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Lingua italiana in Australia

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Lingua italiana in Australia
Lingua italiana in Australia
La lingua italiana in Australia si è diffusa notevolmente a partire dal secondo dopoguerra, in virtù della massiccia emigrazione italiana in Australia. Nel 2011 risiedevano nel Paese 916.121 cittadini di origine italiana; tra
questi, 185.402 sono nati in Italia [1] . La lingua italiana è
stata da sempre la lingua comunitaria più diffusa e, nonostante il numero dei suoi parlanti abbia iniziato a decrescere dagli anni Ottanta[2] , è riuscita a mantenere il primato fino alla prima decade del XXI secolo (2006). Dal
2011[3] infatti la lingua comunitaria più diffusa nel Paese
è il mandarino, mentre l’italiano è sceso al secondo posto
e sembra destinato a dover cedere il passo alle lingue delle comunità di più recente immigrazione[4] . In Australia
la lingua italiana è oggetto di insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado, oltre che nei corsi di lingua e
cultura italiana.
1
1.1
assiste così alla massiccia emigrazione italiana in Australia. Gli italiani in Australia nel 1954 erano 119.897 e in
cinque anni il loro numerò quasi raddoppiò, dal momento che nel 1961 la presenza italiana constava di 228.296
unità[13] . Dal 1966 al 1971 la crescita fu molto più lenta, da 267.325 a 289.476 individui nati in Italia[14] , e dai
dati raccolti nel 1976 si può notare un calo, poi confermato dal censimento del 1981, dovuto all’invecchiamento
della prima generazione, ai rientri in Italia e alla brusca
interruzione dell’emigrazione italiana.
Dai dati raccolti dal censimento del 2011[15] dell’Australian Bureau of Statistics, i cittadini di nascita italiana risultavano essere 185.402 mentre coloro che hanno dichiarato di avere origini italiane sono 916.121, il 3,3%
della popolazione totale, dato che conferma il primato
italo-australiano, raggiunto nel 1933, di comunità non
anglo-celtica più numerosa del Paese.
Sul versante della lingua italiana in Australia, dagli anni
Ottanta ad oggi si è assistito ad un inesorabile calo del numero dei parlanti. Nel 1983 si stimava che 555.300 individui (il 3,9 % della popolazione australiana) parlassero
italiano[16] ; dal censimento del 1991 emerse che la lingua italiana veniva utilizzata in ambiente domestico da
409.480 persone (il 2,6% della popolazione) che si sono
ridotte a 353.605 nel 2001; il censimento del 2006 è l’ultimo che ha registrato il primato dell’italiano come lingua
comunitaria più diffusa in Australia con 326.894 parlanti (1,6% della popolazione); nel 2011 la lingua italiana è
scesa al secondo posto, dal momento che 299.834 (1,4%
della popolazione) individui hanno affermato di parlare
italiano in casa (oltre all'inglese), di contro ai 336.410 che
parlano il mandarino[17] .
Il calo nell'uso dell'italiano e la crescita delle lingue delle
comunità di più recente immigrazione è ben visibile in
questa tabella che confronta i dati censiti nel 2006 con
quelli del 2011:
La lingua della comunità italoaustraliana
Storia dell'emigrazione italiana in Australia
Si stima che nel 1870 la presenza italiana in Australia si
aggirasse sul migliaio di individui e che, nel 1880, gli italiani fossero circa 2.000, la metà dei quali concentrati nel
Victoria[5] . Intorno al 1900, in seguito alla scoperta di
nuovi giacimenti auriferi, il numero si accrebbe fino alle
6.000 unità[6] . I lavoratori italiani erano impiegati come
minatori nei giacimenti d’oro e d’argento dell'Australia
Occidentale, del Victoria, del Nuovo Galles del Sud, e come braccianti nei campi di canna da zucchero nello stato
del Queensland[7] . La presenza italiana, che si accrebbe
lentamente fino alla Prima guerra mondiale, conobbe un
notevole incremento a partire dagli anni Venti, in seguito
ai due provvedimenti di «quota» con i quali gli Stati Uniti
limitarono gli ingressi italiani nel Paese americano[8] . Dal
1921 al 1947 il numero degli italiani in Australia aumentò del 365%, da 7.250 a 33.700[9] . Nel 1933 quella italiana divenne la comunità non anglo-celtica più numerosa
d’Australia[10] .
Se consideriamo che l’emigrazione a catena verso l’Australia, cominciata nel secondo dopoguerra, portò molti
italiani a stabilirsi nei territori dove si erano già insediati i
loro connazionali dei precedenti flussi migratori[18] e che
le zone di provenienza rimasero all’incirca le stesse[19] ,
risulta del tutto naturale la concentrazione di grandi comunità italo-australiane formate da immigrati calabresi,
Nel secondo dopoguerra, l’Italia, come altri paesi d’Eu- siciliani, veneti, campani, friulani e abruzzesi e dai loGalles del Sud, del
ropa, incoraggiò per ragioni economiche l’emigrazione ro discendenti, negli stati del Nuovo[20]
Victoria
e
dell'Australia
Occidentale
.
e questo incoraggiamento venne a coincidere favorevol[11]
volte
mente con le politiche del governo australiano
alla crescita demografica e al superamento della scarsità di manodopera nel Paese[12] . Tra il 1947 e il 1966 si
1
2
1.2
1
Caratteristiche delle generazioni di le aree tradizionalmente abitate dalla comunità[32] . Gli
immigrati degli anni Sessanta sono più italofoni e più
italo-australiani
Gli studi linguistici sulla comunità italiana in Australia sono stati condotti su diversi livelli[21] e, sul piano
diacronico, hanno interessato le diverse generazioni di
parlanti di origine italiana (prima, seconda e terza generazione), le quali si differenziano nettamente tra di loro per
la peculiarità e l’intensità di alcuni fenomeni linguistici
che si riscontrano al loro interno. Tuttavia, è bene precisare che, anche all’interno di una singola generazione,
la situazione linguistica appare sempre e comunque eterogenea, benché vi siano presenti dei tratti comuni che
ne permettono la distinzione dalla situazione linguistica
delle altre.
1.2.1
LA LINGUA DELLA COMUNITÀ ITALO-AUSTRALIANA
La prima generazione
Gli italiani immigrati in Australia prima della Seconda
guerra mondiale si insediarono nelle zone rurali, dal momento che venivano impiegati nel settore agricolo, in continuità con il mestiere che svolgevano in patria[22] ; una
minoranza, stabilitasi nei centri urbani, trovò un’occupazione nei settori del commercio, della ristorazione e
dell’artigianato[23] . Dal punto di vista linguistico, questi
immigrati erano quasi esclusivamente dialettofoni e l’italiano era “presente come immagine di una lingua più che
come competenza e uso”[24] nel loro spazio linguistico.
alfabetizzati[33] , soprattutto in virtù del calo dell’abbandono scolastico[34] . Tuttavia, dal momento che il numero
di questi emigrati più colti è stato molto più esiguo rispetto alla maggioranza di coloro che partirono dall’Italia nei
due decenni precedenti, si può affermare che la comunità
formata dalla prima generazione di italiani in Australia,
era in larga parte dialettofona e analfabeta[35] .
Ne consegue che, fin dal momento dell’arrivo in ambiente
anglofono, la situazione linguistica degli immigrati è venuta a complicarsi sia “per il reciproco contatto fra dialetti e italiani di provenienza regionale eterogenea”[36] sia a
causa del contatto linguistico con l’inglese d’Australia. Il
fenomeno linguistico che più vistosamente ha interessato
la prima generazione è quello dell’interferenza linguistica
che i dialetti e gli italiani regionali hanno subìto da parte
della lingua inglese.
1.2.2 La seconda generazione
Gli italo-australiani di seconda generazione hanno sviluppato il bilinguismo tipico delle nuove generazioni delle
minoranze etniche, il quale consiste nel “processo di acquisizione della madrelingua nel contesto dell’apprendimento di una seconda lingua”[37] . Questi soggetti hanno
acquisito l’italiano o, molto più spesso, il dialetto dei genitori in ambiente domestico e all’interno della comunità
italo-australiana; tramite la scuola e le interazioni al di
Chi emigrava dall’Italia tra gli anni Cinquanta e gli anfuori della comunità essi hanno appreso l’uso della lingua
ni Sessanta, nel periodo del picco delle partenze italiainglese che è divenuta la loro prima lingua.
ne per l’Australia, partiva dai piccoli centri rurali delle zone più povere d’Italia sotto la spinta del bisogno Per quanto riguarda la lingua utilizzata nelle interazioni
economico, in maniera non dissimile dagli emigrati dei famigliari, gli studi condotti sui parlanti italo-australiani
decenni precedenti[25] . Questi italiani sono partiti per- di seconda generazione hanno rilevato che questi utilopiù analfabeti[26] , dialettofoni e con una padronanza lizzano la lingua della comunità soltanto con i membri
dell’italiano nelle sue varietà regionali e popolari, nono- più anziani, mentre la lingua inglese è dominante quanstante in patria siano già entrati in contatto con la lin- do la comunicazione avviene con parenti coetanei o più
gua italiana tramite la scuola[27] e le neonate trasmissioni giovani[38] . È con questa generazione di italo-australiani
che si è maggiormente avviato il progressivo processo
radiofoniche e televisive[28] .
di abbandono della lingua italiana, sostituita da quelInvece chi è arrivato in Australia dall’Italia tra la seconda
la inglese (linguistic shift). L’italiano dei parlanti di semetà degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, nel perioconda generazione è andato incontro, in misura molto
do del calo e dell’interruzione dell’immigrazione italiana
maggiore rispetto a quello dei loro genitori, ai fenomeni
nel paese oceanico, emigrava non tanto a causa di gravi
dell’interferenza e dell’erosione linguistica[39] .
condizioni economiche, quanto spinto dal desiderio di arricchirsi di nuove e proficue esperienze[29] . Si trattava di
poche migliaia di italiani più preparati socialmente e po- 1.2.3 La terza generazione
liticamente, con titoli di studio più avanzati (alcuni sono
diplomati o laureati)[30] . Questo nuovo tipo di emigrante Come per le due generazioni precedenti, anche per la teritaliano, più preparato rispetto ai suoi connazionali del- za generazione di italo-australiani il repertorio linguistil’emigrazione precedente, ha avuto un’influenza positiva co si compone di varietà regionali dell’italiano, dialetto
sulla comunità italo-australiana, attirandone l’attenzione e lingua inglese. L’utilizzo ridotto dell’italiano all'interno
su temi di interesse socioculturale[31] .
della comunità, connesso con la crescente esogamia degli
Tuttavia, proprio a causa delle differenze con il resto dei
suoi connazionali, il nuovo tipo di emigrante è quello
che più velocemente si è distaccato dalla comunità italoaustraliana, perdendo i legami coesivi e abbandonando
italo-australiani di seconda generazione e con la volontà
di questi di non trasmettere ai figli la lingua dei padri (il
dialetto più che l’italiano, nella maggior parte dei casi),
ha fatto sì che la terza generazione sia venuta a contatto
1.4
La stampa in lingua italiana
con le varietà dell’italiano in famiglia soltanto attraverso 1.4
i membri anziani della prima generazione[40] .
3
La stampa in lingua italiana
La stampa etnica della minoranza italiana in Australia ha
avuto, fin dalla pubblicazione delle prime testate d’emigrazione, una funzione di “sviluppo e di coesione della
singola comunità”[52] , ed è stata un importante strumento di opposizione alla politica assimilazionista del Paese
oceanico; per questo motivo la stampa italiana ha avuto una parte importante nel mantenimento della lingua
italiana all’interno della comunità e nell’incoraggiamento al suo utilizzo. Il primo giornale italiano, «L’ItaloAustraliano» , di ispirazione socialista, uscì in edicola a
Sydney il 12 gennaio 1885 e la sua pubblicazione si in1.3 Politiche del governo australiano
terruppe nel giugno dello stesso anno. Altri tre giornali
si succedettero tra i primi anni del Novecento e la Prima guerra mondiale e i loro nomi erano «Uniamoci»,
Almeno fino agli anni Sessanta del XX secolo l’Australia
[53]
si considerava «una semplice variazione sul tema della «Oceania» e «L’Italo-Australiano» .
tradizione britannica, e non riconosceva nella caratteriz- La stampa del primo dopoguerra cercò di intraprendere
zazione della propria nazionalità altri tratti etnici o valo- un’attività editoriale su base industriali. Il progetto fallì
ri culturali che quelli britannici» [43] . Fino alla Seconda perché all’epoca non v’era in Australia una presenza di
guerra mondiale il Paese era rimasto saldamente mono- italiani sufficiente per permetterne lo sviluppo; inoltre si
lingue e si preferiva l’immigrazione di matrice anglosas- assisteva in quegli anni a un processo di deterioramento
sone rispetto a quella proveniente dagli altri paesi d’Eu- della lingua italiana a causa dell’alto tasso di dialettoforopa. Con la fine della Seconda guerra mondiale le po- nia degli italiani e dell’interferenza reciproca tra dialetti
litiche relative all’immigrazione mutarono notevolmente. e lingua inglese[54] .
Il Paese aveva una popolazione di appena 7.580.820 abi- Con l’avvento del fascismo in Italia, anche la stampa d’etanti nel 1947[44] e necessitava di persone da ogni parte migrazione divenne uno strumento di propaganda e di
d’Europa per espandersi e svilupparsi: lo slogan “populate irregimentazione della comunità, tanto più in un paeor perish” fu coniato in quegli anni dal Ministro per l’Im- se come l’Australia, nel quale la maggioranza politica
migrazione Arthur Calwell. Il 29 marzo 1951 il governo di tendenza liberal-nazionalista aveva dato il suo conaustraliano siglò un accordo sull’emigrazione assistita con senso al regime superconservatore e anticomunista di
quello italiano.[45]
Mussolini[55] . Dalla seconda metà degli anni Venti si asDal trilinguismo della prima generazione (dialetto, italiano, nuova lingua[41] si è passati al monolinguismo della terza, i cui individui parlano soltanto la lingua inglese
e hanno una competenza nulla o passiva dell’italiano[42] ,
che nel loro spazio linguistico si configura come una L2
da acquisire.
La politica di integrazione intrapresa dal governo australiano fu dapprima di tipo assimilazionista. Nel 1966 l’allora Ministro dell’Immigrazione Hubert Opperman dichiarò: «Il nostro obiettivo principale sull’immigrazione
è quello di raggiungere una popolazione totalmente integrata e prevalentemente omogenea»[46] . Questo programma di assimilazione fallì, sia per l’ostinazione di molti membri gruppi di minoranza che rifiutavano di essere assimilati, sia per l’opposizione della maggioranza
anglosassone all’integrazione delle minoranze etniche e
culturali[47] .
siste alla comparsa di molte testate di stampa fascista:
l’«Italo-Australian» e «Il Littorio» di Sydney; «L’Eco d’Italia” di Townsville (Queensland); «La Stampa Italiana»
di Perth; «L’Italiano» di Brisbane; «Il Giornale Italiano»
di Sydney. Alla fascistizzazione della comunità italiana
in Australia, i circoli anti-fascisti risposero con la pubblicazione di giornali d’opposizione al regime. Si ricordano «Il Risveglio» (1 Luglio-23 agosto 1927), pubblicato
dalla Lega Antifascista di Sydney ; «La Riscossa» (19291932), giornale del Club Matteotti di Melbourne; «Avanguardia Libertaria» (1930-1932), di ispirazione anarchiguerra mondiale venne
Dagli anni Settanta in poi l’Australia si avviò verso la co- ca. Con l’inizio della Seconda
[56]
.
proibita
la
stampa
etnica
siddetta «fase del multiculturalismo», ed è in questa fase
che, con l’elaborazione di misure politiche a sostegno di Nel periodo della massiccia immigrazione italiana in Auuna società multiculturale, «la preservazione e la diffu- stralia, fecero la loro comparsa in edicola due giornali
sione della lingua delle minoranze si sono imposte come che sono ancora adesso i mezzi a stampa in lingua italiadiritti»[48] . È in questi anni che l’insegnamento delle lin- na più importanti d’Australia. «La Fiamma» di Sydney,
gue in Australia si è aperto alle lingue parlate nelle comu- fondato dai missionari Cappuccini alla fine degli anni
nità del Paese[49] . In questo clima di apertura, nel 1973 fu Quaranta[57] , è acquistabile nel Nuovo Galles del Sud,
introdotto il Telephone Interpeter Service (TIS) per prov- nel Queensland e nel Territorio della Capitale Australiavedere alle diversità delle lingue nelle quali erano richiesti na (nota consolato). «Il Globo» di Melbourne, fondato
i servizi[50] . Dagli anni Ottanta è sempre stato rispettato il nel 1959, è attualmente il giornale italiano più diffuso
diritto di conservazione e di apprendimento delle lingue ed è venduto negli Stati del Victoria, dell'Australia Mecomunitarie d'Australia. Nel 2006 le lingue disponibili ridionale, dell'Australia Occidentale e del Territorio del
Nord[58] .
all’esame di maturità su scala nazionale erano 45[51] .
4
2
Oltre alla carta stampata, l'informazione in lingua italiana
è offerta da due stazioni radiofoniche (SBS Radio e Rete
Italia) e da due stazioni televisive (SBS Television e Rai
Internazionale).
2
Analisi linguistica
Gli studi sull’italiano come lingua di contatto in Australia sono cominciati alla fine degli anni Sessanta, quando
la presenza italiana nel Paese si era ormai fatta considerevole. Le principali aree di indagine sulle quali si sono concentrate le ricerche sulla lingua italiana in Australia, con l’utilizzo prevalente di strumenti e metodologie
della sociolinguistica e della psicolinguistica, sono quelle
dell’interferenza linguistica, dell’erosione linguistica e del
linguistic shift.
ANALISI LINGUISTICA
aspetti della vita quotidiana vengono utilizzate in dialetto
dagli immigrati e quindi, nella comunicazione tra oriundi italiani provenienti da regioni differenti, il prestito si
rende necessario per colmare una lacuna lessicale (per
es. butcher > buccia, «macellaio»; pipe-layer > pappellàio, «montatore di tubi, idraulico»; bunch of bananas >
banciabanàne, «mazzo di banane»; ice-cream > aiscrìma,
«gelato»)[63] .
Con la comparsa della seconda generazione di italoaustraliani, i prestiti lessicali hanno cominciato ad entrare
nella lingua italiana senza adattamento. Inoltre, la seconda generazione dimostra un uso inconsapevole dei prestiti
ereditati dai padri: senza una verifica dell’italiano di scuola o d’Italia, i parlanti credono di utilizzare un termine
italiano quando, in realtà, si tratta di un prestito[64] .
2.1.2 Calchi semantici
Il fenomeno dei calchi semantici si manifesta tra gli immigrati con buona conoscenza di ambedue le lingue e
spesso è presente nella stampa italo-australiana.
I primi studi atti a misurare l’impatto dell’inglese (lingua Alcuni esempi[65] :
dominante) sulla lingua italiana (lingua subalterna) della prima generazione hanno rilevato la presenza di pre• il sostantivo applicazione viene ad assumere anche il
stiti lessicali inglesi adattati nella lingua degli immigrati
significato di «domanda», per l’influenza dell’inglese
e di alcuni calchi semantici. Dagli anni Ottanta, con la
application;
comparsa della seconda generazione di italo-australiani,
• Metter dentro viene utilizzato nell’accezione di «conall'interferenza di tipo lessicale si è aggiunta quella di tipo
segnare», per l'influenza dell’espressione to put
sintattico e pragmatico.
in;
2.1
2.1.1
Interferenza linguistica
Prestiti lessicali
• parenti, su influsso dell’inglese parents, viene ad assumere il significato di «genitori», e relativi prende il significato inglese del termine relatives, che è
quello di «parenti».
Per quanto riguarda l'adattamento morfologico dei prestiti, gli aggettivi solitamente rimangono invariabili; i nomi spesso acquistano la vocale paragogica che ne segna il
genere e il numero; i verbi vengono declinati nella prima 2.1.3 Interferenza sintattica e pragmatica
generazione (-are)[59] .
Molti elementi inglesi passano nella lingua italiana a cau- Con la seconda generazione, si assiste all'ingresso
sa dell’assenza del termine corrispondente in quest’ulti- nell'italiano d'Australia di prestiti sintattici e pragmatici
ma. Tralasciando l’ovvio trasferimento dei toponimi fo- dalla lingua inglese. A titolo d'esempio, si può riportare
neticamente e graficamente[60] adattati in italiano, vengo- una frase emersa da un’intervista e trascritta da Camil[66]
in uno dei suoi numerosi studi sulla lingua
no presi in prestito i termini che si riferiscono alla nuo- la Bettoni
italiana
in
Australia:
va realtà, come quelli che designano misure di volume e
di lunghezza (per es. pint > painta, «pinta»; yard > iar- - E di nome come si chiama?
da; penny > pennì) o concetti e cose che non esistono in Il mio nome è andreino / A N D R E I N O
Italia (per es. income tax > incantèsimo, «tassa sul reddito»; mister > mìsta, «signore»; milk bar > mìlchibar, Si può notare come il parlante, nel rispondere alla domanda, trasponga nell’italiano un costrutto sintattico («my na«latteria»[61] .
me is») e una regola pragmatica (l’offerta dello spelling)
Altri termini vengono presi in prestito anche se esiste tipicamente inglesi.
il termine corrispondente in italiano. In questo caso il
trasferimento avviene sia perché “il nuovo ambiente introduce cose famigliari alla vita e al lessico italiano, ma 2.2 Erosione linguistica
non famigliari alla maggioranza degli emigrati”[62] (per
es. barrister > bàrista, «avvocato»; manager > manèga, Nella lingua degli immigrati, accanto al fenome«dirigente»; share > scèra, «azione di un’azienda com- no dell’interferenza linguistica, si registra quello
merciale»), sia perché le voci che si riferiscono ai vari dell’erosione linguistica. Un’importante analisi, condotta
3.1
L'insegnamento dell'italiano nelle scuole australiane
tra cinque famiglie di Sydney da Bettoni[67] , ha dimostrato in che misura le strutture della lingua italiane, ancora
ben salde nella prima generazione, si indeboliscano tra
i parlanti della seconda generazione italo-australiana; la
studiosa, applicando un paradigma elaborato dal linguista Talmy Givòn[68] , ha altresì portato alla luce come
questo processo linguistico si intensifichi all’interno della
seconda generazione, lungo un continuum di erosione
che va dai primogeniti ai fratelli minori.
5
3.1 L'insegnamento dell'italiano
scuole australiane
nelle
Dagli anni Settanta, soprattutto per effetto della legge 3
marzo 1971, n. 153[70] , è stato possibile l’apprendimento
della lingua italiana nelle scuole australiane di ogni
ordine e grado, nel quadro delle lingue comunitarie[71] .
Dal 2014 la lingua italiana e il mandarino sono state
inserite come prime due lingue curriculari nelle scuole
Alcuni aspetti dell’erosione dell’italiano in Australia elementari e secondarie superiori[72]
riscontrati tra i parlanti di seconda generazione[69] :
• I sostantivi che terminano in -e vengono solitamente
sentiti come di genere maschile (el capitale [Can- 3.2 L’insegnamento dell’italiano nelle università
berra]), quando non vengono morfologicamente
assimilati alle categorie di genere (l’ambiento) e
numero (THanTe pHarte) più familiari;
Cattedre di Italianistica sono presenti in numerose
università (fra cui la University of South Australia di
Adelaide, la Sidney University, la University of Western
Australia di Perth e la Griffith University di Brisbane)[73] .
• Per quanto riguarda gli articoli, viene meno la
distinzione tra gli allomorfi dell’articolo determinativo (li giorni; i zocoli). L’articolo viene quasi Nell'anno accademico 2013/2014, il Ministero degli Afsempre omesso con i nomi astratti o collettivi fari Esteri ha assicurato la presenza di 32 lettori di ruolo
(pensa che gioventù qua è tropo […] indipendente) e di 49 lettori locali in Asia e Oceania, ma purtroppo il
con gli aggettivi possessivi e quantitativi (era mio dato non è stato reso disponibile per il solo continente
[74]
compleano; tuta vita), con i toponimi (i parlava mia oceanico .
tanto de australia); con le parole inglesi (lavoro su Dall'indagine L'italiano nel mondo è emerso che,
ENQUIRIES);
nell'anno accademico 2009-2010, in Australia sono stati
attivati 104 corsi tenuti dai lettori del MAE ai quali
hanno partecipato 1827 studenti[75] .
• Gli aggettivi terminanti in -e vengono regolarizzati
in -o e -a per il singolare (RUGBY […] THanTo
gRando; una maestra […] diferenTa), in -e per i
femminili plurali (Thante Thante più persone sono
3.3
più distante);
• Le difficoltà incontrate nella concordare nome e aggettivo portano i parlanti italo-australiani a utilizzare il secondo elemento in forma maschile e singolare
per entrambi i generi e i numeri (TanTo pace qua;
qua è THanTo alberi) o a sostituirlo con un avverbio
con funzione aggettivale (robe male);
Istituti Italiani di Cultura
In Australia sono presenti due Istituti Italiani di Cultura,
a Sydney e a Melbourne. Dai dati riportati dall’indagine
Italiano 2000, promossa dal Ministero degli Affari Esteri
e curata da Tullio De Mauro, è emerso che, nel 2000, gli
studenti degli Istituti di Cultura in Australia erano raddoppiati rispetto al 1995 (IIC Melbourne, + 42,8%; IIC
Sydney, + 54,4%)[76] .
Dall’indagine L’italiano nel mondo, condotta dieci anni
dopo, è emerso che, nell’anno accademico 2009-2010, in
• L’uso dei pronomi clitici si riduce fortemente (l’ulti- Australia più di 500 studenti hanno partecipato ai cormo ano ho fato a BALMAIN), resistendo nelle forme si tenuti dagli IIC[77] . A Sydney l’italiano viene studiato
italiane più cristallizzate (non lo so).
principalmente per ragioni turistiche; a Melbourne, accanto alle ragioni turistiche, hanno eguale importanza le
motivazioni culturali[78] .
3
L'insegnamento dell'italiano in
Australia
A Sydney, tra lettorati e corsi dell’IIC, l’italiano è
la seconda lingua straniera più studiata (alla pari
con il francese), mentre occupa la terza posizione a
Melbourne[79] .
6
3.4
4
Scuole italiane in Australia
L’unica Scuola Italiana all’Estero presente sul territorio
australiano è la “Scuola italiana bilingue di Sydney”, istituto privato alle dipendenze del Consolato Generale di
Sydney[80] .
3.5
Corsi offerti da altre istituzioni
NOTE
[20] BETTONI, RUBINO 2000, p. 132, tab. 1. Secondo i dati raccolti nel Census 2011, la comunità di origine italiana è al primo posto tra le comunità non anglo-celtiche,
per numero di individui, negli stati dell'Australia Occidentale (111.892; 93.858 a Perth) e del Victoria (327.954;
279.112 a Melbourne). Nell'Australia Meridionale, la comunità italiana occupa il primo posto nella capitale Adelaide, ma non all'interno dello stato (91.887; 83.929 ad
Adelaide).
[21] Per gli studi condotti sulla lingua italiana in Australia e sui
paradigmi di analisi utilizzati si vedano RUBINO 1998 e
Corsi di italiano sono offerti dai cinque comitati delBETTONI, RUBINO 2010.
la Società Dante Alighieri presenti in Australia, aventi
[81]
[82]
[83]
sede nelle città di Sydney , Perth , Melbourne , [22] STIASSI 1979, p. 85.
Brisbane[84] , Adelaide[85] e Canberra[86] .
[23] SLEIM, p. 432.
Il Comitato Assistenza Italiani (Co.As.It.) offre corsi di
italiano nello stato del Nuovo Galles del Sud[87] ; l’Italo- [24] SLEIM, p. 441.
Australian Welfare & Culture Center (IAWCC) gestisce e coordina l’insegnamento dell’italiano nell’Australia [25] RUBINO 2006, p. 71.
Occidentale[88] .
[26] Cfr. DE MAURO 1965, p. 77.
4
Note
[1] Australian Bureau of Statistics
[2] CLYNE, KIPP 2006, p. 13, tab. 2.
[3] I dati del Census relativi al 2006 e al 2011 sono disponibili sul sito dell'Australian Bureau of Statistics
all'indirizzo http://www.censusdata.abs.gov.au/census_
services/getproduct/census/2011/quickstat./0
[4] Cfr. CLYNE, KIPP 2006, pp. 14-17.
[5] STIASSI 1979, p. 38.
[6] Ivi, p. 39.
[7] Ibidem
[8] SORI 1979, p. 407.
[9] STIASSI 1979, p. 38, tab. 9.
[10] Ivi, p. 39.
[11] Cfr. BETTONI 1991, p. 369 e STIASSI 1979, p. 91.
[12] STIASSI 1979, p. 83.
[13] BERTELLI 1987, p. 32.
[14] Ibidem.
[15] Dati disponibili all'indirizzo del Census 2011
[16] BERTELLI 1987, p. 49.
[17] I dati dei vari censimenti sono disponibili sul sito
dell'Australian Bureau of Statistics.
[27] In DE MAURO, 1965, p. 77 si legge che “ sul totale degli
obbligati tra i sei e i quattordici anni […] gli evasori erano
nel 1950 il 15,4%”.
[28] SLEIM, p. 442.
[29] RUBINO 2006, p. 72. Cfr. anche BETTONI 1991, p. 370.
[30] BERTELLI 1987, pp. 36-37. Tuttavia, il dato, forse troppo ottimista, di Bertelli viene ridimensionato da SLEIM,
p. 440, dove si legge che “i loro livelli di istruzione rimangono comunque non molto elevati, dal momento che la
maggior parte aveva frequentato solo la scuola elementare
e aveva una formazione professionale generica”.
[31] Ibidem.
[32] BETTONI 1991, p. 370.
[33] Cfr. DE MAURO 1965, p. 83.
[34] I dati del CENSIS relativi all'abbandono scolastico dei
tredicenni negli anni 1959/60 e 1975/76 sono riportati nell'articolo Abbandono scolastico e devianza minorile.
Per quanto riguarda i miglioramenti statali in materia di
istruzione, all'interno di una pubblicazione del Ministero
della Pubblica Istruzione (giugno 2000) si legge: “La Legge n. 444 del 1968 istituisce la scuola materna statale la
cui gestione era stata demandata fino ad allora, in gran
parte, ad enti laici e religiosi” (La dispersione scolastica:
una lente sulla scuola)
[35] Una convinzione che ci deriva dall'aver letto i dati sulla provenienza regionale degli immigrati riportati da
BERTELLI 1987, p. 42 (113.274 immigrati provenienti dall'Italia meridionale, su un totale di 139.863 arrivi italiani tra il 1959 e il 1979), alla luce dei dati
sull'analfabetismo e la scolarizzazione degli italiani tra gli
anni '30 e '60 riportati da DE MAURO 1965, p. 83.
[36] BETTONI 1987, p. 97.
[18] STIASSI 1979, pp. 84-85.
[37] TOSI 1991, p. 35.
[19] Cfr. SLEIM, pp. 432-433.
[38] BETTONI 1991, 371 e RUBINO 2006, pp. 74-75.
7
[39] In BETTONI, RUBINO 2010, p. 466, le due autrici precisano che, “se dal punto di vista dell'intera collettività e
della vecchia lingua è opportuno analizzarne il graduale
indebolimento strutturale, dal punto di vista del singolo
parlante nato all'estero non si tratta in realtà di erosione
ma di acquisizione - anche se di un'acquisizione sui generis
che inizia in famiglia e poi si blocca a vari livelli di competenza secondo le variabili d'uso dominiali e situazionali
in gioco nello shift".
[61] RANDO 1968, p. 18: “Il «mìlchibar» propriamente funziona anche come una mescita di bibite analcoliche [...];
quindi, «latteria» non corrisponde esattamente.
[40] RUBINO 2006, p. 84.
[65] Per i calchi, cfr. RANDO 1968, pp. 21-22.
[41] Cfr. SLEIM, p. 461.
[42] Cfr. CARUSO 2010, p. 49, tab. 3.1.
[43] TOSI 1991, p. 151.
[44] Census bullettin no. 1. Population of States and Territories. Urban and Rural Population.
[45] L'accordo si legge nel disegno di legge Approvazione ed
esecuzione dell'accordo di emigrazione assistita tra l'Italia
e l'Australia, presentato alla Camera dei Deputati nella
seduta del 27 aprile 1951.
[46] La dichiarazione è citata da LINDSAY THOMPSON
1984, p. 45.
[47] TOSI 1991, p. 151.
[48] ANTONELLI 1987, p. 7.
[49] In TOSI 1991, p. 157 si legge: “La prima lingua di una comunità Australiana diversa dall’Inglese ad essere esaminata all’esame di maturità fu l’Italiano, nello stato del South
Australia nel 1967”. Nella stessa pagina l'autore afferma
che nel 1982 il 20% dei candidati di lingue agli esami di
maturità aveva scelto l’italiano o il greco, tra le ventinove
lingue disponibili.
[50] CLYNE, KIPP 2006, p. 9.
[51] Ivi, p. 10
[52] TOSCO 2007, p. 44.
[62] Ibidem
[63] Tutti prestiti sono stati citati da RANDO 1968.
[64] BETTONI, RUBINO 2010, p. 462. Cfr. anche BETTONI
1987, p. 99.
[66] BETTONI 1987, p. 99.
[67] BETTONI 1991.
[68] Givòn, nel libro On Understanding Grammar del 1979,
“prima constata che esistono vari tipi di comunicazione
verbale e che si possono disporre lungo un continuum che
abbia ad un estremo un tipo di comunicazione pragamtica e all'altro un tipo di comunicazione sintattica; poi riassume le proprietà strutturali di questi due tipi estremi di
comunicazione; e infine dimostra come il pragmatico e il
sintattico siano distribuiti in modo simile in tre coppie polari di comunicazione verbale: quella pidgin-creola. quella infantile-adulta, e quella informale-formale. Quando si
consideri che i figli degli immigrati imparano l'italiano in
contesto anglofono, hanno raramente modo di sviluppare
la loro lingua oltre l'infanzia, e usano questa lingua infantile dominata dall'inglese solo in ambiente familiare informale, non sembra azzardato supporre che la loro lingua
presenti proprietà strutturali tipiche del linguaggio pidgin,
infantile ed informale” (BETTONI 1987, pp. 100-101).
[69] Per i fenomeni riportati, cfr. BETTONI 1991. Nelle
citazioni è stato mantenuto il criterio grafico adottato
dall'autrice, per il quale i termini e i suoni inglesi sono
trascritti in maiuscolo.
[70] L. 3 marzo 1971, n. 153 (1). Iniziative scolastiche, di assistenza scolastica e di formazione e perfezionamento professionali da attuare all'estero a favore dei lavoratori italiani
e loro congiunti (1/a).
[53] Di ispirazione liberale con tendenze fortemente conservatrici, pubblicato dal 1905 al 1909, non va confuso con
l'omonimo giornale di ispirazione socialista massimalista
uscito nel 1885. (TOSCO 2007, p. 66, n. 3)
[71] RIGHETTO 1987, p. 162
[54] TOSCO 2007, p. 47.
[73] Un elenco delle cattedre di italianistica finanziate
dalla Fondazione Cassamarca è presente all'indirizzo
http://www.teatrispa.it/fondazionecassamarca/05_
emigrazione/03/im_catt.html#australia.
[55] Ivi, p. 48.
[56] Per la stampa politica italiana in Australia tra gli anni Venti e Quaranta, si vedano TOSCO 2007 e CRESCIANI
1979.
[57] ERCOLE 1987, p. 144.
[58] Un elenco dei media dedicati alla collettività italiana
presenti sul territorio australiano è presente sul sito del
Consolato Generale d'Italia a Melbourne.
[72] Si vedano gli articoli L'italiano in Australia: ok del governo
per l'insegnamento nelle scuole e L'italiano in Australia
[74] Lettorati e contributi
[75] GIOVANARDI, TRIFONE 2012, pp. 69-70.
[76] ITALIANO 2000, p. 145.
[77] GIOVANARDI, TRIFONE 2012, pp. 119-120.
[78] Ivi, p. 32
[59] BETTONI 1987, p. 98.
[60] In RANDO 1968, p. 18 si legge che gli italiani erano soliti
trascrivere i toponimi secondo la pronuncia.
[79] Ivi, pp. 47-49
[80] http://www.esteri.it/mae/doc/scuoleitaliane.pdf
8
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6 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE
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Fonti per testo e immagini; autori; licenze
6.1
Testo
• Lingua italiana in Australia Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_italiana_in_Australia?oldid=76749249 Contributori: Alessandronannini90
6.2
Immagini
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