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Rapporto AUSTRALIA - infoMercatiEsteri
AUSTRALIA A cura di: Ambasciata d'Italia - AUSTRALIA Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese [email protected] Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero www.infomercatiesteri.it INDICE PERCHE' Perchè AUSTRALIA Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Materie prime Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Business Cost Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO Accesso al credito RISCHI Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'Italia - Stock Investimenti con l'Italia - Flussi Flussi turistici AUSTRALIA PERCHE' PERCHÈ AUSTRALIA CREDENZIALI ECONOMICHE PROGRAMMI DI INVESTIMENTO INFRASTRUTTURALE OPPORTUNITA' ENERGIA E RISORSE PIATTAFORMA VERSO MERCATI TERZI QUALITA' DELLA VITA E DEI SERVIZI Paese ricco di risorse naturali e caratterizzato da un elevato dinamismo economico, da un quarto di secolo l'Australia registra tassi di crescita economica sopra la media delle economie OCSE. La solidità dell'economia australiana, che e' la dodicesima a livello mondiale, e' stata confermata dal limitato impatto generato della crisi finanziaria ed economica globale. A differenza di quanto avvenuto per le principali economie avanzate, l'Australia ha mantenuto un tasso di crescita economica di segno positivo durante il corso della crisi, senza mai entrare in recessione. CREDENZIALI ECONOMICHE La necessità di ammodernare le infrastrutture fisiche del Paese per rispondere alle sfide determinate dalla crescita economica, dall'incremento della popolazione e dal commercio delle materie prime, ha spinto le Autorità australiane, tanto a livello statale quanto a livello federale, a presentare ambiziosi piani pluriannuali di sviluppo infrastrutturale. PROGRAMMI DI INVESTIMENTO INFRASTRUTTURALE L'Australia è leader mondiale dell'industria mineraria e detiene le più vaste risorse al mondo di piombo, nichel, uranio e zinco, ed è il maggiore produttore di bauxite e alluminio nonché il principale esportatore di carbone e materiali ferrosi. Rilevante è, inoltre, la produzione di oro e diamanti. In crescita litio e terre rare. L'Australia è anche il nono produttore mondiale di energia ed uno tra i primi esportatori di gas. OPPORTUNITA' ENERGIA E RISORSE Grazie alla conclusione degli accordi di libero scambio con Corea del Sud, Giappone e Cina l'Australia sta rapidamente integrando la sua economia con quella delle principali economie asiatiche. Tale integrazione sta trasformando l'Australia in un'ideale piattaforma per la penetrazione economica dell'intera area dell'Asia-Pacifico. L'Australia è inoltre uno dei dodici Paesi firmatari del TPP per la creazione di una grande area di libero scambio nell'area. Infine, ha stipulato un accordo quadro con l'Unione Europea, conditio sine qua non per la negoziazione di futuri free trade agreements. PIATTAFORMA VERSO MERCATI TERZI QUALITA' DELLA VITA E DEI SERVIZI L'Australia vanta notoriamente un'elevatissima qualita' della vita, nonche' servizi bancari, finanziari ed educativi (soprattutto istruzione terziaria) di eccellenza. Ultimo aggiornamento: 14/06/2016 ^Top^ DATI GENERALI Forma di stato Monarchia Costituzionale Superficie 7.692.030 Km2 Lingua Inglese Religione Cattolica, anglicana, minoranze musulmane ed ortodosse Moneta Dollaro australiano Ultimo aggiornamento: 18/12/2012 ^Top^ AUSTRALIA 1 DOVE INVESTIRE Costruzioni Prodotti delle miniere e delle cave Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Attività finanziarie e assicurative Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Costruzioni Il settore edilizio in Australia è interessato da uno sviluppo graduale ma sostanziale grazie alla riforma del Codice Nazionale per le Costruzioni a cui il Governo, in concomitanza con le sue controparti territoriali, lavora dal 2008. (http://www.industry.gov.au/industry/IndustrySectors/buildingmetalsandconstruction/Pages/default.aspx). Tuttavia, contrariamente agli ingenti investimenti pubblici in tale comparto, risultano in diminuzione (-2,2%) gli investimenti delle imprese. Nell’ultimo anno, nonostante la flessione del settore dei prodotti in ferro e acciaio (80 mln di Euro, -20,2%), si evidenzia un incremento dell’export della rubinetteria. Sempre in riferimento al settore delle costruzioni risultano in crescita i prodotti in ceramica (73 mln Euro, +11,7%) e i materiali per l’edilizia (54 mln. Euro, +6,5%). Prodotti delle miniere e delle cave L’Australia è leader mondiale dell’industria mineraria e detiene le più vaste risorse al mondo di piombo, nichel, uranio e zinco, ed e’ il maggiore produttore di bauxite e alluminio nonché il principale esportatore di carbone e materiali ferrosi. É, inoltre, rilevante la produzione di oro e diamanti. Il settore minerario ed energetico rappresenta circa il 9% del PIL ed il 45% circa delle esportazioni australiane. Nel suo complesso, il settore rappresenta il 20% della capitalizzazione dell’Australian Stock Exchange. Secondo i dati resi noti dal Bureau di Statistica Australiano relativi al primo trimetre del 2016, il settore minerario ha contribuito dello 0,9% al tasso di crescita annuale del 3,1%. Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Il Governo conservatore di Abbott ha abolito la controversa tassa sulle emissioni di biossido di carbonio, introdotta dal precedente Esecutivo laburista. Abott sosteneva infatti che la carbon tax penalizzasse le aziende e che il suo costo gravasse anche sui consumatori finali. Immediata fu la reazione negativa dell’opposizione e degli osservatori internazionali, evidenziando che lo smantellamento del meccanismo carbon pricing rappresentasse un enorme passo indietro, in chiara controtendenza rispetto agli altri Paesi. Tuttavia, il Governo sembra fermamente determinato nel proseguimento del controverso piano d’azione diretta (Direct Action Plan), che prevede incentivi fiscali a favore delle aziende che ridurranno spontaneamente le proprie emissioni e di un meccanismo di salvaguardia, adottato a seguito della decisione presa di abbandonare la partecipazione al meccanismo comunitario della ETS (Emission Trading Scheme). Tale piano continua a suscitare perplessità negli ambienti internazionali circa la sua reale efficacia. Il Governo Conservatore è stato anche pesantemente criticato in quanto fautore di ingenti tagli agli aiuti statali previsti per sviluppare il settore delle energie rinnovabili. Alla conferenza di Parigi la Ministra degli Esteri Bishop, ha confermato il già annunciato contributo nazionale (INDP, Intended Nationally Determined Contribution). I principali obiettivi saranno quelli di ridurre le emissioni di gas serra tra il 26 e il 28% entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento 2005, di aumentare il ricorso alle energie rinnovabili fino al 23% sul fabbisogno energetico totale entro il 2020 nonché di migliorare la propria efficienza energetica prefiggendosi il raggiungimento dell’obbiettivo del 40% entro il 2030. L’Australia ha successivamente firmato l’Accordo di Parigi senza tuttavia averlo ancora ratificato. Quello delle risorse energetiche e dell’Oil & Gas è uno dei settori strategici sul quale si focalizzerà la National Science and Innovation Agenda, pacchetto di misure volte a stimulare l'innovazione e la produttività presentato dal Governo Turnbull nel dicembre 2015. L’Australia, infine, si appresta a diventare in pochi anni il principale esportatore di gas liquefatto. Attività finanziarie e assicurative Il settore finanziario contribuisce al 9% del PIL australiano e impiega direttamente il 3,6% della forza lavoro. I principali punti di forza del settore sono: la robusta capitalizzazione e l’elevato “rating” del sistema bancario. Le principali quattro banche australiane (National Australian Bank, Commonwelth Bank, Australia and New Zealand Banking Group e Westpac Banking Group) fanno parte del ristretto numero di banche che, in ambito internazionale, detengono un “rating” AAA. Nessuna banca australiana ha necessitato di iniezioni di capitale da parte del Governo durante la crisi finanziaria. Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Secondo gli indici di apertura al commercio internazionale del World Economic Forum (2014) l’Australia è stata classificata 20esima e 24esima (su 138 Paesi) rispettivamente per la "disponibilità e qualità dei servizi di trasporto" e "disponibilità e qualità delle infrastrutture di trasporto". Il Paese eccelle nell’aviazione (è stato classificato infatti nono al mondo per il numero di posti aerei disponibili per chilometro alla settimana). Risulta essere invece AUSTRALIA 2 notevolmente sottosviluppato il settore ferroviario in particolare per quanto concerne il trasporto di passeggeri, il Governo Abbott si era infatti focalizzato maggiormente nel potenziamento del trasporto su gomma. Tuttavia, nell’ultimo anno, sono stati annunciati nuovi ambiziosi programmi infrastrutturali. Tra questi, spiccano gli stanziamenti per una nuova linea ferroviaria tra Melbourne e Sydney, la costruzione di un secondo aeroporto a Sydney e di un' autostrada nel Queesland. Il budget nel settore della difesa crescerà progressivamente, fino a raggiungere il 2% del PIL nel 2017, dove saranno disponibili fondi per un totale di 32,3 miliardi di dollari che verranno spesi soprattutto nel settore navale. In particolare, l’impresa francese DCNS si è aggiudicata la maxi commessa da 50 miliardi di dollari per la costruzione di 15 sottomarini con cui dotare la Marina militare Australiana: progettazione, costruzione e assemblaggio verranno effettuati nei cantieri navali di Adelaide generando 2800 posti di lavoro. Un’ ulteriore gara d’appalto da 35 miliardi di dollari per la nuova flotta di fregate in dotazione della Marina è contesa tra tre aziende, tra le quali l’italiana Fincantieri. Il progetto offrirà lavoro ad oltre 2000 unità ed avrà ricadute positive su tutta l’industria della componentistica. Ultimo aggiornamento: 15/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 3 COSA VENDERE Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Prodotti alimentari Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Macchinari e apparecchiature Tra i principale prodotti esportati dall’Italia in Australia, il settore macchinari continua ad essere la voce più significativa rappresentando il 26,4% del totale (per un valore di ca. 1 mld), sebbene nel 2015 questo settore abbia registrato una flessione notevole del 22.6%. Valvole di controllo, sicurezza e trasmissione, macchinari per la pulitura e confezionamento, pompe ad aria compressa e turbine a gas sono le sottocategorie più importanti, nonostante le ultime due durante l’ultimo anno abbiano registrato un calo rilevante. Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Seguono al secondo posto, tra i prodotti importati dall’Italia, i veicoli, con un fatturato pari a 348 milioni di euro ricoprendo così l’ 8.9% del mercato con un incremento del 44.6%. In aumento le esportazioni di autovetture (+104%) che raggiungono uno share del 48% del settore, di autocarri (+33%), di componenti e parti di ricambio (+15%) e motocicli (+19.5%), mentre risultano in flessione le vendite di trattori (-3.7%). Prodotti alimentari Se consideriamo il settore alimentare e bevande nel loro insieme, le importazioni complessive sono ammontate a 474 milioni di Euro con un aumento del 7.9% rispetto al 2014 e rappresentano quindi la seconda voce principale dell’export italiano. I prodotti alimentari maggiormente importati dall’Italia sono stati frutta e ortaggi lavorati e conservati (92 milioni di Euro con incremento del 6.2%), prodotti da forno e farinacei (64.2 milioni di Euro con incremento del 6.2%) e infine caffè e the (44.7 milioni di euro, in calo del 4.4% rispetto all’anno precedente). Per quanto riguarda le bevande, le cui importazioni complessive ammontano a 93 milioni di Euro (+55%) si rileva una crescita sia per quanto riguarda la birra (+6.7%), l’acqua (+11.1%) e in misura minore il vino (+4.8%). Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Secondo gli indici di apertura al commercio internazionale del World Economic Forum (2014) l’Australia è stata classificata 20esima e 24esima (su 138 Paesi) rispettivamente per la "disponibilità e qualità dei servizi di trasporto" e "disponibilità e qualità delle infrastrutture di trasporto". Il Paese eccelle nell’aviazione (è stato classificato infatti nono al mondo per il numero di posti aerei disponibili per chilometro alla settimana). Risulta essere invece notevolmente sottosviluppato il settore ferroviario in particolare per quanto concerne il trasporto di passeggeri, il Governo Abbott si era infatti focalizzato maggiormente nel potenziamento del trasporto su gomma. Tuttavia, nell’ultimo anno, sono stati annunciati nuovi ambiziosi programmi infrastrutturali. Tra questi, spiccano gli stanziamenti per una nuova linea ferroviaria tra Melbourne e Sydney, la costruzione di un secondo aeroporto a Sydney e di un' autostrada nel Queesland. Il budget nel settore della difesa crescerà progressivamente, fino a raggiungere il 2% del PIL nel 2017, dove saranno disponibili fondi per un totale di 32,3 miliardi di dollari che verranno spesi soprattutto nel settore navale. Le aziende italiane hanno partecipato e spesso vinto diverse gare d’appalto, ricordiamo tra le altre Salini, Rizzani, Ansaldo e la recente gara d’appalto da 35 miliardi di dollari per la nuova flotta di fregate in dotazione della Marina contesa tra tre aziende, tra le quali l’italiana Fincantieri. Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Al quarto posto tra le esportazioni italiane verso l’Australia troviamo i prodotti farmaceutici, confezionati e pronti per la vendita (inclusi prodotti ematici e vaccini), che hanno fatturato nel 2015 ca. 225 milioni. Tuttavia, durante l’ultimo anno, il settore ha evidenziato una flessione del 13,3% Ultimo aggiornamento: 04/07/2016 ^Top^ AUSTRALIA 4 OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA L'Australia è uno stato federale composto da sei stati (New South Wales, Victoria, Queensland, South Australia, Western Australia e Tasmania) e due territori (Australian Capital Territory e Northern Territory), ciascuno con proprie assemblee legislative e governi, che detengono ampi poteri in numerose materie (industria, servizi, miniere, trasporti, sanità, istruzione). Al governo federale sono devoluti solo i poteri esplicitamente nominati dalla Costituzione: difesa, esteri, commercio interno ed internazionale, dogane, polizia federale, università. Alcune materie hanno competenza concorrente: Canberra stabilisce le linee guida a cui gli Stati devono uniformarsi. Vi è una continua ma fisiologica tensione tra i due livelli di governo, che trova risoluzione nei periodici incontri del Council of Australian Governments (COAG). La politica interna australiana presenta un quadro caratterizzato da due grandi partiti che si alternano al potere da ormai un secolo: il Partito Liberale (insieme a quello Nazionale) e quello Laburista. Altre forze politiche minori sono: i Verdi, il conservatore Family First, il Partito Australiano di Katter e il Palmer United. Nel settembre 2013 e' tornato al Governo, dopo 6 anni di amministrazione Laburista, il Partito liberal-nazionale guidato da Tony Abbott, nominato 28mo Premier del Commonwealth d'Australia. Tuttavia, il 16 settembre 2015, a causa della perdita di consenso all'interno del partito, e' stato sostituito da Malcolm Turnbull, Ministro delle Comunicazioni del Governo liberal-nazionale di Abbott. Ultimo aggiornamento: 17/09/2015 ^Top^ RELAZIONI INTERNAZIONALI L’Australia e’ tra i principali attori nella regione Asia Pacifico, area di maggiore crescita economica nel medio-lungo termine e di crescente peso politico e strategico. Canberra vanta una rete di alleanze nella regione con Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda, che costituisce il riferimento politico per lo sviluppo dei suoi interessi. E’ stato concluso un accordo con gli Stati Uniti per il dispiegamento di 2.500 marines in basi australiane nel Northern Territory. Di particolare importanza per l'Australia sono infine i rapporti con la Cina. La Cina è oggi il primo partner commerciale dell’Australia, trainandone l’economia con la sua domanda di energia e minerali. Dopo quasi deici anni di lunghi negoziati, nel giugno 2015 è stato firmato un accordo di libero scambio. L'Australia e' impegnata nel rafforzamento dell’architettura regionale, ora focalizzata sullo “East Asian Summit” affermatosi - dopo l’ingresso di Stati Uniti e Russia - quale foro principale cui ricondurre con procedure multilaterali le questioni di sicurezza nella regione e sulla “Trans Pacific Partnership” per il libero scambio. Tale impegno si accompagna al consolidamento della fondamentale alleanza con gli Stati Uniti, e a un attivismo che - oltre ai tradizionali rapporti con i vicini asiatici – si rivolge ora all’India e all’altra sponda centro-meridionale del bacino del Pacifico, all’Africa, fino al Mediterraneo e al Medio Oriente. A riprova di cio', il Ministro per il Commercio e l'investimento, Andrew Robb, ha di recente effettuato una visita negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, Arabia Saudita e Qatar allo scopo, fra l'altro, di promuovere la ripresa dei negoziati per un Accordo di Libero Scambio con i Paesi del Gulf Cooperation Council. L’Australia e' stata inoltre membro del CdS per il 2013-2014. Ha inoltre detenuto la presidenza di turno del G20 nel 2014. Ultimo aggiornamento: 08/09/2015 ^Top^ AUSTRALIA 5 OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO In base ai dati forniti dall'ABS (Australiana Bureau of Statistics) nel 2015 l'economia australiana ha registrato un tasso di crescita del 2,5%, trainata soprattutto dai consumi privati (+2,6%) dal buon andamento degli investimenti nel settore immobiliare e dalla spesa pubblica (+2,9%). Si e' trattato del 25mo anno di crescita consecutiva per l'Australia, che rafforza così la sua posizione di 12ma economia a livello mondiale con uno dei più alti livelli di qualità della vita. La buona salute dell’economia australiana è confermata dalla tripla AAA riconosciutale dalla principali agenzie di rating, la riduzione del tasso di disoccupazione dal 6,2 al 5,8%, dall'inflazione sotto controllo (1,7 %), dal basso livello del costo del denaro (2%) e dall'elevato volume degli investimenti stranieri. L'Australia si colloca tra i migliori Paesi al mondo dove fare affari grazie ad una burocrazia efficiente e snella, un sistema giuridico ben funzionante e una forza lavoro qualificata e flessibile. Gli indubbi punti di forza dell'economia australiana sono innanzitutto rappresentati da un settore dei servizi molto competitivo (70% del PIL) e dall’abbondanza di risorse energetiche e minerarie (PIL 10,3%). Inoltre, l'Australia grazie ai suoi immensi territori dispone di un enorme potenziale di crescita nel settore agricolo. L'economia australiana trae benefici dalla sua crescente integrazione con le principali potenze asiatiche. L'Australia ha firmato trattati di libero scambio con Cina, Giappone e Corea del Sud ed è uno dei dodici firmatari del grande accordo regionale Transpacific Partnership. Nonostante i suddetti punti di forza l'economia australiana presenta alcuni fattori di debolezza quali il continuo declino del settore manifatturiero (7,3% del PIL), dovuto principalmente dell'elevato livello del costo del lavoro, e soprattutto l'eccessiva dipendenza del comparto energetico-minerario dall'andamento oscillante dei prezzi delle materie prime. Infatti, il calo del prezzo delle materie prime ed il rallentamento dell'economia cinese hanno comportato una forte riduzione degli investimenti nel settore minerario ed energetico. Nel 2015 si e' inoltre interrotta la serie di surplus della bilancia commerciale, che ha registrato un disavanzo pari a circa 10 miliardi di Euro, conseguenza di una flessione delle esportazioni del 6% ed un contemporaneo aumento delle importazioni del 5,3%. Per quanto concerne le importazioni australiane i principali mercati di approvvigionamento sono la Cina (23,1%), gli Stati Uniti ed il Giappone. L'Unione Europea nel suo insieme e' il secondo Partner commerciale di Canberra dopo la Cina ed il principale investitore in Australia. Anche lo stato delle finanze pubbliche sta progressivamente peggiorando. In base ai dati del 2015 il deficit statale , pari al 2,1% del PIL ed il debito pubblico, salito al 34% del PIL rimangono comunque attestati su valori molto più bassi rispetto ai principali Paesi OCSE. Per quanto concerne la valuta nel corso del 2015 il dollaro australiano si e' leggermente deprezzato nei confronti delle principali valute internazionali, a causa principalmente del crollo del prezzo delle materie prime. Il FMI sottolinea che la sfida per Canberra nei prossimi anni sarà quella di ridurre l'eccessiva dipendenza dell'economia dall'andamento del settore minerario rafforzando ulteriormente il settore dei servizi, del turismo, dell’educazione e del comparto agroalimentare. Inoltre , il FMI propone un aumento degli investimenti pubblici e privati nel settore delle infrastrutture e della riqualificazione urbana, in particolare dei trasporti pubblici. Le Autorità australiane sono poi invitate ad adottare misure volte a rafforzare l'innovazione,la ricerca scientifica e la produttività. Il FMI si auspica una riduzione della spesa pubblica, aumentata negli ultimi anni, e contemporaneamente una riforma fiscale al fine di diminuire l’eccessiva pressione fiscale sulle aziende. Ultimo aggiornamento: 08/06/2016 ^Top^ POLITICA ECONOMICA Il Ministro del Tesoro Morrison ha presentato al Parlamento il bilancio federale relativo all'anno finanziario 2016-2017 all'insegna della prudenza all'evidente scopo di convincere l'elettorato moderato a rinnovare il mandato al Governo conservatore liberalnazionale in occasione delle prossime elezioni politiche fissate per il 2 luglio. La manovra contiene in primo luogo una serie di sgravi fiscali per le piccole e medie imprese riducendo, dal 1 luglio prossimo, il carico fiscale dal 28,5 al 27,5%. Viene inoltre allargata la definizione di piccola impresa, che includerà attività con un fatturato fino a 10 milioni di dollari, laddove l'attuale limite è di 2 M$. Il passo successivo sarà un'unica corporate tax del 25% a prescindere dalle dimensioni dell'impresa entro un arco di 10 anni. Per la fascia più facoltosa (salari oltre $250.000) la tassa sui fondi pensione (superannuation funds) sarà incrementata dal 15 al 30%. Sarà inoltre introdotto un limite massimo di $1,6 miliardi di risparmi che potranno essere depositati sui fondi pensione. Vengono inoltre annunciate misure nei confronti del diffuso fenomeno dell'evasione fiscale da parte delle multinazionali, attraverso l'imposizione di una penale del 40% sul trasferimento dei profitti generati sul territorio australiano. Verrà potenziato l'ATO (Australian Taxation Office) che si doterà di una task force investigativa ad hoc per fronteggiare le evasioni fiscali di grandi dimensioni. La riforma fiscale concernente l'imposizione sulle persone fisiche si è invece limitata a un'unica misura correttiva volta a contrastare il passaggio a uno scaglione fiscale più alto dovuta all'inflazione salariale (bracket creep). Verrà innalzato unicamente il tetto salariale da $80.000 a $87.000 annui (corrispondente al ceto medio) per il passaggio dell'aliquota fiscale dal 32,5 al 37%. Che la manovra di bilancio sia caratterizzata da sostanziale cautela è dimostrato anche dalle previsioni del Governo, secondo cui il deficit statale dovrebbe scendere gradualmente dagli attuali 39,9 $B (2% del PIL) a 37,1 $B per rientrare in pareggio solo dopo il 2020. Il picco massimo del debito pubblico netto, attualmente attestato al 18,5% del PIL, aumenterà fino al 19,2% del PIL nel 2018 per poi scendere negli anni successivi. Nelle previsioni del Governo la crescita attesa del PIL dovrebbe essere del 2,5 nel 2017 e del 3% nei due anni successivi. Sono stati annunciati nuovi ambiziosi programmi infrastrutturali statali, con l'auspicato contributo di fondi privati per una cifra totale di 50 miliardi di dollari. Tra questi spiccano gli stanziamenti per una nuova linea ferroviaria tra Melbourne e Brisbane, la costruzione di un secondo aeroporto a Sydney e di un'autostrada nel Queensland. Il budget nel settore della difesa crescerà progressivamente in fino a raggiungere il 2% del PIL nel 2012. Già nel 2017 saranno disponibili fondi per un totale di 32,3 $B che AUSTRALIA 6 progressivamente in fino a raggiungere il 2% del PIL nel 2012. Già nel 2017 saranno disponibili fondi per un totale di 32,3 $B che verranno spesi soprattutto nel settore navale. Tra le altre misure annunciate, vanno segnalate l'iniziativa "Youth Jobs Path" per favorire la formazione professionale dei disoccupati al di sotto dei 25 anni, nuovi stanziamenti ai centri di accoglienza dei rifugiati all'estero per il vaglio delle domande d'asilo ed un ulteriore taglio (274 M$) dei fondi previsti per la cooperazione allo sviluppo che ora ammontano a 3,8 $B. Il Primo Ministro Turnbull ha evidenziato che l’economia australiana, entrata ormai nel suo 25mo anno consecutivo di espansione, cresce tuttora a livelli maggiori rispetto a quello degli altri Paesi OCSE e non ravvisa pertanto la necessità di particolari sacrifici, inviando così un messaggio tranquillizzante all’elettorato. Il partito di opposizione laburista si troverà invece obbligato a condurre una campagna elettorale aggressiva, sottolineando innanzitutto il sostanziale immobilismo del Governo liberalnazionale sui temi di politica economica e, tra gli altri, l'assenza di proposte per stimolare la crescita del settore delle energie rinnovabili. Ultimo aggiornamento: 08/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 7 INDICATORI MACROECONOMICI PIL Nominale (mln €) Variazione del PIL reale (%) Popolazione (mln) PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) Disoccupazione (%) Debito pubblico (% PIL) Inflazione (%) Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 2012 2013 2014 2015 2016 2017 736 1.009 1.077 1.066,35 1.095 1.132,48 3,3 2,4 2,7 2,5 2,5 2,4 22,8 23,2 23,58 23,9 24,2 24,5 42.510 46.199 44.983 47,19 48.683 49,99 5,3 6 6 6,1 5,8 5,5 26,8 34 35 44 45,6 45,6 3 2,7 1,7 1,7 1,9 2 10 10,2 -1,7 -4,8 0,5 3,6 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF. Ultimo aggiornamento: 09/06/2016 ^Top^ TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia AUSTRALIA 8 BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export Totale 2013 2014 190.000 mln. € 171.521 mln. € 2015 Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % 169.184 mln. € PRINCIPALI DESTINATARI 2013 (mln. €) 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) CINA 76.953 CINA 60.715 CINA 54.967 GIAPPONE 275.443 GIAPPONE 41.240,6 GIAPPONE 26.871 COREA DEL SUD 156.096 COREA DEL SUD 16.266,5 COREA DEL SUD 11.981 Italia Position:18 514 Italia Position:27 525,8 Italia Position:29 488.936 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. AUSTRALIA 9 IMPORT Import Totale 2013 2014 174.768 mln. € 187.570 mln. € 2015 Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % 180.295 mln. € PRINCIPALI FORNITORI 2013 (mln. €) 2014 (mln. €) 2015 (mln. €) CINA 34.172 CINA 3.852.031 CINA 41.708 USA 17.933 USA 19.650,8 USA 20.326 GIAPPONE 13.769 GIAPPONE 14.752,5 GIAPPONE 13.328 Italia Posizione: 12 4.206.840 Italia Posizione: 12 4.482,3 Italia Posizione: 12 Merci (mln. €) 2013 2014 Macchinari e apparecchiature 14 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 12 3.796 2015 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI Le importazioni australiane rappresentano 1,21% delle importazioni totali nel mondo (22esimo Paese per quantità importata). Pechino si conferma essere il primo partner commerciale, da cui provengono il 23% delle importazioni australiane. Durante gli ultimi 4 anni si è verificata una decrescita nelle importazioni pari al 4%, soprattutto a discapito di Paesi quali gli Stati Uniti (-5%) e il Giappone (-7%). Tale trend si è particolarmente accentuato tra il 2014 e il 2015 dove si è registrata una decrescita del 12%. L’Italia si posiziona al 12esimo posto tra gli importatori e, nonostante abbia diminuito le esportazioni in Australia del 20% rispetto al 2014, si conferma essere il terzo Paese importatore proveniente dall’Unione Europea. Nella classifica, il primo Paese facente parte dell’ Unione Europea lo troviamo alla posizione numero 6 ed è la Germania per un totale di oltre 8 miliardi di euro. Quanto ai prodotti importati dall’Australia nel 2015, al primo posto si collocano macchinari, reattori nucleari e caldaie, per un valore di oltre 28 miliardi di euro (seguendo tuttavia un trend di decrescita, che nell’ultimo anno è stato del 7%). I veicoli rappresentano la seconda categoria di importazioni (22,4 miliardi di euro), subito seguita da minerali, petrolio e prodotti distillati (19,5 miliardi di euro). Anche quest’ultimo settore ha registrato un tasso di decrescita tra il 2014 e il 2015 del 40%. Riguardo le esportazioni, L’Australia è la 25esima esportatrice nel mondo e ricopre l’ 1.15% della quantità esportata totale. Durante gli ultimi 4 anni ha registrato una decrescita media del 8%, intensificata nell’ultimo anno dove, l’esportazione totale, rispetto al 2014, ha subito un -22% di variazione. La Cina rimane la prima destinazione e le esportazioni ammontano ad oltre 61 miliardi di euro (32.5% delle esportazioni totali). Nonostante la decrescita del 25%, la bilancia commerciale con Pechino rimane ancora positiva (+13.23 miliardi di euro, ovvero il 24% dell’esportato). Primo Paese importatore facente parte dell’Unione Europea è la Germania, che si posizione 24esima per un totale superiore al miliardo. L’Italia si classifica 29esima ed ha importato nell’ultimo anno prodotti per oltre 488 milioni di euro (per l’Australia la bilancia commerciale è negativa è rappresenta oltre il 700% dell’esportato). I prodotti più esportati riguardano il settore minerario e petrolifero 42.77 miliardi di euro, quantitativo doppio rispetto a quello importato. La seconda categoria comprende Minerali, scorie e ceneri (41.67 miliardi di euro). Entrambi i settori, che rappresentano quasi il 50% delle esportazioni totali, hanno subito una decrescita nell’ultimo anno rispettivamente del 26 e del 36 per cento. AUSTRALIA 10 SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €) 2013 2014 2015 4.030 350 -16.310 Saldo dei Servizi (mln. €) -12.900 -8.420 -4.480 Saldo dei Redditi (mln. €) -34.960 -29.580 -27.970 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €) Saldo delle partite correnti (mln. €) Riserve internazionali (mln. €) -1.970 -1.790 -1.614 -45.911 -39.540 -50.390 47.340 -48.330 44.200 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 08/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 11 INVESTIMENTI - STOCK STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: AUSTRALIA (OUTWARD) Stock di investimenti diretti esteri del paese: AUSTRALIA (Outward) Totale (mln € e var. %) 2012 2013 424.349 mln. € 2014 403.916 mln. € 397.926 mln. € 2015 355.689 mln. € Previsioni 2016 Previsioni 2017 nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2012 (mln. €) Italia Position:nd 2013 (mln. €) nd Italia Position:nd 2014 (mln. €) nd Italia Position:nd Settori (mln. €) 2012 Prodotti delle miniere e delle cave 2015 (mln. €) nd USA 88.922 REGNO UNITO 35.568 NUOVA ZELANDA 35.566 Italia Position:nd 2013 2014 nd 2015 103.149 Manufatturiero 60.467 Attività finanziarie e assicurative 96.036 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OCSE Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OCSE AUSTRALIA 12 STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: AUSTRALIA (INWARD) Stock di investimenti diretti esteri nel paese: AUSTRALIA (Inward) Totale (mln € e var. %) 2012 2013 548.525 mln. € 2014 504.048 mln. € 506.831 mln. € 2015 Previsioni 2016 Previsioni 2017 nd % nd % 482.389 mln. € PRINCIPALI INVESTITORI 2012 2013 2014 2015 Settori (mln. €) 2012 Prodotti delle miniere e delle cave USA 114.326 REGNO UNITO 61.263 GIAPPONE 46.309 2013 2014 2015 185.237 Manufatturiero 61.745 Attività finanziarie e assicurative 46.791 Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OCSE Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OCSE OSSERVAZIONI Al momento lo stock complessivo di investimenti diretti esteri (IDE) in Australia ha raggiunto un valore pari a 482,38 miliardi di euro. Sia gli investimenti diretti esteri sia altri tipi di investimenti (per lo più investimenti azionari e derivati) hanno registrato alti tassi di crescita, rispettivamente fino a 8.7 e 10.4 per cento all’anno a partire dal 1995. Il valore totale dello stock di investimenti diretti, se rapportato in termini percentuali al Prodotto Interno Lordo, ha raggiunto il suo valore massimo del 185% nel giugno del 2015, valore doppio rispetto al 1995. I settori principali di destinazione sono stati quello minerario (38,4%), il manifatturiero (12,8%) e a seguire il settore finanziario e commerciale con quote rispettive del 9,7% e del 9,2%. L’Australia rimane uno delle prime 15 destinazioni globali per gli investimenti diretti esteri. I principali investitori sono gli Stati Uniti (23,7%), il Regno Unito (12,7%), il Giappone (9,6%), l’Olanda (5,6%) e la Cina (4,4%). Tuttavia, l’Unione Europea rappresenta di fatto il primo investitore con una percentuale del 24,6 mentre L’ASEAN (Association of Southeast Asian Nations) ricoprono il 6,1% degli investimenti. Gli Investimenti diretti esteri australiani, ammontati nel 2015 a 355,68 miliardi di euro e sono stati destinati prevalentemente agli Stati Uniti (24,6%), al Regno Unito (10,2%),alla Nuova Zelanda (9,3%), al Canada (5,8%) e alla Papua Nuova Guinea (3,6%). L’Australia tuttavia è più importante come destinazione di investimenti diretti esteri rispetto a quanto lo sia come fonte. Gli investimenti si concentrano soprattutto nel settore minerario (29%), finanziario (27%) e manifatturiero (17%). AUSTRALIA 13 INVESTIMENTI - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: AUSTRALIA (OUTWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in uscita dal paese: AUSTRALIA (Outward) Totale (mln € e var. %) 2012 5.007 mln. € 2013 2014 -2.747 mln. € -314 mln. € 2015 -15.014 mln. € Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OCSE e UNCTAD AUSTRALIA 14 Previsioni 2016 Previsioni 2017 nd % nd % FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: AUSTRALIA (INWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in ingresso nel paese: AUSTRALIA (Inward) Totale (mln € e var. %) 2012 50.048 mln. € 2013 2014 48.646 mln. € 46.503 mln. € 2015 19.082 mln. € Previsioni 2016 Previsioni 2017 nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati OCSE e UNCTAD OSSERVAZIONI Di tutti i Paesi che compongono l’ OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), L’Australia è quello più aperto agli investimenti diretti esteri. Infatti, gli IDE rappresentano più di un terzo del PIL. Nel 2014 l’Australia era posizionata tra le 10 destinazioni più ambite per gli investimenti diretti esteri tuttavia, nonostante nel 2015 abbia perso qualche posizione e sia di fatto uscita dalla top 10, è rimasta una meta molto attrattiva. Le maggiori motivazioni che rendono L’Australia una destinazione così interessante sono: il clima economico basato sul liberalismo, la stabilità politica-economica, la trasparenza del sistema legale e la consistente crescita economica degli ultimi 25 anni. Tali fattori hanno compensato gli svantaggi rappresentati dalla posizione geograficamente isolata e dalle ridotte dimensioni del mercato. Dopo la crisi finanziaria del 2007/2008 si è assistito ad un rallentamento dei flussi IDE, tuttavia, questi si sono ampiamente intensificati a partire dal 2011 soprattutto grazie al settore energetico. Inoltre, all’inizio del 2016, l’Australia ha annunciato il lancio di un progetto legato all’industria del gas nel North West Shelf che prevede un investimento di 2 miliardi di dollari americani finanziato in gran parte da imprese estere. Nel 2015 la Cina ha ottenuto un appalto per la gestione del porto di Darwin, rafforzando di fatto la propria presenza sul territorio e, nello stesso anno il Governo ha implementato un nuovo quadro legislativo inerente l’ IDE nel settore agricolo, al fine di rendere il Paese più attrattivo agli occhi degli investitori esteri. È infine importante sottolineare che le opportunità per gli investimenti esteri stanno diminuendo nel settore tessile e in quello delle calzature. AUSTRALIA 15 MATERIE PRIME MATERIE PRIME Materia Unità 2010 2011 2012 2013 Alluminio Migliaia di tonnellate 1 1 5 6,5 Bauxite Milioni di tonnellate 68 69 76,3 81,1 Carbone Milioni di Tonnellate 355 348 489 538 Ferro Milioni di Tonnellate 429 488 520 609 Gas naturale Milioni di metri cubi 51 51 0 0 Nickel Tonnellate 157 212 244 244 Oro Tonnellate 255 258 251 265 Petrolio Milioni di barili 164 143 0 0 Piombo Migliaia di tonnellate 617 697 620 710 Rame Tonnellate 862 958 910 1000 Uranio Tonnellate 7 6 7 6 Zinco Mlioni di Tonnellate 1 1 1 1 AUSTRALIA 16 BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea Esistono sia barriere tariffarie sia barriere non tariffarie. BARRIERE TARIFFARIE: Laddove non diversamente previsto e salve esenzioni, sulle merci esportate grava un dazio del 5%. In alcuni casi l'onere economico e' piu' elevato. Un tipico esempio e' costituito dalla Luxury Car Tax (LCT) : https://www.ato.gov.au/Business/Luxury-car-tax/ Secondo il governo australiano non si tratta di un ostacolo tariffario in quanto, come si legge nella pagina web sopra riportata, e' imposto ai rivenditori e importatori, senza distinzioni. BARRIERE NON TARIFFARIE: Le barriere non tariffarie piu' vistose si registrano soprattutto in materia di bio-security, come indicato anche nella sezione sui rischi economici. Si consiglia, a tal proposito, di prendere visione delle ultime novita' in materia: http://agriculture.gov.au/biosecurity/legislation/new-biosecurity-legislation Ultimo aggiornamento: 01/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 17 COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA 2013 Val (0 - 100) GCI Pos. 148 paesi 2014 Val (0 - 100) Pos. 144 paesi 2015 Val (0 - 100) Pos. 140 paesi 5,1 21 5,1 22 5,1 21 5,7 17 5,7 17 5,8 15 5 23 5,1 19 5,3 19 Infrastrutture (25%) 5,6 18 5,6 20 5,7 16 Ambiente macroeconomico (25%) 5,8 25 5,6 30 5,6 28 Salute e Istruzione Primaria (25%) 6,4 22 6,5 17 6,5 9 Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %) 5,2 13 5,2 15 5,2 14 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 5,5 15 5,7 11 5,8 8 Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,7 31 4,8 29 4,8 27 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4,5 54 4,3 56 4,5 36 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 5,4 7 5,4 6 5,4 7 Diffusione delle tecnologie (17%) 5,8 12 5,6 19 5,6 21 Dimensione del mercato (17%) 5,2 18 5,1 18 5,1 22 Fattori di innovazione e sofisticazione (30 %) 4,6 26 4,6 26 4,6 26 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 4,7 30 4,7 28 4,7 27 Innovazione (50%) 4,5 22 4,4 25 4,5 23 Sub indici Requisiti di base (20 %) Istituzioni (25%) Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ 2013 Val (0 - 100) Indice di Liberta Economica Pos. 184 paesi 82,6 2014 Val (0 - 100) 3 82 Pos. 186 paesi 2015 Val (0 - 100) 3 81,4 Pos. 186 paesi 4 Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ AUSTRALIA 18 INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE 2012 Val (0 - 7) ETI Pos. 132 paesi 2014 Val (0 - 7) Pos. 132 paesi 5,1 17 Accesso al mercato (25%) 4,1 54 5,6 18 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 4,1 54 5,6 18 Amministrazione doganale (25%) 5,6 14 5,6 22 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 5,6 16 0,9 11 Efficienza delle procedure di import e export (33%) 5,4 28 3,9 9 6 14 1 1 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 5,2 23 5,2 20 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 5,2 27 4,5 24 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 4,9 16 5,3 20 Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%) 5,5 23 5,9 15 Contesto business (25%) 5,4 18 5,2 19 Regolamentazione (50%) 4,9 17 5,3 23 Sicurezza (50%) 5,8 17 6,2 20 Sub indici Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index (2014) Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 09/06/2016 ^Top^ 2012 Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 2014 Valore (%) 33,7 32,9 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 09/06/2016 ^Top^ OSSERVAZIONI Dai dati del World Economic Forum, si evince che l’Australia possiede vantaggi competitivi in diversi settori, in particolare nell’amministrazione doganale. Risulta infatti il primo Paese al mondo per quanto riguarda l’indice di trasparenza dell’amministrazione di frontiera e nono per l’efficienza delle procedure import export. Anche il settore delle infrastrutture di trasporto e comunicazione ha evidenziato alcune eccellenze: l’Australia si è infatti classificata 18esima per la facilità e convenienza di spedizione, 16esima per l’efficienza dei servizi postali, nona secondo l’indice di servizi governativi online e nona anche per quanto riguarda la disponibilità di posti aerei. I dati relativi al contesto business evidenziano un vantaggio competitivo nella protezione dei diritti intellettuali (20esima) ed in particolare nell’efficienza e nell’imparzialità della Corte in caso di dispute commerciali, dove è risultata la migliore nel mondo. Tuttavia è risultata 118esima su 138 paesi nella facilità a conformarsi alle norme governative. Ultimo aggiornamento: 09/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 19 FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2013 / 2014 2014 / 2015 6,7 5,2 3,7 Aliquote fiscali 13,3 11,1 13,4 Burocrazia statale inefficiente Accesso al finanziamento 2015 / 2016 13,4 10,7 11,4 Scarsa salute pubblica 0,7 0 0,3 Corruzione 0,5 0,1 1,1 Crimine e Furti 0,5 0 0,1 Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 6,3 9,2 8,9 Forza lavoro non adeguatamente istruita 2,4 3,7 3,5 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 7,9 10,1 8,2 Inflazione 1,7 1,1 1,6 Instabilita delle politiche 6,2 5,9 5,5 3 0,5 2,2 Normative del lavoro restrittive 17,3 25,4 22,5 Normative fiscali 11,4 10 9,6 4,7 1,5 1,7 4 5,3 6,3 Instabilita del governo/colpi di stato Regolamenti sulla valuta estera Insufficiente capacita di innovare Ultimo aggiornamento: 18/01/2016 ^Top^ AUSTRALIA 20 BUSINESS COST 2012 2013 2014 Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o Chief Executive in organizzazioni medio-grandi. € per anno 316.852,96 Unita 274.768,3 238.982,1 Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole. € per anno 172.823,73 165.366,85 137.392,96 Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o regionali. € per anno 192.002,15 190.680,09 188.887,2 Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con predominanza della responsabilita di staff. € per anno 89.146,39 88.137,63 75.542,32 Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze gestionali o regionali. € per anno 99.523,07 104.880,43 89.402,83 Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria senza o con ridotte responsabilita di supervisione. € per anno 51.272,61 53.086,3 41.988,82 Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi supervisionati da posizioni senior. € per anno 32.839,55 30.514,74 Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2 per anno 775,76 707,29 633,96 Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno. € per m2 per anno 119,59 100,7 100,67 € per kwH 0,2 0,23 0,23 Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per KwH. Acqua per uso industriale /commerciale. € per m3 1,72 1,58 1,51 € per linea/mese 32,09 16,68 27,15 Aliquota fiscale corporate media. % 30 30 30 IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % 10 10 10 Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 45 45 45 Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica. Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ AUSTRALIA 21 INDICE DOING BUSINESS 2015 Val (0 - 7) Pos. 189 paesi Posizione nel ranking complessivo Pos. 189 paesi 12 Avvio Attivita (Posizione nel ranking) Procedure - numero (25%) 2016 Val (0 - 7) 13 7 11 3 3 Tempo - giorni (25%) 2,5 2,5 Costo - % reddito procapite (25%) 0,7 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) 0,7 4 4 10 10 Tempo - giorni (33,3%) 112 112 Costo - % reddito procapite (33,3%) 0,5 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) 0,5 36 5 39 5 Tempo - giorni (33,3%) 75 75 Costo - % reddito procapite (33,3%) 8,6 8,4 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) 45 47 5 5 Tempo - giorni (33,3%) 4,5 4,5 Costo - % valore della proprieta (33,3%) 5,2 Accesso al credito (Posizione nel ranking) Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8 max) (37,5%) Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%) 5,2 4 11 7 Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) 5 11 7 64 66 Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) 8 8 Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) (33,3%) 2 2 Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria (0 min - 10 max) (33,3%) 8 8 Tasse (Posizione nel ranking) Pagamenti annuali - numero (33,3%) 42 42 11 11 Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai pagamenti (33,3%) 105 105 Tassazione dei profitti (33,3%) 26,1 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) 26 89 89 Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore) 36 36 Adempimenti doganali per esportare - costo (USD) 749 749 7 7 264 264 Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo (ore) Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo (USD) Adempimenti doganali per importare - tempo (ore) 37 37 Adempimenti doganali per importare - costo (USD) 525 525 3 3 100 100 Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo (ore) Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo (USD) Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) 4 4 Risolvere una controversia - giorni (33,3%) 395 395 Costi - % del risarcimento (33,3%) 21,8 21,8 Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%) 15,5 Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) 15,5 13 14 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology. Ultimo aggiornamento: 24/01/2016 ^Top^ AUSTRALIA 22 AUSTRALIA 23 ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO Il sistema bancario australiano e’ dominato da quattro grandi banche commerciali, le cosiddette “big four”: Commonwealth Bank of Australia (CBA); la Westpac Banking Corporation (WBC); Australia and New Zealand Banking Group (ANZ); National Australia Bank (NAB). Operano in Australia, con proprie sussidiarie e filiali, le maggiori banche internazionali, che hanno un ruolo preminente, insieme agli istituti finanziari australiani Macquarie e Commonwealth Security (sussidiaria della CBA), nel settore dell’investment banking. La recente politica di quantitative easing ha condotto il tasso base di riferimento all' 1,75%. Ultimo aggiornamento: 01/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 24 RISCHI RISCHI POLITICI Crisi fra livelli di Governo Politica energetica Politica sociale Politica economica Il Governo federale e i Governi statali si riuniscono periodicamente per la definizione di un miglior coordinamento tra politiche e allocazione delle risorse pubbliche. Su quest'ultimo aspetto, benché le due parti non condividano sempre la stessa linea, è alquanto improbabile che si giunga all'interruzione del dialogo. Crisi fra livelli di Governo Politica energetica Il partito dei Verdi e diversi gruppi ambientalisti ostacolano le ricerche ed esplorazioni in alcune regioni del Paese finalizzate allo sfruttamento di risorse da estrarre con strumenti non convenzionali. Il Governo e le principali Associazioni sindacali restano distanti sul compromesso sull'adeguamento delle retribuzioni al costo della vita. Benché la disoccupazione sia di poco inferiore al 6% (ottobre 2015), non vi sono stati tuttavia episodi di manifestazione e di dura opposizione al Governo. Politica sociale Politica economica Il Governo liberal-nazionale mira al riordino della finanza pubblica e ad un pronto ritorno ad un avanzo fiscale. Tale obiettivo corrisponde ad una riduzione della spesa pubblica e di diverse agevolazioni di tutela sociale. Ultimo aggiornamento: 29/11/2015 ^Top^ AUSTRALIA 25 RISCHI ECONOMICI Diminuzione termini di Scambio Rallentamento delle economie asiatiche Aumento dell'imposizione fiscale sulle attività produttive Apprezzamento del dollaro australiano Ristrutturazione del sistema economico Diminuzione termini di Scambio Diminuzioni dei prezzi internazionali delle materie prime australiane potrebbero causare un incremento del deficit commerciale e un rallentamento della crescita economica La crescita australiana dell'ultimo decennio è intrinsecamente legata alla domanda di materie prime e risorse energetiche da parte di Paesi quali Cina, Giappone e Corea del Sud. Un rallentamento della crescita cinese, con il conseguente indebolimento della domanda, potrebbe costringere Canberra a ristrutturare la propria economia, tema sul quale l'attuale Amministrazione liberal-nazionale sta lavorando. Rallentamento delle economie asiatiche Aumento dell'imposizione fiscale sulle attività produttive Nell'ottica di un risanamento delle finanze pubbliche, il governo liberal-nazionale potrebbe procedere ad un aumento delle imposte sulle attività produttive. Al momento e' peraltro prevista la progressiva creazione di un'unica corporate tax. Un ritorno all'apprezzamento del dollaro, determinato dalla crescita di investimenti nel settore immobiliare e dalla domanda delle risorse energetiche, danneggerebbe nuovamente i settori export-oriented diversi da quello energetico. In concomitanza con la presentazione del budget 2016-2017, la Reserve Bank ha fissato il tasso di sconto all'1,75%. Apprezzamento del dollaro australiano Un eventuale ritardo nel ristrutturare il sistema economico, basato attualmente sull'estrazione delle risorse minerarie, potrebbe determinare un forte rallentamento della crescita australiana. Il Governo Federale dovrebbe, a tal riguardo, oltre a stimolare gli investimenti infrastrutturali come promesso, produrre incentivi per nuove attività, quali lo sviluppo dell'agribusiness. Ristrutturazione del sistema economico Ultimo aggiornamento: 01/06/2016 ^Top^ RISCHI OPERATIVI Immigrazione Investimenti Esteri Finanziamento del settore bancario Il Governo tende ad assumere un atteggiamento rigido verso la politica migratoria. Tuttavia, diverso è il discorso circa l'accesso di manodopera specializzata straniera. In tal caso Canberra sembra interessata ad attrarre lavoratori qualificati Immigrazione Investimenti Esteri Il clima economico potrebbe deteriorarsi nel caso in cui nuovi investimenti diretti esteri soprattutto da acquirenti asiatici - venissero bloccati dal Foreign Investments Review Board (FIRB) australiano. Finanziamento del settore bancario Una crisi di liquidita' nei mercati internazionali dei capitali potrebbe avere dure ripercussioni sulle banche australiane, che si finanziano in misura considerevole su mercati esteri. Ultimo aggiornamento: 06/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 26 AUSTRALIA 27 RAPPORTI CON L'ITALIA OVERVIEW Secondo i dati ISTAT nel 2015 l'interscambio bilaterale tra Italia e l'Australia ha sfiorato i 4,1 miliardi di Euro, con una leggera flessione ( -0,5 % ) rispetto all'anno precedente. Le esportazioni italiane sono ammontate a 3,6 miliardi di Euro, con un leggero calo (-0,4 %) rispetto all'anno precedente, laddove anche le importazioni, pari a 506 milioni di Euro, registrano una lieve flessione (0,9%). Ancora una volta il saldo, superiore ai 3 miliardi di Euro, e'nettamente a favore dell'Italia. A guidare le esportazioni italiane sono sempre i macchinari, che pur rappresentando il 26,4 % del totale, registrano tuttavia una flessione notevole del 22,6 %, dovuta principalmente al rallentamento del comparto energetico-minerario australiano e alla crisi dell'industria manifatturiera locale. Le sottocategorie piu' importante di tale voce sono rappresentate dalle valvole di controllo, sicurezza e trasmissione, dai macchinari per la pulitura e il confezionamento, dalle pompe ad aria compressa e turbine a gas. Al secondo posto del nostro export figura il settore dei prodotti alimentari e bevande nel loro insieme con un significativo aumento del 7,9% rispetto all'anno precedente. Degne di nota la crescita delle nostre esportazioni di frutta e ortaggi preparati e conservati( +6,2 %), delle bevande (+5,5%), del vino ( +4,8%) ed anche delle conserve di pomodori pelati ( +4,1%) nonostante l'applicazione di dazi antidumping nei loro confronti. La terza voce delle nostre esportazioni sono i veicoli che salgono all'8,9 % della quota di mercato ed un incremento del 44,6 %. trainate dal forte aumento della vendita di autovetture (+104%), autocarri (+33%) e motocicli( + 19,5%). Al quarto posto sono le esportazioni di apparecchiature elettriche che registrano comunque una flessione del 26,4 % seguite al quinto posto dai prodotti farmaceutici le cui esportazioni sono a loro volta calate del 13,5 %. Al sesto posto cresce del 4,2% il settore dell'ottica, che comprende sia l'occhialeria che gli strumenti medicali. Tra gli altri settori in crescita vanno segnalati l'arredamento (+11,5%), gli articoli in pelle (+33,9%) e della gioielleria (+17,4%). Le principali importazioni italiane dall'Australia sono rappresentate dalla lana, con una quota del 21,7%, seguite da petrolio e gas e dal settore dei cereali. I suddetti tre settori costituiscono oltre il 50% delle esportazioni australiane verso il nostro Paese. Vanno poi segnalate le crescite significative delle esportazioni di prodotti in ferro ed acciaio nonche'del vino australiano (+91%) e dell'olio d'oliva. Per quanto attiene alle quote di mercato, i dati dell'Australian Bureau of Statistics (ABS) confermano che anche nel 2015 i primi tre esportatori verso l'Australia risultano essere la Cina ( 23,1%), gli Stati Uniti ( 11,1%) ed il Giappone ( 7,4%). L'Italia ha guadagnato un posto rispetto allo scorso anno figurando all'undicesimo posto tra i principali Paesi fornitori dell'Australia, con una quota di mercato pari al 2,17 % ( rispetto al 2,4 % del 2014). L'Italia mantiene comunque saldamente la sua terza posizione tra i Paesi esportatori dell'Unione Europea dietro la Germania (4,6%) e la Gran Bretagna ( 2,5%). L'Australia rappresenta il quinto mercato di esportazione italiano nell'area dell'Asia-Pacifico dopo Cina, Hong Kong, Giappone e Corea del Sud ed e'inoltre il Paese della regione con cui l'Italia registra il piu'elevato saldo positivo della bilancia commerciale. Ultimo aggiornamento: 19/05/2016 ^Top^ AUSTRALIA 28 SCAMBI COMMERCIALI EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: AUSTRALIA Export italiano verso il paese: AUSTRALIA Totale 2013 2014 2015 nd 3.759 mln. € 3.608 mln. € 3.577 mln. € nd mln. € Merci (mln. €) 2016 2013 nd mln. € 2014 2015 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 8 10,7 Prodotti delle miniere e delle cave 2 3,3 8,54 338 350,2 372,7 Bevande 73 78,6 83,12 Prodotti tessili 28 31 30,2 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 63 64,4 73,2 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 83 94,6 110,7 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 11 11,4 13,4 Carta e prodotti in carta 65 59,7 63,7 3 1,4 1,3 Prodotti chimici 127 124,1 134,7 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 226 133,8 152,5 94 96,1 90,9 118 131,76 138,5 Prodotti alimentari Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Articoli in gomma e materie plastiche Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 11,3 71 61,9 59 108 103,8 112 78 80,5 69 258 278,3 285,6 1.406 1.386 1.035 248 185,5 318,3 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 98 78,8 180,7 Mobili 80 83 95,7 145 149,7 133,2 8 7,9 8,5 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Prodotti delle altre industrie manufatturiere Altri prodotti e attività Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati ISTAT. Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati ISTAT. AUSTRALIA 29 IMPORT ITALIANO DAL PAESE: AUSTRALIA Import italiano dal paese: AUSTRALIA 2013 Totale 2014 597 mln. € 2015 516,7 mln. € 506 mln. € Merci (mln. €) nd 2016 nd mln. € nd mln. € 2013 2014 2015 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 202 160,5 176,2 Prodotti delle miniere e delle cave 137 100 132,6 51 73 69,9 5 10 16,5 14 16,6 12,1 3 1,5 0,9 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 42 44,5 36,9 Carta e prodotti in carta 17 17,6 10,5 Prodotti chimici 11 9 8,6 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 6 7,8 8,2 Articoli in gomma e materie plastiche 2 1,2 1,3 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 0 0,1 1,2 19 29,7 67 3 1,3 2,5 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 11 9,8 14,2 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 24 7,6 4,6 Macchinari e apparecchiature 23 14,3 18,2 Prodotti alimentari Bevande Prodotti tessili Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 1 1 2,2 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 0 1,4 0,9 11 5,7 6,3 5 2,6 2,9 Prodotti delle altre industrie manufatturiere Altri prodotti e attività Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati ISTAT. Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati ISTAT. OSSERVAZIONI Nel 2015 l'interscambio si conferma di poco superiore ai 4 miliardi di Euro con una leggera flessione ( -0,5%) rispetto all'anno precedente. Le esportazioni ammontano a 3,6 miliardi di Euro con un leggero calo ( -0,4%) all'anno precedente con l'Italia che si colloca all'undicesimo posto tra i Paesi fornitori ed al terzo tra i Paesi europei. Anche le importazioni dall'Australia (506 milioni di Euro) sono in leggera diminuzione( -0,9 %). Permane il forte saldo a favore dell'Italia ( oltre 3 miliardi di Euro). AUSTRALIA 30 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK STOCK DEGLI INVESTIMENTI DETENUTI IN ITALIA DA: AUSTRALIA Stock degli investimenti detenuti in Italia da: AUSTRALIA Totale 2012 2013 2.362,1 mln. € 3.274,05 mln. € Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat. AUSTRALIA 31 2014 3.293,55 mln. € 2015 mln. € STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: AUSTRALIA Stock di investimenti italiani nel paese: AUSTRALIA Totale 2012 2013 2014 1.206,4 mln. € 1.657,5 mln. € 1.842,75 mln. € 2015 mln. € Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat. OSSERVAZIONI I valori inerenti all'anno 2015 non sono ancora stati resi noti, provvederemmo all’aggiornamento non appena il Dipartimento degli Affari Esteri Australiano pubblicherà il nuovo report. AUSTRALIA 32 INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: AUSTRALIA Flussi di investimenti in ingresso in Italia provenienti dal paese: AUSTRALIA Totale (mln € e var. %) 2012 382 mln. € 2013 443,3 mln. € 2014 205,4 mln. € 2015 mln. € Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Departement of Foreign Affair and Trade (Australian Government) AUSTRALIA 33 FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: AUSTRALIA Flussi di investimenti italiani verso il paese: AUSTRALIA Totale (mln € e var. %) 2012 -273 mln. € 2013 234 mln. € 2014 166,4 mln. € 2015 mln. € Previsioni di crescita 2016 Previsioni di crescita 2017 nd % nd % Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Departement of Foreign Affair and Trade (Australian Government) OSSERVAZIONI AUSTRALIA 34 FLUSSI TURISTICI Per quanto concerne i flussi turistici, si rimanda all'ultimo Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/Enit 2017 presente nella sezione Approfondimenti. Ultimo aggiornamento: 30/06/2016 ^Top^ AUSTRALIA 35