Una fetta di storia del mercato dolciario Al via la 33a edizione
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Una fetta di storia del mercato dolciario Al via la 33a edizione
Sonderausgabe in deutscher Sprache speciale lombardia Da pagina 12 a pagina 16 Una fetta di storia del mercato dolciario Panettone, torrone, sbrisolona, offelle e nocciolini. Ma anche merendine, gelati e croissant. Società internazionali e piccole realtà artigianali. Un panorama vario. Dove, a farla da padrone, è la passione per la tradizione e la qualità. Internationale Unternehmen und kleine Handwerksbetriebe. Ein abwechslungsreicher Ausblick. Wo Tradition und Qualität dominieren. Ein Stück Geschichte vom Süßwarenmarkt vetrina sigep 2012 Da pagina 19 a pagina 21 Al via la 33 edizione a Die 33. Auflage fängt an In scena a Rimini dal 21 al 25 gennaio il Salone internazionale gelateria, pasticceria e panificazione artigianali. In Rimini vom 21. bis zum 25. Januar die internationale Fachmesse Speiseeis, Gebäck und Brot. anno 2 - numero 1 - gennaio 2012 direttore responsabile: angelo frigerio Editore: Edizioni Turbo Srl - Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5/9 Fax. +39.0362.600616 Periodico mensile - Registrazione al Tribunale di Milano n. 18 del 12 gennaio 2011 - Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) la distribuzione A pagina 17 “Siamo noi il vero volto della cooperazione” focus shop Parla Francesco Pugliese, direttore generale di Conad. Che ha chiuso il 2011 a quota 10,250 miliardi di euro. E con la leadership nel canale dei supermercati (10,3%). l’azienda A pagina 18 Martinucci1950, dal gelato alla pasticceria Cresce l’incidenza di torte, tranci e monoporzioni sul business della società pugliese. Che ha realizzato la linea Giulia destinata al canale retail. Tatiana Martinucci illustra obiettivi e strategie. Dossier Export Le nuove frontiere del Canada Die neuen Grenzen von Kanada Giolitti: quei dolci che “fan sempre domenica ar palato” Il gelato per eccellenza di Roma. Meta preferita da vip internazionali, politici e, ancora, principi arabi da quatto generazioni. E ancora, punto di riferimento nel settore. A pagina 22 Parla Nazzareno Giolitti, titolare della catena. Da pagina 7 a pagina 10 Nel 2010 le vendite del Made in Italy verso questo Paese hanno sfiorato i 544 milioni di euro. Due milioni di italiani residenti nel Paese. Im Jahr 2010 ist der Made in Italy Umsatz in diesem Land an ca. 544 Mio. euro herangekommen. pole position Gennaio 2012 editoriale Angelo Frigerio Attenti al Salutismo! Un’ideologia pericolosa Direttore Responsabile ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale RICCARDO COLLETTI Editore: Edizioni Turbo Srl Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362 600463/4/5/9 Fax. +39 0362 600616 [email protected] Periodico mensile - Registrazione al Tribunale di Milano n. 18 del 12 gennaio 2011. Poste Italiane SpA Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in legge 27/02/2004 N° 46) Art. 1 Comma D.C.B. - Milano Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Periodico mensile anno 2 - numero 1 gennaio 2012 Una copia 1,00 euro Poste Italiane S.P.A. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti 2 Questo numero è stato chiuso in redazione l’11 gennaio 2012 “C’è uno spettro che si aggira per l’Europa: si chiama Salutismo”. Parafrasando il manifesto del Partito Comunista, posso con certezza affermare che una nuova ideologia si sta insinuando sulle nostre tavole. Un’ideologia pericolosissima. Che mina alla base le nostre certezze in tema di alimentazione. Tradotta in pochi comandamenti essenziali, la filosofia del salutista si traduce nelle seguenti precise regole: non mangiare né carne, né salumi, né formaggi, né dolci. Solo verdura e frutta garantiscono un corpo sano e indenne dalle malattie. Ne abbiamo avuta una prova nel corso del terzo International forum on food and nutrition organizzato da Barilla, in scena all’Università Bocconi mercoledì 30 novembre e giovedì 1 dicembre. Qui una nostra giornalista ha assistito al workshop “L’importanza di una corretta alimentazione nell’infanzia”. Fra i relatori che hanno presentato i propri studi relativi all’argomento, Robert H. Lustig. Il professore di pediatria clinica all’Università della California a San Francisco e direttore del Watch program (Weight assessment for teen and child health) ha affrontato, dati e tabelle alla mano, gli aspetti negativi del consumo di zuccheri. Dichiarati, in conclusione, pericolosi per la salute, se non addirittura “velenosi”. Immediata la reazione del pubblico. Un partecipante, in particolare, ha chiesto come o con cosa sostituire lo zucchero, da lui quotidianamente utilizzato per dolcificare il caffè. Il professore ha risposto senza esitazioni, rilanciando:“Ma il corpo necessita lo zucchero? Ne ha un reale bisogno? No. Parliamo di uno sfizio, un piacere. A cui è possibile, anzi è consigliato, rinunciare”. Al che il gentile signore ha obiettato: “Rinunciare? Ma a me piace dolce… “. Questa la risposta del Prof: “Non insista, lo deve bere amaro… “ In un altro workshop abbiamo invece assistito a una filippica contro la carne del Professor Umberto Veronesi. Il noto oncologo, nuclearista convinto (e qui ci viene da ridere), non ha usato giri di parole: “Mangiare carne fa male al corpo umano. Smettetela al più presto…” Ma non è finita qui. Sull’onda del Salutismo si sono schierate anche alcune mamme meneghine che, di recente, hanno imposto a Milano Ristorazione di eliminare il prosciutto cotto (inserito nel menu una volta al mese) dalle mense scolastiche. Che dire di tutto ciò? Una sola cosa: l’ideologia salutista annebbia il cervello. Non solo: s’impongono – come nel caso delle mense – dei comportamenti e degli stili di vita, apparentemente sani, in nome di teorie tutte da dimostrare. E’ chiaro ed è evidente che il consumo smodato di determinati alimenti ha degli effetti sul corpo umano. Da qui alla completa eliminazione di carne, salumi, formaggi e dolci ne passa. Ma l’Unesco non aveva forse annoverato la dieta mediterranea come Patrimonio Mondiale dell’Umanità? Ritorniamo dunque con i piedi per terra. Lasciamo perdere queste tristi ideologie e ritorniamo a quei cibi, quelle abitudini e quei prodotti che hanno reso l’Italia nota in tutto il mondo. Dietro il Salutismo c’è una concezione della vita lontana anni luce dalla nostra. Per noi il mangiare (e il bere) non è solo alimentarsi ma stare in famiglia, in compagnia con parenti e amici. A chiacchierare e pasteggiare. Quante volte ho sentito dire che gli italiani sono l’unico popolo che parla di mangiare a tavola… Da ultimo permettetemi un’osservazione personale. Al museo del Louvre di Parigi c’è un quadro famoso: la presentazione degli ambasciatori svizzeri al Re Sole. E’ un’euforia di colori in primo piano: vesti sgargianti, cortigiani e cortigiane variopinte, paiettes, velluti e lustrini. A far da contrasto, due figure rigide e austere, in palandrana nera e gorgiera. Sono gli ambasciatori svizzeri. Gli antenati dei Salutisti. [email protected] Achtung vor den Gesundheitsaposteln! Eine gefährliche Ideologie! “Es gibt ein Gespenst, das in Europa umgeht: es heisst Salutismus”. Um mich auf die Ideolige des Manifestes der Kommunistischen Partei zu beziehen, kann ich mit Gewissheit sagen, dass sich eine neue Ideologie auf unseren Tischen verbreitet. Eine ganz gefährliche Ideologie. Die unsere Sicherheiten zum Thema Ernährung untergräbt. Die Philosophie der Gesundheitsapostel besteht in ein paar grundlegenden Geboten: kein Fleisch, keine Würste, kein Käse und Süßwaren essen. Nur Obst und Gemüse garantieren einen gesunden Körper frei von Krankheiten. Wir haben es in diesem Sinne während der 3. Auflage vom International Forum On Food and Nutrition bestätigt, die in der Universität Bocconi in Mailand am 30. November und am 1. Dezember statt gefunden hat. Unsere journalistin hat hier den Workshop “Die Wichtigkeit einer korrekten Ernährung während der Kindheit” besucht. Unter den Rednern, die ihre Studien zum Thema vorgestellt haben war auch Robert H. Lustig. Der klinische Professor in Pädiatrie an der Universität von Kalifornien in San Francisco und Direktor des Watch-Programm (Gewicht Assessment for Teen and Child Health), hat mit Daten und Tabellen über die negativen Aspekte vom Verbrauch von Zucker geredet. Abschließend erklärt er ihn als gesundheitsgefährlich, wenn nicht gar “giftig”. Die Reaktion des Publikum kam sofort. Insbesondere hat ein Teilnehmer gefragt wie er Zucker ersetzen konnte, da er ihn täglich um Kaffee zu süßen verwendet. Der Professor hat ohne zu zögern geantwortet: “Braucht eigentlich der Körper Zucker?”. Nein. Es handelt sich nur um ein Genuss. Es ist eher empfolen zu vermeiden. Da hat der Herr wiedersprochen: “Aber mir schmeckt er süß…”. Und die Reaktion des Professors: “Ich bestehe darauf, trinken müssen Sie ihn bitter ...”. In einem weiteren Workshop, haben wir eine ausfürliche Rede vom Professor Umberto Veronesi gegen das Fleisch gehört. Der bekannte Onkologe, der von Kernergie überzeugt ist (und hier fangen wir an zu lachen), nahm kein Blatt vor dem Mund: “Fleisch essen ist für den menschlichen Körper schlecht. Hört so schell wie möglich auf...”. Aber es ist damit nicht zu Ende. Auf der Welle des Salutismus haben sich auch einige Mütter aus Mailand eingesetzt und haben vor kurzem Milano Ristorazione verhängt den gekochten Schinken (1 mal pro Monat geplant) von der Speisekarte der Schulkantinen zu entfernen. Was kann man darüber sagen? Nur eine Sache: die Ideologie der Gesundheitsapostel verwirrt das Gehirn. Aber nicht nur, wie im Fall der Kantinen werden Verhaltensweisen und Lebensstile aufgezwungen, im Namen von Theorien die scheinbar gesund sind aber alle noch zu beweisen sind. Es ist klar und deutlich, dass der übermäßige Genuss bestimmter Lebensmittel einen Einfluss auf den menschlichen Körper hat. Von hier bis zur totalen Beseitigung von Fleisch, Wurst, Käse und Süßwaren ist was anderes. Die Unesco hatte doch nicht die mediterranische Ernährung als Weltkulturerbe aufgenommen? Kommen wir zurück zur Realität und lassen wir diese traurige Theorien sein. Machen wir einen Rückkehr zu denjenigen Traditionen, zu den Gewohnheiten und Produkte die Italien auf der ganzen Welt berühmt gemacht haben. Die ideen der Gesundheitsapostel sind weit von unserem Denken entfernt. Für uns heisst essen (und trinken) nicht nur sich zu ernären, sondern auch mit der Familie und Verwandten zusammen zu sein. Mit ihnen sprechen und speisen. Ich habe oft gehört, dass die italiener die einzige Bevölkerung ist, die am Tisch von essen spricht. Zuletzt lassen Sie mich abschließend eine persönliche Bemerkung machen: im Louvre von Paris gibt es ein bekanntes Gemälde: die Vorstellung der schweizer Botschafter dem Sonnenkönig. Eine Euphorie von Farben im Vordergrund: buntgekleidete Höflinge und Kurtisane, Samt und Paiettes. Im Kontrast zu zwei strengen Figuren mit schwarzen Mantel und Halskrause. Es sind die schweizer Botschafter. Die Vorfahren der Gesundheitsapostel. news Gennaio 2012 Finalmente liberi di fare la spesa: la deregulation secondo Esselunga La stoccata di bernardo Caprotti Ironico e pungente. Come al solito. E’ Bernardo Caprotti (foto), gran patron di Esselunga. Che ha voluto dire la sua anche sul tema delle liberalizzazioni. Con un comunicato, indirizzato alla ‘gentile clientela’, e pubblicato sul Corriere della Sera del 4 gennaio, il fondatore di Esselunga mette alla berlina gli “impiegati” delle regioni e dei comuni, fino a poco tempo fa incaricati di gestire il balletto settimanale degli orari di apertura. Oltre a dipendenti delle associazioni, commercianti e ambulanti. Per loro… “andrà trovata una nuova e più produttiva occupazione”. Il comunicato evidenzia che, per Esselunga, i mutamenti portati dalle liberalizzazioni sono ben pochi, in confronto al quadro attuale già ampiamente modificato rispetto al 1971. Quando la normativa prevedeva un’apertura di otto ore giornaliere per un massimo di 44 ore settimanali. L’articolo 31 del decreto Salva Italia, secondo Caprotti, porta un’unica reale novità: finalmente si avrà la libertà di ‘fare la spesa’ quando si vuole. Si legge, infatti, nel testo: “Quello che cambierà veramente è che, sia chi vuol fare la spesa che noi operatori saremo sgravati dal balletto settimanale di queste aperture a singhiozzo (aperture a singhiozzo che, attualmente, riguardano, prevalentemente, le domeniche e i giorni festivi. In quanto oggi sono vincolate alle decisioni delle amministrazioni comunali della città in cui si trova il punto vendita, ndr). […] Ora potremo pianificare liberamente e razionalmente tutto il sistema: rifornimenti, organizzazione del lavoro, eccetera. E i clienti potranno fare la spesa in libertà”. Ma Bernardo Caprotti non si ferma qui. E stocca una stilettata anche alla stampa quotidiana. Che, sino ad ora, è stata quella che, in occasione delle aperture domenicali/festive, ha sempre piacevolmente ospitato gli annunci delle varie insegne distributive. Continua infatti il documento: “Anche tutti gli annunci stampa settimanali, una volta preso un ritmo all’inglese – ad CioccolaTò 2012: sì al potenziamento dell’area Live Federdistribuzione divorzia da Confcommercio L’area Live di CioccolaTò, la manifestazione dedicata al cioccolato in scena a Torino dal 2 e all’11 marzo, verrà potenziata. È questa la decisione presa dall’assessore alla Cultura e al turismo di Torino, Maurizio Braccialarghe, nel corso dell’incontro avvenuto con i rappresentanti degli artigiani piemontesi, dei commercianti e con Apice, so¬cietà incaricata quest’anno dell’organizzazione della kermesse. L’area Live della manifestazione rappresenterà un nuovo polo unico in cui verranno effettuati corsi di cucina e di pasticceria a base di cacao e cioccolato, attività didattiche per bambini e laboratori di lavorazione tenuti dai maestri cioccolatieri torinesi. Ma anche degustazioni guidate dagli esperti del settore. Lo scorso 22 dicembre, Federdistribuzione ha deciso di uscire da Confcommercio-Imprese per l’Italia. La decisione è operativa è dal 1° gennaio 2012. In un comunicato diffuso da Federdistribuzione lo scorso 27 dicembre, si legge: “Federdistribuzione e Confcommercio-Imprese per l’Italia hanno avuto per tanti anni una proficua collaborazione, condividendo attività e percorsi; restano obiettivi comuni che potranno portare anche in futuro a verificare forme di collaborazione, nell’interesse di entrambe le organizzazioni e dei settori rappresentati, sia a livello centrale che locale”. “A fronte di un quadro economico difficile”, commenta Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, “il Governo ha intrapreso una coraggiosa politica di liberalizzazione. In particolare la normativa riguardo gli orari di apertura dei negozi sancisce il diritto per gli operatori commerciali di poter gestire liberamente i propri punti vendita valorizzando contemporaneamente la concorrenza, il servizio ai consumatori e i propri investimenti. Il sostegno al dettaglio tradizionale non può realizzarsi impedendo alle strutture, piccole o grandi che siano, di scegliere se stare aperti per rendere un miglior servizio ai clienti, ma con politiche e ruoli attivi di Regioni, Comuni e Associazioni imprenditoriali che sappiano favorire e diffondere l’innovazione presso gli operatori.” Migros registra un calo del 5,8% rispetto al 2010 4 esempio, tutte le domeniche aperti dalle 9 alle 19 – verranno a cessare”. Il comunicato di Esselunga si colloca in un momento particolarmente caldo e vivace, con regioni e commercianti sul piede di guerra da una parte, e grande distribuzione e consumatori dall’altra. Nell’ambito delle regioni c’è chi ha deciso di dire no alle liberalizzazioni. Piemonte, Toscana e Puglia hanno già comunicato di voler presentare ricorso alla Corte Costituzionale perché la deregulation è un’invasione di campo in un settore di stretta “competenza regionale”. Lazio e Lombardia sono sul “chi va là”. Martedì 3 gennaio, Renata Polverini, presidente della Regione Lazio ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto anche noi una lettera di Confesercenti che ci chiede di impugnare il provvedimento perché, hanno ragione, questa è materia delegata alle regioni. Stiamo sentendo anche gli altri operatori e nei prossimi giorni sentirò anche gli altri governatori di regione. Alcuni di loro hanno già deciso di impugnare il provvedimento. Noi stiamo valutando come comportarci”. In Lombardia, invece, per l’11 gennaio è convocato l’Osservatorio regionale del commercio con, all’ordine del giorno, le liberalizzazioni. In merito, Stefano Maullu, assessore lombardo al Commercio, in un certo senso, ha già anticipato quali saranno i provvedimenti della Regione. “Regione Lombardia, che in questo campo ha già un quadro normativo all’avanguardia con i suoi 197 distretti del commercio […], è chiaramente disponibile a mettere in campo ogni strumento amministrativo e politico per evitare danni al comparto e creare condizioni per il maggiore equilibrio tra piccola, media e grande distribuzione”. Insomma, la partita è ancora aperta. L’unica certezza sembra provenire dai numeri: gli studi economici mostrano che con le liberalizzazioni ci sarebbe un incremento del Pil dello 0,25% e un risparmio, per quel che riguarda gli acquisti alimentari, pari a 8,5 miliardi di euro. Il colosso svizzero della distribuzione al dettaglio, registra alla fine dell’anno una cifra d’affari di 532,6 milioni di franchi, con un calo del 5,8% rispetto al 2010. La riduzione nel bilancio di Migros è causata dalle difficili condizioni di mercato e dalla diminuzione dei prezzi, in parte dovuta alle merci pagate in euro o in dollari, che rappresentano il 25% di quelle vendute. Il calo dei prezzi è stato mediamente del 4%. Alla fine del 2011 la Cooperativa ha sviluppato la sua rete di vendita, con tre nuove superfici. Il volantino miglior strumento di promozione In un mercato dove la pressione promozionale da quattro anni registra una crescita costante, emerge il trend sostenuto dei volantini. Escludendo quelli che promuovono elettrodomestici ed elettronica di consumo, i volantini registrano un incremento del 20% circa sul 2010. Secondo i dati diffusi da SynphonyIri Group, questo strumento di promozione è stato molto efficace soprattutto nei supermercati, con in media 128 referenze a volantino (+16% sul 2010). Meno negli ipermercati, con in media 78 referenze, dove la crescita è stata comunque maggiore (+25%). Risparmiano le famiglie che acquistano i prodotti negli ipermercati (9,8% di risparmio) rispetto a quelle che si sono rivolte a strutture più piccole (5,3%). Conad rileva 43 negozi Billa Passano a Conad 43 punti vendita Billa, insegna di Rewe Group. Si tratta, nello specifico, di sette iper e 36 supermercati. L’acquisizione verrà formalizzata dopo il passaggio all’Antitrust. Complessivamente si parla di una superficie di 74.195 mq che porta al 10,6% la quota di mercato di Conad in Italia e a 10,650 miliardi di euro il fatturato. I negozi sono situati in dieci regione italiane: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. L’operazione è stata condotta da cinque delle otto cooperative Conad: Commercianti indipendenti associati, Conad Adriatico, Nordiconad, Conad del Tirreno e Pac200A. Il cambio delle insegne dovrebbe avvenire entro il prossimo giugno. “I punti di vendita acquisiti saranno dati in gestione ai soci imprenditori e rappresentano un ulteriore passo nella direzione di aggredire la congiuntura economica con lo sviluppo, gli investimenti, l’innovazione. Puntiamo a soddisfare appieno le nuove esigenze di spesa dei nostri clienti, con prodotti e servizi che abbiano il migliore rapporto tra convenienza e qualità, e quelle di sviluppo dei soci, con nuove e più capillari forme di distribuzione. L’acquisizione dei punti vendita Billa è una tappa importante del progetto di sviluppo che porterà a rafforzare la leadership di Conad nei supermercati e ad avere una presenza più consistente negli ipermercati”, ha dichiarato il direttore generale di Conad, Francesco Pugliese. Tutti a Colonia, per Ism n.42 Tutto pronto per la 42° edizione di Ism, il Salone internazionale dei prodotti dolciari, in scena a Colonia dal 29 gennaio al 1° febbraio. Sei i padiglioni coinvolti, per una superficie complessiva di 110mila metri quadrati. 1.400 le aziende espositrici provenienti da 65 diversi paesi, Belgio incluso, Paese partner dell’edizione 2012 di Ism. A Colonia, quindi, quest’anno saranno presenti più di 130 espositori belgi. La fiera sarà inaugurata da Ilse Aigner, ministro per l’Alimentazione, l’agricoltura e la tutela del consumatore. Parallelamente a Ism si svolgerà anche ProSweets Cologne, il Salone internazionale della subfornitura per l’industria dolciaria: 330 le aziende espositrici, provenienti da 32 paesi diversi. Doria avvia il concorso “La Dolcezza ti premia” Si chiama “La Dolcezza ti premia” il nuovo concorso di Doria dedicato ai suoi fedeli consumatori di frollini. Si tratta di un concorso a premi avviato dal 1 dicembre 2011 e che si concluderà il 30 giugno 2012. In palio, dei soggiorni ai parchi divertimenti Gardaland e SeaLife Aquarium per quattro persone. Sul fronte dei sacchetti di alcune referenze il consumatore troverà tutte le informazioni su come partecipare al concorso. Le referenze coinvolte sugli scaffali a partire dal mese di novembre saranno le confezioni da 350gr di Bucaneve Gocce di Cioccolato, Bucaneve Cacao, Zoodoria e Mini Atene Cacao e Nocciola. Gennaio 2012 Eurovo presenta Eggy: la mousse d’uovo in spray Si chiama Eggy la nuova referenza firmata Le Naturelle, uno dei marchi di punta del Gruppo Eurovo. Disponibile nel formato da 300 grammi, è una mousse corrispondente a sei uova allevate a terra, racchiusa in un pratico contenitore spray ad atmosfera modificata, che consente una conservazione fino a sei mesi fuori dal frigorifero. Eggy, in particolare, è indicato per la realizzazione di ricette a base di uovo veloci e senza sprechi. A Cividale una Gubana da 68,7 chili Per Ferrero Spa fatturato a 2,5 miliardi di euro Edi Sommariva lascia la direzione generale di Fipe La Gubana più grande del mondo è stata prodotta dal forno Cattarossi di Cividale del Friuli (Ud) il primo giorno del 2012. Il titolare del forno, Berto Blasuttig, ha offerto 68,7 kg di Gubana a centinaia di persone, sotto il loggiato del Palazzo comunale di Cividale. Superato il record dell’anno scorso, quando il dolce aveva raggiunto “solo” 59,3 kg. La dolce degustazione è stata accompagnata dalla Ribolla gialla delle aziende Collavini e Torre Rosazza e dallo spumante classico Piero Pittaro. Il bilancio civilistico 2010/2011 della Ferrero Spa si è chiuso con un fatturato in crescita del 7% per 2,502 miliardi di euro. È quanto afferma una nota aziendale. L’utile netto è stato di 110,7 milioni di euro, in netto calo rispetto ai 144,3 milioni dell’anno prima. Grazie a prodotti come la Nutella, i confetti Tic Tac e gli ovetti Kinder al cioccolato, il Gruppo ha registrato performance di vendite a volume comprese tra il +3,4% e il +8,3% rispetto all’esercizio precedente. Ottimi i risultati in materia di quote di mercato dei prodotti in Italia. Le tavolette a marca Kinder vantano una market share del 15%. La squadra costituita da Mon Chérie, Pocket Coffee, Rocher e Raffaello si ritaglia una quota del 36% e le uova di cioccolato il 20% circa. Lo scorso 31 dicembre Edi Sommariva ha lasciato l’incarico di direttore generale Fipe – Confcommercio, per assumere un altro ruolo all’esterno del sistema confederale. Sommariva era stato nominato il 22 febbraio 1989, sotto la presidenza di Sergio Billè. “A Edi Sommariva va il sincero ringraziamento mio e di tutta la Federazione. La sua pluriennale collaborazione ha lasciato un segno di qualità e seminato molti valori, umani e professionali, oltre che buoni sentimenti” ha commentato il presidente Fipe, Lino Stoppani. Galbusera sceglie l’agenzia Um per la comunicazione 2012 Galbusera ha recentemente comunicato di aver scelto l’agenzia Um per la progettazione e la realizzazione del piano di comunicazione previsto per il 2012. Parte integrante del gruppo Ipg, l’agenzia si assumerà dunque il compito di curare le strategie pubblicitarie e mediatiche dell’azienda di Cosio Valtellino in provincia di Sondrio. Galbusera, fondata nel 1938, è oggi un’importante realtà nel settore dei prodotti da forno, in particolare nel segmento salutistico, presidiato con numerose e diverse linee di prodotto. Nelle due sedi, quella produttiva a Cosio Valtellina e quella che ospita gli uffici marketing e commerciale ad Agrate Brianza in provincia di Monza e Brianza, lavorano circa 550 dipendenti. Apre a Milano la bakery Van Bol & Feste Ha aperto lo scorso 15 dicembre a Milano, in Largo Cairoli, la prima bakery Van Bol & Feste: insegna nata a Napoli, con un cuore metà napoletano e metà olandese. “Abbiamo voluto ricominciare l’avventura da Milano. Per dare all’atmosfera e ai ricordi della bakery aperta nel 1890 una veste contemporanea. Siamo sicuri che le nostre specialità, prima su tutte un dolce nuovo come il Van Bol, possano conquistare una clientela eterogenea e cosmopolita”, ha spiegato Federica De Angelis, della famiglia che acquisì il marchio nel 1987 e oggi a capo del nuovo store. 5 news Gennaio 2012 Bando per 250 concessioni nella ristorazione autostradale L’Anb invita i bieticoltori ad aderire all’accordo con Eridania Nel prossimo quadriennio si apriranno i bandi per circa 250 concessioni nella ristorazione autostradale, per un valore pari a 700 milioni di euro, su un totale di 1,2 miliardi. La campagna di rinnovo delle concessioni riguarderà soprattutto Autostrade per l’Italia. Saranno però coinvolti anche il gruppo Gavio, Autovie Venete e Anas. Il 60% delle 487 concessioni è detenuto oggi da Autogrill, segue Maglione (Gruppo Sarni) con una quota del 9%, Chef Express (7%), Finifast (Fini, 5,5%), Airest (Ristop, 4,5%) e My Chef con il 3,5%. L’Anb (Associazione nazionale bieticoltori) ha invitato tutte le aziende iscritte a sottoscrivere il contratto di coltivazione con il colosso dello zucchero Eridania Sadam. L’invito è rivolto, in particolare, al tradizionale bacino bieticolo legato allo stabilimento di Eridania nella frazione di San Quirico, presso Parma. L’accordo sottoscritto tra Anb e l’azienda prevede una valorizzazione delle barbabietole da zucchero pari a 50 euro alla tonnellata e rientra in un più ampio protocollo di intesa, sviluppato per la campagna bieticolo saccarifera 2012. Nel decreto “Salva Italia” una nuova Ice Il Governo Monti prevede con il decreto “Salva Italia” anche una nuova Ice-Agenzia per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del ministero dello Sviluppo economico. Il nuovo ente avrà tre organi: il presidente, il Consiglio di amministrazione e il Collegio dei revisori dei conti. Spetterà al Consiglio di amministrazione deliberare: lo statuto, il regolamento e la dotazione organica del personale che, nella nuova Agenzia, raggiungerà il limite massimo di 300 unità. Infine, l’Agenzia opererà nell’ambito delle rappresentanze diplomatiche. Scontro Italia – Ue sul “cioccolato puro” Nei primi giorni di dicembre la Commissione europea ha inviato all’Italia una lettera di messa in mora poiché continua a utilizzare la denominazione “cioccolato puro” sulle etichette dei prodotti a base di solo cacao, in violazione del diritto europeo, come indicato nella sentenza contro l’Italia della Corte di Giustizia Ue del 25 novembre 2010. In quell’occasione, il nostro Paese era stato condannato per aver autorizzato la denominazione “cioccolato puro” sulle etichette dei prodotti a base di solo cacao, per distinguerli da quelli che, invece, contengono grassi vegetali come succedanei. Una normativa Ue aveva, infatti, consentito l’introduzione nel cioccolato di un 5% di questo tipo di olii, meno nobili e costosi del burro di cacao, con l’obbligo di indicare in etichetta la dicitura: “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”. Per i giudici europei, la normativa italiana consente di mantenere due categorie di denominazione di vendita differenti per un prodotto che, in sostanza, è lo stesso. Questo può indurre in errore il consumatore e ledere il suo diritto a un’informazione corretta, imparziale e obiettiva. Sulla vicenda è intervenuta anche Coldiretti: “Il fatto che l’Unione Europea ostacoli il cioccolato puro di cacao dopo aver aperto al formaggio senza latte e al vino senza uva è l’evidente dimostrazione di un comportamento contraddittorio, che spesso mette in difficoltà i prodotti del Made in Italy”. Apre la Boutique Ferrero all’Aeroporto di Fiumicino Indagine Ispo-Confartigianato: il 30% degli italiani preferisce i dolci artigianali Sono 7,5 milioni gli italiani che a Natale hanno scelto dolci artigianali Made in Italy. I più golosi in Lombardia dove 1.300.601 famiglie prediligono i prodotti artigianali rispetto a quelli industriali. A Milano sono 443.906 le famiglie orientate su questa scelta. Seguono, a livello regionale, la Campania (695.360 famiglie) e la Sicilia (664.394 famiglie). Nella classifica provinciale, Roma e Napoli si classificano al secondo e terzo posto con, rispettivamente, 438.799 e 356.224 famiglie che a Natale consumeranno dolci artigianali. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dall’osservatorio Ispo-Confartigianato. L’analisi mostra che sono 88.732 le imprese artigiane che tengono alta la bandiera dell’alimentare Made in Italy: in un anno sono aumentate dell’1,4%, soprattutto in Lombardia, Umbria, Piemonte. In crescita anche l’export che, nei primi otto mesi del 2011, ha riportato un aumento dell’8,6%. Tradizione, qualità delle materie prime, cura della lavorazione sono le caratteristiche che, secondo la rilevazione di Confartigianato, fanno preferire al 30% della popolazione italiana i dolci natalizi realizzati da 42.633 pasticcerie e panifici artigiani attivi nel Paese. Tra gennaio e agosto 2011, invece, l’esportazione di dolciumi italiani ha raggiunto i 224 milioni di euro, con un aumento dell’8,6% rispetto ai primi otto mesi del 2010. Francia, Germania e Austria i paesi in cui i dolci Made in Italy sono più apprezzati. Dall’inizio dell’anno, i francesi hanno comprato 50,3 milioni di euro di dolci (pari al 22,4% del nostro export di questo tipo di prodotti). In Germania abbiamo esportato 35,8 milioni di pasticceria (15,9% del totale esportato), mentre in Austria l’export di dolci è pari a 16,8 milioni (7,5% del totale). Fao: nel 2011 la produzione di cereali supera i 2 milioni di tonnellate Secondo il rapporto trimestrale “Crop prospects and food situation”, pubblicato dalla Fao a dicembre, nel 2011 la produzione cerealicola ha raggiunto i 2,323 milioni di tonnellate. Non solo, i cereali prodotti lo scorso anno dovrebbero essere sufficienti a coprire il previsto aumento dell’utilizzo nel 2011/12 e anche a consentire una moderata ricostituzione delle scorte mondiali. I prezzi sono inoltre calati di tre punti rispetto allo scorso ottobre. Nello specifico, la produzione globale di grano dovrebbe aumentare del 6,5%, mentre quella dei cereali secondari e del riso dovrebbe leggermente diminuire a causa di un aggiustamento al ribasso per il mais negli Usa e di prospettive non ottimali per il riso in Indonesia. Ghana: produzione di cacao superiore al milione di tonnellate 6 Lo scorso 15 dicembre è stato inaugurato all’aeroporto di Fiumicino il nuovo negozio Ferrero. La Boutique si trova nel corridoio centrale, nei pressi del Gate D5. Per tutto il 2012, proporrà le confezioni personalizzabili di Praline. Non solo, l’offerta include anche composizioni assortite. I clienti della Boutique avranno la possibilità di scegliere tra diverse ricette: dalle specialità più classiche come Rocher, Mon Cheri e Raffaello, alle novità come il Rondnoir nuova e il Kuesschen nocciola o fondente. Ottimi i raccolti di cacao in Ghana. Nel 2011, infatti, la produzione ha superato il milione di tonnellate, per un valore sui mercati internazionali di oltre due miliardi di dollari. Lo ha reso noto il vicepresidente del Paese africano, John Mahama, nel corso della 27a Giornata nazionale dell’Agricoltura. Il cacao è destinato soprattutto all’export e rappresenta una delle voci più importanti nell’economia ghanese. Il Ghana è, infatti, il secondo produttore mondiale di questo alimento, preceduto da un altro paese africano: la Costa d’Avorio. è Nicola Mastromartino il nuovo presidente di Interdis E’ Nicola Mastromartino (nella foto) il nuovo presidente di Interdis. Mastromartino, classe 1961, è stato eletto all’unanimità dal Consiglio di amministrazione e subentra a Gianni Cavalieri. Già consigliere di amministrazione, il nuovo presidente è titolare di Amì, storica impresa campana fondata nel 1968, che ha chiuso il 2010 con un fatturato di 540 milioni di euro attraverso una rete di 133 punti vendita al dettaglio e tre Cash & Carry. Nel Cda di Interdis, Mastromartino sarà affiancato anche da Valter Mion, in qualità di vicepresidente e Giovanni Rebecchi come Consigliere delegato allo sviluppo. A Esselunga il primato della redditività per metro quadrato E’ andato a Esselunga il primo posto della classifica stilata da R&S di Mediobanca sui principali Supermarket. Secondo il report, il gruppo guidato da Bernardo Caprotti avrebbe, infatti, incrementato il proprio fatturato per metro quadrato dell’8,4% rispetto al 2006, per un fatturato totale di 44,3 milioni di euro. Sebbene sia la quinta forza del mercato italiano, il marchio Esselunga si aggiudica così il primato rispetto a Carrefour e Auchan nelle vendite al dettaglio, nell’incidenza dei “consumi” sul fatturato - pari al 78,9% contro l’83,8% di Carrefour, l’84,3% del gruppo Gesco e l’82% di Auchan- Sma-, nonché sul margine operativo lordo. Questa voce vede un’accelerazione del 9,3% con un distacco sui concorrenti fermi tra il 4% (GescoPam) e il 4,5% (Auchan). Al gruppo Coop resta però ancora il ruolo di primo operatore nel settore in termini di ricavi con 12,1miliardi di euro e una quota di mercato del 18,3%, seguito da Conad con il 10,1% e da Auchan con l’8,3%. Caffarel propone un San Valentino al cioccolato Sarà il cioccolato il protagonista della linea Messaggi d’Amore: la gamma di referenze che Caffarel dedica alla festa di San Valentino. Colore predominante è il rosso, mentre la forma è il cuore. Confezioni in tessuto, impreziosite da un fiore in organza, contengono sfere al cioccolato fondente. I Cuori di cioccolato al latte e i Cuori Prochet, ricoperti con granetta di nocciole Piemonte Igp, vantano all’interno una sorpresa e sono abbelliti con un nastro di raso rosso. Infine, i cuoricini, sempre di cioccolato al latte, nascondono, nell’incarto, frasi d’amore. Eataly apre a Genola (Cn) il primo negozio “Che” “Che” è l’acronimo di Caffè, hamburger e ….molto altro. Ma è anche l’insegna utilizzata da Eataly, la catena guidata da Oscar Farinetti, che, recentemente, ha aperto a Genola, in provincia di Cuneo, il suo primo negozio “Che”, specializzato nella vendita di prodotti di qualità legati al territorio. Il punto vendita si sviluppa su una superficie di circa 400 metri quadrati e al suo interno è dotato di uno spazio dove si possono degustare hamburger confezionati con carne della Granda, un angolo per la distribuzione di gelati prodotti con latte di alta qualità piemontese, una caffetteria caratterizzata dal caffè della torrefazione fossanese “Antico casolare” e infine un area vendita per i prodotti Slow food e Eataly. dossier export Gennaio 2012 A cura di Nunzia Capriglione Le nuove frontiere del Canada Nel 2010 le vendite del Made in Italy verso questo Paese hanno sfiorato i 544 milioni di euro. Due milioni gli italiani residenti nel Paese. Sono circa due milioni gli italiani residenti in Canada. Toronto, Montréal e Vancouver i centri in cui le comunità di cittadini provenienti dal Bel Paese sono più numerose: 500mila a Toronto, 250mila a Montréal e 50mila a Vancouver. Nel complesso, si tratta di una comunità importante, che, negli anni, è riuscita a integrarsi nel panorama socio economico del Paese. Non sono pochi, infatti, gli italiani che ricoprono ruoli importanti nell’ambito delle istituzioni politiche, economiche e culturali del Canada. Ma la presenza consistente degli italiani non è l’unico motivo che ha agevolato l’ingresso dei prodotti alimentari Made in Italy nel Paese. Non è infatti secondario ricordare che quello canadese è un popolo che ama molto viaggiare e incontrare nuove culture e tradizioni. L’Italia è una delle mete privilegiate, per le sue bellezze artistiche, naturali e, ovviamente, enogastronomiche. Sono proprio queste ultime che il canadese spera (ma in fondo sa) di poter portare sulla propria tavola una volta rientrato in Patria. Alcune società importatrici, specializzate nel food Made in Italy, sono nate proprio sulla scia di questo desiderio. I NUMERI DEL MADE IN ITALY Certo, esportare in Canada non è semplice. Due i regolamenti principali messi a punto dal Governo per disciplinare l’ingresso di prodotti alimentari stranieri: il “Food and drug act and regulations” e il “Consumer packaging and labelling regulations”. Proprio in virtù delle complessità burocratiche per entrare nel Paese, sul territorio esistono enti specializzati nell’attività a sostegno alle imprese che intendono portare nel Paese i loro prodotti. La Camera di commercio italiana, con sede a Montréal, è uno degli esempi più eclatanti in questo senso. Al di là delle inevitabili difficoltà legate all’export più in generale, gli spazi di crescita sono notevoli. E i numeri relativi al 2010, diffusi da Federalimentare lo scorso maggio, lo confermano. Allora il Canada si collocava al nono posto nella classifica dei paesi più importanti per l’alimentare Made in Italy, con esportazioni pari a 543,9 milioni di euro, in aumento del 25,8% sul 2009. Un tasso di crescita decisamente superiore al 10,5% segnato in parallelo da tutto il “food and drink” del Paese. La voce più importante dell’export alimentare nazionale sul mercato canadese è quella enologica, che ha sviluppato un fatturato di 257,8 milioni, con un +27,6% sul 2009, coprendo così quasi la metà (il 47,3%) dell’intero export alimentare nazionale su questo mercato. A distanza, seguono: gli olii e grassi, con 76,2 milioni (+36,6%), il lattiero caseario, con 38,8 milioni (+19,1%), il dolciario, con 37,1 milioni (+9,5%), il pastaio, con 28,9 milioni (+10,3%), le acque minerali, con 26,3 milioni (+35,4%), la trasformazione degli ortaggi, con 20,4 milioni (+32,0%). All’interno di quest’ultimo comparto, ha fatto la parte del leone il segmento delle conserve di pomodoro e pelati (che non a caso è uno dei più export oriented dell’alimentare nazionale), con una quota di 15,4 milioni e un aumento del 31,5%. Insomma, le basi sono buone. Inoltre, in alcuni settori merceologici, come ad esempio la salumeria, la recente apertura da parte del Governo, che ha permesso l’importazione dei salumi stagionati 30 giorni e realizzati con materia prima italiana, rappresenta un’altra importante chance per le nostre aziende. IL PANORAMA DISTRIBUTIVO Ma come far arrivare sulle tavole dei consumatori canadesi il food italiano? Come si caratterizza, quindi, il panorama distributivo? Chi intende avviare un’attività di export in Canada deve chiaramente affidarsi a distributori/importatori. Solitamente, l’importatore finanzia e assume per sé tutto il rischio dell’intera transazione, compreso quello relativo al cambio. Alcuni di questi operatori trattano molte varietà di merci, altri si specializzano in determinate categorie merceologiche. A volte, questi operatori importano e distribuiscono prodotti complementari a quelli di propria fabbricazione. Spesso, inoltre, si avvalgono di agenti. Che, a loro volta, possono anche assumere per proprio conto la rappresentanza di linee di prodotti esteri. Per chi esporta, ad ogni modo, la scelta del canale di distribuzione dipende dal tipo di prodotti da commercializzare (tipologia e livello qualitativo), nonché dalla politica commerciale perseguita dall’azienda (distribuzione capillare o selettiva). È comunque fondamentale raccogliere il maggior numero di informazioni commerciali sull’azienda interlocutrice (capacità professionali, possibilità finanziarie) prima di concludere accordi e, soprattutto, prima di concedere particolari agevolazioni nei pagamenti. Una volta operata la scelta, se si decide di ricorrere ad un distributore o un agente, è fondamentale concludere un contratto scritto che preveda le varie obbligazioni contrattuali di entrambe le parti. L’intervento di un legale può indubbiamente essere utile affinché tutti i punti dell’accordo tra le parti siano chiaramente previsti, onde evitare possibili futuri malintesi che possano sfociare in controversie giudiziali. Per quel che riguarda invece il panorama distributivo al dettaglio, i dati rilasciati dalla Camera di commercio italiana in Canada di Montréal mostrano che nel Paese un ruolo di primo piano spetta ai negozi indipendenti, con una quota di mercato del 66%. In questo risultato sono inclusi non solo i punti vendita tradizionali, ma anche quelli affiliati a gruppi di acquisto tramite i contratti di franchising. Seguono le catene con una market share del 28% e, infine, i department store con un’incidenza, sul mercato distributivo, del 6%. Nell’ambito della Grande distribuzione, sono quattro le insegne più significative: Loblaw Company; Sobeys Canada; Canada Safeway e Metro. L’agroalimentare Made in Italy in Canada – I numeri del 2010 543,9 milioni di euro: il valore dell’export italiano in Canada 25,8%: incremento registrato rispetto al 2009 257,8 milioni di euro: valore export vino italiano 27,6%: incremento delle vendite di vino rispetto al 2009 38,8 milioni di euro: valore export lattiero caseario 19,1%: incremento delle vendite del lattiero caseario rispetto al 2009 37,1 milioni di euro: valore export settore dolciario 9,5%: incremento delle vendite del settore dolciario rispetto al 2009 Fonte: Federalimentare Die neuen Grenzen von Kanada Im Jahr 2010 ist der Made in Italy Umsatz in diesem Land an ca. 544 Mio. euro herangekommen. Die Hauptrolle des Weins. Die Bedeutung der Molkerei und die neue wichtige Rolle der Wurstwaren. Circa 2 Mio. Italiener sind in Kanada resident. Toronto, Montréal und Vancouver sind die Städte wo die italienische Einwohner am meisten sind: 5.000 in Toronto, 250.000 in Montréal und 50.000 in Vancouver. [...] Sicher ist der Export nach Kanada nicht einfach. Die Regierung hat zwei Verordungen herausgegeben: die “Food and drug act regulations” und die “Consumer packaging and labelling regulations”. Wegen der Schwierigkeiten gibt es auf dem Gebiet spezialisierte Institute die diejenige Unternehmen unterstützen, die ihre Produkte ins Land bringen wollen. Die italienische Handelskammer in Kanada, mit Sitz in Montréal, ist in diesem Sinne ein Beispiel das ins Auge fällt. Abgesen von den Schwierigkeiten die den Export angehen und nicht zu vergessen sind, ist der Raum zu wachsen erheblich. Die Ziffern, die von “Federalimentare” in Mai herausgegeben wurden, haben es bestätigt. Deswegen, liegt Kanada am neunten Platz der Einstufung der wichtigsten Länder für Made in Italy Lebensmittel, mit einem Export von 543,9Mio. euro, 25,8% zunehmend im Vergleich mit 2009. Die wichtigste Stimme des italienischen Exports in Kanada ist die vom Wein, mit einem Umsatz von 257,8 Mio., und einem +27,6% für 2009, fast die Hälfte einnehmend des gesamten Exports (47,3%). Mit etwas Abstand kommen dann die “Öle und Fette”, mit 76,2 Mio. (+36,6%), die “Milch”, mit 38,8 Mio. (+19,1%), die “Süßwaren”, mit 37,1 Mio. (+9,5%), die “Nuden”, mit 28,9 Mio. (+10,3%), das “Mineralwasser”, mit 26,3 Mio. (+35,4%), die “Transformation von Gemüse”, mit 20,4 Mio. (+32,0%). continua 7 dossier export Gennaio 2012 la camera di commercio Una partnership lunga 48 anni Dal 1964 agevola lo sviluppo del business con l’Italia. Le indagini di mercato. L’identificazione delle migliori iniziative per far conoscere i prodotti. La manifestazione Écho Italia. Parla Danielle Virone, segretario generale. Nata nel 1964 a Montréal, per iniziativa di un gruppo di imprenditori desiderosi di sviluppare il commercio con l’Italia, la Camera di commercio italiana in Canada (CCIC) favorisce le collaborazioni e lo sviluppo delle relazioni commerciali fra i principali protagonisti dell’economia pubblica e privata. La sua mission, infatti, è rinforzare i legami economici fra l’Italia e il Canada, con particolare riguardo per il Québec. Dal 1987, la Camera fa parte di Assocamerestero (Associazione delle camere di commercio italiane all’estero). Nel 1998, è stata incaricata dal Governo canadese dell’affiliazione di partner, nel quadro di una missione economica dell’Équipe Canada, in Italia. Inoltre, la CCIC di Montréal è stata membro fondatore della corrispettiva Camera a Vancouver. Oggi la Camera di commercio italiana in Canada è guidata da un board di 17 professionisti, capitanati da Danielle Virone, segretario generale. “La professionalità e la competenza del nostro personale, sia in Canada sia in Italia, sono il nostro punto di forza”, afferma decisa il segretario generale. “Quando un operatore italiano decide di avviare un’attività di business in Canada, la nostra priorità è fornire all’imprenditore tutti gli strumenti necessari perché il suo viaggio sia proficuo. In questo senso il nostro intervento si sviluppa sia a monte che a valle. In Italia, quindi, con i nostri partner ci preoccupiamo di attivare una vera e propria attività di formazione/informazione/orientamento strategico rivolta a quanti sono interessati ad avviare o consolidare un processo di internazionalizzazione in Canada. In Canada, invece, identifichiamo gli operatori e le piazze più adeguate alle richieste e ai prodotti dell’azienda italiana. Accompagniamo l’operatore nello sviluppo della sua attività, con l’obiettivo di consentire una presenza duratura nel tempo sul territorio canadese. Evitiamo, in sintesi, operazioni ‘mordi e fuggi’”. 8 Partiamo proprio dalla vostra attività. Come si sviluppa? La Camera propone una serie completa di servizi che concorrono al successo dei progetti d’internazionalizzazione dei propri clienti, rappresentati, prevalentemente, dalle regioni, dalle altre camere di commercio italiane, dalle province, dalle agenzie di sviluppo locale, dai consorzi. Ovviamente, non mancano gli imprenditori e le aziende private che decidono, autonomamente, di iniziare a presidiare il Canada con i loro prodotti. Possiamo vedere nel dettaglio la gamma di servizi messi a punto dalla Camera di commercio in Canada? L’offerta è ampia. Si va dalla consulenza strategica, vale a dire attività di marketing, comunicazione e sviluppo degli affari, all’organizzazione di riunioni imprenditoriali bilaterali specifiche, fino alla gestione di marchi e brevetti e all’accompagnamento del cliente nel disbrigo delle pratiche Danielle Virone giuridiche e doganali (import/export). La Camera di commercio italiana in Canada vanta anche banche dati con informazioni aggiornate sui principali indicatori economici (mercati, crescita, sviluppo, forza lavoro, concorrenza). Siamo quindi in grado di condurre studi precisi ed esaurienti. Questo ci consente di elaborare strategie operative per settori d’attività, tipo di prodotto e di servizio o per area geografica. E per quel che riguarda le missioni di imprenditori italiani in Canada? Non mancano. Alle precedenti attività, infatti, si affianca l’organizzazione di missioni economiche e commerciali sia in tutto il Canada, con particolare attenzione al Québec, sia in Italia. Sono eventi a cui partecipano rappresentanti istituzionali, governativi e aziendali. Queste attività creano notevoli opportunità di business e permettono di stabilire fruttuose relazioni a breve, medio e lungo termine. Più precisamente, compito della Camera è la promozione di incontri individuali che permettano ai responsabili di un progetto di coordinarsi e confrontarsi. Né manca il nostro coinvolgimento a fiere internazionali, durante le quali organizziamo incontri d’affari mirati. Esiste in Canada una fiera dedicata solo ed esclusivamente al Made in Italy? Certo. Si chiamo Écho Italia. E va in scena, ogni anno, a Montréal tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno. Nel 2011 si è svolta l’ottava edizione. E’ una kermesse organizzata dalla Camera di commercio e che si è affermata come tradizionale appuntamento internazionale per la promozione dell’autenticità italiana e del suo territorio. Rappresenta la vetrina nord-americana delle eccellenze del Made in Italy dove cultura, tradizione, know-how, qualità e distintività del Sistema Italia si confrontano in uno scenario internazionale. Quali sono i punti di forza di questa manifestazione? Écho Italia promuove scambi commerciali ed investimenti fra l’Italia ed il Canada grazie ad un ricco programma di attività. Per questo rappresenta per le aziende e per gli enti istituzionali nazionali e locali, l’evento ideale per la ricerca di nuovi interlocutori e partner internazionali. Inoltre, consente la valorizzazione delle specializzazioni ed eccellenze dei territori, dai settori tradizionali a quelli innovativi, attraverso incontri d’affari, conferenze settoriali, workshop, seminari, appuntamenti enogastronomici e attività culturali. Quali sono i requisiti e gli obblighi da rispettare per iniziare ad esportare in Canada? Nel comparto agroalimentare, la ‘conditio sine qua non’ è che il proprio stabilimento produttivo vanti la certificazione per esportare nel nostro Paese. Inoltre, tutti i prodotti alimentari confezionati per essere importati e consumati in Canada devono rispettare alcuni requisiti in materia di etichettatura. L’etichetta, cioè, oltre ad essere scritta sia in francese che in inglese, deve indicare il nome comune dell’alimento; l’elenco degli ingredienti e componenti; il nome e l’indirizzo del responsabile del confezionamento del prodotto; il quantitativo netto e la data di scadenza. Inoltre, se il prodotto è organico, deve essere certificato dall’ente riconosciuto in Canada. Infatti, il prodotto biologico di origine non canadese deve essere certificato dagli organismi di certificazione che sono sia accreditati dalla Canadian food inspection agency (Cfia) sia riconosciuti da un accordo commerciale con le autorità straniere competenti ai sensi del Regolamento sui prodotti biologici del 2009. La lista degli organismi italiani autorizzati è molto completa e, praticamente, possiamo dire che se il prodotto è stato certificato in Italia, normalmente dovrebbe essere accettato in Canada. E il prezzo al pubblico? Sul fronte dei prezzi, è fondamentale che siano competitivi, perché anche in Canada l’offerta di prodotti locali è ampia e di qualità. Inoltre, è necessario avere a disposizione un buon budget per le attività di promozione. In questo senso è importante avvalersi di un agente commerciale (importatore o mediatore) il cui ruolo è negoziare con i maggiori rivenditori, assicurando un adeguato merchandising (incluse le promozioni) e la gestione delle vendite. Contatti: Chambre de commerce italienne au Canada 550, rue Sherbrooke Ouest Bureau 1150 Montréal (Québec) H3A 1B9 - Canada Telefono : +1 (514) 844.4249 Fax : +1 (514) 844-4875 [email protected] Eine Partnerschaft die seit 48 Jahren dauert Seit 1964 erleichtert die italienische Handelskammer in Kanada die Entwicklung des Business mit Italien. Die Marktstudien. Die Identifizierung der besten Initiativen zur Sensibilisierung der Produkte. Die Veranstaltung écho Italien. Generalsekretärin, Danielle Virone, spricht. Gegründet in 1964 in Montréal, dank der Initiative einer Gruppe von Geschäftsleuten, die gerne mit Italien handeln wollten, fördert die italienische Handelskammer in Kanada die Entwicklung der Wirtschaftsbeziehungen zwischen den bedeutenden öffentlichen- und privaten Wirtschaftsakteuren. Sein Auftrag ist in der Tat die wirtschaftliche Beziehungen zwischen Italien und Kanada zu verstärken, mit besonderem Augenmerk auf Québec. Seit 1987 ist die Kammer Teil Assocamerestero (Verband der italienischen Handelskammern im Ausland). Im Jahr 1998 wurde sie, im Rahmen einer Wirtschaftsmission von équipe Canada in Italien, von der kanadischen Regierung beauftragt Partnership zu fördern. Darüber hinaus wurde die Handelskammer von Montréal zu den Gründungsmitgliedern der entsprechenden Kammer in Vancouver. Heute hat die Italienische Handelskammer in Kanada einen Vorstand von 17 Angehörigen und wird von Generalsekretärin Danielle Virone geleitet. “Die Professionalität und Kompetenz unserer Mitarbeiter, sowohl in Italien wie auch in Kanada, sind unsere Stärke”, sagt die Generalsekretärin ohne zu zögern. Gennaio 2012 mini guida Suggerimenti per vendere in Canada il Made in Italy Il Food and drugs act and regulations e il Consumer packaging and labelling regulations i documenti che regolano l’importazione. Di seguito, alcune condizioni da rispettare. 1) Requisiti sanitari: Il Food and drugs act and regulation si occupa di regolamentare tutti gli aspetti concernenti i requisiti sanitari e di sicurezza riferiti ai cibi. In linea generale è proibita l’impor tazione e la vendita delle seguenti categorie di prodotti: • Prodotti contenenti veleni o sostanze nocive. • Prodotti non adatti al consumo umano. • Alimenti contenenti quantitativi anche minimi di sostanze animali o vegetali decomposte o marcescenti. • Alimenti che hanno subito alterazioni chimiche. • Alimenti che sono stati preparati, imballati o conser vati in luoghi che non rispettino le condizioni sanitarie stabilite. determinazione della veridicità delle dichiarazioni di quantità netta per i prodotti di consumo confezionati si basano sul concetto di “media”. che possono inavver titamente contenere sostanze in grado di causare gravi reazioni allergiche (ad esempio: “Può contenere arachidi”). Tale concetto di media si basa su tre criteri: • il contenuto netto medio di tutte le confezioni presenti in un lotto non deve essere inferiore a quello dichiarato come quantitativo netto; • in un lotto è ammesso solo un determinato numero di campioni con quantitativo netto inferiore rispetto alla media; • non più di un campione in un lotto può contenere meno del doppio della quantità di tolleranza prescritta per quella categoria di prodotti. 5) Aggiunta di vitamine e minerali ai cibi L’aggiunta di vitamine, minerali e aminoacidi ai prodotti alimentari è regolata dal Food and Drugs Act e regolamenti alla Sezione D.03.002. Tale nor- 2) Etichettatura: Tutti i prodotti alimentari confezionati, per essere impor tati e consumati in Canada, devono rispettare alcuni requisiti in materia di etichettatura degli alimenti. Tali requisiti includono: • Il nome comune dell’alimento. • Un elenco degli ingredienti e componenti. • Il nome e l’indirizzo del responsabile del confezionamento del prodotto. • Il quantitativo netto. • Data di scadenza (Best before). I valori nutrizionali sono facoltativi a meno che il prodotto non propagandi qualità nutrizionali par ticolari). 4) Allergie alimentari Una varietà di cibi potrebbe causare reazioni allergiche in soggetti ipersensibili. La maggior par te delle reazioni avverse al cibo sono causati dai seguenti alimenti o loro derivati: arachidi, albero di noci (ad esempio: mandorle, Brazils, cashews, nocciole, macadamia, pecan, peanut, pistacchi, noci), semi di sesamo, latte, uova, pesce, crostacei (granchi, gamberi, aragosta, gamberetti), molluschi (vongole, cozze, ostriche, capesante), soia, frumento, solfiti. Se questi alimenti (o i loro derivati) non sono etichettati o sono etichettati in modo non corretto, o se l’aggiunta involontaria di quantitativi di tali prodotti si verifica durante il processo di fabbricazione, i risultati possono essere gravi e talvolta mor tali. Gli impor tatori sono incoraggiati a identificare questi ingredienti sulle etichette dei prodotti alimentari in cui vengono visualizzati come ingredienti o componenti. Nonostante tutte le possibili precauzioni, la presenza di allergeni non può sempre essere evitata. Di conseguenza, una politica in materia di etichettatura di precauzione è stato sviluppata, in modo da permettere all’industria di etichettare i prodotti Tutte le informazioni obbligatorie in materia di etichettatura e di etichettatura nutrizionale (ad eccezione del nome e l’indirizzo del produttore) devono essere ripor tate in francese ed in inglese. 3) Quantità nette In Canada, il quantitativo netto dichiarato per i prodotti di consumo confezionati deve essere espresso in unità metriche di peso (chilogrammi o grammi), in volume (millilitri, litri) o numero unità (se è il caso). Il modo di dichiarare il quantitativo netto e il metodo di mativa precisa quali alimenti possono essere arricchiti e precisamente con quale tipologia di sostanze nutritive. Ci sono limitate eccezioni a questo regolamento. I requisiti canadesi in materia di aggiunta di sostanze nutritive agli alimenti possono differire notevolmente da quelle degli Stati Uniti e di altri paesi. Vitamine e minerali sono infatti regolamentate dagli stessi crite- ri previsti per i prodotti farmaceutici. 6) Additivi alimentari L’uso degli additivi alimentari è strettamente controllato dal Food and drugs act. La sezione 16 del Regolamento prescrive quali additivi possono essere usati nei prodotti alimentari venduti in Canada, in quali alimenti possono essere aggiunti, per quali scopi e secondo quali livelli. continua 9 dossier export Gennaio 2012 l’importatore Storia di un imprenditore Valoroso Focus sulla Grande distribuzione alimentare La volontà di portare in Canada i sapori e i marchi italiani ha guidato l’attività dell’azienda di Kelowna nata nel 1993. Garantire ai consumatori canadesi un’offerta di prodotti italiani analoga a quella presente nel Bel Paese, portando in Canada i gusti e i marchi del Made in Italy. E’ questa la missio della società di importazione Valoroso Foods, fondata nel 1993 e oggi guidata dalla famiglia omonima. Oggi il cuore della Valoroso Foods è a Kelowna dove si trovano sia gli uffici sia lo show room dell’azienda. “E’ un punto vendita nato per diffondere la cultura e la tradizione gastronomica italiana. Infatti, è aperto sia ai clienti della ristorazione e del commercio al dettaglio, sia consumatori finali. Che qui hanno la possibilità di incontrare e assaggiare le specialità regionali del territorio italiano. E’ in questo show room che organizziamo, periodicamente, anche delle dimostrazioni e delle degustazioni”, spiega Anna Valoroso, coordinatrice delle importazioni. Sempre a Kelowna ha sede il magazzino per l’attività di distribuzione all’ingrosso. Mentre a West Kelowna è operativo un secondo punto vendita al dettaglio. fine 10 Quando e come è nata la vostra azienda? La Valoroso Foods è nata tra il 1993 e il 1994. E’ una storia lunga che ha come protagonisti i miei genitori. Che, dopo aver vissuto in Canada circa 20 anni, decidono di tornare in Sicilia, loro terra d’origine. Qui vi restano per cinque anni, periodo durante il quale rilevano anche dei supermercati e iniziano un’attività commerciale. Poi, però, nel 1992 decidono di rientrare in Canada. E qui incomincia l’avventura della Valoroso Foods. In che modo? Molto semplicemente. Rientrati in Canada ci siamo trasferiti a Kelowna, una fantastica località a circa 400 chilometri da Vancouver. E’ una zona bellissima, con un clima particolarmente mite grazie alla presenza di un lago. A Kelowna, però, ai tempi non erano disponibili prodotti italiani. E’ stato sufficiente andare a fare la spesa per rendersene conto. La storia della Valoroso Foods inizia proprio da questa costatazione. Cioè? Per sopperire a questa mancanza, si andava a Vancouver ad acquistare prodotti italiani per il consumo familiare. Poi, lentamente, questi stessi prodotti vennero proposti ai ristoranti della zona. Che subito apprezzarono i formaggi e le altre specialità italiane. Per far fronte alle richieste, che andavano via via crescendo, iniziammo ad acquistare la merce anche da importatori di Montréal e Toronto. Fino a quando è stato necessario aprire un magazzino di proprietà che fungesse da deposito. In questa prima fase, però, l’azienda distribuiva prodotti acquistati da altri importatori. Che cosa vi ha spinto a diventare importatori? Volevamo portare in Canada i prodotti e i marchi italiani. Ci interessava rappresentare l’Italia a 360 gradi. Per questo la nostra offerta è ampia in termini sia di referenze che di fasce di prezzo. Sin dall’inizio ci siamo mossi per rendere l’azienda e i punti vendita non tanto delle realtà elitarie, quanto piuttosto luoghi dove è possibile trovare un’offerta di largo consumo. Faccia qualche esempio… Prendiamo a titolo d’esempio l’aceto balsamico. Il nostro assortimento annovera sia quello che costa 150 dollari sia quello da 4 dollari. Ovvero, sia il prodotto di altissima gamma sia quello di fascia media, entrambi realizzati in Italia e contraddistinti da un marchio italiano. La nostra missio, inoltre, è garantire prezzi competitivi che consentano ai prodotti Made in Italy di competere con quelli locali. Parliamo dei prodotti. Come si articola la vostra offerta nel comparto dei dolci? Nel settore dolciario proponiamo un’offerta mirata. Quest’anno abbiamo ottenuto riscontri importanti con un produttore veneto artigianale. La qualità del suo panettone e il packaging curato ed elegante hanno conquistato i buyer e i consumatori canadesi. Buoni anche i risultati registrati con amaretti e cantuccini. Non manca poi l’offerta, destinata soprattutto alla ristorazione, di prodotti surgelati: dai croissant, alle torte gelato; dai cannoli siciliani alla torta della nonna. Inoltre, nel nostro show room, è presente un bar all’italiana dove i nostri clienti hanno la possibilità di degustare la classica colazione cappuccino e brioche. Oppure, se preferiscono, possono acquistare la torta della nonna e gli ottimi cannoli siciliani. [email protected] LOBLAW COMPANY Loblaw company è il gruppo più importante in Canada. Opera dal 1920 su tutto il territorio attraverso una molteplicità di punti vendita. Attualmente impiega più di 136mila dipendenti. Nell’arco degli ultimi 15 anni, precisamente tra il 1989 e il 2004, ha quasi triplicato il proprio fatturato. Che nel 2010 ha superato i 23 miliardi di euro. Vanta 22 insegne (Loblaws; Extra Foods; Liquorstore; nofrills; Superstore; T&T; Indipendent; Zehrs; Fortinos; Proviggo; Maxi maxi; Dominion le più famose) e conta 30 centri di distribuzione, 451 negozi in franchising e 576 corporate. Più di 14 milioni di canadesi ogni settimana fanno la spesa nei punti vendita Loblaw. www.loblaw.ca SOBEYS CANADA Sobeys è il secondo gruppo del Paese per quota di mercato. Fa parte del Gruppo Empire che, nell’anno fiscale conclusosi lo scorso maggio, ha registrato un fatturato di poco superiore ai 12,5 miliardi di euro. Nell’ambito della divisione food, le più importanti insegne di Sobeys sono: Sobeys, Iga, Iga extra, Thrifty Foods, Foodland and FreshCo, Lawtons Drugs. Nel comparto food retail il fatturato è stato di 12 miliardi di euro, con un incremento del 3,4% rispetto all’anno fiscale 2010. Complessivamente, Sobeys vanta 1.300 punti vendita, di cui 878 in franchising; 26 centri di distribuzione e impiega 75mila dipendenti. Nell’ultimo quinquennio, l’azienda ha investito più di 1,6 miliardi euro in attività di ristrutturazione e riammodernamento dei propri punti vendita. www.sobeyscorporate.com CANADA SAFEWAY Canada Safeway, controllata dell’americana Safeway, è presente in Canada dal 1929, anno in cui ha aperto i battenti il primo store della catena nel Paese. L’insegna è presente solo in alcune province dell’Ovest del Canada. Safeway impiega 30mila persone e gestisce quattro centri di distribuzione. Nel 2010, il giro d’affari complessivo del Gruppo ha raggiunto i 32 miliardi di euro. www.safeway.ca METRO Con sede a Montréal, Metro opera principalmente in Québec con le insegne Marché Richelieu, Metro, Super C, Ami, Gem e in Ontario con la catena Loeb. Per l’insegna lavorano 32.500 persone. Fanno parte del gruppo anche 104 farmacie (Brunet e Clini Plus) www.metro.ca Gennaio 2012 A cura di Nunzia Capriglione e Samanta Torchia Una fetta di storia del mercato dolciario Panettone, torrone, sbrisolona e offelle. Ma anche merendine, gelati e croissant. Società internazionali e piccole realtà artigianali. Un panorama vario di antiche tradizioni. E’ variegato il panorama produttivo dolciario in Lombardia. Accanto alle grandi aziende, che portano nel mondo il “Made in Lombardy” vi sono piccole realtà artigianali che, con il loro lavoro, contribuiscono a mantenere viva la tradizione dolciaria della regione. Dove, è bene ricordarlo, sono nati prodotti come il panettone, il torrone, la sbrisolona e le offelle. Per citarne solo alcuni, forse quelli “world wide” e che oggi, di fatto, vengono realizzati anche oltre i confini lombardi. Suscitando, così, non poche ‘tensioni’ all’interno del mercato. L’intraprendenza e le doti imprenditoriali, che da sempre contraddistinguono gli abitanti di questa terra, emergono in modo evidente anche nel settore dei dolci. C’è infatti un fil rouge che unisce l’esperienza e la storia di queste aziende, spesso assai diverse tra loro. Nella maggior parte dei casi, infatti, si è davanti a società che affondano le loro radici nel passato, più o meno lontano. In alcune situazioni si parla del 1800, in altre degli inizi del secolo scorso. In tutti i casi, però, si tratta di società che, inizialmente, erano dei piccoli laboratori artigianali. Che affiancavano la produzione alla vendita al dettaglio. Poi il successo ottenuto sul territorio di appartenenza, insieme alla lungimiranza e alla disponibilità a rischiare, per crescere, ha portato queste aziende alle dimensioni attuali. Alcune di loro, nonostante le dimensioni importanti, continuano ad avere uno spaccio aziendale, per mantenere vivo il contatto con il consumatore finale, elemento fondamentale della filiera che sancisce, o meno, il successo di un prodotto. Altre hanno deciso di focalizzare la loro produzione su nicchie di mercato, mantenendosi fedeli alla loro storia originaria. E con questi prodotti hanno cominciato ad intraprendere anche collaborazioni in qualità di co-packer delle insegne distributive. Che, oggi, sono alla ricerca, per la loro offerta a marca commerciale, di prodotti legati al territorio e alle sue tradizioni. Altre ancora, invece, hanno fatto “il grande salto” e sono presenti sugli scaffali della distribuzione moderna sia con il loro marchio, sia con la private label. In questo caso, però, la produzione si concentra su articoli come merendine, biscotti e croissant. Le pagine che seguono vogliono essere una sorta di “vademecum” dei principali marchi e prodotti presenti in Lombardia. Nella presentazione che segue, il territorio lombardo è stato idealmente suddiviso in tre macroaree: il Sud della Regione con Cremona in pole position, seguita da Pavia, Lodi e Mantova. Il Centro con Milano, Bergamo e Brescia ed infine il Nord dove si trovano centri come Como, Lecco,Varese e Sondrio. Lo Speciale Lombardia è stato realizzato nelle settimane a ridosso del Natale, un periodo particolarmente “caldo” per il mercato dolciario. Questa è la ragione per cui alcune aziende hanno deciso di non aderire all’iniziativa. Altre, e di questo siamo grati, hanno invece trovato “i modi e i tempi” per rispondere alle nostre domande e trasmettere a noi e ai nostri lettori la passione che da sempre accompagna la loro attività produttiva. speciale lombardia CREMONA Walcor, fantasie di cioccolato È il cioccolato il fiore all’occhiello di Walcor. L’azienda prende il nome dalle iniziali del suo fondatore, Walter Corsanini che, nel 1954, fondò una piccola pasticceria specializzata nella produzione del graffione, classico dolce cremonese. A questo primo prodotto si affiancarono poi gli articoli in cioccolato. Già negli anni 80 l’azienda, passata all’abile gestione dei nipoti di Walter, Carlo e Alberto Santini, cominciava a incrementare la sua presenza sul mercato e a presentare caratteristiche più industriali. “Walcor è un’azienda giovane, che ha la fortuna di unire i volumi di una multinazionale con l’attenzione e la dinamicità di un’attività artigianale. Accanto alla qualità del nostro cioccolato, siamo molto sensibili ai nuovi trend del mercato e alle sue esigenze, che cerchiamo di servire in modo celere e originale”, esordisce Doadi Sesena, direttore commerciale dell’azienda. Quali sono i vostri prodotti tipici? I nostri prodotti di punta sono le uova di cioccolato, che appartengono a una tradizione prettamente mediterranea. Produciamo monete di cioccolato, uova di Pasqua, ovetti ripieni, praline, soggetti cavi, calze delle feste, blocchi e torte di cioccolato. Per la nostra azienda è importante il licensing. Per quanto riguarda gli ovetti, il brand Hello Kitty riscuote sempre molto successo. Lo scorso anno abbiamo venduto 650mila pezzi di questo prodotto. Quali sono i vostri canali di vendita? Le monete, le uova e gli ovetti vengono distribuiti nei canali Gd e Do. Siamo una delle aziende leader nel comparto dolci per il Natale e per la Pasqua. Per quest’ultima ricorrenza, nelle aree di mercato 1 e 2, siamo addirittura davanti a Ferrero. Ampio spazio viene dato anche all’export. Le uova di cioccolato sono, infatti, conosciute anche in Francia, Portogallo e in Spagna, nella zona di Barcellona. Attraverso le nuove linee di praline, che hanno costi di trasporto minori e un mercato decisamente più ampio, quest’ anno puntiamo a incrementare la nostra presenza all’estero. Quali sono i progetti in cantiere per il 2012? Abbiamo in programma un passo importante: l’acquisizione di una serie di linee per il pralinaggio. È da tempo che Walcor guarda con interesse al segmento delle praline. Questa tipologia di prodotto si affiancherà alle linee continuative, come i blocchi e le torte di cioccolato, con cui miriamo a essere presenti sugli scaffali della Gdo durante l’intero corso dell’anno e non soltanto nei periodi festivi. Quali saranno le vostre strategie commerciali? Per continuare a vantare trend di vendita a valore in crescita non basta alzare il prezzo dei listini. In un settore come quello delle uova di cioccolato, ad esempio, in cui da anni non si registrano aumenti nelle vendite a volume, è necessario trovare nuovi modi per essere attraenti e creativi. Per quel che ci riguarda, continueremo a farlo soprattutto attraverso l’importante partnership definita con Dolci Preziosi. Che, da anni, firma quasi l’80% delle nostre uova e il 100% degli ovetti. Ein Stück Geschichte vom Süßwarenmarkt Panettone, Torrone, Sbrisolona, Offelle und Nocciolini. Aber auch Snacks, Eis und Croissants. Internationale Unternehmen und kleine Handwerksbetriebe. Ein abwechslungsreicher Ausblick. Wo die Leidenschaft für Tradition und Qualität dominiert. 12 Der Ausblick der Süßwarenherstellung in Lombardei ist unterschiedlich. Neben großer Unternehmen, die in die Welt das “Made in Lombardei” bringen, gibt es tatsächlich kleine Handwerksbetriebe, die mit ihrer Arbeit zur Bewahrung der traditionellen Süßigkeiten der Region beitragen. Zur Erinnerung Produkte wie Pa- nettone, Torrone, Sbrisolona und Offelle sind hier entstanden. Nur um einige zu nennen, wahrscheinlich die die worldwide bekannt sind und Heute auch ausserhalb der Lombardeigrenzen gebacken werden. Und somit werden eine ganze Reihe von “Spannungen” im Markt verursacht. Die grossen Unternehmungsfähigkeiten, die immer die Bewohner dieses Landes ausgezeichnet haben, machen sich auch deutlich bemerkbar im Bereich der Desserts. Geschichte und Erfahrung dieser Unternehmen sind oft mit einem roten Faden verbunden, auch wenn sie unterschiedlich sind. In den meisten Fällen handelt es sich um Unternehmen, die ihren Ursprung in der Vergangenheit mehr oder weniger haben. In einigen Fälle spricht man vom 19. Jahrhundert, in anderen vom Anfang des letzten Jahrhunderts. In allen Fällen handelt es sich jedoch um Unternehmen, die kleine Werkstätte waren. Welche die Produktion zum Einzelhandel flankierten. Cremona: altri produttori Per Lucky Dolciaria il 2012 è l’anno della svolta E’ Madignano il paese in cui 60 anni fa nasceva, dall’iniziativa di Quirico Lucherini, Lucky Dolciaria. Un’azienda che, negli anni, si è specializzata nella produzione di prodotti da forno, con i croissant in pole position. Oggi la società è guidata dal figlio del fondatore, Arturo Lucherini. Che ha preso il timone dell’impresa negli anni 80. Decennio che ha segnato la prima vera svolta nella storia dell’azienda. “Nel 1988 abbiamo assunto un assetto industriale. E abbiamo deciso di focalizzarci sui prodotti da forno, in particolare i croissant. Da quel momento, abbiamo sempre cercato di rafforzare e migliorare la nostra presenza in questo comparto. Oggi, la nostra gamma è particolarmente ampia e include il croissant extra sfoglia, quello alla crema gianduia o pasticcera, i croissant all’albicocca e alla ciliegia fino ad arrivare a quello allo yogurt. La varietà della nostra offerta spiega perché questa famiglia di prodotto rappresenta il 50% del nostro business complessivo”, afferma Arturo Lucherini. Nel 2007, l’offerta Lucky Dolciaria si è arricchita di due nuove linee: Dolce panetto e Quadrò. “In quegli stessi anni, abbiamo aumentato ulteriormente il numero di referenze nel comparto dei croissant con la linea senza zucchero e quella ai cinque cereali”, precisa il titolare della società. “Il 2012 sarà, però, l’anno della svolta definitiva, con il rinnovamento del processo produttivo. Quest’anno, infatti, sostituiremo parte del nostro parco macchine per migliorare ulteriormente il livello qualitativo delle nostre produzioni. Che si differenziano sia per il livello qualitativo delle materie prime utilizzate, sia per il processo di lievitazione che avviene in modo naturale. Il che ci consente di ottenere un prodotto particolarmente morbido”. Ai croissant e alle linee Dolce panetto e Quadrò, Lucky Dolciaria affianca anche una piccola produzione di panettoni, concentrata nel periodo di massima stagionalità, da metà novembre al 24 dicembre. “Quest’anno abbiamo proposto una referenza con uvetta e vino passito. Una novità introdotta per soddisfare quei clienti che cercano gusti particolari, legati al territorio”. Sul fronte dei canali di vendita, i prodotti Lucky trovano la loro collocazione ideale nel canale moderno. “Oggi la distribuzione organizzata rappresenta il 23% del nostro fatturato aziendale. I discount vantano, invece, un’incidenza del 40%. Importante è anche la produzione a marca commerciale. Nell’ambito del business sviluppato con la moderna distribuzione, la private label rappresenta il 34% del giro d’affari. E’ invece del 17% l’incidenza del canale Horeca sul fatturato complessivo. Mentre per quel che riguarda le vendite oltre confine si parla del 10%”. All’estero, i prodotti sono presenti soprattutto in Germania, Austria, Slovenia e Repubblica. “Nel corso del 2012 vorremmo raddoppiare la quota rappresentata dall’export ed entrare in nuovi mercati dell’est Europa”, conclude il titolare. Vergani è un nome storico nel Cremonese. L’azienda, infatti, è stata fondata nel 1881 da Secondo Vergani e, per anni, il marchio è stato sinonimo di torrone e mostarda. Da 30 anni a questa parte, però, l’offerta Vergani comprende anche il cioccolato e i marron glacés. “La nostra produzione di cioccolato si contraddistingue per la presenza di referenze di alta pasticceria: praline ripiene e non; boeri e tartufi, disponibili sia in buste, sia in eleganti confezioni regalo”, spiega Emanuele Bozzetti, export manager dell’azienda lombarda che, nel 2006, è stata acquistata dal gruppo Lameri Cereals. “Quello del cioccolato è il settore in cui Vergani sta focalizzando anche i suoi maggiori investimenti. Nel 2011, ad esempio, abbiamo presentato tre importanti novità: Ciococremino; Gran Torino e Montebianco”. Per quel che riguarda l’estero, i prodotti Vergani sono presenti negli Usa, in Giappone, in Australia, a Singapore e negli Emirati Arabi. Non mancano, però, alcuni paesi dell’est e del nord Europa. “I mercati extra Ue sono particolarmente attenti e interessati alla tradizione dolciaria del nostro Paese. Oltre al cioccolato, registrano buoni risultati anche il torrone e la mostarda. La gamma che proponiamo all’estero è analoga a quella destinata al mercato italiano. Ma oltre confine è importante anche la produzione a marca commerciale”, conclude Bozzetti. “Esiste l’ottimo prodotto industriale e il pessimo prodotto artigianale. Ciò che fa realmente la differenza sono gli ingredienti”. Esordisce così Carlo Vittori, titolare dell’azienda A. Fieschi insieme a sua sorella Laura. E aggiunge: “Il torrone a mano, quasi non lo si fa più, ma per andare incontro alla richiesta di artigianalità dei consumatori è fondamentale dotarsi di macchinari che soddisfino appieno gli elevati standard europei”. Nata nel 1867 da Augusto Fieschi, appassionato conoscitore delle secolari tradizioni gastronomiche cremonesi, l’azienda è da allora specializzata nella produzione di torrone, di dolci tipici e di mostarda. “Da oltre 130 anni l’obiettivo aziendale è rimasto immutato, ovvero ricercare e riscoprire le prelibatezze che mantengono inalterati nel tempo il gusto e il sapore della nostra tradizione alimentare”, sottolinea Vittori. La produzione di A. Fieschi viene programmata mesi prima, in base alla disponibilità delle materie prime. Il listino aziendale conta circa 180 - 190 prodotti nelle varie pezzature e tipologie. “Le materie prime utilizzate sono sempre di origine italiana e biologica. Il nostro obiettivo per il 2012 è di migliorare la copertura delle zone italiane non ancora servite, oltre a continuare a promuovere i nostri prodotti all’estero. L’azienda esporta attualmente in Giappone, Canada, Brasile, Stati Uniti, Germania, Svizzera, Australia e Nuova Zelanda. Tra le specialità dolciarie, oltre al torrone artigianale, nella nostra offerta si distinguono anche la torta sbrisolosa tonda, la torta nocciole Piemonte, come anche i dolci di pasticceria da ricorrenza pandoro e panettone”. continua 13 speciale lombardia Gennaio 2012 CREMONA La pasticceria Sperlari, la più amata dalla noblesse La Regina Margherita, il Principe Umberto di Piemonte e Giuseppe Verdi. Sono loro i clienti dello storico negozio Sperlari di Cremona, che si fregia della più antica licenza commerciale della provincia cremonese, datata 10 ottobre 1935. Oggi, l’attività è gestita da Carlo Vittori e da sua sorella Laura. Rilevata nel 1864 da Augusto Fieschi a Domenico Curtarelli, viene di nuovo modificata dopo l’ingresso, nel 1878, di Enea Sperlari, tra i primi ad organizzarsi industrialmente. Enea Sperlari si dedicò esclusivamente alla fabbricazione delle sue specialità cremonesi: il torrone e la mostarda, apportando quelle innovazioni che sono il frutto di ricerche appassionate, esperienza e conoscenza delle materie prime e delle tecniche di lavorazione. Enea Sperlari fu il primo imprenditore cremonese a conquistare i mercati d’Oltreoceano per tutto il XIX secolo e oltre. Successivamente, il negozio viene gestito dagli esponenti di diverse generazioni della famiglia Cervi, subentrata negli anni trenta a Enea e Carlo Sperlari. Oggi, si trova in Via Traversa. È qui che, nel 1911, venne trasferito lo stabilimento a vapore per la lavorazione del torrone e della mostarda. Nel 1935, dopo l’acquisizione della licenza, Guido Cervi compagno di scuola di Enea Sperlari, decide di intestare l’esercizio alla moglie Rosa Bragutti, nonna di Carlo e Laura, attuali proprietari. Eredi per tradizione degli antichi produttori, i fratelli Vittori riescono ancora oggi ad associare alla tecnica di lavorazione, la passione e lo spirito imprenditoriale. Esperienza, conoscenza dei prodotti, costante selezione dei fornitori da tutto il mondo rendono questo negozio uno dei punti vendita specializzati più qualificati e conosciuti anche all’estero. “L’assortimento vanta più di 3.500 referenze, tra cui specialità dolciarie tipiche cremonesi come i graffioni di puro cioccolato, la torta sbrisolosa, la torta gran mandorla, il torrone mandorlato di Cremona. A questi si aggiunge una vastissima gamma di torroncini e la cotognata artigianale, nella versione classica e in quella con agrumi. Non mancano le specialità gastronomiche, come la mostarda nelle diverse varianti. Il negozio, modernamente strutturato, aderisce all’Associazione locali storici d’Italia”, conclude Vittori. r e y u b l e d a d n L’age uisti contatti per gli ini S.n.c. Wal-Cor Corsan Tel.0372/555511 www.wal-cor.com acq Gelato Matto Tel.031/471825 .com www.gelatomatto Vergani i n li io cc o N Fabbrica dei Tel.039/2872932 m ladelpanettone.co Tel.031/681007 so .i w w w it i. n noccioli www.fabbricadei ria Lucky Dolcia Tel.0373/658878 ria.it www.luckydolcia 14 Tre Marie 00 403858 Numero Verde: 8 www.tremarie.it Le altre province Mantova A Bozzolo nasce nel 2008 La fabbrica di cioccolato. Specializzata nella trasformazione di cioccolato, l’azienda è gestita da Sara Antinoro ed Ernesto Gorni. “La nostra azienda è una realtà artigianale che fattura 500mila euro all’anno e conta 12 dipendenti, soprattutto donne”, spiega Sara Antinoro. “Lavoriamo stagionalmente, da settembre ad aprile, perché le nostre produzioni interessano principalmente il periodo natalizio e quello pasquale. Acquistiamo la massa di cioccolato e procediamo a trasformarla, con operazioni di finitura, in forme cave. La percentuale più importante del nostro fatturato è, infatti, realizzata attraverso la realizzazione di uova di Pasqua. Ne produciamo circa 600mila l’anno, in diverse pezzature, che vanno dai 25 grammi a 12 chili”, sottolinea Sara Antinoro. “Oltre alle uova, realizziamo cioccolatini cavi dedicati alle feste natalizie, a forma di Babbo Natale o pupazzi di neve, e tavolette di cioccolato destinate alle pasticcerie, con pezzature che vanno dai 100 ai 1000 grammi”. La fabbrica di cioccolato ha a catalogo anche altre linee di prodotto, composte da cioccolatini, bocconcini (con nocciole, mandorle e arancia candita), torte di puro cioccolato e praline. “Il cacao che utilizziamo arriva principalmente dal Ghana. Qualche volta, per realizzazioni speciali, utilizziamo cacao proveniente da Perù ed Ecuador. Distribuiamo le nostre lavorazioni soprattutto in Emilia Romagna, alle pasticcerie che acquistano il prodotto nudo per essere poi decorato, all’ingrosso alimentare di prodotti dolciari e alla distribuzione tradizionale”. Pavia L’azienda Baci di dama Guerci vanta una tradizione pluritrentennale. “Il fondatore, Marco Guerci, ha imparato il mestiere a Tortona, in una delle pasticcerie dove è nato il prodotto. Dopo aver appreso l’arte del pasticcere, si è specializzato nella produzione di Baci di dama. La sua creatività lo ha portato a sperimentare con successo nuovi ingredienti, concentrando i suoi investimenti esclusivamente su questo tipo di prodotto. Ancora oggi, l’azienda è a conduzione familiare e ha sede a Voghera. E la ricetta è ancora quella originale, con i suoi cinque ingredienti genuini: zucchero, farina, cacao, mandorle e burro”, spiega Jonathan Alesi, socio titolare. L’azienda vanta un prodotto dalle caratteristiche artigianali, incartato a mano. “Se conservato a temperatura ambiente nella sua confezione sigillata, il nostro prodotto mantiene inalterata la sua fragranza dagli otto ai dieci mesi”. Tre le varianti al prodotto classico sono disponibili le versioni al cioccolato, alla nocciola e alla mandorla. La nostra ditta lavora anche per conto terzi. Siamo in grado di realizzare formati diversi, sulla base delle richieste del cliente”, conclude Guerci. Lodi Nata a metà degli anni 90 nel Lodigiano come azienda produttrice di tartufi gelato, New Cold è oggi specializzata anche nella produzione di gelati in vaschette e flute di sorbetto. I prodotti New Cold sono presenti in tutto il territorio nazionale ed in alcuni paesi esteri. “Presidiamo la distribuzione sia con il nostro marchio marchio, sia con private label. Per il canale retail, produciamo anche vaschette e barattoli gelato da 300 grammi a 4 litri”, sottolinea Paolo Pizzini, direttore commerciale dell’azienda. “Nel 2011 abbiamo avviato la produzione di flute di sorbetto firmata Annika Boc. Siamo molto entusiasti di avere un testimonial di questo calibro. Si tratta di prodotti freschi e giovani. I gusti sono molto interessanti: dal classico gusto limone, allo spritz, arrivando al caraibico sorbetto al mojito. Sono prodotti unici, leggermente alcolici, che possono essere consumati come aperitivo o dopocena”. Questa differenziazione ha ottenuto un buon successo sulla clientela consolidata dell’azienda, anche durante il periodo invernale: “La gamma di flute di sorbetti ha permesso di registrare un incremento di fatturato nel mese di dicembre e di chiudere l’anno con segno positivo. Nel 2011, ne abbiamo prodotti oltre 2 milioni, che si aggiungono ai 10 milioni di pezzi per i tartufi gelato. Si attesta invece a 1 milione di pezzi la produzione delle vaschette”, prosegue Pizzini. L’azienda guarda anche ai paesi esteri: “L’export ricopre il 20% della nostra produzione totale. Per il 2012 vorremmo consolidare questo risultato. I paesi in cui esportiamo già da anni sono la Francia, la Svizzera e la Germania. Questo ci permette anche di guardare a nuove tipologie di clientela”, conclude Pizzini. Gennaio 2012 COMO Fabbrica dei nocciolini, ma anche di torte e di frollini Dal 1922 a Canzo è operativa la Fabbrica dei nocciolini: torte farcite e da forno; pasticceria, frollini, biscotti e dolci tipici rappresentano il core business dell’azienda che, oggi, è guidata da Erica Figini. L’imprenditrice lombarda ha identificato, per il 2012, due importanti target: “Innanzitutto, vorremmo migliorare la nostra presenza fuori dai confini regionali. Un’altra priorità, invece, riguarda il comparto dei frollini. Stiamo valutando la possibilità di inserire alcune referenze con gusti legati alla tradizione e al nostro passato”, afferma decisa. Sono i prodotti da forno, infatti, quelli che potrebbero permettere alla Fabbrica dei nocciolini di iniziare a presidiare anche province diverse da quelle lombarde. Dove, attualmente vanta importanti partnership con le più importanti insegne distributive. “Circa l’80% del nostro fatturato è legato alla Grande distribuzione lombarda. Per entrare anche in altre aree di mercato, intendiamo lavorare soprattutto sulla gamma dei prodotti da forno. Penso soprattutto ai frollini, un comparto che abbiamo iniziato a presidiare solo da qualche anno. La nostra offerta, particolarmente ricca in termini di referenze con più di 24 tipologie di prodotto, vanta un posizionamento qualitativo medio-alto. La lavorazione artigianale e la scelta di ingredienti naturali e genuini sono alcuni tratti distintivi di questa gamma. Nei nostri prodotti, ad esempio, sono presenti latte, uova e panna, tutti rigorosamente freschi. Non utilizziamo né liofilizzati né preparati. L’insieme di questi fattori fa sì che il prezzo medio sia superiore rispetto a quello dei nostri competitor. Nel corso del 2012 intendiamo razionalizzare le fasi di lavorazione per rendere più competitivo il nostro prodotto. Senza però alterare la qualità. Analoga l’attenzione dedicata ai freschi. Oggi, i nostri prodotti di pasticceria sono molto apprezzati dalle insegne della Gd, che nel loro assortimento includono anche questa tipologia di prodotto”, precisa la titolare. Accanto alla pasticceria e ai frollini, con baci di dama, petit fleur, canestrini e smile in pole position, la Fabbrica dei nocciolini realizza anche tre dolci tipici del territorio: i nocciolini, il pan mataloch e il pan meino. “Vorremmo incrementare i volumi relativi a questa tipologia di prodotto. Soprattutto per quel che riguarda i nocciolini che, nonostante la loro qualità, non sono ancora particolarmente diffusi tra i consumatori finali. Insomma, non sarà un anno ‘statico’. Per il momento, siamo soddisfatti dei risultati ottenuti nel corso del 2011. Nonostante le difficoltà del mercato, infatti, abbiamo mantenuto i volumi del 2010, grazie all’acquisizione di nuovi clienti”. Gelato matto, ma artigianale Nata nel 1991 come società a nome collettivo, Gelato Matto fa della tradizione artigianale il suo punto di forza. Grazie ad un’esperienza ventennale maturata nel settore dolciario, l’azienda, con sede a Montano Lucino, è in grado di fornire gelati e semifreddi artigianali in tutta la provincia di Como, Lecco e Milano. I prodotti vengono consegnati anche a domicilio attraverso l’impiego di automezzi con cabina frigorifera. “La nostra produzione si rivolge a bar, a rivenditori di gelati, a aziende di catering, a ristoranti e hotel, nonché ai clienti, abituali e non, che effettuano un’ordinazione”, spiega Tiziano Baggio titolare dell’azienda. Da oltre un anno, l’attività fornisce una catena di ristoranti italiani nella Svizzera tedesca e due gelaterie di Londra. “Il nostro target sono le persone che prediligono un gelato artigianale, fatto con mantecatori discontinui che, a differenza di quelli continui e industriali, non sufflano aria nel corso della preparazione. Un prodotto artigianale vuole solo l’utilizzo di prodotti freschi, specifici”, sottolinea Baggio. Per produrre i suoi gelati, l’azienda utilizza solo latte e panna fresca. E con questi ingredienti punta a mantenere la tradizione dolciaria italiana. “Apportiamo delle leggere modifiche per dar vita a prodotti alternativi e caratterizzanti. La nostra offerta include, ad esempio, prodotti come lo zuccotto classico, ma rielaborato come un riccio: gli aculei sono realizzati con filetti di mandorle. Il meringato viene invece proposto alla fragola e il profiterol, in ciotole di croccante”, precisa Baggio. Per incrementare il lavoro nel periodo invernale, l’attività diversifica la sua offerta, mantenendo pur sempre un focus sui prodotti da gelateria. “Che occupano una quota del 65% della produzione totale”, conclude Baggio. Le altre province Varese La Paolo Lazzaroni & Figli nasce a Saronno nel 1847 come azienda familiare. “Da non confondere con la D. Lazzaroni & C, oggi parte del Gruppo Saporitalia. Quest’ultima era, in origine, anch’essa di proprietà della famiglia Lazzaroni, ma fu poi ceduta”, spiega Luca Lazzaroni, socio titolare dell’azienda. Con il brand omonimo, la Paolo Lazzaroni & Figli produce liquori. Per i prodotti dolciari e da forno ha invece ideato il marchio Chiostro di Saronno Specialità. I prodotti di Paolo Lazzaroni & Figli vengono venduti nei punti vendita della Gd, ma solo se di alta gamma. “Per quanto riguarda i prodotti da forno, la gamma include amaretti del Chiostro, baci, panettoni, realizzati nel rispetto di specifiche rigorose, con un processo di lavorazione lungo 35 ore e l’impiego di selezionati ingredienti di prima qualità. A questi si aggiungono cantucci alla mandorla, prodotti di pasticceria e da ricorrenza. Mentre per i liquori contiamo più di 30 referenze. Oltre al nostro cavallo di battaglia, l’Amaretto Lazzaroni 1851, prodotto tramite l’infusione dei biscotti Amaretti, proponiamo sia i gusti classici come Sambuca, Maraschino e l’Assenzio, sia che quelli a base di latte come la crema di amaretto”, aggiunge Lazzaroni. “L’80% della nostra produzione viene esportata. Entrambi i marchi sono presenti nei departement stores, nelle catene di supermercati di alta gamma e nei negozi di Delicatessen. Ad esempio, i nostri prodotti sono reperibili da Harrods a Londra o presso Galleries Lafayette di Parigi. Anche l’export ci ha permesso di chiudere il 2011 con un incremento del 10% rispetto al 2010. Sebbene il mercato del mondo occidentale resti un nostro focus imprescindibile, per il 2012 prevediamo di inoltrarci anche nei paesi emergenti. Nello specifico, stiamo guardando al Brasile, alla Cina, alle Maldive e all’India”, conclude Lazzaroni. Lecco Icam nasce nel 1946 e, fin dall’inizio della sua attività, ha presidiato tutti i segmenti del mercato del cioccolato. Punto di forza dell’azienda è l’attenzione riservata all’intera filiera di produzione. Tutti i prodotti, infatti, sono realizzati a partire dalle fave, che giungono agli stabilimenti direttamente dalle piantagioni di Repubblica Dominicana, Perù, Ecuador e Madagascar. Il portafoglio prodotti Icam è vasto e articolato per soddisfare le varie richieste di mercato, sia consumer che professional. Sul fronte del comparto retail, ad esempio, l’azienda propone svariate linee di prodotto: tavolette, praline e dragéès, cacao in polvere, caramelle. Particolarmente importanti per l’azienda lecchese sono le linee di prodotti da ricorrenza. In sintonia con le nuove esigenze di consumo, l’offerta di tavolette di alta gamma annovera anche due referenze sugar free: una versione al latte senza zuccheri aggiunti, grazie alla presenza naturale degli zuccheri del latte; e una versione fondente al cacao 60%. Per quanto riguarda, invece, l’area di business professionale, Icam propone diverse soluzioni, tra cui le coperture bianca Edelweiss e fondente Regina (cacao 61%), polveri di cacao, creme, materie prime, glasover e decorazioni. Sondrio L’antica abitazione della famiglia Del Curto, risalente al 1600, era conosciuta, e lo è tuttora, con il nome “Il Mulino”. Qui Monica e Simonetta Del Curto portano avanti, con la passione che da sempre contraddistingue la loro famiglia, la ricetta popolare dei veri biscotti di Prosto, dichiarati un Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione (Pat). Fino all’inizio del ventesimo secolo i biscotti venivano preparati in tutte le famiglie di Prosto, frazione del comune di Piuro, in Valchiavenna, in occasione delle feste. In particolare, per i matrimoni e per la festa patronale dell’Assunta a Ferragosto. “In queste occasioni, per la cottura di biscottini le persone si servivano dell’unico forno locale: quello al “Mulino” appartenente alla nostra famiglia. I biscottini di Prosto (biscotìn de Pròst in dialetto) sono dei biscotti tradizionali che richiedono, come ingredienti, farina, zucchero e soprattutto una grande quantità di burro. La ricetta tradizionale, segreta, è ancora in mano alla nostra famiglia”, spiega Simonetta del Curto, titolare dell’attività Biscottini di Prosto con la sorella Simonetta. “Per poterli comprare in molti vengono a Prosto e si fermano nella nostra bottega situata nell’antico mulino. Il nostro laboratorio è, infatti, anche l’unico punto vendita. Prepariamo i Biscotìn de Pròst ogni giorno, lavorando l’impasto rigorosamente a mano, tagliandoli, cuocendoli. A mano realizziamo le inconfondibili confezioni di carta fiorita colorata. Questi dolci, friabili, ricchi di burro, hanno un sapore e un profumo che rimane impresso in chi li assaggia. Sono diventati il dolce tipico della Valchiavenna, oltre alla torta Fioretto, e non mancano mai nel menu dei vicini crotti e ristoranti tradizionali della zona”, conclude Del Curto. continua 15 speciale lombardia Gennaio 2012 MILANO Vergani, non solo panettone E’ un’azienda milanese Doc, la Vergani. Nata nel 1944 nel capoluogo lombardo dall’iniziativa di Angelo Vergani che, prima di rilevare la pasticceria in Viale Monza, era un garzone di bottega. Per un certo lasso di tempo, Vergani continua a produrre pasticceria. Poi, con il coinvolgimento nell’attività del figlio Giacomo, l’attenzione si focalizza su panettoni, brioche e altri prodotti da forno come, ad esempio, torte e chiacchiere. Nel 1949, l’attività viene trasferita in via Oristano, dove ha tutt’ora sede l’azienda la cui superficie è stata ampliata negli anni 80. “Oggi, il 60% della produzione è rappresentata dai panettoni. La quota rimanente va agli altri prodotti: colombe e veneziane in primis. Seguite da brioche e altri prodotti da forno”, spiega Andrea Raineri, rappresentante della quarta generazione di famiglia, tecnologo alimentare, operativo in azienda. La produzione Vergani include anche alcuni dolci tipici milanesi: dal Meneghino all’Amor Polenta. Né mancano alcuni prodotti innovativi come quelli della linea Delizie, con impasto analogo a quello del panettone, ma realizzato con farine differenti, e senza canditi. “Amor Polenta è un’antica ricetta tramandataci dal fondatore: una torta di farina di mais e frumento, friabile e gustosa, ricca di ingredienti naturali, particolarmente indicata per accompagnare un tea o per una merenda in famiglia. Il Meneghino, invece, è disponibile alla crema pasticcera e al cioccolato. Per il Natale 2011, inoltre, abbiamo realizzato anche un panettone con pere e cioccolato. Che ha riscosso un grande successo nel nostro spaccio aziendale. A fronte di questi ri- La pasticceria Giovanni Galli da 100 anni a Milano sultati, vorremmo inserire questa referenza nella gamma Delizie e in quella dei panettoni”, continua Raineri. Sul fronte dei canali di vendita, accanto ai grossisti, sono presenti le insegne della Grande distribuzione per le quali l’azienda lombarda realizza alcune referenze destinate alla marca commerciale. “A Milano siamo gli unici produttori di panettone. La nostra è una produzione originale sia per quanto riguarda la ricetta, sia per la città in cui lavoriamo. Oggi, il consumatore, e conseguentemente le insegne distributive, ricercano soprattutto prodotti originali, legati al territorio. Anche per questo motivo, veniamo scelti dalle più importanti catene nazionali per realizzare i panettoni della loro gamma a marca commerciale, oltre che per le colombe e le veneziane. Attualmente, il business della private label incide per il 50% sul nostro giro d’affari complessivo”. L’azienda lombarda, inoltre, presidia anche i mercati esteri: “I nostri prodotti sono presenti in 60 negozi del centro di Londra. Presidiamo anche Francia, Germania, Svizzera e Spagna. Fuori dal Vecchio Continente siamo presenti in Canada, Stati Uniti e Cina”, conclude Raineri. Quest’anno la pasticceria Giovanni Galli compie 100 anni. Il nome della società è ancora quello del fondatore, il quale aveva dimostrato abilità e attitudine già alla fine del 1800 presso la fabbrica di dolciumi di Felice Squarciafico. Il primo negozio di C.so Roma 5 (oggi C.so di Porta Romana), inaugurato nell’ottobre del 1912, venne distrutto nel 1942 a seguito dei bombardamenti inglesi nella Seconda guerra mondiale. Lo stesso anno, ricevette il brevetto della Real Casa, onorificenza riservata ai fornitori di casa Savoia. L’attività vanta oggi due punti vendita. “Mio padre, come mio nonno, ama essere definito credenziere. Io stesso non saprei come definirmi”, spiega Edoardo Galli oggi titolare dell’attività con il padre Filippo. “Più che prodotti di pasticceria produciamo conditorie. La lavorazione di marrons glacés, marroni canditi, fondenti, boeri, e praline avviene quasi interamente a mano, senza l’aggiunta di alcun conservante”, aggiunge Galli. Tutti i prodotti sono reperibili esclusivamente presso i due punti vendita (oltre a quello di C.so di Porta Romana è presente un altro punto vendita in via Victor Hugo), insieme ad altre referenze a marchio Lindt e Caffarel. Per il suo cenetenario, la pasticceria ha realizzato un libro, che ripercorre l’intera storia della famiglia Galli e le caratteristiche dei prodotti. Milano: altri produttori fine 16 “Nell’ambito delle caramelle balsamiche, Akellas è l’azienda che può vantare l’assortimento più articolato, in termini sia di gusto che di formati”, esordisce così Antonella Antinucci, direttore commerciale della società di Cerro Maggiore che, dal 1999, è stata ceduta a un gruppo svizzero di cui, attualmente, fanno parte tre aziende di caramelle: Hunziker a Zurigo, primo produttore di caramelle in Svizzera, Halter a Beinwil am See, sempre in Svizzera e Akellas in Italia. “In Italia, a Cerro Maggiore, vantiamo un sito produttivo con un’unica linea di stampaggio per caramelle dure, realizzate in diversi formati: ovale, rotondo e mini. Altre varianti vengono prodotte dalla società di Zurigo (ripiene, con aggiunta Vitamina C, confezioni tascabili). La qualità delle materie prime utilizzate e una grande specializzazione in un segmento del mercato, le caramelle, appunto, sono indubbiamente i nostri punti di forza”, spiega il direttore commerciale. “Buona parte dei volumi sviluppati in Italia riguardano il nostro prodotto di punta, le caramelle balsamiche a marchio Monk’s. Ma il nostro portafoglio prodotti prevede anche caramelle alla frutta e alla liquirizia”. Le referenze sono veicolate prevalentemente attraverso la Grande distribuzione, ma non manca il dettaglio tradizionale. “La moderna distribuzione sviluppa il 70% del nostro business. Al normal trade va invece una quota del 25%. Per il momento, invece, all’export spetta un’incidenza del 5%”. Antinucci è soddisfatta dei risultati raggiunti nel 2011, conclusosi con un giro d’affari invariato rispetto all’anno precedente e un leggero calo di volumi. “Nel 2012 vorremmo incrementare la nostra presenza nelle aree di mercato 3 e 4, dove le nostre quote di mercato sono decisamente inferiori rispetto alle altre zone del Paese, e nel canale Horeca, dove siamo presenti con volumi irrisori. Sono inoltre allo studio alcuni prodotti nuovi, ma non posso anticipare nulla in quanto il progetto è ancora in fase embrionale”. Il simbolo del veliero, ancora oggi presente sulle confezioni di pasticceria a marchio Lazzaroni, ricorda un’antica vocazione all’export. Che oggi rappresenta il 25% del fatturato totale dell’attività. La nascita del marchio risale al 1700, quando un piccolo laboratorio appartenente alla famiglia Lazzaroni iniziò a produrre gli amaretti: biscotti secchi decorati con fine granella bianca di zucchero. Nella seconda metà dell’ottocento la produzione del laboratorio si arricchisce e agli amaretti si aggiungono i biscotti all’uovo e i tranci mandorlati. Nel 1888 il laboratorio diventa una vera e propria società e si dota di macchinari innovativi per produrre i biscotti di pasticceria in voga in tutta Europa: quelli di tipo inglese per il té, wafer farciti e pasticceria secca. “Tra i meriti di Lazzaroni c’è quello di aver intuito, tra i primi, l’opportunità di realizzare in Italia questi prodotti offerti su scala industriale”, esordisce Roberto Gusmaroli, direttore generale del Gruppo Saporitalia, di cui fa parte anche il brand Lazzaroni. Che in Italia è presente con due stabilimenti - a Lainate e Isola del Gran Sasso, in Abruzzo - 160 dipendenti. “Parallelamente, Lazzaroni ha conseguito un altro primato: aver perfezionato la conservazione dei prodotti in scatole di latta, che consentono di mantenere la bontà e la fragranza del biscotto, rendendolo un prodotto di largo consumo disponibile anche nei mercati esteri più lontani”, prosegue Gusmaroli. Ai tradizionali prodotti di pasticceria assortita, nelle caratteristiche scatole di latta litografate, agli originali Amaretti di Saronno, ai biscotti secchi per la prima colazione e al tradizionale panettone milanese, Lazzaroni oggi affianca una linea di piccola pasticceria in formati unitipo o snack. “Il marchio Lazzaroni oggi viene distribuito principalmente nei paesi del Nord Europa, ma anche negli Stati Uniti. Nel 2011 siamo entrati anche in paesi dell’Estremo Oriente come Cina, Giappone, Indonesia e dell’America Latina come Brasile e Cile”. L’antica marca Tre Marie nasce a Milano, in pieno centro storico, nel lontano 1150, con la fondazione, da parte di alcuni cavalieri reduci dalla Terra Santa, della confraternita benefica delle Quattro Marie divenuta successivamente delle Tre Marie. E’ proprio a Milano che la marca intraprende il suo cammino, con il prodotto simbolo nelle vetrine della Pasticceria Tre Marie, inaugurata sul finire dell’Ottocento. Il Panettone, realizzato secondo la ricetta tradizionale, rimane la specialità della casa. Milano continua a rappresentare la culla del processo produttivo del marchio. Oggi lo stabilimento Tre Marie si trova ancora a Lambrate, dove fondato negli anni 70. Dal luglio 2008, grazie all’acquisizione di GranMilano da parte di Sammontana, Tre Marie è divenuto uno dei marchi con cui l’azienda toscana è presente nel mercato dei prodotti dolciari. Ma Tre Marie è anche la storia di un’azienda al passo con i tempi, come testimonia il rinnovo della collaborazione con lo chef Davide Oldani, un interprete d’eccezione dei prodotti dell’azienda. Le altre province Bergamo E’ il torrone il core business dell’azienda di Caravaggio, Quaranta. “Risale al 1924 il primo documento relativo alla nostra azienda. Allora era operativo mio nonno, Antonio Quaranta. Ma già prima, il bisnonno, aveva avviato l’attività”, spiega Fabio Quaranta, responsabile commerciale della società. Nel periodo che va dalla Seconda guerra mondiale fino agli anni 70, l’azienda ha veicolato le sue produzioni soprattutto attraverso l’ambulantato. “Poi c’è stata la svolta. Con l’ingresso in azienda di mio padre, che ha dato nuovo slancio alla società”, continua il responsabile commerciale. “E, negli ultimi anni, abbiamo messo a punto un vero e proprio “ringiovanimento” del prodotto per superare la stagionalità che, da sempre, contraddistingue il torrone”. Processo che ha avuto nella realizzazione di nuovi formati e nuove ricette i suoi punti di forza. “La torta Sofficiona, in pezzature da 4 chili, già porzionata, è la nostra referenza più “eyecatching”. Si vende sia in tranci, sia in stecche da 100 e 180 grammi. Con quest’ultimo formato, in modo particolare, cerchiamo di sostenere gli acquisti da impulso”. Oltre al torrone, l’industria dolciaria Quaranta realizza anche croccanti e lecca lecca. “Mediamente produciamo 3 tonnellate al giorno tra torte e stecche. Mentre per il croccante i quantitativi sono più contenuti. Si parla, infatti, di una tonnellata al giorno”, prosegue Fabio Quaranta. Infine i plus dei prodotti. “Il nostro è un torrone che ‘si mangia con gli occhi’. Soprattutto le stecche, come accennavo, sono pensate per un acquisto da impulso. Quindi anche l’incarto, trasparente, è realizzato per invogliare il consumatore a comprare il prodotto. Le materie prime, altamente selezionate, sono un altro tratto distintivo della nostra produzione. Utilizziamo nocciole italiane intere; il cioccolato fondente è belga mentre la frutta è rigorosamente esotica. Tutti i nostri prodotti, infine, sono senza glutine e grassi idrogenati”. Brescia A Polaveno nasce nel 1935 La dolciaria F.lli Salomoni, un’azienda che produce e commercializza prodotti da forno a lievitazione naturale. La dolciaria F.lli Salomoni realizza croissant, in diverse tipologie: zuccherati, farciti con confettura di albicocche o di ciliegie, al cacao e allo zabaione. I prodotti sono commercializzati prevalentemente in Italia settentrionale, nei punti vendita della Gdo. L’azienda, pur mantenendo una lavorazione artigianale, è dotata d’impianti ad alta automazione e tecnologicamente avanzati. Inoltre, utilizza materie prime altamente selezionate e controllate. la distribuzione “Siamo noi il vero volto della cooperazione” Gennaio 2012 Parla Francesco Pugliese, direttore generale di Conad. Che ha chiuso il 2011 a quota 10,250 miliardi di euro. La leadership nel canale dei supermercati (10,3%) e del libero servizio (13,7%). Il successo della marca commerciale che vale 2,2 miliardi di euro. Gli obiettivi per il 2012 e il futuro 200mila i metri quadrati di superficie di vendita in programma per il 2012 500 i posti di lavoro che verranno creati nel 2012 260 i punti vendita in programma per il triennio 2012-2014 770 l’investimento previsto, in milioni di euro, per l’apertura delle nuove superfici di vendita nel triennio 2012-2014 5.800 i posti di lavoro che verranno creati nel triennio 2012-2014 L’aria scanzonata e il sigaro alla mano potrebbero trarre in inganno. Francesco Pugliese, direttore generale di Conad è schietto. Ma, soprattutto, agguerrito. “Siamo noi il vero volto della cooperazione. E non abbiamo l’arroganza di creare sviluppo per 7,5 milioni di soci, che non conosciamo, ma per i nostri 3mila imprenditori che, ogni anno, devono chiudere un bilancio in positivo, cercando di guadagnare”. Inizia così il suo intervento alla conferenza di presentazione dei risultati 2011 della catena, in scena al Circolo della Francesco Pugliese stampa di Milano, lo scorso 14 dicembre. E i numeri rivelano che, negli ulti- sortimenti e strategie centralizzate. mi anni, più precisamente dal 2002 Il sistema Conad, invece, vanta otto al 2011, i soci Conad hanno avuto cooperative, 3mila soci, radicati sul modo di crescere. E di guadagnare. territorio. Il carattere vincente delle Il fatturato della Cooperativa, infatti, nostre scelte è dimostrato dal fatto è passato dai 6 miliardi di euro del che quando rileviamo punti vendita, 2002 ai 10,250 del 2011. “In questi il loro business riprende a crescedieci anni abbiamo registrato un re tra il 25 e il 30%”. Ma Pugliese incremento del 70%. Un dato che non si ferma qui. E illustra le altre conferma che ‘piccolo è bello’, ma se ragioni che hanno portato la cateci si mette insieme”, precisa Puglie- na ai risultati attuali. “Da otto anni se. All’incremento di fatturato, che a questa parte abbiamo avviato un nell’anno che si è concluso si attesta programma volto a rendere Conad al 5%, si affiancano altre performan- una vera e propria marca. Da qui la ce significative: una crescita, anche scelta, attuata nel 2011, di utilizzaa parità di rete, e la leadership nel re il brand in tutti i nostri format canale dei supermercati e del libero di vendita. Canalizzazione, marca servizio (prossimità), dove Conad commerciale, comunicazione e vavanta, rispettivamente, una quota di lorizzazione del fresco sono i pilastri mercato del 10,3% e del 13,7%. Né di questo programma. Nel prossimo si può dimenticare l’incremento del- triennio intendiamo portare al 30% la produttività dei punti vendita per la quota della private label. Per quel metro quadrato, con i negozi Sapori che riguarda il fresco, è questa l’area & Dintorni che vantano risultati pari di vendita che ci contraddistingue a 20mila euro. “E’ chiaro che que- e che ci consente di fidelizzare la sto successo è legato alla capacità nostra clientela. Non a caso, i soci di Conad di creare un prodotto di- Conad provengono da settori stretstributivo in grado di rispondere alle tamente legati a questo comparto. esigenze dei consumatori. Per noi è Oggi i titolari dei negozi sono ex fondamentale il legame con il terri- fruttivendoli, macellai e salumieri”. torio. Basti pensare che il 30% delle Sempre in tema di assortimenti e nostre vendite è legato alle tipicità di comparti di vendita, Conad ha locali. Non è dunque solo una que- seguito una strada precisa: “Oggi è stione di format, più o meno vincen- necessario fare delle scelte chiare: la ti, ma di scelte e di attenzione alla distribuzione deve ridurre i fornitori realtà. L’Italia è il Paese dei comuni, il e le aziende i retailer che garantilocalismo, quindi, gioca un ruolo fon- scono i risultati migliori. Per quel che damentale. Se non si è attenti a que- ci riguarda, sul fronte delle marche sto aspetto, si fallisce. Questo spiega abbiamo iniziato un’operazione ‘vioperché in Italia le imprese straniere, lentissima’. Che ha ridotto del 35% succursaliste, stanno attraversando il numero di referenze presenti nei non poche difficoltà. Il loro errore è negozi Conad. Una scelta necessaria aver applicato, trasversalmente, as- per garantire alla gente (non gli pia- ce il termine consumatori, ndr) che frequenta i nostri punti vendita un’offerta trasparente con una scala prezzi chiara. Che eviti sovrapposizioni. Il nodo è selezionare il brand giusto e garantire il miglior posizionamento. Parliamoci chiaro: oggi il 38% delle categorie genera l’8% del fatturato. La quota rimanente va al 28% delle categorie. Non si può più tollerare questa situazione: non c’è listing, contributo o promozione che tenga. Non possiamo più permetterci di avere a scaffali prodotti su cui si annida la polvere”. Ma innovazione è anche generare valore, insieme ai fornitori. Esemplificativo, in questo senso, il progetto Demand avviato con 235 fornitori della marca commerciale e che, entro il 2012, coinvolgerà il 100% dei copacker. “Siamo connessi con i nostri fornitori tramite un sistema previsionale che ci consente di trasmettere i budget di vendita trimestrali. Il che consente ai partner della produzione di programmare la loro attività. Con evidenti risparmi e vantaggi in termini di produzione e logistica. Sembra che anche una piccola insegna locale, chiamata Tesco, abbia intenzione di avviare un’attività analoga con otto fornitori. Eppure, in Conad, piccola insegna italiana è da un anno che questo progetto esiste, grazie anche alla presenza di un magazzino centralizzato, dedicato alla marca commerciale, che fattura 600 milioni di euro”. Questo per quel che riguarda il presente. Ma anche per il futuro gli obiettivi sono chiari. Sul fronte dello sviluppo per l’anno nuovo si parla di altri 200mila metri quadrati di superficie di vendita, con l’adesione di nuovi soci e la creazione di 500 posti di lavoro. Nel triennio 2012-2014 Conad ha in cantiere un investimento di 770 milioni di euro con l’apertura di 260 nuovi punti vendita. Il target è già stato identificato: “Nel prossimo triennio vogliamo diventare i leader”, precisa Pugliese. In questo programma un ruolo di primo piano spetta anche alla marca commerciale e al reparto del fresco. A fine 2011 si attesterà a 2,2 miliardi di euro il fatturato di questo business, con un’incidenza del 24,5% sul giro d’affari complessivo. Nunzia Capriglione Tutti i numeri del 2011 10,250 il fatturato in miliardi di euro 5% l’incremento del giro d’affari rispetto al 2010 10,3% la quota di mercato nella distribuzione italiana 16,2% la quota di mercato nel canale supermercati 1,2% l’incremento di quota nel canale supermercati 13,7% la quota di mercato nel canale libero servizio 2,2 il fatturato in miliardi di euro della marca commerciale 20% incremento registrato dal giro d’affari della marca commerciale 24,5% quota della marca commerciale sul fatturato Conad 2.959 i punti vendita 1.560.835 i metri quadrati di superficie complessiva 17 l’azienda Gennaio 2012 Martinucci 1950, dal gelato alla pasticceria Cresce l’incidenza di torte, tranci e monoporzioni sul business della società pugliese. Che, lo scorso ottobre, ha realizzato la linea Giulia destinata al canale retail. L’importanza dell’export e la volontà di continuare a investire in nuovi prodotti. Parla Tatiana Martinucci. Correva l’anno 1940 quando Giovanni Martinucci, durante una sagra di paese nel Salento, comprava una macchina per fare i gelati. Iniziava così la storia del marchio Martinucci, che oggi campeggia su dieci gelaterie (nel corso del 2012, il numero dei punti vendita salirà a 16) e sui prodotti che, ogni giorno, escono dallo stabilimento di Specchia, in provincia di Lecce. Gelaterie e prodotti fanno capo a tre aziende diverse, avviate dai nipoti del fondatore, figli di Rocco Martinucci. “Dopo la morte improvvisa di mio nonno, Rocco Martinucci, i suoi figli hanno continuato l’attività che lui aveva ereditato dal padre. Nel 1984, i fratelli decidono di intraprendere strade diverse. E, nel tempo, quella che inizialmente poteva sembrare una divisione diventa una risorsa. Da questa scelta, infatti, nascono le dieci gelaterie Martinucci, che oggi fanno capo alle società di alcuni fratelli di mio padre. Che, al contrario, ha deciso di continuare l’attività dell’azienda Martinucci 1950”, spiega Tatiana Martinucci coinvolta, insieme al fratello Rocco, responsabile commerciale, nella gestione dell’azienda specializzata in gelati e pasticceria surgelata guidata da papà Ernesto insieme alla moglie Maria Grazia. “Fino agli anni 80 la nostra era una produzione artigianale. Poi, nel 1984, si è deciso di avviare anche la linea industriale di gelati, torte e semifreddi. Oggi il nostro business include sia il gelato artigianale, destinato prevalentemente alle gelaterie Martinucci, sia la produzione industriale. Che trova il suo canale di vendita privilegiato nei grossisti”. La produzione avviene nel polo di Specchia, dove vengono realizzate torte di pasticceria, tranci e dolci al cucchiaio, senza dimenticare le monoporzioni. “Inizialmente l’azienda produceva soprattutto gelato. Negli anni, però, si è verificata una vera e propria inversione di tendenza. Poiché è aumentata la richiesta di prodotti di pasticceria surgelata. Comparto in cui riscontriamo un ottimo successo con le monoporzioni. Esemplificativo, in questo senso, i risultati registrati da prodotti come il tiramisù e il pasticiotto, un dolce tipico del Salento che, grazie al turismo, oggi è noto anche oltre i confini regionali”. Ma la soddisfazione maggiore deriva dal tiramisù in con- 18 fezioni monoporzione. “Siamo stati i primi a introdurre sul mercato il mini tiramisù. E questa è una bella soddisfazione, per un’azienda di medie dimensioni come la nostra”. Se quello dei grossisti rappresenta il canale di vendita principale, con un’incidenza del 60% sul fatturato, Martinucci non rinuncia al canale retail e all’estero. Per la distribuzione moderna, infatti, proprio ad Anuga 2011, l’azienda ha presentato la linea Giulia che comprende torte da 400 grammi; multipack di monoporzioni e vaschette gelato. “La gamma è nata con l’obiettivo di offrire ai consumatori la possibilità di gustare a casa un prodotto analogo a quello disponibile nei migliori ristoranti. Anche le referenze della linea Giulia, come tutte le produzioni Martinucci, si caratterizzano per il loro elevato livello qualitativo garantito sia dalle materie prime, tutte rigorosamente italiane, sia dalle tecniche di lavorazione”, continua Martinucci. Sul fronte dell’estero, le vendite oltre confine rappresentano il 20% del giro d’affari. “Fuori dall’Italia, il nostro mercato principale è la Russia. Le performance registrate su questa piazza, nel corso del 2011, ci hanno permesso di ottenere incrementi di fatturato importanti. Svizzera, Danimarca, Spagna, Belgio, Germania, Olanda e Regno Unito sono altre nazioni in cui i nostri prodotti sono presenti”. Accanto all’export anche gli investimenti in Ricerca & Sviluppo sono all’origine delle performance positive registrate nell’anno che si è appena concluso. “Il 2011 si è chiuso con un incremento di fatturato del 19%. In questo risultato, come accennato, un posto importante spetta all’export. Altrettanto importanti gli sforzi legati alla creazione di nuovi prodotti. E’ stata avviata, infatti, un’importante collaborazione con un tecnologo che ci ha permesso di migliorare la qualità dei prodotti in gamma e di realizzare nuove creme. Ad esempio, abbiamo rinnovato la nostra cheese cake e le frolle. L’offerta si è arricchita della torta ricotta e pere. Questi investimenti, insieme alla partecipazione alle più importanti manifestazioni fieristiche, ci hanno permesso di crescere. E’ questa la strada che intendiamo percorrere anche nel prossimo futuro”, conclude Tatiana Martinucci. Nunzia Capriglione Mini tiramisù Torta Mimosa Alcune referenze della linea Giulia vetrina sigep 2012 Al via a la 33 edizione Gli eventi In scena a Rimini dal 21 al 25 gennaio il Salone internazionale gelateria, pasticceria e panificazione artigianali. Una superficie di 90mila metri quadrati, per 850 imprese espositrici. Si alza il sipario su Sigep 2012. La 33a edizione della manifestazione, in scena nei padiglioni di Rimini Fiera dal 21 al 25 gennaio, occupa una superficie complessiva di 90mila metri quadrati e vanta un parco espositori con 850 imprese. Sette i settori rappresentati: gelato, pasticceria, cioccolato, caffè, pane, pasta e decorazioni. Più di 100mila i visitatori attesi, 20mila dei quali esteri. Anche il Salone internazionale gelateria, pasticceria e panificazione artigianali, infatti, guarda con interesse crescente ai mercati stranieri. Non a caso, all’attività di internazionalizzazione l’ente fiera ha dedicato il progetto “Top buyer da cinque continenti”, che mira alla partecipazione qualificata di operatori provenienti da paesi selezionati, in base alle indicazioni delle aziende espositrici. Nei mesi precedenti la manifestazione, l’ufficio marketing estero di Rimini Fiera si è concentrato sui cosiddetti paesi Bricst (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica,Turchia), ma anche su quelli limitrofi: Azerbaijan, Kazakhistan, Ucraina, Bulgaria, Egitto, Ecuador, Singapore, Stati Uniti, Malesia, Qatar. Sigep 2012, inoltre, vedrà il debutto di Biosigep: un percorso dedicato a ingredienti, processi e percorsi per il biologico e l’ecosostenibilità, dove più di 20 produttori hanno la possibilità di mostrare le proprie eccellenze. Il marchio “Segui la mela Biosigep” guiderà il visitatore lungo un percorso all’interno dell’esposizione che faciliterà la visita. Nell’ambito del progetto, sabato 21 gennaio va in scena il BioDay. L’incontro, dal titolo “Il biologico entra in laboratorio di gelateria, pasticceria e panificazione. Salute, non solo gusto!” fotograferà la presenza di qualità certificata nei laboratori artigianali. La valorizzazione degli alimenti biologici inseriti in laboratorio, con particolare attenzione ai metodi di comunicazione e divulgazione nei reparti vendita delle singole attività, sarà quindi il focus dell’evento. Nel corso dell’incontro, inoltre, saranno presentate tecnologie innovative e a basso impatto ambientale per ottenere ingredienti funzionali biologici per gelaterie e forni. Ma Sigep 2012 apre i battenti al termine di un anno ricco di accordi che Rimini Fiera ha siglato con importanti operatori del mercato fieristico e dell’alimentare più in generale. L’ultimo, in termini cronologici, è la collaborazione quinquennale raggiunta ai principi di dicembre con Italmopa (Associazione industriali mugnai d’Italia). Che garantisce la presenza, in un contesto dal respiro internazionale quale è Sigep, di tutti i protagonisti della filiera dell’arte bianca: dai molini alle tecnologie di lavorazione, fino alla produzione. La partnership raggiunta con Italmopa si inserisce, rafforzandolo, nell’ambito dell’accordo di collaborazione (anche esso quinquennale e operativo dal 2013) siglato a metà luglio da Rimini Fiera con il Consorzio Sipan per l’organizzazione della manifestazione fieristica A.B.Tech Expo Arte bianca & tecnologie. Dal prossimo anno, quindi, A.B. Tech Expo andrà in scena nei padiglioni di Rimini Fiera. E la prima edizione si svolgerà in contemporanea con Sigep. Ma molte aziende del settore delle materia prime, delle tecnologie, degli arredi per i settori panificazione, pizza, pasta fresca e dolce anticiperanno già a Sigep 2012 la loro presenza. Samanta Torchia Die 33. Auflage fängt an In Rimini vom 21. bis zum 25. Januar die internationale Fachmesse Speiseeis, Gebäck und Brot. Sigep 2012 fängt an. Die 33. Auflage der Veranstaltung die in Rimini Fiera vom 21. bis zum 25. Januar statt finden wird, nimmt eine Fläche von 90.000 m2, mit 850 Aussteller. Sieben Branchen werden vertreten: Eiscreme, Gebäck, Schokolade, Kaffee, Brot, Nudeln und Dekorationen. Mehr als 100.000 Besucher werden erwartet, 20.000 von ihnen aus dem Ausland. Die internationale Fachmesse Speiseeis, Gebäck und Brot sieht mit grossem Interesse auf ausländischen Märkten. In den letzten Monaten vor der Veranstaltung, hat sich die Marketing Auslandabteilung von Rimini Fiera auf sogenannte BricstLänder konzentriert (Brasilien, Russland, Indien, China, Südafrika, Türkei). Aber auch auf die benachbarten Länder wie Azerbaijan, Kazakhistan, Ukraine, Bulgarien, Ägypten, Ecuador, Singapur, Usa, Malaysia und Katar. Gran Galà della Pasticceria: Dove e quando: Pastry Arena (Pad. B5) - domenica 22 gennaio. I grandi protagonisti della Coup du monde de la PPtisserie 2011 di Lione, del Campionato mondiale juniores 2011 di Rimini e di The pastry queen 2012, il nuovo Campionato mondiale femminile di Rimini e del World pastry team championship 2011 di Phoenix presenteranno le creazioni che li hanno resi famosi nelle competizioni internazionali. Nel corso della giornata sarà possibile ripercorrere le fasi di lavorazione e al termine tutti i grandi maestri riceveranno un riconoscimento da Sigep. Campionato italiano pasticceria e cioccolateria juniores: Dove e quando: Pastry Arena (Pad. B5) - lunedì 23 gennaio. Si contenderanno il titolo dieci giovani talenti under 22, selezionati durante il Pastry camp: il primo campo scuola italiano svoltosi con i Maestri della pasticceria lo scorso settembre nei locali di Cast Alimenti a Brescia, ideato da Roberto Rinaldini, con l´organizzazione di Rimini Fiera e il patrocinio dell´Accademia maestri pasticceri italiani. I primi due pasticceri juniores, che si classificheranno al Campionato italiano di pasticceria e cioccolateria, rappresenteranno l´Italia al Campionato mondiale pasticceria juniores di Rimini nel 2013. Cake design: Dove: padiglione D1. Al Forum della decorazione vi saranno sezioni e aree dedicate nelle quali si svolgeranno dimostrazioni, concorsi, workshop ed eventi. La Decorazione dolciaria si concentrerà sulla lavorazione di cornetto, pasta di mandorle, pasta di zucchero, ghiaccia. Le più diffuse tecniche italiane e internazionali verranno mostrate dal vivo da noti pasticcieri e cake designer. Domenica, 23 gennaio si potrà ammirare una Sfilata di dolci abiti da sposa, organizzata da Conpait, Confederazione pasticceri italiani. Ogni abito in passerella sarà abbinato a una torta nuziale in rappresentanza di una regione italiana. Ogni giorno, si potrà partecipare al Concorso La più Glamour ´Glamour Italian Cakes´: in palio ricchi premi per votare la torta più glamour tra le 20 in esposizione Campionato italiano pasticceria senior: Dove e quando: Pastry Arena (Pad. B5) - martedì 24 gennaio. La prova è valida per le qualificazione a La Coup du Monde de la PPtisserie Lione 2013. Il Campionato italiano pasticceria senior vede la partecipazione di un singolo candidato, di una coppia di pasticcieri o di una squadra completa composta da tre elementi. La giuria considererà e valuterà ogni prova singolarmente. Verranno proclamati sia la migliore squadra, sia il migliore candidato, che verrà eletto Campione italiano di pasticceria seniores 2012. Le prove su tema libero sono tre: cioccolato e dolce al piatto, zucchero e dolce al cioccolato, ghiaccio e dolce gelato. 19 vetrina sigep 2012 Gennaio 2012 • Sta n • Sta n Pad. C7 Stand 128 • d Pad. A1 Stand 052 • Un sapore senza tempo allo zucchero filato. È questa la novità, ispirata ai ricordi dei pomeriggi al luna park, che Fabbri presenta a Sigep 2012. L’azienda bolognese, specializzata nella produzione di semilavorati, ingredienti per gelateria e prodotti per pasticceria, propone il nuovo gusto in due versioni: gelato e nappage, per dolci da pasticceria. Lo Zucchero filato approda infatti in pasticceria come copertura di dolci nelle due versioni color cielo e rosa principessa. È destinato a qualsiasi tipo di dolce e semifreddo ed è adatto, in particolare, a tutte le ricorrenze che coinvolgono i bambini grazie alla cascata di golose stelline colorate. Per quanto riguarda la versione da gelateria, il nuovo gusto si inserisce nella linea Simplé e viene realizzato con ingredienti composti già bilanciati, che consentono di preparare il gelato in soli dieci minuti. Sempre due le versioni disponibili: una dalle sfumature di colore celeste, l’altra rosa. Lo Zucchero filato in versione gelato viene proposto in un pratico kit contenente il prodotto e le stelline di zucchero. Numerosi anche i materiali inclusi destinati ai punti vendita. • Sta n Pad. A5 Stand 193 • Hall Ovest Pad. A5 C5 • 20 d Fabbri presenta lo zucchero filato • Sta n Vivadolce, alta pasticceria napoletana Pad. D1 Stand 112 d Si chiama Rampolina la nuova specialità di Forno D’Asolo. Una croccante treccia di pasta sfoglia pronta cottura, lavorata secondo la ricetta della tradizione aziendale. Rampolina è ricoperta da una glassatura e viene realizzata utilizzando le migliori materie prime. È ripiena di crema e frutti di bosco, che non vengono miscelati ma inseriti separatamente all’interno della pasta sfoglia. Questo tipo di lavorazione permette di preservare meglio l’identità dei due diversi sapori, svelando la loro armonia solamente dopo il primo assaggio. Dedicata alla principessa di una delle fiabe più amate, celebre per la sua treccia, Rampolina viene proposta in confezioni congelate, pronte dopo 20 minuti in forno. Ricette classiche, che nascono dall’accurata selezione delle materie prime. Sono loro il fiore all’occhiello della gamma di prodotti di Rmm (acronimo di Recettes de mon Moulin - Ricette del mio mulino) Italia, azienda del gruppo Delifrance, che quest’anno arricchisce la sua linea dei Sogni con quattro nuovi muffin: nature con topping di zucchero; integrale con cereali con topping di avena; mirtillo con topping di mirtilli e crumble e integrale frutti rossi con topping di papavero. Per quanto riguarda la croissanterie, l’azienda presenta Melodia, cioccolato e pere e Briochette nelle varianti nature, albicocca, cioccolato e crema. Per poi continuare con le specialità come le sfoglie, la soffice pasta brioche, i krapfen e le treccine. Rmm Italia propone anche novità come la pasta choux, ripiena di golosa farcitura; Abbraccio strudel, unione di mela, uvetta e cannella e Gemme, fragrante pasta sfoglia da decorare con rutta fresca. • Sta n • • Sta n Da Rmm Italia quattro nuovi muffin dei Sogni d Ergonomica, versatile e dinamica. Sono queste le caratteristiche della nuova macchina per gelato soft prodotta da Carpigiani denominata, appunto, EVD, acronimo dei suoi plus principali. La novità Carpigiani, ideata per soddisfare le esigenze degli operatori professionisti, è disponibile in due versioni: EVD1 con una vasca e una leva di erogazione ed EVD3, con due vasche e tre leve di erogazione. Il design innovativo è stato sviluppato considerando le esigenze ergonomiche, qualitative ed estetiche. La parte superiore, infatti, può essere portata all’altezza più comoda per l’operatore; il gruppo di produzione può scendere fino al piano di lavoro, a 130 cm di altezza, per agevolare le operazioni di lavorazione e la pulizia delle vasche. Non solo, ogni vasca, pompa, cilindro e agitatore vanta un motore indipendente e un proprio impianto frigorifero. La macchina può essere configurata per soddisfare differenti tipologie produttive di gelato: dal classico monogusto al tradizionale bigusto. Fino ad arrivare al variegato, allo yogurt e alle torte gelato. Rampolina, la treccia firmata Forno D’Asolo Hall A7C7 082 d Carpigiani crea la macchina EVD Mec3, azienda specializzata nella produzione di ingredienti per il gelato ar tigianale e la pasticceria, por ta a Sigep “Marky Ramone’s cookies: facile innamorarsi di una leggenda!”. Si tratta di una nuova versione del già consolidato gelato cookies, nata grazie a una collaborazione tra l’azienda romagnola e Marky Ramone: il noto batterista del gruppo rock’n roll statunitense Ramones. Punto distintivo del nuovo gelato è il packaging: il cookies è confezionato all’interno di una latta personalizzata a forma di tamburo. Marky Ramone sarà presente, inoltre, allo stand Mec3 e sarà disponibile, come ospite d’onore, a interagire con i suoi fan. • Sta n • • Lolli liquori, azienda bolognese del Gruppo Eurovo, presente sul mercato dal 1957, a Sigep 2012 rilancia il proprio marchio. Rinnovato nel design, il nuovo brand non rinuncia alle caratteristiche che lo hanno distinto nel corso di questi anni. Al nuovo logo si affianca la presentazione della nuova linea di bagne alcoliche e analcoliche per pasticceria. La gamma messa a punto dall’azienda bolognese comprende molteplici gusti: rhum, maraschino, Benevento, alkermes, curacao, amaretto, caffè, vaniglia, limone, arancio, ciliegia, tropical. Una varietà pensata per soluzioni di alta qualità nella pasticceria professionale. La nuova linea a marchio Lolli è caratterizzata da bagne pasticceria a 70°, in bottiglie da due litri, ottenute con ingredienti e aromi di prima qualità. I nuovi, accattivanti packaging per i prodotti sintetizzano la modernità e il rinnovamento ma anche la forte tradizione dell’azienda artigianale. Mec3 lancia Marky Ramone’s Cookies d Pad. B5 Stand 080 d Lolli liquori, nuovo logo e nuove bagne Vivadolce è un’azienda specializzata nella produzione di snack e prodotti surgelati espressione dell’alta pasticceria napoletana. A questa edizione di Sigep, l’azienda campana presenta la pastiera napoletana mignon. Che si affianca a prodotti come sfogliatelle napoletane, frolla napoletana, coda d’aragosta, fagottino, babà, pastiera napoletana, ciambelle, krapfen, cornetto ar tigianale, piffero, linea cornetti e rustici al burro. Croccante e morbida allo stesso tempo, la pastiera napoletana mignon viene realizzata, come da tradizione par tenopea, interamente a mano, con l’impiego di ingredienti di alta qualità. L’azienda ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dell’associazione Pasticceri napoletani per la sapienza con cui custodisce e tramanda la tradizione dolciaria napoletana. Tutti i prodotti realizzati da Vivadolce nascono dall’attività di ricerca, selezione e impiego di ingredienti naturali e il rispetto di antiche ricette ar tigianali. Infine, il processo di surgelazione lascia inalterate le caratteristiche di qualità degli snack. Gennaio 2012 Si chiama Spirulì la novità di Galatea per l’edizione 2012 di Sigep. L’azienda, specializzata nella produzione di semilavorati per gelateria e pasticceria artigianale, ha scelto l’alga Spirulina per la realizzazione del suo nuovo gusto gelato. Naturalmente azzurro, il nuovo gusto Spirulì è ricco di aminoacidi essenziali, antiossidanti, vitamine e minerali. L’alga Spirulina, utilizzata da Galatea come ingrediente base del nuovo gusto, è scientificamente nota per le sue qualità naturali, energetiche e coloranti ed era già conosciuta alle civiltà Azteche e Maya. Le peculiarità dell’alga si uniscono oggi alle caratteristiche nutrizionali di tutti gli altri ingredienti, privi di zuccheri chimici ed edulcoloranti artificiali, utilizzati dall’azienda. • a • La quinta Coppa del mondo della gelateria La a nd gr fi es d d A Sigep 2012, Eraclea, la storica azienda italiana specializzata in prodotti solubili in polvere per la preparazione di bevande, celebra il cioccolato e il tè. Lo fa con due stand diversi. Nello spazio dedicato al cioccolato, propone in degustazione i dieci gusti della linea “Antica cioccolateria qualità unica”, la gamma più recente firmata Eraclea che offre le varietà del cacao proveniente dall’Africa abbinate agli ingredienti della tradizione del Bel Paese. Dieci le variazioni sul tema fondente, latte e bianco, con originali e raffinati abbinamenti agli ingredienti più rappresentativi della tradizione gastronomica italiana: dalla mandorla pizzuta di Sicilia al peperoncino di Calabria, dalle nocciole del Piemonte alle noci di Sorrento. Pad. B5 Stand 69/109 d • Pad. B3 Stand 200 • Sta n Un nuovo spazio, quattro Maestri al lavoro e “Far Focaccia”, la nuova nata tra le farine speciali. Queste le novità presentate a Sigep 2012 da Molino Dallagiovanna. L’azienda, specializzata nello produzione di 150 differenti farine, alla kermesse raddoppia il suo spazio espositivo, che si suddivide in due zone. La prima, è una lounge istituzionale, adibita agli incontri. La seconda, un’area di show cooking, dove accanto ai Maestri all’opera con le farine speciali Dallagiovanna, vengono presentate le creazioni di comunicazione l’azienda ha pubblicato dal 2008 ad oggi. Quattro i maestri al lavoro durante la kermesse: Achille Zoia, con la linea “Far Dolci - le dolcissime”, propone degustazioni di piccoli e grandi lievitati e biscotteria. Il maestro Gianluca Guagneli, esperto della linea “Far Pizza e piadine”, mostra dal vivo l’eccellenza della farina speciale Kebabread nella preparazione della pita italiana, dolce e salata. Per la linea “Far Pasta”. Il maestro Raimondo Mendolia con il programma “Licenza d’impastare tra i monti e il mare” offre una serie di degustazioni estreme. Infine, il maestro panificatore Giancarlo De Rosa si cimenterà in dimostrazioni con “Le Rustiche” e la nuova “Far Focaccia”: farina a tre grani, dolce ed elatica, ideale per la focaccia genovese e di Recco. L’evento • Sta n Pad. B1 Stand 194 • Pad. B3 Stand 190 • Sta n d • Sta n Forme innovative e nuovi soggetti per praline e tavolette. Sono loro a rappresentare la nuova collezione 2012 di stampi in policarbonato vergine realizzati da Chocolatform. L’azienda con sede a Malo, in provincia di Vicenza, oltre a realizzare stampi su misura per cabosse, praline, pomponet, uova, tavolette e snack, suggerisce anche soluzioni a livello produttivo e fornisce attrezzature professionali per la lavorazione del cioccolato. Chocolatform ha trasferito la sua produzione in Belgio presso Chocolate World Technics, una scelta volta a migliorare la qualità del prodotto. Mantiene però la sua identità di azienda Italiana. Il marchio Chocolate World è oggi diffuso a livello internazionale in oltre 100 paesi e ha sviluppato oltre 1.200 stampi. Eraclea celebra l’Antica cioccolateria Galatea con Spirulì dice no ai coloranti Molino DallaGiovanna ideale per “Far Focaccia” d Da Chocolatform la nuova collezione di stampi Pad. C7 Stand 160/195 • Si chiama Artistick la gamma di coperture di cioccolato realizzata da Babbi per Sigep 2012. La linea propone sei soluzioni per realizzare stick gelato e semifreddi al gusto di nocciola, pistacchio, fragola, limone, cioccolato bianco e cioccolato classico. La collezione Artistick è stata ideata in occasione dei 60 anni del Gruppo romagnolo e viene presentata in un pratico kit, che comprende una confezione da un chilo per ciascun gusto. Grazie all’alto contenuto di burro di cacao, Artstick si presta a tutti i tipi di lavorazione ed è adatta sia alle produzioni classiche, che alle realizzazioni di gelateria più particolari. • Sta n d Babbi presenta Artistick L’evento di punta di Sigep 2012 è la quinta Coppa del mondo della gelateria. Al padiglione C3, quindi, fari puntati sulla competizione organizzata da Rimini Fiera in collaborazione con l´associazione GelatoeCultura e Co.gelFipe. Sono 13 le nazioni che si sono iscritte e che ormai da mesi si stanno allenando: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Marocco, Messico, Spagna, Svizzera, Usa. Tutti i continenti sono rappresentati, a testimonianza che il gelato artigianale di scuola italiana non ha più confini. La competizione, ulteriormente spettacolarizzata, si svolgerà sul tema “I frutti della terra e del mare”.Tutto l´evento sarà ripreso e trasmesso in diretta bilingue (italiano e inglese) sul sito internet di Sigep (www.sigep.it), con replica notturna per favorire l´audience in tutto il mondo. Ogni nazione sarà presente con cinque professionisti. Per aggiudicarsi il titolo, ogni squadra dovrà elaborare una serie di preparazioni sul tema prescelto dall´organizzazione: una coppa decorata per il servizio al tavolo, una torta gelato, una vaschetta di vendita decorata, un cono gelato, una entrée con gelato gastronomico, un dessert gelato al piatto. Tre sculture, una di gelato, una di ghiaccio e l´altra di cioccolato saranno protagoniste del Gran buffet finale. La giuria tecnica è guidata dal presidente di giuria Mauro Petrini, coadiuvato dal presidente onorario di giuria Jean-Claude David, capitano della squadra francese vittoriosa alla quarta edizione del 2010. Il tutto si svolgerà sotto l´occhio vigile dei commissari di gara Sergio Dondoli e Sergio Colalucci. Martedì 24 gennaio è in programma il Gran buffet finale e la premiazione. 21 focus shop Gennaio 2012 Giolitti: quei dolci che “fan sempre domenica ar palato” Il gelato per eccellenza di Roma. Meta preferita da vip internazionali, politici e, ancora, principi arabi da quatto generazioni. E ancora, punto di riferimento nel settore. Parla Nazzareno Giolitti, titolare della catena. Che cosa “fa sempre domenica ar palato”? Facile, il “vero” panettone. No, non stiamo recitando l’ennesima elegia del dolce milanese. Il panettone di cui sopra è romano. Romanissimo, come la pasticceria Giolitti. Un pezzo di storia del Made in Italy. Ne parliamo con Nazzareno Giolitti che, insieme alle sorelle Giovanna e Margherita, è oggi a capo di una delle gelaterie romane più famose a livello internazionale. Brizzolato, incarna lo spirito e l’ironia tipicamente romani e ne conserva la grande ospitalità. Oltre all’amore per la propria famiglia, custodisce, gelosamente, una cultura tramandatagli da tre generazioni: quella del gelato artigianale e della pasticceria piemontese. Cresciuto nel laboratorio dell’attività in Vicolo Uffici Vicario, nel centro storico della Capitale, fondata dal nonno già nel 1930 e, successivamente, rilevata dal padre, Giolitti ci tiene a esternare le peculiarità del suo mestiere. Che, a suo parere, deve necessariamente fare capo a due prerogative: professionalità e discrezione. Appena entrata nel suo negozio, mi consegna una poesia de “il Galletti” e mi racconta l’incompresa storia di questo artista del Novecento che, in ogni osteria che visitava, lasciava la sua arte. La poesia accompagna, infatti, la specialità natalizia del negozio Giolitti: quel panettone ideato dal padre che “ce l’aveva con i milanesi, perché si consideravano bravi solo loro”… 22 Iniziamo con un po’ di storia… La mia famiglia era originaria del Piemonte. E riforniva di latte, burro e panna l’esercito francese. Verso la metà dell’800, si trasferì a Roma, dove il mio avo Giuseppe venne assunto dalla Casa Reale per supervisionare gli animali. Ebbe poi un incidente, cadendo da cavallo, ma ricevette una riconoscenza per aver ben servito il Re d’Italia. Che gli concesse una lauta liquidazione, una licenza commerciale, due mucche e un negozio situato sulla famosa Salita del grillo in Roma. Lì ricominciò il suo lavoro: produrre latte, panna e burro. La moglie Bernardina mise in pratica un’elementare, ma efficace, strategia commerciale: i propri figli, belli paffuti, erano sempre fuori dal negozio. Ben presto diventammo anche fornitori di Casa Reale e tutta la Roma bene del tempo divenne nostra cliente. Dopodiché, mio nonno Nazzareno aprì nel 1910 la prima latteria Giolitti a Testaccio, oggi ancora attiva in via Amerigo Vespucci. Nel 1930 acquistò il locale nel centro storico romano, a due passi dal Senato e dal Parlamento, e lasciò al fratello più piccolo, Angelo, la latteria di Testaccio. La saga dei Giolitti continuò con mio padre che rilevò l’attività in centro città. Fu lui a iniziare la produzione del gelato. E’ stato, oltretutto, il primo a creare in Italia i gusti alla frutta a base di latte. Quanti punti vendita avete oggi a Roma? Nel 1960 mio padre aprì l’altro locale in zona Eur a Roma, precisamente in viale Oceania. Al fratello Franco passò una piccola attività verso Piazza Bologna, ancora esistente. Anche il negozio in zona Testaccio è ancora attivo. Ma ognuno dei Giolitti ha una produzione propria. Personalmente, mi occupo del negozio del centro storico e di quello in zona Eur. Ma, dal 1990, anche di Giolitti Catering, ovvero realizzo banchetti ad alto livello. Quali sono le caratteristiche del vostro gelato? La caratteristica più importante è la freschezza. Viene, infatti, prodotto tutti i giorni. E’ rigorosamente artigianale, con una ferrea e costante ricerca delle materie prime. La nostra base per le creme gelato è l’uovo e lo zucchero. Un ruolo di primo piano lo ha anche la lavorazione: siamo dotati di vecchie macchine, rimesse a nuovo, che sono in laboratorio da 70 anni. Contiamo quattro mantecatori artigianali: due orizzontali e due a movimento verticale. I primi consentono la lavorazione di gelati leggeri, come il cioccolato e la crema. Per i gelati che hanno invece dei componenti più “solidi”, Nazzareno Giolitti, titolare della famosa gelateria Giolitti di Roma Alfredo Bufalo, detto Billy. Da 40 anni dipendente Giolitti Storici mantecatori ancora in uso presso il laboratorio Mamma Silvana, dagli anni 30 al lavoro presso il locale del centro di Roma come ad esempio quello alla banana, occorrono dei macchinari verticali apribili dall’alto, che ricordano il movimento manuale. Quali sono i gusti più apprezzati? Da anni assistiamo al boom del pistacchio, della nocciola e del marron glacé. Il nostro pistacchio proviene dalla Sicilia, non dico da Bronte, perché sarebbe una stupidaggine vista la disponibilità limitata, ma è siciliano Doc. Per quanto riguarda il gusto nocciola, ci atteniamo ancora a una tradizione di famiglia, anche in termini di fornitore, che non abbiamo intenzione di modificare. E per quanto riguarda i prodotti di pasticceria? Mio padre prese a lavorare con sé un grande pasticcere del gruppo milanese Alemagna. La sua esperienza gli consentì di elaborare nuove soluzioni di pasticceria legate alla tradizione torinese. La torta Giolitti, al torroncino ricoperta di cioccolato; la torta allo zabaione, semifreddo con gelato alla crema e la torta alla moka, realizzata solo con caffè espresso, rimangono i prodotti più richiesti. Ma il gelato rimane il nostro core business. Quanto prodotto realizzate l’anno? È difficile fare una stima. Nei mesi estivi si arriva a delle giornate in cui la produzione sfiora i 10 quintali, divisi tra il gelato che viene consumato in sede e quello destinato all’altro locale all’Eur. Non c’è crisi dunque in questo settore… Il 2011 per la nostra azienda è stato un anno meraviglioso. Ma questo esercizio non fa testo. Bisogna considerare che siamo un negozio storico d’eccellenza, una sorta di tappa obbligata per il turista. Consideri che il New York Times, tra le dieci cose da fare a Roma, al sesto posto mette mangiare un gelato da Giolitti. Al primo posto è indicata la visita al Vaticano. Lì ancora non ci siamo arrivati… Un anno meraviglioso anche in termini di fatturato? Siamo un’azienda con 40 dipendenti. Qualcuno lavora con noi da 40 anni. Se non ci convenisse rimanere qui… La vendita diretta al pubblico fa la differenza. Se si tratta di bar, ancora di più. Se vuoi un gelato Giolitti, devi venire a mangiarlo da noi. Il nostro negozio è anche, non a caso, bar e tavola calda. Il business da asporto, copre un 15%. L’estero è presente nella nostra strategia commerciale in termini di franchising. Due anni e mezzo fa abbiamo, infatti, avviato quattro punti vendita a Istanbul. Uno verrà invece inaugurato in febbraio a Dubai. Tutti i punti vendita hanno un proprio laboratorio in loco. Attualmente, siamo in trattiva con il Quwait e in futuro potremmo pensare anche al mercato statunitense. Come va il gelato Giolitti all’estero? A Istanbul siamo partiti subito con un laboratorio centralizzato nella zona di Maslak. La priorità è mantenere invariata la qualità del prodotto. Il fatto di avere dei punti vendita all’estero deve obbligatoriamente portare un ritorno qui in Italia. Ovvero, coloro che consumeranno il gelato a Dubai, devono ritrovare lo stesso gelato a Roma. Vantiamo già una clientela araba consolidata. Inviamo a Riyadh, su richiesta, forniture di gelato destinato a grandi ricevimenti. E a Istanbul abbiamo mandato, quest’anno, anche il nostro panettone, cavallo di battaglia di mio padre. Cosa consiglierebbe a chi ora vuole aprire in Italia un’attività? Lo considererei un pazzo: investire nel gelato artigianale necessita anche di un sostegno iniziale da parte delle banche. Che, al momento, sono restie. Un avventuriero è un male per il settore. Mentre un avventuriero professionista, che affronta la scommessa a ragion veduta, è ciò che fa la differenza. Ma soprattutto il business. Samanta Torchia schede prodotto Choco & Latte www.balconidolciaria.com Breve descrizione prodotto Merendina a base di pan di spagna con farcitura al latte e gocce di cioccolato extra. Ingredienti Zucchero, farina di frumento, uova fresche, grassi vegetali non idrogenati, latte scremato, cioccolato extra 10,7% (zucchero, pasta di cacao, cacao magro in polvere, burro di cacao, emulsionante lecitina di soia, vanillina), sciroppo di glucosio-fruttosio, latte 4,2%, latte scremato in polvere 1,2%, cacao magro in polvere, proteine del latte, aromi. Emulsionanti: mono-digliceridi degli acidi grassi, lecitina di soia. Agenti lievitanti: carbonato acido d’ammonio, carbonato acido di sodio, difosfato disodico, sale, latte in polvere. Peso medio/pezzature Confezione da dieci merendine da 300 gr. ciascuna. Caratteristiche Il prodotto è composto da pan di spagna al cioccolato e cacao magro, crema e gocce di cioccolato. Le materie prime arrivano principalmente dall’Italia o da stati europei e vengono regolarmente controllate secondo il nostro piano Haccp. Confezionamento Confezionate in pacco famiglia da dieci merendine. Tempi di scadenza Sei mesi dalla data di produzione. Grissini Multi Cereali www.panealba.it Breve descrizione prodotto Ricchi di fibre, i nuovi grissini Multi Cereali sono realizzati con fiocchi di avena, segale, fiocchi d’orzo, farina di malto, semola rimacinata, cruschello, olio di oliva, farina di grano tenero “0”, lievito di birra e sale. Ottenuti esclusivamente con ingredienti sani e naturali e un’accurata lavorazione all’insegna dell’innovazione tecnologica, i grissini Multi Cereali Panealba sono ideali per un’alimentazione equilibrata, per le diete ricche di fibre e possono essere gustati in ogni momento della giornata. Ingredienti Farina di grano tenero tipo “0”, olio di oliva, fiocchi di avena 2,41%, segale 2,41%, fiocchi d’orzo 2,41%, lievito di birra, sale, farina di malto, semola rimacinata, cruschello. Peso medio/pezzature 250 gr. Caratteristiche I grissini Multi Cereali sono fonte di fibre, dunque ideali per tutti coloro che necessitano assumere regolarmente fibre che regolarizzano l’intestino. Confezionamento Sacchetto neutro, con etichetta adesiva, con ciuffo e twist apri e chiudi per preservare la freschezza del prodotto. Tempi di scadenza 12 mesi. Anatra all’arancia www.borsariverona.it Cripsy3 www.barbero.com Breve descrizione prodotto Barretta snack di wafer con un morbido ripieno alla nocciola e cereali ricoperto di cioccolato al latte o bianco. Ingredienti White: cioccolato bianco 38% (zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, emulsionante: lecitina di soia, aromi naturali), grassi vegetali, nocciole 8%, farina di frumento, zucchero, siero di latte in polvere, latte magro in polvere, sciroppo di glucosio, cereali (farina di mais, farina di frumento, zucchero, estratto di malto, sale), lattosio, amido di mais. Agenti lievitanti: bicarbonato di ammonio e bicarbonato di sodio. Emulsionante: lecitina di soia. Latte: cioccolato al latte 38% (zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, latte intero in polvere, emulsionante: lecitina di soia, aromi naturali), grassi vegetali, nocciole 8%, farina di frumento, zucchero, siero di latte in polvere, latte magro in polvere, sciroppo di glucosio, cereali (farina di mais, farina di frumento, zucchero, estratto di malto, sale), lattosio, amido di mais. Agenti lievitanti: bicarbonato di ammonio e bicarbonato di sodio. Emulsionante: lecitina di soia. Peso medio/pezzature 13 gr. la barretta. Caratteristiche Solo 69 k/cal per barretta da 13 gr. Confezionamento Monodose in espositore da 40 pezzi o multipack da cinque pezzi in espositore da 20. Tempi di scadenza Otto mesi. Breve descrizione prodotto Dolce originale a forma di anatra, decorato con cioccolato e granella di zucchero, ripieno di crema pasticcera all’arancia. Ingredienti Farina di grano tenero, zucchero, burro, uova fresche, crema all’arancia 14% (zucchero, latte intero, acqua, tuorlo d’uova, sciroppo di glucosio, alcool, succo d’arancia 2%, aromi, addensante: pectina, conservante: potassio sorbato, coloranti E160c-E161b), latte, scorze d’arancia candite in pasta 4,5% (scorze d’arancia, sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero, acidificante: acido citrico), cioccolato al latte 4,5% (zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, pasta di cacao, emulsionante: lecitina di soia, aroma: vanillina), lievito naturale, granella di zucchero 2,5%, sciroppo di glucosio, succo d’arancia. Emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi, aromi, burro di cacao, sale. Burro fresco, uova fresche, succo di arancia, crema di arancia. Ingredienti dell’elemento decorativo: amido di patate, zucchero, sciroppo di glucosio, amido di riso, olio di vaselina; addensante: E466; conservante: E200; colorante naturale: E100. Può contenere tracce di frutta secca a guscio. Conservare in un luogo fresco e asciutto. Peso medio/pezzature 750 gr. Caratteristiche Prodotto caratterizzato da grande sofficità. Confezionamento In astuccio oppure in pvc trasparente. Tempi di scadenza 120 gg. Gennaio 2012 Ciocco Stracciatella www.caffarel.it Breve descrizione prodotto Un goloso snack di puro cioccolato fondente, ripieno con una crema alla stracciatella - crema al latte e granetta di biscotto al cacao. Ingredienti Zucchero, pasta di cacao, latte intero in polvere, burro di cacao, latte scremato in polvere, olio di arachidi, granetta di biscotto al cacao 3%, grassi vegetali, burro concentrato, preparato a base di panna in polvere 0,5%. Emulsionante: lecitine (di soia), vanillina. Può contenere tracce di nocciole e mandorle. Peso medio/pezzature 21 gr. cadauna. Caratteristiche Cioccolato ripieno alla panna con granetta di biscotto al cacao. Confezionamento Flow-pack singolo in carta accoppiata a PE, venduto in espositore da banco in cartoncino da 24 pezzi. Tempi di scadenza Dicembre 2012. Bacio Perugina bianco www.baciperugina.it/ita/bacio-bianco Breve descrizione prodotto Cioccolatino candido, perfetta sintonia tra un finissimo strato di delizioso cioccolato bianco e un cremoso ripieno di gianduia e granella di nocciola, sormontato dalla croccante nocciola intera. Ingredienti Copertura di cioccolato bianco, nocciola intera, crema gianduia, granella di nocciola. Peso medio/pezzature 14,3 gr. per pezzo. Confezionamento Astuccio da 143 gr, distribuito in Gdo, canali ipermercati e supermercati. Tubino da 57 gr., distribuito in Gdo. Tubino da 100 gr., distribuito nel canale specializzato. Stick da due pezzi da 28,6 gr., distribuito nel canale impulso. Cioccolatino sfuso da 14,3 gr., distribuito nel canale specializzato e nel canale impulso. Ricoccole www.bauli.it Breve descrizione prodotto Merenda preparata con un delicato impasto alla ricotta e ripiena di morbide farciture ai mirtilli neri e all’albicocca-pesca. Peso medio/pezzature 45 gr. per pezzo. Caratteristiche Le Ricoccole sono un prodotto innovativo nella ricetta: la delicatezza della ricotta, che rende ancora più morbido l’impasto, e la naturalità delle farciture alla frutta, si uniscono in una coccola di bontà da gustare tutti i giorni, a colazione o a merenda. Disponibile in due varianti di gusto: mirtilli neri e albicocca-pesca. Confezionamento Multipack da sei pezzi. Vigorsol Fruit 3D www.perfettivanmelle.it Breve descrizione prodotto Chewing gum a tre strati in formato di lastrina, in tre gusti e in tre colori. Due strati esterni di chewing gum in due diversi gusti ne racchiudono uno di succosa caramella, nonché terzo gusto. Ingredienti Chewing gum senza zucchero edulcorato con xilitolo, maltitolo, mannitolo, eritritolo, sorbitolo, Aspartame, Acesulfame K, sucralosio. Con succo di frutta, acidificanti, gomma arabica, aromi e coloranti. Peso medio/pezzature Astuccio da 14 pezzi, peso netto 29 gr. Caratteristiche Disponibile in due versioni: fragola/mela verde/lampone e limone/pompelmo rosa/ arancia. Il prodotto è confezionato in un innovativo pacchetto a portafoglio, pratico da portare in borsa o in tasca. Le 14 lastrine sono avvolte singolarmente in un prezioso incarto, utile anche per smaltirle dopo la masticazione. Confezionamento Astuccio singolo e multipack. Tempi di scadenza Tre anni. Lagaccio antica Genova “Pane & Cioccolato” http://www.grondona.com Breve descrizione prodotto Biscotti a lievitazione naturale da madre bianca Grondona, arricchiti da gocce di cioccolato fondente. Come il Lagaccio antica Genova Grondona, anche la variante al cioccolato risulta essere un biscotto ricco di sostanza, leggero e friabile. Nell’ impasto del Lagaccio antica Genova “Pane e Cioccolato” viene bandito qualsiasi tipo di lievito di birra. Ogni giorno viene messa da parte una porzione dell’impasto in lavorazione, che diventa il lievito per il giorno seguente. Da più di 100 anni, senza sosta, si ripete questo processo. Una lavorazione attenta e curata, al fine di rispettare i ritmi che richiede la lievitazione naturale in purezza: occorrono più di 48 ore per sfornare un Lagaccio antica Genova ”Pane e Cioccolato”. Ingredienti Farina di frumento, lievito naturale da madre bianca Grondona, zucchero, burro, gocce di cioccolato, estratto di malto d’ orzo, sale. Senza grassi idrogenati. Peso medio/pezzature Busta da 250 gr. Caratteristiche Si presenta friabile e dorato, con un sapore ricco, pieno di sfumature e al tempo stesso semplice e naturale. Confezionamento Busta da 250 gr. in cartone da 12 pezzi. Tempi di scadenza Reali superiori ai 14 mesi, limitati dall’azienda a otto per far consumare il prodotto sempre fresco. 23