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Immacolata Cinzia Tedesco chiude tra gli applausi

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Immacolata Cinzia Tedesco chiude tra gli applausi
IMMACOLATA. CINZIA TEDESCO CHIUDE TRA GLI
APPLAUSI-foto
Scritto da Dalila Bellacicco Lunedì 19 Agosto 2013 11:01
Gran finale per “Gioia in musica - Canta con Gioia”, evento organizzato dalla parrocchia
dell’Immacolata di Lourdes, per offrire aiuto alla “Comunità Papa Giovanni XXIII” di don
Oreste Benzi e sostenere l’oratorio.
Il 14 agosto, terza giornata dedicata all’evento, una folla oceanica invade il giardino parrocchiale
per applaudire i numerosi artisti e l’attesissima Cinzia Tedesco.
Primo ad esibirsi con chitarra e dobro è Pasquale Petrera in “Apache” degli Shadows e in un
country americano. Petrera dedica la sua musica a Osvaldo Angelillo, Benito Tateo, Rocco
Benedetto e zia Vittoria.
Sale quindi sul palco Antonio Stasi, componente del “Pentagruppo”, nome simpaticamente
“coniato” da Gegè (Vincenzo Donvito) e Giovanni Santamaria per presentare il cantante ed i
musicisti Francesco e Gabriele D’Aprile, Giuseppe Spinelli e Gianfilippo Laterza.
Davvero emozionante e intensa l’esecuzione di “Impressioni di settembre” magnificamente
interpretata da Antonio, che riesce ad evocare le suggestioni del testo di Mogol reso famoso dalla
Premiata Forneria Marconi (PFM).
Stasi - uomo del fare e non del dire - come precisa Santamaria, appena sceso dal palco torna a dar
man forte allo staff operativo.
Filippo Pavone nella sua “Tu che m’hai preso il cuor” seguita da “Dicitencello vuje”
accompagnato dalla chitarra di Giuseppe Mastromarino, conquista tutti con voce limpida e
possente.
Con Leonardo Capurso il pubblico applaude una “Over the rainbow” alquanto originale ed esotica
sulle note della chitarra hawaiana, quindi sale sul palco don Alessandro Manfridi, lo
accompagnano Antonella e Angelo della “Comunità Papa Giovanni XXIII” di don Oreste
Benzi, beneficiaria - insieme all’oratorio - dei 2.500,00 euro raccolti nelle tre serate.
Antonella ed Angelo testimoniano la loro esperienza di volontari, portando il vissuto delle tre
donne che, per motivi di sicurezza, sono restate in comunità.
“Siamo andati incontro a queste donne, costrette a vivere sulla strada, ai margini di una società
che le sfrutta e ripudia, portandole a sentirsi indegne. Sono lì per pagare il debito contratto con i
loro aguzzini, schiave di uomini senza scrupoli. Le abbiamo invitate a pregare - afferma
Antonella -, conquistando la loro fiducia… le guardiamo con occhi di amore di figlie, sorelle…
offriamo qualcosa da bere e chiediamo se vogliono venir via.”
Giuseppe Milano torna per la seconda volta sul palco e canta “Caruso”, accompagnato da
Francesco D’Aprile e Giuseppe Spinelli, quindi “Sei la vita mia” su base registrata, due brani
eseguiti con estrema bravura e passione.
Torna a grande richiesta anche l’ottima Miriam Romano, divenuta la beniamina del pubblico
incantato dal suo “That Man” e corteggiata dai gruppi musicali per la sua splendida voce.
Nel clou della serata si esibisce Cinzia Tedesco, “guest star” dell’evento.
“Ho contattato Cinzia invitandola a cantare ed offrire il suo contributo ad un progetto di
solidarietà. Non ci eravamo mai incontrati né sentiti prima - confessa Elio Gisotti, mente e
cuore dell’organizzazione dell’evento - e nonostante non mi conoscesse, non ci ha pensato su due
volte e ha accettato subito con entusiasmo e tanta umiltà di esibirsi gratis. Mi ha detto: “Un
attimo, controllo l’agenda… sì sono libera, ci vediamo il 14 agosto!” Osservare sui volti del
pubblico la geografia delle emozioni che lei e Roberto Re David hanno donato, è quel che
anche fra anni mi porterò come ricordo da condividere con chi mi chiederà come è andata! Sono
stati grandi e ci hanno profondamente emozionato!”
Cinzia Tedesco (CINZIA TEDESCO A START SU RADIO 1 RAI), raffinata cantante jazz e
compositrice, laureata con lode in informatica, a Gioia ha trascorso la sua adolescenza. Il suo
papà era ufficiale presso l’Aeroporto Ramirez. Oggi Cinzia è spessimmo ospite in trasmissioni
della RAI e su Sky oltre che di Radio3 RAI, Radio Capital, Radio Rock, RadioNorba. In passato ha
cantato per Bill Clinton quale rappresentante del jazz italiano, attualmente lavora in teatro con
Piera Degli Esposti ed è voce di grandi orchestre come la Corvini & Iodice, nonché
“Ambasciatrice di Pace” del Centro Internazionale di Pace di Assisi. Il suo impegno artistico è
volto in favore di progetti a sostegno di popolazioni disagiate e soprattutto dei bambini in zone di
guerra. Per loro ha registrato il CD “Ballata per I bimbi di Nassiriya”.
Nel 2012 è testimonial della onlus “Mani tese” ed in occasione del bicentenario della nascita di
Verdi, con l’assessorato alla Cultura di Roma, ha portato in concerto “Verdi loves Jazz”, melodie
risorgimentali rivisitate in chiave Jazz, con arrangiamenti del maestro Stefano Sabatini.
Ad accompagnarla al pianoforte in una improvvisazione jazz “mai provata”, il mitico Roberto
Re David. A sentirli si sarebbe detto che suonano e cantano insieme da sempre: affiatamento
assoluto, virtuosismi di magica perfezione e incantevole voce da “jazz star”.
Il secondo brano, “Eternal rest”, è un inedito, una bellissima e struggente lirica: “Sulla tua
tomba bianca” scritta da Papa Wojtyla e dedicata alla sua mamma. Un brano di rara bellezza
cantato con voce d’angelo, che tocca il cuore ed emoziona tutti i presenti, musicato con Sabatini e
tradotto in inglese, perché possa raggiungere tutti i popoli.
Dopo Cinzia Tedesco sale sul palco “La gente da spiaggia”, gruppo formato dal clan Tramacere
(Adele, Pino e Salvatore) - Barduro (Maurizio, Donatella e Orietta), accompagnato alla chitarra da
Giorgio Carbonara, per rievocare gli storici New Trolls.
Il tenore Gianmarco Angelini dedica alla comunità parrocchiale la sua “Ave Maria” di Schubert,
seguita da “Granada”, con acuti che fanno tremare i vetri delle finestre dei palazzi vicini.
Scende in campo Donato Coscia con tre brani chitarristici d’autore per poi lasciare spazio agli
XXLive.
Ben otto i brani proposti dalla band formata da Leonardo Capurso, Stefano Nardulli, Paolo
Lombardi, Francesco Sgobba Palazzi, Michele Gaudiomonte, Tonio De Lucia e Giusy
Novembre. Il repertorio spazia da Battisti a Fiorella Mannoia, da Mina a Mia Martini, da Lucio
Dalla a Mimmo Locasciulli.
Nel finale il sorteggio dei biglietti vincenti della lotteria parrocchiale: 1° premio è abbinato al
n. 2388, in palio un prosciutto crudo offerto da Antichi sapori, il 2° al n. 1191 premiato con un
caciocavallo e il 3° - un buono di 30€ da spendere presso Alex abbigliamento - al n. 1306.
La kermesse si conclude sulle note di un ultimo canto di Angelini: “O sole mio”, tra gli applausi
dei presenti.
“Ringrazio di cuore don Alessandro, senza la sua “benedizione” nulla si sarebbe potuto
realizzare, l’Amministrazione che ha prestato sedie e palco, tutti gli artisti che con generosità si
sono offerti e coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento: catechisti, attivisti,
persone di buona volontà e sponsor. Ringrazio la Juve Club, AXA Assicurazioni, il Caseificio
Filippo Capurso, il Caseificio Nettis, Giuseppe Panetti del service, i presentatori Gegè e
Giovanni Santamaria, Antonio Jacobellis, Nicola Cuscito e Pino Vavallo alla reception,
Antonio Stasi e Mimmo Fiorente che da preziose “braccia” si sono anche rivelati ottimi cantanti,
Mario Di Giuseppe, gli amici Tommaso Lillo, Matteo Loiotila, Nicola Genco, Pasquale
Buttiglione, Tonio e Nico Lorusso, Franco Addabbo, Pino Manca e Angelo De Carlo, le
dispensatrici di cibo Teodora Mastromarino e le sue figlie Valentina e Marilisa Paradiso, mia
moglie Carmela che oltre ad avermi aiutato e incoraggiato ha anche allestito il sipario, Pino
Vavallo e Franco Vasco che hanno costruito lo scheletro tra palco e quinte…. se ho dimenticato
qualcuno, chiedo perdono!”
Con queste parole proferite “dietro le quinte”, in quel luogo dove tanto bene opera, anche a
detta di don Alessandro, Elio Gisotti ringrazia davvero tutti e lo fa con gli occhi velati di
commozione, scegliendo di non salire sul palco per farsi a sua volta ringraziare.
“E’ che fondamentalmente sono timido”, aggiunge prima di correre a dare una mano per rimettere
tutto a posto. Chi crede nella vera solidarietà è spesso “allergico” ai riflettori e dedito più al fare
che all’apparire, anche perché la consapevolezza di quel che si è fatto e dato, gratifica e supera
di gran lunga la necessità di doverlo mostrare. Se proprio si deve - a volte a malincuore comparire, è per trascinare tutti su quel treno, e lo si fa con sincero entusiasmo, utilizzando tutti
i mezzi a disposizione, che si tratti di facebook o scendendo in campo in prima persona.
Scatti fotografici a cura di Mario Di Giuseppe.
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