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volti-di-santita - Proloco Villa d`Adda
Volti di Santità H O Chiesa S. Giovanni S. Antonio Abate S. Gaetano da Thiene S. Rocco ORATORIO S. CARLO Chiesa di via S. Giovanni Villa d’Adda Visite guidate gratuite (solo su prenotazione - 340 53.11.404) Sabato13 Sabato20 Domenica21 Sabato27 Domenica28 } Villa d’Adda (BG) Via dell’industria, 1 VILLA D’ADDA (BG) VIA- DELL’INDUSTRIA 1 CALCO VIAindipendenza, INDIPENDENZA 25/27 calco (LC)(LC) - Via 25/27 in mostra a S. Giovanni dalle 17.00 alle 18.00 dal 12 al 28 giugno 2015 Via Catello 46 - 24030 Villa D’Adda (BG) Tel 035.4397160 - Fax 035.4399747 [email protected] - www.artedilrocco.it Parrocchia S. Andrea Ap. Villa d’Adda Pro Loco Villa d’Adda Comune di Villa d’Adda Programma Venerdì 12 giugno 2015 ore 17.00 S. Messa chiesa S. Giovanni ore 21.00 INAUGURAZIONE dei lavori di restauro delle statue di S. Antonio Abate, S. Gaetano da Thiene e S. Rocco. Interverrà il restauratore Tiziano Villa Presentazione di alcune note storiche relative alla Chiesa di S. Giovanni Sabato 13 giugno 2015 ore 17.00 Visita guidata su prenotazone ore 21.00 concerto “Coro S. Andrea Apostolo” al termine sarà possibile visitare la mostra di reperti quali reliquiari, arredi sacri, paramenti liturgici , bolle pontificie e visita alla fontana medievale. RISCOPERTA DEI SANTI ROCCO, ANTONIO E GAETANO È sempre difficile trasmettere le emozioni che un restauro può far nascere dentro di noi, sia che siamo restauratori, storici dell’arte o semplici appassionati; solamente chi ha seguito l’avvicendarsi delle operazioni di restauro può comprendere appieno il lavoro, la passione e i momenti di riflessione vissuti e provati durante i mesi necessari per riportare le tre statue all’antico splendore. Gli attori principali restano le tre statue restaurate grazie al Parroco Don Diego Nodari ed alla munificenza dei parrocchiani; i lavori sono stati seguiti dal Funzionario della Soprintendenza competente Dott.ssa Laura Gnaccolini ed eseguiti dalla bottega Villa Restauri di Bergamo. San Rocco La statua risulta composta da un unico tronco ligneo (probabile essenza di tiglio) ben stagionato; il basamento ai piedi del Santo è ricavato direttamente dal pieno e non è stato aggiunto successivamente alla realizzazione; curioso notare come la circonferenza del basamento risulti coerente a quella del tronco utilizzato per la realizzazione dell’opera. Sant’Antonio Abate Anche in questo caso la statua è derivata da un unico tronco (probabile essenza di tiglio) a cui sono state aggiunte le porzioni aggettanti (braccia e parte del manto); curiosamente il verso si presenta solo in minima parte scavato, si rilevano tracce di sgorbiature (larghezza di circa 8 cm) meno grossolane rispetto al San Rocco. San Gaetano da Thiene La statua di San Gaetano risulta molto differente dalle precedenti sia per la realizzazione sia per lo stato di conservazione; la struttura è composta da svariate parti lignee assemblate, il verso risulta meno accurato e le varie giunzioni sono facilmente visibili. Anche questa statua è svuotata all’interno ma risulta chiusa da uno “ sportello “ che ne completa la visione a tutto tondo. a cura di Tiziano Villa e Daniela Lepori La Chiesa di San Giovanni, venne fondata per volontà dei fratelli Giovanni e Giovan Antonio Moiolo, che nel 1537 fecero dono di un appezzamento di terreno in vista della costruzione di una chiesa che fosse in dipendenza diretta da San Giovanni in Laterano a Roma, città dove con ogni probabilità la famiglia aveva delle attività di tipo commerciale. Ricordiamo che l’intitolazione della nuova chiesa comprendeva anche San Giacomo Maggiore e Sant’Antonio Abate, che infatti vennero ritratti ai lati di San Giovanni nella pala cinquecentesca per l’altar maggiore . Grazie ad una bolla papale con relative indulgenze per i frequentatori della chiesa sappiamo che nelle intenzioni doveva esser gestita da una Confraternita e da un Cappellano da questa stipendiato, in totale autonomia dall’autorità ecclesiastica locale. Il particolare legame con San Giovanni in Laterano non doveva essere così raro per le chiese dell’Isola. La costruzione dovette seguire di poco la donazione del terreno, anche se non venne mai edificato l’ospedale attiguo desiderato dai donatori, e dai documenti cinquecenteschi pervenutici si ricava che l’autorità ecclesiatica (parroco e vescovo) iniziarono a soffrire la sua eccessiva autonomia, riuscendo ad ottenere infine, almeno formalmente, che venisse riconosciuta l’autorità del vescovo di Milano . Questa situazione di conflitto si protrasse fino agli inizi del XVII secolo, quando la chiesa, riconosciuta l’autorità ecclesiastica locale, accrebbe la sua influenza sulla popolazione grazie anche alla prerogativa delle indulgenze e all’arrivo di importanti reliquie da Roma e venne quindi anche il momento di rinnovarne l’arredo. a cura della Prof.ssa Laura Gnaccolini