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italia - Spencer Stuart
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Zurich 2o15 italia Board Index Osservatorio sui Consigli di Amministrazione delle società quotate Italiane Indice Executive Summary 1 Highlights Board Index 2015 8 Statistiche10 Confronto Internazionale 12 Società analizzate — Osservatorio Italia 16 Consiglio di Amministrazione 18 Composizione 20 Caratteristiche dei Consiglieri 28 Cariche ricoperte dai Consiglieri 33 Comitati interni al Consiglio 41 Compensi46 Piani d’incentivazione 53 Collegio Sindacale 56 Tabelle58 Spencer Stuart e la Corporate Governance 64 Executive Summary Overview Il Board Index Spencer Stuart è la pubblicazione che analizza le caratteristiche ed il funzionamento dei Consigli di Amministrazione delle maggiori società quotate italiane. Pubblicato per la prima volta nel 1996 è ora giunto alla sua ventesima edizione. Analoghe ricerche vengono da noi svolte annualmente nei principali paesi industriali. Il Board Index 2015 si focalizza sui Consigli di Amministrazione delle prime 100 società in ordine di capitalizzazione al 16 Marzo 2015, incluse le 38 maggiori dell’indice FTSE Mib. Le regole di Corporate Governance, ed in generale la normativa che ha ed avrà effetto sul governo societario, sono state oggetto di un’ulteriore evoluzione nel corso degli ultimi mesi, a riprova della crescente importanza ed attenzione che viene riservata a questa tematica. Segnaliamo in particolare l’aggiornamento del Codice di Autodisciplina (luglio 2015) con la finalità di rafforzare i presidi aziendali di legalità e trasparenza ed introdurre alcuni principi guida in materia di corporate social responsibility e di whistleblowing; essi potranno portare alla costituzione di comitati ad hoc nelle società più grandi e ad una maggiore attenzione a questi temi nei lavori consiliari. Altra importante evoluzione è la recente legge di Riforma delle Banche Popolari, che prevede la modifica della governance e la trasformazione in società per azioni delle maggiori Banche Popolari ed il superamento del voto capitario in assemblea. Anche altri enti ed istituzioni finanziari, non ultime le Fondazioni di origine bancaria, hanno rivisto le loro regole di governance attraverso l’auto-regolamentazione e sono chiamate adesso ad applicarle. Sono state inoltre introdotte le azioni con voto plurimo o maggiorato, che verranno approfondite più avanti. Passando ad esaminare nello specifico le maggiori società quotate in Italia, e guardando i temi chiave analizzati attraverso la redazione di questo Board Index e l’attività di Advisor ai principali Consigli di Amministrazione, riteniamo utile segnalare alcuni aspetti di particolare rilievo. SPENCER STUART PAGE 1 executive summary Ruolo del Presidente Secondo le best practices internazionali e le recenti disposizioni di Banca d’Italia, il Presidente del Consiglio di Amministrazione dovrebbe assumere un ruolo di garanzia, “super partes” verso tutti gli stakeholder, anche mediante la rappresentanza dell’azienda, la “sapiente” gestione del lavoro consiliare ed il bilanciamento del potere del CEO. In tal senso viene previsto un suo ruolo “Non Esecutivo”, cioè privo di specifiche deleghe. Dalle nostre analisi emerge invece che nel 59% delle aziende del campione esaminato il Presidente riveste un ruolo esecutivo, con poteri a lui assegnati di diversa tipologia. Nella nostra esperienza, l’assenza di specifiche deleghe richiede che il Presidente faccia leva sulla autorevolezza e sulla capacità di influenza e, a nostro avviso, non determina in alcun modo una diminutio del suo ruolo, che viene concentrato sulla “regia” del Consiglio e sull’efficace svolgimento del processo decisionale. Azioni a voto plurimo o maggiorato Nel corso del 2014 è stata introdotta la possibilità di attribuire alle azioni, in presenza di determinati requisiti, diritti di voto diversificati, modificando sensibilmente i diritti degli azionisti delle società quotate: le società hanno potuto e potranno introdurre nei propri statuti le azioni a voto plurimo e a voto maggiorato con l’approvazione di tale modifica da parte della maggioranza semplice dell’assemblea(almeno nella prima fase di attuazione della legge). Tali misure hanno di fatto scardinato il sistema di voto proporzionale rispetto al numero di azioni possedute, destando le preoccupazioni degli investitori istituzionali. Ad oggi, 16 società quotate hanno già aggiornato i propri statuti: tutte sono caratterizzate dalla presenza di un azionista di controllo forte; molte di esse fanno parte dell’indice Small Cap. L’introduzione del voto multiplo è stata di fatto usata per rafforzare ulteriormente il controllo della società. È ancora presto per tracciare un bilancio sugli effetti della nuova legge; riteniamo tuttavia che i Consiglieri indipendenti all’interno del Consiglio e gli investitori “terzi” dall’esterno dovranno rafforzare l’attenzione alla trasparenza dei processi decisionali e dell’informativa fornita al mercato. Ruolo dei Comitati Un Consiglio efficace non può prescindere da Comitati consiliari ben organizzati, con obiettivi e missione chiari, formati da persone autorevoli e competenti delle specifiche materie. Il Codice di Autodisciplina ha progressivamente rafforzato i compiti del Comitato Controllo Interno, responsabilizzandolo sui Rischi, ed attribuendo al Comitato Remunerazioni un peso crescente in presenza di maggiori complessità e vincoli nella definizione delle politiche retributive. Il Comitato PAGE 2 SPENCER STUART Nomine sta acquisendo un ruolo crescente anche in materia di Piani di Successione dei vertici aziendali. Banca d’Italia ha reso obbligatoria la costituzione nelle banche di maggiori dimensioni (e quotate) di tre Comitati (Rischi, Remunerazione, Nomine) dettagliandone compiti e responsabilità. In questo quadro, abbiamo registrato da una parte, l’aumento del numero e della durata delle riunioni dei Comitati chiamati ad approfondire temi via via più complessi e dall’altro la tendenza da parte di alcuni Consigli a “delegare” l’approfondimento di talune materie ai colleghi che fanno parte dei Comitati per via delle competenze specialistiche richieste. I Comitati, come noto, hanno funzioni propositive e consultive e, pur essendo fondamentali per garantire il buon funzionamento del Consiglio, non possono sostituirsi ad esso. Ai Comitati, ed in particolare al loro Presidente, spetta un ruolo essenziale, da svolgere in modo proattivo e non solo attraverso relazioni di sintesi scritte, nel richiamare l’attenzione dell’intero organo amministrativo sui temi analizzati e sulle possibili soluzioni proposte. Quote rosa Come evidenziato dai dati raccolti si stanno conseguendo i risultati attesi nei tempi richiesti dalla Legge con un significativo incremento delle posizioni ricoperte da donne nei Consigli di Amministrazione delle società quotate oggetto delle nostre analisi. Anche i profili di esperienza e le competenze sono più marcate e riconoscibili; dalle autovalutazioni sulla dimensione, composizione e funzionamento dei Consigli emerge un livello di impegno e di proattività delle donne Consigliere, in particolare all’interno dei Comitati, che ci fa essere ottimisti sugli effetti duraturi della Legge (anche quando decadrà l’obbligo delle quote). Il tema che è tuttora sul tappeto, e che può essere affrontato anche mediante il supporto in Consiglio degli amministratori donna, è la effettiva apertura delle carriere manageriali alle donne, favorendo percorsi di responsabilità crescente fino a occupare le posizioni di vertice. In tal modo potrà essere ampliato il bacino delle donne esperte per dare il contributo essenziale apportando un punto di vista “diverso” e contribuendo a realizzare un modello di selezione degli Amministratori non più basato sulla cooptazione e sulle relazioni personali. Riunioni Amministratori Indipendenti Il Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana, nella versione più recente, rafforza l’importanza delle riunioni fra Consiglieri Indipendenti, tenute senza la partecipazione degli altri Amministratori. Tali riunioni sono da intendersi convocate ad hoc, ossia come incontri separati e diversi dalle riunioni dei comitati consiliari. Le nostre evidenze sono che in 58 società su 100 tali riunioni si sono effettivamente SPENCER STUART PAGE 3 executive summary tenute. Affinché tali riunioni possano essere utili ed efficaci non è necessario istituire un ulteriore Comitato: gli Indipendenti possono agevolmente riunirsi anche in occasioni informali, per poter consolidare le relazioni e ragionare sui temi rilevanti per l’azienda. E’ tuttavia importante che uno degli indipendenti, soprattutto quando il Lead Independent Director non è stato nominato, assuma l’iniziativa e agisca come organizzatore e facilitatore. Dalle nostre osservazioni infatti, il commento spesso formulato dagli indipendenti nel corso delle Autovalutazioni del Consiglio è sulla scarsa utilità delle riunioni, in assenza di un’agenda e di un collega che tiri le fila dell’incontro. Processo di autovalutazione Lo scorso anno abbiamo notato una crescente sensibilizzazione sul processo di Autovalutazione annuale del Consiglio che quest’anno, grazie alla ripetuta indicazione dell’Autorità di Vigilanza Bancaria, ha visto alcune importanti banche realizzare tale importante processo con metodi e procedure più “strutturati e rigorosi”. Per le banche inoltre, e questa è una novità rilevante, è stato richiesto che il processo di Autovalutazione, sia formalizzato in un regolamento interno sia per il Consiglio di Amministrazione sia per il Collegio Sindacale; è stata confermata la cadenza almeno annuale e suggerito un approccio modulare adottando nel corso del triennio del mandato modalità differenziate, al fine di poter adattare la valutazione alla specifica fase del mandato in cui si trova il Consiglio ed approfondire le diverse aree di interesse. Anche per le altre società quotate “non finanziarie” si vanno gradualmente affermando pratiche più rigorose e meno formali, ad esempio mediante l’adozione di concreti piani di miglioramento sul funzionamento dell’organo amministrativo. In sintesi riteniamo che l’Autovalutazione del Consiglio nelle sue componenti (dimensione, composizione, funzionamento) si vada progressivamente affermando e che i Consigli affrontino sempre di più questo momento di confronto come un processo sostanziale e non meramente di compliance e di conformità. Piano di Successione Banca d’Italia è anche intervenuta sulla “successione” del capo azienda. Le banche di maggiori dimensioni sono infatti tenute a formalizzare “piani volti ad assicurare l’ordinata successione nelle posizioni di vertice dell’esecutivo”. Si tratta di una previsione molto importante per responsabilizzare i Consigli di Amministrazione, considerando la successione degli esecutivi quale uno dei fattori di rischio PAGE 4 SPENCER STUART prospettico più importante, per garantire la continuità aziendale ed evitare possibili ricadute, anche reputazionali, sulla banca ed al contempo permettere di valorizzare i manager che lavorano nelle aziende, dando loro la possibilità di partecipare alla selezione del nuovo Amministratore Delegato. Anche i Consigli delle altre società, quelle “non finanziarie”, ai sensi del Codice di Autodisciplina, valutano se adottare piani di successione degli esecutivi. Secondo le nostre analisi il 60% delle società del Campione non ha ancora strutturato alcun processo di successione per una serie di ragioni, fra le quali, quella più ricorrente, è la tipologia dell’assetto proprietario. Riteniamo che nel nostro Paese non si sia ancora sviluppata un’adeguata consapevolezza dei Consiglieri su questo tema e che gli indipendenti, da una parte, e le Autorità di Vigilanza ed il regolatore dall’altra, possano agire per portare la successione ben gestita del capo azienda nelle agende di tutti i Consigli di Amministrazione, almeno delle aziende quotate. Compensi Per quanto riguarda le aziende del campione, per le posizioni di vertice, non abbiamo registrato sostanziali variazioni rispetto ai valori dello scorso anno: anche il pay-mix, cioè la composizione del pacchetto retributivo nelle sue componenti tipiche (fisso, variabile a breve, piani di incentivazione a medio-lungo termine) non ci appare sensibilmente diverso. Il peso del compenso fisso continua ad essere elevato (ben oltre il 50%), togliendo quindi spazio allo stretto collegamento che dovrebbe esistere fra la performance dell’azienda ed il compenso di chi la guida. Nelle Banche la nuova regolamentazione, derivante dalle direttive europee e finalizzata ad evitare l’assunzione di rischi eccessivi, sta dispiegando i suoi effetti, in termini soprattutto di differimento del pagamento degli incentivi fino alla verifica della effettiva realizzazione degli utili aziendali. E’ invece in fase di consolidamento il contenimento dei compensi degli Amministratori e dei Dirigenti pubblici, cioè di coloro che operano in società direttamente o indirettamente controllate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per essi infatti, ad eccezione delle società che emettono strumenti finanziari quotati sui mercati regolamentati e delle loro controllate, il compenso non può superare 240.000 Euro, ammontare che risulta lontano dai pacchetti retributivi registrati SPENCER STUART PAGE 5 executive summary dagli Amministratori esecutivi delle società quotate. Il rischio che viene evidenziato è di non riuscire ad attrarre manager qualificati che dovrebbero rinunciare a compensi ben superiori per lavorare nel settore pubblico. Viceversa abbiamo notato, nel nostro ruolo di advisor, l’interesse di molti executive a contribuire al miglioramento del Paese, come “civil servant”. Remunerazione dei Consiglieri Un tema a parte sono i livelli di remunerazione dei Consiglieri indipendenti. Abbiamo registrato una leggera tendenza al rialzo del numero dei Consiglieri Indipendenti che percepiscono un emolumento sopra gli 100.000 Euro. Rimane confermato però che un terzo di questi Consiglieri sono remunerati con importi inferiori ad 50.000 Euro, emolumento che a nostro avviso non è commisurato all’impegno richiesto in termini di preparazione e di partecipazione alle riunioni, che aumentano nel numero e nella durata, né tanto meno al livello di crescente responsabilità. Competenze degli Amministratori non Esecutivi Le competenze dei Consiglieri si stanno gradualmente rafforzando, sia attraverso la selezione di nuovi profili, inclusi quelli femminili, sia per l’attenzione delle Autorità di Vigilanza che richiedono percorsi di formazione ed aggiornamento ad hoc (cosiddetta board induction) destinati ad amministratori e sindaci e una maggiore preparazione delle riunioni consiliari e dei comitati. Confronto Internazionale Guardando al confronto internazionale che quest’anno oltre ai principali Paesi europei e agli Stati Uniti, include la Russia, la Turchia e i Paesi Nordici, (v. pagg. 12) emergono alcuni fattori di interesse e spunti di riflessione, quali: >> Consiglieri indipendenti: nella maggioranza dei Paesi analizzati i Consiglieri Indipendenti presenti in consiglio rappresentano oltre la metà dei componenti. L’Italia, insieme a Belgio, Spagna, Turchia e Russia, è fra i Paesi dove la percentuale degli Indipendenti è invece notevolmente inferiore. >> Consiglieri stranieri: l’Italia è il Paese del panel con il più basso numero di stranieri presenti nei Consigli (7,7%). La Spagna e la Turchia, rispettivamente il penultimo e terzultimo Paese in questa classifica, ne hanno quasi il doppio dell’Italia. PAGE 6 SPENCER STUART >> Numero medio degli incarichi: anche se è un dato difficile da calcolare con esattezza per la diversità delle regole di disclosure, l’Italia si posiziona al top con un media di 3,5 incarichi per singolo Consigliere. >> Retirement age: relativamente al limite di età , in Italia solo 4 società su 100 hanno posto dei limiti e guardando ai dati degli altri Paesi notiamo che questa è una pratica che si sta progressivamente diffondendo. Infine, dal confronto internazionale emerge anche che i consigli di amministrazione delle società nelle economie più avanzate stanno guardando sempre di più alla digital economy e all’innovazione per tenere il passo con le sfide dell’economia di oggi. In Italia la maggior parte dei Consigli non ha ancora approfondito in dettaglio le implicazioni e gli impatti della sfida determinata dalla digital transformation spesso perché mancano esperti della materia in Consiglio o perché non se ne vedono con chiarezza la rilevanza o l’urgenza per il business o il settore di riferimento. Carlo Corsi & Enzo De Angelis Spencer Stuart Italia SPENCER STUART PAGE 7 highlights board index 2015 Highlights Board Index 2015 Dimensione Consiglio di Amministrazione 50% Percentuale di Consigli con 9–12 membri 60% Percentuale delle Società che non prepara un Piano di Successione 42% Percentuale di Società dell’Indice FTSE Mib con maggioranza di Consiglieri Indipendenti in Consiglio 8% Percentuale di donne tra i Consiglieri Esecutivi 29% Peso dei bonus e altri incentivi nel paymix medio dell’Amministratore Delegato PAGE 8 La dimensione media del Consiglio di Amministrazione nell’Osservatorio è di circa 12 membri; circa il 50% delle società ha una dimensione compresa tra i 9 e i 12 membri; il 30% tra 9 e 10 membri Piani di Successione Il dato è preoccupante, sia considerando il rischio associato, sia confrontandolo con le percentuali riscontrate nei mercati finanziari più evoluti Consiglieri Indipendenti Tale percentuale si riduce al 22% considerando tutte le società dell’Osservatorio Donne Consigliere Esecutive Nonostante la presenza delle donne all’interno dei Consigli sia in costante aumento, queste raramente ricoprono ruoli esecutivi Compensi Amministratore Delegato Il compenso fisso medio dell’Amministratore Delegato è pari a poco più della metà (54%) del suo paymix. Ha un peso rilevante (17%) anche il compenso medio ricevuto da società collegate o controllate. C’è ancora poco collegamento fra compenso e performance. SPENCER STUART 22% Percentuale di cariche ricoperte da Donne 70% Percentuale di società che ha istituito un Comitato Nomine 57% Percentuale di società che non ha nemmeno un Consigliere eletto dalle minoranze. 59% Percentuale di Presidenti con un ruolo Esecutivo 29% Percentuale di Consiglieri non Esecutivi non Indipendenti SPENCER STUART Donne nei Consigli di Amministrazione La presenza femminile nei Consigli è passata dal 5% nel 2010 al 17% nel 2013 e nel corso del 2014 è aumentata di altri 5 punti Comitato Nomine Il 42% dei Comitati Nomine ha, fra i suoi compiti, l’esame del Piano di Successione del Top Management e dei Consiglieri Esecutivi Consiglieri di Minoranza La rappresentanza della minoranza è tuttora minoritaria nonostante la presenza del voto di lista nel nostro ordinamento Presidente Sono 59 i Presidenti del Consiglio di Amministrazione che hanno un ruolo esecutivo nella società; di questi, 22 sono anche Amministratori Delegati Consiglieri non Esecutivi non Indipendenti Questa rappresenta una peculiarità del sistema di governance italiano e che caratterizza soprattutto le società non appartenenti all’indice FTSE PAGE 9 statistiche Statistiche I Consigli di Amministrazione delle società quotate in Italia Confronto tra i settori di attività — Indicatori principali 2015 Banche Assicuraz. Industriale Beni di Consumo Telec. E Media Energia Altri Settori Composizione Consigli Numero medio Consiglieri 15,3 16,0 11,6 9,9 10,9 9,6 11,3 Numero medio Consiglieri Esecutivi 2,7 2,9 2,7 2,4 2,9 2,0 2,7 Numero medio Consiglieri Non Esecutivi 12,6 13,1 8,9 7,5 8,0 7,6 8,6 Di cui Indipendenti 8,4 7,6 5,6 4,1 5,3 4,8 5,2 15,3% 0,0% 11,0% 20,0% 8,7% 33,3% 17,8% 61 60 59 58 60 56 58 Consiglieri non italiani 7,3% 2,7% 10,3% 15,9% 7,9% 2,1% 5,3% Consiglieri Donna 21,9% 25,0% 20,0% 22,5% 22,4% 26,4% 21,8% Consiglieri prima nomina società quotate1 Età media dei Consiglieri Background Professionale Consiglieri non Esecutivi2 Imprenditori 18,6% 10,9% 22,0% 20,0% 16,0% 7,9% 15,4% Manager 34,0% 53,3% 45,7% 52,4% 41,1% 41,2% 48,1% Professionisti e Professori 43,7% 32,6% 26,0% 26,6% 39,3% 45,6% 32,6% Altro 3,7% 3,2% 6,3% 1,0% 3,6% 5,3% 3,9% 1 Incidenza dei Consiglieri nominati per la prima volta negli ultimi cinque anni in una società quotata sul totale dei Consiglieri in scadenza all’approvazione del bilancio 31/12/2016 2 Attività prevalente — Si veda lo specifico paragrafo del presente documento per le indicazioni di dettaglio PAGE 10 SPENCER STUART Confronto — Medie Osservatorio Board Index Media Osservatorio 2014 Media Osservatorio 2013 Media Osservatorio 2012 Media Osservatorio 2011 Numero medio Consiglieri 11,9 12,2 12,4 12,8 Numero medio Consiglieri Esecutivi 2,6 2,6 2,5 2,6 Numero medio Consiglieri Non Esecutivi 9,3 9,6 9,9 10,2 Di cui Indipendenti 5,8 6,2 6 5,8 18,2% 12,1% 21,7% 14,3% 59 59 60 61 Consiglieri non italiani 7,7% 6,3% 6,7% 6,6% Consiglieri Donna 22,4% 17,3% 10,6% 5,7% Composizione Consigli Consiglieri prima nomina società quotate1 Età media dei Consiglieri Background Professionale Consiglieri non Esecutivi2 Imprenditori 16,9% 16,0% 18,3% 16,0% Manager 44,0% 46,4% 46,5% 50,0% Professionisti e Professori 34,9% 34,3% 32,0% 31,0% Altro 4,2% 3,3% 3,2% 3,0% SPENCER STUART PAGE 11 confronto internazionale Confronto Internazionale Come di consueto ormai da qualche anno, abbiamo ampliato la nostra analisi al confronto internazionale. Quest’anno, oltre ai principali Paesi europei e agli Stati Uniti, abbiamo incluso la Russia, la Turchia e i Paesi Nordici, come indicato nel dettaglio sottostante. Dal confronto emergono alcuni fattori di interesse e spunti di riflessione per ulteriori analisi. Società analizzate — Osservatorio Internazionale BELGIUM BeL20 + BelMid FRANCE CAC40 GERMANY DAX30 ITALY 38 (FTSE MIB) + 62 (Mid Cap, Small Cap, Other) NETHERLANDS NORDICS PAGE 12 AEX Denmark OMX Copenhagen Finland OMX Helsinki Norway Oslo Stock Exchange Sweden OMX Stockholm RUSSIA Top companies from Expert 400 SOUTH AFRICA JSE Top 40 + top companies by market cap + select SOEs SPAIN IBEX-35 + top companies by market cap SWITZERLAND SMI TURKEY BIST 30 UK FTSE 150 USA S&P 500 SPENCER STUART Note — Tabella confronto internazionale General N/A = Not applicable A blank cell denotes that either the information is not available or we did not include it in our research Fees for committee membership are based on those boards which provide a separate breakdown. We exclude fees where committees are combined, for example NomCo and RemCo in the Nordics. France Sweden 1 Only includes new directors appointed after the 2015 AGM 16 Includes 2 exec chairmen 2 Total average remuneration 17 Excluding non-execs holding academic or government posts Germany Russia 3 According to goals regarding the portion of independent shareholder representatives 18 In-person meetings only. The average number of meetings in total, including absentee votes, is 21 4 Shareholder representatives only 19 Female executive directors as a percentage of all directors 5 Chairperson only 6 Total average remuneration is 132,896 Euros. Half of the DAX companies offer directors equity-linked performance-related pay 7 Only 3 companies have a remuneration committee Netherlands 20 9.5% if two companies listed outside Russia are included Switzerland 21 Only includes cash element of fees. 15 companies also pay directors in shares Turkey 8 Excludes Luxembourg-based ArcelorMittal which is a statistical outlier. Its ExCo has 29 members, none of whom are from Luxembourg 22 18% excl chairmen Finland 23 TUI AG has a supervisory board 9 Excluding non-execs holding academic or government posts 10 Only 3 executive directors 11 Figures based on meeting fees multiplied by the number of meetings Norway 12 Excluding Olav Thon Eiendomsselskap ASA 13 Only 4 executive directors, including 2 exec chairmen 14 Only 4 executives in total 15 Excluding non-execs holding academic or government posts SPENCER STUART UK USA 24 98% of S&P 500 boards conduct some type of evaluation; 33% conduct an evaluation on the full board, committes & directors – not possible to confirm what percentage are conducted externally. 25 Independent directors only 26 Top 200 S&P 500 companies only 27 CEOs only. On most US boards, the CEO is the only executive director. 28 Average for all committees when paid the same amount PAGE 13 Age Board General information confronto internazionale BELGIUM FRANCE GERMANY ITALY NETHERLANDS 53 40 30 100 25 Supervisory board /unitary board of directors 1/52 4/36 30/0 3/97 18/7 Average number of board meetings per year 9.5 9 6.5 11.1 8.5 Size of sample % companies which conducted an external board evaluation 1.9% 30% 23.3% 35% 28% Combined chairman and CEO 7.5% 62.5% 0 22% 4% % boards with SID, lead director or equivalent 0% 70% 0 43% 60% Average board size (total) 10.3 14.3 16.2 11.9 10.7 Average board size (excluding employee representatives) 10.2 12.7 8.2 n/a n/a Average number of independent board members 4.4 8.4 n/a 5.8 7.2 Percentage of independent board members 43.3% 58% 60% 49.2% 66.8% Average number of non-executive directors 7.8 11.2 7.34 9.3 6.9 Average number of executive directors 1.6 1.2 0.0 2.6 3 Average age: all directors 56.9 59.7 - 58.9 58.7 Average age: non-executive directors 57.4 60.9 61.44 59.0 61.3 Average age: executive directors 54.1 58.4 n/a 58.5 52 32.6% 33% n/a 7.7% 42.7% Foreign Percentage of foreign board members (all) Percentage of foreign non-executive directors 33% 37% 18.1% 9% 45.8% 32.6% 12% n/a 3.1% 33.3% 3.1 4.6 2.8 1.7 4.4 Percentage of female board directors (all) 24.2% 34.3% - 22.4% 21.6% Percentage of female non-executive directors 26.7% 37% 24.9% 26.2% 26.4% Percentage of foreign executive directors Remuneration age limits Other boards New members Gender Average number of nationalities represented on the board 4 Percentage of female executive directors 10.5% 4% n/a 8.2% 9.3% Percentage of companies with at least one woman on the board 96.2% 100% 93% 96% 80% Percentage of new board members 12.5% 8% 10.3% 18.2% 16.8% Percentage of women among new board members 44.1% 62%1 24% 33.8% 33.3% Percentage of non-nationals among new board members 50% 47%1 20% 10.2% 44.1% Average number of boards per director (total) 1.9 2.1 3 3.5 2.1 Average number of foreign boards per director 31.4% 71% n/a 56.8% 30.7% Percentage of executive directors with an outside board 65.2% 49% 37.9%4 n/a 30.6% Percentage of companies with a mandatory retirement age 41.5% 33% 73.4% 4% 4.0% Average mandatory retirement age 5 70.1 72.4 73 72 70 €32,646 €72,6082 €70,0006 €43,000 €64,383 Average fee for audit committee membership €22,513 €18,460 €34,500 €17,000 €11,551 Average fee for remuneration committee membership €32,834 €13,997 -7 €10,000 €7,710 Average compensation for nomination committee membership €12,016 €15,106 €23,250 €13,000 €6,972 6.3 12.5 - 5.48 7.1 Percentage of foreigners on the ExCo 31.9% 28.5% Percentage of women on ExCo 16.1% 11.6% Average retainer for non-executive directors Average board size of ExCo ExCom 3 PAGE 14 - 8 3.6% 47.4% - 8.6%8 12.9% SPENCER STUART Denmark NORDICS Finland Norway Sweden RUSSIA SOUTH AFRICA SPAIN SWITZERLAND TURKEY UK USA 25 25 2512 50 47 79 95 20 30 150 486 25/0 1/24 0/25 1/49 4/43 0/79 0/95 0/20 0/30 1/149 0/486 9.3 10.6 10.9 9.4 6.818 6.1 10.7 9.9 20 7.6 8.1 17% 0% 0% 11% 8.5% 17.7% 15% 5% - 44% -24 0% 0% 0% 0% 0% 5.1% 57% 0% 7% 1.3% 52% 0% 0% 4% 0% 14.9% 55.7% 27% 20% n/a 98.7% 89% 9.9 7.9 8.2 9.7 10.3 12.5 10.9 10.3 9.8 10.3 10.8 23 7 7.8 5.8 8.1 8.6 n/a 10.9 10.2 8.8 10.3 n/a 4.6 6.4 4.7 5.0 3.6 7.2 4.2 9.1 3.2 6.3 9.1 76% 84% 80% 62% 35% 58.1% 39% 88.3% 33% 60.5% 84% 6 6.6 4.8 6.4 7.1 8.6 8.6 9.8 8.7 6.7 - 0.0 0.1 0.2 0.7 1.6 2.9 1.9 0.45 1.1 2.7 - 57.2 57.3 55.3 57.3 53.1 56.8 60 60.5 57.6 57.5 - 57.2 57.3 55.2 57.7 53.7 58.2 n/a 60.5 58.3 59.2 63.125 10 13 16 n/a 55 59.3 53.9 49.5 52.5 n/a 58.7 54.9 52.6 - 42% 35% 29.6% 24% 22.2% 21.3% 12.5% 62% 15% 32.1% - 42% 35% 28.9% 25% 26.2% 23.3% 14% 61.7% 14.6% 35.3% 8.2%26 n/a 0% 50% 14% 2.6% 14.6% 4% 66.7% 0.4% 23% - 3.3 3.1 2.6 2.8 2.8 2.9 - 6.1 1.87 3.2 - 23% 30% 42% 35% 7.6% 20.9% 14% 19% 9.5% 23% 19.8% 23% 30% 43% 37% 7.7% 24.8% 16% 19.9% 8.8% 28.4% - 14 n/a 0% 0% 8% 6% 8% 3% 0% 0.7% 7.9% - 88% 100% 96% 100% 38% 97.5% 74% 90% 57% 99.3% 97.3% 15% 15% 21% 9% 20.2% 9.6% 14% 11.7% 16% 14.4% 7.1%25 31% 33% 48% 57% 2% 28% 18% 29.2% 10% 35.7% 31%25 50% 43% 26% 50% 3.5% 30% 28% 70.8% 18.8% 43.3% 9%25 2 1.9 1.7 2.6 1.5 2.1 1.13 2.4 1.5 2.0 2.125 n/a 33% 25% 59% 16.7% 27% 10% 22.2% 24% 28.4% 43%27 59% 49% 56% 44% 9% 36.1% n/a 46.9% 16% 36.5% - 68% 8% 0% 0% 0% 6% 24% 65% 34% n/a 73% 9 15 17 19 22 70.6 68.5 n/a n/a n/a 70.4 71.6 71 60.9 n/a 73.1 €47,835 €52,644 €35,319 €49,032 €144,104 €26,830 €67,686 €127,34621 €51,450 €80,874 $91,857 €19,728 €4,53311 €9,063 €11,460 - €9,253 €25,118 €35,28821 - €16,669 $10,178 €15,458 €3,57311 €6,486 €7,319 - €7,129 - €25,83921 - €14,387 $9,646 €11,443 €1,620 €2,532 n/a - €5,689 €21,094 €25,035 - €9,484 $7,31128 7.6 9.5 8 9.2 10.2 10.4 - 9.4 11.9 10.3 - 32% 31% 21% 27% 5.2% 16.8% - 67.6% 2.3% 28.2% - 10% 15% 20% 22% 11.3%20 13.5% - 6.4% 9.8% 17.3% - 11 SPENCER STUART 21 PAGE 15 società analizzate — osservatorio italia Società analizzate — Osservatorio Italia Il Campione oggetto di analisi è composto dalle prime 100 società quotate in Italia, ordinate per capitalizzazione di mercato, al 16/03/2015. Di queste, 38 fanno parte dell’indice FTSE Mib e le altre 62 di altri indici secondari (FTSE Italia Mid Cap, FTSE Italia STAR, FTSE Italia All Share). Sono 8 le società “new entry”, ovvero quelle società non presenti nel Board Index 2014: Anima Holding, Biesse, Cairo Communication, Cerved, Finecobank, Tamburi Investment Partner, Maire Tecnimont. Non rientrano nel Campione quelle società che hanno una quotazione soltanto minima del loro capitale nel mercato borsistico italiano (come Tenaris, Stmicroelctronics e BB Biotech). Inoltre è stata esclusa Ovs (quotatasi nel corso del 2015), Gtech (al momento della redazione del Board Index in fase di fusione con IGT) e Rai Way (sono presenti nella relazione del 2014 solo dati del mese di dicembre). Si è deciso invece di includere Cnh Industrial e FCA nonostante queste non redigano più la relazione di Corporate Governance e la relazione sulla Remunerazione seguendo i codici di autodisciplina della Borsa Italiana, bensì quelli della Borsa Olandese e pertanto con dati non sempre confrontabili anche in ragione del sistema di governance attuato. Grafico 1 Composizione tecnica del Campione di riferimento Numero Società % Capitalizzazione di Mercato 28% 25% 25 17 17% 14 7 15 9% 7 5% 4% Banche PAGE 16 Assicurazioni Industriale 15 12% Beni di Consumo Telecomunicazioni Energia Altri Settori SPENCER STUART Il Grafico 1 illustra la rappresentatività dei principali macro-settori. Quello industriale è il più rappresentato (25 società nel Campione), benché non sia il settore con la percentuale di capitalizzazione più alta (il settore bancario ed energetico rappresentano da soli più del 50% della capitalizzazione di mercato dell’Osservatorio con solo un terzo delle società). Le informazioni contenute nel Board Index sono tratte dalla Relazione sul Governo Societario e dalla Relazione sulla Remunerazione di tutte le società del Campione. Riguardo alle società con un sistema dualistico, abbiamo preso in analisi solamente il loro Consiglio di Sorveglianza. (BPM, Intesa Sanpaolo, UBI Banca). Anche quest’anno abbiamo condotto l’analisi della distribuzione di alcuni dati per settori di attività, confermando i cinque settori nei quali le società dell’Osservatorio sono state suddivise: Banche, Assicurazioni, Industriale, Beni di Consumo, Telecomunicazioni e Media. A questi settori si aggiunge la categoria “Altro” nella quale rientrano le società finanziarie diverse dalle banche e dalle assicurazioni, il settore immobiliare e le holding di partecipazioni. Con riferimento ai compensi del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, i dati relativi ai compensi dei componenti sono stati desunti dalle tabelle riportate nelle Relazioni sulla Remunerazione, secondo le modalità previste dalla delibera Consob n.18049 del Dicembre 2011. Infine, sempre con riferimento alle informazioni sulle retribuzioni di Amministratori e Sindaci, nel calcolare le medie dei compensi abbiamo dato un peso proporzionale all’effettiva presenza quando la posizione non è stata coperta per l’intero anno. Per le società che non chiudono il bilancio al 31 dicembre, sono state analizzati gli ultimi documenti disponibili. SPENCER STUART PAGE 17 consiglio di amministrazione Consiglio di Amministrazione Dimensione I Consigli di Amministrazione in Italia sono composti in media da 11,9 membri, essendo 1.190 le cariche nelle società che costituiscono il Campione. Tale numero, se si considerano le società in esame, non è praticamente cambiato nell’ultimo anno: nel 2013 erano 1.198, 8 in più rispetto al 2014. Tuttavia questo non significa che non vi siano state variazioni nella dimensione del Consiglio: 20 Consigli hanno ridotto la loro dimensione e 15 l’hanno aumentata, mentre le restanti 65 Società non l’hanno variata. Sono quasi due terzi le società del Campione con un numero dispari di componenti. Il trend del numero medio di Consiglieri, anche se di poco, risulta comunque in diminuzione e conferma l’andamento già registrato in passato. Come si osserva dal Grafico 2, vi è un progressivo accentramento della dimensione: il numero di Consigli di Amministrazione più grandi o più piccoli si sta riducendo a favore delle dimensioni più frequentemente adottate (nel range 9-14 sono presenti quasi il 65% delle società dell’Osservatorio); più del 40% del Campione ha una composizione di 9–10 Consiglieri. Grafico 2 Dimensione del Consiglio di Amministrazione suddivisione per settore di appartenenza 16 15.3 11.6 9.9 2011 2012 2013 2014 13% 42% 22% 23% PAGE 18 Fino a 8 9–11 12–14 15 o piú Banche Industriale Assicurazioni Beni di Consumo 11.3 10.9 9.6 Telecom. Altri Settori Energia SPENCER STUART Approfondendo l’analisi sulla dimensione dei Consigli di Amministrazione, possiamo concludere che esistono differenze significative nella dimensione media dei Consigli, sia suddividendo le società per settore di appartenenza, sia per il loro indice di appartenenza. Le società nell’indice FTSE Mib presentano una distribuzione media che non segue un trend regolare: la media si attesta a 13, ma è composta dal 30% circa con una dimensione media che si aggira intorno agli 11–12 membri e un’altra buona parte con un Consiglio di Amministrazione superiore a 17 membri. Per la restante parte del Campione, notiamo una grande percentuale (superiore al 35%) di società con il Consiglio di Amministrazione composto da 9–10 persone ed il 44% circa con una dimensione compresa tra le 11 e 16 persone. È interessante notare come, a differenza delle società del FTSE Mib, i Consigli di Amministrazione di più grandi dimensioni sono poco presenti: meno del 5% delle società ha un Consiglio di Amministrazione con 17 o più persone. Osservando invece la suddivisione per settore, si nota come vi siano alcune differenze significative. I settori assicurativo e bancario sono mediamente più grandi, nonostante gli interventi del regolatore. Essi hanno una dimensione media di 15–16 membri, mentre i restanti settori hanno una dimensione media tra le 9 e le 11 persone. SPENCER STUART PAGE 19 composizione Composizione Consiglieri di nuova nomina Il nostro Campione conta 1.190 cariche consiliari ricoperte da 1.050 persone fisiche. Le nuove nomine3 nel corso del 2014 ammontano a 216 che si contrappongono ai 214 Consiglieri cessati nel corso dell’anno. Il tasso di rotazione dei Consiglieri è dunque pari al 18,5%. La Tabella 3 mostra il confronto con gli anni passati ed evidenzia come negli ultimi 3 anni il tasso di rotazione si sia stabilizzato sul 17–18%, in aumento se viene ampliato l’orizzonte temporale. Tabella 3 Consiglieri di nuova nomina sul totale dei Consiglieri Tasso di rotazione 2014 2013 2012 2011 2010 18,5% 17,0% 18,3% 14,1% 11,2% Tra i Consiglieri di nuova nomina è interessante approfondire l’analisi su quanti di questi siano stati nominati per la prima volta in un Consiglio di Amministrazione di una società quotata in Italia o all’estero negli ultimi 5 anni: pertanto, delle 216 nuove nomine, 88 si riferiscono a Consiglieri nominati per la prima volta in assoluto (negli ultimi 5 anni) in una società quotata, pari al 40,7%. Consiglieri Esecutivi I Consiglieri Esecutivi ammontano a 256, pari al 22% del totale dei Consiglieri del Campione. Ben 96 delle 100 società dell’Osservatorio hanno all’interno del loro Consiglio di Amministrazione almeno un Consigliere Esecutivo4. La media dei Consiglieri Esecutivi in ogni Consiglio è di 2,6, in linea con gli anni passati. Il numero degli esecutivi varia da un minimo di 1 ad un massimo di 7. L’87% delle società non ha più di 4 Consiglieri Esecutivi; più della metà delle società del 3 Per nuova nomina intendiamo tutti i Consiglieri nominati in un Consiglio nel corso del 2014 e ancora presenti alla fine dell’anno. Pertanto non consideriamo i Consiglieri già presenti che hanno soltanto rinnovato la loro carica. 4 Delle 4 società restanti, 3 sono amministrate con il sistema dualistico (Banca Popolare di Milano, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca) con i Consiglieri Esecutivi che fanno parte del Consiglio di Gestione (non analizzato); la restante società (Banca Intermobiliare) per Statuto non ha membri Esecutivi in Consiglio. PAGE 20 SPENCER STUART Campione (57%) non ha più di 2 Consiglieri Esecutivi in Consiglio. Solo 8 società contano più di 6 Consiglieri Esecutivi in Consiglio. Non esistono differenze significative nel numero medio di Consiglieri Esecutivi segmentando l’analisi, sia per settore di appartenenza sia per indice azionario: in generale la media oscilla intorno a 2,5 con medie minime nel settore energetico (2,0) e massime (2,9) nell’assicurativo e in quello delle telecomunicazioni. Consiglieri Indipendenti I Consiglieri che soddisfano il requisito di Indipendenza5 sono 586, pari a quasi la metà del Campione. In 2 sole società dell’Osservatorio non vi è nemmeno un Consigliere con i requisiti di indipendenza del Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana; queste società, infatti, dichiarano di non aderirvi. In tutti gli altri casi ve ne è almeno uno; il Grafico 3 riassume la distribuzione del numero di Consiglieri Indipendenti nel Campione di riferimento. La media si attesta a 5,8 e conferma il valore registrato negli anni passati (nel 2013 era pari a 6,2 e nel 2012 a 6,0). Tuttavia, come si nota dal grafico, è più corretto osservare il valore mediano (pari a 5), essendoci una spinta distorsiva della “coda” distributiva verso i valori più elevati. Più del 60% del Campione ha infatti un numero di Consiglieri Indipendenti compreso tra 3 e 6. Grafico 3 Consiglieri Indipendenti nei Consigli di Amministrazione 36% 29% 16% 4% 1–2 3–4 5–6 7–8 7% 4% 4% 9–10 11–12 13+ 5 Ai sensi del Codice di Autodisciplina e del TUF (Testo Unico della Finanza). SPENCER STUART PAGE 21 composizione Grafico 4 Rapporto Consiglieri Indipendenti rispetto agli altri Consiglieri, suddivisione per Indice azionario Società FTSE Mib 42% Maggioranza 10% 3% Parità 8% 55% Minoranza 82% Altre Società Grafico 5 Media Consiglieri Indipendenti nei Consigli di Amministrazione, suddivisione per settore Media Consiglieri Indipendenti Media Dimensione CdA 16 15.3 11.6 8.4 9.6 7.6 5.6 Banche 11.3 10.9 9.9 Assicurazioni Industriale 4.2 Beni di Consumo 5.3 Telecomunicazioni 5.2 Energia 5.2 Altri Settori Solo nel 22% del Campione i Consiglieri Indipendenti costituiscono la maggioranza del Consiglio, nel 6% delle società vi è un numero pari fra Indipendenti e non Indipendenti, nel rimanente 72% dei casi gli Indipendenti sono una minoranza. Esistono differenze significative se si approfondisce l’analisi per settore di appartenenza e per indice azionario. In particolare si nota che le società FTSE Mib hanno in media molti più Consiglieri Indipendenti (7,4) rispetto a tutte le altre (4,9). Il Grafico 4 mostra inoltre come la percentuale di società con una maggioranza di Consiglieri Indipendenti sia significativamente più alta nelle società FTSE Mib rispetto alle altre. Suddividendo l’analisi per settore, rileviamo che il numero medio di Consiglieri Indipendenti nelle banche e nelle assicurazioni è significativamente maggiore PAGE 22 SPENCER STUART rispetto agli altri, per effetto delle dimensioni dell’organo consiliare. Considerando infatti il rapporto tra media dei Consiglieri e dimensione del Consiglio di Amministrazione, notiamo che i settori in proporzione più rappresentati sono quello bancario ed energetico. Il Grafico 5 riassume i dati appena descritti. Consiglieri non Esecutivi e non Indipendenti La presenza nell’Osservatorio di Consiglieri senza incarichi o deleghe direttive e senza i requisiti di indipendenza è notevole. Sono 347 i Consiglieri non Esecutivi e non Indipendenti, pari a quasi il 30% dei Consiglieri del Campione di riferimento. Il livello medio pertanto si attesta a circa 3,5 per Consiglio di Amministrazione. Approfondendo l’analisi, si riscontrano risultati opposti a quelli ottenuti dall’analisi dei Consiglieri Indipendenti: infatti la media dei Consiglieri non Esecutivi e non Indipendenti è maggiore nelle società non facenti parte dell’indice FTSE Mib rispetto a quelle che ne fanno parte, per effetto della presenza di Consiglieri collegati in diversi modi con gli azionisti di riferimento. Il Grafico 6 mostra la suddivisione per settore di appartenenza. Le società di assicurazioni, assieme con quelle dei beni di consumo, sono quelle con un rapporto di Consiglieri non Esecutivi non Indipendenti più alto. Al contrario, i settori bancario, energetico e delle telecomunicazioni e media sono quelli con una percentuale più bassa. Grafico 6 Media Consiglieri non Esecutivi non Indipendenti, suddivisione per settore Media Consiglieri non Esecutivi non Indipendenti Media Dimensione CdA 16 15.3 11.6 4.2 Banche SPENCER STUART 11.3 10.9 9.9 9.6 5.6 Assicurazioni 3.4 3.4 Industriale Beni di Consumo 2.7 Telecomunicazioni 2.4 Energia 3.4 Altri Settori PAGE 23 composizione Anzianità di carica L’anzianità di carica considera quanti anni, in modo continuativo, un Consigliere ha fatto parte dello stesso Consiglio di Amministrazione. Il livello di “tenure” massima nel nostro Campione si attesta a 55 anni di carica continuativa, mentre il livello di “tenure” media nel nostro Osservatorio è pari a 6,7 anni. Questo dato, come mostra il Grafico 7, va letto considerando che, da una parte, quasi la metà dei Consiglieri non ha più di 3 anni di carica nello stesso Consiglio, e, dall’altra, circa il 10% ha più di 15 anni. Dunque la forte asimmetria distributiva influenza il livello medio; è pertanto utile osservare il livello mediano che si attesta a 4 anni di “tenure”, e la distribuzione del Campione ordinata per quartili con i primi tre (pari al 75% del Campione) che si attestano a 9 anni di anzianità di carica. Approfondendo la ricerca per indice azionario si nota come l’anzianità di carica abbia un valore medio significativamente inferiore nelle società dell’indice FTSE Mib (5,5 anni) rispetto alle altre (7,5). Questo dato deve essere messo in relazione con la diffusione azionaria della proprietà (che nelle società FTSE Mib è molto più alta) che determina la necessità di un ricambio maggiore dei Consiglieri. Segmentando l’analisi per settore, si nota che esistono differenze significative. In particolare, come mostra il grafico sottostante si nota che i settori energetici e bancari sono quelli ad avere un livello medio di tenure significativamente più Grafico 7 Distribuzione della tenure nello stesso Consiglio di Amministrazione Anzianità di carica dei Consiglieri, suddivisione per settore consiglio di amministrazione anzianità di carica dei consiglieri 49.1% 8.1 7.3 7.2 7.6 7.1 5.7 4.6 15.4% 1–3 4–6 11.2% 8.2% 6.6% 3.3% 2.3% 3.9% 7–9 10–12 13–15 16–18 19–21 22+ Banche Industriale Assicurazioni PAGE 24 Beni di Consumo Telecom. Altri Settori Energia SPENCER STUART basso rispetto a tutti gli altri settori. Le possibili motivazioni possono ricondursi ai rinnovi largamente auspicati dall’Autorità di Vigilanza (settore bancario) e alla forte presenza degli investitori istituzionali e dei rappresentanti delle Società con soci “pubblici” nelle principali società del settore dell’energia. La tenure è un dato molto interessante anche se analizzato segmentando il Campione dei Consiglieri per ruolo ricoperto. Come mostra la Tabella 4, vi sono differenze significative tra Consiglieri Esecutivi, Consiglieri Indipendenti e quelli non Esecutivi e non Indipendenti, nonché nel settore in cui essi operano. I Consiglieri non Esecutivi e non Indipendenti hanno un’anzianità di carica più alta rispetto ai Consiglieri Indipendenti; questi ultimi, non essendo collegati alla proprietà e al controllo societario, sono i soggetti con il tasso di rotazione in Consiglio di Amministrazione più alto. Gli Esecutivi in media rimangono più a lungo in Consiglio di Amministrazione. Questo dato è da ricondursi alla struttura proprietaria delle aziende che tende a favorire la stabilità. Tabella 4 Anzianità di carica nel Consiglio di Amministrazione, suddivisione per ruoli e per settore. Banche Assicurazioni Industriale Beni di Consumo Telecom Energia Altri Settori Media anni Esecutivi 8,5 11,9 12,4 11,1 11,0 9,9 11,0 10,9 Indipendenti 3,7 5,8 4,4 4,9 4,3 2,8 4,8 4,2 Non Esecutivi, Non Indipendenti 7,9 7,1 7,9 10,0 10,6 4,0 7,3 7,8 SPENCER STUART PAGE 25 composizione Numero di incarichi dei Consiglieri in società quotate Per ogni Consigliere6 presente nel nostro Osservatorio abbiamo raccolto informazioni sul numero totale di incarichi ricoperti in una società quotata, italiana o estera. Questo dato è interessante per comprendere se il ruolo di Consigliere tende a diventare nel tempo un lavoro “di professione” (tendenzialmente a tempo pieno) o soltanto un lavoro “accessorio”. In media ogni Consigliere ha circa 3,2 incarichi nei Consigli di Amministrazione di società quotate. Il Grafico 8 ci permette di analizzare più a fondo il fenomeno; quasi il 40% dei Consiglieri ha un solo incarico e il 70% non più di 3 incarichi. Dall’altro lato è notevole la percentuale di Consiglieri con 5 o più incarichi, pari al 22%. Segmentando invece l’analisi per settore e per indice azionario notiamo che non esistono differenze significative nei numeri di incarichi medi dei Consiglieri. È interessante studiare il numero di incarichi dei Consiglieri di nuova nomina al fine di comprendere se esiste una sorta di rinnovo in termini “sostanziali” e non soltanto “formali”. Tra le 198 nuove nomine7 del 2014 (sono stati esclusi i Consiglieri nominati e allo stesso tempo cessati nell’anno), la media del numero di incarichi è pari a 2,7, leggermente inferiore rispetto alla media generale. Come Grafico 8 Incarichi dei Consiglieri numero incarichi dei consiglieri 48% incarichi dei consiglieri di nuova nomina 39% 18% 17% 13% 8% 1 2 3 4 6% 5 9% 4% 3% 6 7 8+ 1 2 13% 3 5% 6% 4 5 3% 2% 6 7 6% 8+ 6 In questa analisi è inteso come persona fisica. 7 Ancora una volta vengono considerate per questa analisi soltanto le persone fisiche. PAGE 26 SPENCER STUART mostra il grafico 8, la percentuale di Consiglieri con un solo incarico è quasi pari alla metà delle persone di nuova nomina, ma, sorprendentemente, oltre un terzo dei “nuovi” Consiglieri ha 3 o più incarichi. Minoranze Una peculiarità interessante nei Consigli di Amministrazione viene dall’analisi di quanti Consiglieri sono stati eletti da liste di minoranza. Nel nostro Osservatorio sono pari ad 89 i Consiglieri eletti da una lista di minoranza nel corso del 2014. In 43 società dell’Osservatorio vi è almeno un Consigliere eletto da una lista di minoranza: la maggior parte delle società quindi non ha rappresentanti diretti dell’azionariato di minoranza in Consiglio. Amministratori cessati nel corso dell’esercizio Osservare le caratteristiche dei Consiglieri che hanno cessato l’incarico nel corso del 2014 aiuta a comprendere meglio alcune evidenze sui cambiamenti dei Consigli di Amministrazione. Delle 214 cariche cessate nel 2014, l’11% avevano incarichi esecutivi, il 61% incarichi indipendenti, il 28% incarichi né esecutivi né indipendenti. Questi valori confermano quanto rilevato in precedenza, confermando il tasso di rotazione più alto per i Consiglieri Indipendenti e più basso per gli Esecutivi. L’anzianità di carica media dei Consiglieri cessati è 6,3 anni. Questo dato è in linea con la “tenure” generale dell’Osservatorio. È quindi possibile affermare che non esiste una relazione tra l’anzianità di carica e la probabilità di non rimanere nel Consiglio di Amministrazione, salvo i casi in cui per gli Amministratori Indipendenti esiste un “vincolo” (best practice) di permanenza di 9 anni, oltre i quali il permanere dell’indipendenza deve essere specificatamente valutato. SPENCER STUART PAGE 27 caratteristiche dei consiglieri Caratteristiche dei Consiglieri Background Nell’analisi effettuata il background più presente è quello manageriale, pari a quasi la metà (48%) dei profili dei Consiglieri; seguono professionisti (28%) e imprenditori (20%) e la categoria Altro8 per il 4%. Il Grafico 9 approfondisce anche la categoria dei professionisti, che mostra la prevalenza dei Giuristi e degli Economisti. Tra i Consiglieri-Imprenditori invece abbiamo constatato come il 61% di questi sia il fondatore della Società, mentre il 39% è rappresentato da parenti o discendenti del fondatore. È molto interessante studiare la composizione dei background suddivisa per ruolo, differenziando l’analisi tra Consiglieri Esecutivi e Consiglieri Indipendenti9. Come mostra il Grafico 9, il 95% degli Amministratori Esecutivi ha competenze Grafico 9 Background dei Consiglieri delle società del Campione, suddivisione per ruolo società del campione 65% 30% 4% 1% Esecutivi Manager Imprenditore Professionista Altro Indipendenti suddivisione per ruolo 48% 20% 17% 10% Manager 41% 11% 43% 5% Imprenditore Economista Giurista 1% 4% Tecnico Altro 8 Fanno parte di questa categoria Consiglieri con background politico, militare, non-profit, sportivo, giornalistico, operanti in campo medico o scientifico. 9 Non prendiamo in considerazione in questa analisi i Consiglieri non Esecutivi e non Indipendenti in quanto presentano caratteristiche simili a quelle dei Consiglieri Esecutivi. PAGE 28 SPENCER STUART manageriali o imprenditoriali; al contrario, tra gli Amministratori Indipendenti sono largamente rappresentate (43%) le competenze professionali, nonostante quelle manageriali siano comunque presenti. Anche nei Consiglieri di nuova nomina i background rilevati sono sostanzialmente gli stessi. Genere Le donne risultano pari al 22,4% dei Consiglieri nel Campione, pari a 265 posizioni. Queste posizioni sono ricoperte da 230 donne, il che determina un rapporto “Incarichi/donne” pari a 1,15 (ogni Consigliere donna siede in media in 1,15 Consigli di Amministrazione), ed è lievemente maggiore di quello degli uomini (1,13). Interessante notare che questo rapporto è in aumento nelle donne e in diminuzione negli uomini. Le Consigliere di nuova nomina sono 73. Di queste, 34 risultano elette per la prima volta in assoluto in un Consiglio di Amministrazione di una società quotata (quasi il 50%). Al contrario, dei 214 Consiglieri cessati nel 2014, soltanto 17 sono donne (l’1,5% circa), decretando un bilancio positivo di 56 donne in più rispetto ai Consigli di Amministrazione delle società dell’Osservatorio nel 2013. Considerando che il numero totale di Consiglieri non è praticamente cambiato (risultano 2 in più i rispetto al 2013), la variazione è del 4,7%. Tabella 5 Donne presenti nell’Osservatorio, percentuale sul totale delle cariche. 2014 2013 2012 2011 2010 22,4% 17,3% 10,6% 5,7% 5,0% Gli effetti della Legge 120/2011 sono ancora più significativi se guardiamo ai Consiglieri di nuova nomina nel 2014: il 33% è rappresentato da donne, dato che appare più alto di circa 10 punti percentuali rispetto all’attuale rapporto esistente. Tuttavia il trend appare in diminuzione: rispetto al totale dei Consiglieri, sono soltanto pari al 6% le Consigliere di nuova nomina, contro l’8% del 2013. SPENCER STUART PAGE 29 caratteristiche dei consiglieri Grafico 10 Background dei Consiglieri, suddivisione per genere. 36% 18% 23% 16% 1% 6% Donne 52% 21% 15% 8% 1% 3% Manager Imprenditore Economista Giurista Tecnico Altro Uomini Delle prime 100 società quotate, 96 hanno almeno una donna in Consiglio di Amministrazione. Tuttavia, soltanto una società del Campione ha una maggioranza di rappresentanza femminile, e in più del 75% di queste la rappresentanza non supera il 30%. In particolare, l’80% dei Consiglio di Amministrazione non ha più di 3 donne in consiglio. Analizzando i background professionali dei Consiglieri per genere, emergono interessanti differenze, illustrate nel Grafico 10. La maggioranza delle donne ha background professionali, mentre negli uomini sono preferite le competenze manageriali. Età L’età media dei 1.190 Consiglieri del nostro Campione è di circa 59 anni. Il Grafico 11 riporta la distribuzione per fasce d’età. Suddividendo per genere, le donne sono in media più giovani: l’età media delle donne si attesta a 54 anni, mentre quella Grafico 11 Età media dei Consiglieri, distribuzione per fasce d’età 34% 27% 17% 16% 3% 3% Meno di 40 PAGE 30 40–50 50–60 60–70 70–80 80+ SPENCER STUART degli uomini si attesta sempre a 59 anni. Inoltre non esistono differenze significative nell’età media nei vari settori o negli diversi indici azionari, così come tra Consiglieri Esecutivi e non Esecutivi. È invece interessante analizzare l’età media dei Consiglieri suddivisa per carica. Come mostra la Tabella 6, il Presidente Onorario è la carica che significativamente ha un’età media molto più elevata rispetto a tutte le altre. Inoltre, le cariche “super partes” all’interno del Consiglio, quali quella di Presidente o Lead Indipendent Director, presentano in media un’età più alta rispetto alle altre. Tabella 6 Cariche nel Consiglio di Amministrazione, suddivisione per genere. Cariche10 Età media Presidente Onorario 86 anni Presidente 64 anni Lead Independent Director 64 anni Vice Presidente 60 anni Consigliere (senza alcuna carica particolare) 58 anni Amministratore Delegato 56 anni Nazionalità Nel nostro Osservatorio le cariche consiliari occupate da non italiani sono 92, pari al 7,7% dei Consiglieri del Campione; questo dato è in aumento rispetto all’anno precedente in cui era pari a 7,2%. Come mostra il Grafico 12, più della metà delle società non ha nemmeno uno straniero in Consiglio: esattamente un terzo delle società ha 1 o 2 stranieri, mentre soltanto il 12% ne ha 3 o più. Delle 45 società con almeno uno straniero, soltanto in 2 casi questi rappresentano la maggioranza in consiglio, e in un caso rappresentano la parità; negli altri 42 casi sono la minoranza. Non esistono differenze significative nel numero di non italiani suddividendo l’analisi per indice azionario. Segmentando per settore di appartenenza, invece, emerge che i Consigli di Amministrazione dei settori energia e assicurazioni sono quelli più “nazionali” e che il bancario e l’industriale sono quelli più internazionali. Il Grafico sottostante riassume le evidenze. 10 Nella categoria “Presidenti” sono compresi anche i Presidenti con la carica di Amministratore Delegato; discorso identico per il Vice Presidente; nella categoria Amministratore Delegato sono compresi anche gli Amministratori Delegati con carica di Direttore Generale. SPENCER STUART PAGE 31 caratteristiche dei consiglieri Graficos 12 Consiglieri stranieri nei Consigli di Amministrazione Numero di Consiglieri stranieri medio tra le società con almeno un Consigliere straniero, suddivisione per settore. consigli di amministrazione suddivisione per settore 55% 2.0 1.8 33% 1.5 1.0 1.0 1% 7 o più 4% 5–6 Stranieri 2.7 2.5 7% 3–4 Stranieri 1–2 Stranieri Nessun Straniero Altri Settori Energia Telecom. Industriale Beni di Consumo Banche Assicurazioni Analizzando la loro provenienza, notiamo che i Consiglieri non italiani sono soprattutto europei. Questi, assieme con gli americani, rappresentano più del 90% dei non italiani nel nostro Osservatorio. Focalizzandosi sull’Europa è la Francia la nazione più presente (e anche quella più presente in assoluto), seguita da Germania e Gran Bretagna; interessanti le presenze anche di Olanda, Svizzera e Russia. PAGE 32 SPENCER STUART Cariche ricoperte dai Consiglieri Nel nostro Campione sono 327 gli Amministratori che ricoprono una particolare carica, pari a circa il 27% del Campione. Il Grafico sottostante riassume come queste 327 cariche sono suddivise. Presidente Sono 100 i Presidenti presenti nel nostro Osservatorio; in 22 casi il Presidente svolge anche l’incarico di Amministratore Delegato della società. Dal Grafico 14 si può notare come all’aumentare della presenza degli imprenditori, aumenta la presenza dei Presidenti con delega amministrativa. Grafico 13 Cariche ricoperte dai Consiglieri 25% 7% 21% 4% 23% 2% 13% 5% Cariche ricoperte Presidente (e Presidente Onorario) Presidente e Amministratore Delegato Amministratore Delegato Amministratore Delegato e Direttore Generale Vice Presidente (e Vice Presidente Vicario) Vice Presidente e Amministratore Delegato Lead Independent Director Altri Incarichi Grafico 14 Presidenti con incarico di Amministratore Delegato, suddivisione per settore Presenza Imprenditori, in % Presidente con carica di AD, in % 41% 26% 19% 18% 22% 23% 22% 16% 11% 0% Banche SPENCER STUART 5% Assicurazioni 5% Industriale Beni di Consumo Telecomunicazioni 9% 13% Energia Altri Settori PAGE 33 cariche ricoperte dai consiglieri Nel nostro Osservatorio, i Presidenti con un ruolo esecutivo ammontano a 37, e includendo coloro che sono anche Amministratore Delegato, il numero complessivo arriva a 59. I Presidenti indipendenti sono solo il 7% del Campione. Vice Presidente Nel nostro Campione ammontano a 81 i Vice Presidenti, i quali sono distribuiti in 58 società. In 19 dei 58 casi c’è più di un Vice Presidente e in un solo caso ammontano a 4 le cariche di Vicepresidente nella stessa società. Resta una percentuale di società (42 su 100) che non ha questa figura all’interno del proprio organo. Come il Presidente, il Vice Presidente può svolgere altre cariche oltre alla sua. In particolare sono 5 i casi in cui il Vice Presidente svolge anche il ruolo di Amministratore Delegato. Amministratore Delegato La carica di Amministratore Delegato o Consigliere Delegato, oltre ai casi in cui è in concomitanza con quella di Presidente o Vice Presidente, può anche essere esercitata in concomitanza con la carica di Direttore Generale. Ammontano a 112 i Consiglieri con queste caratteristiche nel nostro Osservatorio. Il Grafico 15 riassume le principali evidenze. Nel 64% dei casi l’Amministratore Delegato non ricopre altre cariche e nell’11% dei casi la sua carica coincide con quella di Direttore Generale. Grafico 15 Ruolo del Presidente — Cariche ricoperte dall’Amministratore Delegato Amministratore Delegato Presidenti 59% 7% 34% PAGE 34 Esecutivo 64% Solo Amministratore Delegato Indipendente 20% Amministratore Delegato e Presidente 5% Amministratore Delegato e Vice Presidente 11% Amministratore Delegato e Direttore Generale Non Esecutivo e Non Indipendente SPENCER STUART Sono 7 i casi in cui questa figura è assente. Delle rimanenti 93 società, l’85% di queste ha un solo Amministratore Delegato, l’11% conta due Amministratori Delegati, il 3% ne conta addirittura 3 e in un solo caso sono 4. Tra le società senza alcun Amministratore Delegato troviamo quelle con il sistema dualistico in cui l’Amministratore Delegato opera nel Consiglio di Gestione, che ricordiamo non è da noi analizzato. Lead Independent Director Il Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana prevede l’introduzione della figura del Lead Independent Director nel caso in cui il Presidente del Consiglio di Amministrazione sia il principale responsabile della gestione dell’impresa. Sono 43 le società in cui c’è un LID, 2 in più rispetto allo scorso anno, di cui 12 appartenenti al FTSE Mib (28%) e 31 nelle altre società del Campione (72%). Riunioni Il numero medio di riunioni nel 2014 è stato pari a 11,1. Il tasso di presenza dei Consiglieri alle riunioni del Consiglio di Amministrazione è pari al 92%. Questo dato è in linea con gli anni passati, anche approfondendo l’analisi per settore di appartenenza e per indice azionario. Il Grafico 16 mostra come vi sia una significativa differenza tra il numero di riunioni nei vari settori. In particolare nel settore bancario le riunioni sono mediamente Grafico 16 Confronto tra la media delle riunioni e la capitalizzazione di mercato media, suddivisione per settore Media Riunioni Capitalizzazione di mercato media (€bn) 17.1 13.2 11.6 11 9.9 7.6 8.7 3.4 Banche SPENCER STUART 8.7 8.4 6.7 Assicurazioni Industriale Beni di Consumo 4.4 3.7 1.9 Telecomunicazioni Energia Altri Settori PAGE 35 cariche ricoperte dai consiglieri superiori (circa 17 all’anno), questo anche per assolvere agli aumentati obblighi regolamentari; assicurazioni, energia e telecomunicazioni si riuniscono in media dalle 11 alle 13 volte e i rimanenti settori tra le 8 e le 9 volte. Se si esclude il settore bancario, e si analizzano invece i rimanenti settori, si può notare che esiste una significativa correlazione tra la capitalizzazione di mercato e il numero di riunioni svolte. Ciò è probabilmente spiegabile dalla constatazione che la maggiore capitalizzazione è spesso associata a maggiori dimensioni e complessità, che rendono necessaria una maggiore frequenza di riunirsi per gli Amministratori. Le riunioni durano in media 2 ore e mezza, in linea con le durate medie degli anni passati. La durata media minima è di un’ora e quella massima di 6 ore; tuttavia, più dei tre quarti delle società hanno una durata media tra le 2 e le 3 ore. Le riunioni delle 38 società del FTSE Mib durano in media 20 minuti in più rispetto alle altre. Suddividendo invece l’analisi per settore di appartenenza non si notano differenze significative se non la durata delle riunioni nel settore bancario (3 ore e 20 minuti), che risulta superiore alle durate medie delle riunioni di tutti gli altri settori (tra le 2 e le 3 ore). In sintesi, i Consiglieri delle banche si riuniscono più frequentemente e per più ore; ciò riteniamo sia un effetto diretto delle previsioni regolamentari del settore tese a responsabilizzare in misura crescente i Consiglieri. PAGE 36 SPENCER STUART Grafico 17 Riunioni dei soli Amministratori Indipendenti Riunioni 41% 10% 7% 13% 29% 1 Riunione 2 Riunioni 3 o più Riunioni Informazione non disponibile Dichiarato di non essersi riuniti Riunioni Amministratori Indipendenti Il Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana nella versione più recente datata Luglio 2015 rafforza l’importanza di quanto già espresso con il criterio 3.C.6, richiedendo ai Consiglieri Indipendenti di riunirsi almeno una volta durante il corso dell’esercizio in assenza degli altri Amministratori. Tali riunioni sono da intendersi convocate ad hoc, ossia come riunioni separate e diverse dalle riunioni dei comitati consiliari. In 58 casi su 100 ciò è avvenuto, e nella maggioranza dei casi, essi si sono riuniti una sola volta. In 7 società del nostro Osservatorio è stato istituito un Comitato degli Amministratori Indipendenti. Interessante notare che in 29 società del Campione gli Amministratori Indipendenti hanno ritenuto non utile riunirsi e in oltre 13 questa informazione non è stata fornita al mercato; riteniamo che questi dati, riassunti nel Grafico 17, costituiscono interessanti spunti di riflessione sul lavoro degli Amministratori Indipendenti. SPENCER STUART PAGE 37 cariche ricoperte dai consiglieri Autovalutazione Seguendo le indicazioni del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione effettua, almeno una volta l’anno, una valutazione sul funzionamento del Consiglio stesso e dei suoi Comitati, nonché sulla loro dimensione e composizione, tenendo conto di elementi quali professionalità, esperienza e genere dei suoi componenti. Nel 2014 le società dell’Osservatorio che hanno esplicitamente dichiarato di aver effettuato l’Autovalutazione del Consiglio di Amministrazione sono 92. Delle restanti 8, soltanto 3 hanno deliberatamente dichiarato di non ritenere necessario il suo svolgimento, mentre delle altre 5 non si hanno informazioni nella relazione di Corporate Governance. Questo dato è in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, in cui erano 94 le società ad averla svolta. Delle società che hanno svolto l’Autovalutazione, è importante distinguere quante abbiano svolto l’Autovalutazione con l’ausilio di un consulente esterno al fine di dare più profondità alle analisi svolte. Nel nostro Campione risultano 36 le società che forniscono questa informazione, dato in aumento rispetto all’anno passato (27 società). Su questo argomento ricordiamo che nel corso del 2014 la Banca d’Italia ha emesso le Nuove disposizioni di Governo Societario che contemplano l’obbligo per gli organi aziendali di condurre attività di Autovalutazione richiedendo l’adozione di un’analisi approfondita ed un processo rigoroso, da disciplinarsi in apposito regolamento interno. Secondo la Vigilanza, l’Autovalutazione deve essere effettuata con cadenza almeno annuale, le analisi condotte sono formalizzate in un apposito documento soggetto all’approvazione del Consiglio e ove richiesto sottoposti alla Banca d’Italia. Le finalità del processo sono quelle di assicurare la funzionalità degli organi, individuare eventuali criticità e favorirne la risoluzione. L’estensione di tale previsione anche alle altre società quotate riteniamo sia altamente auspicabile. PAGE 38 SPENCER STUART Board Induction Il Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana responsabilizza il Presidente del Consiglio nel fornire ai Consiglieri e ai Sindaci, in particolare quelli di nuova nomina, approfondimenti relativi al settore di attività in cui opera l’emittente, alle dinamiche aziendali ed alla loro evoluzione, dei principi di corretta gestione dei rischi nonché del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento. (Codice 2.C.2). Tutte queste informazioni e sessioni di aggiornamento vengono riassunte con il termine di Board Induction. Nella più recente versione del Codice si richiede che l’emittente riporti puntualmente la tipologia e le modalità organizzative delle iniziative che hanno avuto luogo durante l’esercizio di riferimento nella relazione sul governo societario, che avremo dunque modo di analizzare in dettaglio nelle prossime edizioni del Board Index. Guardando al 2014 sono 61 le società ad aver dichiarato di aver effettuato almeno una sessione di Board Induction; tuttavia questo dato è parziale: in ben 26 delle 100 relazioni sulla Corporate Governance analizzate non viene fatta menzione se queste attività siano state svolte o meno. In 9 casi è stato dichiarato che non erano state ravvisate esigenze specifiche, ma nella maggioranza di questi ultimi casi è espressa la volontà di effettuare sessioni nel corso del 2015. Piani di Successione La predisposizione di piani di successione degli Amministratori Esecutivi (e non), è una pratica ancora poco diffusa. Nei mercati finanziari più evoluti, la predisposizione del Piano di Successione è ritenuta una precisa e prioritaria responsabilità del Consiglio di Amministrazione, per assicurare stabilità e continuità alle aziende. In Italia esiste ancora un ostacolo culturale forte che porta i Consigli a rinviare il tema fino a quando esso non diventa un’emergenza, con totale sottovalutazione dei rischi che ciò comporta, come dimostrato da alcuni casi occorsi negli ultimi anni. SPENCER STUART PAGE 39 cariche ricoperte dai consiglieri A questo proposito ricordiamo che tale materia non è ancora regolamentata per le società quotate ed il Codice di Autodisciplina (5.C.2.) raccomanda ai Consigli soltanto di valutare l’adozione di piani di successione degli esecutivi. Nell’ultima revisione precisa che “quanto alle procedure adottate per la successione, il Comitato auspica che esse contengano una chiara definizione di obiettivi, strumenti e tempistica del processo, il coinvolgimento del consiglio nonché una chiara ripartizione delle competenze, a partire da quella istruttoria.” Banca d’Italia richiede invece alla banche di maggiori dimensioni o complessità operativa (Circ. n.285, Parte Prima, Titolo IV, Cap.1, Sezione IV, 2.1.f) che debbano essere formalizzati piani volti ad assicurare l’ordinata successione nelle posizioni di vertice dell’esecutivo in caso di cessazione per scadenza del mandato o per qualsiasi altra causa, al fine di garantire la continuità aziendale ed evitare ricadute economiche e reputazionali. La nostra analisi ha evidenziato che delle 100 società dell’osservatorio, 60 hanno dichiarato di non aver predisposto nessun piano e non aver deciso di introdurlo. Tra le 19 società che già ne hanno uno, è interessante notare come 14 siano nell’indice FTSE Mib e soltanto 5 nelle altre. È intuibile che questa pratica si stia diffondendo dapprima nelle società più grandi. PAGE 40 SPENCER STUART Comitati interni al Consiglio Natura dei Comitati Nel nostro Campione di riferimento si contano 332 Comitati, per cui il numero medio di Comitati per Consiglio di Amministrazione è di 3,3. Il numero massimo di Comitati interni al Consiglio nelle società del nostro Osservatorio è 7, mentre il minimo è 1. Il Grafico 18 mostra come più dell’80% delle società abbia da 2 a 4 comitati. I Comitati più diffusi sono il Comitato Controllo e Rischi e il Comitato Remunerazioni: il primo è presente in 95 società su 100 e nelle restanti 5 ci sono altri organismi a presidio della tematica; allo stesso modo, le materie di remunerazione e nomine sono sempre presidiate, sia nel Comitato Remunerazioni, sia nel Comitato Nomine, che nel Comitato Remunerazioni e Nomine: più precisamente la tematica specifica delle nomine è affrontata all’interno di un Comitato in 70 società su 100 e quella delle remunerazioni in 94 società su 100. Altri Comitati molti diffusi sono il Comitato Esecutivo (o anche denominato a volte Comitato di Presidenza, seppure con “mission” in parte diverse), presente in 26 società del Campione, il Comitato Operazioni Parti Correlate (39 società) e il Comitato Strategico (14 società). Segmentando il Campione si nota come esistano differenze significative soprattutto nei settori di appartenenza, mentre non esistono interessanti differenze suddividendo l’analisi per indice azionario. Banche e società di Assicurazioni hanno in media molti più Comitati (tra i 4 e i 5) rispetto a tutti gli altri settori che non presentano differenze significative tra loro (circa 3 in media). A questo proposito ricordiamo che ai sensi della già citata Circolare 285 per le banche quotate e di maggiore complessità operativa è stata resa obbligatoria la costituzione di tre distinti Comitati “specializzati” in tema di “nomine, rischi e remunerazioni” con compiti consultivi, istruttori e propositivi. Puntando l’attenzione sui Comitati Esecutivo e Strategico, si nota che quest’ultimo è molto presente nel settore bancario (il 35% delle banche nel Campione) così come il Comitato Esecutivo è prassi più comune soprattutto nei settori bancario e assicurativo. Il Grafico sottostante riassume le evidenze. SPENCER STUART PAGE 41 comitati interni al consiglio Grafico 18 Numero di Comitati nelle società del Campione Percentuale di adesione ai Comitati da parte di un Consigliere numero di comitati nelle società percentuale di adesione ai comitati 36% 34% 31% 25% 25% 22% 8% 3% 1 2 3 4 5 7% 4% 4% 6 7 Nessun Comitato 1 2 3 1% 1% 4 5 Grafico 19 Comitato Strategico e Comitato Esecutivo, analisi per settore di appartenenza % Società del settore con un Comitato Esecutivo % Società del settore con Comitato Strategico 57% 53% 35% 21% 20% 12% 14% 0% Banche Assicurazioni 20% 14% 13% 0% Industriale Beni di Consumo Telecomunicazioni 7% Energia 7% Altri Settori Sono 765 i Consiglieri del nostro Osservatorio che fanno parte di almeno un Comitato, pari al 64% del totale dei Consiglieri del Campione. Il numero massimo di Comitati dei quali un Consigliere è un componente è pari a 5 anche se questa prassi è poco comune, come mostra il Grafico 18. La grande maggioranza dei Consiglieri non fa parte di più di due Comitati. PAGE 42 SPENCER STUART Analizzando la tipologia dei Consiglieri facenti parte di almeno un Comitato, anche per comprendere i profili da ricercare per ricoprire ruoli all’interno dei Comitati, emerge che i Consiglieri con i requisiti di Indipendenza sono pari ai due terzi (66%) di tutti i Consiglieri che fanno parte di un Comitato. Gli esecutivi sono il 13% mentre i Consiglieri non Esecutivi non Indipendenti, sono il 21%. Comitato Controllo e Rischi La dimensione media del Comitato Controllo e Rischi è pari a 3,4 membri; nell’87% delle società la dimensione del Comitato è pari a 3 o 4 membri e nel 99% di queste la distribuzione è nel range 2–6 membri. Inoltre, nel 99% dei casi vi è in Comitato almeno un Amministratore con i requisiti di indipendenza e nella metà dei casi (53%) la totalità dei Consiglieri del Comitato soddisfa i requisiti di indipendenza. La media delle riunioni del Comitato è di quasi 9 volte l’anno, anche se la “moda” è in un intervallo più contenuto (tra le 5 e le 7 riunioni l’anno): tuttavia una consistente parte del Campione (quasi il 20%) si riunisce più frequentemente (dalle 14 volte in su). Le riunioni durano in media 2 ore e 3 minuti. Approfondendo l’analisi per settore di appartenenza e per indice azionario notiamo che esistono differenze significative nel numero di riunioni. Come mostra il Grafico 20, le banche hanno una media di riunioni di questo Comitato significativamente più alta rispetto a tutti gli altri settori. Riguardo le società del FTSE Mib, queste riuniscono il Comitato in media 12,9 volte, significativamente di più rispetto alle società degli altri indici, che riuniscono il Comitato in media 7,8 volte. Grafico 20 Numero medio di riunioni del comitato controllo e rischi, suddivisione per settore 20.6 10.9 8.6 Banche SPENCER STUART Assicurazioni 7.5 6.6 Industriale Beni di Consumo 8.3 Telecomunicazioni 6.5 Energia Altri Settori PAGE 43 comitati interni al consiglio Comitato Nomine Come abbiamo già osservato, il tema delle nomine è discusso all’interno di un comitato (sia come Comitato Nomine sia come Comitato Remunerazione e Nomine) in 70 società del Campione. Tra i mandati principali attribuiti al Comitato Nomine vi sono: >> Cooptazione dei Consiglieri in caso di cessazione della carica in corso di mandato (73% dei casi); >> Facoltà di formulare pareri al Consiglio di Amministrazione in merito alla dimensione e alla composizione dello stesso (81% dei casi); >> Determinare il profilo ideale dei Consiglieri in caso di rinnovo del Consiglio (54% dei casi); >> Esaminare il piano di successione del Top Management e dei Consiglieri Esecutivi (42% dei casi); >> Stabilire limiti e divieti al numero massimo di incarichi (43% dei casi); >> Nominare Consiglieri di società collegate e/o controllate (19% dei casi). La dimensione media del solo Comitato Nomine (escludendo quindi da questa analisi il Comitato Remunerazioni e Nomine) è 4,2 e varia da un minimo di 2 membri ad un massimo di 10. Più del 60% del Campione ha una dimensione compresa tra 3 e 4 membri e il 18,5% tra i 5 e i 6 membri. Il numero di riunioni è in media 3,5 l’anno, anche se la “moda” è svolgerne una o due l’anno (più del 35% del Campione è concentrato su questo numero). Nel 14% dei casi il Comitato ha ritenuto non necessario svolgere alcuna riunione, mentre nel 32 % dei casi i Comitati Nomine si riuniscono tra 3 e 6 volte e poco più del 17% ha da 7 a 13 riunioni annue. PAGE 44 SPENCER STUART Comitato Remunerazioni Il tema delle remunerazioni è affrontato in quasi tutte le società del Campione, con precisione 93 su 100, se si considerano sia il Comitato Nomine e Remunerazioni, sia il solo Comitato Remunerazioni. Considerando ora soltanto il Comitato Remunerazioni (il Comitato Nomine e Remunerazioni è spesso più grande in termini di dimensioni e si riunisce in media più volte, avendo responsabilità su più tematiche), notiamo che la sua dimensione media è pari a 3,4 e varia da un minimo di 2 membri (il 3,8% del Campione) ad un massimo di 6 ( 5,8%). Nel 71,2% delle società con un Comitato Remunerazione, esso è composto da 3 componenti. Il 19,2 % delle società ha 4 o 5 componenti. Il numero di riunioni annue medie del Comitato Remunerazioni è 4,5. Approfondendo l’analisi per settore e per indice azionario notiamo che esistono differenze interessanti. Nell’analisi per settore i Consigli delle banche riuniscono il Comitato in media decisamente di più (in media 7,6 riunioni all’anno) rispetto agli altri settori. Allo stesso modo, le riunioni del comitato delle società dell’indice FTSE Mib sono in media di più (6,7 all’anno) rispetto alle altre società (3,2). Riteniamo che questo numero sia destinato a salire in ragione della specificità della materia, la grande attenzione del mercato rispetto al tema dei compensi e la sempre più complessa regolamentazione che richiedono a questo Comitato ed ai suoi componenti un contributo sempre più specialistico e rilevante. Grafico 21 Numero medio di riunioni del Comitato Remunerazioni, suddivisione per settore 7.6 4.7 4.2 Banche SPENCER STUART Assicurazioni 3.3 3.3 3.3 Industriale Beni di Consumo Telecomunicazioni 3.1 Energia Altri Settori PAGE 45 compensi Compensi Presidente La media dei compensi totali dei Presidenti11 nel corso del 2014 è risultata pari a 857.000 Euro. Questo dato tuttavia presenta variabilità altissime perché contiene al suo interno un valore minimo di 37.000 Euro e un valore massimo di 5.418.000 Euro. Allo stesso modo la media dei soli compensi fissi contiene una varianza elevata: a fronte di un compenso medio fisso di 600.000 Euro, vi è un valore minimo pari a 20.000 Euro e un valore massimo pari a 3.400.000 Euro. Grafico 22 Confronto del PayMix dei compensi medi dei Presidenti Esecutivi e non Esecutivi Confronto tra i compensi medi dei Presidenti Esecutivi e non Esecutivi, suddivisi per settore Esecutivi 1218 Non Esecutivi 802 393 344 215 161 Compenso fisso Compenso variabile 40 26 Compensi da controllate/collegate 1434 23 Altri compensi non fissi Compenso totale medio 1415 1256 1244 1078 535 604 Banche 697 614 Assicurazioni 250 216 Industriale Beni di Consumo 209 Telecomunicazioni 226 Energia 237 Altri Settori 11 Sono inseriti nella categoria “Presidenti”: Presidenti, Presidenti con incarico di Amministratore Delegato, Presidente Onorario, Vice Presidenti passati alla carica di Presidenti nel corso dell’anno di riferimento, per un totale di 105 figure. PAGE 46 SPENCER STUART Suddividendo i Presidenti con un incarico esecutivo da quelli senza incarico esecutivo12 notiamo che i primi ammontano a 59 e i secondi a 46. Il Grafico 22 descrive le evidenze che si possono riscontrare. I Presidenti con incarichi esecutivi guadagnano in media13 quasi tre volte in più di coloro che non hanno incarichi esecutivi. Come mostra il Grafico 22, i compensi dei Presidenti non Esecutivi dei settori bancario e assicurativo sono pari in media al doppio di quelli di tutti gli altri settori. Riguardo invece ai Presidenti con incarichi esecutivi, si evidenzia che i settori con una percentuale più alta di imprenditori sono gli stessi con i compensi medi totali più alti. In questi casi infatti è più difficile distinguere la remunerazione dell’attività manageriale rispetto a quella imprenditoriale. Nell’esercizio 2014 si è mantenuto un andamento sostanzialmente costante nelle fasce delle retribuzioni dei Presidenti: la distribuzione continua ad avere una rilevante percentuale che rientra nella fascia “alta”, con un terzo dei Presidenti che percepisce oltre un milione di Euro. Si sono registrate delle diminuzioni delle fasce retributive al di sotto di Euro 100.000 e comprese tra Euro 250.000 ed Euro 499.999. Si è registrato un aumento nella fascia compresa tra 100.000 Euro e 249.999 Euro e tra Euro 500.000 ed Euro 749.999. Si registra, infine, un dato sostanzialmente in linea nella fascia tra 750.000 Euro e 999.000 Euro. Tabella 7 Compenso medio totale —Presidenti 2014 2013 2012 2011 2010 Al di sotto di Euro 100.000 10% 13% 13% 10% 10% Da Euro 100.000 a Euro 249.999 22% 14% 14% 15% 10% Da Euro 250.000 a Euro 499.999 17% 20% 19% 15% 19% Da Euro 500.000 a Euro 749.999 13% 11% 13% 19% 19% Da Euro 750.000 a Euro 999.999 6% 7% 8% 7% 8% Da Euro 1 milione in su 32% 35% 33% 34% 34% 12 Sono considerati non esecutivi sia gli indipendenti sia quelli non esecutivi e non indipendenti. 13 Il Grafico 22, come tutti i successivi grafici sui compensi, presenta tutti valori medi. SPENCER STUART PAGE 47 compensi Vice Presidente La media dei compensi totali dei Vice Presidenti14 è pari a 388.000 Euro mentre la media dei compensi fissi si attesta a 246.000 Euro l’anno. La Tabella 8 mostra la distribuzione per fasce; si osserva che oltre i tre quarti del nostro Campione è compreso nella fascia fino a 499.999 Euro. Tabella 8 Compenso medio totale — Vice Presidenti 2014 2013 2012 2011 2010 Al di sotto di Euro 100.000 17% 17% 25% 14% 12% Da Euro 100.000 a Euro 249.999 36% 40% 31% 35% 37% Da Euro 250.000 a Euro 499.999 25% 24% 25% 27% 27% Da Euro 500.000 a Euro 749.999 6% 6% 4% 4% 7% Da Euro 750.000 a Euro 999.999 9% 5% 7% 9% 3% Da Euro 1 milione in su 7% 8% 8% 11% 14% Suddividendo i Vice Presidenti tra quelli con ruoli esecutivi e quelli senza poteri notiamo differenze significative in termini di compensi medi. Un Vice Presidente esecutivo ha un compenso pari in media a 3 volte quello di un Vice Presidente non esecutivo. L’analisi per settore di appartenenza non offre invece interessanti evidenze. Amministratore Delegato Il compenso medio totale degli Amministratori Delegati15 del Campione è di circa 1.484.000 Euro mentre il compenso fisso medio si attesta a 801.000 Euro (circa il 54% del compenso totale). Questa composizione del paymix, è sicuramente più accentuata rispetto a quella del Presidente e del Vice Presidente per l’incidenza della componente variabile, che si attesta a quasi un terzo del totale dei compensi. Rileviamo però che il pay mix per gli amministratori delegati non è variato rispetto agli anni precedenti: nel 2013 l’incidenza del fisso sul totale medio era pari al 54,7%, nel 2014 pari a 53,3%, quest’anno si attesta sul 54%. Maggiore l’oscillazione del variabile che nel 2013 pesava per il 32,7%, nel 2014 era pari al 33,8 % e per quest’anno è di poco inferiore al 30%. 14 Fanno parte di questa categoria, oltre ai Vice Presidenti, i Vice Presidenti vicari e i Vice Presidenti con carica di Amministratore Delegato. 15 Fanno parte di questa categoria gli Amministratori Delegati e gli Amministratori Delegati con altre cariche congiunte (come ad esempio quella di Direttore Generale, Presidente o Vice Presidente) e i Consiglieri Delegati. PAGE 48 SPENCER STUART Grafico 23 Confronto tra i PayMix Presidenti Non Esecutivi 88% 12% Compenso fisso Altro Vice Presidenti Esecutivi 57% 19% 24% Compenso fisso Compenso variabile Presidenti Esecutivi 66% 13% 21% Compenso fisso Compenso variabile Altro Amministratore Delegato 54% 29% 17% Compenso fisso Compenso variabile Altro Vice Presidenti Non Esecutivi 82% 18% Compenso fisso Altro Altro È interessante osservare il trend del compenso medio totale degli Amministratori Delegati, che si dimostra decisamente stabile nel corso del tempo. La Tabella 9 mostra come questo non sia praticamente cambiato nel corso dell’ultimo triennio. Tabella 9 Compenso medio totale - Amministratori Delegati 2014 2013 2012 1.483.854 1.451.435 1.461.140 SPENCER STUART PAGE 49 compensi Si rileva che la media si discosta dal valore mediano che, nel caso dei compensi totali degli Amministratori Delegati, si attesta 1.150.000 Euro. La tabella 10 mostra che il 45% degli Amministratori Delegati del nostro Osservatorio non percepisce importi superiori al milione di Euro l’anno con un 34% nella fascia compresa fra 500.000–1 milione. Il numero di Amministratori Delegati le cui retribuzioni superano 1 milione di Euro è pari al 55,3% del panel. Si registra che il 33,9% del Campione si posiziona nella fascia compresa tra 1 milione di Euro e 2 milioni di Euro, il 21,4% si attesta nella fascia da 2 milioni di Euro in su. Tabella 10 Compenso medio totale — Amministratori Delegati 2014 2013 2012 2011 2010 Al di sotto di Euro 100.000 0,9% 0,0% 2,1% 2,4% 1,2% Da Euro 100.000 a Euro 249.999 0,9% 1,2% 3,2% 2,4% 3,6% Da Euro 250.000 a Euro 499.999 8,0% 14,3% 17,9% 14,5% 21,7% Da Euro 500.000 a Euro 749.999 20,5% 15,5% 9,5% 10,8% 9,6% Da Euro 750.000 a Euro 999.999 14,3% 14,3% 13,7% 9,6% 9,6% Da Euro 1 milione in su 55,3% 54,7% 53,7% 60,2% 54,2% Non si ottengono evidenze molto interessanti se si suddivide l’analisi per settore di appartenenza. Al contrario, è significativa la differenza se si suddivide il Campione tra gli Amministratori Delegati dell’indice FTSE Mib e gli altri. In particolare, quelli appartenenti a società del FTSE Mib hanno un compenso totale medio di circa 700.000 Euro in più rispetto agli Amministratori Delegati di società appartenenti agli altri indici (1.885.000 Euro contro 1.252.000). PAGE 50 SPENCER STUART Consiglieri Il compenso fisso medio di un Consigliere è di 70.000 Euro mentre il compenso totale medio si attesta su 156.000 Euro l’anno. Questa analisi tiene conto sia dei Consiglieri esecutivi (ad esempio coloro che siedono nel Comitato esecutivo, ad esclusione del Presidente, del VP e dell’AD) sia dei Consiglieri non esecutivi e di quelli non esecutivi indipendenti. Guardando al paymix vediamo che la parte fissa pesa per il 45% del totale, i Comitati pesano per l’11%, i compensi da controllate e collegate sono il 34% ( altro 10%). E’ necessario suddividere la nostra analisi fra Consiglieri Esecutivi e Non Esecutivi per far emergere la differenza fra le due tipologie di Consiglieri in termini retributivi: il compenso medio totale di un Consigliere Non Esecutivo è di 87.000 Euro, leggermente in aumento rispetto alla media dell’anno precedente (83.000 Euro); al contrario, il compenso medio totale di un Consigliere Esecutivo è di 978.000 Euro (che diventano 492.000 Euro non considerando una punta di carattere straordinario). Guardando ai soli Non Esecutivi Indipendenti e non Indipendenti, notiamo che il compenso medio fisso è pari per entrambi a 53.000 Euro, mentre il compenso medio totale per i non Indipendenti è poco più elevato (93.000 Euro contro gli 81.000 degli Indipendenti). La tabella che segue riassume i compensi sin qui analizzati per le differenti tipologie di Consigliere. Tabella 11 Compensi delle diverse tipologie di Consigliere Compenso Medio fisso Compenso Medio Tot. Consiglieri 70.000 156.000 Consiglieri Esecutivi 260.000 978.000 Consiglieri Non Esecutivi — inclusi gli Indipendenti 53.000 87.000 Consiglieri Non Esecutivi (Non Indipendenti) 53.000 93.000 Consiglieri Indipendenti 53.000 81.000 SPENCER STUART PAGE 51 compensi Grafico 24 Confronto tra i compensi medi dei Consiglieri Indipendenti e non, suddivisi per settore Indipendenti Non independenti 114 112 93 97 98 96 74 86 85 89 80 68 67 50 Banche Assicurazioni Industriale Beni di Consumo Telecomunicazioni Energia Altri Settori Gil Indipendenti risultano essere ancora la tipologia meno remunerata anche se guardando alla distribuzione per fasce di compensi totali registriamo una crescita della percentuale (28,3%) nella fascia più alta da 100.000 Euro in poi. La parte centrale della distribuzione, da 25.000 Euro a 75.000 Euro, rappresenta quasi la metà del campione Tabella 12 Compenso medio totale — Consiglieri Indipendenti in % 2014 2013 2012 2011 2010 Al di sotto di Euro 10.000 0,0% 0,7% 1,0% 1,4% 0,9% Da Euro 10.000 a Euro 24.999 5,7% 6,8% 9,5% 8,0% 8,3% Da Euro 25.000 a Euro 49.999 22,8% 24,7% 25,5% 28,0% 29,1% Da Euro 50.000 a Euro 74.999 26,6% 25,9% 23,0% 23,3% 20,0% Da Euro 75.000 a Euro 99.999 16,6% 18,5% 17,7% 14,6% 16,8% Da Euro 100.000 in poi 28,3% 23,1% 23,3% 24,7% 24,8% Infine, il Grafico 24 mostra come i compensi medi dei Consiglieri Non Indipendenti sia abbastanza stabile fra i settori e maggiore degli Indipendenti in tutti i settori tranne quello bancario. Il compenso medio dei Consiglieri Indipendenti varia invece in modo più accentuato da settore a settore; i settori con i compensi più alti per gli Indipendenti sono quello bancario, assicurativo ed energetico, ovvero quelli con una minore presenza di background imprenditoriali, e un azionariato più diffuso. PAGE 52 SPENCER STUART Piani d’incentivazione Stock Option Sulla base delle informazioni disponibili emerge che sono 26 le società ad avere attivato almeno un piano di Stock Option per i Consiglieri16. I Consiglieri coinvolti sono 57, pari al 4,8% dell’Osservatorio. Questo strumento di incentivazione negli ultimi anni ha visto un importante declino, come si osserva nella Tabella 13. Questo trend di decrescita è da ricondursi anche alle modifiche del regime di tassazione e della volatilità dei corsi di borsa dei titoli. Tabella 13 Numero di Consiglieri con (almeno un) piano di Stock Option. 2014 2013 2012 57 81 88 Il Fair Value medio delle Stock Option assegnate nel corso dell’anno si attesta a 492.000 Euro, leggermente in incremento rispetto all’anno precedente. È da rilevare l’elevato range del Fair Value, essendo il valore minimo pari a 4.000 Euro e il valore massimo pari a 3.192.000 Euro. Altri Piani di Incentivazione Sempre sulla base delle informazioni disponibili abbiamo analizzato l’adozione di piani d’incentivazione basati su strumenti finanziari distinti dalle stock option. Risultano 25 le società ad aver fatto uso di questi strumenti, 8 in meno rispetto alle società dell’Osservatorio dello scorso anno. I Consiglieri coinvolti sono 38, ben 22 in meno rispetto all’anno precedente. Le forme di incentivazione di lungo periodo più diffuse sono le Performance Share (pari al 37% degli strumenti), Stock Grant (33%), Phantom Stock option (22%) e azioni ordinarie (7%). Come nel caso delle stock option, al momento il trend generale dell’utilizzo di questi strumenti finanziari è in riduzione. 16 Non consideriamo nell’analisi le società che hanno in essere piani di stock option per dirigenti con responsabilità strategiche che non siedono però in Consiglio. SPENCER STUART PAGE 53 piani d’incentivazione Bonus monetari I bonus monetari sono uno strumento d’incentivazione utilizzato da 57 società del Campione. Ancora una volta questo strumento è meno utilizzato rispetto allo scorso anno in cui i bonus monetari erano utilizzati da 65 società dell’Osservatorio; ne sono destinatari 99 Consiglieri (dato in diminuzione rispetto allo scorso anno, in cui erano 136). In media l’ammontare erogato nel corso dell’esercizio è pari a 515.000 Euro. La variabilità è ancora una volta molto alta: l’ammontare minimo erogato è pari a 6.000 Euro e il massimo è pari a 4.000.000 Euro. Sono 30 i Consiglieri che hanno maturato nel corso dell’anno bonus differiti. Indennità di fine mandato Un’area particolarmente “sensibile” per gli azionisti ed il mercato è quella degli accordi con i manager chiave, ed in particolare con l’Amministratore Delegato, in caso di cessazione anticipata del mandato. Le società del Campione che trattano l’argomento sono 91; queste forniscono informazioni sull’esistenza o meno di specifiche indennità di fine mandato per i Consiglieri in caso di dimissioni, licenziamento o cessazione del rapporto di lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà. 36 società prevedono indennità a favore dei componenti del Consiglio, ivi inclusa la figura dell’Amministratore Delegato. Soltanto in 10 delle 36 società abbiamo rilevato una quantificazione economica dell’importo da pagare, in media pari a 2.024.000 Euro. Negli altri casi è possibile desumerne l’importo. Questo viene espresso come percentuale della retribuzione annua lorda. Il parametro più frequente è pari a due annualità della remunerazione complessiva annua; ai fini del calcolo sono presi in considerazione l’emolumento fisso più la media annuale degli emolumenti variabili percepiti o maturati con riferimento agli ultimi 3 esercizi. PAGE 54 SPENCER STUART Dalle restanti 64 società del campione, in 55 di esse viene chiaramente affermato che non è prevista alcuna forma di indennità specifica ma si terrà conto di quanto indicato dal contratto in essere (individuale o collettivo in caso il Consigliere Esecutivo sia anche dipendente) in caso di cessazione anticipata del mandato; nelle restanti 9 non vi è alcuna menzione. Compensi per patto di non concorrenza Nel nostro Osservatorio risultano 32 le società ad aver esplicitamente dichiarato di aver in essere patti di non concorrenza. In pochi casi (10) è fornita una quantificazione economica dell’importo da pagare per il patto di non concorrenza. Questo è pari in media a 135.000 Euro, per le poche società che hanno fornito indicazioni sull’ammontare. SPENCER STUART PAGE 55 collegio sindacale Collegio Sindacale Caratteristiche Generali Sono 303 le cariche di Sindaco registrate nell’Osservatorio, ricoperte da 271 persone fisiche. L’età media dei Sindaci è pari a 58 anni. Sono 63 i Sindaci di nuova nomina nel corso del 2014. La percentuale di Sindaci eletti dalle minoranze è pari al 16,8% del Campione. Riunioni La media di riunioni tenute dal Collegio Sindacale è 16,6 all’anno. Esistono tuttavia differenze significative se si suddivide l’analisi per settore di appartenenza. Il Grafico 25 riassume queste principali differenze. I Collegi Sindacali nel settore bancario si riuniscono in media 36 volte l’anno. La percentuale di presenza media alle riunioni è pari al 96%. Grafico 25 Riunioni Collegio Sindacale, suddivisione per settore e indice 36.6 20.3 Banche PAGE 56 Assicurazioni 19.1 10.6 10.6 Industriale Beni di Consumo 18.5 7.8 Telecomunicazioni Energia Altri Settori SPENCER STUART Genere Delle 303 cariche nei Collegi Sindacali, 78 sono occupate da donne, pari al 25,7% del Campione. Questo dato è in sensibile aumento rispetto agli anni passati (37 donne nel 2013, 25 donne nel 2012), come mostra la Tabella 14 e conferma gli effetti della legge sulle quote di genere. Tabella 14 Confronto fra Consiglio e Collegio Sindacale, percentuale sul totale delle cariche. 2014 2013 2012 Donne in CS 25,7% 12,1% 8,2% Donne in CdA 22,3% 17,3% 10,6% Su 41 Collegi Sindacali nominati nel 2014, in cui son state rinnovate 129 cariche, 42 sono spettate a donne e pertanto la percentuale di Sindaci donna nominate è del 33%. A tale incremento non corrisponde analogo trend nell’osservazione sui Presidenti donna. Dei 95 Collegi Sindacali dell’Osservatorio, sono 5 quelli con un Presidente donna, pari a circa il 5%, contro il 4% dell’anno precedente. Compensi Il compenso medio totale di un Sindaco è di circa 73.000 Euro l’anno. La parte principale è il compenso fisso, pari in media a 57.000 Euro l’anno; hanno un peso i compensi ricevuti per incarichi in società collegate o controllate, pari in media a 12.000 Euro. I restanti compensi derivano principalmente da benefits non monetari e per la partecipazione ai comitati. Il compenso medio totale dei Presidenti è circa 92.000 Euro l’anno, sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno. SPENCER STUART PAGE 57 Le società del Board Index Italia 2015: Indice Ftse Mib Consiglieri Totale Consiglieri Esecutivi Non Esecutivi Di cui indipendenti Donne Non Italiani 12 2 10 9 3 0 Ansaldo Sts 9 2 7 5 3 0 Atlantia 15 2 13 8 4 1 Autogrill 13 1 12 8 3 2 Azimut Holding 10 6 4 3 2 0 Banca MPS 12 1 11 5 2 2 Banco Popolare 24 6 18 16 5 0 Bper 18 6 12 8 7 0 Bpm 18 0 18 16 4 0 Buzzi Unicem 13 3 10 7 3 1 Campari 9 4 5 3 2 3 Cnh Industrial 11 2 9 7 3 7 Enel Green Power 10 1 9 6 3 0 Enel Group 8 1 7 6 3 0 A2A Eni 9 1 8 6 3 1 Exor 15 3 12 6 2 2 FCA 11 2 9 4 3 6 Finmeccanica 11 1 10 9 4 0 Generali 11 1 10 7 4 1 Intesa Sanpaolo 19 0 19 16 5 1 Luxottica 11 4 7 6 2 1 Mediaset 15 7 8 4 2 0 Mediobanca 20 4 16 10 3 5 Mediolanum 14 5 9 6 3 0 Moncler 11 2 9 4 3 3 Pirelli & C 15 2 13 8 3 6 Prysmian 11 4 7 6 1 1 Saipem 9 1 8 7 2 0 Salvatore Ferragamo 13 2 11 3 3 1 Snam 8 1 7 5 3 0 Telecom Italia 13 2 11 9 5 3 Terna 8 1 7 6 2 0 Tod'S 11 5 6 4 0 0 Ubi Banca 23 0 23 20 5 0 Unicredit 19 1 18 12 4 6 Unipol Sai 19 2 17 11 7 0 World Duty Free 9 1 8 3 3 2 Yoox 7 1 6 4 1 2 > L’emolumento per la carica comprende l’importo di compenso fisso annualizzato, che comprende 1) l’emolumento fissato dall’assemblea degli azionisti, 2) il compenso fissato dal CdA, 3) Gettoni presenza, 4) Rimborsi spese, 5) RAL. PAGE 58 > In caso di Consigliere con doppia carica (Presidente e Amministratore Delegato oppure Vice Presidente e Amministratore Delegato), l’importo è inserito sotto la carica presidenziale. > In caso di più di una figura nella stessa società (come nel caso vi siano 2 vice presidenti, allo stesso modo in cui vi possono essere più di un Consigliere indipendente), verrà inserito il compenso medio (nel caso i compensi delle stesse figure siano diversi). SPENCER STUART Compensi Vice Presidente Amm. Delegato Presidente Indipendenti Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale 481 506 104 139 720 725 78 99 75 75 50 50 290 641 50 74 118 715 0 0 1.310 1.997 60 89 57 57 0 0 918 1.132 57 80 4 4 1.060 1.494 0 0 0 0 60 186 68 85 68 105 1.350 1.472 68 86 1 1 419 519 217 270 1.700 1.710 101 114 234 375 320 442 656 918 54 87 218 218 151 221 0 0 65 77 2253 2873 45 85 243 383 46 50 1.045 1.045 0 0 650 1.306 25 50 1.696 2.523 0 0 1.313 1.476 125 160 57 57 0 0 3754 6174 50 77 236 236 0 0 1.1174 1.9164 80 126 237 237 0 0 1.766 3.976 82 137 2.0001 3.8211 250 713 0 0 10 57 1.686 1.701 0 0 2.500 6.612 185 198 261 263 0 0 1.0234 1.8724 78 103 1.002 1.065 150 256 1.400 3.462 151 242 900 913 200 213 0 0 107 196 1.285 1.285 143 800 3.251 3.686 85 112 3.406 3.784 1.400 1.761 0 0 28 45 1.900 2.252 135 135 1.900 2.252 100 168 127 127 250 594 600 800 33 72 1.5121 2.5221 0 0 0 0 26 46 950 5.418 350 1.201 0 0 50 86 70 90 0 0 9704 1.1304 40 57 1 1 179 179 0 0 602 949 60 81 370 542 180 180 800 1.991 30 53 400 407 0 0 866 2.144 40 62 701 944 0 0 1.406 3.111 110 154 238 238 0 0 1.081 1.748 35 117 1.8321 1.8411 0 0 942 1.008 32 50 455 455 190 205 0 0 82 118 1.557 1.557 376 380 2.013 3.026 85 174 500 590 150 230 750 831 39 55 205 205 0 0 186 524 64 84 8801 1.3461 21 27 0 0 18 25 > Nel caso alcune delle figure presenti soddisfino anche i requisiti di indipendenza, queste non sono comunque inserite nel computo dei compensi dei Consiglieri indipendenti. SPENCER STUART 1 il Consigliere ricopre la doppia carica di Presidente e Amministratore delegato. 2 il Consigliere ricopre la doppia carica di Vice Presidente e Amministratore Delegato. 3 il Consigliere è passato nel corso dell’anno da Vice Presidente a Presidente. 4 il Consigliere ricopre la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale. PAGE 59 Le società del Board Index Italia 2015: Altri Indici Consiglieri Totale Consiglieri Esecutivi Non Esecutivi Di cui indipendenti Donne Non Italiani Acea 7 2 5 3 4 1 Amplifon 8 1 7 5 2 0 Anima Holding 9 1 8 5 3 0 Ascopiave 5 1 4 3 1 0 Astaldi 12 3 9 6 2 0 Astm 15 5 10 6 4 0 Banca Carige 15 4 11 9 3 3 Banca Generali 10 2 8 6 1 1 Banca Ifis 9 2 7 3 2 1 Banca Intermobiliare 9 0 9 3 2 0 Banco Desio Brianza 13 6 7 4 3 0 Beni Stabili 9 1 8 5 2 3 Biesse 8 5 3 3 1 0 Brembo 11 4 7 6 3 0 Brunello Cucinelli 9 3 6 3 3 1 Cairo Comm. 10 3 7 4 2 0 Cattolica Ass. 18 1 17 9 4 1 Cementir Holding 13 2 11 3 1 0 Cerved 11 6 5 2 1 1 Cir 14 2 12 6 3 1 Credem 12 4 8 4 3 0 CreVal 15 1 14 6 3 0 Danieli & C 5 3 2 1 1 0 Datalogic 7 2 5 2 2 0 De' Longhi 10 2 8 4 3 0 Dea Capital 10 2 8 3 2 0 Diasorin 13 2 11 4 3 1 Editoriale L'Espresso 12 2 10 7 4 1 Ei Towers 7 3 4 4 0 1 Engineering 10 3 7 4 1 2 Erg 12 4 8 5 1 0 Falck Renewables 11 1 10 4 3 0 > L’emolumento per la carica comprende l’importo di compenso fisso annualizzato, che comprende 1) l’emolumento fissato dall’assemblea degli azionisti, 2) il compenso fissato dal CdA, 3) Gettoni presenza, 4) Rimborsi spese, 5) RAL. PAGE 60 > In caso di Consigliere con doppia carica (Presidente e Amministratore Delegato oppure Vice Presidente e Amministratore Delegato), l’importo è inserito sotto la carica presidenziale. > In caso di più di una figura nella stessa società (come nel caso vi siano 2 vice presidenti, allo stesso modo in cui vi possono essere più di un Consigliere indipendente), verrà inserito il compenso medio (nel caso i compensi delle stesse figure siano diversi). SPENCER STUART Compensi Vice Presidente Amm. Delegato Presidente Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale 146 146 0 0 280 426 195 198 0 0 1.004 160 240 0 0 58 260 286 0 0 900 1.035 525 531 337 337 137 276 359 719 210 347 70 70 0 825 825 120 120 655 100 1 Indipendenti Compensi Fissi Totale 27 30 3.857 55 82 1.110 49 73 0 0 50 50 729 769 60 64 537 736 36 46 790 1.168 67 90 0 1.036 2.925 35 68 475 475 675 1.715 49 101 70 70 0 0 40 50 665 243 430 656 803 74 92 124 0 0 604 838 50 61 1 4 4 366 697 0 0 233 379 23 27 1.3001 1.3001 950 1.486 939 1.557 43 57 803 803 0 0 0 0 24 34 5001 1.0261 0 0 380 705 22 35 984 1.167 353 384 1.800 2.158 83 122 1.885 3.311 3 3 0 0 3 30 200 200 0 0 350 615 59 74 838 1.119 0 0 1.0204 2.4314 20 37 1 1 239 307 59 94 0 0 43 49 707 1.013 157 176 1.196 1.238 58 102 6641 8641 14 389 0 0 14 14 396 596 0 0 0 0 25 60 855 1.155 8252 1.6942 0 0 45 51 1 1 30 70 0 0 30 218 30 57 400 400 150 150 561 565 35 43 283 395 0 0 425 4 911 25 41 69 69 0 0 399 526 20 20 4 500 659 0 0 331 1.176 25 77 1.049 1.060 645 1.052 1.176 5.714 58 120 1673 2173 30 30 0 0 24 63 > Nel caso alcune delle figure presenti soddisfino anche i requisiti di indipendenza, queste non sono comunque inserite nel computo dei compensi dei Consiglieri indipendenti. SPENCER STUART 1 il Consigliere ricopre la doppia carica di Presidente e Amministratore delegato. 2 il Consigliere ricopre la doppia carica di Vice Presidente e Amministratore Delegato. 3 il Consigliere è passato nel corso dell’anno da Vice Presidente a Presidente. 4 il Consigliere ricopre la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale. PAGE 61 Le società del Board Index Italia 2015: Altri Indici Consiglieri Totale Consiglieri Esecutivi Non Esecutivi Di cui indipendenti Donne Non Italiani Fincantieri 9 2 7 4 2 0 Finecobank 9 2 7 5 3 0 Geox 9 3 6 4 2 2 Hera 14 2 12 11 3 0 Igd — Siiq 15 2 13 8 3 0 Ima 12 2 10 3 1 0 Interpump Group 9 2 7 4 2 0 Iren 13 3 10 4 3 0 Italcementi 15 3 12 8 3 3 Italmobiliare 14 2 12 7 3 1 Maire Tecnimont 9 2 7 5 3 0 Marr 11 3 8 3 3 0 Parmalat 7 1 6 5 2 1 Piaggio & C 11 1 10 6 0 0 Pop di Sondrio 15 7 8 0 2 0 Rcs Mediagroup 9 1 8 6 2 1 Recordati 10 4 6 6 2 0 Reply 9 6 3 3 1 0 Safilo Group 8 1 7 4 1 4 Salini Impregilo 14 1 13 11 4 1 Saras 10 4 6 2 0 1 Save 13 3 10 5 2 1 Sias 15 5 10 8 4 0 Sol 10 4 6 0 4 0 Sorin 15 2 13 8 3 1 TIP 9 3 6 4 2 0 Trevi Fin Industriale 9 4 5 3 2 0 Unipol Group 24 2 22 7 4 0 Vittoria Ass. 16 3 13 10 4 1 Zignago Vetro 14 4 10 7 3 0 > L’emolumento per la carica comprende l’importo di compenso fisso annualizzato, che comprende 1) l’emolumento fissato dall’assemblea degli azionisti, 2) il compenso fissato dal CdA, 3) Gettoni presenza, 4) Rimborsi spese, 5) RAL. PAGE 62 > In caso di Consigliere con doppia carica (Presidente e Amministratore Delegato oppure Vice Presidente e Amministratore Delegato), l’importo è inserito sotto la carica presidenziale. > In caso di più di una figura nella stessa società (come nel caso vi siano 2 vice presidenti, allo stesso modo in cui vi possono essere più di un Consigliere indipendente), verrà inserito il compenso medio (nel caso i compensi delle stesse figure siano diversi). SPENCER STUART Compensi Vice Presidente Amm. Delegato Presidente Indipendenti Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale Compensi Fissi Totale 202 284 0 0 733 916 27 59 4 201 210 93 120 805 1.128 46 72 1.800 1.800 150 150 8574 1.7044 52 75 350 470 83 85 502 653 41 60 92 92 67 67 267 267 17 28 4311 1.0591 0 0 0 0 20 30 1.004 175 1 4 1.750 2 480 960 0 0 45 64 179 342 394 44 44 25 58 1 2 990 1.795 165 251 0 0 40 54 4911 2.9221 96 179 0 0 38 66 1.479 1.515 0 0 700 1.412 30 42 300 300 20 20 315 409 20 38 315 367 0 0 0 0 50 117 1.2901 1.2901 100 100 0 0 40 52 115 178 100 122 0 0 0 0 350 350 30 45 6754 7024 15 31 9201 1.1761 523 602 0 0 40 59 460 1.1001 0 0 210 953 30 31 1 120 220 0 0 450 1.509 50 68 357 404 0 0 2.0504 4.3134 50 102 1.536 1.536 778 778 1.536 1.536 36 71 5901 6841 0 0 391 470 20 30 285 285 136 272 334 567 36 51 1 196 1 578 196 578 0 0 0 0 504 633 94 129 688 939 24 39 4671 2.8871 3092 1.0282 0 0 10 10 2001 6281 1852 6232 253 558 40 40 653 662 203 209 1.954 2.978 52 69 105 121 172 231 525 1.398 25 33 208 213 35 35 358 628 23 36 2 > Nel caso alcune delle figure presenti soddisfino anche i requisiti di indipendenza, queste non sono comunque inserite nel computo dei compensi dei Consiglieri indipendenti. SPENCER STUART 2 1 il Consigliere ricopre la doppia carica di Presidente e Amministratore delegato. 2 il Consigliere ricopre la doppia carica di Vice Presidente e Amministratore Delegato. 3 il Consigliere è passato nel corso dell’anno da Vice Presidente a Presidente. 4 il Consigliere ricopre la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale. PAGE 63 spencer stuart e la corporate governance Spencer Stuart e la Corporate Governance Fondata nel 1956, Spencer Stuart è oggi una delle società leader a livello mondiale nella ricerca di capi azienda e senior executives, con oltre 400 consulenti operanti in 56 uffici, situati in 30 Paesi. Ogni anno svolgiamo nel mondo circa 4.500 ricerche di dirigenti di alto livello per conto di grandi società tipicamente leader nel proprio settore e operative su più mercati. La practice dedicata ai Board Services è concentrata sulla selezione di Consiglieri d’Amministrazione e sulla consulenza sulle principali tematiche di Corporate Governance, incluso il supporto ai Consigli di Amministrazione nelle autovalutazioni annuali previste dal Codice di Autodisciplina. Spencer Stuart è la prima società nella ricerca dei Consiglieri di Amministrazione e conduce ogni anno oltre 600 ricerche in questo specifico settore negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in altri Paesi in Europa, America, Asia, Australia e Sud Africa. Queste ricerche riguardano spesso anche Consiglieri di nazionalità diversa da quella delle società committenti. Spencer Stuart assiste inoltre le aziende nella costituzione degli Advisory Boards. Inoltre, seguiamo ricerche internazionali per importanti organismi ed istituzioni pubbliche, in progetti di Governance di elevata complessità. Spencer Stuart riveste un ruolo attivo nel campo della Corporate Governance, talvolta in collaborazione con altre primarie istituzioni sia in Italia che all’estero: In Italia: >> Organizziamo l’evento annuale di riferimento nella Corporate Governance delle società quotate, denominato Board Forum >> Teniamo regolarmente seminari per i Consiglieri d’Amministrazione, con la SDA Bocconi in Italia, o in collaborazione con la Associazione Bancaria Italiana. Essi hanno lo scopo di formare gli Amministratori ed aiutarli ad accrescere il proprio contributo ai Consigli di cui fanno parte. >> Abbiamo realizzato un’iniziativa in collaborazione con il Corriere della Sera, dal titolo “Governance e classe dirigente”, che ha visto nel periodo ottobre-dicembre 2012 più di 40 interventi di importanti relatori in merito a queste tematiche. PAGE 64 SPENCER STUART In UK e Stati Uniti siamo sponsor di: >> The Directors Forum con la London Business School in Gran Bretagna; >> The New York Stock Exchange Annual Boardroom Summit & Peer Exchange ospitato dai Servizi di Governance del NYSE; >> The Corporate Governance Conference at Northwestern University’s Kellogg School of Management; >> The New Directors Program, un programma di sviluppo della durata di due anni per i neo-consiglieri che offre un forum esclusivo di dialogo sui temi chiave e le “regole non scritte” dei CdA, tenuto in collaborazione con Boston Consulting Group, Frederick W. Cook & Co., Gibson Dunn, Lazard e PricewaterhouseCoopers Infine, pubblichiamo, nei principali paesi del mondo, lo Spencer Stuart Board Index e altri articoli sulla Corporate Governance raccolti nel periodico Point of View. Spencer Stuart Italia Milano Roma Via Visconti di Modrone, 12 20122, Milano Tel. +39 02 771251 Via Atanasio Kircher, 7 00197, Roma Tel. +39 06 802071 Contatti — Board Services Practice Carlo Corsi Presidente e Amministratore Delegato di Spencer Stuart Italia [email protected] Enzo De Angelis Responsabile della Board Practice di Spencer Stuart Italia [email protected] SPENCER STUART PAGE 65 PAGE 66 SPENCER STUART Social Media @ Spencer Stuart Stay up to date on the trends and topics that are relevant to your business and career. @Spencer Stuart © 2015 Spencer Stuart. All rights reserved. For information about copying, distributing and displaying this work, contact: [email protected]. 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