...

Voce Isontina non uscirà nelle prossime due settimane. L

by user

on
Category: Documents
33

views

Report

Comments

Transcript

Voce Isontina non uscirà nelle prossime due settimane. L
Poste Italiane s.p.a. | Spedizione in Abbonamento Postale |
D:L: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1,
NE/PD | tassa riscossa/taxe perçue/Padova
Anno LI - Numero 32
WWW.VOCEISONTINA.EU
15 agosto 2015 - Euro 1,00
Voce Isontina non uscirà
nelle prossime due settimane.
L'appuntamento
è per sabato 5 settembre.
A tutti l'augurio di un sereno
periodo di riposo
Società
Sabato, 15 agosto 2015
Il traffico illecito di persone è il commercio che sta avendo più rapido sviluppo;
è un "affare che non smette di crescere nella nuova economia globale"
Nuovi schiavi nell’era globale
I
l traffico illecito di
persone è il commercio
che sta avendo uno
sviluppo più rapido,
diventando un "fiorente
affare che non smette di
crescere nella nuova
economia globale", come
avverte l’ultimo rapporto del
Servizio gesuita ai migranti
(Sjm). Secondo l’Onu, ricorda
il rapporto, combinando il
traffico a lunga distanza con il
contrabbando
transfrontaliero, emerge un
panorama globale di
"commercio di esseri umani"
che colpisce almeno quattro
milioni di persone ogni anno,
per un valore economico tra i
7 e i 10 miliardi di dollari.
Anche se la forma di tratta più
diffusa è lo sfruttamento
sessuale (79%), esistono altre
due forme di sfruttamento:
quello che ha come fine il
lavoro nero e la tratta per il
traffico di organi.
materializza nei settori come
l’edilizia, l’agricoltura, il
tessile, i lavori domestici, le
imprese di trasporti e
l’accattonaggio. Questa tratta,
precisa il rapporto del Sjm,
non è una semplice
violazione dei diritti dei
lavoratori, dato che le sue
vittime sono sottoposte a
condizioni di lavoro
disumane: orari pazzeschi,
salari bassissimi o inesistenti,
attività in luoghi che non
soddisfano le condizioni
minime di igiene o di
sicurezza, situazione di
schiavitù per debiti… Casi
come questi denunciati
continuano a essere pochi,
mentre lo sfruttamento
sessuale delle donne è più
spesso oggetto di denuncia
ed è, per questo, più
documentato nelle statistiche
globali.
Aumento preoccupante
Il rapporto di Sjm segnala
anche che, dopo un periodo
Secondo il nuovo rapporto
del Sjm, intitolato "La tratta
di esseri umani", redatto da
María José Castaño Reyero,
ricercatrice dell’Istituto
universitario di studi sulle
migrazioni della Pontificia
università Comillas, "anche
se il narcotraffico è la forma
più redditizia di commercio
illecito, l’aumento del traffico
di esseri umani è più
preoccupante".
E avverte che "la tratta delle
persone, diventata la nuova
schiavitù del secolo XXI,
costituisce la più sordida
forma con la quale si muove
la manodopera nel mondo".
Considerata la diffusione
della povertà femminile, è più
facile che una donna cada
vittima della tratta piuttosto
che un uomo.
Donne
e bambini a rischio
L’Organizzazione
internazionale delle
migrazioni stima in 500.000 il
Stop all’indifferenza
"La tratta
delle persone è la più
sordida forma
con cui si muove
la manodopera
nel mondo"
numero di donne che entrano
tutti gli anni in Europa
Occidentale per essere
sfruttate sessualmente.
La maggioranza proviene da
Paesi in via di sviluppo.
Coloro che sono "incaricati"
di reclutare le ragazze,
prosegue il rapporto, lo fanno
con false promesse di lavoro
come modelle, segretarie o
dipendenti in un Paese ricco,
ma alcune sanno che
eserciteranno la
prostituzione, avendo il
consenso (estorto con
promesse economiche) delle
loro famiglie.
Il rapporto cita alcuni dei
"percorsi" di schiavitù
sessuale come quello che va
da Myanmar, Cina e
Cambogia fino alla Tailandia;
quello che va dalla Russia agli
Emirati del Golfo; quello che
procede dalle Filippine e
dalla Colombia fino al
Giappone o quello che parte
dl Brasile, Paraguay,
Colombia e Nigeria fino alla
Spagna.
Il rapporto segnala anche che
"dalla fine della cortina di
ferro, decine di migliaia di
donne e bambine sono state
’esportate’ dalla Russia,
dall’Ucraina, dalla Moldavia e
dalla Romania per essere
sfruttate nelle citta
dell’Europa occidentale e del
Giappone". La tratta con fini
di sfruttamento sessuale ha
come vittime anche un altro
gruppo molto vulnerabile: i
minori.
Minori stranieri
e cittadinanza
La Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati
ha approvato il 4 agosto il testo unificato che raccoglie
24 proposte di legge e fa partire l’iter legislativo
I
minori stranieri potranno diventare
cittadini italiani con più facilità? L’iter
legislativo è appena iniziato ma il testo
della riforma della legge sulla cittadinanza già divide.
La Commissione affari costituzionali della
Camera dei deputati ha approvato il 4 agosto il testo unificato che raccoglie le 24 proposte di legge sulla modifica della legge
91/92. Il ddl introduce il principio dello “ius
soli temperato” e dello “ius culturae” per i
Secondo l’Unicef, fino a due
milioni di bambini sono
costretti alla prostituzione nel
commercio sessuale in tutto il
mondo. Ma la tratta dei
minori presenta altre
possibilità altrettanto gravi:
l’adozione illegale di minori
stranieri; il traffico di organi;
il sequestro di minori per
essere utilizzati nei conflitti
armati (bambini soldato) o
nell’accattonaggio, spesso
accompagnato da attività
delinquenziali.
Sfruttamento
lavorativo
La seconda forma più diffusa
è la tratta con fini di
sfruttamento lavorativo.
Secondo l’organizzazione
mondiale del lavoro il dato
globale delle persone vittime
di lavoro forzoso arriva a 20,9
milioni di persone.
Questo sfruttamento si
minori stranieri che arrivano in Italia prima
dei 12 anni. Per i minori di 12 anni il requisito è la conclusione di un ciclo scolastico
di cinque anni (ius culturae), mentre per i
ragazzi tra 12 e 18 anni, oltre ai cinque anni di scuola, è richiesta la permanenza stabile e regolare in Italia da almeno 6 anni.
Lo “ius soli temperato” concede invece la
cittadinanza a chi nasce in Italia da un genitore residente legalmente in Italia da almeno 5 anni, senza interruzioni. La discussione alla Camera inizierà a settembre
ma ci sono già forti contrasti .
Il testo attuale è frutto di un compromesso
politico visto che il giorno stesso in cui il
testo è stato depositato alla Camera, la correlatrice, Annagrazia Calabria (Fi), ha rimesso l’incarico perché lo considerava
“troppo ideologico”. Il provvedimento approvato è stato presentato da Marilena
Fabbri (Pd), ma è venuta via tutta la parte
che riguardava gli adulti, ossia la possibilità di abbassare a otto anni i tempi della
“naturalizzazione” per gli stranieri . Ora bisogna attendere dieci anni per poter richiedere la cittadinanza italiana.
Secondo
l’organizzazione
mondiale del lavoro,
le persone vittime
di lavoro forzoso sono
ormai 20,9 milioni
di indifferenza e disinteresse,
la comunità internazionale
comincia a tenere in conto il
problema. "Il commercio
transatlantico ha avuto
bisogno di 400 anni per
portare nel Nuovo Mondo 12
milioni di schiavi africani,
tuttavia, in appena 10 anni, si
calcola che circa 30 milioni di
donne e bambini sono stati
oggetti della tratta nel SudEst Asiatico", conclude il
rapporto, citando Kevin
Balesin in "I nuovi schiavi. La
merce umana nell’economia
globale".
Caritas, “un primo passo
ma velocizzare la prassi”
Lo “ius soli temperato”, che facilita le norme per l’ottenimento della cittadinanza
italiana da parte di minori stranieri nati in
Italia o residenti da più anni purché rispettino la frequenza scolastica o abbiamo almeno uno dei genitori residenti, “è già un
primo passo”. A patto che “le procedure per
il riconoscimento siano velocizzate, a normativa vigente e riformata”. È il parere di
Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione di Caritas italiana. “Da un lato,
è un segnale di vita da parte del legislatore;
insieme ad altre realtà abbiamo depositato
già due anni fa una proposta d’iniziativa
popolare per la cittadinanza. Dall’altro, è
chiaro che il nuovo testo è un pot-pourri di
proposte che non tiene conto del diritto dei
cittadini maggiorenni a ricevere la cittadinanza”. In ogni caso “le condizioni dello ius
soli temperato non sono particolarmente
stringenti, quindi per noi sono accoglibili”.
Patrizia Caiffa
3
Società
Sabato, 15 agosto 2015
La consegna della posta con il cosiddetto metodo dei "giorni alterni"
Piccoli comuni,
le Poste
non ascoltano
il Governo
L’esecutivo ha dichiarato:
"C’è l’impegno del presidente
del Consiglio con Poste italiane
affinché il servizio universale
sia garantito".
Ma Poste Italiane
fa orecchie da mercante
N
on c’è tregua per i giornali. E
non c’è tregua neppure per il
cittadino italiano. Lo
diciamo dopo aver letto la
lunga lista di Comuni pubblicata nei
giorni scorsi sul sito ufficiale di Poste
italiane.
Da una parte il governo rassicura le
associazioni di categoria, dall’altra
Poste prosegue imperterrita il suo
piano di razionalizzazione che prevede
il primo ottobre prossimo l’avvio della
consegna della posta a domicilio solo a
giorni alterni.
O meglio, la consegna avverrà così:
una settimana il lunedì, il mercoledì e
il venerdì e la settimana seguente il
martedì e il giovedì. Sarebbe più esatto
chiamare questo sistema a scacchiera
piuttosto che a giorni alterni. Un vero
rompicapo per chi dovrà ripensare il
recapito di quotidiani e settimanali.
Dicevamo dell’elenco delle località
coinvolte in questa prima fase. Poco
più dello zero virgola della
popolazione del nostro Paese, ma pur
sempre una infinita sequenza di
piccoli centri dietro i cui nomi si
celano migliaia di persone che ancora
abitano e custodiscono luoghi noti e
meno noti nei quali pulsa la vita
d’intere comunità.
Cosa abbiano di meno questi cittadini
per venir discriminati in questo modo
non è assolutamente dato sapere. Si sa
solo che hanno deciso di vivere,
investire e lavorare in quella parte
d’Italia i cui Comuni hanno meno di
30mila abitanti e una densità inferiore
ai 200 abitanti per chilometro
quadrato.
Questi sono i motivi per cui Poste ha
deciso che a questa gente non verrà
più consegnato il quotidiano tutti i
giorni e neppure il settimanale
diocesano, da tanti atteso in un giorno
preciso. Perché questo accanimento?
Perché questa distinzione tra cittadini?
La Rete è la risposta tanto sbandierata
e abusata. La risposta data fino alla
nausea. Chi gira e frequenta le
periferie d’Italia sa benissimo che la
Rete nella cosiddetta Provincia è
spesso ancora solo un pio desiderio.
Rimane un obiettivo da raggiungere,
non è di certo una realtà acquisita.
Resta illusorio e velleitario, quindi,
invocare la diffusione dei giornali
tramite internet, in sostituzione della
mancata consegna a domicilio.
Una doppia beffa per chi rimane sul
territorio, a presidio spesso di zone
lontane e abbandonate. Ora neanche
più il postino busserà tutti i giorni,
nonostante quanto il governo ha
dichiarato non più tardi di qualche
settimana fa per bocca del portavoce
del sottosegretario Lotti: “C’è
l’impegno del presidente del Consiglio
con Poste italiane affinché il servizio
universale sia garantito” essendo
“considerato dal governo prerogativa
fondamentale”.
Non sappia la destra quello che fa la
sinistra: pare questo il dettato messo in
atto dall’esecutivo Renzi. Da una parte
si cerca di tener buoni gli editori con
incontri tranquillizzanti e convincenti,
dall’altra non si fa fare marcia indietro
a Poste che, per raggiungere la
quotazione in Borsa, è costretta a una
dura cura dimagrante sul versante
costi. Da una terza parte rimane il
cittadino, sconsolato e afflitto, che
vede, legge, ascolta e non comprende.
Così come non comprendiamo noi che
abbiamo snocciolato quella lunga
giaculatoria di Comuni e in essi
abbiamo scorto i volti attoniti di chi,
dal primo ottobre, non sarà più
raggiunto dal servizio universale, come
invece chiede una direttiva europea.
Ma si sa, l’Europa viene tirata in ballo
ad arte, e a scartamento ridotto,
quando conviene. Quando non fa
gioco, si fa finta di nulla.
Non faranno certamente come se nulla
fosse le migliaia di persone coinvolte
in questa sciagurata decisione, come
anche noi abbiamo detto e scritto
infinite volte e in ogni sede. Faranno
sentire la loro voce, alta, chiara e forte,
sindaci e singoli cittadini. Noi faremo
lo stesso. Non possiamo tacere davanti
a queste palesi ingiustizie. Ne va del
nostro Paese. Ne va delle libertà
democratiche, ne va della
partecipazione, ne va del
coinvolgimento di tutti, nessuno
escluso. Speriamo solo che il buon
senso prevalga sulle logiche
economicistiche. E che i bilanci sociali
contino di più rispetto a quelli fatti di
costi e di ricavi. Nonostante tutto, noi
ci crediamo e ci speriamo ancora.
Francesco Zanotti
Presidente Fisc
I dati sui risultati della maturità
Scuola: promuovere
o selezionare?
l’eterno dilemma...
S
econdo i dati diffusi dal mini- Fuori dalle aule non funzionano
stero dell’Istruzione gli studenti italiani che escono dal ancora i meccanismi di accesso
ciclo di studi superiore sono all’Università e soprattutto
sempre più preparati. Infatti, quest’anno è ancora aumentata la per- quelli che permettono
centuale dei promossi alla maturità (o dovrebbero permettere)
e sono anche aumentati, in percenl’accesso al mondo del lavoro
tuale, i voti alti.
Bene, viene da dire. Perché la mission della scuola è senz’altro quella di promuovere. tanti, allora l’esame non serve. Come se l’esame dovesMettere cioè i ragazzi che la frequentano nelle migliori se essere per forza uno sbarramento, una diga, un filtro,
condizioni per affrontare le “sfide” che si offrono loro, la cui efficacia si misura dalle cose (persone) che tratgarantire la conquista di competenze disciplinari e tra- tiene. Senza banalizzare la questione della serietà delsversali, più in generale abilitare ad affrontare la vita le prove, tuttavia è curioso questo revival di severità. E
adulta. Una scuola che promuove è una scuola che fun- rivela un pensiero che accompagna spesso il mondo
ziona, a meno che, naturalmente, i risultati non siano della scuola, considerata tanto più valida quanto più
“drogati”. Per questo è importante un sistema che valuti selettiva. Pensiero che anche qualche ministro del pasla scuola stessa e gli istituti, che lavori sulla possibile sato ha agitato promettendo una scuola sempre più esiomogeneità di giudizi e risultati, anche per fugare i so- gente e severa.
liti dubbi (e le polemiche) di fronte a un classico delle A noi piace pensare che la scuola che funziona è quelnotizie di fine anno: al Sud voti più alti che al Nord. Ba- la che promuove. Certamente una scuola “da prendere
sta leggere i resoconti dei media per vedere dove corre sul serio”, che al suo interno affina i meccanismi di vail pensiero. Ma come - aggiunge qualcuno - i risultati In- lutazione dei processi e di armonia nel Paese, che sappia autovalutarsi e correggersi quando è il caso. Piuttovalsi dicevano cose diverse...
Lasciamo le polemiche “regionali” e torniamo alle pro- sto è fuori dalla scuola che qualcosa non funziona. Nei
mozioni, sulle quali un’altra considerazione che circo- meccanismi di accesso all’Università e soprattutto in
la è la seguente: se i promossi alla maturità sono così quelli che permettono (o dovrebbero permettere) l’ac-
cesso al mondo del lavoro, lo sbocco a quella “vita adulta” che resta nel mirino del percorso scolastico.
Non possono non preoccupare, ad esempio, gli ultimi
dati sulla disoccupazione diffusi dall’Istat a giugno, con
una risalita (+0,2%) complessiva del tasso nel Paese (al
12,7%) e soprattutto con il dato relativo ai giovani che
sale al 44,2% e tocca il livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensili e trimestrali.
Nel nostro Paese i giovani hanno motivo di sentirsi a
disagio. Il lavoro ha a che fare col futuro e anche con la
scuola, col percorso formativo in generale che al lavoro in qualche modo prepara. I dati sulla disoccupazione fanno pensare che qui stia lo “sbarramento”, altro
che negli esami finali. Occorre davvero fare di più in
termini di politiche orientate ai giovani. La scuola fa la
sua parte, ma finisce per arrendersi se la nostra Italia diventa sempre più un Paese per vecchi.
Alberto Campoleoni
5
6
Chiesa Locale
Sabato, 15 agosto 2015
✎ LA PAROLA DELLA DOMENICA |
Assunzione della B.V.Maria
L
a pagina evangelica della
Visitazione e del canto del
“Magnificat” viene
proposta nella Solennità
dell’Assunzione di Maria in cielo,
una festa che esprime la gioia
per la vita completamente
rinnovata. È la gioia di Maria, la
Madre del Signore, che
sperimenta -insieme al Figlio
Risorto- la liberazione dalla
morte, l’ultimo grande
“ostacolo” alla vita piena.
Prima di addentrarci nel testo
biblico riprendiamo quanto il
catechismo degli adulti afferma
su Maria: “Maria accompagna la
Chiesa nel suo cammino e la
precede alla meta. Assunta in
cielo in anima e corpo, vive nella
completa e definitiva perfezione
della comunione con Dio e
costituisce la primizia della
Chiesa gloriosa, che si compirà
alla risurrezione universale dei
morti, ponendosi davanti a noi
come modello concreto della
speranza cristiana.
La verità dell’assunzione di
Maria è emersa lentamente
lungo i secoli, con crescente
chiarezza, nel comune senso
della fede del popolo cristiano,
in oriente e in occidente. Infine è
di Mons. Paolo Nutarelli
La Pasqua di Maria
stata solennemente definita da
Pio XII nel 1950: «L’immacolata
Madre di Dio e sempre vergine
Maria, finito il corso della sua
vita terrena, è stata assunta, in
corpo e anima, alla gloria
celeste».
È la Pasqua di Maria, frutto della
Pasqua di Gesù. È il compimento
di un’unione senza pari con il
Signore della vita, il
coronamento dei doni di grazia e
di santità a partire
dall’immacolata concezione, il
premio alla sua obbedienza di
fede e al suo servizio di carità.
Per noi, che avanziamo a fatica
in mezzo alle prove del tempo
presente, la gloriosa Vergine
risplende come stella del
mattino che annuncia il giorno,
come stella del mare che indica
il porto ai naviganti: «Brilla
quaggiù come segno di sicura
speranza e di consolazione per il
popolo di Dio che è in cammino,
fino a quando arriverà il giorno
del Signore» (nn. 789-790).
Noi crediamo, quindi, che Maria
di Nazareth, la madre di Gesù, la
prima dei discepoli, che ha
allevato il Figlio di Dio ed è stata
presente alla croce e nella
Comunità radunata a
Pentecoste, è stata assunta in
cielo, presso il Padre, in corpo e
anima.
La tradizione cristiana parla di
questa come la festa della
Dormitio Mariae,
l’addormentamento di Maria
nelle braccia del Padre. Come ci
fa pregare splendidamente il
prefazio di oggi, prima del canto
del Sanctus: «Non poteva
conoscere la corruzione della
morte, colei che aveva portato in
grembo il Dio della vita».
Riassumendo, Maria è la prima
dei risorti, la prima tra noi che
ha conosciuto la totalità del
destino di ogni uomo, la vita per
sempre.
Il racconto biblico che la Liturgia
ci regala in questo giorno è ben
strutturato e può essere diviso in
tre parti:
una breve narrazione del viaggio
Nell’ambito della sagra di San Rocco a Gorizia
Incontro di scampanotadôrs
compiuto da Maria per
raggiungere la casa di Elisabetta;
il dialogo tra Maria ed Elisabetta;
il cantico di esultanza di Maria
C’è una metafora che emerge
immediatamente, quella del
viaggio: in fondo, anche la nostra
vita è un viaggio che si
concluderà nel vedere il Signore;
lì potremo capire e fare nostre le
parole del Magnificat.
Ci piace sottolineare come
questo viaggio sia descritto con
verbi di movimento: alzarsi,
mettersi in cammino, entrare. La
Fede in Cristo non può essere
staticità ma continuo
movimento del cuore che non
smette mai di ricercare il Signore
e con Lui, la felicità vera e piena.
L’incontro tra Maria ed
Elisabetta è l’incontro tra due
donne che hanno sperimentato
l’opera di Dio nella loro vita:
l’evangelista nel raccontare la
loro storia ci fa intuire che la vita
cambia quando ci si apre al
Mistero. Non solo: la storia che si
apre a Dio diventa storia di
salvezza.
Celebrare l’Assunzione di Maria
significa rinnovare la speranza
nella nostra storia perché niente
e nessuno andrà perduto e che il
fine di questo viaggio che è la
vita è, per sempre, la vita!
Dall’agenda dell’arcivescovo
Giovedì 20 Agosto
- 10.00: Consiglio dei Vicari.
Venerdì 21 Agosto
- In mattinata, in Arcivescovado, udienze.
Lunedì 24 Agosto
- ad Assisi, relazione "L’etica
dell’amministratore dei beni ecclesiali" al
Corso residenziale di diritto canonico
applicato promosso dalla rivista
"Quaderni di Diritto Ecclesiale".
Dal 24 al 29 Agosto verrà
sospesa l’attività
della Segreteria.
Lunedì 31 Agosto
SI È RIPETUTO DOMENICA 9 AGOSTO A SAN ROCCO DI GORIZIA IL TRADIZIONALE INCONTRO DEGLI SCAMPANOTADÔRS PROVENIENTI DAI TANTI
PAESI DELLA REGIONE MA ANCHE DALLA VICINA SLOVENIA. UN AVVENIMENTO CUI PARTECIPANO SEMPRE PIÙ NUMEROSI I GIOVANI CAMPANARI:
UN SEGNO DI SPERANZA ED UNA CERTEZZA PER IL FUTURO DI UN’ARTE CHE MOLTI CREDEVANO DESTINATA A SCOMPARIRE MA CHE, GRAZIE
ALLA PASSIONE ED ALLA TENACIA DI UN GRUPPO DI ESPERTI, STA VIVENDO UNA NUOVA GIOVINEZZA COINVOLGENDO SEMPRE PIÙ ANCHE LE
GIOVANI GENERAZIONI. (FOTO CROBE)
✎ FAQ - FREQUENTLY ASKED QUESTIONS |
I
di Don Nicola Ban
Durante la consacrazione…
che cosa bisogna fare?
l momento in cui il
sacerdote impone le mani e
invoca lo Spirito Santo sul
pane e sul vino perché
diventino il Corpo e il Sangue di
Cristo e si ricordano i gesti e le
parole di Gesù durante l’ultima cena è
la parte culminante della preghiera
eucaristica. Il sacerdote pronuncia le
parole e compie i gesti a nome di Gesù
presiedendo la preghiera di tutta
l’assemblea. Ognuno è chiamato a
partecipare con intensità a questo
momento centrale nella celebrazione
dell’eucarestia.
Non ci sono indicazioni così stringenti e
vincolanti nel dire come il singolo
fedele può esprimere questa
partecipazione. Col tempo e con il
passaparola si sono individuate delle
azioni e degli atteggiamenti che
possono aiutare la concentrazione. Le
varie pratiche si possono sperimentare
per verificare se servono effettivamente
a partecipare meglio e poi si possono
usare se aiutano. Mettersi in ginocchio
può esprimere adorazione e può
favorire il raccoglimento: non è gesto
consueto e può accompagnare bene
l’evento straordinario che sta
accadendo. Qualcuno trova
utile abbassare il capo e
chiudere gli occhi, magari
mettendo il volto tra le mani in
modo da ascoltare con più
attenzione e immaginare quanto
raccontato dalle parole. Altri invece
trovano più di aiuto guardare i gesti del
sacerdote che ripete le azioni e le parole
di Gesù. In ogni caso è opportuno
guardare verso l’altare al momento in
cui vengono elevate l’ostia ed il calice.
Qualcuno esprime la propria
adorazione con un inchino al momento
in cui il sacerdote genuflette o
ripetendo la professione di fede di S.
Tommaso: "Mio Signore e mio Dio" . C’è
anche chi sottolinea la grandezza del
mistero della fede celebrato facendosi il
segno di croce alla fine della
consacrazione.
Insomma tutti questi sono suggerimenti
per partecipare più pienamente e
attivamente alla celebrazione: vanno
tenuti nella misura in cui aiutano.
- 18.00, Romans d’Isonzo, introduzione
alla XVI settimana di formazione per
catechisti "Iniziazione Cristiana: una
Chiesa che genera e rigenera se stessa".
Giovedì 3 Settembre
- 18.00, Romans d’Isonzo, chiusura della
XVI settimana di formazione per catechisti
e mandato diocesano ai catechisti,
educatori e animatori.
Domenica 6 Settembre
- 15.00, Santuario di Barbana:
Pellegrinaggio diocesano all’inizio
dell’anno pastorale.
- 21.00, Basilica di Aquileia, presenzia al
concerto del Maestro Uto Ughi.
In breve
■ Curia
Chiusura uffici
Gli uffici de a Curia arcivescovile e
dell’Istituto Diocesano Sostentamento
Clero saranno chiusi per la pausa estiva
sino a venerdì 21 agosto.
Riapriranno con orario regolare lunedì
24 agosto.
Chiesa
Sabato, 15 agosto 2015
7
Ricordo di don Ettore Rizzatti
Quelle ordinazioni
di 50 anni fa...
DA SIN. DON GREGORI, DON BALDAS E DON BOTTACIN
Assieme a don Baldas,
don Bottacin e don Gregori
fu tra i sacerdoti ordinati
dall’allora arcivescovo
Andrea Pangrazio
nell’estate del 1965
N
el 1965 la diocesi goriziana
partecipava nella basilica diu
Aquileia a due momenti per
le ordinazioni sacerdotali: il
29 giugno, l’arcivescovo Andrea Pangraziopresiedeva la solenne liturgia
nel corso della quale consacrava sacerdoti per il servizio diocesano don
Giuseppe Baldas, don Umberto Bottacin e don Valerio Gregori. Il 15 agosto,
festa della Assunzione della BV Maria,
sempre ad Aquileia lo stesso arcivescovo goriziano celebrava la Messa durante la qualke partecipava il sacramento dell’ordine sacro a don Ettore
Rizzatti (1939-2010).
Due solenni liturgie eucaristiche per la
partecipazione degli ordini sacri furono vissute in una stagione di attese e
speranze per la chiesa diocesana che
nel corso dell’episcopato di mons. Andrea Pangrazio e di mons. Pietro Cocolin registrava un notevole numero di
vocazioni e di disponibilità per il servizio pastorale della chiesa diocesana.
Nel periodo 1962-1972, infatti, sono
oltre una quarantina i sacerdoti che si
inseriscono in un presbiterio che nel
tempo conservava un numero consistente non solo alle necessità della
chiesa del tempo ma anche con una
piena rispondenza alla vita diocesana.
Bisogna tornare al periodo fra la fine
degli anni trenta e la fine degli anni
quaranta per registrare numeri così significativi di nuove ordinazioni presbiterali. Tempi diversi ma ugualmente da ricordare. Tempi di grazia ai quali
non sempre ha fatto seguito altrettanta abbandona. Un motivo in più per
non perdere la fiducia e, per fare anche qualcosa di veramente innovativo,
per assicurare alla chiesa diocesana
nuove vocazioni presbiterali.
Su queste colonne sono state ricordati gli anniversari giubilari di don Baldas e di don Bottacin ed, insieme, anche la loro testimonianza presbiterale.
Vogliamo insieme ricordare la vita sacerdotale di don Valerio Gregori, da
tanti anni ospite della casa del clero
diocesano: egli è stato cooperatore a
S.Giuseppe, S.Ignazio, al S.Cuore a
Goirizia; è stato parroco di Tapogliano
e, poi, ha svolto un servizio presso l’archivio e la cancelleria della curia, continuando a collaborare nelle parrocchie prima di S. Giusto a Gorizia e poi
di S.Ambrogio a Monfalcone. E’ stato
anche insegnante nelle scuole elementari fino a quando la salute lo ha
sorretto.
Don Ettore Rizzatti, invece, ebbe la
gioia di essere consacrato ad Aquileia
nella festa della Madonna di agosto:
attorno a lui, come un mese e mezzo
prima, si raccolse la diocesi ed in modo particolare il paese di Fiumicello da
dove aveva origine. Le due liturgie, almeno da quanto si può ricordare, sono
state intensamente partecipate e condivise dalla chiesa diocesana. Don Et-
tore, subito dopo la festa in paese per
la prima Messa, unitamente ai confratelli prese servizio nelle comunità parrocchiali: a lui toccò essere cooperatore
a
Staranzano,
sostituendo
nell’incarico il campaesano don Silvano Pozzar. Le altre tappe del servizio
pastorale don Ettore sono state a Monfalcone (S.Nicolò); svolse il mandato
di parroco a Dolegna, Crauglio e Villa
Vicentina, comunità nella quale concluse la sua vita cinque anni fa (20
aprile 2010).
Don Ettore Rizzatti, oltre che per la sua
disponibilità, è ricordato dalla gente
dove ha operato ed in particolare dai
suo amici sacerdoti, per il carattere e
per la libertà di parola. Innanzitutto
sapeva cogliere la dimensione giocosa della vita e degli ambienti. Così è
stato in Seminario dove aveva modo
non solo di intrattenere rapporti amichevoli ma anche di essere interprete,
specialmente in occasioni delle diverse rappresentazioni teatrali, di personaggi bonaccioni, arguti e sempre
pronti a mettere in dubbio ogni eccesso di ordine e di disciplina. Tale ruolo
era diventato un po’ anche un modo
di essere e di presentarsi che non ha
mai smesso: oltre a manifestare se
stesso, gli serviva spesso per anticipare qualche critica e per rendere meno
ufficiale un compito o una responsabilità. Sinistro naturale anche sul campo di calcio, amava il palleggio e il passaggio smarcante.
La semplicità d’animo e la generosità
di don Ettore hanno altrettanto contraddistinto la sua esistenza sacerdotale che è stata lineare rispetto alle sue
qualità e che ha lasciato un buon ricordo, fra i giovani quando è stato cooperatore e, nelle comunità, dove la sua
semplicità era utile per superare ogni
confine e per andare al cuore dei problemi e delle persone. Unitamente al
senso di amicizia sono stati il modo di
essere con tutti. Nella ricorrenza cinquantennale della sua ordinazione
presbiterale lo ricordiamo unitamente
ai suoi compagni di classe, nella convinzione che insieme continuano a celebrare le lodi del Signore e servire il
suo popolo.
R.B.
DON ETTORE
RIZZATTI
Domenica 6 a Barbana
In festa anche per il 50° di sacerdozio
di don Baldas ed il rientro di don Zanetti
Incontro dei gruppi missionari
S
i svolgerà domenica 6
settembre l’annuale
pellegrinaggio al santuario di
Barbana dei Gruppi missionari
della diocesi in concomitanza con
l’inizio dell’anno pastorale diocesano.
Insieme al vescovo Carlo i presenti
pregheranno per poter vivere un
nuovo anno di testimonianza cristiana
a favore dei più poveri, convinti che
"l’amore nei loro confronti è il segno
più esplicito dell’amore per Dio" come
sottolinea il direttore del Centro
missionario, don Franco Gismano,
nell’invito rivolto ai componenti dei
Gruppi.
L’occasione del pellegrinaggio
diocesano sarà anche un’opportunità
per un breve bilancio delle attività
missionarie svolte dalla Chiesa
goriziana nell’ultimo periodo e per la
comunicazione delle nuove
prospettive che si aprono già a partire
dall’ormai imminente nuovo anno
pastorale. L’impegno missionario
continua nel segno di "buone nuove"
legate anche alla presenza di due
sacerdoti - uno della Costa d’Avorio e
l’altro del Burkina Faso - che per
alcuni anni saranno impegnati nella
nostra diocesi.
Ma la partecipazione di quest’anno
assumerà una valenza particolare
anche perchè permetterà di celebrare
due eventi importanti: i 50 anni di
sacerdozio di mons. Giuseppe Baldas
ed il definitivo ritorno in diocesi di
don Flavio Zanetti dalla missione in
terra d’Africa. Sarà l’occasione per tutti
i gruppi missionari per ringraziare il
Signore e la Madonna di Barbana per il
ministero di questi due sacerdoti e per
il loro diverso e complementare
impegno in terra d’Africa.
L’appuntamento quindi è per
domenica 6 settembre sull’isola
mariana di Barbana; l’incontro avrà
inizio alle ore 15.30 e si concluderà
con la celebrazione eucaristica delle
17.30.
Una corriera partirà da Gorizia alle ore
14 (Piazza Vittoria) e soste sono
previste a Farra d’Isonzo (ore 14.15
davanti alla chiesa), a Ronchi - Maria
Madre della Chiesa (ore 14.30) e
Monfalcone - S. Ambrogio (ore 14.40).
Il costo del biglietto è di 7 euro. Gli
interessati sono invitati a segnalare
per tempo all’Ufficio missionario
l’intenzione di usufruire del trasporto.
8
Cultura
Sabato, 15 agosto 2015
"Giustamente ma mai
sdegnosamente orgoglioso
delle sue idee, fieramente
radicato senza alcuna
preclusione, allergico
ad ogni atteggiamento
pugnace"
Ricordo
di William
Klinger
I
pensieri che mi sovvengono
ricordando William Klinger (collega
di insegnamento negli anni in cui è
stato professore di storia in lingua
inglese nel nostro Liceo Linguistico
Europeo "Paolino d’Aquileia") possono
essere efficacemente sintetizzati con un
passo tratto dall’introduzione che
Robert Musil fa alla sua opera Der Mann
ohne Eigenschaften - L’uomo senza
qualità dove, descrivendo con nostalgia
e spirito critico, distaccato e
disincantato l’Austria degli Absburgo di
inizio Novecento, afferma: "In Cacania
(la monarchia absburgica impergialregia Kaiser-Königlich, abbreviato in
K.K., che si pronuncia kaka) un genio
era sempre scambiato per un babbeo,
mai però, come succedeva altrove, un
babbeo per un genio".
L’indomabile William spesso si è trovato
impantanato in quel altrove, costretto
suo malgrado a confrontarsi con troppi
sedicenti geni incompresi,
ma che alla prova del
tempo si dimostravano
inesorabilmente e
tristemente degli autentici
babbei. Probabilmente ciò
è avvenuto in molti dei
nostri ambienti formativi,
che per la loro stessa
essenza dovrebbero essere
maggiormente aperti all’elaborazione
culturale ed educativa dinamica,
imprevedibile e costruttiva, coraggiosa e
profetica.
Al di là delle sue notorie qualità
intellettuali, William sapeva regalarmi
momenti di riflessione sfiziosa e
divertente, fuori da ogni regola e
consuetudine, in mezzo alla natura o in
luoghi insospettabili e perciò più
stimolanti. Mentre nei nostri dialoghi
cercavo di trovare un appiglio nella
marea di concetti e battute al
fulmicotone, di visioni e giudizi inediti
sulle persone, sui fatti di ieri e del
momento presente con i quali mi
investiva senza requie, emergevano
provocazioni positive per la mente e per
il cuore e cresceva tra di noi una
confidenza e una complicità mai banali,
meschine o interessate.
William non era certamente un santo,
aveva parecchi difetti come la maggior
parte di noi. Alle volte parlava
solamente lui; metteva in scena un
monologo che dilagava nel soliloquio, e
ogni mio tentativo di intervenire nella
fiumana incontrollata dei suoi racconti
veniva immediatamente imbragato dal
suo annuire amicale e affettivo e nel
rispondermi senza aver ascoltato: Certo,
certo.
Tuttavia custodiva gelosamente una
capacità quasi fanciullesca di avvicinare
persone di ogni provenienza sociale e di
pensiero, linguistica e di tradizioni,
pronto a sorprendere e a sorprendersi,
entusiasta e curioso come sono e sanno
fare solamente i bambini e i sapienti;
capacità che sovente da adulti
disperdiamo con troppa superficialità,
polverizzandola nel caotico cammino
della vita.
Giustamente ma mai sdegnosamente
orgoglioso delle sue idee, fieramente
radicato senza alcuna preclusione,
talvolta alquanto dogmatico nelle sue
non scontate interpretazioni, allergico
ad ogni atteggiamento pugnace, alieno a
sentimenti ondivaghi e piccolo
borghesi, autoironico, sornione e
giocoso quanto basta. Questo era
William che all’occorrenza metteva da
parte il proprio bagaglio enciclopedico
per sedare la sua viscerale sete di
incontrare, di conoscere, di poter godere
di un inaspettato istante ludico con
chiunque incrociasse il suo sguardo o il
suo frettoloso cammino. Borsa sformata,
capelli per lo più non addomesticati,
abiti essenziali e artisticamente abbinati
tra loro. Occhi sagaci e sognatori,
brillanti e profondi, passo lesto, quasi
marziale nella parodia dell’autorevole
erudito che metteva inconsapevolmente
in atto. Pizzetto o barba incolta per
mascherare pudicamente la faccia da
eterno adolescente nel tratto e
nell’animo, sempre in debito di tempo,
stanco e livido per le notti insonni
passate a studiare, a leggere e a lavorare.
Dalle sue parole e nei pensieri esplicitati
emergeva la bellezza, la libertà e la
solidità di vivere un amore smisurato
con sua moglie e per i suoi due figli, che
tradiva solamente con la sua amata
ricerca di verità, di conoscenza delle
persone e di organizzazione critica e
meticolosa degli eventi, tra le pieghe
oscure, dolorose, affascinanti e
meravigliose della Storia. Sarebbe bello
avere ancora del tempo per condividere
con William il pellegrinaggio gioioso e
periglioso dell’esistenza. Ad ogni modo
sono persuaso che il Tempo, la Storia,
l’esperienza spirituale e umana di
William, la sua vita e la Vita non siano
ancora finiti.
don Fulvio Marcioni
Un’interessante mostra che riporta indietro nel tempo
allestita sul sito paleontologico delVillaggio del Pescatore
I
Anteprima da non perdere
D
a settembre sul sito paleontologico del Villaggio del
Pescatore si potrà approfondire l’argomento
ambra/dinosauri/Jurassic Park. Un’anteprima su
questo argomento verrà presentata il finesettimana d
ferragosto. Venerdì 14 dalle 16.30 alle 20.30, sabato 15 e
domenica 16 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 sarà
possibile osservare, per la prima volta in Italia, attraverso
una telecamera connessa ad un microscopio e collegata a
un monitor gli insetti contenuti nell’"ambra dei dinosauri"
tra cui una zanzara e un fiore.. Il tutto con la collaborazion
del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste.
Chi abitava il mare
al tempo dei dinosauri?
l sito paleontologico del
Villaggio del Pescatore - dove è
stato scavato ed estratto il
celebre dinosauro Antonio - è
per tutta l’estate al centro di una
nuova mostra allestita dalla Zoic e
curata da Flavio Bacchia che
racconta cosa abitava i mari
giurassici al tempo dei dinosauri.
E’ uscito quest’estate nelle sale il
quarto episodio della serie di
Jurassic Park, film dove fanno la
loro comparsa animali predatori
giganteschi adattati all’ambiente
acquatico: sul sito di Duino una
mostra, "Il mare (al tempo) dei
dinosauri" permette di confrontare
realtà scientifica con finzione
cinematografica (apertura tutta
l’estate, ogni venerdì, sabato e
domenica, dalle 16.30 alle 20.30)
In mostra una serie di repliche,
modelli e campioni originali,
esemplari lunghi fino otto metri,
con uno spaccato di quanto abitava
il mare e gli abissi marini nell’Era
dei Dinosauri, una passerella di
predatori dei mari preistorici tra
mosasauri, pliosauri, plesiosauri,
ittiosauri, tartarughe e coccodrilli
giganti.
Ma l’evento d’eccezione del week
end di ferragosto è l’esposizione in
mostra di alcuni campioni di
ambra cretacea, uno dei periodi dei
dinosauri, contenente esemplari di
zanzare: il punto di partenza per
l’estrazione del DNA che sta alla
base dei film di Spielberg.
"Habemus zanzaram" con questa
frase maccheronica Andrea Colla,
entomologo del Museo Civico si
Storia Naturale di Trieste ha
recentemente concluso il suo
lavoro, dopo aver investigato un
lotto di frammenti d’ambra
contenenti resti fossili. "L’ambra è
una resina fossile che talvolta
ingloba resti di insetti, piante,
molluschi e anche vertebrati,
rimasti appiccicati quando la
sostanza era ancora fresca e colava
lungo il tronco degli alberi", spiega
lo scienziato.
"Il materiale è abbondante in
depositi terziari, con età variabili
dai 40 milioni di anni in su". Ma il
lavoro di Colla e il suo stupore da
professionista nel campo degli
insetti deriva dall’età dell’ambra
che passava sotto il suo
microscopio: campioni di 100
milioni di anni, provenienti da un
periodo geologico dove i dinosauri
dominavano le terre emerse del
nostro pianeta.
Siamo in presenza del materiale su
cui si basa la presunzione
scientifica che ha permesso un
serial come Jurassic Park. Infatti la
clonazione dei dinosauri del film
parte con l’estrazione del DNA di
questi animali contenuto nel
sangue che zanzare mesozoiche
avrebbero succhiato. Concetto
estremo ma non totalmente
assurdo, come spiega il curatore:
"l’ambra è un materiale che
potrebbe conservare il DNA anche
per milioni e milioni di anni e, con
la collaborazione del Museo di
Trieste abbiamo individuato un
reperto che rappresenta la pietra
miliare della saga di Spielberg" .
Appuntamento nel pomeriggio di sabato 5 settembre
LaFestadeiCampanari
ospitataaSaciletto
A
ppuntamento nella Bassa per la nona edizione della
festa dei Campanari del Goriziano, che approda quest’anno a Saciletto di Ruda.
Nel pomeriggio di sabato 5 settembre la piccola località sarà piacevolmente "invasa" da decine e decine di scampanotadôrs, giunti per far risuonare le antiche campane con
i rintocchi più belli, quelli eseguiti a mano, secondo tradizione. Campanari venuti per confermare il loro impegno e la loro fedeltà al campanile, alla nostra storia, alla nostra esperienza di fede: quell’insieme di valori trasmessi da
generazione a generazione che diventano "lievito" per far crescere i nostri giovani.
Ci troveremo a Saciletto, una località che ci darà l’opportunità di respirare ancora quella dimensione "paesana" che garantisce autenticità e freschezza, legame con la nostra terra e
"sapore" di popolo. La giornata si articolerà, come ormai collaudata esperienza, in tre momenti principali.
Il primo pomeriggio sarà caratterizzato dal concerto di campane che vedrà alternarsi sul campanile della chiesa parrocchiale tutte le squadre del Goriziano.
Successivamente si terranno le premiazioni dei nuovi scampanotadors e la presentazione delle Scuole campanarie per
l’anno 2015/2016; al termine si svolgerà il consueto convegno a più voci: il primo intervento sarà tenuto dal professor
Giulio Tavian, che guiderà i presenti alla scoperta della chiesa di Saciletto, con la sua storia e le sue specificità. Successivamente ci sarà lo spazio per un ricordo dell’arcivescovo Pietro Cocolin, nativo proprio di Saciletto, che sarà affidato alla
Festeggiati
i 250 anni
del campanile
di Staranzano
C
di Andrea Nicolausig
voce di don Lorenzo Boscarol. Per l’occasione
don Renzo presenterà in anteprima una pubblicazione, frutto di ricordi ed esperienze personali e comunitarie, dedicata proprio all’arcivescovo
goriziano.
Alle 18 si terrà la Celebrazione Eucaristica per tutti i campanari con l’accompagnamento dei Sacri
Cantores Theresiani, che eseguiranno la "Missa
Te Deum Laudamus" del Perosi oltre a mottetti
popolari in friulano e sloveno. Al termine un momento conviviale concluderà il ricco e intenso
pomeriggio atteso ormai come appuntamento
fisso dalla grande famiglia degli scampanotadôrs.
elebrare una ricorrenza può tradursi nel far
scoprire o meglio riscoprire nozioni o
elementi non percepiti o sconosciuti ed è per
questo motivo che i Campanari del Goriziano si
sono attivati per solennizzare - in collaborazione
con la locale parrocchia - i 250 anni del campanile
di Staranzano. Alla vigilia patronale, il 28 giugno
sul far della sera, lo scampanio manuale di una
squadra di campanari del Territorio ha principiato i
festeggiamenti a cui sono seguiti in chiesa i
vesperi, al termine dei quali il parroco ha benedetto
il campanile.
Giovani campanari:
riuscito raduno
L
La piccola località sarà
piacevolmente "invasa"
da decine e decine
di scampanotadôrs,
giunti per far risuonare
le antiche campane,
secondo tradizione
a gioventù campanaria Goriziana ha rinnovato anche
quest’anno l’importante evento annuale che la vede
protagonista: il raduno dei giovani campanari.
Il campanile della Basilica di Aquileia e la giornata
antecedente la solennità dei martiri Ermagora e Fortunato (11
luglio) sono il connubio perfetto per l’ottima riuscita della
lodevole iniziativa. Promosso dall’Associazione Campanari del
Goriziano, l’evento ha visto per l’edizione 2015 la presenza di
ben venti tra adolescenti e bambini, tutti con un’unica
passione: lo scampanottare. Arte, questa, che sembra ormai
essere una prerogativa degli anziani. Ma tramandare queste
memorie significa infondere alle nuove generazioni radici sane
e profonde. Protagonisti i giovani, quindi, che non devono aver
superato i 28 anni d’età e che si sono gioiosamente esibiti per
due ore abbondanti dalle cinque alle sette del pomeriggio
(inutile poi sottolineare la gioia mista allo stupore dei fortunati
visitatori che hanno avuto accesso alla torre negli istanti del
concerto). Importante momento di ritrovo e fraternizzazione
tra i giovani appassionati della diocesi che si auspica continui
annualmente a far riunire chi tra le nuove generazioni coltiva
con passione e dedizione una secolare ed unica tradizione.
Ivan Bianchi
IL PROGRAMMA
Campanile
ore 14.00:
CONCERTO DI CAMPANE
con la partecipazione di tutte
le squadre del Goriziano
Chiesa parrocchiale
SS. Pietro e Paolo
ore 16.45: PRESENTAZIONE
delle Scuole Campanarie
2015/2016 e premiazione dei
Una ottantina le persone presenti alla conferenza
che hanno appreso la storia del loro campanile
dagli interventi di Alberto Vittorio Spanghero e
Fabrizio Nardi. Il primo, autore di una ricerca sulle
campane della Bisiacaria, ha introdotto la serata
con una presentazione della situazione campanaria
bisiaca durante la prima guerra mondiale e,
trattando di asportazioni di campane, è riuscito ad
off ire una panoramica sui sacri bronzi partendo
dalla più antica e cinquecentesca campana di Selz.
La parola è poi passata a Fabrizio Nardi che con
competenza e approfondimento archivistico ha
nuovi allievi che hanno
partecipato ai corsi
ore 17.00: RELAZIONI
- "Saciletto: una chiesa, una
storia", Giulio Tavian, storico
- "Pietro Cocolin, pastore del
suo popolo", don Lorenzo
Boscarol, decano di Ronchi,
Monfalcone e Duino
ore 18.00: CELEBRAZIONE
EUCARISTICA accompagnata
dai Sacri Cantores Theresiani
trattato nello specifico la storia del campanile
celebrato, partendo dalla sua edificazione sino al
racconto di curiosi aneddoti ed elementi, come
quello di aver portato per l’occasione una piccola
scheggia di una delle antiche campane,
aff ttuosamente custodita da decenni da una locale
famiglia. La presentazione dell’attività associativa
dei Campanari del Goriziano e i saluti del parroco e
del sindaco, hanno poi reso la celebrazione
istituzionale e quindi da annoverare tra quelle che
sono importanti per la comunità tutta.
Giacomo Pantanali
10
Sabato, 15 agosto 2015
D
urante la Sagra di San Rocco 2015
è stato presentato lo speciale dedicato alle cronache 1915 della Madri Orsoline, curato da Vanni Feresin ed edito dal Centro per la
conservazione e la valorizzazione delle
tradizioni popolari di Borgo San Rocco.
Si presentano alcune pagine tratte dai
mesi estivi del 1915, quando il conflitto
stava diventando sempre più cruento.
Il ricco patrimonio documentario conservato nell’Archivio storico delle M. M. Orsoline di Gorizia non lascia mai indifferente. Una parte fondamentale del fondo
archivistico è dedicata alle cronache scritte fin dall’origine del convento (1672).
Quelle inerenti il primo conflitto mondiale sono un strumento di eccezionale importanza per la ricostruzione storica di
quel periodo che ha segnato in modo indelebile la fisionomia culturale, sociale e
urbanistica della città.
Le cronache sono vive e vivaci scritte dalla
cronista o dalla madre superiora Cecilia
Sablich, donna di preghiera, energica e
decisa che seppe prendere con grande saggezza delle decisioni impegnative per salvare le sue consorelle e il convento.
In quell’estate del 1915 non passava giorno che la città non fosse sotto attacco e lo
testimoniano i dettagliatissimi racconti
delle monache.
7 - 9 Giugno
Bombardamento generale sui dintorni di
Gorizia. Alle ore 9 ½ di sera gl’italiani
cominciarono l’assalto colle grida: "Avanti
Savoia! Abbasso l’Austria!" 300 canoni
mandano il loro fuoco infernale sulle
posizioni dei nostri. 1017 granate cadono
sul monte S. Valentino.
Cultura
Sotto
e fra
12 Giugno
Continuano a cadere le granate sui monti
di Gorizia.
25 Giugno
Oggi mattina il nostro amministratore Sig.
Luigi Sirca andò col carretto a Kronberg.
Strada facendo lo ammonì una voce
interna di far ritorno in città. Egli seguì la
voce e fatto un pezzo di strada udì il
rimbombo d’una granata che scoppiò
appunto su quel posto, ove egli fece volta
col cavallo. E gli sospirò e ad alta voce
gridò: Gesù, Maria, salvatemi! E difatti, né
lui, né il cavallo furono colpiti dalle palle
che volarono sopra di loro in un nembo di
polvere e terra.
29 Giugno
Durante la notte in un attacco al Monte
Calvario cadde una bomba presso la
dispensa della cucina, e perforando la rete
della finestra, si fermò in un cantone della
dispensa. Se ciò fosse successo durante il
giorno avrebbe potuto ferire o anche
uccedere qualcuna delle Sorelle cuoche.
In ogni notte cadono pezzi di schrapnell
nel cortile, nell’orto, sulla terrazza e di
giorno li raccolgono le Suore e l’Educande
e vi si divertono.
2 Luglio
Una cinquantina di bombe cadde nei
dintorni della nostra tenuta alla Bianca
senza danneggiare la casa.
5 Luglio
Alle 11 antim. cadde una granata del
calibro di 15 cm. Sul nostro Convento. Il
danno materiale non era rilevante, ma lo
"Oggi mattina il nostro amministratore Sig. Luigi Sirca andò
col carretto a Kronberg. Strada facendo lo ammonì una voce
interna di far ritorno in città. Egli seguì la voce e fatto un
pezzo di strada udì il rimbombo d’una granata che scoppiò
appunto su quel posto, ove egli fece volta col cavallo"
spavento era grande. M. Arcangela
portava alcuni momenti prima il desinare
per i sacerdoti; due minuti più tardi le
avrebbero potuto portare la morte,
l’Angelo custode la protesse
mirabilmente. A ringraziamento di
quest’insigne grazia, la Comunità religiosa
tenne un’ora di adorazione presso il
Santissimo.
Gli attacchi del nemico si fanno sentire
Affollato incontro col professor Marco Plesnicar
La presentazione a San Rocco
sempre più con sanguinosi
combattimenti. La terra trema sotto i
piedi i vetri delle finestre scricchiolano e
le bombe volano per l’aria. Il rombo dei
canoni viene senza interruzione dalle
sponde dell’Isonzo fino a noi e non ci
lascia in pace. Lo stesso avviene sui monti
di Podgora, del Sabotino e del Calvario. I
combattimenti di artiglieria si fanno
sempre più forti e più vivaci.
15 Luglio
Continua il bombardamento della città.
Non passa giorno, che le granate italiane
non facciano le loro temute visite ai
disgraziati cittadini. Molti pezzi di
schrapnell caddero sul Convento delle
Rev.de Suore Scolastiche, per cui tutte le
Suore, ad eccezione di quattro di loro,
abbandonarono la Casa e partirono per
Monaco, ove c’è la loro Casa Madre.
Non mancavano le continue partenze
delle monache e delle educande vista la
situazione precaria della città di Gorizia.
UN MOMENTO DELLA
PRESENTAZIONE DEL NUMERO
SPECIALE DEDICATO ALLA
CRONACHE DELLE MADRI
ORSOLINE. L’INCONTRO SI È
SVOLTO NELL’AMBITO DELLA
SAGRA DI SAN ROCCO A
GORIZIA ED HA VISTO LA
PRESENZA - OLTRE ALL’AUTORE
VANNI FERESIN - DEL PROF.
MARCO PLESNICAR MENTRE
ALCUNI BRANI SONO STATI LETTI
DA ANDREINA BERTUZZI. (FOTO
RENZO CROBE)
20 Luglio
Partenza delle nostre ultime Educande, 12
di numero. Esse vanno con M. Mechtildis
e Sr. Annunziata a Bischoflack. - E partono
per Linz anche le Madri M. Pia, M.
Clestina, M. Carmela, M. Johanna Oswald
(nostra ospite del Conv. Di Lubiana) M.
Agostina e Sor Francesca. Per Lubiana
partirono: M. Rosalia, M. Liutgardis, M.
Rosa, Sor. Matilde, Sor. Liduina, Sor.
Maria, Sor. Sofia e Sor. Barbara.
21 Luglio
Partenza di M. Pierina con 9 novizie per
Bischoflack in compagnia di M.
Cultura
Sabato, 15 agosto 2015
11
Il ricco patrimonio
documentario
conservato
nell’Archivio storico
delle M. M. Orsoline
di Gorizia non lascia
mai indifferente.
Le cronache inerenti
il primo conflitto
mondiale sono un
strumento di
eccezionale
importanza per la
ricostruzione storica
di quel periodo che
ha segnato in modo
indelebile la
fisionomia culturale,
sociale e urbanistica
della città.
In quell’estate del
1915 non passava
giorno che la città
non fosse sotto
attacco e lo
testimoniano i
dettagliatissimi
racconti delle
monache.
le granate
le macerie
GORIZIA: IL CONVENTO DELLE ORSOLINE BOMBARDATO
Giuseppina, M. Antonia, M. Eugenia, M.
Eufemia, Sr. Eclecta, Sr. Aquina, Sr.
Aurelia, Sor Marta, Sor Margherita, Sor.
Notburga e Sor Elisabetta.
Il 24 luglio il convento subì il primo
grande bombardamento: il nostro
Convento subì
quest’oggi la terribile
catastrofe del
bombardamento.
Verso le 5 antim.
l’artiglieria italiana
prese di mira la
nostra casa, sicché le
prime due granate
caddero a S. Lorenzo;
la prima traforò il
tetto della cantina,
ove si trovarono
riposte molte botti
per il vino. La
pressione dell’aria fu
sì grande da sollevare
da terra una botte della capacità di 12
ettol. e cacciarla fra i travi del tetto. Il
nostro servo Andrea si trovò a 10 passi
lontano da questo luogo disgraziato. Le
altre granate ed i schrapnell erano tutti
diretti sull’infermeria. Due ore durò il
bombardamento. Uno sparo seguiva
l’altro, un rotolare di sassi si vedeva sui
tetti e nel cortile. Simile alla grandine
cadevano dall’alto grossi pezzi di granate,
di schrapnell, di sassi , di tegole e di palle.
Il fumo e un asfissiante odore di zolfo
penetravano in ogni luogo. Sembrava il
finimondo. Con una celerità incredibile
volavano attorno pezzi di granate,
traforavano i muri, cadevano sui letti,
rompevano i vetri delle finestre, aprivano
porte chiuse a chiave, e alzandole sopra i
cardini, le gettavano a terra.
Nel Convento si trovavano allora ancora
27 religiose con a capo la R. M. Teresa
Mirsky, Sottopriora. Tutte cercarono un
nascondiglio sicuro nei sotterranei delle
cantine. Anche le due Madri anziane, già
da più anni nell’infermeria, furono
portate laggiù: cioè M. Luigia d’anni 90 e
M. Salesia d’anni 87.
Tutte tremavano dallo spavento cercando
un conforto nella preghiera. Anche
l’ultima delle nostre Educande si trovava
con loro. Intanto le granate cadevano
come per caso qua e là, cagionando la più
terribile devastazione.
I più grandi tiri dei cannoni erano diretti
però sul grande fabbricato della
Infermeria, ove
cagionarono i più grandi
danni. A pianterreno
distrussero le camere della
stireria, facendo in pezzi la
macchina da stirare e le
tavole e seppellendo sotto
le macerie la biancheria
Imo piano: Presso il coro
cadde il soffitto del IIdo
piano e con esso vi caddero
pure tre grandi armadi che
si trovavano lassù nel
corridoio presso le scale.
Dalla pressione dell’aria
furono infrante [Sic!] tutti i
vetri delle finestre del Coro
e della saletta e le porte gettate a terra.
Nella cappella di San Giuseppe
dell’Infermeria su sollevato il pavimento e
le tavole fatte a pezzi. Per la finestra della
IIda stanza a destra, nel IIdo piano, ove
abitava M. Pierina, vi penetrò una granata,
la quale, perforando il pavimento, cadde
nella stanza della R. M. Provinciale nel
Imo piano, ove esplose e conquassò le due
celle dirimpetto e ne distrusse tutti i
mobili.
Uno schrapnell distrusse pure parte del
pavimento del corridoio dell’Infermeria.
Un’altra granata fracassò ogni cosa la
stanza delle Novizie (IIdo piano) poi le
sottostanti celle ove abitavano M. Johanna
e M. Gabriella e poi ancora l’Infermeria
dell’Educande. Anche il IIIzo piano soffrì
grave danno, dacché anche qui le granate
distrussero le camere, ove erano riposte le
nostre coperte da letto e la cella ove
abitava la Sor. Gerarda e fecero danno
dappertutto. Anche la scuola esterna non
ne fu risparmiata. Le imposte delle
finestre furono fatte a pezzi e i vetri
infranti. La stessa sorte ebbero le finestre
del parlatorio grande e di quello di S.
Gabriel. Si ritiene che la causa di questo
"15 Luglio
Continua
il bombardamento
della città. Non passa
giorno, che le granate
italiane non facciano
le loro temute visite
ai disgraziati cittadini"
bombardamento vi poteva essere il pozzo
del cortile della scuola esterna, il quale
osservato dagli aeroplani, a detta d’un
militare, poteva sembrare a loro una
batteria trincierata. Una granata cadendo,
perforò la terrazzina di S. Marta e andò a
finire, esplodendo, nella sottostante
dispensa, ove conquassò il muro maestro.
Dalla forte pressione dell’aria fu sollevato
il pavimento terrazzo del lungo corridoio
dell’entrata.
Nelle prime ore del 25 luglio giunse la
Commissione Governativa per visitare il
Convento danneggiato.
Il danno ammonta a Cor. circa 80.000 Oggi stesso la R. M. Teresa, Sottopriora,
abbandonò con tutte le sue Consorelle il
Convento.
4 di loro andarono col R. P. Pussich a
Bischoflack, 7 a Lubiana e 12 partirono
colla R. M. Teresa per Tyrnau in Ungheria,
accompagnate dal R. P. Zecchini d. C. d. G.
Le due Madri Anziane, M. Luigia d’anni 90
e M. Salesa d’anni
87, furono
condotte
nell’ospedale delle
Suore di Carità di
Gorizia. A loro
servizio fu
destinata la nostra
Sorella Ottilia.
Arrivando le 4
profughe a
Bischolflack,
raccontarono che
il Convento di
Gorizia è stato
evacuato dalle sue
abitatrici, e che
soltanto il Sig.
Sirca, Economo
nostro ne fa da
custode. Allora M.
Pierina e M.
Mechtildis decisero di ritornare a Gorizia,
e colla benedizione della Rev.da M. Priora
Catterina Majhnic si misero in viaggio. Ma
che? Arrivate il 28 corr. a Lubiana, fu loro
negato il passaporto, e, come Dio volle
esse ritornarono a Bischoflack.
Allorquando la R. M. Priora , che stava già
meglio di salute a Pressburgo, udì per
mezzo di Mons. Faidutti e lo rilevò anche
da una lettera dell’Arcivescovo che il
danno cagionato al Convento,
ammontava a Cor. 100.000, si risolse di
andare a Tjrnau, ove si trovava da giorni la
R. M. Teresa, Sottopriora con altre 12
Consorelle. Essa invitò la R. M. Angela,
l’Economa, a portarsi con lei e colla R. M.
Sottopriora a Pressburgo, ove si fermarono
2 giorni. - M. Angela resta a Pressburg.
14 Agosto
Molte granate caddero anche quest’oggi
sul Convento. Colte da grande spavento
tanto M. Teresa Sottopriora che M. Rosa,
dovettero partire da Gorizia.
27 Settembre
Continuano le granate a cadere in città,
facendo nuove rovine. Alcune di esse
caddero pure presso l’edifizio del "Monte
di pietà", ove si trova una piccola statua
della Vergine Addolorata. Una
granata strappò alla medesima
un braccio, e il velo che le
copriva il capo, le si abbassò
sulla faccia, quasi volesse
coprire la mestizia dipintavi
per le disgrazie avvenute. Ciò
commosse tutti gli astanti. Ogni qual volta che le granate
nemiche volano per l’aria, la
buona M. Priora si porta colle
sue amate figlie nella piccola
cucina presso il refettorio e là
tutte recitano la coroncina
"irresistibile" coll’aggiunta di
altre preghiere. Si vive come in
un piccolo paradiso
nonostante il rombo dei
cannoni, il cadere delle
granate e lo scoppiare delle
bombe".
"Il 24 luglio il convento
subì il primo grande
bombardamento:
il nostro Convento subì
quest’oggi la terribile
catastrofe
del bombardamento.
Verso le 5 antim.
l’artiglieria italiana
prese di mira
la nostra casa"
Queste alcune parti molto significative
che danno solamente un’idea di ciò che
soffrì la città e i suoi abitanti in quei
tragici giorni di cento anni fa.
Vanni Feresin
12
Musica, Sport & Spettacoli
Sabato, 15 agosto 2015
● 22 gli spettacoli in
programma
dal 26 ottobre
● Numerosi anche gli
appuntamenti
con Musica e Balletto
● In cantiere una serata
dedicata a Max Fabiani
nel 150° della nascita
Novità nella Stagione ’15/’16
al "Verdi" di Gorizia
O
spiti di prestigio, commedie
e comicità, musical e una
nuova attenzione al pubblico giovane. Questi gli ingredienti che caratterizzeranno la stagione artistica 2015/2016 del Teatro
Comunale "Verdi" di Gorizia, della
quale sono state presentate solo alcune anticipazioni per "stuzzicare"
ed incuriosire gli spettatori.
"Il nostro obiettivo - ha commentato
Walter Mramor, direttore artistico del
"Verdi" - rimane quello di realizzare
una stagione di buon livello e di qualità, che sia quanto più possibile originale a livello regionale e che non
abbia sovrapposizioni con altri spettacoli". In aggiunta a ciò, questa stagione artistica si apre per la prima
volta ai giovani, con un percorso appositamente studiato per loro. Accanto ai cartelloni di Prosa, Musica e
Balletto ed Eventi nasce infatti Verdi
Young, che includerà due matinée
per le scuole, con spettacoli in lingua
inglese in cui è centrale il fine didattico ed educativo, e due pomeridiane
per le famiglie proposte dalla com-
pagnia "Fantateatro". Non da ultimo,
due degli spettacoli che saranno presentati nel programma completo di
Prosa sono individuati per la loro
aderenza ai programmi didattici e
verranno proposti agli studenti degli
istituti superiori a un prezzo agevolato.
In tutto saranno 22 gli spettacoli in
programma per la stagione
2015/2016, che si aprirà lunedì 26 ottobre con il musical "Cabaret" - cartellone Eventi - messo in scena dalla
"Compagnia della Rancia". Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello e Mauro Simone riporteranno gli spettatori negli anni ’30, raccontando la
storia del romanziere Cliff e di Sally
sullo sfondo di una Berlino alla vigilia dell’avvento del Nazismo. Per il
cartellone Prosa, apertura il 10 novembre con "Bisbetica - La Bisbetica
Domata di William Shakespeare
messa alla prova", commedia con
Nancy Brilli, totalmente incentrata
sul gioco metateatrale, dove la compagnia teatrale…vestirà i panni di
una compagnia teatrale.
Il 22 marzo 2016, sempre all’interno
della Prosa, arriverà a Gorizia Stefano
Accorsi con lo spettacolo "Decamerone - vizi virtù e passioni". Grandi
appuntamenti anche per la Musica e
Balletto: nell’anteprima sono stati
annunciati i concerti della Mitteleuropa Orchestra, insieme al violinista
Stefan Milenkovic, in programma venerdì 11 marzo 2016, e lo spettacolo
"Masters of dance", presentato domenica 3 aprile dal gruppo statunitense Tulsa Ballet. La chiusura della
stagione teatrale - pervista per martedì 26 aprile - sarà affidata alla simpatia di Virginia Raffaele, comica nota per le interpretazioni della Vanoni,
della criminologa Bruzzone e di Belen. Attraverso un gioco di specchi, i
"suoi" personaggi si racconteranno,
a loro volta interrogando Virginia.
Non si arrestano poi i fruttuosi rapporti avviati con il Teatro Nazionale
SNG di Nova Gorica, attraverso un
progetto di promozione congiunta
degli appuntamenti di Musica e Balletto. È inoltre in lavorazione un progetto multidisciplinare tra i due enti
FRA I
PROTAGONISTI
DELLA
PROSSIMA
STAGIONE AL
“VERDI” DI
GORIZIA ANCHE
STEFANO
ACCORSI.
teatrali, dedicato alla figura di Max
Fabiani a 150 anni dalla sua nascita.
Lo spettacolo, che vedrà il debutto
italiano in dicembre, come sottolineato da Neda Bric - direttore del
Teatro Nazionale di Nova Gorica "certamente piacerà agli adulti ma,
grazie alla sua multidisciplinarietà e
al suo presentarsi in maniera multimediale, sarà in grado certamente di
coinvolgere anche il pubblico più
giovane".
EsseTi
Musicalmente
disco precedente, già molto positivo
intitolato "A Special Life". Mayall (nella
foto), da parte sua, suona il piano, dove
mostra una bravura sorprendente.
Un solido disco di blues elettrico, da
parte di un musicista che sta sulla scena
da almeno cinquanta anni.
Tomorrow’s child Jonathan Edwards
"Rinfrescarsi"
con buona musica...
C
ari amici della Voce, chi vi
scrive è tornato da poco su
Facebook e potete pertanto
chiedere l’amicizia su questo
social network per continuare
durante la settimana il dialogo
avviato attraverso le colonne di Voce
Isontina.
Veniamo alle novità discografiche del
mese di agosto.
Direttore responsabile: Mauro Ungaro
Direzione, Redazone, Amministrazione:
34170 Gorizia - Via Seminario, 7
Telefono 0481 531663 - Fax 0481 532878
email:[email protected]
Autorizzazione Tribunale di Gorizia n. 33 del
Registro 7-1-1964
Stampa: CENTRO STAMPA DELLE VENEZIE Soc.
Coop. a r. l.,Via Austria 19/b - 35127 Padova
PD, tel. 049 8700713; email: [email protected].
Pubblicità: PUBLISTAR, Via Treppo, 5/B - 33100
inimitabile, sono solo alcuni dei biglietti
da visita di questo disco. Preceduto dal
singolo "Trouble", il disco si avvale della
partecipazione di gente del calibro di
Waddy Watchel, Steve Jordan, Ivan ed
Aaron Neville, Spooner Oldham, Larry
Campbell, Bobby Keys. Rolling Stones,
ma anche ballate, un tocco roots ed un
bel gioco di chitarre.
Cross-eyed heart - Keith
Richards Sono più di venti anni
che Keith Richards non produceva
un disco come solista. Venti anni
apparentemente sono davvero tanti
ma questa volta sembra proprio che
ce l’abbia messa tutta per fare un bel
disco.
Il suo suono, le sue canzoni, lo stile
- Udine - Tel. +39 0432 299664
Email: [email protected] www.publistarudine.com
Spedizione in abbonamento postale
Abbonamenti: Ordinario (annuo): Euro 45,00
- Sostenitore: Euro 50,00 - Benemerito: 100,00
- Estero: Paesi europei: Euro 100,00 - Paesi
extraeuropei (via aerea): Euro 125,00 - Prezzo
di una copia Euro 1,00 - Una copia arretrata
Euro 2,00 - L’importo dell’abbonamento può essere direttamente versato all’Amministrazione,
Find a way to care - John
Mayall John torna al blues, con un
disco convinto e convincente. 82 anni
compiuti, una solida band alle spalle,
una etichetta in decisa crescita:
affiancato dalla sua touring band (Rocky
Athas (chitarra), Greg Rzab (basso) and
Jay Davenport (batteria), Mayall mostra
una sorta di rinasciata, che segue il
Giornale Locale
di Informazione Generale
oppure a mezzo C.C.P. n. 10656494 intestato
a Voce Isontina, via Arcivescovado, 4 - 34170
Gorizia
Pubblicità: Tariffe a modulo (mm. 40 x 42 mm.):
Euro 18; finanziari, legali: Euro 26
Tutti i diritti riservati - Esce ogni sabato. I manoscritti e le fotografie inviati alla redazione, an-
Jonathan
Edwards è in giro da più di quaranta
anni, dal suo esordio nel lontano 1971.
Ma, contro ogni logica, questo è
probabilmente il suo disco più
personale di sempre: una sorta di
riflessione sulla sua carriera, su quanto
fatto, registrato e vissuto in questo
lungo periodo.
Nel disco, prodotto dal grande Darrell
Scott, suonano musicisti del calibro di
Vince Gill, Shawn Colvin, Alison Krauss,
John Cowan, Jerry Douglas e Kenny
Malone.
I nostri preferiti
1(1) Lascia il segno - i Nomadi
2(2) Shadows in the night - Bob Dylan
3(3) Wallflower - Diana Krall
4(-) Saturns patterns - Paiò Weller
5(5) Tje Ringmaster General - Dave
Stewart
6(6) Qui per te - Giovanni Caccamo
7(7) Il mio blu - Grazia Di Michele
8(8) Io sono - Paola turci
9(9) the cast be my life - Ruth Gerson
10(10) before this world - James Taylor.
Giuliano Almerigogna
che se non pubblicati, non si restituiscono.
Il settimanale usufruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250.
Informativa: Ai sensi dell'art. 13 del Dlgs del
30.06.2003 n° 196 (Codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da
tempo in nostro possesso, forniti all'atto della
sottoscrizione dell'abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con l'Arcidiocesi di Gorizia - Voce Isontina, verranno utilizzati dalla stessa Arcidiocesi di Gorizia -
Voce Isontina, editrice del settimanale, per essere inseriti in un archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza.
Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto scritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio
di pacchi, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l'informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di
legge.Questo numero è stato chiuso in redazione alle 13 di martedì 11 agosto 2015
Gorizia
Sabato, 15 agosto 2015
13
Domenica 30 agosto la 50^ Parata Internazionale
S
i apre un nuovo corso per il
Festival Mondiale del Folklore
"Castello di Gorizia". Nel segno
della continuità con il passato
ma con una gestione tutta nuova,
venerdì 28 agosto si aprirà la sua 45^
edizione, che per tre giorni animerà
l’ultimo weekend agostano in città.
Un’edizione importante che, oltre al
45° anno della kermesse, celebra anche
la 50^ Parata Folkloristica
Internazionale, in programma nel
pomeriggio di domenica 30 agosto.
La rassegna del folklore è da
quest’anno organizzata dalla
"neonata" Associazione Culturale
"Etnos", che raccoglie il passaggio del
testimone dalla Pro Loco, che per tanti
anni ha curato il Festival. "È una
manifestazione che proseguiamo con
gioia - ha raccontato Stefano Minniti,
presidente di "Etnos" - e con la
collaborazione di tante realtà locali
che, in questa nostra nascita, ci hanno
seguiti, sostenuti e accompagnati". Il
Festival Mondiale del Folklore 2015 si
avvale infatti della collaborazione di
Comune e Provincia di Gorizia, della
Confcommercio, dell’Associazione
"Palazzo del Cinema/Hiša Filma",
della Mediateca Provinciale, del
Laboratorio del Dams Cinema e
dell’Università di Udine, del Premio
Amidei e dell’Apt ed è reso possibile
grazie ai contributi di Regione Friuli
Venezia Giulia - tramite UGF-FVG -,
Fondazione Carigo, Comune di Gorizia
e Fondo Gorizia della Camera di
Folklore:
si rinnova
il Festival
La rassegna è da quest’anno
organizzata dalla "neonata"
Associazione "Etnos",
che raccoglie il passaggio
del testimone dalla Pro Loco
Torneo multidiscplinare dal 28 al 30 agosto
Gorizia in 4 lingue
"G
orizia in 4 lingue", il torneo multidisciplinare che da venerdì 28 a domenica 30 agosto colorerà il capoluogo isontino e la vicina Nova Gorica farà riscoprire al nostro territorio anche uno sport per più di quattro lustri andato nel dimenticatoio. Tra le discipline della
mini-olimpiade organizzata dall’associazione Smilevents figurerà quest’anno anche la pallamano, sport poco praticato dalle nostre parti ma amatissimo - è, di fatto, la disciplina con maggior seguito - in Slovenia. Saranno ben otto le formazioni
di handball che si contenderanno il titolo di regina di "Gorizia in 4 lingue": due provenienti dal Fvg, altrettante dal Veneto, una dalla Toscana, due dalla Slovenia e una
dall’Austria.
Mercoledì il programma completo dell’iniziativa sarà svelato ufficialmente alle autorità e alla stampa, nel corso di una presentazione en plein air. L’inaugurazione
della manifestazione si svolgerà venerdì 28, con una vera e propria festa dinamica
e rivolta soprattutto ai giovani atleti: "Abbiamo voluto creare una cerimonia fresca,
giovane, evitando il protocollo più stretto", spiegano gli organizzatori, che si sono
affidati per la festa d’apertura alla Extramind di Asolo.
Saranno centinaia gli atleti provenienti da Austria, Slovenia, Friuli e altre regioni italiane, che per tre giorni si sfideranno in gare di basket, volley, rugby, tennis e pallamano. Non solo saranno utilizzati numerosi impianti sportivi cittadini e d’oltreconfine, ma la Camera di commercio di Gorizia ha dato la disponibilità del quartiere
fieristico per l’ospitalità. Per la prima volta infatti grazie al Torneo "Gorizia in 4 lingue" in via della Barca sarà allestito un Villaggio Olimpico. Un’accogliente cittadella
dello sport, che troverà posto nel padiglione D dell’Ente Fiera di Gorizia. All’interno atleti, ma anche dirigenti e allenatori delle società di fuori regione saranno ospitati e avranno modo di conoscersi, concretizzando il clima di amicizia internazionale che è uno degli obiettivi dell’appuntamento.
Commercio.
Venerdì 28 agosto, alle 20:30,
prenderanno il via gli appuntamenti
della tre giorni del folklore con il
concerto, in piazza Battisti,
dell’Orchestra Civica di Fiati "Città di
Gorizia", a cui seguirà alle 21:15 la
cerimonia inaugurale con l’accensione
del "Tripode dell’Amicizia" e
l’esibizione dei gruppi partecipanti,
provenienti quest’anno da Croazia,
Ungheria, Isola di Pasqua, Romania,
Camerun e Italia. Sabato 29 agosto la
giornata si aprirà alle 10 con il 41°
"Congresso di Tradizioni Popolari",
ospitato a Palazzo Attems Petzenstein,
che quest’anno indagherà le "Memorie
della Grande Guerra nelle tradizioni
popolari". Alla sera, in piazza Battisti
alle 20.30, nuove esibizioni dei
partecipanti e alle 24 la "Festa
dell’Amicizia". Domenica 30 alle 11
lungo i Giardini Pubblici e corso Verdi
si terrà il concerto della Banda di Lienz
e una sfilata delle rappresentative dei
gruppi. Alle 16:30 partirà la 50^ Parata
Folkloristica Internazionale, che si
snoderà tra corso Italia, corso Verdi e
via Petrarca, per giungere in piazza
Battisti, dove si svolgerà alle 18 la
cerimonia conclusiva. Alle 21 il Gran
Galà del Folklore.
Tante le iniziative collaterali che
accompagneranno la tre giorni
cittadina dedicata al folklore. A partire
dal 10 agosto, presso la sala
ArtOpenSpace di via Diaz, sarà
visitabile una mostra fotografica che
raccoglie gli scatti di questo mezzo
secolo di Parate Folkloristiche
Internazionali, accompagnate da
filmati delle varie edizioni conservati
presso la Mediateca provinciale. Nei
negozi del centro verrà inoltre
proposta una selezione di ulteriori
scatti di questi 50 anni e il Circolo
Fotografico Isontino presenterà una
retrospettiva presso la "Cicchetteria ai
Giardini" di via Petrarca, che verrà
inaugurata il 18 agosto.
Selina Trevisan
14
Sabato, 15 agosto 2015
Mandamento
Il progetto da San Canzian a Fogliano
In bici lungo la Pista
ciclabile dell’Isonzo
S
ette chilometri di pista
Sarà possibile collegare "l’entroterra"
ciclabile, che porterà in
al mare, innestando il percorso
tutta sicurezza i cicloturisti
e fruitori da San Canzian
con quello già esistente
d’Isonzo fino a toccare il
tra Grado e Monfalcone
cavalcavia ferroviario sulla strada
provinciale Pieris - Fogliano.
di Selina Trevisan
Nasce così il progetto della "Pista
ciclabile dell’Isonzo", che
coinvolge direttamente - oltre alle
anche per uno sviluppo economico".
amministrazioni comunali interessate - la Provincia
Quello che infatti si auspica dalla realizzazione di
e la Camera di Commercio di Gorizia, la quale
questa fitta rete di sentieri ciclabili, è che si
renderà possibile l’attuazione dei lavori grazie ad un
sappiano sfruttare le opportunità messe in gioco: "i
sostegno di quattrocento mila euro derivanti dal
lavori dovrebbero offrire un input al settore Turismo
Fondo Gorizia.
- ha aggiunto il presidente della Provincia -,
Grazie a questo progetto sarà possibile collegare
abbinando lungo i tratti delimitati delle cose da
"l’entroterra" al mare, innestando la Pista ciclabile
vedere, visitare, delle aree di sosta attrezzate, dando
dell’Isonzo con quella già esistente tra Grado e
la possibilità di una riparazione; costruire quindi sul
Monfalcone all’altezza del Caneo; non da ultimo il
territorio delle occasioni per far sì che il cicloturista
nuovo tratto San Canzian - Turriaco punta a
si fermi, esplori e si senta "servito" e, una volta
collegarsi direttamente con la ciclabile che porta a
rientrato a casa ne parli, perché il passaparola è il
Gorizia, salendo quindi verso Salcano e portando i
migliore mezzo per far conoscere e invogliare a
ciclisti e cicloturisti verso la Slovenia.
visitare".
Come sottolineato dal presidente della Provincia di
I primi 7 chilometri di pista, sostenuti dalla Camera
Gorizia, Enrico Gherghetta durante la conferenza
di commercio di Gorizia e realizzati grazie alla
stampa di presentazione dell’iniziativa, "si tratta di
consulenza della Fiab e di Bisiachinbici, partiranno
una dorsale importante, non solo per lo sviluppo del
quindi dal Comune di San Canzian d’Isonzo,
cicloturismo - ormai sempre più affermato - ma
percorrendo poi quasi interamente l’argine sinistro
del fiume Isonzo. Solo per un breve tratto tecnicamente non percorribile in bici - il percorso si
allontanerà, per poi riprendere l’argine e giungere a
Turriaco, dove verrà realizzato un tratto da
cinquanta mila euro, messi a disposizione dalla
Consulta d’Ambito Territoriale Ottimale - CATO, che
svilupperà e implementerà in questo modo l’area
del parco dell’Isonzo.
Come sottolineato dai progettisti, rimangono da
presentare gli snodi di San Pier d’Isonzo e Fogliano,
già in fase di studio e che verranno però sviluppati
nelle prossime settimane.
Le parti coinvolte contano di terminare il progetto
esecutivo entro la fine dell’anno, per passare poi alle
gare per l’assegnazione dei lavori che, si pensa,
potrebbero vedere il via nella primavera del
prossimo anno 2016.
Esperienza di condivisione per i ragazzi delle due comunità
Agenda
Acr di Ronchi e Fogliano a Casadorno
■ Grado
What’s Up: due
giornate intense
Due giornate dedicate ai giovani che
vogliono di più, sia divertimento sano che
capacità di vivere bene, per quelli che non
si accontentano di sballare per soddisfare
le giornate ma che si impegnano per
migliorare la qualità del tempo libero ed
esserne protagonisti.
Grazie al sistema Sistema What’s Up, una
decina di ragazzi, capitanati da Igor
Damilano, hanno attraversato Grado dal 2
al 4 agosto, percorrendo 15 chilometri di
spiaggia al giorno, per diffonde e, tra i
coetanei, la filosofia del "posso divertirmi
e so come fare, vieni anche tu?".
Protagonisti attivi nell’evento gradese
molti giovani tra i 12 e i 20 anni,
desiderosi di divertirsi e divertire con
sport e musica.
Il Sistema What’s Up, realizzato
dall’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n°
2 "Bassa Friulana Isontina", ha da subito
costituito forti alleanze con la Provincia di
Gorizia e con la Fondazione CaRiGo, oltre
al mondo della scuola e l’associazione
LAB, con l’obiettivo di creare un tessuto di
azioni coordinate a favore dei giovani, a
scuola, a casa, nello sport e nel tempo
libero.
Il 3 agosto agli stabilimenti della Costa
Azzurra, il 4 al Parco Acquatico : i ragazzi
di What’s Up si sono messi in gioco. Due dj
teenagers a disposizione per intervallare i
tempi di gioco, un writer ha interpretato
dal vivo il logo di What’s Up. Più di 300
ragazzi hanno partecipato alle iniziative
proposte.
L’ACR DI RONCHI E DI FOGLIANO, OSPITI DELLA RESIDENZA DI CASADORNO, HANNO VISSUTO UNA SETTIMANA DI CAMPOSCUOLA TRA LE
MONTAGNE DELLA CARNIA E DI RIGOLATO. UN SOGGIORNO CHE EDUCATORI PREPARATI HANNO CONDIVISO CON UN GRUPPO DI QUASI UNA
TRENTINA DI RAGAZZI CHE HANNO MESSO A FRUTTO IL LAVORO DI UN ANNO E CHE SI SONO DICHIARATI DISPOSTI A CRESCERE NELLE FILE
DELL’AZIONE CATTOLICA SECONDO LO SPIRITO SCHIETTO DEL VIVERE IMPARANDO, DEL GIOCARE CONDIVIDENDO E DEL CRESCERE ASSUMENDO
LE PROPRIE RESPONSABILITÀ SECONDO IL METODO DEL ESAMINARE, CONFRONTARSI E AGIRE. UN CAMMINO, INTERCALATO DA GIOCHI ED
INCONTRI, CHE HA TROVATO LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI PARTECIPANTI ED IL COINVOLGIMENTO DEGLI EDUCATORI E DIRIGENTI
PARROCCHIALI E DIOCESANI DELL’ACR INSIEME A DON MIRKO FRANETOVICH. (FOTO LEBAN)
Stanziati 20 mila euro
per i due dormitori
I
l Servizio Sociale di Ambito stanzierà 20.000
euro per cinque anni per garantire l’accesso
degli utenti in grave diffico à al dormitorio
Caritas Faidutti di Gorizia e Vescovini di
Monfalcone, uno strumento che servirà a dare
risposte immediate alle situazioni di maggiori
diffico à. In questo modo saranno garantite
quattro accoglienze a Monfalcone, con i posti in
eccedenza (3) amministrati direttamente
dall’emanazione diocesana ma con possibilità di
essere messi a disposizione del Servizio Sociale dei
Comuni, ai quali si sommeranno gli altri tre già
convenzionati a Gorizia.
In totale quindi significa una capacità complessiva
di 7 posti letto in risposta a situazioni di emergenza
riscontrate nei Comuni facenti parte dell’Ambito.
La convenzione è stata approvata dalla giunta e
avrà validità di cinque anni, fino al 2019.
I dormitori sono un ulteriore servizio messo a
disposizione della comunità, finalizzato a sostenere
le emergenze di quanti si trovano a fronteggiare
momenti di estrema diffico à, senza casa o un tetto
sotto il quale poter trascorrere la notte.
Situazioni che non sono così rare, tanto è vero che
nella stessa convenzione si fa presente del ’’numero
significativo di persone che negli anni hanno avuto
accesso al servizio’’: nel periodo 2011-2014 al
dormitorio "Faidutti" sono stati 22 gli utenti in
arrivo dal mandamento.
I servizi sono inseriti nel percorso sostenuto dai
Servizi del Basso Isontino e volto al
"riaff ancamento" sociale e di recupero
dell’autonomia, che vede a capofila il Comune di
Monfalcone.
Mandamento
Sabato, 15 agosto 2015
15
Figli bisognosi
di amore, dignità
ed altruismo
L’arcivescovo Carlo ha presieduto a Ronchi
la liturgia in onore di San Lorenzo "martire ’lucido’
pronto a dare tutto per amore della Chiesa"
"Q
Il Premio della Bontà 2015
è stato assegnato alle
signore polacche Izabela
Kupiec e Grazyna Kravezyk
e con loro idealmente
a tutte le collaboratrici
familiari e alle badanti
operanti nella comunità
di Salvatore Ferrara
uesti è il diacono san
Lorenzo, che diede la sua
vita per la Chiesa: egli meritò
la corona del martirio, per
raggiungere in letizia il Signore Gesù
Cristo". Così recitava l’antifona d’ingresso
letta prima dell’inizio della solenne messa
in onore di San Lorenzo patrono di
Ronchi dei Legionari.
La celebrazione festiva, cominciata poi
con il canto "Jubilate Deo" intonato dalla
corale Giuseppe Verdi, ha visto la
partecipazione oltreché dei fedeli anche
di molti sacerdoti che nel tempo hanno
operato nella parrocchiale assieme agli
altri confratelli del decanato.
A presiedere la liturgia è stato
l’arcivescovo Carlo Redaelli affiancato da
don Umberto Bottacin e da don Giuseppe
Baldas che ricordavano quest’anno il
cinquatesimo di ordinazione sacerdotale.
Mons. Redaelli, nella sua omelia, ha
ripercorso brevemente la storia delle
persecuzioni dei primi 250 anni del
Cristianesimo ricordando in particolare il
III° secolo quando l’imperatore Valeriano
colpì i vertici della Chiesa mirando perciò
ai punti di riferimento della Chiesa di
Roma tra cui il Pontefice Papa Sisto II che
fu arrestato mentre si trovava nelle
catacombe di San Callisto per celebrare la
Santa Messa, accompagnato da diversi
membri del suo clero.
Pensando che i cristiani possiedano grandi tesori nascosti, il prefetto di Roma
convocò perciò Lorenzo, che come primo diacono era anche il tesoriere della
Chiesa. Il prefetto ordinò a Lorenzo di consegnargli tutti i tesori della Chiesa.
Lorenzo si dichiarò pronto a farlo, allora radunò tutti i poveri e i malati di
Roma per poi tornare dal prefetto, spiegandogli che quelle persone erano i soli,
Agenda
■ Aurisina
Esposizione di pittura
(FOTO LEBAN)
i più grandi tesori della Chiesa. I poveri
sono l’oro, e le vedove le perle e le pietre
preziose. Furioso di quel comportamento,
il prefetto condannò Lorenzo a un
supplizio particolarmente lento e crudele.
Da qui la conseguente riflessione sui
"Martiri di oggi" necessaria per capire la
vita cristiana oggi "che dovrebbe essere
impostata come un dono quotidiano
dell’amore di Dio" ha spiegato il presule. E
ancora mons. Redaelli "tante cose ci
bloccano nel seguire questo esempio
facendoci andare in crisi perché molto
spesso siamo egoisti e ci dimentichiamo
di essere figli bisognosi di amore, dignità e
altruismo".
Lorenzo, martire "lucido", pronto a dare
tutto per amore della Chiesa, sia da
esempio per imparare a fare del bene e a
dedicarsi agli altri perché tutto questo è
un valore aggiunto. L’arcivescovo Carlo ha
poi invitato la comunità ad essere attenta,
aperta e accogliente rinunciando così a
qualsiasi mania e fame di potere.
Un altro momento importante della
celebrazione di quest’anno è stato
contrassegnato dalla consegna del Premio
della Bontà 2015 che per questa edizione
il Comitato "Mons. Virgulin" e la
Parrocchia hanno voluto dedicare alle
signore polacche Izabela Kupiec e
Grazyna Kravezyk e con loro idealmente a
tutte le collaboratrici familiari e alle
badanti operanti nella comunità. Esse
sono segno concreto di una presenza
qualificata nelle situazioni difficili di
molte persone. Arrivate da molto lontano,
sono state un vero esempio di carità e di
vita cristiana. Le due premiate, in una
lettera dalla Polonia, hanno ringraziato
per il riconoscimento del loro lavoro e
hanno scritto che Stefano, il giovane da
loro assistito, è stato per loro come un
componente della loro famiglia. “È lui che
dovremmo premiare per come ha saputo
combattere il dolore e conservare la vita.
Per noi, lui è stato il premio più grande del
mondo.”
Altro importante gesto poi, compiuto in
memoria del parroco mons. Mario
Virgulin: la consegna di una borsa di
studio che è stata destinata ad uno
studente di teologia del seminario di Iasi.
Sono stati onorati infine gli ospiti delle
comunità di Wagna e Metlika gemellate
con Ronchi.
Grande è stata la partecipazione popolare
arricchita dalla presenza dei gruppi Scout,
dalle Suore Passioniste di Maria Madre e
dalle autorità tutte.
Riuscita esperienza per il gruppo scout di Ronchi
Lupetti e coccinelle a Sutrio
In occasione della festa di San Rocco,
presso la sala parrocchiale di Aurisina, si
terrà la mostra intitolata "Aurisina - Nei
luoghi della tradizione", con
l’esposizione di opere di pittura, grafica
scultura, mosaico e fotografia.
Nella stessa sala espongono i loro quadri
anche Eugenio e Maria Pancrazi di San
Dorligo.
L’orario delle visite è i sabati ed i festivi
dalle 18 alle 22, fino al 23 ago to.
■ Gorizia
Memorial "Capizzi"
Si svolgerà dal 29 al 30 agosto l’edizione
numero 12 del memorial dedicato a Mario
Capizzi. Passano gli anni eppure in quanti
hanno avuto modo di conoscere Mario
rimane viva più che mai la testimonianza
di questo giovane che tanto nella vita
quotidiana quanto nel servizio nell’Arma
aveva saputo farsi apprezzare e ben volere
per le sue non comuni doti di
professonalità e di attenzione verso il
prossimo.
Il torneo transfrontaliero di tennistavolo
a squadre avrà inizio nella mattina di
sabato 29 presso la palestra comunale di
Straccis in via Matteotti 2 a Gorizia dalle
ore 10 (con le squadre delle Categorie
giovanili under 13 e under 18 maschili e
femminili) e proseguirà domenica 30, con
inizio alle ore 9, con la Categoria
"Assoluto" per concludersi con le
premiazioni.
I LUPETTI E COCCINELLE DEL RONCHI 1 HA DATO A VITA A SUTTRIO, OSPITI DELLA BELLISSIMA CASA PARROCCHIALE, AL CAMPO ESTIVO
ALL’INSEGNA DELLA RICERCA. TUTTO, ANCHE LE FAVOREVOLI CONDIZIONI ATMOSFERICHE HANNO COLLABORATO FELICEMENTE ALLO
SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA CHE AVEVA AL CENTRO PROPRIO L’OBIETTIVO DI IMPARARE A CONVIVERE CON GLI ALTRI. LA GRANDE OFFERTA
DI GIOCHI E DI OCCASIONI PER ESPRIMERE LA LORO PERSONALITÀ A SERVIZIO DEL PROSSIMO, SONO STATE L’AUTOSTRADA SULLA QUALE È
VISSUTA UNA SETTIMANA INTENSA DI EMOZIONI E DI ESPERIENZE. (FOTO LEBAN)
16
Mandamento
Sabato, 15 agosto 2015
Conclusa la route del Clan "Ursa Major"
Servizio, spiritualità e cultura
I primi tre giorni i partecipanti
hanno soggiornato ad Arezzo,
prestando servizio presso
la Casa Famiglia "Don Bosco",
comunità che ospita ragazzi
dai 13 ai 18 anni
A
nche quest’anno il Clan "Ursa
Major" del Monfalcone 3 ha
concluso la sua Route estiva.
Vista l’esperienza di strada
fatta lo scorso agosto durante la Route
Nazionale, i ragazzi hanno deciso di
dedicare tempo all’esperienza di
servizio, dal 28 luglio al 3 agosto,
scegliendo come meta la Toscana.
I primi tre giorni hanno soggiornato ad
Arezzo, nella sede scout dell’ex Arezzo
5, prestando servizio presso la Casa
Famiglia "Don Bosco", comunità che
ospita ragazzi dai 13 ai 18 anni.
Si tratta di una comunità educativa
residenziale per minori in condizioni
di disagio sociale, marginalità per i
quali i Servizi Sociali e/o i Tribunali
competenti ritengono opportuno un
percorso educativo in un contesto
diverso da quello familiare. Ogni
ragazzo ha alle spalle una storia
difficile e in questa luogo può trovare
l’affetto familiare che ha perso.
Alcuni sono stranieri arrivati in Italia
senza genitori, alcuni provengono da
situazioni familiari difficili e altri
ancora hanno avuto problemi con la
legge. Seppur provenienti da realtà
differenti, ad ognuno è stata data la
possibilità di costruirsi un futuro e di
trovare un luogo accogliente in cui
sentirsi al sicuro.
Il Clan, facendo visita a questi ragazzi,
è rimasto colpito dal forte spirito
d’unione che si era creato tra loro,
dove il più grande proteggeva il più
piccolo e non esisteva più la diversità
causata dallo stato di provenienza. I
due gruppi, nel corso dei tre giorni di
permanenza, hanno fatto insieme
delle attività preparate dal Clan per far
conoscere loro cosa fosse lo scoutismo
e, superata la timidezza iniziale, hanno
riso e scherzato insieme. Senza dubbio
è stata una bella esperienza per
entrambi i gruppi, perché si sono
confrontati con una realtà diversa
dalla loro e hanno imparato qualcosa
l’uno dall’altro.
Il 31 agosto il Clan si è trasferito a
Bibbiena, dovendo salutare a
malincuore i ragazzi della Casa
Famiglia.
Nei giorni seguenti i giovani Rover e
Scolte hanno visitato La Verna, luogo
di pellegrinaggio ospitante un
Santuario francescano che si erge
sopra un monte con la vetta tagliata a
picco da tre parti.
Il luogo è circondato da una foresta di
faggi e abeti, in cui convivono
spiritualità, storia e cultura. Dal
Santuario è possibile vedere tutti i colli
casentinesi sottostanti e la vista è
senz’altro mozzafiato. Il giorno
seguente il Clan si è spostato a
Camaldoli, comunità monastica
rinomata per i prodotti artigianali
realizzati dai monaci. In questo luogo
la spiritualità è più sentita, regna un
silenzio antico e l’aria è carica di
devozione. L’ultimo giorno, dopo la
verifica delle attività svolte durante la
Route, i ragazzi sono saliti sul treno
che li avrebbe condotti, dopo cinque
ore e mezza trascorse con vari giochi,
fino a Monfalcone.
I ragazzi si ritengono soddisfatti di
questa Route, andata meglio del
previsto… un’ottima occasione per
fare comunità e creare una nuova
unità tra Clan e Noviziato. Si è creato
così uno spirito fraterno, di
condivisione e fiducia, grazie a giochi,
sorrisi e tante risate. Questo nuovo
spirito di gruppo si è creato anche
grazie ad un’interessante attività che si
è svolta: ognuno ha presentato al Clan
un suo talento e il Clan ha poi
conferito a ciascuno il ruolo che ha
all’interno della comunità. I ragazzi
sono carichi e pronti per il nuovo
anno… inizierà così una nuova,
entusiasmante avventura.
Greta Brussi
Personale dell’artista bellunese dedicata al mondo della natura allestita
negli spazi dell’Hotel Europalace a Monfalcone sino al 31 agosto
La "Ricreazione" di Pietro Archis
I
l pittore Pietro Archis porta nel
monfalconese una raccolta delle sue
opere "Ricreazione" che rappresenta lo stretto rapporto che l’artista ha
con la Natura.
La mostra è stata inaugurata all’Hotel
Europalace di Monfalcone sabato 8 agosto e sarà possibile visitarla nei corridoi
e al primo piano dell’edificio fino a lunedì 31 agosto.
Archis è nato a Tisoi di Belluno il 5 marzo del 1951. Ha conseguito il Diploma
di Maestro d’Arte all’Istituto d’Arte di
Ortisei in Val Gardena in provincia di
Bolzano nel 1970 e quello di Magistero
d’Arte all’Istituto di Porta Romana a Firenze nel 1973. A partire dal 1971 è incominciata l’esposizione delle sue opere in mostre personali e collettive. Dal 4
febbraio 2001 è entrato a far parte del
Corpo Accademico, dell’Accademia di
Belle Arti "Pietro Vanucci" di Perugia,
con il riconoscimento di Accademico di
Merito conferitogli per l’attività artistica. Dal 2005 al 2009 è stato Presidente
dell’Associazione Casa della Pesa di Bolzano .
Le opere di "Ricreazione" rappresentano la fusione tra uomo e natura, dove i
corpi degli esseri umani si confondono
con quelli animali attraverso contorni
non definiti e tonalità scure. Le immagini dei suoi quadri vengono illuminate
attraverso le pennellate con colori caldi.
La natura viene dunque personificata
da esseri umani, specialmente da donne che si attorcigliano come il fusto di
un albero.
Persino il paesaggio si confonde con gli
esseri viventi raffigurati nella tela."Pietro Archis attraverso le sue opere compie un percorso interiore, un flash, che
ti porta lontano dalla conoscenza razionale ricavata dall’esperienza che abbiamo delle cose e degli eventi che troviamo nell’ambiente dove viviamo" .
Attraverso questa affermazione Lillo
Marciano vuole fare intendere a chi osserva le opere dell’artista veneto che lo
scopo di Archis è quello di percorrere attraverso il suo lavoro un viaggio interiore, capace di svelare lo spirito delle cose
che compongono il mondo in cui viviamo. Archis quando dipinge sente l’esigenza di mettere in relazione con ogni
forma della Natura. Non sa spiegare
sempre ciò che prova effettivamente,
ma è proprio ciò che c’è di indefinito e
di caotico nelle sue tele che rende la rappresentazione della sua interiorità spettacolare, degna di essere guardata e interpretata.
Beatrice Branca
Pellegrinaggio
a Madonna di strada
P
roseguendo nelle tradizioni la popolazione di
Nogaredo al Torre sì è ritrovata per il
tradizionale pellegrinaggio alla Madonna di
strada.
La S.Messa, offici a da don Basso e da Mons.
Belletti, ha visto la partecipazione di una buona
rappresentanza della comunità.
Riccardo Millan
Mandamento
"Duino 1°"
il Reparto
Monte Ermada
diventa...
maggiorenne
S
tanchi ma felici sono tornati a
casa i ragazzi Scout del Reparto
Monte Ermada del Gruppo
AGESCI del Duino I° che quest’anno
ha festeggiato il diciottesimo
compleanno..
Per dieci giorni hanno vissuto le loro
avventure immersi nella natura
accampati in tenda presso il Rio
Vert, vicino a Forni di Sotto.
L’impegno maggiore è stato
costruire le cucine da campo e
Sabato, 15 agosto 2015
prepararsi ogni giorno il cibo con i
fuochi a legna e, nonostante alcune
avversità meteo, non è mancata la
gara di cucina, vinta dalla
Squadriglia maschile dei Lupi.
Attraverso questa esperienza fatta
di avventure, fuochi di bivacco,
giochi, missioni e prove individuali e
di Squadriglia, hanno sperimentato
le diffico à e le soddisfazioni del
vivere insieme nel momento forse
più delicato della loro crescita
17
personale e della formazione del
carattere. Non sono mancati anche i
momenti di catechesi e gli spazi per
le riflessioni personali sempre
seguiti dai Capi, i giovani adulti
responsabili del campo.
Nel corso delle attività si è distinta
la Squadriglia femminile degli
Albatros, che avrà l’onore di
custodire le insegne simbolo del
Reparto.
L.L.T.
Numerose le iniziative proposte nel corso di quattro giornate dal 13 al 16 agosto
Aurisina in festa per il patrono San Rocco
T
utto il paese di Aurisina si è messo in moto
per organizzare le celebrazioni per la festa
di San Rocco, patrono del Comune di Duino Aurisina; la festa è cominciata giovedì
13 e durerà fino a domenica 16 agosto.
Fittissimo il calendario delle iniziative coordinate da un nuovo Comitato formato tra gli altri dalle Comunelle di Aurisina, dalle associazioni Ajser 2000 e Armonia, dal Sk Devin, dal centro
culturale Igo Gruden, e dal gruppo sportivo Sokol. Giovedì alle 18, in piazza San Rocco avrà luogo l’inaugurazione ufficiale della manifestazione
a cui seguirà l’apertura delle mostre: alla Casa
della Pietra saranno esposti i manufatti de "Le ragazze di ieri" e la mostra di pittura di Sonja Peroci; presso la Casa della Cultura Igo Gruden ci sarà la mostra sull’apicoltura e la mostra in
occasione del 70° anniversario del SKD Igo Gruden; a cura dell’Azienda agricola Pertot Špjelni
saranno esposte le caricature di Matej Gruden;
inoltre, presso l’Azienda agricola Ušaj, Miloš Zidari¤ esporrà le sue fotografie "Mietitura della lavanda".
La Parrocchia di Aurisina e l’Ajser 2000 presenteranno presso la Sala Parrocchiale la mostra: "Aurisina - nei luoghi della tradizione" dal 13 al 23
agosto, saranno esposte opere di pittura, grafica,
scultura, mosaico e fotografia per riscoprire un
territorio ricco di storia e di tradizioni. Inoltre, il
giorno di ferragosto, il Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000 organizzerà anche un’ex tempore
di pittura; alle ore 18.30 sempre di sabato 15 agosto, ci sarà un incontro con gli artisti presso la Cavarna Gruden.
Domenica, in occasione delle celebrazioni di San
Rocco, nella piazza di Aurisina, alle ore 10.00 sarà celebrata la Santa messa concelebrata da don
Marku¬a e don Bastiani a cui seguirà la processione per le vie del paese.
Lucia Lalovich Toscano
18
Cormonese - Gradiscano
Sabato, 15 agosto 2015
Mossa in festa
per l’Assunta
Tradizionale appuntamento di metà agosto
con la processione mariana lungo le vie del Paese
dopo la celebrazione eucaristica delle ore 19
L
a Comunità di Mossa si appresta a
celebrare, il prossimo 15 agosto, la
solennità dell’Assunzione della
Beata Vergine Maria.
La tradizionale giornata di devozione
affonda le sue radici nella storia, quando
la comunità di Mossa, assieme a
numerosi pellegrini provenienti dai
paesi limitrofi, portava la statua della
Madonna Assunta, conservata presso la
chiesa Parrocchiale, dal centro del paese
fino al Santuario mariano del Preval.
Con il tempo il tracciato della
processione ha subito delle modifiche
fino a quello attuale, con un percorso
che sabato si snoderà lungo via XXIV
Maggio, via Dante, via Tarabocchia, via
Blanchis per poi fare rientro alla
Parrocchiale.
Il programma della giornata prevede alle
ore 12.00 la recita dell’Angelus con la
benedizione delle automobili e, alla sera,
la recita del Santo Rosario alle ore 18.30 e
la celebrazione della Santa Messa
solenne alle ore 19.00, presieduta da don
Giovanni Sponton, parroco di Sagrado, e
concelebrata dall’Amministratore
Parrocchiale di Mossa mons. Arnaldo
Greco.
Seguirà poi la processione della statua
della Vergine lungo le vie del paese e, al
rientro alla parrocchiale, ci sarà la
benedizione per tutti i fedeli convenuti.
Grazie all’opera instancabile dei
volontari del paese, seguirà un momento
di festa comunitaria negli spazi
parrocchiali con l’estrazione dei numeri
vincenti della tradizionale lotteria.
Andrea Bullitta
Esperienza del Gradisca 1°
Sorriso e canto
anche
nelle difficoltà
Il cattivo tempo non ha frenato l’entusiasmo
degli scout del reparto "Antares"
durante il campo svoltosi inVal Saisera:
un’opportunità davvero preziosa
di vivere pienamente
il motto "Estote parati!"
D
a lunedì 27 luglio a mercoledì 5 agosto, si è
svolto in località Valbruna il Campo
Esploratori e Guide del Reparto "Antares".
Un lembo di foresta millenaria all’inizio
della Val Saisera, ha ospitato il villaggio di tende del
Reparto del Gradisca 1°.
Il tempo piovoso che ha caratterizzato il periodo
durante il quale si è svolto il Campo di Reparto, ma
nello stesso tempo la caparbietà degli scout a vivere
un articolo della "legge" ("lo scout sorride e canta
anche nelle difficoltà") lo hanno reso impegnativo
ma ugualmente unico e hanno fatto capire ancora
una volta il senso profondo del motto "Estote
parati"!
Quest’anno si è previsto una permanenza più lunga,
dieci giorni, necessari per integrare nel gruppo i
diversi novizi che si sono aggiunti all’inizio
dell’anno associativo e per consolidare in tutti i
ragazzi gli aspetti dello scouting. L’ambientazione
medioevale ci ha introdotto adeguatamente nello
spirito dei giochi e delle gare le tre squadriglie
(rondini, aquile e falchi sono diventati per
l’occasione streghe, giullari e contadini)
Le attività all’aperto sono state purtroppo
ostacolate, come detto sopra, dalla pioggia che ci ha
accompagnato quasi ogni giorno.
Ci siamo però consolati a vicenda e senza perderci
d’animo e rimanendo uniti abbiamo comunque
portato a compimento quasi tutte le attività
previste, certo con qualche difficoltà in più.
Dopo l’alzabandiera, nelle catechesi mattutine ci si
è soffermati su alcune parabole raccontate da Gesù;
cercando di leggerne in profondità il significato per
noi. Le altre attività e i giochi occupavano poi il resto
della giornata che si concludeva regolarmente con il
cerchio finale o con il fuoco all’aperto (se possibile).
◆ Messa in suffragio il 26 agosto
Agenda
Ricordando Federico,
a un anno di distanza
I
l 26 agosto di un anno fa, nel mare di
Lussino, ci lasciava il giovane gradiscano Federico Bassanese, di appena 23 anni.
Il suo sorriso, la sua gentilezza è ancora
impressa negli occhi e nel cuore di chi lo
ha conosciuto, lo ha stimato e ha ricevuto tanto dalla sua umanità e profonda amicizia.
Era amico di molti, Federico, per il suo
tratto discreto e al tempo stesso cordiale, che sapeva essere forte e al tempo
stesso lieve, sapeva stare in compagnia
e al tempo stesso creare relazioni durature.
Tanti sogni e tanta concretezza, per un
giovane dalla profonda spiritualità, che
amava la sua terra, la sua Gradisca, come le asperità del Carso e il suo mare: la
Baia di Sistiana, la sua seconda casa.
Quanti lo hanno conosciuto e stimato si
ritroveranno per una Santa Messa che
sarà celebrata mercoledì 26 agosto - alle ore 19.00 - nel Duomo di Gradisca
d’Isonzo.
Per pregare insieme e ricordare l’amico
al quale, seppure con l’umano dolore
ringraziare il Signore con le parole di
Sant’Agostino: "Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolto, ma ti ringraziamo per il tempo che ce l’hai donato!"
Andrea Nicolausig
La celebrazione eucaristica domenicale vissuta
assieme ai genitori è stato un momento di
condivisione e di conoscenza ed ha arricchito la
giornata con le visite dei genitori al campo e con i
giochi previsti per loro.
L’ascensione al santuario mariano del Monte Santo
del Lussari e la preghiera di affidamento del gruppo
alla Madonna nella giornata del lunedì 3 agosto, ha
poi coronato il Campo.
Abbiamo quindi avuto modo di sperimentare
direttamente quanto più volte ha ripetuto anche
Baden-Powell, fondatore dello scoutismo: "non
esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o
cattivo equipaggiamento".
Il tempo può anche non essere buono ma di certo
buona è stata l’esperienza vissuta assieme e gli
insegnamenti che il metodo scout ci ha suggerito.
Don Giulio
■ Gradisca
Celebrazioni
mariane del 15 agosto
FEDERICO BASSANESE
Gradisca si prepara a festeggiare il 15
agosto l’Assunzione di Maria presso la
chiesa di Bruma. Al mattino verranno
celebrate le Sante Messe alle ore 8.30,
9.30 e 11.15.
Nel pomeriggio a partire dalle 17.30 si
terrà il concerto di campane curato dal
gruppo scampanotadôrs di Gradisca. Alle
ore 19.00 si terrà la Santa Messa Solenne
presieduta dal parroco don Maurizio
Qualizza e accompagnata dai Sacri
Cantores Theresiani. Verrà eseguita la
"Messa in onore di Santa Cecilia V. e M."
di Luigi Bottazzo e altri mottetti tra cui
l’"Assumpta est" di Dentella e l’"Ave
Maria" del Perosi oltre ai brani del
repertorio mariano popolare. Al termine
dell’Eucarestia si snoderà la tradizionale
processione con l’immagine di Maria per
le vie del borgo.
Cormonese - Gradiscano
Sabato, 15 agosto 2015
19
Martedì 18 agosto inixzierà la decima edizione del Centro estivo della parrocchia di Cormons
Grest 2015: si parte!
M
artedì prossimo 18 agosto,
alle ore 20.30 in Ric, parte
la Decima Edizione del
Grest, il Centro Estivo che
sarà vissuto nelle strutture del Centro
Pastorale "Trevisan". Nella serata
iniziale si desidera ricordare il
decennale di questo appuntamento al
quale, complessivamente, hanno
partecipato, negli anni, più di mille
bambini e ragazzi accompagnati da
oltre 150 animatori. Per l’occasione, a
nome del Direttivo Ric Cormòns, don
Paolo Nutarelli ha scritto una lettera a
tutti quei giovani che hanno trovato il
tempo, in questi anni, di vivere nel
Grest il servizio verso i più piccoli:
"Sono passati nove anni quando, nella
saletta del Caminetto, ci trovavamo per
seguire un sogno: fare del Ric un luogo
aperto e d’incontro dove, sempre più, i
bambini ed i ragazzi potessero
crescere e sentire questo luogo come
una vera e seconda Casa. Nasceva,
così, l’esperienza straordinaria del
Grest, il Centro Estivo del Ricreatorio
che la Comunità Cristiana, attraverso
gli Animatori, propone ai bambini ed
ragazzi di Cormòns e dei paesi vicini.
Quest’anno vivremo la decima
edizione. Sono più di 100 i giovani che,
come te, hanno potuto dedicare il
proprio tempo libero, competenze ed
entusiasmo al Grest: l’ho sempre detto
ma, oggi più che mai, mi sento di dirti,
ancora una volta, grazie. Senza il tuo
contributo questa straordinaria
esperienza, che ha coinvolto più di
mille bambini e ragazzi, non sarebbe
tale: se siamo arrivati alla decima
edizione e se, soprattutto, molti
bambini sono diventati animatori è
merito anche tuo!!! Provo un’emozione
particolare nel pensare e vedere
l’animatore che "oggi" ha preso il tuo
Una testimonianza del pellegrinaggio dei giovani a Roma a fine luglio
Un viaggio
alla scoperta
del dono di sé
posto e che "ieri era un tuo bambino".
Mi rallegro nel Signore per chi, come
te, ha donato ed, ancora oggi riesce a
donare, se stesso per questa
esperienza di Comunità."
Oltre a martedì 18 agosto alle 20.30 in
Ric, quando inizierà la Decima
Edizione del Grest e sarà l’occasione
per festeggiare questo piccolo ma
importante traguardo, il GREST
continuerà da mercoledì 19 a martedì
1° settembre dalle 8.30 alle 12.30
sempre in Ric.
Notizie in breve
■ Brazzano
Celebrazione in onore
di San Rocco
Domenica 16 agosto, la Santa Messa delle
ore 10.30 a Brazzano verrà celebrata
nella chiesetta dedicata a San Rocco, nel
giorno in cui la Chiesa celebra il santo di
Montpellier.
All’interno c’è una pala d’altare in cui
troviamo San Rocco accostato a San
Sebastiano e sopra, tra le nubi, la
Madonna del Rosario con il Bambino in
braccio che tiene una simbolica corona di
rose.
Il dipinto è datato 1707 ed indica molto
probabilmente l’ulteriore diffonde si
della devozione del Santo dopo l’arrivo
dei frati Domenicani a Cormòns nel 1702.
■ Gorizia
Chiusura alla Bsi
P
ubblichiamo la testimonianza della giovane Benedetta
che ha partecipato al Campo estivo a Roma per i
giovani delle superiori della Collaborazione Pastorale
di Cormòns e delle Parrocchie di Grado e Sagrado
svoltosi dal 27 al 31 luglio.
"Alla fine è questo quello che questo
viaggio ci ha insegnato: anche noi
dobbiamo dare il nostro contributo,
anche se piccolo, per cercare di
migliorare il mondo in cui viviamo"
Lunedì mattina siamo partiti da Cormons carichi e vogliosi di
vivere nuove esperienze, ma anche
pieni di dubbi e domande su quello
questa non doveva essere solo una
che ci saremmo dovuti aspettare una
vacanza e neanche un normale
volta arrivati nella capitale: cosa
campo, ma un vero e proprio viaggio
avremmo fatto? Chi avremmo
sia mentale che spirituale.
incontrato? Nessuno dava una
Abbiamo assistito ad uno stralcio di
risposta alle nostre perplessità,
vita dei monaci trappisti e abbiamo
lasciandoci così spaesati.
pregato i vespri insieme a loro. Siamo
Una volta arrivati a Roma però, siamo
entrati in una città dentro la città,
subito stati avvolti dalla sua aurea di
quando abbiamo conosciuto la realtà
storia e di mistero, e in un attimo tutti
della Caritas romana e abbiamo
i dubbi che avevamo sono passati in
capito la grande importanza che ha e
secondo piano e ci siamo lasciati
l’enorme lavoro che svolge tutti i
trasportare dalla bellezza dei luoghi e
giorni per le persone che più ne
dalla magia della città. In questi
hanno bisogno. Siamo stati ospitati
cinque giorni non abbiamo visitato
dalla comunità di Sant’Egidio, grazie
solo i luoghi più caratteristici di
alla quale abbiamo appreso che anche
Roma, come da bravi turisti, ma
noi nel nostro piccolo possiamo fare la
siamo stati catapultati in un’altra
differenza. Perché alla fine è questo
realtà a noi sconosciuta. Come don
quello che questo viaggio ci ha
Paolo ci ha sempre ricordato, infatti,
insegnato. Anche noi dobbiamo dare il
nostro contributo, anche se piccolo,
per cercare di migliorare il mondo in
cui viviamo.
Certo, non possiamo aiutare tutta le
persone del mondo, ma anche solo un
uomo o una donna più felici, sono
una grande conquista per ognuno di
noi. Perché, come ci insegna il
Signore, una vita vale la pena viverla
quando questa diventa dono per gli
altri.
Credo che sia questo il perno
fondamentale sul quale ruota la
nostra esistenza ed è quello che
abbiamo capito grazie a questo campo
a Roma. Perché alla fine, vivere una
vita in maniera egoistica che senso ha?
Benedetta Falato
Sino a sabato 22 agosto la Biblioteca
statale isontina e la Galleria d’arte "Mario
Di Iorio" adotteranno l’orario ridotto
estivo. Sarà dunque possibile fruire del
servizio di prestito librario locale, attivo
al piano primo di palazzo Werdenberg di
via Mameli 12, dalle 9.30 alle 12.30, da
lunedì a sabato.
La Biblioteca riprenderà il normale orario
di consultazione libraria, dei fondi.
dell’emeroteca e di prestito, nonché di
apertura delle sale di studio e luttura, con
lunedì 24 agosto.
Per ogni ulteriore dettaglio è disponibile
e aggiornato il sito dell’ente, all’indirizzo
www.isontina.beniculturali.it oppure chi
lo preferisce può inviare una mail a [email protected] o telefonare allo
0481.580225.
Per quanto riguarda l’attività espositiva
della Galleria d’arte "Mario Di Iorio" il
calendario riprenderà il 5 settembre 2015
con la personale dedicata a Mauro Mauri,
artista goriziano nato nel capoluogo nel
1945 e scomparso nel 2001.
La pittura informale è stato inizialmente il
linguaggio espressivo di Mauri, sino alla
virata verso la sperimentazione della
computer-art, esperienza intrapresa, fra i
primi nell’Isontino, dagli anni Ottanta
fino alla sua scomparsa.
Fly UP