Contaminanti chimici degli alimenti: come trovarli, come evitarli
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Contaminanti chimici degli alimenti: come trovarli, come evitarli
Anno 1, n. 4, food&tec dicembre 2012 Le monografie Foodandtec è una testata registrata al Tribunale di Milano n. 92 del 27/02/2012 Contaminanti chimici degli alimenti: come trovarli, come evitarli Studio monografico tratto dal corso di aggiornamento “In-Formare. La qualità del cibo a Convegno” Milano, 11 ottobre 2012 SOMMARIO a cura di Francesca De Vecchi 3 Introduzione Dall’ambiente agli alimenti: il problema dei contaminanti emergenti 4 Alberto Mantovani Contaminanti chimici nella filiera alimentare: case studies e differenze nell’approccio analitico Paolo Matteini 10 Tecnologie di trattamento industriali e sviluppo di composti chimici da danno termico Raffaella Mercogliano 17 food&tec Food&Tec è una testata giornalistica on line dedicata al settore agroalimentare Direttore Responsabile Bruna Moroni Editore: OM snc via Euripide 7 20145 Milano tel. 0291534731 fax 1782264489 Registrazione Tribunale di Milano n. 92 del 27/02/2012 2 dicembre 2012 Contaminazioni da packaging alimentare: analisi del rischio e piani di controllo Alberto Taffurelli 23 La prevenzione del rischio nelle materie prime per l’alimentazione infantile Partizia Locatelli 29 Determinazione di pesticidi organo-clorurati nella filiera del bovino da carne Sara Panseri, Luca Chiesa food&tec 34 INTRODUZIONE L’ambiente, le tecniche di coltivazione e le tecnologie di produzione degli alimenti possono lasciare in materie prime e prodotti finiti sostanze dannose per la salute, talvolta in quantità non trascurabili. La legge definisce limiti sempre più restrittivi alla presenza negli alimenti di contaminanti chimici, mentre le autorità che si occupano della salute pubblica metteno in allerta gli operatori del settore verso sostanze emergenti che è necessario conoscere. Questo corso ha approfondito, grazie all’intervento di esperti di Sanità pubblica, tecnici e operatori, gli aspetti relativi alla prevenzione e al monitoraggio di quei contaminanti chimici emergenti - di origine ambientale e di processo - che sempre più spesso si ritrovano nelle materie prime e nei prodotti finiti. food&tec dicembre 2012 3 Dall’ambiente agli alimenti: il problema dei contaminanti emergenti Alberto Mantovani,Tossicologia Alimentare e Veterinaria, Dip. Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Istituto Superiore di Sanità La sicurezza alimentare “dai campi alla di rischio emergenti, che si presentano tavola” (Libro Bianco della Commissione con aspetti nuovi, i cui effetti non sono Europea) richiede una valutazione del stati ancora sufficientemente indagati e rischio, che consideri non solo un ipote- che quindi richiedono un approccio di- tico “individuo medio”, ma anche le fa- verso. sce di popolazione più vulnerabili, come i bambini. GLI INTERFERENTI ENDOCRINI Particolare attenzione va data ai fattori Seguendo l’intera catena dal “campo alla tavola”, una corretta valutazione deve identificare e caratterizzare il pericolo, il suo effetto alla dose minore, valutare l’esposizione (fonte e quantità di assunzione) e quindi caratterizzare il rischio, valutando la probabilità di un dato effetto anche per i soggetti più vulnerabili. Un esempio di rischio emergente associato alla relazione fra qualità ambientale e filiere agroalimentari riguarda 4 dicembre 2012 food&tec i cosiddetti interferenti endocrini e in particolare due gruppi di sostanze con potenziali effetti endocrini: • i composti perfluorati: eteri bifenili polibromurati (PBDE), Perfluorottano Sulfonato (PFOS), acido perfluorottanico (PFOA) • i residui multipli di pe- luppo neurocomportamentale e immu- sticidi. nitario e la progressione di patologie, tra cui obesità, diabete di tipo 2, e alcuni COSA SONO GLI INTERFERENTI tipi di cancro (testicolo, mammella). ENDOCRINI (IE) E COME AGISCONO Sono dunque un gruppo di sostanze Sono composti naturali o sostanze di in grado di bioaccumulare nel corso origine antropica in grado di alterare il dell’esistenza, difficili da valutare per gli corretto funzionamento del sistema en- aspetti tossicologici, avendo una molte- docrino modificandone il naturale equi- plicità di bersagli nel sistema endocrino librio (omeostasi). ed effetti a lungo termine sullo svilup- Possono “accendere”, “spegnere” o mo- po; l’organismo, dalla vita intrauterina dificare i segnali che gli ormoni portano, proseguendo con l’allattamento, risulta influenzando così le normali funzioni esposto in modo ripetuto e prolungato. dei tessuti e degli organi bersaglio, le- Di questo gruppo fanno parte conta- gandosi ai recettori nucleari o alterando minanti noti della catena alimentare la sintesi o il metabolismo ormonali. (policlorobifenili - PCB, diossine, cad- A molte di queste sostanze sono sta- mio, arsenico, pesticidi) e contaminanti ti riconosciuti effetti negativi verso lo emergenti, come i composti perfluorati sviluppo e la salute riproduttiva, lo svi- e i residui multipli di pesticidi. food&tec dicembre 2012 5 I COMPOSTI PERFLUORATI centrazione negli alimenti, ma senz’altro I composti perfluorati sono contaminanti particolarmente critico è il pesce, dove è capaci di bioaccumulo, non compresi nei stata rilevata una forte bioconcentrazio- piani di controllo degli alimenti, in fase ne, nel fegato in particolare. di studio da parte dell’Efsa (2008) che ha valutato la necessità di un aggiornamento Tossicologia dei programmi di controllo. PFOS e PFOA Hanno un metabolismo lento e una per- sono un gruppo di sostanze persisten- sistenza dovuta probabilmente a una ti, che non accumulano nei grassi, le cui tendenza a legarsi con proteine plasma- principali fonti sono i tessuti, la carte da tiche. Interferiscono principalmente con forno, il teflon (PFOA), le pellicole, le ver- il metabolismo epatico di lipidi e steroi- nici, la polvere domestica, e l’interazione di, il metabolismo del colesterolo e la ambiente-alimento, soprattutto per PFOS funzione tiroidea. Mostrano gli stessi ef- (nei diversi punti della catena). Oggi sono fetti, sebbene PFOS sia fino a dieci volte ancora incompleti i dati sulla loro con- più potente di PFOA. 6 dicembre 2012 food&tec Principali vie di esposizione tici, per una serie di ragioni: Consumo di pesce (sia marino sia d’acqua • la capacità di questi composti di accumu- dolce), molluschi, crostacei e selvaggina. larsi nell’organismo a livelli che non riflet- Particolarmente importante il consumo tono necessariamente la situazione attuale di fegato e reni. • la presenza di una contaminazione, sia in alimenti sia negli umani, molto varia- Conclusioni Efsa bile (“a chiazze”, forse per emissioni lo- I dati di biomonitorraggio umano, con- calizzate) fermati anche da uno studio dell’Isti- • il contributo di altre fonti (materiali a tuto Superiore di Sanità, finanziato dal contatto). Ministero dell’Ambiente e terminato PFOS: la dose giornaliera tollerabile di nel 2011 (progetto PREVIENI, www.iss. questo compost (TDI) è stata stimata in- it/prvn) hanno evidenziato la difficoltà torno a 150 ng/kg di peso corporeo, e il di stabilire una correlazione diretta con consumo da fonti alimentari è stato sti- l’assunzione di alimenti considerati cri- mato intorno 60 ng/kg di peso corporeo al giorno, inferiore dunque al valore di TDI. Tuttavia per la sua alta tossicità, particolarmente esposte ai suoi effetti sono quelle fasce di popolazione che fanno un grande consumo di quegli alimenti in cui si accumula più facilmente e che quindi possono arrivare ad assumere quantità superiori al TDI. PFOA: la dose giornaliera tollerabile (TDI) è stata stimata, considerando le sole fonti ambientali, intorno a 1.5 μg/kg di peso corporeo al giorno, ben al di sotto dei livelli di esposizione stimati con la dieta (fra 2 e 6 ng/kg peso corporeo); l’Efsa ha tuttavia stimato per questo composto che il 50% in più possa derivare anche da food&tec dicembre 2012 7 altre fonti quali i materiali a contatto e la trovati sono relativamente bassi: meno polvere domestica. del 5% di alimenti con valori superiori ai limiti massimi di residui stabiliti (LMR), RESIDUI MULTIPLI DI PESTICIDI e poco meno del 10% fra prodotti impor- I pesticidi sono contaminanti degli ali- tati, ma è stata rilevata la crescente pre- menti, molto studiati e i cui effetti av- senza (30% e oltre) di residui multipli di versi sono noti. I piani di monitoraggio pesticidi nello stesso campione, anche se dei residui, eseguiti in anni recenti, han- nei limiti di LMR. Per valutare l’effetto no fatto emergere il problema legato di questo cocktail di sostanze sono stati all’esposizione combinata a residui di impostati studi “di valutazione cumula- più pesticidi, accomunati dal medesimo tiva” che partono dall’ipotesi di valutare meccanismo d’azione e presenti nello l’effetto additivo di sostanze con struttu- stesso alimento. ra e meccanismo d’azione simili. Sono i Cumulative Risk Assessment, a proposito Tossicologia dei quali, a partire dal 2013, l’Efsa pro- I valori di contaminazione fino a oggi durrà una serie di opinioni. 8 dicembre 2012 food&tec LE AZIONI DELL’ISTITUTO SUPERIORE acquacoltura. DI SANITÀ Per tutelare a monte la sicurezza della Sono due i progetti dell’Istituto Superio- filiera, sono stati elaborati mangimi a re di Sanità per il controllo della conta- forte componente vegetale (oli e pro- minazione ambientale che riguardano il teine di origine vegetale), in grado di pesce, un alimento per l’uomo a partico- salvaguardare il potere nutrizionale lare rischio di accumulo di sostanze con- del pesce. taminanti. Il pesce allevato è ormai la fonte principale di pesce consumato, con il van- IL PROGETTO AQUAMAX taggio, rispetto al pescato di poter Secondo dati consolidati, il consumo essere modificato, grazie a mangimi di pesce espone il consumatore al ri- “più puliti”, minimizzando il rischio schio di assunzione di contaminanti di bioaccumulo, poiché privo di in- persistenti (poloclorobifenili, diossine gredienti che dalla catena alimentare e metilmercurio), senza particolari dif- trasferiscono al pesce contaminanti ferenze fra pesci allevati e pescati. Un persistenti. documento Efsa del 2005 (www.efsa. europa.eu/en/science/contam/con- ALLERTA PRECOCE: tam_opinions/1007.html), BREVETTO ISS BEST ribadisce l’importanza di una simile fonte di nu- È un sistema di autocontrollo, brevet- trienti così legata alle abitudini di mol- tato dall’ISS, utilizzabile in azienda, te popolazioni, e sottolinea la necessi- che propone un approccio tipo HACCP tà di un continuo monitoraggio della agli aspetti di qualità e salubrità chimi- contaminazione e l’istituzione di piani co-tossicologica degli alimenti. di gestione del rischio soprattutto per Si tratta di batterie di (bio)sonde na- aree specifiche, come il Mar Baltico. nometriche BEST, che permettono un Il progetto europeo ACQUAMAX (www. monitoraggio in continuum, per indi- aquamaxip.eu), cui ha partecipato an- viduare precocemente bioindicatori che l’Istituto Superiore di Sanità, ha veterinari e indicatori di qualità e sa- eseguito una valutazione comparativa lubrità dell’alimento. di mangimi innovativi e tradizionali in food&tec dicembre 2012 9 Contaminanti chimici nella filiera alimentare: case studies e differenze nell’approccio analitico Paolo Matteini, R&D Manager Silliker Italia Spa Un approccio analitico testa quando applicabi- completo per la determi- le agli elementi volatili); nazione di molecole di una fase di purificazione, contaminanti nelle matri- seguita da una di rivela- ci alimentari deve pren- zione (cromatografia ab- dere in esame tutte le fasi: binata a un dispositivo dalla del rivelatore). Nei tempi più campione, alle metodiche recenti, estrattori e puri- più efficaci di rivelazione, ficatori automatici hanno preparazione fino alla corretta interpretazione dei velocizzato le fasi iniziali, mentre lo risultati ottenuti. Vediamo una panora- spettrometro di massa si è confermato mica di quanto la moderna chimica ana- il rivelatore di riferimento nella mag- litica mette a disposizione per l’analisi gior parte delle situazioni. Le tecniche dei contaminanti degli alimenti. del futuro prossimo potrebbero essere basate sulla spettrometria di massa ad LA PREPARAZIONE DEL CAMPIONE alta risoluzione, in taluni casi addirittu- Le tecniche di preparazione del campio- ra senza le fasi preliminari di estrazio- ne, per l’analisi di composti contami- ne e purificazione della matrice (DART, nanti, prevedono una fase di estrazione DESI). (con solventi o estrazioni in spazio di Oggi uno dei metodi cui si ricorre più 10 dicembre 2012 food&tec frequentemente è il metodo Quechers terminazione contemporanea di clas- (Quick, Easy, Cheap, Effective, Rugged, si di composti omologhi, resi possibili Safe), un metodo relativamente sem- da tecniche che offrono una migliore plice e veloce che non prevede cambi capacità di distinguere gli analiti in di solvente, ma una fase di estrazione un singolo tracciato cromatografico. con acetonitrile, una purificazione SPE Questi metodi sono particolarmente (Solid-Phase Extraction) in una fase di- indicati per la determinazione di alcu- spersa e la rivelazione tramite Spettro- ne tipologie di contaminanti (diossi- metria di Massa. ne, pesticidi, metalli) e meno per altre (micotossine). RILEVAZIONE Diossine: sono composti omologhi, ri- Sono diverse le metodiche possibili in velati per gascromatografia accoppiata funzione del contaminante da determi- a spettrometria di massa ad alta risolu- nare. zione HRGC/HRMS (Regolamento (CE) n. 1883/2006). Metodi multiresiduali Metalli: tramite un’estrazione drastica, Sono metodi che permettono una de- senza alcuna purificazione: plasma in- Figura 1 food&tec dicembre 2012 11 dotto (8000 K) o Spettroscopia di Massa Inoltre: (ICP – MS). • gli analiti devono essere conosciuti / Pesticidi: possono essere usati meto- stabiliti in precedenza di multiresiduali, sebbene si riveli una • il metodo di determinazione è alta- determinazione complessa: GCMSMS + mente selettivo per le molecole target LCMSMS (figura 1). • non è possibile rivisitare il tracciato Micotossine: l’uso di metodiche multi- per rilevare analiti inizialmente non in- residuali è più limitato, perché hanno clusi nel target (figura 2). limiti di legge molto diversi fra loro e sono spesso caratterizzate da uno spe- Metodi “untargeted” cifico legame analita – matrice che ren- Si basano su una rivelazione indifferen- de meno stringente l’impiego di metodi ziata, poiché riescono a rivelare “tutte” multiresiduali. le molecole dell’estratto (tenendo conto dei limiti posti dal mezzo di introdu- Metodi “targeted” / “untargeted” zione e dalla cromatografia: volatilità, polarità ecc.) Metodi “targeted” È possibile rivisitare il tracciato per ri- Sono metodi laboriosi da costruire poi- levare analiti inizialmente non inclusi ché la rivelazione deve essere “costrui- nel target. Fra questi le spettrometria ta” sugli analiti precisi. MS ad alta risoluzione. Figura 2 12 dicembre 2012 food&tec Figura 3 Esattezza e precisione Figura 4 Esattezza, precisione, incertezza DATI ANALITICI E INCERTEZZA DI MI- tezza della misurazione (figure 3 e 4). SURA, CONFRONTO CON LIMITI E QC Può essere calcolata seguendo un ap- L’incertezza è l’intervallo di concen- proccio metrologico (somma delle sti- trazione, attorno al risultato analitico me dei singoli contributi), oppure me- determinato, che contiene il risultato diante la equazione di Horwitz (1997, “vero”, con un certo grado di probabi- restituisce una valutazione dell’incer- lità (di solito il 95%). Non è un “errore”, tezza come sola funzione della concen- quanto piuttosto una stima dell’accura- trazione), oppure secondo il metodo food&tec dicembre 2012 13 olistico, come somma dei contributi di stesso (bias, precisione, incertezza). bias e precisione, da dati derivanti da I più diffusi controlli qualità giornalie- carte di controllo, circuiti di proficiency ri sono basati sull’analisi di materiali a e test interlaboratorio. titolo noto e sulla costruzione di carte È una misura necessaria per il corretto di controllo. Questi controlli sono ancor confronto con i limiti di legge, per que- più potenti se estesi a network di labora- sto i laboratori di prova devono appli- tori affiliati. Il controllo più significati- care procedure per stimare l’incertezza vo, perché totalmente esterno al labo- delle misure, come previsto dalla nor- ratorio, è comunque rappresentato dai ma ISO/IEC 17025:2005 (punto 5.4.6). proficiency test. I QC del Laboratorio analitico I CONTAMINANTI EMERGENTI Parte integrante del laboratorio di ana- Case study: Determinazione di oli mi- lisi sono, oggigiorno, i Quality Controls, nerali “MOSH” e “MOAH” negli im- QC. Questi assumono la duplice funzio- ballaggi e negli alimenti ne di controllo di routine dei dati analiti- Gli Oli Minerali (Mineral Oil Hydrocar- ci prodotti quotidianamente, e anche di bons, MOH) sono prodotti della distilla- controllo a lungo termine dei parametri zione del petrolio e possono contaminare statistici che caratterizzano il metodo gli alimenti attraverso numerose fonti. I 14 dicembre 2012 food&tec MOSH (Mineral Oil Saturated Hydrocar- 7. Frodi alimentari bons) sono idrocarburi saturi, in genere 8. Imballaggi di carta e cartone contami- lineari, ramificati e ciclici saturi, alchila- nati. ti o meno (nafteni). I MOAH (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons) sono idrocarbu- Gli imballaggi di carta e cartone posso- ri aromatici, contenenti uno o più anelli no essere contaminati da MOSH e MOAH benzenici con catene laterali lineari o ra- a causa degli inchiostri per stampa off- mificate. Gli Oli minerali per usi alimen- set, ma una probabile seconda via di ac- tari (“White Mineral Oils”) non devono cumulo è costituita dal riciclaggio dei contenere idrocarburi aromatici. materiali. I MOSH e i MOAH più leggeri Le fonti di contaminazione per gli ali- (C≤24) possono migrare dall’imballaggio menti sono diverse e numerose: all’alimento tramite un meccanismo di 1. Agenti anti-sticking (antiaderenti) per evaporazione e condensazione (Bieder- dolci e prodotti da forno mann, Grob et al., Eur. Food Res. Tech- 2. Trattamenti anti-polvere per cereali e nol., 2010). Sono composti tossici e in mangimi quanto idrocarburi sono i contaminanti 3. Sversamenti petroliferi e contamina- più presenti e accumulati nel grasso del zione della fauna marina corpo umano (~1 g per persona) (Con- 4. Formulati commerciali di pesticidi cin et al., Mineral oil paraffin in human (dispersioni in body fat and milk, 2007). Nonostante ciò oli minerali) non esiste attualmente un regolamento 5. Sacchi di juta a livello europeo che stabilisca i limiti di usati per il tra- concentrazione degli oli minerali negli sporto di caf- alimenti. fè, cacao, soia, food&tec noccioline, ce- Il caso delle barriere protettive: reali un’esperienza di Silliker 6. Perdite nei La frazione leggera (C≤24) di MOSH e macchinari MOAH ha la capacità di migrare dal carto- dell’industria ne negli alimenti attraverso l’aria, anche alimentare in presenza di talune barriere plastiche dicembre 2012 15 Figura 5 protettive (Koni Grob, Kantonales Labor gamente diffuse (figura 5): Zurich – Seminar Berlin 23th Septem- • cereali e derivati (pasta, riso ecc.) = ber 2011). La migrazione dipende dalle 0,5-30 mg/kg condizioni di immagazzinamento (tem- • cacao in polvere, cioccolata = 5-50 mg/kg peratura, areazione, densità stoccaggio • prodotti dolciari confezionati = fino a prodotti) e dal tempo di contatto con 200 mg/kg l’alimento. Il trasferimento può essere I profili di MOSH e MOAH sono ricchi di definito un processo rapido (dell’ordine dettagli, e queste informazioni possono delle settimane o dei mesi), in particola- dare efficaci indicazioni sulla sorgen- re per quei prodotti con tempi di scaden- te della contaminazione, specialmente za prolungati (es. alimenti secchi). se condotte insieme a studi addizionali tipo: Le analisi finora condotte su campioni • comparazione tra alimento e imbal- reali nel laboratorio Silliker e la lette- laggio ratura disponibile confermano che le • studi di shelf life contaminazioni degli alimenti da parte • studi con differenti metodi di estrazione. di oli minerali di varia origine sono lar- 16 dicembre 2012 food&tec Tecnologie di trattamento industriali e sviluppo di composti chimici da danno termico Raffaella Mercogliano, Dipartimento di Scienze Zootecniche e Ispezione degli Alimenti, Università Federico II, Napoli le principali molecole legate al danno termico: idrocarburi policiclici aromatici, ammine eterocicliche e furani, composti mutageni e potenzialmente oncogeni, che l’utilizzo di buone pratiche di produzione può in alcuni casi contribuire a limitare, garantendo così una maggiore sicurezza alimentare. TECNOLOGIE DI TRATTAMENTO E DANNO TERMICO Nei trattamenti termici il calore, responsabile della trasformazione degli alimenti, accelera la velocità di tutte le reazioni Nella produzione degli alimenti, le tec- chimiche, comprese quelle indesiderate. nologie di trattamento industriali pos- L’aumento della temperatura causa la sono indurre modificazioni dei grassi e perdita di nutrienti, vitamine e digeribi- delle principali molecole organiche, fa- lità mentre favorisce la comparsa di off- vorendo lo sviluppo di composti chimici flavours e/o off-colours e infine di compo- indesiderati. La relazione ha presentato sti dannosi tipici, quali: food&tec dicembre 2012 17 • Ammine eterocicliche (HA) tagena e sono particolarmente presenti • Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) in prodotti carnei (carne e pesce) fritti e • Furani arrosto. Le PhiP, inoltre, sono le ammine Vediamoli in dettaglio. caratteristiche che si ritrovano, in maggiori concentrazioni, in carni fritte in AMMINE ETEROCICLICHE (HA) padella. Sono un gruppo di composti studiati da Hanno tutte in comune la reazione di anni in relazione ai processi di cottura Maillard come meccanismo di sintesi, degli alimenti. In funzione della struttura mentre il livello di contaminazione de- chimica sono state divise in cinque gruppi: gli alimenti dipende dalle condizioni di tempo/temperatura dei trattamenti o 1. imidazo-quinoline (IQ) della cottura. Nell’industria alimentare 2. imidazo-quinoxaline (IQx) di norma la quantità di ammine che si 3. imidazopiridine (IP) accumula nell’alimento tende ad aumen- 4. furo-imidazo-piridine (IFP) tare in relazione al binomio temperatu- 5. ammino-carboline (α, β, γ). ra-tempo di trattamento. Temperature fra 125°-155°C- 200°C de- In particolare fra le più diffuse: MeIQx, notano un progressivo incremento di PhIP e 4,8 DiMeIQx hanno attività mu- HA con un valore soglia intorno a 200°C 18 dicembre 2012 food&tec Figura 1 - Concentrazione di HA in carne di pollo dopo frittura (cotture in cucine industriali e ristora- sulla superficie delle carni, tanto imper- zione collettiva). Si è osservata tuttavia meabile da trattenere all’interno le note- la produzione di alcune HA anche per voli quantità di HA che si sono formate. trattamenti al di sotto di 100°C, tipo af- L’utilizzo di grassi ricchi in antiossidanti fumicamento a caldo nei prodotti ittici. e ingredienti con buona composizione in La variabile tempo, invece, non ha un acidi grassi, costituisce una valida alter- comportamento lineare: la produzione nativa per ridurre la produzione di am- di HA negli alimenti in funzione del tem- mine IQ (ma non di PhIP). po aumenta progressivamente nei primi 5-10 minuti, si stabilizza intorno ai 10 Cottura carne in forno (ad aria calda) minuti e rimane a concentrazioni inva- La sintesi di HA si riduce, perché il tra- riate dopo 10 minuti di trattamento. sferimento del calore dall’interno del forno all’alimento è meno efficace e le HA e modalità di cottura temperature raggiunte dalla carne sono minori. Minori livelli di HA si ritrovano Frittura (carne) in carni di maggior pezzatura (arrosti) A temperature superiori a 200°C si assi- dove la superficie è nettamente inferiore ste alla rapida formazione della crosta alla massa. food&tec dicembre 2012 19 HA e preparazioni alimentari nitriti, vitamina E, aroma di fumo liquido Alcune preparazioni possono avere un clorofilla, flavonoidi). effetto di protezione o di catalizzazione. Anche l’effetto antiossidante può contribuire a ridurre la produzione di HA Panatura perché ostacola la formazione di ra- Lo strato di pastella e pangrattato eser- dicali liberi indotta dalla reazione di citano un effetto “isolante” verso tem- Maillard (1% vit. E riduce la formazio- perature elevate, in carni panate prima ne di PhIP del 59% in arrosti di carni della cottura (anziché solo infarinate). bovine). Le miscele di spezie come rosmarino, Aggiunta di zuccheri timo, aglio, salvia, applicate sulla super- Se in rapporto ottimale (<50%) e in pre- ficie di porzioni di carni bovine possono senza di buone concentrazioni di pre- ridurre del 60% le concentrazioni HA, cursori azotati, la presenza di zucchero come emerso da raffronti con carni-con- favorisce produzione di HA. trollo. In ultimo, una buona pratica potrebbe essere l’allontanamento dei fondi Carni macinate di cottura, sostituendoli eventualmente Si è osservata una correlazione diretta con sughi e condimenti preparati ex novo tra lo sminuzzamento e la quantità di a base di insaporitori e concentrati di succhi di cottura e la produzione di HA. aromi, in cui HA sono presenti in concentrazione minore. Nella pratica alcune misure possono portare a una riduzione delle HA: TRATTAMENTI TECNOLOGICI l’aggiunta di ingredienti leganti (sale, E IDROCARBURI POLICICLICI amidi, additivi) contribuisce a diminuire AROMATICI (IPA) la quota di acqua che emerge sulla su- Gli idrocarburi policiclici aromatici sono perficie della carne. In oltre un effetto composti organici ubiquitari, la cui pre- di riduzione può anche essere favorito senza negli alimenti può essere dovuta a dalla presenza di additivi e composti na- contaminazione ambientale, processi di turali vegetali ad azione antiossidante lavorazione o trattamenti termici di cot- (BHT, citrati, acido ascorbico, bisolfiti, tura. L’interesse sanitario verso gli Ipa è 20 dicembre 2012 food&tec dovuto alla loro oncogenicità, in parti- dotti durante i processi di trasformazio- colare del benzo[a]pirene (BaP), il com- ne di alimenti quando si raggiungono posto più studiato. Secondo Il Rapporto elevate temperature, anche per pochi ISTISAN (03/22) i singoli IPA sono comu- secondi, come durante la tostatura, la nemente presenti negli alimenti a livelli cottura su piastra e l’affumicamento. compresi fra 0,1 e 100 μg/kg. L’incremento nella produzione di Ipa antracebe A fenantrene (Phen) pirene (Py) Sono cento gli IPA identificati e presenti è lineare fino a 400°C, per poi divenire in miscela negli alimenti, tutti con una esponenziale oltre questo valore o in struttura ad anelli benzenici condensati assenza di ossigeno, sempre durante il (da 2 a 7); sono fortemente lipofili, muta- trattamento termico. geni, oncogeni e sono considerati inter- In particolare il processo di affumicatura ferenti del sistema endocrino. può costituire una fonte di contamina- Sono prodotti nel corso di quei tratta- zione elevata di benzopirene e altri IPA, menti tecnologici che inducono combu- sia utilizzando tecnologie tradizionali stione/pirolisi delle molecole e decom- (esposizione diretta al fumo di legno e posizione termica di materiale organico derivati o piante aromatiche), sia me- in un range ottimale molto alto di tempe- diante fumo liquido o “aroma fumo”. In ratura (fra i 500-900°C). IPA si formano entrambi i casi il Dl.vo n. 107/92 defini- per pirolisi dai grassi, che sono i princi- sce dei tenori massimi di benzo(a)pirene pali precursori (trigliceridi e colestero- pari a 0,03 μg/kg alimento per l’affumi- lo). catura e dei requisiti di purezza nel caso Le vie di esposizione e contaminazione di estratti di fumo di 10 μg/kg per il ben- sono diverse. Possono derivare da suolo, zoapirene e 20 μg/kg per il dibenzo(a) aria e acqua contaminati, o essere pro- antracene. food&tec dicembre 2012 21 TRATTAMENTI TERMICI E FURANI riori a 200°C, l’andamento fra tempe- I furani sono eteri ciclici a basso peso ratura e livelli di furani non è sempre molecolare, caratterizzati da un’elevata lineare. volatilità e lipofilia. Sono composti da Diversi alimenti analizzati presentano danno termico, ma poche informazioni valori elevati di furani: cereali per co- sono disponibili circa i loro meccanismi lazione soprattutto contenenti miele, di produzione. alcuni baby food (a base di carne, pesce Un recente documento dell’Efsa (Upda- e verdure), il pane in cassetta tostato, te on furan levels in food from monito- caffè, alimenti a base di carne. Nono- ring years 2004-2010 and exposure as- stante si siano fatte delle supposizioni sessment, Efsa 2011) ha ipotizzato che circa la pericolosità di questi composti derivino da: per la salute dei consumatori (Commis- a) composti della riduzione degli zuc- sione congiunta di esperti FAO/WHO on cheri nella reazione di Maillard; Food Additives (JECFA), febbraio 2010), b) degradazione termica di alcuni am- a oggi non sono stati ancora stabiliti li- minoacidi; miti normativi in alimenti. c) prodotti ossidazione di acidi grassi Nella produzione degli alimenti è diffi- insaturi/ trigliceridi, carotenoidi; cile pensare a metodiche per ridurre i d) prodotti di degradazione termica in furani, perché la loro formazione è le- processi di cottura per arrostimento gata allo sviluppo delle qualità organo- (ac. ascorbico e ac. grassi polinsaturi lettiche desiderate. principali precursori). Da uno studio condotto su alimenti ready to eat si è vista una riduzione del- Anche per la produzione di furani sono la concentrazione iniziale di furani del importanti le condizioni di processo. 50% rispetto ai valori iniziali, per effet- Studi riportano che la frittura rispetto to dell’evaporazione. alla cottura in forno aumenti la pro- Dopo raffreddamento le concentra- duzione di furani, ma è ancora diffici- zioni rimangono relativamente stabi- le capire quanto e come dipenda dalla li, per circa un’ora, per poi ridursi in temperatura: nella cottura in forno, per modo significativo al successivo riscal- esempio, si è visto che per valori supe- damento. 22 dicembre 2012 food&tec Contaminazioni da packaging alimentare: analisi del rischio e piani di controllo Alberto Taffurelli, Responsabile Divisione Food Packaging Materials CSI Spa Gruppo IMQ Nell’ambito dei materiali e oggetti a con- menti: lungo tutta la filiera di produzio- tatto alimentare (Moca) la spinta all’in- ne, impianti centrifughe, nastri traspor- novazione e l’esigenza di rispettare i tatori, serbatoi, valvole, forni, fino agli requisiti minimi di sostenibilità e sicu- utensili domestici possono rilasciare in rezza hanno generato nuove soluzioni determinate condizioni elementi conta- di packaging, cui è seguito un aumento minanti. Lo sviluppo di nuovi materiali dei materiali impiegati a contatto diret- e processi e l’utilizzo di nuove sostan- to o indiretto con l’alimento. Non solo il ze e additivi ha portato quindi ad una packaging entra a contatto con gli ali- maggiore complessità nell’ambito della definizione dell’idoneità alimentare e al conseguente rapido sviluppo delle legislazioni che regolarizzano i controlli analitici di sicurezza. La relazione, attraverso l’esposizione di alcuni case history, ha fatto il punto sulle food&tec dicembre 2012 23 principali problematiche che riguardano Moca è piuttosto complesso: accanto a la valutazione del rischio di contamina- disposizioni generali nazionali ed eu- zione da Moca e la definizione di appro- ropee (figura 1), sono state emesse ne- priati piani di controllo. gli anni, norme che regolano in modo specifico alcuni materiali (figura 2). Per CONFORMITÀ DI UN MATERIALE completare il panorama di questi Rego- A CONTATTO CON GLI ALIMENTI lamenti, Direttive e Decisioni vanno poi Il quadro legislativo di riferimento dei considerati anche una serie di atti con- DISPOSIZIONI GENERALI EUROPA ITALIA Regolamento (CE) n. 178/2002 del 28 gennaio Decreto del Presidente della Repubblica 2002 - Legislazione degli alimenti (principi generali 23 agosto 1982, n. 777 - Attuazione della + creazione Efsa) (GUCE n. L 31 dell’01/02/2012). Direttiva (CEE) n. 76/893 relativa ai materiali e agli oggetti destinati a venire a contatto con i Regolamento (CE) n. 882/2004 del 29 aprile prodotti alimentari. 2004 - Controlli ufficiali mangimi ed alimenti, benessere animali (GUCE n. L 165 del 30 aprile 2004). E i successivi aggiornamenti tra cui: Decreto legislativo 25 gennaio 1992, n. Regolamento (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante i materiali ed oggetti destinati a venire a contatto 108 - Attuazione della Direttiva n. 89/109/CEE concernente i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. con i prodotti alimentari e che abroga le direttive 80/590/cee e 89/109/CEE (GUCE n. L 338 del 13 novembre 2004). Regolamento (CE) n. 2023/2006 sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari (GUCE n. L 384 del 29 dicembre 2006). Figura 1 - Scenario legislativo: disposizioni generali nazionali ed europee 24 dicembre 2012 food&tec DISPOSIZIONI SPECIFICHE EUROPA ITALIA Materie Plastiche Decreto ministeriale 21 marzo 1973 (S.O. n. 69 Regolamento UE 10/2011 (01/05/2011) alla GU n. 104 del 20 aprile 1973) e succ. agg. (attualmente circa cinquanta) - “Disciplina igienica de- Ceramiche Direttiva n. 84/500/CEE, 2005/31/CEE Cellulosa rigenerata Direttiva n. 2007/42/CE Plastiche da riciclo Regolamento n. 282/2008/CE gli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale”. Contiene disposizioni specifiche per materiali quali materie plastiche, gomma, cellulosa rigenerata, carta e cartone, vetro, acciaio inossidabile. Decreto ministeriale 18 febbraio 1984 e n. 405 del 13 luglio 1995 - “Disciplina dei contenito- Imballaggi attivi e intelligenti ri in banda stagnata saldati con lega stagno-piombo ed Regolamento n. 450/2009/CEE altri mezzi” e successivi aggiornamenti. Contiene disposizioni specifiche per i materiali in banda stagnata. Decreto ministeriale n. 243 del 1 giugno 1988 “Disciplina degli oggetti in banda cromata verniciata destinati a venire in contatto con gli alimenti”. Decreto ministeriale 4 aprile 1985 e Decreto dell’01 febbraio 2007 “Disciplina degli oggetti di ceramica destinati ad entrare in contatto con i prodotti alimentari” e successivi aggiornamenti. Contiene disposizioni specifiche per il materiale ceramica. Decreto ministeriale n. 76 del 18 aprile 2007 “Regolamento recante la disciplina igienica dei materiali e degli oggetti di alluminio e di leghe di alluminio destinati a venire a contatto con gli alimenti”. Figura 2 - Scenario legislativo: disposizioni specifiche nazionali ed europee food&tec dicembre 2012 25 sultivi, risoluzioni o documenti tecnici • i risultati di validazione ottenuti me- del consiglio d’Europa, nonché linee gui- diante analisi di laboratorio che accura- da europee delle associazioni di catego- tamente descrivano i campionamenti, le ria e opinioni Efsa (figura 3). La verifica metodiche di prova, le tolleranze analiti- ai requisiti di legge di un materiale di im- che o i limiti di rilevabilità, la conformità ballaggio o di un imballaggio finito deve alle migrazioni globali e specifiche e l’as- prevedere: senza di alterazioni sensoriali sfavorevo- • una valutazione dell’idoneità compo- li al prodotto sitiva, che generalmente deve essere • il mantenimento dell’igiene e della si- verificata, documentata e dichiarata dal curezza del prodotto durante l’intera produttore delle materie prime o dei se- shelf life milavorati (film, foglie, materie fibrose, • le dichiarazioni di conformità con tutta granuli, master, inchiostri, adesivi ecc.) la documentazione di supporto e la sor- RISOLUZIONI O DOCUMENTI TECNICI DEL CONSIGLIO D’EUROPA COLORANTI PER MATERIE PLASTICHE RISOLUZIONE (89) 1 COADIUVANTI DI POLIMERIZZAZIONE RISOLUZIONE AP (92) 2 COATINGS (VERSION 3 DATED 12.02.2009) TAPPI SINTETICI (VERSION 2 DATED 05.09.2007) VETRO (VERSION 1 DATED 22.09.2004) INCHIOSTRI (VERSION 2 DATED 10.10.2007) METALLI E LEGHE (VERSION 1 DATED 13.02.2002) CARTE E CARTONI (VERSION 4 DATED 12.02.2009) RESINE A SCAMBIO IONICO (VERSION 3 DATED 28.01.2009) GOMME (VERSION 1 DATED 10.06.2004) SILICONI (VERSION 1 DATED 10.06.2004) TESSUTI CARTACEI (TOVAGLIE E TOVAGLIOLI IN CARTA) (VERSION 1 DATED 22.09.2004) LINEE GUIDA EUROPEE DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIE (ES. EUPIA, CEPI, ECC) OPINIONI DELL’EFSA Figura 3 - Scenario legislativo: atti consultivi 26 dicembre 2012 food&tec veglianza periodica di tali requisiti. con i dati disponibili reperibili da fonti Il rispetto delle norme cogenti, ha spie- bibliografiche diverse, come documenti gato il relatore, è comunque comple- di Efsa o liste ufficiali di organismi istitu- mentare a un’analisi del rischio appro- zionali (Istituto Superiore di Sanità, Food fondita, processo che necessita di molte and Drug Administration), fino alle legisla- informazioni da raccogliere lungo tutta zioni nazionali, alle quali è consentito la filiera. far riferimento in caso di assenza di misure comunitarie specifiche. Il relatore IL RISK ASSESMENT E IL SUO VALORE ha commentato il caso di una piastra in Il processo di valutazione del rischio può pietra ollare, oggetto per cui non esiste essere parte dell’iter di definizione del- un riferimento normativo specifico. Un la conformità alimentare ma anche uno buon piano di valutazione di idoneità strumento che integri il processo oppure dovrebbe prevedere una verifica delle che lo supporti con informazioni aggiun- inclusioni metalliche che si ipotizzano tive, necessarie a garantire la qualità del proprie del materiale e quindi la cessio- prodotto. I tre casi sono stati approfon- ne di metalli pesanti direttamente all’ali- diti nel corso dell’intervento con riferi- mento, scegliendo per la verifica della menti ad oggetti e materiali di uso co- migrazione alimenti che più si avvicina- mune e casi “storici” documentati . no alle caratteristiche dei simulanti (es. I cosiddetti materiali “non regolamen- formaggi, carne, pomodoro ecc.). tati”, cioè quelli che non hanno una le- Il secondo caso è rappresentato dalla ne- gislazione specifica, devono soddisfare cessità di integrare i controlli standard i requisiti di sicurezza e di inerzia orga- già richiesti dalle normative specifiche nolettica e chimica. Il risk assessment, in con verifiche ulteriori, come strumen- questi casi va inserito nell’iter di valu- to di tutela e di prevenzione. È il caso tazione dell’idoneità che può includere, “storico” della cessione documentata di dopo un esame della composizione del gliceridi di sintesi (glicerol tricaprilato) materiale, una prova di cessione con ali- usati come distaccanti in vaschette me- menti (ove non siano applicabili le prove talliche. La “scoperta”, ha commentato con i simulanti) per valutare gli eventua- il relatore, fu probabilmente il frutto di li migranti. I risultati vanno poi correlati una valutazione approfondita del rischio food&tec dicembre 2012 27 poiché la valutazione esulava dai con- alla farmacopea europea (300 mg/m2). trolli richiesti, pur essendo il glicerolo La valutazione della presenza di glicero- tricaprilato un composto per il quale lo tricaprilato, così come di quei conta- furono ipotizzati un’azione canceroge- minanti non specificamente citati nella na per esposizione cronica e un pericolo legislazione nazionale o europea, può per la riproduzione. essere quindi considerata un elemento Secondo la normativa (D.M. 21.3.1976, di garanzia di qualità e una prova della Decreto 18/4/2007 n. 76), infatti, il ma- capacità di monitorare in modo respon- teriale di alluminio e le sue leghe a con- sabile il processo produttivo e di trasfor- tatto con alimenti devono rispondere a mazione. requisiti di purezza generali, che attesti- In conclusione, una valutazione del ri- no che il tenore massimo di certi metalli schio può essere anche uno strumento di sia sotto un certo valore (per es. ferro, supporto alle verifiche di idoneità alimen- silicio, rame, cromo e nichel). Il caso ha tare già richieste per legge, quando esista portato ad una modifica della legge che la necessità di colmare carenze di meto- oggi prevede che secondo buone tecni- diche analitiche, di mettere a punto me- che industriali per le vaschette e le loro todi analitici veloci e dai costi contenuti coperture sia consentito l’impiego di co- (per esempio in caso di allerte) o manchi adiuvanti tecnologici , olii vegetali o mi- la documentazione tecnica a supporto o nerali alimentari o comunque conformi la dichiarazione di conformità. 28 dicembre 2012 food&tec La prevenzione del rischio nelle materie prime per l’alimentazione infantile Patrizia Locatelli, Infant Feeding Raw Material Quality Manager, Heinz Italy La sicurezza degli alimenti è regolamentata da un guato e non contenere alcuna sostanza in quantità tale da sistema normativo in poter nuocere alla salute. continua evoluzione, I bambini, infatti, hanno finalizzato a rendere esigenze nutrizionali spe- controllabili gli even- cifiche diverse da quelle ti indesiderabili lungo dell’adulto per la diver- tutta la filiera produttiva, dalla produzione primaria (agricoltura, allevamen- sa efficienza di vari organi e apparati (gastro-intestinale, epatico, renale), fino a due anni di to), alla trasformazione, fino al momento età e per la maggior percentuale di acqua del consumo. I prodotti destinati all’ali- corporea totale, responsabile di un mag- mentazione infantile, oltre a rispettare le gior volume di distribuzione delle mole- prerogative di base di sicurezza, devono cole idrosolubili, come spesso sono molte anche garantire requisiti specifici, in ter- sostanze tossiche contaminanti. mini di qualità e quantità di ingredienti. Sono dunque soggetti fragili, ha spiegato la relatrice, e più a rischio di tossicità I BAMBINI, a distanza, perché assumono più cibo e CONSUMATORI PARTICOLARI acqua per unità di peso corporeo rispet- Gli alimenti per l’infanzia per legge devo- to all’adulto (bambino <12 mesi: 45 g/ no avere un profilo di composizione ade- kg - Adulto: 12 g/kg); inoltre consumano food&tec dicembre 2012 29 elevati quantitativi di alcuni alimenti che ratteristiche compositive degli alimenti possono contenere agenti tossici, soprat- per infanzia, pone il limite massimo per tutto nei primi tre mesi, rimanendo espo- tutti i residui di fitofarmaci a 0,01 ppm e sti a sostanze potenzialmente dannose introduce il concetto di black list, vietan- per molti anni. do l’utilizzo di alcuni fitofarmaci. Un documento firmato FAO/WHO del NORMATIVE DI RIFERIMENTO 1986 sottolineava la suscettibilità dei Le normative in merito alla sicurezza bambini verso gli effetti tossici dei con- dei prodotti per infanzia stabiliscono taminanti, concetto ripreso dal Regola- per molti contaminanti limiti inferiori mento (CE) n. 1881/2006, che definisce a quelli fissati per l’adulto. Per alcune i tenori massimi di alcuni contaminan- sostanze tale limite arriva a essere due- ti nei prodotti alimentari e auspica una cento volte inferiore (figura 1). In Italia stretta selezione delle materie prime il D.P.R. n. 128 del 7/4/1999 in materia di usate per i prodotti destinati all’infan- alimenti destinati a lattanti e bambini è zia, nel caso di mancanza di limiti de- il documento di riferimento: fissa le ca- finiti. Per i contaminanti non inclusi Figura 1 - Limiti di pesticidi e micotossine per alimenti per infanzia (IF) in vigore nell’EU 30 dicembre 2012 food&tec Figura 2 - Limiti per alcuni minerali pesanti in “alimenti convenzionali” nelle norme, sia naturali sia ambientali far parte di un componente dell’alimen- e di origine antropica, si rende quindi to o contaminarlo, anche in modo non necessario definire dei limiti di qualità intenzionale, durante le varie tappe della “interni”, basandosi sulle raccomanda- filiera produttiva. Questi tipi di pericoli zioni di organismi ufficiali quali Efsa, sono difficilmente eliminabili sulla base FAO, OMS, sulle legislazioni di altri Paesi di soli campionamenti e controlli stati- e la letteratura scientifica. Un esempio è stici. Per gestire in modo efficace que- rappresentato da alcuni metalli pesanti, sta problematica è necessario eseguire elementi ubiquitari presenti nel suolo, un’attenta analisi del rischio sui proces- nell’aria e nell’acqua: per cadmio, arse- si, a partire dalla produzione primaria; nico, piombo e mercurio non esistono applicare quindi un sistema di qualità di infatti limiti specifici da osservare per filiera che monitori attentamente i cam- gli alimenti destinati all’infanzia, ma pi, gli allevamenti, gli stoccaggi e le ma- l’Efsa sta svolgendo delle valutazioni per terie prime per garantire la possibilità di definirne di appropriati (vedi figura 2). risalire alla fonte di contaminazione nel caso vengano rilevate non conformità in UN PROGRAMMA DI FILIERA fase di controllo. Plasmon ha avviato cir- PER LA SICUREZZA ALIMENTARE ca vent’anni fa il “Programma Oasi” per i Pesticidi, metalli pesanti, micotossine o prodotti a marchio. Si basa sulla gestione farmaci veterinari sono molecole ad ef- e il controllo delle filiere all’origine, con fetto più o meno dannoso che possono regole studiate appositamente per tener food&tec dicembre 2012 31 conto di tutti i possibili rischi connessi concentrate ecc.). Il limite di aflatossina con l’alimentazione infantile. È stato il M1 nel latte per infanzia è pari a 0,025 mi- primo esempio concreto di sistema di crogrammi/kg, cioè due volte inferiore al qualità, ha ricordato la relatrice, studia- limite per i prodotti convenzionali (figu- to per le filiere agro-alimentari, a fronte ra 1, pagina 30). Nell’ambito della valuta- di una situazione di approvvigionamen- zione del rischio, le azioni intraprese per to di materie prime di origine agricola, contenere e monitorare la presenza di che non dava le necessarie garanzie per questo contaminante sono state: l’alimentazione infantile e ha permesso • Selezione degli allevamenti nelle zone negli anni di definire un efficiente ed dove vi è un rischio minore di contami- efficace piano analitico delle materie prime e dei processi. A chiusura dell’intervento sono stati sommariamente presentati due esempi di analisi del rischio per due materie prime, particolarmente in fatto di contaminazione ambientale: il latte e il pesce. Il latte Il latte è un materia prima che può contenere residui di farmaci, diossine e policloro-bifenili (PCB), oltre a presentare problemi microbiologici. Uno dei maggiori rischi è dato dalla presenza di aflatossina M1, cancerogena e teratogena, metabolita dell’aflatossina B1, che può essere presente nel latte di animali nutriti con mangimi eventualmente contaminati da questa aflatossina (le cause possono essere diverse: condizioni climatiche caldo-umide, utilizzo di materie prime 32 dicembre 2012 food&tec nazione (es. clima, condizioni di alleva- te, sono rappresentati dalla contamina- mento) zione degli ambienti in cui vive o dalle • scelta dei mangimi: moderato impiego sostanze presenti in ciò di cui si ciba, in di concentrati e prodotti a base di mais particolare diossine e policloro-bifenili • controllo obbligatorio all’arrivo di ogni (PCB), inquinanti ambientali persistenti cisterna di latte consegnata (rintraccia- e tossici, che possono accumularsi nella bilità). catena alimentare. Nei prodotti per infanzia è definito un limite di PCB pari a 5 Il pesce ng/g, quattordici volte inferiore a quello I rischi associati al pesce, come per il lat- degli alimenti comuni. Anche i metalli pesanti sono elementi ubiquitari presenti nel suolo, nell’aria e nell’acqua. Per cadmio, arsenico, piombo e mercurio non esistono limiti specifici per l’infanzia. Sono in corso le valutazioni da parte dell’Efsa per definirne di specifici (figura 2, pagina 31) . La valutazione del rischio per questa materia prima ha portato a definire le seguenti azioni: • selezione solo di determinate varietà di pesce • controllo e definizione della composizione dei mangimi e divieto di utilizzo sottoprodotti (percentuale di farine da carne molto limitate) • selezione per ogni varietà di pesce delle aree di pesca con caratteristiche idonee o tipologia di allevamento (es. salmone: allevamenti a ciclo aperto che consentono un maggior controllo e abbattimento della presenza di contaminanti). food&tec dicembre 2012 33 Determinazione di pesticidi organo-clorurati nella filiera del bovino da carne Sara Panseri e Luca Chiesa, Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica,Università degli studi di Milano Duante la giornata di studio la relatrice me di cui è composto il foraggio al taglio ha esposto i punti principali di una col- di carne. laborazione tutt’ora in corso tra la catena di distribuzione Il Gigante e l’Univer- I PESTICIDI ORGANOCLORURATI sità di Milano nell’ambito del controllo I pesticidi OC sono una categoria di so- dei contaminanti di filiera. Nell’ottica stanze particolarmente utilizzate negli di offrire un’informazione completa al anni ’50-’60; sono molecole clorurate, consumatore e la garanzia di sicurezza estremamente stabili a livello ambienta- dei prodotti, il progetto sta valutando la le e capaci di bioaccumulo. presenza di agenti chimici contaminanti, Vengono suddivisi, in base alla struttura in particolare i pesticidi organoclorurati chimica, in tre classi: diclorodifeniletani (OC) nelle carni bovine. Le fonti di conta- (DDT, Metossicloro), ciclodieni (aldrina, minanti che lungo la filiera bovina pos- edrina, endosulfan II eptacloro), benzeni sono accumularsi sono diverse: dall’aria clorurati cicloesani (esaclorobenzene). all’acqua, l’ambiente e gli alimenti. Per un processo di biomagnificazione, in- IL PROGETTO fatti, la concentrazione di tutti i conta- Organizzato in collaborazione con la Re- minanti organici persistenti (POPs), che gione Piemonte, ha fra gli scopi princi- si accumulano nelle matrici grasse, fra pali la valutazione dell’opportunità di questi i pesticidi, cresce lungo la pirami- inserire nei capitolati di analisi la ricerca de alimentare, dunque dalle materie pri- di quei pesticidi organoclorurati, per lo 34 dicembre 2012 food&tec più banditi anni fa ma, data la loro per- ne di una mappa topografica del bovino sistenza nell’ambiente e concentrazio- per poter comunicare in etichetta nutri- ne in alimenti grassi, ancora presenti in zionale, elementi di sicurezza per il con- molti livelli della filiera. L’Università di sumatore relativi al controllo di filiera. Milano ha quindi avuto il compito di va- Il progetto si è articolato in tre fasi: lutare e monitorare il contenuto di pe- FASE I: creazione e valutazione di due sticidi nei tagli più grassi della carcassa metodiche di estrazione e clean up rapi- di un bovino da carne e nei mangimi, de per matrici organiche complesse tra- fonti di ingresso di contaminanti anche mite l’utilizzo di SPE (estrazione in fase perché prodotti con materie prime che solida): il tessuto adiposo sottocutaneo possono provenire da Paesi con regola- e i mangimi destinati all’alimentazione mentazioni diverse da quelle vigenti in bovina. ambito Ue. Lo scopo finale è la costruzio- FASE II: creazione, tramite l’utilizzo di food&tec dicembre 2012 35 miscele standard di pesticidi OC, di una Rugged and Safe). Le metodiche utilizza- metodica di analisi con metodo MS/MS te sono state create mediante modifica e in gascromatografia e spettrometria di miglioramento delle tecniche descritte massa con trappola ionica (GC-MS/MS). da Iglesias I. et al. (2008) e Hong J. et al. FASE III: applicazione delle metodiche di (2004) per l’estrazione e la separazione estrazione/clean-up e del metodo di ri- di pesticidi organoclorurati da matrici velazione MS/MS su due differenti ma- complesse. trici per quantificare i residui di venti I campioni di mangimi sono stati omo- pesticidi OC e valutazione del fenomeno geneizzati con vibromulini ad alta ener- di bioaccumulo. gia vibrazionale, tipicamente usati nei laboratori di analisi di industrie farma- TECNICHE DI ESTRAZIONE ceutiche e particolarmente efficaci su Mangime matrici complesse. Qui, il mangime, gra- Per affrontare matrici complesse, con zie alla presenza di biglie metalliche è alto contenuto di grasso, non è stato pos- sottoposto a scuotimenti velocissimi che sibile utilizzare analisi routinarie tipo lo polverizzano e lo trasformano in una QuEChERS (Quick, Easy, Cheap, Effective, matrice polverosa e omogenea sul qua- Figura 1 - Frequenza di rilevamento di organoclorurati nei mangimi 36 dicembre 2012 food&tec fic e spettrometria di massa (GS-MS/ MS Ion Trap). I passaggi fondamentali hanno compreso l’iniezione di 1 μl di standard ad alta concentrazione, la ricerca in libreria di tutti gli spettri e scelta dello ione padre, la creazione le eseguire in seguito un’estrazione con di un metodo strumentale dove si studia acetone esano. la rottura delle molecole a diversi valori di energia, la costruzione delle rette Tessuto adiposo sottocutaneo di calibrazione e un’analisi di una serie Per il tessuto adiposo sottocutaneo è di replicati per testare la precisione del stata sviluppata una tecnica per la sepa- metodo. razione di sostanze liposolubili da matrici ricche di grasso. Dopo l’omogeneiz- RISULTATI zazione del campione è stata eseguita Sia per il mangime sia per il grasso si sono un’estrazione con acetonitrile e una se- ottenuti risultati sperimentali soddisfa- parazione mediante una filtrazione per centi, tenendo come valore di riferimen- congelamento della parte più grossolana to il limite residuale di ogni sostanza. Nei dei lipidi della matrice. mangimi è stata rilevata una presenza di Entrambi gli eluati sono stati poi purifi- pesticidi OC con una frequenza maggiore cati tramite colonne SPE Florisil per al- per il p-p’ DDT ed eptacloro (anche se in lontanare la parte lipidica. quantità inferiore ai limiti massimi resi- Per l’analisi dei pesticidi è stato usato un duali) (figura 1). I risultati ottenuti nel gascromatografo con rilevatore di massa tessuto adiposo confermano l’accumulo Ion Trap (ITQ-900 MS) Thermo Scienti- lungo la filiera di sostanze che si posso- food&tec dicembre 2012 37 no poi ritrovare nei tagli di carne (per le zialmente per altri POPs e quanto il feed analisi si sono usati bovini destinati alla sia un fattore di ingresso ed elemento di macellazione con un’età compresa fra i veicolo per la contaminazione nella filie- 18 e i 24 mesi). Nella maggior parte dei ra del bovino da carne. campioni sono stati riscontrati l’epta- Questa prima fase del progetto, ha con- cloro benzene, l’esaclorobenzene, il p-p’ cluso la relatrice, ha tentato una prima DDE e il p-p’ DDT, sempre comunque in caratterizzazione di tessuto sottocuta- quantità ognuno al di sotto del limite neo del bovino (che viene generalmente massimo residuale (figura 2). rimosso) cui farà seguito la ricerca di CO Le metodiche di estrazione scelte si sono dei tagli di carne, ma conferma la fonda- rivelate efficaci nella determinazione di mentale importanza del lavoro di moni- venti pesticidi OC in matrici complesse. toraggio dei contaminanti lungo tutta la Hanno confermato quanto il tessuto adi- filiera, soprattutto per alcune tipologie poso sia un organo di bioaccumulo e bio- di filiera particolari (produzioni biologi- magnificazione per pesticidi OC e poten- che). Figura 2 - Frequenza di rilevamento di organoclorurati nelle carcasse 38 dicembre 2012 food&tec o m è In-Formare L a quaLità deL cibo a convegno food&tec_ Attività di consulenza Corsi di aggiornamento professionale che approfondiscono i temi più attuali riguardanti le tecnologie per garantire la sicurezza alimentare, i profili legislativi, gli studi scientifici, le nuove tecnologie, la gestione della sicurezza alimentare e la responsabilità sociale d’impresa [email protected] Portale export oriented che dà l’accesso al mondo degli alimenti, delle tecnologie e dei processi produttivi attraverso notizie, dossier, quaderni, calendari, riviste digitali e molto altro da scoprire navigando. 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Tra i funghi che rivestono una particolare importanza micotossicologica per la loro diffusione ed elevata tossicità sono da ricordare i generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium, ai quali si aggiungono altri generi (circa 200) di interesse micotossicologico più limitato. La normativa è ormai molto stringente e i piani di campionamento sono diventati sempre più cogenti e impegnativi per gli operatori del settore in quanto la necessità di eseguire l’analisi in tempi brevi e con una numerosità sempre più elevata è ormai all’ordine del giorno. Come il 2003 anche il 2012 ha avuto un’estate caratterizzata dalla siccità, condizione favorevole allo sviluppo di aflatossine. Oltre ad aver messo in ginocchio il settore cerealicolo ha avuto conseguenze anche su quello del latte. Infatti la quasi totalità degli alimenti usati in zootecnia è potenzialmente sede di sviluppo fungino e quindi anche di contaminazione da micotossine. Tale contaminazione può avere inizio già in campo ma, in particolare per le aflatossine B1e B2, è opportuno considerare che sono soprattutto le modalità di raccolta e stoccaggio a rendere una partita idonea o meno ad essere impiegata nell’alimentazione animale. La presenza nel latte dell’aflatossina M1, derivato metabolico della B1, indica inequivocabilmente l’alimentazione delle vacche con alimenti contaminati; la suddetta tossina è estremamente stabile ai diversi trattamenti che il latte può subire durante le fasi di lavorazione. Per questo la contaminazione da Aflatossina M1 nel latte crudo ne presuppone la presenza anche nei prodotti derivati: yogurt, panna, burro e formaggi. Per il mais già si parla ormai di “emergenza” in particolare in Veneto e Emilia, anche se pure in Lombardia e Piemonte la situazione è costantemente monitorata. Foto: Readersensor In particolare i kit EuroClone® ELISA che consentono lo screening rapido della diffusione di contaminazione da aflatossine sono elencati nella tabella di seguito: EuroClone S.p.A. Codice Descrizione Via Figino, 20/22 - 20016 Pero (MI) Italy Aflatossina B1,02 ELISA quant. EEM001096 +39 02 38195.1 - +39 38101465 [email protected] - www.euroclone.it EEM002096 Aflatossine totali,in ELISA quant. EuroClone S.p.A. has a Quality System certified compliance with UNI EN ISO 9001:2008 and NF EN ISO 13485:2004 EEM005096 Aflatossina M1, ELISA quant. Formato Matrici Caratteristiche 96 test Frutta secca, cereali, mangimi LOD 0,1 ppb (ng/g) Tempo di esecuzione 40’ 96 test Frutta secca, cereali, mangimi LOD 0,1 ppb (ng/g) Tempo di esecuzione 40’ 96 test Latte, formaggi, latte in polvere LOD 5 ppt (pg/µl) Tempo di esecuzione 40’ ed0/0912/601_contaminanti EuroClone® Spa si propone già da tempo con un pacchetto di prodotti ELISA per la ricerca di Aflatossine, Ocratossina, Zearalenone, Fumonisina, DON e Aflatossina M1. Questi prodotti vengono utilizzati dagli operatori del settore come strumento per l’analisi di screening su una grande varieta’ di campioni. [email protected] food&tec_ www.foodandtec.com il portale tematico dedicato alla filiera agroalimentare Foodandtec contiene notizie, articoli, interventi scientifici, legislativi, studi monografici, analisi e trend di mercato per ogni settore della seconda industria del Paese. I contenuti fanno riferimento alle principali categorie merceologiche e possono essere consultati agilmente anche grazie al motore di ricerca. Ampio spazio viene dedicato alle tecnologie, con redazionali, interviste e approfondimenti sulle recenti innovazioni. Completano il servizio d’informazione di Foodandtec: notizie flash aggiornate in tempo reale, newsletter, direct email marketing inviate agli utenti registrati, ricette e golosità culturali: libri, film, racconti... Foodandtec ospita In-Formare, corsi dedicati alla sicurezza e alla qualità alimentare. Grazie alle potenzialità del web, gli sponsor hanno una visibilità illimitata, che non si esaurisce con la giornata di studio. Per inviare comunicati stampa, inviti e altre informazioni ai giornalisti: [email protected] Per informazioni su spazi pubblicitari, invio newsletter e sponsorizzazione corsi: [email protected] Per informazioni e iscrizioni ai corsi “In-Formare, la qualità del cibo a convegno”: [email protected]