27 08 12 RM Cambiati gli appalti nei presidi a carico delle Asl
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27 08 12 RM Cambiati gli appalti nei presidi a carico delle Asl
18 Cronaca di Roma Lunedì 27 agosto 2012 Criminalità Svolta nelle indagini sull’omicidio di Gaetano Marino ILTEMPO ‘ Rifiuti, manifestanti invadono la consolare Boss ucciso a Terracina Le rivelazioni di un latitante Si costituisce Gianluca Gugliemo: temo per la mia vita ‘ Anzio Uccide ladro di merendine Vigilante dal Gip n ANZIO Si terrà questa mattina al tribunale di Velletri il giudizio di convalida dell’arresto della guardia giurata 46enne di Anzio che venerdì sera ha sparato contro Massimiliano Andrioli, uccidendolo per il furto di monetine dalla macchinetta del caffè nell’ospedale. Un episodio su cui il commissariato di Anzio, coordinato dal Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Patrone, dovranno far luce. Ancora troppi i misteri avvolgono la fine di Andrioli. Innanzitutto le ferite: una all’avambraccio e l’altra, mortale, all’emitorace sinistro, non compatibili con le dichiarazioni del vigilante, che agli inquirenti ha raccontato di aver sparato un solo colpo per sbaglio durante l’inseguimento. Sarà con tutta probabilità l’autopsia disposta sul corpo della vittima a chiarire le reali cause della morte, e se un solo proiettile possa aver rimbalzato colpendolo in più punti. Ma non è tutto. Sono ancora in corso le ricerche del bossolo, particolare che lascia qualche dubbio nonostante le rassicurazioni di Antonio Franco, dirigente del commissariato di Ostia: «Può accadere. Intanto stiamo raccogliendo elementi utili alla soluzione del caso». Il giallo s’infittisce, alimentato dalla mancata ripresa delle telecamere di sorveglianza dell’ospedale e dall’assenza di testimoni. Intanto i parenti di Andrioli aspettano la decisione del giudice: «Speriamo sia fatta giustizia. Non si può morire così». Cos. Bov. n Si è costituito dopo l’omicidioa Terracina.Un latitante ritenutoappartenente agli «scissionisti» di Scampia si èconsegnato alla polizia e sta rivelando importanti elementi sull’omicidio del boss Gaetano Marino, 48 anni, ucciso in un agguato il 23 agosto in uno stabilimento balneare di Terracina (Latina). Gianluca Guglielmo, 31 anni, si èpresentato dopo l’omicidio agli agenti del CommissariatodiSecondigliano conl’intenzione di collaborare con gli investigatori, ed è statoaffidato alla Squadra mobile di Napoli. Guglielmo sarebbe stato spinto a presentarsi alla polizia dal timore di essere il prossimo bersaglio dei sicari che hanno colpito Gaetano Marino, uno dei capi degli «scissionisti». Le indagini sull’agguato contro Gaetano Marino sonoorientate sulgruppo camorristico di via Vanella Grassi, che ha assunto il controllo della piazza di spaccio delle «case celesti»aScampia esarebbe alleato dei superstiti del clan Di Lauro contro gli «scissionisti», a propria volta divisi in più fazioni. Marino sarebbe stato vittima di un effetto boomerang. Antico alleato dei Di Lauro. Nel 2004 è passato con li scissionisti innescando la sanguinosa guerra. E nei giorni scorsi una fazione degli scissionisti alla quale Marino aveva aderito avrebbe deciso la sua morte. Un tragico epilogo che l’ex capo dei Casalesi, Carmine Schiavone, oggi pentito, in un’intervista a Il Tempo ha spiegato come conseguenza del «rapido cambio di alleanze». Un evento insomma dipeso dalla fluidità dei patti interni ai vari clan. Venella Grassi è il nome di una strada di Secondigliano. Il dialetto napoletano l’ha trasformato in «Vinel- Pool investigativo Al lavoro anche il superpoliziotto che catturò Provenzano INFO Gaetano Marino 48 anni Il boss degli scissionisti freddato da due killer a Terracina Il movente L’agguato sarebbe stato deciso da un clan degli scissionisti la»,soprannominando cosìcoloroche fannoparte della nuova associazione. Insomma, con le cattive i vecchi capi devono far spazio ai nuovi. Nell pool di investigatori di Latina che indaga sull’agguato di Terracina è entrata a far parte anche la sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile di Roma punta di diamante dell’investigazione a disposizione della Questura, diretta da un superpoliziotto che di latitanti se ne intende. Lui è Renato Cortese. La sua ultima preda, il capo dei capi della mafia, Bernardo Provenzano. Fab. Dic. Il popolo anti Monti dell’Ortaccio blocca l’Aurelia. Code e disagi n «Dopo trent’anni di Malagrotta diciamo basta alla discariche»; «Valle Galeria dice no alla discarica Monti dell’Ortaccio». Con questi striscioni numerosi manifestanti hanno protestato ieri sull’Aurelia, all’altezza di Massimina, contro la scelta di Sottile, commissario per i rifiuti, di destinare Monti dell’Ortaccio ad ospitare una discarica provvisoria in attesa del sito definitivo. I manifestanti, tra cui donne, anziani e bambini, hanno occupato una corsia dell’Aurelia mentre la polizia ha permesso il transito sull’altra. Una signora espone un cartello con il viso di Cerroni, proprietario di Malagrotta e del nuovo sito, con scritto «Go home». Il caso Cambiati gli appalti nei presidi a carico delle Asl. A rischio seicento guardie giurate Allo sbando la sicurezza negli ospedali 4 Istituti I vincitori della gara d’appalto per il servizio di guardiania n Allo sbando la vigilanza negli ospedali di Roma e Lazio. In ballo ci sono la sicurezza di pazienti, dipendenti e il posto di lavoro di circa 600 vigilantes. Da ieri amezzanotte hanno presoservizio le guardie degliistituti Nuova Città di Roma, Union Security, Flash Capitalpol e Securitas Metronotte. A febbraio si sono aggiudicati l’appalto di tre anni banditodallaRegione Lazio perla guardiania. Ma non c’è stato il passaggio di consegne tra vecchi e nuovi istituti divigilanza privata. Le Asl hanno firmato i contratti il 13 agosto, e l’ente bilaterale (imprese e sindacati) che doveva verificarecarte in regolae carico di lavoro, non si è mai riunito. Stanotte sono state consegnate le chiavi dei presidi sanitari ma i nuovi arrivati parecchie cose non le sanno. Per esempio, non conoscono quali e dove sono i servizi antincendio da attivare in caso di emergenza, i frigoriferi da controllare con pro- vetteealtriprodotti, ireparti dachiudere, le procedure da rispettare. Sono custodi di casa ma non sanno quante sono e dove si trovano le stanze che hanno in cura. Una follia? Sicuramente un mistero buffo. I posti di lavoro, invece, tremano per una norma regionale buonanelle intenzioni, in avaria nella pratica quotidiana. Il nuovo istituto di vigilanzadovrebbeassumereilpersonale che il vecchio impiegava per garantire la guardiania del presidio. Di fatto, però, succede altro. La società che prende il testimone non riassorbe tutto il personale dell’impresa che lascia il servizio. Una parte sì, l’altra no. La lascia sul groppone all’istituto scaduto che spesso è costretto a metterne una parte in cassintegrazione.«In questocaso -spiega il segretario nazionale Vincenzo Del Vicario del sindacato deivigilantes, il Savip - la commissione bilaterale non è stata mai convocata. Co- me si fa a stabilire quali sono i carichi di lavoro per svolgere i servizi aggiudicatisi e quanto personale occorre? Spesso- continua - chi subentra non vuole assumere addetti d’esperienza, che costano per scatti di anzianità e grado. Vincono l’appaltoabbassando letariffeorarie, assumonogiovani inesperti eoperatori nelle liste di mobilità. I primi per trenta mesi non costano un euro di contributi, sono a carico dello Stato. I secondi solo il 50%, l’altro lo paghiamo noi.Guardia di finanza e polizia amministrativa vadano a vedere se i vincitori dell’appalto dal giorno dopo hanno assunto giovani e cassintegrati. Qualche società "perdenter" ha presentato ricorso al Tar perché il prezzo era stracciato e non veniva assicurato il riassorbimento del personale. Il problema è che negli istituti ci sono ex delle forze dell’ordine». Fab. Dic. A. MANZONI & C. S.p.A. 24 ore su 24 Avvertiamo la gentile clientela che dal 6 al 31 agosto lo sportello della filiale di Roma RESTERÀ CHIUSO, "Per le necrologie accettazione telefonica dalle 10.00 alle 19.00" Numero Verde Verde 800 700 800