Voce Isontina non uscirà nelle prossime due settimane. L
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Voce Isontina non uscirà nelle prossime due settimane. L
Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale | D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova Anno LI - Numero 32 WWW.VOCEISONTINA.EU 15 agosto 2015 - Euro 1,00 Voce Isontina non uscirà nelle prossime due settimane. L'appuntamento è per sabato 5 settembre. A tutti l'augurio di un sereno periodo di riposo Società Sabato, 15 agosto 2015 Il traffico illecito di persone è il commercio che sta avendo più rapido sviluppo; è un "affare che non smette di crescere nella nuova economia globale" Nuovi schiavi nell’era globale I l traffico illecito di persone è il commercio che sta avendo uno sviluppo più rapido, diventando un "fiorente affare che non smette di crescere nella nuova economia globale", come avverte l’ultimo rapporto del Servizio gesuita ai migranti (Sjm). Secondo l’Onu, ricorda il rapporto, combinando il traffico a lunga distanza con il contrabbando transfrontaliero, emerge un panorama globale di "commercio di esseri umani" che colpisce almeno quattro milioni di persone ogni anno, per un valore economico tra i 7 e i 10 miliardi di dollari. Anche se la forma di tratta più diffusa è lo sfruttamento sessuale (79%), esistono altre due forme di sfruttamento: quello che ha come fine il lavoro nero e la tratta per il traffico di organi. materializza nei settori come l’edilizia, l’agricoltura, il tessile, i lavori domestici, le imprese di trasporti e l’accattonaggio. Questa tratta, precisa il rapporto del Sjm, non è una semplice violazione dei diritti dei lavoratori, dato che le sue vittime sono sottoposte a condizioni di lavoro disumane: orari pazzeschi, salari bassissimi o inesistenti, attività in luoghi che non soddisfano le condizioni minime di igiene o di sicurezza, situazione di schiavitù per debiti… Casi come questi denunciati continuano a essere pochi, mentre lo sfruttamento sessuale delle donne è più spesso oggetto di denuncia ed è, per questo, più documentato nelle statistiche globali. Aumento preoccupante Il rapporto di Sjm segnala anche che, dopo un periodo Secondo il nuovo rapporto del Sjm, intitolato "La tratta di esseri umani", redatto da María José Castaño Reyero, ricercatrice dell’Istituto universitario di studi sulle migrazioni della Pontificia università Comillas, "anche se il narcotraffico è la forma più redditizia di commercio illecito, l’aumento del traffico di esseri umani è più preoccupante". E avverte che "la tratta delle persone, diventata la nuova schiavitù del secolo XXI, costituisce la più sordida forma con la quale si muove la manodopera nel mondo". Considerata la diffusione della povertà femminile, è più facile che una donna cada vittima della tratta piuttosto che un uomo. Donne e bambini a rischio L’Organizzazione internazionale delle migrazioni stima in 500.000 il Stop all’indifferenza "La tratta delle persone è la più sordida forma con cui si muove la manodopera nel mondo" numero di donne che entrano tutti gli anni in Europa Occidentale per essere sfruttate sessualmente. La maggioranza proviene da Paesi in via di sviluppo. Coloro che sono "incaricati" di reclutare le ragazze, prosegue il rapporto, lo fanno con false promesse di lavoro come modelle, segretarie o dipendenti in un Paese ricco, ma alcune sanno che eserciteranno la prostituzione, avendo il consenso (estorto con promesse economiche) delle loro famiglie. Il rapporto cita alcuni dei "percorsi" di schiavitù sessuale come quello che va da Myanmar, Cina e Cambogia fino alla Tailandia; quello che va dalla Russia agli Emirati del Golfo; quello che procede dalle Filippine e dalla Colombia fino al Giappone o quello che parte dl Brasile, Paraguay, Colombia e Nigeria fino alla Spagna. Il rapporto segnala anche che "dalla fine della cortina di ferro, decine di migliaia di donne e bambine sono state ’esportate’ dalla Russia, dall’Ucraina, dalla Moldavia e dalla Romania per essere sfruttate nelle citta dell’Europa occidentale e del Giappone". La tratta con fini di sfruttamento sessuale ha come vittime anche un altro gruppo molto vulnerabile: i minori. Minori stranieri e cittadinanza La Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati ha approvato il 4 agosto il testo unificato che raccoglie 24 proposte di legge e fa partire l’iter legislativo I minori stranieri potranno diventare cittadini italiani con più facilità? L’iter legislativo è appena iniziato ma il testo della riforma della legge sulla cittadinanza già divide. La Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati ha approvato il 4 agosto il testo unificato che raccoglie le 24 proposte di legge sulla modifica della legge 91/92. Il ddl introduce il principio dello “ius soli temperato” e dello “ius culturae” per i Secondo l’Unicef, fino a due milioni di bambini sono costretti alla prostituzione nel commercio sessuale in tutto il mondo. Ma la tratta dei minori presenta altre possibilità altrettanto gravi: l’adozione illegale di minori stranieri; il traffico di organi; il sequestro di minori per essere utilizzati nei conflitti armati (bambini soldato) o nell’accattonaggio, spesso accompagnato da attività delinquenziali. Sfruttamento lavorativo La seconda forma più diffusa è la tratta con fini di sfruttamento lavorativo. Secondo l’organizzazione mondiale del lavoro il dato globale delle persone vittime di lavoro forzoso arriva a 20,9 milioni di persone. Questo sfruttamento si minori stranieri che arrivano in Italia prima dei 12 anni. Per i minori di 12 anni il requisito è la conclusione di un ciclo scolastico di cinque anni (ius culturae), mentre per i ragazzi tra 12 e 18 anni, oltre ai cinque anni di scuola, è richiesta la permanenza stabile e regolare in Italia da almeno 6 anni. Lo “ius soli temperato” concede invece la cittadinanza a chi nasce in Italia da un genitore residente legalmente in Italia da almeno 5 anni, senza interruzioni. La discussione alla Camera inizierà a settembre ma ci sono già forti contrasti . Il testo attuale è frutto di un compromesso politico visto che il giorno stesso in cui il testo è stato depositato alla Camera, la correlatrice, Annagrazia Calabria (Fi), ha rimesso l’incarico perché lo considerava “troppo ideologico”. Il provvedimento approvato è stato presentato da Marilena Fabbri (Pd), ma è venuta via tutta la parte che riguardava gli adulti, ossia la possibilità di abbassare a otto anni i tempi della “naturalizzazione” per gli stranieri . Ora bisogna attendere dieci anni per poter richiedere la cittadinanza italiana. Secondo l’organizzazione mondiale del lavoro, le persone vittime di lavoro forzoso sono ormai 20,9 milioni di indifferenza e disinteresse, la comunità internazionale comincia a tenere in conto il problema. "Il commercio transatlantico ha avuto bisogno di 400 anni per portare nel Nuovo Mondo 12 milioni di schiavi africani, tuttavia, in appena 10 anni, si calcola che circa 30 milioni di donne e bambini sono stati oggetti della tratta nel SudEst Asiatico", conclude il rapporto, citando Kevin Balesin in "I nuovi schiavi. La merce umana nell’economia globale". Caritas, “un primo passo ma velocizzare la prassi” Lo “ius soli temperato”, che facilita le norme per l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte di minori stranieri nati in Italia o residenti da più anni purché rispettino la frequenza scolastica o abbiamo almeno uno dei genitori residenti, “è già un primo passo”. A patto che “le procedure per il riconoscimento siano velocizzate, a normativa vigente e riformata”. È il parere di Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione di Caritas italiana. “Da un lato, è un segnale di vita da parte del legislatore; insieme ad altre realtà abbiamo depositato già due anni fa una proposta d’iniziativa popolare per la cittadinanza. Dall’altro, è chiaro che il nuovo testo è un pot-pourri di proposte che non tiene conto del diritto dei cittadini maggiorenni a ricevere la cittadinanza”. In ogni caso “le condizioni dello ius soli temperato non sono particolarmente stringenti, quindi per noi sono accoglibili”. Patrizia Caiffa 3 Società Sabato, 15 agosto 2015 La consegna della posta con il cosiddetto metodo dei "giorni alterni" Piccoli comuni, le Poste non ascoltano il Governo L’esecutivo ha dichiarato: "C’è l’impegno del presidente del Consiglio con Poste italiane affinché il servizio universale sia garantito". Ma Poste Italiane fa orecchie da mercante N on c’è tregua per i giornali. E non c’è tregua neppure per il cittadino italiano. Lo diciamo dopo aver letto la lunga lista di Comuni pubblicata nei giorni scorsi sul sito ufficiale di Poste italiane. Da una parte il governo rassicura le associazioni di categoria, dall’altra Poste prosegue imperterrita il suo piano di razionalizzazione che prevede il primo ottobre prossimo l’avvio della consegna della posta a domicilio solo a giorni alterni. O meglio, la consegna avverrà così: una settimana il lunedì, il mercoledì e il venerdì e la settimana seguente il martedì e il giovedì. Sarebbe più esatto chiamare questo sistema a scacchiera piuttosto che a giorni alterni. Un vero rompicapo per chi dovrà ripensare il recapito di quotidiani e settimanali. Dicevamo dell’elenco delle località coinvolte in questa prima fase. Poco più dello zero virgola della popolazione del nostro Paese, ma pur sempre una infinita sequenza di piccoli centri dietro i cui nomi si celano migliaia di persone che ancora abitano e custodiscono luoghi noti e meno noti nei quali pulsa la vita d’intere comunità. Cosa abbiano di meno questi cittadini per venir discriminati in questo modo non è assolutamente dato sapere. Si sa solo che hanno deciso di vivere, investire e lavorare in quella parte d’Italia i cui Comuni hanno meno di 30mila abitanti e una densità inferiore ai 200 abitanti per chilometro quadrato. Questi sono i motivi per cui Poste ha deciso che a questa gente non verrà più consegnato il quotidiano tutti i giorni e neppure il settimanale diocesano, da tanti atteso in un giorno preciso. Perché questo accanimento? Perché questa distinzione tra cittadini? La Rete è la risposta tanto sbandierata e abusata. La risposta data fino alla nausea. Chi gira e frequenta le periferie d’Italia sa benissimo che la Rete nella cosiddetta Provincia è spesso ancora solo un pio desiderio. Rimane un obiettivo da raggiungere, non è di certo una realtà acquisita. Resta illusorio e velleitario, quindi, invocare la diffusione dei giornali tramite internet, in sostituzione della mancata consegna a domicilio. Una doppia beffa per chi rimane sul territorio, a presidio spesso di zone lontane e abbandonate. Ora neanche più il postino busserà tutti i giorni, nonostante quanto il governo ha dichiarato non più tardi di qualche settimana fa per bocca del portavoce del sottosegretario Lotti: “C’è l’impegno del presidente del Consiglio con Poste italiane affinché il servizio universale sia garantito” essendo “considerato dal governo prerogativa fondamentale”. Non sappia la destra quello che fa la sinistra: pare questo il dettato messo in atto dall’esecutivo Renzi. Da una parte si cerca di tener buoni gli editori con incontri tranquillizzanti e convincenti, dall’altra non si fa fare marcia indietro a Poste che, per raggiungere la quotazione in Borsa, è costretta a una dura cura dimagrante sul versante costi. Da una terza parte rimane il cittadino, sconsolato e afflitto, che vede, legge, ascolta e non comprende. Così come non comprendiamo noi che abbiamo snocciolato quella lunga giaculatoria di Comuni e in essi abbiamo scorto i volti attoniti di chi, dal primo ottobre, non sarà più raggiunto dal servizio universale, come invece chiede una direttiva europea. Ma si sa, l’Europa viene tirata in ballo ad arte, e a scartamento ridotto, quando conviene. Quando non fa gioco, si fa finta di nulla. Non faranno certamente come se nulla fosse le migliaia di persone coinvolte in questa sciagurata decisione, come anche noi abbiamo detto e scritto infinite volte e in ogni sede. Faranno sentire la loro voce, alta, chiara e forte, sindaci e singoli cittadini. Noi faremo lo stesso. Non possiamo tacere davanti a queste palesi ingiustizie. Ne va del nostro Paese. Ne va delle libertà democratiche, ne va della partecipazione, ne va del coinvolgimento di tutti, nessuno escluso. Speriamo solo che il buon senso prevalga sulle logiche economicistiche. E che i bilanci sociali contino di più rispetto a quelli fatti di costi e di ricavi. Nonostante tutto, noi ci crediamo e ci speriamo ancora. Francesco Zanotti Presidente Fisc I dati sui risultati della maturità Scuola: promuovere o selezionare? l’eterno dilemma... S econdo i dati diffusi dal mini- Fuori dalle aule non funzionano stero dell’Istruzione gli studenti italiani che escono dal ancora i meccanismi di accesso ciclo di studi superiore sono all’Università e soprattutto sempre più preparati. Infatti, quest’anno è ancora aumentata la per- quelli che permettono centuale dei promossi alla maturità (o dovrebbero permettere) e sono anche aumentati, in percenl’accesso al mondo del lavoro tuale, i voti alti. Bene, viene da dire. Perché la mission della scuola è senz’altro quella di promuovere. tanti, allora l’esame non serve. Come se l’esame dovesMettere cioè i ragazzi che la frequentano nelle migliori se essere per forza uno sbarramento, una diga, un filtro, condizioni per affrontare le “sfide” che si offrono loro, la cui efficacia si misura dalle cose (persone) che tratgarantire la conquista di competenze disciplinari e tra- tiene. Senza banalizzare la questione della serietà delsversali, più in generale abilitare ad affrontare la vita le prove, tuttavia è curioso questo revival di severità. E adulta. Una scuola che promuove è una scuola che fun- rivela un pensiero che accompagna spesso il mondo ziona, a meno che, naturalmente, i risultati non siano della scuola, considerata tanto più valida quanto più “drogati”. Per questo è importante un sistema che valuti selettiva. Pensiero che anche qualche ministro del pasla scuola stessa e gli istituti, che lavori sulla possibile sato ha agitato promettendo una scuola sempre più esiomogeneità di giudizi e risultati, anche per fugare i so- gente e severa. liti dubbi (e le polemiche) di fronte a un classico delle A noi piace pensare che la scuola che funziona è quelnotizie di fine anno: al Sud voti più alti che al Nord. Ba- la che promuove. Certamente una scuola “da prendere sta leggere i resoconti dei media per vedere dove corre sul serio”, che al suo interno affina i meccanismi di vail pensiero. Ma come - aggiunge qualcuno - i risultati In- lutazione dei processi e di armonia nel Paese, che sappia autovalutarsi e correggersi quando è il caso. Piuttovalsi dicevano cose diverse... Lasciamo le polemiche “regionali” e torniamo alle pro- sto è fuori dalla scuola che qualcosa non funziona. Nei mozioni, sulle quali un’altra considerazione che circo- meccanismi di accesso all’Università e soprattutto in la è la seguente: se i promossi alla maturità sono così quelli che permettono (o dovrebbero permettere) l’ac- cesso al mondo del lavoro, lo sbocco a quella “vita adulta” che resta nel mirino del percorso scolastico. Non possono non preoccupare, ad esempio, gli ultimi dati sulla disoccupazione diffusi dall’Istat a giugno, con una risalita (+0,2%) complessiva del tasso nel Paese (al 12,7%) e soprattutto con il dato relativo ai giovani che sale al 44,2% e tocca il livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensili e trimestrali. Nel nostro Paese i giovani hanno motivo di sentirsi a disagio. Il lavoro ha a che fare col futuro e anche con la scuola, col percorso formativo in generale che al lavoro in qualche modo prepara. I dati sulla disoccupazione fanno pensare che qui stia lo “sbarramento”, altro che negli esami finali. Occorre davvero fare di più in termini di politiche orientate ai giovani. La scuola fa la sua parte, ma finisce per arrendersi se la nostra Italia diventa sempre più un Paese per vecchi. Alberto Campoleoni 5 6 Chiesa Locale Sabato, 15 agosto 2015 ✎ LA PAROLA DELLA DOMENICA | Assunzione della B.V.Maria L a pagina evangelica della Visitazione e del canto del “Magnificat” viene proposta nella Solennità dell’Assunzione di Maria in cielo, una festa che esprime la gioia per la vita completamente rinnovata. È la gioia di Maria, la Madre del Signore, che sperimenta -insieme al Figlio Risorto- la liberazione dalla morte, l’ultimo grande “ostacolo” alla vita piena. Prima di addentrarci nel testo biblico riprendiamo quanto il catechismo degli adulti afferma su Maria: “Maria accompagna la Chiesa nel suo cammino e la precede alla meta. Assunta in cielo in anima e corpo, vive nella completa e definitiva perfezione della comunione con Dio e costituisce la primizia della Chiesa gloriosa, che si compirà alla risurrezione universale dei morti, ponendosi davanti a noi come modello concreto della speranza cristiana. La verità dell’assunzione di Maria è emersa lentamente lungo i secoli, con crescente chiarezza, nel comune senso della fede del popolo cristiano, in oriente e in occidente. Infine è di Mons. Paolo Nutarelli La Pasqua di Maria stata solennemente definita da Pio XII nel 1950: «L’immacolata Madre di Dio e sempre vergine Maria, finito il corso della sua vita terrena, è stata assunta, in corpo e anima, alla gloria celeste». È la Pasqua di Maria, frutto della Pasqua di Gesù. È il compimento di un’unione senza pari con il Signore della vita, il coronamento dei doni di grazia e di santità a partire dall’immacolata concezione, il premio alla sua obbedienza di fede e al suo servizio di carità. Per noi, che avanziamo a fatica in mezzo alle prove del tempo presente, la gloriosa Vergine risplende come stella del mattino che annuncia il giorno, come stella del mare che indica il porto ai naviganti: «Brilla quaggiù come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio che è in cammino, fino a quando arriverà il giorno del Signore» (nn. 789-790). Noi crediamo, quindi, che Maria di Nazareth, la madre di Gesù, la prima dei discepoli, che ha allevato il Figlio di Dio ed è stata presente alla croce e nella Comunità radunata a Pentecoste, è stata assunta in cielo, presso il Padre, in corpo e anima. La tradizione cristiana parla di questa come la festa della Dormitio Mariae, l’addormentamento di Maria nelle braccia del Padre. Come ci fa pregare splendidamente il prefazio di oggi, prima del canto del Sanctus: «Non poteva conoscere la corruzione della morte, colei che aveva portato in grembo il Dio della vita». Riassumendo, Maria è la prima dei risorti, la prima tra noi che ha conosciuto la totalità del destino di ogni uomo, la vita per sempre. Il racconto biblico che la Liturgia ci regala in questo giorno è ben strutturato e può essere diviso in tre parti: una breve narrazione del viaggio Nell’ambito della sagra di San Rocco a Gorizia Incontro di scampanotadôrs compiuto da Maria per raggiungere la casa di Elisabetta; il dialogo tra Maria ed Elisabetta; il cantico di esultanza di Maria C’è una metafora che emerge immediatamente, quella del viaggio: in fondo, anche la nostra vita è un viaggio che si concluderà nel vedere il Signore; lì potremo capire e fare nostre le parole del Magnificat. Ci piace sottolineare come questo viaggio sia descritto con verbi di movimento: alzarsi, mettersi in cammino, entrare. La Fede in Cristo non può essere staticità ma continuo movimento del cuore che non smette mai di ricercare il Signore e con Lui, la felicità vera e piena. L’incontro tra Maria ed Elisabetta è l’incontro tra due donne che hanno sperimentato l’opera di Dio nella loro vita: l’evangelista nel raccontare la loro storia ci fa intuire che la vita cambia quando ci si apre al Mistero. Non solo: la storia che si apre a Dio diventa storia di salvezza. Celebrare l’Assunzione di Maria significa rinnovare la speranza nella nostra storia perché niente e nessuno andrà perduto e che il fine di questo viaggio che è la vita è, per sempre, la vita! Dall’agenda dell’arcivescovo Giovedì 20 Agosto - 10.00: Consiglio dei Vicari. Venerdì 21 Agosto - In mattinata, in Arcivescovado, udienze. Lunedì 24 Agosto - ad Assisi, relazione "L’etica dell’amministratore dei beni ecclesiali" al Corso residenziale di diritto canonico applicato promosso dalla rivista "Quaderni di Diritto Ecclesiale". Dal 24 al 29 Agosto verrà sospesa l’attività della Segreteria. Lunedì 31 Agosto SI È RIPETUTO DOMENICA 9 AGOSTO A SAN ROCCO DI GORIZIA IL TRADIZIONALE INCONTRO DEGLI SCAMPANOTADÔRS PROVENIENTI DAI TANTI PAESI DELLA REGIONE MA ANCHE DALLA VICINA SLOVENIA. UN AVVENIMENTO CUI PARTECIPANO SEMPRE PIÙ NUMEROSI I GIOVANI CAMPANARI: UN SEGNO DI SPERANZA ED UNA CERTEZZA PER IL FUTURO DI UN’ARTE CHE MOLTI CREDEVANO DESTINATA A SCOMPARIRE MA CHE, GRAZIE ALLA PASSIONE ED ALLA TENACIA DI UN GRUPPO DI ESPERTI, STA VIVENDO UNA NUOVA GIOVINEZZA COINVOLGENDO SEMPRE PIÙ ANCHE LE GIOVANI GENERAZIONI. (FOTO CROBE) ✎ FAQ - FREQUENTLY ASKED QUESTIONS | I di Don Nicola Ban Durante la consacrazione… che cosa bisogna fare? l momento in cui il sacerdote impone le mani e invoca lo Spirito Santo sul pane e sul vino perché diventino il Corpo e il Sangue di Cristo e si ricordano i gesti e le parole di Gesù durante l’ultima cena è la parte culminante della preghiera eucaristica. Il sacerdote pronuncia le parole e compie i gesti a nome di Gesù presiedendo la preghiera di tutta l’assemblea. Ognuno è chiamato a partecipare con intensità a questo momento centrale nella celebrazione dell’eucarestia. Non ci sono indicazioni così stringenti e vincolanti nel dire come il singolo fedele può esprimere questa partecipazione. Col tempo e con il passaparola si sono individuate delle azioni e degli atteggiamenti che possono aiutare la concentrazione. Le varie pratiche si possono sperimentare per verificare se servono effettivamente a partecipare meglio e poi si possono usare se aiutano. Mettersi in ginocchio può esprimere adorazione e può favorire il raccoglimento: non è gesto consueto e può accompagnare bene l’evento straordinario che sta accadendo. Qualcuno trova utile abbassare il capo e chiudere gli occhi, magari mettendo il volto tra le mani in modo da ascoltare con più attenzione e immaginare quanto raccontato dalle parole. Altri invece trovano più di aiuto guardare i gesti del sacerdote che ripete le azioni e le parole di Gesù. In ogni caso è opportuno guardare verso l’altare al momento in cui vengono elevate l’ostia ed il calice. Qualcuno esprime la propria adorazione con un inchino al momento in cui il sacerdote genuflette o ripetendo la professione di fede di S. Tommaso: "Mio Signore e mio Dio" . C’è anche chi sottolinea la grandezza del mistero della fede celebrato facendosi il segno di croce alla fine della consacrazione. Insomma tutti questi sono suggerimenti per partecipare più pienamente e attivamente alla celebrazione: vanno tenuti nella misura in cui aiutano. - 18.00, Romans d’Isonzo, introduzione alla XVI settimana di formazione per catechisti "Iniziazione Cristiana: una Chiesa che genera e rigenera se stessa". Giovedì 3 Settembre - 18.00, Romans d’Isonzo, chiusura della XVI settimana di formazione per catechisti e mandato diocesano ai catechisti, educatori e animatori. Domenica 6 Settembre - 15.00, Santuario di Barbana: Pellegrinaggio diocesano all’inizio dell’anno pastorale. - 21.00, Basilica di Aquileia, presenzia al concerto del Maestro Uto Ughi. In breve ■ Curia Chiusura uffici Gli uffici de a Curia arcivescovile e dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero saranno chiusi per la pausa estiva sino a venerdì 21 agosto. Riapriranno con orario regolare lunedì 24 agosto. Chiesa Sabato, 15 agosto 2015 7 Ricordo di don Ettore Rizzatti Quelle ordinazioni di 50 anni fa... DA SIN. DON GREGORI, DON BALDAS E DON BOTTACIN Assieme a don Baldas, don Bottacin e don Gregori fu tra i sacerdoti ordinati dall’allora arcivescovo Andrea Pangrazio nell’estate del 1965 N el 1965 la diocesi goriziana partecipava nella basilica diu Aquileia a due momenti per le ordinazioni sacerdotali: il 29 giugno, l’arcivescovo Andrea Pangraziopresiedeva la solenne liturgia nel corso della quale consacrava sacerdoti per il servizio diocesano don Giuseppe Baldas, don Umberto Bottacin e don Valerio Gregori. Il 15 agosto, festa della Assunzione della BV Maria, sempre ad Aquileia lo stesso arcivescovo goriziano celebrava la Messa durante la qualke partecipava il sacramento dell’ordine sacro a don Ettore Rizzatti (1939-2010). Due solenni liturgie eucaristiche per la partecipazione degli ordini sacri furono vissute in una stagione di attese e speranze per la chiesa diocesana che nel corso dell’episcopato di mons. Andrea Pangrazio e di mons. Pietro Cocolin registrava un notevole numero di vocazioni e di disponibilità per il servizio pastorale della chiesa diocesana. Nel periodo 1962-1972, infatti, sono oltre una quarantina i sacerdoti che si inseriscono in un presbiterio che nel tempo conservava un numero consistente non solo alle necessità della chiesa del tempo ma anche con una piena rispondenza alla vita diocesana. Bisogna tornare al periodo fra la fine degli anni trenta e la fine degli anni quaranta per registrare numeri così significativi di nuove ordinazioni presbiterali. Tempi diversi ma ugualmente da ricordare. Tempi di grazia ai quali non sempre ha fatto seguito altrettanta abbandona. Un motivo in più per non perdere la fiducia e, per fare anche qualcosa di veramente innovativo, per assicurare alla chiesa diocesana nuove vocazioni presbiterali. Su queste colonne sono state ricordati gli anniversari giubilari di don Baldas e di don Bottacin ed, insieme, anche la loro testimonianza presbiterale. Vogliamo insieme ricordare la vita sacerdotale di don Valerio Gregori, da tanti anni ospite della casa del clero diocesano: egli è stato cooperatore a S.Giuseppe, S.Ignazio, al S.Cuore a Goirizia; è stato parroco di Tapogliano e, poi, ha svolto un servizio presso l’archivio e la cancelleria della curia, continuando a collaborare nelle parrocchie prima di S. Giusto a Gorizia e poi di S.Ambrogio a Monfalcone. E’ stato anche insegnante nelle scuole elementari fino a quando la salute lo ha sorretto. Don Ettore Rizzatti, invece, ebbe la gioia di essere consacrato ad Aquileia nella festa della Madonna di agosto: attorno a lui, come un mese e mezzo prima, si raccolse la diocesi ed in modo particolare il paese di Fiumicello da dove aveva origine. Le due liturgie, almeno da quanto si può ricordare, sono state intensamente partecipate e condivise dalla chiesa diocesana. Don Et- tore, subito dopo la festa in paese per la prima Messa, unitamente ai confratelli prese servizio nelle comunità parrocchiali: a lui toccò essere cooperatore a Staranzano, sostituendo nell’incarico il campaesano don Silvano Pozzar. Le altre tappe del servizio pastorale don Ettore sono state a Monfalcone (S.Nicolò); svolse il mandato di parroco a Dolegna, Crauglio e Villa Vicentina, comunità nella quale concluse la sua vita cinque anni fa (20 aprile 2010). Don Ettore Rizzatti, oltre che per la sua disponibilità, è ricordato dalla gente dove ha operato ed in particolare dai suo amici sacerdoti, per il carattere e per la libertà di parola. Innanzitutto sapeva cogliere la dimensione giocosa della vita e degli ambienti. Così è stato in Seminario dove aveva modo non solo di intrattenere rapporti amichevoli ma anche di essere interprete, specialmente in occasioni delle diverse rappresentazioni teatrali, di personaggi bonaccioni, arguti e sempre pronti a mettere in dubbio ogni eccesso di ordine e di disciplina. Tale ruolo era diventato un po’ anche un modo di essere e di presentarsi che non ha mai smesso: oltre a manifestare se stesso, gli serviva spesso per anticipare qualche critica e per rendere meno ufficiale un compito o una responsabilità. Sinistro naturale anche sul campo di calcio, amava il palleggio e il passaggio smarcante. La semplicità d’animo e la generosità di don Ettore hanno altrettanto contraddistinto la sua esistenza sacerdotale che è stata lineare rispetto alle sue qualità e che ha lasciato un buon ricordo, fra i giovani quando è stato cooperatore e, nelle comunità, dove la sua semplicità era utile per superare ogni confine e per andare al cuore dei problemi e delle persone. Unitamente al senso di amicizia sono stati il modo di essere con tutti. Nella ricorrenza cinquantennale della sua ordinazione presbiterale lo ricordiamo unitamente ai suoi compagni di classe, nella convinzione che insieme continuano a celebrare le lodi del Signore e servire il suo popolo. R.B. DON ETTORE RIZZATTI Domenica 6 a Barbana In festa anche per il 50° di sacerdozio di don Baldas ed il rientro di don Zanetti Incontro dei gruppi missionari S i svolgerà domenica 6 settembre l’annuale pellegrinaggio al santuario di Barbana dei Gruppi missionari della diocesi in concomitanza con l’inizio dell’anno pastorale diocesano. Insieme al vescovo Carlo i presenti pregheranno per poter vivere un nuovo anno di testimonianza cristiana a favore dei più poveri, convinti che "l’amore nei loro confronti è il segno più esplicito dell’amore per Dio" come sottolinea il direttore del Centro missionario, don Franco Gismano, nell’invito rivolto ai componenti dei Gruppi. L’occasione del pellegrinaggio diocesano sarà anche un’opportunità per un breve bilancio delle attività missionarie svolte dalla Chiesa goriziana nell’ultimo periodo e per la comunicazione delle nuove prospettive che si aprono già a partire dall’ormai imminente nuovo anno pastorale. L’impegno missionario continua nel segno di "buone nuove" legate anche alla presenza di due sacerdoti - uno della Costa d’Avorio e l’altro del Burkina Faso - che per alcuni anni saranno impegnati nella nostra diocesi. Ma la partecipazione di quest’anno assumerà una valenza particolare anche perchè permetterà di celebrare due eventi importanti: i 50 anni di sacerdozio di mons. Giuseppe Baldas ed il definitivo ritorno in diocesi di don Flavio Zanetti dalla missione in terra d’Africa. Sarà l’occasione per tutti i gruppi missionari per ringraziare il Signore e la Madonna di Barbana per il ministero di questi due sacerdoti e per il loro diverso e complementare impegno in terra d’Africa. L’appuntamento quindi è per domenica 6 settembre sull’isola mariana di Barbana; l’incontro avrà inizio alle ore 15.30 e si concluderà con la celebrazione eucaristica delle 17.30. Una corriera partirà da Gorizia alle ore 14 (Piazza Vittoria) e soste sono previste a Farra d’Isonzo (ore 14.15 davanti alla chiesa), a Ronchi - Maria Madre della Chiesa (ore 14.30) e Monfalcone - S. Ambrogio (ore 14.40). Il costo del biglietto è di 7 euro. Gli interessati sono invitati a segnalare per tempo all’Ufficio missionario l’intenzione di usufruire del trasporto. 8 Cultura Sabato, 15 agosto 2015 "Giustamente ma mai sdegnosamente orgoglioso delle sue idee, fieramente radicato senza alcuna preclusione, allergico ad ogni atteggiamento pugnace" Ricordo di William Klinger I pensieri che mi sovvengono ricordando William Klinger (collega di insegnamento negli anni in cui è stato professore di storia in lingua inglese nel nostro Liceo Linguistico Europeo "Paolino d’Aquileia") possono essere efficacemente sintetizzati con un passo tratto dall’introduzione che Robert Musil fa alla sua opera Der Mann ohne Eigenschaften - L’uomo senza qualità dove, descrivendo con nostalgia e spirito critico, distaccato e disincantato l’Austria degli Absburgo di inizio Novecento, afferma: "In Cacania (la monarchia absburgica impergialregia Kaiser-Königlich, abbreviato in K.K., che si pronuncia kaka) un genio era sempre scambiato per un babbeo, mai però, come succedeva altrove, un babbeo per un genio". L’indomabile William spesso si è trovato impantanato in quel altrove, costretto suo malgrado a confrontarsi con troppi sedicenti geni incompresi, ma che alla prova del tempo si dimostravano inesorabilmente e tristemente degli autentici babbei. Probabilmente ciò è avvenuto in molti dei nostri ambienti formativi, che per la loro stessa essenza dovrebbero essere maggiormente aperti all’elaborazione culturale ed educativa dinamica, imprevedibile e costruttiva, coraggiosa e profetica. Al di là delle sue notorie qualità intellettuali, William sapeva regalarmi momenti di riflessione sfiziosa e divertente, fuori da ogni regola e consuetudine, in mezzo alla natura o in luoghi insospettabili e perciò più stimolanti. Mentre nei nostri dialoghi cercavo di trovare un appiglio nella marea di concetti e battute al fulmicotone, di visioni e giudizi inediti sulle persone, sui fatti di ieri e del momento presente con i quali mi investiva senza requie, emergevano provocazioni positive per la mente e per il cuore e cresceva tra di noi una confidenza e una complicità mai banali, meschine o interessate. William non era certamente un santo, aveva parecchi difetti come la maggior parte di noi. Alle volte parlava solamente lui; metteva in scena un monologo che dilagava nel soliloquio, e ogni mio tentativo di intervenire nella fiumana incontrollata dei suoi racconti veniva immediatamente imbragato dal suo annuire amicale e affettivo e nel rispondermi senza aver ascoltato: Certo, certo. Tuttavia custodiva gelosamente una capacità quasi fanciullesca di avvicinare persone di ogni provenienza sociale e di pensiero, linguistica e di tradizioni, pronto a sorprendere e a sorprendersi, entusiasta e curioso come sono e sanno fare solamente i bambini e i sapienti; capacità che sovente da adulti disperdiamo con troppa superficialità, polverizzandola nel caotico cammino della vita. Giustamente ma mai sdegnosamente orgoglioso delle sue idee, fieramente radicato senza alcuna preclusione, talvolta alquanto dogmatico nelle sue non scontate interpretazioni, allergico ad ogni atteggiamento pugnace, alieno a sentimenti ondivaghi e piccolo borghesi, autoironico, sornione e giocoso quanto basta. Questo era William che all’occorrenza metteva da parte il proprio bagaglio enciclopedico per sedare la sua viscerale sete di incontrare, di conoscere, di poter godere di un inaspettato istante ludico con chiunque incrociasse il suo sguardo o il suo frettoloso cammino. Borsa sformata, capelli per lo più non addomesticati, abiti essenziali e artisticamente abbinati tra loro. Occhi sagaci e sognatori, brillanti e profondi, passo lesto, quasi marziale nella parodia dell’autorevole erudito che metteva inconsapevolmente in atto. Pizzetto o barba incolta per mascherare pudicamente la faccia da eterno adolescente nel tratto e nell’animo, sempre in debito di tempo, stanco e livido per le notti insonni passate a studiare, a leggere e a lavorare. Dalle sue parole e nei pensieri esplicitati emergeva la bellezza, la libertà e la solidità di vivere un amore smisurato con sua moglie e per i suoi due figli, che tradiva solamente con la sua amata ricerca di verità, di conoscenza delle persone e di organizzazione critica e meticolosa degli eventi, tra le pieghe oscure, dolorose, affascinanti e meravigliose della Storia. Sarebbe bello avere ancora del tempo per condividere con William il pellegrinaggio gioioso e periglioso dell’esistenza. Ad ogni modo sono persuaso che il Tempo, la Storia, l’esperienza spirituale e umana di William, la sua vita e la Vita non siano ancora finiti. don Fulvio Marcioni Un’interessante mostra che riporta indietro nel tempo allestita sul sito paleontologico delVillaggio del Pescatore I Anteprima da non perdere D a settembre sul sito paleontologico del Villaggio del Pescatore si potrà approfondire l’argomento ambra/dinosauri/Jurassic Park. Un’anteprima su questo argomento verrà presentata il finesettimana d ferragosto. Venerdì 14 dalle 16.30 alle 20.30, sabato 15 e domenica 16 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 sarà possibile osservare, per la prima volta in Italia, attraverso una telecamera connessa ad un microscopio e collegata a un monitor gli insetti contenuti nell’"ambra dei dinosauri" tra cui una zanzara e un fiore.. Il tutto con la collaborazion del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. Chi abitava il mare al tempo dei dinosauri? l sito paleontologico del Villaggio del Pescatore - dove è stato scavato ed estratto il celebre dinosauro Antonio - è per tutta l’estate al centro di una nuova mostra allestita dalla Zoic e curata da Flavio Bacchia che racconta cosa abitava i mari giurassici al tempo dei dinosauri. E’ uscito quest’estate nelle sale il quarto episodio della serie di Jurassic Park, film dove fanno la loro comparsa animali predatori giganteschi adattati all’ambiente acquatico: sul sito di Duino una mostra, "Il mare (al tempo) dei dinosauri" permette di confrontare realtà scientifica con finzione cinematografica (apertura tutta l’estate, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 16.30 alle 20.30) In mostra una serie di repliche, modelli e campioni originali, esemplari lunghi fino otto metri, con uno spaccato di quanto abitava il mare e gli abissi marini nell’Era dei Dinosauri, una passerella di predatori dei mari preistorici tra mosasauri, pliosauri, plesiosauri, ittiosauri, tartarughe e coccodrilli giganti. Ma l’evento d’eccezione del week end di ferragosto è l’esposizione in mostra di alcuni campioni di ambra cretacea, uno dei periodi dei dinosauri, contenente esemplari di zanzare: il punto di partenza per l’estrazione del DNA che sta alla base dei film di Spielberg. "Habemus zanzaram" con questa frase maccheronica Andrea Colla, entomologo del Museo Civico si Storia Naturale di Trieste ha recentemente concluso il suo lavoro, dopo aver investigato un lotto di frammenti d’ambra contenenti resti fossili. "L’ambra è una resina fossile che talvolta ingloba resti di insetti, piante, molluschi e anche vertebrati, rimasti appiccicati quando la sostanza era ancora fresca e colava lungo il tronco degli alberi", spiega lo scienziato. "Il materiale è abbondante in depositi terziari, con età variabili dai 40 milioni di anni in su". Ma il lavoro di Colla e il suo stupore da professionista nel campo degli insetti deriva dall’età dell’ambra che passava sotto il suo microscopio: campioni di 100 milioni di anni, provenienti da un periodo geologico dove i dinosauri dominavano le terre emerse del nostro pianeta. Siamo in presenza del materiale su cui si basa la presunzione scientifica che ha permesso un serial come Jurassic Park. Infatti la clonazione dei dinosauri del film parte con l’estrazione del DNA di questi animali contenuto nel sangue che zanzare mesozoiche avrebbero succhiato. Concetto estremo ma non totalmente assurdo, come spiega il curatore: "l’ambra è un materiale che potrebbe conservare il DNA anche per milioni e milioni di anni e, con la collaborazione del Museo di Trieste abbiamo individuato un reperto che rappresenta la pietra miliare della saga di Spielberg" . Appuntamento nel pomeriggio di sabato 5 settembre LaFestadeiCampanari ospitataaSaciletto A ppuntamento nella Bassa per la nona edizione della festa dei Campanari del Goriziano, che approda quest’anno a Saciletto di Ruda. Nel pomeriggio di sabato 5 settembre la piccola località sarà piacevolmente "invasa" da decine e decine di scampanotadôrs, giunti per far risuonare le antiche campane con i rintocchi più belli, quelli eseguiti a mano, secondo tradizione. Campanari venuti per confermare il loro impegno e la loro fedeltà al campanile, alla nostra storia, alla nostra esperienza di fede: quell’insieme di valori trasmessi da generazione a generazione che diventano "lievito" per far crescere i nostri giovani. Ci troveremo a Saciletto, una località che ci darà l’opportunità di respirare ancora quella dimensione "paesana" che garantisce autenticità e freschezza, legame con la nostra terra e "sapore" di popolo. La giornata si articolerà, come ormai collaudata esperienza, in tre momenti principali. Il primo pomeriggio sarà caratterizzato dal concerto di campane che vedrà alternarsi sul campanile della chiesa parrocchiale tutte le squadre del Goriziano. Successivamente si terranno le premiazioni dei nuovi scampanotadors e la presentazione delle Scuole campanarie per l’anno 2015/2016; al termine si svolgerà il consueto convegno a più voci: il primo intervento sarà tenuto dal professor Giulio Tavian, che guiderà i presenti alla scoperta della chiesa di Saciletto, con la sua storia e le sue specificità. Successivamente ci sarà lo spazio per un ricordo dell’arcivescovo Pietro Cocolin, nativo proprio di Saciletto, che sarà affidato alla Festeggiati i 250 anni del campanile di Staranzano C di Andrea Nicolausig voce di don Lorenzo Boscarol. Per l’occasione don Renzo presenterà in anteprima una pubblicazione, frutto di ricordi ed esperienze personali e comunitarie, dedicata proprio all’arcivescovo goriziano. Alle 18 si terrà la Celebrazione Eucaristica per tutti i campanari con l’accompagnamento dei Sacri Cantores Theresiani, che eseguiranno la "Missa Te Deum Laudamus" del Perosi oltre a mottetti popolari in friulano e sloveno. Al termine un momento conviviale concluderà il ricco e intenso pomeriggio atteso ormai come appuntamento fisso dalla grande famiglia degli scampanotadôrs. elebrare una ricorrenza può tradursi nel far scoprire o meglio riscoprire nozioni o elementi non percepiti o sconosciuti ed è per questo motivo che i Campanari del Goriziano si sono attivati per solennizzare - in collaborazione con la locale parrocchia - i 250 anni del campanile di Staranzano. Alla vigilia patronale, il 28 giugno sul far della sera, lo scampanio manuale di una squadra di campanari del Territorio ha principiato i festeggiamenti a cui sono seguiti in chiesa i vesperi, al termine dei quali il parroco ha benedetto il campanile. Giovani campanari: riuscito raduno L La piccola località sarà piacevolmente "invasa" da decine e decine di scampanotadôrs, giunti per far risuonare le antiche campane, secondo tradizione a gioventù campanaria Goriziana ha rinnovato anche quest’anno l’importante evento annuale che la vede protagonista: il raduno dei giovani campanari. Il campanile della Basilica di Aquileia e la giornata antecedente la solennità dei martiri Ermagora e Fortunato (11 luglio) sono il connubio perfetto per l’ottima riuscita della lodevole iniziativa. Promosso dall’Associazione Campanari del Goriziano, l’evento ha visto per l’edizione 2015 la presenza di ben venti tra adolescenti e bambini, tutti con un’unica passione: lo scampanottare. Arte, questa, che sembra ormai essere una prerogativa degli anziani. Ma tramandare queste memorie significa infondere alle nuove generazioni radici sane e profonde. Protagonisti i giovani, quindi, che non devono aver superato i 28 anni d’età e che si sono gioiosamente esibiti per due ore abbondanti dalle cinque alle sette del pomeriggio (inutile poi sottolineare la gioia mista allo stupore dei fortunati visitatori che hanno avuto accesso alla torre negli istanti del concerto). Importante momento di ritrovo e fraternizzazione tra i giovani appassionati della diocesi che si auspica continui annualmente a far riunire chi tra le nuove generazioni coltiva con passione e dedizione una secolare ed unica tradizione. Ivan Bianchi IL PROGRAMMA Campanile ore 14.00: CONCERTO DI CAMPANE con la partecipazione di tutte le squadre del Goriziano Chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo ore 16.45: PRESENTAZIONE delle Scuole Campanarie 2015/2016 e premiazione dei Una ottantina le persone presenti alla conferenza che hanno appreso la storia del loro campanile dagli interventi di Alberto Vittorio Spanghero e Fabrizio Nardi. Il primo, autore di una ricerca sulle campane della Bisiacaria, ha introdotto la serata con una presentazione della situazione campanaria bisiaca durante la prima guerra mondiale e, trattando di asportazioni di campane, è riuscito ad off ire una panoramica sui sacri bronzi partendo dalla più antica e cinquecentesca campana di Selz. La parola è poi passata a Fabrizio Nardi che con competenza e approfondimento archivistico ha nuovi allievi che hanno partecipato ai corsi ore 17.00: RELAZIONI - "Saciletto: una chiesa, una storia", Giulio Tavian, storico - "Pietro Cocolin, pastore del suo popolo", don Lorenzo Boscarol, decano di Ronchi, Monfalcone e Duino ore 18.00: CELEBRAZIONE EUCARISTICA accompagnata dai Sacri Cantores Theresiani trattato nello specifico la storia del campanile celebrato, partendo dalla sua edificazione sino al racconto di curiosi aneddoti ed elementi, come quello di aver portato per l’occasione una piccola scheggia di una delle antiche campane, aff ttuosamente custodita da decenni da una locale famiglia. La presentazione dell’attività associativa dei Campanari del Goriziano e i saluti del parroco e del sindaco, hanno poi reso la celebrazione istituzionale e quindi da annoverare tra quelle che sono importanti per la comunità tutta. Giacomo Pantanali 10 Sabato, 15 agosto 2015 D urante la Sagra di San Rocco 2015 è stato presentato lo speciale dedicato alle cronache 1915 della Madri Orsoline, curato da Vanni Feresin ed edito dal Centro per la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco. Si presentano alcune pagine tratte dai mesi estivi del 1915, quando il conflitto stava diventando sempre più cruento. Il ricco patrimonio documentario conservato nell’Archivio storico delle M. M. Orsoline di Gorizia non lascia mai indifferente. Una parte fondamentale del fondo archivistico è dedicata alle cronache scritte fin dall’origine del convento (1672). Quelle inerenti il primo conflitto mondiale sono un strumento di eccezionale importanza per la ricostruzione storica di quel periodo che ha segnato in modo indelebile la fisionomia culturale, sociale e urbanistica della città. Le cronache sono vive e vivaci scritte dalla cronista o dalla madre superiora Cecilia Sablich, donna di preghiera, energica e decisa che seppe prendere con grande saggezza delle decisioni impegnative per salvare le sue consorelle e il convento. In quell’estate del 1915 non passava giorno che la città non fosse sotto attacco e lo testimoniano i dettagliatissimi racconti delle monache. 7 - 9 Giugno Bombardamento generale sui dintorni di Gorizia. Alle ore 9 ½ di sera gl’italiani cominciarono l’assalto colle grida: "Avanti Savoia! Abbasso l’Austria!" 300 canoni mandano il loro fuoco infernale sulle posizioni dei nostri. 1017 granate cadono sul monte S. Valentino. Cultura Sotto e fra 12 Giugno Continuano a cadere le granate sui monti di Gorizia. 25 Giugno Oggi mattina il nostro amministratore Sig. Luigi Sirca andò col carretto a Kronberg. Strada facendo lo ammonì una voce interna di far ritorno in città. Egli seguì la voce e fatto un pezzo di strada udì il rimbombo d’una granata che scoppiò appunto su quel posto, ove egli fece volta col cavallo. E gli sospirò e ad alta voce gridò: Gesù, Maria, salvatemi! E difatti, né lui, né il cavallo furono colpiti dalle palle che volarono sopra di loro in un nembo di polvere e terra. 29 Giugno Durante la notte in un attacco al Monte Calvario cadde una bomba presso la dispensa della cucina, e perforando la rete della finestra, si fermò in un cantone della dispensa. Se ciò fosse successo durante il giorno avrebbe potuto ferire o anche uccedere qualcuna delle Sorelle cuoche. In ogni notte cadono pezzi di schrapnell nel cortile, nell’orto, sulla terrazza e di giorno li raccolgono le Suore e l’Educande e vi si divertono. 2 Luglio Una cinquantina di bombe cadde nei dintorni della nostra tenuta alla Bianca senza danneggiare la casa. 5 Luglio Alle 11 antim. cadde una granata del calibro di 15 cm. Sul nostro Convento. Il danno materiale non era rilevante, ma lo "Oggi mattina il nostro amministratore Sig. Luigi Sirca andò col carretto a Kronberg. Strada facendo lo ammonì una voce interna di far ritorno in città. Egli seguì la voce e fatto un pezzo di strada udì il rimbombo d’una granata che scoppiò appunto su quel posto, ove egli fece volta col cavallo" spavento era grande. M. Arcangela portava alcuni momenti prima il desinare per i sacerdoti; due minuti più tardi le avrebbero potuto portare la morte, l’Angelo custode la protesse mirabilmente. A ringraziamento di quest’insigne grazia, la Comunità religiosa tenne un’ora di adorazione presso il Santissimo. Gli attacchi del nemico si fanno sentire Affollato incontro col professor Marco Plesnicar La presentazione a San Rocco sempre più con sanguinosi combattimenti. La terra trema sotto i piedi i vetri delle finestre scricchiolano e le bombe volano per l’aria. Il rombo dei canoni viene senza interruzione dalle sponde dell’Isonzo fino a noi e non ci lascia in pace. Lo stesso avviene sui monti di Podgora, del Sabotino e del Calvario. I combattimenti di artiglieria si fanno sempre più forti e più vivaci. 15 Luglio Continua il bombardamento della città. Non passa giorno, che le granate italiane non facciano le loro temute visite ai disgraziati cittadini. Molti pezzi di schrapnell caddero sul Convento delle Rev.de Suore Scolastiche, per cui tutte le Suore, ad eccezione di quattro di loro, abbandonarono la Casa e partirono per Monaco, ove c’è la loro Casa Madre. Non mancavano le continue partenze delle monache e delle educande vista la situazione precaria della città di Gorizia. UN MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DEL NUMERO SPECIALE DEDICATO ALLA CRONACHE DELLE MADRI ORSOLINE. L’INCONTRO SI È SVOLTO NELL’AMBITO DELLA SAGRA DI SAN ROCCO A GORIZIA ED HA VISTO LA PRESENZA - OLTRE ALL’AUTORE VANNI FERESIN - DEL PROF. MARCO PLESNICAR MENTRE ALCUNI BRANI SONO STATI LETTI DA ANDREINA BERTUZZI. (FOTO RENZO CROBE) 20 Luglio Partenza delle nostre ultime Educande, 12 di numero. Esse vanno con M. Mechtildis e Sr. Annunziata a Bischoflack. - E partono per Linz anche le Madri M. Pia, M. Clestina, M. Carmela, M. Johanna Oswald (nostra ospite del Conv. Di Lubiana) M. Agostina e Sor Francesca. Per Lubiana partirono: M. Rosalia, M. Liutgardis, M. Rosa, Sor. Matilde, Sor. Liduina, Sor. Maria, Sor. Sofia e Sor. Barbara. 21 Luglio Partenza di M. Pierina con 9 novizie per Bischoflack in compagnia di M. Cultura Sabato, 15 agosto 2015 11 Il ricco patrimonio documentario conservato nell’Archivio storico delle M. M. Orsoline di Gorizia non lascia mai indifferente. Le cronache inerenti il primo conflitto mondiale sono un strumento di eccezionale importanza per la ricostruzione storica di quel periodo che ha segnato in modo indelebile la fisionomia culturale, sociale e urbanistica della città. In quell’estate del 1915 non passava giorno che la città non fosse sotto attacco e lo testimoniano i dettagliatissimi racconti delle monache. le granate le macerie GORIZIA: IL CONVENTO DELLE ORSOLINE BOMBARDATO Giuseppina, M. Antonia, M. Eugenia, M. Eufemia, Sr. Eclecta, Sr. Aquina, Sr. Aurelia, Sor Marta, Sor Margherita, Sor. Notburga e Sor Elisabetta. Il 24 luglio il convento subì il primo grande bombardamento: il nostro Convento subì quest’oggi la terribile catastrofe del bombardamento. Verso le 5 antim. l’artiglieria italiana prese di mira la nostra casa, sicché le prime due granate caddero a S. Lorenzo; la prima traforò il tetto della cantina, ove si trovarono riposte molte botti per il vino. La pressione dell’aria fu sì grande da sollevare da terra una botte della capacità di 12 ettol. e cacciarla fra i travi del tetto. Il nostro servo Andrea si trovò a 10 passi lontano da questo luogo disgraziato. Le altre granate ed i schrapnell erano tutti diretti sull’infermeria. Due ore durò il bombardamento. Uno sparo seguiva l’altro, un rotolare di sassi si vedeva sui tetti e nel cortile. Simile alla grandine cadevano dall’alto grossi pezzi di granate, di schrapnell, di sassi , di tegole e di palle. Il fumo e un asfissiante odore di zolfo penetravano in ogni luogo. Sembrava il finimondo. Con una celerità incredibile volavano attorno pezzi di granate, traforavano i muri, cadevano sui letti, rompevano i vetri delle finestre, aprivano porte chiuse a chiave, e alzandole sopra i cardini, le gettavano a terra. Nel Convento si trovavano allora ancora 27 religiose con a capo la R. M. Teresa Mirsky, Sottopriora. Tutte cercarono un nascondiglio sicuro nei sotterranei delle cantine. Anche le due Madri anziane, già da più anni nell’infermeria, furono portate laggiù: cioè M. Luigia d’anni 90 e M. Salesia d’anni 87. Tutte tremavano dallo spavento cercando un conforto nella preghiera. Anche l’ultima delle nostre Educande si trovava con loro. Intanto le granate cadevano come per caso qua e là, cagionando la più terribile devastazione. I più grandi tiri dei cannoni erano diretti però sul grande fabbricato della Infermeria, ove cagionarono i più grandi danni. A pianterreno distrussero le camere della stireria, facendo in pezzi la macchina da stirare e le tavole e seppellendo sotto le macerie la biancheria Imo piano: Presso il coro cadde il soffitto del IIdo piano e con esso vi caddero pure tre grandi armadi che si trovavano lassù nel corridoio presso le scale. Dalla pressione dell’aria furono infrante [Sic!] tutti i vetri delle finestre del Coro e della saletta e le porte gettate a terra. Nella cappella di San Giuseppe dell’Infermeria su sollevato il pavimento e le tavole fatte a pezzi. Per la finestra della IIda stanza a destra, nel IIdo piano, ove abitava M. Pierina, vi penetrò una granata, la quale, perforando il pavimento, cadde nella stanza della R. M. Provinciale nel Imo piano, ove esplose e conquassò le due celle dirimpetto e ne distrusse tutti i mobili. Uno schrapnell distrusse pure parte del pavimento del corridoio dell’Infermeria. Un’altra granata fracassò ogni cosa la stanza delle Novizie (IIdo piano) poi le sottostanti celle ove abitavano M. Johanna e M. Gabriella e poi ancora l’Infermeria dell’Educande. Anche il IIIzo piano soffrì grave danno, dacché anche qui le granate distrussero le camere, ove erano riposte le nostre coperte da letto e la cella ove abitava la Sor. Gerarda e fecero danno dappertutto. Anche la scuola esterna non ne fu risparmiata. Le imposte delle finestre furono fatte a pezzi e i vetri infranti. La stessa sorte ebbero le finestre del parlatorio grande e di quello di S. Gabriel. Si ritiene che la causa di questo "15 Luglio Continua il bombardamento della città. Non passa giorno, che le granate italiane non facciano le loro temute visite ai disgraziati cittadini" bombardamento vi poteva essere il pozzo del cortile della scuola esterna, il quale osservato dagli aeroplani, a detta d’un militare, poteva sembrare a loro una batteria trincierata. Una granata cadendo, perforò la terrazzina di S. Marta e andò a finire, esplodendo, nella sottostante dispensa, ove conquassò il muro maestro. Dalla forte pressione dell’aria fu sollevato il pavimento terrazzo del lungo corridoio dell’entrata. Nelle prime ore del 25 luglio giunse la Commissione Governativa per visitare il Convento danneggiato. Il danno ammonta a Cor. circa 80.000 Oggi stesso la R. M. Teresa, Sottopriora, abbandonò con tutte le sue Consorelle il Convento. 4 di loro andarono col R. P. Pussich a Bischoflack, 7 a Lubiana e 12 partirono colla R. M. Teresa per Tyrnau in Ungheria, accompagnate dal R. P. Zecchini d. C. d. G. Le due Madri Anziane, M. Luigia d’anni 90 e M. Salesa d’anni 87, furono condotte nell’ospedale delle Suore di Carità di Gorizia. A loro servizio fu destinata la nostra Sorella Ottilia. Arrivando le 4 profughe a Bischolflack, raccontarono che il Convento di Gorizia è stato evacuato dalle sue abitatrici, e che soltanto il Sig. Sirca, Economo nostro ne fa da custode. Allora M. Pierina e M. Mechtildis decisero di ritornare a Gorizia, e colla benedizione della Rev.da M. Priora Catterina Majhnic si misero in viaggio. Ma che? Arrivate il 28 corr. a Lubiana, fu loro negato il passaporto, e, come Dio volle esse ritornarono a Bischoflack. Allorquando la R. M. Priora , che stava già meglio di salute a Pressburgo, udì per mezzo di Mons. Faidutti e lo rilevò anche da una lettera dell’Arcivescovo che il danno cagionato al Convento, ammontava a Cor. 100.000, si risolse di andare a Tjrnau, ove si trovava da giorni la R. M. Teresa, Sottopriora con altre 12 Consorelle. Essa invitò la R. M. Angela, l’Economa, a portarsi con lei e colla R. M. Sottopriora a Pressburgo, ove si fermarono 2 giorni. - M. Angela resta a Pressburg. 14 Agosto Molte granate caddero anche quest’oggi sul Convento. Colte da grande spavento tanto M. Teresa Sottopriora che M. Rosa, dovettero partire da Gorizia. 27 Settembre Continuano le granate a cadere in città, facendo nuove rovine. Alcune di esse caddero pure presso l’edifizio del "Monte di pietà", ove si trova una piccola statua della Vergine Addolorata. Una granata strappò alla medesima un braccio, e il velo che le copriva il capo, le si abbassò sulla faccia, quasi volesse coprire la mestizia dipintavi per le disgrazie avvenute. Ciò commosse tutti gli astanti. Ogni qual volta che le granate nemiche volano per l’aria, la buona M. Priora si porta colle sue amate figlie nella piccola cucina presso il refettorio e là tutte recitano la coroncina "irresistibile" coll’aggiunta di altre preghiere. Si vive come in un piccolo paradiso nonostante il rombo dei cannoni, il cadere delle granate e lo scoppiare delle bombe". "Il 24 luglio il convento subì il primo grande bombardamento: il nostro Convento subì quest’oggi la terribile catastrofe del bombardamento. Verso le 5 antim. l’artiglieria italiana prese di mira la nostra casa" Queste alcune parti molto significative che danno solamente un’idea di ciò che soffrì la città e i suoi abitanti in quei tragici giorni di cento anni fa. Vanni Feresin 12 Musica, Sport & Spettacoli Sabato, 15 agosto 2015 ● 22 gli spettacoli in programma dal 26 ottobre ● Numerosi anche gli appuntamenti con Musica e Balletto ● In cantiere una serata dedicata a Max Fabiani nel 150° della nascita Novità nella Stagione ’15/’16 al "Verdi" di Gorizia O spiti di prestigio, commedie e comicità, musical e una nuova attenzione al pubblico giovane. Questi gli ingredienti che caratterizzeranno la stagione artistica 2015/2016 del Teatro Comunale "Verdi" di Gorizia, della quale sono state presentate solo alcune anticipazioni per "stuzzicare" ed incuriosire gli spettatori. "Il nostro obiettivo - ha commentato Walter Mramor, direttore artistico del "Verdi" - rimane quello di realizzare una stagione di buon livello e di qualità, che sia quanto più possibile originale a livello regionale e che non abbia sovrapposizioni con altri spettacoli". In aggiunta a ciò, questa stagione artistica si apre per la prima volta ai giovani, con un percorso appositamente studiato per loro. Accanto ai cartelloni di Prosa, Musica e Balletto ed Eventi nasce infatti Verdi Young, che includerà due matinée per le scuole, con spettacoli in lingua inglese in cui è centrale il fine didattico ed educativo, e due pomeridiane per le famiglie proposte dalla com- pagnia "Fantateatro". Non da ultimo, due degli spettacoli che saranno presentati nel programma completo di Prosa sono individuati per la loro aderenza ai programmi didattici e verranno proposti agli studenti degli istituti superiori a un prezzo agevolato. In tutto saranno 22 gli spettacoli in programma per la stagione 2015/2016, che si aprirà lunedì 26 ottobre con il musical "Cabaret" - cartellone Eventi - messo in scena dalla "Compagnia della Rancia". Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello e Mauro Simone riporteranno gli spettatori negli anni ’30, raccontando la storia del romanziere Cliff e di Sally sullo sfondo di una Berlino alla vigilia dell’avvento del Nazismo. Per il cartellone Prosa, apertura il 10 novembre con "Bisbetica - La Bisbetica Domata di William Shakespeare messa alla prova", commedia con Nancy Brilli, totalmente incentrata sul gioco metateatrale, dove la compagnia teatrale…vestirà i panni di una compagnia teatrale. Il 22 marzo 2016, sempre all’interno della Prosa, arriverà a Gorizia Stefano Accorsi con lo spettacolo "Decamerone - vizi virtù e passioni". Grandi appuntamenti anche per la Musica e Balletto: nell’anteprima sono stati annunciati i concerti della Mitteleuropa Orchestra, insieme al violinista Stefan Milenkovic, in programma venerdì 11 marzo 2016, e lo spettacolo "Masters of dance", presentato domenica 3 aprile dal gruppo statunitense Tulsa Ballet. La chiusura della stagione teatrale - pervista per martedì 26 aprile - sarà affidata alla simpatia di Virginia Raffaele, comica nota per le interpretazioni della Vanoni, della criminologa Bruzzone e di Belen. Attraverso un gioco di specchi, i "suoi" personaggi si racconteranno, a loro volta interrogando Virginia. Non si arrestano poi i fruttuosi rapporti avviati con il Teatro Nazionale SNG di Nova Gorica, attraverso un progetto di promozione congiunta degli appuntamenti di Musica e Balletto. È inoltre in lavorazione un progetto multidisciplinare tra i due enti FRA I PROTAGONISTI DELLA PROSSIMA STAGIONE AL “VERDI” DI GORIZIA ANCHE STEFANO ACCORSI. teatrali, dedicato alla figura di Max Fabiani a 150 anni dalla sua nascita. Lo spettacolo, che vedrà il debutto italiano in dicembre, come sottolineato da Neda Bric - direttore del Teatro Nazionale di Nova Gorica "certamente piacerà agli adulti ma, grazie alla sua multidisciplinarietà e al suo presentarsi in maniera multimediale, sarà in grado certamente di coinvolgere anche il pubblico più giovane". EsseTi Musicalmente disco precedente, già molto positivo intitolato "A Special Life". Mayall (nella foto), da parte sua, suona il piano, dove mostra una bravura sorprendente. Un solido disco di blues elettrico, da parte di un musicista che sta sulla scena da almeno cinquanta anni. Tomorrow’s child Jonathan Edwards "Rinfrescarsi" con buona musica... C ari amici della Voce, chi vi scrive è tornato da poco su Facebook e potete pertanto chiedere l’amicizia su questo social network per continuare durante la settimana il dialogo avviato attraverso le colonne di Voce Isontina. Veniamo alle novità discografiche del mese di agosto. Direttore responsabile: Mauro Ungaro Direzione, Redazone, Amministrazione: 34170 Gorizia - Via Seminario, 7 Telefono 0481 531663 - Fax 0481 532878 email:[email protected] Autorizzazione Tribunale di Gorizia n. 33 del Registro 7-1-1964 Stampa: CENTRO STAMPA DELLE VENEZIE Soc. Coop. a r. l.,Via Austria 19/b - 35127 Padova PD, tel. 049 8700713; email: [email protected]. Pubblicità: PUBLISTAR, Via Treppo, 5/B - 33100 inimitabile, sono solo alcuni dei biglietti da visita di questo disco. Preceduto dal singolo "Trouble", il disco si avvale della partecipazione di gente del calibro di Waddy Watchel, Steve Jordan, Ivan ed Aaron Neville, Spooner Oldham, Larry Campbell, Bobby Keys. Rolling Stones, ma anche ballate, un tocco roots ed un bel gioco di chitarre. Cross-eyed heart - Keith Richards Sono più di venti anni che Keith Richards non produceva un disco come solista. Venti anni apparentemente sono davvero tanti ma questa volta sembra proprio che ce l’abbia messa tutta per fare un bel disco. Il suo suono, le sue canzoni, lo stile - Udine - Tel. +39 0432 299664 Email: [email protected] www.publistarudine.com Spedizione in abbonamento postale Abbonamenti: Ordinario (annuo): Euro 45,00 - Sostenitore: Euro 50,00 - Benemerito: 100,00 - Estero: Paesi europei: Euro 100,00 - Paesi extraeuropei (via aerea): Euro 125,00 - Prezzo di una copia Euro 1,00 - Una copia arretrata Euro 2,00 - L’importo dell’abbonamento può essere direttamente versato all’Amministrazione, Find a way to care - John Mayall John torna al blues, con un disco convinto e convincente. 82 anni compiuti, una solida band alle spalle, una etichetta in decisa crescita: affiancato dalla sua touring band (Rocky Athas (chitarra), Greg Rzab (basso) and Jay Davenport (batteria), Mayall mostra una sorta di rinasciata, che segue il Giornale Locale di Informazione Generale oppure a mezzo C.C.P. n. 10656494 intestato a Voce Isontina, via Arcivescovado, 4 - 34170 Gorizia Pubblicità: Tariffe a modulo (mm. 40 x 42 mm.): Euro 18; finanziari, legali: Euro 26 Tutti i diritti riservati - Esce ogni sabato. I manoscritti e le fotografie inviati alla redazione, an- Jonathan Edwards è in giro da più di quaranta anni, dal suo esordio nel lontano 1971. Ma, contro ogni logica, questo è probabilmente il suo disco più personale di sempre: una sorta di riflessione sulla sua carriera, su quanto fatto, registrato e vissuto in questo lungo periodo. Nel disco, prodotto dal grande Darrell Scott, suonano musicisti del calibro di Vince Gill, Shawn Colvin, Alison Krauss, John Cowan, Jerry Douglas e Kenny Malone. I nostri preferiti 1(1) Lascia il segno - i Nomadi 2(2) Shadows in the night - Bob Dylan 3(3) Wallflower - Diana Krall 4(-) Saturns patterns - Paiò Weller 5(5) Tje Ringmaster General - Dave Stewart 6(6) Qui per te - Giovanni Caccamo 7(7) Il mio blu - Grazia Di Michele 8(8) Io sono - Paola turci 9(9) the cast be my life - Ruth Gerson 10(10) before this world - James Taylor. Giuliano Almerigogna che se non pubblicati, non si restituiscono. Il settimanale usufruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250. Informativa: Ai sensi dell'art. 13 del Dlgs del 30.06.2003 n° 196 (Codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da tempo in nostro possesso, forniti all'atto della sottoscrizione dell'abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con l'Arcidiocesi di Gorizia - Voce Isontina, verranno utilizzati dalla stessa Arcidiocesi di Gorizia - Voce Isontina, editrice del settimanale, per essere inseriti in un archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto scritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio di pacchi, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l'informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.Questo numero è stato chiuso in redazione alle 13 di martedì 11 agosto 2015 Gorizia Sabato, 15 agosto 2015 13 Domenica 30 agosto la 50^ Parata Internazionale S i apre un nuovo corso per il Festival Mondiale del Folklore "Castello di Gorizia". Nel segno della continuità con il passato ma con una gestione tutta nuova, venerdì 28 agosto si aprirà la sua 45^ edizione, che per tre giorni animerà l’ultimo weekend agostano in città. Un’edizione importante che, oltre al 45° anno della kermesse, celebra anche la 50^ Parata Folkloristica Internazionale, in programma nel pomeriggio di domenica 30 agosto. La rassegna del folklore è da quest’anno organizzata dalla "neonata" Associazione Culturale "Etnos", che raccoglie il passaggio del testimone dalla Pro Loco, che per tanti anni ha curato il Festival. "È una manifestazione che proseguiamo con gioia - ha raccontato Stefano Minniti, presidente di "Etnos" - e con la collaborazione di tante realtà locali che, in questa nostra nascita, ci hanno seguiti, sostenuti e accompagnati". Il Festival Mondiale del Folklore 2015 si avvale infatti della collaborazione di Comune e Provincia di Gorizia, della Confcommercio, dell’Associazione "Palazzo del Cinema/Hiša Filma", della Mediateca Provinciale, del Laboratorio del Dams Cinema e dell’Università di Udine, del Premio Amidei e dell’Apt ed è reso possibile grazie ai contributi di Regione Friuli Venezia Giulia - tramite UGF-FVG -, Fondazione Carigo, Comune di Gorizia e Fondo Gorizia della Camera di Folklore: si rinnova il Festival La rassegna è da quest’anno organizzata dalla "neonata" Associazione "Etnos", che raccoglie il passaggio del testimone dalla Pro Loco Torneo multidiscplinare dal 28 al 30 agosto Gorizia in 4 lingue "G orizia in 4 lingue", il torneo multidisciplinare che da venerdì 28 a domenica 30 agosto colorerà il capoluogo isontino e la vicina Nova Gorica farà riscoprire al nostro territorio anche uno sport per più di quattro lustri andato nel dimenticatoio. Tra le discipline della mini-olimpiade organizzata dall’associazione Smilevents figurerà quest’anno anche la pallamano, sport poco praticato dalle nostre parti ma amatissimo - è, di fatto, la disciplina con maggior seguito - in Slovenia. Saranno ben otto le formazioni di handball che si contenderanno il titolo di regina di "Gorizia in 4 lingue": due provenienti dal Fvg, altrettante dal Veneto, una dalla Toscana, due dalla Slovenia e una dall’Austria. Mercoledì il programma completo dell’iniziativa sarà svelato ufficialmente alle autorità e alla stampa, nel corso di una presentazione en plein air. L’inaugurazione della manifestazione si svolgerà venerdì 28, con una vera e propria festa dinamica e rivolta soprattutto ai giovani atleti: "Abbiamo voluto creare una cerimonia fresca, giovane, evitando il protocollo più stretto", spiegano gli organizzatori, che si sono affidati per la festa d’apertura alla Extramind di Asolo. Saranno centinaia gli atleti provenienti da Austria, Slovenia, Friuli e altre regioni italiane, che per tre giorni si sfideranno in gare di basket, volley, rugby, tennis e pallamano. Non solo saranno utilizzati numerosi impianti sportivi cittadini e d’oltreconfine, ma la Camera di commercio di Gorizia ha dato la disponibilità del quartiere fieristico per l’ospitalità. Per la prima volta infatti grazie al Torneo "Gorizia in 4 lingue" in via della Barca sarà allestito un Villaggio Olimpico. Un’accogliente cittadella dello sport, che troverà posto nel padiglione D dell’Ente Fiera di Gorizia. All’interno atleti, ma anche dirigenti e allenatori delle società di fuori regione saranno ospitati e avranno modo di conoscersi, concretizzando il clima di amicizia internazionale che è uno degli obiettivi dell’appuntamento. Commercio. Venerdì 28 agosto, alle 20:30, prenderanno il via gli appuntamenti della tre giorni del folklore con il concerto, in piazza Battisti, dell’Orchestra Civica di Fiati "Città di Gorizia", a cui seguirà alle 21:15 la cerimonia inaugurale con l’accensione del "Tripode dell’Amicizia" e l’esibizione dei gruppi partecipanti, provenienti quest’anno da Croazia, Ungheria, Isola di Pasqua, Romania, Camerun e Italia. Sabato 29 agosto la giornata si aprirà alle 10 con il 41° "Congresso di Tradizioni Popolari", ospitato a Palazzo Attems Petzenstein, che quest’anno indagherà le "Memorie della Grande Guerra nelle tradizioni popolari". Alla sera, in piazza Battisti alle 20.30, nuove esibizioni dei partecipanti e alle 24 la "Festa dell’Amicizia". Domenica 30 alle 11 lungo i Giardini Pubblici e corso Verdi si terrà il concerto della Banda di Lienz e una sfilata delle rappresentative dei gruppi. Alle 16:30 partirà la 50^ Parata Folkloristica Internazionale, che si snoderà tra corso Italia, corso Verdi e via Petrarca, per giungere in piazza Battisti, dove si svolgerà alle 18 la cerimonia conclusiva. Alle 21 il Gran Galà del Folklore. Tante le iniziative collaterali che accompagneranno la tre giorni cittadina dedicata al folklore. A partire dal 10 agosto, presso la sala ArtOpenSpace di via Diaz, sarà visitabile una mostra fotografica che raccoglie gli scatti di questo mezzo secolo di Parate Folkloristiche Internazionali, accompagnate da filmati delle varie edizioni conservati presso la Mediateca provinciale. Nei negozi del centro verrà inoltre proposta una selezione di ulteriori scatti di questi 50 anni e il Circolo Fotografico Isontino presenterà una retrospettiva presso la "Cicchetteria ai Giardini" di via Petrarca, che verrà inaugurata il 18 agosto. Selina Trevisan 14 Sabato, 15 agosto 2015 Mandamento Il progetto da San Canzian a Fogliano In bici lungo la Pista ciclabile dell’Isonzo S ette chilometri di pista Sarà possibile collegare "l’entroterra" ciclabile, che porterà in al mare, innestando il percorso tutta sicurezza i cicloturisti e fruitori da San Canzian con quello già esistente d’Isonzo fino a toccare il tra Grado e Monfalcone cavalcavia ferroviario sulla strada provinciale Pieris - Fogliano. di Selina Trevisan Nasce così il progetto della "Pista ciclabile dell’Isonzo", che coinvolge direttamente - oltre alle anche per uno sviluppo economico". amministrazioni comunali interessate - la Provincia Quello che infatti si auspica dalla realizzazione di e la Camera di Commercio di Gorizia, la quale questa fitta rete di sentieri ciclabili, è che si renderà possibile l’attuazione dei lavori grazie ad un sappiano sfruttare le opportunità messe in gioco: "i sostegno di quattrocento mila euro derivanti dal lavori dovrebbero offrire un input al settore Turismo Fondo Gorizia. - ha aggiunto il presidente della Provincia -, Grazie a questo progetto sarà possibile collegare abbinando lungo i tratti delimitati delle cose da "l’entroterra" al mare, innestando la Pista ciclabile vedere, visitare, delle aree di sosta attrezzate, dando dell’Isonzo con quella già esistente tra Grado e la possibilità di una riparazione; costruire quindi sul Monfalcone all’altezza del Caneo; non da ultimo il territorio delle occasioni per far sì che il cicloturista nuovo tratto San Canzian - Turriaco punta a si fermi, esplori e si senta "servito" e, una volta collegarsi direttamente con la ciclabile che porta a rientrato a casa ne parli, perché il passaparola è il Gorizia, salendo quindi verso Salcano e portando i migliore mezzo per far conoscere e invogliare a ciclisti e cicloturisti verso la Slovenia. visitare". Come sottolineato dal presidente della Provincia di I primi 7 chilometri di pista, sostenuti dalla Camera Gorizia, Enrico Gherghetta durante la conferenza di commercio di Gorizia e realizzati grazie alla stampa di presentazione dell’iniziativa, "si tratta di consulenza della Fiab e di Bisiachinbici, partiranno una dorsale importante, non solo per lo sviluppo del quindi dal Comune di San Canzian d’Isonzo, cicloturismo - ormai sempre più affermato - ma percorrendo poi quasi interamente l’argine sinistro del fiume Isonzo. Solo per un breve tratto tecnicamente non percorribile in bici - il percorso si allontanerà, per poi riprendere l’argine e giungere a Turriaco, dove verrà realizzato un tratto da cinquanta mila euro, messi a disposizione dalla Consulta d’Ambito Territoriale Ottimale - CATO, che svilupperà e implementerà in questo modo l’area del parco dell’Isonzo. Come sottolineato dai progettisti, rimangono da presentare gli snodi di San Pier d’Isonzo e Fogliano, già in fase di studio e che verranno però sviluppati nelle prossime settimane. Le parti coinvolte contano di terminare il progetto esecutivo entro la fine dell’anno, per passare poi alle gare per l’assegnazione dei lavori che, si pensa, potrebbero vedere il via nella primavera del prossimo anno 2016. Esperienza di condivisione per i ragazzi delle due comunità Agenda Acr di Ronchi e Fogliano a Casadorno ■ Grado What’s Up: due giornate intense Due giornate dedicate ai giovani che vogliono di più, sia divertimento sano che capacità di vivere bene, per quelli che non si accontentano di sballare per soddisfare le giornate ma che si impegnano per migliorare la qualità del tempo libero ed esserne protagonisti. Grazie al sistema Sistema What’s Up, una decina di ragazzi, capitanati da Igor Damilano, hanno attraversato Grado dal 2 al 4 agosto, percorrendo 15 chilometri di spiaggia al giorno, per diffonde e, tra i coetanei, la filosofia del "posso divertirmi e so come fare, vieni anche tu?". Protagonisti attivi nell’evento gradese molti giovani tra i 12 e i 20 anni, desiderosi di divertirsi e divertire con sport e musica. Il Sistema What’s Up, realizzato dall’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n° 2 "Bassa Friulana Isontina", ha da subito costituito forti alleanze con la Provincia di Gorizia e con la Fondazione CaRiGo, oltre al mondo della scuola e l’associazione LAB, con l’obiettivo di creare un tessuto di azioni coordinate a favore dei giovani, a scuola, a casa, nello sport e nel tempo libero. Il 3 agosto agli stabilimenti della Costa Azzurra, il 4 al Parco Acquatico : i ragazzi di What’s Up si sono messi in gioco. Due dj teenagers a disposizione per intervallare i tempi di gioco, un writer ha interpretato dal vivo il logo di What’s Up. Più di 300 ragazzi hanno partecipato alle iniziative proposte. L’ACR DI RONCHI E DI FOGLIANO, OSPITI DELLA RESIDENZA DI CASADORNO, HANNO VISSUTO UNA SETTIMANA DI CAMPOSCUOLA TRA LE MONTAGNE DELLA CARNIA E DI RIGOLATO. UN SOGGIORNO CHE EDUCATORI PREPARATI HANNO CONDIVISO CON UN GRUPPO DI QUASI UNA TRENTINA DI RAGAZZI CHE HANNO MESSO A FRUTTO IL LAVORO DI UN ANNO E CHE SI SONO DICHIARATI DISPOSTI A CRESCERE NELLE FILE DELL’AZIONE CATTOLICA SECONDO LO SPIRITO SCHIETTO DEL VIVERE IMPARANDO, DEL GIOCARE CONDIVIDENDO E DEL CRESCERE ASSUMENDO LE PROPRIE RESPONSABILITÀ SECONDO IL METODO DEL ESAMINARE, CONFRONTARSI E AGIRE. UN CAMMINO, INTERCALATO DA GIOCHI ED INCONTRI, CHE HA TROVATO LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI PARTECIPANTI ED IL COINVOLGIMENTO DEGLI EDUCATORI E DIRIGENTI PARROCCHIALI E DIOCESANI DELL’ACR INSIEME A DON MIRKO FRANETOVICH. (FOTO LEBAN) Stanziati 20 mila euro per i due dormitori I l Servizio Sociale di Ambito stanzierà 20.000 euro per cinque anni per garantire l’accesso degli utenti in grave diffico à al dormitorio Caritas Faidutti di Gorizia e Vescovini di Monfalcone, uno strumento che servirà a dare risposte immediate alle situazioni di maggiori diffico à. In questo modo saranno garantite quattro accoglienze a Monfalcone, con i posti in eccedenza (3) amministrati direttamente dall’emanazione diocesana ma con possibilità di essere messi a disposizione del Servizio Sociale dei Comuni, ai quali si sommeranno gli altri tre già convenzionati a Gorizia. In totale quindi significa una capacità complessiva di 7 posti letto in risposta a situazioni di emergenza riscontrate nei Comuni facenti parte dell’Ambito. La convenzione è stata approvata dalla giunta e avrà validità di cinque anni, fino al 2019. I dormitori sono un ulteriore servizio messo a disposizione della comunità, finalizzato a sostenere le emergenze di quanti si trovano a fronteggiare momenti di estrema diffico à, senza casa o un tetto sotto il quale poter trascorrere la notte. Situazioni che non sono così rare, tanto è vero che nella stessa convenzione si fa presente del ’’numero significativo di persone che negli anni hanno avuto accesso al servizio’’: nel periodo 2011-2014 al dormitorio "Faidutti" sono stati 22 gli utenti in arrivo dal mandamento. I servizi sono inseriti nel percorso sostenuto dai Servizi del Basso Isontino e volto al "riaff ancamento" sociale e di recupero dell’autonomia, che vede a capofila il Comune di Monfalcone. Mandamento Sabato, 15 agosto 2015 15 Figli bisognosi di amore, dignità ed altruismo L’arcivescovo Carlo ha presieduto a Ronchi la liturgia in onore di San Lorenzo "martire ’lucido’ pronto a dare tutto per amore della Chiesa" "Q Il Premio della Bontà 2015 è stato assegnato alle signore polacche Izabela Kupiec e Grazyna Kravezyk e con loro idealmente a tutte le collaboratrici familiari e alle badanti operanti nella comunità di Salvatore Ferrara uesti è il diacono san Lorenzo, che diede la sua vita per la Chiesa: egli meritò la corona del martirio, per raggiungere in letizia il Signore Gesù Cristo". Così recitava l’antifona d’ingresso letta prima dell’inizio della solenne messa in onore di San Lorenzo patrono di Ronchi dei Legionari. La celebrazione festiva, cominciata poi con il canto "Jubilate Deo" intonato dalla corale Giuseppe Verdi, ha visto la partecipazione oltreché dei fedeli anche di molti sacerdoti che nel tempo hanno operato nella parrocchiale assieme agli altri confratelli del decanato. A presiedere la liturgia è stato l’arcivescovo Carlo Redaelli affiancato da don Umberto Bottacin e da don Giuseppe Baldas che ricordavano quest’anno il cinquatesimo di ordinazione sacerdotale. Mons. Redaelli, nella sua omelia, ha ripercorso brevemente la storia delle persecuzioni dei primi 250 anni del Cristianesimo ricordando in particolare il III° secolo quando l’imperatore Valeriano colpì i vertici della Chiesa mirando perciò ai punti di riferimento della Chiesa di Roma tra cui il Pontefice Papa Sisto II che fu arrestato mentre si trovava nelle catacombe di San Callisto per celebrare la Santa Messa, accompagnato da diversi membri del suo clero. Pensando che i cristiani possiedano grandi tesori nascosti, il prefetto di Roma convocò perciò Lorenzo, che come primo diacono era anche il tesoriere della Chiesa. Il prefetto ordinò a Lorenzo di consegnargli tutti i tesori della Chiesa. Lorenzo si dichiarò pronto a farlo, allora radunò tutti i poveri e i malati di Roma per poi tornare dal prefetto, spiegandogli che quelle persone erano i soli, Agenda ■ Aurisina Esposizione di pittura (FOTO LEBAN) i più grandi tesori della Chiesa. I poveri sono l’oro, e le vedove le perle e le pietre preziose. Furioso di quel comportamento, il prefetto condannò Lorenzo a un supplizio particolarmente lento e crudele. Da qui la conseguente riflessione sui "Martiri di oggi" necessaria per capire la vita cristiana oggi "che dovrebbe essere impostata come un dono quotidiano dell’amore di Dio" ha spiegato il presule. E ancora mons. Redaelli "tante cose ci bloccano nel seguire questo esempio facendoci andare in crisi perché molto spesso siamo egoisti e ci dimentichiamo di essere figli bisognosi di amore, dignità e altruismo". Lorenzo, martire "lucido", pronto a dare tutto per amore della Chiesa, sia da esempio per imparare a fare del bene e a dedicarsi agli altri perché tutto questo è un valore aggiunto. L’arcivescovo Carlo ha poi invitato la comunità ad essere attenta, aperta e accogliente rinunciando così a qualsiasi mania e fame di potere. Un altro momento importante della celebrazione di quest’anno è stato contrassegnato dalla consegna del Premio della Bontà 2015 che per questa edizione il Comitato "Mons. Virgulin" e la Parrocchia hanno voluto dedicare alle signore polacche Izabela Kupiec e Grazyna Kravezyk e con loro idealmente a tutte le collaboratrici familiari e alle badanti operanti nella comunità. Esse sono segno concreto di una presenza qualificata nelle situazioni difficili di molte persone. Arrivate da molto lontano, sono state un vero esempio di carità e di vita cristiana. Le due premiate, in una lettera dalla Polonia, hanno ringraziato per il riconoscimento del loro lavoro e hanno scritto che Stefano, il giovane da loro assistito, è stato per loro come un componente della loro famiglia. “È lui che dovremmo premiare per come ha saputo combattere il dolore e conservare la vita. Per noi, lui è stato il premio più grande del mondo.” Altro importante gesto poi, compiuto in memoria del parroco mons. Mario Virgulin: la consegna di una borsa di studio che è stata destinata ad uno studente di teologia del seminario di Iasi. Sono stati onorati infine gli ospiti delle comunità di Wagna e Metlika gemellate con Ronchi. Grande è stata la partecipazione popolare arricchita dalla presenza dei gruppi Scout, dalle Suore Passioniste di Maria Madre e dalle autorità tutte. Riuscita esperienza per il gruppo scout di Ronchi Lupetti e coccinelle a Sutrio In occasione della festa di San Rocco, presso la sala parrocchiale di Aurisina, si terrà la mostra intitolata "Aurisina - Nei luoghi della tradizione", con l’esposizione di opere di pittura, grafica scultura, mosaico e fotografia. Nella stessa sala espongono i loro quadri anche Eugenio e Maria Pancrazi di San Dorligo. L’orario delle visite è i sabati ed i festivi dalle 18 alle 22, fino al 23 ago to. ■ Gorizia Memorial "Capizzi" Si svolgerà dal 29 al 30 agosto l’edizione numero 12 del memorial dedicato a Mario Capizzi. Passano gli anni eppure in quanti hanno avuto modo di conoscere Mario rimane viva più che mai la testimonianza di questo giovane che tanto nella vita quotidiana quanto nel servizio nell’Arma aveva saputo farsi apprezzare e ben volere per le sue non comuni doti di professonalità e di attenzione verso il prossimo. Il torneo transfrontaliero di tennistavolo a squadre avrà inizio nella mattina di sabato 29 presso la palestra comunale di Straccis in via Matteotti 2 a Gorizia dalle ore 10 (con le squadre delle Categorie giovanili under 13 e under 18 maschili e femminili) e proseguirà domenica 30, con inizio alle ore 9, con la Categoria "Assoluto" per concludersi con le premiazioni. I LUPETTI E COCCINELLE DEL RONCHI 1 HA DATO A VITA A SUTTRIO, OSPITI DELLA BELLISSIMA CASA PARROCCHIALE, AL CAMPO ESTIVO ALL’INSEGNA DELLA RICERCA. TUTTO, ANCHE LE FAVOREVOLI CONDIZIONI ATMOSFERICHE HANNO COLLABORATO FELICEMENTE ALLO SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA CHE AVEVA AL CENTRO PROPRIO L’OBIETTIVO DI IMPARARE A CONVIVERE CON GLI ALTRI. LA GRANDE OFFERTA DI GIOCHI E DI OCCASIONI PER ESPRIMERE LA LORO PERSONALITÀ A SERVIZIO DEL PROSSIMO, SONO STATE L’AUTOSTRADA SULLA QUALE È VISSUTA UNA SETTIMANA INTENSA DI EMOZIONI E DI ESPERIENZE. (FOTO LEBAN) 16 Mandamento Sabato, 15 agosto 2015 Conclusa la route del Clan "Ursa Major" Servizio, spiritualità e cultura I primi tre giorni i partecipanti hanno soggiornato ad Arezzo, prestando servizio presso la Casa Famiglia "Don Bosco", comunità che ospita ragazzi dai 13 ai 18 anni A nche quest’anno il Clan "Ursa Major" del Monfalcone 3 ha concluso la sua Route estiva. Vista l’esperienza di strada fatta lo scorso agosto durante la Route Nazionale, i ragazzi hanno deciso di dedicare tempo all’esperienza di servizio, dal 28 luglio al 3 agosto, scegliendo come meta la Toscana. I primi tre giorni hanno soggiornato ad Arezzo, nella sede scout dell’ex Arezzo 5, prestando servizio presso la Casa Famiglia "Don Bosco", comunità che ospita ragazzi dai 13 ai 18 anni. Si tratta di una comunità educativa residenziale per minori in condizioni di disagio sociale, marginalità per i quali i Servizi Sociali e/o i Tribunali competenti ritengono opportuno un percorso educativo in un contesto diverso da quello familiare. Ogni ragazzo ha alle spalle una storia difficile e in questa luogo può trovare l’affetto familiare che ha perso. Alcuni sono stranieri arrivati in Italia senza genitori, alcuni provengono da situazioni familiari difficili e altri ancora hanno avuto problemi con la legge. Seppur provenienti da realtà differenti, ad ognuno è stata data la possibilità di costruirsi un futuro e di trovare un luogo accogliente in cui sentirsi al sicuro. Il Clan, facendo visita a questi ragazzi, è rimasto colpito dal forte spirito d’unione che si era creato tra loro, dove il più grande proteggeva il più piccolo e non esisteva più la diversità causata dallo stato di provenienza. I due gruppi, nel corso dei tre giorni di permanenza, hanno fatto insieme delle attività preparate dal Clan per far conoscere loro cosa fosse lo scoutismo e, superata la timidezza iniziale, hanno riso e scherzato insieme. Senza dubbio è stata una bella esperienza per entrambi i gruppi, perché si sono confrontati con una realtà diversa dalla loro e hanno imparato qualcosa l’uno dall’altro. Il 31 agosto il Clan si è trasferito a Bibbiena, dovendo salutare a malincuore i ragazzi della Casa Famiglia. Nei giorni seguenti i giovani Rover e Scolte hanno visitato La Verna, luogo di pellegrinaggio ospitante un Santuario francescano che si erge sopra un monte con la vetta tagliata a picco da tre parti. Il luogo è circondato da una foresta di faggi e abeti, in cui convivono spiritualità, storia e cultura. Dal Santuario è possibile vedere tutti i colli casentinesi sottostanti e la vista è senz’altro mozzafiato. Il giorno seguente il Clan si è spostato a Camaldoli, comunità monastica rinomata per i prodotti artigianali realizzati dai monaci. In questo luogo la spiritualità è più sentita, regna un silenzio antico e l’aria è carica di devozione. L’ultimo giorno, dopo la verifica delle attività svolte durante la Route, i ragazzi sono saliti sul treno che li avrebbe condotti, dopo cinque ore e mezza trascorse con vari giochi, fino a Monfalcone. I ragazzi si ritengono soddisfatti di questa Route, andata meglio del previsto… un’ottima occasione per fare comunità e creare una nuova unità tra Clan e Noviziato. Si è creato così uno spirito fraterno, di condivisione e fiducia, grazie a giochi, sorrisi e tante risate. Questo nuovo spirito di gruppo si è creato anche grazie ad un’interessante attività che si è svolta: ognuno ha presentato al Clan un suo talento e il Clan ha poi conferito a ciascuno il ruolo che ha all’interno della comunità. I ragazzi sono carichi e pronti per il nuovo anno… inizierà così una nuova, entusiasmante avventura. Greta Brussi Personale dell’artista bellunese dedicata al mondo della natura allestita negli spazi dell’Hotel Europalace a Monfalcone sino al 31 agosto La "Ricreazione" di Pietro Archis I l pittore Pietro Archis porta nel monfalconese una raccolta delle sue opere "Ricreazione" che rappresenta lo stretto rapporto che l’artista ha con la Natura. La mostra è stata inaugurata all’Hotel Europalace di Monfalcone sabato 8 agosto e sarà possibile visitarla nei corridoi e al primo piano dell’edificio fino a lunedì 31 agosto. Archis è nato a Tisoi di Belluno il 5 marzo del 1951. Ha conseguito il Diploma di Maestro d’Arte all’Istituto d’Arte di Ortisei in Val Gardena in provincia di Bolzano nel 1970 e quello di Magistero d’Arte all’Istituto di Porta Romana a Firenze nel 1973. A partire dal 1971 è incominciata l’esposizione delle sue opere in mostre personali e collettive. Dal 4 febbraio 2001 è entrato a far parte del Corpo Accademico, dell’Accademia di Belle Arti "Pietro Vanucci" di Perugia, con il riconoscimento di Accademico di Merito conferitogli per l’attività artistica. Dal 2005 al 2009 è stato Presidente dell’Associazione Casa della Pesa di Bolzano . Le opere di "Ricreazione" rappresentano la fusione tra uomo e natura, dove i corpi degli esseri umani si confondono con quelli animali attraverso contorni non definiti e tonalità scure. Le immagini dei suoi quadri vengono illuminate attraverso le pennellate con colori caldi. La natura viene dunque personificata da esseri umani, specialmente da donne che si attorcigliano come il fusto di un albero. Persino il paesaggio si confonde con gli esseri viventi raffigurati nella tela."Pietro Archis attraverso le sue opere compie un percorso interiore, un flash, che ti porta lontano dalla conoscenza razionale ricavata dall’esperienza che abbiamo delle cose e degli eventi che troviamo nell’ambiente dove viviamo" . Attraverso questa affermazione Lillo Marciano vuole fare intendere a chi osserva le opere dell’artista veneto che lo scopo di Archis è quello di percorrere attraverso il suo lavoro un viaggio interiore, capace di svelare lo spirito delle cose che compongono il mondo in cui viviamo. Archis quando dipinge sente l’esigenza di mettere in relazione con ogni forma della Natura. Non sa spiegare sempre ciò che prova effettivamente, ma è proprio ciò che c’è di indefinito e di caotico nelle sue tele che rende la rappresentazione della sua interiorità spettacolare, degna di essere guardata e interpretata. Beatrice Branca Pellegrinaggio a Madonna di strada P roseguendo nelle tradizioni la popolazione di Nogaredo al Torre sì è ritrovata per il tradizionale pellegrinaggio alla Madonna di strada. La S.Messa, offici a da don Basso e da Mons. Belletti, ha visto la partecipazione di una buona rappresentanza della comunità. Riccardo Millan Mandamento "Duino 1°" il Reparto Monte Ermada diventa... maggiorenne S tanchi ma felici sono tornati a casa i ragazzi Scout del Reparto Monte Ermada del Gruppo AGESCI del Duino I° che quest’anno ha festeggiato il diciottesimo compleanno.. Per dieci giorni hanno vissuto le loro avventure immersi nella natura accampati in tenda presso il Rio Vert, vicino a Forni di Sotto. L’impegno maggiore è stato costruire le cucine da campo e Sabato, 15 agosto 2015 prepararsi ogni giorno il cibo con i fuochi a legna e, nonostante alcune avversità meteo, non è mancata la gara di cucina, vinta dalla Squadriglia maschile dei Lupi. Attraverso questa esperienza fatta di avventure, fuochi di bivacco, giochi, missioni e prove individuali e di Squadriglia, hanno sperimentato le diffico à e le soddisfazioni del vivere insieme nel momento forse più delicato della loro crescita 17 personale e della formazione del carattere. Non sono mancati anche i momenti di catechesi e gli spazi per le riflessioni personali sempre seguiti dai Capi, i giovani adulti responsabili del campo. Nel corso delle attività si è distinta la Squadriglia femminile degli Albatros, che avrà l’onore di custodire le insegne simbolo del Reparto. L.L.T. Numerose le iniziative proposte nel corso di quattro giornate dal 13 al 16 agosto Aurisina in festa per il patrono San Rocco T utto il paese di Aurisina si è messo in moto per organizzare le celebrazioni per la festa di San Rocco, patrono del Comune di Duino Aurisina; la festa è cominciata giovedì 13 e durerà fino a domenica 16 agosto. Fittissimo il calendario delle iniziative coordinate da un nuovo Comitato formato tra gli altri dalle Comunelle di Aurisina, dalle associazioni Ajser 2000 e Armonia, dal Sk Devin, dal centro culturale Igo Gruden, e dal gruppo sportivo Sokol. Giovedì alle 18, in piazza San Rocco avrà luogo l’inaugurazione ufficiale della manifestazione a cui seguirà l’apertura delle mostre: alla Casa della Pietra saranno esposti i manufatti de "Le ragazze di ieri" e la mostra di pittura di Sonja Peroci; presso la Casa della Cultura Igo Gruden ci sarà la mostra sull’apicoltura e la mostra in occasione del 70° anniversario del SKD Igo Gruden; a cura dell’Azienda agricola Pertot Špjelni saranno esposte le caricature di Matej Gruden; inoltre, presso l’Azienda agricola Ušaj, Miloš Zidari¤ esporrà le sue fotografie "Mietitura della lavanda". La Parrocchia di Aurisina e l’Ajser 2000 presenteranno presso la Sala Parrocchiale la mostra: "Aurisina - nei luoghi della tradizione" dal 13 al 23 agosto, saranno esposte opere di pittura, grafica, scultura, mosaico e fotografia per riscoprire un territorio ricco di storia e di tradizioni. Inoltre, il giorno di ferragosto, il Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000 organizzerà anche un’ex tempore di pittura; alle ore 18.30 sempre di sabato 15 agosto, ci sarà un incontro con gli artisti presso la Cavarna Gruden. Domenica, in occasione delle celebrazioni di San Rocco, nella piazza di Aurisina, alle ore 10.00 sarà celebrata la Santa messa concelebrata da don Marku¬a e don Bastiani a cui seguirà la processione per le vie del paese. Lucia Lalovich Toscano 18 Cormonese - Gradiscano Sabato, 15 agosto 2015 Mossa in festa per l’Assunta Tradizionale appuntamento di metà agosto con la processione mariana lungo le vie del Paese dopo la celebrazione eucaristica delle ore 19 L a Comunità di Mossa si appresta a celebrare, il prossimo 15 agosto, la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. La tradizionale giornata di devozione affonda le sue radici nella storia, quando la comunità di Mossa, assieme a numerosi pellegrini provenienti dai paesi limitrofi, portava la statua della Madonna Assunta, conservata presso la chiesa Parrocchiale, dal centro del paese fino al Santuario mariano del Preval. Con il tempo il tracciato della processione ha subito delle modifiche fino a quello attuale, con un percorso che sabato si snoderà lungo via XXIV Maggio, via Dante, via Tarabocchia, via Blanchis per poi fare rientro alla Parrocchiale. Il programma della giornata prevede alle ore 12.00 la recita dell’Angelus con la benedizione delle automobili e, alla sera, la recita del Santo Rosario alle ore 18.30 e la celebrazione della Santa Messa solenne alle ore 19.00, presieduta da don Giovanni Sponton, parroco di Sagrado, e concelebrata dall’Amministratore Parrocchiale di Mossa mons. Arnaldo Greco. Seguirà poi la processione della statua della Vergine lungo le vie del paese e, al rientro alla parrocchiale, ci sarà la benedizione per tutti i fedeli convenuti. Grazie all’opera instancabile dei volontari del paese, seguirà un momento di festa comunitaria negli spazi parrocchiali con l’estrazione dei numeri vincenti della tradizionale lotteria. Andrea Bullitta Esperienza del Gradisca 1° Sorriso e canto anche nelle difficoltà Il cattivo tempo non ha frenato l’entusiasmo degli scout del reparto "Antares" durante il campo svoltosi inVal Saisera: un’opportunità davvero preziosa di vivere pienamente il motto "Estote parati!" D a lunedì 27 luglio a mercoledì 5 agosto, si è svolto in località Valbruna il Campo Esploratori e Guide del Reparto "Antares". Un lembo di foresta millenaria all’inizio della Val Saisera, ha ospitato il villaggio di tende del Reparto del Gradisca 1°. Il tempo piovoso che ha caratterizzato il periodo durante il quale si è svolto il Campo di Reparto, ma nello stesso tempo la caparbietà degli scout a vivere un articolo della "legge" ("lo scout sorride e canta anche nelle difficoltà") lo hanno reso impegnativo ma ugualmente unico e hanno fatto capire ancora una volta il senso profondo del motto "Estote parati"! Quest’anno si è previsto una permanenza più lunga, dieci giorni, necessari per integrare nel gruppo i diversi novizi che si sono aggiunti all’inizio dell’anno associativo e per consolidare in tutti i ragazzi gli aspetti dello scouting. L’ambientazione medioevale ci ha introdotto adeguatamente nello spirito dei giochi e delle gare le tre squadriglie (rondini, aquile e falchi sono diventati per l’occasione streghe, giullari e contadini) Le attività all’aperto sono state purtroppo ostacolate, come detto sopra, dalla pioggia che ci ha accompagnato quasi ogni giorno. Ci siamo però consolati a vicenda e senza perderci d’animo e rimanendo uniti abbiamo comunque portato a compimento quasi tutte le attività previste, certo con qualche difficoltà in più. Dopo l’alzabandiera, nelle catechesi mattutine ci si è soffermati su alcune parabole raccontate da Gesù; cercando di leggerne in profondità il significato per noi. Le altre attività e i giochi occupavano poi il resto della giornata che si concludeva regolarmente con il cerchio finale o con il fuoco all’aperto (se possibile). ◆ Messa in suffragio il 26 agosto Agenda Ricordando Federico, a un anno di distanza I l 26 agosto di un anno fa, nel mare di Lussino, ci lasciava il giovane gradiscano Federico Bassanese, di appena 23 anni. Il suo sorriso, la sua gentilezza è ancora impressa negli occhi e nel cuore di chi lo ha conosciuto, lo ha stimato e ha ricevuto tanto dalla sua umanità e profonda amicizia. Era amico di molti, Federico, per il suo tratto discreto e al tempo stesso cordiale, che sapeva essere forte e al tempo stesso lieve, sapeva stare in compagnia e al tempo stesso creare relazioni durature. Tanti sogni e tanta concretezza, per un giovane dalla profonda spiritualità, che amava la sua terra, la sua Gradisca, come le asperità del Carso e il suo mare: la Baia di Sistiana, la sua seconda casa. Quanti lo hanno conosciuto e stimato si ritroveranno per una Santa Messa che sarà celebrata mercoledì 26 agosto - alle ore 19.00 - nel Duomo di Gradisca d’Isonzo. Per pregare insieme e ricordare l’amico al quale, seppure con l’umano dolore ringraziare il Signore con le parole di Sant’Agostino: "Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolto, ma ti ringraziamo per il tempo che ce l’hai donato!" Andrea Nicolausig La celebrazione eucaristica domenicale vissuta assieme ai genitori è stato un momento di condivisione e di conoscenza ed ha arricchito la giornata con le visite dei genitori al campo e con i giochi previsti per loro. L’ascensione al santuario mariano del Monte Santo del Lussari e la preghiera di affidamento del gruppo alla Madonna nella giornata del lunedì 3 agosto, ha poi coronato il Campo. Abbiamo quindi avuto modo di sperimentare direttamente quanto più volte ha ripetuto anche Baden-Powell, fondatore dello scoutismo: "non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento". Il tempo può anche non essere buono ma di certo buona è stata l’esperienza vissuta assieme e gli insegnamenti che il metodo scout ci ha suggerito. Don Giulio ■ Gradisca Celebrazioni mariane del 15 agosto FEDERICO BASSANESE Gradisca si prepara a festeggiare il 15 agosto l’Assunzione di Maria presso la chiesa di Bruma. Al mattino verranno celebrate le Sante Messe alle ore 8.30, 9.30 e 11.15. Nel pomeriggio a partire dalle 17.30 si terrà il concerto di campane curato dal gruppo scampanotadôrs di Gradisca. Alle ore 19.00 si terrà la Santa Messa Solenne presieduta dal parroco don Maurizio Qualizza e accompagnata dai Sacri Cantores Theresiani. Verrà eseguita la "Messa in onore di Santa Cecilia V. e M." di Luigi Bottazzo e altri mottetti tra cui l’"Assumpta est" di Dentella e l’"Ave Maria" del Perosi oltre ai brani del repertorio mariano popolare. Al termine dell’Eucarestia si snoderà la tradizionale processione con l’immagine di Maria per le vie del borgo. Cormonese - Gradiscano Sabato, 15 agosto 2015 19 Martedì 18 agosto inixzierà la decima edizione del Centro estivo della parrocchia di Cormons Grest 2015: si parte! M artedì prossimo 18 agosto, alle ore 20.30 in Ric, parte la Decima Edizione del Grest, il Centro Estivo che sarà vissuto nelle strutture del Centro Pastorale "Trevisan". Nella serata iniziale si desidera ricordare il decennale di questo appuntamento al quale, complessivamente, hanno partecipato, negli anni, più di mille bambini e ragazzi accompagnati da oltre 150 animatori. Per l’occasione, a nome del Direttivo Ric Cormòns, don Paolo Nutarelli ha scritto una lettera a tutti quei giovani che hanno trovato il tempo, in questi anni, di vivere nel Grest il servizio verso i più piccoli: "Sono passati nove anni quando, nella saletta del Caminetto, ci trovavamo per seguire un sogno: fare del Ric un luogo aperto e d’incontro dove, sempre più, i bambini ed i ragazzi potessero crescere e sentire questo luogo come una vera e seconda Casa. Nasceva, così, l’esperienza straordinaria del Grest, il Centro Estivo del Ricreatorio che la Comunità Cristiana, attraverso gli Animatori, propone ai bambini ed ragazzi di Cormòns e dei paesi vicini. Quest’anno vivremo la decima edizione. Sono più di 100 i giovani che, come te, hanno potuto dedicare il proprio tempo libero, competenze ed entusiasmo al Grest: l’ho sempre detto ma, oggi più che mai, mi sento di dirti, ancora una volta, grazie. Senza il tuo contributo questa straordinaria esperienza, che ha coinvolto più di mille bambini e ragazzi, non sarebbe tale: se siamo arrivati alla decima edizione e se, soprattutto, molti bambini sono diventati animatori è merito anche tuo!!! Provo un’emozione particolare nel pensare e vedere l’animatore che "oggi" ha preso il tuo Una testimonianza del pellegrinaggio dei giovani a Roma a fine luglio Un viaggio alla scoperta del dono di sé posto e che "ieri era un tuo bambino". Mi rallegro nel Signore per chi, come te, ha donato ed, ancora oggi riesce a donare, se stesso per questa esperienza di Comunità." Oltre a martedì 18 agosto alle 20.30 in Ric, quando inizierà la Decima Edizione del Grest e sarà l’occasione per festeggiare questo piccolo ma importante traguardo, il GREST continuerà da mercoledì 19 a martedì 1° settembre dalle 8.30 alle 12.30 sempre in Ric. Notizie in breve ■ Brazzano Celebrazione in onore di San Rocco Domenica 16 agosto, la Santa Messa delle ore 10.30 a Brazzano verrà celebrata nella chiesetta dedicata a San Rocco, nel giorno in cui la Chiesa celebra il santo di Montpellier. All’interno c’è una pala d’altare in cui troviamo San Rocco accostato a San Sebastiano e sopra, tra le nubi, la Madonna del Rosario con il Bambino in braccio che tiene una simbolica corona di rose. Il dipinto è datato 1707 ed indica molto probabilmente l’ulteriore diffonde si della devozione del Santo dopo l’arrivo dei frati Domenicani a Cormòns nel 1702. ■ Gorizia Chiusura alla Bsi P ubblichiamo la testimonianza della giovane Benedetta che ha partecipato al Campo estivo a Roma per i giovani delle superiori della Collaborazione Pastorale di Cormòns e delle Parrocchie di Grado e Sagrado svoltosi dal 27 al 31 luglio. "Alla fine è questo quello che questo viaggio ci ha insegnato: anche noi dobbiamo dare il nostro contributo, anche se piccolo, per cercare di migliorare il mondo in cui viviamo" Lunedì mattina siamo partiti da Cormons carichi e vogliosi di vivere nuove esperienze, ma anche pieni di dubbi e domande su quello questa non doveva essere solo una che ci saremmo dovuti aspettare una vacanza e neanche un normale volta arrivati nella capitale: cosa campo, ma un vero e proprio viaggio avremmo fatto? Chi avremmo sia mentale che spirituale. incontrato? Nessuno dava una Abbiamo assistito ad uno stralcio di risposta alle nostre perplessità, vita dei monaci trappisti e abbiamo lasciandoci così spaesati. pregato i vespri insieme a loro. Siamo Una volta arrivati a Roma però, siamo entrati in una città dentro la città, subito stati avvolti dalla sua aurea di quando abbiamo conosciuto la realtà storia e di mistero, e in un attimo tutti della Caritas romana e abbiamo i dubbi che avevamo sono passati in capito la grande importanza che ha e secondo piano e ci siamo lasciati l’enorme lavoro che svolge tutti i trasportare dalla bellezza dei luoghi e giorni per le persone che più ne dalla magia della città. In questi hanno bisogno. Siamo stati ospitati cinque giorni non abbiamo visitato dalla comunità di Sant’Egidio, grazie solo i luoghi più caratteristici di alla quale abbiamo appreso che anche Roma, come da bravi turisti, ma noi nel nostro piccolo possiamo fare la siamo stati catapultati in un’altra differenza. Perché alla fine è questo realtà a noi sconosciuta. Come don quello che questo viaggio ci ha Paolo ci ha sempre ricordato, infatti, insegnato. Anche noi dobbiamo dare il nostro contributo, anche se piccolo, per cercare di migliorare il mondo in cui viviamo. Certo, non possiamo aiutare tutta le persone del mondo, ma anche solo un uomo o una donna più felici, sono una grande conquista per ognuno di noi. Perché, come ci insegna il Signore, una vita vale la pena viverla quando questa diventa dono per gli altri. Credo che sia questo il perno fondamentale sul quale ruota la nostra esistenza ed è quello che abbiamo capito grazie a questo campo a Roma. Perché alla fine, vivere una vita in maniera egoistica che senso ha? Benedetta Falato Sino a sabato 22 agosto la Biblioteca statale isontina e la Galleria d’arte "Mario Di Iorio" adotteranno l’orario ridotto estivo. Sarà dunque possibile fruire del servizio di prestito librario locale, attivo al piano primo di palazzo Werdenberg di via Mameli 12, dalle 9.30 alle 12.30, da lunedì a sabato. La Biblioteca riprenderà il normale orario di consultazione libraria, dei fondi. dell’emeroteca e di prestito, nonché di apertura delle sale di studio e luttura, con lunedì 24 agosto. Per ogni ulteriore dettaglio è disponibile e aggiornato il sito dell’ente, all’indirizzo www.isontina.beniculturali.it oppure chi lo preferisce può inviare una mail a [email protected] o telefonare allo 0481.580225. Per quanto riguarda l’attività espositiva della Galleria d’arte "Mario Di Iorio" il calendario riprenderà il 5 settembre 2015 con la personale dedicata a Mauro Mauri, artista goriziano nato nel capoluogo nel 1945 e scomparso nel 2001. La pittura informale è stato inizialmente il linguaggio espressivo di Mauri, sino alla virata verso la sperimentazione della computer-art, esperienza intrapresa, fra i primi nell’Isontino, dagli anni Ottanta fino alla sua scomparsa.