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O-Ring - Dichtomatik
O-Ring Gli O-Ring sono elementi di tenuta di forma toroidale. Il principio di funzionamento si basa sulla deformazione della sezione. O-Ring d2 La semplicità della forma e l’affidabilità funzionale di un O-Ring lo rendono un elemento di tenuta di concezione talmente geniale che risulta essere il tipo di tenuta più frequentemente usata. Questo è reso possibile anche dai contenuti costi di produzione e dalla facilità di installazione. d1 La designazione dell’O-Ring è data dalla dimensione del suo diametro interno e dal diametro della sezione in mm, dal nome del materiale e dalla sua durezza (elasticità). esempio: 25 x 1.5 NBR 70 Funzionamento La funzione di tenuta dell’O-Ring si basa sulla deformazione assiale o radiale della sua sezione a montaggio avvenuto. La pressione del fluido incrementa la deformazione aumentando in tal modo l’efficacia di tenuta. Col diminuire della pressione la deformazione ritorna allo stato iniziale. Applicazioni Dichtomatik prevede una differenziazione fra la tenuta statica di parti non in movimento e la tenuta dinamica di elementi di macchina in movimento. Per ulteriori dettagli consultare il capitolo intitolato “Istruzioni per la progettazione delle sedi” a pag. 20. 5 Dimensioni e tolleranze d1 d2 Tolleranze per O-Ring secondo DIN ISO 3601 e DIN 3771 d1 Tol d1 Tol d1 Tol ≤ 2.5 4.5 6.3 8.5 10.0 ± ± ± ± ± 0.13 0.14 0.15 0.16 0.17 75 77.5 80 82.5 85 ± ± ± ± ± 0.66 0.67 0.69 0.71 0.73 272 280 290 300 307 ± ± ± ± ± 2.02 2.08 2.14 2.21 2.25 11.2 14 16 18 20 ± ± ± ± ± 0.18 0.19 0.2 0.21 0.22 87.5 90 92.5 95 97.5 ± ± ± ± ± 0.75 0.77 0.79 0.81 0.83 315 325 335 345 355 ± ± ± ± ± 2.3 2.37 2.43 2.49 2.56 21.2 23.6 25 26.5 28 ± ± ± ± ± 0.23 0.24 0.25 0.26 0.28 100 103 106 109 112 ± ± ± ± ± 0.84 0.87 0.89 0.91 0.93 365 375 387 400 412 ± ± ± ± ± 2.62 2.68 2.76 2.84 2.91 30 31.5 33.5 34.5 35.5 ± ± ± ± ± 0.29 0.31 0.32 0.33 0.34 115 118 122 125 128 ± ± ± ± ± 0.95 0.97 1 1.03 1.05 425 437 450 462 475 ± ± ± ± ± 2.99 3.07 3.15 3.22 3.3 36.5 37.5 38.7 40 41.2 ± ± ± ± ± 0.35 0.36 0.37 0.38 0.39 132 136 140 145 150 ± ± ± ± ± 1.08 1.1 1.13 1.17 1.2 487 500 515 530 545 ± ± ± ± ± 3.37 3.45 3.54 3.63 3.72 42.5 43.7 45 46.2 47.5 ± ± ± ± ± 0.4 0.41 0.42 0.43 0.44 155 160 165 170 175 ± ± ± ± ± 1.24 1.27 1.31 1.34 1.38 560 580 600 615 630 ± ± ± ± ± 3.81 3.93 4.05 4.13 4.22 48.7 50 51.5 53 54.5 ± ± ± ± ± 0.45 0.46 0.47 0.48 0.5 180 185 190 195 200 ± ± ± ± ± 1.41 1.44 1.48 1.51 1.55 650 670 >670 ± ± ± 4.34 4.46 0.7% d2 Tol 56 58 60 61.5 63 ± ± ± ± ± 0.51 0.52 0.54 0.55 0.56 206 212 218 224 230 ± ± ± ± ± 1.59 1.63 1.67 1.71 1.75 ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ 65 67 69 71 73 ± ± ± ± ± 0.58 0.59 0.61 0.63 0.64 236 243 250 258 265 ± ± ± ± ± 1.79 1.83 1.88 1.93 1.98 ≤ 8 ≤10 1.8 2.65 3.55 5.3 7 ± ± ± ± ± 0.08 0.09 0.1 0.13 0.15 ± ± 0.16 0.18 Per dimensioni intermedie, scegliere la tolleranza superiore. casi le tolleranze riportate nella suindicata tabella non sono valide. Le tolleranze dimensionali dell’O-Ring finito si ottengono utilizzando attrezzature di produzione concepite in modo da tener conto del ritiro dell’elastomero. Spesso è possibile usare stampi ed elastomeri con ritiro analogo; in questi Le tolleranze riportate possono essere ulteriormente ridotte modificando l’elastomero e usando speciali processi produttivi. 6 Criteri per il controllo della qualità (metodi di misura) Teoricamente, il diametro interno (d1) si misura utilizzando calibri conici graduati. Per O-Ring con diametro interno superiore a 250 mm è sufficiente un nastro metrico (diametrometro). Per O-Ring di dimensioni molto piccole è opportuno adottare la misurazione di tipo ottico (meno di 1 mm di diametro interno). Imperfezioni superficiali Dichtomatik lavora attivamente per il raggiungimento di una qualità del prodotto esente da difetti, lavorando in stretta collaborazione con i suoi clienti e affinando le tecniche di produzione. Gli standard di qualità Dichtomatik per O-Ring sono secondo la norma DIN 3771 parte 4, classe di qualità N. La sezione trasversale dell’O-Ring (d2) viene misurata mediante spessimetro dinamometrico. La forza di contatto fra le superfici di misurazione deve essere di 1 N. Limiti massimi accettabili per le imperfezioni superficiali Tipo di imperfezione superficiale Di. Classe N Sezione (d2) 1.8 2.65 3.55 5.3 7 Classe S Sezione (d2) 1.8 2.65 3.55 5.3 7 Sfalsamento (disassamento e asimmetria) v 0.08 0.1 0.13 0.15 0.15 0.08 0.08 0.1 0.12 0.13 Combinazione di bava, sfalsamento e giunto di separazione g 0.1 0.12 0.14 0.16 0.18 0.1 0.1 0.13 0.15 0.15 e t 0.18 0.08 0.27 0.08 0.36 0.1 0.53 0.1 0.7 0.13 0.1 0.08 0.15 0.08 0.2 0.1 0.2 0.1 0.3 0.13 v v v g g Solcatura e t Eccessiva rettifica Scostamenti della sezione dalla forma circolare sono ammessi se la superficie risultante è ben raccordata e se le sue dimensioni rientrano nel campo di tolleranza d2. Tracce di scorrimento 0.03 x d1 o 1) 0.05 x d1 o 1) 1.5 1.5 6.5 6.5 6.5 1.5 1.5 1 t 0.08 0.05 (non sono ammesse tracce di scorrimento disposte radialmente) l t 5 5 0.63 0.1 1 0.13 l Mancanza di materiale ed intaccatura (inclusi i giunti di separazione) t a t 0.6 0.08 0.8 0.08 1 0.1 1.3 0.1 1.7 0.13 a 7 a 1) il valore maggiore è determinante. 0.15 0.08 0.25 0.08 0.4 0.1 Materiali Dichtomatik produce gli O-Ring in quattro materiali standard ed in una vasta gamma di materiali speciali, la maggioranza dei quali sono elastomeri. Gli elastomeri si differenziano per il polimero base da cui sono costituiti. La tabella che segue contiene la nomenclatura usata per gli elastomeri secondo le norme DIN ISO 1629 e ASTM D 1418. Nomenclatura dei polimeri base Descrizione chimica gomma nitrilica gomma nitrilica idrogenata gomma fluorurata gomma perfluorurata gomma etilene-propilene-diene gomma siliconica gomma fluorosiliconica gomma cloroprene uretano poliestere uretano polietere gomma naturale gomma poliacrilato gomma butadiene-stirolo gomma epicloridrinica gomma clorosolfonilpolietilene gomma butadiene gomma isoprene gomma butilica Abbreviazione DIN ISO 1629 ASTM D 1418 NBR (HNBR) FPM (FFPM) EPDM VMQ FVMQ CR AU EU NR ACM SBR ECO CSM BR IR IIR NBR HNBR FKM FFKM EPDM VMQ FVMQ CR AU EU NR ACM SBR ECO CSM BR IR IIR ( ) = non elencata nella norma Il materiale finito si ottiene unendo alla materia prima, la gomma, numerosi ingredienti come le cariche, i pigmenti, i plastificanti, gli ausiliari per la lavorazione, gli antinvecchianti, gli agenti vulcanizzanti, gli acceleranti di vulcanizzazione, i ritardanti ecc.. Questo processo permette di ottenere le caratteristiche specifiche richieste per il materiale. Sono disponibili sia materiali standard utili per una vasta gamma di applicazioni, che materiali speciali per applicazioni dove sono richieste caratteristiche molto elevate. L’ O-Ring raggiunge la sua forma definitiva attraverso un processo di vulcanizzazione durante il quale, in seguito ad una trasformazione chimicofisica la gomma passa dallo stato prevalentemente plastico allo stato elastico acquisendo le sue caratteristiche meccaniche finali (durezza, resistenza alla trazione, allungamento a rottura, compression-set, ecc.). 8 Elastomeri standard Dichtomatik dispone a magazzino di O-Ring in una vasta gamma di dimensioni in quattro materiali standard: Mescole standard Dichtomatik Elastomero base Abbreviazione Durezza DIN ISO 1629 [Shore A] Colore Campo di temp. [°C] min max gomma nitrilica NBR 70 80 + 90 nero –30 –25 100 120* 100 120* *breve durata gomma fluorurata FPM 80 nero –15 200 gomma-etilene propilene-diene EPDM 70 nero –45 130 gomma-siliconica VMQ 70 rossomarrone –55 200 Il campo di temperatura e la resistenza ai fluidi sono criteri fondamentali per la scelta di un materiale. Tuttavia, occorre tenere presenti le caratteristiche meccaniche di un elastomero poiché esse sono determinanti ai fini della durata della guarnizione. La guida alla resistenza redatta da Dichtomatik fornisce dettagli specifici relativamente alla resistenza ai fluidi dei diversi elastomeri. NBR – gomma nitrilica / nome commerciale p.es. Perbunan®(Bayer) L’NBR è il materiale più comunemente utilizzato per gli O-Ring, per le sue buone caratteristiche meccaniche e di resistenza ai grassi e agli oli minerali. Queste proprietà vengono determinate dal contenuto di acrilonitrile (ACN tra 18 e 50%). Un basso contenuto di ACN garantisce buona flessibilità alle basse temperature, ma offre resistenza limitata agli oli e ai carburanti; aumentando il contenuto di ACN, la flessibilità alle basse temperature diminuisce, mentre aumenta la resistenza agli oli e ai carburanti. 9 L’NBR standard Dichtomatik per O-Ring prevede un contenuto medio di ACN per soddisfare una vasta gamma di applicazioni con caratteristiche equipollenti. L’NBR ha buone caratteristiche meccaniche quali: elevata resistenza all’abrasione, bassa permeabilità ai gas e buona resistenza ai lubrificanti e ai grassi a base di oli minerali, agli oli idraulici H, H-L, H-LP, ai liquidi non-infiammabili HFA, HFB, HFC, agli idrocarburi alifatici, ai grassi ed agli oli siliconici, e all’acqua sino a 80°C circa. In generale, l’NBR non è resistente agli idrocarburi aromatici e clorurati, ai combustibili ad elevato contenuto aromatico, ai solventi polari, ai fluidi per freni a base di glicole e ai fluidi idraulici HDF non-infiammabili. Inoltre, mostra scarsa resistenza all’ozono, all’esposizione all’azione degli agenti atmosferici e all’invecchiamento ma, nella maggior parte delle applicazioni, questo non ha effetti negativi. FPM – gomma fluorurata / Nome commerciale p. es. Viton® (Du Pont-Dow Elastomers) I materiali FPM sono rinomati per la loro elevatissima resistenza alle temperature e alle sostanze chimiche. Altri vantaggi rilevanti sono l’eccellente resistenza all’invecchiamento e all’ozono, l’esigua permeabilità ai gas (ottima per applicazioni sotto vuoto) e l’autoestinguenza. L’FPM standard per O-Ring ha eccellente resistenza ai grassi e agli oli minerali, agli idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, ai combustibili, ai fluidi idraulici non-infiammabili HDF, e a molti solventi organici e chimici. Oltre ai materiali FPM standard, vengono sviluppate numerose mescole speciali con differenti composizioni di catene polimeriche e vari contenuti di fluoro (65% ⫼ 71%), per applicazioni speciali. In generale, l’FPM non è resistente all’acqua calda, al vapore, ai solventi polari, ai liquidi per freni a base di glicole e agli acidi organici a basso contenuto molecolare. VMQ – gomma siliconica / Nome commerciale p. es. Silopren® (Bayer) Le gomme siliconiche sono rinomate per la loro estesa gamma di temperature di applicazione, eccellente resistenza all’ozono, all’esposizione agli agenti atmosferici e all’invecchiamento. In paragone con altri elastomeri, le proprietà meccaniche del silicone sono inferiori. In generale, i materiali siliconici sono fisiologicamente innocui per cui vengono impiegati anche dalle industrie alimentari e biomedicali. Il silicone standard si può usare a temperature comprese fra – 55°C e + 200°C, è resistente all’acqua (sino a 100°C), agli oli alifatici per trasmissioni, e agli oli e grassi animali e vegetali. In genere, il silicone non è resistente ai combustibili, agli oli minerali aromatici, al vapore (per brevi periodi sino a 120°C), agli oli e grassi siliconici, agli acidi e agli alcali. EPDM – gomma etilenepropilene-diene / Nome commerciale p. es. Nordel® (Du Pont-Dow Elastomers) In generale, i materiali EPDM hanno elevata resistenza all’acqua calda, al vapore, all’invecchiamento e ai prodotti chimici e sono adatti per applicazione in una vasta gamma di temperature. Essi si dividono in tipi vulcanizzati allo zolfo e al perossido. I composti vulcanizzati al perossido sono adatti per temperatura più elevate ed hanno un compression set molto inferiore. L’EPDM ha buona resistenza all’acqua calda e al vapore, ai detergenti, alle soluzioni all’idrossido di potassio, ai grassi ed oli siliconici, a molti solventi polari, agli acidi diluiti. Per i liquidi per freni a base di glicole, si consiglia l’uso di qualità speciali. I materiali EPDM non sono assolutamente adatti per utilizzo con tutti i prodotti a base di oli minerali (lubrificanti, combustibili). Sono utilizzabili da –45°C e + 130°C (da –50°C a + 150°C per vulcanizzazione al perossido). 10 Confronto fra diverse caratteristiche degli elastomeri Caratteristiche Materiali NBR FPM EPDM zolfo EPDM perossido VMQ HNBR FFPM FVMQ CR AU / EU Compression set 1 1 3 1 2 1 3 2 2 3 Resistenza alla lacerazione 2 2 3 2 4 1 2 3 2 1 Resistenza all’abrasione 2 2–3 2 2 4 2 3 3 2 1 Resistenza all’invecchiamento 4 1 2 2 1 2 1 1 2 1 Resistenza all’ozono 4 1 2 2 1 2 1 1 2 1 Resistenza all’olio e al grasso 2 1 5 5 3 2 1 2 3 2 Resistenza ai combustibili 4** 2** 5 5 4 3 1 2 3 3 Resistenza all’acqua calda [°C] 80** 80** 130 150 100 100** *** 100 80 50 Resistenza al vapore [°C] – – 130 175 120* – *** 120* – – Resistenza al calore materiali standard [°C] 100 200 130 150 200 150 260 175 100 100 Resistenza al calore materiali speciali [°C] 120 – – – 250 – 330 – – – Resistenza alle basse temperature materiali standard [°C] –30 –15 –45 –50 –55 –30 –15 –55 –40 –40 Resistenza alle basse temperature materiali speciali [°C] –50 –35 – – – –40 –35 – –50 – 1 = ottima / 2 = buona / 3 = media / 4 = bassa / 5 = debole * = breve durata / ** = risultato migliore solo con materiali speciali / *** = a seconda del materiale 11 Elastomeri speciali HNBR – gomma nitrilica idrogenata / nome commerciale p. es. Therban® (Bayer) L’HNBR si ottiene mediante idrogenazione parziale o totale dell’NBR. Questo comporta un notevole miglioramento della resistenza al calore, all’ozono e all’invecchiamento, con conseguenti ottime caratteristiche meccaniche. La resistenza ai fluidi è paragonabile a quella dell’NBR. FFPM – gomma perfluorurata / nome commerciale p. es. Kalrez® (Du Pont-Dow Elastomers) La resistenza al calore e agli agenti chimici degli elastomeri perfluorurati è analoga a quella del PTFE. Essi uniscono le caratteristiche positive del PTFE al comportamento elastico dell’FPM. Poichè questo gruppo di materiali è notevolmente più costoso, gli elastomeri perfluorurati vengono utilizzati solo se gli altri materiali non sono in grado di soddisfare le specifiche tecniche e se i requisiti di sicurezza giustificano una spesa maggiore. Gli elastomeri perfluorurati vengono per lo più utilizzati nell’industria dei semiconduttori, del petrolio e chimica, nella tecnologia ad alto vuoto e nell’industria aerospaziale. FVMQ – gomma fluorosiliconica / nome commerciale p. es. Silastic LS® (Dow Corning) Benchè gli elastomeri fluorosiliconici abbiano le stesse caratteristiche meccaniche del silicone, sono molto più resistenti agli oli e ai carburanti. La gamma di temperature di applicazione è più limitata di quella del silicone. CR – gomma cloroprene / nome commerciale p. es. Neoprene® (Du Pont-Dow Elastomers) Il cloroprene ha ottima resistenza all’ozono, all’invecchiamento, all’esposizione agli agenti atmosferici, nonchè buone caratteristiche meccaniche. Ha una resistenza media agli oli minerali ed è adatto per essere utilizzato con molti refrigeranti. AU – uretano poliestere EU – uretano polietere Poliuretano / nome commerciale per es. Desmopan® (Bayer) I poliuretani si differenziano dagli elastomeri classici in quanto provvisti di caratteristiche meccaniche molto superiori che si esemplificano in una maggiore resistenza all’abrasione, usura ed estrusione, elevata resistenza alla trazione e alla lacerazione. Il materiale è resistente all’invecchiamento e all’ozono e si può utilizzare con oli e grassi minerali, oli e grassi siliconici, con i liquidi noninfiammabili HFA e HFB ed acqua sino a 50°C, ed anche con idrocarburi alifatici puri. SBR – gomma butadiene-stirolo / nome commerciale p. es. Buna Hüls® (Hüls) La gomma SBR viene utilizzata per liquidi per freni a base di glicole, acqua, alcoli, glicoli, oli e grassi siliconici. La temperatura di applicazione va da –50°C a + 100°C. 12 TFE/P – gomma tetrafluoretilenepropilene / nome commerciale, p. es. Aflas® (3M) Si tratta di una ritrovato relativamente nuovo che si aggiunge al gruppo dei fluoroelastomeri ed è noto per la sua eccellente resistenza al calore (0°C a 200°C) e ai prodotti chimici. È particolarmente adatto per utilizzo in acqua calda, vapore, acidi, soluzioni alcaline, ammoniaca, ammine, oli per trasmissioni, liquidi per freni (a base di glicole, olio minerale e olio siliconico), petrolio greggio, gas naturale acido. ACM – gomma poliacrilato L’ACM viene per lo più utilizzata nell’industria automobilistica per la sua resistenza agli oli per motore e per trasmissioni e agli oli ATF, anche ad elevate temperature. La temperatura di applicazione è compresa fra –20°C e +150°C. NR – gomma naturale La gomma naturale si ottiene ancora dal lattice di certe piante. La gomma naturale vulcanizzata ha buone caratteristiche meccaniche a basse temperature ed una elevata elasticità. I materiali vulcanizzati NR sono resistenti all’acqua, glicoli, alcoli, liquidi per freni a base di glicole, oli e grassi siliconici, acidi e basi diluite. La temperatura di applicazione è compresa fra circa –50°C e +80°C. 13 O-Ring in PTFE, O-Ring incapsulati in PTFE PTFE politetrafluoroetilene Il PTFE è un materiale plastico fluorurato noto per la sua quasi totale resistenza alle sostanze chimiche, ampio campo di temperature di applicazione (–100°C a +250°C), coefficiente di attrito estremamente basso, adattabilità fisiologica e resistenza quasi illimitata all’ozono, all’esposizione agli agenti atmosferici e all’invecchiamento. O-Ring incapsulati in FEP FEP – fluoroetilenepropilene Si tratta di un materiale termoplastico con proprietà analoghe al PTFE. Gli O-Ring incapsulati in FEP senza giunzioni, sono provvisti di un nucleo elastico di FPM o VMQ. Vengono utilizzati con carichi chimici e termici molto elevati. L’altissima resistenza chimica dell’involucro protegge il materiale elastico del nucleo dal fluido. Un altro vantaggio dell’involucro è il bassissimo coefficiente di attrito. Gli O-Ring in PTFE sono molto meno elastici degli O-Ring in elastomero, caratteristica che implica difficoltà di installazione (di solito la sede di alloggiamento deve essere aperta), e tendono a “scorrere”, specialmente ad alte temperature. Questo è il motivo per cui si utilizzano O-Ring in PTFE scanalati ed O-Ring incapsulati in PTFE. Il risultato è una combinazione fra la resistenza termica e chimica estremamente elevate e le caratteristiche elastiche degli elastomeri standard. Il materiale del nucleo viene scelto tenendo conto sia della temperatura che del fluido. Data la limitata flessibilità del materiale, l’installazione richiede la massima attenzione. Il riscaldamento del materiale in acqua o olio ad una temperatura compresa fra 80°C e 100°C circa aumenta la flessibilità e facilita l’installazione. La temperatura di applicazione va da –55°C a +200°C, a seconda del materiale di cui è composto il nucleo. Trattamenti superficiali e antiattrito Tipiche dei materiali elastomerici sono le caratteristiche di “buona presa” e superficie “adesiva”. L’attrito che si verifica in certe applicazioni e durante il montaggio degli O-Ring (specialmente in caso di alimentazione automatica) può rivelarsi sfavorevole. Per facilitare l’installazione e aumentare la vita utile, è possibile ridurre l’attrito eseguendo diversi trattamenti antiattrito fra cui: Trattamento antiattrito a breve termine, p. es., per agevolare l’installazione, trattando la superficie con: – – – – olio al silicone grafite bisolfuro di molibdeno (MoS2) talco in polvere O-Ring ”Labs-free” “Labs-free” significa che gli O-Ring sono esenti da sostanze che interferiscono con il processo di verniciatura. Il requisito “labs-free” include la denominazione “siliconefree” (esente da silicone) e altre. Gli O-Ring “Labs-free” vengono utilizzati soprattutto negli impianti di verniciatura dell’industria automobilistica. Le particelle che disturbano il procedimento di verniciatura come siliconi, grassi, cere ecc. sono la causa di vaiolatura della vernice. Per eventuali richieste di O-Ring “labs-free”, Vi preghiamo di contattarci. Il trattamento antiattrito a lungo termine si ottiene mediante: – – – – alogenazione (fluorurazione) rivestimento in PTFE applicazione di lubrificanti secchi sulla superficie. La riduzione a lungo termine dell’attrito si ottiene incorporando nella mescola un additivo ad intensificazione di scorrimento, come il bisolfuro di molibdeno (MoS2) o il PTFE. I tecnici Dichtomatik sono a disposizione per consigliare il procedimento adatto. Approvazione dei materiali Oltre ai normali requisiti validi per i materiali impiegati nella produzione degli O-Ring, può essere necessaria una verifica o approvazione speciale per confermare che un materiale è adatto per una applicazione specifica. Infatti, il controllo e la supervisione sono molto importanti in caso di applicazione di tenute ermetiche con requisiti di sicurezza e destinate al settore alimentare o biomedicale. L’approvazione è richiesta nelle seguenti applicazioni: L’approvazione del materiale viene emessa da laboratori riconosciuti, associazioni tecnico-scientifiche autorizzate ed enti statali. Purtroppo, poichè la maggior parte delle approvazioni sono basate su norme e regolamenti nazionali, accade raramente che, anche se in Europa, siano riconosciute da altri stati-membri. Vale a dire che anche se un materiale viene usato per applicazioni identiche o analoghe può dover essere approvato più volte. – Impianti a gas, apparecchiature a gas, erogazione di gas – raccordi e tubazioni per erogazione di acqua potabile – industria alimentare – applicazioni che richiedono l’utilizzo di ossigeno – protezione antincendio 14 Elenco di alcune approvazioni di materiale: Approvazione Paese Applicazione Norma DVGW Deutscher Verein des Gas und Wasserfaches e.V. D gas DIN EN 549 (DIN 3535 T1+2) DIN 3535 T3 KTW (DVGW) D acqua potabile Direttive KTW BAM Bundesanstalt für Materialforschung und -prüfung D ossigeno Direttive BAM BGA Bundesgesundheitsamt D alimentare Direttive BGA Secondo Norma EN 681-1 EU fornitura e distribuzione acqua EN 681-1 WRC Water Research Council GB acqua potabile BS 6920 FDA Food and Drug Administration USA alimentare Titolo 21 art. 177.2600 NSF National Sanitary Foundation USA acqua potabile Norma 61 UL Underwriter Laboratories USA protezione antincendio UL 94 KIWA NL acqua potabile BRL 2013 ACS F acqua potabile AFNOR XP 41-210/1/1/3 Dichtomatik produce O-Ring con materiali provvisti di quasi tutte le approvazioni normalmente richieste. Data la varietà e il numero di approvazioni in continua evoluzione, abbiamo deciso di non elencarle separatamente, per cui Vi preghiamo di chiederci informazioni specifiche al riguardo. Se non saremo in possesso dell’approvazione che richiedete, Vi confermeremo quanto prima se è possibile richiederla. 15 Terminologia scheda tecnica materiali Elastomeri Gli elastomeri vengono sottoposti a rigidi controlli di qualità durante tutto il processo di produzione. Le prove specifiche vengono eseguite sul caucciù o sul materiale grezzo e sulla gomma vulcanizzata per monitorare il processo di lavorazione. Le proprietà caratteristiche del materiale vulcanizzato sono elencate nella Scheda tecnica materiali. Resistenza alla trazione, allungamento percentuale a rottura La prova di trazione viene descritta nella norma DIN 53504. Un provino standard viene sottoposto a sollecitazione di trazione fino al punto di rottura. La resistenza alla rottura è la forza misurata al momento della rottura riferita alla sezione del provino non allungato. I risultati riportati su detta scheda sono stati conseguiti su provini secondo procedure di prova standard. Il confronto con i risultati ottenuti sui prodotti finiti, ad es. gli O-Ring, può indicare dei lievi scostamenti determinati dalla diversa geometria, ma tali risultati non saranno necessariamente in contraddizione con i contenuti della Scheda tecnica materiali. Qui di seguito forniamo la spiegazione dei termini principali. L’allungamento percentuale a rottura è l’allungamento al momento della rottura, riferito alla lunghezza iniziale del campione. Durezza La durezza degli elastomeri si può testare secondo la prova di durezza Shore A o D (DIN53505) o microdurezza IRHD (DIN 53519 parte 1 e 2). Il metodo di prova più utilizzato è la prova di durezza Shore A e la prova di microdurezza IHRD per dimensioni ridotte di sezione trasversale. In ambedue i casi, la durezza è la resistenza del provino di elastomero alla penetrazione di un corpo conico o sferico di determinate dimensioni (un cono tronco per la prova Shore A, ed una sfera per la prova IRHD) e con un carico di prova prestabilito. La durezza viene determinata dall’apparecchiatura di prova su provini standard e documentata nella Scheda tecnica materiali. A causa della diversa geometria, i risultati della prova di durezza ottenuti su un O-Ring finito possono essere diversi da quelli ottenuti utilizzando un provino standard. A causa della diversa geometria di un O-Ring finito, confrontato con un provino, i valori di resistenza alla trazione e l’allungamento a rottura possono essere inferiori. Questo fattore si deve tenere in considerazione in fase di valutazione della idoneità di utilizzo di O-Ring di piccole dimensioni da assemblare su grandi diametri. Resistenza alla lacerazione La resistenza alla lacerazione è una misura della sollecitazione necessaria per continuare a sottoporre a rottura un provino dopo un taglio iniziale prestabilito. La prova di resistenza alla lacerazione viene descritta per due diversi campioni di prova nella norma DIN 53507 e DIN 53515. Il valore ottenuto si può utilizzare per valutare la sensibilità di un elastomero ad un ulteriore aumento della lacerazione nel caso di un taglio. 16 DICHTOMATIK Qualitätssicherung Seite: von: Scheda tecnica Materiale O-Ring NBR 70 Standard Proprietà Properties Metodo di prova Testing Method Parametri di prova Testing Parameter Valore Value Unità di misura Units Durezza Hardness DIN 53505 – 70±5 Shore A Resistenza alla trazione Tensile strength DIN 53504 – 15 N/mm2 Allungamento a rottura Ultimate elongation DIN 53504 – 340 % Resistenza a bassa temperatura Low temp. resistance ASTM D 1329 TR 10 - 30 °C Fragilità a bassa temperatura Low temp. brittleness DIN 53546 _ - 34 °C Compression set Compression set DIN 53517 B 22h / 100°C 9 % Cambio di proprietà a seguito di invecchiamento: Changes of properties after aging: Fluido Parametri di prova 17 Aria / Air 72h / 125°C Volume Volume % _ Durezza Hardness % Resistenza alla trazione Tensile strength Allungamento a rottura Ultimate elongation Version vom 9.11.00 ASTM Öl Nr.1 72h / 100°C ASTM Öl Nr.3 72h / 100°C -7 +8 +9 +5 -6 % +2 +10 +5 % -35 -23 -15 Bassa temperatura Le proprietà meccaniche degli elastomeri cambiano in caso di diminuzione della temperatura. Ad esempio, la durezza e la resistenza alla lacerazione aumentano, mentre l’allungamento percentuale a rottura diminuisce. Da una temperatura specifica in poi, il materiale diventa quindi così duro e fragile che, sotto carico, si romperà come vetro. Se al materiale congelato (ad es. in caso di magazzinaggio) non si applica nessun carico meccanico, una volta riscaldato, riacquisterà le sue caratteristiche originarie. Per valutare la flessibilità a freddo esistono varie prove. I valori più usati sono il punto di fragilità secondo la norma DIN 53546 e la temperatura TR10 secondo la norma ASTM D 1329. I valori risultanti si possono interpretare per trarre conclusioni relative al limite reale di bassa-temperatura. Deformazione permanente per compressione (compression set) Oltre al loro comportamento elastico, e a seconda del tipo di materiale, durata, temperatura e deformazione iniziale, gli elastomeri mostrano un certo “scorrimento”, cioè una determinata deformazione plastica. Un elemento installato in un alloggiamento per un dato periodo di tempo, non riprenderà del tutto la sua forma iniziale, dopo rimozione dallo stesso, ma conserverà una certa deformazione permanente. Il compression set viene testato secondo le norme DIN 53517 o ASTM D 395 B e sarà compreso fra lo 0% e il 100%, circa; 0% è il valore ideale e 100% il risultato peggiore possibile. Il compression set si calcola in questo modo: DVR = d0 - d2 d0 - d1 x 100 d0 = spessore originale del provino d1 = spessore del provino deformato d2 = spessore del provino dopo d2 = rilassamento Per la valutazione del valore di compression set è importante osservare attentamente i parametri di prova. Ad esempio, lo stesso materiale può raggiungere risultati migliori o peggiori a causa di una variazione di temperatura durante la prova. Lo stesso vale per la durata della prova. 18 Cambiamento delle proprietà a seguito di invecchiamento Per valutare il comportamento causato dall’invecchiamento e l’idoneità dei materiali per utilizzo in fluidi particolari, i cambiamenti delle loro caratteristiche vengono stabiliti dopo averli depositati negli stessi fluidi. Magazzinaggio degli elastomeri In generale, il magazzinaggio degli elastomeri non presenta problemi, in quanto questi prodotti mantengono inalterate nel tempo le loro caratteristiche, a condizione che vengano osservati determinati criteri fondamentali descritti nelle norme DIN 7716 e ISO 2230. La norma DIN 53508 descrive l’invecchiamento accelerato in aria. La norma DIN 53521 indica come determinare la resistenza ai fluidi, ai vapori e ai gas. Le caratteristiche valutate sono, ad esempio, la variazione assoluta della durezza e il cambiamento percentuale della resistenza alla trazione, l’allungamento percentuale a rottura e il volume, tutti rapportati ai valori del provino non invecchiato. È essenziale che le guarnizioni siano immagazzinate in modo da non essere esposte a sollecitazioni esterne, senza tensione, compressione o deformazione. Le guarnizioni in elastomero devono essere protette da circolazione d’aria di qualsiasi genere per cui si raccomanda di tenerle nel loro imballaggio originale (ad es. sacchetti di polietilene), o in contenitori ermetici. Il locale destinato al deposito deve essere fresco, asciutto, esente da polvere e moderatamente ventilato in condizioni di temperatura costante, non inferiore a – 10°C e non superiore a +20°C. I radiatori eventualmente presenti nei locali di magazzinaggio devono essere coperti e tenuti ad 1 metro di distanza dai materiali ivi depositati. L’umidità relativa non dovrebbe essere superiore al 65%. Evitare l’esposizione a forti sorgenti luminose come i raggi UV e alla luce diretta del sole. Non installare apparecchiature elettriche per produzione di ozono nei locali di deposito degli elastomeri. 19 Istruzioni per la progettazione delle sedi Se possibile, le sedi per installazione (cave) degli O-Ring dovrebbero essere con angoli retti. Le dimensioni di profondità e larghezza richieste dipendono dall’applicazione specifica e dalla sezione trasversale. Le dimensioni delle sedi vengono prescritte per il tipo particolare di installazione e si riferiscono alla dimensione nominale. Devono essere osservate attentamente in quanto la funzione di tenuta richiesta dipende dalla precisa esecuzione delle sedi. Tenuta statica Gli O-Ring sono l’ideale per provvedere la tenuta di elementi di macchinari fissi. Con tenuta statica si intende l’applicazione in cui gli elementi di macchinari da sigillare ermeticamente non sono soggetti a movimenti relativi tra di loro. Se la sede viene eseguita in modo corretto, se gli elementi vengono utilizzati come dovuto e se si sceglie il materiale giusto, gli O-Ring sono in grado di fare tenuta per pressioni sino a 1000 bar. (In tal caso può essere utile montare anche degli anelli antiestrusione). Tenuta statica, tenuta interna, sede rettangolare con deformazione radiale Sede rettangolare con deformazione radiale Questo tipo di tenuta è la scelta ottimale per sigillare perni, viti, bulloni, raccordi di tubo o tubazioni cilindriche. Al momento dell’installazione, la sezione dell’O-Ring si deforma in senso radiale, cioè verso il centro della tubazione. La posizione della sede, sia all’interno che all’esterno, non ha un ruolo funzionale in componenti di grosse dimensioni, ma dipende dal procedimento adottato e dalle possibilità di installazione. Su componenti a parete sottile ove potrebbe verificarsi una deformazione elastica, come ad es. in una tubazione cilindrica, la sede dovrebbe trovarsi sulla parte esterna fissa (fondo del cilindro), in modo tale che la sede non si deformi dal lato non soggetto a pressione. Ra≤6.3 b+0.25 Ra≤3.2 ø d6H9 ø d10H8 20 ø d5f7 C ° r1 Ra≤1.6 r2 t+0.05 arrotondato 20 Dimensioni delle sedi d2 Profondità Larghezza Smusso sede sede di invito b+0.25 C t +0.05 d2 Profondità Larghezza Smusso sede sede di invito b+0.25 C t +0.05 1 1.2 1.25 1.3 1.5 0.75 0.9 0.9 1 1.1 1.3 1.6 1.7 1.7 2 1.2 1.2 1.2 1.2 1.5 4 4.3 4.5 5 5.3 3.2 3.4 3.6 4 4.3 5.2 5.6 5.8 6.5 7 3 3 3 3 3 1.6 1.78 1.8 1.9 2 1.2 1.3 1.3 1.4 1.5 2.1 2.4 2.4 2.5 2.6 1.5 1.5 1.5 1.5 2 5.33 5.5 5.7 6 6.5 4.3 4.5 4.6 4.9 5.4 7.1 7.2 7.6 7.9 8.4 3.5 3.5 3.5 3.5 4 2.2 2.4 2.5 2.6 2.62 1.7 1.8 1.9 2 2 3 3.2 3.3 3.4 3.5 2 2 2 2 2 6.99 7 7.5 8 8.4 5.8 5.8 6.3 6.7 7.1 9.2 9.3 9.8 10.5 10.9 4 4 4 4 4.5 2.65 2.7 2.8 3 3.1 2 2.1 2.2 2.3 2.4 3.6 3.6 3.7 3.9 4 2 2 2 2.5 2.5 8.5 9 9.5 10 10.5 7.2 7.7 8.2 8.6 9 11 11.7 12.3 13 13.8 4.5 4.5 4.5 5 5 3.5 3.53 3.55 3.6 3.7 2.7 2.7 2.8 2.8 2.9 4.6 4.7 4.7 4.8 4.9 2.5 2.5 2.5 2.5 2.5 11 12 15 9.5 10.5 13.2 14.3 15.6 19.2 5 5 5 Tenuta statica, tenuta esterna, sede rettangolare con deformazione radiale arrotondato Ra≤6.3 b+0.25 r1 ø d4H8 21 ø d9f7 Ra≤1.6 ø d3h9 ° r2 Ra≤3.2 20 t+0.05 C Sede rettangolare con deformazione assiale Questo tipo di installazione si usa principalmente per la tenuta su flangie e coperture di vario genere. La sezione trasversale dell’O-Ring si deforma in senso assiale. 䡵 Se la pressione viene applicata dall’interno, il diametro esterno dell’O-Ring deve essere posto in corrispondenza del diametro esterno della sede, oppure essere più grande fino ad un massimo del 3% (l’O-Ring verrà compresso). Si noti che l’O-Ring deve essere posto in corrispondenza del lato della sede non soggetto alla pressione per impedirne lo spostamento all’interno della sede stessa in caso di applicazione o di aumento di pressione. 䡵 Se la pressione viene applicata dall’esterno, il diametro interno dell’O-Ring deve essere posto in corrispondenza del diametro interno della sede, oppure essere più piccolo fino ad un massimo del 6% (l’O-Ring verrà stirato). Se l’O-Ring si muove all’interno della sede, viene stirato e compresso con conseguente fatica del materiale e usura precoce. Tuttavia, se si osserva la direzione della pressione, si potrà installarlo in modo da impedire l’eventuale arrotolamento e quindi la distruzione dell’O-Ring. In caso di montaggio assiale dell’O-Ring, si deve prevedere un fissaggio molto serrato della copertura per garantire che il gioco fra le superfici non superi mai la dimensione ammessa, altrimenti la pressione potrebbe causare l’estrusione dell’ O-Ring. Tenuta statica, pressione dall’interno, sede rettangolare con deformazione assiale Ra≤6.3 ø d7H11 Ra≤3.2 pressione dall’interno b+0.25 r2 r1 ø d8 Ra≤1.6 t+0.05 22 Dimensioni delle sedi d2 Profondità sede t +0.05 Larghezza sede b+0.25 d2 Profondità sede t +0.05 Larghezza sede b+0.25 1 1.2 1.25 1.3 1.5 0.7 0.9 0.9 1 1.1 1.4 1.6 1.7 1.7 2.1 4 4.3 4.5 5 5.3 3.1 3.3 3.5 4 4.2 5.5 5.9 6.1 6.7 7.2 1.6 1.78 1.8 1.9 2 1.2 1.3 1.3 1.4 1.5 2.2 2.5 2.6 2.7 2.8 5.33 5.5 5.7 6 6.5 4.2 4.5 4.6 4.8 5.3 7.3 7.4 7.6 8.1 8.6 2.2 2.4 2.5 2.6 2.62 1.6 1.8 1.9 2 2 3.1 3.3 3.5 3.6 3.7 6.99 7 7.5 8 8.4 5.7 5.7 6.2 6.6 7.1 9.7 9.7 10.1 10.7 11.1 2.65 2.7 2.8 3 3.1 2 2.1 2.1 2.3 2.4 3.8 3.8 4 4.1 4.2 8.5 9 9.5 10 10.5 7.2 7.6 8.1 8.5 8.9 11.3 12 12.5 13.6 14 3.5 3.53 3.55 3.6 3.7 2.7 2.7 2.7 2.8 2.9 4.8 4.9 5 5.1 5.2 11 12 15 9.4 10.4 13.2 14.7 15.7 19.4 Tenuta statica, pressione dall’esterno, sede rettangolare con deformazione assiale r2 r1 Ra≤6.3 b+0.25 pressione dall’esterno Ra≤1.6 t+0.05 ø d7 ø d8h11 Ra≤3.2 23 Sede trapezoidale Le sedi trapezoidali sono costose e di difficile costruzione. La geometria di questa sede è utile solo se l’O-Ring deve essere mantenuto in sede durante l’assemblaggio dei vari componenti. In realtà, l’adozione di una sede trapezoidale è consigliabile solo per sezioni trasversali di 2 mm o più. Il diametro medio della sede è uguale al diametro interno più lo spessore della corda dell’O-Ring. Tenuta statica, sede trapezoidale 25 ° Ra≤3.2 r1 Ra≤1.6 t±0.05 Ra≤ 3.2 b±0.05 r2 ød = d1 + d2 24 Dimensioni delle sedi 25 d2 Profondità sede t ±0.05 Larghezza sede b±0.05 r2 r1 2 2.2 2.4 2.5 2.6 1.5 1.6 1.8 2 2.1 1.6 1.7 1.9 2 2.1 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 0.25 0.25 0.25 0.25 0.25 2.62 2.65 2.7 2.8 3 2.1 2.1 2.2 2.3 2.4 2.1 2.1 2.1 2.2 2.4 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 0.25 0.25 0.25 0.25 0.25 3.1 3.5 3.53 3.55 3.6 2.5 2.8 2.8 2.8 2.9 2.5 2.9 2.9 2.9 3 0.4 0.8 0.8 0.8 0.8 0.25 0.25 0.25 0.25 0.25 3.7 4 4.3 4.5 5 3 3.2 3.3 3.7 4.2 3.1 3.3 3.6 3.7 4 0.8 0.8 0.8 0.8 0.8 0.25 0.25 0.25 0.25 0.25 5.3 5.33 5.5 5.7 6 4.6 4.6 4.7 4.9 5.1 4.2 4.2 4.4 4.5 4.7 0.8 0.8 0.8 0.8 0.8 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 6.5 6.99 7 7.5 8 5.6 6 6 6.4 6.9 5.1 5.6 5.6 6.1 6.3 0.8 1.6 1.6 1.6 1.6 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 8.4 8.5 9 9.5 10 7.3 7.4 7.8 8.2 8.7 6.7 6.8 7.2 7.7 8 1.6 1.6 1.6 1.6 1.6 0.5 0.5 0.5 0.5 0.5 Sede conica In casi dove la progettazione prevede flange e coperchi avvitati insieme, può essere richiesta l’installazione di una sede conica. Tuttavia, con questa particolare geometria della sede può essere difficile garantire una deformazione definita dell’O-Ring. Inoltre, lo spazio limitato di questo tipo di sede può essere sfavorevole se il fluido circostante fa rigonfiare l’O-Ring. ø d f7/D H8 r1 45 Ra≤1.6 b Ra ≤3 .2 Ra≤1.6 Tenuta statica, sede conica ° 26 Dimensioni delle sedi 27 d2 Lunghezza lato b Tolleranza (+) r1 1 1.2 1.25 1.3 1.5 1.45 1.7 1.75 1.8 2.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.25 0.25 0.25 0.3 0.3 1.6 1.78 1.8 1.9 2 2.15 2.4 2.45 2.6 2.75 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.3 0.3 0.3 0.4 0.4 2.2 2.4 2.5 2.6 2.62 3 3.25 3.4 3.55 3.6 0.1 0.15 0.15 0.15 0.15 0.4 0.4 0.5 0.5 0.5 2.65 2.7 2.8 3 3.1 3.6 3.7 3.8 4.1 4.25 0.15 0.15 0.15 0.2 0.2 0.5 0.6 0.6 0.6 0.6 3.5 3.53 3.55 3.6 3.7 4.8 4.8 4.85 4.9 5.05 0.2 0.2 0.2 0.2 0.2 0.8 0.8 0.8 0.9 0.9 4 4.3 4.5 5 5.3 5.5 5.9 6.15 6.85 7.25 0.2 0.2 0.2 0.25 0.25 1.2 1.2 1.2 1.2 1.4 5.33 5.5 5.7 6 6.5 7.3 7.55 7.8 8.2 8.9 0.25 0.25 0.25 0.3 0.3 1.4 1.5 1.5 1.5 1.7 6.99 7 7.5 8 8.4 9.6 9.6 10.3 11 11.55 0.3 0.3 0.3 0.4 0.4 2 2 2 2 2 8.5 9 9.5 10 10.5 11.7 12.4 13.05 13.7 14.4 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 2 2.5 2.5 2.5 2.5 10 12 15 15.1 16.5 20.6 0.4 0.5 0.5 2.5 3 3 䡵 La deformazione della sezione dell’O-Ring deve essere circa del 30%. Tenuta vuoto La tenuta vuoto è un tipo particolare di tenuta con O-Ring. In questo tipo di tenuta, la pressione da ritenere è inferiore alla pressione atmosferica (Patm = 1,01325 bar). 䡵 Utilizzare grasso per vuoto (riduce le perdite). 䡵 La finitura delle superfici (profondità della rugosità) della sede e delle superfici da sigillare dovrebbe essere notevolmente migliore di quella per la tenuta statica standard, e la percentuale di superficie di contatto dovrebbe essere tp > 50%. Contrariamente alle istruzioni generali di installazione per tenute statiche con O-Ring, per la tenuta vuoto si consiglia di attenersi a quanto di seguito indicato: 䡵 La sede deve essere riempita quasi al 100% dall’O-Ring deformato. Questo crea superfici di contatto maggiori ed aumenta il tempo di diffusione attraverso l’elastomero. 䡵 L’elastomero scelto deve essere compatibile con i gas, avere bassa permeabilità e basso compression set. Per le applicazioni standard si consiglia di utilizzare gomma fluorurata. Tenuta statica, tenuta vuoto r1 r2 Ra≤1.6 b±0.05 atmosfera Ra≤0.8 t-0.05 ø d7H11 ø d8h11 Ra≤0.8 vuoto 28 Dimensioni delle sedi 29 d2 Profondità sede t -0.05 Larghezza sede b±0.05 r1 r2 1.5 1.78 1.8 2 2.5 1.05 1.25 1.25 1.4 1.75 1.8 2.1 2.1 2.3 2.9 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.2 0.2 0.2 0.3 0.3 2.6 2.62 2.65 2.7 2.8 1.8 1.85 1.85 1.9 1.95 3 3.1 3.1 3.15 3.2 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 3 3.1 3.5 3.53 3.55 2.1 2.2 2.45 2.5 2.5 3.5 3.6 4.1 4.1 4.15 0.1 0.1 0.2 0.2 0.2 0.6 0.6 0.6 0.6 0.6 3.6 3.7 4 4.5 5 2.5 2.6 2.8 3.15 3.5 4.2 4.3 4.7 5.3 5.9 0.2 0.2 0.2 0.2 0.2 0.6 0.6 0.6 0.8 0.8 5.3 5.33 5.5 5.7 6 3.7 3.7 3.8 4 4.2 6.3 6.3 6.6 6.7 7.1 0.2 0.2 0.2 0.2 0.2 1 1 1 1 1 6.5 6.99 7 7.5 8 4.6 4.9 4.9 5.3 5.6 7.6 8.2 8.2 8.7 9.4 0.2 0.3 0.3 0.3 0.3 1 1 1 1 1 8.4 8.5 9 9.5 10 5.9 6 6.4 6.7 7.1 9.9 10 10.5 11.2 11.7 0.3 0.3 0.3 0.3 0.3 1 1 1 1 1 Tenuta dinamica Gli O-Ring vengono utilizzati con risultati positivi come elementi di tenuta in applicazioni dinamiche. Tuttavia, il loro utilizzo è limitato alle basse pressioni e velocità, o per impiego in sedi di piccola dimensione. Le sedi per l’installazione sono uguali sia per il movimento alternativo che per il movimento con simultanea rotazione (elicoidale). Le sedi usate per le applicazioni pneumatiche sono diverse da quelle idrauliche a causa delle differenze di pressione e lubrificazione. A causa della resistenza all’attrito in movimento, ad es. nei componenti pneumatici o idraulici, è consigliabile utilizzare un O-Ring con deformazione inferiore a quello usato per la tenuta statica. L’elemento di tenuta deve essere sempre ben lubrificato per impedire una perdita di potenza dovuta all’attrito e precoce logoramento dell’anello se lavora a secco. Idraulica Gli O-Ring si dovrebbero utilizzare soltanto per tenuta su pistoni e steli idraulici quando lo spazio di installazione è limitato, o se la corsa dello stelo è relativamente breve con bassa frequenza, e la tenuta contro le perdite non deve essere completamente priva di trafilamenti. Infatti, una esigua fuoriuscita di fluido è opportuna poichè genera un velo lubrificante che riduce l’attrito e l’usura. Tenuta dinamica, tenuta interna, sede rettangolare con deformazione radiale Ra≤3.2 b+0.05 Ra≤1.6 ø d6H9 ø d10H8 ø d5f7 C 20 ° r1 Ra≤0.4 r2 t+0.05 arrotondato 30 Dimensioni delle sedi d2 Profondità Larghezza Smusso sede sede di invito b+0.25 C t +0.05 d2 Profondità Larghezza Smusso sede sede di invito b+0.25 C t +0.05 1 1.2 1.25 1.3 1.5 0.9 1 1.1 1.1 1.3 1.3 1.6 1.6 1.7 1.9 1 1 1 1.2 1.2 3.7 4 4.3 4.5 5 3.2 3.5 3.8 4 4.4 4.8 5.1 5.5 5.7 6.4 2 2 2.5 2.5 2.7 1.6 1.78 1.8 1.9 2 1.4 1.5 1.5 1.6 1.7 2 2.3 2.4 2.5 2.6 1.2 1.3 1.3 1.3 1.3 5.3 5.33 5.5 5.7 6 4.7 4.7 4.9 5.1 5.4 6.8 6.9 7.1 7.2 7.5 2.9 2.9 3 3 3.6 2.2 2.4 2.5 2.6 2.62 1.9 2.1 2.2 2.2 2.2 2.8 3 3.1 3.3 3.4 1.3 1.4 1.4 1.5 1.5 6.5 6.99 7 7.5 8 5.8 6.2 6.2 6.7 7.1 8.1 8.8 8.9 9.4 10.2 3.6 3.6 3.6 3.8 4 2.65 2.7 2.8 3 2.3 2.4 2.4 2.6 3.4 3.4 3.6 3.8 1.5 1.5 1.6 1.8 8.4 8.5 9 9.5 10 7.5 7.6 8.1 8.5 9 10.6 10.8 11.4 12 12.6 4.2 4.2 4.5 4.5 4.5 3.1 3.5 3.53 3.55 3.6 2.7 3.1 3.1 3.1 3.1 3.9 4.4 4.5 4.5 4.6 1.8 2 2 2 2 10.5 11 12 15 9.5 9.9 10.9 13.7 13.2 13.9 15.1 18.8 5 5 5 5 Tenuta dinamica, tenuta esterna, sede rettangolare con deformazione radiale Ra≤3.2 b+0.25 arrotondato C r1 ø d3h9 ø d9f7 31 ø d4H8 Ra≤0.4 r2 t+0.05 20° Ra≤1.6 Pneumatica Nel settore della pneumatica, gli O-Ring vengono principalmente usati per sigillare movimenti alternativi. La deformazione dell’O-Ring deve essere inferiore a quella prevista per applicazioni nel settore idraulico al fine di mantenere bassa la perdita di potenza dovuta ad attrito, anche con lubrificazione inadeguata, per ottenere le massime durate possibili. Tenuta dinamica, tenuta interna, sede rettangolare con deformazione radiale Ra≤3.2 b+0.05 Ra≤1.6 ø d6H9 ø d10H8 ø d5f7 C 20 ° r1 Ra≤0.4 r2 t+0.05 arrotondato 32 Dimensioni delle sedi d2 Profondità Larghezza Smusso sede sede di invito b+0.25 C t +0.05 d2 Profondità Larghezza Smusso sede sede di invito b+0.25 C t +0.05 1 1.2 1.25 1.3 1.5 0.95 1.05 1.15 1.15 1.35 1.2 1.5 1.5 1.6 1.8 0.9 1 1 1.1 1.1 4 4.3 4.5 5 5.3 3.7 4 4.2 4.65 4.95 4.8 5.1 5.4 5.9 6.4 2 2 2.3 2.3 2.7 1.6 1.78 1.8 1.9 2 1.45 1.55 1.55 1.7 1.8 1.9 2.2 2.3 2.3 2.4 1.2 1.2 1.2 1.2 1.2 5.33 5.5 5.7 6 6.5 4.95 5.15 5.35 5.6 6.1 6.4 6.5 6.8 7.2 7.8 2.7 2.8 3 3.1 3.3 2.2 2.4 2.5 2.6 2.62 2 2.15 2.25 2.35 2.35 2.6 2.9 3 3.1 3.1 1.4 1.4 1.4 1.4 1.5 6.99 7 7.5 8 8.4 6.55 6.6 7.1 7.6 7.9 8.4 8.4 8.9 9.5 10.1 3.6 3.6 3.8 4 4.2 2.65 2.7 2.8 3 3.1 2.35 2.45 2.55 2.7 2.8 3.2 3.3 3.4 3.6 3.7 1.5 1.5 1.5 1.5 1.5 8.5 9 9.5 10 8 8.5 9 9.5 10.2 10.8 11.4 12 4.2 4.3 4.3 4.5 3.5 3.53 3.55 3.6 3.7 3.15 3.2 3.2 3.3 3.4 4.2 4.3 4.3 4.3 4.4 1.8 1.8 1.8 1.8 1.8 Tenuta dinamica, tenuta esterna, sede rettangolare con deformazione radiale Ra≤3.2 b+0.25 arrotondato C r1 ø d3h9 ø d9f7 33 ø d4H8 Ra≤0.4 r2 t+0.05 20° Ra≤1.6 Dopo aver stabilito le dimensioni e la forma geometrica della sede, attenersi a quanto di seguito specificato per un corretto funzionamento. Criteri di progettazione 䡵 Tutti i bordi e i punti di raccordo che vengono in contatto con l’O-Ring devono essere esenti da sbavature, arrotondati e se necessario lucidati. 䡵 Il punto di raccordo fra il fianco della sede e la sua base r2, ed il punto di raccordo fra il fianco della sede e la superficie del pezzo r1 deve essere leggermente arrotondato. d2 r1 0° u p to 5° r2 䡵 I valori di rugosità sono classificati secondo la norma DIN 4768 con vari parametri. In molti casi, per classificare la qualità della superficie non è sufficiente stabilire semplicemente il valore di rugosità Ra, per cui vengono riportate anche la rugosità media Rz, la rugosità massima Rmax e la percentuale di superficie di contatto tp. La percentuale di superficie di contatto, ove possibile, dovrebbe essere superiore al 50%. I raggi relativi alla sezione sono indicati nella seguente tabella: b+0.25 a 䡵 Evitare la formazione di segni, fori e graffiature sulla superficie. b r1 r2 c 1 2 3 4 5 – – – – – 2 3 4 5 6 0.1 0.2 0.2 0.2 0.2 0.3 0.3 0.5 0.6 0.6 6 8 10 12 – – – – 8 10 12 15 0.2 0.2 0.2 0.2 0.8 1 1 1.2 䡵 La finitura della superficie deve essere progettata per l’applicazione specifica. Per applicazioni dinamiche, la superficie deve essere più liscia che per una applicazione di tipo statico; lo stesso è valido anche per pressioni pulsanti. Qualità delle superfici Tipo di tenuta Superficie dinamica radiale Pressione superficie di tenuta a base della sede b fianchi della sede c Ra [µm] Rz [µm] Rmax [µm] ≤ 0,4 ≤ 1,6 ≤ 3,2 ≤ 01,2 ≤ 03,2 ≤ 06,3 ≤ 01,6 ≤ 06,3 ≤ 10 statica superficie di tenuta a radiale / assiale base della sede b fianchi della sede c non pulsante ≤ 1,6 ≤ 3,2 ≤ 6,3 ≤ 06,3 ≤ 10 ≤ 12,5 ≤ 10 ≤ 12,5 ≤ 16 superficie di tenuta a base della sede b fianchi della sede c pulsante ≤ 0,8 ≤ 1,6 ≤ 3,2 ≤ 01,6 ≤ 03,2 ≤ 06,3 ≤ 03,2 ≤ 06,3 ≤ 10 34 Smussi di invito Gli smussi di invito si devono utilizzare per impedire che l’O-Ring venga danneggiato e per garantire una installazione corretta. 15 °- 2 0° arrotondato, esente da bave Gli angoli fra gli smussi di invito ed il piano devono essere compresi fra15° e 20°. Le dimensioni degli smussi C sono riportate nelle tabelle di dimensionamento delle sedi. c 15°- 20° c arrotondato, esente da bave Ampiezza del gioco Il gioco da compensare deve essere il più piccolo possibile, in modo da poter garantire i valori dei giochi e delle tolleranze indicati sui disegni e sugli schemi di installazione. Tuttavia, occorre ricordare che i carichi di lavoro, come quelli esercitati su un tubo cilindrico sotto pressione elevata, faranno allargare il gioco. Se il gioco è troppo largo, vi è un elevato rischio di estrusione. Questo significa che quando si applica pressione, l’O-Ring si muove all’interno del gioco dove verrà presto distrutto. In casi di tenuta dinamica, l’O-Ring viene distrutto per laceramento e pelatura. Si raccomanda l’uso di anelli antiestrusione per proteggere l’anello dall’estrusione attraverso il gioco. ø d9f7 ø d4H8 g Valori massimi ammessi per gioco radiale g [mm] I valori di gioco ammessi sono determinati dalla pressione, dalla durezza del materiale e dal diametro. Tipo di tenuta Pressione [bar] statica ≤ > > > > dinamica ≤ > > > 60 60 100 160 250 – – – – 100 160 250 350 30 30 – 60 60 – 80 80 – 100 Le dimensioni di gioco riportate in tabella sono valide per tutti gli elastomeri, ad eccezione del silicone. 35 Durezza del materiale [Shore A] 70 80 90 0.2 0.1 0.05 – – 0.25 0.2 0.1 0.05 – 0.3 0.25 0.2 0.1 0.05 0.2 0.1 – – 0.25 0.17 0.1 – 0.3 0.2 0.15 0.1 Sono consigliati anelli antiestrusione per dimensioni di gioco maggiori. Istruzioni di montaggio Al fine di ottenere la migliore tenuta possibile, l’O-Ring scelto dovrà avere la sezione trasversale della massima dimensione possibile. La durezza del materiale da utilizzare per l’O-Ring dipende dalle pressioni, dalle ampiezze del gioco (tolleranze), dal tipo di tenuta (statica, dinamica), e dalla qualità delle superfici degli elementi da sigillare. Per applicazioni standard, si consiglia una durezza di 70 Shore A. Per applicazioni con p.es pressioni pulsanti, e specialmente per quelle ad alta pressione, si consigliano materiali di durezza sino a 90 Shore A. Deformazione L’effetto di tenuta dell’O-Ring viene dato dalla deformazione assiale o radiale all’interno della sede di installazione. In una applicazione statica, la deformazione media deve essere del 15 – 30% in relazione alla sezione trasversale, in una applicazione dinamica / idraulica del 10 – 18% e in una applicazione dinamica / pneumatica del 4 – 12%. Riempimento della sede La sezione rettangolare della sede (ad eccezione dell’applicazione per tenuta vuoto) deve essere maggiore del 25% circa della sezione trasversale dell’O-Ring. Questo significa che l’O-Ring ha abbastanza spazio per un eventuale aumento di volume se viene in contatto con un fluido aggressivo. Inoltre, la pressione del fluido può agire su un’ampia parte della superficie dell’O-Ring per aumentare la pressione di contatto richiesta per ottenere l’effetto di tenuta. Il livello di riempimento della sede deve essere compreso fra il 70% e l’85%, ed è facilmente calcolabile con la seguente formula: Livello di riempimento AOR della sede = x 100 % ASede π AOR = d22 x 4 Asede = t x b Stiramento e compressione. In fase di installazione gli O-Ring possono essere stirati o compressi entro determinati limiti, senza che questo pregiudichi la funzione di tenuta. L’O-Ring installato non dovrebbe essere stirato oltre il 6% (in relazione al diametro interno), perché questo potrebbe portare ad una riduzione della sezione trasversale non accettabile. Secondo il teorema di Guldino un aumento del diametro interno dell’1% porta ad una riduzione dello 0,5% della sezione trasversale. La compressione dell’O-Ring non dovrebbe essere superiore al 3%, poichè altrimenti potrebbe distorcersi nella sede. Le seguenti formule permettono di calcolare in modo semplice lo stiramento e la compressione dell’O-Ring: (d3-d1) x100% d1 (da-d6) Compressione = x100% da Stiramento = da = (d1 + 2 x d2) d1 = Diametro interno dell’O-Ring d2 = Diametro della sezione d2 = trasversale dell’O-Ring d3 = diametro interno della sede d6 = diametro esterno della sede 36 Durante l’installazione fare attenzione a non danneggiare l’O-Ring poichè questo sarebbe causa di perdite. Attenersi a quanto di seguito indicato: Istruzioni generali di installazione C 䡵 Non stirare l’O-Ring sino al suo limite di allungamento. 20° 䡵 I bordi devono essere esenti da bave, i raggi di raccordo e gli angoli devono essere arrotondati e levigati. gerundet,arrotondato poliert spigolo e lucidato 䡵 Rimuovere polvere, sporcizia, trucioli di metallo ed altre impurità. C gerundet, poliert * 20° * spigolo arrotondato e lucidato 䡵 Le estremità di filettature e le sedi di alloggiamento per altri elementi di tenuta e guida devono essere coperti con un manicotto di protezione. 20 ° * C 䡵 Gli elastomeri risultano più scorrevoli se vengono scaldati in olio o acqua calda alla temperatura di circa 80°C. Questo facilita l’estensione dell’O-Ring durante il montaggio. * spigolo arrotondato e lucidato C 20° * * spigolo arrotondato e lucidato 37 䡵 Applicare un grasso adatto sia sulle superfici di montaggio che sugli O-Ring. 䡵 Tutti gli attrezzi di montaggio utilizzati come mandrini ad espansione o manicotti devono essere costruiti con un materiale tenero (ad es. POM) e non presentare bordi acuminati. 䡵 L’O-Ring non deve essere fatto rotolare sulle superfici di montaggio. Assicurarsi che l’O-Ring non sia attorcigliato quando viene inserito nella sede. Anelli antiestrusione Gli anelli antiestrusione sono usati per proteggere gli O-Ring dall’estrusione attraverso il gioco. Infatti, in caso si verifichino congiuntamente condizioni di aumento di pressione e di eccessiva ampiezza del gioco, esiste il rischio che il materiale dell’O-Ring venga compresso nel gioco dal lato bassa pressione. Se questo si ripete più volte e la pressione continua ad aumentare, l’O-Ring può essere danneggiato in modo irreversibile sino a completa distruzione. Gli anelli antiestrusione non esplicano peraltro alcuna funzione di tenuta. Attraverso la riduzione del gioco dal lato bassa pressione fanno sì che l’O-Ring possa adempiere alla sua funzione di tenuta senza essere danneggiato. Materiali La scelta dei materiali per gli anelli antiestrusione è essenzialmente basata sulla pressione e sull’adeguata resistenza all’estrusione che dipende dalla durezza. Inoltre, occorre tenere in considerazione altri parametri quali, l’ampiezza del gioco di estrusione, la resistenza ai fluidi impiegati e la temperatura. In pratica sono disponibili varie materie plastiche ed elastomeri come ad esempio PTFE, PA, POM, poliuretano, poliestere, NBR, FPM ed EPDM. Sedi di installazione Gli anelli antiestrusione vengono di solito installati dal lato bassa pressione in sedi più larghe. Data la molteplicità dei tipi di sedi correntemente disponibili sul mercato, le dimensioni degli anelli antiestrusione devono essere normalmente adattate alla geometria della sede di installazione esistente. Per la definizione degli anelli antiestrusione attenersi ai seguenti parametri: – dimensioni della sede, incluse le tolleranze – tipo di applicazione: tenuta statica / dinamica tenuta interna / esterna – dimensioni dell’O-Ring pressione, fluido, temperatura Se si utilizzano anelli antiestrusione di dimensioni esistenti come ad es. NBR 90, la sede di installazione deve essere progettata secondo le istruzioni di installazione del produttore. Per ulteriori richieste di assistenza, non esitate a mettervi in contatto con noi. 38