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``Paradiso Perduto`` di John Milton

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``Paradiso Perduto`` di John Milton
Qualche verso del "Paradiso Perduto" di John Milton! E siccome mi
piace l'Inglese antico, riporto anche il testo originale, che fa molto
Cradle of Filth :D
Qualche info sull'Autore:
1
John Milton nacque a Londra nel 1608; poeta di educazione puritana
(sì, in effetti qua e là nell'Opera appaiono leggeri cenni di "misoginia",
con una garrula e felicemente obbediente Eva...comunque sorvolando
sui difetti dell'opera, Milton resta sicuramente uno dei massimi Poeti
Inglesi!), compì un lungo viaggio in Italia (1638(1638-1639) ma tornò in
Patria allo scoppio della guerra civile, durante la quale fu partigiano di
Cromwell. Oltre ai Poemetti giovanili "L'allegro" e "Il pensieroso",
all'Idillio Pastorale "Comus", all'Elegia "Lycidas", ai Sonetti ("Sulla mia
cecità" il più noto), scrisse trattati teologici e polemici, anche se la sua
fama è legata al Poema "Paradiso Perduto", seguito da "Paradiso
Riconquistato" (io però non l'ho mai trovato in giro...) e la Tragedia
"Sansone Agonista". Morì nel 1674.
2
Libro I
"Chi fu che li sedusse per primo all'insana rivolta?
Il Serpente infernale; fu lui che con malizia,
accecato da invidia e vendetta, trasse in inganno la madre
di tutti gli uomini, al tempo che il suo orgoglio
l'aveva esiliato dal cielo con tutte le sue schiere
di angeli ribelli, con il cui aiuto aspirava a levarsi
più in alto della gloria dei suoi pari, convinto
3
di poter uguagliare l'Altissimo, se gli si fosse opposto;
e in ambizioso disegno un'empia guerra mosse
nei cieli contro il seggio ed il regno di Dio.
Ma la lotta orgogliosa fu inutile. Poichè l'Onnipossente
lo gettò capofitto fiammeggiante dall'etereo cielo
con orrenda rovina riarso in quella perdizione senza fondo,
dove dimora in catena di adamante, nel fuoco della pena,
colui che aveva osato sfidare alle armi il Dio Onnipotente.
Nove volte lo spazio che il giorno e la notte misura
agli uomini mortali, con la sua orrenda ciurma fu sconfitto,
e cadde rotolando nel golfo di fuoco, travolto, sebbene immortale.
Ma il destino altra pena doveva riservargli; il pensiero della felicità
perduta e insieme del dolore interminabile
ancora lo tormenta, e così getta attorno i suoi sguardi funesti,
che testimoniano immensa afflizione, e sgomento
commisto a odio tenace, e inflessibile orgoglio. Per quanto è dato agli
angeli distendere lo sguardo, egli subito osserva quell'aspro e pauroso e
desolato luogo, quella prigione orribile e attorno fiammeggiante come
4
una grande fornace, e tuttavia da quelle
fiamme nessuna luce, ma un buio trasparente, una tenebra
nella quale si scorgono visioni di sventura, regioni di dolore e ombre
d'angoscia, e il riposo e la pace non vi si troveranno, né mai quella
speranza che ogni cosa solitamente penetra; e solo una tortura senza
fine urge perenne, e un diluvio di fiamme nutrito di zolfo sempre
ardente, mai consunto: tale è il luogo che la Giustizia Eterna aveva
preparato per quei ribelli; qui la prigione era stata ordinata nella
tenebra esterna, e lo spazio assegnato tanto lontano da Dio e dalla luce
del cielo tre volte la distanza dal centro del polo estremo."
Book I
"Who first seduced them to the foul revolt? Th'infernal Serpent; he it
was whose guile, stirred up with envy and revenge, deceived the mother
5
of mankind, what time his pride had cast him out from heav'n, with all
his lost of rebel angels, by whose aid aspiring to set himself in glory
above his peers, he trusted to have equaled the Most High, if he
opposed; and with ambitious aim against the throne and monarchy of
God raised impious war in heav'en and battle proud with vain attempt.
Him the Almighty Power hurled headlong flaming from th'ethereal sky
with hideous ruin,and combustion down to bottomless perdition, there
to dwell in adamantine chains and penal fire, who durst defy
th'Omnipotent to arms. Nine times the space that measures day and
night to mortal men, he with his horrid crew lay vanquished, rolling in
the fiery gulf confounded though immortal. But his doom reserved
him to more wrath; for now the thought both of lost happiness and
lasting pain torments him; round he throws his baleful eyes, that
witnessed huge affliction and dismay mixed with obdùrate pride and
steadfast hate. At once as far as angels ken he views the dismal
situation waste and wild a dungeon horrible, on all sides round as one
great furnace flamed, yet from those flames no light, but rather
darkness visible served only to discover sights of woe, regions of sorrow,
6
doleful shades, where peace and rest can never dwell, hope never comes
that comes to all; but torture without end, still urges, and a fiery
deluge, fed with everever-burning sulphur unconsumed: such place Eternal
Justice ha prepared for those rebellious, here their prison ordained in
utter darkness, and their portion set as far removed from God and
light of heav'n as from the center thrice to th'utmost pole."
Riporto anche la traduzione di Lazzaro Papi (una traduzione che
sconsiglio, se non si conosce già bene l'Opera, perchè lo stile di Papi è
troppo aulico e, a tratti, difficile, se non incomprensibile! è meglio
prima accostarsi ad una traduzione in italiano corrente dell'Opera di
Milton, e poi magari leggersi, giusto per curiosità, o anche per
apprezzare "l'Italiano Antico", quella di Lazzaro Papi)
"Al turpe eccesso chi sedusse gl'ingrati?
Il Serpe reo d'Inferno fu. Mastro di frodi e punto
7
da livore e vendetta egli l'antica
nostra madre ingannò, quando l'insano
orgoglio suo dal ciel cacciato l'ebbe
con tutta l'oste de' rubelli Spirti.
Su lor coll'armi loro alto a levarsi
ambìa l'iniquo e d'agguagliarsi a Dio
pensò superbo rivolgendo in mente,
incontro al soglio del Monarca eterno
mosse empia guerra e a temeraria pugna
venne, ma invan. L'onnipossente braccio
tra incendio immenso e orribile ruina
fuor lo scagliò dalle superne sedi
gù capovolto e divampante in nero,
privo di fondo disperato abisso;
ove in catene d'adamente stretto
a starsi fu dannato e in fiamme ultrici
qual tracotato sfidator di Dio,
e già lo spazio che fra noi misura
8
la notte e'l dì, nove fiate scorse,
che con l'orrida ciurma avvolto ei stava
nell'igneo golfo, tutto sbigottito
benchè immortal.Pur lo serbava ancora
a maggior pena il suo decreto. Intanto
l'aspro pensiero del perduto bene,
e del futuro interminabil danno
il cruccia alternamente. Intorno ei gira
le bieche luci una profonda ambascia
spiranti e un cupo abbattimento misto
d'odio tenace e d'indurato orgoglio:
ed in un punto, quanto lungi il guardo
d'un Angelo si stende, ei l'occhio manda
su quell'atroce, aspro, diserto sito;
carcere orrendo, simile a fiammante
fornace immensa; ma non già da quelle
tetre fiamme esce luce; un torbo e nero
baglior tramandan solo, onde si scorge
9
la tenebrosa avviluppata massa
e feri aspetti e luride ombre e campi
d'ambascia e duol, dove non pace mai,
non mai posa si trova, e la speranza
che per tutto penétra, unqua non scende.
Quivi è tormento senza fin, che ognora
incalza più, quivi si spande eterno
un diluvio di foco, ognor nudrito
da sempre acceso e inconsumabil solfo.
Tal la Giustizia Eterna a quei ribelli
aveva apparecchiata orrenda chiostra
d'esterno tenebror, remota tanto
dalla luce del ciel quant'è tre volte
lontan dal centro della terra il polo
dell'Universo."
10
Riporto qualche stralcio del discorso che Satana, appena caduto,
rivolge alla sua cerchia di fedeli; è un monologo tutto intriso di
eroismo, per quanto disperato, un eroismo puro, che pur sapendo
benissimo della sua inevitabile sconfitta, non esita a erigersi come
ribelle e condottiero: ad essere esaltato, a mio parere, è proprio lo
sforzo del tentativo alla rivolta, che per quanto disperata e votata allo
scacco e alla sconfitta, è vista come totale affermazione del Sé. è la parte
più celebre del Poema, citatissima nel periodo del Romanticismo da
tutti gli artisti ribelli alla società, che si identificavano con il Satana
miltoniano; Dio, secondo questa interpretazione romantica era quindi
lo Stato, la Chiesa Dogmatica, la società opprimente che soffoca il genio
del singolo, in perenne lotta per affermarsi o farsi accettare "in un
mondo massificato"; e se era così nel 1800, pensiamo a come sia la
nostra società attuale, dove tutto è "piattificato"!
In questo brano di Milton, compaiono a mio avviso, due grandi temi
legati al libero arbitrio: il proprio io, la propria mente, vista come
inferno, o come stato perenne, che non può non rimandare al concetto
di Swedenborg, oltre che ai successivi Goethe e Schiller, (e rifacendoci
11
molto liberamente a Kierkegaard, potremmo persino dire "Non sei tu
che mi perdoni Dio, sono io che non perdono me stesso, e non so che
farmene del tuo perdono, se io a me stesso non perdono la mia
disperazione") e il regnare, come proprio Dio, persino su un regno
orribile o d'oscurità totale, la cui unica luce è proprio quella
dell'Orgoglio e della Superbia Fiera di Se Stessi, perchè è meglio essere
padroni di se stessi in un luogo oscuro e desolato, piuttosto che essere
servi - senza aver voluto essere creaticreati- in una prigione dorata.
Viene quasi da sorridere, pensando che una delle più belle
rappresentazioni letterarie di Satana, venga proprio da uno scrittore
cristiano di educazione puritana!
Libro I
"Che importa se il campo è perduto? Non tutto
è perduto; la volontà indomabile, il disegno
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della vendetta, l'odio immortale e il coraggio
di non sottomettersi mai, di non cedere: che altro
significa non essere sconfitti?"
What though the field be lost?
All is not lost: the unconquerable will,
and study of revenge, immortal hate,
and courage never to submit or yield:
and what is else not to be overcome?
" [...] Strappata dal Peloro, o dal fianco squarciato
dell'Etna che rintrona, le viscere sempre nutrite
di combustibile e pronte a concepire fuoco
sublimato di furia minerale porgono aiuto ai venti
e lasciano un fondale abbruciacchiato, ravvolto
di fumo e di fetore: simil era il terreno sul quale
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posavano le piante dei piedi maledetti. Lo seguiva il compagno più
prossimo, entrambi gloriandosi
di essere sfuggiti al gorgo dello Stige
simili a dei, recuperate ormai tutte le forze,
e non perchè era il potere più alto ad averlo voluto.
"è questa la regione, è questo il suolo e il clima"
disse allora l'Arcangelo perduto, "è questa sede che
abbiamo guadagnato contro il cielo, questo dolente buio
contro la luce celestiale? Ebbene, sia pure così
se ora colui che è sovrano può dire e decidere
che cosa sia il giusto: e più lontani siamo
da lui e meglio è, da lui che ci uguagliava per ragione
e che la forza ha ormai reso supremo
sopra i suoi uguali. Addio, campi felici
dove la gioia regna eternamente! E a voi salute, orrori,
mondo infernale; e tu, profondissimo inferno, ricevi
il nuovo possidente: uno che tempi o luoghi
mai potranno mutare la sua mente. La mente è il proprio luogo,
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e può in sé fare un cielo dell'inferno, un inferno del cielo.
Che cosa importa dove, se rimango me stesso; e che altro
dovrei essere allora se non tutto, e inferiore soltanto a lui
che il tuono ha reso il più potente? Qui almeno
saremo liberi; poichè l'Altissimo non ha edificato
questo luogo per poi dovercelo anche invidiare,
non ne saremo cacciati: vi regneremo sicuri, e a mio giudizio
regnare è una degna ambizione, anche sopra l'inferno:
meglio regnare all'inferno che servire in Paradiso."
Torn from Pelorus, or the shatterd side
of thund'ring Etna, whose combustible
and fueled entrails thence conceiving fire,
sublimed with mineral fury, aid the winds,
and leave a singèd bottom all involved
with stench and smoke: such restig found the sole
of unblest feet. Him followed his next mate,
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both glorying to have scaped the Stygian flood
as gods, and by their own recovered strenght,
not by the sufferance of supernal power.
"Is this the region, this the soil, the clime,"
said then the lost Archangel, "This the seat
that we must change for heav'n, this mournful gloom
for that celestial light? Be it so, since he
who now is sovran can dispose and bid
what shall be right: fardest from him is best,
whom reason hath equaled, force hath made supreme
above his equals. Farewell, happy fields,
where joy for ever dwells! Hail, horrors, hail,
infernal world, ant thou, profundest hell,
receive thy new possessor: one who brings
a mind not to be changed by place or time.
The mind is its own place, and in itself
can make a heav'n of hell, a hell of heav'n.
What matter where, if I be still the same,
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and what I should be, all but less than he
whom tunder hath made greater? Here at least
we shal be free; th'Almighty hath not built
here for this envy, will not drive us hence:
here we may reign secure, and in my choice
to reign is worth ambition, though in hell:
better to reign in hell than serve in heav'n."
Libro IV
"E quindi maledetto quel suo amore, se l'amore o l'odio
essendo ormai per me la stessa cosa mi procura solo
un eterno dolore. Ma no, maledetto piuttosto
tu che liberamente scegliesti la tua volontà
contro la sua volontà, e così giustamente ti rammarichi.
Me miserevole! per quale varco potrò mai fuggire
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l'ira infinita, e l'infinita disperazione?
Perchè dovunque fugga è sempre inferno: sono io l'inferno;
e nell'abisso più fondo un altro abisso
ancora più profondo si spalanca, e minaccia
di divorarmi, e a confronto l'inferno che subisco
mi sembra essere un cielo."
Be then his love accurst, since love or hate,
to me alike, it deals eternal woe.
Nay cursed be thou, since against his thy will
chse freely what it now so justly rues.
Me miserable! which way shall I fly
infinite wrath, and infinite despair?
Which way I fly is hell; myself am hell;
and in the lowest deep a lower deep
still threat'ning to devour me opens wide,
to which the hell I suffer seems a heav'n.
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"Mi adorano sul trono dell'inferno
con diadema e scettro
così elevati, e proprio mentre cado
sempre più in basso, supremo ormai solo nella miseria essendo questa la gioia che dona l'ambizione."
While they adore me on the throne of hell,
with diadem and scepter high advanced,
the lower still I fall, only supreme
in misery; such joy ambition finds.
E ora, l'altra traduzione, ad opera di Lazzaro Papi!
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"Intorno Ei gira
le bieche luci una profonda ambascia
spiranti e un cupo abbattimento misto
d'odio tenace e d'indurato orgoglio:
ed in punto, quanto lungi il guardo
d'un Angel si stende, Ei l'occhio manda
su quell'atroce aspro, diserto sito;
carcere orrendo, simile a fiammante
fornace immensa; ma non già da quelle
tetre fiamme esce luce; un torbo e nero
baglior tramandan solo, onde si scorge
la tenebra avviluppata massa
e feri aspetti e luride ombre e campi
d'ambascia e duol, dove non pace mai,
non mai posa si trova, e la speranza
che per tutto penétra, unqua non scende.
Quivi è tormento senza fin, che ognora
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incalza più, quivi si spande eterno
un diluvio di foco, ognor nudrito
da sempre acceso e inconsumabil solfo."
Un commento, all'Opera di Milton :D
"L'antitesi irriducibile DioDio-Satana torna ad essere il motivo ispiratore
del "Paradiso Perduto", di John Milton (1608(1608-1674). Satana, l'angelo
ribelle, precipita assieme a quelli che l'hanno voluto seguire nel caos,
ma non si arrende. Ha udito in cielo una profezia a proposito della
creazione di un nuovo mondo, la Terra, e di un essere, l'Uomo, e decide
di saperne di più. Da qui prende il via una serie di eventi drammatici:
il Figlio offre se stesso per la salvezza dell'umanità, destinata a essere
tentata e pervertita dal Demonio. Satana assume la forma di angelo
minore e penetra, tra dubbi e timori, nell'Eden; Eva viene tentata una
prima volta da Satana perchè mangi il frutto della scienza nonostante
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la proibizione divina, ma interviene l'arcangelo Raffaele e racconta la
storia della battaglia fra angeli buoni e angeli ribelli... Ma Satana non
demorde. Tornato al Cielo, l'arcangelo ritorna nell'Eden sotto forma di
nebbia, si insinua nel serpente, e si avvicina nuovamente a Eva.
Blandendola scaltramente, la induce a mangiare il frutto proibito, e ad
offrirlo ad Adamo. Dio allora pronunzia una servera condanna contro
la prima coppia, che scaccia dal Paradiso terrestre. La Morte e la Colpa,
incoraggiate dal successo di Satana, decidono di salire nel mondo
abitato dall'uomo, ma l'arcangelo Michele predice l'incarnazione, la
morte e la resurrezione del Figlio di Dio per la salvezza dell'umanità.
La partita ora si gioca sulle virtù teologali della Fede e della Speranza,
ma le porte del Paradiso terrestre si sono chiuse per sempre, e una
schiera di cherubini si pone alla guardia del divino giardino.
Con Milton, suo malgrado, Satana assume definitivamente un aspetto
di bellezza irrimediabilmente decaduta, e, quindi, di inconsolabile
nostalgia. (già il titolo del Poema è estremamente significativo). Solo
chi ha rivestito questa bellezza fulgente può amaramente rimpiangerla
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e dare, nel suo non arrendersi, una potente caratterizzazione del Male,
che è come dire della disperazione.
"Un Lucifero come quello di Dante, ficcato immobile in mezzo alla
terra, non può ricevere un aspetto epico, ma se un poeta sviluppa il
mito di Lucifero come protagonista di una poema solenne, la figura
stessa del Diavolo deve necessariamente assurgere all'altezza dell'Epica:
così Milton alla fine nobilita il suo SatanaSatana-Lucifero con la Grandiosità
stessa del compito che gli fa assumere, e la serietà con la quale egli
cerca di condurlo a effetto." (Attilio Siro Nulli)
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