolare la 1600 ha fornito risultati eccellenti. 100 Un’attesa ben ripagata A.I. CONFORT ACUSTICO 90 80 70 60 50 40 156 «2.0» 156 «1.6» 30 20 DISAGIO DISAGIO ACUSTICO ACUSTICO 60 70 80 90 100 110 120 130 km/h SFORZO VOLANTE E FRIZIONE «1.6» «2.0» 3,0 kg 2,9 kg Diametro sterzata 12 m 12,8 m Prezzi in migliaia di lire • In rosso = presente su vettura provata. Disponibili anche pack lusso, pack inverno e 3 pack sport. 7,5 kg 7 kg CARATTERISTICHE TECNICHE FORNITE DAL COSTRUTTORE «156 1.6I 16V TWIN SPARK» RESISTENZA ALL’AVANZAMENTO Velocità in km/h Potenza assorbita kW-CV 70 100 130 Rendimento a 100 km/h DIFETTI 55 MEDIE D’USO in km/l e (autonomia) 14,6 (920) • Linea • Motore • Comportamento • Confort 65 19,3 15,7 14,5 12,3 11,3 14,5 (913) PREGI 70 km/litro 19,3 16,0 14,8 12,4 11,3 Statale 156 «2.0» 156 «1.6» 75 Motore: anteriore trasversale - 4 cilindri in linea - Alesaggio 82,00 mm - Corsa 75,65 mm - Cilindrata 1598 cm 3 Rapporto di compressione 10,30:1 Potenza max 88,0 kW-120 CV a 6300 giri/min - Coppia max 144,0 Nm-14,7 kgm a 4500 giri/min - Potenza specifica 55,1 kW/l-75,1 CV/l - 4 valvole per cilindro - Due assi a camme in testa, punterie idrauliche e fasatura variabile Iniezione elettronica (multipoint) Bosch Motronic M 2.10.4 - Accensione elettronica, 2 candele per cilindro, 4 bobine - Catalizzatore a tre vie . Trasmissione: trazione anteriore Frizione monodisco a comando idraulico - Cambio a 5 rapporti: I) 3,909:1; II) 2,238:1; III) 1,520:1; IV) 1,156:1; V) 0,971:1; RM) 3,909:1 - Riduzione finale con rapporto 3,733:1. Pneumatici: 185/65 HR 15, cerchi 6J x 15 - Cerchi 6,5J x 15 di lega leggera. «156 2.0I 16V TWIN SPARK» Stesse caratteristiche della «156 1.6i 16V Twin Spark» tranne: Corpo vettura: berlina 3 volumi, 4 porte, 5 posti - Avantreno a ruote indipendenti, bracci trasversali, molla elicoidale, barra stabilizzatrice Retrotreno a ruote indipendenti, bracci trasversali e biella longitudinale, molla elicoidale, barra stabilizzatrice Ammortizzatori idraulici - Freni a disco, ABS - Scatola guida a cremagliera, servocomando idraulico - Capacità serbatoio carburante 63 litri. Dimensioni e massa: passo 2,595 m Lunghezza 4,430 m - Larghezza 1,745 m - Altezza 1,415 m - Massa 1230 kg Capacità bagagliaio 378 dm3. Motore: - Alesaggio 83,00 mm - Corsa 91,00 mm - Cilindrata 1970 cm 3 Rapporto di compressione 10,00:1 Potenza max 114,0 kW-155 CV a 6400 giri/min - Coppia max 187,0 Nm-19,1 kgm a 3500 giri/min - Potenza specifica 57,9 kW/l-78,7 CV/l - 2 alberi controrotanti - Iniezione elettronica (multipoint) Bosch Motronic M1.5.5 - Condotti aspirazione di lunghezza variabile. Trasmissione: cambio a 5 rapporti: I) 3,545:1; II) 2,238:1; III)1,520:1; IV) 1,156:1; V) 0,946:1 - Riduzione finale con rapporto 3,563:1. Pneumatici: 185/65 VR 15, cerchi 6,5Jx15 di lega leggera. Corpo vettura: freni anteriori a disco autoventilanti. Dimensioni e massa: massa 1250 kg. La prova si conclude in modo molto positivo per l’ultima nata dell’Alfa Romeo, che segna sicuramente un grande passo avanti rispetto alla precedente «155». La «156» si è dimostrata un’auto sicura, ben realizzata (vi è ancora qualche imperfezione, ma va considerato che le auto da noi provate sono di preserie), veloce e, soprattutto, molto piacevole da guidare. Con ogni probabilità, l’Alfa che molti aspettavano. Resta da discutere il lato economico. La «156 1.6» costa 35.200.000 lire e ha una dotazione base di buon livello, che comprende, tra le altre cose, l’ABS e l’airbag per il guidatore. La 2000, che costa 43.850.000, ha in più il climatizzatore. Il rapporto qualità/prezzo, quindi, è molto favorevole. Siamo di fronte a cifre che dovrebbero impensierire la concorrenza straniera e in particolare Audi e BMW, le avversarie di sempre. PAGELLA ★ Insufficiente ★★ Sufficiente ★★★ Discreto ★★★★ Buono ★★★★★ Ottimo «1.6» « 2.0» Posto guida ★★★★ ★★★★ Plancia e comandi ★★★★★ ★★★★★ Strumentazione ★★★ ★★★ Climatizzazione ★★★★★ ★★★★★ Visibilità ★★★★ ★★★★ Finitura ★★★★ ★★★★ Equipaggiamento ★★★★ ★★★★ Abitabilità ★★★ ★★★ Bagagliaio ★★★ ★★★ Confort ★★★★★ ★★★★ Motore ★★★★ ★★★★★ Accelerazione ★★★★ ★★★★ Ripresa ★★★ ★★★★ Cambio ★★★★ ★★★★ Sterzo ★★★★ ★★★★★ Freni ★★★★ ★★★★ Tenuta di strada ★★★★★ ★★★★★ Stabilità ★★★★★ ★★★★★ Consumo ★★★ ★★★★ Aerodinamica ★★★★ ★★★★ D’intonazione sportiva con il volante verticale e il piano di seduta piuttosto basso. Grazie alle numerose possibilità di regolazione, è facile per tutti trovare la posizione più idonea. La plancia ha un design piacevole e moderno ed è realizzata con cura. Il volante, la leva del cambio e la pedaliera (con pedali molto vicini) sono ben disposti. Comandi secondari tutti ok. Molto bella, ma con qualche problema di leggibilità per i guidatori più alti. Il sistema di retroilluminazione è poco efficace in condizioni di semiluce. Dotazione soltanto discreta per una berlina di questa classe.. Il climatizzatore, del tipo semiautomatico, si è rivelato pratico ed efficiente, capace di assicurare un eccellente confort climatico. Vi sono bocchette di ventilazione anche per i posti dietro. Decisamente buona in avanti, meno di tre quarti e dietro a causa della linea di cintura alta e del lunotto molto inclinato. I retrovisori elettrici sono di serie anche sulla 1.6. Fari e tergi efficienti. Entrambe le versioni sono rifinite con cura sebbene alcuni materiali non siano ancora all’altezza della classe della vettura. Vi è qualche particolare da rivedere (leva cambio 1600 con schema marce in rilievo fastidiosa da usare). L’ABS e l’airbag per il guidatore fanno parte della dotazione di serie. Il climatizzatore, invece, è optional sulla 1600. La lista degli accessori è molto ampia e consente di personalizzare a piacere la vettura. Adatta soprattutto per quattro persone, che possono contare su una disponibilità di spazio più che sufficiente. Un quinto passeggero viaggia abbastanza stretto. Il vano è regolare e ben sfruttabile, ma ha una capienza non molto elevata (382 dm3 realmente misurati), inferiore a quella della precedente «155». Lo schienale posteriore fisso limita la versatilità d’uso. Entrambe garantiscono un confort di marcia al di sopra della media. La rumorosità è risultata molto contenuta e l’assorbimento delle sospensioni efficace. Davvero eccellente la 1600. Nello spirito Alfa Romeo: potenti, vivaci, pronti a salire di giri ma anche elastici, con tanta coppia già a basso e medio regime. Ovviamente il 2 litri è più brillante. Scattano bene e ottengono tempi tra i migliori nell’ambito delle rispettive categorie. La 1600 raggiunge i 100 km/h da fermo in 10,9 s, la 2000 in 9 netti. Di rilievo anche i tempi ottenuti sul chilometro. La 2 litri riprende con buona progressione anche in V fin dalle velocità più basse. La 1600 è proporzionalmente più lenta, ma sempre molto regolare. Volendo si può fare un uso limitato del cambio. È caratterizzato da una buona manovrabilità e da innesti sufficientemente precisi. I rapporti, diversi per le due motorizzazioni, sono ravvicinati con V corta di potenza. Leva cambio un po’ lunga, stile anni ‘60. Eccellente per prontezza, precisione e progressività. Mantiene una buona sensibilità e consente di controllare al meglio la vettura in ogni situazione. Piacevolmente leggero in manovra e in città. Entrambe le vetture hanno impianti a quattro dischi (autoventilanti sulla 2000) che consentono di fermarsi correttamente e in spazi contenuti. Il pedale ha corsa un po’ troppo lunga, caratteristica che ne limita la modulabilità. Si inseriscono in curva rapidamente, con un sottosterzo che si manifesta con molta progressione in funzione della velocità. Tenuta molto elevata (0,97 g). Tutto bene anche sul bagnato. La «156», in entrambe le cilindrate, risponde sempre in modo corretto, anche quando la s’impegna in manovre d’emergenza. Risente molto poco del rilascio dell’acceleratore in curva. Comportamento affidabile. Nei test effettuati a velocità costante le due vetture hanno fornito risultati pressoché identici. A 130 km/h percorrono entrambe 11,3 km/l. Anche nell’uso comune le differenze sono minime. L’Alfa dichiara un Cx pari a 0,31 con una superficie frontale di 2,06 m2. Sperimentalmente abbiamo rilevato un Cx stradale pari 0,324. La ricerca aerodinamica è curata fin nei particolari. Le stelle assegnate sono valutate mettendo a confronto il punteggio migliore che, nella stessa voce, hanno meritato vetture della medesima fascia di mercato. 108 109 11/97 11/97 P ST U VE S RO R AD A ALFA ROMEO «156» La morsa teutonica L’Audi è grande ma costa molto a gamma dei motori montati sull’«A4» non prevede versioni L due litri; per la verità, nessun modello Audi impiega questa cilindrata. I tecnici di Ingolstadt, infatti, per avere un propulsore da 150 cavalli hanno preferito sovralimentare il «1800 20V». La «1800 Turbo» costa circa 53 milioni di lire. In questo prezzo sono compresi, tra l’altro, il climatizzatore automatico e gli airbag laterali. L’esemplare in prova è assai più ricco di accessori, ma anche più caro. Considerati gli optional, il prezzo supera i 57 milioni. Delle tre vetture in esame, l’Audi ha i maggiori ingombri: è cinque centimetri più lunga sia della «320» sia della «156». Nonostante ciò, l’abitacolo non è molto ampio. uello che vi proponiamo è un confronto ad alto livello con le due auto che meglio rappresentano in Europa il concetto di berlina media d’intonazione sportiva: l’Audi «A4 1.8 turbo» e la BMW «320». Tralasciamo il lato estetico e passiamo subito a un esame più gene- Q «A4 1.8 20V turbo»: sovralimentata Motore: anteriore longitudinale - 4 cilindri in linea - Cilindrata 1781 cm3 - Rapporto di compressione 9,50:1 - Potenza max 110,0 kW-150 CV a 5700 giri/min - Coppia max 210,0 Nm21,4 kgm da 1750 a 4600 giri/min - 3 valvole di aspirazione 2 valvole di scarico - Due assi a camme in testa, punterie idrauliche - Iniezione elettronica Bosch Motronic, turbocompressore e intercooler - Accensione elettronica, 4 bobine - Catalizzatore a tre vie. Trasmissione: trazione anteriore. - Cambio a 5 rapporti. Pneumatici: 205/55 ZR 16 (optional). Corpo vettura: berlina 3 volumi, 4 porte, 5 posti - Avantreno: bracci trasversali, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Retrotreno: ruote interconnesse, braccio longitudinale, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Ammortizzatori idraulici - Freni a disco (anteriori autoventilanti), ABS - Servosterzo - Capacità serbatoio 63 litri. Dimensioni e massa: passo 2,603 m - Lunghezza 4,479 m - Larghezza 1,733 m - Altezza 1,416 m - Massa 1270 kg - Bagagliaio 440 dm3. rale delle vetture. Grazie alla buona aerodinamica, tutte e tre le vetture sono risultate molto veloci, con l’Audi davanti alle altre a quasi 220 km/h. In accelerazione l’«A4» e la «156» si equivalgono (rispettivamente 0-100 km/h in 8,8 e 9 s), mentre la «320» (0-100 km/h in 9,4 s) soffre un Più abbordabile la nuova Alfa ispetto all’Audi «A4 1.8 Turbo» e alla BMW «520 24V», la R 2 litri Twin Spark costa molto meno. Il prezzo base, inferiore ai 44 milioni di lire, comprende un equipaggiamento più che adeguato. Di serie anche il climatizzatore automatico, l’ABS e parecchi altri accessori di «peso». Pur arricchito con alcuni optional di pregio, anche l’esemplare di «156» a nostra disposizione per la prova supera di poco i 50 milioni. Nonostante abbia dimensioni esterne relativamente contenute e il passo corto, 11 centimetri in meno rispetto alla BMW, lo spazio per gli occupanti è paragonabile a quello delle due concorrenti. In sostanza si sta comodi in quattro, un po’ meno in cinque. po’ a causa della massa di quasi 100 kg superiore a quella delle due rivali. In ripresa è ancora l’Audi ad avere la meglio, grazie alla maggior coppia motrice erogata dal motore turbo; l’Alfa se la cava comunque molto bene (da 70 a 120 km/h in V in 15,8 s contro i 14,2 della «A4» e i 17,7 della non stringe troppo «156 2.0i 16V Twin Spark»: controrotante Motore: anteriore trasversale - 4 cilindri in linea - Cilindrata 1970 cm3 - Rapporto di compressione 10,00:1 - Potenza max 114,0 kW-155 CV a 6400 giri/min - Coppia max 187,0 Nm-19,1 kgm a 3500 giri/min - 2 alberi controrotanti - 4 valvole per cilindro - Due assi a camme in testa, punterie idrauliche, fasatura variabile Iniezione elettronica Bosch Motronic M1.5.5 Condotti aspirazione di lunghezza variabile Accensione elettronica, 2 candele per cilindro, 4 bobine - Catalizz. a tre vie. Trasmissione: trazione anteriore - Cambio a 5 rapporti. Pneumatici: 185/65 R 15 88 V. Corpo vettura: berlina 3 volumi, 4 porte, 5 posti - Avantreno: bracci trasversali, molla elicoidale, barra stabiliz. - Retrotreno: ruote indipendenti, bracci trasversali e biella longitudinale, molla elicoidale, barra stabiliz. - Ammortizzatori idraulici - Freni a disco (ant. autoventilanti) ABS - Servosterzo - Capacità serbatoio 63 litri. Dimensioni e massa: passo 2,595 m - Lunghezza 4,430 m - Larghezza 1,745 m - Altezza 1,415 m - Massa 1250 kg - Bagagliaio 378 dm3. «320»), mentre la BMW appare ancora svantaggiata dalla massa elevata, ma anche dalla minore prontezza del 6 cilindri. All’atto pratico il 4 cilindri Alfa è quello che ci è piaciuto di più; pronto a ogni regime, abbina una buona elasticità a una notevole vivacità quando lo si sfrutta fino e La BMW è ricca e lo dice il prezzo a «320 24V» costa un po’ più dell’Audi «A4 Turbo», 56 milioL ni contro 53, ma può contare su un livello di finitura davvero molto elevato e su una dotazione di accessori più completa. Ad esempio, monta di serie, oltre all’ABS, anche un sistema antipattinamento. L’esemplare a nostra disposizione, inoltre, era equipaggiato con optional per più di 10 milioni di lire: inevitabile che ciò abbia influenzato positivamente alcune valutazioni. Lo spazio dentro l’abitacolo è più o meno equivalente a quello disponibile sulla «A4» e sulla «156». Piuttosto limitata l’abitabilità posteriore: in tre dietro si sta abbastanza stretti. E anche l’accessibilità non è delle migliori. oltre il regime di potenza massima. Il 6 cilindri BMW è proporzionalmente meno rapido e con un campo di utilizzazione più ristretto. Infine, il turbo Audi è talmente regolare da ingannare sulle sue effettive possibilità; paradossalmente, questa qualità lo rende in definitiva meno entu- «320i 24V 4 porte»: trazione dietro Motore: anteriore longitudinale - 6 cilindri in linea - Cilindrata 1991 cm3 - Rapporto di compressione 11,00:1 - Potenza max 110,0 kW-150 CV a 5900 giri/min - Coppia max 190,0 Nm19,4 kgm a 4200 giri/min - 4 valvole per cilindro - Due assi a camme in testa, punterie idrauliche e fasatura variabile - Iniezione elettronica (multipoint) DME 3.1 - Accensione elettronica, 6 bobine - Catalizzatore a tre vie. Trasmissione: trazione posteriore - Cambio a 5 rapporti - Controllo trazione ASC+T. Pneumatici: 225/50 ZR 16 (optional). Corpo vettura: berlina 3 volumi, 4 porte, 5 posti - Avantreno: schema MacPherson, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Retrotreno: ruote indipendenti, braccio longitudinale, braccio trasversale e biella trasversale, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Ammortizzatori idraulici - Freni a disco (ant. autoventilanti) ABS - Servosterzo - Capacità serbatoio 65 litri. Dimensioni e massa: passo 2,700 m - Lunghezza 4,433 m - Larghezza 1,698 m - Altezza 1,393 m - Massa 1315 kg - Bagagliaio 435 dm3. siasmante da usare. Per quanto riguarda il confort, l’Alfa vanta il miglior assorbimento, mentre la «320» vince sul piano della silenziosità. Si tratta, comuque, di piccole differenze, poiché complessivamente le tre auto si equivalgono. Tutto bene anche per quanto ri- 110 111 11/97 11/97 ALFA ROMEO «156» guarda i freni. L’Audi e la BMW si fermano in spazi eccezionalmente ridotti, l’Alfa è leggermente più «lunga» a causa della gommatura meno spinta (le due tedesche erano equipaggiate con pneumatici optional super-ribassati da 16”). Tutte e tre, infine, hanno superato brillantemente la prova di «fading», cioè il test che comporta una serie ripetuta di frenate per verificarne la resistenza alla fatica. L’unico appunto che possiamo muovere riguarda la modulabilità, migliorabile, del pedale della «156», che ha corsa più lunga di quello delle due tedesche. B Fotocellule Guidabilità: l’Alfa C Fotocellule 3,5 m 2m 2,3 m sezione 1 sezione 2 sezione 3 sezione 4 15 m 30 m 25 m 25 m sezione 5 sezione 6 30 m DOPPIO CAMBIO. La prima prova affrontata dalle vetture equipaggiate con il «QHTS» consiste in un doppio cambio di traiettoria (norme ISO 3888) effettuato a 90 km/h costanti. fa scuola Alfa Romeo «156» Fotocellule 1 Guadagno vel. imbardata/ang. volante (1/s) 0,37 0,34 0,31 0,28 0,25 <<Audi A4 >> << Alfa 156 >> <<BMW 320>> 2 Ritardo acc. laterale/ang. volante (s) 0,40 0,37 0,31 0,28 Dal diagramma (1) si vede come la «156», a pari angolo di rotazione del volante, tenda ad acquistare una velocità di rotazione attorno all’asse verticale («guadagno velocità imbardata») superiore alle altre due; in altre parole questo significa che è più pronta a inserirsi in traiettoria. Dal diagramma (2) si vede come lo sfasamento tra azione sul volante e accelerazione laterale («ritardo accelerazione laterale») sia molto ridotto sulla «156». Da questo dato si deduce una maggior progressività dello sterzo della «156». Il diagramma (3), infine, ci dice che, a pari accelerazione laterale, la «156» ha un rollio medio rispetto a Audi «A4» e BMW «320». 160 Audi A4 Alfa 156 BMW 320 140 120 100 80 60 40 20 0 0 0,2 0,6 0,4 0,8 Accelerazione laterale (g) 1 IN CURVA FINO AL LIMITE. La seconda prova consiste in una curva a raggio costante (raggio 55 m), che viene percorsa per velocità crescenti fino a raggiungere il limite d’aderenza. I risultati sono nel diagramma qui sopra. 0,25 <<Audi A4 >> << Alfa 156 >> <<BMW 320>> 3 Guadagno ang. rollio/acc. laterale (Deg/g) 8 7,5 7 6,5 6 5,5 5 <<Audi A4 >> << Alfa 156 >> <<BMW 320>> ★★★★ Plancia e comandi ★★★★ Strumentazione ★★★★ Climatizzazione ★★★★★ Visibilità ★★★★ Finitura ★★★★★ Equipaggiamento ★★★★ Abitabilità ★★★ Bagagliaio ★★★★ Confort ★★★★ Motore ★★★★ Accelerazione ★★★★ Ripresa ★★★★★ Cambio ★★★★ Sterzo ★★★★ Freni ★★★★★ Tenuta di strada ★★★★★ Stabilità ★★★★★ Consumo ★★★★ Aerodinamica ★★★★ Posto guida D A 90 km/h 2,2 m Audi «A4» PAGELLA R = 55m R AD A Angolo volante (gradi) P ST U VE S RO ultima parte della nostra prova riguarda il comportamentro stradale, e cioè l’assegnazione delle stelle alle famose voci «Sterzo», «Tenuta» e «Stabilità». Premettiamo subito che ancora una volta si è trattato di un confronto eccellente (vedere le votazioni nella pagina a fronte), con piccole differenze fra le tre vetture. Per meglio evidenziarle abbiamo utilizzato il «QHTS» (Quattroruote Handling Test System), una strumentazione di nuovo tipo (vedere «Quattroruote» 2/97) che consente di avere un quadro completo delle caratteristiche dinami- L’ che di una vettura. Dal primo istogramma in alto a sinistra si deduce che la «156», a pari azione sul volante, ha un «Guadagno della velocità d’imbardata» più elevato delle altre due (in sequenza l’«A4» e la «320»). Questo significa che, a pari velocità e a pari angolo di rotazione del volante, la «156» tende a ruotare attorno all’asse verticale d’imbardata con maggior facilità, cioè a inserirsi in curva più rapidamente delle altre due o, come si dice abitualmente, con un comportamento più pronto e vivace. Questa maggiore reattività diventa davvero una VELOCITÀ MAX 213,218 km/h a 6300 g/min ACCELERAZIONE E RIPRESA 1 km da fermo 29,9 s 400 m da fermo 16,5 s 0-100 km/h 9,0 s 0-130 km/h 14,5 s 70-130 km/h 18,8 s FRENATA a 60 km/h 14,6 m a 130 km/h 68,6 m CONSUMO (percorrenze in V) a 90 km/h 15,7 km/litro a 130 km/h 11,3 km/litro Audi «A4» BMW «320» VELOCITÀ MAX 219,586 km/h a 5800 g/min ACCELERAZIONE E RIPRESA 1 km da fermo 29,6 s 400 m da fermo 16,3 s 0-100 km/h 8,8 s 0-130 km/h 14,2 s 70-130 km/h 17,4 s FRENATA a 60 km/h 13,3 m a 130 km/h 62,4 m CONSUMO (percorrenze in V) a 90 km/h 15,9 km/litro a 130 km/h 10,9 km/litro VELOCITÀ MAX 215,451 km/h a 6400 g/min ACCELERAZIONE E RIPRESA 1 km da fermo 30,3 s 400 m da fermo 16,5 s 0-100 km/h 9,4 s 0-130 km/h 15,4 s 70-130 km/h 21,3 s FRENATA a 60 km/h 13,5 m a 130 km/h 63,5 m CONSUMO (percorrenze in V) a 90 km/h 14,9 km/litro a 130 km/h 10,9 km/litro qualità se è abbinata a un rapido sviluppo dell’accelerazione laterale (secondo istogramma sinistra). Questo dato va quindi interpretato come una maggior progressività dello sterzo della «156». L’ultimo istogramma a sinistra, infine, ci informa sull’angolo di rollio delle tre vetture. Come potete vedere, a pari accelerazione laterale, è risultato inferiore sulla «A4», che, va precisato, era 100 Alfa Romeo «156» BMW «320» ★★★★ ★★★★★ ★★★ ★★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★ ★★★ ★★★★ ★★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★★ ★★★★ ★★★★★ ★★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★★ ★★★★ ★★★★★ ★★★★ ★★★★★ ★★★★ ★★★ ★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★ ★★★ ★★★★ ★★★★ ★★★★★ ★★★★★ ★★★★★ ★★★ ★★★★ A.I. CONFORT ACUSTICO 90 80 70 60 50 40 30 20 60 Audi «A4» Alfa «156» BMW «320» DISAGIO DISAGIO ACUSTICO ACUSTICO 70 80 equipaggiata con l’assetto sportivo (optional). Il grafico nella pagina a fronte riporta l’angolo di rotazione del volante in funzione dell’accelerazione laterale sviluppata in curva. La «156» è quella con lo sterzo più diretto, poiché per inseririsi a bassa velocità nella curva di 55 m di raggio (parte sinistra del grafico) richiede una rotazione del volante inferiore ai 40° contro i quasi 50 delle altre 90 100 110 120 130 km/h PIÙ CILINDRI PIÙ CONFORT A sinistra l’andamento dell’indice di articolazione (A.I.) delle tre vetture: tutte hanno dato risultati di confort acustico eccellenti. Leggero vantaggio per la BMW e il suo 6 cilindri. due. Dalla parte destra del grafico ricaviamo la massima accelerazione laterale sviluppata dalle tre vetture, che è stata rispettivamente di 1,02 g per l’«A4», 0,98 g per la «320» e 0,97 g per la «156». L’andamento delle tre curve, infine, denota una maggiore sincerità di comportamento della «156», che tende a sottosterzare prima delle altre due, ma con molta progressione. 112 113 11/97 11/97 Guida impeccabile La «156» si è fatta apprezzare subito per l’eccellente compromesso raggiunto tra qualità stradali e confort. Lo sterzo, pronto, preciso e progressivo, consente il controllo della vettura in ogni situazione. 1 2 3 4 5 1 Lo scudetto e la bombatura 2 3 4 5 del cofano anteriore ripropongono elementi tipici della «1900» anni 50. I cerchi, di lega leggera, sono caratterizzati da grandi fori circolari d’aerazione come sulle Alfa da corsa degli anni 60 e 70. La maniglia della porta anteriore, di lega leggera, è un ricordo della «Giulietta». La maniglia posteriore, invece, è nascosta nel montante. Molto semplice e funzionale la fanaleria posteriore. Culto della personalità La linea della «156» è indubbiamente affascinante e di grande personalità. In essa si ritrovano temi stilistici tipici delle più belle Alfa degli anni 50 e 60. Anche l’abitacolo, per quanto moderno e razionale, ripropone soluzioni già viste e apprezzate. Sull’Alfa Romeo «156», devioluci semplice e pratico. Al centro, strumentazione secondaria, comandi climatizzazione e radio-telefono. L’aria della ventilazione è diffusa da quest’originale gruppo di bocchette. Leva del cambio è un po’ lunga e inclinata all’indietro come negli anni 70. L’interruttore disattiva l’airbag del passeggero se si vuol montare il seggiolino. Il marchio Alfa Romeo sulla selleria di pelle (optional) della «156 2.0».