Comments
Description
Transcript
- Nia Guaita
1 PRIMA PARTE: L’ABITO FA IL MONACO - Pochi minuti per essere OK L’abbigliamento sul luogo di lavoro Psicologia dell’aspetto SECONDA PARTE: LE RELAZIONI IN AZIENDA - Come comportarsi col capo Cose da non fare mai in azienda Come.. salvare la faccia in situazioni imbarazzanti Sensibilità interculturale I ritardi Gestire il proprio tempo Le scuse L’arte della conversazione TERZA PARTE: LE SITUAZIONI CRITICHE - Riconoscere ed evitare i fenomeni di mobbing, le molestie, le gaffe QUARTA PARTE : UN PO’ DI ORGANIZZAZIONE - Migliora l’ambiente di lavoro La gestione delle e-mail I biglietti da visita Regole per migliorare l’immagine QUINTA PARTE: VITA SOCIALE - Come comportarsi a un cocktail e cena d'affari Comportamento a tavola Cosa non fare in pubblico Essere ospiti o ricevere ospiti a casa Cosa regalare Il linguaggio dei fiori SESTA PARTE: DOMANDE, RISPOSTE, TEST E CONSIGLI 2 OBIETTIVO: organizzare una gestione nei rapporti con gli altri che sia perfetta. E’ importante, in ogni caso, mantenere un’attenzione alla qualità della vita: troppo spesso si vedono persone di successo pagare la propria carriera con una serie infinita di sconfitte nella vita personale. Questo, spesso, è il risultato di “training” di formazione che, nell’esclusiva ottica aziendale, s’illudono di costruire uomini vincenti, senza preoccuparsi di distruggere le singole personalità. Si può così vedere ragazzi che, con la testa piena di nozioni inculcate in corsi più o meno prestigiosi, si lanciano all’arrembaggio ma non riescono ad abbindolare nessuno con la loro falsa sicurezza. Non è più il tempo del manager nevrotico che vive di caffè e sigarette, che veste solo firmato e che afferma di non dormire mai, che ha perennemente male allo stomaco o alla testa e che è incapace di apparire tranquillo se non fuori di casa, che legge solo la rassegna stampa e non riesce a vedere un film per intero o leggere un libro; quel manager insomma che se alla fine inciampa e fallisce, non riesce più a rialzarsi. Oggi bisogna trovare il modo d’essere professionisti coerenti con il nostro modo di essere, non solo per quanto riguarda il lavoro, ma per impostare la propria vita con serenità e ottimismo per diventare vincenti e indistruttibili… Tutta la nostra vita, da quando siamo piccoli all’età matura, è dedicata a organizzare e gestire noi stessi; la maniera in cui riusciamo a organizzarci fa la differenza fra chi è vincente e chi no. LA CONOSCENZA DEL MANAGEMENT, QUINDI, NON E’ UN PROBLEMA SPECIFICO DEI MANAGER, MA DI TUTTI COLORO CHE LAVORANO IN AZIENDA 3 POCHI MINUTI PER ESSERE O.K. Fino al secolo scorso "la pulizia personale" in Europa, era considerata nociva sia per la salute fisica, che per quella spirituale. Sfatate queste leggende, oggi è la mancanza di tempo la nemica della nostra cura del corpo. L’ideale per voi, in ogni caso, sarebbe quello di poter affrontare con tranquillità ogni impegno professionale. Ricordate: possono dare fastidio i capelli unti, la forfora, le mani in disordine, l’alito pesante, il sudore e un’epidermide piena d’impurità... La moderna vita sociale e lavorativa, basata sui contatti interpersonali, non perdona cadute di stile dovute alla trascuratezza. Tutto dipende da quanto tempo abbiamo a disposizione la mattina ed anche, in alcuni casi, dalle priorità che diamo alle varie occupazioni prima di uscire da casa. Sicuramente se abbiamo dei problemi a "carburare", dovremo per prima cosa farci un caffè, ma mentre prepariamo la macchinetta, potremo già aprire l’acqua della doccia regolandone il termostato per ottenere una temperatura né troppo calda né troppo fredda. Bevuto il nostro caffettino, buttiamoci sotto questo tonificante getto, utilizziamo sapone neutro, e diamoci una rapida lavata anche ai capelli con appena un’ombra di shampoo (l’utilizzo quotidiano non è a tutti consigliabile), quindi ne basterà poco per eliminare il grasso. Fare uso, invece, di prodotti specifici, se si ha la forfora. Una volta la settimana utilizzare il guanto di crine, aiuta a eliminare le cellule morte. Il tutto vi prenderà non più di cinque minuti. Ora dovrete radervi: acqua tiepida nel lavabo e, mentre lasciate un attimo riposare la schiuma sul viso, potrete lavarvi i denti. L’igiene della bocca è molto importante (spesso da quest’ultima dipende la freschezza del nostro alito durante la giornata), quindi spazzolare i denti per almeno due minuti, se vedete che avete la lingua impastata, spazzolate anche lei. Utilizzate dentifrici anti tartaro (soprattutto se siete fumatori) ed una volta al giorno potete utilizzare anche quelli schiarenti. Dopo esservi rasati e aver cosparso il viso d’eau de toilette, ricordatevi di usare anche un buon deodorante ascellare e, se avete problemi di sudorazione dei piedi, 4 utilizzate quegli spray specifici che si possono spruzzare anche nelle scarpe. Molto utili soprattutto quando avete a che fare con scarpe sportive di gomma. Quindi sei minuti di barba più due minuti di denti. Evitate di utilizzare spesso il phon, poiché danneggia i capelli. Non esagerate neanche con la gommina, anche se è di moda, perché fa sembrare pelati anche gli uomini con folta capigliatura. Calcoliamo ancora due minuti per gli ultimi ritocchi: TOTALE 20 MINUTI, in questo modo però, sarete freschi e profumati per molte ore. Abbiate in ogni modo l’accortezza di qualche piccolo trucchetto da utilizzare nella giornata: 1. Evitate di mangiare aglio o cipolla a pranzo, se questo dovesse accadere, abbiate sempre con voi delle gomme senza zucchero del genere Happydent. 2. Tenetevi in macchina un rasoio elettrico, nell’eventualità non aveste tempo di passare a casa per una rinfrescata prima di un appuntamento a cena; potrete farne uso, come anche naturalmente di una buona colonia. 3. In ufficio o in macchina prevedere, soprattutto se fate parte della categoria degli "sbrodoloni", una camicia, una cravatta, una felpa di ricambio. Non c’è niente di peggio che presentarsi a un appuntamento di lavoro, a una riunione, con evidenti segni del menù di mezzogiorno sugli abiti. 4. Per finire ricordiamoci che, anche la macchina e il nostro ufficio, fanno parte del nostro biglietto da visita, quindi facciamo in modo che rispecchino sempre il meglio di noi. L'abbigliamento sul luogo di lavoro Si sa, "l'abito non fa il monaco", ma l'aspetto esteriore comunica molte caratteristiche del tuo modo di essere. Sul lavoro è spesso richiesto un abbigliamento curato, perché questo contribuisce a ottenere maggiore attenzione dagli interlocutori. E del resto chi non si è mai accorto del potere di un abito bello e comodo? In poco tempo puoi sentirti raggiante e sicuro/a di te. Avere un abbigliamento curato La chiave per dirimere ogni dubbio sull'abbigliamento consiste nell'indossare abiti adeguati alle circostanze; questo significa anche mostrare attenzione ad accessori e abbinamenti. Per ottenere un risultato apprezzabile, ritaglia alcuni minuti della tua mattina per dedicarli alla scelta degli abiti più adatti per la giornata che ti attende. 5 Ecco alcuni test di base cui rispondere davanti allo specchio per un rapido "checkup": Hai macchie (se sei un uomo, guarda con attenzione la cravatta!)? Il vestito che indossi è ben stirato? La camicia ha i polsini e il colletto puliti e in ordine? Le tue scarpe hanno la punta o il tacco consumati? Sono pulite? Hai indossato calzini abbastanza lunghi (perché non è proprio il massimo lasciare intravedere una parte di gamba quando siedi…)? Le lenti degli occhiali sono trasparenti o hanno bisogno di una spolverata? Business style L'abbigliamento formale sul lavoro segue norme piuttosto rigide e prestabilite, ma negli ultimi tempi la sua egemonia sta cedendo il passo e, soprattutto tra gli impiegati più giovani, si diffonde una tendenza al "casual" (che non vuol dire "casuale"!). È certo però che lo stile "affari", seppur meno pratico, si adatta a quasi tutte le situazioni professionali. Per l'uomo comprende: Abito scuro (la cintura è d'obbligo!) Camicia in tinta unita o con combinazione a righe Cravatta di colore in armonia con la camicia Scarpe nere o marrone Calzini lunghi e neri Per la donna: Tailleur Vestito leggero e spezzato, oppure un tailleur pantalone con blusa Scarpe dal tacco basso Gioielli o bigiotteria non appariscente Occasioni speciali Se sei stato invitato/a un ricevimento d'affari e la serata sarà elegante (sul biglietto d'invito è richiesto l'abito scuro), dovrai indossare un abito che in qualche modo dimostri l'importanza dell'occasione cui stai partecipando. In casi molto formali, agli uomini può essere indicato di vestire in smoking. In tal caso, poiché non è uno stile d'abitudine, ecco alcuni particolari cui occorre prestare attenzione: 6 La camicia deve avere gemelli o copri-bottoni Calzini neri e fini Scarpe di vernice e in vera pelle Il colore dello smoking: nero, senza dubbio, anche d'estate L'abito scuro, per le signore, vuol dire molte cose. I modelli, i materiali e i tessuti degli abiti possono essere tra i più vari, così come scarpe e accessori. Le uniche regole da rispettare sono il buon gusto e la convenienza rispetto all'occasione. Sono da evitare le scollature troppo profonde e l'eccesso di gioielli, che conferirebbero un effetto "kitsch-natalizio" sicuramente inelegante. Il vestito intelligente Grosse rivoluzioni non ce ne saranno mai, dato che il “manager” è comunque più sicuro di se ed a suo agio in giacca e cravatta. Con questo, però, non deve necessariamente “morire” indossando grisaglie pesanti, camicie bianche e mocassini stringati. Oggi ci sono molte possibilità di variare il proprio abbigliamento con un tocco di fantasia che personalizza: il gessato con la riga colorata, per esempio, che rimane esteticamente più “easy”, e anche grazie a questi nuovi tessuti morbidi e indeformabili che ti permettono l’aggiunta di tasche (alle giacche) porta cellulari, palmari ecc.. La ricerca condotta dalla Bocconi con titolo “L’abito del manager tra informalità, nomadismo e funzionalità”, ha evidenziato la necessità di creare un abbigliamento in grado di soddisfare le esigenze del manager moderno: abiti adatti agli spostamenti in scooter per riunioni improvvise, che siano confezionati con tessuti facilmente smacchiabili; abiti indossabili piacevolmente sia sotto i bocchettoni dell’aria condizionata sia sotto il sole di ferragosto. La ricerca è partita da un problema contingente che è stato il famoso “friday wear” (moda arrivata dall’America); ogni venerdì, nelle grandi corporation americane, c’era la libertà di abbigliamento anche per i manager. Il risultato fu catastrofico: dopo i primi timidi pantaloni kaki e t-shirt, negli uffici dirigenziali cominciarono a circolare kafetani, bermuda panta-buggy, t.shirt demenziali, canotte. Ridimensionate le concessioni, escludendo quindi jeans, t-shirt, scarpe da jogging e vestiti etnici, è comunque d’obbligo avere sempre a portata di mano il classico kit (pantaloni-giacca-cravatta) per ogni evenienza. La New economy aveva sfornato giovani assolutamente “casual”, i quali però hanno aggiustato il tiro modificando il loro abbigliamento per gli appuntamenti al di fuori dell’ufficio o alle riunioni. Preferendo sicuramente gli spezzati ai completi, la camicia 7 botton down alla cravatta, le scarpe stringate sportive al mocassino, ma comunque ricreando un aspetto curato se pur non totalmente conformista. Come sarà l’abito intelligente? Impeccabile ma easy Rassicurante ma mai troppo alla moda Morbido nella forma ma funzionale Unico per più occasioni (giacché al manager, “la divisa” piace anche il sabato e domenica) Il guardaroba del manager: OUT Il friday wear I tessuti pesanti L’abito tradizionale Tutto ciò che fa “moda” Il completo grigio piombo La giacca a due bottoni La camicia bianca La cravatta regimental I pantaloni kaki La t-shirt o la polo Le scarpe stringate e quelle da jogging IN classic-easy (formale ma libero) I tessuti interseason (cioè per tutte le stagioni) Abito multifunzionale (adatto a più occasioni) Abiti di qualità ma confortevoli Il gessato con righe colorate Le camicie intramontabili Oxford, righe e quadretti piccoli Le cravatte in maglia di seta con disegni effetto lucido opaco Scarpe: polacchini e mocassini Cinture mai banali: pitone, squalo e… “chi più ne ha, più ne metta” Psicologia dell'aspetto 8 Il “vestito” aziendale, ad ogni modo, va costruito in funzione del vostro habitat mentale, per non apparire inadatto e finto. Alcuni testi insegnano come proporsi, esagerando però l’immagine dell’uomo di successo, e facendolo quindi somigliare a quello che siamo abituati a vedere nelle pubblicità. Attenzione perché è sicuramente utile apparire sempre sbarbati di fresco, profumati e con una sana abbronzatura, ma qualche difetto è bene che appaia, per dare credibilità e per rassicurare chi si affronta. Anche nel muovervi e atteggiarvi non esasperate la sicurezza, siate genuini. L’abbigliamento va studiato con attenzione che non deve essere però maniacale; spesso la giacca e la cravatta sono uno stile richiesto dall’azienda, in questi casi è bene adeguarsi anche se sarebbe comunque interessante se riusciste a crearvi un vostro stile (anche originale se ne siete capaci), l’importante è che poi diventi un vostro modo di vita perché i veri professionisti devono dare un’immagine di loro stessi costante come per le loro capacità mentali. L’aspetto culturale è altrettanto importante e va gestito come parte integrante della vostra immagine; la maggior parte degli interlocutori di un’azienda sono persone di buon livello, quindi bisogna acculturarsi leggendo possibilmente saggistica varia (scegliendo magari argomenti di attualità). Un atteggiamento pieno di vitalità e di decisione è la “ciliegina sulla torta”. Ricordatevi però che chi esprime questi attributi può creare nei suoi interlocutori delle reazioni inverse: ammirazione e devozione o invidia e boicottaggio; quindi bisogna sempre chiedersi se, in quella determinata situazione, è meglio o più utile manifestarli apertamente o utilizzarli ugualmente ma senza enfatizzarli troppo. Quindi il vero professionista deve cercare di essere anche un po’ psicologo e calarsi nelle dinamiche dei rapporti tra gli individui. 9 COME COMPORTARSI CON CAPO E SUPERIORI Fra i rapporti personali più importanti nella vita lavorativa di ciascuno (e probabilmente anche il più complesso), c'è quello con i superiori. Il rispetto e la gentilezza sono di certo l'atteggiamento giusto da tenere, ma non per convenienza. Ricorda che dai superiori c'è sempre qualcosa da imparare. Come affrontare un nuovo capo Se un nuovo capo ha occupato il posto di un superiore con cui avevi un buon rapporto, dovrai trovare un modo corretto di costruire il nuovo legame di lavoro. Lascia l'iniziativa al nuovo direttore, permetti che sia lui a fissare lo stile e il tono delle vostre conversazioni. Assolutamente da evitare sono i gesti di prematura confidenza, come dargli del tu o chiamarlo per nome. Cerca di essere riservato finché non sarà lui stesso a richiedere maggior apertura. Conquista la sua fiducia con l'impegno quotidiano in ufficio. Dimostra di possedere la giusta competenza; col tempo potresti anche essere coinvolto in decisioni di alto livello. Aspira a diventare un collaboratore e non a restare un "sottoposto"! Come incontrare un superiore Passiamo ora a un istante concreto della relazione con il tuo superiore: gli incontri di lavoro. Come comportarti una volta entrato nel suo ufficio? In primo luogo evita di "scavalcare" i suoi assistenti, chiedi a loro se puoi incontrare il capo. 10 In ufficio, non sederti finché non lo richiede il capo. Cerca di essere discreto, aspetta che risolva il compito che ha per le mani prima di disturbarlo. Ringrazialo sempre per l'attenzione che ti sta dedicando. Evita di metterti in mostra, un appuntamento con il capo deve servire a esporre una situazione. Lascia che siano altri a parlare bene di te. Storie d'amore in ufficio: innamorarsi dovunque, eccetto che in ufficio, se possibile... L'amore è bello, ma le società in genere sono poco sentimentali, quindi preferiscono che gli amori non interferiscano con la produttività D'altro canto però oggi è frequente che ci s’innamori sul lavoro, vista la grande quantità di tempo che tutti impieghiamo ogni giorno nel guadagnarci il pane... Comunque sia, ricorda che la vista di due persone in stretta intimità, che si baciano, abbracciano, o soltanto si lanciano occhiate di fuoco, disturba la concentrazione di chi assiste alla scena, perciò sarebbe meglio evitarle e agire con somma discrezione... Se intrecci una storia d'amore in ufficio con una persona sposata, il tuo posto di lavoro è seriamente a rischio. Le voci in ufficio infatti corrono abbastanza in fretta e purtroppo, specialmente se sei donna, corri il rischio di essere marchiata d'infamia e costretta a vivere in un ambiente non proprio simpatico... Se sei single e ti innamori di un/a single, problemi ce ne sono di meno, ma preferisci comunque la via della discrezione Anche se esci solo occasionalmente con qualcuno dell'ufficio, non parlarne a nessuno. Potresti suscitare delle invidie e poi saresti controllato/a in ogni tuo movimento...una fotocopia un po' più lunga del normale susciterebbe infiniti pettegolezzi. In bagno E’ sicuramente indice di buona educazione, lasciare la stanza da bagno perfettamente in ordine quindi: 1. Fare attenzione, quando si fa pipì, a mirare possibilmente all’interno del w.c. 11 2. 3. 4. 5. 6. Se si dovesse casualmente bagnare l’asse del gabinetto, perché non la si è alzata con il coperchio, asciugarla con un pezzetto di carta igienica. Richiudere SEMPRE asse e coperchio dopo aver fatto scorrere l’acqua. Quando ci si lava le mani, lasciare pulito il lavabo e asciugare eventuali laghetti sul piano. Se si utilizza un pettine non proprio, eliminare gli eventuali capelli residui. Un piccolo e utile segreto è accendere un fiammifero, per coprire eventuali sgradevoli odori: lo zolfo è molto efficace per sovrastare i miasmi del bagno. Ricordatevi sempre che queste regole di buona educazione, andrebbero applicate in tutte le toilette degli uffici e dei luoghi pubblici, dove, bisogna inoltre ricordare, di non soffermarsi troppo a lungo, poiché altre persone potrebbero averne bisogno. Cose da non fare mai in azienda (...ma non solo) 1. 2. 3. 4. 5. Non cospargersi di profumo per coprire la puzza di sudore. La gomma americana consigliata per rinfrescare l’alito, va utilizzata per il tempo utile allo scopo e poi eliminata avvolgendola in un pezzetto di carta. Comunque evitare di masticare o succhiare caramelle in pubblico. Non soffiarsi il naso a trombetta, ma neppure nascondersi voltando le spalle agli altri, non sventolare il fazzoletto con relativi bacilli, né guardare i risultati dopo esserselo soffiato ma farlo scomparire discretamente in tasca e, per quanto riguarda i fazzoletti di carta MAI appallottolarli dopo l’uso e metterli nel portacenere. Mai mettersi le dita nel naso (spesso si vedono persone anche con aspetto serissimo, che, convinte di essere al sicuro da sguardi indiscreti, si lanciano in ricerche accanite nel naso o nelle orecchie.) Dovete essere sempre curati e affascinanti. Sarebbe sgradevole farsi sorprendere sciatti e trasandati. Qualche consiglio per salvare la faccia in situazioni imbarazzanti. Il tuo capo vuole sapere come mai non gli hai ancora consegnato il progetto cui lavori ormai da lungo tempo Non dare assolutamente l’impressione di essere un perditempo, rispondigli con una proposta d’incontro (che stavi giusto per fargli), spigandogli che con le tue nuove idee il progetto si trasformerà in qualche cosa di assolutamente all’avanguardia e innovativo. 12 Hai appena terminato una presentazione e ti è posta una domanda alla quale non sai (o non vuoi) rispondere Non devi assolutamente rimanere zitto, appariresti confuso o sfuggente, quindi rispondi alla domanda che avresti voluto ti fosse posta, esempio: “ Grazie per avermi posto la domanda sui possibili licenziamenti per esubero, perché questo mi permette di tornare sulla questione vitale della necessità di approvvigionarsi di materiale……”. Dopodiché evita d’incrociare lo sguardo della persona che ti ha fatto la domanda (in modo che non possa insistere), e passando in rassegna il resto degli astanti, chiudi la riunione. Il capo entra d’improvviso nel tuo ufficio e ti scopre al computer che videogiochi L’impressione iniziale potrebbe essere quella che stai oziando… ma non è così! Stai facendo ricerche! “Sa, la paletta di colori utilizzata in questo videogioco è proprio quella che dovremmo utilizzare per le nostre presentazioni ai clienti…..”: Hai fatto un pessimo lavoro e il tuo capo ti manda a chiamare Scusati immediatamente per avergli consegnato erroneamente una bozza, e promettigli di fargli avere sulla sua scrivania il mattino seguente l’originale. Ti è chiesto un parere a una riunione mentre eri distratto No, non sei affatto distratto, eri ancora concentrato su di una questione vitale discussa in precedenza; a questo punto replica:” Ottima domanda, ma vorrei tornare un attimo a quanto detto poco fa…..”. Incroci il tuo capo mentre arrivi in ritardo in ufficio, mal rasato e con i postumi di una sbronza L’impressione potrebbe essere quella che la tua vita sociale sia fuori controllo; ma non è colpa della tua vita privata questo tuo aspetto devastato, bensì di un’uscita serale di lavoro con quelli “dell’ufficio vendita” per scoprire cosa c’è dietro quelle strane stime per l’anno in corso che hai letto su documenti interni della società… Hai quindi dovuto fare “l’amicone” e adeguarti ai loro ritmi di bevute (bevono come delle spugne), per ottenere informazioni… 13 Al lavoro sei un vero disastro In questo caso, torna utile la segretaria: incolpa di qualsiasi cosa a lei. Per quale motivo non hai risposto ai nostri messaggi? “Ma come, vuoi dire che la mia segretaria non vi ha avvisato che ero fuori città?”. Come mai non sei venuto alla riunione? “La mia segretaria me l’aveva segnata per il mercoledì della prossima settimana!”. E’ una bottiglia di gin vuota quella che vedo nel cestino dei tuoi rifiuti? “Santo cielo, la mia segretaria ha ripreso a bere!”. Devi licenziare un collaboratore incapace e instabile In una situazione normale non avresti nessun tipo di problemi; ti è giunta voce però, che il suddetto è caratterialmente instabile. A questo punto cerca di rigirare la frittata: fai in modo che la decisione dell’azienda di “farlo fuori” non trapeli, ma anzi al contrario, esalterai le sue qualità manageriali e sosterrai che lui è troppo valido ed in gamba per restare ad occupare un posto dove non ha possibilità di carriera, mentre fuori c’è un mondo di opportunità che non aspettano altro di essere colte …. Un dipendente ti chiede un aumento che non puoi concedergli Ribalta la situazione affermando che una richiesta di questo tipo nasconde un desiderio di maggiore responsabilità; quindi prepara, alla presenza del tuo uomo, una lista di obiettivi assolutamente vaga e improbabile, aggiungendo che se saranno raggiunti, l’aumento sarà cosa fatta! Come dimostrare sensibilità interculturale Quanti affari restano in sospeso o, peggio, falliscono per una scarsa capacità di comprendere la cultura d’interlocutori stranieri!? In un mondo in cui il lavoro acquista dimensioni globali, diventa indispensabile adottare comportamenti adeguati e attenti alle differenze culturali. Come prepararsi all'incontro con altre culture In caso di viaggio all'estero o di una visita da parte di colleghi stranieri, preparati con cura. Aggiorna le tue conoscenze sul paese dove sei diretto o da cui provengono i tuoi ospiti e tieniti al corrente sui seguenti aspetti: La forma di governo e, magari, i nomi dei principali politici del paese 14 I nomi delle città principali, delle maggiori personalità culturali e dei più famosi musei e monumenti Le date delle più importanti festività nazionali e religiose: è una gaffe non da poco voler fissare un appuntamento in un giorno dedicato al riposo! I saluti e altre frasi comunemente usate nella vita di ogni giorno; è un particolare che può sembrare quasi inutile (poiché spesso si comunica in inglese), ma rivela un profondo rispetto per la cultura dei tuoi partner Se possibile, fatti insegnare anche il modo con cui gli affari sono condotti in quel paese. Come ricevere un collega straniero Se stai per ricevere la visita di un collega straniero offrigli le giuste attenzioni nel rispetto della sua cultura e tieni anche conto che è probabile che il suo arrivo sia preceduto da un lungo viaggio. È meglio non riempire d’impegni il primo giorno di visita. Il tuo ospite vorrà riprendersi dalla fatica del viaggio. Fai trovare nella sua stanza d'albergo una guida completa della tua città. Tieni sempre sottomano un vocabolario della sua lingua: non credere che la tua possa bastare a risolvere le trattative. Assicurati che in tutte le riunioni importanti sia presente un bravo interprete. Evita di criticare il governo del paese da cui il collega proviene. Sono sempre valide le normali regole di ospitalità: anzitutto cordialità, disponibilità e comprensione delle altrui esigenze Come scegliere un regalo per una persona straniera I regali scambiati nel corso di affari internazionali hanno grande significato. Dimostrano il desiderio di instaurare un rapporto di lavoro sincero e durevole. Cerca un oggetto che serva a ricordare la tua gentilezza e rispetti la sensibilità del tuo collega. Ecco alcuni suggerimenti. Regala oggetti che siano simboli della tua cultura. È una fortuna che l'Italia permetta una così vasta scelta! Alcuni esempi: libri d'arte, compact disc di musica sinfonica, oggetti di artigianato o, perché no, una bottiglia di buon vino. Ricorda che ogni cultura ha i suoi caratteri e i suoi tabù. Alcuni consigli: non offrire oggetti di pelle a un indiano (la mucca è sacra, per lui); non 15 regalare alcolici a un musulmano, perché considerati empi; niente oggetti bianchi per colleghi asiatici: è il colore del lutto. Se il dono è un pranzo in un buon ristorante, valgono regole simili. Assicurati che nel menu del ristorante dove hai invitato il tuo collega siano assenti piatti che possano offendere la sua religione o la sua cultura. Gestire il ritardo Se ancora una volta sei arrivato in ritardo al tuo appuntamento e pochi minuti sono bastati per provocare una certa irritazione in chi ti ha atteso, forse questo è il momento di affrontare il problema. Ecco, racchiusi in poche righe i consigli per imparare a rispettare la puntualità e per evitare, con garbo e naturalezza, l'imbarazzo di certe situazioni. Perché non ritardare Prova a ripensare a ciò che è successo l'ultima volta che hai fatto tardi a un appuntamento e a quali conseguenze ha avuto il tuo comportamento. Ecco un elenco da leggere con cura: È facile che l'interlocutore sia rimasto indispettito dal tuo atteggiamento. Hai dovuto perdere tempo a trovare una giustificazione. Probabilmente hai fatto perdere tempo prezioso alla persona con cui ti sei incontrato: la pianificazione della sua giornata rischia di saltare. Potresti lasciare un'impressione negativa di te, che potrebbe anche durare a lungo. Prima di cominciare a discutere del motivo dell'appuntamento, hai dovuto dilungarti in scuse e giustificazioni: altri minuti sprecati quando potevano essere meglio impiegati. Adesso hai capito perché è sempre meglio essere puntuali? Come scusarsi del ritardo Arrivato in ritardo, hai una sola possibilità: trovare una scusa convincente e, se possibile, sincera per il tuo comportamento. Non si deve essere né eccessivi né troppo misurati: esiste un giusto atteggiamento per ogni tipo di ritardo. 16 Nel caso tu sia arrivato con meno di 10 minuti di ritardo, sarà sufficiente limitarsi ad una semplice frase di scuse in cui mostrarti dispiaciuto dell'accaduto. Se, invece, ti sei fatto aspettare per un periodo molto lungo, ad esempio mezz'ora, mostrati sinceramente amareggiato e offri una giustificazione chiara ma sintetica. Per i ritardi davvero consistenti, di circa un'ora ad esempio, il consiglio è di assumere un atteggiamento remissivo e quasi da penitente. Inoltre è opportuno, se non doveroso, spedire una lettera di scuse. Tieni conto che in una tale situazione sei stato molto scortese e che il tuo interlocutore è (a ragione!) molto irritato. Come non perdere e non far perdere tempo Può darsi che i tuoi ritardi non siano dovuti a piccoli inconvenienti, come il traffico o altri contrattempi, ma a una maniera sbagliata di affrontare i tuoi impegni. Fai un esame del modo in cui gestisci gli appuntamenti di lavoro: sei sicuro di non perdere tempo in cose secondarie o inutili? Ti elenco qualche consiglio per evitare sprechi di tempo. Innanzitutto non spenderti in chiacchiere introduttive: le persone occupate hanno bisogno che si arrivi subito al punto. Abituati ad arrivare subito al dunque. Ti può essere molto utile preparare, prima dell'incontro, un "ordine del giorno" informale: sarà più semplice non dimenticare nessuno degli argomenti che t’interessa affrontare. Cerca di essere chiaro nelle tue parole: il tempo perso a spiegare concetti mal esposti può essere facilmente evitato se sarai in grado di farti comprendere immediatamente dall'interlocutore. Infine: andare via non appena hai terminato ed esaurito la ragione dell'appuntamento, è un segno di rispetto verso il tuo interlocutore, che con ogni probabilità, ha come te altri impegni da seguire. 17 Come ottimizzare la gestione del proprio tempo "Il tempo è denaro" recita un vecchio detto popolare che negli anni non ha perso la sua veridicità. Se il tempo è una risorsa rara e preziosa, va gestita con oculatezza, perciò nelle prossime righe imparerai a usare una serie di accorgimenti che ti aiuteranno a evitare sprechi o inefficienze. Come analizzare il tuo tempo Poniti alcune domande di questo tipo: quante volte sono interrotto durante la giornata? Le mie telefonate sono troppo lunghe? Sono puntuale o spesso sono in ritardo? Sono capace di delegare ad altri? Sono capace di sfruttare le nuove tecnologie per risparmiare tempo? Compara la successione degli impegni con l'andamento quotidiano delle tue energie. Spesso ci dedichiamo a un affare quando le nostre attenzioni sono ormai svanite. Domandati se il carico di lavoro che di solito assumi non è eccessivo. Una regola d'oro per il buon manager è saper delegare al momento giusto alla persona giusta. Altrimenti, corri il rischio di non aver tempo per i compiti di maggior rilievo. Registra minuziosamente la tua giornata. Annota, ora per ora, ciò che stai facendo e come. Annota anche i ritardi o le fasi inoperose. Ti servirà a migliorare. Come impiegare il tuo tempo Dopo aver analizzato il modo in cui abitualmente gestisci il tuo tempo, giunge il momento di correggerlo. L'organizzazione anzitutto: affronta ogni giornata avendo bene in mente cosa ti aspetta in ufficio. Non accumulare compiti che non ti paiono possibili da eseguire tutti in una stessa giornata. Suddividi i compiti che ti aspettano in base alla loro importanza. Sfrutta tale ripartizione per distribuire i vari impegni nell'arco della giornata. Fissa gli appuntamenti più importanti nei momenti in cui sai di poter dare il meglio, mentre assegna ai momenti vicini alle pause i compiti meno impegnativi. 18 Delega ai colleghi tutto ciò che non ti deve interessare direttamente. Usa le pause per attività poco stressanti ma utili: la lettura dei quotidiani, uno sguardo alla posta elettronica, gli scambi di opinioni con i colleghi. Infine, impara a guardare in maniera critica al tuo lavoro. Chiediti sempre se puoi fare qualcosa in minor tempo senza sacrificare la qualità! Come usare un'agenda per gestire il proprio tempo Qual è il migliore amico del manager? Probabilmente la sua agenda. E' fondamentale per un uomo d'affari affidarsi all'aiuto di una buona agenda. In commercio puoi trovare quella che meglio si addice alle tue esigenze. Abituati a consultare e aggiornare la tua agenda ogni mattina. Ogni volta che porti a termine un compito, cancellalo dalla pagina (è un consiglio banale, ma non sottovalutare la soddisfazione di vedere i tuoi impegni diminuire in modo visibile!) Dividi gli impegni secondo l'importanza, così sarà più rapido scegliere su cosa concentrarti. Completa la lista degli appuntamenti di lavoro con gli impegni familiari o del tuo tempo libero. Saper fare le scuse Poiché gli errori sono sempre in agguato nessuno dovrebbe credere di essere infallibile. Ammettere le proprie responsabilità è indice di sensibilità e intelligenza, così come lo è dimostrare il proprio rammarico verso chi è stato da noi danneggiati. Impara a scusarti per le tue mancanze: è un modo per offrire un'immagine di correttezza e serietà. Perché scusarsi Non importa se il danno causato è volontario oppure no: chi ne è responsabile deve farsi avanti e assumersi le responsabilità del caso. Vediamo per quali motivi scusarsi è il comportamento migliore. Il momento delle scuse è l'occasione per un esame critico dei fatti e per capire la ragione della tua mancanza. Dove e perché hai sbagliato? Impara così a non ripetere l'errore. 19 È un modo per entrare in contatto con i tuoi superiori e mostrare il tuo attaccamento al lavoro; lo sforzo per una scusa dimostra che il tuo lavoro è importante e t’interessa svolgerlo nel modo migliore. Sarà paradossale, ma scusarsi per un errore serve anche a conquistare il rispetto e la fiducia degli altri. I tuoi interlocutori saranno più disponibili con chi riconoscere i propri errori Quando scusarsi La prima regola è "fai più in fretta che puoi!". Meno tempo passa e meglio è. Un comportamento solerte mostra cura e partecipazione verso il tuo lavoro, inoltre offre un'immagine responsabile e onesta di te. Eccoti alcuni suggerimenti. In primo luogo, recati immediatamente dal "danneggiato" e porgi il tuo sincero rammarico. Il telefono può sostituire una visita faccia a faccia, solo per i casi in cui un incontro reale è difficile. Anche i biglietti di scuse devono essere preceduti o seguiti da una visita tempestiva. Scusarsi in ritardo è sempre meglio che non farlo affatto. In questo caso, però, occorre domandare perdono anche del tempo che si è lasciato passare… Come scusarsi Vediamo infine come puoi porgere correttamente le tue scuse. Al di là della rapidità, esistono alcune regole formali da seguire. Servono per esibire sincerità e responsabilità. Prendiamo alcune situazioni di esempio. Le scuse faccia a faccia: usa scuse sincere ma non eccessive. Se non ti pare poco rispettoso (quindi da evitare con i superiori), metti una mano sulla spalla dell'altro per dare risalto alla tua sincerità. Un biglietto di scuse: le scuse a voce sono indispensabili, ma in alcune circostanze possono anche non bastare; un biglietto ti può aiutare. Anche in tal caso devi essere bravo a recapitare il biglietto "a tempo di record". In questo caso, non cercare di mitigare la tua responsabilità: è un tentativo che, addirittura, potrebbe sortire l'effetto contrario. 20 Un piccolo regalo: il biglietto può essere accompagnato da un piccolo dono. La regola vale soprattutto nei confronti di una persona cara. Guarda al regalo (e scrivilo nel biglietto!) come un gesto di pace; ti basta qualcosa di molto semplice: la classica scatola di cioccolatini o un mazzo di fiori saranno perfetti! Come migliorare i rapporti umani: niente più stress nell'interagire con le persone Avere dei buoni rapporti umani fa di noi delle persone felici e alla base di buoni rapporti c'è la capacità di comunicare. Ecco un' occasione per imparare ad ottenere il massimo da noi e dagli altri. Impara ad ascoltare Permetti a chi ti sta parlando di esprimere liberamente le sue idee, senza interromperlo/a. Simpatizza con il tuo interlocutore! Mettiti nei suoi panni, cerca di pensare come farebbe lui/lei. Ascolta in modo attivo Mostrati interessato a quanto ti stanno comunicando. Nessuno ha voglia di parlare con chi non lo considera... Ascolta e non pensare invece a cosa rispondere, ricorda che non è un duello, ma un simpatico colloquio tra due persone... Fai qualche domanda per saperne di più su quanto ti raccontano: le domande aprono nuove linee di comunicazione. Ascolta in modo riflessivo Fornisci a chi ti sta davanti la tua impressione sincera su quanto hai ascoltato. Questo farà capire al tuo interlocutore che sei stato a sentirlo. E' possibile che tu abbia capito male - d'altronde nessuno è infallibile! - e che questo porti a un piccolo scontro: non ti preoccupare! Contribuirà a spiegare meglio le vostre posizioni. Aspetta prima di parlare... 21 Aspetta prima di parlare finché il tuo interlocutore non è disposto ad ascoltarti. Se dall'altra parte non c'è attenzione alle tue parole, anche se t’impegnerai a comunicare nel modo migliore, sarà tutta fatica sprecata! Non interrompere... Se qualcuno t’interrompe, porgi l'altra guancia: se sei cortese e permetti agli altri di parlare, loro faranno lo stesso con te (si spera....). Se non lo fanno, questo significa che sono davvero maleducati e puoi far loro notare che stanno interrompendo il processo comunicativo... Aiuta gli altri ad ascoltare in modo attivo Non aver paura di chiedere alle altre persone se capiscono ciò che dici e chiedi loro di domandare se non sei stato chiaro su qualcosa... Non perdere la pazienza di fronte ad un interlocutore che non ti capisce...insisti! Non avere paura delle pause Il silenzio di solito mette a disagio, ma tu non devi averne paura. La comunicazione è fatta anche e soprattutto di pause del discorso. Ascolta anche durante i silenzi: ci sono persone che sfruttano le pause per raccogliere i pensieri Le regole per non sbagliare nell'arte della conversazione Consigli utili Prima regola per saper parlare bene in ogni occasione: saper ascoltare bene! E' importantissimo saper ascoltare le parole altrui, non solo per carpire le informazioni, ma anche per rubare qualche segreto "argomentativo". Saper ascoltare bene vuol dire soprattutto avere il coraggio di chiedere chiarimenti quando non hai ben capito qualcosa… Rivolgi un'attenzione spietata al congiuntivo: è il modo verbale più bistrattato, ma serve così tanto… Discorsi brevi! 22 Un discorso breve cattura meglio l'attenzione della gente. Ricorda che a nessuno piace sentire infiniti sermoni da parte di chiunque, fosse pure l'oratore migliore del mondo. Perciò cerca di condensare le tue idee in pochi periodi ben articolati ma non troppo "barocchi", te ne saranno tutti grati e riuscirai a farti capire molto meglio!! Argomenti di discussione e non... Un buon argomento di conversazione è sempre la famiglia: tutti l’hanno e di solito tutti amano parlarne, salvo che non siano iper-riservati! Parla dei libri che hai letto ultimamente, dei film che hai visto, di qualche spettacolo teatrale o televisivo che ha fatto scalpore… Preferisci anche argomenti di attualità particolarmente intriganti, magari evitando la politica per non incappare in discussioni troppo…accese! Dove posare lo sguardo durante una conversazione: quando non sai dove mettere gli occhi... A me gli occhi! Guarda bene in faccia la persona con cui parli: non proprio negli occhi, ma guarda a un immaginario punto sulla fronte. Mentre i suoni escono dalla sua bocca, guardalo in questo punto, anche se non t’interessa minimamente quello che dice e magari stai pensando come scappare da quella noiosissima festa. Avrà comunque l'impressione che lo ascolti. Per dare un'occhiata in giro (magari alla ricerca di un interlocutore meno noioso…) approfitta dei momenti in cui sei tu a parlare. Se lo facessi mentre altri hanno la parola, il gesto sarebbe vagamente offensivo, non credi? Sottolinea le tue parole con le espressioni degli occhi: avranno più forza. La formula dei puntini di sospensione Per evitare la sensazione di panico che di solito ti coglie quando qualcuno si aspetta una risposta da te e tu scopri di non avere minimamente ascoltato il suo sermone degli ultimi cinque minuti, perso com'eri a fantasticare sulla tua vita, adotta questa semplice regola: di solito, almeno 23 le ultime parole che ti hanno detto le ricordi, perciò sfruttale per recuperare il terreno perso. Fa' un salto nel vuoto, dicendo: " In sostanza quindi lei intende che…" e a questo punto imbastisci una frase da quelle poche parole captate. Il tuo interlocutore - specialmente se hai mantenuto il contatto visivo, dandogli quindi l'impressione di ascoltarlo - riprenderà a chiarire il suo pensiero. L'arte di gestire elogi e complimenti Un complimento è davvero un regalo meraviglioso che illumina il volto e l'animo di chi lo riceve (salvo che non sia freddo come la pietra...). Aiuta a superare gli intoppi e le insicurezze della vita. Per questo è importante che tu elogi le persone quando pensi qualcosa di positivo sul loro conto. Hai il potere di far stare meglio la gente, usalo! E starai meglio anche tu... Fare elogi e complimenti Non ci vuole molto a elogiare qualcuno, specialmente nel campo lavorativo. Basta dire: "Ottimo lavoro!". E il gioco è fatto. Ricorda che uno stimolo positivo fa rendere di più... Attenzione a fare complimenti: se sono sinceri e vengono dal profondo, allora non saranno mai troppi, se invece sono palesemente falsi (qualcuno ha fatto un discorso disastroso e tu gli dici: "Complimenti, bel discorso!") o hanno lo scopo di tirare su di morale, risparmiateli. Gli svantaggi in questo caso superano i vantaggi. Non usare i complimenti per accattivarti le simpatie altrui. Di solito in questi casi c'è un ritorno di fiamma: chi "subisce" i tuoi complimenti si accorge senz'altro che sono finti... Un ottimo complimento è sincero, spontaneo, ed esce allo scoperto sia in pubblico sia in privato, secondo ciò che piace al destinatario Accettare elogi e complimenti Riconoscili sempre. I complimenti sono fatti per essere riconosciuti e dev'essere palese il riconoscimento. Perciò ringrazia e cambia argomento, con nonchalance. Cambiare argomento è importante: insistere su un complimento rivolto a se stessi, è di cattivo gusto...perciò la risposta deve essere del tipo "gentile, grazie", "grazie molte". 24 Sbagliatissimo invece sorvolare su un complimento o sminuirlo. A che serve? Serve solo a far dispiacere la persona che te l'ha fatto e a farle pensare che forse non ne valeva la pena... Ringrazia chi ti fa i complimenti e augurati che continui a farteli! Quando e come essere spiritosi: non strafare...è meglio! La cosa buffa dell'umorismo è senz'altro il fatto che tutti ci sforziamo spesso di essere spiritosi senza riuscirci affatto! L'umorismo migliore è infatti quello delle bucce di banana, cioè quello improvviso e inaspettato…comunque sia, mai voler essere spiritosi a tutti i costi! Si rischia solo di essere odiosi… Regole di comportamento Non sforzarti di essere spiritoso/a, se lo fai, non riuscirai affatto divertente. Anzi, potresti sembrare insicuro/a. Non raccontare barzellette, salvo che tu non sia già all'interno di un gruppo di persone: c'è forse qualcosa di peggio di sentir cadere nel vuoto la propria barzelletta in mezzo a degli sconosciuti? Evita di esordire dicendo che il tuo aneddoto personale è davvero "irresistibilmente comico": non lo sarà più se lo introduci così! Non toccare mai le persone per incoraggiarle a ridere. Ridi con moderazione, anzi, ridi dopo che altri hanno riso…per prendere tempo sorridi. Non prendere in giro il prossimo, prendi in giro te stesso (sai già che non ti offendi). Evita di tirare fuori una battuta per ogni occasione. Come comportarsi con gli spiritosoni A mali estremi, estremi rimedi: fuggi! Se non puoi fuggire e lo spirito di patata è uno di quelli che ha sempre la barzelletta pronta, puoi dire "Io le barzellette non le capisco mai", o peggio ancora la devastante frase "Buona questa, l'ho già sentita!". Tacerà all'istante… Se invece l'interlocutore è uno di quelli che dicono scemenze e poi ne ridono da soli, resisti all'impulso omicida e sorridi con aria vaga finché non capisce da solo che è ora di smettere. 25 RICONOSCERE ED EVITARE I FENOMENI DI MOBBING, LE MOLESTIE, LE GAFFE Il concetto di mobbing (dall'inglese "to mob": assalire) è relativamente recente (i primi studi sull'argomento sono degli anni '80), ma ognuno di noi può facilmente intuire cosa significhi pensando alla figura forse più "mobbizzata" del cinema italiano: il rag. Ugo Fantozzi. E' l'esempio per eccellenza…vediamo perché. Riconoscere Il mobbing è un fenomeno tipico del mondo del lavoro, in sostanza un comportamento ostile, protratto nel tempo da parte dei superiori e dei vicini di scrivania, il cui scopo può essere vario, ma il cui effetto è senz'altro quello di gettare nello sconforto chi ne è oggetto. Continuità nel tempo ed elevata frequenza degli episodi ostili sono le due caratteristiche fondamentali del mobbing, ciò che lo distingue dall'italianissimo "sfottò"…(e il povero rag. Fantozzi ne sa qualcosa…). Gli effetti di una prolungata esposizione al mobbing possono essere incredibili: all'inizio un fastidioso mal di testa, difficoltà di digestione, improvvisi problemi d'insonnia. Nel giro di poco tempo i sintomi si aggravano e l'ansia e la frustrazione sono somatizzate in gastrite, bruciori di stomaco, ulcera, tachicardia. Per arrivare perfino, nei casi più gravi, alla depressione e al tentativo di suicidio. Esistono categorie di persone a rischio di mobbing? Sì. Se sei distratto (non ti accorgi di quello che sta succedendo), presuntuoso (ti sopravvaluti), passivo (troppo sensibile), buontempone (rischi di diventare il buffone del gruppo), o pauroso (hai timore di tutto e di tutti) ritieniti a rischio… Evitare L'importante in questi casi è essere tempestivi. 26 Se ritieni di essere oggetto di mobbing, non sottovalutare niente! Ricorda che un'esposizione anche di soli 6 mesi ad episodi di mobbing può avere effetti a lungo termine sulla tua salute. Inizia a chiederti perché arrivare a casa, la sera è sempre più un sollievo e perché invece entrare in ufficio al mattino ti provoca quella strana ansia… Guardati da certe persone: il frustrato (scarica problemi privati sugli altri), l'istigatore (sempre alla ricerca di nuove cattiverie), il megalomane (ha una visione distorta di se stesso), il narcisista (quello peggiore). Se sei una vittima, cerca di tenere un elenco completo dei torti che subisci, potrà esserti molto utile per prenderti la tua rivincita in sede legale. Inoltre rivolgiti a qualche ente pubblico specializzato in psicologia del lavoro. Sapranno come aiutarti nel modo migliore! Difendersi dalle molestie sessuali sul lavoro: come comportarsi in caso di... Abuso o non abuso Il primo problema è definire se le attenzioni che si ricevono da parte di qualcuno (di un superiore in genere) sono un abuso sessuale o no. Il problema è che spesso due persone hanno due concetti molto diversi di "abuso sessuale", perciò quello che è abuso per uno, può non esserlo per l'altro. Alcuni esempi di abuso conclamato: 1. 2. 3. Un superiore ti richiede favori sessuali facendoti intendere che se non gli saranno accordati, la tua carriera subirà un brusco stop o addirittura sarai costretta a dare le dimissioni. Un ambiente ostile sul posto di lavoro. In genere quando esiste un'atmosfera troppo "maschilista". I colleghi si comportano più come animali a caccia che come uomini e fanno a gara a chi fa la battuta più pesante. Sulla strada verso la fotocopiatrice sei oggetto di commenti equivoci o contatti sospetti. Per cominciare a capire quando la semplice maleducazione sfocia nell'abuso... 1. Un complimento sul nuovo vestito che veste a pennello, non è un abuso sessuale. E' un semplice complimento. Forse orientato sessualmente, ma complimento. D'altra parte però se fa uso di termini dichiaratamente equivoci e sembra detto per mettere in imbarazzo, allora può essere considerato molestia. E' l'intenzione che fa la differenza. 27 2. 3. 4. Anche per quanto riguarda gli scherzi è l'intenzione a distinguere la molestia dalla semplice goliardia di un gruppo di lavoro. Storielle equivoche, commenti di dubbio gusto e tutto ciò che sembri volgare o usato per farti sentire in imbarazzo, sono da considerarsi molestie. Contatti equivoci, come un superiore che ti tiene insistentemente un braccio o che ti bacia non sulla guancia, ma molto vicino alla bocca... Come gestirlo Diversi sono i modi di gestire una molestia sessuale: se vivi in un ambiente di lavoro ostile, dove la battutaccia e il pecoreccio sono all'ordine del giorno, la prima cosa che devi fare è mostrare immediatamente un forte disappunto per queste cose. Potrebbe bastare a ridimensionarle. Mai mostrarti in imbarazzo, è quello che si cerca di ottenere con certi comportamenti infantili...non dare questa soddisfazione! Accusa chi fa il furbo di essere infantile: avrai ottenuto di metterlo in imbarazzo come lui voleva fare con te... In caso di situazioni di gruppo è certo più facile assumere un comportamento corretto, ma in caso di situazioni a due, tutto diventa più pericoloso: ecco come comportarti. Quando qualcuno assume nei tuoi riguardi un comportamento che ti infastidisce, o mette le mani dove non dovrebbe, scansati con decisione. Se non vuol capire, e si rifà sotto, digli in faccia che quel che fa non ti piace per niente, e che la smetta. Se non la smette ancora, colpiscilo, per fargli capire che sai difenderti anche fisicamente, e non solo a parole. Scrivi un dettagliato rapporto, con ora e luogo della molestia e consegnalo personalmente al capo del personale. Quando chi ti importuna è il tuo capo o o Se è il tuo capo che ti importuna e lavori in una grossa società, avvertilo privatamente che lo denuncerai al suo superiore. In genere, chi molesta è anche codardo e di fronte a questa minaccia spesso la smette. In entrambi i casi - sia la smetta, oppure no - dovrai documentare le tue eventuali accuse al suo superiore o 28 all'ufficio del personale, redigendo completi rapporti sulle molestie, con orari e date. In questi casi la precisione è fondamentale! Se invece ti trovi a fronteggiare questa situazione in una piccola azienda o se ad esempio sei la segretaria di un professionista, è meglio che cerchi un altro lavoro: la situazione difficilmente migliorerà, e l'aria in ufficio potrebbe farsi sempre più pesante... Come affrontare le gaffe: rimediare è un'arte Primo: tutti commettono delle goffaggini. Secondo: a tutto c'è un rimedio. Quindi non preoccuparti troppo… L'abito sbagliato Terrore! Tutti indossano lo smoking (per le signore, l'abito nero lungo) e tu jeans e maglione: hai completamente frainteso lo spirito e il tenore della festa. Gli sguardi di tutti ti crocifiggono. Hai diverse possibilità di scelta. Puoi andartene. E' certo la soluzione più radicale: giri i tacchi ed esci, noleggi un bel DVD e ti passi una tranquilla serata casalinga, convinto che era destino che accadesse. Ma questo vuol dire arrendersi… Altra possibilità è andare a casa a cambiarti d'abito, scegliendo quello adatto. Questo ha senso solo se nessuno o pochissimi ti hanno già visto, altrimenti la seconda entrata con l'abito perfetto avrà l'unico effetto di renderti ancora più ridicolo/a! Puoi fingere che tu ritieni il tuo abbigliamento il migliore per l'occasione e che siano tutti gli altri a sbagliare. Certo, questa è la scelta più rischiosa e sfacciata, ma se riesci a sostenerla, è anche quella che ti darà le maggiori soddisfazioni… L'incubo presentazioni La prossima volta che dovrai presentare qualcuno di cui dovresti assolutamente ricordare il nome, ma in realtà proprio non te lo ricordi (accidenti!), adotta questi trucchi: Costringilo a presentarsi da solo. Questa è la via migliore e più astuta: se agirai bene, nessuno sospetterà la tua mancanza. All'interno di un gruppo, 29 sorridi verso l'Innominato/a e poi presentagli qualcuno di cui ti ricordi bene il nome. A quel punto sarà obbligato a presentarsi da solo… Confessa! …e poi approfittane! Ammetti di aver dimenticato il nome della persona che devi presentare e scusati sinceramente. A presentazione avvenuta approfittane per intavolare un discorso su come alcune persone abbiano difficoltà a ricordare i nomi della gente. Avrai rimediato alla gaffe e attaccato bottone allo stesso tempo. Presenta la persona con un giro di parole invece del suo vero nome. Sii adulatore! Prova con una cosa del tipo: "Mario, voglio presentarti una persona che ti piacerà!". Toccherà alla persona adesso presentarsi. Ce l'hai fatta! Imparare a essere ottimisti: il bicchiere...è mezzo pieno! Sei pessimista? Allora è importante che impari a essere ottimista! Vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto è solo questione di abitudine. Sei abituato a vedere le cose in negativo, ma puoi abituarti a vederle in positivo…pensa che studi clinici hanno evidenziato come gli ottimisti siano più sani e più felici di chi vede sempre tutto nero! Presa di coscienza Per costruirti un atteggiamento ottimista devi prima di tutto sentirti il responsabile primario del tuo stato mentale positivo (non dare meriti agli altri, quando ce li hai tu…), della tua vita, della tua attuale situazione e anche della tua salute. Acquisita questa convinzione, devi "solo" agire in modo da realizzare quei cambiamenti che auspichi da così tanto tempo. Ora è tutto più facile, perché trovi in te la forza Condizionare la mente e gli atteggiamenti Per stare bene, devi riuscire ad autoconvincerti di avere una buona autostima e un atteggiamento mentale sano. Sono fattori fondamentali per avere una buona salute, fisica e psichica. L'autostima si conquista sul campo: esercitandosi e mettendosi alla prova. Fissati degli obiettivi realistici, scrivili e documenta i tuoi sforzi e i tuoi successi. Pensa e recita affermazioni cariche di positività. 30 Sforzati di vedere sempre il lato buono delle cose. Non è facile, ma una volta assimilato il meccanismo, lo sarà… Assicurati che ogni pensiero rivolto a te stesso sia buono, incoraggiante, simpatico e amorevole. Prenditi cura di te. Migliora la qualità dei discorsi con te stesso! Farsi domande migliori Ci sono domande rivolte a noi stessi che ci fanno bene e altre che invece ci fanno solo del male…ti stupirai di quanta importanza le domande che ci facciamo abbiano sulla nostra vita. Quando la mente cerca una risposta alle domande stimolanti e positive che ci facciamo, riprogramma l'inconscio a credere di avere energia in abbondanza per affrontare gli obiettivi prefissati. Qualunque sia la situazione, farti domande migliori non potrà che farti sentire meglio! Prova a farti queste domande al mattino appena sveglio, e incomincerai la giornata con un atteggiamento vincente! 1. 2. 3. 4. 5. Come posso rendere la giornata di oggi un capolavoro e che azioni devo intraprendere? Di cosa devo essere riconoscente ? (fai mentalmente una lista) Che cosa posso fare oggi per migliorare la mia mente, il corpo e lo spirito? Come posso rendermi utile al mondo nel mio piccolo? Che cosa posso fare oggi per ridere e divertirmi? Sembra troppo facile? Infatti lo è… 31 COME MIGLIORARE L'AMBIENTE DI LAVORO La scrivania: lavorare nell'ordine conviene! Per ridurre lo stress sul lavoro, inizia dalla tua scrivania, il luogo in cui nascono tutte le tue intuizioni geniali! Non lasciar perdere dicendo che nel tuo disordine trovi tutto: nell'ordine si lavora comunque meglio… Ricorda che... Fogli e cartelle è meglio sistemarli sugli scaffali o sulla libreria e non sulla scrivania, dove occupano posto e confondono le idee… I giornali non acquistano valore invecchiando, tanto vale buttarli dopo averli letti, no? I tuoi appunti scrivili su fogli grandi, i foglietti si perdono facilmente… Fai ordine! Molti non buttano le cose per timore che venga il giorno in cui potranno essere utili. Per evitare di essere sommerso da ogni genere di articolo, puoi seguire la "regola dei tre mesi": tutto ciò che è rimasto sulla tua scrivania per tre mesi senza essere letto, va riposto altrove (raccoglitore, o cestino!). Ordina fogli e appunti in tre diverse pile: 1. 2. 3. Da fare ora: lavoro da completare oggi, o domani al più tardi… Da fare più avanti: metti il foglio nel vassoio delle cose in sospeso e completa il lavoro entro la fine della settimana. Altro: riponi in una cartella per l'archivio o getta via. 32 Organizzati! Metti sulla scrivania dei vassoi sovrapposti per ordinare i fogli risparmiando spazio. Usa un vassoio apposito per le pratiche sospese e accertati di svuotarlo una volta alla settimana. Disponi le cose che usi più spesso in modo che siano più accessibili. Metti il computer in modo da non doverti contorcere per usarlo… Migliora l'ambiente Lo stress è influenzato dagli stimoli visivi, come il colore di ciò che ci circonda: le aziende spesso usano i colori per creare diversi stati d'animo. Progetta anche tu il tuo ufficio in questo senso: usa colori diversi se vuoi essere stimolato oppure rilassato… Scegli la tonalità che ti piace di più Sistema piante, fiori e fotografie che ti piacciono: ti sentirai più a tuo agio e aumenterai il tuo rendimento! Impegnati a rendere il tuo ufficio accogliente come la tua casa… in fondo ci passi un sacco di tempo…! 10 consigli per gestire le proprie e-mail Ogni volta che ci assentiamo dall’ufficio per qualche tempo, al ritorno siamo letteralmente invasi da e-mail di tutti i tipi. Ecco quindi 10 consigli per non rimanerne asfissiati: 1. 2. 3. 4. 5. Fate una prima revisione dei messaggi, eliminando (senza aprirli) pubblicità o e-mail di provenienza sconosciuta; gli altri classificateli secondo il grado d’urgenza. Differite la lettura degli allegati a quando avrete tempo a disposizione. Potete stampare le più importanti in previsione di una vostra risposta. Createvi un indirizzo “pattumiera”: lasciare il proprio indirizzo nella rete, significa essere bombardati da messaggi di tutti i tipi, spesso indesiderati; la soluzione è di crearsi un indirizzo con fornitori gratuiti (hotmail, yahoo…) da utilizzare all’occasione. Utilizzate i filtri automatici per classificare le vostre e-mail ricorrenti. Eliminate il messaggio sonoro dell’arrivo di posta, perché vi distrae. E’ sufficiente controllare la posta ogni due ore. 33 6. 7. I vostri colleghi o superiori potrebbero essere stufi di ricevere sistematicamente una copia delle vostre note, anche se pertinenti, soprattutto se si accorgono che le indirizzate a una dozzina di persone. Almeno utilizzate la funzione “copia carbone invisibile” che nasconderà la lista dei destinatari. Inserite sempre la vostra firma, si tratta di un atto di educazione. Sapete di possedere un telefono? L’e-mail va bene, ma per le questioni urgenti può essere preferibile l’utilizzo del telefono. Come avere biglietti da visita impeccabili: chi ben si presenta è a metà dell'opera... Progetta con cura il tuo biglietto da visita Se lavori in proprio, puoi dare libero sfogo alla tua innata creatività anche nel design dei tuoi biglietti da visita. Se invece lavori per una società con un suo logo, allora sfogati sulle tele da pittore e metti il logo sui biglietti da visita. Sei obbligato a farlo.... Ricorda che anche piccole cose, come un simbolino ben studiato, possono trasmettere grandi concetti sul tuo lavoro o la tua società, molto più efficacemente delle parole! Comunque sia, ricordati di non esagerare con lo sfarzo sui biglietti da visita: troppa ridondanza può solo renderti ridicolo e non professionale. Una cosa da tenere bene a mente: progetta il tuo capolavoro tenendo presente un formato che ben s’inserisca in un porta biglietti o in un portafoglio. Altrimenti potrebbe essere perso! Accertati che il tuo biglietto contenga tutte le informazioni necessarie su di te e su come raggiungerti: telefono, fax, e-mail, cellulare, posizione ricoperta nell'azienda e così via... Come ti presenti Anche se quello che hai davanti è un cliente che ha bisogno del tuo biglietto da visita, non dargli mai l'ultimo che ti è rimasto, tutto rovinato o stropicciato... E' meglio che tu gli appunti i tuoi dati su un foglio bianco e gli prometti di inviargli un biglietto appena arrivato in ufficio. Un biglietto imperfetto può dare una brutta immagine di te!! 34 Se cambi numero di telefono, fax, indirizzo fisico, o di e-mail, butta i vecchi biglietti e fanne di nuovi. Per favore, non cancellare i dati vecchi scrivendo i nuovi con la biro...che figura fai?? Se hai rapporti di lavoro a livello internazionale, è sempre buona norma avere biglietti da visita in inglese che comunicano le informazioni anche a chi non capisce la tua lingua. Se devi viaggiare in Oriente per lavoro, portati dietro una gran quantità di biglietti: laggiù amano molto scambiarseli Altri consigli Puoi certamente utilizzare i tuoi biglietti per scrivere qualcosa sul retro. Ad esempio per fissare un appuntamento con un cliente... Se usi il tuo biglietto in accompagnamento a un mazzo di fiori o a un regalo, tira una linea diagonale sulla parte frontale, per far capire che lo stai personalizzando e che si deve leggere la dedica sul retro... Firma sempre il tuo messaggio personale, anche se il biglietto è intestato: questo trasforma la comunicazione da impersonale a personale. Non dare il tuo biglietto a chiunque incontri...sii discreto: dare il biglietto da visita a destra e a manca può dare l'impressione che tu voglia vendere qualcosa a qualcuno... Non parlare di affari a qualcuno che hai conosciuto a una festa privata, perciò non dargli il tuo biglietto da visita, perché significa che lo stai facendo!!! Porta sempre con te un biglietto da visita, ma non esagerare nel mostrarlo in pubblico...sii discreto, ricorda!! 35 COME PARTECIPARE A FESTE IN UFFICIO E RICEVIMENTI D'AFFARI Ogni buon professionista non deve solo destreggiarsi fra le insidie del mondo degli affari; molto spesso, infatti, deve partecipare a occasioni mondane. Devi sapere come comportarti in queste situazioni. Come comportarsi a un cocktail d'affari I cocktail stanno diventando tra le occasioni preferite per intrattenere i soci in affari. Cerca di ricordare questi suggerimenti: Vesti nel modo appropriato: scegli nel guardaroba gli abiti che più ti paiono adeguati all'occasione. Arriva puntuale: non arrivare né in largo anticipo né con troppo ritardo; è un segno di rispetto. Non portare con te nessuno, salvo che non sia stato concesso con l'invito. È meglio tenere il bicchiere nella mano sinistra, così da avere la destra libera per i saluti. Dopo uno spuntino, pulisci le dita con una salvietta. Cerca di mescolarti alla gente: non restare isolato in un angolo! Presentati alle altre persone e scambia qualche battuta in modo cordiale. Come partecipare a una cena in ufficio Rispetto ai cocktail d'affari, le feste e i ricevimenti in ufficio hanno un tono più ufficiale. Molto spesso sono organizzate per accogliere personalità importanti, oppure per consegnare premi e riconoscimenti. Se la tua azienda ha deciso di preparare una serata del genere, ecco come comportarti. Indossa il tuo miglior abito da sera. Se il ricevimento si tiene subito dopo il lavoro, è bene portare da casa i vestiti e cambiarsi in ufficio. Presentati ai dirigenti (se non lo hai mai fatto), ma non interrompere se li vedi impegnati in altre conversazioni. 36 Cerca d'essere ben disposto verso i presenti, anche con colleghi e le loro famiglie tieni un atteggiamento aperto. Non è questa la serata migliore per sedere in un angolo! Non esagerare nel bere, dopo il secondo bicchiere, fermati. Come NON comportarsi in pubblico Ecco un elenco di gesti e comportamenti che, nel modo più assoluto, non fanno parte di un atteggiamento educato in pubblico. Siccome partecipare a un appuntamento sociale, vuol dire, anzitutto, comportarsi secondo etichetta, è meglio leggere con attenzione la lista che segue. Alcune cose da non fare mai: Grattarsi Truccarsi davanti a tutti Masticare gomme Togliere le scarpe sotto il tavolo Stuzzicare il naso Tossire senza una mano davanti alla bocca Parlare a bocca piena Sbadigliare (anche se la serata è noiosa...) Essere scomposti a tavola Come comportarti di fronte ad un buffet: non solo mangiare... La prima cosa che tutti fanno a una festa è procurarsi qualcosa da mangiare o da bere e quindi il buffet è il luogo attorno a cui tutti gravitano con interesse…Per questo può essere sfruttato non solo per placare i morsi della fame e della sete, ma anche per socializzare…in fondo l'obiettivo principale è questo, no?? Non ti accampare nei pressi del buffet: a parte il rischio - serio - di prenderti una bella sbronza o indigestione, questo atteggiamento dimostra uno scarso interesse verso il prossimo. In particolare, non fare come quelle persone che stanno intorno al buffet e si scolano un bicchiere dopo l'altro per avere poi così la sicurezza necessaria ad attaccare bottone. Offriti come volontario per aiutare i padroni di casa a portare altri cibi o bevande, a disporre o affettare qualcosa. Fare qualcosa accattiva le simpatie della gente e inoltre quello/a che hai aiutato dovrà per forza rivolgerti la parola per un po'. 37 Fai commenti sulle pietanze e sulla loro presentazione. Cibi e rinfreschi sono un ottimo argomento di conversazione, a patto che dopo un po' l'argomento cibo porti ad altri argomenti. Il troppo stroppia! Evita qualsiasi commento negativo sul rinfresco, salvo che non sia l'interlocutore a cominciare per primo. Non si può mai sapere chi ha cucinato e comunque corri il serio rischio di offendere qualcuno. Evita di servirti di piatti o bicchieri pieni per indicare qualcosa a qualcuno: è sconveniente e può causare incidenti. Evita di monopolizzare il barman (a patto che ci sia). Scambiare due parole è lecito, ma ricorda che lui è lì per lavorare e i padroni di casa (che lo pagano…) e gli altri ospiti potrebbero non gradire il rallentamento del servizio. Usa il tempo che passi ad aspettare di essere servito per socializzare con chi aspetta vicino a te: è una situazione favorevolissima al dialogo! Nei luoghi pubblici esistono regole di comportamento e di buona educazione che non vanno ignorati. Spesso il pericolo è che l'abitudine a frequentare sempre lo stesso locale ci induca a esagerare in disinvoltura, e assumere, quindi, atteggiamenti involontariamente maleducati. Ecco come comportarci: Al bar Sia che entriamo nel "solito bar" o in uno nuovo, salutiamo all'entrata e all'uscita con un "buongiorno" generale. Nel fare l'ordine ricordiamo sempre il "per piacere" e "grazie". Non pensiamo che il fatto di dare del tu a camerieri e baristi denoti democrazia, denota solo mancanza di rispetto. Non ingombriamo il banco con nostri pacchetti e borse o peggio con i gomiti. Se siamo in compagnia, non teniamo il tono della conversazione troppo alto. Con la brioche evitiamo di fare la zuppetta nella tazza del cappuccino. Alcuni locali lasciano a disposizione dei clienti dei quotidiani: non monopolizziamoli. Nelle ora di punta evitiamo di indugiare davanti alla nostra tazza vuota, mentre altre persone aspettano il loro turno di avvicinarsi al bancone; evitiamo anche di incontrarci davanti alla vetrinetta dei panini, creando dei veri ingombri. 38 All'ora dell'aperitivo usiamo l'apposito stecchino per portare alla bocca le olive e sputiamo il nocciolo con discrezione, nel palmo della mano, per poi buttarlo nel cestino portarifiuti (i noccioli rosicchiati nel piattino accanto alle olive offrono uno spettacolo poco piacevole). La toilette è una sola a disposizione di molti quindi non usiamola come succursale del bagno di casa. Al bar non si può prenotare, quindi cerchiamo di non occupare con giornali e indumenti le sedie per amici e colleghi che devono raggiungerci. Data la vicinanza dei tavolini, non inquiniamo con le chiacchiere ai telefonini, il relax dei nostri vicini di tavolo. Ricordate: chi accompagna una signora deve sempre entrare per primo nel bar e, onde evitare scontri con la compagna, è meglio preavvisarla con una frase tipo "faccio strada". Se incontriamo per caso un amico al bar, è cortese cercare di arrivare prima alla cassa per offrirgli la consumazione; questo non vale per l'incontro al fast-food o nello stesso bar per la pausa pranzo. La regola vale anche per le signore. Al ristorante Comportamento: farsi notare il meno possibile, parlando e ridendo a bassa voce e per chiamare il cameriere si cerchi di attirare la sua attenzione con un cenno discreto della mano e, al massimo, uno "scusi". All'entrata gli uomini precedono le signore; indipendentemente dal sesso, la persona che invita fa passare l'invitato nel seguire il maître o il cameriere verso il tavolo assegnato. L'uomo siede alla destra della donna, le riserva il posto lungo la parete o che comunque le permetta di vedere la sala. Ogni uomo siede a fianco di una signora che non sia sua moglie (o compagna). Nel caso di due coppie, ciascuna signora siederà alla destra dell'uomo che non è suo marito. Se invece l'uomo e la donna siedono da soli, ai due lati consecutivi di un tavolo quadrato, lui siederà alla sua destra per utilizzare il braccio destro e quindi versarle da bere. I signori siedono un attimo dopo le signore. Se durante il pasto una di loro si allontana, per qualunque motivo, si alzano contemporaneamente a lei, si risiedono appena si allontana e si rialzano appena riappare. I signori devono impartire gli ordini ai camerieri, sempre con gentilezza naturalmente. Se il cameriere è occupato altrove, durante il pasto, ogni uomo 39 provvederà che la signora alla sua sinistra abbia sempre acqua e vino nei bicchieri. Ci si può rivolgere ai commensali del tavolo vicino per chiedere in prestito sale, pepe o l'oliera, a condizione di restituirli dopo l'uso. Vietato toccarsi i capelli o rifarsi il trucco . Nel caso di un cibo malcucinato, di un vino cattivo o di una posata o un piatto non pulitissimi, ci si limita, senza spiegazioni o recriminazioni, a chiedere che vengano sostituiti. Al momento di alzarci, poseremo il tovagliolo, senza piegarlo, alla sinistra del piatto. Uscendo saluteremo con un cenno del capo e un sorriso chi ci ha servito Da non fare: togliersi la giacca e appenderla al sedile della sedia. portare con se il cane (anche se educatissimo) fumare sigaro o pipa (dove è concesso fumare) mostrarsi incontentabili (credendo di essere chic) commentare o motivare la propria scelta al cameriere (il quale, peraltro, se ne infischia se "il formaggio ingrassa da morire" o "il pesce mi mette bruciori di stomaco"). piantare in asso i commensali per andare a salutare ad altri tavoli. E' sufficiente un saluto a distanza Chi invita: Evita di scegliere un locale con prezzi folli o con cucina troppo creativa perché faccia colpo. Arriva con qualche minuto di anticipo e aspetta vicino all'ingresso gli ospiti; se marito e moglie, il marito aspetta fuori i ritardatari, mentre la moglie può intrattenere gli altri al bar o al tavolo offrendo loro un aperitivo. Suggerisce la disposizione dei posti che ritiene migliore. Se la tavolata è numerosa (per evitare lentezze nel servizio) avrà concordato un menù in precedenza e scelto i vini adatti. Se non ha scelto, può chiedere al maître le specialità del locale, e suggerirle, ma senza insistere. Farà distribuire un menù (se il ristorante ne possiede uno) senza l'indicazione dei prezzi. Si assume il compito di scegliere il vino, ma può chiedere consigli ai presenti. Dopo averlo assaggiato, lo farà servire ai suoi ospiti. Il padrone di casa deve rimanere lucido quindi non vale la scusa di dare il buon esempio. 40 E' sempre chi invita che deve (uomo o donna che sia) rendersi conto se ci sono pecche nella qualità del cibo o del vino, poiché l'ospite non si lamenta mai. Propone caffè e liquori ma senza insistere Chi e' ospite: Beve l'aperitivo solo se è ordinato da chi invita. Non ordina i cibi più costosi, ma neppure solo i più economici. Si rivolge all'anfitrione per esprimere la propria ordinazione (non direttamente al cameriere). Se il menù è già stato fissato (e vi sono piatti che sono vietati per ragioni di salute o religione) chiede di sostituirli con qualche cosa di semplice tipo: riso all'inglese o mozzarella. Si comporta come se fosse in casa del proprio anfitrione e quindi evita critiche e cerca anzi un motivo per elogiare qualche cosa. Se chi invita paga il conto a tavola, si cerca di ignorarlo, limitandosi alla fine della serata a ringraziare con qualche commento tipo: "siamo stati davvero bene", etc. A proporre la fine della serata deve essere l'anfitrione, mai l'ospite: darebbe l'impressione di non gradire la compagnia. A tavola "A tavola si riconosce il vero signore"; ma bisogna ammettere che se ne vedono pochi... Eppure molte persone sono maleducate a tavola per mancanza di allenamento. Sono quelle che dicono: "So che questo non si deve fare, ma siamo in famiglia", ripromettendosi di rispettare le regole quando avranno o saranno ospiti. E invece, dobbiamo abituarci a essere educati proprio nell'intimità dei nostri pasti quotidiani; se no, nelle occasioni "ufficiali", quando vorremmo ben figurare, non saremo né disinvolti né sicuri di noi stessi. Ecco dunque delle regole base da seguire sempre, da soli e in compagnia. Comportamento a tavola Si pone la sedia alla giusta distanza del tavolo per sedere eretti (non rigidi) Non ci si dondola sulla sedia. Non si allungano le gambe sotto la tavola (piedi sotto la sedia) 41 Le mani devono essere sempre sul tavolo; quando non sono occupate con le posate, stanno "a riposo" appoggiate all’altezza dei polsi Attenzione ai gomiti: mai puntarli sulla tavola. Chi deve prendere medicine, lo faccia con discrezione, senza allineare pillole o flaconi. A tavola sarebbe bene non starnutire ne soffiarsi il naso. Se non possiamo farne a meno, portiamo al naso il fazzoletto senza spiegarlo, con naturalezza, ed evitando di guardarci dentro, rimettiamolo in tasca. Si mastica a bocca chiusa Si porta il cibo alla bocca, in piccoli bocconi, chinando il capo sul piatto il minimo indispensabile: le posate raggiungono la bocca e non viceversa. Non si solleva il piatto della minestra per raccogliere fino all'ultima goccia; tutt'al più la si inchina verso il centro della tavola (cioè al contrario di quanto si fa di solito) Non si puliscono con tovaglioli piatti, posate e bicchieri Nelle pause non si giocherella con il pane, i grissini, le stoviglie Si parla solo quando la bocca è libera dal cibo Non soffiamo mai sui cibi e bevande calde per farli raffreddare Non si porta alla bocca un nuovo boccone prima di avere inghiottito il precedente Mentre si mastica, non ci si serve dal piatto di portata, non ci si dedica ad altre cose (tipo condire l'insalata); si mastica e basta! Non si gesticola con le posate in mano Mangiando non si accarezzano cani e gatti e non gli si porgono bocconi di cibo A tavola non ci si toccano i capelli, il naso, le orecchie e non ci si gratta. Non ci si allenta la cintura Dimenticare gli stuzzicadenti (fornirsi di spazzolino e dentifricio da viaggio) Quando qualcuno ci versa da bere, non solleviamo il bicchiere verso la bottiglia e per rifiutare non copriamolo con la mano, basta dire “No grazie” Non si prende mai in mano il bicchiere della persona cui si versa da bere Ci si pulisce la bocca con il tovagliolo prima e dopo aver bevuto Assolutamente vietato sollevare il mignolo quando si beve Si beve a piccoli sorsi, senza far rumore, né vuotare il bicchiere di un fiato La mano che tiene il bicchiere sta su da sola, senza bisogno di appoggiare sul tavolo il gomito Il bicchiere non va riempito fino all'orlo, ma solo per tre quarti Non si mescolano acqua e vino nello stesso bicchiere Non si deve insistere per versare da bere a chi rifiuta 42 Forchette e coltelli vanno impugnati tenendoli tra il pollice e l'indice, allungando leggermente quest'ultimo dito lungo il manico della posata, per esercitare la giusta pressione necessaria per tagliare o per infilzare il boccone, ma senza mai toccare la lama del coltello o i rebbi della forchetta Il cucchiaio va tenuto tra pollice e indice, mentre le altre dita sono ripiegate verso il palmo della mano. Esistono due modi per portare il cucchiaio alla bocca: accostarlo di lato tenendo il manico parallelo alle labbra oppure avvicinarlo alla parte più stretta e appuntita dell'ovale. Finita la minestra, il cucchiaio va lasciato nella fondina Tra un boccone e l'altro o in attesa di essere serviti di nuovo nello stesso piatto, le posate, che non vanno mai trattenute in mano senza essere utilizzate, devono essere poste con le punte a contatto e i manici lievemente divaricati ai bordi del piatto .A fine pasto tre possibilità altrettanto giuste:. Ossa, lische e noccioli si fanno scivolare dalla bocca sulla forchetta, e poi sull'orlo del piatto Non si intinge il pane nel sugo o nella salsa Non si porta mai il coltello alla bocca Non si adopera il coltello con: il pesce (salvo che manchino le posate apposite), la frittata, le uova (anche sode), i legumi, le verdure cotte e crude, i soufflé, i flan, gli sfornati Per prendere il sale dalla saliera si deve usare l'apposito cucchiaino, non la punta del coltello (o peggio le dita) Come usare le posate a tavola Tre forchette alla sinistra del piatto, due coltelli e un cucchiaio alla destra, altre tre posate davanti al piatto, tre bicchieri differenti. Ti trovi in un ristorantino chic, il maître parla esclusivamente francese e tu hai da 10 minuti di fronte una piccola "quaglietta marinata al lampone", ma non sai da quale posata cominciare… Panico! Si tratta senza dubbio di un incubo per tanti; in questi casi è meglio conoscere queste poche norme Preparare il menù Ipotizziamo che tu abbia deciso di invitare il tuo datore di lavoro a cena. Ovviamente vuoi fare bella figura e vuoi che anche i minimi particolari siano debitamente curati. 43 Il primo passo da compiere è definire il menù delle portate che saranno servite. Infatti, secondo il tipo di pietanza dovrai provvedere alla scelta della posata appropriata. Ad esempio: è inutile predisporre un cucchiaio se nel menù non è prevista una pietanza in brodo. Analogamente dovrai definire la sequenza delle portate, partendo dall'aperitivo per arrivare fino al dessert. Le regole d'oro 1. Le posate per le pietanze salate vanno disposte ai lati del piatto, quelle per il dolce e la frutta in alto, davanti al piatto. Eventualmente le posate da frutta possono essere portate in tavola al momento. 2. La disposizione, come anticipato, deve tener conto dell'ordine in cui saranno serviti i vari piatti. Man mano che saranno portate le pietanze, il commensale userà le posate sistemate più all'esterno, scalando via via verso quelle più interne. 3. Per ogni portata devono essere predisposte altrettante posate. Chi si occuperà del servizio dovrà badare a portare via le posate usate di volta in volta. 4. Le forchette vanno a sinistra, i cucchiai e i coltelli a destra; sopra vanno le posate da dolce, frutta e formaggio. I coltelli vanno rivolti con la lama verso il piatto, mentre cucchiai e forchette devono avere la parte concava verso l'alto. 5. Evita di mettere sul tavolo troppe posate. Ricorda che i coltelli non possono mai essere più di 3. Se il pasto avesse bisogno di ulteriori posate, aggiungile di volta in volta. Come usare le posate Fra un boccone e l'altro, forchetta e coltello vanno riposti sul piatto, vicino ai bordi, paralleli tra di loro o con le punte leggermente convergenti. Terminata la pietanza, le posate invece devono essere lasciate al centro del piatto. Il cucchiaio, una volta usato, va posato dentro il piatto col manico che sporge dall'orlo. Gli spaghetti e la pasta lunga in genere si mangiano arrotolandoli con la sola forchetta, senza usare il cucchiaio. Per le frittate non si usa il coltello, 44 solo la forchetta. Il paté e le mousse si mangiano con la forchetta e non si spalmano sul pane, ma su crostini appositamente preparati. Il pane non si taglia con il coltello ma si spezza con le mani. Presentazioni: come essere corretti e disinvolti Come impressionare gli altri facendo una presentazione Pronuncia i nomi chiaramente e distintamente. Quando farfugli il nome di qualcuno o lo pronunci a voce talmente bassa che ti è chiesto di ripeterlo, non stai facendo un buon lavoro... Se sei tu a essere presentato male, sussurra all'orecchio di chi ti presenta il tuo nome corretto. Preferisce certo essere corretto da te piuttosto che continuare a presentarti in modo sbagliato. Usa nome e cognome e anche il titolo - se esiste - della persona che presenti. Alla gente piace sapere con chi sta parlando... Nomina il posto o la città dove la persona vive, se questo è importante per capire chi è. Se devi presentare qualcuno, fallo alla svelta. Nessuno ama stare in disparte in attesa di essere presentato... Quando non ti ricordi il nome del tuo interlocutore Devi presentare qualcuno e non ti ricordi il suo nome...che situazione terribile... Ricorda, difficilmente si avvera il miracolo che quella persona pronunci da sola il suo nome...tocca a te provvedere in merito! Rimedia immediatamente con una frase del tipo: "Perdonami, ho dimenticato il tuo nome. Devi sapere che spesso ho difficoltà anche con il nome di mia madre". Il tuo interlocutore si farà una bella risata e non ce l'avrà con te. Se sei tu nella situazione e ti sembra che il tuo interlocutore non ti presenti perchè ha scordato il tuo nome, prendi l'iniziativa ed esci allo scoperto. Quando non conosci nessuno Fai due bei respiri profondi prima di entrare nella sala dove non conosci nessuno. Metti una bella carica di vivacità nella tua voce e ripetiti che ti senti bene e tranquillo. 45 Entra, così "pompato" nella stanza a testa alta e col sorriso sul volto! Appena varcata la soglia, individua due o tre persone che conversano affabilmente. Dirigiti verso di loro e appena fanno una pausa nella conversazione, presentati alla persona più vicina a te. Con sicurezza. Come e quando proporre un brindisi Il brindisi è un'arma sociale potentissima Come e quando proporlo Il brindisi non è proprio solo di occasioni "ufficiali" come matrimoni, cerimonie di premiazione: va benissimo anche in una normale festa aziendale! Proporre un brindisi è una strada che hai per raggiungere diversi obiettivi: riprenderti da una gaffe, placare un diverbio, replicare a un insulto, defilarti da una compagnia. Puoi proporre un brindisi quando devi fare un annuncio o semplicemente perché qualcuno ti porta qualcosa da bere e tu vuoi rendere con un gesto simbolico la bella atmosfera di allegria che c'è nell'aria… In genere, prima di procedere al brindisi, è buona educazione aspettare una pausa delle conversazioni, così come è buona educazione smettere di parlare se qualcuno leva il calice… Due suggerimenti Dopo aver brindato, non scolarti tutto il contenuto del bicchiere! A meno che non fosse davvero poco, oppure a meno che tu ti trovi in un paese come la Russia, dove l'usanza impone di fare un bel sorso lungo… Se qualcuno propone un brindisi mentre tu hai il bicchiere vuoto, alzalo soltanto in segno di omaggio, non far finta di bere e non fermare tutti dicendo: "Ferma, ferma, prima devo fare il pieno!!". Veramente pessimo. Lasciare la mancia: quando e quanto... Esprimere la propria soddisfazione con stile: l'importanza della mancia Contrariamente a quanto potresti pensare, la mancia non è un optional... E' verissimo che non sei costretto da nessuno a darla, specialmente quando non ti ritieni soddisfatto del servizio che ti è stato offerto. Ma è altrettanto vero che quando invece sei soddisfatto o non hai particolari appunti da muovere al servizio reso, è meglio darla. Dimostra che sei una persona elegante. 46 Inoltre tieni presente che, soprattutto all'estero, la mancia è la voce che incide di più sugli introiti mensili di camerieri, fattorini, portieri, etc...privarne la persona interessata non è cortese. Alberghi Dai al portiere 2 euro se ti porta il bagaglio fino alla reception, e 4 euro a bagaglio al fattorino che ti porta le valigie in camera. Dai al fattorino che ti porta messaggi, biancheria pulita, pacchetti, 2 euro ogni volta che apri la porta ed è lui. Se sei particolarmente soddisfatto del servizio, puoi pure abbondare... La gratitudine per il servizio in camera spesso è già inclusa nel conto (controlla prima di firmare la ricevuta), ma se il cameriere ti serve come un principe o come se fossi il cliente più importante dell'albergo, prevedi pure un extra di 10 euro per ricompensarlo. Se la reception ti fornisce dei servizi particolari come la prenotazione dei biglietti del teatro o la prenotazione del ristorante che hai scelto, lascia almeno 10 euro. Ristoranti Dai alla guardarobiera 2 euro per borsa, cappotto, sciarpa. Per il maître tieni pronti 10 euro se riesce a trovarti un bel tavolo nella sala completamente stracolma e iperprenotata . All'inserviente della toilette (vale anche in autogrill) dagli 1 euro. Calcola poi una mancia del 7% sul totale del conto per il cameriere che ti ha servito tutta la sera. Infine, quando te ne vai, lascia 5 euro al portiere che ti ha trovato un taxi o al posteggiatore che ti ha riportato la macchina! Come attaccare discorso durante le occasioni mondane: per non restare zitti in un angolo Preliminari Una volta scelto il gruppo di persone "bersaglio" del tuo approccio, si presenta il grande dilemma: stringere o non stringere la mano? La risposta è…no! Se le persone cui ti vuoi rivolgere stanno già parlando fra loro e magari hanno per le mani un bicchiere o un piatto di pasta, un tramezzino, NON DEVI porre la mano da stringere. Il gesto in sé indica buona educazione, ma in 47 questi casi porrebbe l’accento troppo il fatto che ti vuoi inserire nel gruppo; potrebbe essere fastidioso agli occhi degli altri. Certo, se qualcuno ti presenta o ti porge la mano, allora è consentito… E con i sorrisi, come si fa? In genere è meglio non sorridere a bocca piena, spalancata, entrando in un gruppo. Preferisci un discreto sorriso a bocca chiusa Quattro approcci Approccio diretto: funziona perché va a toccare la corda della timidezza che c'è in ognuno di noi e poi perché mette i tuoi interlocutori in una posizione di potere (loro già si conoscono) che non li fa sentire minacciati. L'unico problema? Sembrare sinceri…e per sembrarlo un po' bisogna pure esserlo! Attento/a però: usa questa tecnica solo quando non conosci davvero nessuno, altrimenti può essere controproducente..! Intrufolo: avvicinati senza dare nell'occhio al gruppetto che hai scelto… Fai piano…e nel frattempo ascolta attentamente tutto ciò che è detto. Quando sarai abbastanza vicino/a, inserisciti senza dare nell'occhio nella conversazione, come se ci fossi sempre stato, in modo che gli altri quasi non si accorgano della tua intrusione. Questo in genere predispone bene le persone perché non vivono l'ingresso nella loro conversazione come un'intrusione, anche se lo è. Attento/a però a portare a termine la tua manovra: devi dire qualcosa di pertinente in breve tempo, altrimenti ti sale l'ansia, vieni preso/a dai dubbi e fallisci miseramente…! Tattiche Adulatorie: qui si va nell'ovvio, non c'è molta necessità di spiegare, ma anche in questo caso esistono errori possibili nei quali non bisogna cadere; Mai strafare! Non cominciare con apprezzamenti sul vestito di qualcuno, è troppo invadente come incipit. Magari dirotta la tua attenzione sugli accessori, tipo gli orecchini (meno diretti) Mai essere troppo esuberanti. Mai dire : "Scusate, ho visto che siete persone simpatiche, posso fermarmi un po' qui con voi?". Ti guarderanno come un appestato… Il test di Sottigliezza: Osserva e studia con precisione una o due persone del gruppo a cui miri, cerca di ascoltare quello che dicono nella conversazione. Impara in pochi minuti come si comportano, che tipi sono. Ancora in generale 48 Non dire mai a qualcuno per agganciarlo/a: " Lei che lavoro fa?". Domanda terribile! Se vuoi socializzare in una festa, non portarti amici: socializzare in coppia è molto più difficile che da soli… Qualsiasi cosa ti esca di bocca come battuta iniziale del tuo approccio, dilla convinto e con sicurezza: se non ne sei convinto neanche tu, come puoi convincere gli altri?? Come uscire da una conversazione in modo delicato Quando defilarsi Posto che uscire da una conversazione spesso è quasi più difficile che entrarvi, non ci si può defilare bruscamente, ma ci vuole stile, come in tutte le cose. Primo motivo per defilarsi: il tuo interlocutore ti fa soffrire. Nessuno prova piacere a conversare con mister Attaccabottoni o miss Rompiscatole. Per questo è meglio svignarsela e alla svelta! Altra situazione: il gruppetto di persone che ti stavi lavorando evapora piano piano di solito per la presenza di un individuo sgradevole - e tu finisci per restare solo con questa persona. Prima di farti prendere dal panico, trova una scusa e scappa. Occhio all'orologio: se sei a una festa per conoscere persone, non trattenerti mai più di venti minuti - mezz'ora con ciascuno… Il galateo della fuga Prima di fuggire da qualsiasi gruppo devi sapere DOVE fuggire: scegli preventivamente un altro gruppetto di persone o un luogo, il bagno o il buffet ad esempio… Molte classiche frasi di fuga contengono un accenno al luogo in cui sei diretto/a! E poi, se non dai l'impressione di avere una destinazione chiara, chi si vede abbandonato da te, potrebbe offendersi… Le cinque leggi che regolano l'uscita da un gruppo: 1. Mentire è ammesso. Indispensabile. 2. Nessuno sa quel che davvero pensi. Tutti devono accontentarsi di quel che dici loro. 3. Il tuo interlocutore pensa soprattutto a se stesso. 4. Meglio fuggire da qualcuno che vedere qualcuno che fugge da te: prendi l'iniziativa! 49 5. Cambiamento=movimento, movimento=cambiamento. La stasi è la morte della socializzazione. ...manovre per uscire di scena Approccio diretto…in retromarcia. Dì semplicemente che vuoi socializzare con altri. La dissolvenza: si può usare quando non si è completamente impegnati in una conversazione e ce la si può svignare senza troppi problemi. Mentre non ti guardano, comincia a indietreggiare lentamente… Cambio della guardia: quando una persona nuova entra nel gruppetto in cui sei e te la vuoi svignare, approfitta della nuova energia che si origina dal cambiamento e prima che il gruppo si assesti di nuovo, allontanati Fuga indolore: quando ti trovi di fronte ad un interlocutore insopportabile o logorroico, cerca di concentrarti su ciò che ti dice in modo da trovare un possibile appiglio per assumere il controllo della conversazione. Quando ce l'avrai fatta, non dargli/le modo di riprenderselo: porta la conversazione verso una conclusione che sembri naturale e dirigiti verso qualcuno facendo finta di conoscerlo. Finta ricerca: mentre sei tu a parlare (hai finalmente preso il controllo della conversazione con miss Noia in Persona…!) getta gli occhi a destra e sinistra dando l'impressione di cercare una persona in particolare. Dopo qualche minuto, congeda la persona con cui non vuoi più parlare dicendole di aver finalmente visto chi cercavi. Giustifica tutto col fatto che non vi vedete da vent'anni, che devi discutere d’importanti questioni di lavoro…etc.. Avere o essere ospiti L'arte di ospitare è altrettanto difficile di quella di essere ospiti. Vi sono anfitrioni particolarmente dotati e quindi, gli inviti a casa di costoro, sono molto ambiti. Vi sono peraltro invitati doc, e sono quelli richiesti in quasi tutte le riunioni in quanto, con il loro comportamento disinvolto ma simpatico e educato, aiutano la riuscita della serata. Avere ospiti a casa Chi riceve: 50 Nell'invitare deve essere chiaro sull'ora e il giorno dell'invito ed anche sul tono dell'occasione, per permettere all'ospite di vestire in maniera adeguata. Una persona nuova, conosciuta in casa d'altri, deve essere invitata insieme a coloro presso cui è avvenuta la conoscenza. Neanche durante la visita più informale di amici intimi, sono permesse le pantofole. Si deciderà per un capo semplice ed elegante (ma non esagerato) per non offuscare chi ospiti. Cercare di riunire persone affini per posizione sociale e educazione, ma con professioni diverse altrimenti la conversazione sarà noiosa. Evitare di accoppiare persone di note opposte fedi politiche o che hanno litigato o ex coppie. Esilia (senza pietà), in un'altra parte della casa, i tuoi adorati amici a quattro zampe. Il padrone di casa non deve pretendere di divertirsi. Se non c'è personale di servizio: l'uomo accoglie gli ospiti sulla porta, appende i cappotti degli uomini e invita le signore a lasciare i propri sul letto della camera matrimoniale. La moglie li attende in salotto, da loro il benvenuto e fa le presentazioni, accennando qualche domanda per fornire lo spunto a conversazioni successive. In attesa della cena, offre gli aperitivi man mano a chi entra. Non chiede mai "che cosa volete", ma avrà preparato o un cocktail speciale oppure diverse bottiglie a scelta. Piattini con olive, salatini e piccole tartine serviranno a stuzzicare l'appetito in attesa della cena. Il bravo anfitrione deve cercare di pilotare la conversazione in modo tale che tutti possano intervenire, bloccando qualche ospite troppo chiacchierone (con tatto, naturalmente). Se qualche cosa non va come dovrebbe nell'organizzazione, cerca di rimediarvi senza dare nell'occhio; se non può fare nulla, lo ignora. Se qualcuno degli ospiti sa cantare o suonare o raccontare barzellette, gli può chiedere di esibirsi solo se è sicuro di fare una cosa gradita a lui e anche agli altri presenti. Saprà poi arginare con garbo e fermezza il protagonismo di chi, una volta al centro dell'attenzione, non vuole più tornare nell'ombra. Salvo che non si fosse deciso prima il programma della serata, tipo "dopo cena un giro di carte" non impone a nessuno un certo tipo di passatempo, al massimo offre un sottofondo musicale piacevole che però non costringa ad alzare la voce. 51 L'ospite che decide di accomiatarsi si aspetta una frase del tipo: "ci lasci già?", "non puoi fermarti ancora un po'?", ma sarebbe infastidito da maggiore insistenza. Al momento del commiato, il marito accompagna all'uscita chi se ne va, lo aiuta a indossare il cappotto, lo ringrazia per essere venuto e aspetta sulla porta fino a che non abbia preso l'ascensore o le scale. La moglie si unirà a lui per salutare l'ultimo invitato. Non permetterà che si sparli o si rida alle spalle dell'ultimo che si è allontanato, se accade, cambierà discorso. Come assegnare i posti a tavola Quando si decide di invitare un buon numero di ospiti per un banchetto, è buona norma fare in modo, da perfetti padroni di casa, di assegnare in anticipo i posti agli ospiti, in modo da non abbandonarli nell'imbarazzante situazione di scegliere da soli dove sedersi. Naturalmente, quanto più il pranzo sarà formale, tanto più le regole da rispettare saranno rigorose. Ecco in semplici passi come districarsi tra le regole del galateo e rispettarne i principi di base. Per una tavola con dieci commensali Se il tavolo è di forma rettangolare e gli ospiti sono sufficientemente numerosi, ad esempio sono in dieci, i padroni di casa occuperanno i posti a capotavola. In particolare la padrona di casa, se manca il personale di servizio, occuperà il posto più vicino alla cucina; alla sua destra avrà l'ospite maschio di maggior riguardo (il più anziano, il più importante o il meno conosciuto) e alla sua sinistra il secondo per importanza. Allo stesso modo il padrone di casa avrà alla sua destra la signora di maggior riguardo e alla sua sinistra la seconda per importanza. Si alterneranno poi uomini e donne, con l'accorgimento di dividere le coppie. Per una tavola con otto commensali Se i commensali sono otto, solo uno dei padroni di casa starà a capotavola e avrà di fronte l'ospite più importante del suo stesso sesso. Secondo il galateo anglosassone a capotavola in questo caso deve sedere l'uomo, invece secondo il galateo latino, la donna. 52 Se poi la tavolata è lunga, i posti d'onore sono al centro del tavolo e qui staranno i padroni di casa e gli ospiti rispettando le regole esposte in precedenza . Più ci si avvicina al fondo del tavolo meno diventano importanti i posti. Per una tavola con quattro commensali Se al banchetto è stata invitata soltanto un'altra coppia, l'unica regola da rispettare è che il padrone di casa deve avere alla sua destra l'invitata. Infine una cura speciale: se si invitano persone mancine bisogna cercare di farle sedere all'estremità sinistra del tavolo in modo da evitare loro imbarazzanti scontri di gomito con il vicino. Essere ospiti in casa L'invitato: Se l'invito è scritto, è obbligato a confermare telefonicamente prima possibile; se è a voce, non chiede, prima di accettare, chi siano gli altri ospiti. Non estende l'invito ad altri; può, eccezionalmente, telefonare in anticipo per chiedere il permesso di farlo (a patto che l'amico sia molto decorativo e molto educato). Vietato farlo per le cene placeé (cioè quando la cena è seduta e a numero chiuso). Cura il proprio aspetto in modo particolare, qualunque sia il tono dell'occasione: indossi pure i jeans, ma con una camicia impeccabile, accessori ben scelti, una gradevole fragranza da dopo-doccia... Non conduce con sé bambini o animali, salvo che l'invito non li comprenda esplicitamente. Cerca di essere piacevole partecipando alla conversazione senza, però, monopolizzarla. Evita accuratamente i suoi problemi personali. Lascia ai padroni di casa l'iniziativa di offrire da bere, sceglie tra quanto proposto ed evita, se non c'è nulla di suo gusto, di chiedere altro. Se in casa di non fumatori, chiede il permesso prima di accendere una sigaretta. Non si toglie la giacca, non si siede scompostamente né si sdraia sulle poltrone, non tocca né sposta gli oggetti, non assaggia nei piatti di portata, non dà consigli, non disapprova. Non beve più di quanto farebbe se pagasse le consumazioni, né fuma di più perchè gli è messo a disposizione un intero pacchetto. 53 Finge di ignorare quello che non va, non esprime critiche su nulla, ma neppure loda tutto, perchè così toglierebbe valore all'apprezzamento. In caso di necessità chiede di "potersi lavare le mani". Se deve accomiatarsi presto, non si fa notare dagli altri ospiti, per non dare il segnale della partenza a tutti, e "fila via all'inglese", cioè salutando solo i padroni di casa cui spiegherà i motivi, esprimendo rammarico di non potersi fermare più a lungo. Cosa regalare Quando si è invitati: Se siamo invitati da amici possiamo portare direttamente un mazzo di fiori, o un libro o un DVD (regali che, se non piacciono, o si hanno già, si possono cambiare). Se conosciamo bene i gusti del destinatario, e lo stile della casa, possiamo portare un piccolo oggetto prezioso, d'argento, di cristallo, di porcellana. Se ci sono dei bambini, potremmo sbizzarrirci con giochi o libri illustrati o DVD di cartoni animati. Non molto originali ma sempre "giusti", una scatola di dolci o cioccolatini, oppure una bottiglia di vino o champagne, purché sia davvero buona. Dobbiamo, però, tenere presente che il galateo impone, a chi riceve il regalo, di aprirlo immediatamente e condividerne il contenuto con i presenti. Quindi nessun problema con cioccolatini o dolcini vari che possono accompagnare il caffè, ma il vino come sappiamo, deve essere armonizzato con le vivande offerte. Non conoscendo il menu, quindi sarà bene orientarsi sui liquori o vini da dessert, oppure su spumanti o champagne brut, da portare già opportunamente raffreddati, e che potranno essere serviti come aperitivo. Il vassoio di paste o i gelati non si addicono per un invito a cena in quanto rischierebbero di sciupare l'armonia del pasto (a meno che, ad una richiesta specifica tra amici "cosa porto?" il padrone di casa non vi dica "tu pensa ai dessert"). Il galateo de fiori A chi regalare fiori? 54 A chi amiamo, a chi ci è simpatico, a chi dobbiamo gratificare, a chi possiede poco per dargli l'illusione del superfluo, a chi ha tutto per donargli una bellezza senza termini di paragone. Perché? Per esprimere un augurio, manifestare un affetto, partecipare, ringraziare. Quando? Per un invito a cena: la pianta o il mazzo di fiori va recapitato qualche ora prima dell'invito, in modo che la padrona possa fare più bella la casa. Di persona? Solo un mazzolino poco ingombrante. Per lauree e compleanni. Per il ritorno a casa per una nascita o una convalescenza. A Natale, sì all'omaggio floreale al professionista che ci ha seguito con particolare competenza. Nei rapporti di lavoro, congressi o convegni, accogliere i convenuti con un fiore, fa sempre piacere. Fiori a un uomo? Perché no? Evitare rose, gigli o violette. Ma una composizione od una pianta fiorita, se lui ha il pollice verde, sarà sicuramente gradita. Ma anche uno spinoso e, costosissimo, cactus. Anche i fiori seguono le mode, non ci sono però tavolozze ufficiali dei colori trendy, ne trattati sugli accostamenti giusti o su quelli cafoni. Ma il linguaggio che abbinava al fiore giallo la gelosia, si è evoluto. Ecco un elenco aggiornato dei fiori che fanno "tendenza": GAROFANO E' tra i più venduti (pensare che era scomparso da un sacco di tempo). Gli americani l’hanno rilanciato, nella nuova qualità screziata, bianco o giallo con pennellate di rosso, consacrandolo come "il fiore del corteggiamento gay". Il garofanino profumato alla cannella, da regalare in grandi mazzi legati da rafia naturale, è tornato di moda; Dianthus o "fiore di Giove" compare spesso nei ritratti maschili del Rinascimento: significa amicizia, fedeltà e fiducia. Nella varietà con i petali che sfumano dal bianco al verde acido, presentato in un bel vaso d'argento, è molto chic. . 55 ANTHURIUM E' molto decorativo, e altresì molto moderno. Adatto a chi ama le linee pulite all'orientale, e magari, possiede una casa feng shui. Il più indicato è quello bianco oppure verde tenue o appena rosato. Il massimo dell'effetto è regalare un unico anthurium in un vaso alto bianco e geometrico. GIRASOLE Di solito se ne regala uno per volta avvolto in carta gialla da macelleria. Molto decorativo, fa tendenza, è ideale per un omaggio tra amici (anche se il suo significato è falsità). Era il fiore degli Incas, diventò poi il simbolo di Luigi XIV di Francia, il Re Sole. Volge il capo a seguire il corso del sole, si potrebbe insinuare che sta sempre "dalla parte giusta". ORTENSIA Il suo significato è freddezza e solitudine, quindi mai regalarla alle single. Sempre a tutto il resto del mondo, soprattutto la varietà dai fiori appena verdini: è molto trendy. PEONIA Fiore femminilissimo, con corolle enormi ma morbide e lievi. Offrirle bianche a una signora è il colmo della raffinatezza. Per i cinesi, la peonia, è come per noi la rosa: la regina dei fiori. TULIPANO Ha moltissimi significati: da "sei il primo amore" a "ammiro la tua riservatezza". Va da solo o mischiato a iris, margherite o fresie. E' il fiore dell'amore dell'antica Persia, ma la "tulipomania" imperversò in Europa nel '500. Nei Paesi Bassi il fiore arrivò via Venezia e Vienna, e ci fu chi si rovinò per un bulbo, poiché costava più di un quadro. Così molti si consolarono con quelli dipinti su tela che oggi, in compenso, valgono miliardi. CALLA Bellissima per la sua spata slanciata e avvolgente, è perfetta per un omaggio formale. Di origine africana, è diventata uno dei simboli dell'Art Dèco. Ce ne sono di diversi colori, oltre al classico bianco, gialle, rosate e violacee. . 56 ROSA Ormai superate le classiche dal gambo lunghissimo. Fa più chic quella antica, sontuosa e vellutata. Oppure il bouquet corto fitto di corolle. Fino a due secoli fa la rosa fioriva solo in primavera, fu Giuseppina Beauharnais a introdurre in Europa la qualità di rose rifiorenti, grazie agli incroci con quelle cinesi. AGAPANTO Se avete un'amica "tremendamente chic" e un po' formale, fateglielo recapitare, magari prima di un invito a una cena di rappresentanza, da solo o insieme a pochi altri fiori. Il nome deriva dal greco agape (affetto), ma questo fiore, originario del Sudafrica, è soprattutto un esempio di autentica classe. Alto, slanciato, dalla ricca infiorescenza azzurra a ombrello, ha bisogno di un ambiente ampio intorno. . ALLIUM E' il fiore dell'aglio (ma non spaventatevi), perché i sontuosi globi di fiorellini stellati si possono donare senza paura e faranno la gioia di una padrona di casa che ama l'arredo minimale. . AMARYLLIS E' un fiore particolarmente vistoso che fa sicuramente fare un figurone a chi lo regala per ringraziare di una gentilezza. Se siete un po' esibizionista, questi grandi fiori a imbuto, amaranto, rosso, rosa e bianco, saranno un perfetto biglietto da visita; non dimenticate poi, che il nome è quello di una ninfa greca e che vuole dire splendente. ANIGOZANTHOS Sono i fiori simbolo dell'Australia. E’ un fiore decisamente anticonvenzionale ed è adatto da regalare anche ad un uomo. In particolare all'amico o al professionista che ha già tutto. I racemi dai fiori verde-gialli, talvolta screziati di rosso, sono coperti da una peluria lanuginosa. E' un fiore che va regalato da solo. . FRITILLARIA Della vera signora ne stuzzica la vanità. La fritillaria imperialis, è il prediletto da Elisabetta I di Inghilterra. 57 Ostenta la superba corona di fiori a campana, sospesi in cima allo stelo e oscillanti sotto un cerchio di foglie. Il nome deriva dal latino "fritillus", ciotola dei dadi, cui somiglierebbe. FUCSIA Da regalare a chi ha il pollice verde. Oggi, dopo un periodo di oblio, è tornata di gran moda. E' simbolo di amabilità, e va donata in prevalenza a una padrona di casa che v’inviterà per una colazione in campagna. Gli ospiti che Paola di Liegi riceve nelle Serre Reali in Belgio, percorrono una fiabesca galleria di fucsie. Così come se vi capiterà di fare un salto in Irlanda, vedrete chilometri di muretti in pietra che ne sono rivestiti. . GLOXINIA E' la pianta più trandy da regalare a una single. Con i suoi fiori a calice, rossi o rosa, le sue foglie carnose, è vistosa e sensuale; non ama il troppo caldo pur essendo una pianta estiva e ad ottobre dovrete dirle addio. . IBISCO Fiore perfetto per una donna sfavillante ma incostante: dura un solo giorno. La pianta di hibiscus rosa viene da lontano: in Polinesia è portato tra i capelli dalle ragazze, mentre i ragazzi ne tengono uno dietro l'orecchio destro se sono fidanzati, mentre se sono liberi dietro l'orecchio sinistro. Decidete voi che simbologia desiderate esprimere. ORNITOGALO E' un simbolo di devozione e gratitudine; è simbolo anche di verginale purezza. Si regala da solo o in composizioni di sapore antico. Gli inglesi lo chiamano "Star of Bethlehem" perché con il colore bianco argenteo dei fiorellini, sembra la coda della cometa. . RIBES SANGUINEUM da fiore Se volete stupire con qualche cosa di strano e inconsueto, vi consiglio questa pianta da giardino che arriva dalla California e, più che per i frutti, è pregiata per i fiori di color rosa intenso. Oggi la moda vuole delle composizioni floreali inneggianti la natura, con infiorescenze campestri, bacche e frutti. . ORCHIDEA Per finire parlo un po' di questo esotico fiore che oggi è regalato in molte occasioni. Le diverse qualità più in voga sono : le Phalaenopsis, che nella loro essenzialità 58 ricordano i grafismi giapponesi, la Vanda, la Cambria. Forse però non ne conoscete il significato nel linguaggio dei fiori, eccolo: "Grazie per esserti concessa". Attenzione dunque. Se è per questo, ai tempi della regina Vittoria, non si poteva neanche pronunciarne quel nome derivato da "orchis" (i tuberi tondi e appaiati, assomigliano agli attributi maschili). 59 TEST 1) In occasione della presentazione di vostra moglie ad un collega o al vostro capo, qual è la formula più corretta? A) “ Lei conosce….. (nome), mia moglie? ” B) “ Lei conosce la mia consorte? ” C) “ Lei conosce la mia signora? ” D) “ Lei conosce… (nome e cognome)? “ 2) Sui biglietti da visita è lecito: A preporre al nome titoli nobiliari e titoli accademici B barrare il titolo di studio quando si consegna il biglietto a un amico C scrivere il titolo di studio in grassetto D scrivere il cognome materno, se nobile 3) Se si decide di consegnare un regalo a mano, come comportarsi con il biglietto? A) Allegarlo al regalo B) Spedirlo in anticipo C) Lasciarlo in seguito in portineria D) Si può eliminare 4) Quale di questi comportamenti si addice a un gentiluomo che va a prendere una signora con l'automobile? A Scendere dall'auto e aprire la portiera per fare entrare in automobile la signora B Scendere dall'auto per lasciare guidare il veicolo dalla signora C Aspettare la signora seduto in macchina D Far salire la signora in auto e accendere la radio ad alto volume per mitigare un eventuale imbarazzo iniziale. 5) In una riunione, suona il cellulare (avete dimenticato di spegnerlo). Che cosa si può rispondere? 60 A Soltanto "Sì" e "No" B "Adesso non posso" C "Scusa, ti posso richiamare più tardi?" D E' meglio non rispondere al telefono . 6) Quando chiamiamo una persona al telefono cellulare, con quale delle seguenti frasi è meglio esordire? A) “Dove sei?” B) “Ti disturbo? Posso parlarti?” C) “Finalmente sono riuscito a trovarti! Volevo dirti…” D) “Richiamami subito” 7) Per rispondere ad un messaggio di posta elettronica, cosa è meglio fare? A) Selezionare il tasto “rispondi” e digitando il testo di risposta. B) Selezionare il tasto “rispondi”, avendo l’accortezza di cancellare il testo originale, ma lasciando l’oggetto. C) Selezionare il tasto “rispondi”, cancellando il testo originale e modificando l’oggetto. D) Selezionare l’indirizzo e chiedendo al mittente il permesso di rispondergli. Risposte 1) Per presentare la moglie o dei famigliari, in genere, si dice il nome della persona e si aggiunge il grado di parentela; quindi la risposta più corretta è la A 2) I biglietti da visita devono essere improntati alla massima semplicità: nome e cognome soltanto per mandare un presente a domicilio; agli amici si aggiunga telefono, indirizzo ed eventuale indirizzo di posta elettronica, mentre per affari anche il titolo di studio e la posizione aziendale. Se si dispone di un solo tipo di biglietto , bisogna barrare il titolo di studio quando lo si utilizza per comunicazioni diverse da quelle di lavoro. La risposta corretta è pertanto la B. Da evitare lo sfoggio dei titoli nobiliari anche se è considerato lecito lo stemma del casato per le famiglie di alto lignaggio. Secondo il galateo tradizionale, infine, la carta dei biglietti da visita deve essere bianca mentre lo stampato è preferibile limitarsi al nero. 3) Quando si porta un regalo a mano, il biglietto è d’obbligo, tanto più, che spesso i padroni di casa non hanno il tempo di aprire immediatamente tutti i regali, e quindi il biglietto è utile per l’identificazione. Se si portano dei fiori, non c’è bisogno di biglietto; ma nel caso siano fatti recapitare prima dell’occasione o dopo, naturalmente si. 61 4) La galanteria nei confronti di una signora si manifesta sin dal primo attimo. Se si va a prenderla in automobile, è indice di buona educazione scendere dalla macchina per aprirle la portiera, facendosi trovare già davanti al portone quando lei si presenta, anche in caso di auto guidata da autista (all'ora sarà quest'ultimo ad aprirle la portiera). Restare in auto mentre lei arriva non è educato e non la protegge da eventuali pericoli in agguato per strada. Neanche la radio ad alto volume va d'accordo con la buona educazione che suggerisce invece di rivolgerle la parola per iniziare la conversazione. La risposta giusta è quindi la A. 5) E' con cortesia che si deve rimandare a più tardi la telefonata ricevuta sul telefonino in un momento poco opportuno. Chi chiama, sentendosi rispondere in malo modo, si chiederà perchè sia stato tenuto acceso. La risposta esatta è la C. 6) Con l’uso ormai “esagerato” dei cellulari, spesso si rischia di disturbare una persona per futili motivi; quindi la risposta esatta è la B, in quanto l’interlocutore ha la possibilità di confermare subito la sua disponibilità o meno di parlare. Il fatto di utilizzare frasi tipo “ Che cosa stai facendo” o “Che fine avevi fatto” non sono gentili e violano la privacy delle persone. 7) La risposta giusta è senz’altro la B in quanto, cancellando il messaggio originale, si facilita la lettura di quello nuovo e si evitano catene infinite di “domande/risposte”. Il fatto di lasciare immutato l’oggetto, in compenso, facilita il legame fra il primo messaggio e la vostra risposta. Piccoli consigli Si abbottonano: la giacca dello smoking e quella del tight, mai quella del frac e mai lo spencer. Se lo smoking è a doppio petto (e vuole solo 4 bottoni), dei due si abbottona solo il superiore. Si abbottonano completamente i panciotti del tight, del frac e dello smoking. Si lascia sempre libero l'ultimo bottone inferiore dei sei del classico gilet. La giacca a tre bottoni con il gilet si può lasciare, in maniera confidenziale, aperta, ma è meglio abbottonare il centrale. Senza gilet si abbottona il centrale o i primi due superiori. La giacca a due bottoni vuole allacciato solo il primo superiore. Sul doppio petto (a sei bottoni), dei due si chiude solo il superiore. Sul blazer (a sei bottoni) si allacciano tutti poiché l'orgoglio dell'origine militare non vuole essere dimenticato. Mai e poi mai, si slacciano, sotto la giacca, i bottoni dei polsini della camicia. 62 Il fiore è un simbolo e s'intona alla tradizione. Verrà indossato all'occhiello dell'impeccabile revers, solo la sera per salutare il giorno che muore. In Inghilterra sarà un garofano, una gardenia in Francia, un'orchidea negli Stati Uniti. L'unico colore consentito è il bianco. Se vedrete un gentleman alle corse ippiche con un fiordaliso appuntato sul tight, saprete che costui è a conoscenza delle regole corrette dell'abbigliarsi poiché, tale fiore, è l'unico che si può portare di giorno. Eccezione alla regola: il fiore che esibirete sul tight in occasione di un matrimonio. Le iniziali ricamate a mano, sulla camicia in basso a sinistra, vi fanno stare nella scia della tradizione classica. Cominciando a metterle sui fazzoletti, sulle pantofole, sull'accappatoio, e su tutto il resto che vi verrà in mente, darete inizio a un narcisismo sfrenato. E volgare. Domande e risposte D. Mi hanno chiamato a contribuire al regalo collettivo per un collega che mi è profondamente antipatico; cosa devo fare, posso non partecipare? R. Per chi si sposa, o ha un bambino oppure è il suo compleanno etc., non tiriamoci indietro, né differenziamo l'offerta a secondo delle simpatie personali o, peggio, sulla base di considerazioni utilitaristiche. Se poi siamo noi gli organizzatori, badiamo che i regali siano dello stesso valore (i corredini identici, le rose in numero uguale). Meglio sembrare privi di fantasia, che ispirare il risentimento di chi si crede ingiustamente penalizzato. D. Ho appena cambiato lavoro ma vengo dallo stesso settore e ho molta esperienza. Come è meglio comportarsi nel nuovo ambiente? R. Entrando in un nuovo ambiente di lavoro, anche se siamo dei "veterani" del ramo, comportiamoci come se entrassimo in una casa sconosciuta: studiamo l'atmosfera, le persone, i ruoli, le abitudini, non per giudicarli, o peggio criticarli, ma per coglierne le "leggi non scritte" cui cercheremo di adeguarci con semplicità. Salutiamo per primi e autopresentiamoci ai nuovi colleghi senza timidezza, né eccessiva confidenza. Valutiamo bene la nostra posizione rispetto a inferiori e superiori, e atteniamoci ad essa. D. Sono da poco stato promosso e non ho ancora l'abitudine al comando. Come comportarmi? R. Per prima cosa usiamo sempre grande gentilezza. Nel dare ordini, facciamo uso di "per favore" e "grazie"; è meglio evitare sia il tono tassativo, sia il tentativo di 63 instaurare un rapporto di falsa complicità, come per farci perdonare la nostra posizione. Per rimproverare o far rimarcare un errore, aspettiamo di essere a quattr'occhi con "l'imputato", e ricordiamoci quanto diceva la grande Caterina di Russia ovvero: che bisogna lodare ad alta voce e sgridare a voce bassa. Chi ha una segretaria, si avvalga della sua collaborazione senza esagerare: non le chieda di fare il numero per telefonate private, né l'incarichi di commissioni personali. D. Ho spesso l'occasione di sedere accanto al mio capo in mensa, come comportarmi? R. Con la maggior naturalezza possibile, evitando di parlare di lavoro, ma anche di assillarlo con ossequi eccessivi e atteggiamenti complimentosi. Che argomentazioni dunque scegliere? Possiamo parlare dei figli, nostri, ma soprattutto suoi, delle vacanze, dei viaggi. Insomma restiamo sui temi nostri, sono sempre i migliori. D. Vorrei invitare il mio capo a cena a casa mia. Cosa fare? R. La risposta dipende, naturalmente, dal tipo di rapporto, e anche dall'ambiente di lavoro più o meno confidenziale. Come regola generale, dovremmo sempre lasciare che sia lui a invitare per primo, ed evitare iniziative che potrebbero rivelarsi inopportune: non tocca a noi pretendere di approfondire un rapporto con qualcuno che in qualche modo ha un ruolo superiore. E' importante comunque formulare l'invito in modo da lasciargli possibilità di rifiutare senza sentirsi messo alle strette,per esempio con una frase volutamente generica: "Mi farebbe molto piacere se lei e sua moglie potreste venire a cena da me una sera". Se il boss si mostra interessato e disponibile, gli lasceremo scelta della data, mentre, di fronte ad una risposta vaga del tipo "sarebbe bello" o "vedremo di combinare", non insisteremo più ed eviteremo anche di tornare alla carica in seguito; è evidente che non ha piacere di allacciare rapporti extra ufficio. Nel caso di un assenso, organizzeremo una cena seduta per sei/otto persone, con il capo al posto d'onore e altri ospiti scelti in modo che abbiano qualcosa in comune con lui/lei: l'età, un interesse, un hobby. Proibitissimo, naturalmente, parlare di lavoro. E altrettanto proibito, l'indomani, vantarsi della serata con colleghi non ammessi. D. Entrando in un bar è giusto cedere il passo ad una signora? R. Assolutamente no! Infatti, chi accompagna una signora al bar spesso crede di essere galante cedendole cavallerescamente il passo all'entrata, mentre in questo caso il cavaliere deve entrare per primo, quasi come per accertarsi che l'ambiente sia all'altezza della propria compagna. 64 D. Sono un frequentatore abituale del bar sotto al mio ufficio, è giusto dare del tu al personale? R. Per prima cosa entrando nel bar, anche se è la succursale del nostro ufficio, rivolgeremo un "buongiorno" generale, e nel fare l'ordinazione useremo sempre i doverosi "per favore" e "grazie". Se anche siamo frequentatori abituali di un certo locale, evitiamo di assumere arie di padronanza, urlando "il solito" e dando del tu al barista; gesto solo in apparenza democratico, che in realtà sottintende una netta mancanza di rispetto. D. Al momento di pagare il conto al ristorante non so mai come comportarmi... R. Quando si organizza un pasto al ristorante il segreto sta nell'essere chiari fin dall'inizio. "Vieni a cena con noi da Pinco Pallino domani sera?" è una frase che non lascia dubbi. Mentre se ci si mette d'accordo per andare a cena tra amici, magari per scoprire un nuovo locale, è sottinteso che il conto verrà equamente diviso. In parti uguali, naturalmente, in quanto tra amici una contabilità troppo puntuale è sinonimo di grettezza. E' concesso fare calcoli certosini con relativi passaggi di soldi solo se l'età media del gruppo è sotto i vent'anni. Quando non si è più teen-ager si deve accettare di contribuire a pagare quello che non si è consumato; però è buona regola mantenersi, al momento di ordinare, più o meno al livello degli altri: se tutti mangiano la pizza, evitare di ordinare un risotto con abbondante grattugiata di tartufo... D. Bisogna o no lasciare la mancia al bar o al ristorante? R. Ci sono alcuni paesi dove la mancia è obbligatoria: gli Usa per esempio, perchè nel conto non è inclusa la voce "servizio". In altri, invece, come il Giappone, è considerata lesiva della dignità di chi la riceve. Qui da noi la mancia è ancora un di più, una possibilità offerta al cliente di stabilire un rapporto diretto, e di premiare immediatamente chi lo ha servito con particolare solerzia e gentilezza. Ecco perchè non dobbiamo sentirci obbligati se non siamo stati trattati bene. Al ristorante, non è più in uso calcolare la mancia in rigorosa percentuale sul conto, dal momento che i prezzi sono molto aumentati. Niente mancia se chi ci serve è il proprietario. Al bar basta, volendo, arrotondare l'importo, cioè lasciare gli spiccioli del resto sul piattino. D. Quando accompagno a casa un'amica di sera devo scendere dalla macchina? R. Naturalmente l'uomo deve scendere dall'auto e aspettare, prima di ripartire, che la signora sia entrata e abbia richiuso il portone dietro di se. 65