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Rifiuti, l`appalto è scaduto
- lunedì 16 maggio 2016 - l'Adige - Pagina: 19 - Rifiuti, l’appalto è scaduto La Comunità aspetta Dolomiti Ambiente NICOLA GUARNIERI [email protected] VALLAGARINA - La partita è di quelle grosse, anzi grossissime a giudicare dai soldi che girano e dall’attesa dei cittadini. La raccolta dei rifiuti, tra Borghetto e i Murazzi non è cosa di poco conto. Tant’è che la Comunità di Valle, da tempo, ha affidato il servizio con un bando ad hoc. Da qualche anno, però, la paventata società «in house», Dolomiti Ambiente tanto per fare nomi e cognomi, si fa desiderare come una sposa all’altare. Con il risultato di costringere l’ex Comprensorio a mandare avanti la pratica con appalti sempre più brevi. Adesso è pure scoppiato il bubbone, con l’azienda che gestisce l’ambaradan in grane giudiziarie e i sindacati preoccupati per l’immondizia che rischia di restare per strada e per i 59 lavoratori che attendono conferme occupazionali per l’immediato futuro. L’appalto, tanto per chiarire, è scaduto e, soprattutto da parte della Uil, si temono ricadute negative sui salari dei dipendenti. In verità, la gara per il rinnovo dell’incarico è slittata a fine maggio, ufficialmente, come assicura l’assessore Mauro Mazzucchi, «per apportare alcune piccole integrazioni al bando. Siamo costretti a fare una gara che prevede 3 anni più 2 prorogabili per altri 3 anni. Se nel frattempo dovesse maturare qualcosa con Dolomiti Ambiente a Rovereto e Trento, però, c’è possibilità di trasferire il contratto del servizio entro un anno». Insomma, tutti aspettano mamma Provincia ma gli accordi tra Comuni sembrano quelli tra lumache e a questo si aggiunge il megagruppo di via Fersina che ci mette del suo per rallentare la nascita del polo pubblico di gestione ambientale. Alan Tancredi della Uil, però, è preoccupato: «L’appalto a Padova Tre è scaduto e di questo ci hanno informato, spiegandoci pure che Dolomiti Ambiente è interessata a partecipare alla gara. Certo, la multiutility provinciale sarebbe utile ma noi dobbiamo preoccuparci per i 59 dipendenti. Che fine faranno? Chiediamo garanzie e tutela occupazionale». In via Tommaseo cercano di tranquillizzare: «Nessuno perderà il posto e, per quanto ne sappiamo, Padova Tre onorerà il contratto fino in fondo». L’attesa, dunque, è ancora una volta per Dolomiti Ambiente che dovrebbe farsi carico dell’immondizia di tutta la Vallagarina, Rovereto compresa. Quando e come, però, ancora non si sa. A fine maggio si saprà qualcosa di più e Padova Tre sembra intenzionata a ripresentare la propria offerta in attesa che l’uomo del monte, Dolomiti Ambiente appunto, decida cosa vuole fare da grande. I rifiuti, d’altro canto, sono un business. La Comunità della Vallagarina, ogni anno, deve staccare un assegno da 7 milioni di euro per smerciare il residuo secco, quello impossibile da recuperare. Questa spesa, per altro, si potrebbe «mitigare» tenendo tra le mura amiche la montagna di euro «sporchi» (nel senso che servono per pagare l’immondizia) se il servizio di raccolta e smaltimento fosse affidato, appunto, ad una società «in house». Il passo lento di Trento e Rovereto, come detto, hanno però costretto la Comunità della Vallagarina a predisporre un bando di gara per i rifiuti indifferenziabili. Che, tolte la città della Quercia e Isera, sono ogni anno circa 8.500 tonnellate di cui 1.675 ingombranti. E la monnezza costa e l’obiettivo della Comunità è arrivare nel 2017 a una produzione pro capite di «secco» di 82 chili all’anno contro gli oltre 110 di oggi. Svuotare i cassonetti (e sono quasi duemila più 14 mila bidoni del porta a porta e un’ottantina di container per gli ingombranti) è un lavoraccio e, come tale, va pagato. Il bando, come detto, è di quelli ghiotti: 24 milioni di euro, quasi 5 all’anno (4 milioni 791.225,57 per la precisione) per gestire l’intera partita, da anni nelle mani capaci e professionali di Padova Tre. La speranza, però, è arrivare ad un unico soggetto per tutta la valle. «È la soluzione più ovvia: se uno deve ritirare rifiuti ad Ala e Volano deve passare per Rovereto ed è assurdo che non raccolga rifiuti in città».