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Nudi e Crudi - Teatro Ermete Novelli

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Nudi e Crudi - Teatro Ermete Novelli
Recensione “Nudi e Crudi” di
Ivan Petrovic Poljak
“Nudi e Crudi” è uno spettacolo di per sé molto semplice, e appunto geniale nella sua
semplicità. Premetto che a un primo impatto ho pensato fosse una leggera commedia
per farci due risate e finirla lì, ma ripensandoci bene, ho potuto notare quanto alcuni
dettagli fossero ben accentuati a rappresentare una realtà che molto spesso ci sfugge
completamente. Infatti il tema di cui si parla è quello di una coppia inglese di mezza
età che si ritrova la casa completamente svaligiata; essi appunto sono rimasti “nudi”
al pubblico dopo questo avvenimento. Il tema del furto di per sé è interessante, ma lo
sono di più le reazione del marito e della moglie e delle decisioni che prenderanno in
seguito. Il marito rimane contrariato e infastidito da questa situazione, come se non
tanto gli importasse di aver perduto tutto, quanto di essersi trovato delle persone
intorno a lui incompetenti che non sono state capaci di impedire un furto. Così lui si
dà subito da fare per riscattare il suo onore da “avvocato rispettabile” attraverso il
risarcimento di sempre più ingenti somme di denaro al fine di ricostruirsi il proprio
habitat naturale tale e quale a quello precedente e tornare in una posizione alta e di
prestigio. La donna è più disperata per il fatto avvenuto, e in un primo momento fa
fatica ad accettare questa folle condizione in cui si è ritrovata; in seguito però, si
rende conto che il loro appartamento, i loro oggetti e tutti gli altri ricordi erano solo
una prigione per la sua anima, poiché la costringevano a rispettare una quotidianità
prestabilita, noiosa e ripetitiva. La donna comincia a vedere il furto come una
rinascita, una possibilità di ricostruirsi una vita come lei desidera, e mentre il marito
nuota in questioni burocratiche, lei si diverte in un modo del tutto particolare: infatti
la donna non fa qualcosa di straordinario per noi che siamo il pubblico,
semplicemente si dedica a cose per noi quotidiane ma per lei del tutto nuove. Ad
esempio per lei il negozio di un indiano che vende oggetti di uso comune diventa il
viaggio in un mondo esotico dove può acquistare tutto quel che non poteva prendere
quando era fedele alle regole della vecchia quotidianità.
La scenografia è semplice, senza una esagerata attenzione ai particolari, mentre
l’interpretazione è gradevole e fluida. Per concludere questa recensione
semplicemente dico che questo spettacolo è assolutamente un buono spettacolo, ma
appunto per i temi veramente specifici trattati, può non attirare l’interesse di un
pubblico giovane. Infatti la trama racconta una storia che può essere compresa fino in
fondo da persone adulte che in particolare conoscono bene la condizione delle
persone sposate.
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