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CINECOMIO, CIRCOLO DI CULTURA CINEMATOGRAFICA – CORREGGIO
Anteprima: VERY ORIGINAL SUMMER
PainterStories
2 FILM - 2 ARTISTI
lunedì 27 giugno 2016
Correggio Art Home, ore 21,30 ingresso gratuito
(proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano)
GOYA’S GHOSTS
(L'ultimo inquisitore)
Un film di Milos Forman. Con Javier Bardem, Natalie Portman, Stellan Skarsgård, Randy Quaid, Michael Lonsdale,
Drammatico, durata 117 min. - Spagna 2006. – Medusa
Spagna 1792. Il pittore Francisco Goya gode del suo momento di gloria grazie alla nomina di "pittore di corte",
nomina che gli permette di mantenere la sua vena artistica dipingendo il desolante scenario dela guerra e delle
misere condizioni di vita cui è costretto il suo popolo. Un giorno, la sua musa ispiratrice - l'adolescente Ines - viene
ingiustamente accusata di giudaismo e imprigionata dalla Santa Inquisizione. Durante la prigionia incontrerà
fratello Lorenzo, astuto ed enigmatico membro dell'Inquisizione che abuserà della sua ingenuità per sfruttare il
proprio potere ecclesiale. Ma un'incredibile vicenda costringerà l'uomo ad allontanarsi dalla Spagna, per farvi
ritorno quindici anni più tardi sotto una veste completamente nuova. C'è davvero tutto nel Francisco Goya
tratteggiato da Milos Forman: l'indipendenza artistica, il dovere di ritrarre la brutalità a cavallo del secolo, fra le
ispirazioni illuministe e quelle ecclesiastiche, dalle barbarie dell'Inquisizione fino gli agi di una corte illuminata. In
fondo, ciò che traspare, è solo l'ineluttabile segno dei tempi, di esseri umani trattati come bestie, impotenti di fronte
al divino e sottomessi al volere di altri uomini. C'è l'abile distruzione di ogni retorica e di ogni esemplificazione
dogmatica, regalando un'estetica formalmente impeccabile che sfrutta gli occhi di un artista del suo tempo, per
raccontare la fine della caccia alle streghe, l'ascesa di Napoleone e dei presunti diritti dell'uomo, fino a una
restaurazione quasi obbligata, con l'arrivo delle truppe inglesi sul territorio spagnolo per cacciare gli "invasori"
francesi. Un intreccio che diverte e conquista con una dose di cinica ironia, con un debole manifesto per tutto ciò
che - divenendo arte - elevi dalle brutture di un mondo alla mercé di se stesso. Il secolo dei grandi rivolgimenti
politici prende le sembianze di un Cristo in croce privo di pietas, trafitto a morte dalle controversie dell'animo
umano, costretto a mutar pelle a seconda delle esigenze, pur di sopravvivere alla foga dell'autodistruzione. Da
Oscar l'interpretazione di Javier Bardem, nella parte di un inquisitore prima e di un illuminato dopo, irriconoscibile
Natalie Portman, matura e straniante nelle vesti di una presunta eretica perseguitata. Un film che lascia storditi,
col sorriso amaro di chi, grazie a una colpo di pennello, scopre insieme arte e miserie dell'esistenza.
Pierpaolo Simone
IL REGISTA
Nonoste i tragici eventi che hanno segnato la sua esistenza, Milos Forman verrà eternamente ricordato come uno
dei maggiori celebratori della vita. Con profonda umanità ed un pizzico di sarcasmo, ha trasmesso alle sue
pellicole quell'innato entusiasmo e quel desiderio di conoscenza che tanto lo caratterizza. La sua specialità è
sicuramente quella di trapiantare su pellicola le biografie degli "eroi" più stravaganti e discussi.Il cineasta ceco
viene alla luce il 18 febbraio 1932 nella città di Cáslav dal Professore Rudolf Forman e da sua moglie Anna. Nel
1940 il padre che annovera radici ebraiche viene condotto ed in seguito giustiziato dalla Gestapo nel capo di
concentramento di Buchenwald, con la falsa accusa di cospirazione. Due anni dopo, il piccolo sarà costretto a dire
addio anche alla madre, incriminata ingiustamente di propaganda anti-nazista e quindi deportata ad Auschwitz,
dove verrà uccisa nel 1943. Il bimbo rimasto orfano è affidato agli zii: comincia cosi a lavorare come garzone nella
bottega da questi gestita. Nel tempo libero corre ad assistere agli spettacoli al teatro di Nachod dove spesso è di
scena il fratello Pavel. Verso gli 11 anni poi, inizia a conoscere e ad amare le opere di Charlie Chaplin, Buster
Keaton e John Ford. La guerra finalmente volge al termine e il ragazzino viene iscritto dai parenti presso un
collegio di Podebrady dal quale però viene espulso per aver fatto uno scherzo al compagno, figlio dell'influente
direttore di una testata giornalistica. L'adolescente completa gli studi in un sobborgo di Praga dove, con una amico
anch'esso appassionato alla settima arte, allestisce il musical "La ballata degli Stracci" che otterrà un successo
inaspettato. Rifiutato al test d'ammissione alla scuola d'arte drammatica della capitale, Forman viene accolto ai
corsi di sceneggiatura del FAMU, il dipartimento di cinematografia nazionale. Il 1951 è il periodo in cui sposa Jana
Brejchová : divorzieranno qualche tempo dopo. Nel 1953 esordisce in veste di attore nella commedia "Slovo Delá
Zenu" e, a metà degli anni 50', anche in quella di screenwriter in "Nechte to na Mne" di Martin Fric. Il debutto
dietro la macchina da presa avviene invece nel 60' con Laterna Magika II. Dopo aver perso uno dei due fratelli Blahoslav - per un malaugurato incidente, il giovane decide di partire alla volta di Parigi dove diviene uno dei
maggiori esponenti della nouvelle vague, grazie a pellicole come L'asso di Picche e Gli Amori di una Bionda che si
aggiudica la nomination all'Oscar nella categoria Miglior Film Straniero. Studente alla facoltà di cinema, Milos è
costretto a lasciare la Francia durante la Primavera di Praga. Emigrato negli Stati Uniti, frequenta un corso sul
mondo della celluloide alla Columbia University, diventando uno dei registi più premiati ed acclamati dalla critica
nel ventennio 1970-1990. Nel 1971 il suo caustico Taking Off vince il Gran Premio della Giuria al Festival di
Cannes. Conquistata la cittadinanza americana, Forman nel 1975 gira il superbo dramma psichiatrico Qualcuno
Volò sul Nido del Cuculo, trionfando con cinque Academy Awards, inclusi quelli per Miglior Film e Miglior Regia.
Amara denuncia verso una società che teme il diverso, la trasposizione dell'omonimo romanzo di Ken Kesey
consacra la stupefacente performance di Jack Nicholson che si accaparra il primissimo Oscar, nelle vesti dello
scaltro McMurphy. Nei tardi anni settanta, Milos influenza una generazione grazie al contestatorio musical Hair.
Nel 1985 il prodigioso cineasta fa incetta di statuette con lil sublime Amadeus. Tratto dalla pièce teatrale
dell'inglese Peter Shaffer, la controversa opera, scandita dalle passioni dell'incontrastato genio visionario e
sregolato Wolfgang Amadeus Mozart, racconta della rivalità tra il musicista salisburghese e il compositore italiano
Antonio Salieri, impersonati magnificamente da Tom Hulce e F. Murray Abraham. Successivamente, dirige il
piccante Valmont (liberamente ispirato a "Le relazioni pericolose" di de Laclos) e Larry Flynt - Oltre lo scandalo,
sconcertante ritratto del noto pornografo miliardario. Abilissimo nel dipingere i profili dei personaggi più eccentrici
mai esistiti, Milos nel 1999 ingaggia quell'asso di Jim Carrey per riportare alla luce lo spiazzante comico Andy
Kaufman, nel geniale e toccante Man on the Moon che vale al divo canadese il secondo Golden Globe. Il '99
segna però anche la fine del secondo matrimonio del divo: si tratta dell'attrice Vera Kresadlova dalla quale ha
avuto i gemelli Matej e Petr. Il 28 Novembre dello stesso anno tuttavia, la pluri-insignita star convola a nozze con
Martina Zborilova: la coppia ha due figli: Andrew e James, cosi chiamati in onore di Kaufman e Carrey. E dopo
essere entrato nell'intimo dell'artista spagnolo Goya ne L'ultimo Inquisitore, Milos porterà sullo schermo le vicende
del giocatore di poker Amarillo Slim che avrà il volto di Nicolas Cage.
Francesca Pellegrin i
(www.mymovies.it)
a cura di Circolo di Cultura Cinematografica di Correggio
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