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Molto bene, molto bene Yeah!

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Molto bene, molto bene Yeah!
Questo è un ebook da leggere,
guardare ed usare per esercitarti nell’applicazione
dell’ingegneria del buon umore.
Quindi, oltre al testo potrai trovare
una serie di risorse segnalate da queste
icone che corrispondono a:
una citazione
un libro da leggere
un link da visitare
un video da guardare
un esercizio da fare
INGEGNERI A DEL
BUON UMORE
pag. 2 - introduzione
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sommario
Pag. 4
Introduzione: Come superare Stress e Difficoltà
con l’ingegneria del buon umore
Pag. 8Cap. 1 - Non è solo una promessa, è già Successo!
Pag. 16Cap. 2 - Non ce la posso fare…
Pag. 29Cap. 3 - Però… bravi!
Pag. 37Cap. 4 - Quando va tutto storto…?
Pag. 52Cap. 5 - L’Ingegneria del Buon Umore – Il metodo
Pag. 54
5.1 - Consapevolezza
Pag. 60
5.2 - Atteggiamento fisico positivo
Pag. 71
5.3 - Atteggiamento mentale positivo
Pag. 110Conclusioni
INGEGNERI A DEL
BUON UMORE
pag. 3 - introduzione
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Introduzione:
Come superare Stress e Difficoltà con l’ingegneria del buon umore
Ti starai dicendo: “Bella cosa! E come si fa?”
Ti ringrazio per la domanda! :)
Beh ingegnandosi a crearsi in autonomia Buon Umore.
Penserai: “Buona idea! Ma difficile…”
Una cosa è certa però… che tu di sfide e difficoltà ne hai incontrate
nella vita, vero?
Se oggi sei qui a leggere questo e-book credo anche che tu gran parte
le abbia superate.
E per sfide intendo anche il superamento di ostacoli che diamo per
scontati, come alzarsi ogni mattina e fare ciò che è necessario, oppure
superare un esame durante gli studi, presentare o vendere una tua
proposta, affrontare un intervento chirurgico, un colloquio di lavoro,
ma anche il semplice parlare e confrontarsi con altre persone… Sono
tutte sfide, eppure ce l’hai già fatta.
La questione importante è che ogni sfida che ti ha portato fino a qui,
dalla più grande alla più piccola, l’hai superata con lo stesso ingrediente
fondamentale, cioè il tuo stato d’animo positivo, il tuo Buon Umore
Vincente.
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pag. 4 - introduzione
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Altrimenti se, ad esempio, fossi stato giù di morale, fisicamente distrutto, distratto da mille altre cose e persone e senza un briciolo di fiducia,
come avresti fatto a convincere qualcuno dell’utilità delle tue idee, delle
tue proposte, dei tuoi prodotti o delle tue capacità?
Oppure pensa al tuo primo colloquio di lavoro: come avresti fatto a superarlo se ti fossi presentato dal selezionatore in condizioni di eccessiva
tensione e agitazione, senza fiducia in te e usando una comunicazione
poco efficace?
Per quale evento miracoloso ti avrebbero dovuto scegliere?
Se stai leggendo questo e-book significa che vuoi superare le piccole
o grandi sfide di ogni giorno, come possono essere lo stress, o qualche
conflitto scaturito da incomprensioni, o momenti di crisi e di sconforto,
causato da delusioni o indifferenza da parte degli altri. Forse anche tu,
come me, ti chiedi ogni tanto:
“Come ho fatto a superare le sfide e gli ostacoli
del passato per arrivare fin qui?”
Un’altra bella domanda…
Ma quante belle domande stanno emergendo.
E siamo solo all’inizio! :)
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pag. 5 - introduzione
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Bene, la promessa che ti faccio è che quando avrai finito di leggere
questo e-book avrai imparato un Sistema, un Metodo, scientifico, preciso, puntuale, facile e divertente per crearti quello Stato d’Animo Positivo
di cui hai bisogno per tornare a superare tutte le sfide e le difficoltà
quotidiane. Questo sistema è il frutto di anni di ricerche scientifiche, di
sperimentazioni fatte soprattutto su me stesso e di riscontri avuti dalle
persone che hanno partecipato ai miei corsi per le aziende, nelle case di
riposo e nei teatri di tutt’Italia.
Quindi, imparerai ad essere di Buon Umore quando lo vuoi tu, anche se
mancano le condizioni positive per esserlo, cioè “nonostante tutto…”
E non soltanto per stare meglio tu, ma anche per guidare ed essere di
esempio per le Persone che ti stanno intorno.
La maggioranza delle Persone pensa al Buon Umore e alla Felicità collegati ad “intermediari” come i beni strumentali (un’auto nuova, il nuovo
cellulare, una vacanza, una casa) o eventi (una promozione, un matrimonio, un nuovo lavoro…), ma, chissà perché, dopo poco la sensazione
di benessere, di entusiasmo, svaniscono. Vero? Dopo poco si riparte
alla caccia di altri “intermediari” per sentirsi nuovamente così bene. E in
questa ricerca ci accaniamo, ci imbronciamo, ci logoriamo, perché pensiamo di essere nella giusta “ricerca della Felicità”, perché è un nostro
diritto, anche se in realtà siamo alla ricerca di mezzi per la Felicità.
Ecco, il metodo spiegato in questo e-book segue un percorso diverso,
perché ti libera dalla ricerca di intermediari, di mezzi, essendo già il
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pag. 6 - introduzione
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mezzo, lo strumento per accedere direttamente al Buon Umore e quindi
alla Felicità!
Te lo dimostro immediatamente. Prova a pensare alle tre cose più belle
che desideri per la tua vita. Possono essere oggetti, risultati, traguardi…
Ora, pensa ad ognuna di queste cose con intensità, come se ci fossi finito dentro, come se fossi finito nel film della tua vita più bello e chiediti:
“Se avessi quelle 3 cose, come mi sentirei?”
Al Top, ovviamente.
Nello stato d’animo di quando acquisti qualcosa o raggiungi una meta o
realizzi un sogno.
Eppure lo hai soltanto immaginato. Questa è la prova che non hai bisogno di “intermediari” per essere di Buon Umore!
Infatti utilizzando il metodo di questo ebook potrai eliminare ogni intermediario, ogni dipendenza dall’esterno, dalle condizioni in cui vivi,
dall’umore delle persone con cui vivi e lavori, potrai diventare libero di
scegliere di essere di Buon Umore e Finalmente Felice quando vuoi tu!
Quindi? Iniziamo :)
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pag. 7 - introduzione
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Capitolo 1
Non è solo
una promessa,
è già Successo!
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Per riuscire a crearti buon umore per superare stress, difficoltà, problemi e conflitti con più Serenità, con più Facilità, ed essere Finalmente
Felice, ho ideato un metodo, chiamato Ingegneria del Buon Umore che
voglio condividere con te attraverso questo e-book.
Penserai: “Non sarò mica la sua cavia?” :) No, però bravo/a!
Questo metodo prima l’ho scoperto e poi sperimentato su di me, per
rialzarmi dalle continue delusioni sul lavoro, dai continui rifiuti, dai continui furti di idee che subivo. Per la frustrazione e insoddisfazione sono
stato più volte sul punto di mollare e se non avessi seguito questi step,
aggrappandomi con fiducia al potere del Sorriso, delle Parole Positive,
del Dubbio Positivo...e degli altri elementi che avrai imparato nel libro,
non mi sarei mai rialzato, non sarei mai riuscito a fare il mestiere che
sognavo, cioè formazione e intrattenimento, non sarei mai riuscito a
pubblicare libro Felicemente stressati che oggi è alla terza ristampa e
soprattutto a realizzare il mio sogno di andare in TV su Canale5 (Guarda
il Video)
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Ma non ci sono soltanto io ad aver ottenuto successi personali e professionali dall’utilizzo di questo metodo basato sulla creazione del buon
umore, e non ci sono state soltanto persone in difficoltà ad averlo utilizzato.
Anche persone che avevano tutto, convinte di essere appagate: anche
loro sono riuscite a mantenere e godersi meglio ciò che avevano o che
avevano conquistato.
Ho lavorato con persone che avevano un lavoro fantastico, una vita da
sogno e di salute, eppure erano sempre di malumore. Si sentivano in
colpa perché non riuscivano a godersi la fortuna che avevano, dicevano
di sentirsi depresse e di non trovare ragioni per cui vivere. Hanno usato
questo metodo e sono cambiate, nonostante fossero scettiche in partenza e pensassero che l’effetto non sarebbe durato.
Ma questo metodo, nonostante io sia lo psicologo che l’ha ideato, non
dipende da me, dalla mia presenza, perché non è come una pillola, il cui
effetto ha una durata di qualche ora o di qualche giorno.
L’efficacia di questo metodo dipende da te! Perché ti fornisce degli strumenti, degli step semplici ma precisi, che solo tu puoi applicare, se vuoi
essere davvero di buon umore.
Sì, perché ho fatto conoscere l’Ingegneria del Buon Umore anche persone che avevano paura di essere felici, perché pensavano che avrebbero
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perso incisività e si sarebbero rilassate troppo, se fossero state felici e
quindi non più insoddisfatte, arrabbiate, tese e ambiziose. Sembra assurdo ma è così!
In certi casi siamo talmente abituati a stare male che, quando ci si presenta l’opportunità di stare meglio, la rifiutiamo e proteggiamo la nostra
zona di dolore, di tensione, di sofferenza.
Ma alla fine tutte quelle persone hanno capito che quando erano di buon
umore erano molto più determinate, efficaci ed incisive e che la felicità
non fa così paura.
Ho scoperto che sono tantissime le Persone, non soltanto i miei clienti
o corsisti, che usano un approccio di Intelligenza Positiva per migliorare
la propria vita e quella delle persone a loro vicine. Ho avuto l’onore di
conoscere manager di Tecnocasa, come Tommaso Rocca, il Direttore
Industry di TUV Sud, Gennaro Oliva, il Direttore Commerciale di Ital Silva,
Gianni Mussati o il Direttore di Divisione della Davines, Lamberto Bisognin che, anche con questo approccio positivo, guidano e gestiscono
i propri collaboratori in modo superlativo, creando un clima aziendale
positivo, produttivo. Oppure ho conosciuto e fatto amicizia con il Brand
Manager della Amadori, Roberto Ferri, che gestisce sempre serenamente l’emozione di una presentazione in inglese di fronte a clienti esteri
importanti, i Commerciali della MEC3 o i Networker di NWG o i Camerieri
del Ristorante Pizzeria del Corso di Forlì, che riescono a conquistare i
clienti con il loro sorriso, il loro atteggiamento positivo, aumentando il
fatturato e fidelizzando i clienti. Poi ho conosciuto anche Operai, ImpieINGEGNERI A DEL
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gati, Assistenti di Direzione che riescono a relazionarsi meglio con i colleghi creando un clima collaborativo e gestendo anche con più serenità
il rapporto con il capo un po’ frustrato. Inoltre ho la fortuna di conoscere
Imprenditori come Mirco Gasparotto, Giorgio Terziani, Marcello Mancini,
Ivano Valmori e tanti altri, che con l’approccio positivo e l’umorismo,
recuperano le energie e l’entusiasmo necessari per superare i picchi di
lavoro e fare le scelte più strategiche.
In ambito socio – sanitario chi ha seguito questo metodo è stato capace di gestire e non subire lo Stress, evitando il Burn-out nell’assistere persone con Alzheimer, Parkinson e malattie terminali, come Paola
Lanzoni, Barbara Camporesi, Enza Cavaliera, Emanuela Monti... Anche
persone affette da malattie hanno ritrovato Serenità e una Qualità di vita
migliore, soprattutto nella relazione con i famigliari. Ad esempio, c’è la
straordinaria Desiree Lo Prejato con la Sclerosi multipla che, svolgendo ogni giorno gli esercizi di respirazione e risata, allevia i dolori e gli
effetti collaterali dei medicinali. In questo modo ha ottenuto dai medici il
permesso di ridurre i dosaggi di alcuni farmaci.
Ci sono infine Team di aziende come TUV Sud, Tecnocasa Calabria, Sicilia ed Emilia Romagna, Dondi Salotti, Siemens, Davines, Sony... e tante
altre, che hanno conosciuto questo metodo e hanno ottenuto risultati migliorando la sintonia, la collaborazione e la produttività grazie alla
pratica del buon umore. Ci sono Persone che, prima nemmeno si salutavano nello stesso ufficio, ma attraverso la gestione dello stato d’animo
e il potere aggregativo della risata sono riuscite ad elaborare e superare
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conflitti e incomprensioni.
Applicando questo metodo, come pratica personale e di gruppo, in poche ore le Persone apprendono come calmare il proprio respiro nei
picchi di tensione e soprattutto come ritrovare energia ed entusiasmo
nei momenti di sconforto. E sono proprio l’energia e l’entusiasmo i motori che ci fanno ottenere risultati.
In questi grafici ho riportato le autovalutazioni dei partecipanti ad uno
dei miei corsi ed è evidente la differenza tra prima e dopo l’uso del metodo, una vera Trasformazione!
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Nei grafici la linea azzurra (più in basso) indica i livelli di Stress, energia, entusiasmo, ottimismo ecc… che le persone percepiscono prima
dell’utilizzo del metodo, in verde (linea sopra) invece è espresso il livello di percezione dopo aver appreso e utilizzato il metodo attraverso
alcuni esercizi pratici e divertenti. I risultati di queste valutazioni autopercettive anonime parlano chiaro: dopo aver appreso e sperimentato il
mio metodo, in poche ore, le persone hanno un calo dello stress di oltre
il 40%, un aumento dell’ entusiasmo e anche più energia, umore più
positivo, maggiore ottimismo, maggiore rilassamento e tranquillità. Tutti
questi elementi sono Strumenti per creare le Condizioni per lavorare con
Successo. E la voce “consapevolezza del respiro” è la più importante,
perché significa essere in grado di controllare il proprio respiro, per calmarlo e modificarlo di fronte ad eventi critici.
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Soprattutto nei contesti aziendali che si trovano costantemente ad affrontare crisi le persone che hanno utilizzato questo metodo hanno allenato la loro Focalizzazione sugli aspetti positivi e sulle soluzioni piuttosto che sui problemi e sui fattori esterni.
In definitiva, quando in un contesto lavorativo ogni Persona si fa Creatrice di Buon Umore per se stessa e per gli altri, cioè si incarica di
rendersi autonoma e non dipendente dagli Umori esterni, allora si lavora
con più Serenità, con più Facilità e si crea un’Azienda Felice, che piace
ai Clienti Interni ed Esterni, perché guida e ispira il mercato, perché le
Persone che si divertono al Lavoro producono e rendono di più!
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Capitolo 2
Non ce
la posso
fare...
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È lunedì mattina. Piove, è buio… Insomma, una di quelle giornate in cui
è più dura alzarsi. E, come se non bastasse, c’è lo sciopero dei mezzi
pubblici. Mario decide di prendere l’auto e già dopo poche centinaia di
metri si trova imbottigliato nel traffico. “Non ci voleva, proprio oggi che
alle 9.00 è fissata una riunione importante! – pensa Luca e aggiunge “Non ce la posso fare!”
Paola finalmente, dopo tanti cv inviati, ha ottenuto il suo colloquio di
selezione, ma è molto agitata, perché è l’unica occasione dopo mesi di
ricerche. Teme di non essere adatta per quel ruolo e di farsi scappare
questa occasione. In sala d’attesa controlla spesso il cellulare e l’orologio, mentre pensa in modo martellante: “Non ce la posso fare!”
Stefano deve presentare la propria idea di business a dei potenziali finanziatori. Pur essendo molto convinto della validità del proprio progetto, è terrorizzato all’idea di parlare in pubblico, perché ogni volta si
blocca, pensando al giudizio della gente. Nella sua mente risuona come
un mantra la frase: “Non ce la posso fare!”
Giovanna vive sempre sotto stress: conciliare lavoro e famiglia non è
facile. Dopo una lunga giornata di lavoro Giovanna torna a casa, prepara
la cena e controlla i compiti eseguiti dal figlio di 8 anni. Carlo ha scritto
un tema che parla proprio di lei. “La mia mamma è sempre arrabbiata e
non ha mai tempo di giocare con me, perché è sempre a lavoro e, quando torna, deve pulire la casa…”. Giovanna prova una stretta al cuore,
vorrebbe parlare con Carlo, ma chiude il quaderno e indovina cosa si
dice?
“Non ce la posso fare” è il pensiero fisso che accomuna tutti i protagonisti di queste storie.
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E’ capitato anche a te di avere questo pensiero? Ricordi in quale situazione? Come è andata poi?
Di solito funziona così: più le persone pensano di non potercela fare e
più aumentano le probabilità che la previsione si avveri. In questi casi si
parla proprio di “profezia che si auto avvera”. Il termine “profezia” può
far pensare a qualcosa di magico, ad una forza oscura esterna a noi, ma
in realtà la vera forza in campo è quella delle emozioni.
Ma andiamo nel dettaglio. Immaginiamo che Mario continui a ripetersi
per tutto il viaggio che è una giornata storta. Con quale umore affronterà
la riunione? Con quale umore Paola affronterà il colloquio, se si rassegnerà all’idea di non essere all’altezza di quel posto di lavoro? Con quale
umore Stefano prenderà la parola, se continuerà a pensare che anche
questa volta farà una brutta figura? Infine, con quale umore Giovanna
potrà gestire la relazione con il figlio, se continuerà a pensare di non
essere una brava madre? Quante probabilità ci sono che queste storie
abbiano un lieto fine? Ben poche… purtroppo.
Quando ci sentiamo tristi, scoraggiati, stressati, in preda alla paura o
all’ansia, quando il nostro pensiero ricorrente è “non ce la posso fare”
perdiamo più facilmente la concentrazione, rischiamo di dire o fare cose
che non vorremmo, di commettere degli errori che solitamente non
commetteremmo, ci arrendiamo più facilmente alle prime difficoltà. Ciò
accade perché quegli eventi rappresentano per noi una fonte di Stress,
di paura per mancanza di controllo.
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Può Luca sapere per certo come andrà la sua presentazione? E Paola?
E Giovanna ha il controllo del rapporto con suo figlio, delle sue reazioni
inaspettate o il controllo su tutte le cose che deve gestire e sistemare? Probabilmente anche dopo aver riordinato la cucina, avrà sempre la
sensazione che c’è ancora qualcosa da aggiustare, una sensazione forte
di mancanza di controllo, quindi di paura, quindi di infelicità.
Ti chiederai: “Come può una frase negativa influenzare la realtà e quello
che poi succederà?”
Altra gran bella domanda! :)
Ecco la risposta: la nostra percezione della realtà è filtrata, almeno a
livello conscio, perché l’inconscio registra ogni elemento, ma per risparmiare energie il nostro cervello fa una selezione, quindi annulla, distorce, generalizza in base al nostro umore, in base alle circostanze o a
esperienze pregresse.
Con un esempio si capisce meglio: se sei un negoziante di gioielli e ti
entra in gioielleria una persona vestita molto male e trasandata, tenderai
a generalizzare e pensare che è un barbone o un delinquente, perché
“tutte le persone che vestono così sono dei barboni”, quindi tenderai a
distorcere e interpretare male ogni suo comportamento, oltre ovviamente ad essere nervoso e impaurito prima ancora di conoscerla a fondo.
Nel momento in cui ci diciamo “non ce la posso fare”, oppure, come
diceva mia mamma la mattina da esperta metereopatica, “che brutta
giornata uggiosa che mi aspetta oggi, sarà pesante”, il nostro cervello
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andrà a selezionare tutte le informazioni in linea con questi pensieri per
avere una conferma. Il colmo è che, quando entri nel circolo vizioso del
meteoropatismo (non so se esiste, ma sicuramente non c’entra nulla
con il meteorismo) anche se è bel tempo, le frasi che ti vengono in
mente sono di questo tipo: “ma guarda un po’, con una bella giornata
così mi tocca pure andare a lavorare”… una frase di senso negativo,
perché se “ti tocca” vuol dire che sei costretto a fare qualcosa e la fai
di malavoglia.
Ogni parola che pronunciamo o pensiamo, crea una suggestione
nella nostra mente, più o meno negativa. Ma non voglio che tu mi creda, te lo voglio dimostrare!
Prova a pensare ad una forchetta che raschia ripetutamente una lavagna di scuola.
È anche per te una sensazione spiacevole, vero? Una sensazione causata dalle parole forchetta-raschia-lavagna, anche se non ci sono né la
forchetta, né la lavagna da raschiare. Ricordati di questo esempio ogni
volta che hai dei dubbi sull’impatto delle tue parole e del tuo dialogo
interno sulla tua focalizzazione percettiva.
La tua percezione della realtà è guidata dal tuo umore, dai tuoi pensieri
e dalle tue parole. Ed è proprio in base a quella percezione che noi poi
agiamo o reagiamo diversamente.
Quindi, riassumendo, la maggior parte dei nostri problemi deriva dalla
tendenza a rovinarci l’umore con parole e pensieri poco utili, per nulla
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positivi, ma soprattutto spesso non-reali. A ciò si aggiunge poi la tendenza (purtroppo molto diffusa) a rispondere “è difficile” a qualsiasi
suggerimento, consiglio o insegnamento che va nella direzione opposta
e quindi verso la creazione del Buon Umore.
Quante volte, appena si presenta davanti una possibile soluzione, la nostra risposta automatica è di questo tipo:
- “no, nel mio caso è difficile”,
- “Uhmm, la mia situazione è più difficile.”
- Sì, però è difficile…
Tutte le volte che lo ripeti, per il tuo cervello è così e quindi, se è così,
troverai le risorse e la motivazione per seguire un consiglio o un insegnamento che potrebbe aiutarti a migliorare la tua situazione? NO!
Se ci pensi, tutto è difficile, finché non lo affronti, finché non ci provi.
Anche sollevare un peso di 5kg è difficile se non l’hai mai fatto, ma
come mai chi solleva pesi in palestra inizia con un peso e poi passa al
peso successivo con l’allenamento?
Anche imparare a guidare era difficile per tutti all’età di 10 anni, ma per
molti lo era anche a 18 anni o dopo la prima guida pratica…
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Anche leggendo questo e-book probabilmente avrai pensato: “È difficile
crearsi buon umore, senza aiuti esterni, oppure in un contesto pieno di
problemi e tensioni”, giusto?
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Un’altra domanda che potrebbe venirti è: “Perché se sono di cattivo
umore, triste o in tensione poi rendo meno e mi va tutto storto?”
Ti ringrazio anche per quest’altra bella domanda! Ma che belle domande fai! ;)
Perché quando ripetiamo “è difficile” diventiamo di cattivo umore, ci
preoccupiamo, ci sentiamo giù di morale o troppo tesi e quindi entriamo
in Stress.
Quando entriamo in Stress anche il nostro corpo ne risente. Perché, ad
esempio, come sta di corpo, come va di corpo… :) Come si muove una
persona depressa, sconsolata, o preoccupata? Io non ho mai visto una
persona stressata stare dritta con le spalle e sorridere intensamente,
giusto?
Quando siamo di umore negativo, anche il nostro corpo ci accompagna
e ci mettiamo però nell’unica postura che non ci aiuta a risolvere problemi. Stare con le spalle chiuse, un po’ in giù, ci permette di respirare
meglio o peggio? Sicuramente peggio, con minore apporto di ossigeno
di quello che ci occorre per essere lucidi, per essere presenti e creativi
nell’affrontare i problemi. Inoltre, anche quando siamo arrabbiati, preoccupati, tesi…entriamo in stress e se questo stato psico-fisico permane,
diventa di-stress, cioè stress nocivo.
Si parla spesso di Stress come se fosse una delle peggiori piaghe del
nostro tempo, una malattia che può assumere sintomi di vario genere:
tensione muscolare diffusa, accelerazione del battito cardiaco, difficoltà
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ad esprimersi e a ricordare, irritabilità, difficoltà di concentrazione, sensazione di noia nei confronti di ogni situazione, frustrazione, attacchi di
ansia, disturbi del sonno, crisi di pianto, iperattività, confusione mentale,
attacchi di panico, depressione, abbassamento delle difese immunitarie, dolori muscolari, crampi allo stomaco, frequente bisogno di urinare,
colite, diabete, ipertensione, cefalea, ulcera.
Stai facendo anche tu il gioco del “ce l’ho, ce l’ho, mi manca” per capire
fino a che punto sei stressato, vero? Spesso le persone associano l’idea
di stress solo a questi sintomi che però sono solo gli effetti patologici
dello stress mal gestito. Non corrispondono allo stress vero e proprio.
Lo stress, di per sé, non è una malattia, ma è un meccanismo di
adattamento a situazioni nuove, impegnative o a pericoli percepiti di
tipo soggettivo, cioè significa che lo stesso stimolo può creare reazioni
diverse a seconda della persona [Hans Seyle].
Ti sei mai reso conto che lo stimolo che ti fa agitare non suscita la stessa
reazione nei tuoi colleghi, amici o parenti? Anche noi stessi possiamo
percepire lo stesso stimolo in modo diverso a seconda di come stiamo
in quel momento. Ti è mai capitato di aprire una mail negativa, che porta
guai già di prima mattina, e in alcuni casi di prendertela, infervorarti e
magari di peggiorare le cose, rispondendo di impeto, e in altri casi invece di ignorarla senza farti rovinare la giornata?
Entriamo in Stress tutte le volte che abbiamo tante cose da fare e sempre meno tempo a disposizione come se “il tempo ci remasse contro”,
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oppure tutte le volte che dobbiamo risolvere e assecondare le richieste
di altri senza poter fare quello che avevamo programmato o che ci rende
felici, oppure tutte le volte che il nostro lavoro, il nostro valore o le nostre
proposte non vengono riconosciuti e considerati…
Questo succede perché c’è mancanza di controllo e quindi una sensazione di pericolo per uno scompenso tra le nostre risorse e quello che ci
viene chiesto.
Se pensi di aver superato la soglia massima di stress consentito o pensi
di essere al limite a questo link.
Troverai un articolo approfondito, dove ti regalo anche il test dello stress,
insieme al primo capitolo del mio libro Felicemente stressati.
Certo, è facile essere di buon umore quando iniziamo la giornata con
una buona notizia, con un sms o la telefonata di un amico, con una mail
di complimenti da un cliente soddisfatto o semplicemente con il sole
dopo tante brutte giornate di pioggia. È più difficile quando la giornata
inizia, ad esempio, come quella di Luca, con la pioggia, lo sciopero dei
mezzi e il traffico, oppure quando riceviamo una brutta notizia.
Facci caso, nella nostra società sembra quasi che il cattivo umore sia
più naturale (per non dire normale) del buon umore. In fondo, basta
sfogliare il giornale o accendere la tv per trovare 101 motivi per essere
di cattivo umore. Invece se uno sorride mentre cammina o mentre è
in auto oppure, ancor peggio, ride da solo, la gente lo guarda in modo
strano e si chiede: “Ma cosa ci sarà da (sor)ridere?”
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Sembra anche normale che il nostro umore possa dipendere soltanto da
fattori esterni: fatti, persone o addirittura condizioni del tempo. Spesso
infatti le persone usano frasi del tipo: “mi hai fatto arrabbiare”, “quell’email (o telefonata) mi ha rovinato la giornata”, “la sola idea di dover
incontrare quella persona mi mette di cattivo umore”, “che giornata uggiosa e mi tocca pure andare al lavoro”…
E quando accadono cose simili come fai ad essere di buon umore?
Se poi vivi o lavori in un ambiente di “musoni” è difficile non essere
contagiati dal malumore.
Molti poi dicono: “Ho già così tante cose a cui pensare che ora ci manca
solo di pensare a ridere!”
Insomma, sebbene tutti (o quasi) riconoscano il potere del buon umore,
alla fine però in pochi lo sanno sfruttare veramente e in modo costante.
Spesso cadiamo in modo inconsapevole ed automatico nel gioco del “SI,
PERO’…” che è davvero molto diffuso.
E probabilmente anche tu, leggendo questo ebook, penserai “Si però
con me non funziona”, “sì, però ho già troppe cose per la testa adesso”,
“sì, però è difficile”, “sì, però mi sento ridicolo” e robe simili….
Lo Capisco e capisco anche il perché. Perché quando siamo di cattivo
umore, quando siamo sotto stress, il nostro cervello mette in atto una
risposta di allerta aspecifica, cioè uguale, indipendentemente dallo stiINGEGNERI A DEL
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molo, sia che una persona ci faccia arrabbiare, sia che un sarchiapone
feroce coi denti a sciabola ci voglia aggredire… e la risposta aspecifica
consiste sempre in una respirazione più veloce e superficiale o assente
e il rilascio degli ormoni dello stress, che bruciano ossigeno per convertirlo in energia e aumentano la tensione muscolare, facendo calare la
vista e la concentrazione.
Ovvio che una reazione del genere è indispensabile di fronte ad un sarchiapone feroce coi denti a sciabola che mi sta per aggredire e da cui
devo solo scappare, ma è un attimino sproporzionata di fronte ad una
mail con una brutta notizia, oppure di fronte ad un cliente che non compra il nostro prodotto/servizio, giusto?
Questo tipo di reazione è tanto più sproporzionata, quanto oggi giorINGEGNERI A DEL
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no c’è bisogno di essere lucidi e creativi per risolvere i problemi, più
che essere rapidi e forti fisicamente. Quindi, con poco ossigeno e poco
sangue al cervello, per recuperare Sicurezza, tendiamo a fare quello
che abbiamo sempre fatto o a utilizzare una soluzione passata, che per
nuovi problemi non funziona.
E quando qualcosa che ci ha sempre dato sicurezza non funziona più,
come diventa il nostro umore? Quanto controllo perdiamo sulla situazione? Quanta insicurezza e sfiducia crescono in noi? Infatti iniziamo a
pensare di non essere la persona adatta, di essere incapaci, sfortunati,
di non meritarci quello che vogliamo e deleghiamo all’esterno il nostro
destino, compreso il nostro umore.
Come si fa ad essere di buon umore e ridere quando ti va tutto storto,
i clienti non ti rispondono, i colleghi ti fanno la guerra o i collaboratori
non ti ascoltano?
Come si fa ad essere di buon umore quando in famiglia non c’è dialogo
o si litiga continuamente o veniamo sempre delusi da tutti?
Uno degli schemi di pensiero e comportamentali a cui ricorriamo sempre
e in automatico è pensare che in certi momenti ridere ci possa distrarre
dall’obiettivo, che sia per persone poco serie, oppure che sia giudicato
male dalle persone con cui lavoriamo e con cui viviamo. Siamo nati nella
cultura del “duro lavoro” che porta al successo, cioè che “soltanto se mi
impegno a testa bassa, senza distrazioni e divertimento in quello che
faccio, perché è mio dovere, allora raggiungo il successo e quindi posso
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pag. 27
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permettermi di distrarmi, divertirmi, avere interazioni sociali e godermela in salute e felicità”. Hai mai sentito un ragionamento del genere?
Purtroppo non è un ragionamento, ma è un automatismo e anche difficile da scardinare, soprattutto quando usiamo il gioco del “SI, PERO’…”
a cui ti accennavo precedentemente.
E’ forse il gioco più semplice e diffuso che esista. Il “PERO’” in italiano
è una congiunzione avversativa che in sostanza nega, come il MA, tutto
ciò che si è detto prima. Quando dici “Milano è una bella città, ma Forlì
è la mia preferita”, metti l’accento su Forlì e quindi riduci o addirittura
annulli il complimento fatto a Milano. Lo stesso vale quando affermi: “SÌ,
è vero che chi è di buon umore affronta meglio ogni sfida” e subito dopo
aggiungi “PERO’ con me non funziona” o “PERO’ ora non ho tempo... È
come se con quell’aggiunta tu annullassi i benefici del buon umore e, di
conseguenza, non farai nulla per utilizzarli e applicarli, perché nella tua
mente è rimasta la seconda parte della frase!
Nelle prossime pagine avrai imparato come scardinare tutti questi ostacoli al tuo stato d’animo positivo, sereno, leggero. L’obiezione che abbatteremo sarà questa: “è difficile essere di buon umore nel proprio
contesto lavorativo o famigliare se mancano input positivi, se mancano
le condizioni positive”.
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Capitolo 3
Però...
bravi!
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Se stai continuando a leggere questo ebook, probabilmente non ti sei
rassegnato all’idea che il tuo umore dipenda dagli altri, dagli eventi o,
peggio ancora, dalle condizioni meteo e quindi vuoi esserne padrone.
Ora ti voglio raccontare alcune storie di persone che durante i miei corsi chiamo “Però…brave…” perché sono riuscite ad essere Guida del
proprio umore, persone che sono riuscite ad essere sorridenti, positive,
produttive, nonostante la mancanza di condizioni e di circostanze
positive, nonostante i problemi, gli stessi problemi che abbiamo elencato precedentemente e anche più gravi come una malattia o un incidente che può stravolgere completamente la vita.
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Era il 15 settembre del 2001. Sulla pista di Lausitziring a Dresda, si
disputava la I gara di formula Cart d’ Europa. In
testa c’era Alex Zanardi,
due volte campione della
categoria. In un attimo la
vita di questo campione di
35 anni venne stravolta da
un gravissimo incidente.
In quell’incidente Zanardi
perse le gambe, ma non la
voglia di vivere, la forza di
sorridere e la capacità di
vedere il positivo di ogni
situazione.
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La storia di Nicholas James Vujicic è ancora più forte, perché lui è una
di quelle persone che non sanno cosa significa avere le gambe e anche
le braccia.
Nicholas James Vujicic è un predicatore e uno speaker motivazionale
australiano, direttore di Life Without Limbs, un’organizzazione per i disabili. È focomelico, ma la sua disabilità non gli ha impedito di raggiungere
il successo sia nella sfera professionale che nella vita privata. Se cerchi
il suo nome su google puoi trovare le foto di lui sorridente con il figlio e
la sua splendida moglie di nuovo in dolce attesa.
Il suo intervento davanti ad un gruppo di studenti è a dir poco strepitoso
e mi emoziono ogni volta che lo guardo. Lo trovi in fondo a questo articolo del mio blog. (Clicca qui)
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Ci sono anche molte bellissime storie di persone meno famose come
Desirée Lo Prejato che, nel momento in cui ha accettato la sua malattia,
la sclerosi multipla, ha iniziato a prestare più attenzione a se stessa, alla
propria salute fisica, alla propria alimentazione, ma anche ai propri pensieri e al proprio dialogo interno.
Inoltre, praticando esercizi di respirazione, di fitness e risata ogni giorno,
ha riattivato il suo sistema immunitario, fino a sospendere le medicine che
le provocavano più sofferenze ed effetti collaterali come l’interferone, per
sostituirle con prodotti naturali come l’arnica. Nel prendere consapevolezza del suo problema, dei costi e delle conseguenze di non accettarlo, ha
deciso di spostarsi dal suo punto A per arrivare al suo punto B, ma per fare
questo ha riconosciuto l’efficacia della salute fisica e dell’atteggiamento
mentale positivo e dice:
“Ad un anno da quando ero distrutta per aver saputo della malattia, oggi
sono un’altra persona e infatti mi sono rimessa in gioco anche sul lavoro…”
Quando si ascoltano storie simili si ha l’impressione che i protagonisti siano dei Supereroi, persone dotate fin dalla nascita della capacità di vedere
il lato positivo della vita.
A questa obiezione rispondo con le parole di Bebe Vio, la campionessa
mondiale di scherma paralimpica che ho conosciuto partecipando come
ospite ad un evento della sua Associazione Art4Sport : “La capacità di
vedere positivo non è un dono del cielo, potete autodonarvela”. Che forza!
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E a questa risposta posso anche aggiungere le tante testimonianze di persone che, dall’utilizzo del metodo, frequentando i miei corsi, team building
o conferenze nelle aziende, hanno ottenuto dei benefici sia a livello personale che a livello professionale: meno stress, più benessere, più risultati.
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Alcune Testimonianze
Roberto Ferri - Brand Manager Gruppo Amadori
Alcune Testimonianze
Roberto
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Grazie agliFerri
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con lo Yoga della Risata e Ingegneria del Buon Umore, ho
Alcune
Testimonianze
superato con successo diversi incontri manageriali e presentazioni con clienti internazionali. Perché quei
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semplici
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quindi Rilassato a quei momenti importanti.
Sono riuscito anche a dormire la sera prima di ogni evento importante e questo è stato fondamentale. Per
usare il suo motto come ancoraggio emotivo: Very good, very good, yeah!
Mirco Gasparotto - Presidente Gruppo Arroweld
Mirco
Gasparotto
- Presidente
Arroweld
Nonostante
sia tra i fondatori
del Club Gruppo
Mondiale della
Formazione e abbia visto centinaia di Formatori
internazionali, Terenzio, in poche ore è riuscito a trasmettermi una carica mista a rilassamento e alcune
Nonostante
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Clubanche
Mondiale
della Formazione
e abbia
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di Formatori
tecniche
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servite
nei giorni
successivi nel
gestire
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e rapporti con i
Mirco
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- Presidente
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trasmettermi
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carica
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e alcune
collaboratori.
Successivamente
portato
mia moglie
a seguirlo
e l’ho
invitato
mia Azienda.Davvero
tecniche pratiche che mi sono servite anche nei giorni successivi nel gestire tensioni, decisioni e rapporti con i
Complimenti!
collaboratori.
Successivamente
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mia Azienda.Davvero
Nonostante sia
tra i fondatori delho
Club
Mondiale
della Formazione
abbia
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centinaia
di Formatori
Complimenti!
internazionali, Terenzio, in poche ore è riuscito a trasmettermi una carica mista a rilassamento e alcune
tecniche pratiche che mi sono servite anche nei giorni successivi nel gestire tensioni, decisioni e rapporti con i
collaboratori. Successivamente ho portato mia moglie a seguirlo e l’ho invitato nella mia Azienda.Davvero
Complimenti!
Gennaro Oliva - Industry Service Director TUV Sud
2 giorniPiraccini
che credo -ricorderemo
abbiamo
riso, ci siamo rilassati,
ci siamo abbracciati, fidati, abbiamo avuto
Licia
Direttrice….
Cescot
Confesercenti
Rimini
contatti fisici con persone con le quali non avevamo neanche parlato prima, e abbiamo imparato a respirare
diversamente
…. per usare
questi
strumenti
nello Stress
tutti i giorni…..
e Terenzio
è entrato
Due Giornate intense
ma molto
produttive
e divertenti
perdiaffrontare
il nuovo
anno formativo
concome
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idee,
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questo,
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e
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- Direttrice
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Rimini
proposte
e sorrisi per
i nostri clienti.
GrazieConfesercenti
Terenzio Traisci per
quanto ci hai insegnato!
nostre relazioni future, e quindi la nostra vita…e lo potremo ricordare ogni volta che pronunciamo “Molto
Bene, Molto Bene, Yeah !”
Due Giornate intense ma molto produttive e divertenti per affrontare il nuovo anno formativo con tante idee,
proposte e sorrisi per i nostri clienti. Grazie Terenzio Traisci per quanto ci hai insegnato!
Leggi altre Testimonianze QUI
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abbraccio.
abbraccio.
Ivano
IvanoValmori
Valmori- -CEO
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Incontrare
IncontrareTerenzio
Terenzioè èsempre
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Ilaria Rastrelli
Rastrelli -- Perito
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cuore!
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Manuela Monti - figlia di una Persona con Alzheimer
Manuela Monti - figlia di una Persona con Alzheimer
Mia mamma Italina dal 2005 è affetta da Alzheimer e nel 2009 la iscrissi ad un corso di stimolazione
Mia mamma Italina dal 2005 è affetta da Alzheimer e nel 2009 la iscrissi ad un corso di stimolazione
Cognitiva, presso la sede della Onlus Rete Magica - Amici dell’Alzheimer e Parkinson.
Cognitiva, presso la sede della Onlus Rete Magica - Amici dell’Alzheimer e Parkinson.
Ricordo il primo giorno che incontrai Terenzio e non ricordo l'esercizio preciso che fece, forse quello della
Ricordo il primo giorno che incontrai Terenzio e non ricordo l'esercizio preciso che fece, forse quello della
risata dell’orso, ma so che mia mamma disse in dialetto Romagnolo: - Par me quel un gne tot cun la testa!
risata dell’orso, ma so che mia mamma disse in dialetto Romagnolo: - Par me quel un gne tot cun la testa!
Mi chiedevo come cavolo potessero aiutare chi ha una perdita della propria memoria però mi misi in gioco
Mi chiedevo come cavolo potessero aiutare chi ha una perdita della propria memoria però mi misi in gioco
quello che provai alla fine era una sensazione di leggerezza e così per quanto possibile ho sempre seguito le
quello che provai alla fine era una sensazione di leggerezza e così per quanto possibile ho sempre seguito le
sue sedute.
sue sedute.
Gli anni passano l'inesorabile Alzheimer continua a fare strage nella memoria di mia mamma creando giorno
Gli anni passano l'inesorabile Alzheimer continua a fare strage nella memoria di mia mamma creando giorno
dopo giorno difficoltà di vario genere, mi arrabbio con lei ma non ottengo nulla se non reazioni peggiori, non
dopo giorno difficoltà di vario genere, mi arrabbio con lei ma non ottengo nulla se non reazioni peggiori, non
ero ancora pronta ad accettare che per mia mamma non sarei più stata sua figlia almeno nei suoi pensieri...
ero ancora pronta ad accettare che per mia mamma non sarei più stata sua figlia almeno nei suoi pensieri...
Poi un giorno ho cambiato strategia ed ho applicato l’atteggiamento positivo che mi trasmette la risata, ad
Poi un giorno ho cambiato strategia ed ho applicato l’atteggiamento positivo che mi trasmette la risata, ad
esempio quando vedevo che mia mamma si svegliava con la luna storta, andavo da lei già con il sorriso e con
esempio quando vedevo che mia mamma si svegliava con la luna storta, andavo da lei già con il sorriso e con
un bel Buongiorno.. il suo sguardo cambiava..
un bel Buongiorno.. il suo sguardo cambiava..
Il Ilaria
nostro Rastrelli
vivere le difficoltà
cambiava
io e mio
padre abbiamo imparato a riderci sopra alle difficoltà perché
- Perito
industriale
nucleare
Il nostro
vivere le difficoltà
cambiava
io e mio
padre abbiamo imparato a riderci sopra alle difficoltà perché
intanto tali rimangono possiamo solo cambiare il nostro stato mentale di come le vogliamo affrontare.
intanto tali rimangono possiamo solo cambiare il nostro stato mentale di come le vogliamo affrontare.
L’elemento interno che mi ha permesso di superare l’esame di abilitazione alla professione, che da anni
Ho
imparato
anche
cosaavere
vuol dire gratificare
persona
tutti le
abbiamo
bisogno
sentircinei
gratificati,
trovavo
ostico,
è stato
nelle mieuna
capacità,
perperché
affrontare
mie paure.
Sonodiriuscita
giorni e e
Ho imparato
anche
cosa vuolforza
dire gratificare
una persona
perché tutti
abbiamo
bisogno
di sentirci
gratificati,
sopratutto quando abbiamo paura di sbagliare perché la testa ha dei problemi non sappiamo quali siano ma
precedenti
a concentrarmi
pensieri
positivi, aperché
differenza
di quello
che
facevo non
in passato.
Grazie
tuoi ma
sopratutto quando
abbiamosupaura
di sbagliare
la testa
ha dei
problemi
sappiamo
qualiaisiano
le persone malate di Alzheimer sanno di non esser sempre in fase.. ed ecco allora che anche per un piccolo
le persone
malate
di Alzheimer
di non esser
sempre
in fase..
edsuccesso
ecco allora
anche per iun
piccolo
esercizi
fisici
e mentali
ho potutosanno
visualizzarmi
a esame
compiuto
con
perche
neutralizzare
brutti
gesto come può essere arrivare in bagno ora scatta sempre una gratificazione come: - Brava mamma! molto
gesto come
può
essere
arrivareansia,
in bagno
ora scattacome
sempre
unainsegnato
gratificazione
come:
- respirazione
Brava mamma!
molto
pensieri.
Ogni
volta
che
sentivo
ho
respirato
mi
hai
e
ho
fatto
la
Calcutta
bene molto bene Yeh! come mi chiamo io ? Manuela e lui ? Marco bravissima (un bacio una carezza) molto
bene molto
bene
Yeh!
come
mi chiamo
io ?tranquillizzato.
Manuela e luiE? ilMarco
bravissima
(un
bacio
una
carezza)
molto
molte
volte.
Ridere
mi
ha
distratto
e
mi
ha
pensiero
che
più
di
tutti
mi
ha
aiutato
è
stato
bene molto bene yeh! ed ora mia mamma segue e fa da sola questa cosa
bene molto
bene yeh!come
ed orasemia
mamma
da sola
questa
cosa un problema” e così in automatico
ripetermi
“Comportati
fossi
Felice,segue
come esefanon
ci fosse
nemmeno
spuntava
il
Sorriso.
È
diventata
la
mia
Magia
sai?
E
lo
faccio
spesso.
cuore!
Oggi mia mamma segue in modo partecipe gli incontri sulla risata, mio Grazie
padre adivolte
è con lei e da figlia non
Oggi mia mamma segue in modo partecipe gli incontri sulla risata, mio padre a volte è con lei e da figlia non
c'è gioia più grande di vederli sorridere e ridere insieme. Perché questo corso non solo si è fermato ad un ora
c'è gioia più grande di vederli sorridere e ridere insieme. Perché questo corso non solo si è fermato ad un ora
fatta alla rete magica ma è entrato in casa, si è seduto accanto ad ognuno di noi e tutt'ora ci accompagna
fatta alla rete magica ma è entrato in casa, si è seduto accanto ad ognuno di noi e tutt'ora ci accompagna
alleggerendoci le giornate pesanti e rendendoci le difficoltà un pò più leggere.
alleggerendoci le giornate pesanti e rendendoci le difficoltà un pò più leggere.
Per cui Grazie a Terenzio e grazie alla Rete magica!
Per cui Grazie a Terenzio e grazie alla Rete magica!
Lamberto Bisognin - Direttore Divisione Hair Care Italia Davines
Direi che le poche volte in cui i nostri clienti ti hanno visto all’opera vi sono stati, a mio avviso, atteggiamenti,
se non cambiamenti, che fanno ben sperare.
In particolare alla Convention a Bologna molti ci hanno chiesto ulteriori incontri e, come vedi dalla prossima
programmazione formativa, li abbiamo accontentati.
So di qualche cliente che ti vorrebbe coinvolgere anche in attività extra parrucchierifere.
Almeno 350 dei nostri clienti con te vorrebbero cambiare il mondo, parlo del progetto SBP che sembra aver
riscosso un certo consenso e tu sei stato certamente un motivo in più per le numerose adesioni.
Il lavoro che da anni ci vede promotori di un cambiamento radicale nell’affrontare la vita, tramite il sostegno
alla bellezza, contagiosa, ora lo possiamo raggiungere anche con un sorriso, non è poca cosa..
L’umanità è in una fase strana, gli estremi sono tali che spesso pensi che certi concetti servano a poco, invece
sono convito che le rivoluzioni partano dal basso e perché no, anche attraverso parrucchieri, estetisti, muratori
e carpentieri, lavorare con il sorriso è vivere intensamente e di vita ne abbiamo solo una..
A presto e grazie!
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Tommaso
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Capitolo 4
Quando
va tutto
storto...?
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Quando si leggono storie straordinarie come quelle che ti ho raccontato nel capitolo precedente può innescarsi uno strano meccanismo:
“un’ammirazione passiva” di quelle persone, che appaiono quasi dei
modelli irraggiungibili, ci porta ad avere ancora più Sfiducia in noi stessi.
Potremmo dire cose del tipo: “Però..Bravi! In effetti la mia situazione non
è così grave, eppure non riesco a fare nulla, eppure mi sento infelice,
insoddisfatto. Loro sì che sono Bravi, io invece…”.
E ti capisco, perché è successo anche a me e questi esempi non li ho
scoperti oggi o ieri, ma ci sono sempre stati. Siamo sempre stati circondati da Esempi di Persone che superano le difficoltà usando il buon
umore, nonostante i problemi, persone che sorridono anche se non hanno niente di quello che abbiamo noi.
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Questi esempi in realtà fanno per noi la differenza quando decidiamo di
farci guidare da loro ed emularli, perché è avvenuta la famosa Svolta.
Anche a me capitava di guardare a questi esempi e deprimermi ancora
di più perché magari la mia situazione non era così negativa, eppure
non avevo la forza per dare una svolta alla mia vita e quindi ricadevo in
un’ammirazione passiva.
All’inizio della mia vita professionale ero uno psicologo del lavoro senza
lavoro. Come altri miei colleghi, dopo la laurea, ho intrapreso l’attività di
docente. Purtroppo la concorrenza era molto forte. Sono nato e cresciuto
professionalmente nel periodo di crisi della formazione! I soldi del fondo
sociale europeo (FSE) negli enti di formazione erano già finiti nel 2004,
prima ancora che potessi iniziare, quindi c’era lavoro solo per i veterani
che insegnavano le mie stesse materie e quindi rappresentavano una
concorrenza difficile da superare. Quelle poche ore di formazione che
svolgevo per l’apprendistato dovevo sudarmele, perché dovevo costantemente catturare e tenere alta l’attenzione di persone demotivate e
forzate a stare lì in aula.
Nel 2008 lanciai anche il progetto di video cv, un’idea che mi servì per
distinguermi sul mercato. Con la docenza sul video cv e l’uso dei social
mi creai un lavoro, proprio laddove mi dicevano che non ce n’era.
Purtroppo molti enti pubblici, università e società private, pur non avendo una preparazione adeguata per l’uso del video cv, iniziarono a copiare la mia idea e addirittura il mio sito. Ho letteralmente buttato migliaia
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di euro a fare e rifare il mio sito del video curriculum www.ilvideocv.it
nel tentativo di fare business anche con le aziende, ma niente… E tutto
questo mi faceva deprimere ed arrabbiare.
Ancor peggio di uno psicologo del lavoro senza lavoro c’è un comico depresso e frustrato. Parallelamente agli studi da psicologo, avevo, infatti,
intrapreso l’attività di animatore turistico e comico.
Ebbene, nel periodo in cui ero in crisi come psicologo del lavoro, andava
male anche con il cabaret, perché ai concorsi nazionali vincevo il premio
del pubblico, ma non quello in denaro della giuria e vivevo la frustrazione di arrivare sempre secondo. Insomma, ero soprannominato il “Toto
Cutugno del cabaret” e anche a Zelig e Colorado arrivavo sempre ai
provini finali, ma poi non mi mandavano mai in onda.
Ci fu anche un concorso a Bologna al teatro delle Celebrazioni dove
arrivai ultimo.
Ho fatto anche un paio di trasmissioni in tv nazionali come Rai Due con
Marco Bazzoni (BAZ) e su Comedy Central di Sky con Omar Fantini, ma
non riuscii a fare il “salto” e rimasi nell’anonimato.
Non ho mai mollato (la mia più grande dote è sempre stata la forza di
volontà) anche se ho dovuto sacrificare le relazioni sociali, il tempo libero e la salute.
Continuavo a spendere soldi in viaggi per fare concorsi e laboratori di
cabaret, dormivo poco, spesso mangiavo schifezze o saltavo i pasti per
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mangiare ad orari assurdi dopo gli spettacoli. In fin dei conti non guadagnavo nulla. I miei risparmi delle stagioni in villaggio cominciavano a
finire ed ero molto preoccupato, teso, depresso. E come spesso accade,
poi questo malumore lo riversi sulle persone a te care, che giustamente
si lamentano del fatto che sei sempre scontroso, assente, nervoso.
Tutti arriviamo ad un punto in cui diciamo “Basta” e la vita ci pone davanti ad alcune svolte. Sta a noi saperle cogliere. A me successe quando
decisi di ascoltare il consiglio della mia collega formatrice, Silvia Minguzzi.
Credo che l’incontro con lei sia la prova che nulla è per caso, ma c’è
sempre un motivo. La conobbi ad una serata a Zelig. Lei è un’amica
dell’autore del programma e indovina di che città può essere l’autore di
Zelig? Di Forlì!
Ai miei corsi e spettacoli faccio sempre la domanda se c’è qualcuno di
Forlì e non c’è mai nessuno di Forlì (devo ammettere che ormai anche
a Forlì non c’è mai nessuno di Forlì) e invece l’autore che mi fece conoscere Silvia, cioè Roberto Gavelli, era proprio di Forlì…
Parlando a Silvia della mia idea di Video CV mi fece conoscere un formatore e organizzatore di eventi formativi, Gianluca Spadoni, che 3 anni
dopo sarebbe stato la prima persona ad avere fiducia in me, dandomi
la possibilità di iniziare la mia professione di FormAttore agli eventi formativi e aziendali.
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Ma la svolta fu perché decisi di ascoltare il suo consiglio. Mentre le stavo realizzando proprio un video curriculum, mi disse, in modo sincero e
diretto:
“Sembri triste, insoddisfatto, fai ridere le persone, insegni alle persone
come ridere, eppure sembri infelice. Se le persone non ti considerano,
se non ti prendono nelle aziende e ai provini di cabaret, non è forse
perché tu non hai instaurato con loro una relazione positiva? C’è uno
scambio di interessi? Sai di cosa hanno bisogno e quali Problemi risolvi
per loro?”.
E aveva stramaledettamente ragione! Avevo fatto sempre tutto a testa
bassa, spesso rompendo le relazioni sociali con le persone. Non mi interessavo di loro, non mi interessavo di risolvere i loro problemi, perché
pensavo che loro dovessero risolvere soltanto i miei o scegliermi tra
tanti, perché ero bravo e facevo belle proposte.
Ero triste perché non ricevevo risposte o attenzioni, ma ero io il primo a
non darne.
Sentimentalmente le mie storie finivano perché non ascoltavo, ero preso
soltanto dai miei problemi.
E così anche nel lavoro. Avevo imparato le tecniche di Visual Comedy
(comicità fisica) nel 2006 da Carlo Colombaioni e Jango Edwards (maestri di Aldo Giovanni e Giacomo) riuscendo anche a vincere finalmente
un festival di cabaret (a Grottammare), ma poi litigai con le persone con
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pag. 42
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cui avevo vinto il concorso, proprio perché mi disinteressavo di loro, dei
loro obiettivi e delle loro esigenze.
Ero rientrato in Valtur, ma ogni stagione avevo problemi con il personale
che gestivo, (dalle 5 alle 100 Persone) e sempre per le stesse dinamiche: non facevo sentire importanti i miei collaboratori ed ero solo io a
“tirare la carretta”…ed ero solo, appunto.
Anche se nel 2008 avevo conosciuto Gianni Ferrario e lo yoga della risata nella forma di lezione-spettacolo ed avevo finalmente capito cosa
volevo fare nella vita, non riuscivo a trovare soddisfazione dai corsi sulla
risata e sullo stress che tenevo negli enti di formazione e nelle associazioni culturali, università per adulti… Giravo come una trottola, a volte
anche gratis, pur di lavorare, ignorando la salute, il riposo, la vita sociale
e famigliare.
Le proposte che facevo nelle aziende, dove sognavo di lavorare, venivano ignorate e così anche nel cabaret, dove, alle fasi finali dei provini,
magari con il contratto per Colorado firmato in mano, alla fine alle prove
ufficiali della trasmissione, mi auto-sabotavo e così mandavano in onda
sempre altri comici, che magari facevano pezzi simili ai miei.
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In questa foto sulla rivista Vero ero insieme ai comici di Colorado e Belen ai saluti
finali delle prove della trasmissione.
Quindi la frase di Silvia mi fece dire: “Basta!”. Mi aiutò ad aprire gli occhi.
Perché ho scritto “mi aiutò ad aprire gli occhi” e non “mi aprì gli occhi”?
Perché non è una frase che ti apre gli occhi, se non li vuoi aprire. Le
cose non si aggiustano da sole, anche se di solito diciamo così senza
pensarci.
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Quando diciamo “col tempo tutto si aggiusta” oppure “vedrai che le cose
miglioreranno” pensiamo e diciamo qualcosa che delega all’esterno il
nostro impegno e la realizzazione dei nostri sogni. “Hai mai visto una
lampadina rotta aggiustarsi da sola?” – dice sempre il mio caro collega
Paolo Borzacchiello.
Se non lo fai tu, se non inizi a renderti Responsabile di quello che succede, dei comportamenti degli altri, delle emozioni che vivi, allora la svolta
non arriva.
Finché pensavo che la colpa fosse degli altri, che il mondo fosse cattivo
e che io fossi sfortunato, il Toto Cutugno del cabaret o l’incompreso del
mondo della formazione, questo stato d’animo non portava a nulla e
se portava a qualche soddisfazione, qualche concorso vinto, qualche
passaggio in tv, non era nulla di stabile, di soddisfacente, nulla che mi
rendesse Finalmente Felice.
Quando decisi di ascoltare la frase di Silvia e di agire di conseguenza,
mi misi in contatto con Spadoni, cominciammo a diventare amici e mi
fece conoscere Anthony Robbins, trainer e coach di fama mondiale a cui
si deve la diffusione della PNL. Anthony Robbins venne a Rimini, per la
prima e unica, storica, volta, per tenere il suo corso UPW nel 2011. E io
c’ero!
Nel periodo forse più buio della mia vita a livello economico, personale, famigliare e sentimentale, grazie a quel corso riuscii finalmente ad
“unire i puntini” - come diceva Steve Jobs - perché capii cosa mancava
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alle tecniche sull’atteggiamento fisico, cosa mancava agli esercizi di
respiro, stretching e risata che avevo imparato e che insegnavo ai corsi.
Capii perché quelle tecniche sulla Fisiologia non mi erano bastate per
superare le difficoltà quotidiane e i momenti di sconforto o di tensione.
Per essere davvero e finalmente felice occorreva anche l’Atteggiamento
mentale, che imparai proprio da Robbins, insieme agli Ancoraggi Emotivi!
L’incontro con Anthony Robbins ha rappresentato per me non solo una
svolta concettuale ma anche professionale perché Spadoni, che organizzava il corso di Robbins a Rimini, organizzava anche due volte all’anno, un evento formativo chiamato Evolution Forum. Lui e il suo socio
Massimiliano Alvisi mi diedero fiducia e in quella occasione si è concretizzato il mio sogno di portare lo yoga della risata in forma di spettacolo
negli eventi formativi, negli eventi aziendali.
Quando ci ripenso ancora non ci credo, come non potevo crederci all’epoca quando, dopo tanta sofferenza, tante delusioni, tante porte in faccia, mi trovai, a ottobre 2011, per la prima volta su un palco a far ridere
oltre 200 persone, usando concetti formativi imparati sui libri e nei vari
corsi a cui avevo partecipato da allievo.
Se non avessi ascoltato il consiglio di Silvia, cambiando atteggiamento
verso le difficoltà, se non avessi creato una relazione professionale e
di vera amicizia con Spadoni, se non avessi frequantato quel corso con
Robbins, investendo i miei ultimi risparmi, se non avessi scelto e rischiato, buttandomi nel propormi per l’Evolution Forum, non so che vita
vivrei oggi e come sarebbe andata...
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Quell’esperienza è stata per me una sorta di battesimo professionale
come FormAttore, Speaker e Trainer per Convention e Corsi aziendali.
E non solo! Perché usai subito le tecniche apprese, l’ ancoraggio emotivo insegnato da Robbins e quello che da anni già praticavo per cambiare
il mio atteggiamento fisico, per Realizzare anche il sogno di andare in
onda su canale5.
Il sogno, dopo anni di provini e di serate di cabaret, era di chiudere col
cabaret soltanto dopo essermi esibito in tv su canale5, in prima serata,
per 3 puntate.
E con mia grande sorpresa ho realizzato il mio sogno, proprio come in
questa frase di Disney
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Era il 28 gennaio, proprio il giorno del mio compleanno, quando andai
in onda, un po’ come a sancire la mia Rinascita da quel periodo buio
che poco fa ti descrivevo.
Ci convocarono a Roma alle 8.00, eravamo in centinaia, mi fecero esibire alle 21.00 e andai in onda alle 23.
Puoi immaginare quanta tensione, preoccupazione, stanchezza e tutte
le emozioni che si possono provare in una situazione simile… E invece
no! Stavo benissimo. Quel giorno è stata la mia Rinascita perché quando
ci ripenso, mi rendo conto che proprio lì è nato il Metodo per creare
lo stato d’animo Positivo Produttivo che tra poco ti farò conoscere.
Perché passare il turno con 3 SI’ dei giudici Maria De Filippi, Rudy
Zerbi, Gerry Scotti, e poi per arrivare primo in finale tra i comici, ci
sono voluti tutti e 3 gli Elementi che insegno alle Persone nei miei corsi
e nelle conferenze.
Soltanto la fisiologia, cioè gli esercizi di respiro e risata non sarebbero
mai bastati, neppure solo i pensieri positivi, perché se sei in tensione,
non riesci a pensare positivo, ti senti bloccato!
Servivano tutti e 3 questi elementi:
1. Consapevolezza
2. Atteggiamento fisico positivo
3. Atteggiamento mentale positivo.
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Ora ti spiegherò passo passo perché questo metodo ha funzionato su di
me nonostante tutte le condizioni sfavoreli del caso e poi perché funziona anche in ambito aziendale e personale per risolvere problemi legati
allo stress, alle tensioni e alle preoccupazioni che possono affliggerci
ogni giorno.
Partiamo dal primo elemento: la Consapevolezza.
Conoscevo i costi e le conseguenze di farmi prendere dallo stress e
dalla tensione del momento: l’eliminazione dalla trasmissione per il solito auto-sabotaggio, ma non solo, anche la delusione e l’umiliazione di
dimensioni stratosferiche (quell’anno il programma aveva 11 milioni di
auditel). Se avessi permesso allo stress di prendere il sopravvento avrei
dato ragione a tutti quelli che non avevano mai avuto fiducia in me,
scartandomi ai provini, e avrei deluso quei pochi che contavano su di
me.
Ma ero anche consapevole dei Benefici di essere di Buon umore per
gestire quel momento, cioè sapevo che potevo crearmi lo stato d’animo
necessario per superare e vincere quella sfida.
Ero consapevole che soltanto in uno stato d’animo positivo, sereno, sicuro avrei potuto prendere in mano la mia vita e far andare quella sfida
come volevo io, indipendentemente dalle tensioni, dalla tv, dai giudici e
da quello che potevano pensare gli altri di me.
L’altro elemento fondamentale per la creazione del buon umore è stato
l’Atteggiamento Fisico Positivo. Per essere Riposato arrivai la sera
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prima a casa del mio amico fraterno Marco Valerio che mi ospitò. Inoltre,
ogni volta che la tensione e la preoccupazione si facevano sentire, facevo esercizi di postura, stretching, respiro e risata, bevendo tanta acqua.
Mi preoccupai delle mie intolleranze e subito chiesi di farmi preparare
un pranzo senza lattosio e grano per non essere ostacolato dai problemi
intestinali come mi succedeva sempre nei momenti importanti.
Tutto questo ovviamente aiutava anche a crearmi il terzo elemento del
metodo, cioè l’Atteggiamento Mentale Positivo, perché mi focalizzai
sulla bella opportunità che avevo, sui miei punti di forza, sui risultati
positivi del passato e visualizzai costantemente il mio sogno, per scacciare i pensieri negativi. Soprattutto avevo Fede, fiducia ed ero grato a
me stesso e a Dio per essere arrivato fino a lì. Questa Fiducia, unita alla
Gratitudine, è stata la chiave principale, perché mi ha dato la Serenità
che in quei momenti ci voleva, sia per il debutto davanti a oltre 200
persone all’evento formativo di Evolution Forum, sia in tv su canale5 in
diretta davanti ai 3 giudici e a milioni di spettatori.
Sono convinto che se non ci fossero stati tutti questi elementi e messi
in fila in modo preciso, non avrei affrontato quelle sfide importanti con
quella Serenità, Facilità e Felicità. Insomma, ero già felice del fatto di
essere lì!
Questa cosa me la ricorderò per sempre, non tanto per la sensazione di
rivalsa dopo che Gerry Scotti disse che potevo avere successo a Zelig
come comico, ma quanto per la Felicità mentre stavo realizzando i
miei sogni.
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Sentirsi felici e soddisfatti mentre realizzi un sogno è una cosa che auguro a tutti e auguro in particolar modo a te che leggi. E se ce l’ho fatta io, in una situazione così stressante, senza raccomandazioni, senza
soldi, senza mai una botta di fortuna, senza mai un talent scout che mi
scoprisse, ma soltanto con quei 3 step che ho deciso di seguire, vuol
dire che ce la puoi fare anche tu!
E il risultato di questa preparazione consapevole, fisica e poi mentale,
lo puoi vedere in questo video della prima puntata del 28 gennaio 2012
su canale 5
(Guarda il Video)
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Capitolo 5
L’Ingegneria
del Buon Umore
Il Metodo
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Ora che abbiamo analizzato e risolto tutti i possibili dubbi (se ne hai
altri, che riguardano te, il tuo lavoro, i tuoi colleghi o collaboratori, scrivimi QUI e mi impegnerò a rispondere anche a quelle) posso finalmente
illustrarti il metodo dell’Ingegneria del Buon Umore e soprattutto farti
toccare con mano i suoi benefici con alcuni semplici esercizi.
Abbiamo capito fino a qui che per superare Stress e Difficoltà ci occorre
essere nello stato d’animo giusto. Da esso, infatti, dipendono in buona
misura i risultati che otteniamo. Abbiamo anche capito che possiamo
essere di buon umore anche in mancanza di condizioni favorevoli. Ci
sono molti esempi che lo dimostrano: da Vujicic a Zanardi, alle Persone
che hanno utilizzato questo metodo nella loro vita privata e lavorativa.
Sono 3 gli Elementi che ci permettono di Crearci lo Stato d’Animo
positivo produttivo nonostante tutto (nonostante non ci troviamo in
buone condizioni, nonostante vi siano oggettive difficoltà del contesto in
cui viviamo o lavoriamo).
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5.1
Consapevolezza
Quando sei consapevole di un Problema, dei suoi costi e delle sue conseguenze, ma anche dei vantaggi e benefici della Soluzione, allora e
soltanto allora, ti muovi verso la Soluzione.
Per poter avere lucidità ed affrontare i problemi con un atteggiamento
mentale positivo, ti occorre prima un’attivazione fisica con un atteggiamento fisico positivo.
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Rendersi Conto che c’è un Problema, significa che qualcosa non va e
che non possiamo più andare avanti così, perché Costi e Conseguenze
di rimanere fermi sono maggiori dell’agire.
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“Se non ci rendiamo conto che c’è un Problema, nemmeno andiamo a cercare una Soluzione”
Quindi per prendere Consapevolezza di dove siamo (Punto A), per arrivare all’obiettivo desiderato di vivere con più Serenità, Facilità ed Essere Finalmente Felici (Punto B), occorre sapere cosa succede in noi
quando siamo in uno Stato d’Animo negativo, cioè sotto Stress.
Ciò perché la Reazione da stress è una Reazione di Allerta rispetto ad
un Pericolo o una Difficoltà percepita e in genere è di tipo Soggettivo,
cioè varia da Persona a Persona, e influenza il nostro umore.
Perché la mancanza di controllo ci mette di cattivo umore?
Il pericolo soggettivo percepito è relativo ad una percezione di mancanza di controllo per uno Scompenso fra le nostre Risorse, cioè quello
che sappiamo o pensiamo di poter fare e quello che ci viene richiesto
dall’esterno, come ad esempio:
- quando abbiamo tante cose da fare e ci sembra di avere poco tempo a disposizione e di non potercela fare;
- quando riceviamo tante richieste dall’esterno, abbiamo tanti
problemi da risolvere e non riusciamo a fare quello che vogliamo, o
quello che abbiamo programmato o quello che ci rende Felici;
- quando facciamo delle proposte, delle richieste e ci vengono rifiutate
o non veniamo considerati…
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Tutto questo ci crea Stress e quindi uno stato d’animo negativo.
Ognuno di noi ha più o meno vissuto momenti del genere e quindi, vivendo a contatto con altre persone siamo tutti sotto Stress e potenzialmente
in uno stato d’animo negativo, ma ci sono Persone che lo Subiscono
perché non se ne rendono conto e Persone che lo Gestiscono.
Per Gestire lo stress occorre misurare e capire cosa succede nel proprio corpo, il perché dei propri comportamenti, dei propri Pensieri, delle
proprie Emozioni e Reazioni, cioè il nostro punto A. Per capire quale sia
il nostro livello di Stress, occorre valutarlo con strumenti esterni a noi,
cioè più obiettivi e neutrali, come ad esempio i Test.
Per valutare il tuo livello di Stress e capire cosa succede nel tuo Corpo
e nella tua Mente quando sei in uno Stato d’Animo Negativo:
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Per avere una piena consapevolezza del problema occorre fare un bilancio dei costi e una previsione delle conseguenze a lungo termine,
creandosi così la Leva Dolore, che è il primo motore del cambiamento.
È venuto il momento di applicare il metodo e fare un po’ di esercizio.
Ti consiglio di prendere carta e penna o il tuo tablet, pc, cellulare ecc. e
di rispondere per iscritto alle domande che ti farò tra poco. Non accontentarti di leggere questo ebook. Esegui anche gli esercizi, perché tutte
le volte che qualcuno mi ha detto, o scritto, che il metodo non funzionava, era sempre per lo stesso motivo, anzi 2:
1. Non seguiva tutti gli step del metodo, quindi pretendeva di avere
pensieri positivi, senza un’attivazione fisiologica adeguata, oppure senza sapere che costi e conseguenze ci sono nel rimanere di
malumore e sotto stress
2. Diceva di aver capito tutto, ma senza esercitarsi, cioè faceva gli
esercizi soltanto mentalmente, senza agire e quindi senza che il
proprio cervello potesse consolidare l’informazione e trasformarla in abitudine da usare nei momenti di urgenza.
Ti è bastata la teoria per imparare a guidare? Ti è bastato sentire o
leggere come vanno spinti i pedali per far partire un’auto? Oppure ti
è bastata una sola guida di prova per passare l’esame della patente?
NO.
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In questo modo non ti limiterai ad apprendere il metodo, ma potrai anche testarne subito la validità.
ESERCIZIO:
Scrivi almeno 3 costi, in termini economici, di salute e relazionali, del
tuo Comportamento, o modo problematico di reagire agli eventi esterni.
Scrivi poi almeno 3 possibili Conseguenze della persistenza di quel comportamento e del fatto di non cambiare quel tipo di reazioni. Identifica le
conseguenze sempre in termini economici, di salute e relazionali.
Dopo aver compreso qual è il nostro Punto A, occorre Essere Consapevoli di come vogliamo migliorare per vincere nella vita e nel business,
cioè la Soluzione, il nostro Punto B.
E il nostro punto B, la nostra Soluzione è essere di Buon Umore, perché
porta benefici psico-fisici e vantaggi sociali davvero impattanti.
Per essere consapevoli della Soluzione occorre impegnarsi a trovare anche da soli i benefici e vantaggi, perché quando li trovi tu, poi hai maggior convinzione, tenacia e costanza nel raggiungerla.
ESERCIZIO:
Scrivi almeno 3 benefici dell’essere di buon umore, sul lavoro, per la tua
salute, le tue relazioni sociali e personali.
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5.2
Atteggiamento fisico positivo
Per avere un Atteggiamento Fisico Positivo ti occorrono:
1.Esercizi di Postura e Sorriso
2.Esercizi di Respirazione divertenti
3.Vocalizzi per stimolare la risata in modo spontaneo e naturale
4.Stretching dei muscoli del viso e delle zone sottoposte a stress e
tensioni
5.Esercizi di Risata
6.Alimentazione Equilibrata e Sana
7.Riposo Sereno
Perché?
La PNL, l’Intelligenza emotiva e il mondo del fitness testimoniano che
“Motion Creates Emotion”, cioè il movimento crea emozione. Se ti
muovi da persona allegra è molto probabile che lo diventi. Lo diceva nel
‘900 lo psicologo William James, padre della psicologia empirica.
E già Charles Darwin, nella sua opera “L’evoluzione della Specie” aveva
esposto la Teoria dei Feedback Facciali, secondo la quale, ad esempio,
il Sorriso può innescare emozioni positive e non essere soltanto il
risultato di emozioni positive provate.
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Insomma, la scienza, la storia, gli studi recenti dello psicologo Paul
Ekman dimostrano (e in fondo anche noi stessi l’abbiamo sperimentato più volte) che quando siamo preoccupati o tristi o tesi per qualche
pensiero di troppo, ma ci muoviamo per andare a prendere una boccata
d’aria, camminando o cambiando la nostra postura e il nostro respiro,
quindi la nostra Fisiologia, la nostra testa si libera un po’ dai pensieri
negativi e i problemi che magari prima apparivano insormontabili, vengono ridimensionati.
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Questo avviene perché cambiano le condizioni del nostro corpo che
favoriscono la nostra mente e quindi riusciamo a vedere, interpretare
ed emozionarci in modo differente rispetto allo stesso problema.
Basti pensare alla differenza di come respiri quando cammini serenamente e invece come respiri (poco e male) quando sei fermo in uno
stato d’animo negativo di preoccupazione, tensione o sconforto.
Quando ti muovi, cambi il modo di respirare e porti più ossigeno al cervello, che ti serve per ragionare meglio.
Inoltre, quando cambi postura, sorridi e respiri, coinvolgendo il diaframma, attivi il sistema nervoso autonomo para-simpatico responsabile del
rilassamento e cambia la chimica del tuo corpo. Con diverse condizioni
fisiche ottieni le condizioni mentali che ti servono per trovare soluzioni e
gestire meglio problemi e difficoltà.
Ad esempio, il fatto di cambiare postura permette un migliore afflusso
di sangue al cervello attraverso l’arteria basale, la più grande e importante arteria del nostro corpo.
La Neurologia dimostra che quando svolgiamo degli esercizi nuovi (da
soli o con un istruttore) quando impariamo qualcosa di nuovo, si crea nel
nostro cervello una Neuro Gratificazione, cioè è come se si stappasse
una bottiglia di spumante per l’entusiasmo che si crea. E con l’entusiasmo sappiamo bene che riusciamo a fare grandi cose…
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Ogni tecnica Mentale di gestione dell’umore e dello stress necessita
prima il ripristino delle Funzioni Fisiche normali
Come si fa ad essere lucidi per prendere decisioni strategiche o gestire
il rapporto con altre persone in modo sereno, se lamentiamo fastidi fisici
e abbiamo poco ossigeno e sangue al cervello?
Come fai ad apprendere, ad essere paziente o ad avere intuizioni, se
stai male, non sei in forma, vivi con tensione e con poco ossigeno quel
momento?
Non è una questione filosofica, ma è così. E tu lo sai bene.
Finché non ripristini le funzioni fisiche, la tua mente non ti segue
come potrebbe e se ti accanisci, chiedendo troppo alla tua mente, allora cala la tua autostima, perché ti senti inefficace, inadatto e pensi che
il mondo sia contro di te.
Ovviamente per avere un Atteggiamento Fisico Positivo, occorre volerlo, cioè essere consapevoli che ci fa bene. Occorre provare gioia,
sollievo, benefici reali nel farlo, perché la “risata spintanea”, che viene
insegnata da qualche guru italo-indiano, non funziona. Fare qualcosa di
forzato non funziona mai, perché il nostro cervello ci fa ostruzionismo
e “non lo freghi” come invece pensa qualcuno. Non è vero che il nostro
cervello ignora la differenza tra risata spontanea e spintanea, la riconosce eccome! Perché quando non siamo allineati, cioè la nostra parte
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razionale vuole fare qualcosa che il nostro inconscio rifiuta, il nostro
corpo ci ostacola attraverso la mente inconscia.
Pensaci bene, quali benefici hai avuto quando sei stato forzato a fare
qualcosa? Quando andavi a scuola e dovevi eseguire dei compiti per
forza, quando hai dovuto assumere dei medicinali, quando hai dovuto
seguire una dieta, quando devi eseguire un lavoro per forza… Tutti questi esempi dimostrano che quando ci forziamo di fare qualcosa senza
essere consapevoli e senza voglia, non otteniamo nulla di buono o otteniamo scarsi risultati.
Per cui soltanto se sei consapevole puoi ottenere dei risultati che ti soddisfano veramente.
Questo è l’atteggiamento con cui ti suggerisco di eseguire gli esercizi
descritti in questo video dove spiego i primi 3 punti per ottenere Atteggiamento fisico positivo:
- Postura - Sorriso
- Respiro
- Vocalizzi
(Guarda Video)
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ESERCIZIO:
Postura e Sorriso: il primo esercizio consiste nel sorridere per almeno
30 secondi stando con le spalle dritte e aperte, braccia aperte, gambe
aperte..(vabbè gambe aperte non è necessario) ma è importante che
non siano accavallate.
Perché assumiamo questa postura?
Innanzitutto perché questa è la postura che il nostro cervello associa al
buonumore così come le spalle e la testa basse sono associate solitamente al malumore. Inoltre, questa postura consente di dare libero afflusso di sangue al cervello attraverso l’arteria basale, la più importante
arteria che porta sangue al cervello. Inoltre, questa postura ci permette
di respirare meglio e di conseguenza di cambiare il livello dei nostri
pensieri.
ESERCIZIO:
Respirazione: inspiriamo ed espiriamo con la bocca aperta e poi chiusa, sempre sorridendo.
Perché sorridendo? Perché più input positivi arrivano alla nostra mente quando facciamo attività fisica, più endorfine e serotonina vengono
rilasciate nell’organismo, creando una sensazione di benessere ed entusiasmo. Inoltre, il trattenere l’aria sorridendo, ci fa scoppiare a ridere
in modo naturale e spontaneo.
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E cosa c’è di meglio che scoppiare a ridere, quando siamo tesi e preoccupati?
ESERCIZIO:
Alla postura e respirazione aggiungiamo poi i vocalizzi con quella che
viene detta la respirazione di Calcutta, che serve per scaricare tensioni
e rabbie represse, un po’ come fanno i giocatori di rugby con la danza
Maori prima di ogni gara.
Si tratta di respirare emettendo le vocali aspirate oh oh ah ah, oh oh
ah ah. Aumentando la frequenza delle vocali, quindi pronunciando le
vocali sempre più velocemente, vedrai che sarà impossibile resistere
alla tentazione di ridere.
Perché ci viene da ridere? Perché portiamo la frequenza respiratoria
vicina a quella della risata e perché il nostro cervello abbina la velocità
a qualcosa per cui ridere.
Hai presente i film di Chaplin, le comiche di Paolo Villaggio e Benny Hill
Show? Senza parlare ci fanno ridere quando le immagini sono velocizzate.
Quindi velocità uguale qualcosa per cui ridere…un po’ come faceva la
mia fidanzata ogni sera a letto dopo aver fatto l’amore…anche se non
c’era molto da ridere. :)
A mia difesa le dicevo che però l’ultima volta che avevamo fatto l’amore
era durato 1h e 3”…(col cambio dell’ora legale :))
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Per avere ancora più consapevolezza che questo step funziona, misura
il tuo umore prima degli esercizi e dopo averli fatti.
Da 1 a 10 come ti senti? Dove 1 è il minimo e 10 è il massimo di buon
umore.
Nel peggiore dei casi dopo gli esercizi il tuo livello di buonumore resterà
allo stesso livello e allora ti invito a riprovare con un po’ di motivazione
in più, pensando ai benefici che potrai trarre dal fatto di essere di buonumore.
Nel migliore dei casi il tuo livello di buonumore crescerà. In questo caso
ti invito a festeggiare. Questo ti servirà per amplificare lo stato emotivo
positivo e quindi ad alzare il livello di buonumore.
Io di solito festeggio con questa frase:
“Molto bene, molto bene Yeah!”
Ora ti faccio una domanda: se stai male fisicamente, hai dolori e acciacchi vari, o hai dormito poco e senti forte stanchezza, come fai ad essere
di Buon Umore?
Questo tassello del metodo ha rappresentato per me una vera svolta. In
passato, infatti, utilizzavo soltanto i primi step per crearmi atteggiamento fisico positivo, magari proprio grazie ai corsi che, oltre a far bene agli
altri, facevano bene a me!
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Però i problemi rimanevano e il malumore si insinuava dopo qualche
ora dagli esercizi, perché, pur di lavorare, correvo da ogni parte, ero
sempre in viaggio, mangiavo male e quando capitava, dormivo poco.
Questi elementi fisici non mi aiutavano ad affrontare problemi, delusioni,
tensioni…
Poi ho capito qual è il tipo di dieta che fa essere in salute e predispone al
buon umore e allora le cose sono cambiate veramente in meglio.
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Nei miei corsi illustro ogni elemento della salute, parlando degli effetti
che sonno, acqua e alimentazione hanno sul nostro umore ed offro anche suggerimenti per una “dieta del Buon Umore”, quella che ho scoperto studiando e testando direttamente i consigli di medici e nutrizionisti.
Qui mi limito solo a darti 3 semplici suggerimenti sulla Salute del Buon
Umore:
1. Ogni mattina bevi 3 bicchieri d’acqua, così suddivisi: 2 di acqua
e 1 di acqua e 1 limone spremuto, perché ciò aiuta il sistema
nervoso autonomo parasimpatico (responsabile della nostra serenità) a continuare il suo lavoro di purificazione dalla tossine.
I medici dicono che bere acqua e limone serve per rendere il
nostro sangue più alcalino che acido. Quando il nostro sangue è
acido siamo più propensi ad ammalarci e quindi calano i recettori
delle endorfine.
2. Ogni 2-3 ore cerca di mangiare qualcosa, anche di piccolo, come
delle noci, perché il nostro corpo altrimenti entra in stress. Si
abbassa la glicemia, il surrene mette in circolo gli ormoni dello
stress, che vanno a reperire energia dai muscoli e dall’ossigeno,
che invece serve al nostro cervello.
3. Per riposarti conta 4 cicli sonno-veglia completi, cioè da un’ora e
mezza ciascuno, quindi in totale cerca di dormire almeno 6 ore o
7 ore e mezza. Questo è il tempo che ci occorre per recuperare le
forze e svegliarci di buon umore.
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5.3
Atteggiamento mentale positivo
Non bastano Consapevolezza e Atteggiamento Fisico, cioè Essere
Consapevole che sorridere ti fa bene e praticare esercizi di respirazione
e risata, se dentro di te ti fai le domande sbagliate, magari con poca
fiducia in te e in Dio (al di là di ogni religione), magari serbando un po’
di rancore verso chi ti ignora e soffermandoti solo sulle cose che non
vanno.
E l’ho vissuto anch’io proprio nel periodo più difficile della mia vita,
quando già conoscevo tutte le tecniche per creare la risata usando il
corpo. Praticavo e insegnavo yoga della risata, ma, nonostante ciò, mi è
capitato di deprimermi, di essere teso, insoddisfatto, scontroso a causa
di problemi che incontravo lungo il mio cammino.
Quando ho scoperto gli altri elementi del buon umore, ho preso davvero in mano la gestione del mio stato emotivo.
Per avere un Atteggiamento mentale positivo produttivo ti occorrono:
1. Domande Guida per cambiare Focus Percettivo
2. Responsabilità - Causatività
3. Dialogo Interno ed Esterno Positivo Comico
4. Focalizzazione sui lati positivi e soluzioni
5. Gratificazione per se stessi e gli altri
6. Comprensione e Gentilezza
7. Fiducia
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Ognuno di questi 7 punti è indispensabile per avere un atteggiamento mentale positivo, perché non basta, ad esempio, avere il punto 1,
cioè le giuste domande guida, se non sei grato a te stesso, continui ad
ignorarti o a serbare rancori e invidie verso qualcuno.
1.Domande Guida
Sono i nostri pensieri in forma di domanda che influenzano altri pensieri.
Una domanda guida utile al tuo umore è, ad esempio, una domanda
che inizia con:
Come posso…Cosa posso fare…?
Le domande che iniziano in questo modo sono utili perché spostano il
pensiero fuori dal problema verso la soluzione, diversamente da chiedersi:
Perché…Che ho fatto di male…Perché capitano tutte a me?
A che ti serve chiederti “perché va tutto male?”
Meglio chiedersi“come posso essere felice e stare meglio”,
oppure, “come posso risolvere questa situazione…cosa non sto vedendo per risolverla…?”
Questo tipo di domande-guida sposta il tuo Focus Percettivo, cioè
quello che percepisci dalla realtà che ti circonda e come cerchi informazioni dentro di te.
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Chiedendoti il “perché” delle cose, vai a cercare nella tua memoria
i momenti, le scene, i suoni e i comportamenti che hanno causato il
problema. Al contrario, quando ti chiedi “cosa posso fare per risolvere”
il tuo cervello va a cercare delle Risorse. In questo modo percepisci la
realtà tramite il filtro del“Trova Risorse” e non quello del“Trova i perché
del problema”.
Ti faccio un esempio personale.
Quando da bambino giocavo con mia sorella, mi capitava spesso di farle
male inavvertitamente, cioè non volontariamente, ma per caso, perché
eravamo molto presi dal giocare e divertirci, però se mia sorella piangeva, poi arrivavano gli schiaffoni da mio padre.
Quando mio padre tornava a casa dal lavoro veniva informato da mia
mamma delle mie marachelle e dalla frase (falsissima) “vieni qua che
non ti faccio niente” capivo che sarebbe finita a sculacciate e rimproveri. In genere venivano abbinati, cioè, mentre mi dava delle sculacciate, diceva: “Ho-det-to-che-la-de-vi-fi-ni-re…”. Così intanto, facendo lo
spelling, ripassavamo le sillabe :)
Quando finiva di rimproverarmi diceva sempre (altra frase falsissima):
“Darti le botte fa più male a me che a te”. “E allora facciamo cambio”
- pensavo io!
Quindi ovviamente per evitare le botte, anzi, soltanto per risparmiare a
mio padre un dolore, dentro di me scattava la gara a trovare un modo
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per non far piangere mia sorella, facendola ridere per spostare il suo
focus percettivo dal dolore al piacere/divertimento.
Come ci riuscivo? (Confesso che ho preso un bel pò di schiaffoni prima
di scoprirlo :))
Ci riuscivo perché mi chiedevo:
“Cosa posso fare per farla ridere?”
E quindi evitavo di chiedermi:
“Perché piange? Perché si fa sempre male? Chissà quante botte prendo ora?”
La Domanda-Guida “come faccio per…” faceva andare la mia mente
verso possibili Soluzioni a quel problema. Inoltre, se facevo anche a
lei delle domande-guida, spostavo anche il suo focus, chiedendole:
“Hai visto che sei caduta come un Mini Pony?” Lei adorava i Mini Pony
e pensava di esserlo veramente quando le chiedevo: “Non è che ti sei
trasformata in Mini Pony proprio cadendo?”
Secondo te, smetteva di piangere o continuava più forte per attirare i
rimproveri dei miei?
Smetteva… e addirittura sorrideva! Perché avevo spostato il suo focus
percettivo con 2 semplici domande-guida.
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ESERCIZIO:
Ogni volta che fai a qualcuno la fatidica e sterile domanda “come va?”
o “come stai?”, abituati a sostituirla con “che mi racconti di bello?”.
Così darai una direzione positiva ai pensieri della persona a cui lo chiedi, piuttosto che lasciarla nei soliti pensieri di ciò che non va..
Magari penserai: “Sì ma tanto mi rispondono: Niente! E poi iniziano con
l’elenco dei problemi”. Ok, può essere, ma cosa hai da perderci nel
provarci?
Non sto dicendo che è anormale rispondere così o chiedere “come va”
alle persone, ma è anormale continuare a farlo, pur essendo a conoscenza di ciò che hai appena letto sopra sul funzionamento della nostra
mente rispetto a frasi e parole, ma soprattutto rispetto alle domande che
facciamo e ci facciamo continuamente. E poi facendo quella domanda,
lasci meno al caso la risposta, perché da “come va” ti possono rispondere “Bene” o “Male”, invece con “che mi racconti di bello” almeno sei
tu a tentare di dare una direzione al dialogo e sei tu a renderti un pò
Responsabile della risposta che riceverai.
2. Responsabilità - Causatività
Le domande-guida servono anche per farci assumere la Responsabilità di quello che accade. Sentirci Effetto del comportamento degli altri è
molto diverso dal sentirci Causa del comportamento degli altri.
Ad esempio, se pensi di aver spiegato bene un concetto ad una persona, ma lei dice di non aver capito, ci sono solo 2 modi in cui andranno le cose.
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Pensi che sia quella persona a non capire, assumendo un atteggiamento di superiorità o di ostilità, quindi evitando di prenderti la
Responsabilità di cambiare le cose. Ti fermi, ma se non fai un passo
nella direzione dell’altro è difficile che le cose possano cambiare
(Sentirsi Effetto). Alla fine l’incomprensione può sfociare in Conflitto.
-
Pensi che sia compito tuo trovare il modo per far comprendere quel
concetto a quella persona e finché non l’hai trovato non ti fermi
(Sentirsi Causa). L’altra Persona si accorge del tuo impegno e del
tuo interesse verso di lei e si impegnerà di più a comprendere, creando un circolo virtuoso.
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Quindi occorre Essere Convinti che possiamo crearci il Buon Umore
e che ogni comportamento, ogni evento, ogni cambiamento è causa
nostra, nel bene e nel male, perché questo livello di pensiero non ci lascia in balìa del caso, quindi in balìa della mancanza di controllo che genera Stress e malumore, bensì ci rafforza l’Entusiasmo e l’Autostima.
Attenzione, NON mi sto riferendo a Colpe e Sensi di colpa. In quello
siamo bravissimi da soli. Io parlo di Responsabilità, un atteggiamento
molto più Proattivo del senso di colpa che invece è immobilizzante.
Pensa al tuo ambiente di lavoro, se pensi che il malumore che serpeggia è colpa del capo, o dei colleghi o dei clienti o della crisi… tu
farai qualcosa? Ti sentirai meglio o peggio? Lo stesso discorso vale in
famiglia.
E invece, pensando che tu sei causa dell’umore degli altri, come nell’esempio di mia sorella, non ti verrà da chiederti: “cosa posso fare per l’umore del mio ambiente di lavoro?” Cioè assumendoti la Responsabilità
di Cambiare il tuo ambiente di lavoro è più probabile che lo cambierai.
Se sei convinto di qualcosa, poi la vedi anche realizzarsi, se pensi sia
una stupidaggine, ovviamente tutto rimarrà così.
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La scienza ha dimostrato questo concetto con l’effetto Placebo. Se
sei convinto che quella pillola funziona, allora funziona, anche se è un
placebo, cioè non è una vera pillola.
Un’altra dimostrazione viene da questo esperimento.
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Ad una classe di bambini viene somministrato un test del quoziente
intellettivo, che non è un vero test del QI.
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I risultati vengono comunicati soltanto all’insegnante della classe. 3
alunni hanno un QI oltre la media della classe e, con grande stupore da
parte dell’insegnante, sono proprio quelli che vanno peggio a scuola.
Al termine dell’anno scolastico quei 3 alunni ottengono il massimo dei
voti rispetto alla classe, anche se sono ignari di avere un QI alto. E anche l’intera classe migliora il rendimento.
Perché c’è stato un miglioramento del rendimento?
Perché è cambiato il modo di insegnare e di relazionarsi con gli
alunni da parte dell’insegnante. Si è assunto la Responsabilità del
successo scolastico di quei 3 allievi: ha iniziato a tollerare meglio i
loro errori e ha cercato di migliorare la propria comunicazione. Questo
cambiamento dell’insegnante ha influenzato le prestazioni degli
alunni, perché si sono sentiti valorizzati, apprezzati, compresi e più sicuri. Di conseguenza hanno migliorato il proprio rendimento scolastico.
Una cosa simile accade anche sul lavoro: se un tuo collega o collaboratore non fa bene quello che gli hai chiesto, se pensi che la Responsabilità sia sua, ti poni su un piano superiore e lo rimproveri, quella persona
si chiude, perché si sente attaccata, giudicata. Quale persona al mondo,
se si sente giudicata, riesce a lavorare bene e serenamente?
Al contrario quando pensi che la Responsabilità del lavoro svolto male
sia la tua e quindi fai qualcosa per migliorare la situazione, per insegnare o spiegare meglio il compito, secondo te, la persona si sentirà lo
stesso attaccata, oppure sarà invogliata a farlo meglio e a comprendere
meglio?
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L’attenzione e l’apprendimento
non funzionano sotto tensione e paura
Magari stai pensando che ci sono persone che se ne approfittano e che,
nonostante i nostri sforzi, comunque non cambiano.
Ok, ma che alternative hai? Puoi continuare a pensare che siano tutti in
malafede e che il tuo impegno sia sprecato oppure puoi provarci… Dipende da cosa vuoi ottenere. Vuoi aver ragione, pensando che tutti siano
in malafede, oppure vuoi ottenere risultati?
Se pensi che ci sia qualcuno in malafede, per lo stesso principio della
causatività, lo troverai!
La Causatività è Contagiosa. Se il tuo collega e collaboratore percepisce che tu ti sei preso la Responsabilità dei risultati, così farà anche lui
con altri colleghi e soprattutto con i clienti.
Pensaci bene, se il tuo capo tende a scaricare sugli altri le responsabilità
dei propri errori, lo farai più facilmente anche tu con colleghi e clienti,
alimentando inutili conflitti. Al contrario, se ti assumi la responsabilità di
un errore, riuscirai anche meglio a gestire lamentele e conflitti.
Quando sei tu cliente, cosa ti indispone e ti irrita di più:
Chi ti dice: “mi scusi, comprendo quello che le accaduto, mi dispiace,
cosa posso fare per rimediare?”
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Oppure
chi dice: “Non è vero si sbaglia, io comunque non ne so niente, non
c’entro niente.”
Un po’ come succede quando qualcuno ci taglia la strada in auto: è vero
o non è vero che, se vediamo il guidatore che si scusa, si abbassa la
nostra emotività e non ci arrabbiamo? Al contrario, se ci risponde con
un gestaccio, scaricando su di noi la responsabilità del suo errore, a noi
sale la rabbia e poi potremmo fare gesti di cui pentirci.
Anche nell’apprendimento è così. Quand’è che abbiamo imparato a
guidare?
Nel momento in cui abbiamo compreso che eravamo noi gli Incaricati
di muovere l’auto, che il risultato dipendeva da noi e soltanto da noi.
Impariamo qualcosa di nuovo e la riusciamo ad applicare con successo
soltanto quando ce ne assumiamo la Responsabilità, quando siamo
consapevoli che il risultato e l’efficacia di quello che abbiamo imparato,
dipende soltanto dalle nostre azioni.
Ripensando all’esperimento sul QI, cosa ha permesso all’insegnante
di assumersi la responsabilità del rendimento scolastico dei suoi
alunni?
Il fatto che il test avesse decretato la bravura di quei 3 alunni. Appena
saputa quella notizia, l’insegnante ha pensato che non poteva più sbagliare con i 3 alunni, perché aveva in classe dei geni. Questo livello di
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pensiero ha modificato le sue azioni e le sue azioni hanno impattato
anche su quelle dei 3 alunni, cambiando la Realtà.
Allora la domanda che ti pongo è:
Cosa può farti Assumere la Responsabilità della situazione che
stai vivendo, cosa può renderti Incaricato dei comportamenti e degli
eventi esterni che ti coinvolgono?
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Le domande-guida servono proprio a questo. Quando ti accade qualcosa di negativo oppure non come volevi tu, puoi porti una di queste
domande:
Cosa posso fare io?
Come posso influenzare questa situazione/persona?
Cosa non sto vedendo?
Inoltre ogni parola o frase che pensiamo o pronunciamo, crea una suggestione nella nostra mente. Ricordi l’esempio del pensare ad una forchetta che raschia un piatto o una lavagna di scuola? E’ bene ricordarsi
di questo esempio soprattutto quando diciamo, scriviamo e ci ripetiamo
frasi del tipo: “domani mi aspetta una giornata pesante”, “devo affrontare una persona difficile”…
A che ci serve esprimerci e pensare così? Soprattutto quando ancora
quella giornata deve arrivare e devo affrontare quella persona.
Pensare in questo modo ti crea una convinzione sbagliata che condiziona la percezione della realtà e la sua interpretazione. Sapendo che
le tue azioni sono guidate dalle tue convinzioni, se sei convinto/a che
sarà una giornata pesante, andrai a cercare conferme anche nei tuoi
comportamenti.
Ti do una bella notizia! Ora, grazie a questo e-book, sai come funziona
il nostro cervello. E sapendo cosa vogliamo ottenere, possiamo guidare
il nostro umore. In fondo nessuno di noi spera di affrontare una giornata
pesante ancor prima di viverla, giusto?
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3. Dialogo Interno ed Esterno Positivo Comico
Sapendo come funziona il nostro cervello, possiamo usare il pensiero e
il linguaggio a nostro favore e in modo comico.
Innanzitutto possiamo sfruttare il NON a nostro favore perché la nostra mente “non lo legge”. Ad esempio, Se ti chiedo di non pensare ad
una penna, nella tua testa si è materializzata già l’immagine della penna…giusto?
Quindi piuttosto che dire “giornata brutta”, come potresti esprimere
questo concetto in positivo sfruttando il “principio del NON”?
Ad esempio meglio pensare “non bellissima” perché nella nostra mente
rimane il “bellissima” che crea una suggestione sicuramente più positiva che dire e pensare “giornata brutta”.
In neuro-semantica (cioè lo studio delle parole che hanno impatto
sull’attività del nostro cervello) ci sono poi parole che già da sole creano una sensazione più positiva di altre, come ad esempio Ricca, Abbondante, Proficua, Stimolante…
Ecco alcuni esempi di formule che potresti usare, a te la scelta:
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Giornata Pesante/Bruttavs Giornata non Leggerissima/Bellissima
vs Giornata diversamente Bella
vs Giornata Ricca di Impegni
vs Giornata Ricca, Proficua e Abbondante
vs Giornata Stimolante..per lei, ritardante per lui :)
Guardando questo video ti renderai conto di come comunicare in modo
positivo influenza la nostra vita e quella degli altri. (Guarda il Video)
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Pensa al mondo del lavoro. Un conto è se tu lo intendi come un peso,
come un dovere, diverso è intenderlo come una missione.
Ad esempio spesso sento dire: “Sono incasinato, sono sommerso, devo lavorare”. Mentre basterebbe dire “oggi ho una missione
da compiere” per affrontare la giornata lavorativa in modo diverso.
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Lo stesso discorso vale per le Persone che conosciamo o che dobbiamo incontrare per lavoro. Se associamo a loro degli aggettivi negativi
la percezione e interpretazione dei loro atteggiamenti e dei loro comportamenti sarà influenzata da quegli aggettivi o appellativi e, di conseguenza, anche le nostre azioni nei loro confronti ne verranno influenzate.
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Mi spiego meglio: se pensi che una persona sia noiosa o arrogante, per
il tuo cervello è così e quindi ti comporterai di conseguenza, cioè
noterai tutte le informazioni di quella persona in modo neutrale? Oppure
filtrerai soltanto quelle che ti confermano il tuo pregiudizio?
Hai la certezza assoluta che sia una persona noiosa o arrogante?
La conosci così bene da poter dire, quindi etichettare quella persona
come noiosa e arrogante? Sicuramente non la conosci così bene, da
così tanto tempo e in tutte le sue sfere di vita e in tutte le sue relazioni
interpersonali…
Ti faccio un esempio personale: mia mamma a scuola era ritenuta un’insegnante molto rigida, mentre in famiglia è la persona più buona che
conosca e così dicono anche i parenti e gli amici.
Io stesso, quando giocavo a basket, non parlavo con nessuno, ero molto
riservato e timido, ma poi sul palco ero un’altra persona. Quindi, chi mi
aveva conosciuto in un altro contesto diverso da quello dello spettacolo
poteva affermare con certezza assoluta che io fossi timido e riservato?
Eppure era portato a farlo. Questo accade perché il nostro cervello lavora per semplificazioni, cioè attraverso filtri che riducono l’acquisizione di
informazioni. Esistono sostanzialmente tre meccanismi di filtraggio della
realtà: la Generalizzazione, la Distorsione e l’Annullamento.
Pensa alle loro applicazioni sul lavoro e nella gestione dei conflitti. Se
pensi che un cliente o un collega o un capo sia antipatico, lo etichetINGEGNERI A DEL
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ti così e non ti accorgi dei suoi lati positivi (annullamento), interpreti
male ogni suo gesto (distorsione) e soprattutto pensi che sia antipatico,
perché ha un’espressione sempre seria (generalizzazione) ma in realtà
magari dietro c’è altro…
(Guarda il Video)
Quindi? Cosa ne deduci?
Prima di etichettare una Persona occorre avere più informazioni, perché
davvero le parole che scegliamo di usare cambiano la nostra realtà e
quindi il nostro umore, ma anche quello degli altri :)
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Esistono poi dei meccanismi della comicità che servono per creare
delle battute, come quelle che senti a Zelig e Colorado, che chiunque
può usare per crearsi buon umore, uno fra tutti è lo Spiazzamento.
Oltre ad essere un meccanismo della comicità visual (comicità fisica) lo
è anche per quella di parola. Ecco come funziona: inizi con una frase
seria, di cui la mente già sa o immagina la conclusione e poi spiazzi la
mente con un finale diverso, assurdo.
Gli spiazzamenti sia fisici che di parola fanno ridere la nostra mente
e funzionano sempre, perché sono dei meccanismi di interpretazione
automatica, cioè che la nostra mente interpreta in automatico come comici. Ad esempio, ogni volta che vediamo una persona che scivola su
una buccia di banana in modo goffo e rapido ci viene subito da ridere …
a meno che, non siamo noi a scivolarci :)
Quando assistiamo ad uno spiazzamento, non ci mettiamo a pensare
alla dinamica di quello che è successo e poi ridiamo dopo averla analizzata, vero? Scoppiamo immediatamente a ridere o quanto meno a
sorridere.
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Ecco un esempio di spiazzamento di parole:
Questa cosa la puoi fare anche tu!
ESERCIZIO:
Inizia a trovare frasi famose o pezzi di citazioni (ne trovi a bizzeffe su
facebook, anche da fonti improbabili, perché ormai siamo tutti dei coach
su facebook :)) e poi cambia il finale con un’altra frase estratta da un
modo di dire o da una canzone famosa. Deve essere famosa, perché la
mente non deve perdersi nell’individuare da dove viene la frase, altrimenti si perde l’energia del meccanismo. Più le due frasi sono famose,
più dalla prima la mente si immaginerà il finale sicuro e verrà spiazzata
dal nuovo finale.
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Perché ti serve?
Perché se stacchi per qualche secondo/minuto la tua mente dai problemi, dalle urgenze che ti tolgono il fiato e ti ingegni a trovare TU modi per
sorridere, modi per stare meglio, ne trai giovamento. Pensa a quando da
bambino eri costantemente focalizzato sull’ingegnarti modi e occasioni
per giocare, divertirti, ridere… Hai presente i bambini piccoli (quelli che
ancora non giocano alla playstation) che non stanno mai fermi, perché
vogliono sempre giocare? Ti sembrano depressi o stressati? Sono sempre allegri proprio per questo atteggiamento mentale proteso costantemente al crearsi divertimento.
Ecco perché ho chiamato questo metodo INGEGNERIA DEL BUON UMORE!
4. Focalizzazione
Orientare la nostra percezione e i nostri pensieri verso un punto può diventare un’abitudine, come quando eravamo bambini, perché è la stessa focalizzazione che hai quando ottieni un risultato positivo.
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Pensa ad un venditore, secondo te, che risultato può ottenere se, mentre
è impegnato in una trattativa, la sua testa è rivolta ad altri clienti o ad
altre cose o, peggio ancora, ad altri problemi? La stessa cosa può valere
per te quando, ad esempio, chiedi qualcosa ad un tuo collega o collaboratore. Se con la testa siamo da un’altra parte è impossibile essere
efficaci, lucidi e creativi. Questo probabilmente l’hai sempre saputo e
quindi hai già usato la focalizzazione. Ora sai anche come innescarla
attraverso le domande-guida.
C’è sempre un altro modo di vedere le cose. Quando ci diciamo che
va tutto storto, in verità stiamo distogliendo lo sguardo dall’altra faccia
della medaglia, come dimostra questo Video tratto dal film “Qualcosa di
Speciale”(Guarda il Video)
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La stessa cosa si può vedere in 2 modi completamente differenti, sta
a noi scegliere quale faccia della medaglia guardare, in base a quello
che vogliamo ottenere.
Pensare che tutto il mondo è contro di noi, che tutto va storto, che
quella persona ci vuole male, aiuta il nostro umore? NO
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Al contrario, guardare la stessa realtà focalizzandoci sui lati positivi, ci
cambia lo stato d’animo, anche perché la Realtà è la Nostra Realtà, ma
non è mai come sembra al 100%.
Un altro modo per cambiare Focalizzazione e portarla sul Positivo è
Ricordare. (Guarda il Video)
Se ripensi ai tuoi Punti di forza, secondo te, non si rafforza la tua autostima, migliorando l’umore? Certo!
Nel ricordare, ti vengono in mente anche momenti in cui hai esercitato
i tuoi punti di forza e per la tua mente è come se quei momenti li
stessi vivendo. Quindi respiri la stessa energia, lo stesso entusiasmo :)
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ESERCIZIO:
Stimola la tua focalizzazione scrivendo da qualche parte (suggerisco nel
cellulare, che hai sempre a portata di mano) 3 tuoi punti di forza, cioè
3 tuoi aspetti caratteriali che ti sono stati utili in passato e che hanno
definito nel tempo la persona che sei. Vedrai che nel cercarli, ti sentirai
meglio e più forte :)
Dopo averli scritti, pensa ogni giorno come puoi usarli per affrontare la
giornata.
Bastano pochi secondi, perché dopo le prime volte è come un ripasso.
E’ un metodo efficacissimo per decidere tu di che umore vuoi essere, facendo leva sui tuoi punti di forza.
Quando alleni i tuoi punti di forza, diventi più forte.
E quando diventi più forte diventi di buon umore.
6. Gratificare se stessi e gli altri
Un altro modo indispensabile per avere un atteggiamento mentale positivo è Gratificarsi (nel senso di festeggiarsi perché si è grati). Esprimere
gratitudine verso se stessi e verso gli altri cambia i nostri pensieri in
positivo.
C’è una piccola differenza tra provare Gratitudine e Gratificare: la prima
mi dà un senso di passività, la seconda è più attiva.
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Al di là di questa differenza, quando ringrazi qualcuno, in che stato d’animo sei?
La risposta a questa domanda è quasi scontata, ma forse non tutti conosciamo il potere dell’esprimere gratitudine a noi stessi.
Ad esempio, pensa a quello che hai ottenuto fino ad ora, pensa ai tuoi
piccoli grandi successi, chi ti ha permesso di realizzarli?
Capisco che qualcuno o qualcosa possano averti agevolato, offrendoti
delle condizioni favorevoli, ma in ogni caso sei stato/a TU a mettere in
atto quello che hai imparato. Sei stato/a TU a decidere di imparare, a
metterti nelle condizioni favorevoli per farlo.
Anche semplicemente per la lettura di questo e-book, chi ha senso ringraziare, oltre a me ovviamente? :) TU! Perché sei stato/a TU a decidere
di scaricarlo, di leggerlo, di prendere in considerazione quello che c’è
scritto e sarai soltanto TU a decidere di cambiare le cose, agendo e
seguendo questi consigli e questi esercizi… e quando otterrai i risultati
che desideri, il merito sarà il tuo!
Pensa a quando da bambino/a ti immaginavi grande…sei sempre tu.
Ricorda, quello che sognavi o immaginavi ora è realtà…e ripensa a tutte
le difficoltà che hai superato, i momenti bui attraverso cui sei passato/a.
Oggi sei qui grazie a TE e hai la possibilità, ogni volta che vuoi, di guardarti indietro e vedere la strada che hai fatto e che sei stato/a in grado
di compiere.
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Questo tipo di pensiero a me ha cambiato la vita.
Mi ha fatto riconnettere con me stesso, col mio corpo, con i miei punti
di forza, con Terenzio Traisci. Perché a volte me ne dimenticavo e il mio
corpo era solo un fardello da portarmi dietro, qualcosa che magari mi
ostacolava con acciacchi fisici e bisogni organici ed ero invisibile a me
stesso come agli altri.
Quando ho smesso di essere invisibile a me stesso, quando ho
iniziato a DIRMI GRAZIE, sono arrivati i Risultati e il “Successo”.
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Tra le forme di Gratificazione c’è quella di dirsi: “bravo”, “ben fatto”,
o premiarsi con qualcosa che ci piace, e ce n’è una che uso durante le
mie conferenze o i miei corsi, che è davvero efficace, perché rimane
anche nella memoria delle Persone anche per anni.
“Molto bene, molto bene Yeah!”
È una frase musicalmente positiva a cui unisco il battito delle mani, che
attiva il corpo a livello energetico. Se, mentre pronunci quella frase, batti
le mani, facendo combaciare con forza i polpastrelli, e unisci i movimenti delle braccia, faciliti il rilascio di endorfine nel corpo, oltre all’abbassamento del cortisolo nel sangue. In questo modo aiuti, al tempo stesso,
l’atteggiamento fisico positivo e l’atteggiamento mentale, perché usi
parole iper positive.
La frase “Molto bene, Molto bene, Yeah!” è un Ancoraggio Emotivo,
cioè, ogni volta che si pronuncia quella frase in quel modo e con quei
gesti, si re-innesca in noi il ricordo dell’emozione positiva vissuta tutti
insieme durante il corso.
Questo Ancoraggio Emotivo, che creo in qualità di Psicologo, è un vero
e proprio Linguaggio Comune Aziendale, che in un batter d’occhio
stempera gli animi e crea un’atmosfera positiva, perché quando condividi una forte emozione positiva, questa vince sui rancori o la stanchezza. È proprio l’elemento della Condivisione che aiuta il gruppo a
motivarsi e a lavorare in armonia.
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Pensa a come è bello quando le persone non vedono l’ora di andare al
lavoro, perché sanno che troveranno un ambiente allegro, motivante,
collaborativo, che li aiuta magari anche a dimenticare i problemi
personali.
Pensa a Persone che utilizzano gli stessi strumenti per creare buon
umore sul luogo di lavoro, che condividono emozioni positive, secondo
te producono di più e si relazionano meglio coi clienti?
ESERCIZIO:
Allena la tua gratitudine ogni giorno, pensando e scrivendo almeno una
cosa per cui provare gratitudine, qualcosa per cui ringraziare TE
stesso, qualcosa di cui puoi essere grato, qualcosa che è merito tuo, o
almeno in parte. Tutto questo rafforzerà la tua autostima e soprattutto
ti farà addormentare con Serenità.
Ripeti ogni volta che ne hai occasione anche il mantra Molto bene, Molto
bene, Yeah! Perché ti creerà Entusiasmo nel modo più semplice e rapido
che ci sia.
Vale soprattutto per piccoli obiettivi, risultati semplici. Oggi giorno si corre il rischio di non festeggiarsi mai, nell’attesa di raggiungere la grande
meta o di ricevere la grande ricompensa. Non so a te, ma a me questa
cosa non va e demotiva molto vivere una vita di attesa senza mai festeggiarmi.
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Anzi, è proprio la Gratificazione per cose semplici, che ci permette di gratificarci più spesso, perché se sono semplici sono anche più facilmente
raggiungibili. E questo quindi permette di accrescere l’entusiasmo necessario per raggiungere le nostre mete più grandi, sei d’accordo?
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Come fai a raggiungere i tuoi obiettivi,
a realizzare i tuoi sogni senza Entusiasmo?
Pensa ad un calciatore che fa un bellissimo gol e non viene festeggiato
da nessuno, nessun compagno di squadra gli corre incontro, i giornali
non scrivono nulla e i tifosi nemmeno esultano… Secondo te, quel calciatore sarà motivato a fare un altro bel gol così? E che clima si creerà
fra lui e i suoi compagni di squadra così freddi?
Quando riconosci una qualità di una persona o una sua buona azione o
un compito fatto bene, accendi in quella persona la scintilla dell’entusiasmo, la stai mettendo nelle condizioni migliori per rendere di più e
imparare dagli errori.
Sul mio blog ho pubblicato un articolo su questo argomento e lo
trovi QUI
Inoltre, anche per te è un beneficio gratificare qualcuno, perché ti fa stare bene, non è vero? Se dici “brava” ad una persona, non ti senti bene?
È anche un vantaggio, perché quando lo fai ti focalizzi sugli aspetti positivi di quella persona e ti metti nelle condizioni per avere buon umore
e affrontare meglio suoi eventuali errori.
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Focalizzati quindi sul trovare un risultato positivo (piccolo o grande non
importa), un successo, un’azione, un gesto, un ragionamento di un tuo
collega o collaboratore, faglielo notare e festeggialo insieme agli altri
come se avesse davvero segnato un goal. Diventerai un amplificatore di
entusiasmo non solo per te, ma anche per tutti i tuoi colleghi e collaboratori, acquisendo Leadership nel modo più genuino e rapido :)
ESERCIZIO
Per lavorare meglio e assumerti la Responsabilità del tuo Clima Aziendale, trova anche una Persona Gratificare, cioè da festeggiare perché
ha fatto qualcosa di buono e ha ottenuto un risultato, anche se piccolo.
Ti renderai conto di quanto possiamo guidare il nostro Umore e quello
delle altre Persone.
Un livello superiore di questo tipo di pensiero puoi raggiungerlo individuando qualcosa per cui ringraziare anche chi ti ha fatto arrabbiare, o meglio qualcuno per cui ti sei arrabbiato/a o che ti ha ostacolato…
È un esercizio che ti propongo di fare per iscritto. Ti sarà molto utile e
ti darà molta energia, perché serbare rancore mina al tuo umore e non
ti fa essere efficace nel resto delle tue azioni. E poi c’è sempre un altro
modo di vedere le cose, anche i problemi.
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6. Comprensione e Gentilezza
Quando riesci a comprendere qualcuno, è più facile anche perdonarlo,
perché rimanere con il rancore nell’animo non ci aiuta e ci fa rimanere
in tensione, quindi, per riuscire ad essere di buon umore ti occorre imparare a Comprendere e Perdonare.
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Lo so che non è facile, ma dipende, tu cosa vuoi: stare bene e in serenità oppure lasciarti ostacolare da un sentimento improduttivo come
il rancore?
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Per iniziare a comprendere e perdonare più facilmente ti può aiutare
questo esercizio sulla Gentilezza programmata, cioè non casuale. Nel
momento in cui decidi di compiere atti di gentilezza verso qualcuno e
poi li compi, recuperi quel senso di controllo e soddisfazione che ti fanno
affrontare la vita con più serenità, con più facilità ed essere finalmente
felice.
Qualcuno penserà: “Ma io non voglio programmare la gentilezza, voglio
essere gentile spontaneamente col cuore!” Certo, ma quello è un altro
discorso, perché il fatto di avere un animo gentile è alla base dell’essere
di buon umore, ma se vogliamo recuperare il buon umore, occorre avere
il controllo sulla maggioranza delle azioni, perché questo ci crea Serenità e secondo te, un animo Sereno, non è più Gentile e più utile agli altri?
Inoltre spesso, siamo talmente presi dalla rapida routine quotidiana, siamo talmente concentrati su di noi e sui nostri problemi che ci dimentichiamo degli altri, invece programmare, cioè decidere quando e verso
chi destinare atti di gentilezza, sicuramente aiuta anche a staccare
per un attimo, a distrarsi e recuperare lo stato d’animo positivo, perché
nel momento in cui pensi ad un atto di gentilezza e alla persona a cui
destinarlo, non si disegna già sul tuo viso un bel sorriso? :)
Riempie di orgoglio ed entusiasmo compiere atti di gentilezza anche
senza aspettarsi niente in cambio. Ricorda: nel momento in cui hai
aspettative rischi di rimanere deluso/a, perché non possiamo essere
nella testa delle Persone e prevederne i comportamenti. Giusto?
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Tutto quello di cui non hai controllo e che non dipende da te ti mette in
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stress e di malumore. E se lo sai puoi evitare di creare tu questo stato
emotivo negativo.
Inoltre, nel momento in cui ti aspetti qualcosa in cambio, vai a rovinare
l’emozione positiva di aver aiutato qualcuno, perché sposti il focus da
qualcosa che c’è e che hai realizzato TU, a qualcosa che dipende da altri.
Anche a me capitava spesso di “rimanerci male” quando non ricevevo
neppure un “grazie” da qualcuno che avevo aiutato, ma poi ho capito
che questo non era coerente con il motivo del gesto di aiutare. In fondo,
non si aiuta qualcuno per ricevere un “grazie”. Se fai qualcosa per ricevere, ti aspetterai sempre qualcosa che non arriva come vuoi tu, secondo il tuo modello del mondo. Questo perché probabilmente conoscerai
anche persone che ringraziano in un modo diverso dal tuo, oppure proprio nel ringraziare si sentono a disagio e quindi non lo fanno. Sono da
penalizzare se sono diverse da te? Noo. A te non interessa quello.
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7. Fiducia
Ultimo elemento, ma non per importanza, per avere un Atteggiamento
Mentale Positivo è la Fiducia o Fede… al di là di ogni Religione. Perché
penso che le Religioni, ideate, costruite dagli uomini, debbano servire
soltanto come ponte privilegiato tra l’uomo e Dio. Nel momento in cui
le religioni esistono per le religioni stesse, manca questo elemento essenziale e l’uomo si allontana dalla religione e purtroppo anche da Dio.
La Fede è anche Gratitudine. Pregare e ringraziare lassù ci aiuta a
riconoscere quanto siamo fortunati, quanto abbiamo e quanto possiamo ancora fare, perché la Felicità spesso è semplicemente rendersi
conto che siamo Felici e che possiamo Esserlo.
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La Fede è anche essere sicuri che lassù qualcuno, anche oggi, anche
questa volta, ti aiuterà.
Personalmente, la Fede è l’elemento che mi ha aiutato di più a superare
difficoltà che pensavo insormontabili, compiti difficili, sfide personali di
miglioramento.
Se non avessi avuto la fede, non sarei stato così tenace in tante occasioni, non sarei stato così sicuro e rilassato quando sono andato in onda
in prima serata in diretta su canale5… e soprattutto non avrei mai vinto
le mie paure e la mia timidezza.
Sai quando ti dicono di fare qualcosa che ti imbarazza e va fuori dalla
tua zona di comfort? Sai quando dovresti fare qualcosa di nuovo e hai
paura?
È lì che ti Affidi, preghi, chiedi aiuto e, nel chiedere aiuto, la Paura cala,
mentre la Sicurezza e il Coraggio sale.
Più volte lo fai nella vita, più ottieni precedenti storici di successo e
più rafforzi la tua Fede, perché ogni volta che chiedi aiuto, puoi voltarti
indietro e vedere, ricordare, sentire che l’aiuto è arrivato in tante occasioni e quindi arriverà anche questa volta.
Se lo fai una volta o due, quando ti volti indietro, ancora più paura perché si insinua il dubbio “e se sta volta lassù non mi aiutano?”
Perché ti dico questo? Perché se preghi oggi per chiedere aiuto per un
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momento difficile e magari l’aiuto dal cielo non arriva, non è come la
lampada di Aladino che esprimi un desiderio e se la lampada non funziona la butti via. Funziona diversamente. Più preghi, più funziona, un
pò perché qualcosa il cielo lo fa accadere, un pò, aggiungo soprattutto,
perché ti sei creato/a un ancoraggio emotivo positivo. Ogni volta che
preghi recuperi forze e fiducia in te, perché sai che ha già funzionato.
Il bello della Fede è che genera anche Fiducia in se stessi e ti aiuta a
generare uno stato d’animo positivo.
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Conclusioni e Saluti Ridenti
Bene, anzi, Molto bene, Molto bene, Yeah! :)
Come diciamo sempre alla fine di ogni incontro di formazione… siamo
ai saluti finali.
Tempo fa leggendo Il Segreto del Carisma di Emanuele Maria Sacchi,
un libro che mi ha ispirato moltissimo, nell’ultima pagina trovai questo
pensiero:
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Mi auguro che sia stato così anche per te, leggendo questo E-book dove
ho condiviso tutto quello che ho scoperto e testato in questi anni su di
me e ciò che ho visto accadere nelle aziende che hanno partecipato ai
miei corsi o convegni.
Grazie a questo e-book ora hai in mano i 3 elementi che ti permettono di essere di buon umore quando vuoi e quando ne hai più bisogno e credo che in un periodo di mancanza di stimoli positivi, sia uno
strumento prezioso quello che ti rende autonomo rispetto agli umori del
mondo e libero di poter scegliere di essere nello stato d’animo positivo
che vuoi tu.
Allenati a piccole dosi. Questo è il suggerimento che mi sento di darti
perché ciò mi ha aiutato a sviluppare nuove abitudini. Di tutti questi
esercizi, di tutti questi spunti, ad esempio, dei 7 punti dell’atteggiamento fisico positivo e dell’atteggiamento mentale positivo, scegline
soltanto 1 di ognuno e mettilo in pratica una volta sola al giorno. Ad
esempio, scegli l’esercizio di raddrizzare la postura sorridendo, fallo
una volta sola. Ma fallo ogni giorno.
Facendo almeno un esercizio, sarai poi tu, in quel momento a volerne
fare almeno 2 e poi 3 e così via.
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È la stessa cosa che succede a chi solleva un peso che pensa inizialmente di non riuscire a sollevare, poi ci prova, ci riesce e, quando lo
solleva una volta da solo, senza nessuno che glielo dice, lo solleva la
seconda volta. Perché, dal momento che sei lì, lo fai! È solo questione di
volersi allenare e di iniziare da qualche parte :)
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Il bello è che dopo un po’ che sollevi un peso, ti viene spontaneo passare
a quello più pesante. Funziona così anche nell’applicazione di questo
metodo: se parti da un elemento, ti auto-motivi per farne di più e crearti
una nuova sana abitudine per superare stress e difficoltà quotidiane con
più Serenità, più Facilità ed essere Finalmente Felice.
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Bene, è venuto il momento dei ringraziamenti, innanzitutto voglio ringraziarti per aver deciso di dedicare del tempo alla lettura di questo
ebook e all’esecuzione degli esercizi che ti ho proposto.
Ti suggerisco di fare la stessa cosa, ossia RingraziaTI, per il tempo
che hai deciso di dedicare a te stesso, leggendo questo ebook e facendo gli esercizi.
Oltre a te, ci tengo a Ringraziare le Persone che mi hanno ispirato,
supportato e sopportato nella realizzazione di questo ebook: il team di
Stand out.
Inoltre, ringrazio le tante Persone che hanno raccontato la loro esperienza, arricchendo l’ebook con la loro Testimonianza.
Ringrazio me stesso (come abbiamo imparato nel capitolo sulla Gratificazione), i miei cari, tutte le Persone che hanno creduto in me e anche
quelle che non hanno mai creduto in me, perchè anche loro mi hanno
permesso di migliorare e arrivare fino a qui.
Condividi l’Esperienza di questo ebook con le Persone importanti per te
e fammi sapere come ti è stato utile, scrivendo il tuo commento QUI
perchè aiuterai altre Persone a scoprire ed usare questo metodo per
migliorare la propria vita e il proprio lavoro.
Infine, pensa al tuo ambiente di lavoro, nella tua azienda, con i tuoi
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colleghi, collaboratori o clienti, secondo te, che tipo di problemi risolve
questo metodo, magari riproposto con un corso, o un team building o
una conferenza dal vivo?
Scrivimi in Privato:
Sarò felice di Risponderti ed Aiutarti ad essere Ambasciatore del Benessere Aziendale per migliorare la vita di altre Persone.
Ti auguro Buona Vita Ridente e…
“Molto bene,
molto bene... Yeah!” :)
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L’autore
“Terenzio Traisci, Psicologo & Comico, esperto di Gestione dello Stress,
Co-Autore del libro Felicemente Stressati (ed. La meridiana), Trainer di
Yoga della Risata e ideatore di Ingegneria del Buon Umore.
Allena le Persone a gestire Stress & Conflitti, insegnando loro a Cambiare Stato d’Animo con Respiro e Sorriso.
Aiuta anche le Persone a trovare lavoro usando i Social Network ed è il
Pioniere del Video Curriculum in Italia con il suo Blog VideoCV.org
Dal 2008 realizza e conduce Corsi esperienziali chiamati Happy Fitness® per crescita personale, ma anche in ambito Socio Sanitario soprattutto per l’Alzheimer e Parkinson e nelle Aziende.
Di scuola Teatro d’Impresa® e Visual Comedy, la sua Specialità però
sono i Team Building nelle Aziende e le Lezioni Spettacolo per Reti
Vendita di grandi Aziende multinazionali, Reti di Network, Enti Pubblici,
ASL e società di Eventi Formativi come HRD di Roberto Re, Performance Strategies, Hi-Performance, Evolution Forum…dove condivide
contenuti formativi in modo divertente e interattivo, sfruttando le sue
doti comiche da cabarettista su Rai Due con Baz, Comedy Central con
Omar Fantini e su Canale5 finalista a Italia’s Got Talent.”
Sul suo sito www.terenzio.net si trovano articoli e video per imparare a
crearsi Buon Umore[…]”
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©2016
Dott. Terenzio Traisci
Tutti i diritti sono
riservati. In base alle
leggi sull’editoria,
ogni riproduzione di
quest’opera anche
parziale e con qualsiasi mezzo realizzata
è illegale e vietata,
se non espressamente concordata con
l’autore.
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