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Attaccati al tram

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Attaccati al tram
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Direttore editoriale Giovanni Coviello
Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
Attaccati al tram
Per chi suona
la campana
di Giovanni Coviello
E’ di questi giorni l’ufficializzazione della
scomparsa da Vicenza di un’altra società
sportiva, quell’As Pallamano Vicentina
che aveva la sua prima squadra in serie
B, per i soliti problemi economici, tra cui
quelli con l’Amministrazione dovuti ai
costi degli impianti. Una notizia triste,
ancor più triste per chi, come me, dedica
tanto allo sport (non solo al volley femminile) e usa quella piccola parte che gli
rimane della notte per far vivere questo
giornale. E la scomparsa dell’As Pallamano Vicentina segue
l’abbandono di Vicenza, con destinazione Padova, del titolo
sportivo della gloriosa As Vicenza, la storica società di basket
femminile che, pur retrocessa in B1 e in via di ripescaggio in
A2, porta sul petto scudetti e coppe. Trofei che nulla hanno
potuto per mantenerla in vita in città: per errori di gestione e
sfortune sportive, di sicuro, ma anche per beghe e insensibilità varie, nascoste da tanti proclami in sua difesa che alla fine
si sono rivelati solamente virtuali.
(continua a pagina 5)
Parla Roberto Fazioli, ex consigliere di amministrazione di Vicentina Trasporti,
il consorzio tra Aim e Ftv: “Fusione farsa, si fanno solo chiacchiere”.
E sul rischio spezzatino per San Biagio: “Da un punto di vista industriale, è senza senso”
a pagina 5
Amcps
sotto
osservazione:
punti forti
e molti
dubbi
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Anno 2 - Numero 66 - Sabato 7 luglio 2007
Berlato su
Aim:
“Accordo con
Assindustria
Ma no agli
speculatori”
da pagina 6
a pagina 4
Campedello,
un’oasi
verde
in lotta
contro
i Tir
Nuovo
Menti:
Ascom
possibilista,
Italia Nostra
contraria
a pagina 8
a pagina 3
Apertura Piscina
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3
7 LUGLIO 2007
interventi
Dibattito sul progetto a Vicenza Est. Gallo possibilista, “ma senza centri commerciali”. Italia Nostra secca: “Serve solo ai palazzinari”
Nuovo stadio? I dubbi dell’Ascom, il No di Italia nostra
Confcommercio:
Ci sono i margini
per ripensare il Menti
Il dibattito sulla creazione di un
polo ricreativo-sportivo che ruoterebbe attorno al nuovo stadio da
collocare nella zona est di Vicenza
è ancora alle battute iniziali. Dare
un giudizio sul progetto in sé, senza
“vedere” le carte, senza cioè poter
analizzarne ogni singolo aspetto,
appare dunque alquanto difficile.
Considerato però che l’ipotesi di
uno spostamento dello stadio costituirebbe una delle più importanti
novità urbanistiche di questi ultimi
anni, credo sia il caso di alimentare
il dibattito con alcune considerazioni sui pro e sui contro dell’operazione, attendendo però di “tirare le
somme” quando la questione sarà
più chiara.
Abbandonare
il
“vecchio”
Menti è un po’
come perdere
un pezzo di
storia e di tradizione vicentina. Di questo
credo tutti si
rendano conto, anche chi
lo
propone
e che non a
caso intende,
a quanto pare,
b i l a n c i a r e Andrea Gallo
Italia Nostra:
Chi ha fatto
uno stadio nuovo
poi si è pentito
Italia Nostra ha inserito tra
le sue osservazioni protocollate in Comune per il PAT
la raccomandazione di non
costruire un nuovo stadio in
zona diversa dall’attuale. Riteniamo che il progetto di un
nuovo stadio altrove abbia
solo implicazioni negative :
Il progetto per il nuovo stadio di Vicenza Futura
viabilità, al traffico e alla sosta; atti
questo “strappo” con una serie di
di vandalismo da parte di “tifosi”;
servizi accessori. Eppure, certi serordinanze di divieto di vendita e
vizi, dal punto di vista commerciale
somministrazioe ricreativo, il centro storico
ne di bevande
li offre già e dunque Il campo in
alcoliche; chiuci sono i margini, a
centro
città
sura anticipata
mio avviso, per ridi negozi e pubpensare l’attuale sta- ha risvolti
blici esercizi in
dio in un’ottica nuo- negativi ma
va: come “volano” abbandonare occasione degli
incontri di calcio.
per altre attività che il Menti è
Insomma più di
possano arricchire perdere
qualcuno non
ulteriormente il vero
un
pezzo
mancherebbe di
cuore commerciale,
della
storia
tirare un sospima anche sociale,
di Vicenza
ro di sollievo se
della città.
il tutto venisse
Certo, non ci si può
spostato ad est.
nascondere che uno stadio in
E qui si apre però qualche altra incentro città ha i suoi risvolti
cognita.
negativi: disagi dovuti alle
Cosa succederà dell’ area Menti? Non
frequenti modifiche della
c’è spazio per nuovi insediamenti
della grande distribuzione, perché
il settore alimentare è notoriamente
saturo. Si parla di residenze per gli
Fatti, personaggi e vita vicentina
studenti universitari, sarà così? O c’è
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il rischio di intensificazione edilizia e
[email protected]
di speculazioni?.
Direttore Editoriale
Redazione sportiva
E nella nuova area ad est cosa si vuol
TOMMASO QUAGGIO
GIOVANNI COVIELLO
[email protected]
fare, oltre allo stadio? Si dice un [email protected]
PAOLO MUTTERLE
bergo: come Confcommercio [email protected]
Direttore Responsabile
mo però più volte espresso la nostra
ROBERTO BERTOLDI
Collaborano:
contrarietà all’apertura di nuove
ANDREA ALBA
ANDREA BASSO
strutture ricettive nel Vicentino,
FRANCESCO CAVALLARO
Editori
considerata la stagnazione della doGIULIANO CORÀ
PIÙ MEDIA SRL
GIOVANNI MAGALOTTI
manda. Si parla anche di creare spaStrada Marosticana, 3 – Vicenza
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zi destinati alla vendita, che hanno
Redazione di Verona
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ovviamente senso in questo conteEDIZIONI LOCALI SRL
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sto purché non si intenda creare un
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nuovo centro commerciale in una
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provincia ed in una zona, dove c’è già
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un surplus di queste strutture.
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Le questioni aperte dal nuovo stadio
Stampa
dunque non mancano ma, come diRedattori
Stampato dalla Pentagraph S.r.l.
LUCA MATTEAZZI
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cevo, è presto per “tirare le somme”
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e dare un giudizio sull’operazione.
Autorizz.Tribunale C.P. di Verona
ALESSIO MANNINO
nr. 736/03 del 29/09/2003
[email protected]
Aspettiamo di capire un po’ di più,
Supplemento della Cronaca di Trento
ILARIO TONIELLO
monitorando e vigilando sui risvolti
del 3 febbraio 2007
[email protected]
urbanistico-commerciali che potrebbero scaturire dalle varie ipotesi
in campo.
Associato all’USPI
Unione Stampa Periodica Italiana
Iscrizione al Registro Nazionale
Andrea Gallo
della stampa n.8857 del 15-12-2000
direttore Ascom Vicenza
• sarebbe un ulteriore consumo di terreno ora agricolo
a Cà Balbi , aumentando la
cementificazione dilagante e
dannosa;
L’area interessata di Ca’ Balbi
• non è vero , come afferma qualcuno, che il costo
del nuovo stadio sarebbe a carico del
privato ; infatti il Comune dovrebbe
costruire nuove strade di accesso ,parcheggi ,fognature , linee elettriche , linee di autobus ecc. Il tutto a spese di
Pantalone;
complesso sette giorni alla settimana e non un giorno ogni due
settimane. Hanno operato così
anche a Wembley.
Altri hanno scelto uno stadio
nuovo fuori città ed hanno sbagliato: a Torino Juve ed Torino sono
• Abbiamo esempi triLo
stadio
tornati a giocare al
stissimi di dismissiovecchio Comunale
ni improvvide in città: Ex va rifatto
ristrutturato in cenZambon ferma da anni, il aggiungendo
tro abbandonando
cinema Corso chiuso da palestre e
un decennio, San Biagio strutture, per il nuovo Dalle Alpi
costruito nel 1990 .
che attende decisioni
farlo vivere
Una ultima osserdal 1986.....Per quanti
7 giorni alla
vazione, che è perdecenni dovremmo assisettimana
e
tinente trattandosi
stere all’agonia del Menti
non solo la
di un argomento
abbandonato?
sportivo: un nuovo
domenica
stadio in area nuoL’intera
operazione
va porta sfortuna:
non risponde ad alcuna
quando il Padova ha abbanreale esigenza cittadina ma sarebbe
donato il vecchio Appiani per
un ghiotto boccone per i palazzinari
il nuovo Euganeo la squadra è
che userebbero il nuovo stadio come
precipitata in serie Z. Quando la
pretesto per costruire nuove abitazioTriestina ha abbandonato il vecni, nuovi uffici, nuovi centri commerchio Grezar per il nuovo stadio
ciali, tutta roba di cui non abbiamo
è precipitata in C e solo ora sta
affatto bisogno.
riemergendo....
Italia Nostra non vede alcun
aspetto positivo nel progetto di
Fabio Gasparini
un nuovo stadio; ritiene che il
Presidente Italia Nostra
vecchio Menti sia ormai inadeSezione di Vicenza
guato e vada rifatto, ma nello
stesso luogo,
utilizzando anche il
terreno dell’adiacente
campetto
d’allenamento e creando
nuove strutture
(palestre, dancing,
parcheggi coperti, negozi
sportivi...)
in modo da
far vivere il L’ingresso dello stadio Menti
4
7 LUGLIO 2007
fatti&notizie
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DI ALESSIO MANNINO
Sergio il Cacciatore, quel
luglio
del
1959 a Marano Vicentino,
nacque
con
la
doppietta
fra le braccia:
“Mio padre mi
portò per la prima volta con lui
a caccia quando avevo 9 mesi”.
Fucile e sonaglino, insomma.
Fuor d’ironia, Sergio Berlato
la sua preda l’ha colpita e la
tiene bene in pugno: da quasi
5 mesi è il presidente-padrone
di Alleanza Nazionale a Vicenza, presidiata coi suoi 20 mila
supporters dal grilletto pronto
a sparare.
Elettore di Dc e Msi negli anni
Ottanta quando era un semplice agente di commercio,
consigliere regionale nel 1990
con la lista di protesta CPA
(Caccia Pesca Ambiente: “anticipavamo l’autonomismo della
Lega”, spiega), rieletto nel ’95
(“il più votato in tutto il Veneto” e per questo premiato con
l’assessorato
all’agricoltura,
gran collettore di consensi),
oggi al secondo mandato come
europarlamentare, Berlato non
si offende se gli si dice che il
suo vero partito non è An, ma
la lobby dei cacciatori: “sono
orgoglioso di appartenere a un
modo genuino e radicato come
questo”, risponde.
Da quando lei è al timone
Alleanza Nazionale sembra marciare compatta,
anzi militarizzata. Ogni
uscita pubblica viene preventivamente concordata
con lei?
Non è un’imposizione, ma ho
fatto capire che il lavoro di tanti militanti può essere bruciato
da qualche uscita di troppo
sulla stampa, dando l’impressione di un partito lacerato al
suo interno. Il mio metodo è il
continuo confronto: ho riunito
l’esecutivo provinciale più io
in questi ultimi mesi (9 volte)
che nei due anni precedenti (3
volte).
Anche perché An soffre
più di altri di un alto tasso
di personalismo.
Spesso le differenze erano di
carattere personale piuttosto
Via Zanguio a settembre. Sì alle aggregazioni.
L’agenda del presidente aennista per San Biagio
Berlato: “Aim pubblica e nuovo cda”
Ma An “concorderà” con Assindustria
che
politico.
Ma vede, l’importante è dare
l’esempio:
io
per primo do
l’esempio nel
rispettare le regole, e chi non
le rispetta…
Il suo stile
assomiglia
molto a quello della Dal
Lago:
parla poco ma
quando parla lo fa senza
giri di paroSergio Berlato
le: il “polli”
dato al capogruppo Rucco e al suo predecessore Giorgio Conte,
la “figuraccia” con cui ha
apostrofato l’impasse della giunta Schneck…
Noi abbiamo un po’ questa
caratteristica: parlare poco in
politichese, perché la gente
vuol capire quel che vogliamo
e quel che non vogliamo.
Su Aim, cosa vuole? L’ex
presidente Beppe Rossi
è legato politicamente a
Conte, e la responsabilità
politica dello sfascio dell’azienda sembra ricadere
su questi e sui capicorrente degli ex consiglieri di
amministrazione di Fi e
Lega, Lia Sartori e Stefano
Stefani. Lei che indirizzo
politico imprimerà alla
presenza di An in Aim?
E’ tutto da dimostrare che Aim
sia stata sfasciata dalla gestione di Beppe Rossi. Io ho ereditato questa situazione senza
sapere nulla degli affari che si
conducevano, e ho dovuto fare
i conti con tutta una serie di
cose che hanno screditato Aim:
l’indebitamento, i dipendenti
a rischio di perdere il posto di
lavoro, acquisti come quello
della piattaforma Marghera…
Ma quello che dico io è che i
cittadini, che sono i proprietari di Aim attraverso il Comune,
devono essere messi in condizione di sapere quanto è precario lo stato di salute di Aim.
Per favorire questo, ho chiesto
l’azzeramento di tutto il cda e
la certificazione in tempi brevi dei conti con un ammini-
stratore unico
che fotografi la
situazione e la
porti in consiglio comunale.
L’obiettivo è dotare l’azienda di
un progetto di
rilancio che la
renda competitiva sul mercato. Aim non è
della maggioranza, è di tutti i cittadini: il
cda può essere
completamente nuovo – e io
propendo per
questa ipotesi
– ma se si vuole
si potranno anche confermare
alcuni consiglieri attuali.
Non è della maggioranza,
quindi ci potrebbe essere uno o più posti per la
minoranza di centrosinistra?
Io non sono contrario. Quanto
ad An, la nostra rappresentanza in Aim verrà concordata con
le categorie economiche.
E l’amministratore unico
Zanguio, quanto deve restare?
Una volta che abbia presentato il bilancio l’11 luglio, entro
settembre si dovrà provvedere
a nominare il nuovo cda.
Parlava delle categorie
economiche, la più potente
delle quali è rappresentata
da Assindustria. Va interpretata come frutto di una
certa vicinanza la nomina
di Maurizio Castro, uomo
dell’area Destra Sociale di
Alemanno come lei, a direttore della Fiera?
La invito a trovare una sola
prova che io o il mio partito
abbia fatto una telefonata per
sponsorizzare Castro. Tanto è
vero che non c’è nessuno dei
nostri nel cda. Castro è stato
scelto per la sua capacità e la
sua bravura. E’ vero che il partito gli ha chiesto di candidarsi
alle ultime politiche, ma non
mi risulta sia mai stato iscritto.
E’ stato presidente della
Fondazione Nuova Ita-
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lia fondata da Alemanno,
ex municipalizzate che si stanperò.
no aggregando. Si
Ripeto: non è stato
crei una società
spinto dal partito. “Noi abbiamo
pubblica con ex
municipalizzare di
questa
E del piano usci- caratteristica: altre province.
to sui giornali
e mai smentito parlare poco
Aim deve restadagli interessati politichese
re pubblica, cosulla privatizza- perché la
munque.
zione dei rami gente vuol
Sì, deve rimanere
più redditizi di
pubblica, non alla
capire
quello
Aim (gas e smalmercè di speculatotimento rifiuti), che vogliamo” ri. Diciamo no alla
che ne pensa?
privatizzazione: né
Si parla di gruptotale né parziale.
pi molto influenti anche a
livello politico, come ValChi glielo spiega alle “cabruna e Beltrame.
tegorie economiche” a cui
Aim è un patrimonio della citcerca di fare sponda?
tà che non va svenduto, e non
Saranno clienti della nuova
lasceremo che ci sia qualcuno
Aim, da cui avranno servizi
che si prenda la carne e lasci
più vantaggiosi perché, aggrel’osso. Va rilanciata, anche per
gandosi, potrà dare servizi a
non essere fagocitata da altre
minor costo.
Un uomo degli industriali come candidato? “Invasione di campo”
“Forza Italia vuole il comando.
Ma il sindaco sarà nostro”
Il governatore Galan ha parlato
chiaro: il prossimo sindaco di
Vicenza dovrà essere di Forza Italia,
e cioè la sua collega a Bruxelles
Lia Sartori. L’appoggio dato da An
al leghista Tosi a Verona prelude a
un patto con la Lega per sostenere
un vostro candidato-sindaco?
No. Noi abbiamo dimostrato lealtà nei
confronti degli alleati, rivendichiamo il
diritto ad avere posizioni di apicalità
come gli altri. Una parte di Forza
Italia si è arroccata in un vicolo
cieco: l’impuntatura sulla giunta
provinciale non è per un assessore,
è un messaggio forte di Forza Italia
alle categorie economiche per far
capire chi comanda in provincia. Noi
abbiamo posto il problema del sindaco
di Vicenza a tutti i livelli. Anche a quello
nazionale.
Nella guerra fra Forza Italia corrente
Galan-Sartori e l’Assindustria di
Calearo, An pare oggettivamente
pendere verso questi ultimi.
No, non siamo interessati a questa
guerra perché porta a effetti negativi
alla città e alla CdL. L’economia non
deve invadere il territorio della politica,
e la politica non deve invadere quello
dell’economia.
Il governatore Giancarlo Galan
Scusi: sono le stesse parole di
Calearo.
Vero, non sto dicendo niente di
diverso, ma io dico anche che
l’economia non deve sconfinare nel
campo della politica. E in ogni caso
non ho avuto alcun spostamento di
voti né un euro dagli industriali.
E se Assindustria volesse un suo
uomo come candidato-sindaco?
Sarebbe un’invasione di ruoli.
Bisogna confrontarsi con le categorie
economiche, ma poi la politica deve
assumersi le sue responsabilità.
A.M.
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Chiuso il lunedì
DI
7 LUGLIO 2007
fatti&notizie
L’esperto chiamato dalla Provincia si è dimesso da mesi contro un consorzio
“scatola vuota”. Altro che fusione: “solo chiacchiere”
Fazioli, ex Vicentina Trasporti:
“Newco Aim-Ftv? Una farsa”
ALESSIO MANNINO
Milleproroghe
Era stato chiamato nella seconda metà
del 2006 dalla ex presidente Manuela
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Chiuso il lunedì
gara di tutto il servizio. La battezzata “Vicentina Trasporti Srl”, società
con 4 soci paritari (Aim Trasporti,
Ftv, Comune, Provincia) fu anche
baciata dalla fortuna di un “decreto
milleproroghe” approvato dal governo a febbraio che ha rimandato
tutto al 31 dicembre di quest’anno.
Intanto, bus Aim e pullman Ftv corrono sempre su linee parallele, coi
loro consigli di amministrazione
(politicamente lottizzati) intonsi
come non mai. Con in più sul groppone il debito della società Aim:
713 mila euro su 1 milione e 200
mila euro di capitale, 300 mila euro
in più del tetto consentito dalla legge (un terzo).
Lui minimizza,
dice che non è
la prima volta e
non sarà l’ultima.
Ma un fatto è certo: che il superesperto bolognese
Roberto Fazioli
si sia dimesso da
consigliere di amministrazione della neonata newco fra
Aim Trasporti e Ferrotramvie, è la prova che questa benedetta fusione tutti la
vogliono, sì. Ma solo a parole.
Super-esperto
Fazioli se n’è andato sbattendo la porta: “Quando ho capito che non c’era
una reale volontà di arrivare a una vera
fusione, non c’era ragione perché io rimanessi”, taglia corto. E lui, di multiutility e aggregazioni industriali, se ne
intende: insegna economia pubblica a
Ferrara, è presidente di ben due società
di servizi, la Soelia di Argenta e la Genia di San Giuliano Milanese, presiede
il Laboratorio Utilities & Enti Locali
(LUEL), è stato consulente delle Province di Bologna e Milano per i loro
bacini idrici, e il suo curriculum chilometreggia fra progetti, corsi e pubblicazioni nell’ambito dell’energia, delle
municipalizzate e dei bilanci comunali. Insomma, non è proprio quello che
si dice l’ultimo arrivato.
RISTORANTE
PIZZERIA
Roberto Fazioli
Dal Lago a fornire la sua consulenza
per studiare la fattibilità dell’accorpamento Aim-Ftv. Lui, fra le ipotesi
di riorganizzazione di quest’ultima,
aveva messo in conto anche il matrimonio con l’azienda trasportistica
di San Biagio. Poi, sappiamo com’è
andata: con un certo ritardo dovuto
all’opposizione di una parte di Forza Italia e soprattutto di Alleanza
Nazionale (ancora in mano a Giorgio Conte), il consiglio comunale
approvò l’unione fra le società giusto per evitare di dover affrontare le
alternative poste dalla legge regionale: l’esternalizzazione del 20%
delle linee ai privati, o la messa a
nalità pura. Ha senso
solo se si ragiona in
una logica finanziaria. E mi fermo qui”.
Traduzione: se si
vogliono scaricare i
debiti e le diseconomie (costi gestionali
e politici) di Aim
su Ftv per metterne a posto i conti e
rendere appetibili
“giochini societari”
(parole sue), allora
sì che conviene. Al- Aim e Ftv ancora su binari paralleli. Con il solito disagio degli utenti
trimenti no.
Ho capito che si faceva melina, che
Consorzio-beffa
il progetto di fusione si annacquaFazioli difende il cda a quattro soci: va, e così mi sono dimesso. Non
Spezzatino indigesto
“il mio progetto mirava ad aprire le ho percepito un euro e da allora, da
Il sospetto, d’altronde, è sempre porte a gestioni in house (affidate febbraio, non ho saputo più nulla.
quello: che l’operazione “fusione a a utility pubbliche, ndr) per coin- Zero”. Il professore-manager non
freddo” sia da inquadrare in uno spez- volgere altri Comuni e Province ed crede ci siano altre strade oltre la
zatino che tolga dal piatto gli avanzi espandersi in aree più ampie”. Cioè fusione: “Me ne catafotto della
in deficit o non remuneaggregare, come sta complessità normativa che impone
rativi (come i trasporti),
avvenendo in molte certe scadenze, sono un economista
e lasci la ricca polpa “Lo spezzatino parti d’Italia. Mentre industriale e io bado alla sostanza”.
(copyright: Oscar Manun vertice a due soli Pur riconoscendo alla Dal Lago
di Aim dal
cini, Cgil) a possibili
soci (piano sponsoriz- una seria volontà in questa direprivatizzazioni: gas e punto di vista
zato da An), spiega, zione, liquida il consorzio con
smaltimento rifiuti. “Ho industriale
“avrebbe portato solo l’azienda bellunese Dolomitibus
sentito anch’io di que- non ha senso. a una scatola vuota con le solite “ragioni normasta ipotesi dello spezzaottenere la proro- tive”. E sulle voci di alleanza
Ce l’ha solo in per
tino”, racconta Fazioli,
ga sulla gara”. E l’es- con l’Atv di Verona è altrettanuna
logica
già impegnato anni fa
sere sostanzialmente to esplicito: “solo chiacchiere”.
allo studio sul riposi- finanziaria”
una scatola vuota è il Scornato e totalmente disilluso
zionamento strategico
motivo per cui Fazioli sulla newco vicentina, Fazioli ci
di Aim per Nomisma, la
ha mollato: “L’aver saluta ostentando noncuranza:
società di consulenze economiche di scelto di creare una società consor- “Mi è già capitato altre volte di
prodiana ascendenza: “da un punto di tile significa che le società restano vedere storie come questa. E mi
vista industriale, è un’idea di irrazio- separate, che tutto rimane com’è. capiterà ancora”.
A Vicenza muore lo sport e muore la città
Segue dalla prima
Per non parlare dell’esodo verso Imola
della squadra di pallavolo di massima
serie della città - a cui, come è noto,
sono personalmente legato - che dovrà giocare in Romagna la Challenge
Cup, la Coppa europea a cui si è qualificata dopo 5 anni di assenza dalla
ribalta internazionale. E che con sempre più probabilità giocherà là anche
le prossime competizioni nazionali a
causa dell’indisponibilità in tempi gestibili del Palasport, sottoposto a maquillage con ritmi messicani. Se a Vicenza 5 mesi, oltre ai già verificati ritardi
nella partenza dell’impresa (la squadra
è stata sfrattata il 30 aprile, i lavori a
giugno inoltrato erano ancora un pio
desiderio), non bastano a completare
lavori per un appalto dell’astronomica
cifra di circa 700.00 euro, nel mondo
in 5 mesi si costruiscono impianti completi. Udite, udite! Nella Napoli degli
spazi introvabili (?) per i rifiuti, il PalaBarbuto con i suoi 3.800 posti ha impiegato pochi anni fa solo 100 giorni a
sbocciare dalle fondamenta fino al tetto e all’inaugurazione, questa sì voluta
per non perdere la squadra di basket
di A1 maschile.
Potremmo scendere nei dettagli, e lo
faremo nei prossimi numeri, sul perché di questa generale insensibilità di
Vicenza, quella ufficiale e quella imprenditoriale, per lo sport. Insensibilità
che già anni fa ha regalato i profitti del
calcio a una società inglese (per poi
riceverne indietro debiti e macerie da
ricostruire), e l’A2 del basket maschile
a Udine che ora se ne gloria. Le colpe
non sono, ovviamente, solo dell’assenza a Vicenza di una qualunque politica
sportiva, pubblica e privata, ma anche
dei dirigenti e dei presidenti dei club.
Ma perdere sempre di più lo sport - e
quello di livello fa da traino per la base significa anche perdere indotto economico. Se più del 4% del Pil nazionale
è legato all’attività sportiva, chiedete a
pizzerie, alberghi e proprietari di appartamenti quante centinaia di migliaia di
euro perdono con l’esodo forzato della
Minetti. Per non parlare della perdita
d’immagine di Vicenza, regalata ad
altre città, che si beeranno del veicolo pubblicitario e promozionale delle
squadre una volta biancorosse. Infine,
e così il danno è ancora maggiore,
senza i modelli sportivi di sport puliti
come volley, basket e pallamano, i nostri ragazzi saranno sempre più in balia di spritz, play station e paradisi chimici. Vicenza, non far morire lo sport.
Sarebbe un’altra tua morte.
Giovanni Coviello
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6
7 LUGLIO 2007
inchiesta
Costa 17 milioni l’anno, ma è in attivo. Se i lavori passano ai privati, il risparmio può tradursi in un servizio peggiore. Il nodo irrisolto dei fornitori ‘di fiducia’
A che serve Amcps? Luci e ombre di un’azienda accusata di sprechi
DI
ALESSIO MANNINO
Amcps, carrozzone o risorsa?
Per
scoprirlo
siamo
andati
nella tana del
lupo, in viale
Sant’Agostino. Il direttore
generale
dell’azienda
responsabile del patrimonio comunale è il ragionere Gianfranco
Ledda, in carica dal lontano 1992
(presidente è Natale Grolla, Udc).
Non è un po’ troppo, 15 anni? “Io
non ho nessuna tessera di partito, sono un tecnico”. E’ così.
Ne dobbiamo arguire, sia detto
senza alcuna malignità, che il
rinnovo triennale con cui è stato
confermato per ben cinque volte
sia dovuto alla bravura e alla capacità di rendersi insostituibile.
Ledda ha il dente avvelenato con
certa stampa “che ci attacca senza prima informarsi”. Secondo
lui, “il giornalista non deve fare
l’opinionista”. Lo correggiamo:
può e deve farlo, se documentato. “Sì, ecco, se documentato. Ma
non deve fare il politico”. Concordiamo.
Territorio e regìa
Fatta eccezione per Verona (dove
c’è l’Agec), Vicenza è l’unica città
capoluogo di provincia ad avere
un’azienda come Amcps. E’ poi
così indispensabile? Non sarebbe più semplice ed economico far
rientrare tutti i suoi lavori (manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, verde, riscaldamento ed edifici pubblici, servizi
cimiteriali, gestione case Erp,
affissioni) in un normale regime
di gara d’appalto? Non sarebbe
un risparmio, per il Comune cioè
Parco Querini, la principale area verde della città, è curato dall’azienda vicentina. Sotto: la zona di parco Retrone
per i vicentini, dare tutto questo
settore al mercato? “In termini
nominali, la concorrenza fra privati è vincente sulla gestione in
house come la nostra. Ma il privato deve mettere anche i costi
di progettazione, monitoraggio
continuo, sicurezza, rapporto con
l’utenza. Queste cose le vuol fare
il Comune? Con quali uomini?
Con quali tempi?”. Gli ribattiamo
che se per ipotesi Amcps venisse abolita, almeno una parte del
suo personale potrebbe essere
riassorbita dagli uffici comunali
proprio a questo scopo. “Senta, il
punto è questo: per fare tutto che
facciamo noi occorre un’azienda
speciale come la nostra che curi
il legame col territorio e si faccia
carico della regìa degli interventi”. Sottinteso: gli uffici pieni di
scartoffie del Comune non potrebbero garantire un servizio
equiparabile.
Ritardi e riserve
Ma è proprio sul servizio che si
addensano le critiche: spesso
inefficiente e con tempi troppo
lunghi. Un luogo comune? Secondo Ledda sì: “Noi rispettiamo
sempre i cronoprogrammi. Sempre”. Non vorrà mica dirci che
non sono mai capitati casi di ritardi?, gli ribattiamo. Basti pensare che molti lavori sono suddivisi in stralci, magari per evitare
la soglia dei 50 mila euro per immobili storico-artistici e 300 mila
per tutti gli altri sopra la quale si
va a gara. “Certo che capitano,
ma non sono ritardi nostri. Sono
delle ditte private, che per quanto noi possiamo sollecitare, come sanzione
hanno penali irrisorie
su fideiussione che
non le spaventano di
certo”. Quanto agli
stralci, è la replica di
Ledda, “noi non facciamo frazionamenti
artificiosi, che è un
reato. Accade invece
che a causa dei tempi
di finanziamento decisi dal Comune, certe
opere vengano suddivise. Come nel caso
del palazzetto dello
sport”. Insomma, colpa della politica, non
dei tecnici Amcps.
Non solo: Ledda contrattacca. “Se mi parla
to. Perché quando gli chiediamo
di un vantaggio economico dato
di fornirci l’elenco con l’indice di
dal meccanismo del maggior rirotazione dei nominativi, ossia
basso delle gare, io le rispondo
quanti appalti si accaparra ciache sì, il vantaggio c’è: però solo
scuna ditta “qualificata”, la sua
per il prodotto, cioè per la realizrisposta è: “No, quezazione del progetsto non posso darto in sé. Ma poi c’è
glielo”. I prezzi degli
il capitolo riserve,
appalti sono fissati
cioè tutti quei lavori L’azienda
da un prezziario reimprevisti (un muro costa ai
gionale “stabilito da
da abbattere, una tucittadini
una continua analisi
bazione da modifica17
milioni
del mercato”, sottore, etc) che i privati
linea Ledda. Come
aggiungono al costo all’anno, ma i
dire: è come se fosiniziale. Noi no: noi conti tornano
ci accolliamo tutto è c’è pure una sero quelli di mercato. Eppure una
senza far pagare un plusvalenza
differenza deve pur
euro in più al Comuesserci, altrimenti
ne”.
Inattaccabile.
decadrebbe la raTranne che per un
gione stessa per cui esistono tali
aspetto: tali “imprevisti” dovrebparametri decisi da un ente pubbero essere previsti, altrimenti
blico come la Regione.
significa che la progettazione forte di un “monitoraggio continuo”,
Costi (e ricavi)
vanto di Amcps, fa acqua.
Capitolo costi. Alla fin fine, quanto costa ai vicentini Amcps? Per
Fornitori: l’elenco “segreto”
rispondere bisognerebbe conMaterialmente, Amcps effettua
frontare la spesa complessiva
una piccola parte del suo giro di
degli appalti ‘mediati’ da Amcps
lavori (valore: più di 9 milioni di
con un ipotetico scenario in cui il
euro). Sopra i due tetti prima cipassaggio costituito da quest’ultitati si va a gara (5 milioni circa
ma venisse tolto dal computo. Un
il valore attuale), e Amcps può
calcolo difficile. Ci accontentiaconcorrere come qualsiasi altra
mo allora dei costi di produzione:
impresa. Sotto quei limiti, gli ap4 milioni 651 mila euro per il perpalti vanno a un “elenco qualifisonale (in totale 167 dipendenti,
cato” di 450 aziende, visibile sul
con in più 1 milione e 900 mila
sito http:/www./amcps.vicenza.
circa fra contributi previdenziali
com. Artigiani, idraulici, edili,
e Tfr), 394 mila euro di ammorcaldaisti, elettricisti: un esercitamenti e svalutazioni, 6 milioni
to in cui c’è il sospetto vi siano
147 mila euro per “servizi” (il coalcuni “generali” che ottengono
sto dei lavori) e altre voci minori:
da Amcps più affari dei soldain tutto 17 milioni 627 mila 185
ti semplici. Ledda parla di “una
euro (bilancio consuntivo 2006).
cerchia di artigiani di fiducia” sui
I ricavi ammontano invece a 18
quali Sant’Agostino può contamilioni 236 mila 799 euro. La
re perché titolati da credenziali
differenza in attivo è di 100 mila
conquistate sul campo. Ma preeuro. Al cittadino Amcps costa
cisa che in ogni caso provvede a
quindi 17 milioni e passa, ma i
mettere ogni prestazione a gara.
conti tornano, c’è addirittura una,
Il sospetto svanisce? Non del tut-
7
7 LUGLIO 2007
inchiesta
Il direttore Ledda: la figlia segretaria e il fratello tecnico
Abuso d’ufficio? No.
Caso morale? Sì
Le mura in viale Mazzini
seppur minima, plusvalenza.
E i costi ‘politici’, cioè dei vertici
nominati dal Comune? Il presidente Grolla riceve un’indennità
di 2320 euro, i quattro consiglieri
di 780. Tutti lordi. Complessivamente, nel 2006 si sono spesi 65
mila euro per il cda (e 33 mila per
i revisori oltre a 15 mila per la certificazione di bilancio). Ledda? 7
mila euro circa, sempre lordi. Il
quale Ledda conclude l’arringa
difensiva citando un dato di cui
va molto orgoglioso: “Nel 2000
abbiamo assunto la gestione del
verde pubblico e dei servizi cimiteriali, ma da allora a oggi, per il
primo il Comune non spende un
centesimo in più, e per i secondi
non solo spendiamo meno (da
600 mila a 450 mila euro l’anno),
ma paghiamo anche l’Iva (20%
circa), che così il Comune non
paga più”.
Politica e affari
Per concludere. L’eterno ritorno
della querelle su Amcps, lo abbiamo già scritto, ha un doppio
risvolto: da un lato le mire dei
privati coi loro megafoni mediatici, che da tempo puntano gli
occhi sul business in mano a Sant’Agostino; dall’altro la volontà
politica - di discrezionalità eminentemente politica – di tagliare
dei costi che gravano sulle spalle
della cittadinanza, e che si concentrerebbero, una volta accorpata l’azienda in parte al Comune
in parte ad Aim, sulle spese di
organico, dei vertici e in generale
della ‘macchina’ aziendale. Con
la possibilità di risparmiare sforbiciando posti di lavoro.
Ma col dubbio, come fa giustamente notare Ledda, che i servizi
oggi targati Amcps vengano realizzati a una qualità ancora minore, sacrificando gli indispensabili
lavoretti ordinari, quelli che i privati sono portati a snobbare perché considerati fastidiosi aggravi
sul profitto finale.
Speravamo non fosse una dipendente come gli
vero, e ovviamente lo ab- altri, assunta nel 1994
biamo scritto pur sapen- dal presidente di allora,
do qual è la realtà. La Enzo Collini, un 4° livello
realtà è che Erika Ledda, su 8. Per me non è un problema”. Poi c’è
nella segreteanche suo fraria di Amcps,
tello, Roberto
è proprio la fi- In forza
Ledda, assunto
glia del ragio- all’azienda
nel 1996 come
ner Gianfran- ci sono due
tecnico
“con
co,
direttore
familari del
un
concorso
generale. Sono
direttore.
pubblico”. Tutpassati
vari
anni da quan- Ma la Procura to regolare, ci
mancherebbe.
do la denun- ha archiviato
Resta che in
cia per abuso il caso
forza all’aziend’ufficio è stata
da ci sono due
archiviata dalla Procura di Vicenza, e familiari del quindicennoi non vogliamo certo nale direttore: non più
riaprire il caso (lega- un caso legale, certo. Un
le). “Non sente un pro- caso personale col ragioblema di opportunità”?, ner Ledda? No di sicuro.
domandiamo al padre. Ma un caso morale, seRisposta: “No. Non è un condo la nostra opinioimbarazzo portare il mio ne, quello sì.
A.M.
cognome, mi sembra. E’
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7 LUGLIO 2007
fatti&notizie
Reportage. I quartieri della Riviera Berica: una delle zone più tranquille
della città ai ferri corti con code e mezzi pesanti
Campedello, Tir in prima fila
nel teatro del Palladio
DI LUCA MATTEAZZI
Qualche passo
fuori dal negozio
a pochi metri dallo svincolo della
complanare, uno
sguardo a due
tir che si incrociano lì davanti
proprio in quel
momento, un gesto sconsolato che
non ha bisogno di molti commenti.
“Vede, è questo il nostro problema
principale”. A Mariano Docimo, ex
presidente della circoscrizione 2 ai
tempi della giunta Quaresimin, e
da ormai dieci anni consigliere sui
Campedello, l’asfissiante traffico quotidiano
banchi dell’opposizione, basta poco
è un continuo via vai di macchine e
per indicare qual è il tarlo che rode
camion, soprattutto da quando è enchi vive tra Campedello, Santa Croce
trata in funzione la nuova circonvalBigolina, Debba e Longara. Lui, che
lazione sud, che ha uno dei suoi svinha passato la vita a fare la spola tra
coli proprio a Campedello, nel cuore
l’abitazione, sul lato destro della stadella circoscrizione. “Il
tale 247 della Riviera
traffico è insostenibile
Berica, e il negozio di
– continua Docimo -.
elettrodomestici, colIl
paesaggio
Non tanto le auto, a
locato sul lato sinistro,
definito
da
quelle ormai ci abbianon ha dubbi: il nemimo fatto l’abitudine.
co pubblico numero Palladio “tra
Il problema è la fila di
uno si chiama traffico. i più belli che
camion, soprattutto
Vicenza non è una si possano
alla mattina e alla sera:
metropoli. Eppure il trovare” è
nelle ore di punta ne
problema è sempre
percorso
passano continuamenquello, all’Albera come
senza
sosta
te, e tra uscita dalla
qui, in uno degli angoli
dai
tir
complanare e semapiù tranquilli della citforo del Tormeno è
tà: le anse del Bacchitutta una colonna. È
glione da una parte, i
impressionante”.
primi pendii dei Berici dall’altra, in
“Soffriamo molto di traffico – conuno scenario che Palladio, quando
viene Sabrina Bastianello, al secondo
vi costruì la Rotonda, descrive come
mandato come presidente della cir“uno dei più belli e piacevoli che
coscrizione nelle fila della Lega Nord
si possono trovare”, circondato da
-. Con la complanare la situazione è
“dolci colline che offrono la vista di
anche peggiorata, soprattutto a Debun grande anfiteatro”. Oggi il palco
ba e Longara. E un altro punto critico
di quel teatro naturale è occupato
sono i Ponti di Debba”. Il problema è
da una delle arterie più trafficate del
che non si vedono soluzioni a breve
vicentino. E dalle prime luci dell’alba
Longare, sorpassi pericolosi tra camion, auto e mezzi agricoli
Santa Croce Bigolina stritolata tra smog e veicoli
anche quelli”. Sarà che ha un negotermine. Per la strettoia di Debba, il
zio di elettrodomestici, ma il probleprogetto è frenato dai contrasti con
ma dello smaltimento dei rifiuti a
i comuni vicini, per la Riviera Berica
Docimo sta particolarmente a cuobisognerà aspettare l’apertura della
re: “Un’alvaldastico
tra cosa che
Sud, che
manca è la
dovrebbe
ricicleria –
raccogliere
ribadisce- :
la maggior
anche quella
parte del
ce l’hanno
traffico pepromessa
sante. In
da tempo,
ogni caso
nel famoci vorranno
so libretto
anni.
L’incrocio di Debba, impossibile per pedoni e ciclisti
elettorale di
Hullweck la davano già per fatta,
Fognature, queste sconosciute
ma noi la stiamo ancora aspettanSe non altro, al di fuori della viabilido. E intanto la gente abbandona
tà, non sembrano esserci grossi protelevisori e frigoriferi nei fossi lungo
blemi. “Non abbiamo le criticità e le
le strade secondarie”.
complessità che possono avere circoscrizioni come la 5 o la 6”, aggiunPiccoli problemi di ordinaria
ge la presidente. Come dire, niente
amministrazione
maxi-piani edilizi e niente rogne
Tutto qui? Quasi. A preoccupare
tipo Dal Molin. Al centro dell’atteni 6500 abitanti del tratto urbano
zione ci sono così le piccole questiodella Riviera restano i passaggi peni quotidiane. Piccole, ma tremendonali, cruciali visto che i quartieri
damente concrete. Le fognature,
sono tagliati a metà dalla statale
ad esempio, sono una ferita aperta
(“Abbiamo chiesto da anni di metormai da anni: quasi tutta la zona
terne in sicurezza una decina, i più
ne è ancora sprovvista,
utilizzati, ma anche qui nessuna rie la gente si arrangia
sposta”, continua Docimo), gli orari
con le vasche biologidi custodia dei parco giochi, la mache da far svuotare un
nutenzione di strade e marciapiedi:
paio di volte l’anno.
“Sono le lamentele che ci arrivano
“È mai possibile che
più spesso – conferma la presidennel 2007, in una città
te -. Ma se faccio il confronto con le
come Vicenza, ci siano
strade di altre zone della città, devo
ancora quartieri senza
dire che le nostre non sono messe
fognature – sottolinea
male: ci sono sicuramente dei lavori
Docimo -. Dovevano
da fare, ma in altri punti la situaziofarle da tempo, invece,
ne è ben peggiore”.
non si è visto nulla. e
Tutto sommato ordinaria ammiintanto continuano a
nistrazione per una zona di prima
costruire: a Debba, ad
periferia, fatta di quartieri in cui
esempio, hanno fatto
convivono le ville esclusive delle
120 nuovi appartastrade che salgono verso Monte Bementi. Senza fognature
rico (la Commenda, tanto per dirne
una), le case popolari del vecchio
villaggio costruito per gli esuli giuliano dalmati e i nuovi complessi di
appartamenti occupati per lo più da
famiglie giovani. In cui la densità
abitativa è la più bassa della città, la
percentuale di immigrati è al di sotto della media e nessuno si lamenta
per la mancanza di spazi verdi. In
cui ogni parrocchia ha il suo centro per anziani e, anche se i ragazzi
sono “costretti” a raggrupparsi nel
piazzale della chiesa, c’è un’intera
ex scuola con le aule trasformate in
biblioteca e spazi per associazioni.
In prospettiva, futura, caso mai, le
inquietudini maggiori arrivano dal
possibile passaggio della Tav che, se
si farà, potrebbe aggiungere un altro squarcio ad un territorio già attraversato da autostrada e tangenziale. Ma questa, per il momento, è
un’altra storia.
La Riviera
Berica in cifre
I quartieri della Riviera Berica
(Campedello, Debba, Tormeno,
Santa Croce Bigolina, Longara), insieme alla zona di Monte
Berico, fanno parte del territorio
della circoscrizione 2: quasi 13
chilometri quadrati, in cui vivono 7.732 abitanti, con una densità di 599 abitanti per chilometro quadrato, la più bassa della
città (in centro storico, per fare
un confronto, è di oltre 5mila
abitanti per chilometro quadrato, in zona 6 di oltre duemila).
Gli stranieri sono circa il 10 per
cento della popolazione (la media della città è del 12,4), e più
o meno altrettante sono le persone con più di 75 anni di età.
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7 LUGLIO 2007
fatti&notizie
Dal Molin, Aim, studi di settore e sconti sui biglietti del bus per gli
studenti: analisi di un’ordinaria settimana di politica prevacanziera
Come Quando Fuori Piove
Il poker delle ultime notizie
Picche
Cuori
Fiori
Quadri
Il commissario straordinario per il
Dal Molin, l’europarlamentare Paolo Costa, ha rassicurato il sindaco
che temeva per le condizioni poste a
dicembre dalla maggioranza di centrodestra: i soldi per la circonvallazione nord, opera essenziale agli
Americani per collegare la futura
base con l’attuale Ederle, arriveranno. Precisando: o dagli stessi Americani, o dallo Stato. A parte il fatto
che, come abbiamo documentato
noi nello scorso numero (Vicenza
Più n° 65), gli Usa non sganciano
un dollaro. Ma poi, caro Costa, è la
stessa cosa se paghiamo noi cittadini
italiani (lo Stato) o loro che vengono
qui a costruire una base e creano il
problema di nuove infrastrutture?
E fra i cittadini italiani, fino a prova
contraria, vanno annoverati anche i
vicentini. Insomma, paga pantalone. Altro che “garanzie” sull’esonero
da spese dovute al Dal Molin Usa…
Un picca grande come una casa va a
quell’incubo chiamato Aim: tranne
il cda della holding madre (dimissionario e indagato per truffa e falso
in bilancio), i vertici delle collegate e
controllate sono ancora tutti lì, Beppe Rossi e Bruno Carta in primis.
Perché? Le ultime notizie parlano
poi di un coinvolgimento nell’inchiesta bolognese sullo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi della
vicentina Bruno Pellizzari Spa, socia della Gevis Srl, di cui consigliere
delegato è Eugenio Maggian, amministratore di quella Sit, controllata
da San Biagio e presieduta da Rossi,
fulcro dell’affaraccio Aim.
Un (mezzo) cuore va all’idea del neo
Mr Provincia Attilio Schneck di
scontare del 10% gli abbonamenti
superiori ai 12 km per gli studenti.
“Lo studio è un diritto”, ha detto il
leghista. Giusto: ogni tanto bisogna
ricordarlo con iniziative come questa, anche se piccole (ma per l’ente
di Palazzo Nievo vale 350 mila euro
in meno sul bilancio). Il diritto al lavoro, invece, vale un po’ meno: 3%
di rincaro sugli abbonamenti dei lavoratori. “Vanno a guadagnare, non
a studiare”, ha spiegato. Quelli che
guadagnano bene, però, non prendono la corriera. Compensazione:
biglietti gratis ai disoccupati. Ma è
ancora una promessa.
Un altro mezzo cuore anche alla ritrovata vitalità del centrosinistra
padano, che con Veltroni spera di
risuscitare dalle catacombe. Mezzo
perché è tutto da vedere se alle belle
immagini del kennedyano e ultrariformista Walter corrisponderà una
ventata di aria nuova nelle federazioni nordiche del Partito Democratico. Staremo a vedere. Per lo meno,
ora, c’è più attenzione al Nord.
Un fiore d’augurio è per l’assessore
Claudio Cicero. Uomo dai molti difetti: innamorato di sé e delle
sue idee, indifferente allo smog da
troppe automobili, refrattario alla
concertazione, corresponsabile del
silenzio sul progetto Ederle 2. Tutto
più o meno vero. Ma proprio per la
sua cocciuta ostinazione ad agire di
testa sua, ribelle al suo partito (An)
e persino al sindaco, ci sta simpatico, e se lo immoleranno come capro
espiatorio per un rimpasto di giunta, saremo con lui.
Fiori anche per il referendum sul
Dal Molin promosso dal mai dormiente comitato Più Democrazia.
Forse servirà a poco, ma almeno,
se riescono a strapparlo, i vicentini
avranno la possibilità di dire la loro.
Siamo in democrazia, giusto? O no?
Il governo s’è dato una svegliata e
ha deciso di riconsiderare il sistema
vagamente vessatorio degli studi di
settore. Come ne rivedrà i meccanismi è da verificare alla prova dei
fatti. Si spera che in ogni caso non
molli la presa sull’evasione fiscale,
che è alta e socialmente accettata
nelle nostre produttive lande venete. Bastone e carota: a questo antico
adagio dovrebbe conformarsi l’azione dell’esangue governo Prodi. La
legalità non si chiede con la sola
repressione, la si ottiene anche col
consenso.
A. M.
10
7 LUGLIO 2007
fatti&notizie
Chi si ricorda degli obiettori tappabuchi? Oggi ci sono i volontari,
più motivati e meglio utilizzati. Il caso del Ceis
Basta fotocopie, così
il servizio è più civile
DI
LUCA MATTEAZZI
La temuta moria non c’è stata,
anzi. Ad ormai
una decina di
anni dalle leggi
che hanno riformato il servizio
di leva, mandato in pensione
l’obiezione di
coscienza e introdotto il servizio
civile volontario, il bilancio del
nuovo sistema si presenta decisamente positivo. Le preoccupazioni di quanti profetizzavano un
drastico calo del numero degli
obiettori si sono rivelate troppo
pessimistiche, e la temuta crisi
di tutti quegli enti che vivevano
anche grazie al lavoro dei ragazzi
che rifiutavano il servizio militare
- associazioni, cooperative, e molti comuni, che tappavano così i
buchi di organico – non c’è stata.
Perché i numeri di chi oggi sceglie il servizio civile volontario
sono certamente inferiori a quelli
degli ultimi anni dell’obiezione
di coscienza, ma quello che si è
perso in termini quantitativi lo si
è guadagnato in qualità e motivazione. Meno obiettori, quindi, ma
utilizzati meglio e in lavori a loro
congeniali. Con soddisfazione da
parte di tutti.
Maercello Manea e Michela Tessaro. Il Ceis di Vicenza ha ottenuto grandi risultati grazie ai volontari
saliti a quasi 8mila nel 2002, ad
oltre 22mila nel 2003 e si è arrivati negli ultimi anni ad attestarsi
attorno ai 45-50 mila ragazzi. La
metà sono concentrati nelle regioni del centro sud, dove la disoccupazione è più diffusa, ma anche
nelle regioni del nord i numeri
sono in crescita: nel 2005 oltre
2mila ragazzi hanno fatto questa
scelta in Lombardia e Piemonte,
circa 1900 in Emilia, un migliaio
nel Veneto.
Un cambio di rotta
Al di là delle cifre, quello che è
cambiato è soprattutto l’atteggiamento. Nata con una forte spinta ideale, col passare degli anni
l’obiezione si era trasformata in
I dati: una crescita costante
una sorta di parcheggio temporaQualche dato, giusto per fare
neo, una scappatoia per evitare le
un’idea delle dimensioni del fenoscocciature del servizio militare
meno. A fine anni ’90 le richieste
e, se non si era troppo sfortunadi obiezione di coscienza hanno
ti, per restare anche più vicini a
toccato il numero record, a livello
casa. Il risultato era una marea di
nazionale,
obiettori,
di 110 mila,
sì, ma che
ed erano
spesso non
abilitati ad
avevano
impiegaalcun intere obietresse vertori 3500
so quello
comuni,
che si trodecine di
vavano a
università,
fare: futuri
oltre 200
ingegneri
unità sani- La maggior parte dei “sostituti obiettori” è del sud,
catapultati
tarie loca- dov’è difficile trovare lavoro. Ma il nord sta recuperando
in mezzo
li, e più di
ai bambini
2mila associazioni del cosiddetto
dell’asilo, aspiranti educatori di
terzo settore. Rispetto a queste
strada piazzati a spolverare archicifre il servizio civile volontario,
vi e a compilare moduli, neoarchiintrodotto nel 2001 e inizialmentetti impiegati per fare fotocopie.
te riservato solo alle ragazze, è
Alla fine si tirava a vivacchiare,
partito in sordina. Ma ha recupecercando di limitare i danni e di
rato terreno molto rapidamente.
far passare i fatali dodici mesi
Dai 181 volontari del primo anno
con il minimo sforzo. “Noi non
(sempre a livello nazionale), si è
abbiamo mai utilizzato gli obiet-
tori per compensare carenze di
organico e abbiamo sempre lavorato molto sull’aspetto formativo
dell’esperienza, ma negli ultimi
anni dell’obiezione, quando i ragazzi erano poco motivati, la situazione era davvero difficile da
gestire”, conferma Lorenza Maso,
responsabile dei progetti di servizio civile del Consorzio Prisma,
il consorzio che raggruppa una
cinquantina di cooperative sociali
della provincia.
Col nuovo meccanismo questo
circolo vizioso si è spezzato: adesso il ragazzo sceglie il progetto,
spesso lo inserisce o lo affianca al
proprio piano di studi, in ogni caso
vede nel servizio civile un’opportunità per cominciare a misurarsi
sul campo e a maturare un po’ di
esperienza nel mondo del lavoro.
Retribuita, il che non guasta mai.
“C’è un aspetto economico – continua la Maso -, ma la cosa più importante è che i giovani scelgono
il progetto a cui vogliono lavorare
e sono tutti motivati. Dal punto
di vista qualitativo è una differenza importante: adesso i volontari
sono decisamente più motivati”. E
i risultati si vedono.
Il caso del Ceis: in prima linea
contro il disagio
Tra quelli che hanno puntato fin
da subito sul rinnovato servizio
civile c’è stato il Ceis, il centro vicentino di solidarietà a cui fanno
capo due comunità terapeutiche
per persone con problemi di dipendenza nell’alto vicentino, l’asilo
notturno di Bassano del Grappa, e
un centro studi che svolge attività
di prevenzione e formazione con
le scuole, le società sportive e i
ragazzi di quasi tutta la provincia.
Una pluralità di proposte che per i
volontari si traduce in un gran nu-
mero di possibilità formative: “In
delle dipendenze. “Ho fatto la
questi anni abbiamo avuto una detesi cercando di capire il perché
cina di volontari, e sono state tutte
si arriva alla dipendenza – spiega
esperienza lunghe e intense – rac-, anche se è una domanda a cui
conta Marcello Manea, responnon c’è una risposta unica: è una
sabile dell’ufficio servizio civile
tesi aperta”. Da dieci mesi lavora
del Centro -. Chi ha lavorato nelle
al centro studi del Ceis, svolgencomunità terapeutiche, ad esemdo attività di ricerca e affiancanpio, ha affiancato gli operatori
do gli operatori nei progetti che
sia nella gestione quotidiana delcoinvolgono i giovani: organizza
la vita domestica sia nel rapporto
incontri nelle scuole e con le socon i ragazzi. Ovviamente con il
cietà sportive, si confronta con i
supporto di un’equipe, perché non
ragazzi, risponde a dubbi e doè mai semplice immergersi in una
mande.
realtà di questo tipo. In generale,
“È stata un’esperienza interescomunque, noi cerchiamo di prosante e importante, che mi ha
porre un’esperienza a tutto campo,
dato molto a livello umano e
in cui non ci sia solo la comunità
formativo, e a cui penso di aver
o solo il centro studi, ma in cui
dato tanto anch’io – aggiunge -.
siano presenti tutti
Ad essere sincera,
gli aspetti, e in cui
non vedevo l’ora
si punta molto sulla Il primo
che arrivasse l’estaformazione: non si anno erano
te per tirare un po’
riduce soltanto a fare
il fiato, ma era una
solo
181.
delle cose. Come distanchezza positiva,
Ora
sono
cevo, è un’esperienin cui c’era molta
za lunga e costante, un esercito
soddisfazione per i
che spesso aiuta a (pacifico)
risultati raggiunti. Il
crescere e maturaservizio civile è un
di
45-50
mila
re: cambia qualcosa
modo per mettersi
dentro, e costringe a ragazzi
in gioco: si amplia
rivedere stereotipi e
la propria visuale,
pregiudizi”.
si lavora e ci si conUna proposta che, come è facile
fronta con un’equipe, si prendono
immaginare, è rivolta soprattutto
anche delle batoste, ma servono
(ma non solo) a quei ragazzi che
per capire dove si sta sbagliando
hanno già una sensibilità per il
e raddrizzare la rotta. E quando
mondo del sociale, del disagio,
si vede che le cose funzionano,
dell’emarginazione. Come Miè una soddisfazione”. Un’espechela Tessaro, una laurea in scienrienza da consigliare, insomma.
ze della formazione come educa“Già fatto – conclude scherzando
trice professionale in tasca, e un
-. Sto insistendo con mio fratello
interesse particolare per il settore
perché lo faccia anche lui”.
Servizio civile, le proposte
Il prossimo 12 luglio scade il nuovo
bando per il servizio civile volontario.
Ecco alcune delle possibilità presenti
nel vicentino.
■ Ceis. 4 posti per il progetto Strada facendo, incentrato sulle nuove
povertà e sulle situazioni di emarginazione. Tel. 0445- 532247 www.
ceisvicenza.it
■ Comune di Vicenza. 8 posti con il
progetto “Vinco” – Vicenza informazione e comunicazione (1 per la promozione del servizio civile nazionale,
4 per il servizio informagiovani e informacittà, 2 per le scuole dell’infanzia 1
per i progetti educativi).
■ Comune di Vicenza. 7 posti per il
progetto “La biblioteca fuori di sé” (3
per l’aggiornamento cataloghi elettronici, 2 per la catalogazione del fondo
lasciato dal giurista Tosato e 2 per l’inventario dell’archivio delle Acli).
■ Cooperativa sociale
Ferracina: 1 posto in un progetto
per l’integrazione di persone con
disagio psichico e sociale.
Tel 0444 – 971791.
www.prismavicenza.it
■ Anciveneto: 33 posti nel progetto “Un anno in comune”. I volontari lavoreranno nei comuni in
attività che riguardano i settori
infanzia, anziani, disabili e stranieri. Questi i comuni della Provincia di Vicenza accreditati (fra
parentesi il numero di volontari
richiesti): Barbarano Vicentino
(1), Breganze (2), Chiampo (2),
Conco (4), Creazzo (2), Dueville
(2), Gallio (1), Isola Vicentina (2),
Longare (4), Marano Vicentino
(2), Nove (1), Piovene Rocchette
(2), San Vito di Leguzzano (2),
Sarego (1), Thiene (4), Torrebelvicino (1).
11
7 LUGLIO 2007
altovicentino
Gli amministratori della zona dei nuovi impianti di risalita rispondono alle critiche degli ambientalisti: “La Val delle Lanze non si tocca”
Sci ai Fiorentini: “Per noi è l’ultima spiaggia”
ANDREA ALBA
2001 in fondo al Monte Coston.
Dalla Via: nel territorio di Tonezza non ci sono malghe. Con la
Intervista sul progetto di sviluppo
comunità montana stiamo facendell’Altopiano dei Fiorentini a due
do in modo da inserire una stalla e
sindaci dei Comuni più coinvolti:
due maneggi con cavalli per escurDavide Giacon, sindaco di Lastesioni in parte del territorio, ma
basse, e Amerigo Dalla Via, sindaco
non ci sono dubbi: la
di Tonezza. Di imporsoluzione per la valtante vien detto che la
lata è il turismo. Noi
famosa speculazione
stiamo investendo a
edilizia sarà limitata
360° non solo sotto
e progressiva. Sol’aspetto
invernale.
prattutto non sarà in
Stiamo partendo con
Val delle Lanze come
un museo sul Cimone,
paventato dagli amrecuperato il cimitero
bientalisti ma sotto la
austroungarico, inaustrada, sotto l’albergo
gurato il museo etnoCoston vicino a villetgrafico. Fatto un perte già esistenti, in un
corso su Fogazzaro, i
posto già residenziale.
percorsi naturalistici
Excalibur e FontaGli ambientalisti
nella. Tuttavia non è
si oppongono al
sufficiente: la cosa più
progetto sciistico,
importante è questo
e propongono uno Dall’alto: i sindaci Amerigo Dalla
Via (Tonezza) e Davide Giacon
progetto sciistico. Nesviluppo alterna- (Lastebasse)
gli ultimi 10 anni Foltivo basato sulla
garia ha fatto un salto di qualità,
valorizzazione di malghe ed
grazie all’inverno. Per noi dell’Alta
escursionismo.
Valdastico è l’ultima spiaggia. Gli
Giacon: Noi siamo interessati a
ultimi 20 anni sono stati di grande
uno sviluppo dell’area anche estisofferenza. Comunque le protevo, certo. Logico però che sviluppo
ste , secondo me, vengono portate
alternativo e valorizzazione delle
avanti dagli ambientalisti solo per
malghe non avrebbero lo stesso
ricerca di visibilità. Deve trattarsi
ritorno economico. Neanche le
di questo, perché se si guarda al
stesse spese: costruire gli impianti
Monte Coston si vede che la pista
costa molto di più. Comunque, va
fatta lo scorso anno è un tappeto,
detto che uno non impedisce l’alun prato verde: noi facciamo le
tro: è vero che ci saranno le piste e
cose senza deturpare l’ambiente,
gli impianti di risalita, ma per chi
proprio come in Svizzera e Auvuol farsi un giro in bicicletta o una
stria. Queste piste sono addirittura
camminata non è che non lo possa
a salvaguardia dell’ambiente: se ci
più fare. Per gli oppositori il profosse un incendio, impedirebbero il
getto sciistico è invasivo, e posso
propagarsi del fuoco. E il fatto che
anche capirlo, ma la zona era stata
siano aree semicoltivate e aperte
individuata come Area Sciabile già
aiuta la riproduzione degli animali
nel 1997 col Piano d’Area Regionaselvatici.
le. Penso che chi ha fatto il piano in
regione conosca bene la materia: se
Si sostiene che il progetto, tra
quest’area è stata individuata come
piste e impianti, ha ampiezza
sciabile, vuol dire che lo è. Le pisuperiore ai 15 ettari, quindi
ste andranno a collegarsi alle 4 già
la Valutazione d’impatto amesistenti, comunali, realizzate nel
DI
La zona sotto sequestro dovrebbe ospitare un nuovo impianto sciistico
bientale dovrebbe essere obbligatoria: perché non è mai
stata prodotta?
Giacon: La procedura della Comunità Montana non la conosco
nei dettagli, ma sicuramente è
stato fatto tutto secondo le regole
previste dalla Regione, tant’è vero
che siamo destinatari del contributo europeo.
Dalla Via: Non è vero, non è superiore ai 15 ettari.
Quanti posti di lavoro verranno creati, in tutto?
Giacon: Basta fare la somma: una
singola seggiovia ha bisogno di
una persona a valle e una a monte, sempre. Più un addetto alla
biglietteria. Quindi 5-6 dipendenti intorno all’ impianto di Monte
Coston, e 3-4 ai Tre Sassi. Poi lì
c’è un baito, a metà dell’impianto
Monte Coston-albergo Coston, che
speriamo verrà affittato e utilizzato. Sicuramente i due alberghi già
presenti nel territorio avranno indotto. Si conta molto nell’indotto
dell’intero progetto.
Dalla Via: 24 posti stagionali e
4 fissi. La riteniamo una ricaduta
sufficiente sul territorio, considerando anche tutto l’indotto. Noi
siamo una stazione turistica conosciuta fina dal 1900, a Tonezza
venivano a villeggiare Fogazzaro e
il marchese Roi: quando la neve è
venuta a mancare nel periodo invernale, però, la città è entrata in
sofferenza. Il turismo è diventato
turismo estivo, con grossi limiti
economici ovviamente. Speriamo,
con questo progetto, di tornare al
turismo invernale, di qualità molto maggiore.
Lo scorso inverno l’impianto
già costruito non ha funzionato per scarsità di neve. Una
delle critiche è che le piste
sono esposte a sud, e sono
ad altezza insufficiente per
inverni sempre più caldi: in
Svizzera ad esempio lo Stato
ha proibito piste sotto i 2000
metri.
Giacon: La pista monte Costonalbergo Coston è esposta a nord.
Quella dei Tre Sassi effettivamente è esposta a sud. Sicuramente, e
non lo dico io ma la Carosello Ski
di Folgaria, la zona dei Fiorentini
è quella dove viene giù più neve di
tutte le altre , qui intorno. Compresa Folgaria: per questo la società è così interessata. E’ verissimo
che ci sono anni in cui di neve ne fa
pochissima. Però questo “pochissima” vuol dire una stagione come
l’inverno dell’anno scorso: ci sono
stati 30-40 centimetri di neve sul
Monte Coston. Non siamo riusciti
Proteste ai Tre Sassi sull’altopiano dei Fiorentini
Si parla di un progetto di ediad aprire perché la pista era proficazione da 42mila metri cubi
prio appena costruita, c’erano sassi
in Val delle Lanze, una specuche fuoriuscivano dal terreno e un
lazione.
fondo non ben preparato, i lavori
Dalla Via: non posso entrare nel
erano stati finiti in novembre. Pasmerito, l’argomento coinvolge il
sare col gatto delle nevi e battere la
Comune di Lastebasse e non di Topista significava far danni. Ma se
nezza.
la pista fosse stata come quelle di
Giacon: C’era un’ipotesi, fatta nelFolgaria, col tappeto d’erba sotto,
lo stesso momento in cui si era ap30 centimetri erano più che basteprovato il Piano d’Area, di costruire
voli per sciare: quest’anno già sarà
delle villette adiacenti a quelle che
tutto a posto. Chiaramente è preci sono già. Si parla di 12 abitazioni
visto di arrivare a fare un impianto
- 4 villette a schiera
di innevamento artificiale, che cogli anni ci Manca la neve da 3 appartamenti
l’una - da aggiungere
vorrà sempre di più.
e il turismo
alle altrettante già esiNon ci si può basare
stenti sotto all’albergo
su una sola stagione è diventato
estivo
Coston. Comunque,
per fare previsioni,
i 42mila metri cubi
comunque, perché se Vogliamo
sono la cubatura massi va a guardare l’an- la nuova
sima possibile previno prima ancora ai pista (coi
sta dal Piano d’Area,
Fiorentini di neve ce
cannoni)
per
ma prima di dire che
n’era tre metri.
intendiamo realizzare
Dalla Via: questo dare impulso
42mila metri cubi di
inverno è proprio all’economia
nuove strutture ce ne
stata una stagione
passa: partiremo molto lentameneccezionale. Potrebbe succedere
te. Anzi, con questo discorso non
ogni cent’anni, non fa testo. L’altosiamo ancora partiti: per l’urbanizpiano dei Fiorentini, da dati certi,
zazione abbiamo bisogno di vendeè uno dei più innevati del Veneto.
re almeno un lotto per realizzare
In quest’ultimi anni hanno fatto
fognature e strade di accesso, spese
dei sopralluoghi gli esperti meteche come Comune ora non siamo
reologi di Arabba, e ce ne hanno
assolutamente in grado di sostenedato conferma. Anche ad memore. Per intenderci, per fare dodici
ria storica mia, comunque, sui
villette bisogna prima fare e venFiorentini c’è sempre stata molta
dere tre abitazioni, poi si può pasneve. L’esposizione è a nordest, e
sare alle altre. Inoltre, aspettiamo
ne favorisce la caduta: il resto sono
anche perché ora il prezzo è a un
considerazioni di comodo degli
livello, nel momento in cui il prooppositori. Per quanto riguarda
getto partirà veramente e ci sarà il
la Svizzera, loro hanno montagne
collegamento con Folgaria potrebmolto più alte, noi le abbiamo tutbe raddoppiare o triplicare. Per
te a queste altitudini e non possiacapirsi comunque non sarebbero in
mo fare diversamente. Comunque
Val delle Lanze: ora le villette sono
è più importante l’esposizione che
sotto l’albergo Coston, le eventuali
l’altitudine, è questa che fa varianuove verrebbero costruite adiare le temperature, e lì non ci sono
centi, sempre sotto strada. La Val
dubbi: i Fiorentini sono esposti su
delle Lanze non si tocca, questo è
un versante che favorisce la caduta
chiaro.
della neve.
12
Busin
Salumi dell’Alto Vicentino
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DI
7 LUGLIO 2007
altopiano
LUCA MATTEAZZI
I campi di
combattimento sono gli
stessi di novant’anni fa,
i boschi e le
creste dell’Altopiano.
Le
armi, invece,
sono completamente diverse:
questa volta al posto di obici,
mortai e granate ci sono dichiarazioni a mezzo stampa,
lettere ufficiali, proposte di legge. Ma pur combattuta solo a
parole, quella in corso attorno
al recupero dei residuati della
Grande Guerra ancora sepolti
sotto i pendi del Portule, del
Verena e dello Zebio ha tutte
le caratteristiche di una battaglia. Sui due fronti opposti ci
sono da una parte i cosiddetti
“recuperanti”, gli appassionati
di cimeli e reperti storici che
difendono il loro diritto a setacciare boschi e vecchie trincee alla ricerca di armi, divise e
munizioni; dall’altra enti locali
e istituti di ricerca, che invece
vorrebbero porre dei limiti a
quella che considerano un’attività illegittima e dannosa per
l’ambiente. In mezzo, a cercare
di disciplinare la materia, c’è
la Regione. Che ultimamente,
però, più che calmare le acque
ha dato fuoco alle polveri. È
Vandali senza scrupoli o paladini del nostro patrimonio storico?
Una proposta di legge regionale riaccende il dibattito sulla figura dei recuperanti
La Grande Guerra (dei cimeli)
non è mai terminata
stata proprio una proposta di
legge regionale che propone di
istituire un patentino per i recuperanti, infatti, a riaccendere le polemiche attorno ad una
figura che attorno ad Asiago e
dintorni conoscono bene.
Recuperanti:
ieri, oggi e domani
All’ombra delle Melette i recuperanti non sono certo una
novità. Mario Rigoni Stern ne
ha parlato in molti dei suoi
racconti e in uno dei suoi romanzi più riusciti (Le stagioni
di Giacomo), Ermanno Olmi
gli ha dedicato un film (I recuperanti, appunto), e sono
in tanti gli asiaghesi che in famiglia, o tra gli amici, possono
dire di aver avuto qualcuno
che è “andato per ferro”. Ma
quelli erano altri tempi: in un
territorio devastato dalla prima guerra mondiale, e che non
offriva molte risorse, andare a
caccia di metalli e di munizioni
Recuperanti sul Pasubio
Quell’esplosione
sul Monte Forno
Un pomeriggio di quella estate,
sul tardi fu udita un’esplosione
dalle parti del Monte Forno. Solo
i recuperanti esperti capirono che
non era stata preparata con arte,
come quelle che tanti facevano
nelle gallerie rompendo con il
tritolo le bombe inesplose, causando n rumore quasi mai deflagrante ma attutito, morbido, non
come questo, secco e violento
seguito da uno strano silenzio su
tutte le montagne. Subito la notizia che due amici di un paese
vicino erano stati dilaniati da una
grossa bombarda che volevano
disinnescare, passando di bocca
in bocca raggiunse i recuperanti,
i pastori, i mandriani e ogni contrada e finché nelle case ognuno
non vide tornare i propri congiunti
non ci fu fine all’ angoscia. Quando poi si seppe chi erano quei
due, le donne si riunirono davanti
alle cappellette delle contrade
per dire il rosario e le litanie ora
pro eis e non ora pro nobis. Tutti
i recuperanti andarono ai funerali
dei due amici e i più vicini di casa
portarono le due casse sulle spalle dalla chiesa al cimitero. Ma erano leggere Quelle casse perché i
due corpi si erano sparpagliati tra
i mughi, i rododendri e le rocce, e
ben poco si poté raccogliere.
Non tutti lo sapevano, ma quelli
che ne erano a conoscenza durante la cerimonia pensavano
anche a quante migliaia di soldati
avevano fatto la stessa fine e la
dicitura “disperso” aveva chiuso
la partita della vita tra il Distretto
militare e la famiglia. E quanti recuperanti, quanti, ancora, sarebbero finiti così.
(Mario Rigoni Stern,
Le stagioni di Giacomo,
Torino 1995)
da rivendere era spesso l’unico
modo per sopravvivere. O per
non essere costretti ad emigrare. Adesso, ovviamente, è
tutto diverso: la fame e la miseria non ci sono più, i recuperanti, invece, sono rimasti,
spinti dalla passione (spesso)
o dall’interesse (basta fare un
giretto in un qualsiasi mercatino dell’antiquariato per farsi
un’idea del giro che c’è attorno
ai cimeli). Stime ufficiali non
ce ne sono, ma le persone che
nonostante i divieti battono le
montagne del vicentino alla ricerca di reperti potrebbero essere qualche centinaio: alle tre
associazioni ufficiali presenti
in provincia, infatti, si affiancano una miriade di gruppi
più o meno istituzionalizzati, a
volte mascherati da “amici del
museo” o “sostenitori della pro
loco”, e un numero imprecisato di battitori liberi. Tanti, forse troppi, e le polemiche non
mancano.
L’accusa: vandali
e ladri
Contro l’attività dei
recuperanti si sono
schierati molti amministratori locali. Uno
per tutti, il presidente
della Comunità montana dei Sette Comuni Giancarlo Bortoli,
che ha inviato una
lettera alla Regione
chiedendo di rivedere radicalmente la proposta di
legge. “Il fatto è che l’attività
di recupero è proibita fin dalla fine degli anni ‘70 – spiega
-, e i motivi sono semplici. Il
primo è che i recuperanti fanno danni: scavano e non rimettono a posto, e questo nel
momento in cui noi spendiamo miliardi per il recupero del
nostro patrimonio storico. Il
secondo è che ormai contano
solo le motivazioni economiche: è solo commercio, ed è un
saccheggio continuo. Per noi,
anzi, è un ladrocinio, perché
il recupero avviene su terreni
che sono proprietà collettive,
regolate dall’uso civico”. Il tutto, naturalmente, non è riferito al turista che passeggiando
trova un scheggia e se la porta
a casa come ricordo, ma a chi
si muove con piccone e metal
detector. “Purtroppo non c’è
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Campo raccolta di materiali bellici
personale per controllare un
territorio vasto come il nostro,
così se ne vedono di tutti i colori – aggiunge de Bortoli -. E
non ce n’è un recuperante che
abbia portato qualcosa a qualche museo”.
La difesa: salviamo
la memoria
Di essere continuamente additati come vandali e tombaroli,
però, i recuperanti non ne possono proprio più. “Non c’è nessuno che riconosco il valore del
nostro lavoro – replica Alessandro Maroso, dell’associazione
Ricercatori e amici della storia
di Marostica -. Noi lo facciamo
perché la gente non perda la
memoria: passiamo le nottate
a pulire i
reperti e a
trovare il
modo migliore per
conservarli, e poi si
parla
di
noi solo
come dissacratori
di tombe o
come mercenari che Recupero sull’Altopiano
rovinano
l’ambiente”. Certo, riconosce
Maroso, a caccia di reperti si
va di frodo (“andiamo anche se
ci sono i divieti, e se ci scoprono sono 260 euro di multa), e
certamente c’è qualcuno che ci
specula (C’è anche chi fa commercio, ma ormai si vende di
tutto, perché fare i puritani solo
in alcune occasioni?”), ma i veri
appassionati si muovono nel rispetto dell’ambiente e senza se-
condi fini. “La gente ci immagina con vanga e piccone, invece
abbiamo attrezzi che sembrano da giardinaggio – continua
Maroso -. i buchi che facciamo
noi la montagna li assorbe in
un anno, non credo si possa
dire altrettanto dei cantieri per
le piste da sci. E noi non vendiamo niente”. Anzi, Maroso
sottolinea con forza le attività
culturali in cui è impegnata la
sua associazione: le mostre tematiche organizzate ogni anno
in collaborazione con il comune
di Marostica e con altri centri
della pedemontana, il restauro
e la manutenzione di qualche
luogo simbolico sull’Altopiano (ad esempio la croce della
brigata Piacenza nella zona
del Monte
Rotondo),
le ricerche
d’archivio
e la pubblicazione
di libri, la
collaborazione ad
un progetto di museo con la
comunità
montana
del brenta. “Noi ci impegniamo per
un’opera di acculturazione e
salvaguardia: del resto, come si
fa a salvaguardare i reperti se
non li si recupera?
La realtà è che siamo un capro espiatorio che fa comodo
a molti: perché tutti sono bravi
a scagliare certe frecciate contro di noi, ma sotto sotto con
queste cose sono in tanti che ci
mangiano”.
Direttore editoriale Giovanni Coviello
Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona
Tre settimane su e giù per la Francia per dare un senso
ad una stagione con più ombre che luci
Kathy
Radzuweit,
una Venere nera
per la Minetti
Monsieur Pozzato
a pagina 15
DI
Le pantere grigie
della Master Atletica
sbancano
i Tricolori
a pagina 16
Dal Grappa al Pasubio,
le cicloscalate
più belle
del vicentino
a pagina 17
Il Bassano
di Mister Glerean:
obiettivo
serie C
a pagina 19
Anno 2 - Numero 24- Sabato 7 luglio 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°66
FRANCESCO CAVALLARO
Ce la farà il nostro Filippo Pozzato a vincere
una tappa al Tour
de France? Il ciclista vicentino
non desidera altro. Ha saltato il
Giro d’Italia per
prepararsi al meglio alla madre di
tutte le corse. Ora è il momento della
verità: la carovana del 94esimo Tour
partirà da Londra sabato 7 luglio e
arriverà a Parigi domenica 29. Tre
settimane su e giù per la Francia per Qui e sotto Pozzato durante la gara
dare un senso ad una stagione con
più ombre che luci; l’ultima delusio- pronto in vista del grande appuntane per il ciclista vicentino è datata mento del Tour de France”.
domenica 1 luglio, quando Pozzato
si è piazzato al quinto posto al cam- Già, il Tour; solo a nominarlo fa
pionato italiano su strada disputato venire i brividi. Pozzato ne ha già
in Liguria. Peccato,
corsi tre, ma ogni volnell’occasione stava Per il Tour
ta è come se fosse la
andando davvero forprima. Affascinante,
il
ciclista
te. “Me lo hanno detto
come il luna-park per
vicentino
perfino i miei avversai bambini. “E’ il Giro
ri, sottolinea Pozzato ha fatto
più importante della
ancora con l’amaro in grandi
stagione, maestoso,
bocca; ero in formissi- sacrifici,
continua il ciclista;
ma, le gambe giravano saltando
è vero, nonostante la
a meraviglia. Nel finamia giovane età ho
anche
le di gara ho risposto
alle spalle una buona
bene agli attacchi di il Giro
esperienza. Tuttavia
Stefano Garzelli; pur- d’Italia
ciò che conta sono le
troppo sul più bello, a
vittorie, non quante
causa di un errore tattico della squa- volte hai partecipato. A questo punto
dra, non sono più riuscito a rientra- della stagione è arrivato il momento
re sui fuggitivi. Pazienza. Almeno di raccogliere i frutti di quanto semiho dimostrato a me stesso di essere nato da gennaio. Sto benone, sono
tranquillo. Ma non fatemi scommettere su una mia vittoria di tappa; sono
scaramantico, non voglio espormi.
Dopo succede come domenica scorsa che ci sto male. Certo è che ce
la metterò tutta per conquistare un
risultato importante, ci mancherebbe. Poi ci vorrà anche un pizzico di
fortuna. Senza la buona sorte anche
il ciclista più bravo non può andare
da nessuna parte”. Gli chiediamo se
ha già buttato l’occhio su una tappa
in particolare. Non sappiamo se credergli o meno. Lui ci garantisce che
no, non ha ancora le idee chiare sulle
caratteristiche del percorso. “Non ho
preso visione della cartina, assicura;
dobbiamo ancora metterci a tavolino
“Pippo” in volata: “Non fatemi scommettere sulla vittoria, sono scaramantico”
e decidere le strategie insieme allo
staff della Liquigas. Lo faremo di
volta in volta; è inutile programmare
minuziosamente il da farsi tappa per
tappa: può succedere di tutto durante
il Tour e quindi saltare ogni previsione . Con la squadra va tutto bene;
ognuno ha il suo ruolo e lo rispetta.
E’ fondamentale la suddivisione dei
compiti. Adesso ho in mente solo di
far bene in Francia. Certi treni passano solo una volta nella vita e non
bisogna farseli scappare. Avrò anch’io la mia occasione per lasciare
il timbro nella corsa di tutte le corse;
se mi farò trovare pronto il gioco
sarà fatto. Non vedo l’ora di iniziare”. E dopo il Tour? Pozzato non si
sbilancia. Tanto che nel suo sito personale, www.pippopozzato.it, non è
in programma nessuna competizione nei mesi a venire. “Bisogna vedere come esco dopo Parigi, spiega
il ciclista vicentino; ci sono molte
componenti da valutare: la forma fisica e mentale ad esempio”. Intanto
occhio al Tour de France. “Mi sono
preparato apposta” continua a ripetere Pozzato. Non resta che inforcare la bici. E incrociare le dita.
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14
7 LUGLIO 2007
Basket. Il giocatore trevigiano è il primo rinforzo del Vicenza Basket Giovane
Intanto si parla di un possibile balzo in B2
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È
Marco
Gallina,
playmaker trevigiano
classe 1987, 172 cm, il
primo acquisto del Vicenza Basket Giovane.
Gallina andrà ad aggiungersi alla rosa dell’allenatore Christian
Fedrigo, che non ha
ancora certezze sulle
riconferme nello stesso
ruolo di Milani, Cosentino e Selle.
Hai già fatto qualche
allenamento
con il Vbg, qual è la
prima impressione?
“Molto positiva, è un gruppo giovane e mi sono subito inserito bene.
Molti ragazzi poi li conoscevo già per
averci giocato contro e il tecnico mi
aveva già allenato nel mio anno nelle
juniores alla Benetton. Ci sono poche
tensioni, è un ambiente ideale per un
ventenne per lanciarsi. Non ci sono
altre società che in prima squadra
puntano tanto sui giovani e credo sia
giusto farlo”.
Raccontaci un po’ di te. Praticamente giochi da sempre.
“Mio padre Rudy e mio zio Valente giocavano a basket e io andavo a
vedere le partite in carozzina. A due
anni palleggiavo in campo e avevo il
canestrino in camera. Insomma sono
cresciuto a pane e pallacanestro. Ho
iniziato a giocare in prima elementare nel Basket Trevigiano, dove mi
sono formato come giocatore e poi
ho militato un anno nelle juniores
della Benetton, appunto con Fedrigo, arrivando ai quarti di finale nazionale. Negli scorsi quattro anni ho
giocato nel Conegliano anche se l’anno scorso sono stato fuori per buona
parte della stagione a causa di due
infortuni”.
Cosa fa Marco Gallina al di fuori
del campo da basket?
“Studio psicologia a Treviso, esco con la
morosa e con gli amici, che è poi la compagnia formatasi al Basket Trevigiano”.
Caccia grossa per la prima squadra:
arriva il playmaker Gallina
Insomma, non avrai
difficoltà a capire la
psicologia degli avversari… quali sono
i tuoi punti di forza
in campo e cosa devi
migliorare?
“Non essendo alto sono
veloce, ho una buona
difesa e costruisco gioco. Devo migliorare il
tiro, che mi veniva naturale ma l’ho perso e
sono d’accordo con Fedrigo di lavorare molto
su quello”.
Sugli altri fronti, il mercato del Vbg per ora non fornisce
novità. Confermati capitan Umberto
Campiello e Peter Acco, per Tommaso Milani si attende un incontro
con il Castelfranco proprietario del
cartellino, Enrico Cosentino e Marco
Zanotto, svincolati non sono ancora
riconfermati, come anche Federico
Selle e Alberto Battocchia.
Andrea Campiello merita un discorso
a parte. “Adesso è impegnato in nazionale Under 20 – spiega il ds Paolo
Palucci – e speriamo entri nei 12 che
giocheranno l’europeo. Noi miriamo
ad averlo in campo anche il prossimo
anno, ma se società importanti si facessero avanti non potremmo trattenerlo”.
L’acquisto di Gallina, quindi, sarà
molto utile se qualcuno tra Milani,
Cosentino e Selle dovesse prendere
altre strade. “Certamente sì – continua Palucci -. Si tratta di un ragazzo
giovane, veloce, che sa creare gioco,
fattore importante in C1, dove la palla circola molto sugli esterni, che ha
già dimostrato di tenere la categoria,
bravo nel pressing e capace di dare fastidio agli avversari”.
A proposito di categoria il ds non nasconde che la voglia di B2 effettivamente c’è.
“Ci sono molte squadre propense a
vendere i diritti, e a noi interessano,
ma stiamo valutando attentamente
per non fare il passo più lungo della
gamba e trovarci poi in difficoltà economiche”.
T.Q.
www.minettigroup.com
Vbg Femminile. Grande stagione per le biancorossine guidate da Massimo Bernardini
Le terribili dell’Under 13, un’annata da incorniciare
Si sono aggiudicate il secondo posto le allieve del Vicenza Basket Giovane al prestigioso torneo “Viva Keita” di
Pesaro. La squadra U13,
targata CPS e allenata da
Massimo Bernardini, è arrivata vicinissima al successo
finale perdendo di soli 2 punti contro le quotate toscane
del San Giovanni Valdarno,
imbattute nel torneo e già
giustiziere delle vicentine nel
torneo di Pasqua.
Un bel risultato, comunque,
arrivato al termine di una stagione che ha visto le biancorossine collezionare diversi
allori: il titolo provinciale e
regionale U13 femminile, il 4°
posto regionale e il 2° turno
di conference U14 eccellenza
femminile, il 1° posto al Memorial Artioli di Bolzano U13
e al Torneo di Natale “Città
di Abano” U13, il 4° posto al
Torneo nazionale femminile
di Pasqua U13 a Pesaro e il
3° posto nella Coppa Giulietta di Verona U14.
La seconda piazza al “Viva
Keita” è maturata al termine
di un’intensa settimana con
anche due partite al giorno disputate sotto il sole di Pesaro, che ha visto il Vbg vincere
di Artini Roberto & C. s.a.s.
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L’U13 CPS. Hanno affrontato una settimana intesa, con anche due partite al giorno
contro il San Raffaele Roma
per 56-35 e il Nazareno Carpi
per 70-13 e cedere nel finale
di due alle padrone di casa
dell’Olimpia Pesaro, terminando la prima fase battendo
le campionesse regionali del
Piemonte della Pallacanestro
Torino per 52-38.
Seconda fase contro Muggia
(campionesse regionali del
Friuli) e grande prestazione
delle atlete vicentine che,
vendicando la cocente sconfitta subita dalle Under 14 dieci giorni prima, hanno saputo
recuperare una partita sem-
pre sotto vincendo nel finale
per sole quattro lunghezze.
La sera semifinale contro il
Basket Cavezzo e anche qui
prova di carattere delle atlete del VBG che, ritrovatesi a
rincorrere le avversarie, sono
apparse più lucide nei minuti
decisivi dell’incontro aggiudicandosi l’accesso in finale
col punteggio di 38 a 34.
Poi la sconfitta di misura contro la bestia nera del Valdarno, ma rimane comunque la
soddisfazione per l’ennesimo
risultato importante di un’annata da incorniciare.
T.Q.
15
7 LUGLIO 2007
Volley. Colpo di mercato della Minetti Infoplus:
arriva una centrale giovane e talentuosa
Un muro tedesco per l’Europa
Kathy Radzuweit in biancorosso
DI
TOMMASO QUAGGIO
Dopo gli annunci di Darina
Mifkova e di
Valeria Zanin,
dopo le conferme di Dall’Igna,
Paccagnella, De
Gennaro, Curcic, Petrauskaite
e Ikic, e dopo un lungo corteggiamento, in casa Minetti Infoplus è
arrivata l’ufficialità sulla tedesca
Kathy Radzuweit: una centrale
giovane ma già con un buon bagaglio di esperienza internazionale
che tornerà utile nei tanti impegni
del prossimo anno, tra cui la Challenge Cup a cui la squadra biancorossa è stata iscritta dalla Fipav
come Minetti Infoplus Imola con
campo di gioco il PalaRuggiGrande. Il presidente Coviello aveva già
firmato per la prossima stagione
un annuale con la nazionale tedesca. La giovane e altissima berlinese, seguita fin dal 2003, arriva così
e finalmente alla sua prima esperienza in Italia.
Kathy Radzuweit, di madre tedesca da cui ha preso il cognome, e
padre cubano, da cui ha preso il
colore della pelle, si presenta da
sola: 25 anni, nata a Berlino il 2
marzo del 1982, 196 centimetri di
talento e forza, è una centrale con
un gran fisico che vanta nel suo
palmares anche il miglior muro
negli europei del 2003 dove con
la sua nazionale è arrivata a gua-
stata per molti anni
dagnare la medaglia
nazionale di palladi bronzo. Ad aggiunvolo nella DDR nel
gersi a questo la sua
ruolo di opposto, il
prima partecipazione
padre anche lui gioalle Olimpiadi di Atecatore nella nazione nel 2004 e la terza
nale junior cubana.
posizione ottenuta al
“Penso che per una
Gran Prix del 2002
giocatrice professioad Hong Kong dietro
nista — ci racconta
a Russia e Cina.
Kathy dalla GermaLa sua carriera nel
nia dove è in ritiro
volley inizia nel Volcon la sua nazionale
ley Club Olympia Ber— giocare in Italia sia
lin (2001), una sorta
il massimo perché è il
di Club italia che raccampionato più difficoglie le migliori giocile del mondo. Avecatrici tedesche ju- Kathy Radzuweit entra in Minetti
vo già avuto contatti
niores, poi nel Volley
con club italiani in anni passati,
Cats Berlin (2002) per poi arrivare
ma non si era concretizzato nulla.
nel 2002 nel Baier 04 Leverkusen.
Ora toccherà a me. Il muro è il mio
Kathy è quella che si dice una figlia
punto forte, ma come tutte le cose
d’arte: la madre Elke Radzuweit è
anche lì posso migliorare. Ora sono
in ritiro con la nazionale tedesca e
spero di riamare qui il più possibile per poi iniziare il campionato
nel miglior modo possibile”.
“Questo ingaggio—specifica il patron biancorosso Giovanni Coviello — dimostra che ci guardiamo
sempre intorno e non ci lasciamo
trovare impreparati anche di fronte
ai possibili imprevisti. Ho ritardato
l’annuncio in attesa della conferma della nostra partecipazione alla
Challenge Cup e perché mi è servito
per fare altri passi senza intralci e
troppa concorrenza magari per il
timore che ci rinforziamo più del
... dovuto. A breve, quindi, faremo
La bella tedesca ha posato anche per un calendario
altri annunci per fare felici i nostri
mi fido dei suoi giudizi tecnici. Di
tifosi, vicentini e imolesi, e per renfatto questa giocatrice costituuisce
dere onore all’Italia in Coppa”.
un tassello davvero importante per
Lusinghieri anche i commenti del
tutta la squadra. Dovremo studiasuo tecnico in nazionale, l’italiano
re bene l’intesa giuGiovanni Guidetti, ex
sta con la palleggiaallenatore del Vicenza
trice, ma sono certa
ai tempi della vittoria Di origini
che tutto andrà per
della Super Coppa. miste
il meglio. La cosa che
“Anzitutto sono con- teutoniche
più mi conquista di
tento che sia appro- e cubane,
Kathy è la sua forza
data nel campionato la giovane
a muro, una caratteitaliano. Sono doppia- centrale si è
mente felice che la sua
aggiudicata ristica di cui conosco
la fama. Ovviamente
prima squadra italiana
il titolo di
questo suo punto di
sia la Minetti Infoplus
miglior
muro
forza sarà per noi
Vicenza e sono sicuro
fondamentale come
che farà davvero bene. agli
È una giocatrice che europei 2003 importantissima è la
sua esperienza a linon si stancherebbe
vello internazionale
mai di lavorare, per le
che ci darà una mano ad affrontare
sue caratteristiche fisiche ha bisogli impegni di Challenge Cup”.
gno di palle adeguate ma in attacco
è davvero un portento. Così come
in fase difensiva il suo muro è spesso decisivo”.
Solo a fine agosto ci sarà il raggruppamento con tutte le compagne e Manù Benelli è già pronta a
testare il nuovo acquisto. “Non la
conosco benissimo dal punto di
vista del gioco ma già da quello
che ha fatto in Germania e con la
sua nazionale si capiscono le sue
qualità. Di certo questo è un vero
e proprio colpo di mercato. Anche
se la rosa non è ancora completa
questa formazione mi sta già gasando molto. Prima di arrivare a
questo acquisto avevamo avuto
contatti con Guidetti che me ne ha
La giovane, ha vinto il bronzo agli europei
parlato molto bene e devo dire che
Nuovo esclusivo servizio:
conosci il partner in ufficio prima
dell’iscrizione!
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Esiste una donna semplice, sincera e onesta, che abbia ancora
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Ezio, 35enne, sono un commerciante nella ristorazione e non ho tanto tempo da dedicare alla ricerca di
una compagna. Amo fare lunghe passeggiate sulla spiaggia,ascoltare musica,suonare le mie quattro
chitarre e guidare la mia Ducati Monster.
Sono moro, tipo mediterraneo, molto simpatico, ti voglio sportiva (equitazione,sci nautico, nuoto) ed
intenzionata a creare una relazione seria. Chiamami ed apriamo la stagione insieme.
Mi ritengo un 38enne un po' sfortunato in amore, un ragazzo un po' solo, carino, intelligente, sensibile,
anche troppo! Ho sempre dato molto e ricevuto poco. Ho tanta voglia di innamorararmi, di voler bene, di
costruire una famiglia tutta mia, tutta nostra... vivo di cose semplici, di valori tradizionali a cui mi sento
molto legato, così come sono molto legato anche alla mia fede. Non amo le esagerazioni. Ho un buon
lavoro che mi permette e permetterà una certa agiatezza, ma i soldi non potranno mai colmare il vuoto di
un amore che tarda ad arrivare.
Mi chiamo Paolo ho 42 anni sono separato, purtroppo ho creduto in un matrimonio dove la falsità era di
casa. Sono un uomo leale e di piacevole aspetto. Sono ottimista, sincero e molto giovanile. Deciso e forte
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16
7 LUGLIO 2007
Atletica. La masterAtletica Vicenza si fa onore ai tricolori master di Milano
e portano a casa tre ori, due argenti, un bronzo
Sono loro i nonni
con l’oro vivo addosso
Nell’edizione record dei campionati italiani master, erano oltre
2000 i partecipanti, che si sono
svolti alla mitica Arena di Milano
risultati importanti sono arrivati
dalla masterAtletica Vicenza. La
neonata formazione diretta da Dario Rappo che ha come obiettivo di
raggruppare i tanti atleti vicentini
sparsi in varie società ha colto ai
tricolori tre ori, due argenti ed un
bronzo. Su tutti nella tre giorni di
gare spicca il nome di Rezio Gianoli. L’atleta di Schio, dopo i successi
tra i master 55, ha messo al collo,
tra i master 60, gli ori del martello con la misura di 42,41 metri e
del martello con maglia corta con
14,65 metri. Alle sue spalle troviamo l’ostacolista Lorenzo Muraro
(MM35). Con un passato che lo ha
visto anche nelle nazionali giovanili e spesso finalista dei tricolori
assoluti, il 39enne impegnato nei
400 su barriere ha chiuso la sua
prova, che gli ha permesso di vestire la maglia di campione italiano, nel superbo tempo di 58”56
Rezio Giannoli al lancio del disco
in un finale di gara in cui a soli 5
decimi concludeva il bolzanino
Gian Luca Camaschella mentre al
quarto posto finiva un certo Patrik
Ottoz. Eccellenti argenti erano
quindi appannaggio di Dario Rappo (MM55) nei 1500 metri in cui
al campione italiano indoor non
riusciva a il bis perché preceduto
al fotofinish dal
lombardo Luigi
Campini (4’49”17
contro 4’49”22)
che poi si aggiudicava anche gli
800 metri in cui
Rappo era quinto.
Argento di gran
valore anche per
Paolo
Pellizzari
(MM45) nell’asta
il cui lo specialiCatani, Muraro, Grotto, Rappo: le “pantere grigie”
sta di prove multiple saliva sino
a 2,40 metri sbagliando quindi di
pochissimo i 2,70 che sarebbe stato il suo personale. Il bronzo, infine, giungeva dal capitano Rolando
Lievore (MM60) nei 2000 siepi in
cui solo nel finale cedeva per concludere in 8’15”15. Quindi ecco i
molti piazzamenti che portano i
nomi di Fausto Tegorelli (MM45)
7° nel 100 metri (12”11) e 200 metri (24”27), Massimiliano Cattani
(MM35) 7° nei 400 hs (1’07”18) e
12° nei 400 piani (57”34), Gianni
Faccin (MM40) 5° nel salto in alto
(1,48) ma era accredito di 1,63 che
gli avrebbe permesso di far suo
il bronzo e 19° sugli 800 metri
(2’18”17), Danilo Grotto (MM50)
16° sugli 800 metri (2’27”60) e
Delfino Sartori (MM55) 7° nel disco (19,42) e 6° nel peso (7,15).
D.S.
Paolo Pelizzari e Lorenzo Muraro in gara
Ai mondiali. Di corsa
Michael Tumi, sprinter
dell’Atletica Vicentina,
è stato convocato per i
Mondiali under 18. C’è
grande soddisfazione in
casa Av per i risultati
conquistati dal vicentino (categoria Allievi,
Michael Tumi
nato nel 1990). Il traguardo è arrivato con la
gara del 23 giugno disputata a
San Giovanni Lupatoto, dove il
giovane aveva colto sui 100m il
record personale di 10”87. Precedentemente Michael vantava
un 10”89 sulla distanza, e con-
Fasto Tegorelli, settimo nei 100 metri
siderato che il minimo
imposto dalla federazione è di 10”95, già poteva
considerarsi convocato
ma, complice un clima
favorevole, lo sprinter è
riuscito e dare maggior
lustro.
Ora non resta che preparare al meglio l’appuntamento,
che l’11 luglio attende ad Ostrava (Repubblica Ceca) il giovane
campioncino, assieme ad altri
27 azzurri portabandiere della
nazione Italia.
17
7 LUGLIO 2007
Dal Grappa al Pasubio, guida alle salite più belle della provincia.
Per i ciclisti più allenati, ma non solo
Testa bassa e pedalare
Sfide da grimpeur
DI LUCA MATTEAZZI
Non ci saranno
mostri come il
Mortirolo o lo
Zoncolan, né percorsi leggendari
come quelli che
si arrampicano
sullo Stelvio e sul
Gavia. Ma nel vicentino le salite non mancano di certo,
anzi: le migliaia di appassionati di una
delle province più ciclistiche d’Italia
hanno solo l’imbarazzo della scelta per
mettersi alla prova contro tornanti e
pendenze a due cifre. Ci sono percorsi
per tutti i gusti, da quelli facili facili,
adatti anche ai ciclisti della domenica, a quelli che non sfigurerebbero in
un bel tappone del giro. Basta avere
passione, voglia di faticare, e un po’ di
allenamento.
samente spettacolare, invece, la strada
che dal Valstagna sale verso Foza, incanalandosi in uno stretto vallone a forza
di tornanti (in tutto ben venti) e panorami mozzafiato.
Passo Campogrosso, meta ambita dagli appassionati delle due ruote
il versante da Romano è considerato il
più semplice tra quelli che portano al
rifugio Bassano: da Semonzo, infatti lo
stesso dislivello è coperto con cinque
chilometri di meno, e con pendenze
che in molti tratti superano il 10 per
cento. Non parliamo poi delle strade
che salgono da Possagno (via monte
Archeson oppure via Bocca di Forca),
oppure da Seren: tutti durissimi, talmente duri che solo i più allenati possono sperare di affrontarli con successo. Ma qui siamo già fuori provincia.
La regina; cima Grappa
Dovendo assegnare lo scettro di salita
regina della provincia probabilmente in pochi avrebbero dei dubbi: per
Le damigelle
storia, bellezza, fascino, difficoltà e
Sia chiaro che le abbiamo classificate
prestigio il lungo sercome damigelle solo
pentone di asfalto della
per differenziarle da
strada Cadorna che da Per fascino
sua maestà il Grappa.
Romano d’Ezzelino sale e difficoltà la In realtà si tratta di Saa cima Grappa non teme strada che
lite con la S maiuscola,
confronti. Sono ventisei
che spesso non hanno
si
arrampica
chilometri di ascesa, per
nulla da invidiare ai
sul
Grappa
quasi 1600 metri di dipiù celebri e frequenslivello, divisi in tre parti può essere
tati itinerari dolomitici.
ben distinte: la prima, inserita tra
Che dire, ad esempio,
di una decina di chilo- le grandi
dei dieci chilometri
metri, arriva fin quasi a salite d’Italia che da recoaro si arCapo Solagna con una
rampicano al passo di
scalinata di tornanti già
Campogrosso: scenari
abbastanza difficili in cui bisogna fare
da favola, con il Carega e le piccole doattenzione a non lasciarsi prendere
lomiti a fare da cornice, mille metri di
dall’entusiasmo, per non pagare caro
dislivello, una pendenza praticamente
lo sforzo nel tratto finale; segue una
sempre attorno al 10 per cento (anche
parte centrale molto facile, con un paio
se non ci sono strappi tagliagambe),
di chilometri di leggera discesa e altri
e una sequenza di tornanti che regala
tre quattro che consentono di respiemozioni. Oppure della strada che da
rare fino a ponte San Lorenzo; infine
Schio sale al pian delle Fugazze, dove
gli ultimi sette chilometri, quelli che si
di recente sono passati anche i corinerpicano fino al rifugio Bassano, in
ridori del giro: anche qui, pendenze
un paesaggio sempre più incredibile
importanti e scenari da grande montae con pendenze che mettono nuovagna, con il Pasubio ad accompagnare
mente a dura prova cuore, gambe e
verso i 1167 metri dello scollinamento.
polmoni (anche perché i venti chiloMeno battuta ma non da sottovalutametri già alle spalle si fanno sentire,
re, la strada del passo della Borcola,
eccome). Una volta in cima, però, la
sopra Posina: la salita non è lunghissoddisfazione è impagabile, sopratsma, e non ha dislivelli impossibili, ma
tutto se il meteo regala una di quelle
gli ultimi cinque chilometri sono tutti
giornate in cui lo sguardo può spaziare
tra l’8 e il 9 per cento, con uno strappo
dalle Dolomiti alla laguna di Venezia.
di mille metri in cui ci si avvicina al 12.
Nel complesso, una signora salita, da
Infine, come non ricordare la lunga
affrontare con il dovuto rispetto e il
salita che porta al valico di Valbona. Si
dovuto allenamento, oppure con raptratta della strada che sale a Tonezza, e
porti adeguatamente agili. E dire che
poi continua in direzione di Passo Coe
e di Folgaria: la salita parte tranquilla,
e solo dopo Tonezza comincia a presentare strappi più difficili, riservando
il peggio nel finale, quando la strada si
avvicina al valico in uno scenario ancora selvaggio e con pochissimo traffico.
Da non perdere, davvero.
Spettacolo senza troppa fatica
Il vicentino offre itinerari interessanti
anche a chi vuole provare il gusto di una
salita dal sapore alpino anche senza essere un campione o senza avere migliaia
di chilometri nelle gambe, soprattutto
lungo le strade che salgono all’Altopiano. La scalata che da Pedescala porta
a Rotzo e Roana, ad esempio, è una di
queste: strada mozzafiato tagliata nella
roccia, tornanti a ripetizione, atmosfera da grande montagna, ma pendenza
abbordabilissme, che si inaspriscono
un po’, ma proprio un po’, solo nel finale. Anche il Costo è alla portata dei
più, con una quindicina di chilometri
costanti attorno al 6 per cento. Peccato
solo per il traffico che, soprattutto nei
fine settimane, può davvero essere un
problema. Più impegnativa, ma deci-
Piccoli mostri mozzafiato
Infine, le salite estreme, quelle con pendenze che scoraggiano solo a guardarle
e che anche in macchina costringono ad
arrancare in prima. Ce ne sono, anche
se in genere la durezza dell’arrampicata
è compensata da una lunghezza abbastanza breve. Come nel caso della strada
che dal centro di Piovene Rocchette sale
fino al Santuario dell’Angelo: non sono
neanche due chilometri, ma la pendenza
è quasi sempre sopra al 15 per cento. Se
non si hanno gambe e fiato in cima non
ci si arriva. Stessa storia per chi vuole arrivare a San Luca non dal versante classico e pedalabile da Marostica, ma da
Laverda, svoltando a destra appena ar-
rivati in paese: in due chilometri si fanno 250 metri di dislivello, con tratti che
superano il 20 per cento. Altro itinerario
capace di mettere a dura prova le gambe
dei ciclisti è il passo del Mucchione da
Valdagno. In poco più di 4 chilometri si
sale di quasi 400 metri, ma c’è un lungo
falsopiano finale che attenua la durezza
della scalata: i primi tre chilometri, in
realtà, hanno una pendenza superiore
al 10 per cento, con un intero chilometro
in cui si viaggia sopra il 13 e si arriva a
punte del 20 per cento. E in zona, tra le
vallate del Chiampo e dell’Agno, strappi
e rampe anche molto duri non mancano
di certo. Così come nei Berici dove, anche se i chilometraggi sono abbastanza
ridotti, le pendenze non scherzano. Tra
le tante ricordiamo almeno la mitica via
Monti che da Mossano sale a San Giovanni in Monte, e la rampa micidiale che
da Fimon (il paese, non il lago) si inerpica fino a San Gottardo.
Le salite
■ Monte Grappa da Romano
d’Ezzelino: 26,5 chilometri, 1567
metri di dislivello, pendenza media
6%
■ Passo Campogrosso da Recoaro: 12,2 chilometri, disl 1019 metri, pend. 8,4%
■ Pian delle Fugazze da Valli del
Pasubio: 11,6 chilometri, disl. 818
metri, pend. 7,1%
■ Passo della Borcola da Posina:
9,7 chilometri, disl. 650 metri, pend
6,7%
■ Rotzo da Pedescala: 12,3 chilometri, disl. 635 metri, pend. 5,1%
■ Foza da Valstagna: 14,4 chilometri, disl. 939 metri, pend. 6,5%
■ Costo da Caltrano: 16 chilometri, disl. 816 metri, pend. 5,1%
■ Angelo, da Piovene: 1,8 km,
disl. 263 metri, pend. 14,6%
■ Passo del Mucchione da Valdagno: 4,5 chilometri, disl 383 metri,
pend. 8,6 %
■ San Luca da Laverda: 2,1 chilometri, disl. 256 metri, pend. 12,2%
(Fonte. www.salite.ch)
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Torneo Estivo Basketball
25 giugno- 12 luglio Campo Sportivo S. Andrea
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In Collaborazione con
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• 1a SETTIMANA GIRONI
• 2a SETTIMANA PLAY OFF
PREMI & GADGET
• MVP TORNEO
• MVP SHOWTIME TEAM
• MVP GARA DA 3 PUNTI
• T-SHIRT E SHORT
PER OGNI TEAM
INFORMAZIONI: 0444571269 / 3472482672 / 3388151560 / 3472637866
18
7 LUGLIO 2007
Nuoto. I giudizi di Sergio Peri sulla stagione appena conclusa: obiettivo centrato, ora il riposo e la preparazione per la prossima serie B
Il setterosa biancorosso messo a nudo dal suo tecnico
DI TOMMASO QUAGGIO
Concluso il campionato
della
Geoplast è tempo
di fare un bilancio della stagione
conclusasi
da
qualche settimana. Il setterosa
vicentino alla sua
prima stagione in
serie B ha centrato il suo obiettivo: la
riconferma nella categoria. Le autrici di questo importante traguardo
sono state messe sotto la lente d’ingrandimento del tenico Sergio Peri
che ha guidato in maniera egregia il
gruppo arrivando al bersaglio prima
della fine della stagione regolare.
Ecco i giudizi del “terribile”.
“Partiamo da Chiara Traverso portiere non espertissimo che ha contribuito comunque nelle gare importanti. Poi arriva Laura Barzon
forse la giocatrice più completa: sa
difendere, dotata di grande tiro,
brava a centro boa, in prestito dal
Padova per fare esperienza ha ac-
squadra, grintosa e generosa fa parte
quisito giornata dopo giornata una
del quartetto vicentino su cui si basa
buona autorità. Micol Troia deve
la nostra squadra. Angela Genovesolo convincersi delle proprie posse, il nostro capitano, mi è stata di
sibilità: grande volontà, è stata poco
grande aiuto e soprattutto un punto
utilizzata in serie B ma ha sempre
di riferimento per la squadra. Forse
ben figurato. Beatrice Pinton anche
ci lascerà per la prossima stagione,
lei poco utilizzata è molto miglioma potrebbe anche ripensarci. Da
rata facendo bene nel campionato
ricordare che è sua la prima rete in
junior. Anna Frizzarin ha fatto tutto
serie B della Geoplast. Francesca Peil campionato migliorando giornata
ruzzi in ritardo con la preparazione
dopo giornata, grande rendimento
a causa un intervento chirurgico non
soprattutto al centro boa quando da
è riuscita ad esprimersi come avrebsola spesso si è trovata a sorreggere
be potuto. Con Miriam Biga devo
tutto l’attacco berico. Monica Barbocomplimentarmi per la tenacia con
ni anche lei proveniente da Padova
cui si è allenata nonostante noiosi
è il nostro capo cannoniere, grande
problemi fisici che non le hanno imtiro e velocità. Se migliorerà in difepedito di dare il proprio contributo.
sa ha le possibilità di fare una grande
Per Federica Cegalin nutro davvero
carriera sportiva. Elisabetta Peruffo
un grande dispiaspesso ho dovuto
cere per il grave
sostituirla ma ogni
infortunio occorvolta ha sempre
sole alla seconda
dato il massimo.
giornata. Un vero
Sono contento che
peccato
perché
la rete della salvezpoteva essere il
za contro l’Etruria
suo campionato
sia la sua. Michela
vista anche la sola
Faggionato, il nocciolo duro della Geoplast, una squadra dalle grandi possibilità rete siglata, ma
Sergio Peri e gli altri tecnici a bordo campo con le ragazze
importantissima ai fini della classifica. Valentina Puddu ha una grande
volontà e sta crescendo come tutte le
più giovani. Infine Raffaella Friede—
conclude Peri—ci ha provato ma gli
impegni scolastici non le hanno ritagliato molto tempo arrivando ad
una sola presenza a Trieste; Beatrice
Bertinazzo, anche lei ci ha provato a
cavallo della laurea che è arrivata a
marzo, complimenti. La sua è stata
una sola presenza a Prato nella vittoriosa gara con l’Etruria. Carmen
Roncaja, mancina padovana, forse
è l’unica che non è riuscita ad esprimersi da par suo, ma sono sicuro
si rifarà sicuramente nelle finali allieve. Per Serena Dal Santo poche
apparizioni in B ma sempre meglio
sul finale di campionato. L’assenza
di Nadia Scotton tra i pali si è fatta
sentire senza nulla togliere ad Anna
Chiara”. Peri poi vuole ricordare chi
con lui ha condiviso la panchina ovvero le altre ragazze della Geoplast
che si sono distinte nel campionato
juniores.: Furlan, Imbesi, Zantedeschi, Corsi, Tofano e Vescovi.
19
7 LUGLIO 2007
Calcio. Quest’anno i giallorossi sono andati vicinissimi alla finale dei play-off. E nella stagione 2007/2008 ci riproveranno
Bassano, Schema Glerean per arrivare alla serie B
DI FRANCESCO CAVALLARO
Quest’anno i giallorossi sono andati
vicinissimi alla finale dei play-off; e
Correva la stagio- nella stagione 2007/2008 ci riprone 1999/2000.
veranno. Con ancora più consapeIl
Cittadella, volezza: la squadra è buona, basterà
dopo una caval- crederci fin dall’inizio. Giriamo la
cata
trionfale provocazione a Glerean, raggiunnella
seconda to telefonicamente in vacanza. Gli
parte del cam- ricordiamo dei suoi trionfi con i
pionato di serie granata. “Desidero sottolineare che
C1, stacca il bi- quei fantastici risultati non li ho
glietto per i play-off. La finale si gio- raccolti da solo - premette il tecnica al “Bentegodi” contro il Brescello. co -; dietro di me c’era un gruppo
Accade quello che nesdi uomini che avevano
suno si aspetta: i gravoglia di fare le cose in
nata salgono in serie B. Nell’ambiente
grande. Insieme, piano
Artefice dell’impresa è è conosciuto
piano, abbiamo risalito
mister Ezio Glerean, come
la china”.
ora al Bassano Virtus.
l’inventore
Il tecnico è conosciuto
Ma non è stato un
dello schema
nell’ambiente
quale
mezzo miracolo esinventore del “4-2-4”; 4-2-4 che
sere saliti in serie B?
con quello schema ha ha permesso
Glerean risponde un
conquistato la serie B, la conquista
po’ stizzito: “Il vero
categoria che a Citta- della serie B
miracolo è stato l’imdella nessuno aveva
pegno di tutti, a comai osato nemmeno
minciare dai giocatori
pronunciare. Chissà se il mister sta che hanno formato un gruppo che
cullando il sogno di ripetere un’av- più unito non si può. E poi la società
ventura simile al Bassano. Parrebbe aveva ottime basi tecniche e morali.
di sì, dati gli ultimi (ottimi) risultati. C’era l’ambiente giusto per lavorare
mister Ezio Glerean
sodo”. Lo stesso dicasi del Bassano? “La società ha dei programmi
seri, vedi la promozione dalla serie
D alla C2. Ora si tratta solo di continuare su questa lunghezza d’onda. Ci troviamo, abbiamo le stesse
idee. E questo è già un buon punto
di partenza”. Parole che significano
una sola cosa: società e allenatore,
insieme, puntano a salire in serie
C1. Magari per la via principale,
conquistando il primo posto nel
girone. Il mister allora butta acqua
sul fuoco: “Non dobbiamo commettere l’errore di fare il passo più lungo della gamba. Abbiamo concluso
una stagione importante, siamo
riusciti a centrare l’obiettivo che ci
eravamo prefissati, cioè i play-off.
L’anno prossimo punteremo allo
stesso traguardo; sarà importante
mantenere sempre un certo equilibrio durante tutto il campionato.
La C2 è una categoria dura, dove
non conta molto la tecnica, ma la
forza fisica e il gruppo. Anche formazioni che sulla carta non sono
molto competitive possono metterti
in difficoltà. Da parte mia sono comunque molto fiducioso. I ragazzi
hanno formato una squadra che si è
cementata partita dopo partita. Per
ambire a traguardi di rilievo dovremo sbagliare il meno possibile”.
Se il gruppo è buono, la società anche, cos’è andato storto nella stagione appena passata? Glerean analiz-
za così l’annata: “Il nostro attaccante
Mario La Canna si è infortunato ad
inizio campionato; ci sono mancati i
suoi gol. Ci contavamo sulle sue reti.
E quando non segni puoi essere anche la squadra più brava di questa
terra negli altri reparti, ma non vai
molto distante. E poi i play-off. A
ripensare a come è andata contro il
Lecco c’è da mangiarsi le mani. Al
ritorno abbiamo fatto noi la partita,
creando tre nette palle gol. Purtroppo il loro portiere era in giornata
di grazia e ha indovinato la partita
della vita. Ma non dobbiamo demoralizzarci. Nella prossima stagione
avremo ancora più esperienza per
puntare in alto”. In bocca al lupo
mister. “Crepi il lupo”.
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Hip-Hop
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tutti i mercoledì dalle 19.00
alle 20.00 Jazzercise; tutti i
giovedì dalle ore 19.00 alle
20.30 danza del ventre
Baseball
Campionato Italiano
Domenica 8 alle
ore 15,30
la formazione biancorossa del
ASD Palladio Vicenza sarà
impegnata
in casa contro il Cervignano
Bas. A.s.d enlla quinta giornata di ritorno del campionato di serie C1.
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Sabato 7
luglio
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Monticello Di Fara
(vi) gara
su strada:
ritrovo ore
13,30
a
Monticello Di Fara,
partenza ore 14,30 cadetti
junior senior, ore 16,00 Veterani Gentlem. Premiazione separate organizza Asd
La Favorita.
Domenica 8 luglio Vicenza Loc. Longara raduno a
concentramento, passaggio
dalle ore 9,00 alle ore 11,30
presso le scuole di Longara
organizza Asd Tormeno.
Domenica 8 luglio Sossano (vi) gara di mountain
bike: ritrovo ore 8,00 sossano partenza ore 9,00 Sossano Toara organizza Asd La
Rua.
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Comunicazione (società del
gruppo Vicenza Volley) ereditano
il programma VicenzaVolley Point
ampliando i vantaggi offerti dalla
precedente iniziativa.
Infatti, il settimanale VicenzaPiù
ed il periodico VicenzaPiù Sport
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programma VicenzaPiù Point 2007.
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21
ovestvicentino
7 LUGLIO 2007
Presentato il progetto di un centro benessere a due passi dalle fonti: piscine, idromassaggio, solarium e molto altro. Sarà la volta buona?
Beauty Farm con vista sulle montagne. Recoaro rilancia le terme
DI FEDERICA CEOLATO
Un progetto da milioni di
euro. Accolto con entusiasmo
da amministratori ed operatori economici e presentato
come una svolta “epocale”,
capace di raddrizzare l’incerto
futuro turistico di quella Conca di Smeraldo che fino a non
troppo tempo fa era una delle
punte di diamante del territorio provinciale. Ma che, per
decollare davvero, dovrà superare le diffidenze e i timori
lasciati in eredità dai flop dei
progetti annunciati gli anni
scorsi.
Giovedì 28 giugno scorso l’amministrazione comunale di Recoaro ha incontrato pubblicamente i cittadini per la prima
volta dopo la firma dell’accordo preliminare del 12 giugno
tra la società partecipata della
Regione del Veneto “Terme di
Recoaro” S.p.A. e la società
“R.E. Due Torri” S.r.l. di Milano per il rilancio dell’intero
comprensorio termale di Recoaro Terme. L’accordo prevede, infatti, la costruzione di
un Centro benessere nel parco
delle terme, a poca distanza
dalle fonti, e la sistemazione di
alcune unità immobiliari per
renderle funzionali all’area.
“Il rilancio delle terme è un’occasione importante che pone
Recoaro in primo piano nella
geografia dei centri benessere
in Italia e non solo”, afferma
l’assessore regionale al bilancio e alle partecipazioni societarie, Isi Coppola, nel dare
comunicazione dell’accordo.
“L’obiettivo è di rilanciare la
stazione termale, ma anche di
creare quel volano necessario
per la ripresa economico-turistica dell’intera vallata”. Sempre in base a tale accordo, nel
Centro benessere saranno presenti professionisti del settore
in grado di soddisfare le diverse richieste dei turisti. La nuova costruzione prevede anche
la messa in opera di una piscina che, in base ad un accordo
di massima con il Comune di
Recoaro, verrà messa a disposizione anche agli esterni, in
termini e modalità ancora da
stabilire.
Un’occasione
da non mancare
“Un incontro che cambia i destini di Recoaro, una giornata epocale, che segna l’inizio
di un nuovo futuro per tutti:
cittadini, operatori, imprenditori e istituzioni locali”.
nia avrebbe segnato il paese,
di cui in questi anni ho condiviso amarezza, delusione, ma
anche apprezzato la speranza,
che non lo ha mai abbandonato. Silenziosi e fiduciosi, i
recoaresi ora devono cercare
di superare le riserve, dovute
a delusioni e “scotti” del passato. I nostri interlocutori, con
Il mega-progetto dovrebbe fungere da volano all’economia dell’area
cui fin da subito siamo stati
in linea di intenti, prospetlocali chiusi e inutilizzati da Recoaro S.p.A., mentre i re- tive e speranze, sono aperti
parecchi anni, non più funzio- stanti 3.5000.000 euro en- e seri. Ora il futuro dipende
nali, ma che sono strategici in tro 60 giorni dalla firma del da noi, come cittadini titolari
un progetto di rilancio” – sot- contratto. L’inizio dei lavori delle sorti del paese. Questa è
tolinea Diego Zattera, l’archi- è previsto in autunno, entro un’opportunità di cui rispontetto che ha 90 giorni dal 15 agosto 2007 dere personalmente a seconda
seguito i la- e nei successivi 6 mesi saran- dei ruoli e delle responsabilità.
vori di pro- no presentati i progetti delle Un momento in cui il pubblico
gettazione unità immobiliari acquistate. e il privato si danno la mano e
dell’intera A prescindere dall’accordo, lavorano insieme per la realizstruttura, che vede il termine dei lavori zazione di un progetto unico,
nel descri- entro 24 mesi dalla stipula del anche a livello nazionale”.
vere quella contratto, gli amministratori Nelle parole di Giuliano Ezzeche
sarà della società di Milano stima- lini Storti, consigliere comunale di rifondaziola
nuova no di concludere il
ne comunista, la
veste delle Centro Benessere
Il
grande
volontà di lavorare
terme
di per Pasqua 2009,
progetto
di
ma forse anche per
insieme, indipenRecoaro.
rilancio
del
dentemente dalle
La costru- Natale 2008.
comprensorio diversità di vedute
zione del
e di idee politiche,
C e n t r o Non ci sono
delle fonti
per il rilancio del
Benessere più scuse
termali sarà
territorio, con la
partirà dal Commosse e senti- il volano per
massima collaboluogo dove te le parole del Sin- le attività
razione e disponioggi ci sono daco di Recoaro,
turistiche
bilità. “Sul futuro
i
servizi Franco Viero, nel
di Recoaro c’è una
igienici per ringraziare i pre- dell’area
prospettiva unica,
estendersi senti all’incontro,
fino all’at- accolti da un teatro forse trop- che è rappresentata da tutte
tuale par- po piccolo per ospitarli tutti: le forze politiche del consiglio
cheggio. La una conferma dell’importan- comunale, ed un augurio che,
s t r u t t u r a za di questo progetto, sentito anche in questa occasione, i reè divisa in e sofferto da tutti, recoaresi e coaresi esprimano il massimo,
tre sezioni: non solo. “Senza un accordo per noi oggi, ma soprattutto
Uno scorcio di Santa Giuliana con alle spalle il Fumante. La Conca di Smeraldo
il reparto per il rilancio, una lunga ago- per le generazioni future”.
ha tutte le carte in regola per attirare i turisti amanti della montagna
wellness,
con una pioccuperà di costruire, ristrut- scina termale di 70 mq, una di
turare e fare gli opportuni in- 13 mq, dedicata agli idromasterventi funzionali dell’intera saggi, ed un ampio solarium
struttura e che pagherà per 30 con vista diretta sulle montaanni un affitto di 50.000 euro gne, oltre a sauna, bagno turannui per i locali del Centro. co, cromoterapia e le più innoVerranno anche rimesse in vative tecniche di rilassamenfunzione le tre fonti esterne, al to; l’area fitness, costituita da
una grande palestra ed attrezmomento non utilizzate.”
Inoltre, la società intende zature di ultima generazione e,
aprire l’azionariato a chi è infine, l’area beauty, dedicata
realmente interessato, recoa- alla cura e all’estetica.
resi e non, e si impegna a dare Per la realizzazione di tutto
lavoro anche agli artigiani del- l’impianto sono state previste
ed utilizzate le più moderne e
la zona.
sicure tecnologie nelle strutture e nei materiali, dalla piWellness con vista.
scina a sfioro, al tetto in legno
Sulle montagne
“L’intera area copre una su- lamellare con pendenza limiperficie di 147.500 mq, le tata, alle pareti ventilate per
pertinenze cedute sono 6.000 ridurre l’umidità.
mq, che incidono solo per un La società “Due Torri R.E.”
4% sull’intera superficie di S.r.l ha già versato 500 mila
proprietà. Si tratta, inoltre, di euro di caparra alle Terme
Francesco Casa, presidente
di Terme Recoaro S.p.A., racconta le fatiche e le delusioni
in questi anni di impegno per
il rilancio delle terme, ma sottolinea anche la soddisfazione
per il risultato raggiunto, migliore anche delle aspettative.
“Il Centro rimane di proprietà
della Recoaro S.p.a., mentre le
unità immobiliari non più funzionali, Hotel Dolomiti e Albergo Giorgetti, Villa Tonello
e l’autorimessa, sono state cedute, per un importo totale di
4 milioni di euro, alla società
“R.E. Due Torri” S.r.l., che si
22
7 LUGLIO 2007
giovani
Personali, trasgressivi, segreti: in pochissimi anni i tattoo
sono passati da tabù a totem. A Vicenza uno dei centri più noti
Giacca, cravatta e tatuaggio
Tutti pazzi per la body art
DI ANDREA BASSO
– racconta Roberto scuotendo
la testa -. Non
Farfalle, cuoric’è una scuola
cini, frasi scritte
per imparare il
utilizzando letnostro lavoro,
tere e simboli
le possibilità di
di tutte le etnie
addottrinarsi
del mondo, e
però ci sono: è
chi più ne ha
sufficiente svolpiù ne metta.
gere un periodo
Corpi
come
di apprendistato
fogli di carta da disegno, corpi
presso studi di
come mezzo d’espressione del
persone
quaproprio ego, esternazione visiva
lificate. Prima
dei propri travagli e di momenti
di aprire il mio
indimenticabili, corpi trasformati
locale sono stain vere e proprie opere d’arte.
to a Bologna e
La ‘body art’ è un fenomeno che
a Birmingham;
non accenna a diminuire. Al conqualche
anno
trario sono sempre più numevigilato e seguirose le persone che decidono di
to da esperti del
imprimere indelebilmente sulla
settore prima di
propria pelle un disegno bizzarro
iniziare a camoppure una frase per ricordare
minare con le
qualche persona importante o un
mie gambe”.
evento che, solo pochi anni addieDopo i due stages
tro, sarebbe stato tatuato solo nel
distante da casa,
cuore. Una tendenza che ormai Tattuaggi grandi e complessi: ormai non sono più un tabù
per il tatuatore
appassiona persone di tutte le età
e di tutti i ceti sociali: l’alternativo berto Refosco, esperto tatuatore vicentino si apre un’invidiabile
adolescente con il proprio nome conosciuto con il nome di Bob carriera: un numero indecifrabile
impresso sul braccio così come Rose -: chi lavora in questo con- di corpi tatuati e, tra questi, l’onol’insospettabile dirigente in giac- testo deve innanzitutto garantire re e il piacere di lavorare sui fisici
di illustri vip tra i quali spunta il
ca e cravatta che nasconde un tat- l’incolumità del cliente”.
E se nello studio di viale Dal Ver- nome del campionissimo Robertoo nel polso, sotto all’orologio.
Pensare che agli inizi degli anni me si può stare tranquilli, pur- to Baggio. Un incarico prestigioso
’80 gli unici convinti sostenitori troppo in passato, in altri centri per Bob Rose che svela così la sua
della moda del disegno sul cor- per tatuaggi in cui le norme igie- ‘formula magica’:” Sicuramente
po erano i bikers: teschi, donne niche non erano rispettate, sono bisogna essere fortunati e nascee motociclette i temi preferiti da accaduti fatti spiacevoli. Proble- re con del talento: senza questo,
mi che non nel mio lavoro, è difficile ottenere
questi amanti
d o v r e b b e r o importanti risultati. C’è bisogno
della vita nomai verificarsi di esperienza, e per maturarla
made, spesso
ma che, ogni occorre pazienza e tanta voglia
criticati per
tanto, tornano d’imparare”.
come “maltristemente
trattavano” la
alla
ribalta. Dove vai se il tatuaggio
loro pelle.
Meno gravi, non ce l’hai
ma comunque Vip e non vip, giovani e meno
L’igiene pririlevanti, gli giovani, dunque tutti pazzi per la
ma di tutto
errori com- ‘body art’. Tanto che, a differenza
Lentamente,
messi in fase di quanto avveniva qualche anno
però,
quedi esecuzione fa, a distinguersi dal gruppo è
sta tecnica di
del tatuaggio. ora la persona che non possiede
decorazione
“Troppi self alcun simbolo tatuato sul corpo.
del corpo ha
made
men Ma cosa rappresenta questo diguadagnato
entrano
in segno marchiato indelebilmente
consensi,
e
questo mondo sul corpo di una persona?
sono apparsi
con eccessiva Per Refosco il tatuaggio è “un
i primi studi
fretta, e non modo per sottolineare un particospecializzati:
essendo dotati lare momento della propria vita”.
postazioni di
di esperien- Per lui, il primo incontro con una
lavoro tenute Anche chi esce in giacca e cravatta non rinuncia a un
segno indelebile sulla pelle. Spesso discreto e raffinato
za incappano pistola carica di inchiostro è avcostantemenspesso in gros- venuto a soli 14 anni; un semplice
te sotto severo
controllo per evitare inutili di- solani errori; mi capita di dover inizio considerando che, con il
sguidi di tipo medico. “L’igiene è correggere dei disastri commes- passare del tempo, è arrivato a ridi vitale importanza – spiega Ro- si da questo genere di persone coprire di circa il 70% del proprio
corpo: un vero e proprio abito. zone intime”. Ma non proverà
Non tutti, comunque, arrivano imbarazzo? “Come torno a ripefino a quel punto. C’è chi si fer- tere è essenziale la professionalima al primo tatuaggio, chi vuole tà, è una parte del corpo come le
raggiungere un numero prestabi- altre. Il mio lavoro è destinato a
lito e chi invece “esagera” e vuole rimanere tutta la vita, non posso
coprire tutto il corpo (come Tom dunque permettermi di sbagliaLeppard e Lucky Rich che, con il re. C’è da dire che, per scelta, mi
sono sempre rifiuta99% del corpo tatuato di lavorare in alto, condividono il rePer
ricordo,
cune zone maschili,
cord di persone più
per
ricoprire
questa però è una
tatuate del mondo).
una cicatrice, mia decisione”.
La leggenda
per pura
dei tatuaggi pari
trasgressione: Un tatuaggio
è per sempre
A proposito di nu- è sempre
Già, i tatuaggi sono
meri: leggenda vuole
una
scelta
eterni, senza limiti
che, per combattere
di tempo: parafrala sfortuna, i tatuag- soggettiva
sando un celebre
gi siano sempre di- che segna
spot si potrebbe
spari. Ma è solo una per sempre
dire che un tatuagleggenda, messa in
circolazione da qualche tatua- gio è per sempre. Ecco perché il
tore abile a sfruttare l’ingenuità gettonatissimo incisore di corpi
dei clienti. Come? Giocando sul vicentino non può concedersi il
fatto che, una volta rotto il ghiac- minimo errore e vuole che anche
cio, subentra spesso la voglia di il cliente sia totalmente convinto
ripetere l’esperienza e di farsi del passo che si appresta ad afun secondo tatuaggio. Una volta frontare. “Una volta – ricorda -,
fatto il secondo disegno, il clien- una ragazza è venuta accompate tenderebbe ad accontentarsi, gnata da un’amica. Giunta sulla
e qui entra in gioco la leggenda poltrona ha iniziato a pentirsi
metropolitana sulla sfortuna che della sua scelta. Non era più sicuaccompagna i tatuaggi in numero ra di volersi tatuare. La sua amipari: per evitare guai bisogna pre- ca, senza pensarci due volte, ha
notare il terzo, solo allora si po- colto la palla al balzo e ha chiesto
tranno dormire sonni tranquilli. di sostituirla. C’è stato così un
Dunque tutta una montatura avvicendamento in corsa tra le
per creare una sorta di ‘Catena di due compagne. Una volta termiSant’Antonio’ che porti il cliente a nato, visto il risultato, la prima
ripresentarsi puntuale per l’enne- sembrava essersi convinta nuovamente. Le ho dato una pacca
sima iniezione di inchiostro.
sulla spalla e l’ho accompagnata
Al di là delle manovre commer- all’uscita: meglio pensarci un
ciali, il significato del tatuaggio paio di mesi prima di fare una
è strettamente personale e sog- scelta tanto importante”.
gettivo. Chi lo vuole per ricordo, Ed è proprio questo il consiglio
chi per coprire una cicatrice, chi da dare ai futuri tatuati: sceglieper pura trasgressione. “Sì, il re con calma non solo il soggetto,
tatuaggio trasgressivo è ormai ma anche la persona a cui affidafrequente –interviene Roberto re l’opera, assicurandosi che sia
-. Sempre più numerose le per- preparata, capace e professionasone che decidono di tatuarsi le le. Ne vale la pena.
Tom Leppard (a sinistra) e Lucky Rich, i due uomini più tatuati del mondo
23
7 LUGLIO 2007
terzapagina
Tempo di giornate in relax. E come ogni anno, Venezia viene invasa da sciami umani che non sanno apprezzarla
Non andate a Venezia. Non da normali turisti
DI GIULIANO CORÀ
La laguna
diversa
Avete presente quel pezzo
esilarante dei
Pitura Freska:
“Oi, ‘ndemo
vedere i Pin
Floi”? E le
orde di turisti
che devastano
calli e piazze della laguna? Ecco, questo
pare essere il destino di Venezia, durante tutto l’anno, ma
soprattutto d’estate. Anche
per molti vicentini, un sabato
o una domenica in Piazza San
Marco sono un appuntamento
tipico. Ma ci siamo mai chiesti
cosa ci va a fare davvero a Venezia, la gente?
Il brulicare dell’esserci
Venezia, canale intasato dal traffico
Dicono che vanno a ‘vederla’,
perché è ‘bella’. Ma è questo
che vogliono davvero? Vera- Vedere
mente chi percorre quei fiumi e possedere
di umanità turistica, davvero ‘Vedere’ richiede silenzio,
vuole ‘vedere’? O vuole piut- riflessione, tempo; per ‘vetosto soltanto ‘esdere’ può perfino
serci’? Il fiume di
non esser nemmeturisti non colma
no necessario veogni spazio libero:
dere davvero: può
a volte basta spobastare immagistarsi anche solo
nare, sognare, ridi pochi metri, e
cordare. Una volsubito si trovano
ta, quando minor
piccoli ‘campi’ quabenessere e difsi deserti. I bambiferenti abitudini
Il
sindaco
Massimo
Cacciari:
ni giocano davanti “Turisti a numero chiuso”
sociali rendevano
alle porte, i vecchi
per
moltissimi
tornano a casa col
rari ed eccezionapane e col giornale, dalle fine- li gli spostamenti, bastava a
stre escono, musicali e sereni, volte un solo ‘viaggio’ (mai rumori della vita quotidiana; gari dalla campagna fino in
ma in lontananza, se si tende città, dalla casa alla piazza!)
l’orecchio, ecco il fiume che per costituire nell’animo un
romba, inarrestabile. E non ricordo quasi favoloso. Ma
solo rumore, produce quel ascoltare, aspettare, sognafiume: porta con sé anche re, sono categorie dell’anidetriti, e consuma, e logora. mo che oggi non sono più
Ce l’ha ricordato
molto
diffuse;
poco tempo fa, e
sempre più spesnon per la prima Per vedere
so, oggi, si riesce
volta, il sindaco
a conoscere solo
veramente
un
Cacciari, ammo‘facendo’, ‘possenendo che la città luogo a volta
dendo’. Bisogna
non può sopporta- basta non
invece tornare a
re indefinitamente vedere:
guardare il monun numero indefi- dobbiamo
do (in apparenza,
nito di visitatori, riconquistare una contraddizioe che, se non ci si
con le cateimmaginazione ne)
decide a porre dei
gorie dell’immae
sogno
limiti, un giorno
ginazione e del
non ci sarà più
sogno. Sapremo
nulla da visitare.
mai
riscoprire
Ma nessuno pare esserne co- questa categoria di esistesciente. Si continua a calpe- re? O dovremo per forza,
stare, a logorare. E’ un ‘voler per sempre, continuare a
esserci’, più che un ‘voler ve- logorare coi nostri sandali
dere’. E forse è ancor peggio: estivi i marmi di Venezia,
è un ‘voler possedere’.
fino a cancellarli del tut-
Segnaliamo un paio di volumi per
chi vuole conoscere la città dalle
118 isole e dai 354 ponti in modo
diverso e originale:
Fantasmi di Venezia. 17 leggende del brivido in laguna (Espedita Grandesso, ed. Helvetia, 10,33
euro). Una raccolta delle leggende più agghiaccianti della Serenissima. 17 storie che mostrano una
Venezia inedita, abitata da spettri
in carne ed ossa, killer maldestri,
vedove infernali, pirati devoti. Può
essere letta tutta d’un fiato come
un romanzo. Ma i più coraggiosi
possono considerarla una guida
per appostarsi negli angoli e nelle
ore più propizie e sperare in una
manifestazione ultraterrena. Consigliato per spiritosi e spiritisti.
to? Sapremo reimparare ad
accontentarci di un pensiero, di un’immagine, di un
racconto? O continueremo
a voler ‘possedere’ tutto, e
così a distruggerlo?
Venezia a casa vostra
Fate un regalo a questa
meravigliosa città: la prossima volta che vi viene voglia di andarci, prendete in
mano le Memorie di Gia-
como Casanova, o infilate
nel lettore un dvd con una
pièce del Goldoni. Ci troverete molta più Venezia
che in una calle intasata di
gente, incapace, per rabbia e stanchezza, di vedere davvero la bellezza che
la circonda. Venezia avrà
guadagnato un giorno in
più di sopravvivenza, e voi
un momento in più di saggezza e di felicità.
Venezia è un pesce. Una guida
(Tiziano Scarpa, ed. Feltrinelli,
4,50 euro). Il grande scrittore
veneziano presenta la sua città
sotto una nuova luce. Scarpa insegna a gustare la laguna con gli
occhi, con il tatto, la vista e tutti i
sensi, raccontando curiosità sconosciute ai turisti. Come scoprire i
locali ticipi frequentati solo dai veneziani e come andare in gondola pagando meno di un caffè sono
solo due delle tantissime “dritte”
offerte in questo libro.
I.T.
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24
7 LUGLIO 2007
satira
Passatempi estivi: il gioco dei separati alla nascita. Ne sapete altri? Inviateceli
Doppiati & Scoppiati: i gemelli diversi
Claudio Cicero - Vincenzo Visco
Sergio Berlato - Massimo Boldi
Giulio Antonacci - Peter Griffin
Bepi Doppio - Orson Welles
Beppe Rossi - Vincent Schiavelli
Attilio Schneck - Renato Pozzetto
Leone Battilotti - Tom Selleck
Daniela Sbrollini - Miss Piggy
Manuela Dal Lago - Maestro Yoda
Antonio Dalla Pozza - Giacomo Matteotti
25
7 LUGLIO 2007
edicola
Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire
La sciura Brambilla, miss Forza Italia
Chi non ha fatto un pensiero sulla
Brambilla? Da Ratti Alessandro,
fotografo, ex compagno di classe,
a Berlusconi Silvio, politico, ex
premier, c’è un filo conduttore che
lega gli anni Ottanta ai giorni nostri. (…) Il soggetto è sempre lei,
Michela Vittoria Brambilla da Calolziocorte, una che, esteticamente, non è cambiata poi di molto se
erano tacchi a spillo, minigonne
mozzafiato, autoreggenti in classe
come adesso nei consigli di amministrazione. Solo i capelli lunghi
lunghi sulla schiena sono cambiati di colore, dal castano ramato al
rosso tiziano. (…)
sconi) a tutto. Ma si sbatte contro
un muro di reticenza inopinato
per un personaggio che vorrebbe
rappresentare milioni di “cittadini
stanchi di come vanno le cose”. A
una serie di domande risponde
“no comment”. Eppure non sono
difficili. Che ne pensa dei Dico?
“No comment”. Della fecondazione assistita? “No comment”.
Quanto guadagna? Silenzio. Eppure nelle democrazie evolute i
personaggi pubblici tutto dichiarano di sé. (…)
E va anche peggio quando la risposta arriva. Come definirebbe
il suo pensiero politiMichela va veloce,
co? “Istituzioni della
brucia le tappe e
politica veramente al
accumula rancori
servizio del cittadino.
per quel primato
Oggi è così? Non mi
strappato presso il
pare. Prevale il pallegcuore del Cavaliegiamento (sic) ideolore. Non se ne cura,
gico e non e i primi a
mai un’occhiata allo
essere furibondi sono
specchietto retrovii metalmeccanici cui
sore se i suoi amici
era stata promessa
di ieri, tra Calolzio- Gli animali sono una delle grandi
una busta paga micorte e Lecco, luoghi passioni di Michela Vittoria
gliore”. Oltre a Berlumanzoniani, lamensconi, quali i politici di
tano di essere stati abbandonati riferimento? “Ho stima per quelli
dall’ingresso di nuovi e più potenti che interpretano il mandato come
ammessi alla corte. “Ha cambiato servizio al cittadino”. Tra quelli
giro”, concludono fatalisti. E del del passato? “L’elenco non è diffiresto dove lo troverebbe il tempo, cile farlo”. Ma non lo fa. Dichiara
divisa com’è tra il lavoro di im- un luogo comune, quello per cui i
prenditrice, presidente dei giovani commercianti non pagano le tasConfcommercio e dei Circoli della se e per lei gli evasori dovrebbero
libertà, mamma e compagna (non rischiare anche le manette. Come
sposata) del padre di suo figlio? Si negli Stati Uniti. Boom. Tutto qui?
parla di lei ovunque. A Lecco solo Tutto qui. Come dire: sotto il veun po’ meno perché la conoscono stito le famose autoreggenti. Dove
e sono stupefatti da un’ascesa tan- arriverà, si vedrà.
to veloce quanto inspiegabile. Qui
la si ricorda per il lavoro al canile Qui si racconta da dove arriva
comunale, per l’auto in divieto sul e cioè il suo ormai stretto milungolago e relative multe (una cromondo su quel famoso ramo
del lago di Como. Via Manzoni è
collezione). (…)
un budello che si inerpica in saUé Brambilla, dove vuoi arrivare lita dal centro di Calolziocorte.
tra sorpassi spericolati e fughe in Al 12, muro alto, telecamere e
rettilineo? Intanto sarebbe carino fili elettrici, villa Brambilla. Miconoscere il pensiero politico mi- chela ci nasce il 26 ottobre del
nimo di una candidata (da Berlu- 1967, da Vittorio e Bianca Bosi,
romagnola di Cesenatico. (…)
La grande casa ha 10 mila metri quadrati di parco ed è anche
una sorta di zoo. Michela ricorda
di aver imparato a camminare
“attaccandosi al collare di uno
schnautzer”. (…)Il primo amore
nella stessa classe e per il resto
poca vita sociale. Perché in quel
lembo di Lombardia è tempo di
sequestri. Così Michela il mondo lo vede attraverso i finestrini
dell’auto blindata. Dirà più tardi
agli amici quando già guidava
sola: “In un parcheggio ho visto
un tipo poco raccomandabile che
faceva un cenno a un altro. Non
so cosa volessero farmi, ma sono
riuscita a fuggire sgommando”.
tracciata. Non va così. Posa nel
cassetto penna, taccuino e laurea
in filosofia per buttarsi nel commercio, quando il padre, 1994, le
affida la gestione del Salumaio di
Montenapoleone a Milano. Crea
il gruppo Sal Seafood, vendita
all’ingrosso di prodotti ittici, e
vince con una semplice intuizione: se si abbassano i costi di
ricarico si allargherà il mercato.
Ha già conosciuto da due anni, a
un maneggio che entrambi frequentano, l’uomo della sua vita,
Eros Maggiori, coetaneo, odontotecnico, con cui fonda il Centro
medico lombardo di Cernusco
Lombardone. Eros è un metro e
90 di uomo, fisico da atleta, capelli scuri. Tran tran da coppia
normale. (…)
Si sfoga con gli animali, cresce
Rumba, la leonessa che le hanno regalato a nove anni. E poi Politica non l’ha mai fatta, non se
le abitudini della buona borghe- ne è mai interessata. Nessuno la risia, pianoforte, danza classica, corda accalorarsi attorno a un’idea.
le serate alla Scala. Vacanze a Solo un nome le sale spesso alle
Cesenatico nella casa materna, labbra ed è quello del principe deldue piani vicino alla stazione e l’antipolitica: Silvio Berlusconi. Sul
le notti nelle discoteche della Ri- territorio i referenti sono un forzista
viera se ci sono rock e heavy me- come Maurizio Lupi o un leghista
tal. In una, a Riccione, la convin- come Lorenzo Bodega. Due anni e
cono a partecipare a un concorso mezzo fa, con Eros, mette al mondo
di bellezza. Vince Miss Roma- un figlio, Vittorio, e si vanta di avergna, va a Salsomaggiore per le lo allattato sino a 15 mesi, tanto da
raggiungere la terza di
finali di Miss Italia.
reggiseno (è una seÈ il 1986. Sarà anche testimonial per
conda naturale). È già
Chi
la
conosce
una famosa marca
presidente dei giovani
di calze, ma si arrab- è stupefatto
di Confcommercio e
bia, chissà perché,
la carica le spalanca
dalla
sua
se le dicono ‘modelle porte della tv. Solo
la’. A Salsomaggiore improvvisa e
che stavolta risponla folgorazione per il vertiginosa
de, non fa domande.
giornalismo. DeriCome chiunque inva dall’incontro con ascesa:
carni una categoria,
Giorgio Medail, Ca- “Ha cambiato
aveva promesso di
nale 5. Lo tempesta
essere ‘super partes’.
di telefonate, lo im- giro”
E invece diventa una
plora di provarla. Le
pasdaran del Polo. A
danno una chance.
suon di strilli contro
Nel 1990 è già giorl’odiata sinistra. (…)
nalista professionista. Nel 1991 Mai nessun difetto. Anzi no, ne
imbarcata per il Tg4 sulla nave denuncia “a chilometri”. Quali? “.”
Zefiro, per seguire la guerra del Ma del resto chi se ne importa se
Golfo. Sembrerebbe una carriera si elude, si svicola, si scappa. Nella
Brambilla è spesso ospite di programmi televisivi
telecrazia basta un colpo di chioma
ben assestato all’indietro, un perfetto accavallamento di gambe e alé la
popolarità è servita. (…)
Alla ‘Provincia di Lecco’, il giornale,
si fa viva con l’e-mail al sabato pomeriggio quando manda la sua rubrica
‘Cani, gatti & Co’. L’amore per gli
animali non è cambiato, nel suo zoo
in villa adesso ci sono, ultimo censimento: 14 cani, 24 gatti, sette caprette, due asini, circa 200 piccioni e tre
galline. Un asino glielo ha regalato
Vittorio Feltri, il direttore di ‘Libero’.
Due ne ha donati lei all’ex ministro
leghista Roberto Castelli. Chi la vede
di più, nei luoghi natii, è il parrucchiere Umberto, invariabilmente
tra mezzogiorno e le due. Si è presa
casa a Mentone, ma torna ancora
volentieri in Romagna per i canonici 15 giorni d’agosto. Casa, spiaggia,
gite sul banana boat (costo 60 euro
l’ora), qualche chiacchiera con l’amico Arrigo Sacchi. (…) Adesso lancerà
la tv di battaglia del centrodestra [e il
Giornale della Libertà]. Berlusconi le
affiancherà Medail e Dedé Cavalleri,
tra il meglio di Mediaset. Sempre là
finisce. Normale per una il cui unico
merito imprenditoriale conosciuto
è la parafrasi degli slogan di una famosa campagna elettorale: più pesce
per tutti.
Gigi Riva
da L’Espresso
28 maggio 2007
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27
7 LUGLIO 2007
regione
CONVEGNI - Ca’ Corner: “Parità differenti: nuovi strumenti, ambiti di intervento e linguaggi per le politiche di genere”
Coppola: per le Pari Opportunità
un anno di risultati concreti
ma in una dimensione più
ampia e richiede una politica
condivisa a tutti i livelli della
nostra società.
Una dimensione nuova che la
Regione ha già sperimentato
facendo compenetrare le pari
opportunità con il tema dei
diritti umani soprattutto nelle
azioni rivolte alla scuola.
E la risposta delle scuole venete
- ha sottolineato l'assessore - è
stata entusiasmante, dimostrando che questa materia si è diffusa a 360 gradi recependo un'attenzione e una sensibilità che
evidentemente è maturata su
tutto il territorio in questi anni.
Il Veneto è giunto dunque preparato a questo anno europeo.
C'è stata anche una proliferazione di servizi permanenti a favore delle donne, come gli "spor-
Il 2007, che è l'Anno Europeo
delle Pari Opportunità per Tutti,
è per il Veneto non solo un anno
di bilancio sulle politiche di genere ma anche di risultati concreti.
Lo ha detto l'assessore regionale
alle pari opportunità e ai diritti
umani Isi Coppola intervenendo
a Ca' Corner a Venezia al convegno "Parità differenti: nuovi strumenti, ambiti di intervento e linguaggi per le politiche di genere",
a cui era presente anche la sottosegretaria al Ministero della
Solidarietà
Sociale
Franca
Donaggio.
I lavori sono stati aperti dall'assessore della Provincia di Venezia
Enza Vio.
L'assessore Coppola ha sottolineato che il tema delle pari
opportunità non può più essere
visto come una "cosa da donne"
telli donna" o i "centri risorse", che
ora ha necessità di un coordinamento.
In questo senso va il progetto,
finanziato dalla Regione e in fase
di avvio, per dare omogeneità di
risposta che avrà come capofila
proprio la Provincia di Venezia e
caratterizzerà significativamente
questo anno europeo delle pari
opportunità.
L'assessore Coppola ha concluso
facendo presente che il Veneto è
l'unica Regione ad avere attivato il
"Bilancio sociale", che analizza il
bilancio regionale in funzione
delle ricadute dirette sui cittadini.
A questo si affiancherà anche una
valutazione, da parte di un organismo esterno, delle politiche di
genere: "avremo così una lettura
sociale e di genere del nostro
bilancio".
INFORMATICA - E-governament: in Veneto si investono 150 milioni di euro l'anno. Ad Este un convegno
Gava: è in arrivo il grande piano
per la società dell'informazione
Le pubbliche amministrazioni del
Veneto (Regione, Province, Enti
locali) investono annualmente non
meno di 150 milioni di euro in progetti di informatizzazione una
somma ingente, il cui utilizzo va
però razionalizzato creando una
vera e propria rete e facendo si che
le aree meno progredite si mettano
al passo con le altre senza rallentarne il cammino.
Per questo la Regione sta definendo
un nuovo Piano per la Società
dell'Informazione, che potrebbe
vedere la luce entro l'anno.
Lo ha annunciato l'Assessore regionale alle politiche economiche con
delega all'informatica Fabio Gava
intervenendo oggi ad Este ad un
convegno nel quale si è fatto il
punto dei sevizi informatici delle
pubbliche amministrazioni nelle
province di Padova e Rovigo, presenti tra gli altri i due presidenti,
Vittorio
Casarin
e
Federico
Saccardin.
"La macchina dell'e-governament
- ha detto Gava- si è messa in
moto in tempi relativamente
recenti ed ha fatto importanti
investimenti e grandi passi avanti, come dimostrano i progetti in
atto da parte dei Centri Servizi
Territoriali di Padova e Rovigo.
Ora dobbiamo puntare al salto di
qualità con la creazione di una
rete regionale di servizi, anche
nell'ottica della sburocratizzazione della pubblica amministrazione, fruibili gratuitamente da cittadini, imprese, associazioni, enti
locali a questo punterà il Piano
mettendo in sinergia il pubblico
(Regione ed Enti locali) e il privato (Camere di commercio, associazioni produttive, imprese) e
creando una rete di servizi facilmente usufruibile anche dai
comuni più piccoli, che hanno
maggiori difficoltà a finanziare
propri progetti".
In questa operazione una veste rilevante l'avrà il Centro Sviluppo
Servizi Territoriali attivato dalla
Regione nell'ambito dell'accordo di
Programma Quadro su e-governament e società dell'informazione
siglato tra Regione e Governo nel
settembre 2004. Si punterà anche
con forza ad incentivare la pratica
del "riuso" (attraverso l'agorà del
riuso), le cui regole del gioco sono
semplici: che ritiene di aver realizzato una soluzione utile anche ad
altri la pubblica.
Chi individua tra le soluzioni pubblicate una rispondente ai propri
bisogni la riceve gratuitamente ,
direttamente da chi l'ha pubblicata ,
dopo la stipula di una convenzione
tra le amministrazioni interessate.
L'erogazione del servizio avviene
attraverso internet collegandosi
a l l ' i n d i r i z z o
http://agora.regione.veneto.it
28
nord est eventi
7 LUGLIO 2007
Villafranca festival 2007
Il Comune di Villafranca, in collaborazione con Eventi, organizza,
nell'ambito di Villafranca festival,
cinque grandi spettacoli all'insegna
della musica e del teatro, i quali si
svolgeranno
nell'affascinante
Castello Scaligero. La rassegna inizierà il 7 luglio con leggendaria Patti Smith, accompagnata dalla sua
storica band, e proseguirà il 13
luglio con il geniale pianista Giovanni Allievi; per il 14 luglio è previsto l'arrivo della cantantessa siciliana Carmen Consoli. Per quanto
riguarda il teatro, il 31 agosto arriveranno i "fantastici tre", Aldo, Giovanni e Giacomo. Il 17 settembre
arriverà invece il comico più graffiante e pungente d'Italia, Beppe
Grillo. La rassegna del Villafranca
festival si svolge nell'ambito di Provincia in Festival, evento organizzato dall'Assessorato provinciale
alla cultura e alla identità veneta.
Per quanto riguarda il concerto di
Patti Smith, esso fa parte di Verona
Folk 2007, rassegna internazionale
di musica Folk e d'autore, sempre
organizzata dalla Provincia di
Verona. Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21.30, e si possono già
acquistare in prevendita i biglietti
presso Box Office, Fnac, sportelli
Unicredit, circuito Ticket One e Get
Ticket. Per informazioni, si può telefonare allo 045 8039156, o inviare
Si apre il 7 luglio la rassegna di spettacoli
nell'ambito di Provincia in Festival:
tanti volti noti della musica e del teatro
una e-mail a [email protected];
è possibile inoltre consultare il sito
www.eventiverona.it. Per quanto
riguarda gli artisti, Patti Smith arriva con la sua band ,dopo essersi
guadagnata la reputazione di essere una tra le più importanti interpreti rock, anche a causa della sua
capacità di fare proprie le canzoni
di altri artisti e riformularle attraverso una visione personale. La cantante ripropone infatti successi di
Bob Dylan, , Nirvana, The doors.
Giovanni Allievi, giovane e talentuoso pianista che riesce abilmente
"poetessa del rock'n'roll"
Patti Smith:
La cantante, che suonerà il 7
luglio accompagnata dalla sua
storica band, formata da Lenny
Kaye alla chitarra, da Jay Dee
Daugherty alla batteria e da
Tony Shanahan al basso e alla
tastiere, ha appena pubblicato,
lo scorso aprile, il suo nuovo
album "Twelve", che raccoglie
alcune fra le canzoni pop-rock
reinterpretate dalla cantante.
Il disco contiene brani dei Beatles, dei Rolling Stones, di Jimi
Hendrix, ma contiene anche
canzoni meno conosciute ma
bellissime, come "Pastime Paradise" di Stewie Wonder e "Helpless" di Neil Young; numerosi
e celebri artisti hanno collaborato con la cantante, come Flea,
bassista dei Red Hot Chili Peppers, e Luis Resto, produttore
anche di Eminem. Patti ha ottenuto molti successi dalla pubblicazione del suo primo album
Horses, del 1975, che conteneva
il suo primo singolo, "Hey Joe",
che si ispirava a Van Morrison e
a Chris Kenner. E' poi stata
nominata di recente recluta della Rock'n'roll Hall of Fame, con
una cerimonia svoltasi il 12 marzo scorso a New York. E' stata
anche insignita del titolo di
Comandante degli Ordini dell'Arte e della Lettere dal Ministro della Cultura francese, che
l'ha definita una "stimata poetessa laureata in rock'n'roll, e
una delle artiste più influenti nel
rock'n'roll al femminile", facendo riferimento anche alla passione di Patti per il poeta francese
del XIX secolo, Arthur Rimbaud.
a mescolare la musica
classica con quella jazz,
presenta a Verona i brani
del suo "Joy Tour", che
prende il nome dal suo
ultimo album "Joy", che
ha ottenuto un enorme
successo. Carmen Consoli, artista affermata presente da molti anni nel
panorama musicale italiano, arriva a Verona,
accompagnata dalla sua
band, reduce dal successo del Tour teatrale Eva
contro Eva; la cantautrice ritorna
nella nostra città, dopo aver suonato lo scorso marzo al teatro Filarmonico. Aldo Giovanni e Giacomo
sono il trio più inossidabile d'Italia,
e hanno ottenuto numerosi successi al cinema, a teatro e in televisione. A Villafranca mettono in scena
uno spettacolo progettato per grandi spazi e con supporti tecnici di
altissimo livello. Beppe Grillo,
comico travolgente e sagace, reduce da un trionfale tour nei palasport
italiani, presenta uno spettacolo che
concerne i temi più attuali di politica e costume del nostro paese.
Pagina di
Livia Novello Paglianti
Luca Toffali
la cantante catanese
Carmen Consoli
Il secondo appuntamento della
rassegna di Villafranca Festival
2007 è quello del 14 luglio della
cantautrice Carmen Consoli: la
rockeuse tricolore di fama mondiale. Cresciuta a pane e musica
a Catania, a quattordici anni
entra nella cover band "Moon
Dog's Party" che le permette,
dopo un concerto, di fare la conoscenza di Francesco Virlinzi,
produttore e titolare della Cyclo-
pe Records, che decide di lanciarla. Così inizia la biografia di
Carmen che d'ora in poi diventa un susseguirsi di successi. A
Sanremo porta l'energica "Confusa e Felice".
Dopo varie soddisfazioni, la cantatessa è un fenomeno internazionale e all'inizio del 2001 presta la sua "Ultimo Bacio" all'omonimo film di Gabriele Muccino. Nel gennaio 2003 giunge il
momento del debutto internazionale con l'European Club
Tour.
Nel marzo 2004 si realizza il
'sogno americano' dell'artista
con il SouthbySouthWest Festival, in Texas, dove si esibisce
come unica artista italiana presente. Altre due prestigiose partecipazioni la confermano e la
rilanciano: il concerto benefico
internazionale "We Are The
Future" a Roma organizzato da
Quincy Jones e il sessantesimo
compleanno di Bob Marley. A
maggio 2006 esce "Eva Contro
Eva", frutto delle esperienze
mondiali di Carmen e di un ritorno alle origini mediterranee e
rock della sua musica.
il filosofo della musica colta ma innovativa
Giovanni Allevi
Il secondo appuntamento della
rassegna di Villafranca Festival
2007 è il giovane e geniale pianista Giovanni Allevi che presenterà il 13 luglio in concerto la sua
ultima composizione "JOY".
Allevi si è laureato con lode in
filosofia con la tesi "Il vuoto nella Fisica Contemporanea". Diplomato in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio "F.
Morlachi" di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti
al Conservatorio "G. Verdi" di
Milano, Giovanni Allevi rielabora la tradizione classica europea
aprendola alle nuove tendenze
pop e contemporanee con un linguaggio emozionale e romantico
ricco di elementi del jazz e del
minimalismo americano.
È stato definito dai più importanti giornali nazionali e internazionali "genio italiano del pianoforte", "il Mozart del 2000", "uno spirito moderno e libero", "il filosofo del pianoforte" proprio per il
fatto di essere il trait d'union tra
mondo classico e nuove generazioni, tra musica colta e innovativa.
Artista affermato, il suo primo
album "No Concept", pubblicato
2 anni fa, è ora nei primi 30 posti
della classifica di vendita mentre
il suo secondo "JOY" ha ottenuto
il disco d'oro vendendo finora
60.000 copie e rimanendo stabilmente ai primissimi posti della
classifica. Entrambi i lavori hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento "Silver Award".
Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.
26-28 Salus - Salone della salute e del benessere
FEBBRAIO
10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso
10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica
15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia
23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs
MARZO
29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati
29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie
olivicole ed olearie
29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità
29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy
APRILE
17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età
19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile
19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita
MAGGIO
5-9 Siab - International techno-bake exhibition
8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche
17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy
21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus
22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro
23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola
per grandi compratori italiani ed esteri
23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria
DICEMBRE
*** Model Expo Italy - Fiera del modellismo
*** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica
*** Data da definire
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO
15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
Marzo
17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Maggio dell’edilcantieristica
10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio
Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
dell’edilcantieristica
16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione
automobilistica
25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila
4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
25-27 Verona Mineral Show Geo Business
GIUGNO
5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale
14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating
Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali
SETTEMBRE
20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo
Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso
Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia
Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Novembre dell’edilcantieristica
Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani
Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI
IN COLLABORAZIONE CON
www.veronafiere.it
30
Carciofini sott’odio
Mykonos party
di Alessio Mannino
Vacanze affollate quest’anno a
Mykonos. Oltre che l’abituale e
sfarfallante processione di gay in
canotta e pelle lucida a rinverdire
i fasti dell’antica pederastìa greca,
un avamposto di reduci dalla bollente stagione politica italiana s’è
insediato con codazzo di clientes,
autisti e majorettes. A inaugurare
l’emigrazione paletta&secchiello è il
nuovo presidente della Provincia di
Vicenza, Titti Schneck. Il leghistissimo ed eterosessualissimo paròn
di Palazzo Nievo ha fregato tutti e
s’è installato con la famiglia nei pochi chilometri quadrati affrancati
dall’invasione omosessuale: un alberghetto al cui ingresso un santino
dei dittatori-colonnelli degli anni
Settanta e la scritta “Meglio fascisti
che froci” chiariscono la filosofia
del proprietario. Lo verranno a trovare l’amico Stefano Stefani, che ha
già pronta una dissertazione sulla
preferibilità del rutto greco a quello
tedesco, e una capatina la farà pure
il sindaco Enrico Hullweck, con moglie e figlio al seguito.
Mentre Schneck si rilasserà godendosi il sole dell’Egeo e facendo scorta
di ouzo (la grappa ellenica), altri e
più illustri politici italici sbarcheranno sull’isola preferita da Vladimir
Luxuria. Il salvatore della sinistra
Walter Kennedy Veltroni verrà a studiare gli ulivi locali e terrà comizi davanti alle gaie masse, promettendo i
Dico. Poi farà visita alla locale chiesa
ortodossa e prometterà di rispettare la dottrina cristiana. Poi andrà
dai pescatori del luogo e prometterà
aiuti dall’Europa. Poi andrà dal capo
del governo greco e dirà che non si
devono dare aiuti, e viva il mercato e
la concorrenza. Poi arriverà D’Alema
con la sua barca a vela, e gli dirà che
lui deve convincere gli italiani, mica
i greci. E Walter allora si trasferirà
a villeggiare in uno sperduto villaggio africano, dove nessun lo limiterà
nella sua frenesia persuasoria.
Una volta saputo che Veltroni ha
fatto armi e bagagli, per puntiglio
tipico del leader sulla via del tramonto, arriverà Silvio Berlusconi
in Lario. Veronica ha voluto a tutti
i costi cambiare meta: basta con le
ville in Sardegna, non se ne può più.
E i cactus, e i giardini, e i vulcani, e le
grotte: sembra Gardaland. «Quindi
quest’anno, caro Silvio, si cambia:
si va in Grecia», ha intimato la vera
padrona di Macherio. Appena accortosi del gay pride a cielo aperto,
il Silvio s’è messo le mani nei quattro capelli che gli sono rimasti, e si è
messo la bandana anche sulla bocca
per non farsi riconoscere. Ma la bandana è indumento amato da Dj Pederast, il mito musicale delle estati
dell’isola. Silvio, scappa!
7 LUGLIO 2007
tempo libero
L’angolo dell’oste. La tradizione le vuole cotte alla griglia. Per esaltare profumi e sapori
Chiare, fresche, dolci trote
I tesori di Astico e Chiampo
Sarà capitato a tutti, magari nel
corso di una di quelle gite domenicali in cui in tanti si mettono
in marcia diretti verso i pascoli
dell’Altopiano o la foresta della
Giazza, di scorgere qualche pescatore che, con
gli stivaloni fino
a mezza coscia
e l’immancabile gilè multitasche, se ne stava
pazientemente
appostato nel
bel mezzo dell’Astico o del
Chiampo
dono dalle montagne un habitat
ideale. Nell’Astico, nel Posina e
nei loro affluenti, in particolare,
si trova soprattutto la trota fario,
la più pregiata della famiglia, riconoscibile dal
mantello chiazzato di macchie
scure e rossastre e per le dimensioni un po’
più piccole di
quelle di altre
sue cugine (in
casi eccezionali
può comunque
arrivare a pesare qualche chilo); nelle vallate
Non c’è da medell’ovest vicenpreparazione semplice è l’ideale
ravigliarsi:
le Una
tino, invece, ha
per gustare questo pesce
vallate dell’alto
trovato casa la
vicentino sono
trota iridea, arnote da sempre per la qualità rivata dal Nord America con le
dei pesci che vi si pescano, e che sue taglie forti e con quella strihanno trovato nelle acque limpi- scia iridescente lungo il fianco a
de e fredde dei torrenti che scen- cui deve il nome.
I freddi torrenti dell’Astico e del Chiamo sono l’habitat ideale delle gustose trote
Tutte e due sono un punto di
forza dei menù che si possono
gustare in tante trattorie e ristoranti dell’alto vicentino: in
genere vengono servite dopo un
buon piatto di gnocchi, cucinate
al cartoccio oppure, come vuole
la tradizione, alla griglia, accompagnate solo da una manciata di
erbe aromatiche, come prezzemolo, timo o alloro. Una prepa-
razione semplice, senza inutili
raffinatezze, ma che in realtà riesce a mettere in risalto nel modo
migliore tutta la gustosità e la delicatezza della trota, soprattutto
se a completare il piatto ci sono
una fetta di polenta o una fetta
di pane. Da provare, soprattutto
per chi ama le cose semplici che
conservano ancora gli aromi e i
sapori delle ricette della nonna.
Appuntamenti. Ghetorock e Forti in Scena protagonisti del fine settimana. A Schio concerto di beneficenza
Nei forti o nel Gheto, è grande musica
Musica
Atmosfere etniche e rock-blues
per le serate finali di Ghetorock,
la tradizionale festa del quartiere
di Laghetto. Sabato 7, infatti, dopo
un concerto aperitivo con Balagan
(blues), sul palco si alterneranno il
gruppo di Capoeira del professor
Aranha, l’indie rock di Sarah Schuster e lo Ska Reggae del gruppo Radici nel cemento. Il giorno dopo,
domenica 8, il concerto aperitivo è
affidato al blues di Bruno Montorio, a cui seguiranno il pop rock dei
Planet Braian e il funky.blues della
Morblus Band. Si comincia alle 19 e
si continua per tutta la sera.
Di tutt’altro genere, ma non meno
coinvolgenti, le atmosfere che si
respireranno
nello
splendido scenario
di villa Valmarana
Morosini di Altavilla, dove sabato 7 uno
dei primi concerti in
villa dell’estate sarà
dedicato alle melodie
di Maurice Ravel, e
al suo celebre Bolero
(inizio ore 21, biglietti
a 12 e 8 euro). Musica
classica protagonista
anche a Bassano: doSarah Schuster
menica 8, l’orchestra
e il coro del Teatro La Fenice inaugureranno il Festival Operaestate
Le allegre comari di Windsor
con un concerto lirico nel castello
degli Ezzelini. (Inizio ore 21,20, biglietti a 10 e 8 euro).
Sempre domenica 8 luglio, alle
16,30, nella suggestiva cornice di
Malga Prà, a Valli
del Pasubio, è in programma il concerto
del gruppo Barabàn,
inserito nella rassegna Forti in scena.
Da uno dei luoghi da
cui, novant’anni fa,
partivano i rifornimenti per i militari
impegnati in trincea,
verranno
proposte
musiche e ballate dei
primi del novecento:
canti di protesta, canzoni dei soldati, valzer e mazurche
suonate dalle bande degli alpini
nelle retrovie del
fronte (ingresso libero).
Infine, a Schio, nel
parco di Palazzo
Boschetti, sabato 7
luglio si svolgerà un
importante concerto di beneficenza:
dalle 7 in poi, stand
gastronomico, musica con cover band
di De André, Sistem
of a Dawn, Oasis e
Beatles, e una lotteria che metterà in palio gli sci dei
due sclendensi campioni olimpici
a Torino 2006. Il ricavato della serata sarà devoluto all’associazione
Piccole Alpi, a sostegno di un progetto di recupero nutrizionale per i
bambini del Guatemala.
Teatro
A Vicenza, nel cortile di Villa Lattes, la compagnia teatrale Cellini
di Padova presenta uno dei classici di Shakespeare come “Le allegre comari di Windsor”, storia di
uno sfrontato libertino che andò
a Windsor “per suonare ma tornò
suonato”. Inizio alle 21,15, ingresso gratuito. A San Pietro Intrigogna, invece, la compagnia Theama
mette in scena i “Magnasoete”,
uno dei testi più celebri dello scrittore vicentino Virgilio Scapin. Inizio alle 21.
Gruppo Vicenza Volley - Più Media
(Rif.VP1) Cercasi ragioniere con buona esperienza per ufficio
contabilità generale, adempimenti Iva e bilanci. Si offre impiego a
tempo indeterminato con sede a Vicenza. Ottima retribuzione.
Solo qualificati.
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superiori alla media.
Inviare curriculum (citando il riferimento)
via e-mail a [email protected] o al fax 0444 926780
31
7 LUGLIO 2007
tempo libero
Popcorn. Il film prodotto da Spielberg è un capolavoro del divertimento senza impegno. Tecnicamente perfetto
Due ore come bambini. Viva i Transformers
DI GIULIANO CORÀ
E’ possibile andare a vedere
un film solo per
divertirsi, senza
cercare le risposte alle domande fondamentali
dell’esistenza?
Si può, almeno
una volta, andare al cinema non per
pensare, ma per recuperare quella dimensione mitica del gioco che
spesso sembriamo aver completamente cancellato dal nostro cuore,
tornando bambini? Si può. Ma bisogna vedere film come questo. Da
queste due ore alle giostre si esce
eccitati e un po’ commossi; e si ride,
ci si mangiano le unghie, si dà di
gomito a quello seduto vicino a
noi, e non importa se poi
vedi che ha dieci anni. E
fuori gli dici: ‘Mio Dio, da
quanto tempo non mi divertivo così!’. Perché Transformers è tutto questo, e
ancora una volta il cinema
americano sembra essere il
solo che sa come si fa a ‘divertire’. Non occorre raccontare la trama: tutti abbiamo giocato
con quei robot. I ‘buoni’ Autobot e
i ‘cattivi’ Decepticon sono tornati
sulla Terra per recuperare il Cubo,
misteriosa fonte di energia. Si scontreranno, e sarà un umano ‘qualunque’ a dover salvare l’Umanità intera. Cosa è ‘perfetto’ in questo
film? La trama, avvincente
ed appassionante. La sceneggiatura: un concentrato
di retorica sapientemente
calibrata, di comicità, di
ironia, di autoironia e di
satira deliziosa.
La regia ed il montaggio,
semplicemente strepitosi, senza un momento morto.
La costruzione dei personaggi. Una
colonna sonora potente ma mai invadente. Shia LaBeouf è Sam, un
ragazzo ancor più ‘qualunque’ di
Peter/Spiderman, che scopre
dentro di sé virtù
‘eroiche’;
Megan Fox, sempre
sexy da urlo, è
Mikaela, la solita ‘scema tutta
curve’, ma meno
scema di quanto
sembri. Degli effetti speciali, che
dire? Non ci sono
Dietro le quinte del film, un modello che sarà animato col computer
parole: tutto ciò
vecchio Maestro di Spieberg come
che vedrete sullo schermo è ‘vero’, e
produttore, il suo capolavoro.
chiudiamola qui. Il regista Michael
Andate, rubate i pop-corn a vostro
Bay (The Rock il suo titolo migliore)
figlio e non pensate ad altro.
firma qui, con la complicità di quel
Sul comodino. Prendendo spunto dalla propria adolescenza a base di baseball e fantascienza, Bryson racconta un’America felice solo in apparenza
Il sogno americano: così commovente, così spietato
DI GIOVANNI MAGALOTTI
«Crescere
era
facile. Non richiedeva alcun
pensiero o sforzo
da parte mia. Sarebbe accaduto
comunque… Eppure quello è stato di gran lunga il
periodo più spaventoso, emozionante, interessante, istruttivo, sbalorditivo, libidinoso, entusiasta, problematico, spensierato, confuso, sereno
e snervante della mia vita. E guarda
caso, lo è stato anche per l’America.»
Queste righe, riportate sulla quarta
di copertina, costituiscono una perfetta presentazione dell’ultimo libro
di Bill Bryson, e ne svelano il senso
ultimo. A partire dal 1951, anno in
cui è nato, l’autore racconta in parallelo la propria infanzia e la storia
degli Stati Uniti. Un’infanzia assolutamente normale, per sua ammissione. A Des Moines, Iowa, un piccolo
centro del Midwest americano, con
le sue figure bizzarre, i suoi luoghi
che il tempo rende eterni, Bill si appassiona al baseball, ai fumetti, ai
film di fantascienza. Intanto, gli Stati
Uniti, nonostante la guerra in Corea,
si crogiolano ancora sul successo del
secondo conflitto mondiale e iniziano a sognare un futuro ipertecnologico di comodità e risparmio: «La
gente guardava con fiducia anche
al futuro, come non avrebbe
fatto mai più. Presto, a sentire tutte le riviste, avremmo
avuto città sottomarine al
largo di ogni costa, colonie
spaziali all’interno di gigantesche sfere di vetro, treni e aerei
atomici…». Se non che, come il
giovane Bill si trova a dover fare i
conti con l’inevitabile perdita dell’innocenza, così il Paese, in apparenza felice, è costretto a misurarsi
con inquietudini nemmeno troppo
sotterranee: la minaccia comunista
e, soprattutto, la bomba atomica.
Il volume di Bryson, caratterizzato
da una prosa frizzante in cui si mescolano
efficacemente
ironia bonaria e lucidità
di sguardo, appare allora
ben più del nostalgico revival di un passato irripetibile. Le vicende private e la storia pubblica
si amalgamano fino a
comporre il ritratto,
a volte commosso,
a volte spietato, di una nazione
che, come ben recita il titolo italiano
del libro “Vestivamo da Superman”,
Bill Bryson
ha sempre fatto dell’incondizionata
fiducia nei propri mezzi, il suo più
grande cavallo di battaglia.
Bill Bryson,
Vestivamo da Superman,
Guanda, 320 pp.
€ 16,00
HANNO DETTO
INAUGURAZIONE 15 LUGLIO 2007
“Sappiamo che Veltroni ha una
storia rispettabile, ma tutta interna al sistema dei partiti. (…)
La sua candidatura è il prodotto
di una manovra furba e abile degli apparati di Ds e Margherita.
Hanno scelto la migliore rappresentazione di se stessi che potevano dare e si sono aggrappati a
lui come i naufraghi a una zattera. Per non affondare”.
Gregorio Gitti
leader Associazione per il Pd
Il Giornale
29 giugno 2007
FISIOTERAPIA
e
MASSAGGIO
“…questa amministrazione comunale… sul Dal Molin, come su
altri casi come Aim, si è comportata come un comitato d’affari e
sempre in modo molto ambiguo.
Anzi, diciamo pure che la democrazia non scorre nelle vene di
questi amministratori”.
Vitaliano Trevisan
Corriere del Veneto
3 luglio 2007
centro medico
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NANTO
“Abbiamo fatto molto per avvicinarci alla comunità vicentina:
questo era uno dei miei obbiettivi e posso dirmi soddisfatto ma
c’è ancora molto da fare”.
Frank Helmick
Il Giornale di Vicenza
4 luglio 2007
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CMM srl
Ponte di Barbarano - Piazza degli Alpini
tel. 0444 877860
mail: [email protected]
IN COLLABORAZIONE CON
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36021 Barbarano (VI)
Tel/Fax 0444 776083
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