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Furto in pizzeria e fuga in auto: presi Bonnie e Clyde

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Furto in pizzeria e fuga in auto: presi Bonnie e Clyde
Città e hinterland 25
L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 22 OTTOBRE 2014
Furto in pizzeria
e fuga in auto: presi
Bonnie e Clyde
anche per armi, lei per droga).
Assistiti in aula dagli avvocati
Daniela Serughetti e Dario Marchese, ieri mattina in direttissima si sono avvalsi della facoltà
di non rispondere. L’arresto è
stato convalidato e i due sono
stati accompagnati in carcere,
dove si trovano rinGli arresti alle 2,30 di
chiusi in custodia
ieri mattina: ad amInseguiti cautelare. Il processo
manettarli, in via delil 20 noda Petosino proseguirà
la Morla, a Valtesse, i
vembre prossimo.
carabinieri di Villa
a Bergamo: Il primo colpo
d’Almè, che li hanno
a segno dalla
la vettura messo
inseguiti lungo la
coppia di italiani è
era rubata stato il furto di un’auprovinciale e fino a
Bergamo. Per i due le
to, una Suzuki Baleaccuse sono il furto di auto e in no, dall’interno di un garage che
pizzeria, la resistenza a pubbli- si trova in via Mazzi, in città.
co ufficiale e il danneggiamento. Poi, a Sorisole, i due – secondo
Entrambi tossicodipendenti e le accuse – hanno forzato le
senza fissa dimora, erano già sbarre di una finestra della piznoti alle forze dell’ordine per zeria «Al Portichetto». Entrati
reati contro il patrimonio (lui nel locale, hanno portato via
Una nottata alla «Bonnie e
Clyde» per una coppia italiana che ha
rubato un’auto da un garage in città,
ha messo a segno un furto in una pizzeria di Petosino e infine, dopo una folle
fuga durante la quale ha urtato due
auto, è finita in manette. I due arrestati
sono F. R., 47 anni, e l’amica C. O., 35
anni.
Auto in divieto
«Ti do 20 euro
In Italia è così»
Denunciato
L’auto era in divieto di sosta
«Vi do 20 euro e risolviamo
il tutto: tanto in Italia funziona così».Sperava di cavarsela in questo modo l’albanese che, ieri in via Tiraboschi,
è intervenuto per difendere, a suo modo, una romena la cui auto è stata trovata in divieto di sosta dalla polizia
locale e, per questo, rimossa con il carro attrezzi.
Invece l’albanese, A. L., di 24
anni, è stato accompagnato al
comando di via Coghetti e denunciato a piede libero con l’accusa di tentata corruzione, resistenza e oltraggio a pubblico
ufficiale. Tutto è iniziato quando una pattuglia della polizia
locale ha notato la Skoda Octavia con targa romena in divieto
di sosta.
Poco dopo è sopraggiunta la
sedicente conducente, che ha
iniziato a inveire contro i vigili
che, nel frattempo, avevano
chiamato il carro attrezzi per la
rimozione. Essendo un veicolo
straniero, gli agenti le hanno
spiegato che avrebbe potuto pagare sul posto la sanzione o una
somma pari a metà della sanzione come cauzione. La donna ha
però inveito contro i vigili e, poco dopo, è giunto l’albanese, che
ha tentato la corruzione. Poi
l’uomo ha cercato di scappare,
ma è stato bloccato, accompagnato al comando e denunciato. 1
L’auto rubata in fuga è stata intercettata dai carabinieri
alcuni generi alimentari e il registratore di cassa, che conteneva 1.500 euro in contanti. La
cassa è stata ritrovata nell’abitacolo dopo l’inseguimento, mentre il quarantasettenne e la
trentacinquenne si erano già
divisi i soldi: lei li ha nascosti nel
reggiseno, lui dentro le maniche
della felpa. La notte brava dei
due è terminata quando la coppia ha incrociato, sull’ex statale
470, un posto di controllo dei
carabinieri di Villa d’Almè. I militari hanno intimato l’alt alla
Suzuki che, guidata dalla donna,
è invece scappata a folle velocità. Immediato l’inseguimento
da parte dei carabinieri: C. O.,
nel tentativo di fuggire, ha anche urtato con l’auto due vetture
posteggiate in via della Morla,
alle porte di Bergamo, dove è poi
finita la fuga. E dove, mentre il
complice è rimasto sull’auto rubata, la donna ha tentato di proseguire la fuga a piedi. Quando
è stata raggiunta, ha opposto
resistenza, ma è stata bloccata
e arrestata.
I militari hanno quindi controllato l’auto, trovando il registratore di cassa. Sono poi risaliti al proprietario della Suzuki,
che non si era ancora accorto
del furto, visto che il veicolo era
parcheggiato dentro il suo garage e che era stato portato via in
piena notte. È anche emerso che
il registratore di cassa apparteneva alla pizzeria di Petosino,
dalla quale i due italiani hanno
portato via anche dei generi alimentari.
In aula entrambi hanno deciso di avvalersi della facoltà di
non rispondere alle domandedel giudice. La donna, divorziata, disoccupata e senza fissa dimora, era già nota alle forze dell’ordine. Anche l’uomo ha precedenti penali, è separato, disoccupato e senza fissa dimora. 1
Alessandra Loche
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sindaco Cristian Vezzoli
Vezzoli scrive
a Renzi:
«Matteo, urge
una proroga»
Seriate
I tempi della politica non sono in sintonia
con le tempistiche farraginose dettate
dalle leggi indette dalla politica stessa.
Risultato? Si penalizzano i Comuni virtuosi, i lavori pubblici non partono. Il
Paese è fermo. Il sindaco Cristian Vezzoli
scrive al premier Matteo Renzi per chiedergli l’esclusione dal Patto interno di
stabilità.
La richiesta del primo cittadino
di Seriate arriva a seguito della
lettera inviata il 2 giugno dal presidente del Consiglio dei Ministri
dove si invitava l’ente locale a individuare, entro il 15 giugno, una
caserma bloccata, un immobile o
un cantiere fermo. La segnalazione era utile per beneficiare dell’esclusione dal Patto di stabilità
dei pagamenti legati agli investimenti dell’opera pubblica segnalata nel limite di 250 milioni di
euro.
Peccato che la conferma da
parte di Roma sia arrivata il primo
ottobre con richiesta di realizzare
l’opera indicata, ossia il cimitero
comunale, entro il 31 dicembre
2014. Visti i tempi stretti, il sindaco Vezzoli chiede di poter posticipare la data di esecuzione e di
pagamento dei lavori a maggio
2015.
«Come lei ben sa –scrive Vezzoli nella lettera – vi sono tempi
tecnici e farraginose procedure
connesse all’esecuzione di
un’opera pubblica! Per quanto riguarda Seriate, i lavori al cimitero
comunale vanno eseguiti all’aperto e hanno una durata stimata di
circa 5 mesi. Calendario alla mano, ho meno di 50 giorni per fare
lavori di diversi mesi, che non
sono iniziati prima in quanto la
politica dell’ente locale è sempre
stata quella di realizzare opere
pubbliche solo, e sottolineo solo,
se vi era la garanzia di dar corso
ai relativi pagamenti nel rispetto
dei vincoli del Patto di stabilità;
invero il Comune di Seriate, fino
ad oggi, ha omesso di avviare opere, senza i necessari spazi finanziari, per non penalizzare le società che si sarebbero visti bloccati
i pagamenti delle fatture, a lavori
ultimati. Per questo, i nostri fornitori sono sicuri di essere sempre pagati e in tempi rapidissimi,
precisamente in meno di un mese
dalla fine lavori».
«Le chiedo dunque – prosegue
la lettera – per evidenti ragioni di
opportunità e di merito» di posticipare «la data di esecuzione e
pagamento dei lavori almeno a
fine maggio! D’altro canto, anche
Lei ha impiegato qualche mese
per presentare il decreto: pensi a
noi che ora dobbiamo cantierizzare le opere! Chiedere a ottobre
ai Comuni di confermare le opere
pubbliche da realizzare e pagare
entro il 31/12/2014 è una contraddizione in termini!». 1
Emanuele Casali
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