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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE ED AZIENDALI “M.FANNO” CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ECONOMIA E DIREZIONE AZIENDALE TESI DI LAUREA “La Facoltà di Economia di Padova: una lettura Resource-Based View” RELATORE: CH.MO PROF. Francesco Favotto LAUREANDO: Francesco Cominato MATRICOLA N. 1039302 ANNO ACCADEMICO 2013– 2014 1 INDICE INTRODUZIONE p.6 CAPITOLO 1. Resource-Based View: i principali riferimenti teorici p.8 1.1. Il VRIO framework 1.1.1. Il valore 1.1.1.1.La Catena del Valore Interna p.8 p.10 p.11 1.1.2. La rarità p.13 1.1.3. L’imitabilità p.13 1.1.4. L’organizzazione p.15 1.2. Le principali critiche alla Resource-Based View CAPITOLO 2. Facoltà di Economia di Padova: false partenze e avvio (1987-1995) p.15 p.19 2.1. Introduzione p.19 2.2. La strategia di attivazione p.19 2.3. Una lettura mediante il VRIO framework p.27 2.3.1. Capacità progettuale p.28 CAPITOLO 3. Facoltà di Economia di Padova: unico Corso di Laurea in Economia e Commercio (1995-2001) p.31 3.1. Introduzione p.31 3.2. Ricostruzione della strategia p.31 3.2.1. a.a. 1995-1996 p.32 3.2.2. a.a. 1996-1997 p.34 3.2.3. a.a. 1997-1998 p.36 3.2.4. a.a. 1998-1999 p.37 3.2.5. a.a. 1999-2000 p.38 3.2.6. a.a. 2000-2001 p.41 3.2.7. La Catena del Valore p.43 3.2.8. Analisi del Settore p.48 3.2.9. Sintesi della strategia p.50 3.3. Applicazione del VRIO framework p.52 3.3.1. Competenze manageriali p.53 3.3.2. Capacità gestionali dell’apparato amministrativo p.55 2 3.3.3. Esperienza dei Responsabili mobilità internazionale e raccordo col mondo produttivo p.58 3.3.4. Capacità di attivazione e gestione ICT p.60 3.3.5. Capacità di gestione del test d’ammissione del Dipartimento di Psicologia p.62 3.3.6. Rapporti interpersonali con docenti di altre Facoltà o Università p.63 3.3.7. Relazioni Ateneo-Banche p.67 3.3.8. Collegamenti tra risorse p.68 CAPITOLO 4. Facoltà di Economia di Padova: due Corsi di Laurea Triennale e tre Specialistici (2001-2008) p.70 4.1. Introduzione p.70 4.2. Ricostruzione della strategia p.70 4.2.1. a.a. 2001-2002 p.71 4.2.2. a.a. 2002-2003 p.73 4.2.3. a.a. 2003-2004 p.74 4.2.4. a.a. 2004-2005 p.76 4.2.5. a.a. 2005-2006 p.77 4.2.6. a.a. 2006-2007 p.81 4.2.7. a.a. 2007-2008 p.82 4.2.8. La Catena del Valore p.88 4.2.9. Analisi del Settore p.92 4.2.10. Sintesi della Strategia p.93 4.3. Applicazione del VRIO frame work 4.3.1. Capacità gestionali dell’apparato amministrativo p.94 p.94 4.3.2. Capacità ed esperienza dei responsabili mobilità estera e “cultura internazionale” p.96 4.3.3. Risorse legislative p.98 4.3.4. Capacità di gestione del test d’accesso p.99 4.3.5. Applicazione rigorosa dei criteri di selezione dei docenti p.100 4.3.6. Risorse logistiche p.101 CAPITOLO 5. Facoltà di Economia di Padova: un Corso di Laurea e tre Corsi di Laurea Magistrale (2008-2011) p.102 5.1. Introduzione p.102 5.2. Ricostruzione della strategia p.102 3 5.3. Una lettura mediante il VRIO frame work p.105 CONCLUSIONI p.107 BIBLIOGRAFIA p.112 ALLEGATO 1 p.115 4 5 INTRODUZIONE Trascorso qualche anno dalla formale disattivazione della Facoltà di Economia di Padova, si è ritenuto utile tentare di ricostruirne la travagliata storia, cercando di individuare quali sono stati i vettori dello sviluppo e dei conseguenti successi. Da molti anni l’istituto è al vertice della classifica Censis-La Repubblica, che esprime un giudizio sulle Università italiane e che influenza la scelte degli studenti, compresa quella di chi scrive. A maggior ragione si è ritenuto interessante ricostruire il percorso che ha portato a questi risultati ed individuare quali sono stati i fattori che lo hanno permesso, utilizzando per l’analisi gli strumenti forniti dalla teoria economica. Nella presente ricerca si rappresenteranno gli eventi e le iniziative che hanno maggiormente caratterizzato la vita e il percorso della Facoltà, cercando di individuare gli elementi che ne hanno consentito: l’attivazione, la crescita, lo sviluppo e che ne hanno aiutato la disattivazione. Verrà condotta un’analisi per identificare quali sono state le risorse che hanno permesso, di volta in volta, di realizzare la strategia e di sviluppare le iniziative. L’obiettivo della presente ricerca è dimostrare che le risorse individuate hanno permesso di realizzare efficacemente la strategia e ottenere ottimi risultati, poiché erano compatibili con il framework proposto della Resource-Based View, che individua alcune qualità che le risorse devono possedere per essere considerate fonti di vantaggio competitivo. La RBV spiega la posizione di vantaggio competitivo di un’azienda attraverso la presenza e lo sviluppo di risorse e capacità uniche possedute dall’azienda stessa. Ebbene si pensa che la Facoltà di Economia abbia utilizzato un approccio simile per svilupparsi e crescere, facendo di volta in volta leva su alcuni punti di forza interni per realizzare la propria strategia di sviluppo. Nonostante ciò l’obiettivo della presente ricerca non è quello di mostrare che nella sua strategia di crescita, la Facoltà ha utilizzato un approccio Resource-Based, ma invece mostrare che le risorse che hanno permesso l’implementazione delle iniziative erano: di valore, rare, difficilmente imitabili, supportate dall’organizzazione, e per questo responsabili dei buoni risultati conseguiti. Per dimostrare ciò si farà un’analisi ex post degli eventi, in cui partendo dalla strategia realizzata si procederà all’individuazione delle risorse che l’hanno permessa e alla verifica della loro idoneità ad essere considerate fonti di vantaggio competitivo. La rappresentazione della strategia realizzata avverrà attraverso l’esposizione delle principali iniziative avviate in ciascun anno accademico, ponendo l’accento sugli strumenti utilizzati per implementarle. In seguito si procederà ad una rappresentazione formale delle attività della Facoltà, per cercare di individuare quali sono state le risorse interne che hanno permesso di realizzare le diverse iniziative. Infine si cercherà di verificare se le risorse individuate sono 6 compatibili con il framework della RBV e possono quindi essere considerate fonti di vantaggio competitivo e responsabili dei buoni risultati ottenuti. L’esposizione comincerà presentando i riferimenti teorici relativi alla Resource-Based View, mostrando i contenuti di tale teoria e le critiche che durante gli anni sono state rivolte. Vi sarà anche un approfondimento sulla Catena del Valore Interna di Porter, che è stato selezionato come strumento principale per individuare le risorse strategiche. La parte di analisi vera e propria sarà organizzata dividendo la storia della Facoltà in quattro fasi: 1. Le false partenze e la fase preparatoria all’avvio dei corsi (1987-1995) 2. Ordinamento quadriennale: un unico Corso di laurea in Economia e Commercio (1995-2001) 3. Riforma “3+2”: due Corsi di Laurea Triennale e tre Specialistici (2001-2008) 4. Riforma ex DM 270: un unico Corso di Laurea e tre Corsi di Laurea Magistrale (20082011) Si è scelto come variabile di segmentazione le riforme degli ordinamenti di studi, poiché coincidono con i momenti di maggior cambiamento interno della Facoltà. Ad ogni fase sarà dedicato un capitolo specifico, in modo tale da consentire un’analisi precisa e puntuale. È infatti verosimile pensare che in ciascuna fase si siano utilizzate risorse differenti, poiché era diversa la situazione in cui la Facoltà si trovava ed erano diversi gli obiettivi che perseguiva. In ogni capitolo si partirà rappresentando la strategia realizzata dalla Facoltà, attraverso l’esposizione delle principali iniziative avviate ed indicando quali sono stati gli strumenti più importanti che le hanno permesse. Per compiere quest’operazione di ricostruzione storica, si sono utilizzate prevalentemente le delibere di: Comitato Tecnico Ordinatore, Consiglio di Facoltà e Consiglio di Presidenza, nonché i Verbali del Senato Accademico. In seguito si condurrà un’analisi più a livello micro, cercando di raffigurare la Facoltà attraverso la Catena del Valore, così da individuare il contributo di ciascuna attività alla realizzazione della strategia; grazie a questo strumento si riuscirà ad andare in profondità ed individuare le risorse che hanno permesso di rendere più efficaci o efficienti certe attività. Infine per ciascuna risorsa individuata si cercherà di verificare se risponde adeguatamente alle questioni poste da Barney per considerare un risorsa fonte di vantaggio competitivo. Le questioni riguardano: la possibilità di creare valore, la rarità, la difficoltà di imitazione e il contributo dato dall’organizzazione allo sviluppo della risorsa. 7 CAPITOLO PRIMO RESOURCE-BASED VIEW: I PRINCIPLAI RIFERIMENTI TEORICI 1.1. Il VRIO framework La comprensione del vantaggio competitivo e delle sue fonti è diventato argomento principale nella letteratura strategica sin dagli anni 60’. In quel periodo venne sviluppato un framework che spiegava alle imprese come ottenere una posizione di vantaggio competitivo sostenibile, ossia attraverso l’implementazione di una strategia che consentisse di: sviluppare i propri punti di forza attraverso un corretto sfruttamento delle opportunità offerte, neutralizzare le minacce ed eliminare i punti di debolezza (Barney, 1991). Nonostante sia le analisi interne che quelle esterne contribuiscano al raggiungimento del vantaggio competitivo, fino al 1991 la letteratura si è concentrata principalmente sull’analisi dell’ambiente esterno e quindi su opportunità e minacce. Il più famoso modello che si è occupato di questi argomenti è quello delle “Cinque Forze” di Porter, il quale si concentra nell’individuazione delle caratteristiche “ambientali” che consentono all’impresa di ottenere performance elevate. Porter descrive l’attrattività di un settore attraverso la combinazione di cinque forze che determinano quanto siano pericolose le minacce e quanto profittevoli le opportunità. Il raggiungimento di determinate performance aziendali, secondo Porter, è frutto delle caratteristiche del settore in cui l’impresa opera, descritte dall’equilibrio delle cinque forze. Attraverso questo modello si sostiene che le performance superiori di un’impresa rispetto ad un’altra siano dovute a caratteristiche dell’ambiente competitivo, piuttosto che alle risorse strategiche possedute. Implicitamente il modello da per scontate due assunzioni e cioè che le imprese all’interno di un settore siano sostanzialmente identiche in termini di risorse rilevanti possedute e che le eventuali differenze siano solo di breve durata, a causa della perfetta mobilità di risorse. Sebbene l’attenzione sia stata principalmente rivolta alle analisi dell’ambiente esterno, non mancano gli autori che si sono occupati degli aspetti interni. Il primo ad individuare un legame tra risorse e crescita fu Penrose nel 1959, il quale sostenne che la crescita poteva essere limitata nel caso di scarsità di risorse. Successivamente Lippman e Rumelt, nel 1982 introdussero gli argomenti dell’inimitabilità e dell’ambiguità causale, concetti che poi 8 diventeranno elementi fondanti della RBV. Il primo a coniare il termine Resource-Based View fu Wernerfelt nel 1984, ma è con l’articolo di J.B. Barney “Firm Resources and Sustained Competitive Advantage”, apparso nel 1991 all’interno del Journal of Management, che la RBV è stata introdotta come modello per studiare il vantaggio competitivo delle aziende. La visione del vantaggio competitivo Resource-Based spostò l’attenzione dall’analisi dell’ambiente esterno all’individuazione degli attributi interni che consentono di ottenere un vantaggio competitivo sostenibile; il modello si occupò di descrivere il legame tra risorse interne e performance dell’impresa. L’applicazione di tale modello prevede due assunzioni di base, che si discostano fortemente dalla letteratura passata: 1. Eterogeneità di risorse: le imprese all’interno di un settore controllano risorse strategiche diverse e attuano strategie competitive differenti. 2. Immobilità delle risorse: le risorse strategiche possedute dalle imprese non godono di perfetta mobilità e questo consente di mantenerne la caratteristica di eterogeneità nel lungo periodo. Per comprendere al meglio la RBV è opportuno fornire due definizioni chiave: Vantaggio competitivo sostenibile: l’impresa può dire di aver raggiunto un vantaggio competitivo se implementa una strategia, volta alla creazione di valore, che non è contemporaneamente seguita da un concorrente attuale o potenziale; tale vantaggio si può definire sostenibile se le altre imprese non sono in grado di duplicare i benefici della strategia (Barney, 1991). È importante sottolineare che la caratteristica della sostenibilità non è in alcun modo riferita ad un periodo temporale preciso e, nonostante l’evidenza empirica dimostri che i vantaggi competitivi sostenibili durano per lunghi periodi, essa deve essere collegata alla difficoltà da parte dei concorrenti di imitare la strategia. Risorse strategiche: “ Sono tutte quelle attività, capacità, competenze, processi organizzativi, caratteristiche aziendali, informazioni, conoscenze, che sono controllate dall’azienda e che le permettono di formulare ed implementare strategie che ne migliorino l’efficacia e l’efficienza” (Barney, “Risorse, competenze e vantaggi competitivi”, 2006). A loro volta le risorse strategiche possono essere divise in quattro categorie: finanziarie, fisiche, umane e organizzative. Le prime rappresentano tutte le fonti di finanziamento che possono essere utilizzate per realizzare le strategie; le seconde comprendono la tecnologia utilizzata, gli impianti, la collocazione geografica e l’accesso alle materie prime; le risorse umane si compongono di apprendimento, abilità individuali, esperienza, capacità di instaurare 9 delle relazioni, che i manager e i lavoratori possiedono; infine le risorse organizzative si sostanziano nella struttura di reporting, nel processo di pianificazione, nel controllo e coordinamento, nella cultura aziendale e nella capacità di instaurare relazioni informali tra gruppi interni all’impresa e tra quest’ultima l’ambiente circostante. Per individuare le risorse strategiche e distinguerle dalle altre è stato elaborato da Barney il così detto “VRIO framwork”, ossia un’insieme di qualità che gli attributi devono possedere per essere considerati risorse strategiche, quindi fonti di vantaggio competitivo. Tali caratteristiche sono: valore, rarità, imperfetta imitabilità e organizzazione. 1.1.1. Il Valore Un attributo può essere considerato di valore quando permette realizzare strategie che consentono all’impresa di aumentare l’efficacia o efficienza (Barney, 1991). Per raggiungere questo scopo le risorse devono permettere alla strategia di sviluppare le opportunità e neutralizzare le minacce che si presentano. Così descritto, il valore lega la Resource-Based View a quelli che Barney chiama “envirormental model”, mettendone in risalto la complementarietà. Infatti tali modelli consentono di identificare le attività che vengono considerate risorse, mentre la RBV elenca quali altre qualità le risorse devono possedere per essere considerate fonti di vantaggio competitivo (Barney, 1991). A dimostrazione di tale complementarietà si pensi che lo stesso Barney suggerisce di utilizzare la Catena del Valore Interna di Porter come strumento per identificare le risorse (Barney, 2006). La caratteristica del valore va considerata in modo dinamico, infatti non è detto che se una risorsa è stata di valore in passato, lo debba essere anche in futuro. Possono intervenire dei cambiamenti che ne modificano la capacità di neutralizzare minacce o sfruttare opportunità e sta all’abilità dei manager stabilire, di volta in volta, se l’attributo aggiunge valore o meno. 10 1.1.1.1. La Catena del Valore Interna Per capire il vantaggio competitivo non si può considerare l’impresa come un tutto unico, ma è necessario scomporla in quelle attività strategicamente rilevanti che, interagendo tra di loro, permettono di realizzare performance superiori a quelle dei concorrenti. Uno strumento in grado di svolgere questa funzione è la Catena del Valore (Porter, 2011). La Catena del Valore si compone di: margine ed attività generatrici di valore. Il primo è la differenza tra il valore totale ed il costo complessivo, mentre le seconde si definiscono come attività fisicamente e tecnologicamente distinte. A loro volta queste ultime si distinguono in: attività primarie e di supporto. Le prime sono quelle direttamente impegnate nella creazione fisica del prodotto, nella sua vendita, nel trasferimento al compratore e nell’assistenza postvendita. Le seconde invece garantiscono assistenza alle attività primarie, fornendo input, tecnologie e risorse umane. Tali attività sono di solito associate ad una specifica attività primaria, fatta eccezione per le attività infrastrutturali, che sostengono l’intera catena del valore (Porter, 2011). A loro volta sia le attività primarie che quelle di supporto possono essere ulteriormente divise in altre attività più specifiche, che differiscono da settore a settore. Di seguito viene data una rappresentazione grafica della Catena del Valore. Figura 1: La Catena Del Valore Interno Fonte: www.logistica.andreasoldati.it Ci si appresta ora ad esplicitare in cosa consistono le attività sopra elencate. Partendo dalle attività primarie: 11 Logistica in entrata. Sono le attività riguardanti il ricevimento, lo stoccaggio e la distribuzione degli input Operations. Consistono nelle attività di trasformazione degli input nel prodotto finale. Logistica in uscita. Sono le operazioni di ricevimento, immagazzinamento e distribuzione del prodotto finale Marketing e vendite. Attività attraverso cui i compratori possono acquistare i prodotti o vengono indotti a farlo. Servizi. Comprendono le attività di assistenza e manutenzione (Porter, 1985). A seconda del settore in cui ci si trova ad operare, ciascuna di queste categorie riveste un ruolo diverso nel raggiungimento del vantaggio competitivo. Per esempio in un’azienda di servizi, come può essere considerata la Facoltà, la logistica in uscita riveste un ruolo marginale mentre le operations assumono importanza vitale. Per quanto riguarda le attività di supporto: Approvvigionamento. Tale attività si riferisce “alla funzione di acquisto degli input usati nella catena del valore dell’azienda, non agli input stessi”(Porter, “Il vantaggio competitivo”, 2011). Generalmente l’impatto di questa attività sui costi è molto basso, mentre i suoi effetti sul costo totale o sulla differenziazione possono essere determinanti; di conseguenza utilizzare pratiche di acquisto migliori può portare grossi miglioramenti, specie nelle aziende che fanno della qualità il loro punto di forza. Sviluppo della tecnologia. In ogni attività generatrice di valore è possibile riscontrare l’utilizzo di tecnologia, sia essa know how, procedure o apparecchiature. Lo sviluppo della tecnologia può essere diviso in: tecnologie che migliorano il prodotto e che migliorano i processi. In ogni caso l’attività di sviluppo della tecnologia può fornire un valido supporto a tutte le attività che incorporano al loro interno altre tecnologie. Gestione delle risorse umane. Tali attività comprendono le azioni per: la selezione, l’addestramento, la motivazione e la mobilità del personale. Questo tipo di attività può essere collegata direttamente con una specifica attività generatrice di valore, o può fornire un supporto all’intera catena del valore. Attività infrastrutturali. Questo tipo di attività comprendono: la direzione generale, la pianificazione, la finanza, gli affari con gli enti pubblici ed il controllo qualità. Come già riportato in precedenza non sono associate a specifiche attività generatrici di valore ma fungono da sostegno all’intera catena. Nonostante la catena del valore disaggreghi l’azienda nelle sue attività costitutive, non le considera come indipendenti ma interdipendenti, cioè in grado di sviluppare tra loro collegamenti (Porter, 2011). Tali collegamenti possono essere descritti come “relazioni che si 12 stabiliscono tra il modo in cui viene eseguita un’attività generatrice di valore e il costo o la prestazione di un’altra” (“Il vantaggio competitivo”, Porter, 2011). Le modalità attraverso cui i collegamenti possono influire sul raggiungimento del vantaggio competitivo sono sostanzialmente due: attraverso l’ottimizzazione o attraverso il coordinamento. Un esempio della prima può essere che mediante una progettazione più precisa e costosa si possono ridurre i costi di assistenza, mentre per la seconda può essere la riduzione della necessità di scorte attraverso un migliore coordinamento di tutte le attività. La presenza di collegamenti mostra che il vantaggio competitivo non è solo il risultato di azioni sulle singole attività, ma anche di relazioni tra le stesse. 1.1.2. La Rarità Affinché un attributo possa essere considerato risorsa strategica, non è sufficiente che sia di valore, ma deve anche essere posseduto da un numero ristretto di concorrenti. Questo non significa che le risorse di valore comuni non siano importanti, semplicemente costituiscono una fonte di parità competitiva. Come criterio generale è possibile affermare che una risorsa, seppur condivisa con un certo numero di concorrenti, è rara, se il numero di aziende che la possiede è inferiore al numero necessario a determinare condizioni di concorrenza perfetta. 1.1.3. L’Imitabilità Se un attributo è considerato di valore e raro, allora può essere fonte di vantaggio competitivo. Per potersi definire sostenibile però è necessario che sia anche difficilmente imitabile, ossia che i concorrenti che non possiedono tale risorsa, subiscano uno svantaggio di costo nell’ottenerla (Barney, 2006). Barney individua tre ragioni principali per cui una risorsa dovrebbe essere difficilmente imitabile: Condizioni storiche uniche. Secondo Barney le imprese non sono solo entità storiche e sociali, ma la loro abilità nell’acquisire e sviluppare le risorse dipende dallo spazio e dal tempo in cui sono collocate (Barney, 1991). Questo concetto è direttamente collegato a quello dell’eterogeneità, poiché il vantaggio competitivo di un’azienda dipende dall’insieme unico di risorse che possiede. Una determinata collocazione spazio-temporale può consentire di acquisire o sviluppare risorse che sono uniche di quel determinato momento storico e che sono quindi estremamente difficili da imitare da parte dei concorrenti. Nel suo testo “Risorse, competenze e vantaggi competitivi”, Barney individua almeno due modi in cui le condizioni storiche influenzano il vantaggio competitivo: attraverso i vantaggi del first mover o con la così detta path 13 dependence. Per quanto riguarda la prima, è il caso in cui un’impresa è la prima a riconoscere e sfruttare un’opportunità e questo comporta dei costi elevati di imitazione da parte dei concorrenti. La seconda invece riguarda l’influenza determinante che eventi accaduti all’inizio del processo evolutivo di un’azienda hanno su tutti gli eventi successivi. In particolare un’azienda può acquisire o sviluppare risorse dal valore incerto, quando cioè il loro costo è basso, per poi godere dei benefici quando si manifesta il valore reale di tali risorse. Le imprese che vorranno acquisire o imitare tale risorsa dovranno pagare un prezzo molto elevato, visto che il valore reale è di solito molto più alto di quello iniziale. Si può concludere che le risorse che si fondano sulla complessità storica, possono diventare fonte di vantaggio competitivo sostenibile Ambiguità causale. Si ha quando il collegamento tra risorse e vantaggio competitivo non è completamente riconoscibile, anche a coloro che lavorano all’interno dell’organizzazione. Se fosse sempre possibile riconoscere tale collegamento, nel lungo periodo, le imprese concorrenti potrebbero mettere in atto processi di apprendimento e colmare la differenza con l’impresa detentrice di un vantaggio competitivo. La mancanza di chiarezza può essere innanzitutto ricondotta all’utilizzo dei così detti invisibile assets, ossia risorse e capacità che sono così legate alla vita quotidiana dell’impresa, che i manager non hanno piena consapevolezza della loro presenza. Collegato a questo può darsi che la fonte del vantaggio competitivo sia un insieme di piccole decisioni che, prese singolarmente potrebbero sembrare ordinarie e comuni, ma collegate potrebbero diventare una risorsa essenziale e difficilmente replicabile da parte dei concorrenti (Barney, 1995). Complessità sociale. Alcuni esempi di risorse socialmente complesse sono: la cultura aziendale, la reputazione e i rapporti interpersonali tra i manager (Barney, 2006). Queste risorse possono creare un ambiente all’interno dell’impresa talmente complesso da renderlo difficilmente imitabile da parte dei concorrenti. È importante notare che in questo caso il collegamento tra risorse e vantaggio competitivo è noto, ciò che risulta difficile è ricreare quelle condizioni che permettano di ottenere queste risorse. Se d’altro canto è chiaro che la reputazione possa migliorare l’efficacia e l’efficienza di un’impresa, dall’altro non è detto che un concorrente sia in grado di sviluppare questa qualità ad un costo ragionevole. Fin tanto che tali risorse non sono sotto il diretto controllo del management, saranno difficilmente replicabili in altre organizzazioni, così da risultare fonte di vantaggio competitivo sostenibile (Barney, 1991) . Con questo non si intende dire che le risorse socialmente complesse non si evolvano nel tempo, anzi sta all’abilità dei così detti transformational leader cercare 14 di influenzarle e indirizzarle (Barney, 2006). La caratteristica di complessità sociale secondo Barney conferisce alle risorse buone capacità di essere fonti di vantaggio competitivo sostenibile. 1.1.4. L’Organizzazione Affinché le risorse possano effettivamente diventare una fonte di vantaggio competitivo è necessario che l’impresa abbia l’organizzazione adatta a svilupparle. Riprendendo quanto detto da Lockett, Thompson a Mongersten (2009), ciò che conta non è la risorsa di per sé, ma come viene impiegata, in quanto le risorse possono presentare diverse funzionalità, sta al manager scegliere la migliore. Alcune componenti dell’organizzazione che possono aiutare a sviluppare una risorsa sono: la struttura di reporting interno, il sistema di controllo e le politiche di gestione del personale. Tali attività sono spesso definite risorse o capacità complementari poiché, considerate singolarmente, hanno una limitata capacità di generare vantaggio competitivo, se vengono però collegate con altre risorse e capacità possono aiutare ad aumentare l’efficacia e l’efficienza dell’azienda (Barney, 1995). 1.2. Le principali critiche alla Resource-Based View Nella presente sezione ci si appresta a rappresentare le critiche più rilevanti mosse alla Resource-Based View nei suoi vent’anni di vita. Per fare questo ci si è avvalsi dell’articolo di Kraaijenbrink, Spender e Groen “The Resource-based view: a review and assestment of its critique”, che sintetizza le critiche più importanti e le eventuali risposte fornite dai sostenitori. The resource-based view has no managerial implications Perim e Butler sostengono che la RBV suggerisca ai manager di individuare e sviluppare risorse strategiche, ma che non spieghi nella sostanza come farlo. La risposta a questa critica è che l’obiettivo della teoria è quello di spiegare quali sono le fonti del vantaggio competitivo e che pertanto fornire indicazioni, anche operative ai manager, esula dai suoi compiti. The resource-based view implies infinite regress La critica si basa sulle implicazioni a cui la RBV può portare, in particolare essa può indurre i manager a sviluppare competenze che possono portare a ottenere risorse strategiche, chiamate competenze di secondo livello, piuttosto che a sviluppare direttamente le risorse. Il ragionamento può essere esteso all’infinito, portando l’impresa alla ricerca di capacità sempre 15 più in profondità. Questa critica può essere rivolta a qualsiasi teoria e man mano che si va in profondità ci si allontana sempre di più dal livello operativo. Una volta deciso di porre l’interesse sulla realtà empirica, può risultare maggiormente utile vedere le interazioni tra le competenze di primo e secondo livello, arrivando alla conclusione che entrambe sono necessarie per raggiungere un vantaggio competitivo sostenibile. The RBV’s Applicability is too limited Un primo aspetto che questa critica considera è il fatto che la RBV si possa applicare solo alle aziende di grandi dimensioni, con grande potere di mercato, poiché altrimenti reperire o sviluppare nuove risorse sarebbe possibile per tutte le imprese presenti sul mercato. Un discorso analogo si può fare per le aziende che possiedono già al loro interno risorse VRIO, le quali vengono ritenute le uniche in grado di acquisire risorse addizionali, altrimenti sarebbe possibile per qualsiasi azienda reperire risorse strategiche. Inoltre la RBV, si pensa debba essere applicata solamente a quelle imprese che ricercano un vantaggio competitivo e non alle imprese che sono soddisfatte della loro attuale posizione competitiva. Ciò che questa critica sottolinea è che il percorso storico seguito da un’impresa condiziona fortemente la sua capacità di acquisire e sviluppare risorse VRIO. Lo stesso Barney pone un limite all’applicabilità della RBV, affermando che può risultare uno strumento utile in quei contesti che sono caratterizzati da una certa staticità; in settori soggetti a forti e veloci cambiamenti, dove le fonti di vantaggio competitivo variano velocemente, si pone la necessità di andare oltre la visione del vantaggio competitivo sostenibile proposta nella Resource-Based View. Sustained competitive advantage is not Achievable La critica verte sulla possibilità di sostenere nel tempo il vantaggio competitivo. Infatti in un contesto economico in cui sono frequenti i mutamenti e gli stravolgimenti dei vari settori, variano velocemente le risorse alla base del vantaggio competitivo e si pensa quindi che non possa mantenersi nel lungo periodo. Ciò che viene sottolineato è la necessità di sviluppare “dynamic capabilities”, ossia competenze in grado di far fronte ai continui mutamenti del contesto competitivo, sviluppando abilità di adattamento. Nonostante questa critica, Kraaijenbrink, Spender e Groen sono d’accordo nell’affermare che, seppur il vantaggio competitivo non possa durare per sempre, resta uno un strumento importante per spiegare le dinamiche nel breve periodo. 16 The RBV is not a Theory of the Firm Un saggio di N.J. Foss (1996) dimostra come la RBV non presenti le caratteristiche di una vera e propria teoria d’impresa. Infatti essa mette in luce perché le aziende esistono, quali sono le differenze tra di loro e perché queste producano un rendita maggiore degli individui, ma non dice nulla sul perché i confini e l’organizzazione interna all’azienda siano quelle che sono, senza dimenticare il silenzio su incentivi degli individui e opportunismo (Kraaijenbrink, Spender e Groen, 2010). Alla critica rispondono coloro che hanno elaborato la RBV, sostenendo che l’obiettivo non è mai stato quello di essere una teoria d’impresa e che qualsiasi tentativo di ricondurla all’interno di quei confini è sbagliato, poiché essa rappresenta uno strumento complementare alla Teoria dei Costi di Transazione. VRIN/O Framework Is Neither Necessary Nor Sufficient for Sustained Competitive Advantage All’interno di questo titolo rientrano diverse critiche, mosse da diversi autori negli ultimi anni. La prima, dimostrata da uno studio di Armstrong & Shimizu e da uno di Newbert entrambi nel 2007, evidenzia come ci siano scarse prove empiriche a dimostrazione del fatto che le caratteristiche VRIN/O siano effettivamente necessarie per avere fonti di vantaggio competitivo; i due elaborati suggeriscono che ci possano essere altri fattori che vanno considerati nella spiegazione del vantaggio competitivo sostenibile e che quindi le caratteristiche VRIN/O non siano sufficienti. Foss e Knudsen (2003) sostengono che tali qualità non siano nemmeno necessarie, argomentando che eterogeneità di risorse ed immobilità sono le condizioni base per lo sviluppo di un vantaggio competitivo, qualsiasi altro fattore è solo addizionale. Ad integrare quanto appena detto, diversi studiosi ritengono che ciò che permette di ottenere un vantaggio competitivo sostenibile non sono tanto le qualità intrinseche delle risorse, ma i collegamenti e le sinergie che tra di loro si sviluppano. Alla RBV viene anche criticato di non avere posto sufficiente attenzione al ruolo giocato dal giudizio individuale e dagli schemi concettuali, utilizzati dai manager e dagli imprenditori. Una parte della letteratura arriva ad argomentare che le fonti del vantaggio competitivo sono localizzate nelle caratteristiche degli individui e dei gruppi che hanno avviato l’impresa, piuttosto che nelle risorse strategiche (Kraaijenbrink, Spender e Groen, 2010). Ciò che questi ultimi due argomenti mettono in risalto è che per ottenere un vantaggio competitivo sostenibile sono necessari sia collegamenti tra risorse, che capacità manageriali per adattarle alle specifiche dell’impresa e così svilupparle a pieno. 17 The Value of a Resource Is Too Indeterminate to provide for Useful Theory La presente è espressione di una delle principali critiche mosse alla RBV, ovvero quello di essere una teoria tautologica. Infatti Barney (2002) definisce il vantaggio competitivo sostenibile come un aumento di efficacia o efficienza, riprendendo la definizione di Porter; il problema si pone perché questa è esattamente la stessa definizione data per il valore di una risorsa strategica. Per risolvere il dilemma della tautologia è necessario dare una nuova definizione di valore e in particolare il dibattito si è concentrato sulla possibilità che questo venga determinato in maniera endogena, cioè dall’azienda, oppure esogena, cioè dal mercato. Barney sostiene che il valore vada definito in maniera esogena, in particolare attraverso la sua capacità di neutralizzare le minacce e sviluppare le opportunità. The Definition of Resources Is Unworkable Sebbene Barney ritenga che una definizione ampia di risorsa sia un punto di forza, essa può indurre a pensare che ogni attività strategicamente rilevante possa essere considerata risorsa. Ma una simile definizione comporta due problemi: Non viene fatta una distinzione tra le risorse considerate come input e le capabilities che mettono un’impresa nelle condizioni di selezionare, distribuire e organizzare gli input stessi (Kraaijenbrink, Spender e Groen, 2010). Non è chiaro in quale modo diversi tipi di risorse contribuiscono al raggiungimento del vantaggio competitivo. Nonostante la RBV individui numerosi tipi di risorse, esse ricevono uno stesso trattamento indifferenziato nelle modalità attraverso cui possono, in modo differente le une dalle altre, contribuire al raggiungimento del vantaggio competitivo. Secondo Barney le diverse tipologie di risorse sono solo un diverso mix per raggiungere nel medesimo modo lo stesso risultato. Ritiene infatti che una distinzione tra le diverse tipologie sia opportuna solamente quando i diversi mix producono dei cambiamenti significativi nella logica attraverso cui le risorse vengono collegate al vantaggio competitivo. (Kraaijenbrink, Spender e Groen, 2010). Nonostante questa chiarificazione, molti studiosi sono convinti che sia necessaria una distinzione tra diverse tipologie di risorse e tra diverse capacità organizzative. 18 CAPITOLO SECONDO FACOLTA’ DI ECONOMIA DI PADOVA: FALSE PARTENZE E AVVIO (1987-1995) 2.1. Introduzione In questo capitolo si analizzerà il periodo antecedente all’erogazione dei corsi, concentrandosi sulla strategia realizzata per attivare la Facoltà. Si vedrà come il percorso che ha portato all’attivazione di una Facoltà di Economia a Padova sia stato particolarmente tortuoso e accidentato, presentando alcuni insuccessi e conseguenti insoddisfazioni. Si analizzerà anche il momento trascorso tra l’attivazione e l’erogazione dei corsi, mostrando fin subito quali sono stati i principi ispiratori dell’agire del Management. In seguito si tenterà di individuare le risorse che hanno permesso di realizzare la strategia ed infine si verificherà se tali risorse possono essere considerate fonti di vantaggio competitivo. Per compiere quest’ultima operazione, si applicherà il VRIO framework alle risorse e capacità individuate. 2.2. La strategia di attivazione La prima proposta di istituire una Facoltà di Economia a Padova risale al luglio 1987, ad opera di alcuni docenti delle Università di Padova e Venezia, che hanno sintetizzato le loro ragioni in un documento dal titolo “Proposta di istituzione di una Facoltà di Economia a Padova”. I docenti in questione erano: Davide Cantarelli, Giovanni Costa, Sergio Faccipieri, Francesco Favotto, Ottone Ferro, Pietro Mantovan, Leopolodo Mazzarolli, Maurizio Merlo, Gilberto Muraro, Erasmo Santesso, (Scalco, 2008). Dal documento emersero diverse motivazioni che avrebbero spinto per attivare una Facoltà di Economia sul suolo padovano. In primo luogo venne mostrato come il numero di iscritti a questo tipo di Facoltà, in Italia, fosse quasi raddoppiato nel decennio 1977-1986, a dimostrazione di un sempre maggiore interesse verso questo tipo di tematiche e in controtendenza rispetto al calo demografico che si verificava in quegli anni. A fronte di una domanda in crescita, si consideri che in Veneto erano presenti soltanto due Facoltà di Economia e la gran parte degli studenti era concentrata a Ca’ Foscari, che soffriva di un pesante sovraffollamento (oltre 8000 iscritti). Bisogna inoltre considerare che ben il 21,5% degli iscritti a Venezia erano di provenienza padovana, a dimostrazione dell’interesse degli studenti padovani verso questo tipo di materie. Il sovraffollamento della sede veneziana ha portato molti studenti a deviare parzialmente la 19 propria scelta di studi, optando per Scienze politiche a Padova. Come conseguenza si verificò un eccesso di iscrizioni a questa facoltà, testimoniato dal rapporto studenti professori che allora era 80 a 1. L’attivazione di una Facoltà di Economia avrebbe consentito un riequilibrio della popolazione studentesca, senza penalizzare l’offerta formativa della Facoltà di Scienze Politiche (Scalco, 2008). La domanda di una Facoltà di Economia veniva anche dagli economisti operanti a Padova che avrebbero visto così unite e coordinate le loro attività. Sul piano della ricerca vi era la possibilità di sviluppare importanti sinergie, le più evidenti nelle aree giuridiche e matematico-statistiche, ma anche con Medicina ed Agraria, le quali sostenevano apertamente l’attivazione della Facoltà. Nel documento viene messo in luce come la domanda di studenti e docenti fosse accompagnata anche da quella della comunità economica e produttiva, che denunciava la mancanza di interlocutori nel campo economico-aziendale con cui cooperare, mettendo così a rischio le possibilità di crescita dell’economia locale. Alcuni dati per capire l’importanza dell’Università di Padova: raggruppa al proprio interno il 47% degli iscritti del Triveneto, forma circa il 50% dei laureati e da lavoro al 45% dei docenti (Scalco, 2008). La proposta di istituire una nuova Facoltà di studi economici venne pensata seguendo una logica di integrazione e coordinamento con le altre Facoltà di Economia presenti in Regione e per questo si pensò ad un corso di laurea con caratteristiche innovative. L’idea era quella di attivare due indirizzi: uno pubblico-economico con il fine di formare dirigenti del settore pubblico (il primo in Italia) e uno economico-professionale per fornire servizi di assistenza alle piccole-medie imprese della Regione. Tale proposta non risultava in concorrenza con quella di Venezia, ma anzi sarebbe stata complementare, andando così a comporre una offerta formativa estremamente esauriente (Scalco, 2008). Sin da questa proposta emerge uno dei caratteri fondamentali che caratterizzeranno la Facoltà e cioè la volontà di applicare il numero programmato. L’uso di tale strumento consentirebbe, in un primo momento, il graduale sviluppo delle attività didattiche, evitando di sovrapporre problemi organizzativi ulteriori a quelli già presenti per l’avvio di una nuova realtà. In un secondo momento non viene nascosta la volontà di utilizzare questa pratica per consentire un processo di selezione volto a mantenere elevati standard di qualità. A sostegno dell’attivazione della Facoltà, si è già detto, vi erano Giurisprudenza e Medicina, non mancano però le opposizioni. Una di queste è rappresentata dal timore di Scienze Politiche di vedere drasticamente ridotto il numero di studenti iscritti e limitate le risorse a disposizione. A dimostrazione di quanto detto si pensi che, nello stesso periodo in cui 20 Gilberto Muraro inviava al Rettore Cresti la richiesta di attivazione della Facoltà di Economia, la Facoltà di Scienze Politiche presentava una proposta di attivazione di un corso in Economia Politica. Un’altra opposizione avveniva da parte di Scienze Statistiche, la quale vedeva nella nascita di un Facoltà di Economia, una minaccia ai propri percorsi formativi in ambito economico (Scalco, 2008). Il 4 dicembre 1987 venne nominata una commissione per l’ordinamento degli studi della progettata Facoltà di Economia e Commercio, composta da: Eugenio Benedetti, Francesco Favotto, Ottone Ferro, Paolo Malesani, Leopoldo Mazzarolli, Maurizio Mistri ,Giorgio Pagliarini, Domenico Sartore, Mario Toniolli e Ugo Trivellato. A tale Commissione vennero affidati due compiti: ridurre i dissensi e le opposizioni interne ed analizzare la situazione delle Facoltà di Economia in Italia per suggerire orientamenti generali sulla configurazione della nuova Facoltà. Il 20 gennaio 1988 venne convocata dal Senato accademico a presentare la Relazione conclusiva. Nel documento si proponeva di istituire due percorsi didattici: uno in Economia e Direzione Pubblica, ispirandosi alle School of Public Administration anglosassoni, cercando di formare figure professionali capaci di gestire un settore che manovra più del 50% delle risorse nazionali; un secondo in Economia e Gestione del Terziario per offrire nel mondo del lavoro laureati in grado di svolgere servizi alle imprese che operavano nel settore (es. consulenze di marketing). La Commissione ha ritenuto fosse la scelta migliore proporre solo il primo dei due corsi, per permettere un graduale inserimento degli insegnamenti nella Facoltà e pensando che in questo modo sarebbe stato più semplice ottenere l’approvazione (Scalco, 2008). Lo sviluppo di una nuova Facoltà di Economia a Padova si scontrò con il Piano Quadriennale delle Università Italiane, in cui la linea guida applicata era quella di riequilibrare la distribuzione delle risorse assegnate agli Atenei in un certo territorio. L’idea del Piano di consentire il decollo di nuove sedi, non era di per sé incompatibile con la nascita della nuova Facoltà, ma lo diventò nel momento in cui venne applicata in modo letterale, penalizzando Atenei che avevano sempre portato grossi risultati in termini di ricerca, qualità dell’insegnamento e prestigio. Infatti sarebbe ingiusto pensare di non potere aprire nuove Facoltà o Corsi di Laurea soltanto perché un Ateneo riunisce dentro di sé un grande numero di studenti, senza considerare i possibili collegamenti e sinergie che si potrebbero creare con le realtà già presenti (Scalco, 2008). La richiesta di attivazione della Facoltà di Economia è stata inserita nel Piano Quadriennale di sviluppo dell’Università di Padova, presentato al Consiglio dei Ministri all’inizio del 1989. Da subito incontrò le resistenze e le critiche del professor Paolo Ceccarelli dell’Università di Venezia, il quale sosteneva che la sede padovana fosse in concorrenza con quella veneziana. 21 La critica non trovava alcun fondamento visto che il corso attivato a Padova si sarebbe occupato di gestione pubblica, mentre è noto che a Ca’ Foscari l’attenzione è maggiormente rivolta all’economia aziendale. La polemica con Venezia venne alimentata dall’intervento di Rettori, sindaci, Ministri e si può spigare osservando tre importanti questioni che si presentavano in quegli anni: la proposta del Ministro degli Esteri De Michelis di creare un asse Barcellona-Venezia-Budapest, di conseguenza tutto ciò che poteva ridurre il peso della città veniva visto come una minaccia; la storica rivalità e il forte campanilismo tra le due Università; la volontà di acquisire la leadership del Veneto, considerato il dinamismo culturale e la forte crescita economica sperimentata in quel periodo (Scalco, 2008). Sempre nel 1989, a seguito della presentazione al Senato Accademico e alla Giunta comunale del Protocollo d’intesa tra Università degli Studi e Comune di Padova, vennero assegnati alla futura Facoltà di Economia parte degli uffici presenti nel Palazzo del Bo, ed alcune strutture nell’area Via del Santo e Via San Francesco. In queste zone si cercò di raggruppare il polo giuridico-statistico-economico, seguendo l’idea del Rettore Bonsembiante di organizzare le strutture universitarie a “macchia di leopardo”, con il fine di concentrare quelle attività che tra loro potevano sviluppare le migliori sinergie, ed al contempo tenere conto della distribuzione spaziale degli edifici esistente (Scalco, 2008). La richiesta di attivazione della Facoltà di Economia venne inserita nel Piano Quadriennale di Sviluppo delle Università Italiane che richiedeva il seguente iter di approvazione: vaglio del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), esame da parte del Ministro dell’Istruzione, discussione alle commissioni Cultura e Pubblica Istruzione di Camera e Senato. Proprio all’inizio del percorso il CUN espresse parere negativo alla costituzione della Facoltà e quindi l’argomento non venne nemmeno discusso in Consiglio dei Ministri (Scalco, 2008). In quest’occasione si cercò di ottenere il riconoscimento della permanenza della Facoltà all’interno dello Statuto, dato che era già presente come sede distaccata di Verona che solo successivamente è diventata Università autonoma (Scalco, 2008). Questo risultato potrebbe essere collegato ai rapporti esistenti allora tra le Università del Triveneto, infatti molti Rettori delle Università limitrofe temevano che Padova, per tradizione e risorse, potesse imporre la propria egemonia sulle altre (Jori Francesco, il Gazzettino, 6 dicembre 1989). Il 5 Dicembre 1989 si diede vita all’Associazione degli amici dell’Università di Padova con lo scopo di sviluppare un collegamento tra Ateneo e mondo imprenditoriale. Questa associazione fu creata per sostenere progetti di ricerca e didattica ed ebbe tra i suoi partecipanti la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la Banca Antoniana e la Banca Popolare Veneta (Scalco, 2008). 22 Alle elezioni del Rettore il 5 Giugno 1990 venne riconfermato il candidato unico Mario Bonsembiante. Nella lettera aperta inviata ai colleghi, il Rettore si impegnava a portare avanti la richiesta di istituzione della Facoltà di Economia (Scalco, 2008). Viste le difficoltà sperimentate da tutte le Università venete a vedere accettate le loro richieste, come conseguenza della politica di riequilibrio delle risorse assegnate agli Atenei, nell’anno accademico 1990-1991 decisero di coalizzarsi e formulare una serie di richieste da presentare al Ministero, all’interno del Comitato Universitario Regionale di Coordinamento. In questo modo si pensò di fare più pressione ed ottenere così più risultati. È una decisione importante perché si sceglie di superare le storiche rivalità e concentrarsi su uno sviluppo ampio e completo delle Università del Veneto (Scalco, 2008). Le linee guida uscite dal Comitato erano quelle di chiedere l’istituzione di una sola nuova Facoltà per ogni Università. Il Senato accademico con la delibera del 15 Dicembre 1990 espresse all’unanimità la richiesta di attivazione della Facoltà di Economia. Nel Piano Triennale 1991-1993 si cercò di ammorbidire le posizioni riguardo l’attivazione della Facoltà, richiedendo un Corso di Laurea generico in Economia e Commercio e rinunciando quindi all’idea innovativa di uno in direzione pubblica; in questo modo si pensava di poter modellare l’ordinamento degli studi in base alle scelte dell’ordinamento nazionale, che in quegli anni era al varo del MURST. Anche in questo caso il Consiglio Universitario Nazionale bocciò gran parte delle richieste dell’Ateneo di Padova, compresa quella di istituire la Facoltà di Economia. Fu un duro colpo per il Rettore, consapevole che i motivi per cui non sono state accettate le richieste erano politici e non accademici. Di conseguenza spedì telegrammi a ministri e parlamentari vicini all’Ateneo, chiedendo di intervenire affinché l’Università di Padova non fosse penalizzata. Grazie all’intervento di Bonsembiante e alla priorità data a quelle facoltà che venivano istituite senza trasferimento di fondi da parte dello Stato, Ruberti inserì in extremis la Facoltà di Economia nel Piano Triennale di Sviluppo delle Università italiane 1991-1993. Per il periodo della durata del piano la Facoltà non ricevette fondi da parte dello Stato e per questo si dice che nacque a “costo zero” (Scalco, 2008). Tra il 1991 e il 1993 vi furono numerosi cambiamenti negli ordinamenti didattici universitari e venne investita anche l’area economica. Così il Senato Accademico il 7 ottobre 1992 istituì una Commissione con il compito di definire le modalità e i contenuti della modifica dello Statuto in relazione all’inserimento della nuova Facoltà, che tenesse conto delle modifiche effettuate ai corsi di studio dell’area economica. La Commissione era composta da: prof. Francesco Favotto, prof. Gilberto Muraro, dottor Giovanni Sartoratti, prof. Ugo Trivellato, e restò in carica sino al 31 ottobre 1993. La Commissione venne ricostituita il 10 dicembre 23 1993 su delibera del Senato Accademico del 23 settembre 1993, per assolvere al medesimo scopo e rimase in carica sino alla conclusione dei lavori. In quell’occasione la Commissione era composta da: Francesco Favotto, Francesco Gentile, Gilberto Muraro(coordinatore), Giovanni Sartoratti , Ugo Trivellato e Paolo Zatti, . Il 15 dicembre 1993 il nuovo Rettore Gilberto Muraro firmò il Decreto Rettoriale n.74 con il quale venne formalmente attivata la Facoltà di Economia di Padova (Scalco, 2008). Con Decreto Ministeriale il 30 gennaio 1995 venne nominato il Comitato Tecnico Organizzatore della Facoltà di Economia, al quale furono assegnate le funzioni del Consiglio di Facoltà nella fase di attivazione. Tale Comitato era composto da: Tommaso Di Fonzo(Università di Brescia), Maurizo Mistri(Università di Padova), Ignazio Musu(Università di Venezia), Livio Paladin (Università di Padova), Enzo Rullani(Università di Venezia). Presidente venne eletto Livio Paladin e segretario Enzo Rullani. Durante la prima seduta, svoltasi il 1 marzo 1995, vennero illustrati i problemi da affrontare per avviare la Facoltà. Possono essere così sintetizzati: Redigere lo Statuto ed in particolare la parte relativa all’ordinamento della didattica dei corsi di studio. Individuare e reperire le risorse per la docenza Scegliere il corso di laurea e gli eventuali indirizzi Stabilire gli insegnamenti principali in osservanza dei requisiti normativi Individuare e reperire i mezzi finanziari per la docenza ed i servizi In questa prima seduta vengono anche sintetizzate alcune indicazioni generali che caratterizzeranno la nuova Facoltà, almeno nella sua fase iniziale, e sono così esposte: La Facoltà dovrebbe essere avviata su un numero programmato di studenti, con il duplice scopo di mantenere un elevata qualità dell’insegnamento(consentendo l’accesso agli studenti più virtuosi) e di non sovraffollare le scarse risorse disponibili. I Corsi dovrebbero essere suddivisi in due semestri La Facoltà dovrebbe essere avviata con il Corso li Laurea in Economia e Commercio e dovrebbe contenere un solo indirizzo, vista la necessità di partire gradualmente con un nucleo iniziale di insegnamenti, al quale potranno esserne aggiunti altri una volta reperite le risorse necessarie. Si cominciò poi a discutere del primo problema dell’elenco, ovvero quello della stesura dello Statuto e l’individuazione degli insegnamenti da attivare. In questo senso risulta di grande importanza la decisone degli insegnamenti fondamentali. Coerentemente con quanto stabilito dalla legge, il Comitato individua 18 insegnamenti, tra fondamentali e caratterizzanti, che 24 dovranno essere previsti in ogni piano di studio, che potrà poi essere integrato con insegnamenti complementari. Tali insegnamenti sono: 1. Area Economica: 2. - Economia Politica I - Economia Politica II - Politica economica - Scienza delle finanze - Storia economica Area Aziendale: - Economia aziendale - Ragioneria generale e applicata - Tecnica industriale e commerciale - Tecnica bancaria - Organizzazione aziendale 3. Area giuridica: - Istituzioni di diritto pubblico - Istituzioni di diritto privato - Diritto commerciale - Diritto del lavoro o diritto tributario 4. Area matematico-statistica: - Matematica generale - Matematica finanziaria - Statistica I - Statistica II o altro insegnamento statistico Per quanto riguarda la preparazione linguistica e quella informatica si pensò di offrire agli studenti strutture in cui fare laboratorio e un’aula informatica. Per ciò che concerne gli insegnamenti complementari ne venne fin da subito indicato un numero molto elevato così da non chiudersi la possibilità in futuro di aprire diversi indirizzi. Nella seduta successiva, svoltasi il 7 marzo 1995, continuò la discussione sullo Statuto ed in particolare sulla modalità di inserimento della nuova Facoltà nella struttura dei corsi presenti dell’Università di Padova. Si trovò un accordo sui seguenti orientamenti: Come criterio generale venne deciso di presentare un’offerta didattica che evitasse duplicazioni con quella già presente nel territorio. L’unico corso di laurea attivato sarebbe stato quello in Economia e Commercio 25 Nello statuto dovrebbe essere prevista la possibilità di attivare, all’interno del Corso, diversi indirizzi. Dovranno essere chiaramente indicati gli insegnamenti fondamentali e dovrà essere previsto un numero ampio di complementari Per la collocazione del nuovo personale si pensò di usare le strutture esistenti nei Dipartimenti, fatta eccezione per la Presidenza di Facoltà che necessitava di nuova struttura. Per quanto riguarda le biblioteche e le aule studio si pensò di utilizzare quelle già presenti in Via San Francesco e Via del Santo, ampliandole. Da ciò si nota come il maggiore costo per l’attivazione della nuova Facoltà risultasse essere quello del personale. La soluzione venne suggerita dalla qualifica dell’Ateneo patavino come grande centro interdisciplinare in grado di attivare sinergie con le varie aree scientifiche presenti all’interno, che permettono di contenere i costi di attivazione di una nuova realtà. In questo modo l’incidenza rispetto al costo complessivo del personale docente dell’Ateneo risultò essere solo dell’1.3%. A regime il personale della nuova Facoltà sarebbe il seguente: 9 professori di prima fascia, 9 di seconda fascia, 12 ricercatori, 16 supplenti, 8 addetti tecnico amministrativi, 1 lettore, 1 tecnico a contratto e 10 studenti part-time. Vista la difficile situazione dell’Università italiana, si stimò di arrivare a regime non prima di 6 anni accademici. La partenza della nuova Facoltà venne fissata per il 1 ottobre 1996, con la possibilità di anticiparla di un anno se ciò potesse essere realizzato senza esborsi per l’Ateneo, quindi o con trasferimenti del MURST o con fondi esterni (verbale Senato Accademico, 11 marzo 1995). Il 21 marzo dello stesso anno il Comitato approva all’unanimità lo Statuto della Facoltà e il 4 Aprile venne approvato anche dal Senato Accademico. L’11 Aprile 1995 venne per la prima volta presentata la possibilità di attivare il Corso a partire dall’anno accademico 1995-1996, sulla base degli affidamenti finanziari ricevuti dal Consiglio d’Amministrazione. Nella delibera del Senato Accademico del 28 marzo 1995 venne fissata la partenza del Corso di Laurea in Economia e Commercio per l’a.a. 1995-1996 e venne dato incarico al Rettore di reperire i fondi necessari. Per fare fronte alle spese che l’allargamento del corpo docente avrebbe comportato, venne richiesto al Senato Accademico di approvare un ammontare di tasse e contributi a carico degli studenti, equivalente a quello della Facoltà di Scienze Politiche. Nello sviluppo dei corsi, il CTO individuò alcune linee guida, che avrebbero dovuto essere l’ossatura su cui fare crescere la Facoltà. Queste idee non sarebbero solamente rimaste un concetto astratto, ma avrebbero dovuto ispirare e guidare le azioni del Comitato. Lo sviluppo della Facoltà avrebbe dovuto realizzarsi su solide basi e questi principi fortemente innovativi 26 sono stati individuati come sintesi del percorso. La realizzazione di queste idee avrebbe sempre dovuto tenere in considerazione una cerata gradualità di inserimento, senza che ciò ne pregiudicasse il completo e puntuale sviluppo. Possono essere così sintetizzate: 1. Numero programmato come patto di qualità tra studenti e Facoltà 2. Massima qualità nell’organizzazione della didattica 3. Forte raccordo con il mondo produttivo ed esterno all’Università 4. Internazionalizzazione 5. Utilizzo di tecnologia ITC 2.3. Una lettura mediante il VRIO framework Si è visto che l’attivazione di una Facoltà di Economia è passata per alcuni momenti precisi. Un primo caratterizzato dalla proposta di attivare un corso di laurea estremamente innovativo, il primo in Italia, in direzione pubblica. La risorsa alla base di questa iniziativa è rappresentata dalla capacità dei fondatori di sviluppare idee estremamente innovative. Tuttavia era previsto che l’applicazione di tale visione avvenisse in tempi rapidi, introducendo velocemente alcune idee particolarmente dirompenti, in discontinuità rispetto alla pratica di allora. Questo aspetto, unito alle opposizioni e al difficile momento dell’Università italiana, si pensa abbia causato il naufragio dell’iniziativa. In un secondo momento si pensò di proporre un Corso di Laurea in Economia e Commercio, in linea con quelli già presenti nel panorama universitario, senza rinunciare all’idea di differenziarlo mediante l’applicazione di caratteristiche innovative. In questo caso l’idea era di introdurre gradualmente le innovazioni, per facilitarne l’accettazione e ridurre le opposizioni, senza però rinunciare ad implementarle in maniera esaustiva. Per motivi politici anche tale proposta fu inizialmente rigettata, ma a seguito di forti pressioni e con la possibilità di attivare la nuova struttura senza trasferimento di fondi, il Governo decise di accogliere la richiesta. La gradualità dell’inserimento si può notare dalla decisione di attivare la Facoltà, in un primo momento, a “costo zero” e contemporaneamente reperire le risorse umane e finanziare per far partire i corsi. Inoltre la realizzazione delle idee presentate nelle linee guida sarebbe stata portata avanti tenendo adeguatamente conto, da una parte la volontà di differenziarsi e dall’altra le esigenze si una struttura che era appena nata. La risorsa che ha permesso di mettere in atto questa iniziativa si pensa sia la capacità progettuale dei fondatori. In particolare si fa riferimento all’abilità di individuare idee innovative, anticipare i futuri scenari competitivi e mettere in atto una precisa tabella di sviluppo che permetta di realizzare gradualmente e nel modo più efficace possibile tali iniziative. 27 Se si considera la fase preliminare all’avvio dei corsi, è possibile notare che la loro attivazione è stata possibile grazie alle sinergie ed “economie di scala” che un grande Ateneo come quello di Padova era in grado di realizzare. Infatti sia per le strutture che per il personale, si sfruttarono le risorse messe a disposizione da altre Facoltà, riducendo al minimo l’esborso per l’Università. Fu infatti possibile erogare i corsi in strutture possedute dall’Università ma non pienamente sfruttate, o avvalersi di personale docente attraverso supplenze o conferimenti a titolo gratuito di professori di altre Facoltà. La qualifica dell’Ateneo patavino come grande centro interdisciplinare si può pertanto considerare una risorsa importante per l’avvio dei corsi della Facoltà. Nella parte appena discussa si è tentato di individuare quali potessero essere le risorse che hanno consentito di attivare la Facoltà e il Corso di Laurea. Ora ci si appresta a verificare se tali risorse possono essere considerate fonti di vantaggio competitivo, a seguito dell’applicazione del VRIO framework. Per fare ciò si affronteranno le questioni di Valore, Rarità, Imitabilità ed Organizzazione. 2.3.1. Capacità progettuale Valore La risorsa si compone di due aspetti: la capacità di sviluppare idee innovative, anticipando i cambiamenti dello scenario competitivo e l’elaborazione di una precisa tabella di marcia per garantirne la graduale realizzazione. Per quanto riguarda il primo aspetto, si ritiene che tali capacità non siano state sufficienti a consentire l’attivazione della Facoltà, poiché creavano un’eccessiva trasformazione rispetto al passato, che poteva non essere accolta favorevolmente. Grazie invece ad un graduale e costante lavoro di inserimento delle iniziative, si ritiene sia stato più facile ottenere l’attivazione della Facoltà e dei corsi. Un esempio del graduale inserimento è il fatto di richiedere l’attivazione di un Corso di Laurea generico in Economia e Commercio, rinunciando inizialmente all’idea innovativa di uno in direzione pubblica, prevedendo di attivare solo in seguito una serie di indirizzi caratterizzanti. Un altro esempio è il fatto di essersi inizialmente attivati a “costo zero”, il che implica che per un certo periodo la Facoltà non avrebbe erogato corsi e durante quel lasso di tempo si sarebbe cercato di reperire le risorse necessarie per l’attivazione. La risorsa si può ritenere di valore poiché ha permesso la nascita della Facoltà su suolo padovano fornendogli un chiaro indirizzo di sviluppo attraverso l’elaborazione delle cinque 28 linee guida. La previsione di alcune caratteristiche peculiari che allora sembravano estremamente innovative, sarà la risorsa che permetterà alla Facoltà di differenziarsi e crescere negli anni a venire. Rarità Le presenti capacità sono parte del bagaglio culturale dei fondatori e del Comitato Tecnico Ordinatore, frutto del loro percorso, della loro esperienza e delle loro abilità, di conseguenza si ritiene che possano considerarsi capacità “uniche”, o comunque non così comuni da essere presenti in un numero di istituti pari a quello necessario per creare le condizioni di concorrenza perfetta. Imitabilità L’esperienza personale di ciascuno, ma anche quella condivisa dal gruppo di economisti padovani e veneziani, si ritiene sia l’elemento alla base di questo tipo di capacità. La necessità condivisa di vedere raggruppate le proprie attività, nonché la volontà di creare un istituto con caratteristiche fortemente innovative, si pensa sia frutto delle abilità e dell’esperienza personale dei singoli professori. La previsione di un graduale piano di realizzazione di tali iniziative è invece frutto dell’esperienza condivisa, che ha mostrato come un inserimento immediato di tutte le attività possa incontrare forti opposizioni, per il suo carattere di discontinuità rispetto al passato. Essendo quindi frutto del percorso storico unico sia dei fondatori singolarmente considerati, che delle Commissioni nel loro insieme, si pensa sia risorsa difficilmente imitabile. Organizzazione Si ritiene che l’organizzazione sia stata il vero metronomo per l’attivazione della Facoltà e dei Corsi di Laurea. Per quanto attiene il primo periodo, l’organizzazione ha avuto un comportamento bivalente: da una parte vi era il Rettore che appoggiava e sosteneva l’attivazione di Economia, dall’altra vi erano alcune Facoltà che rimanevano perplesse su tale iniziativa, poiché temevano di vedere ridotto il numero di iscritti e le risorse loro assegnate. Questa debolezza interna unita al carattere fortemente innovativo dell’iniziativa, si pensa abbia contribuito alla respinta della prima proposta. Nel periodo del secondo rettorato di Bonsembiante, la nascita della Facoltà di Economia divenne obiettivo primario, raccogliendo quindi la massima attenzione e il maggiore numero di risorse, sia finanziare che organizzative. Lo si può notare dall’aver posto l’attivazione della Facoltà in cima alle richieste dell’Ateneo e dalla grande mobilitazione effettuata dopo aver 29 ricevuto un secondo rifiuto, attraverso contatti con parlamentari vicini all’Ateneo, per vedere variata la posizione del governo. Tale mobilitazione unita alla possibilità di nascere a “costo zero”, ha aiutato a vedere finalmente approvata la proposta; è possibile quindi notare come il contributo dell’organizzazione sia stato essenziale per tale scopo. Durante la fase di preparazione all’attivazione dei Corsi di Laurea, l’Ateneo ha avuto un ruolo essenziale nel fornire le risorse per realizzare tale scopo, contribuendo il più possibile a ridurre i costi. La qualifica dell’Ateneo come grande centro interdisciplinare, ha permesso di mettere a disposizione della Facoltà strutture e docenti, senza un eccessivo esborso di denaro. Infatti le strutture rese disponibili per le lezioni, facevano già parte dell’organico ma non erano sfruttate a pieno, mentre per le biblioteche si potevano usare quelle già presenti in Via del Santo e Via San Francesco. Anche per quanto riguarda i docenti, attraverso supplenze e affidamenti gratuiti, si riuscirono a trovare i professori necessari per avviare i Corsi, senza gravare eccessivamente sulle casse dell’Università. È possibile quindi notare che l’organizzazione ha avuto un ruolo centrale nel rendere possibile l’attivazione della Facoltà di Economia, fornendo il supporto necessario alle capacità progettuali dei fondatori e del CTO, aiutando a rendere possibili e concrete tali iniziative. 30 CAPITOLO TERZO. FACOLTA’ DI ECONOMIA DI PADOVA: UNICO CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO (1995-2001) 3.1. Introduzione Il seguente capitolo è organizzato in due sezioni principali: una prima in cui si descriverà la strategia messa in atto dalla Facoltà durante il periodo temporale considerato ed in particolar modo si cercherà di mostrare gli strumenti che l’hanno permessa; nella seconda parte si dimostrerà come i risultati ottenuti siano stati possibili poiché le risorse su cui si è fatto affidamento erano compatibili col VRIO framework. Si dimostrerà come la tipologia di strategia realizzata abbia portato a determinati risultati perché le risorse interne su cui la Facoltà ha fatto leva erano risorse VRIO. Nello specifico, riguardo alla prima parte, si presenterà la strategia messa in atto dalla Facoltà di Economia, presentandola attraverso l’esposizione dei “fatti salienti” relativi a ciascun anno accademico. Si metteranno in luce quali sono stati gli strumenti utilizzati e si presenteranno alcuni risultati raggiunti. In seguito si utilizzerà la Catena del Valore di Porter per individuare quali sono le risorse utilizzate per realizzare la strategia. Al termine della prima parte verrà presentata una breve analisi del settore universitario, attraverso lo studio delle “Cinque Forze” che ne determinano la composizione. Nella seconda sezione si applicherà il VRIO framework a ciascuna risorsa precedentemente individuata, per capire se può essere considerata fonte di vantaggio competitivo e spiegazione dei risultati raggiunti. In particolare si analizzeranno le questioni di: valore, rarità, imitabilità, organizzazione, rispetto a ciascuna risorsa. 3.2. Ricostruzione della strategia Nella presente sezione si presenteranno gli eventi ritenuti maggiormente caratterizzanti dei primi anni di vita della Facoltà. Coerentemente con quanto stabilito dal Comitato Tecnico Ordinatore, si noterà come le iniziative e le azioni intraprese siano riconducibili alle cinque linee guida sopra esposte. È inoltre opportuno segnalare come il comportamento del Comitato sia stato sempre attento a sviluppare un sistema di pianificazione e controllo estremamente efficace, per consentire il monitoraggio continuo sull’andamento di ciascuna iniziativa. Già dal termine di questo periodo si noterà come le azioni intraprese abbiano portato ottimi 31 risultati, seppur siano state realizzate con non poche difficoltà; questo aspetto dimostra come la capacità di anticipare i cambiamenti e i futuri scenari del Management della Facoltà, sia una qualità imprescindibile per spiegare i successi ottenuti dall’istituto. La trattazione sarà organizzata analizzando i “fatti salienti” riconducibili a ciascun anno accademico e si utilizzerà come unica fonte d’informazione le delibere del Comitato Tecnico Ordinatore prima e del Consiglio di Facoltà e Consiglio di Presidenza poi. Per semplificare la stesura del testo si è scelto di indicare a fianco di ciascun anno accademico le delibere che sono state utilizzate, dato che tutte le informazioni riportate di seguito sono tratte da tali delibere. 3.2.1. A.A. 1995-1996 Le informazioni riportate si riferiscono ai seguenti verbali Comitato Tecnico Ordinatore: 13.11.1995; 13.12.1995; 17.01.1996; 12.02.1996; 25.03.1996; 27.05.1996; 29.04.1996; 01.07.1996; 10.09.1996; 16.09.1996; 01.10.1996; 14.10.1996; 21.10.1996. Fin dal primo anno di vita, la Facoltà ha previsto che per l’ammissione ai corsi fosse necessario superare un test d’accesso. Non era chiaro se la possibilità di applicare il numero programmato fosse prevista dalla legge, ma perseguendo l’obiettivo di non sovraffollare le ristrette strutture a disposizione e reclutare gli studenti più preparati e motivati, il Comitato ha deciso di avvalersi di questo strumento. Non possedendo le risorse per organizzare la prova venne deciso di affidarsi al Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione a fronte di un conguaglio di 20.000.000 lire. La prova era organizzata i due sezioni: una con il fine di far emergere le capacità logiche e un’altra con lo scopo di valutare la cultura storica e l’educazione civica del candidato; inoltre per la graduatoria d’ammissione era inserito come parametro di valutazione anche il voto di maturità. Per coprire il trasferimento di risorse al Dipartimento di Psicologia, venne chiesto a coloro che intendevano partecipare un contributo economico. Per affiancare e sostenere il Dipartimento, durante quest’anno ma anche nei successivi, si procedette alla nomina di una Commissione a cui venne affidato il compito di sovraintendere alle attività. Il numero di studenti ammessi era stabilito in 250 ma nel corso degli anni tale valore è oscillato tra i 250 e i 290, senza contare i ricorsi accolti al TAR. Per quanto riguarda l’organizzazione della didattica vennero reclutati alcuni docenti, seguendo come criterio di selezione quello della competenza e dell’esperienza internazionale, 32 per garantire agli studenti la migliore e più completa offerta didattica possibile. Tuttavia visto il numero non elevato di personale, per far fronte a tutti i corsi si utilizzarono numerose supplenze. Fin da subito vennero erogati corsi di Lingua Inglese e di Conoscenze Informatiche di Base, coerentemente con quanto previsto nelle linee guida. Per consentire agli studenti di colmare eventuali lacune e per omogeneizzare la preparazione, vennero erogati precorsi di Matematica, Diritto ed Economia Aziendale; visto il successo di queste iniziative, in seguito si decise di adottarle come pratica all’inizio di ogni anno accademico. Per monitorare l’andamento della didattica e la soddisfazione degli studenti si decise di somministrare un questionario di valutazione; come in precedenza, anche in questo caso si decise di adottare questa pratica per ciascun semestre di ogni anno ed i risultati durante il tempo sono stati sempre abbastanza positivi. Per stimolare l’interesse ed aumentare la qualità della didattica era previsto l’intervento di collaboratori didattici, esperti o cultori della materia. Nonostante questo avesse forti ripercussioni in termini di costi, il Comitato prima e il Consiglio poi, hanno sempre incoraggiato l’utilizzo di questa possibilità. Per dimostrare il grande impegno effuso dal CTO al sistema di reporting interno, si consideri che vennero fatte indagini sulle motivazioni che avevano portato alcuni studenti a non superare alcun esame durante tutto l’anno, oltre ad elaborare alcune statistiche sugli esami e sui partecipanti al test d’ammissione. Le strutture messe a disposizione della Facoltà erano: 3 stanze nell’edificio di Via San Canziano 8, 4° piano, condivise con la Segreteria amministrativa del Dipartimento di Scienze Economiche, per i Servizi Generali; alcune aule nell’edificio di via Bassi 2 per le lezioni e i seminari; l’aula AIDA di Palazzo Storione, Riviera Tito Livio 4, per le lezioni di Informatica. Durante l’anno sono stati siglati importanti accordi di finanziamento con alcune banche, a dimostrazione dei buoni rapporti esistenti tra il Management della Facoltà ed il territorio in cui era inserita. Il giorno 8 gennaio 1996 il Rettore ha stipulato una Convenzione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, nella quale la Fondazione si impegnava a finanziare la somma di 450.000.000 lire per l’attivazione del Corso di Laurea in Economia e Commercio. La somma fu resa disponibile in tre annualità di 150.000.000 lire, a seguito della quale la Facoltà doveva formulare un rendiconto annuale delle spese. 33 Il Rettore, sempre nella delibera del Senato Accademico del 23 gennaio 1996, presentò la Convenzione firmata tra Università di Padova, Banca Antoniana e Banca Popolare Veneta per il finanziamento durante il triennio 1995-1998, di una somma annuale pari a 150.000.000 lire ciascuna. Tale somma doveva essere impiegata per l’attivazione del Corso di Laurea in Economia e Commercio. Le banche si impegnarono ad erogare le somme richieste dalla Facoltà entro 10 giorni dalla richiesta. Va inoltre ricordato che la Banca Antoniana aveva già concesso in comodato d’uso gratuito per un triennio, e successivamente per un secondo, i locali del 4° piano di Via San Canziano, con il fine di ospitare il Comitato Tecnico Ordinatore della Facoltà (verbale del Senato accademico 11.06.96). Per avere notizie più dettagliate sull’organizzazione della didattica e l’andamento degli esami si rimanda all’allegato 1. 3.2.2. A.A. 1996-1997 Le informazioni riportate sono tratte dai seguenti verbali del Comitato Tecnico Ordinatore: 04.11.1996; 09.12.1996; 22.01.1997; 26.02.1997; 19.03.1997;15.04.1997; 27.05.1997; 02.07.1997; 23.09.1997; 24.10.1997; 23.11.1997. Come detto in precedenza non era chiaro se alla Facoltà di Economia fosse concessa la possibilità di utilizzare il numero programmato e questa incertezza comportò un’enorme quantità di ricorsi al TAR del Veneto, da parte di studenti che non avevano superato la prova; di questi un gran numero vennero accolti, producendo non pochi problemi organizzativi. La presente situazione si protrasse sino all’entrata in vigore della Legge 2 Agosto 1999, n.264, la quale prevedeva la possibilità di utilizzare il numero programmato per tutte quelle Facoltà che inserivano il tirocinio come parte integrante del percorso formativo. Coerentemente con l’idea di sviluppare relazioni con l’ambiente produttivo ed esterno all’Università, si decise di rendere disponibile agli studenti del terzo e quarto anno l’opportunità di effettuare uno stage presso aziende o Enti pubblici. Le motivazioni che hanno spinto il Comitato ad avviare questa iniziativa sono sostanzialmente quattro: la necessità di collegare le conoscenze teorico-metodologiche apprese durante i corsi alla complessità dei contesti reali in cui tali strumentazioni vengono applicate; la volontà di sperimentare collaborazioni durature con mondo produttivo locale; rendere note al mondo produttivo veneto le caratteristiche curricolari e professionali della Facoltà di Economia di Padova 34 attraverso un’esperienza “dal vivo”; monitorare le figure professionali potenzialmente interessanti. Per una corretta implementazione di questa attività vennero da subito stabilite alcune linee guida, che possono essere così riassunte: stage più semplici o più complessi a seconda che vengano collegati alla tesi o meno; gradualità dell’introduzione; preferenza verso la qualità rispetto alla quantità, come vantaggio sia per lo studente che beneficia appieno delle opportunità di apprendimento, sia per l’immagine della Facoltà; l’internazionalizzazione. Contestualmente all’avvio del “Progetto Stage” si decise di reclutare una figura professionale che si occupasse di alcune mansioni, tra cui: Curare i rapporti operativi con l’esterno. Questo compito comprendeva: la ricerca, la progettazione, la gestione operativa e la valutazione degli stage. Inoltre si sarebbe occupato di gestire le relazioni con gli enti esterni, creare opportunità per esperienze a livello internazionale e organizzare e gestire le visite aziendali. Supporto alla Segreteria della Facoltà nella gestione di un notiziario della Facoltà di Economia, i cui contenuti furono: informazioni interne, dibattiti su fatti di rilievo nella vita economica nazionale, resoconti sui seminari della Facoltà. Supporto alla Segreteria della Facoltà per la gestione statistica di alcuni database di coorti di studenti, evidenziando: statistiche sulla provenienza, dati dei questionari dei corsi, statistiche su esami e percorsi formativi, rapporti periodici su dinamiche corpo studenti. Supporto alla valutazione delle richieste degli studenti e matching tra studenti e stage disponibili. Predisposizione di un rapporto periodico delle attività svolte. La persona individuata per svolgere questi compiti fu il dottor Andrea Berti con il quale fu stipulato un contratto di prestazioni di lavoro autonomo per una cifra annuale di 80.000.000 lire. La scelta è ricaduta su di lui per l’esperienza anche internazionale nell’ambito della formazione universitaria e della gestione aziendale, del marketing, della comunicazione interna ed esterna nonché di processi di riorganizzazione aziendale e innovazione gestionale. Per migliorare la qualità della didattica, oltre alle iniziative esposte precedentemente, si procedette alla somministrazione di prove intermedie per la verifica ed il consolidamento dei processi d’apprendimento, all’utilizzo di supporti didattici ed informatici ed alla previsione di numerose prove d’esame (6). Già da questo secondo anno si cominciarono a vedere i primi risultati di tutte le sopracitate iniziative, come dimostrato dall’andamento degli esami in cui più del 50% degli studenti 35 aveva superato quattro esami al primo anno, mentre solo il 6,4% non ha superato nessun esame ed in totale gli abbandoni sono risultati solamente di sei. L’obiettivo dichiarato del Consiglio è quello di avere un numero di laureati entro il primo anno fuori corso superiore al 50%. Fin da subito si comincia a discutere sulle tematiche dell’internazionalizzazione, intendendole non solo come apprendimento di lingue straniere, ma come l’applicazione delle conoscenze apprese ad un contesto internazionale. Per fare questo fu previsto l’avvio di alcune iniziative, tra cui: il reclutamento di docenti stranieri, l’attivazione di corsi con tematiche internazionali, lo sviluppo di rapporti intensi di scambio nella cornice del progetto Socrates con Università straniere e l’attivazione di stage a livello internazionale. 3.2.3. A.A. 1997-1998 Le informazioni riportate sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 06.11.1997; 20.11.1997; 04.12.1997; 18.12.1997; 15.01.1998; 29.01.1998; 19.02.1998; 19.03.1998; 16.04.1998; 13.05.1998; 17.06.1998; 15.07.1998; 07.09.1998; 17.09.1998; 22.10.1998. Come per l’anno precedente, anche durante il presente anno accademico vennero accolti numerosi ricorsi per il test d’ammissione, aumentando la popolazione studentesca. Inoltre il numero di iscritti al test era in aumento, a dimostrazione del fatto che il territorio esprimeva una forte richiesta di corsi in Economia. Per quanto riguarda la provenienza dei candidati, si è constatato che la maggior parte di loro era di provenienza padovana mentre la quasi totalità degli studenti proveniva dalla Regione Veneto. Per quanto riguarda il Progetto Stage, al dottor Berti venne affiancata una commissione che si occupò di collaborare alla realizzazione dei tirocini. I membri furono: Costa, De Acutis, Favotto, Penati e Provasi. I primi stage partirono nel mese di gennaio del 1998 e da subito suscitarono un forte interesse negli studenti visto il grande numero di richieste pervenute (86). Non solo, ma anche le aziende nelle quali si svolsero pronunciarono apprezzamento per l’iniziativa, confermando e talvolta aumentando il numero di posti offerti. Venne raggiunto un accordo con alcune banche per ottenere finanziamenti agevolati, nella formula di prestito d’onore senza garanzie, per gli studenti che svolgevano lo stage fuori regione. Il dottor Berti si occupò anche di prendere contatto con le Università europee che partecipavano al progetto Ersamus, per stipulare accordi sulla mobilità internazionale. Le 36 maggiori difficoltà ravvisate nelle trattative, riguardavano l’assenza di corsi in lingua inglese nell’offerta formativa della Facoltà; nonostante ciò venne raggiunto l’accordo con cinque istituti per un totale di 15 scambi. Visti i buoni risultati ottenuti, al dottor Berti venne rinnovato il contratto, con le medesime mansioni, per ulteriori due anni. Durante quest’anno vennero rese disponibili alcune aule nel complesso di via Venezia lasciate libere da Psicologia. Era inoltre sorta la necessità di avvalersi di un sistema informatico per la gestione della attività quindi, dopo ampio e approfondito dibattito, fu affidato alla ditta Internet & Multimedia il compito di realizzare il sito web della Facoltà, oltre alla formazione del personale e alla fornitura di prestazioni tecniche. La scelta ricadde su quell’impresa poiché forniva strumenti compatibili con il sistema operativo del Centro di Calcolo d’Ateneo. Infine, a seguito di votazione segreta a maggioranza assoluta dei presenti, venne eletto Preside il professor Francesco Favotto. 3.2.4. A.A. 1998-1999 Le informazioni riportate sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 19.11.1998; 17.12.1998; 07.01.1999; 18.02.1999; 25.02.1999; 10.03.1999; 25.03.1999; 28.04.1999; 13.05.1999; 20.05.1999; 17.06.1999; 01.07.1999; 15.07.1999; 03.09.1999; 07.09.1999; 23.09.1999; 14.10.1999; 20.10.1999; 25.10.1999. Per quanto riguarda il numero programmato, va segnalato che persistono i problemi riguardanti i ricorsi accolti dal TAR, mettendo in difficoltà da un punto di vista organizzativo la Facoltà. In esecuzione degli accordi raggiunti nel precedente anno accademico, vennero effettuati 15 scambi nell’ambito del progetto Erasmus. A seguito del crescente numero di richieste, vennero assegnati allo stage alcuni crediti formativi e venne inserito nel piano di studi con i nomi di Tecnica professionale 1 e 2. Inoltre si procedette ad una più formale organizzazione della procedura di gestione dei tirocini, affidando allo studente: il compito di trovarsi autonomamente l’azienda ospitante, stabilendo che gli fosse assegnato sia un tutor interno all’azienda che uno dentro la Facoltà, abbinando lo stage ad un corso la cui commissione d’esame avrebbe giudicato la relazione prodotta dallo studente. 37 Essendo questo il quarto anno di corso per la coorte 1995-96’, vennero stabilite le linee guida in materia di tesi di laurea, che possono essere così sintetizzate: i docenti fornivano un numero minimo di 10 titoli a testa tra cui gli studenti potevano scegliere; venne concessa la possibilità di fare una tesi standard o approfondita, assegnando a ciascuna una peso diverso in termini di punteggio massimo e quantità di lavoro prevista; venne concessa la possibilità di assegnare dei “premi di merito” in base alla sessione in cui il lo studente riusciva a laurearsi. Nel mese di luglio del 1999 vi furono i primi 16 laureati della Facoltà di Economia di Padova. 3.2.5. A.A. 1999-2000 Nella presente esposizione sono stati utilizzati i seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 25.11.99; 16.12.99; 27.01.2000; 03.02.2000; 24.02.2000; 10.03.2000; 06.04.2000; 13.04.2000; 05.05.2000; 25.05.2000; 15.06.2000; 11.07.2000; 07.09.2000; 14.09.2000; 21.09.2000; 05.10.2000; 12.10.2000; 18.10.2000. A seguito dell’entrata in vigore della Legge 2 Agosto 1999, n.264, si assistette ad un calo nel numero di ricorsi accolti al TAR, permettendo così di migliorare l’applicazione della linea guida “Numero programmato come patto di qualità tra studenti e Facoltà”, selezionando gli studenti più motivati e preparati. Durante quest’anno si ravvisò un sensibile calo nel numero di domande di iscrizione al test e di pre-immatricolazioni. Di seguito si presenta una tabella riassuntiva sull’andamento delle iscrizioni. Tabella 1: Andamento iscrizioni Coorte Corso laurea 199596’ Economia e 1060 commercio (ordinamento quadriennale) Economia e 1199 commercio (ordinamento quadriennale) Economia e 1234 199697’ 1997- di Preimmatricolazioni Studenti presenti al test 960 Numero di Studenti Iscritti posti ammessi disponibili al 1°anno a seguito di ricorso al TAR 250 254 1046 270 35 306 1147 300 40 341 38 98’ commercio (ordinamento quadriennale) 1998Economia e 1095 980 250 99’ commercio (ordinamento quadriennale 1999Economia e 879 810 250 2000 commercio (ordinamento quadriennale) 2000Economia e 673 615 260 01’ commercio (ordinamento quadriennale) Fonte: Verbali Consiglio di Facoltà e Comitato Tecnico Ordinatore 51 293 18 269 17 249 Dalla tabella è possibile costatare la diminuzione nel numero di ricorsi a seguito dell’entrata in vigore della legge n.264. Inoltre si può notare un andamento altalenante riguardo al numero di iscrizioni che si è mantenuto a livelli elevati sino al 98’-99’, per poi calare drasticamente negli anni successivi Vanno registrati importanti passi in avanti sul tema dell’internazionalizzazione attraverso la firma di un accordo per il mutuo riconoscimento dei titoli di laurea, con due prestigiosi istituti: la Manchester Metropolitan University Faculty of Management and Business e la ESC di Montpellier. Va inoltre registrato che il numero di scambi effettuati nell’ambito del progetto Erasmus è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, arrivando a 38. Nel presente anno accademico vennero effettuati 89 stage di cui alcuni all’estero (Olanda, USA, Germania) e si procedette alla stipula di un accordo con la Banca Antonventa dal titolo “Progetto Stage Antonveneta-Facoltà di Economia”, che si articolava nei seguenti punti: La Facoltà individuava 20 laureandi/laureati interessati a svolgere uno stage presso la Banca La Banca definiva i singoli progetti di stage, della durata di 6 mesi, da effettuarsi presso i suoi uffici dedicati al risk managemet La banca erogava un rimborso spese agli stagisti La banca erogava alla Facoltà un contributo di 20.000.000 lire all’anno per le attività di cui al punto 1 Nell’ambito del progetto erano previste 20 ore di formazione impartite da un docente indicato dalla Banca 39 Il progetto venne gestito da un Comitato Tecnico Scientifico composto da due persone indicate dalla Banca e 2 indicate dalla Facoltà La Facoltà designava 2 docenti che seguirono gli studenti come tutor Visti i buoni risultati ottenuti sia nell’ambito dell’internazionalizzazione che in quello dei rapporti con l’ambiente produttivo, venne rinnovato il contratto al dottor Berti per ulteriori due anni. A dimostrazione delle sinergie che la Facoltà è stata in grado di sviluppare e per aumentare il proprio grado di internazionalizzazione, si consideri che durante quest’anno è stata realizzata una collaborazione con la Facoltà di Farmacia, l’Università di Plymouth, l’Università della Catalunya, l’Università di Versailles Saint Quentin en Yvellines e con l’ausilio dell’Institute Superior du Parfum, de la Cosmetique et l’Aromatique Alimentaire di Versailles, per la realizzazione dell’ “European Fragrance and Cosmetics Master”, all’interno della cornice del progetto Leonardo. L’offerta risultava particolarmente utile ed innovativa per i laureati in farmacia, al fine di sviluppare conoscenze nella gestione manageriale nei settori della profumeria e della cosmetica. La durata iniziale del progetto fu stabilita in due anni e la Facoltà di Economia si occupò della progettazione e gestione dell’offerta formativa di “General Management”, organizzata in 9 moduli per un totale di 310 ore di didattica. Alla Facoltà di Economia erano anche assegnati i compiti di gestione del Budget, mentre la Facoltà di Farmacia si occupò dei rapporti con le altre Università europee e della didattica relativa agli ambiti chimicofarmaceutici. Per ciò che riguarda i laureati, si consideri che sino alla sessione di dicembre si laurearono 43 studenti, pari al 16,3% del totale della coorte 1995-96’. Nel tempo si vedrà che questo dato non incoraggiante, verrà sostituito da ottimi risultati in termini di velocità con cui gli studenti terminano il loro percorso di studi. Per ciò che concerne l’informatizzazione, è opportuno comunicare che L’AIEDA ha attivato il sito web della Facoltà. Venne nominata una Commissione composta da: Dona’ Andrea(3°anno), Orefice Attilio(1°anno), Zumerle Giulia(1°anno), per svolgere compiti di: gestione corrente, traduzione in 4 lingue, analisi dei dati, reportistica della Facoltà, creazione di spazi di lavoro dedicati per ogni corso. 40 Infine con votazione segreta a maggioranza assoluta dei presenti, venne rieletto Preside il professor Francesco Favotto. 3.2.6. A.A. 2000-2001 Le informazioni che vengono di seguito riportate, sono tratte dai verbali del Consiglio di Facoltà del: 09.11.2000; 22.11.2000; 14.12.2000; 18.01.2001; 22.02.2001; 15.03.2001; 22.03.2001; 19.04.2001; 17.05.2001; 14.06.2001; 05.07.2001; 06.09.2001; 11.10.2001. Con il numero crescente di corsi che venivano attivati, il Consiglio di Facoltà stabilì un criterio gerarchico per la copertura dei corsi: Compito didattico aggiuntivo, ai sensi dell’Art. 9, quinto comma, del DPR 382/80 Affidamento gratuito, ai sensi dell’Art. 12, della Legge 341/90 Affidamento oneroso, ai sensi dell’Art. 12, della Legge 341/90 Contratto ai sensi del Regolamento riguardante i criteri e le modalità per la stipula dei contratti d’insegnamento (DR 2135 del 4.11.1999 Università di Padova e successiva normativa). La riforma dell’ordinamento degli studi e l’introduzione del così detto “3+2”, ha portato il Consiglio ad elaborare alcune norme che ne permettessero la corretta applicazione. Infatti si stabilì che: ad ogni CFU corrispondessero 7 ore d’aula e 25 ore di studio a casa; si assegnasse un congruo numero di crediti alle idoneità; si rendesse obbligatorio la stage; si assegnasse un peso non trascurabile alla tesi di laurea (10 CFU). Il Consiglio deliberò l’attivazione di due corsi di laurea triennale così organizzati: 1. Corso di Laurea Triennale in Economia e Commercio (CLEC), composto da: tre semestri base, uno caratterizzante, tre indirizzi professionalizzanti in: Banca e Finanza, Economia e Diritto e Servizi. 2. Corso di Laurea Triennale in Economia Aziendale (CLEA), organizzato in: tre semestri base, uno caratterizzante, tre indirizzi caratterizzanti in: marketing e commerciale, economia aziendale e management (in inglese). Per una visione in dettaglio dell’offerta formativa di ciascun corso, si rimanda all’allegato 1. Nonostante l’attivazione formale del nuovo ordinamento fosse prevista per l’a.a. 2001-02’, i corsi attivati per il primo anno del presente anno accademico consentivano di passare agevolmente l’anno successivo al nuovo ordinamento, senza sostenere integrazioni. 41 Nel presente anno accademico il numero dei tirocini è cresciuto rispetto al precedente, portandosi a 93 di cui 4 all’estero. Il 14 giugno il dottor Andrea Berti comunica l’intenzione di voler terminare la collaborazione con la Facoltà ed il Preside individua nella figura della dottoressa Barbara D’Amico il sostituto. Alla dottoressa vennero affidati i medesimi compiti del suo predecessore come figura di collegamento con il mondo produttivo e come responsabile della mobilità internazionale, come pure per quanto riguarda la reportistica e le statistiche sugli studenti. I risultati sino a questo momento in materia di laureati sono piuttosto incoraggianti, come dimostrato dalla tabella seguente. Tabella 2: Dati su laureati Coorte Ordinamento 1995-96 Quadriennale 1996-97 Quadriennale Fonte: Verbale del CDF Laureati in corso Laureati entro il primo anno fuori corso 16% 27% 48% 55% È possibile notare come si sia raggiunto l’obiettivo di più del 50% di laureati entro il primo anno fuori corso già dalla coorte 96’-97’. Occorre stabilire se è un risultato isolato o se tale tendenza verrà mantenuta anche in futuro, ma l’andamento della coorte 97’-98’ è un risultato incoraggiante. In materia di internazionalizzazione si registrano importanti miglioramenti, sia per il double degree, come dimostrato dall’accordo per il muto riconoscimento dei titoli di laurea con l’Università di Montpellier Grope Sup De Co, sia come numero di scambi effettuati nel progetto Ersamus, che quest’anno raggiunge quota 54. Per quanto riguarda la gestione del sito web, vennero rinnovati i contratti, per ulteriori 6 mesi, a Orefice Attilio e Zumerle Giulia mentre ciò non avvenne per Andrea Donà. 42 3.2.7. La Catena del Valore Per svolgere la funzione di individuare le risorse su cui il Management della Facoltà ha agito per realizzare la strategia di sviluppo, viene utilizzato lo strumento della Catena del Valore Interna di Porter, come suggerito dallo stesso Barney. “Operations” Sotto questa etichetta vengono ricomprese tutte le attività che riguardano il percorso formativo degli studenti. In particolare si fa riferimento a tutte quelle attività di gestione dei processi formativi, in cui la linea guida seguita era quella di organizzare la didattica in modo da fornire allo studente la preparazione più completa possibile e, allo stesso tempo, fare in modo che rimanga in pari col proprio percorso. A questo proposito si ricordano diverse iniziative, tra cui: l’avvio di pre-corsi in Matematica, Diritto ed Economia Aziendale, per colmare le eventuali lacune dei neoiscritti e uniformare la preparazione degli studenti; l’utilizzo di diversi collaboratori didattici, esperti o cultori della materia; ai docenti era richiesto di definire i programmi in modo dettagliato, giornata per giornata, così da pianificare una precisa tabella di marcia a cui attenersi; organizzare e strutturare il corso in modo tale che lo studente superi l’esame nella sessione in cui il corso viene erogato; utilizzare prove intermedie per stimolare lo studente a mantenere un ritmo studio elevato e costante. Per la corretta implementazione di questo tipo di attività, con particolare riferimento all’aspetto di far rimanere in pari gli studenti, le risorse principali sono costituite dalle capacità gestionali dell’apparato amministrativo nell’eseguire e adattare le direttive che venivano periodicamente assegnate. In particolare la gestione day-by-day, l’implementazione ed il continuo miglioramento di questi strumenti, richiedono capacità gestionali molto elevate. Le attività riguardanti il percorso formativo degli studenti, oltre a ciò che concerne l’organizzazione della didattica, comprendono anche alcune iniziative che arricchiscono e differenziano il bagaglio “standard” di conoscenze offerte dai corsi; si fa riferimento a stage e mobilità internazionale. Per quanto riguarda i primi, la Facoltà si occupò in prima persona di contattare aziende ed Enti Pubblici per stabilire in modo chiaro la loro disponibilità ad ospitare gli studenti, esplicitando il numero di posti disponibili e le mansioni che si andavano a svolgere; anche in questo caso si privilegiò come criterio di scelta quello della qualità rispetto alla quantità, a beneficio sia degli studenti che potevano sfruttare a pieno questa opportunità di apprendimento, sia della Facoltà che cercava di promuovere un’immagine di qualità. L’avvio dei contatti, il reperimento delle aziende e la gestione operativa, rappresentarono una grossa presa di posizione della Facoltà, che sceglieva di investire molto in questo tipo di attività, 43 consapevole di poter contare sulle capacità della figura di raccordo col mondo produttivo. Il dottor Andrea Berti infatti aveva grande esperienza, anche internazionale, nell’ambito della formazione universitaria e della gestione aziendale, del marketing, della comunicazione interna ed esterna, nonché di processi di riorganizzazione aziendale e innovazione gestionale. Sempre grazie a queste sue preziose capacità gli fu affidata anche la gestione dei rapporti internazionali, che si sono concretizzati nello sviluppo di collaborazioni nell’ambito del progetto Erasmus e in accordi di double degree con le Università di Manchester e Montpellier. “Tecnologia” Durante i primi anni di vita la Facoltà non era in grado di offrire agli studenti strutture adeguate in cui incontrarsi, scambiare o richiedere informazioni. La soluzione a questa situazione venne individuata nella creazione di uno spazio digitale in cui gli studenti, o coloro che desideravano informarsi su ciò che avveniva all’interno della Facoltà, potevano trovare e scambiare informazioni. La creazione del sito web avvenne appena tre anni dopo l’attivazione della Facoltà ad opera della ditta Internet & Multimedia, che si occupò anche della formazione del personale e della fornitura di prestazioni tecniche. Nel corso degli anni l’attenzione verso l’informatizzazione si manifestò nell’aggiornamento ed empowerment del sito web, ad opera di una commissione composta da alcuni studenti, che si occuparono tra l’altro di tradurre il sito in lingua straniera. Benché il processo di informatizzazione ebbe la sua massima concretizzazione nel sito web, occorre ricordare che già nell’anno 96’-97’ al dottor Sanavio venne affidato il compito di mettere a punto un sistema di posta elettronica della Facoltà ed inoltre venne da subito utilizzato un software di autoapprendimento per il corso di Conoscenze Informatiche di Base. Le risorse che hanno permesso di realizzare un così ampio processo di informatizzazione sono situate nelle competenze e nell’esperienza di coloro che si sono occupati di realizzare, gestire giorno per giorno e continuamente migliorare il sito web. Le figure di riferimento di tali capacità sono: il dottor Nicola Sanavio, titolare del corso di Conoscenze Informatiche di Base, che insieme al dottor Consono si sono occupati della gestione e manutenzione degli appartai informatici; la commissione che si è occupata di migliorare il sito; la ditta Internet & Multimedia che si è occupata della realizzazione del sito. “Approvvigionamento” Le politiche di approvvigionamento sono state da sempre centrali nelle scelte del Management della Facoltà. La linea comune che è stata individuata era quella di mantenere un 44 elevato livello di qualità attraverso la selezione di individui preparati e motivati. Quest’idea è stata applicata alle procedure di scelta degli studenti mediante l’utilizzo del numero programmato, nella forma di test d’ammissione, che doveva valutare le abilità logiche e la cultura civica del candidato. L’applicazione di questo strumento ha incontrato non poche difficoltà, come dimostrato dall’elevato numero di ricorsi accolti al TAR. Nonostante ciò la Facoltà ha sempre perseverato nell’applicare questo principio e, dopo l’entrata in vigore della legge 2 Agosto 1999 n.264, ha ottenuto pieno riconoscimento legislativo sull’idoneità del numero programmato. Sono da considerarsi risorse le abilità e l’esperienza del Dipartimento di Psicologia nella gestione delle attività che riguardano il test d’ammissione, principalmente la sua elaborazione e somministrazione. “Gestione delle Risorse umane” Anche per quanto riguarda la gestione delle risorse umane è stato adottato il principio della massima qualità possibile. Per questo nelle procedure di selezione è stato utilizzato come criterio quello della competenza, richiedendo tra l’atro una certa esperienza riguardo all’internazionalizzazione. Le risorse che hanno permesso di implementare questo tipo di strategia vanno ritrovate nei rapporti interpersonali che vennero instaurati, in un lungo arco di tempo, tra il Management della Facoltà e alcuni docenti che, attraverso un paziente lavoro di convincimento e offrendo importanti incarichi dirigenziali, hanno convinto sulla bontà del progetto di sviluppo della Facoltà. “Attività Infrastrutturali” All’interno di questa categoria rientrano tutte quelle attività che non sono direttamente riconducibili ad una specifica attività primaria, ma sostengono l’intera Catena del Valore. Sicuramente in questa sezione sono da ricomprendere gli accordi di finanziamento con le Banche, siglati dal Rettore all’inizio del ‘96. Mediante questi finanziamenti si è potuto attivare i corsi sin dall’anno ‘95-‘96 ed è stato possibile avviare a pieno tutte le attività della Facoltà. Le capacità che hanno reso possibile questo risultato sono da ricondurre ai buoni rapporti esistenti tra le Banche e l’Ateneo, come testimoniato dalla presenza di tali Istituti nell’Associazione Amici dell’Università di Padova (‘89), ed in particolare alle buone relazioni che il Rettore Muraro è stato in grado di sviluppare con le Banche e con il tessuto produttivo in generale. Tra le attività infrastrutturali rientrano anche le competenze manageriali, le quali si pensa possano essere considerate le risorse più importanti a disposizione della Facoltà, che ne hanno consentito la crescita. Tra queste si distinguono quelle del CTO e del Consiglio di Facoltà che 45 sono stati in grado mettere a punto una serie di programmi volti a dare un chiaro indirizzo all’istituto. Infatti sono da considerarsi risorse le idee del CTO in materia di organizzazione della didattica e numero programmato, entrambe volte a realizzare l’idea di una qualità dell’offerta la migliore possibile, nonché quelle in materia di internazionalizzazione e raccordo col mondo produttivo. La visione di lungo periodo e la capacità di mettere in atto idee fortemente innovative, sono da considerarsi qualità essenziali per lo sviluppo. La creazione di strumenti volti a mantenere gli studenti in pari con il loro percorso e la ferrea volontà di applicare il numero programmato, a dispetto delle critiche, per selezionare gli studenti più preparati e motivati, si possono considerare importanti capacità manageriali. Tali capacità hanno aumentato l’efficacia e l’efficienza della Facoltà realizzando l’ambizioso obiettivo di avere un numero di studenti laureati, entro il primo anno fuori corso, superiore al 50%. In questo modo è stato possibile uscire dall’idea di vedere l’Università come un “parcheggio” per gli studenti ponendosi in posizione di élite rispetto alla media di Ateneo in cui uno studente impiegava 7,82 anni per laurearsi. Le capacità manageriali dei membri del CTO non si esauriscono nello sviluppare idee fortemente innovative e mettere in atto una serie di strumenti volte a realizzarle, ma si concretizzano nell’anticipare i cambiamenti dell’ordinamento degli studi, sfruttando a pieno il potenziale d’innovazione che queste riforme offrono. È il caso del tirocinio che nell’ordinamento quadriennale era semplicemente un’opportunità offerta, mentre nel nuovo ordinamento diventa obbligatorio, producendo così importanti implicazioni per gli studenti ma anche per l’applicazione del numero programmato, come si vedrà meglio nel prossimo capitolo. La capacità di sviluppare idee innovative e mettere in atto una serie di strumenti volti a realizzarle, dimostra un’efficace e strutturata capacità di pianificazione. Accanto a questa la Facoltà ha sviluppato una serie di attività di reporting, affidate alla segreteria e al dottor Berti, che hanno permesso di controllare l’andamento delle diverse iniziative. Sono esempi le statistiche sull’andamento degli esami, quelle su provenienza e studi superiori dei candidati al test e i questionari di valutazione della didattica. “Marketing e Vendite” Questo genere di attività hanno riguardato principalmente la creazione di una specifica immagine della Facoltà. L’obiettivo era infatti quello di creare una reputazione di istituto in cui la parola d’ordine fosse “qualità”, di conseguenza ogni attività doveva essere fatta ispirandosi a questo obiettivo. In ogni momento di contatto con il pubblico doveva essere 46 chiaramente comunicata questa idea, per cui ogni singola iniziativa veniva realizzata cercando di raggiungere la massima qualità possibile. Accanto a questo si cercava di comunicare una caratteristica peculiare del DNA della Facoltà, ovvero l’internazionalizzazione. L’attenzione a questo tipo di tematiche, la possibilità di svolgere periodi di studio all’estero, la presenza di corsi d’inglese dovevano comunicare la volontà dell’istituto di inserirsi e confrontarsi in un panorama accademico internazionale, sviluppando ottimi rapporti coi partner stranieri. L’internazionalizzazione non era vista come semplice apprendimento di una lingua straniera, ma come un modello di pensiero che estendeva i confini dell’apprendimento oltre i limiti nazionali e che sviluppava un’abitudine al confronto continuo con le principali istituzioni e modelli stranieri. L’abitudine al confronto e lo sviluppo di sinergie con le Università estere erano un punto su cui la Facoltà insisteva molto, con l’obiettivo di far diventare questo tipo di pensiero un tratto distintivo della cultura aziendale. Gli strumenti maggiormente utilizzati per comunicare erano il passaparola, per cui l’esperienza di ogni singolo studente era importante per comunicare i valori della Facoltà, ed il sito web, che fungeva da luogo d’incontro e confronto, non essendo ancora disponibili sede fisiche fisse. Per quanto riguarda le attività della logistica in entrata e in uscita, essendo la Facoltà un’azienda di servizi, vengono sostanzialmente ignorate, in quanto due caratteristiche fondamentali come la non esistenza prima dell’acquisto e l’impossibilità di immagazzinamento, riducono fortemente il peso di queste due attività. 47 3.2.8. Analisi del settore L’analisi del settore parte dalla piena comprensione delle sue determinanti strutturali, delle sue regole di funzionamento. Per fare ciò si utilizzerà lo schema delle “Cinque Forze” di Porter, che esprime le regole delle concorrenza in un settore attraverso la combinazione di: entrata di nuovi concorrenti, minaccia di sostituti, potere contrattuale dei clienti, potere contrattuale dei fornitori e rivalità tra i concorrenti presenti (Porter, 2011). Clienti Il settore dell’istruzione universitaria presenta alcune caratteristiche peculiari, che lo rendono unico nel suo genere. La letteratura che si è occupata di stabilire se l’Università possa essere considerata un’azienda, ha concluso che deve essere al contempo azienda di erogazione e di produzione, infatti “Essa deve essere sia un’azienda di servizi in prospettiva allargati alla collettività, i cui utenti sono gli iscritti; sia un’azienda di produzione che mette sul mercato come prodotto finito il diplomato” (De Falco, “La Governance strategica nel paradigma Università-Azienda” 2011). Questo comporta che il cliente e il prodotto convergono nella figura dello studente, che è contempo utilizzatore dei servizi dell’Università e output del processo formativo. I clienti possono influenzare negativamente la performance aziendale qualora non ottengano profitti soddisfacenti dal loro percorso, o nel caso in cui il loro costo di approvvigionamento risultasse eccessivamente elevato. Tali minacce finora non si sono mai presentate, in quanto le tasse richieste sono state di un ammontare pari a quelle delle altre Facoltà presenti in Ateneo e i questionari sulla qualità della didattica hanno dimostrato un buon grado di soddisfazione degli studenti. Fornitori Se si accetta che la materia prima delle Facoltà sono gli studenti diplomati e in particolare il loro bagaglio culturale, risulta semplice stabilire che principali fornitori sono: licei, istituti tecnici e altre Facoltà (De Falco, 2011). Tali fornitori non godono di molto potere e non influenzano in maniera rilevante la performance della Facoltà. Infatti non sono presenti gli indicatori delle principali minacce, come: pochi fornitori, input unici o altamente differenziati, minaccia di integrazione a valle e il fatto che le aziende non rappresentino un cliente importante (Barney, 2006). 48 Nuovi entranti Nel settore dell’istruzione universitaria vi sono barriere all’entrata rappresentate dalle autorizzazioni legislative. Infatti come è stato descritto nella prima parte dell’elaborato, ottenere l’autorizzazione ad avviare un’istituzione che eroghi corsi nell’ambito economico è un’operazione estremamente difficile e questo costituisce una forte barriera all’entrata. Concorrenti nel settore e potenziali sostituti Inizialmente per individuare i principali concorrenti, è stato utilizzato lo strumento delle interviste telefoniche effettuate agli studenti degli anni 1996/97 e 1997/98 che, pur avendo superato il test d’ammissione, hanno deciso di iscriversi a corsi diversi da quello offerto dalla Facoltà di Economia di Padova. Dall’analisi è emerso che i competitor più diretti erano la Facoltà di Economia di Venezia e l’Università Commerciale Luigi Bocconi, mentre i principali concorrenti indiretti emersi risultavano: i Corsi di laurea in Giurisprudenza ed Ingegneria gestionale, nonché quelli in Ingegneria delle Telecomunicazioni e Medicina. Rivestivano un ruolo minore la Libera Università di Bolzano che offriva un Corso di laurea in Economia e Commercio bilingue su standard europei e la Facoltà di Economia di Verona. Il settore ha presentato un trend crescente durante gli anni ‘80-‘90, come dimostrato dall’aumento di studenti iscritti a Facoltà di Economia, passati dal 6,9% al 13%, ed in seguito tale tendenza è continuata come dimostrato dal crescente numero di preimmatricolazioni. 49 3.2.9. Sintesi della strategia Se si volesse far ricomprendere l’agire della Facoltà all’interno di una strategia di base, sicuramente in questa fase si parlerebbe di una strategia di focalizzazione. La variabile utilizzata per segmentare gli studenti si ritiene sia la provenienza geografica, in particolare l’offerta didattica della Facoltà di Economia era principalmente rivolta agli studenti padovani. La dimostrazione di ciò si ha nella provenienza degli studenti, di cui la maggioranza era padovana e quasi tutti gli iscritti venivano dalla Regione Veneto. Inoltre gli stage proposti erano per la maggior parte in Regione e per coloro che lo svolgevano al di fuori era prevista la possibilità di avere condizioni agevolate per i prestiti. Le dimensioni e la struttura organizzativa non consentivano ancora di reggere una competizione su scala nazionale, di conseguenza occorreva fare una segmentazione per individuare un insieme di studenti i cui bisogni non erano ancora serviti, o lo erano solo parzialmente. Questo segmento fu individuato negli studenti di provenienza Padovana che fino alla nascita della Facoltà affollavano Ca’ Foscari e le Facoltà di Scienze Politiche e Scienze Statistiche. Non va dimenticato infatti che più del 20% degli studenti iscritti a Venezia erano di provenienza padovana e che all’interno di Scienze Politiche era in atto un pesante sovraffollamento. La focalizzazione a sua volta può esprimersi in un vantaggio di costo o di differenziazione ed è proprio su quest’ultimo che la Facoltà si è concentrata. Come è già accennato in precedenza, la Facoltà si impegnò per sviluppare un’offerta formativa unica, che si articolava in una didattica di alta qualità e percorsi che andavano ad arricchire il bagaglio standard di conoscenze, senza dimenticare un’accentuata propensione alle tematiche dell’internazionalizzazione. L’obiettivo principale era quello di mettere sul mercato un’offerta formativa di qualità estremamente elevata. Per fare questo si intrapresero diverse attività. Dapprima si cercò di garantire agli studenti un’offerta formativa il più ampio e completo possibile, che toccasse il maggior numero di materie disponibili. Sempre seguendo questa idea si reclutò personale docente altamente qualificato, in grado di tenere corsi completi e altamente formativi. La qualità doveva anche tradursi in una sensibile riduzione dei tempi impiegati dagli studenti per completare il loro percorso di studi e, per questo, vennero intraprese diverse e numerose attività riguardanti la gestione dei corsi; tra queste si ricordano l’utilizzo di prove intermedie, l’ausilio di precorsi o cicli integrativi e l’organizzazione del corso in modo tale da superare l’esame entro la sessione in cui il corso veniva erogato. Per garantire una buona performance si pensò fosse necessario iscrivere gli studenti più motivati e preparati, così si utilizzò sin da subito il numero programmato. La giustificazione 50 iniziale per l’utilizzo di tale strumento fu quella di non sovraffollare le già ristrette strutture messe a disposizione della Facoltà, ma non si nascose l’idea di voler continuare ad utilizzare questo strumento come metodo di selezione, per garantire un’elevata preparazione degli studenti. Per arricchire e differenziare l’offerta formativa, agli studenti venne da subito offerta la possibilità di effettuare uno stage, anche all’estero, nonché di frequentare corsi in Università straniere. Proprio la grande attenzione posta sin dai primi anni alla tematiche dell’internazionalizzazione, dimostra la volontà di aprirsi e confrontarsi a queste situazioni, cercando di inserirle nel DNA della nuova struttura, in modo tale da farlo diventare un tratto distintivo della cultura aziendale. I risultati di una simile strategia non possono certamente essere immediati, tuttavia è possibile constatare un miglioramento nel tempo impiegato dagli studenti a completare il loro percorso, come pure un crescente interesse degli studenti per la mobilità internazionale, dimostrato dall’elevato numero di Ersamus. 51 3.3. Applicazione del VRIO framework Nella presente sezione ci si appresta a verificare se le risorse utilizzate dalla Facoltà per realizzare la strategia di crescita possono essere considerate fonti di vantaggio competitivo. Per fare ciò occorrerà affrontare quattro quesiti, rispetto a ciascuna risorsa individuata. Le domande riguardano: il valore, la rarità, l’imitabilità e l’organizzazione. A seconda di come ciascuna risorsa risponderà alle quattro variabili, vi potranno essere diverse implicazioni competitive. Tabella 3: il VRIO framework Di Valore? Rara? Costosa da Sfruttata Imitare? Implicazioni dall’Organizzazione? competitive No Svantaggio competitivo Si Si No Si Parità No Si competitiva ↕ Vantaggio No competitivo temporaneo Si Si Si Vantaggio competitivo sostenibile Fonte: Barney, 2006, “Risorse Competenze e Vantaggi Competitivi”, p. 138 La variabile Organizzazione funge da fattore di aggiustamento del framework, permettendo lo sfruttamento a pieno o in parte di ciascuna risorsa. 52 3.3.1. Competenze manageriali Valore Questo tipo di risorse possono essere considerate le più importanti se non addirittura imprescindibili per un corretto sviluppo della Facoltà. Tra queste rientrano lo sviluppo di idee ed indirizzi particolarmente chiari ed innovativi, nonché l’ideazione e la realizzazione di strumenti volti a rendere concrete tali idee. I principi ispiratori si possono riassumere nelle cinque linee guida espresse dal CTO: massima qualità nell’organizzazione della didattica, numero programmato come patto di qualità tra studenti e Facoltà, forte raccordo col mondo produttivo, internazionalizzazione e utilizzo di ICT. L’obiettivo era chiaro: sviluppare una Facoltà che presentasse grandi caratteristiche di differenziazione rispetto alle altre, mediante la creazione di un’immagine di qualità e internazionalizzazione. Attraverso l’implementazione di queste linee guida si pensava di sviluppare un’offerta didattica unica, in grado di differenziarsi rispetto alle altre Facoltà di Economia. Gli strumenti ideati per realizzare tali principi sono numerosi: da quelli per far rimanere gli studenti in pari, all’attivazione del Progetto Stage; dall’utilizzo del numero programmato alla partecipazione al progetto Erasmus, passando per la realizzazione del sito web. La capacità di ideare questi principi e sviluppare strumenti in grado di realizzarli, si pensa sia la risorsa che genera maggior valore poiché consente, da un lato di non presentare un’offerta formativa replica di quelle già presenti e in concorrenza con esse, dall’altro di inserirsi in una “nicchia di qualità”, con tutti i benefici che ne derivano. In questo modo le basi per la differenziazione della Facoltà sarebbero solide e verrebbe scongiurato il rischio di un’elevata competizione basata su prodotti scarsamente differenziati, competizione che si sarebbe concentrata sul prezzo. A dimostrazione della bontà di queste idee si pensi che già dalla coorte ‘96-‘97 venne raggiunto l’ambizioso obiettivo di avere un numero di laureati entro il primo anno fuori corso superiore al 50%, in controtendenza rispetto alla media di Ateneo di 7,82 anni per laurearsi. La capacità progettuale si sostanzia anche nell’anticipare i cambiamenti nell’ordinamento degli studi, con il fine di inserire determinate pratiche e sfruttare così tutto il potenziale d’innovazione che tali riforme offrivano. È il caso del tirocinio, che è stato reso obbligatorio con la nuova riforma, in modo tale da garantire agli studenti un’applicazione pratica delle conoscenze apprese e al contempo consentire la piena applicabilità del numero programmato. 53 Rarità Per stabilire se una risorsa sia rara o meno, lo stesso Barney (1991) indica un criterio, ovvero che il numero di aziende che la possiedono sia inferiore al numero necessario per creare le condizioni di concorrenza perfetta. La presente definizione comporta due conseguenze tra loro collegate: ricercare informazioni dettagliate sul mercato di riferimento e sui concorrenti e tuttavia reperire tali notizie è estremamente difficile e costoso. Per uscire da questa situazione, pur rispettando il criterio enunciato da Berney, ci si è avvalsi di un documento di Agasisti e Catalano, il quale dimostra che quello dell’istruzione universitaria è un mercato a “concorrenza amministrata”, in cui gli studenti possono liberamente scegliere tra un numero di istituti accreditati. Proprio questo limite posto dallo Stato al numero di istituzioni che si possono definire Facoltà, scongiura la possibilità che si crei una condizione di concorrenza perfetta. Di conseguenza anche se le risorse di valore fossero possedute da un numero elevato di Facoltà, rimarrebbero comunque rare poiché il numero di istituzioni sarebbe inferiore a quello necessario per avere concorrenza perfetta. Imitabilità Le presenti capacità possono essere considerate frutto del percorso storico unico seguito dai fondatori e dai manager della Facoltà, che ne hanno determinato la visone di lungo periodo e la capacità di anticipare le situazioni competitive future, così da poter di mettere a punto gli strumenti per diventarne leader. Anche il percorso storico seguito dalla Facoltà si pensa abbia fortemente influenzato lo sviluppo di queste capacità. Infatti fin dagli albori la Facoltà venne criticata ed ostacolata sia dalle realtà presenti in Ateneo che da quelle in Regione, opponendo l’argomento che tale istituto sarebbe stato una duplicazione dei percorsi già presenti e quindi un concorrente indifferenziato. La necessità differenziarsi, anche agli occhi dei concorrenti, dalle numerose e complete offerte presenti nel Triveneto, per convincere il Ministero ad attivare la Facoltà, si pensa abbia influenzato lo sviluppo di idee e percorsi innovativi. Quanto appena sostenuto non vuole essere in contrapposizione con quanto detto in precedenza a proposito del voler introdurre rapidamente certe idee. La realizzazione rapida di idee fortemente innovative può portare a forti opposizioni, ma comunque bisogna tenere presente la necessità di differenziarsi rispetto ad un’offerta già ricca e ampia. Organizzazione L’organizzazione ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo di queste idee. Nel tempo sono stati attivati tutti i progetti: dagli stage agli scambi internazionali, dal test d’accesso al sito web, passando per un’organizzazione della didattica volta a far restare in pari gli studenti col 54 loro percorso e un’attenta selezione del personale docente. La realizzazione di tutte queste attività è stata possibile grazie a risorse specifiche, che verranno approfondite nei prossimi capitoli. L’attivazione di tutti questi progetti ha richiesto notevoli sforzi sia dal punto di vista finanziario che da quello organizzativo. In particolare per quest’ultimo, occorre segnalare che venne sviluppato un sistema di pianificazione e controllo estremamente efficace. Concretamente si sostanziò nell’elaborazione di una chiara tabella di marcia per ogni singolo progetto, comprendente l’identificazione di obiettivi e risorse, e di un efficace sistema che permettesse di controllare l’avanzamento di ciascuna iniziativa. Un esempio di pianificazione efficace può considerarsi quello di migliorare le performance degli studenti, fissando un obiettivo sul numero di laureati e controllando l’andamento dell’iniziativa attraverso statistiche sul numero di credi raggiunto da ciascuna coorte. 3.3.2. Le Capacità gestionali dell’apparato amministrativo Valore Affinché una risorsa sia considerata di valore, occorre che neutralizzi una minaccia o permetta di sfruttare un’opportunità. Per individuare questo tipo di situazioni si utilizzerà una SWOT analysis. Tabella 4: SWOT analysis delle Facoltà (‘95-‘01) Punti di Forza Capacità Punti di debolezza gestionali apparato difficoltà ad applicare il numero Esperienza figura di raccordo con programmato Assenza di corsi in lingua inglese che rendono Esperienza e competenza gestori Erasmus Competenza ed esperienza del Dipartimento di Psicologia scambi internazionali apparato informatico Numerosi ricorsi accolti al TAR con amministrativo mondo produttivo e responsabile difficili gli accordi Mancanza di una sede stabile Ridotto personale per tecnico- amministrativo Rapporti interpersonali Managementdocenti esterni Situazione finanziaria favorevole 55 attraverso accordi con le banche Capacità manageriali del CTO e CDF Sistema di pianificazione sviluppato Efficace sistema di reporting Opportunità Aumentare Minacce il numero di stage Rischio di creare insoddisfazione tra all’estero studenti attuali e potenziali per la Intensificare le collaborazioni coi mancanza di una sede fissa partner stranieri Consentire una chiara applicabilità Rischio nella 1. Rischio di non riuscire a gestire la didattica visto il numero Migliorare le procedure di selezione ristretto di personale tecnico- degli studenti, attraverso lo sviluppo amministrativo Migliorare le performance, 2. Rischio di non riuscire a già selezionare gli studenti più buone, dei laureati preparati e motivati a causa del Offrire corsi o indirizzi in lingua numero elevato di ricorsi 3. Rischio di non sviluppare il inglese riuscire numero programmato interno del test d’ammissione non differenziazione per: della legge n.264 in materia di di il processo di progetto Erasmus a causa della informatizzazione attraverso lo mancanza di corsi in inglese Intensificare sviluppo di procedure di gestione degli studenti online e aumentando l’offerta formativa su tali tematiche Estendere il bacino di studenti al di fuori del Veneto Fonte: verbali Consiglio di Facoltà e deduzioni personali La presente tabella non fa rifermento soltanto alla risorsa in esame ma si riferisce alla Facoltà nel suo insieme, durante tutto il periodo di riferimento. Una volta elencati i punti di forza e di debolezza, risulta immediato collegarli alle opportunità e minacce. Questa semplicità può essere interpretata come un punto di forza del modello, ma anche come un’eccessiva semplificazione che invece ne fa emergere l’aspetto tautologico. A dimostrazione di ciò vi è il fatto che tale strumento non fornisca indicazioni su come 56 classificare le singole parti, di conseguenza può accadere che un evento possa essere egualmente considerato minaccia od opportunità. Inoltre gli elementi della matrice non forniscono una chiara categorizzazione degli elementi al loro interno, portando così al sorgere di difficoltà nell’effettuare i collegamenti tra le varie componenti; difficoltà che può anche essere spiegata dalla necessità di avere informazioni sul settore e sui concorrenti molto approfondite, che quasi mai sono disponibili ai manager. Le presenti critiche mettono in luce l’aspetto tautologico della RBV, che deve essere pensata come una sorta di “linea guida” e non come un insieme di indicazioni operative rivolte ai manager. Per questo la validità delle conclusioni ottenute grazie alla SWOT Analysis non viene messa in discussione, pur tenendo in considerazione i suoi limiti. Nello specifico le abilità dell’apparato amministrativo, concretizzatesi nella gestione giorno per giorno e nel continuo miglioramento dell’organizzazione della didattica, hanno aiutato a migliorare la performance degli studenti, creando o perfezionando strumenti e procedure, per consentirgli di terminare nei tempi previsti il percorso di studi. Oltre a questo hanno consentito di risolvere, almeno in parte, la minaccia di non riuscire a gestire la grande mole di studenti, visto il limitato personale tecnico-amministrativo. Un esempio è stata la scelta di offrire corsi integrativi, oltre ai precorsi all’inizio di ogni anno accademico, per aiutare gli studenti a colmare eventuali lacune che erano create seguendo i corsi; in questo modo si è migliorato lo strumento dei “percorsi” attraverso l’adattamento alle esigenze degli studenti. Le competenze dell’apparato amministrativo possono quindi essere considerate risorse di valore. Rarità Vale quanto detto per la risorsa precedente. Imitabilità L’abilità nella gestione giorno per giorno realizzata dall’apparato amministrativo è stata ritenuta frutto di tante piccole decisioni e pertanto catalogata all’interno della tipologia di risorse difficilmente imitabili. Le capacità nella gestione quotidiana della Facoltà, comportano la scelta di una serie di piccole iniziative che, prese singolarmente sarebbero semplici da imitare, ma capire il collegamento tra loro e che sono proprio queste decisioni a permettere di ottenere certi risultati, risulta più complesso. 57 Organizzazione L’Organizzazione si è adoperata al massimo per sostenere e migliorare queste risorse, ma non vi ha dato un grande contributo viste le limitate disponibilità della Facoltà. Infatti l’apparato soffriva di un sottodimensionamento riguardo al personale tecnico-amministrativo, che solo successivamente è stato colmato. Le risorse hanno comunque raggiunto un buono sfruttamento del loro potenziale, contribuendo in maniera significativa a mantenere in pari gli studenti con il loro percorso e garantendo ogni anno un’offerta didattica completa e di qualità. 3.3.3. Esperienza e competenza dei responsabili del raccordo col mondo produttivo e dei responsabili per la mobilità internazionale Valore Grazie alle abilità del dottor Berti e di coloro che lo hanno affiancato, per quanto riguarda la mobilità internazionale è stato possibile neutralizzare la minaccia riguardante un rallentamento del progetto Erasmus a causa dell’assenza di corsi in lingua inglese. La dimostrazione di ciò si ha osservando il numero di scambi effettuati, che è continuato a crescere durante tutto il periodo di riferimento. Sempre grazie all’esperienza maturata ed ai rapporti instaurati, è stato possibile intensificare le collaborazione con le Università straniere, stipulando con alcuni istituti accordi per il double degree. Per quanto riguarda gli stage, con il progressivo aumento del livello di internazionalizzazione raggiunto dalla Facoltà e l’incremento dell’esperienza maturata nella gestione dei tirocini, è stato possibile offrire l’opportunità di effettuare lo stage all’estero, sia in Europa che negli USA. Questo tipo di risultati sarebbero stati difficilmente raggiungibili senza l’esperienza del dottor Berti e della Commissione Stage, che hanno permesso una rapida crescita nel numero e nella qualità dei tirocini offerti. Rarità Anche in questo caso si ritiene che questo tipo di capacità non possano essere possedute da un numero di imprese tale da creare le condizioni di concorrenza perfetta, poiché quello dell’istruzione universitaria è un mercato a “concorrenza amministrata” e quindi se anche questo tipo di capacità fossero presenti in altri istituti, sarebbero comunque considerate rare. 58 Imitabilità Le presenti capacità sono legate all’esperienza e alle abilità apprese negli anni da coloro che si sono occupati di mobilità internazionale e raccordo col mondo produttivo. In questo senso si pensa che possano essere frutto di un percorso storico unico, che ha caratterizzato dapprima l’esperienza singola di alcuni individui e che successivamente è diventata esperienza estesa a tutti coloro che si sono occupati di tali argomenti; per questo motivo si ritiene che le risorse in questione siano difficilmente imitabili. Organizzazione L’organizzazione ha concorso attivamente alla piena realizzazione del potenziale di tali risorse, attraverso lo sviluppo di alcune importanti attività di supporto. Sono da segnalare alcuni accordi stipulati con le Banche per la concessione di prestiti agevolati agli studenti che andavano a svolgere lo stage fuori Regione. Inoltre dal punto di vista finanziario sono state investite molte risorse, sia per la gestione ordinaria, sia come remunerazione per i servizi del dottor Berti. Accanto a queste sono state avviate alcune attività di reporting, nella forma di statistiche sugli studenti che partecipavano a stage ed Ersamus, che hanno permesso al Consiglio di Facoltà di controllare l’andamento di tali iniziative ed eventualmente apportarvi delle correzioni. Inoltre per agevolare gli studenti stranieri che venivano ospitati a Padova, è stato tradotto il sito web in lingua inglese. 59 3.3.4. Capacità di attivazione e gestione delle ICT Valore La mancanza di una sede fisica in cui accorpare le attività avrebbe potuto creare alcuni disagi agli studenti e a coloro che collaboravano con la Facoltà. Infatti senza un luogo in cui incontrarsi, scambiare o ricercare informazioni, si sarebbe potuto creare un malcontento che andava ad intaccare l’immagine che la Facoltà stava cercando di costruirsi. Per ovviare a questa situazione si pensò di sviluppare uno spazio digitale in cui sarebbero state concentrate tutte le informazioni e le iniziative disponibili ed in cui gli studenti potevano incontrarsi e scambiare notizie. La massima concretizzazione di questa idea si ebbe con la creazione del sito web della Facoltà, ad opera della ditta Internet & Multimedia; occorre però ricordare che già dal ‘96-‘97 era attivo un sistema di posta elettronica. Inoltre sin dal ‘95 venne erogato un corso di Conoscenze Informatiche di Base che prevedeva l’utilizzo di un software di autoapprendimento e la messa a disposizione di un’aula informatica. La realizzazione di tutte queste attività fu possibile grazie alle abilità e all’esperienza del dottor Sanavio e del signor Consono che si occuparono della gestione giorno per giorno delle attività informatiche e grazie al lavoro svolto dalla ditta che si occupò di realizzare il sito web. Per il mantenimento e l’empowerment dello stesso bisogna considerare come risorse, il lavoro svolto da una Commissione composta da tre studenti che si occupò, tra le altre cose, di tradurre in lingua straniera il sito. Rarità Vale quanto già detto per le risorse precedenti. Imitabilità Le capacità sopracitate si pensa possano essere apprese senza costi troppo elevati da parte dei concorrenti, poiché lo sviluppo e la gestione di un sito web e di attività informatiche, possano essere sviluppate da periti o addetti ai lavori senza un eccessivo costo e, infatti, in breve tempo la maggior parte dei competitor si è dotata di questo tipo di strumenti. La presenza di uno svantaggio di costo non insormontabile per ottenere questo tipo di risorsa fa si che tali capacità non siano difficilmente imitabili. Con questo non si mette in discussione la loro importanza per lo sviluppo della Facoltà di Economia, ma è necessario precisare che tali attributi non costituiscono una fonte di vantaggio competitivo sostenibile ma solo temporanea. 60 Organizzazione Nonostante si sia constatato che tali capacità non costituiscano fonte di vantaggio competitivo sostenibile, vennero attivate notevoli risorse organizzative per realizzarle. Infatti per la scelta della società che si sarebbe occupata di realizzare il sito, si procedette ad un’attenta e accurata selezione, confrontando diverse proposte e diverse soluzioni. La scelta di Internet & Multimedia richiese molto tempo e fu oggetto di un attento dibattito nella Commissione che si occupò dell’argomento. Anche dal punto di vista finanziario vennero investite molte risorse, non solo per l’attivazione del sito, ma anche per la sua manutenzione ed il restyling. Inoltre la Facoltà si impegnò a rendere disponibile un’aula informatica per consentire agli studenti di esercitarsi, anche se l’affitto di quest’ultima comportò l’esborso di notevoli risorse economiche 61 3.3.5. Capacità di gestione del test d’ammissione del Dipartimento di Psicologia Valore Viste le limitate risorse organizzative messe a disposizione della Facoltà nella fase di avvio, per l’utilizzo del test d’accesso agli studenti ci si affidò al Dipartimento di Psicologia, che invece disponeva delle capacità necessarie per l’elaborazione e la somministrazione della prova. Questo tipo di pratica era in uso nel Dipartimento già da diversi anni, di conseguenza avevano già accumulato una notevole esperienza e sviluppato molte best practice. La possibilità di usufruire dei preziosi servizi dell’istituto, consentì alla Facoltà di utilizzare lo strumento del numero programmato, cosa che sarebbe stata estremamente difficile senza tale collaborazione, vista la mancanza di strutture e capacità interne necessarie per gestire i test. Rarità Anche in questo caso vale quanto detto per le altre risorse. Imitabilità Le abilità e l’esperienza del Dipartimento di per sé sono risorse difficilmente imitabili, poiché frutto di un percorso storico unico, fatto di anni di apprendimento. Purtroppo però il fatto di poter stipulare in modo abbastanza semplice collaborazioni con tale istituto, rende questa risorsa accessibile ai concorrenti senza costi troppo elevati. Infatti se una qualsiasi altra Facoltà in Ateneo avesse voluto utilizzare questo strumento, avrebbe potuto farlo dietro un modesto compenso. Questa risorsa non risulta quindi difficilmente imitabile, caratterizzandosi come fonte di vantaggio competitivo temporaneo. Organizzazione Da un punto di vista organizzativo sono state investite alcune risorse per permettere di sfruttare a pieno il potenziale di questo attributo. Partendo da quelle finanziare, occorre segnalare che ogni anno venne versato un compenso di circa 22.000.000 lire al Dipartimento di Psicologia, coperto chiedendo un contributo a chi voleva sostenere la prova. Da un punto di vista strettamente organizzativo, venne posta grande attenzione dal sistema di reporting all’elaborazione di statistiche sui candidati, osservando principalmente la provenienza e gli studi superiori. Inoltre attraverso interviste telefoniche agli studenti che, pur avendo superato la prova, decidevano di non iscriversi, è stato possibile identificare i 62 principali competitor diretti ed indiretti. In particolare quest’ultimo aspetto mostra la grande attenzione che il Management ha sempre rivolto all’analisi strategica e alla pianificazione. 3.3.6. Rapporti interpersonali con docenti di altre Facoltà o Università Valore Attraverso la lenta ma costante opera di convincimento che il management esercitò su alcuni professori di altre Facoltà e di altri Atenei, ritenuti particolarmente preparati e adatti a svolgere determinate mansioni, è stato possibile aiutare a realizzare l’obiettivo di avere un’offerta formativa di qualità. La dote richiesta ai docenti che dovevano essere assunti, oltre a quella della competenza nelle materie di riferimento, era quella di un’esperienza internazionale o una predisposizione ad affrontare tali tematiche, ritenute argomenti fondamentali nel DNA della struttura che andava nascendo. Sebbene in un primo momento alla Facoltà non furono assegnati molti punti per la docenza, sotto il rettorato Marchesini la situazione cambiò drasticamente e si raggiunsero in poco tempo le dimensioni adeguate. Di seguito si presenta una tabella riassuntiva sull’andamento delle assunzioni. Tabella 5: Riassunto assunzioni docenti e ricercatori Area Professori Professori disciplinare 1°fascia 2°fascia Matematica Professor Ricercatori Note Anno della nomina/trasferimento 1995-96 Bruno Viscolani Economia Professor aziendale Francesco 1995-96 Favotto Economia Professor politica Alessandro 1996-97 Penati Organizzazione Professor aziendale 1996-97 Giovanni Costa 63 Statistica Professor 1996-97 Corrado Provasi Economia Professor politica Benedetto 1997-98 Gui Diritto Professor commerciale Maurizio 1997-98 De Acutis Statistica Professor economica Tommaso Di 1998-99 Fonzo Politica Professor economica Giorgio 1998-99 Brunello Economia Professor politica Bruno Maria 1998-99 Parigi Ragioneria generale ed applicata Professoressa Viene 1998-99 Maria Silvia trasferita a Avi Venezia il 05.09.2002 Scienza delle Professor finanze Cesare Dosi Economia Professor degli Paolo Biffis 1998-99 1998-99 intermediari finanziari Economia e Professor gestione delle Collesi imprese Umberto 1998-99 Economia Professoressa politica Gabriella 1998-99 Chiesa 64 Diritto Professor commerciale Candido Fois Economia Dottoressa politica Loriana 1998-99 1999-2000 Pellizon Economia Dottor Fabio politica Manenti Intermediari Professor finanziari Francesco 1999-2000 1999-2000 Zen Economia e Professor gestione delle Francesco imprese Casarin 1999-2000 Matematica per Professor 1999-2000 le applicazioni Bruno economiche Viscolani Economia Professor aziendale Ernesto 2000-2001 Beretta Statistica Professor economica Enrico 2000-2001 Rettore Organizzazione Professor aziendale Romano 2000-2001 Cappellari Diritto privato Dottoressa 2000-2001 Arianna Fusaro Organizzazione Dottor Paolo aziendale Gubitta Statistica Dottor 2000-2001 2000-2001 Matteo Grigoletto Diritto Professor 2000-2001 65 tributario Mauro Beghin Organizzazione Professor Nella aziendale Arnaldo delibera Camuffo 07.09.2007 si da il 2002-2003 del nulla osta al trasferimento all’Università Luigi Bocconi. Fonte: verbali Consiglio di Facoltà Come si può notare, nel periodo 1996-97’ il numero di assunzioni è notevolmente aumentato e tale momento storico coincise con il Rettorato di Giovanni Marchesini. Rarità Vale quanto detto per le risorse precedenti Imitabilità Questo tipo di attività possono essere classificate all’interno dei rapporti interpersonali tra i manager, i quali vengono presentati da Barney come esempio di fenomeno socialmente complesso. Questo tipo di risorse sono in grado di creare un ambiente talmente complesso da risultare difficilmente replicabile da parte dei concorrenti. Per questo tali risorse possono considerarsi difficilmente imitabili. Organizzazione L’organizzazione ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo tipo di capacità. Infatti ha messo a disposizione le risorse economiche per consentire l’assunzione dei docenti, ma soprattutto ha sempre supportato e tenuto in grande considerazione il loro contributo, fino ad affidargli determinate cariche, per consentire di dare il loro indirizzo. 66 3.3.7. Relazioni Ateneo-Banche Valore Attraverso la stipula di accordi che prevedevano il finanziamento delle attività è stato possibile far partire i corsi già dall’anno accademico ‘95-‘96 e non da quello seguente, come invece era previsto. Inoltre grazie a queste preziose risorse economiche sono state avviate con successo diverse iniziative, tra cui stage e tirocini, che hanno permesso di ampliare l’offerta didattica “standard” e caratterizzare i percorsi formativi degli studenti. Non va dimenticato che la Banca Antoniana ha fornito in comodato d’uso gratuito le stanze in via San Canziano 8, per fornire al CTO un luogo in cui incontrarsi. Come si vede questo tipo di risorse non sostiene direttamente una singola attività ma l’intera struttura della Facoltà. Rarità Vale quanto detto per le risorse precedenti. Imitabilità Queste qualità possono ritenersi frutto del percorso storico unico seguito dalla Facoltà e pertanto possono essere considerate difficilmente imitabili. Si è visto in precedenza che il tessuto industriale richiedeva a gran voce la nascita di una Facoltà di Economia e che le Banche sin da subito si sono distinte per il loro supporto a questo tipo di attività, come dimostrato dalla presenza già nel 1989 all’interno dell’associazione degli Amici dell’Università di Padova. Il percorso travagliato che ha portato alla formale attivazione della Facoltà di Economia a Padova, passato per le due false partenze e per una iniziale attivazione “a costo zero”, ha imposto di trovare autonomamente le risorse necessarie per l’attivazione e la crescita, stimolando lo sviluppo di questo tipo relazioni con il mondo produttivo. Organizzazione L’organizzazione ha messo a disposizione le sue strutture di pianificazione e reporting per consentire di utilizzare le risorse finanziare che attraverso i buoni rapporti con le Banche venivano rese disponibili. Infatti il Comitato si impegnò a redigere un rendiconto di tutte le spese effettuate, che veniva periodicamente consegnato all’istituto di riferimento. Come già detto in precedenza, grazie ai finanziamenti ottenuti la Facoltà è stata in grado di fare partire le sue iniziative più innovative; alcuni esempi sono il progetto stage (‘96-‘97), gli scambi internazionali (‘97-‘98) e l’utilizzo di numerosi collaboratori didattici, esperti o cultori della materia (‘95-‘96). 67 3.3.8. I collegamenti tra le risorse Valore Oltre alle risorse singolarmente considerate è opportuno considerare fonte di vantaggio competitivo anche i collegamenti e le eventuali sinergie tra esse. Il collegamento tra didattica di alta qualità, test d’accesso e accurata selezione dei docenti si è tramutato nel risultato di un numero di laureati entro il primo anno fuori corso superiore al 50%; dato che, come si è visto in precedenza, è in forte controtendenza rispetto alla media d’Ateneo. Questo numero dimostra un sensibile aumento di efficacia ed efficienza, di conseguenza il collegamento può considerarsi una risorsa di valore. Se a questo si aggiunge un’offerta formativa estremamente differenziata, che offre molteplici possibilità di arricchimento del curriculum attraverso esperienze in aziende o enti pubblici, o ancora mediante periodi di studio all’estero, si nota come l’offerta didattica della Facoltà di Economia risulti unica e si inserisca a pieno titolo in una nicchia di qualità del settore. Rarità Vale quanto detto per le precedenti risorse. Imitabilità I collegamenti tra le varie iniziative si sono sostanziati in una serie di piccole sinergie e non in importanti grandi decisioni, risultando così agli occhi dei competitor più difficili da imitare, poiché “mimetizzate” nelle decisioni ed azioni che vengono quotidianamente prese per l’amministrazione. Ne è un esempio il collegamento tra prova d’accesso e organizzazione della didattica che ha permesso di avere ottime performance dei laureati. In questo caso infatti l’applicazione di determinati strumenti (es. precorsi, prove intermedie), può risultare un normale strumento di gestione, che preso singolarmente non ha grossi effetti, ma unito ad un’accurata selezione di studenti e ad altre iniziative per mantenere gli studenti in pari, porta a migliorare le performance dei laureati. Capire l’importanza del collegamento tra queste piccole decisioni si ritiene sia un aspetto difficilmente imitabile da parte dei concorrenti e quindi è possibile considerare le sinergie tra risorse fonti di vantaggio competitivo. Organizzazione L’Organizzazione ha fornito un buon supporto allo sviluppo di queste attività attraverso la più volte citata struttura di reporting, che si sostanziava nell’elaborazione di statistiche, nell’analisi della posizione competitiva della Facoltà, e nel sistema di pianificazione che 68 stimolava la corretta implementazione delle iniziative. Mediante queste attività era possibile stabilire chiari obiettivi e monitorare l’andamento di ciascuna attività, talvolta apportandovi correzioni, per renderle conformi ai parametri posti. 69 CAPITOLO QUARTO. FACOLTA’ DI ECONOMIA DI PADOVA: DUE CORSI DI LAUREA TRIENNALE E TRE SPECIALISTICI (2001-2008) 4.1. Introduzione Nel capitolo in questione si tratterà la strategia messa in atto dalla Facoltà dopo l’iniziale fase di avvio. Si vedrà come la maggior parte delle iniziative cominciate in passato abbia trovato il suo pieno sviluppo, producendo ottimi risultati e permettendo di raggiungere il vertice nelle classifiche nazionali. L’organizzazione del capitolo sarà simile a quello precedente: una prima parte in cui si presenterà la strategia messa in atto dalla Facoltà, con particolare riferimento agli strumenti che ne hanno permesso l’implementazione, e una seconda in cui si tenterà di dimostrare che le risorse individuate possono essere considerate fonti di vantaggio competitivo. In particolare nella prima parte si descriveranno i “fatti salienti” relativi a ciascun anno accademico e si utilizzerà la Catena del Valore di Porter per identificare le risorse che hanno permesso la realizzazione della strategia; in seguito si presenterà un breve panoramica sull’evoluzione del settore. Nella seconda sezione, utilizzando il VRIO framework, ci si chiederà se le risorse individuate possono essere considerate fonti di vantaggio competitivo, quindi spiegazione dei risultati ottenuti e basi per la performance futura. 4.2. Ricostruzione della strategia Il periodo di riferimento di questa sezione parte dall’anno accademico 2001-2002 e si estende sino alla successiva riforma dell’ordinamento degli studi, che diventerà operativa nell’a.a. 2008-2009. Durante questo periodo si vedono con chiarezza i risultati delle iniziative avviate negli anni precedenti, sia per quanto riguarda l’andamento dei laureati, sia come riconoscimenti nelle classifiche nazionali. Per ciò che concerne l’ambito dell’internazionalizzazione, questo è il periodo in cui venne avviata l’iniziativa di maggiore successo, ovvero l’ISPM in collaborazione con l’Università del Michigan, mentre si intensificano gli scambi all’interno del progetto Erasmus. 70 Nelle collaborazioni con l’ambiante esterno, oltre a vedere confermate e rinnovate tutte le iniziative in essere, vengono promossi diversi progetti nell’ambito dei Fondi Speciali Europei per la Regione Veneto e inoltre vengono attivati alcuni corsi interfacoltà. Anche da un punto di vista organizzativo si assistette a numerosi cambiamenti, come la creazione del Consiglio di Presidenza a cui vennero affidate alcune funzioni prima spettanti al Consiglio di Facoltà, o l’acquisto dell’edificio in via Bassi 1 dove tutt’ora si svolge gran parte delle vita della Facoltà. Infine vi fu un avvicendamento alla guida della Facoltà con l’elezione a Preside, per due volte consecutive, del professor Cesare Dosi. 4.2.1. A.A. 2001-2002 Le informazioni che verranno riportate sono tratte dai seguenti verbali di Consiglio di Facoltà: 24.10.2001; 22.11.2001; 13.12.2001; 17.01.2002; 14.02.2002; 14.03.2002; 18.04.2002; 09.05.2002; 16.05.2002; 20.06.2002; 11.07.2002; 05.09.2002; 11.09.2002; 26.09.2002. Con la modifica dell’ordinamento degli studi e l’introduzione di due corsi di laurea triennale, vi fu la necessità di modificare il numero di studenti ammessi a ciascun corso, arrivando a fissare in 125 il numero di posti disponibili per ognuno, più dieci posti riservati agli studenti extracomunitari. Con l’introduzione dello stage obbligatorio venne sancita, al di la di ogni ragionevole dubbio, la sua centralità nel percorso formativo degli studenti, portando così ad una piena applicabilità della Legge 2 Agosto 1999, n.264 in modo tale da ottenere un azzeramento nel numero di ricorsi accolti al TAR. In questo modo venne permessa la piena applicabilità della linea guida “numero programmato come patto di qualità tra studenti e Facoltà”, consentendo di selezionare gli studenti più preparati e motivati. Come anticipato nell’introduzione al capitolo, si decise di ampliare ed intensificare le attività riguardanti l’internazionalizzazione della Facoltà, perseguendo l’idea di continuare il confronto con i principali istituti stranieri e sviluppare collaborazioni con essi. A beneficiare di tali iniziative furono: gli studenti, a cui venne offerta un’ulteriore possibilità di arricchire il proprio percorso; la Facoltà, che poté sviluppare sinergie e collaborazioni; l’immagine della Facoltà che venne consolidata come istituto internazionale. Nella seduta del 22 gennaio venne annunciato una accordo con l’University of Michigan, Dearborn, per l’attivazione di una Joint International Summer School dal titolo “New Models of Business”. Le caratteristiche dell’iniziativa si possono così sintetizzare: 71 Partecipazione di studenti della Facoltà ancora non laureati 4 settimane di soggiorno presso il Campus di Ann Arbor nei mesi di Luglio-Agosto Frequenza di due corsi, ciascuno con valenza di 5 crediti Numero minimo di partecipanti fissato a 20 con l’obiettivo di raggiungere i 30. Anche per quanto riguarda la mobilità internazionale, all’interno del progetto Erasmus, si decise di intensificare le collaborazioni, infatti vennero messi a disposizione degli studenti 71 posti con 31 partner in 16 Paesi. Per la selezione degli studenti che potevano partecipare al progetto si stabilirono dei criteri che consideravano: il numero di esami sostenuti tenendo conto dell’anno di iscrizione, la media voti ed il livello di conoscenza della lingua del Paese di destinazione. Per ampliare e qualificare gli scambi Erasmus venne nominata un’apposita Commissione composta da: Parigi, Cappellari, Buratto, Cian, D’Amico, Asmaa. Tale commissione aveva il compito di rivedere le relazioni attuali con le Università straniere ed ampliare il numero di strutture con cui effettuare gli scambi. Come già detto in precedenza, lo stage venne reso obbligatorio in ogni Piano di Studi e gli venne assegnato un peso di 10 crediti per un totale di 360 ore di attività. Venne inoltre prevista la possibilità di collegare lo stage alla tesi di laurea, arrivando quindi a coprire un totale di 20 crediti, per un monte ore complessivo di 500. In questo modo si consentì una chiara applicabilità della legge n.264, ma soprattutto si arricchì il percorso “standard” degli studenti, inserendo come obbligatoria un’applicazione dal vivo delle conoscenze apprese. Vi furono anche importanti cambiamenti per quanto riguarda le strutture messe a disposizione della Facoltà. Nell’estate del 2002 la Presidenza si trasferì al posto della biblioteca del Dipartimento di Scienze della Formazione, inoltre venne acquistato un nuovo edificio in Via Bassi 1 composto da sei piani e un seminterrato per un totale di circa 460 mq utili per piano. In questo modo si trovò un luogo in cui concentrare le attività della Facoltà, così da accrescere il coordinamento tra le varie parti, fornire più solidità all’apparto, consentire a coloro che si relazionavano con la Facoltà di avere un luogo di riferimento e infine mettere a disposizione degli studenti uno spazio in cui incontrarsi e scambiare informazioni. Perseguendo l’idea di sviluppare un forte raccordo col mondo produttivo, venne istituito un Master in “Supply Chain Management”, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria , Unindustria Veneto, Fiera di Padova, Interporto, Zona Industriale, Magazzini Generali di Padova e con Fondazione CUOA. 72 Le tematiche dell’informatizzazione e dell’uso di ICT sono state continuamente una priorità per il Consiglio di Facoltà, per questo venne da sempre utilizzata particolare attenzione nella cura e nel miglioramento del sito web. Nel presente anno si procedette alla manutenzione ed al restyling dello stesso, ad opera della ditta Internet Value e del dottor Nicola Miola. Inoltre per la cura, l’analisi e l’empowement del sito venne stipulato un contratto con Attilio Orefice e Giulia Zumerle della durata di 12 mesi. 4.2.2. A.A. 2002-2003 Le informazioni di seguito riportate sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 18.10.2002; 15.10.2002; 12.12.2002; 16.01.2003; 24.01.2003; 21.02.2003; 14.03.2003; 11.04.2003; 15.05.2003; 20.06.2003; 18.07.2003; 05.09.2003; 26.09.2003 Perseguendo l’obiettivo di ampliare il più possibile l’offerta formativa agli studenti e fornire una preparazione “internazionale”, vennero attivati diversi percorsi per gli studenti del terzo anno: “Aziendale” per gli iscritti al CLEA, “Banca e Finanza” e “Economia e Diritto” per gli iscritti al CLEC e due comuni in “Business”(in inglese) ed “Economico Politico”. Per un dettaglio degli insegnamenti si rimanda all’Allegato 1. Sempre perseguendo questi obiettivi, vennero attivati alcuni progetti nell’ambito del Fondo Speciale Europeo per la Regione Veneto, tra cui: Introduzione al management: principi applicazione e casi. Tale progetto corrisponde al primo anno di entrambi i corsi di laurea triennale ed è riservato a 25 studenti. Economia applicata a banche e professioni. Progetto corrispondente al secondo anno CLEC ed è sempre riservato a 25 studenti. Management Avanzato. Corrispondente al secondo anno CLEA ed aperto a 25 studenti. Master in Supply Chain Management “MASC”(impresa estesa e integrazione dei sistemi logistici di fornitura). Tale progetto è aperto a 15 partecipanti Durante quest’anno si ribadì la volontà di continuare la cooperazione con l’Università del Michigan ed a questo proposito il 15 maggio il Consiglio approvò: l’accordo quadro per la cooperazione accademica, scientifica e culturale tra l’Università di Padova, Facoltà di Economia e University of Michigan Dearborn; l’accordo di scambio di docenti e studenti tra le due istituzioni; l’accordo per lo sviluppo dell’International Summer Program in 73 Management (ISPM). Si specificò inoltre che la selezione di studenti ospitati in America, avvenisse utilizzando come criteri: l’idoneità a ricevere Borse ESU, il numero di esami sostenuti e la media. I corsi erogati furono due per un totale di 10 crediti e 70 ore di lezione. La situazione sugli Erasmus rimaneva invece costantemente rosea con 68 scambi effettuati sui 71 posti disponibili. Per semplificare la gestione degli studenti, durante il presente anno accademico venne introdotto uno strumento innovativo per la scelta della tesi di laurea. Venne infatti previsto che lo studente autocertificava il raggiungimento di una determinata soglia di crediti e poi effettuava la scelta della tesi attraverso una procedura online. Anche per quanto riguarda la didattica si procedette ad un arricchimento dell’offerta, attraverso l’attivazione di alcuni corsi, all’interno della cornice del FSE per la Regione Veneto. Tali corsi erano: Introduzione al management: principi applicazione e casi. Tale progetto corrisponde al primo anno di entrambi i corsi di laurea triennale ed è riservato a 25 studenti. Economia applicata a banche e professioni. Progetto corrispondente al secondo anno CLEC ed è sempre riservato a 25 studenti. Management Avanzato. Corrispondente al secondo anno CLEA ed aperto a 25 studenti. Master in Supply Chain Management “MASC”(impresa estesa e integrazione dei sistemi logistici di fornitura). Tale progetto è aperto a 15 partecipanti Come dimostrazione della bontà di tutte le iniziative finora svolte e come certificazione dei risultati sinora ottenuti, la Facoltà venne inserita per la prima volta nella classifica elaborata da Censi-La Repubblica, che esprimeva un giudizio sulle migliori Università pubbliche italiane, posizionandosi al secondo posto sotto Roma Tor Vergata. 4.2.3. A.A. 2003-2004 Le informazioni di seguito riportate, sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 10.10.2003; 17.10.2003; 14.11.2003; 16.01.2004; 06.02.2004; 10.03.2004; 02.04.2004; 30.04.2004; 11.06.2004; 12.07.2004; 09.09.2004; 16.09.2004. Inoltre sono state utilizzati i verbali del Consiglio di Presidenza del: 26.11.2003; 04.12.2003; 14.01.2004; 04.02.2004; 18.02.2004; 17.03.2004; 21.04.2004; 12.04.2004; 01.06.2004. 74 Durante quest’anno partirono i tre Corsi di Laurea Specialistica in “Banca e Finanza”, “Economia e Direzione Aziendale” ed “Economia e Diritto”. Come per i corsi triennali anche per questi fu applicato il numero programmato, fissando i posti a 40 (più 5 per studenti extracomunitari) per il primo, 70 (più cinque) per il secondo e 40 (più cinque) per il terzo. L’accesso ai corsi fu determinato non solo dai risultati del test ma si tenne conto anche del voto di laurea e del tempo impiegato per terminare il percorso di studi. Diversamente che per i CLT, il test venne elaborato e somministrato da strutture interne alla Facoltà, prevedendo una parte comune a tutti e tre i corsi e una specifica per ognuno. Vista l’efficacia di questa procedura si decise in seguito di adottarla ogni anno, fino alla modifica del presente ordinamento. Questo tipo di iniziativa rappresenta un notevole passo in avanti della Facoltà, che decise di sviluppare internamente una procedura di selezione degli studenti, riducendo la dipendenza dal Dipartimento di Psicologia e affinando la selezione, attraverso l’elaborazione di propri parametri e procedure. Per ciò che attiene la didattica, visto il successo raggiunto, si decise di rinnovare i master in “Supply Chain Management” in collaborazione con Ingegneria e l’EFCM in collaborazione con Farmacia. Nell’ambito dei FSE per la regione Veneto, vennero attivati diversi corsi tra cui: 1. Introduzione al Management: principi, tecniche e casi. Progetto professionalizzante applicato alla laurea di primo livello e riservato a 15 studenti neodiplomati dalle scuole superiori. 2. Economia Aziendale: principi, tecniche e casi. Percorso di professionalizzazione applicato alla laurea di primo livello, riservato a 15 studentesse donne. 3. Economia e Commercio: principi tecniche e casi. Percorso di professionalizzazione applicato alla laurea di primo livello riservato a 15 partecipanti. Occorre infine segnalare che il tirocinio viene reso obbligatorio anche per i CLS, per permettere una piena applicazione del numero programmato e arricchire l’offerta formativa attraverso l’applicazione delle conoscenze apprese. Per un dettaglio sull’organizzazione didattica dei CLS si rimanda all’allegato 1. 75 Per ciò che attiene le tematiche dell’internazionalizzazione, occorre segnalare un calo nel numero di studenti che utilizzano l’opportunità degli scambi internazionali, poiché dei 67 posti disponibili solo 40 ne sono stati utilizzati. Tale calo può essere spiegato dall’attivazione dell’ISPM che attirava maggiormente l’attenzione degli studenti, grazie al suo carattere fortemente innovativo. Non mancano però gli aspetti positivi poiché il Consiglio di Facoltà approva la stipula di un accordo con la Niagara University, College of Business Administration denominato”Agreement of Co-operation and students Exchange”. Anche l’organizzazione interna alla Facoltà subì un importante cambiamento, infatti durante quest’anno si assistette alla creazione del Consiglio di Presidenza, a cui vennero assegnati alcuni compiti prima spettanti al CDF. In particolare l’organizzazione divenne la seguente: A) Consiglio di Facoltà a cui sono assegnante le funzioni di: regolamentare e programmare l’offerta didattica e culturale della Facoltà e gestire l’impiego delle risorse finanziare. B) Il Consiglio di Presidenza a cui sono assegnati i compiti di ordinaria amministrazione ed esecuzione delle deliberazioni del CDF. L’organo è composto da: - Preside - Vicepreside - Presidenti dei Consigli di Corso di Studio - Da un rappresentante degli studenti - Un eventuale altro componente eletto a maggioranza assoluta fra professori e ricercatori. Infine occorre segnalare un avvicendamento alla guida della Facoltà. Nella seduta del 10 Ottobre 2003 venne eletto Preside, a maggioranza assoluta dei presenti, il professor Cesare Dosi. 4.2.4. A.A. 2004-2005 Le informazioni esposte sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 06.10.2004; 01.12.2004; 21.12.2004; 18.02.2005; 22.03.2005; 27.05.2005; 01.07.2005; 07.09.2005. Inoltre sono state utilizzate le delibere del Consiglio di Presidenza del: 26.10.2004; 16.11.2004; 02.03.2005; 15.04.2005; 03.05.2005; 21.07.2005. Nelle collaborazioni con le altre realtà presenti in Ateneo, la Facoltà di Economia si distinse per attività e impegno, come dimostrato dall’erogazione di diversi corsi interfacoltà. Il primo, 76 in collaborazione con la Facoltà di Agraria, fu un corso triennale in “Scienze e cultura della gastronomia e della ristorazione”. Poi vi furono due corsi di laurea specialistica in collaborazione con Scienze Motorie dal titolo “Scienze e tecniche dell’attività motoria preventiva e adattata” e “Scienze e tecniche dello Sport”. Nei corsi di laurea triennale vi fu una modifica dei percorsi offerti durante il terzo anno. Il “Percorso Business”, in inglese, venne sostituito con uno in “Economia e Management Pubblico”. Per un dettaglio sull’organizzazione del percorso si rimanda all’allegato 1. Per quanto riguarda l’ISPM, venne specificato che i corsi erogati nell’estate del 2005 sarebbero stati tenuti da un professore americano ed uno italiano ed avrebbero avuto ad oggetto: “Strategic Management and corporate reporting” (professori Favotto e Kumar) e “Business models and organizational behavior” (professori Camuffo e Dziekan). L’organizzazione dei due corsi prevedeva l’utilizzo di strumenti interattivi e l’elaborazione di project work, a cui sarebbe seguito un esame con domande a risposta multipla. Sulla mobilità internazionale all’interno del progetto Erasmus, anche durante quest’anno si registrò un calo nel numero si studenti che parteciparono all’iniziativa, a fronte di un aumento dei posti disponibili; infatti a dispetto dei 102 posti vacanti, solo 57 ne vennero utilizzati. Gli stage videro modificata la loro posizione all’interno del piano di studi, poiché divennero un’idoneità alla quale non venne più assegnato alcun voto. Occorre infine segnalare che per il terzo anno consecutivo, la Facoltà di Economia di Padova si posizionò al secondo posto della classifica elaborata da Censis-La Repubblica sulle Università pubbliche italiane, sotto Roma Tor Vergata. 4.2.5. A.A. 2005-2006 Le informazioni riportate sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 06.10.2005; 28.10.2005; 28.11.2005; 16.02.2006; 0.03.2006; 13.04.2006; 12.05.2006; 07.06.2006; 06.07.2006; 07.09.2006; 22.09.2006. Inoltre sono stati utilizzati i verbali del Consiglio di Presidenza del: 28.10.2005; 28.11.2005; 22.12.2005; 24.01.2006; 28.03.2006; 04.05.2006; 01.06.2006; 20.07.2006. Il presente anno accademico si caratterizzò come uno dei più stabili sotto il profilo della didattica, senza che cioè vi fossero cambiamenti rispetto a quanto era previsto, se non il 77 rinnovo dell’EFCM per il quadriennio 2006-2010. Da segnalare vi è l’attivazione di alcuni corsi nell’ambito degli FSE per la Ragione Veneto dal titolo: 1. Principi e metodi per l’analisi e la valutazione della performance aziendale 2. Economia e diritto per la gestione e la consulenza aziendale 3. Metodologie e strumenti per la gestione aziendale 4. Applicazioni economico-aziendali dell’informatica con sviluppi Web 5. Inglese per le applicazioni economiche Fu invece un anno di particolare fermento per quello che riguarda le tematiche dell’internazionalizzazione, poiché fu affidato al professor Camuffo il compito di raccogliere informazioni sullo stato attuale e suggerire eventuali azioni per migliorarne l’andamento. Dall’analisi è emerso che i punti su cui la Facoltà avrebbe dovuto agire con più decisone erano: Analisi continue dei flussi recenti di mobilità internazionale sia in uscita che in entrata e stima dei flussi futuri Predisposizione di materiali e procedure di supporto agli studenti impiegati in mobilità internazionale; Progettazione di eventi per la promozione delle attività di mobilità Per intensificare i rapporti con gli istituti stranieri e sfruttare al massimo le sinergie che si potevano creare, la collaborazione con l’University of Michigan fu allargata alla creazione di “collaborative classes” presso la Facoltà di Economia di Padova. L’iniziativa consisteva nell’ospitare 30 studenti dell’Università americana ed erogare due corsi in lingua inglese di “Principles of Marketing” e “Behavior in Organization”, tenuti rispettivamente da un professore per ciascun istituto. Accanto agli studenti americani sarebbero stati presenti anche 30 studenti dell’Università di Padova ed il nome assegnato al presente programma sarebbe stato International Program in Business (IPB). Per quanto riguarda l’ISPM, durante quest’anno vennero erogati i seguenti corsi: Business Strategies and procedures for growth: modulo European vs American approach: Strategic management and Corporate reporting: dottor Giacomo Boesso e professor Kamalesh Kumar. Business Strategies and procedures: modulo American vs European approach: Human resources policy and administration: Professor Paolo Gubitta e professor Michael Callahan. Riguardo alla mobilità internazionale va segnalata un’ulteriore diminuzione di studenti che hanno partecipato al progetto Erasmus con soli 30 posti utilizzati sui 116 disponibili. 78 Dopo diversi anni in cui le procedure per l’organizzazione della didattica erano in atto e si sono quindi consolidate delle best practice, è opportuno mostrare una misura di sintesi sull’andamento degli studenti della Facoltà rispetto ad uno studente medio dell’Ateneo di Padova. Per fare ciò si confronterà l’andamento in termini di CFU conseguiti di due coorti per ciascun campione. Tabella 6: Coorte “Economia” 2002-2003 1°Anno 0 CFU 0,4% > 40 CFU 86,5% 2°Anno 0 CFU 0% > 80 CFU 83% 3°Anno 0 CFU 0% 121-150 CFU 11,1% > 150 CFU 72,1% Media voto 24,12 24,16 24,43 2°Anno 3°Anno Fonte: allegato 5 verbale CDF 13.04.06 Tabella 7: Coorte 2002-2003 “Ateneo” 1°Anno 0 CFU 11,2% > 40 CFU 46,4% 0 CFU 1,4% > 80 CFU 56,8% 0 0,3% 121-150 CFU 17,2% >150 CFU 43,7% Media voto 24,62 24,87 25,11 2°Anno 3°Anno Fonte: allegato verbale CDF 13.04.06 Tabella 8: Coorte 2003-2004 “Economia” 1°Anno 0 CFU 2,1% > 40 CFU 76% 79 0 CFU 0% > 80 CFU 78,2% 0 121-150 CFU >150 CFU Media voto 24,43 24,32 Fonte: allegato verbale CDF 13.04.06 Tabella 9: Coorte 2003-2004 Ateneo 1°Anno 0 CFU 11% > 40 CFU 47,4% 2°Anno 0 CFU 1,3% > 80 CFU 56,3% 3°Anno 0 121-150 CFU >150 CFU Media voto 24,75 24,99 Fonte: allegato verbale CDF 13.04.06 Da tale confronto emerge che un numero maggiore di studenti della Facoltà di Economia, riesce ad ottenere determinate soglie di CFU vicine a quelle richieste per completare l’anno. Questo mostra come l’organizzazione della didattica e degli esami all’interno della Facoltà, sia strutturata per incentivare gli studenti e i docenti a superare le prove d’esame entro i primi tentativi, mantenendosi così in pari con il proprio percorso di studi. Va però segnalato che questa maggiore velocità porta ad avere una media voto più bassa della media d’Ateneo. Un’ulteriore dimostrazione di come l’organizzazione della didattica abbia influito sul rendimento degli studenti lo forniscono le tabelle seguenti, che mostrano le percentuali di laureati in corso ed entro il primo anno fuori corso, per ciascuna coorte. Tabella 10: Andamento laureati Coorte Ordinamento Laureati in corso 1995-96 1996-97 1997-98 1998-99 1999-2000 2000-2001 Quadriennale Quadriennale Quadriennale Quadriennale Quadriennale Triennale 16% 27% 37% 45% 31,6% 48% Laureati entro il primo anno fuori corso 48% 55% 60% 61% 66,6% 73% 80 2001-2002 Triennale 49% 2002-2003 Triennale 57% Fonte: verbali CDF e dati statistici MURST 69% 74,6% È possibile notare come la tendenza a vedere laureati entro il primo anno fuori corso più del 50% di studenti, sia stata confermata e talvolta migliorata. Una spiegazione di questo risultato può essere il sempre maggiore affinamento degli strumenti messi in atto per mantenere gli studenti in pari e l’efficace utilizzo del numero programmato, a seguito dell’azzeramento di ricorsi al TAR. Come riconoscimento di tutti questi risultati, per la prima volta la Facoltà di Economia di Padova raggiunse il primo posto nella classifica Censis-La Repubblica. 4.2.6. A.A. 2006-2007 Le informazioni riportate sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 09.11.2006; 30.11.2006; 19.01.2007; 08.03.2007; 30.03.2007; 18.05.2007; 08.06.2007. Inoltre sono stati utilizzati i verbali del Consiglio di Presidenza del: 18.10.2006; 22.11.2006; 27.02.2007; 10.05.2007; 06.06.2007; 21.11.2007. Durante quest’anno vi furono alcuni cambiamenti che interessarono l’ISPM. Innanzitutto si spostò la sede degli studenti da Ann Arbor a Dearborn, poi si allargò la possibilità di partecipazione al programma anche alle altre Facoltà e all’Università di Venezia. In particolare questi ultimi eventi dimostrano il successo ottenuto da tale iniziativa, che con il suo carattere di innovazione ha attirato l’interesse di realtà tra loro distanti e spesso in competizione. Questo risultato mostra la capacità del Management e dei responsabili Relazioni Internazionali di saper sviluppare relazioni uniche con le Università straniere, nonché il carattere internazionale, ormai più che affermato, dell’istituto. Per quanto riguarda la didattica, nell’ambito dei FSE per la Regione Veneto, si attivarono i seguenti progetti: - Economia e diritto per la gestione e la consulenza aziendale - Metodologie e strumenti per la gestione aziendale - Principi e metodi per l’analisi e la valutazione della performance - Analisi del contesto economico, istituzionale e operativo d’impresa - Economia, finanza e legislazione d’impresa 81 - Applicazioni economico-aziendali dell’informatica con sviluppi web - Economia e management: strumenti per la gestione aziendale La Facoltà ottenne per il secondo anno consecutivo il primo posto nella classifica Censis-La Repubblica e nella seduta del 7 settembre venne rieletto Preside, a maggioranza assoluta dei presenti, il professor Cesare Dosi. 4.2.7. A.A. 2007-2008 Le informazioni riportate sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 20.07.2007; 07.09.2007; 05.10.2007; 30.11.2007; 11.01.2008; 08.02.2008. Si ritiene utile, arrivati a questo punto, presentare una tabella riassuntiva del personale docente/ricercatore della Facoltà: Tabella 11: Riassunto assunzioni docenti e ricercatori Area Professori Professori disciplinare 1°fascia 2°fascia Matematica Professor Ricercatori Note Anno della nomina/trasferimento 1995-96 Bruno Viscolani Economia Professor aziendale Francesco 1995-96 Favotto Economia Professor politica Alessandro 1996-97 Penati Organizzazione Professor aziendale 1996-97 Giovanni Costa Statistica Professor 1996-97 Corrado Provasi Economia Professor politica Benedetto 1997-98 82 Gui Diritto Professor commerciale Maurizio 1997-98 De Acutis Statistica Professor economica Tommaso Di 1998-99 Fonzo Politica Professor economica Giorgio 1998-99 Brunello Economia Professor politica Bruno Maria 1998-99 Parigi Ragioneria generale ed applicata Professoressa Viene 1998-99 Maria Silvia trasferita a Avi Venezia il 05.09.2002 Scienza delle Professor finanze Cesare Dosi Economia Professor degli Paolo Biffis 1998-99 1998-99 intermediari finanziari Economia e Professor gestione delle Collesi imprese Umberto 1998-99 Economia Professoressa politica Gabriella 1998-99 Chiesa Diritto Professor commerciale Candido Fois Economia Dottoressa politica Loriana 1998-99 1999-2000 Pellizon 83 Economia Dottor Fabio politica Manenti Intermediari Professor finanziari Francesco 1999-2000 1999-2000 Zen Economia e Professor gestione delle Francesco imprese Casarin 1999-2000 Matematica per Professor 1999-2000 le applicazioni Bruno economiche Viscolani Economia Professor aziendale Ernesto 2000-2001 Beretta Statistica Professor economica Enrico 2000-2001 Rettore Organizzazione Professor aziendale Romano 2000-2001 Cappellari Diritto privato Dottoressa 2000-2001 Arianna Fusaro Organizzazione Dottor Paolo aziendale Gubitta Statistica Dottor 2000-2001 2000-2001 Matteo Grigoletto Diritto Professor tributario Mauro 2000-2001 Beghin Organizzazione Professor Nella 2002-2003 aziendale Arnaldo delibera Camuffo 07.09.2007 si del 84 da il nulla osta al trasferimento all’Università Luigi Bocconi. Economia Professor aziendale Fabio 2002-2003 Buttignon Economia Professoressa aziendale Antonella 2002-2003 Cugini Organizzazione Professor aziendale Paolo 2002-2003 Gubitta Economia Dottor aziendale Antonio 2003-2004 Parbonetti Politica Dottor economica Lorenzo 2003-2004 Rocco Diritto Professor commerciale Marco 2003-2004 Cian Economia Dottor aziendale Giacomo 2004-2005 Boesso Organizzazione Dottoressa aziendale Martina 2004-2005 Giannechini Economia Professor politica Luca 2004-2005 Nunziata Diritto Professor 2004-2005 85 dell’economia Alberto Lupoi Economia Professor politica Antonio 2004-2005 Niccolò Metodi Professor matematici Martino dell’economia Grasselli 2004-2005 e delle scienze naturali e finanziarie Finanza Dottoressa aziendale Elena 2005-2006 Sapienza Economia e Dottor gestione delle Alberto imprese Alvisi Economia Dottoressa degli Cinzia intermediari Baldan 2005-2006 2005-2006 finanziari Economia Dottoressa aziendale Giovanna 2005-2006 Michelon Economia Professor politica Michele 2005-2006 Moretto Statistica Professor economica Erich 2006-2007 Battistin Statistica Professor 2006-2007 Matteo Grigoletto Diritto Professor 2006-2007 86 tributario Mauro Beghin Organizzazione Dottor Diego aziendale Campagnolo Metodi Dottor Luca matematici Grosset 2007-2008 2007-2008 dell’economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie Finanza Dottor aziendale Alberto 2008-2009 Lanzavecchia Fonte: verbali CDF Osservando l’andamento dei reclutamenti è possibile notare come vi sia stata un’impennata nel periodo ‘98-‘02 che ha permesso alla Facoltà di raggiungere le dimensioni necessarie per il pieno funzionamento. Il numero di reclutamenti in quel periodo è stato numericamente paragonabile a quello degli otto anni successivi e può essere spiegato dal sostegno dato dal Rettore Marchesini allo sviluppo della Facoltà, assegnandovi un numero di punti per la docenza che consentisse il raggiungimento di dimensioni adeguate. Per quanto riguarda l’organizzazione degli esami, venne ridotto a quattro il numero di appelli a disposizione degli studenti, di cui due consecutivi non potevano essere fissati ad una distanza inferiore a 10 giorni. Inoltre si procedette alla modifica dell’ordinamento degli studi per l’entrata in vigore della riforma dei corsi di laurea e corsi di laurea magistrale ex DM 270. Venne previsto di riunire i due corsi di laurea triennale in un unico, mentre vennero mantenuti tre corsi di laurea magistrale. Riguardo all’ISPM US-Segment, vennero erogati nei mesi estivi i seguenti corsi: - Enterprenuership and business planning, tenuto dal professor Giacomo Boesso e dal professor Friz Rieger - Human resources management, tenuto dalla professoressa Giannechini e dal professor Michael Callahan. 87 Inoltre visto il successo e il prestigio dell’iniziativa, la possibilità di partecipare al programma fu allargata anche all’Università di Verona. 4.2.8. La Catena del Valore Attraverso l’utilizzo della Catena del Valore è possibile condurre un’analisi a livello micro, individuando il contributo di ciascuna attività alla realizzazione della performance. Spingendo l’analisi ancora più in profondità è possibile individuare, per ciascuna attività, le risorse che influenzano maggiormente la generazione di valore. Nella sezione precedente si è rappresentata la strategia realizzata dalla Facoltà, attraverso l’esposizione dei “fatti salienti” relativi a ciascun anno accademico. In questa sezione si cerca di raffigurare le attività della Facoltà utilizzando la Catena del Valore per individuare quali sono le risorse che hanno permesso il corretto funzionamento di ciascuna attività. “Operations” All’interno di questa categoria vengono inserite le attività che riguardano l’offerta formativa degli studenti. Le azioni intraprese erano volte a garantire un’offerta ampia, di qualità ed estremamente differenziante. Per renderla il più vasta possibile si consideri che vennero attivati due corsi di laurea triennali e tre specialistici, senza dimenticare i numerosi indirizzi, anche in inglese, tra cui gli studenti potevano scegliere. Sempre seguendo questa idea, vennero attivati diversi corsi interfacoltà e alcuni Master, come quello in “Supply Chain Management” con Ingegneria e il rinnovo dell’EFCM con Farmacia. L’ampliamento dell’offerta formativa venne fatto tenendo sempre in considerazione il concetto per cui gli studenti dovevano terminare in pari il loro percorso, quindi vennero ampliati e migliorati gli strumenti per fare in modo di raggiungere questo obiettivo. Ne è un esempio la riduzione degli appelli disponibili a quattro, per stimolare lo studente a superare l’esame entro la sessione in cui il corso veniva erogato. Ancora una volta tutti questi risultati furono possibili grazie all’abilità e all’esperienza dell’apparato amministrativo, il quale ha nel tempo accresciuto le sue abilità e la sua esperienza nella gestione degli studenti, sviluppando best practice molto efficaci. Per rendere l’offerta formativa differenziante è stata posta grande attenzione sui percorsi internazionali, fornendo l’opportunità di seguire corsi o addirittura indirizzi in lingua inglese, utilizzando personale docente proveniente da altri paesi, accrescendo e sviluppando gli scambi nel progetto Erasmus, ma soprattutto realizzando un’ampia e innovativa collaborazione con l’University of Michigan. Le risorse che hanno permesso di realizzare 88 queste iniziative vanno ricercate nelle abilità dei coloro che si sono occupati delle relazioni internazionali e nella vocazione della Facoltà a rapportarsi con gli istituti esteri. Proprio quest’ultimo tratto si pensa sia ormai entrato a far parte della “cultura aziendale” e abbia facilitato il reclutamento di personale straniero, l’avvio e la realizzazione delle iniziative sopracitate. Accanto all’aspetto internazionale, sempre per differenziare l’offerta formativa, venne reso obbligatorio lo stage per tutti gli studenti, sia della triennale che della specialistica. In questo modo venne concessa agli studenti la possibilità di applicare concretamente le conoscenze apprese e si realizzò la condizione necessaria per una piena applicazione della legge n.264, 2 Agosto 1999. “Approvvigionamento” Tra queste attività rientrano sicuramente quelle in materia di selezione degli studenti. Per le lauree triennali si scelse di affidarsi nuovamente al Dipartimento di Psicologia, mentre il test per le lauree specialistiche venne elaborato internamente. Durante questo periodo si assistette ad un azzeramento dei ricorsi accolti al TAR, consentendo quindi di applicare in maniera efficace lo strumento del numero programmato. La risorsa che permise di ottenere questo risultato fu da un lato l’entrata in vigore della più volte citata legge n.264, che aveva ridotto ma non annullato i ricorsi accolti, dall’altro l’obbligatorietà del tirocinio. La legge consentiva di applicare il numero programmato a quelle Facoltà che inserivano lo stage come parte integrante del percorso formativo degli studenti ma, sino all’entrata in vigore della riforma “3+2”, la Facoltà offriva solo la possibilità di svolgere questo di tipo di attività. Con l’obbligatorietà dello stage nel piano di studi si sancì la sua centralità nel percorso formativo degli studenti, rendendo chiaramente applicabile la legge. Per quanto riguarda le procedure di selezione delle le lauree specialistiche, si scelse di utilizzare un test elaborato e somministrato dalla Facoltà, riscuotendo un certo successo vista la sua adozione all’inizio di ogni anno. Questa iniziativa fu possibile grazie alle abilità e all’esperienza appresa negli anni precedenti, in cui si affiancò il Dipartimento di Psicologia nella gestione del test; di fatti negli anni passati vennero istituite delle Commissioni che coadiuvavano il Dipartimento, specialmente nella fase di somministrazione. La scelta di continuare ad avvalersi del Dipartimento di Psicologia per le lauree triennali, può essere dovuta dalla necessità di gestire un numero molto elevato di candidati, mentre le capacità interne consentivano di applicare questo strumento a dimensioni più ristrette. 89 “Tecnologia” Anche durante questo periodo è stata posta grande attenzione al miglioramento e all’empowerment del sito web, grazie al contributo: della ditta Intenet Value, del dottor Nicola Miola, di Giulia Zumerle ed Attilio Orefice. Lo sviluppo della tecnologia ha supportato le attività riguardanti la didattica, attraverso l’elaborazione di un sistema che permetteva agli studenti di scegliere la tesi online. Tale strumento ha agevolato la gestione degli studenti, permettendo di semplificare la procedura di scelta delle tesi. Infine occorre ricordare che è stata ampliata l’offerta didattica riguardante l’informatizzazione, fornendo un corso in Informatica HTML e Java. In questo caso le risorse vanno ritrovate nelle capacità delle persone che si sono occupate del sito web e dei corsi di informatica, le quali nel capitolo precedente si è visto rappresentino solamente fonti di vantaggio competitivo temporaneo. In questa fase tutti i competitor si sono dotati di supporti informatici e hanno quindi sviluppato capacità ed esperienza nella gestione e nel miglioramento di tali strumenti. Essendo risorse possedute da tutti i competitor si ritiene che possano essere considerate fonti di parità competitiva. “Gestione Risorse Umane” Attraverso un’attenta selezione dei docenti e dei collaboratori è stato possibile presentare agli studenti un’offerta didattica ampia e di qualità. Per il reclutamento del personale si è continuato a porre l’accento, oltre che sulla competenza, sull’esperienza internazionale o comunque sulla predisposizione ad affrontare tali tematiche. Seguendo questa idea occorre ricordare che la Facoltà utilizzò anche docenti stranieri per tenere alcuni corsi. Le risorse che hanno permesso di portare avanti questa iniziativa sono l’applicazione rigorosa dei criteri di competenza ed esperienza internazionale, nonché l’esperienza maturata nella selezione di docenti e ricercatori. Tuttavia si ritiene che questo tipo di attività siano state facilitate dalla certificazione di qualità e di istituto internazionale della Facoltà, che ha attirato l’interesse di professori altamente qualificati. “Marketing e Vendite” Tra queste rientrano a pieno titolo le attività di promozione dell’immagine della Facoltà. Nonostante lo strumento principale di comunicazione rimanesse l’esperienza degli studenti, attraverso l’inserimento nella classifica Censis-La Repubblica la visibilità è notevolmente aumentata. Grazie agli ottimi punteggi raggiunti si è potuto comunicare, attraverso un veicolo di portata nazionale, che la Facoltà di Economia di Padova forniva una buona preparazione attraverso un’offerta formativa estremamente ricca. 90 “Attività Infrastrutturali” Le attività infrastrutturali non supportano una specifica attività primaria ma sostengono l’intera Catena del Valore. Per consentire un coordinamento efficace delle attività, nonché per fornire solidità allo sviluppo della Facoltà, era indispensabile possedere una sede fissa. Grazie a risorse logistiche, rappresentate dall’acquisto dell’edificio di Via Bassi 1, è stato possibile fornire una struttura unitaria in cui organizzare le attività della Facoltà. Con l’ampliamento delle dimensioni della Facoltà si è reso necessario organizzare la gestione delle attività in una maniera più strutturata. L’organizzazione interna doveva subire una modifica per consentire di amministrare efficacemente la mole di lavoro che era aumentata a seguito dell’ampliamento dell’offerta didattica. Per questo motivo nacque il Consiglio di Presidenza, a cui vennero assegnate alcune mansioni che in precedenza erano concentrate nel Consiglio di Facoltà, in particolare quella di ordinaria amministrazione. Per quanto riguarda le capacità manageriali si ritiene che in questa fase il loro contributo sia più limitato rispetto alle precedenti, caratterizzandosi per un sostanziale supporto alle attività già avviate. Si pensa che gli indirizzi generali siano stati forniti nei due periodi precedenti, in cui la capacità di ideare certe iniziative innovative ed elaborare gli strumenti per metterle in pratica, era la risorsa principale di sviluppo; in questa fase vi è sostanzialmente il miglioramento e il supporto a queste attività, ormai già avviate con successo. Per quanto riguarda le attività della logistica in entrata e in uscita, essendo la Facoltà un’azienda di servizi, vengono sostanzialmente ignorate, in quanto due caratteristiche fondamentali come la non esistenza prima dell’acquisto e l’impossibilità di immagazzinamento, riducono fortemente il peso di queste due attività. 91 4.2.9. Analisi del settore Si ritiene utile presentare una breve panoramica sull’andamento del settore in cui la Facoltà di Economia opera. Per fare questo si utilizzerà il modello delle “Cinque Forze” di Porter, che illustra l’attrattività di un settore come combinazione e interazione di cinque componenti. Per quanto riguarda clienti, fornitori e nuovi entranti si rimanda all’analisi effettuata nel capitolo precedente, poiché si ritiene che nulla sia cambiato durante questi anni e che quindi l’analisi precedentemente effettuata sia ancora valida. Ciò che si pensa sia mutato sono i concorrenti attuali e i potenziali sostituti. Con il raggiungimento di dimensioni adeguate, l’avanzamento di tutte le iniziative ed i primi riconoscimenti a livello nazionale, si ritiene che l’arena competitiva della Facoltà si sia allargata. Se prima la competizione era limitata al Nord-Est e la maggior parte degli studenti proveniva dal Triveneto, a seguito degli eventi appena accennati è diventata nazionale, allargando il bacino di utenza agli studenti di tutta Italia e di conseguenza i competitor sono diventate tutte le Facoltà di Economia italiane. La Facoltà di Economia di Padova si è da subito qualificata come competitor di alto livello, raggiungendo in breve tempo le posizioni migliori, fino a diventare leader del mercato. Vi è una novità anche per quanto riguarda il trend del settore, poiché si è assistito ad un calo della domanda, come testimoniato dal ridotto numero di studenti presenti al test d’accesso. La tabella seguente mostra quanto appena detto. Tabella 12: Andamento iscritti ‘01-‘08 Anno Ordinamento PreStudenti accademico immatricolazioni presenti al test 2002-03’ CLEC+CLEA 682 2003-04’ CLEC+CLEA 563 544 2003-04’ CLS 123 114 2004-05’ CLEC+CLEA 720 618 2004-05’ CLS 149 129 2005-06’ CLEC+CLEA 980 844 2005-06’ CLS 233 191 2006-07’ CLEC+CLEA 954 810 2006-07’ CLS 2007-08’ CLEC+CLEA 1067 943 2007-08’ CLS 281 Fonte: verbali CDF Posti disponibili Numero di iscritti 260 260 165 260 165 260 165 260 223 233 103 239 116 229 143 225 126 233 137 260 165 La flessione nella domanda si riferisce ai primi anni mentre già dal 05’-06’ è tornata ad aumentare e raggiungere i livelli degli anni 90’. È possibile che la domanda abbia ripreso a 92 crescere quando la Facoltà ha ottenuto i riconoscimenti nella classifica Censis-La Repubblica, richiamando l’attenzione degli studenti di tutto il Paese. 4.2.10. Sintesi della strategia Se si volesse ricomprendere l’agire della Facoltà all’interno di una strategia di base, durante questo periodo si parlerebbe di differenziazione. La realizzazione di un’offerta unica passa sicuramente attraverso la capacità di fornire una preparazione ampia, di qualità elevata, attenta alle tematiche internazionali e capace di collegare le nozioni apprese alla realtà empirica. Per realizzare questo tipo di offerta sono state messe in campo diverse iniziative, la maggior parte delle quali già avviata nel periodo precedente e durante questa fase migliorata. È il caso dell’offerta didattica che è stata notevolmente ampliata, pur mantenendo elevate le preformance degli studenti, o ancora il mantenimento e miglioramento dei tempi entro cui gli studenti si laureavano, attraverso l’efficientamento degli strumenti esistenti. Per garantire un’elevata qualità della didattica si è continuato nel selezionare personale altamente competente e con esperienza internazionale, mentre dal lato della domanda è stato possibile applicare efficacemente il numero programmato grazie all’entrata in vigore della legge n.264. Per quanto attiene l’internazionalizzazione dell’offerta, agli studenti era data la possibilità di: confrontarsi con modelli e su argomenti di carattere internazionale, effettuare periodi di studio all’estero, scegliere percorsi in inglese e partecipare a programmi di scambio con un’importante Università americana. La bontà di questo tipo di offerta è testimoniato dai primi posti, ottenuti e poi mantenuti, nella classifica Censis-La Repubbilca. Inoltre il successo dell’ISPM è testimoniato dall’allargamento della partecipazione ad altre Facoltà e altri Atenei; il carattere innovativo di tale iniziativa ha messo in contatto realtà che fino a pochi anni prima erano state in competizione e si erano ostacolate. Infine le performance più elevate degli studenti iscritti alla Facoltà, sono testimoniate dai risultati in termini di esami sostenuti, ma soprattutto nei tempi utilizzati per laurearsi, che sono notevolmente superiori alla media. . 93 4.3. Applicazione del VRIO framework Per capire se le risorse individuate attraverso l’utilizzo della Catena del Valore possano essere considerate fonti di vantaggio competitivo sostenibile, è necessario verificare la presenza di quattro caratteristiche. Per ciascuna risorsa individuata si affronteranno le questioni di: valore, rarità, imitabilità ed organizzazione. 4.3.1. Capacità gestionali dell’apparato amministrativo Valore Ampliare e mantenere elevata l’offerta didattica, senza vedere ridotta l’efficacia nella gestione degli studenti, è stata un’operazione possibile grazie alle abilità e all’esperienza dell’apparato amministrativo. L’esperienza accumulata nel tempo ha permesso di sviluppare best practice nella gestione degli studenti, nonché di migliorare ed ampliare gli strumenti in essere. Questo tipo di risorse ha sicuramente aiutato a mantenere elevate le performance degli studenti, in termini di risultati degli esami e tempo impiegato a laurearsi, nonostante l’offerta formativa sia notevolmente aumentata con l’entrata in vigore del “3+2”. Un esempio di come l’esperienza dell’apparato abbia contribuito a realizzare questi risultati è attraverso il miglioramento degli strumenti per aiutare gli studenti a rimanere in pari. In particolare si è ravvisata la necessità di intensificare questo tipo di attività, a seguito dell’ampliamento dell’offerta, e per questo è stato deciso di ridurre il numero di appelli disponibili a quattro. L’esperienza maturata negli anni ha permesso di sviluppare procedure standardizzate di gestione, che si sono poi tramutate in best practice. Ne è un esempio la gestione delle tesi di laurea. Tale pratica è stata per la prima volta introdotta nel ‘99 e nel tempo ha subito alcune modifiche, a seguito del procedimento di prova ed errore che ha consentito di migliorarne l’efficacia. Durante questo periodo è aumentata l’esperienza dell’apparato amministrativo e si sono sviluppate una serie di procedure standardizzate nella gestione di tale attività. La realizzazione di best practice si può rappresentare nell’elaborazione di uno strumento di gestione online delle tesi, che ha consentito di semplificare ed efficientare questo tipo di attività. Rarità Essendo quello dell’istruzione universitaria un mercato a “concorrenza amministrata”, in cui gli studenti possono scegliere tra un numero di istituti accreditati, si ritiene che non si possano 94 creare le condizioni di concorrenza perfetta, di conseguenza viene scongiurato il pericolo che le risorse non possano essere considerate rare. Imitabilità Le presenti risorse sono state sviluppate durante anni di gestione degli studenti, che hanno permesso di accumulare notevole esperienza ed elaborare best practice. Il percorso storico seguito dalla Facoltà, segnato dal chiaro indirizzo di garantire un’offerta ampia e stimolare gli studenti a mantenersi i pari con il loro percorso, ha influenzato la crescita di queste capacità. L’insistenza e la grande attenzione posta su queste tematiche ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di capacità gestionali e nell’elaborazione di best practice. Di conseguenza tali risorse, essendo frutto di un percorso storico unico, possono essere considerate difficilmente imitabili. Organizzazione L’organizzazione ha aiutato lo sviluppo di questo tipo di attività fornendo alcune risorse di supporto. In particolare si è adoperata per aumentare il personale messo a disposizione, in modo tale mettere l’apparato amministrativo nelle condizioni di sostenere l’ampliamento dell’offerta didattica. Per garantire ogni anno la presenza di personale sufficiente, oltre a quello fisso, si procedette alla stipula di contratti a tempo determinato e si utilizzarono studenti in stage. Oltre a questo si consideri che l’organizzazione mise a disposizione una struttura fissa in cui venivano concentrate la attività della Facoltà, garantendo una maggiore solidità all’apparato e stimolando il coordinamento. Infine per consentire di mantenere le elevate performance ottenute nel passato e contemporaneamente garantire un’offerta didattica il più ampio possibile, venne modificata la struttura organizzativa interna. Nacque infatti il Consiglio di Presidenza, a cui furono assegnati alcuni compiti prima spettanti al Consiglio di Facoltà, in particolare quelli di ordinaria amministrazione. Con l’ampliamento delle dimensioni è stato necessario riorganizzare la struttura interna per garantire standard di efficienza elevati. 95 4.3.2. Capacità ed esperienza dei referenti per la mobilità estera e “Cultura internazionale” Valore Sin dai primi anni di vita, la Facoltà si è adoperata attivamente per instaurare rapporti con le Università straniere ed ha da sempre stimolato il confronto e il dibattito su tematiche internazionali. Già dal ‘98-‘99 si cominciò a sviluppare collaborazioni con i partner europei e la Commissione che si occupò di tali argomenti riuscì nel tempo ad ampliare ed intensificare le relazioni instaurate, come dimostrato dal crescente numero di Ersamus, dalla stipula di accordi di double degree e dallo sviluppo dell’EFCM. In questo arco di tempo le persone che si sono occupate di tali attività hanno notevolmente accresciuto l’esperienza e l’abilità nel gestire questo tipo di situazioni. Accanto a questo occorre segnalare che la Facoltà ha sempre stimolato l’apertura e il confronto su tematiche di carattere internazionale, riuscendo nel tempo a inserire questo tipo di modelli di pensiero all’interno della cultura di Facoltà. Grazie a tutto questo è stato possibile sfruttare l’opportunità di intensificare ed ampliare le collaborazioni, spingendosi al di fuori dei confini europei. Seguendo quest’idea è stata siglata la collaborazione con l’University of Michigan per la realizzazione dell’ISPM. Inizialmente il programma prevedeva che ad alcuni studenti dell’Università di Padova, fossero erogati corsi all’interno dell’Università americana. Successivamente la collaborazione venne intensificata, creando un ISPM-IT Segment e allargando la possibilità di partecipare anche alle Università di Venezia e Verona. Questo programma si può considerare il più importante risultato raggiunto riguardo l’internazionalizzazione della Facoltà, che le ha permesso di caratterizzarsi come istituto internazionale. Rarità Vale quanto detto per la precedente risorsa Imitabilità L’esperienza e l’abilità dei referenti per la mobilità internazionale possono essere considerate risorse difficilmente imitabili poiché frutto del percorso storico unico seguito dalla Facoltà. Infatti l’attenzione posta sin dai primi anni alla realizzazione di scambi con le Università straniere e lo stimolo continuo ad allargare ed intensificare le collaborazioni, si pensa abbiano avuto un ruolo determinante nello sviluppo di tali abilità. 96 La “cultura internazionale” della Facoltà rientra invece nella tipologia dei fenomeni socialmente complessi. L’abitudine a trattare temi di carattere internazionale, rendendoli argomenti di discussione quotidiana sia all’interno dei corsi che del Consiglio di Facoltà, si pensa abbia fatto rientrare tali pratiche nel DNA della dell’istituto, facendole diventare tratti della cultura aziendale e quindi fenomeno socialmente complesso. Organizzazione L’organizzazione ha aiutato lo sviluppo di queste risorse fornendo sia supporto finanziario che organizzativo. Vennero messe a disposizione numerose risorse economiche per trasferte e soggiorni all’estero, senza dimenticare i costi sostenuti per la remunerazione dei docenti e del personale coinvolto. Dal punto di vista organizzativo si investirono notevoli risorse per consentire la gestione degli studenti all’estero, in termini di conversione di esami e approvazione dei piani di studio, ma anche per preparare le trasferte in America e per ospitare gli studenti del Michigan che venivano a Padova, fornendo strutture e corsi adeguati. Si può concludere che il ruolo dell’organizzazione è stato assai importante per consentire lo sviluppo e l’ampliamento dell’iniziativa. 97 4.3.3. Risorse legislative Valore L’entrata in vigore della Legge 2 Agosto 1999, n.264 ha consentito di rendere efficace lo strumento del numero programmato. Infatti nel comma 2, lettera b, venne prevista la possibilità di applicare il numero programmato a quelle Facoltà che inserivano il tirocinio come parte integrante del percorso di studi. Grazie a questa risorsa è stato possibile rendere efficace tale strumento, così da poter effettivamente selezionare gli studenti più preparati e motivati Rarità Vale quanto detto per la risorsa precedente Imitabilità Essendo questa una legge dello Stato italiano non si ritiene sia una risorsa difficilmente imitabile, ma utilizzabile senza costi da tutti gli istituti. Si vedrà infatti che anche altre importanti Università della Regione si avvarranno di tale strumento. Organizzazione Fino alla riforma dell’ordinamento degli studi, la Facoltà offriva la possibilità di effettuare lo stage ma, nonostante l’occasione fosse sfruttata da un gran numero di studenti, non lo metteva come obbligatorio, facendo sorgere dubbi sulla possibilità di applicazione della legge n.264. Con l’entrata in vigore del “3+2” si rese obbligatorio lo stage in ogni piano di studi, consentendo l’azzeramento dei ricorsi. È possibile notare come l’organizzazione abbia avuto un ruolo importante nel permettere il pieno sfruttamento di questa risorsa 98 4.3.4. Capacità di gestione del test d’accesso Valore Nei primi anni di vita della Facoltà si è scelto di avvalersi dell’abilità del Dipartimento di Psicologia per rendere applicabile il numero programmato. Nonostante l’elaborazione e la somministrazione fosse attività di competenza del Dipartimento, gli vennero affiancate di volta in volta delle Commissioni, composte da docenti e personale amministrativo, che dovevano supervisionare e collaborare all’esecuzione della prova. Nel corso del tempo tali Commissioni hanno acquisito esperienza in questo tipo di pratiche e, una volta raggiunte le dimensioni adeguate in termini di struttura organizzativa e personale, è stato possibile organizzare una propria modalità interna di selezione. Naturalmente questo tipo di attività erano ancora in una fase di sviluppo e quindi era possibile che si commettessero errori, per cui si decise di applicarla soltanto alle lauree specialistiche, che numericamente erano più ridotte rispetto alle triennali. In questo modo non venivano subito caricate di eccessive pressioni e potevano beneficiare del procedimento di prova ed errore. L’esperienza e le competenze sviluppate negli anni di collaborazione col Dipartimento hanno consentito di sviluppare internamente una modalità di selezione degli studenti, che a sua volta ha permesso di limitare i costi e ridurre la dipendenza dal Dipartimento. In aggiunta ha permesso di affinare e personalizzare le tecniche di selezione, utilizzando propri parametri di valutazione. Rarità Vale quanto detto per le altre risorse. Imitabilità Tali risorse sono state sviluppate nel corso degli anni attraverso l’apprendimento continuo di procedure e attività applicate dal Dipartimento di Psicologia. L’iniziale necessità di avvalersi dell’aiuto di tale istituto e l’affiancamento continuo nell’esecuzione della prova, si possono considerare aspetti unici del percorso storico seguito dalla Facoltà. Le capacità apprese attraverso l’esperienza si possono quindi considerare risorse frutto di un percorso storico unico e così difficilmente imitabili. Organizzazione L’organizzazione ha aiutato lo sviluppo di queste risorse fornendo le strutture e il personale per consentire l’elaborazione e la somministrazione della prova. Si è inoltre adoperata 99 organizzando tutte le attività di gestione dei candidati, che hanno tra le altre cose riguardato la raccolta e la verifica delle richieste e l’elaborazione delle graduatorie. 4.3.5. Applicazione rigorosa dei criteri di selezione del personale Valore L’immagine che la Facoltà ha cercato dapprima di creare, e poi di mantenere, era quella di un istituto che fornisse una preparazione di elevata qualità. Una condizione imprescindibile per consentire di raggiungere questo obiettivo è l’utilizzo di personale docente estremamente preparato e competente. Per differenziare la propria offerta rispetto a quella dei concorrenti si pensò di stimolare l’apertura e il confronto continuo con argomenti e istituti internazionali. Si tentò di abituare tutta l’organizzazione a considerare il confronto e l’apertura a temi internazionali come attività normali e ordinarie. Anche per raggiungere questo obiettivo era necessario selezionare docenti che avessero una certa esperienza o familiarità con tali tematiche. L’applicazione rigorosa di questi due criteri per la selezione del personale, ha permesso di ridurre il rischio di non mantenere un’elevata qualità della didattica e vedere così peggiorata la propria reputazione. Contemporaneamente ha consentito di migliorare le posizioni raggiunte, contribuendo a raggiungere il primo posto nella classifica Censis e aiutando a realizzare progetti di successo come l’ISPM. Rarità Vale quanto detto per le risorse precedenti Imitabilità Si ritiene che l’applicazione di tali principi non si possa ritenere una risorsa difficilmente imitabile poiché, almeno per quanto riguarda la competenza, dovrebbero essere valori ispiratori di ogni selezione di dipendenti pubblici. Tuttavia occorre riconoscere che selezionare personale, senza cedere a logiche diverse da quelle della preparazione e della qualità, sia un’attività semplice a parole ma difficile nei fatti. Di conseguenza si pensa che l’applicazione di questi due principi non comporti costi insormontabili per la concorrenza ma comunque richieda grossi sforzi nella sua esecuzione. 100 Organizzazione L’organizzazione ha supportato questo tipo di attività attraverso l’immagine di istituto internazionale di qualità. Si pensa infatti che grazie agli sforzi profusi negli anni passati e grazie ai riconoscimenti ottenuti, la Facoltà abbia attirato l’attenzione dei professori più preparati all’interno del panorama nazionale, di conseguenza è risultato più semplice convincerli sulla bontà dei programmi e così reclutarli. 4.3.6. Risorse logistiche: acquisizione edificio di Via Bassi 1 Valore Attraverso l’acquisizione dell’edifico in questione è stato possibile dare più solidità all’impianto precedente, fornendo una sede fissa alla Facoltà. All’interno dell’edificio è stato possibile riunire tutte le attività della Facoltà, fornendo maggiore chiarezza a coloro che ci lavorano o che vi entravano in contatto e riuscendo a coordinare con maggiore efficacia tutte le iniziative. È stata inoltre scongiurata la minaccia di creare insoddisfazione tra gli studenti attuali e potenziali, che non trovavano un luogo fisico di rifermento della Facoltà o anche solo una spazio in cui incontrarsi e scambiare informazioni. Rarità Vale quanto detto per le risorse precedenti. Imitabilità Il possesso di una struttura in cui concentrare tutte le attività si pensa non possa essere considerata risorsa difficilmente imitabile. I maggiori competitor possedevano già questo tipo di strutture o comunque si può ritenere un genere di risorsa acquistabile senza troppe difficoltà, a fronte di un esborso economico. Organizzazione Il supporto dell’organizzazione si è sostanziato nel reperire le risorse finanziarie per consentire di acquistare l’edificio, nel reperimento dell’attrezzatura e nell’ottimizzazione degli spazi disponibili, nonché nei brevi tempi in cui la struttura è diventata operativa. 101 CAPITOLO QUINTO. FACOLTA’ DI ECONOMIA DI PADOVA: UN CORSO DI LAUREA E TRE CORSI DI LAUREA MAGISTRALE (20082011) 5.1. Introduzione Vista la ristretta durata di questo periodo, l’organizzazione del capitolo sarà più semplificata rispetto ai precedenti, accorpando sezioni che venivano invece trattate separatamente. L’esposizione della strategia realizzata dalla Facoltà non subirà cambiamenti nei suoi tratti organizzativi, continuando con la rappresentazione dei “fatti salienti” relativi a ciascun anno accademico. Invece la parte di individuazione delle risorse e verifica della loro adeguatezza ad essere considerate fonti di vantaggio competitivo sarà riunita in unica sezione. 5.2. Ricostruzione della strategia La riforma che modificò l’ordinamento degli studi produsse l’accorpamento dei corsi di laurea triennali, mentre mantenne i tre corsi di laurea di secondo livello, seppur apportandovi alcuni cambiamenti. Sfortunatamente gli effetti di questa riforma sono difficili da valutare, visto che la Facoltà cessò di esistere a poco più di tre anni dall’entrata in vigore. Il presente periodo si caratterizzò per una sostanziale stabilità nell’organizzazione della didattica e per il rinnovo di tutte le attività già in essere. Vennero apportati alcuni cambiamenti alle modalità di elaborazione del test d’accesso e venne riconosciuto l’elevato livello di internazionalizzazione raggiunto dalla Facoltà; inoltre venne mantenuto il primo posto nella classifica Censis-La Repubblica per tutto il periodo di riferimento. A seguito dell’entrata in vigore della riforma Gelmini, la Facoltà venne disattivata al termine dell’anno 2011. A.A. 2008-2009 Le informazioni riportate sono tratte dai seguenti verbali del Consiglio di Facoltà: 24.10.2008; 28.11.2008; 23.01.2009; 11.02.2009; 20.03.2009. Inoltre sono stati utilizzati i verbali del Consiglio di Presidenza del: 06.05.2009; 05.06.2009; 19.06.2009; 16.10.2009. 102 Differentemente rispetto al passato, per l’accesso ai Corsi di Laurea Magistrale venne prevista la possibilità di non effettuare il test. Infatti qualora il candidato possedesse un certo numero di CFU in determinati SSD essenziali e si fosse laureato con un punteggio pari o superiore a 95/110, sarebbe stato ammesso senza effettuare alcuna prova. La riforma dell’ordinamento degli studi ha condotto all’accorpamento dei due corsi di laurea triennale in un unico Corso di Laurea in Economia e Management- Scienza dell’Economia e della Gestione aziendale L-18, con la previsione di attivare diversi indirizzi in: Economia Aziendale, Amministrazione e Controllo, Economia e Diritto, Economia e Finanza, Economia e Management delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche. Accanto a questi furono attivati tre corsi di laurea magistrale in: Economia e Finanza- Classe di lauree in Scienze dell’Economia- LM-56, Economia e Direzione Aziendale- Classe di Lauree in Scienze Economico-Aziendali- LM-77 ed Economia e Diritto- Classe di Lauree in Scienze economico-aziendali- LM-77. Sempre in discontinuità con il passato fu previsto di rendere il tirocinio obbligatorio solo per il Corso in Economia e Diritto mentre per gli altri due magistrali non venne inserito nel piano di studi. Per vedere in dettaglio l’organizzazione della didattica di ciascun corso di rimanda all’allegato 1. Durante quest’anno si ottenne la deroga ufficiale dal Senato Accademico per fissare il numero di appelli disponibili a 4, visti i buoni risultati ottenuti in termini di regolarità della durata della carriera degli studenti. Per quanto riguarda le relazioni internazionali, il 15 maggio venne rinnovato l’accordo di collaborazione con l’University of Michigan e, differentemente dallo scorso anno, vennero erogati per lo US-Segment i corsi di Enterprenurial Marketing and Business Planning e Human Resource Management. Infine durante quest’anno si assistette ad un avvicendamento alla guida della Facoltà, con l’elezione a Preside del professor Enrico Rettore. A.A. 2009-2010 Le informazioni di seguito riportate sono tratte dalle delibere del Consiglio di Facoltà del: 27.11.2009; 17.12.2009; 26.03.2010; 28.05.2010; 21.06.2010; 14.09.2010. Inoltre sono stati utilizzati i verbali del Consiglio di presidenza del: 22.01.2010; 26.02.2010; 23.04.2010; 23.07.2010. 103 Le modifiche per l’accesso non hanno riguardato solo i corsi di laurea magistrale, ma anche i corsi triennali, poiché l’elaborazione del test venne fatta congiuntamente con le Facoltà di Economia di Trento e Venezia. A dimostrazione dell’elevato livello di internazionalizzazione raggiunto dalla Facoltà, durante quest’anno venne annunciata una collaborazione tra Facoltà di Economia, Fondazione Cariparo e gruppo Intesa San Paolo, dal titolo “Percorsi di Internazionalizzazione”. Tale accordo si sviluppava nei seguenti punti chiave: Satge internazionali. Viene data l’opportunità agli studenti italiani di svolgere stage presso istituzioni estere e al contempo vengono offerti agli studenti stranieri del progetto Erasmus, stage in Italia. Offerta didattica. Attirare studenti italiani e stranieri con l’opportunità di studiare i percorsi di internazionalizzazione delle imprese e delle Banche presenti nel territorio, così da sviluppare capacità e competenze distintive. Formazione. Focalizzare l’attenzione sulle tematiche riguardanti l’internazionalizzazione, in modo da ottenere ricadute positive sul territorio e sulle attività imprenditoriali che si stanno costruendo un percorso di internazionalizzazione. Ricerca. Attraverso la collaborazione aumentare il numero di studi empirici sulle tematiche dell’internazionalizzazione. Occorre precisare che questo risultato è stato realizzato solo grazie alle abilità riconosciute alla Facoltà di saper intrattenere rapporti con importanti istituti stranieri e dimostra anche le abilità nello sviluppare e mantenere ottimi rapporti con il mondo produttivo in cui la Facoltà è inserita. Per ciò che concerne gli scambi internazionali venne confermato il professor Nicolò come Responsabile della Commissione per le Attività Internazionali e Responsabile flussi Erasmus. Per un dettaglio sull’andamento della mobilità internazionale e dell’ISPM si rimanda all’allegato 1. A.A. 2010-2011 Le informazioni riportate sono tratte dai verbali del Consiglio di Facoltà del: 21.01.2011; 25.03.2011; 10.05.2011; 07.06.2011; 15.07.2011; 02.09.2011. Il presente anno accademico si caratterizzò per una sostanziale stabilità nelle attività della Facoltà, dovuta al fatto che ci si preparava alla disattivazione con l’entrata in vigore della Riforma Gelmini. I principali eventi che caratterizzarono questo periodo furono: l’estensione 104 della collaborazione per l’elaborazione del test d’ammissione alla Facoltà di Economia dell’Università di Verona, la nomina del professor Erich Battistin come Responsabile dei Flussi Erasmus e Rappresentante nella Commissione per le Attività Internazionali e la nomina del professor Favotto a Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche “Marco Fanno”. Per avere una rappresentazione sul flusso Erasmus e sull’andamento dell’ISPM si rimanda all’allegato 1. A.A. 2011-2012 A seguito dell’entrata in vigore della Legge 240/2010, la Facoltà di Economia venne disattivata al termine dell’anno 2011. 5.3. Una lettura mediante il VRIO framework Com’è facile notare, durante questo periodo vi sono state poche iniziative nuove rispetto agli anni passati, concentrandosi principalmente nella transizione verso il nuovo ordinamento universitario. Sono da segnalare le attività di “approvvigionamento” degli studenti, che sono state messe in comune con più istituti, perseguendo l’obiettivo di mettere insieme le diverse esperienze per realizzare migliori e più complete procedure. Per quanto attiene all’internazionalizzazione, venne riconosciuto l’elevato livello raggiunto dalla Facoltà, senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare un importante accordo di collaborazione con Intesa-San Paolo. Le principali attività su cui si è concentrata la Facoltà, si ritiene siano quelle organizzative, per preparasi all’entrata in vigore della riforma che avrebbe attribuito tutte le attività formative ai Dipartimenti. La risorsa che ha consentito di confluire verso questa nuova organizzazione si pensa sia stata l’abilità del Management nell’accompagnare la transizione. È una risorsa di valore perché ha consentito di passare agevolmente ad un nuovo modello di organizzazione del sistema universitario, senza che si creassero eccessivi disagi o problemi organizzativi. È una risorsa rara poiché anche in questo caso si vale l’affermazione secondo cui quello dell’istruzione universitaria è un mercato a “concorrenza amministrata”, per cui anche se la risorsa fosse posseduta da un numero elevato di istituzioni non sarebbe mai il numero necessario per avere concorrenza perfetta. È una risorsa difficilmente imitabile poiché frutto di anni di apprendimento ed efficientamento all’interno dell’amministrazione della Facoltà, che hanno permesso di capirne a fondo i meccanismi di funzionamento così sviluppare una serie di procedure per facilitare la transizione. Infine si ritiene che l’organizzazione abbia permesso lo sviluppo del potenziale della risorsa, fornendo alla 105 Commissione che si è occupata di gestire la fase di transizione tutto il supporto necessario, ponendosi con un atteggiamento costruttivo senza tentare di ostacolare il cambiamento. 106 CONCLUSIONI L’analisi condotta nei capitoli precedenti sull’identificazione delle risorse che hanno permesso lo sviluppo della Facoltà e sulla loro idoneità ad essere considerate fonti di vantaggio competitivo ha portato a risultati soddisfacenti. Attraverso la rappresentazione della strategia realizzata, nella forma di eventi accaduti e delle iniziative avviate, si è potuto individuare le risorse che in ciascuna fase sono state utilizzate dalla Facoltà per implementare la strategia di crescita. Applicando il VRIO framework a ciascuna risorsa individuata si è visto come la maggior parte di esse possa essere considerata fonte di vantaggio competitivo sostenibile. Di seguito si presenta una tabella riassuntiva sul contributo di ciascuna risorsa al raggiungimento del vantaggio competitivo, in ogni periodo considerato. Tabella 13: Riassunto dell’analisi condotta sulle risorse Period Risorsa È o di È È Qual contributo è il Implicazio valore rara difficilment ? ? e imitabile? dell’organizzazion ni competitive e? ’87-95’ Capacità Si Si Si Elevato progettuale Fonte di vantaggio competitivo sostenibile ‘95-‘01 Competenze Si Si Si Elevato manageriali Fonte di vantaggio competitivo sostenibile Capacità Si Si Si Medio Fonte di gestionali vantaggio apparato competitivo amministrativ sostenibile o Esperienza Si Si Si Elevato Fonte di referenti stage vantaggio e competitivo relazioni internazionali Capacità ed Si sostenibile Si No Elevato Fonte di 107 esperienza dei vantaggio referenti sito competitivo web temporanea Capacità Si Si No Medio Fonte di Dipartimento vantaggio di Psicologia competitivo temporanea Rapporti Si Si Si Elevato Fonte di interpersonali vantaggio tra competitivo Management sostenibile e docenti esterni Relazioni Si Si Si Elevato Fonte di Ateneo- vantaggio Banche competitivo sostenibile Collegamenti Si Si Si Elevato tra risorse Fonte di vantaggio competitivo sostenibile ‘01-‘08 Capacità ed Si Si Si Elevato Fonte di esperienza vantaggio apparato competitivo amministrativ sostenibile o Risorse Si Si No Elevato logistiche Fonte di vantaggio competitivo temporaneo Capacità ed Si Si Si Elevato Fonte di esperienza vantaggio referenti competitivo mobilità sostenibile 108 internazionale + “cultura internazionale ” Capacità Si Si Si Medie Fonte di gestionali test vantaggio d’accesso competitivo sostenibile Applicazione Si Si No Medio rigorosa criteri Fonte di vantaggio di competitivo selezione del temporanea personale ‘08-‘11 Risorse Si Si Si Elevato Fonte di organizzative vantaggio per competitivo accompagnar sostenibile e la transizione I risultati appena esposti permettono di fare diverse osservazioni. Innanzitutto è possibile notare che il contributo dato dall’organizzazione al pieno sviluppo delle risorse è stato sempre significativo. Questo aspetto dimostra che la Facoltà ha sempre posto grande attenzione nello sviluppo dei propri punti di forza interni, ciò suggerisce che per crescere abbia utilizzato un approccio simile a quello proposto dalla Resource-Based View. In secondo luogo si può notare che le risorse identificate come fonte di vantaggio competitivo sostenibile in un determinato periodo, si sono poi confermate tali anche nel periodo successivo, talvolta evolvendosi e migliorandosi. È il caso delle capacità dei fondatori e del CTO nello sviluppare idee fortemente innovative anticipando i futuri scenari competitivi e mettendo in atto una serie di strumenti per realizzarli. Nella fase di attivazione tali risorse si sono tramutate nella capacità progettuale, che ha permesso l’attivazione della Facoltà e dei Corsi, attraverso il suo carattere innovativo ma comunque attento a inserire gradualmente tali iniziative. Nel periodo dell’ordinamento quadriennale tali capacità si sono trasformate nell’ideazione e continuo miglioramento di strumenti che rendevano operative le idee esposte nelle linee guida. 109 Lo stesso discorso vale anche per le capacità e l’esperienza dei responsabili per la mobilità internazionale. Tali capacità sono state centrali nella strategia di sviluppo e di crescita della Facoltà, essendo presenti per più di dieci anni come fonte di vantaggio competitivo sostenibile. Durante gli anni iniziali tali capacità facevano sostanzialmente riferimento al dottor Berti, ma in breve tempo sono state condivise e aumentate dall’esperienza, diventando capacità di tutti coloro che si occupavano di mobilità internazionale. Nel periodo ‘01-’08 queste risorse hanno consentito di allargare le collaborazioni con gli istituti stranieri, sviluppando l’ISPM. La stessa cosa si può dire per le capacità dell’apparato amministrativo che in un primo momento hanno permesso di sviluppare e adattare efficacemente gli strumenti per consentire agli studenti di rimanere in pari. In un secondo momento, attraverso l’esperienza accumulata, hanno permesso di realizzare best practice nella gestione, così da mantenere elevate le performance degli studenti anche in seguito dell’allargamento dell’offerta formativa. Infine si possono fare osservazioni simili per quel che riguarda le assunzioni di personale docente. Durante il periodo ‘95-‘08 sono sempre stati utilizzati i criteri di competenza ed esperienza internazionale, dapprima nella forma dei rapporti interpersonali tra i docenti e il Management, in un secondo momento attraverso l’applicazione rigorosa di questi due criteri nelle procedure di selezione. È possibile osservare che le risorse considerate in un periodo fonti di vantaggio competitivo solo temporaneo, nel periodo successivo non si sono confermate tali, divenendo oggetto di imitazione o sviluppo interno dei concorrenti. Ne sono un esempio le capacità di attivazione, manutenzione e miglioramento del sito web. Nel periodo ‘95-‘01 tali attività hanno permesso di risolvere il problema della mancanza di una sede fissa, ma si è anche fatto notare che tali capacità possono essere facilmente sviluppate da periti ed esperti di informatica, di conseguenza non sono difficilmente imitabili. Nel periodo successivo infatti tutti i competitor si erano ormai dotati di strumenti informatici e verosimilmente avevano sviluppato capacità simili nella manutenzione e nel miglioramento. Essendo tali risorse presenti in tutti i competitor, si ritiene che siano diventate una fonte di parità competitiva. Il tipo di analisi che si è effettuato è partita dall’osservazione della strategia realizzata e solo grazie a questa si è potuto identificare le risorse e verificarne l’idoneità ad essere considerate fonti di vantaggio competitivo. Il lavoro svolto parte da un’analisi ex post dei fatti e delle iniziative avvenute, cercando di spiegare come queste siano state realizzate e perché abbiano permesso di ottenere determinati risultati. La critica che si può rivolgere a questo tipo di 110 analisi è quella di non essere sufficientemente “realistica” e di avere cercato di interpretare i fatti accaduti in una maniera che non corrisponde alla realtà, osservando le iniziative solo dall’ottica del risultato. Si può pensare che la realtà dei fatti sia stata in qualche modo manipolata per portare argomenti a favore di una situazione che è già un dato di fatto. In particolare si fa riferimento alla volontà di trovare una logica, di voler rendere eccessivamente razionali alcuni comportamenti e strategie che nel mondo reale spesso sono il frutto di situazioni particolari o di decisioni non razionali. Tenendo debitamente conto di questa possibilità, nell’analisi effettuata si è sempre cercato di attenersi a ciò che era scritto nei verbali di Comitato Tecnico Ordinatore, Consiglio di Facoltà e Consiglio di Presidenza. Con la consapevolezza di poter incorrere nella manipolazione anche involontaria, ci si è sempre attenuti in maniera scrupolosa alla realtà dei fatti e a ciò che dicevano le fonti. Per argomentare la presenza o meno delle caratteristiche VRIO nelle risorse individuate, si sono utilizzati solo i fatti accaduti, cercando in ogni momento di rimanere attaccati alla realtà. Si ritiene di avere svolto un’analisi distaccata e scientifica, pertanto l’individuazione e la verifica delle fonti di vantaggio competitivo si ritiene corretta. Attraverso questo lavoro si è cercato di individuare quei fattori che possono essere la base su cui costruire la strategia di sviluppo futuro. Si ritiene che l’identificazione di quegli elementi che sono stati centrali durante tutta la storia della Facoltà e la loro qualifica a fonti di vantaggio competitivo sostenibile, possa fornire un valido aiuto a coloro che si dovranno occupare di sviluppare la strategia del Dipartimento di Scienze Economia e Aziendali negli anni a venire. Uno stimolo ad approfondire e migliorare il presente studio potrebbe essere quello di utilizzare le risorse che qui sono state individuate, per realizzare una strategia di sviluppo del Dipartimento e verificare se, attraverso questo approccio, è possibile mantenere o migliorare gli ottimi risultati sinora raggiunti. 111 BIBLIOGRAFIA Agasisti T., Catalano G. (2006), “ Governance Models of University System – Towards Quasi-Markets? Tendencies and Perspectives: a European Comparison”, Journal of Higher Education Policy and Management, Vol. 38, n. 3, pp. 245-262 Barney Jay. B. (1991), “Firm Resources and Sustained Competitive Advantage”, Journal of Management 1991, Vol. 17, No. 1. Barney Jay. B. (1995), “Looking inside for competitive advantage”, Accademy of Management Executive, 1995 Vol. 9 No. 4. Barney Jay. B. (2006), “Risorse, competenze e vantaggi competitivi”, Carrocci editore. Barney Jay. B., Ketchen David J., Jr. and Wright M. (2011), “The Future of ResourceBased Theory: Revitalization or Decline?”, Journal of Management, September 2011, Vol. 37, No. 5. De Falco S. (2011), “La Governance Strategica nel Paradigma Università-Azienda”, Casa Editrice Dottor Antonio Milani (CEDAM). Kraaijenbrink J., Spender J.C. , Groen A. (2010), “The Resource-Based View: A Review and Assesstments of Its Critique”, Journal Of Management, January 2010, Vol.36, No. 1. 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Verbali del Consiglio di Facoltà del: 06.11.1997; 20.11.1997; 04.12.1997; 18.12.1997; 15.01.1998; 29.01.1998; 19.02.1998; 19.03.1998; 16.04.1998; 13.05.1998; 17.06.1998; 15.07.1998; 07.09.1998; 17.09.1998; 22.10.1998; 19.11.1998; 17.12.1998; 07.01.1999; 18.02.1999; 25.02.1999; 10.03.1999; 25.03.1999; 28.04.1999; 13.05.1999; 20.05.1999; 17.06.1999; 01.07.1999; 15.07.1999; 03.09.1999; 07.09.1999; 23.09.1999; 14.10.1999; 20.10.1999; 25.10.1999; 25.11.99; 16.12.99; 27.01.2000; 03.02.2000; 24.02.2000; 10.03.2000; 06.04.2000; 13.04.2000; 05.05.2000; 25.05.2000; 15.06.2000; 11.07.2000; 07.09.2000; 14.09.2000; 21.09.2000; 05.10.2000; 12.10.2000; 18.10.2000; 09.11.2000; 22.11.2000; 14.12.2000; 18.01.2001; 22.02.2001; 15.03.2001; 22.03.2001; 19.04.2001; 17.05.2001; 14.06.2001; 05.07.2001; 06.09.2001; 11.10.2001; 24.10.2001; 22.11.2001; 13.12.2001; 17.01.2002; 14.02.2002; 14.03.2002; 18.04.2002; 09.05.2002; 16.05.2002; 20.06.2002; 11.07.2002; 05.09.2002; 11.09.2002; 26.09.2002; 18.10.2002; 15.10.2002; 12.12.2002; 16.01.2003; 24.01.2003; 21.02.2003; 14.03.2003; 11.04.2003; 15.05.2003; 20.06.2003; 18.07.2003; 05.09.2003; 26.09.2003; 10.10.2003; 17.10.2003; 14.11.2003; 16.01.2004; 06.02.2004; 10.03.2004; 02.04.2004; 30.04.2004; 11.06.2004; 12.07.2004; 09.09.2004; 16.09.2004; 06.10.2004; 01.12.2004; 21.12.2004; 18.02.2005; 22.03.2005; 27.05.2005; 01.07.2005; 07.09.2005; 06.10.2005; 28.10.2005; 28.11.2005; 16.02.2006; 0.03.2006; 13.04.2006; 12.05.2006; 07.06.2006; 06.07.2006; 07.09.2006; 22.09.2006; 09.11.2006; 30.11.2006; 19.01.2007; 08.03.2007; 30.03.2007; 18.05.2007; 08.06.2007; 20.07.2007; 07.09.2007; 05.10.2007; 30.11.2007; 11.01.2008; 08.02.2008; 24.10.2008; 28.11.2008; 23.01.2009; 11.02.2009; 20.03.2009; 27.11.2009; 17.12.2009; 26.03.2010; 28.05.2010; 21.06.2010; 14.09.2010; 21.01.2011; 25.03.2011; 10.05.2011; 07.06.2011; 15.07.2011; 02.09.2011; 21.10.2011; 15.11.2011; 12.12.2011; 30.03.2012. Verbali del Consiglio di Presidenza del: 26.11.2003; 04.12.2003; 14.01.2004; 04.02.2004; 18.02.2004; 17.03.2004; 21.04.2004; 12.04.2004; 01.06.2004; 26.10.2004; 16.11.2004; 02.03.2005; 15.04.2005; 03.05.2005; 21.07.2005; 113 28.10.2005; 28.11.2005; 22.12.2005; 24.01.2006; 28.03.2006; 04.05.2006; 01.06.2006; 20.07.2006; 18.10.2006; 22.11.2006; 27.02.2007; 10.05.2007; 06.06.2007; 21.11.2007; 06.05.2009; 05.06.2009; 19.06.2009; 16.10.2009; 22.01.2010; 26.02.2010; 23.04.2010; 23.07.2010. 114 ALLEGATO 1 A.A. 1995-1996 Didattica L’organizzazione dei corsi all’interno di ciascun semestre è la seguente: Tabella n°1: corsi erogati 1° anno ordinamento quadriennale I SEMESTRE Matematica generale Economia aziendale Istituzioni di diritto privato + precorso di Matematica generale II SEMESTRE Istituzioni di diritto pubblico Economia politica 1 Lingua inglese (idoneità) Fonte: verbali CTO Risultati esami Tabella n° 2: risultati degli esami Esami superati N°studenti 0 16 1 22 2 24 3 50 4 106 5 32 Fonte: verbali CTO 115 A.A. 1996-1997 Il Comitato delibera l’organizzazione dei corsi come segue: Tabella n° 3: corsi erogati 1° e 2° anno ordinamento quadriennale 1°ANNO 2°ANNO I Semestre I semestre Lingua inglese Ragioneria generale ed applicata Economia aziendale Statistica Matematica generale Istituzioni di diritto privato Conoscenze informatiche di base II Semestre II Semestre Economia politica 1 Organizzazione aziendale Istituzioni di diritto pubblico Economia politica 2 Storia economica Matematica finanziaria Fonte: verbali CTO Risultati esami Tabella n°4: risulti esami 1° e 2° anno ordinamento quadriennale Dei 303 studenti del 1° anno Dei 246 studenti del 2° anno N° % N° % 6.27 8 3.25 7.26 12 4.87 10.89 9 3.65 18.48 10 4.06 32.34 13 5.28 24.75 18 7.31 Hanno superato 19 0 esami Hanno superato 22 1 esame Hanno superato 33 2 esami Hanno superato 56 3 esami Hanno superato 98 4 esami Hanno superato 75 116 5 esami Hanno superato 34 13.82 21 8.53 43 17.47 38 15.44 27 10.97 13 5.28 6 esami Hanno superato 7 esami Hanno superato 8 esami Hanno superato 9 esami Hanno superato 10 esami Hanno superato 11 esami Non sono state considerate le idoneità di Lingua inglese e di Conoscenze informatiche di base Fonte: verbali CTO A.A. 1997-1998 I corsi sono così organizzati: Tabella n°5: organizzazione didattica ’97-‘98 1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO Economia aziendale Istituzioni di diritto privato Diritto commerciale Matematica generale Ragioneria I Semestre generale applicata ed Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda Lingua inglese (idoneità) Statistica Scienza delle finanze Economia politica 2 Economia e direzione delle Conoscenze informatiche di base (idoneità) II Semestre Economia politica 1 imprese Istituzioni di diritto pubblico Matematica finanziaria Politica economica Storia economica Organizzazione aziendale Statistica economica Fonte: verbali CTO 117 Risultati esami Tabella n°6: risultati esami ’97-‘98 N°esami 1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO superati In corso Fuori corso In corso Fuori corso 0 45 1 3 1 1 29 6 1 2 52 12 2 3 69 15 4 4 90 25 3 1 5 56 15 7 1 28 6 10 47 7 8 8 40 1 15 9 63 2 21 10 31 22 11 9 21 2 6 7 1 12 27 13 37 14 19 15 15 16 9 17 4 TOT 342 3 294 34 210 Fonte: verbali CTO A.A. 1998-1999 Didattica L’organizzazione dei corsi per i primi 3 anni rimane la stessa illustrata precedentemente. Tabella n°7: corsi erogati 4°anno ordinamento quadriennale 4°ANNO I Semestre Economia delle aziende pubbliche Diritto amministrativo: base 118 Serie storiche economiche Finanza aziendale: strategie e metodi di valutazione Diritto tributario Revisione aziendale Economia degli intermediari finanziari Organizzazione sistemi informativi aziendali Diritto privato internazionale Programmazione e controllo Strategie d’impresa: imprenditorialità II Semestre Economia sanitaria Diritto amministrativo: per l’economia Diritto del mercato finanziario Lingua Tedesca/Spagnola Matematica per l’economia: modelli dinamici e ottimizzazione Finanza aziendale: struttura finanziaria d’impresa Politica economica: i mercati del lavoro europeo Tecnica professionale Economia Politica: settore non profit Design e comunicazione Organizzazione e gestione delle risorse umane Statistica aziendale marketing research Fonte: verbali CDF Risultati esami Tabella n°8: risultati esami ’98-‘99 1° Anno In corso 2° Anno Fuori In corso corso Economia 240 aziendale (23.82) 4(23.50) 3° Anno Fuori In corso corso 4° Anno Fuori corso 310 48 248 214 (24.47) (21.85) (24.52) (24.36) 119 Economia 213 politica I (25.56) 295 43 248 214 (23.17) (21.53) (23.24) (23.00) 291 39 245 208 (23.73) (21.59) (23.41) (23.70) 272 37 249 212 (22.41) (20.70) (23.20) (22.62) 157 22 164 160 202 26 179 151 304 49 238 185 (26.20) (24.41) (26.19) (26.51) Economia 83 7 (23) 221 199 politica II (24.94) (23.78) 24.58) Istituzioni di 212 diritto pubblico (24.42) Matematica 179 generale (23.33) Informatica 95 Lingua inglese 123 Storia 208 economica (25.65) Istituzioni di 1 (18) 3 (23.67) 1 (23.00) 1 3 (27.67 ( 209 28 205 197 diritto privato (22.51) (21.18) (23.01) (23.31) Matematica 147 5 195 188 finanziaria (24.64) (21.20) (24.66) (23.68) Organizzazione 131 11 154 169 aziendale (24.64) (21.73) (23.99) (24.83) Ragioneria 188 234 207 ( 26 25.20) (22.85) (24.66) (25.15) 157 6 206 189 (25.13 (23.83) (25.26) (25.21) Diritto 98 120 commerciale (22.65) (23.73) 63 111 (26.17) (25.99) 121 161 (23.98) (24.29) Politica 88 128 economica (25.48) 825.20) 126 168 finanze (24.13) (24.17) Statistica 71 121 Statistica Economia e direzione imprese Metodologie Scienza delle 120 economica (24.41) Analisi (24.55) 1 (30 finanziaria Diritto 14 amministrativo: (26.43) base Diritto 15 amministrativo: (26.6) per l’economia Diritto 15 internazionale (27.27) privato Diritto mercato 33 finanziario (28.48) Diritto tributario 50 (25.20 Economia delle 36 aziende e delle (26.33) amm. Pubbliche Economia 27 intermediari (25.30) finanziari Economia 47 politica: (26.68) incertezza e informazione Economia 6 politica: settore (28.83) non profit Economia 21 politica: settore (28.67) della finanza Economia 22 sanitaria (26.82) 121 Finanza 34 aziendale : strategie e (28.38) metodi Finanza 17 aziendale: (28.18) struttura finanziaria Marketing: 60 management and (26.40) consumer Matematica per 17 l’economia (29.00) Organizzazione 58 dei (27.48) sistemi informativi Organizzazione 14 e gestione delle (27.36) risorse umane Politica 22 economica: mercati i (27.05) del lavoro europeo Programmazione 42 e controllo (28.19) Revisione 25 aziendale (25.00) Serie 5 storiche economiche (27.000 Statistica 5 aziendale: (28.60) marketing research Strategie 30 122 d’impresa: (28.37) imprenditorialità Tecnica 6 professionale (28.67) Tecnica 36 professionale (27.44) Fonte: verbali CDF Progetto Erasums/Socrates Gli scambi effettuati i questo anno accademico sono i seguenti: Tabella n°9: riassunto scambi effettuati ’98-‘99 Istituzione partner Stato Numero di scambi Universidad de Vigo Spagna 2 Groupe Avenir ESC(Tours, Francia 7 Poitiers,Clemont-Ferrand, Lille) Francia 2 Versailles- Francia 2 Hohenheim, Germania 2 Poitiers Université de St.Quentin Universitaet Stuttgartt TOT 15 Fonte: verbali CDF A.A. 1999-2000 Didattica I corsi dei primi 3 anni sono gli stessi esposti precedentemente, mentre per il 4° anno l’organizzazione è la seguente: Tabella n°10: corsi erogati 4°anno ordinamento quadriennale 4°ANNO I Semestre - Diritto tributario - Diritto amministrativo: base 123 - Finanza aziendale: strategie e metodi di valutazione - Matematica per l’economia - Economia politica: regolamentazione e concorrenza nei mercati(solo fino al 6.11.99) - Revisione aziendale - Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche - Economia dell’ambiente: le politiche(solo fino al 6.11.99) - Organizzazione dei sistemi informativi aziendali - Diritto internazionale privato - Programmazione e controllo - Strategia d’impresa: imprenditorialità - Economia delle aziende di credito (solo dal 13.11 al 23.12) - Storia del pensiero economico (solo dal 13.11 al 23.12) - Marketing relazionale( solo dal 13.11 al 23.12) II Semestre - Marketing: management and consumer behaviour (dal 01.05.2000 al 31.05.2000) - Statistica aziendale : marketing research(da 17.05.2000 al 28.05.2000) - Economia sanitaria(dal 28.02 al 20.04) - Diritto amministrativo: per l’economia(dal 28.02 al 27.05) - Diritto del mercato finanziario(dal 28.02 al 20.04) - Tedesco/Spagnolo - Diritto fallimentare( dal 28.02 al 08.04) - Tecnica professionale: nascita sviluppo e aggregazione d’impresa (dal 28.02 al 20.04) - Politica economica: i mercati del lavoro in Europa - Serie storiche economiche e finanziarie( dal 3.05 al 9.06) - Economia dei mercati mobiliari( dal28.02 al 20.04) - Strategia e politica aziendale: business plan(dal 28.02 al 20.04) - Economia delle aziende di credito( dal 28.02 all’8.04) - Analisi finanziaria (dal 13.03 al 09.06) - Finanza aziendale:strategia finanziaria d’impresa (dal 28.02.all’8.04) - Economia politica: settore non profit( dal28.02 al 20.04) - Economia politica: incertezza e informazione 124 - Seminari di matematica computazionale( 5 seminari che cominciano il 31.03.2000) - Organizzazione e gestione delle risorse umane - Design comunicazione tra arte e mestiere(causa impegni inderogabili non ha potuto tenere il corso quest’anno) Fonte: verbali CDF Cicli d’incontri: - Finanza computazionale: professoressa Antonella Basso - Tedesco per il management: professor Giuseppe Berno - Spagnolo per il management: professor Lucio Basalisco Risultati degli esami Tabella n°11: risultati esami ’99-‘00 N° esami 1° Anno 2° Anno 3° Anno 4° Anno superati Regolare Fuori Regolare corso Fuori corso 0 44 3 1 1 51 11 3 2 172 13 1 3 1 13 7 1 4 1 17 17 1 5 1 30 14 5 6 29 15 7 2 7 52 4 16 3 8 104 3 25 7 2 38 3 6 9 2 1 10 1 32 8 3 11 1 31 10 1 12 32 13 5 13 53 17 8 44 21 8 1 29 8 29 10 14 15 16 1 125 17 25 18 20 8 19 23 21 20 22 21 21 10 22 18 1 22 22 23 1 TOT 270 273 67 287 245 166 Fonte: verbali CDF A.A. 2000-2001 Didattica Tabella n°12: 1° anno “3+2” 1° ANNO CREDITI Diritto privato 8 Economia aziendale 8 Economia politica 1 8 Informatica 5 Istituzioni di diritto pubblico 5 Lingua inglese 5 Matematica 8 Organizzazione aziendale 5 Statistica 5 Storia economica 3 TOT 60 Fonte: verbali CDF Tabella n°13: 2° anno “3+2” SECONDO ANNO CREDITI I Semestre Diritto commerciale 8 Economia politica II 5 Finanza aziendale 5 Informatica 3 126 Lingua straniera 7 Ragioneria 8 II Semestre CLEC Scienza delle finanze 5 Economia degli intermediari finanziari 3 Lingua straniera 3 Metodi quantitativi per l’analisi finanziaria 3 Politica economica 5 Tecnica bancaria 5 TOT 60 II Semestre CLEA Economia e gestione delle imprese 5 Lingua straniera 4 Programmazione e controllo 5 Statistica aziendale 5 Tecnica bancaria 5 TOT 60 Fonte: verbali CDF Tabella n°14: 3° anno “3+2” TERZO ANNO CREDITI Stage 9 Tesi 11 Indirizzo banca e finanza CLEC Diritto bancario e del mercato finanziario 5 Corporate finance 5 Economia delle aziende di credito 5 Asset management 5 Economia dei mercati monetari e finanziari 5 Finanza aziendale: strategie e metodi 5 Tot 30 Indirizzo Economia e Diritto CLEC Diritto amministrativo 5 Diritto della comunità europea 5 127 Diritto tributario 5 Diritto fallimentare 5 Economia industriale e Antitrust 5 Programmazione e controllo 5 Tot 30 Indirizzo aziendale CLEA e management CLEA in via di definizione PER CHI SI FERMA AL TRIENNIO 10 CREDITI FRA Analisi finanziarie Diritto del lavoro Diritto amministrativo per l’economia Ricerca operativa Gestione informatica dei dati aziendali Diritto internazionale privato Economia ambientale Economia delle aziende pubbliche Economia del mercato mobiliare Economia sanitaria Economia politica: incertezza e informazione Economia politica: no profit Marketing relazionale Marketing: management and custode behaviour Metodologie : analisi dei costi Metodologie: metodologie Organizzazione risorse umane Organizzazione sistemi informative Ottimizzazione Politica economica: I mercati del lavoro europei Revisione aziendale Serie storiche economiche Statistica aziendale: marketing research 128 Strategia e pianificazione aziendale: business plan Strategie d’impresa: imprenditorialità Tecnica professionale Fonte: verbali CDF Dati sugli esami Di seguito si presentano i dati relativi al numero di esami superati, divisi per ciascuna coorte. Tabella n°15: risultati esami ’00-‘01 N° esami 1995/96 1996/97 1997/98 1998/99 1999/00 2000/2001 superati 0 17 16 35 22 20 18 1 9 14 15 13 13 12 2 6 4 9 14 6 8 3 6 10 13 7 7 13 4 5 11 3 6 9 14 5 6 6 10 5 10 32 6 2 6 6 9 7 42 7 2 6 10 10 11 57 8 1 7 9 9 18 14 9 2 2 9 14 43 19 10 3 2 5 22 39 21 11 3 7 10 17 101 25 12 4 4 12 13 13 2 5 7 17 14 4 4 9 22 15 3 3 10 20 16 3 7 12 24 17 4 10 16 72 18 3 5 19 4 19 8 8 13 20 9 16 17 21 8 7 17 22 169 161 112 129 6 23 4 1 1 24 TOT 285 325 380 320 284 277 Fonte: verbali CDF A.A. 2001-2002 Didattica Nella seduta del 22.11.2001 il Consiglio approva l’istituzione di 3 corsi di laurea specialistica in: Banca e Finanza, Economia e Diritto, Economia e Organizzazione/Management. L’organizzazione del 2° anno dei Corsi di Laurea triennale è la seguente: Tabella n°16: corsi erogati 2° anno “3+2” I Semestre Crediti Diritto commerciale 8 Economia politica 2 5 Ragioneria generale ed applicata 8 Economia degli intermediari finanziari 5 Lingua straniera (spagnolo, tedesco 5 francese) II Semestre Informatica HTML e Java 5 CLEC Economia politica: economia industriale e 5 dei settori produttivi Economia politica: introduzione alla finanza 5 Politica economica 5 Statistica economica 6 Scienza delle finanze 5 CLEA Economia e gestione delle imprese 5 Marketing 5 Programmazione e controllo 5 Statistica aziendale 6 Economia internazionale 5 Fonte: verbali CDF 130 A.A. 2002-2003 Di seguito si presenta l’organizzazione della didattica con riferimento al 3° anno dei Corsi di Laurea triennale; si tralascia la descrizione degli anni precedenti poiché rimane invariata rispetto a quella esposta precedentemente. Tabella n°17: 3° anno ordinamento “3+2” CLEA CREDITI Percorso Aziendale: Metodologie e determinazioni quantitative 5 d’azienda Organizzazione delle risorse umane 5 Strategia d’impresa 5 Strategia e politica aziendale: business plan 5 Economia ambientale 5 Stage 10 Tesi 10 Due esami a scelta 10 Organizzazione e gestione delle risorse 5 umane TOT 60 Fonte: verbali CDF Tabella n°19: 3°anno ordinamento “3+2” CLEA+ CLEC CREDITI Percorso Business(in inglese) con tesi in inglese e possibile stage all’estero Business context 5 Analysis and management information 5 Operations 5 Strategic development of enterprise 5 Management in organizations 5 Stage 10 Tesi 10 Due esami a scelta 10 131 55 TOT Percorso economico politico 5 Econometria applicata Economia politica: incertezza e 5 informazione Politica economica: economia del lavoro 5 Economia politica: economia delle reti 5 Matematica per l’economia: fenomeni 5 macroeconomici Economia sociale e del settore non profit 5 Tesi 10 Stage 10 2 esami a scelta 10 TOT 60 Fonte: verbali CDF Tabella n°20: 3°anno ordinamento “3+2” CLEC CREDITI Percorso Banca e finanza Finanza aziendale Economia 5 degli intermediari 5 finanziari:sistema bancario Metodi econometrici per l’analisi 5 finanziaria Economia dei mercati monetari e 5 finanziari Diritto bancario e del mercato finanziario 5 Stage 10 Tesi 10 Due esami a scelta 10 Metodi economici per l’analisi finanziaria 5 TOT 60 Percorso economia e diritto Diritto tributario 5 132 Diritto fallimentare 5 Diritto del lavoro 5 Analisi e contabilità dei costi 5 Revisione aziendale 5 Stage 10 Tirocinio 10 Tesi 10 Diritto fallimentare 5 TOT 60 Fonte: verbali CDF Tabella n°21: esami a scelta comuni ai due CLT ESAMI A SCELTA CFU Economia applicata 5 Economia politica: incertezza e informazione 5 Politica economica: economia del lavoro 5 Economia politica: economia delle reti 5 Fonte: verbali CDF A.A. 2003-2004 Didattica Per quanto riguarda le lauree specialistiche, l’organizzazione del primo anno di corso è la seguente: Tabella n°22: CLS in “Economia e Direzione Aziendale” Esame Crediti Economia politica 3 8 Economia aziendale 2 8 Diritto commerciale 2 8 Matematica per le decisioni economiche 5 Economia politica industriale 5 Metodi statistici per le applicazioni aziendali 5 Sistema di elaborazione delle informazioni: 5 operation management Strategia d’impresa: processo strategico 6 133 Ricerca operativa 5 Diritto internazionale privato 5 Stage( 2° anno II semestre dopo avere 20 raggiunto i 75 crediti) Fonte: verbali CDF Tabella n°23: CLS in “Economia e Diritto” Esame Crediti Economia politica 3 8 Economia aziendale 2 8 Diritto commerciale 2 8 Matematica per le decisioni economiche 5 Principi di procedura civile 5 Diritto tributario 2 5 Diritto internazionale privato 5 Tecnica professionale 5 Stage(II semestre del 2°anno e 75 crediti) 10 Fonte: verbali CDF Tabella n°24: CLS in “Banca e Finanza” Esame Crediti Statistica economica per la finanza 5 Matematica per l’economia: finanza 10 quantitativa Economia politica per la finanza 10 Teoria della finanza 6 Diritto del mercato finanziario II 5 Economia aziende di assicurazione 5 Finanza aziendale 2 10 Economia delle aziende di credito(Zen) 6 Stage ( 2°anno II semestre dopo avere 20 raggiunto 75 crediti ) Fonte: verbali CDF 134 A.A. 2004-2005 Viene temporaneamente sospeso il percorso Business del 3°anno di laurea triennale e ne viene attivato uno in “Economia e management pubblico” così articolato: Tabella n°25: CLEA+CLEC 3° anno - Economia e management pubblico Insegnamento Crediti Diritto amministrativo 5 Economia sanitaria 5 Economia delle aziende e delle 5 amministrazioni pubbliche Organizzazione e gestione delle risorse 5 umane Economia politica settore non profit 5 Fonte: verbali CDF Tabella n°26: esami a scelta CLT Insegnamento CFU Lingua francese 5 Lingua tedesca 5 Lingua spagnola 5 Storia economica dell’impresa 5 Matematica per le decisioni della finanza 5 aziendale Fonte: verbali CDF Per quanto riguarda le lauree specialistiche, la struttura dei corsi è la seguente: Tabella n°27: corsi erogati CLS 2°ANNO-Banca e Finanza Insegnamento CFU Serie storiche finanziarie 6 Finanza internazionale 5 Sistemi informatici: management della 5 tecnologia Organizzazione aziendale: comportamento 7 organizzativo Esami opzionali 10 Fonte: verbali CDF 135 Tabella n°28: corsi erogati CLS 2°ANNO-Econnomia e direzione aziendale Insegnamento CFU Marketing II 8 Economia e gestione delle imprese II 3 Organizzazione aziendale: comportamento 4 organizzativo Organizzazione della produzione (ex 5 management della tecnologia) Esami opzionali 10 Fonte: verbali CDF Tabella n°29: corsi erogati CLS 2°ANNO-Economia e Diritto Insegnamento CFU Diritto industriale 5 Business plan II 8 Analisi e valutazione dei rischi 5 Scienza delle finanze II 5 Esami opzionali 10 Fonte: verbali CDF Tabella n°30: CLS Esami Opzionali Insegnamenti Corso di laurea CFU Diritto amministrativo europeo Economia e diritto 5 dell’economia Diritto tributario III Economia e diritto Diritto dei consumatori e degli Economia utenti Matematica finanza e 5 direzione 5 aziendale per l’economia: Banca e finanza 5 quantitativa(corso progredito) Economia delle reti Economia e direzione 5 aziendale 136 Attori e sistemi economici Economia e internazionali aziendale Economia del mercato mobiliare Banca e finanza direzione 5 Analisi e valutazione dei rischi 5 5 aziendali Bilancio consolidato modulo A e 5 modulo B Diritto internazionale privato Economia e diritto Finanza per lo sviluppo e la Banca e finanza 5 5 ristrutturazione aziendale: modulo A+B Fonte: verbali CDF A.A. 2005-2006 Dati sugli esami Di seguito si presenteranno alcune tabelle comprensive di dati sugli esami sostenuti dagli studenti di ogni coorte. Tabella n°31: risultati esami Coorte 2001-2002 1°Anno 0 CFU 2,2 % > 40 CFU 78,4% 2° Anno 0 CFU 0,5% > 80 CFU 79,4% 3° Anno 0 0% 121-150 CFU 13,6% > 150 CFU 70,9% Media voto 23,93 23,94 24,26 2°Anno 3°Anno Fonte: verbali CDF Tabella n°32: risultati esami Coorte 2002-2003 1°Anno 0 CFU 0,4% > 40 CFU 86,5% 137 0 CFU 0% > 80 CFU 83% 0 CFU 0% 121-150 CFU 11,1% > 150 CFU 72,1% Media voto 24,12 24,16 24,43 2°Anno 3°Anno Fonte: verbali CDF Tabella n°33: risultati esami Coorte 2003-2004 1°Anno 0 CFU 2,1% > 40 CFU 76% 0 CFU 0% > 80 CFU 78,2% 0 121-150 CFU >150 CFU Media voto 24,43 24,32 Fonte: verbali CDF Tabella n°34: risultati esami Coorte 2004-2005 1°Anno 0 CFU 2,9% >40 CFU 74,5% 2°Anno 3°Anno Fonte: verbali CDF È inoltre interessante confrontare l’andamento della coorte della Facoltà di Economia rispetto all’andamento della medesima Coorte in tutto l’Ateneo. Tabella n°35: risultati esami Coorte 2002-2003 Ateneo 1°Anno 0 CFU 11,2% > 40 CFU 46,4% 2°Anno 0 CFU 1,4% > 80 CFU 56,8% 3°Anno 138 0 0,3% 121-150 CFU 17,2% >150 CFU 43,7% Media voto 24,62 24,87 25,11 Fonte: verbali CDF Tabella n°36: risultati esami Coorte 2003-2004 Ateneo 1°Anno 0 CFU 11% > 40 CFU 47,4% 2°Anno 0 CFU 1,3% > 80 CFU 56,3% 3°Anno 0 121-150 CFU >150 CFU Media voto 24,75 24,99 Fonte: verbali CDF Dati sui laureati Nella seguente tabella verrà illustrato il numero di laureati per coorte e sessione di laurea Tabella n°37: riassunto laureati a.a. ’05-‘06 Coorte Data di laurea CLEA 2000-2001 Da Luglio 2003 109 CLEC Totale 98 207 96 195 83 159 277 561 a Marzo 2006 2001-2002 Da settembre 95 2003 a marzo 2006 2002-2003 Da luglio 2004 a 76 marzo 2006 Totale Coorte 284 Data di CLEDA CLED CLBF Totale 17 8 62 laurea 2003-2004 Da luglio 37 139 2005 a marzo 2006 Fonte: verbali CDF A.A. 2006-2007 Il Consiglio approva di effettuare alcune modifiche agli insegnamenti erogati nel presente anno accademico. Di seguito se ne presenta una breve sintesi: CLS Economia e direzione aziendale - Al 1°ANNO al posto di “Diritto Internazionale Privato” viene inserito il corso di “Diritto Bancario e del Mercato Finanziario”. CLS Economia e diritto: - al 2° ANNO cambiano: “Diritto Industriale” e “Analisi e Valutazione dei Rischi” con “Diritto Commerciale: i contratti” e “Organizzazione Aziendale: PMI”. - Al 1°ANNO viene tolto “Diritto Internazionale Privato” e si aggiungono: “Bilancio Consolidato”(5 crediti), “Analisi e Valutazione Rischi” (5 crediti), “Diritto Industriale” (5 crediti). Tra gli opzionali si aggiunge: “Gestione integrata della sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa”. Erasums/ISPM Il programma ISPM quest’anno avrà una durata maggiore, 5 settimane dal 20 luglio al 26 agosto, presso Dearborn e non più al campus di Ann Arbor. Gli studenti che partecipano al programma sono 30, di cui 22 dell’Università di Padova e 8 dell’Università di Venezia e seguiranno i medesimi corsi erogati l’anno precedente. Per quanto riguarda il progetto Erasmus, il professor Arnaldo Camuffo viene nominato Referente didattico per la mobilità internazionale con il compito di rivedere e promuovere le attività di scambio (nel periodo 2007-2013 vi è l’obiettivo ambizioso di raddoppiare gli scambi esistenti in questo momento). Viene inoltre rinnovato l’accordo per il dual degree con la Manchester Metropolitan University-Business School. 140 Dati sui laureati Tabella n°38: laureati a.a. ’06-’07 Coorte In corso 2004-2005 139 Primo anno fuori corso 2003-2004 48 Fonte: statistiche MIUR A.A. 2007-2008 Didattica Nella delibere del 20 agosto e del 5 ottobre il Preside illustra le proposte di riforma dei Corsi di Laurea e i Corsi di Laurea Magistrale ex DM 270. Il Consiglio approva unanime: La proposta di istituzione di un Corso di Laurea in Economia e ManagementScienza dell’Economia e della Gestione aziendale L-18. Tabella n°39: insegnamenti Coso di Laurea in Economia e Management 1° ANNO CFU Matematica generale 10 Economia aziendale 9 Economia politica 1 9 Ragioneria generale ed applicata 9 Istituzioni di diritto privato 9 Statistica 10 Lingua inglese (idoneità) 3 Informatica (idoneità) 3 TOT 62 2°ANNO CFU Diritto commerciale 9 Economia politica 2 9 Organizzazione aziendale 9 Marketing 9 Economia e gestione delle imprese 9 Teoria della finanza aziendale 9 141 Seconda lingua straniera 6 TOT 60 Indirizzo economia aziendale: 3°ANNO CFU Statistica aziendale 6 Economia industriale e strategie di mercato 6 Programmazione e controllo di gestione 6 Organizzazione e gestione delle risorse umane 6 Diritto tributario 6 Attività a libera scelta (max. 2 esami) 12 Prova finale 4 Stage 12 TOT 58 Indirizzo amministrazione e controllo: 3°ANNO CFU Statistica aziendale 6 Metodologie e determinazioni quantitative 6 d’azienda Programmazione e controllo di gestione 6 Revisione aziendale 6 Diritto tributario 6 Stage 12 Attività a scelta (max. 2 esami) 12 Prova finale 4 TOT 58 Indirizzo economia e diritto: 2°ANNO CFU Diritto commerciale 9 Economia politica 2 9 142 Teoria della finanza e finanza aziendale 9 Scienza delle finanze 9 Economia degli intermediari finanziari 9 Diritto dell’economia 9 Seconda lingua 6 TOT 60 3°ANNO CFU Diritto del lavoro 6 Programmazione e controllo di gestione 6 Revisione aziendale 6 Diritto tributario 6 Politica economica 6 Attività a scelta 12 Stage 12 Prova finale 4 TOT 58 Indirizzo economia e finanza 2°ANNO CFU Diritto commerciale 9 Economia politica 2 9 Teoria della finanza e finanza aziendale 9 Scienza delle finanze 9 Economia degli intermediari finanziari 9 Diritto dell’economia 9 Seconda lingua 6 TOT 60 3°ANNO CFU Statistica economica 6 143 Metodologie e determinazioni quantitative 6 Matematica per l’economia e la finanza 6 Economia dei mercati monetari e finanziari 6 Metodi econometrici per l’analisi finanziaria 6 Stage 12 Attività a scelta 12 Prova finale 4 TOT 58 Indirizzo economia e management delle aziende e delle amministrazioni pubbliche: 2°ANNO CFU Diritto commerciale 9 Economia politica 2 9 Teoria della finanza e finanza aziendale 9 Scienza delle finanze 9 Economia degli intermediari finanziari 9 Diritto dell’economia 9 Seconda lingua 6 TOT 60 3°ANNO CFU Statistica aziendale 6 economia sanitaria 6 Economia delle aziende e delle 6 amministrazioni pubbliche Economia delle istituzioni e del settore non 6 profit Organizzazione e gestione delle risorse umane 6 Stage 12 Attività a scelta 12 Prova finale 4 TOT 58 144 Fonte: verbali CDF La proposta di attivare un Corso di Laurea magistrale in Economia e Finanza- Classe di lauree in Scienze dell’Economia- LM-56, comprensiva di due curricola: Tabella n°40: insegnamenti Corso di Laurea Magistrale in Economia e Finanza Curriculum Banca e Finanza Curriculum Economia e Finanza Pubblica Esame CFU Esame CFU 10 Statistica economica 10 1°ANNO Statistica economica Matematica l’economia per 10 e la Matematica per 10 l’economia e la finanza 2 finanza 2 Economia politica per 10 Economia politica per 10 la finanza la finanza Economia degli Economia degli 10 intermediari intermediari finanziari finanziari 2 2 Finanza 2 10 Finanza 2 10 Finanza aziendale 2 10 Scienza delle finanze: 6 teoria d’imposta(*) Teoria delle scelte 4 collettive/economia e finanza pubblica(*) 2°ANNO Economia del 9 mercato mobiliare Informatica per Analisi delle politiche 9 pubbliche la 9 Economia delle 9 finanza aziende pubbliche 2 Economia e finanza 9 Analisi e valutazione 9 internazionale degli investimenti Diritto dei mercati e 6 Diritto degli dell’economia intermediari pubblico 6 finanziari Attività a libera scelta 12 Attività a libera scelta 12 145 Tesi 15 Test 15 Fonte: verbali CDF La proposta di attivazione di un Corso di Laurea Magistrale in Economia e Direzione Aziendale- Classe di Lauree in Scienze Economico-Aziendali- LM-77, comprensiva di due curricola Tabella n°41: insegnamenti Corso di Laurea Magistrale in Economia e Direzione Aziendale Curriculum Economia Management e Curriculum amministrazione Note finanza e controllo Esame CFU Esame CFU 10 Ragioneria 10 1°ANNO Ragioneria generale e generale applicata 2 ed applicata 2 (*) Diritto 10 commerciale 2 Metodi e tecniche 6 di misurazione della performance (*) Metodi 6 matematici per la Diritto 10 commerciale 2 (*) corso integrato gestione aziendale (*) Metodi statistici 4 Metodi 6 per la gestione matematici per la aziendale (*) gestione aziendale Economia dei 8 contratti e Economia dei 8 contratti e organizzazione organizzazione industriale industriale Comportamento 6 organizzativo (*) Economia degli 10 intermediari finanziari 2 Strategia 6 Finanza aziendale 10 146 d’impresa (*) 2 Finanza 10 aziendale 2 2°ANNO Marketing 2 9 Economia del 9 mercato mobiliare Economia e 9 Economia finanza finanza internazionale internazionale Pianificazione 9 aziendale Organizzazione e 9 Pianificazione 9 aziendale 6 della produzione Programmazione 6 e controllo 2 e dei materiali Attività a libera 12 Attività a libera 12 (**) scelta (**) scelta (**) esami Tesi 15 Tesi max 2 15 Fonte: verbali CDF La proposta di attivare un Corso di Laurea Magistrale in Economia e Diritto- Classe di Lauree in Scienze economico-aziendali- LM-77 Tabella n°42: insegnamenti Corso di Laurea Magistrale in Economia e Diritto Corso CFU 1 °ANNO Ragioneria generale ed applicata 2 10 Diritto commerciale 2 10 Metodi matematici per la gestione aziendale 6 Economia dei contratti e organizzazione 8 industriale Finanza aziendale 2 10 Scienza delle finanze: teoria dell’Imposta 4 Lingua inglese (idoneità) 1 Strategia d’impresa 6 2°ANNO 147 Diritto tributario 2 10 Diritto fallimentare e istituzioni di procedura 8 civile Pianificazione aziendale 9 Stage 15 Attività a scelta 9 Tesi 15 Fonte: verbali CDF Dati sui laureati Tabella n°43: laureati a.a. ’07-‘08 Coorte Laureati in corso Laureati entro il primo anno fuori corso 2005-2006 117 2004-2005 42 Fonte: statistiche MIUR A.A. 2008-2009 Didattica La riforma dell’ordinamento degli studi, esposta nello scorso anno accademico, entra in vigore quest’anno. Vengono inoltre attivati i seguenti insegnamenti per i corsi di laurea triennale: Human resource management and International firms, 5 CFU Monetary and fiscal policy in European Monetary Union, 5 CFU Development economics, 5 CFU International taxation rules, 5 CFU Economics of networks and management of innovation, 5 CFU International accounting, 5 CFU Corporate governance and responsability, 5 CFU Microeconomics, 5 CFU Tali corsi potranno essere scelti anche dagli studenti dei corsi di laurea magistrale tra le “libere attività a scelta degli studenti”. 148 Dati sui laureati Tabella n°44: laureati a.a. ’08-‘09 Coorte Laureati in corso Laureati entro il primo anno fuori corso 2006-2007 139 2005-2006 47 Fonte: statistiche MIUR A.A. 2009-2010 Prova d’ammissione: Un quadro di sintesi sugli studenti pre-immatricolati: Tabella n°45: andamento pre-immatricolazioni 2005/2006 2006/2007 2007/2008 CLEC 545 566 587 CLEA 435 388 488 Corso di laurea in economia 2008/2009 2009/2010 1103 1265 1103 1265 e management TOTALE 980 954 1075 Fonte: verbale CDF Nell’ambito del programma ISPM-Italian Segment si comunica che quest’anno, diversamente dai precedenti, verrà erogato un unico corso da 9 CFU dal titolo “Principles of Marketing and Behaviuor in Organizations”; referente di tale programma è nominato il professor Alberto Alvisi. Per lo US-Segment viene nominato referente il professor Giacomo Boesso. Per quanto riguarda lo US-Segment, i corsi erogati sono: Enterprenurial Marketing and Business Planning (6CFU) e Management Skill Development (6CFU). Per ciò che concerne il progetto Erasmus, viene nominato responsabile per la Commissione per le Attività Internazionali e Responsabile Flussi Erasmus il professor Nicolò, il quale comunica che nel presente anno accademico è previsto che la Facoltà ospiti circa 45 studenti. Vengono inoltre rinnovati gli accordi per il riconoscimento del doppio titolo con la Manchester Metropolitan Business School e con L’Ecole Superieure de Commerce de Montpellier. 149 Tabella n°46: andamento Studenti Erasmus Incoming a.a. Studenti Erasmus Incoming 2006/2007 42 2007/2008 38 2008/2009 37 2009/2010 52 Fonte: verbali CDF Dati sui laureati: Tabella n°47: andamento lauree triennali a.a. ’09-‘10 Coorte Laureati in corso Laureati entro il primo anno fuori corso 2007-2008 154 2006-2007 47 Fonte: statistiche MIUR A.A. 2010-2011 ISPM/Erasmus Per quanto riguarda il progetto Erasmus, viene nominato Rappresentante nella Commissione per le Attività Internazionali e Responsabile Flussi Erasmus il professor Erich Battistin, il quale comunica che la Facoltà ospiterà nel presente anno accademico 50 studenti stranieri. Per ciò che concerne il progetto ISPM, vengono nominati: il professor Paolo Gubitta responsabile dell’IT-Segment e il professor Giacomo Boesso responsabile per lo US-Segment. I corsi erogati nello US Segment sono: Enterprenuership and Business Planning e Management Skills Development, mentre per l’Italian Segment sono: Principles of Marketing e Behaviour in Organizations. Dati sui laureati Tabella n°48: andamento laureati a.a. ’10-‘11 Coorte Laureati in corso Laureati entro il primo anno fuori corso 2008-2009 2007-2008 137 27 Fonte: statistiche MIUR 150 151