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Rivelato da nostri ricercatori come cellule staminali siano in grado di
Rivelato da nostri ricercatori come cellule staminali siano in grado di controllare i meccanismi di difesa: s
Scritto da Alberto Greco
Giovedì 03 Luglio 2014 09:19
Da una collaborazione tra ricercatori dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia del
Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche con Interesse
Trapiantologico, Oncologico e di Medicina Rigenerativa (Chi.Mo.M.O.)
e un gruppo di ricercatori dell'Università "La Sapienza" di Roma, nasce la
scoperta della capacità di controllo dei meccanismi di difesa del corpo umano e delle
proprietà rigenerative delle cellule staminali isolate dall'albero biliare
. Protagonisti di questo interessante e promettente studio sono stati un gruppo di giovani
ricercatori dell'UNIMORE coordinati dal prof.
Anto de Pol,
Direttore del Dipartimento Chi.Mo.M.O, di cui facevano parte il dott.
Massimo Riccio
, il dott.
Gianluca Carnevale
, la dott.ssa
Alessandra Pisciotta
, e del gruppo coordinato dal prof.
Andrea Cossarizza
, titolare della cattedra di Patologia Generale e Immunologia, che comprende la dott.ssa
Lara Gibellini
e la dott.ssa
Sara De Biasi
, che si sono avvalsi della collaborazione scientifica dei colleghi dell'Università "La Sapienza" di
Roma, dott.
Vincenzo Cardinale
e dott.
Guido Carpino
, coordinati dai professori
Domenico Alvaro
ed
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Scritto da Alberto Greco
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Eugenio Gaudio
, pionieri nella scoperta, isolamento e caratterizzazione delle cellule staminali derivate
dall'albero biliare. Gli studi dei ricercatori del Dipartimento ChiMoMO dell'UNIMORE hanno
consentito di dimostrare come le cellule staminali, isolate dall'Albero Biliare, siano in
grado di controllare i meccanismi di difesa
attraverso l'attivazione di processi che conducano a un particolare tipo di morte cellulare quelle
cellule, che sono anche responsabili del rigetto dei trapianti (Linfociti T). Questa scoperta ha il
pregio di offrire un'alternativa agli approcci convenzionali di terapia cellulare
che prevedono l'uso di epatociti maturi per il trattamento clinico delle patologie epatiche,
generalmente associato alla somministrazione di farmaci immunosoppressivi. "
Per questo
- come spiegano i giovani ricercatori che hanno condotto lo studio - la
recente proposta di utilizzare le cellule staminali dell'albero biliare per approcci clinici di terapia
cellulare costituisce un importante traguardo negli approcci clinici per ridurre l'uso di agenti
immunosoppressivi che aggravano il quadro clinico, già compromesso del paziente
". "
Inoltre,
- afferma il prof
Anto de Pol
questo aspetto rappresenta un punto chiave sia per comprendere molti dei meccanismi implicati
nella fisiopatologia epatica sia nelle procedure di trapianto allogenico di cellule staminali nel
campo della medicina rigenerativa. Tutto ciò potrebbe aprire le porte ad ulteriori studi clinici
condotti in pazienti con gravi patologie epatiche in attesa di trapianto: il trattamento con cellule
staminali potrebbe permettere loro un notevole allungamento della aspettative di sopravvivenza
". La ricerca, finanziata in larga parte dal MIUR, secondo accordi di programma FIRB che ha
richiesto quasi tre anni di studio, è stata recentemente
pubblicata sulla principale rivista scientifica del settore "Journal of Hepatology"
. Il prof Anto de Pol e il suo team di ricercatori si occupano già da diversi anni dello studio delle
cellule staminali adulte nel campo della medicina rigenerativa e della comprensione dei
principali meccanismi molecolari alla base dei processi rigenerativi stessi.
Curriculum Vitae
Professore ordinario a tempo pieno nel SSD BIO/17 Istologia presso l'Università degli Studi di
Modena e Reggio Emilia con afferenza al Dipartimento Scienze Morfologiche e Medico Legali
(fino al 1/04/02) e successivamente al Dipartimento di Anatomia e Istologia (dal 1/04/0 fino ad
oggi). Dal 3/06/02 è Vicedirettore del Dipartimento di Anatomia e Istologia dal 30.09. 2010
Direttore dello stesso. Dal 16 Novembre 2005 al 2008 è stato prorettore dell'Università di
Modena e Reggio Emilia. Direttore del Dipartimento Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di
scienze Morfologiche con interesse Trapiantologico oncologico e di Medicina Rigenerativa dal
2012 a tutt'oggi. Rappresentante della Facoltà di Medicina e Chirurgia in Senato Accademico dal 2012 a tutt'oggi. Nel 1984 VisitingProfessor presso il Dipartimento di Anatomia
dell'Università di Cambridge, U.K.. Assistente ordinario presso la Cattedra di Istologia ed
Embriologia Generale. Facoltà di Medicina e Chirurgia, dal 19/12/1979 al 6/08/1985. Professore
Associato di Istologia ed Embriologia Generale per il gruppo disciplinare E09B ISTOLOGIA, dal
06/08/1985 al 2001. Fino a novembre 2003 è stato Vicepresidente per il Corso di Laurea in
Scienze Infermieristiche. Da novembre 2003 è Presidente del sopradetto Corso di Laurea. Dal 2/3
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08/09/2004 è il responsabile del "Centro Interdisciplinare di Proteomica (C.I.Pro) " del
Dipartimento di Anatomia e Istologia. Prorettore dell'università di Modena e Reggio Emilia dall'anno Accademico 2005-2008. Responsabile del Centro di studio e ricerca Embrio-Istologico ed Anatomico D.A.I n.7. Policlinico di Modena. Direttore del Dipartimento
Chirurgico, Medico, Odontoiatrico e di scienze Morfologiche con interesse Trapiantologico
oncologico e di Medicina Rigenerativa Dal 2012 a tutt'oggi. Autore di oltre 154 articoli scientifici
su riviste internazionali che vertono su diversi campi scientifici in particolare sull'apoptosi
cellulare e su cellule staminali adulte nell'ambito della Medicina Rigenerativa.
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