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Osservo le stelle anche quando dormo. Omaggio a Piero

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Osservo le stelle anche quando dormo. Omaggio a Piero
NATURA
ARTE
DESIGN
OSSERVO LE STELLE ANCHE QUANDO DORMO
Omaggio a Piero Bianucci
L’opera della Valentini è come una fiaba sul sogno della natura, che riflette il passato come
esperienza scommettendo sul futuro e sull’innovazione contemporanea. La sua missione è
di spostare il tempo e fissare l'attenzione sulla fragile esistenza delle esperienze visuali.
L’installazione è come un crescendo di frammenti, un avanzare di elementi che si
uniscono in una sola sequenza.
Oggi nel mondo contemporaneo gli ambienti dialogano con le tecnologie e la
comunicazione, pervasa dai nuovi media, ha modificato radicalmente il nostro modo di
rapportarci con il mondo esterno e con la natura.
L’arte diventa un archetipo dello stretto rapporto che si crea tra l’artista e la sua capacità di
mettersi in relazione con il mondo creando concetti emblematici.
Quando si vede, o meglio, si osserva, si può tornare a desiderare e finalmente anche a
sperare, cominciando dall’immediato confronto dell’esperienza visiva, lenta, infaticabile,
attraverso la concretezza di un sogno d’artista, un passo alla volta, un giorno alla volta,
una pagina alla volta.
Nel nostro sistema solare siamo guardati, osservati, e allo stesso tempo diventiamo
partecipi del nostro universo. L'ubiquità permette di decidere dove e quando accedere
all’informazione, ma l’artista può scegliere un luogo da "abitare" temporaneamente dove
creare per lo spettatore un’idea utopica connessa alla sua opera d’arte.
Mettere in rapporto corpo, performance (installazione), ambiente e natura, è alla base
della percezione e partecipazione attiva di Luisa Valentini, è il suo contributo all’arte. Nella
sua opera mescola oggetti e materiali con valori e concetti, rivoluzionando la modalità di
interazione tra artista, spettatore e mondo circostante. Così ci offre l'opportunità di
osservare come l'arte e la creatività hanno segnato questo rapporto.
LEnsemble che ci presenta si serve dello spazio della galleria Mutabilis come un dibattito
al quale siamo invitati a partecipare. Valentini ci coinvolge in una installazione interattiva
che ha origine nel mondo del sogno e ci trasmette un elemento culturale che usa tutti gli
elementi a disposizione di un artista per interagire con lo spettatore e con l'ambiente
ristretto di una galleria.
Il sistema di concetti che l’artista manipola è come uno specchio della sua interiorità e
vuole esprimere nella società il fenomeno dell’utopia non convenzionale, come approccio
di trasmissione onirica di modelli qualificanti sulla trasformazione della natura.
Lo spettatore ha l’opportunità di sviluppare dei concetti con creatività e spirito innovativo,
di conoscerne l’identità personale e di confrontarla con il messaggio dell’artista.
Un oggetto ci appartiene per associazione di similitudini e a volte il riconoscimento scatta
come adesione repentina all’opera d’arte, come i sogni più tenaci sono frutto di un sarto
alchimista che costruisce e rispecchia quello che noi vogliamo dire o percepire. Il sogno si
tesse lentamente e si costruisce diventando opera d’arte, è irresistibile e pericoloso perché
sa cogliere l'anima e tramarla, si veste intorno un abito talmente personale e risonante di
concetti, da diventare pelle e sentimento, genio seduttivo e impudente per chi osserva.
Ci vuole un'attenzione immensa per sentire il palpito della natura: bisogna ascoltare,
guardare e soprattutto non imporre il proprio gusto per poter generare l'attesa della
frattura, capace di scoprire una nuova struttura che ci avvolge in un abbraccio, sensuale e
fatale, di percezione. Ecco qua la potenza dell’opera della Valentini.
Mutabilis associazione
via dei Mille 25/c
1 0 1 2 3 To r i n o
[email protected]
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NATURA
ARTE
DESIGN
L'immagine che crea l’artista è un invito alla reggia di un nuovo sistema di pensiero, la
porta d'accesso al suo mondo, come una grande galleria che diventa di nostra proprietà.
Valentini vede il mondo naturale in una maniera speciale, dispensatore di manufatti e di
installazioni. Le opere d’arte fatte da esseri umani sono altrettanto uniche e speciali nel
suo contesto: così lei festeggia il desiderio, e ci rende felici con quel mondo che ci
assomiglia.
L’opera d’arte può essere un frammento, una roccia, un colore, un anello, una scultura, un
disegno, qualsiasi cosa renda prezioso il tempo che ha impiegato a diventare nostro
sogno.
La percezione delle installazioni di “natura” di Luisa Valentini è istantanea o lentissima, ma
sempre finisce per raccontare una storia coerente con noi, creando il tessuto
autobiografico degli oggetti.
In un'epoca di corsa permanente, accelerazione e ubiquità, di conflitti, dove la tecnologia
ci rende schiavi, mediocri, onnipresenti e onnivori, simultaneamente qui e altrove,
geograficamente rintracciabili e tracciabili, prendersi tutto il tempo per osservare le stelle in
un sogno significa concedersi il lusso di appartenere e aderire alla poesia dello spazio e
della natura.
Valentini fa una cosa alla volta e ci concede persino una pausa per capire cos’è la
bellezza di essere. I soggetti rappresentano, in fondo, la libertà e la piacevolezza di
lasciarsi andare, di abitarli e riappropriarsene, di fantasticare su un giardino siderale, di
tuffarsi nei flutti mormoranti delle note e restarsene lì ad ascoltare l serbatoi di storie, di
sogni, delle idee che lei trasmette.
L’installazione ci mettere in ascolto: un'opera d'arte diventa allora un profumo, un tempo,
un luogo comune della contemplazione della natura, una via di fuga, il piacere di una
pausa all’orizzonte.
Agli occhi di qualche spettatore l’opera d’arte è un luogo paradisiaco, lontano da una
galleria d’arte, libero dai soliti ritmi che si ripresentano febbrili, come un ritorno a casa
propria.
La visione e contemplazione delle stelle richiama l'atteggiamento del guardare,
l’architettura del 'sogno, quella capacità di alternare vuoto e pieno, di vedere spazi e di
aprire varchi per alleggerire i carichi.
In quel tripudio ossessivo dedicato alla contemplazione, allo scorrere del tempo, e delle
ore è l'altra dimensione sincrona dell'attimo, l'attesa.
Ci siamo abituati a dare un valore all’opera d’arte e a regalare le nostre priorità all’artista
del “giorno” fino ad azzerare tutti gli altri artisti. Così si abbatte l’identità dell’opera a favore
del suo prezzo di mercato. Valentini è uno di quegli artisti alla ricerca spasmodica del
distacco totale da un'azione di commercio. Il suo mercato è lo spettatore, colui che
accudisce qualcosa, ci si dedica e crea un legame con ciò che coltiva. La passione per un
oggetto è prodotto di un sogno: attraverso l’opera si scansiona il tempo e scaturisce, come
dal telaio del mago, una paziente visione.
La natura è una corrente in rovina con un grande abisso che la sovrasta e che sembra
volerla fagocitare nella tomba… cancellando ogni traccia dell'uomo.
Luisa Valentini è un’artista di connotazione internazionale che ha sempre vissuto a Torino.
Da qui conduce la sua personalissima ricerca artistica, dialogando con ogni tipo di materia
per coniugare natura e forme. La mostra allestita allo spazio Mutabilis si inserisce in un
programma culturale ampio con l’incentivo della fiera d’arte di Torino.
Mutabilis associazione
via dei Mille 25/c
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NATURA
ARTE
DESIGN
Il lavoro di Valentini è stato definito dai critici “Ricerca e dialogo con la natura”. La sua
opera rincorre sempre nuovi percorsi espressivi, saltando dal disegno alla pittura, alla
scultura, all’installazione. La molteplicità dei suoi interessi e la curiosità che nell'arco della
sua carriera ha mostrato verso tecniche e materiali si materializzano ora davanti allo
spettatore tra le pareti della Galleria Mutabilis.
Insegnante all’Accademia d’arte di Urbino ha seguito una carriera "sui generis". Dopo un
iniziale accostamento al figurativismo ha seguito la poetica dell'Informale, per spostare
recentemente la sua attenzione su materiali come il legno, l’acciaio e la ceramica, creando
strutture che assumono valore architettonico; sarà poi la volta dell'acciaio e del ferro,
spesso di grandi dimensioni, ma senza abbandonare mai la stretta idea della natura.
Valentini è maestro indiscusso con i suoi oggetti quasi simbolici, carichi di un'attrazione
primordiale per la natura,
I suoi lavori sono presenti in molte collezioni di tutto il mondo. Le ultime monumentali
sculture sono posizionate in due crociere che si collocano nello spazio in un assoluto
equilibrio con la natura circostante, grazie all'utilizzo di una struttura di acciaio e rete
metallica.
La mostra a Mutabilis lungo tutto il percorso conduce il visitatore ai disegni di gioielli, base
e fondamento dei gioielli d’artista che sono una significativa sintesi della sua carriera di
scultrice.
Un filo sfavillante punta sul centro della galleria: a prima vista sembra un’installazione; in
realtà l’idea è quella di uno strumento per sognare.
Così la Valentini continua a definire lo studio della meccanica e la dinamica di
un’installazione, un capolavoro d'artista capace di sorreggere il peso dell’immaginazione,
progettato dalla natura per restare con noi.
Grazie a quest’opera e a quegli studi, sempre perfezionati, crea icone non solo per
l'innegabile fascino naturale, ma soprattutto per il perfetto equilibrio degli elementi in gioco.
Nasce di qui una mostra singolare. Si apre con una vasta sezione di opere d'arte, che
ruotano intorno al tema del sogno e dell'equilibrio con la natura.
Con un'introduzione suggestiva, il curatore britannico Victor De Circasia fa una
ricostruzione dei nostri modelli di osservazione e delle impronte, quasi fossili, così simili ai
sogni dello spettatore, per ricreare nel suo discorso l’opera di Valentini. Il percorso, che
intreccia arte e scienza, è il camminare secondo la fascinazione innescata
dall'accostamento delle opere alla natura. “C'è il codice della realtà illustrata dall’artista
accanto a un gesto incorporeo della figura umana”, dice De Circasia.
“L’espressione più spettacolare dell'equilibrio nelle opere di Luisa Valentini si associa
all’idea di viaggiare nel tempo, al piacere nuovo da scoprire, al sogno, al quotidiano
simbolo di un giorno pieno di tesori, di ricami, di intarsi, che si accompagnano all'arte di
una installazione.
“La scultura della Valentini trasmette segnali di rinnovamento, senza abbandonare la
grande tradizione di riflettere sulla natura. Apprezzo soprattutto l'attenzione alla qualità e
l'interesse per la poesia dello spazio” conclude il critico e curatore della mostra.
Victor De Circasia
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