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FISCHI APPLAUSI - Trasparenze Villasimius

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FISCHI APPLAUSI - Trasparenze Villasimius
Anno II - numero 4
GENNAIO 2006 - Pag 1
IL GIORNALE VIVE ANCHE GRAZIE AL CONTRIBUTO VOLONTARIO DI CITTADINI E OPERATORI LOCALI
Pubblicazione indipendente di informazione e controinformazione a cura della Associazione ―CITTADINI PER VILLASIMIUS‖ - Diffusione gratuita
Autorizzazione del Tribunale di CAGLIARI n. 16/05 del 26 Maggio 2005 — Indirizzo: Associazione ―cittadini per Villasimius‖ fermo posta — 09049 Villasimius (CA )
EMAIL: [email protected]
*** www.cavallucciomarino.org
LA RIFLESSIONE
FRANCESCO CAMBEDDA: UN EROE DA NON DIMENTICARE
QUALE MODELLO DI SVILUPPO
PER IL NOSTRO TERRITORIO?
La approvazione, da parte della Giunta guidata dal
Presidente Soru, della nuova proposta di Piano Territoriale Paesistico che dovrebbe dettare le nuove norme
per l‘uso di tutto il territorio regionale, ha scatenato un
vivace dibattito in tutta l‘Isola.
E, mentre secondo lo scontato gioco delle parti, da destra piovono fischi e da sinistra applausi, (più o meno
convinti), da entrambe le sponde politiche, pur con diverse sfumature, emergono perplessità sia sulla sostanza
del provvedimento sia sulle modalità con la quale si tenta di imporlo.
Da molti Comuni e dallo stesso Consiglio Regionale che ultimamente si è distinto per la tenace difesa dei
suoi affetti più cari, rinviando la discussione sulla legge
di iniziativa popolare per la riduzione di stipendi e indennità
—
arrivano segnali di disagio
di fronte
all‘atteggiamento ritenuto eccessivamente verticistico
della Giunta e del suo Presidente.
Abbiamo, allo stato attuale, una conoscenza solo superficiale delle proposte avanzate dall‘Esecutivo Regionale:
vogliamo tuttavia fare alcune semplici valutazioni che riguardano il futuro del nostro paese, indipendentemente
da quella che poi sarà la definitiva sorte del Piano Paesistico che si sta proponendo.
Villasimius è riuscita, nel corso di una sola generazione,
a liberarsi della sua secolare povertà pagando il prezzo
di uno sfruttamento, non sempre oculato, delle proprie
risorse ambientali.
La crescita tumultuosa di un fenomeno turistico subìto
più che consapevolmente voluto, ci ha consentito di raggiungere, in breve tempo, un benessere sociale che ha
pochi riscontri nel resto della Sardegna. E anche grazie a
ciò possiamo oggi permetterci, prendendo spunto dal dibattito in corso, di fare un sereno bilancio della nostra
situazione generale:
In un mondo di falsi eroi ne vogliamo ricordare uno vero: la sua vicenda ci dimostra come gli esempi più luminosi arrivano spesso dalla gente umile.
1 — Durante la stagione estiva non si registrano signifi- Non tutti sanno, specialmente tra le giovani generazioni, chi era Francesco Camcativi fenomeni di disoccupazione;
bedda.
2 — Le strutture ricettive che operano sul territorio di- Francesco nasce a Teulada il 15 ottobre 1945.
chiarano, allo stato attuale, una percentuale di posti Appena diciassettenne si trasferisce a Villasimius al seguito dei fratelli che facevaletto occupati inferiore al 30% sul totale stagionale di- no i pescatori alle dipendenze di Angelo Sanna. Qui conosce Teresina. I due rasponibile. Ci si lamenta ripetutamente della sempre più gazzi si innamorano e, entrambi giovanissimi, si sposano nel 1966. La loro unione
breve durata della stagione turistica;
è presto allietata dalla nascita di due bambine.
3 — Il sovraffollamento delle spiagge, al contrario, sta Tutto sembra procedere per il meglio tanto è che iniziano, tra mille sacrifici, a coormai raggiungendo livelli di guardia;
struirsi una casetta tutta loro.
Segue a pag. 2
4 — Anche il livello di utilizzazione delle nostre risorse infrastrutturali, (strade parcheggi, fogne, depuratore, acquedotti), è ormai al limite.
La
provocazione
5 — La maggior parte dei terreni a mare, eventualmente
suscettibili di valorizzazione turistica, è da tempo nelle
FISCHI
APPLAUSI
mani di soggetti estranei al tessuto economico e produttivo di Villasimius;
LA CASA PER I RESIDENTI:
MANIFESTAZIONI
6 - Stiamo perdendo, forse troppo rapidamente, la no- SANTA GIUSTA MEGLIO DI VILLASIMIUS
NATALIZIE
stra tradizionale identità sociale e culturale;
In occasione delle feste nataAbbiamo
letto
sull‘Unione
Sarda
di
Mercoledì
4
7— La anomala situazione del mercato immobiliare ha
lizie sono state organizzate,
gennaio
che
l‘Amministrazione
Municipale
di
S.
contribuito a generare una preoccupante pressione adagli operatori del centro di
Giusta
(OR)
ha
sottoscritto
un
accordo
con
dei
bitativa a carico dei residenti. A questa situazione
aggregazione sociale e da
privati
attraverso
il
quale
alcuni
terreni
agricoli,
di
l‘Amministrazione Comunale di Villasimius finora ha ritanti altri volonterosi collaproprietà
di
questi
ultimi,
sono
stati
resi
edificabili
sposto solamente con interventi tampone, dando fonboratori, tutta una serie di inin
cambio
della
cessione
al
Comune
di
143
lotti
do ai pochi lotti residui del piano particolareggiato di
su
un
totale
di
226.
Questi
lotti
verranno
poi
asseteressanti
manifestazioni.
―Sa Suergia‖, decollato nel corso degli anni ‗90. Ha inTra
queste
vogliamo
ricordagnati
ai
residenti
che
ne
faranno
richiesta.
vece colpevolmente ignorato la richiesta di collaborare
alcune
serate
da
Come
si
vede,
messi
di
fronte
ai
medesimi
prozione da parte di una cinquantina di cittadini che, or―discoteca‖
per
i
giovanissiblemi,
alcuni
Comuni
scelgono
di
risolverli
menmai da un anno, ha chiesto di attivare un Piano Intemi,
che
sono
state
delle
octre
altri,
come
da
noi,
si
limitano
a
rilasciare
pegrato, che nulla costerebbe al Comune in termini ecocasioni
di
incontro
e
di
diverriodicamente
sui
giornali
dichiarazioni
di
buona
nomici e che avrebbe consentito di dare una prima
timento sano per i nostri ravolontà
in
fotocopia,
punteggiatura
compresa.
soluzione, seppure parziale, al problema.
gazzi in un paese che fa davDopo
che
per
anni
abbiamo
steso
tappeti
rossi
Alla luce di quanto osservato è lecito quindi domansotto
i
piedi
di
ogni
tipologia
di
personaggi
—
severo
molto
poco
per
loro.
darsi se è ancora opportuno insistere sulla strada dello
ri
e
meno
seri,
preferibilmente
di
fuori
—
non
saNon
sono
mancate
neppure
sfruttamento intensivo delle risorse e, nel
rebbe
ora
che
si
tentasse
di
fare
qualcosa
anle
classiche
―tombolate‖
che
caso di risposta affermativa, quali vantag- Segue a pag. 2
che per le tante persone di paese che non rie- hanno coinvolto tantissima
scono a costruirsi una casa per carenza di terre- gente di tutte le età e piccole
Se il patrimonio ambientale non è solo u- ni edificabili? Perché a S. Giusta questo si può fa- manifestazioni teatrali.
Come sempre, tutto ciò che
na eredità che riceviamo da chi ci ha pre- re e a Villasimius sembra impossibile?
ceduto ma anche un prestito dai nostri fi- Eppure, più di una anno fa, una cinquantina di cit- rende più viva e coesa la notadini aveva chiesto al Comune di intraprendere stra comunità è da apprezzagli, è opportuno che lo restituiamo ram- un percorso nella sostanza identico a quanto poi re e incoraggiare: Abbiamo
mendato né con un filo rosso contrastante, è stato realizzato nel paese dell‘oristanese: la ri- davvero tutti bisogno di stané con un punto di cucitura estroso, ma sposta della Amministrazione? Non pervenuta. re un po‘ di più insieme per
Proposte
alternative?
Nessuna.
Trovare
qualcusviluppare
il
nostro
senso
di
con il ripristino della trama originaria.
no disposto a farsi carico del problema? Sogni.
appartenenza.
IL CASO
L‘ISOLA
L‘isola sta li, ogni mattina per prima vede il sorgere
del sole che fa risplendere il suo lato a mare, ogni
giorno a mezzogiorno il sole la riscalda e ne fa risaltare tutto il suo splendore, ogni sera per prima dal
suo lato a terra vede tramontare il sole che si nasconde dietro le montagne.
Questo da sempre, incessantemente a regalare degli scampoli di sogno a chiunque, che lungo
l‘incedere della giornata si trovi a passare sulla costa davanti ad essa.
Tutto ciò nella totale indifferenza: l‘isola sta li, tutti
la vedono, tutti indistintamente ne godono.
Il sole gli da la vita, ne scandisce i vari attimi della
giornata, ne regola il sistema. Quel sole che durante il periodo estivo richiama lungo le nostre coste una miriade di persone, le quali a loro volta, proprio
come succede nelle acque antistanti l‘isola quando
il banco delle alici richiama gabbiani e tonni, richiamano i predatori che nella fattispecie sono rappresentati da ladri scippatori e, anche se non paragonabili ai primi, paparazzi e giornalisti che sperano
nello scoop della vita.
Ma si sa che gli scoop sono delle perle rare, quindi
bisogna accontentarsi di ciò che passa il convento.
Uno di questi giornalisti la scorsa estate scova una
notizia di particolare rilevanza…..
IL COMUNE VICINO VUOLE ACQUISTARE
L‘ISOLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!
è una notizia bomba, di quelle che fanno traballare le sedie dei politici, di quelle che mettono in serio pericolo l‘integrità territoriale, che toccano le coscienze e risvegliano il più fervido patriottismo.
L‘Isola, suo malgrado, conquista in compagnia dei
politici, e per la loro gioia, le pagine dei giornali.
Viene riunito il Consiglio Comunale, consultati tecnici e legali.
Tutto il possibile deve essere fatto per difendersi
dall‘attacco del vicino conquistatore.
L‘inchiostro scorre a fiumi, così come le interviste, e
i politici, da entrambe le parti, ritrovano nuova linfa
grazie alla inaspettata pubblicità offerta dall‘isola.
Poi l‘estate finisce, l‘isola è tornata nel dimenticatoio riprendendo i suoi normali cicli vitali e riacquistando quella sua naturale bellezza, che unisce
non solo i comuni vicini ma tutte quelle persone appartenenti ai comuni più disparati del mondo che
abbiano la fortuna di osservarla in un qualunque
momento della giornata.
I politici pero hanno fatto il loro dovere si sono battuti per la salvaguardia dell‘integrità territoriale,
hanno difeso l‘onor di patria.
Peccato però che nessuno si sia chiesto .... quale
può essere l‘utilità per un Ente Pubblico di acquistare un‘isola ampiamente e doverosamente protetta? È possibile che un Ente Pubblico sperperi fondi
di tutti per acquistare qualcosa che è gia patrimonio di tutti? Non è che il giornalista ha riportato una
chiacchiera da bar?
Peccato che nel frattempo ci si sia scordati per anni
di verificare le condizioni dell‘edificio scolastico,
peccato che i nostri bambini siano privi di una palestra degna di tal nome, peccato che si sia persa
l‘occasione per avvicinare le due comunità proponendo magari un ampliamento dell‘Area Marina
Protetta a vantaggio di entrambe e della stessa Isola.
GIUSEPPE
ALL‘INTERNO
- Parliamo ancora di ambiente….
- Il piatto particolare
- Radici: L‘angolo della ―poesia‖
- Radici: Allommingius de CRABONAXIA
- La nostra storia: 1971— Diluvio Universale
- La disavventura di Babbo Natale
- Artisti di casa nostra: Antonezio Frau
- La casa per i residenti: a S. Giusta fanno così
- Cronaca locale
- L‘evento: motoraduno nazionale a Villasimius
- Dal mondo della scuola: i ragazzi parlano di…
- Dal mondo della scuola: Natale di solidarietà
- Cronaca sportiva: Calcio e Calcetto
- L‘angolo del Buon umore
Pag. 2
Pag. 3
Pag. 3
Pag. 3
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Pag. 4
Pag. 5
Pag. 5
Pag. 6
Pag. 6
Pag. 6
Pag. 6
Pag. 6
Non prendete la vita troppo
sul serio, comunque vada non
ne uscirete vivi.
(J.Robert Hoppenheimer)
GENNAIO 2006 - Pag 2
Quale modello di sviluppo …………..
da pag 1 - Incoraggiare tutte le iniziative che si propon-
gi il ―sistema Villasimius‖, nel suo insieme, gano di risolvere il problema della casa per i
potrebbe ricavarne.
residenti senza snobbare, con sufficienza,
Ognuno è libero di trarre le proprie conclu- quelle che partono dal basso — (non si dicesioni, ma a noi pare, facendo un elementa- va che ―una giunta di sinistra amministra
re calcolo di convenienza, che non sia ne- non per il paese ma con il paese?‖);
cessario essere dei geni per capire che que- - garantire una corsia preferenziale alle nuosti vantaggi sarebbero assai limitati rispetto ve iniziative economiche su piccola scala che
agli aspetti negativi conseguenti all‘ulteriore siano proposte da soggetti locali o comun―consumo‖ di territorio.
que fortemente radicati nel nostro territorio;
Basta pensare infatti che:
Uno degli obiettivi da perseguire dovrebbe in1— Gli eventuali nuovi posti letto continue- fatti essere quello di favorire lo sviluppo di urebbero ad essere mediamente sottouti- na microimprenditoria locale, capillarmente
lizzati: esattamente come quelli già esi- diffusa, e quindi capace di intercettare al mestenti;
glio la massa delle risorse economiche che
2— Aumenterebbe ulteriormente, nel perio- transitano sul nostro territorio e che oggi invedo di punta della stagione, sia il carico dei ce, per buona parte, riprendono la strada del
bagnanti sulle spiagge sia lo stress dei continente.
nostri servizi tecnologici e infrastrutture, Il conseguente riequilibrio della distribuzione
già al limite delle loro possibilità: la qualità del potere economico e imprenditoriale nel nodella nostra offerta turistica ne uscirebbe stro paese, (meglio tanti piccoli operatori del
ridimensionata;
posto piuttosto che pochi, potenti e forestieri),
3— I nuovi posti di lavoro eventualmente consentirebbe anche di ridurre la dipendenza
creati avrebbero carattere quasi esclusiva- del suo sistema sociale dalle fortune, (e talmente stagionale: non avremmo quindi volta dai capricci), di quelle due o tre grosse
alcun significativo incremento di occupa- strutture che nel bene e nel male, oggi condizione stabile;
zionano la vita della nostra comunità.
5— Gli utili delle eventuali operazioni immo- In qualsiasi caso, non dobbiamo dimenticare
biliari, come molto spesso accade, andreb- che il progresso non deve essere confuso con
bero solo in minima parte a beneficio di la crescita infinita. Le nostre risorse naturali
soggetti riferibili al nostro paese;
sono limitate mentre l'inquinamento e i rifiuti
6— Non esistono, a livello locale, imprendi- aumentano senza limite. Progresso è anche
tori attrezzati per iniziative di ampio respi- comprendere che esistono dei precisi limiti fisiro. La nostra realtà economica è costitui- ci alla smania di costruire e di trasformare il
ta da piccoli operatori che, in quanto tali, nostro territorio.
sono destinati ad essere tagliati fuori dai Per chiudere, è appena il caso di sottolineare
grossi processi edificatori e gestionali.
che la adozione di qualunque indirizzo di sviluppo deve essere dettata da logiche mirate
E, allora, se la analisi è corretta, sarebbe esclusivamente alla tutela degli interessi locameglio che cominciassimo tutti quanti a li, da individuare e condividere con la gente.
pensare concretamente ad un modello di Tutti quanti siamo soggetti portatori di interessi, non solo economici, e tutti quanti - sinsviluppo che ci permetta di:
goli cittadini, organizzazioni politiche , sociali
- salvaguardare ciò che resta delle nostre ecc. — dovremmo essere messi in grado, fin
dalla fase di impostazione, di dare il nostro
coste;
- incentivare le operazioni finalizzate alla ri- contributo; troppo spesso, secondo una metoqualificazione della attuale offerta turisti- dologia ormai consolidata, veniamo invece
ca: quindi pochi, e ben mirati, nuovi posti chiamati in causa per avvallare decisioni già
letto ma, soprattutto, una più razionale u- preconfezionate. Chissà che stavolta non sia
diverso.
L.G
tilizzazione di quelli esistenti;
UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI FRANCESCO
Un eroe da non dimenticare …...…………..
da pag 1
Ma, all‘improvviso, la tragedia.
E‘ l‘anno 1974, il trentuno di maggio.
Siamo agli albori dell‘avventura turistica di Villasimius.
Dal 1963, in riva al mare, due prestigiosi complessi alberghieri, CAPO BOI e TIMI AMA, hanno
reso famoso nel mondo il nostro paese, divenuto
meta di un turismo d‘elite che ormai ci ha dimenticati.
Quel giorno le condizioni climatiche sono pessime a causa di una violenta perturbazione. Già
dalla mattina, sulla spiaggia del Timi Ama, sventolano le bandiere che segnalano il pericolo di
balneazione. Nel pomeriggio, mentre le acque del
mare diventano sempre più minacciose, un gruppo di turisti inglesi, (sette uomini), dopo aver
mangiato, e forse anche bevuto troppo, vanno
verso la spiaggia e, incuranti del pericolo, decidono di sfidare la sorte tuffandosi in acqua.
A nulla servono i tentativi di dissuasione delle
loro donne e di Francesco che era il bagnino di
servizio dell‘Hotel.
Seguono attimi terribili: mentre la situazione
meteo continua a peggiorare e le onde diventano sempre più alte, qualcuno dei ―bagnanti‖ inizia a mostrare evidenti segni di difficoltà.
Francesco, senza alcun mezzo di soccorso e aiutato solo dalla forza delle sue braccia, entra
in acqua, lo afferra e lo porta in salvo. Ma anche gli altri sono spariti fra le onde. Francesco riparte, ne recupera un altro e poi un altro
ancora. Nel frattempo, mentre si levano alte le
urla angosciose dei parenti, nessuno altro si
bagna i piedi: ci vuole coraggio, tanto coraggio, ma ne ha solo Francesco!
Passa altro tempo, la tempesta aumenta ancora, e arrivano i primi drammi: due persone recuperate presentano forti segni di asfissia, un
altro non è più in vita. E qualcuno dice che
manca ancora un ragazzo! Francesco, pur rendendosi conto di essere ormai allo stremo, disperatamente lo va a cercare in acqua. E‘ il suo ultimo gesto generoso: le sue forze residue si
esauriscono e viene a sua volta travolto dalle
onde.
Dopo si viene a sapere che lui aveva già riportato tutti i dispersi in riva e che il ragazzo
che veniva cercato in acqua riposava tranquillamente in albergo. Solo Francesco era rimasto in mare da dove viene recuperato, ormai
senza vita, il giorno successivo: non c‘era un
altro eroe per salvare lui.
Sui giornali locali la tragedia viene riportata
con ampio risalto, anche se il suo ruolo viene
sminuito a quello di ―pescatore di passaggio‖.
Tutto il paese si stringe attorno alla giovane vedova e alle sue bimbe, di cinque e sei anni.
Dalle ―autorità‖, insieme a tante promesse, arriva una medaglia d‘oro al valore civile, onorificenza di cui moglie e figlie vanno giustamente fiere, ma nessun atto che possa aiutare
concretamente chi ha perso tutto per un gesto
di istintiva generosità. Nonostante sia circondata dall‘affetto di tutto un paese, la famiglia resta sola ad affrontare i problemi quotidiani, e
alla giovane vedova non resta altro che rimboccarsi le maniche per andare avanti… ma questa è un‘altra storia.
PARLIAMO ANCORA DI AMBIENTE …………...….
Intervento di un lettore originario del nostro paese
Il nostro territorio da decenni subisce
continue modificazioni che, in un primo
momento, hanno interessato prevalentemente l‘aspetto paesaggistico con conseguente alterazione visiva del paesaggio, come la costruzione di insediamenti
edilizi vari che, pur essendo molto spesso negativi non hanno inciso nel più profondo del territorio stesso come alcune
opere degli ultimi quindici anni che invece sono andate ad intaccare pesantemente anche gli equilibri millenari
dell‘ecosistema che qui di seguito elencherò:
A) PORTO TURISTICO: Lo smisurato e
sproporzionato allargamento del porto
ha cancellato per sempre dalla carta geografica la Spiaggia di Notteri e spazzato
via la caratteristica sabbia che dava il
nome alla Spiaggia del Riso, sottolineo
dava perché attualmente è ridicolo chiamarla così perché non vi è più alcunché;
i bambini di Villasimius devono accontentarsi di vederla in qualche cartolina o
foto d‘epoca conservata nei cassetti di
casa. Basta quindi questo piccolo accenno per capire la gravità e la scelleratezza
di quest‘opera, che tra l‘altro non ha raggiunto i fini per il quale fu progettata, infatti non c‘è stato ne il ritorno occupazionale, ne l‘utilizzo su larga scala della
struttura.
B) HOTEL TIMI AMA: Qui è entrato in
funzione una sorta di stabilimento termale, del quale non conosco nei dettagli
i particolari, per cui demando ad altri il
compito di delucidarci, ho comunque osservato che a causa del costante sversamento di acqua nello Stagno di Notteri,
si stanno via via modificando le sue caratteristiche mantenute inalterate e immutate da migliaia e migliaia di anni, ovvero se prima il livello dell‘acqua durante
i mesi estivi andava a diminuire lasciando intorno una coltre bianca di sale, ora
ciò non si stà più verificando in quanto
il livello è pressoché costante. Altra
conseguenza lampante è il proliferare
di un‘alga verdastra e limacciosa, prima inesistente, segno inequivocabile
dell‘alterazione di questo importantissimo e delicatissimo habitat che da
sempre ha contraddistinto il sito come
uno tra i più suggestivi ed emblematici
della nostra zona. Attenzione però perché i guai per Notteri non sono ancora
finiti, infatti è ancora pendente il contenzioso circa la costruzione di un
grosso comprensorio lungo le colline
che costeggiano lo stagno e mi auguro
che questo non avvenga mai perché
come per una pennellata di un pittore
folle scomparirebbe una dei più bei
quadri di Villasimius.
C) SU STANGIONI: Questa località, rimasta inalterata per tanto tempo, ha
rappresentato uno sfogo per le acque
meteoriche, che andavano a confluirvi,
conseguentemente, sia per la fertilità
del suolo, sia per la sua umidità, era utilizzata per l‘impianto di orti e giardini,
dei quali non rimane quasi più niente
anche a causa del proliferare delle costruzioni. Credendo di valorizzarlo, Su
Stangioni è stato modificato e anche
qui le conseguenze sono conosciute a
tutti e il giornale se ne occupò lo scorso inverno quando, a causa delle forti
precipitazioni piovose, le acque tracimarono in mare spazzando un bel tratto della Spiaggia di Simius; oltre ad aver perso le già citate spiagge, ora rischiamo di perdere anche quella principale, quella che da il nome al Paese
stesso. Dobbiamo tutti riflettere su
quest‘ultimo punto, la natura quando
viene manipolata prima o poi si vendica e quando avviene ciò non andiamo
cercare i colpevoli, perché certe opere
non dovevano nemmeno essere mes-
ALIENI NEL MEDITERRANEO
―MARE NOSTRUM‖ SEMPRE PIÙ INVASO DA PESCI
ESOTICI CHE SI SONO ADATTATE NEL NOSTRO MARE
Stessa cosa per i barracuda: da noi esisteva Sphyraena sphyraena, nota come luccio di mare, ora dall'Atlantico tropicale sono arrivate Sphyraena chrysotaenia e Sphyraena flavicauda. Sulle coste della Libia una
nuova varietà di salpa ha soppiantato la salpa mediterranea. Sempre dall'Atlantico africano è arrivato il pesce palla, dalle carni velenose per la presenza di una
potente tossina. Un'altra novità è data dalla meridionalizazione del Mediterraneo; specie ittiche di origine
subtropicale di penetrazione meno recente e limitate
alle aree più calde, come il Pesce Pappagallo e il Pesce Balestra, stanno estendendo il loro areale di distribuzione; alcune Cernie autoctone in Mare Mediterraneo, la cui distribuzione era limitata alla sola piattaforma continentale africana, stanno colonizzando la piattaforma europea.
Quali sono le cause della tropicalizzazione del Mediterraneo?
La massiccia penetrazione ma soprattutto il successo
biologico di specie ―aliene‖ nel Mediterraneo indica una rapida modificazione delle condizioni di generali
dovute probabilmente all'aumento di temperatura indotto dal cambiamento climatico in atto.
Probabilmente l'aumento di temperatura non è il solo
elemento che determina il successo delle specie immigranti nel Mediterraneo
La grande diga di Assuan, che sottrae acqua al Nilo,
ha indebolito la barriera di acqua dolce che fino al
1965 frenava l'accesso delle specie lessepsiane al
Mediterraneo, ma anche l'inquinamento e sovrasfruttamento delle specie autoctone giocano un ruolo importante.
Non si conosce con esattezza in che misura inquinamento e sovrasfruttamento contribuiscano alla diffusione delle specie ―aliene‖ nel Mediterraneo. Ma è probabile che le popolazioni autoctone deboli offrano
scarsa resistenza, in fase di competizione interspecifica, alla colonizzazione da parte dei nuovi venuti.
Non è nemmeno possibile sapere con esattezza se
stiamo assistendo ad un fenomeno transitorio o a
cambiamenti duraturi.
Ci troviamo pertanto di fronte alla interazione di due
processi globali – il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità.
Nel Mediterraneo stanno entrando ad un ritmo crescente decine di specie di pesci ―estranei‖che stanno
sensibilmente cambiando le popolazioni del nostro
mare. Sino ad oggi sono state ritrovate 110 specie di
pesci, 190 di molluschi, 50 di cnidari, 20 di briozoi,
10 di ascidie, 70 di policheti, 60 di crostacei e 75 di
vegetali marini. Arrivano dai mari caldi, per cui il fenomeno è indicato con il termine di tropicalizzazione;
gli ―alieni‖, infatti , provengono sia dal Mar Rosso, attraverso il canale di Suez, sia dallo stretto di Gibilterra.
Il primo ospite straniero proveniente dal Mar Rosso,
l'Atherinomorus lacunosus, un pesciolino parente del
nostri latterini, fu trovato nel mare di Port Said, in Egitto, nel 1902; aveva impiegato 33 anni a percorrere
il canale di Suez, aperto nel 1869; nel 1927 aveva
fatto un altro bel po' di strada perché fu ritrovato nei
pressi di Haifa, in Israele. Da allora gli arrivi si sono
susseguiti con cadenza sempre più incalzante, tanto
che oggi si contano 56 specie originarie del Mar Rosso ("lessepsiane", dal nome dell'ingegnere francese
Ferdinand Marie de Lesseps che aprì il canale); una
ventina hanno ormai in Mediterraneo una presenza
rilevante; alcune, come la triglia del Mar Rosso
(Upeneus moluccensis), più grossa e colorata delle
cugine del Mediterraneo, sono diventate da qualche
anno addirittura oggetto di pesca commerciale. Complessivamente gli organismi lessepsiani, sia animali
sia vegetali, insediatisi in Mediterraneo sono 250.
L'altra porta da cui entrano gli alieni è lo stretto di Gibilterra; da qui, per la verità, sono entrate nel lontano
passato, dopo le glaciazioni che avevano impoverito
le nostre acque, molte delle specie che ormai consideriamo mediterranee a tutti gli effetti. Ma la novità
di questi anni sta nell'ampiezza e nella rapidità del fenomeno; e nel fatto che i nuovi arrivati provengono
dalle acque africane, sono cioè specie tropicali e subtropicali. Negli ultimi sette anni all'unica ricciola
(Seriola dumerili) che popolava le nostre acque se ne
sono aggiunte altre tre specie, la "fasciata", la
"rivoliana" e la "carpenteri" ritrovate nel Tirreno meriAngela Costa — Docente del corso di biologia marina
dionale e nello Stretto di Sicilia
GENNAIO 2006 - Pag 3
IL PIATTO PARTICOLARE
CANDELE DI POLENTA
RADICI
L‘ANGOLO DELLA ―POESIA‖
FRASTIMUS
(De A. F. a is barracelus de
Crabonaxa)
(da una idea di Don BOI)
ALLOMMINGIUS DE CRABONAXIA - PARTE I
Alagau
Arresigau
Arrexini
Arrodedhu
Arrotuledhu
Cumenti fai a nci dhus bogai
ancora no tengu bidea
Babbu arridau
Ancu dhis pighit una diarrea
Bandolera
Cumenti hiat a praxi a mei:
Bell’e bonu
Is pantalonis a brutz’e pei
Berrina
Potéssint acapiaus!
Berrita
...De sanguni calit un’arrìu
Bestedhu
De is venas de cussa cumpangìa
In modu chi sa genti in sa ‘ia
No potzat mancu passai!
Bidhiu a susu
... De maistrali si pesit un’araxi
Bint’ottu
Chi ndi pinnighit custa cumpangìa! Bissenti strantaxu
Ancu intenda campanas sonendi
Boboi
Po sa moti de is barracelus!
Boci burricus
Preparare mezzo chilo di polenta, versarla su degli
E candu sentzat su bentu
Brabeta
stampini, possibilmente diversi e imburrati.
In bidha fàtzanta lamentu
Fare saltare in padella per 15 minuti, con del burro, 3
Brent’e mongia
Ca no dhusu bolinti interrai.
Bubulu
etti di porcini e un paio di etti di champignon.
E funti pudescendi giai!
Fondere 4 etti di fontina senza farla bruciare. Adagiare
Buch‘e padrula
Sa genti sigat a nai:
i funghi su un piatto da portata, sistemare le forme di
Buciconi
est frastimu de tziu Antinu!
polenta, su queste far colare la fontina bollente dandoBudhoni
Pigai subitu unu cadinu
gli l‘effetto della cera che cola e infilzarvi le candeline,
Buginu
E cicai de dhus arregoli
lasciando fuori solo lo stoppino.
Burinu
Ca mancu nosu hestus a boli
SILVIA ZARA
Burrichedhu
A si lassai fuliaus
Burricu lumbau
Fintzas a essi isfiguaraus
De is canis o de is crobus!
Ca puri esti
Obetus potint is ogus
Cabalera
Ma no bianta mancu su soli!
Cacia fogu
Ancu dhus pongant a moli
Cadranca
Che burricus, a notti intera!
Cadrantzanu
Benimindi, su Capitanu:
Caga
gurreis
Ancu preghist a bivi sanu
Caga
spuntonis
E a mitadi ti seghisti!
Caga
tzirrichius
A su barracelu C.:
Calentura
In donnia pilu unu guròni
Callitzu
Chi no ti lessit tranquilu!
Camb’e prata
M’iscarescìa de M.
Carrabusu
Satzau de petza de angiòni
Carrafina
Chi hessisti potziu cherpai!
Carrotza
Naru a su barracelu L.:
Carrubedha
Dexiottu po’ ti nci tròci
Castedhaiu
Imbodhicau in d’unu cappottu!
Catucia
Po’ ti nci tròci dexiòttu!
Cavuru cotu
A tui C. E.:
Cent’ous
Piscau de mari cun d’una arretza
Cun is ossus foras de pari.
Cibudha
Cun d’un’arretza piscau!
Cocotu
Abàrranta M.e C.:
Codolu
Mancu a fustigu si tòccu
Conch’e malu
Ca no seis genti fidada!
Conch’e passadriaBarracelus de Crabonaxa,
xa
Chi seis genti intelligenti
Conch’i oru
No s’estis a depi offendi.
Conch’e bocia
E no timais po’ is frastimus
Conch’e ciuliru
Ca no seis bosàturus is primus
Conchedhu
Chi deu hapu frastimau!
Corr’e candela
Costa longa
Cotonelu
Crabuciu
Craca scèti
Cratzita
Crocorighedha
Crocorighedhu
Cruculeu
Cuadhu
Cubedha
Cucuru a terra
Cul’e pedhi
Culu lucidu
Culu trotu
Déntici
Dentìli
Don Cucù
Fai santus
Ferenu
Findeu
Franela
Friaxu
Fromighedha
Frotzis-frotzis
Gesùcristu
Giadrinu
Giovitu
Giretu
Grifoni
Grisu
Isbuidedhu
Iscoa cuadhus
Iscoetu
Ispadedha
Ispagoti
Ispissu
Ispola poburus
Istinghiritza
Lallai
Leledhu
Lepiredhu
Lepiri iscoau
Levanti
Liedhu
Lint’e cani
Liquidedhu
Loloti
Lumba fogu
Malaredha
Mandarinu
Manninca
LA NOSTRA STORIA
1971: DILUVIO UNIVERSALE
A VILLASIMIUS
Quattordici Settembre 1971 ore 21 e venti.
Molti di noi, appassionati di boxe, incollati
alla TV, stanno assistendo ad uno dei tanti
―incontri del secolo‖ di Muhamed Alì (alias
Cassius Clay). Ma proprio nel momento in
cui il gong segna la fine del terzo round, il
primo di una lunga serie di tuoni, echeggiando fragorosamente nell‘aria in modo sinistro e pauroso, fa mancare la corrente elettrica e ci riporta a tutt‘altre preoccupazioni.
Da quel momento, su Villasimius si aprono
le cateratte del cielo e tra lampi e tuoni, in
poche ore, si riversa su di noi, una vera e
propria marea di acqua, superiore alla
somma di quella caduta nei vent‘anni precedenti.
Tantissima è la paura, ancora superiori
sono i danni.
Anche nel Sarrabus ci sono grossi problemi e interi villaggi vengono evacuati. Qualcuno ricorda ancora i turisti trasportati in
elicottero da Costa Rey fino al campo sportivo di S. Raffaele.
Pubblichiamo alcune immagini d‘epoca del
disastroso evento meteorologico.
IL PONTE DE ―SA BRIGLIA― IN VIA UMBERTO I
VIA FIUME
VIA REGINA ELENA
Manu cagada
Marigangeti
Marigosu
Marruentis
Maschitu
Matinedha
Mesenti
Miaciu
Michirroni
Mincorra
Minnonna
Miseria
Modianu
Moretu
Mrexani
Mruz’a merì
Muchera
Mudregu
Mumuta
Muntzenniori
Murrettu
Mussudu
Piricu iondorau
Pis’e muta
Piscicani
Piscia piscia
Piscia su pei
Piscialoti
Pisita
Pistilonedhu
Pistiloni
Pitanu
Pitichedhu e bonu
Pitziala
Pixidedhu
Podhinariu
Procedhu
Professori
S’arbei
Sal’e procu
Scassìu
Schin’e piocu
Segati casu
Nas’e gravelu
Serrenti
Ses’e coranta
Ociada
Sincerra
Ogh’e lissa
Spagoti
Oghixedhu
Sparti vento
Ogus de gloria
Spensierau
Orbesc’e n’orbesci Spinnia e papa
Orienti
Spinniciu
Spiscinetu
Streca mongetas
Pabassa
Su ‘nferru
Padhori
Su conti
Pala trota
Su para
Paliou
Su pulixi
Panetacia
Su topi
Pantaloni
Pantasima
Tabarchinu
Pasci picionis
Tacori
Patata
Tandedhu
Pedrieri
Tascapani
Pedringianu
Timballa
Pei longu
Tobia
Peis de coca
Trighixedhu
Peis de procu
Tripidhi
Peis pudescius
Turroni
Pepicola
Tuvoni
Pibiredhu
Tzirringoni
Piccioni
Tzurrundedhu
Picioni prandiu
Picoi
Varichina
Pidu spuntu
Vicariu
Piduledhu
Piledhu
Zabaroti
Pilon’e staini
Zaboti
Piloni longu
Pinn’e grisu
GENNAIO 2006 - Pag 4
LA DISAVVENTURA DI BABBO NATALE
ARTISTI DI CASA NOSTRA
SOTTILI STRISCE DIGESTIVE
IN AGRODOLCE
ANTONEZIO FRAU
Scultore e pittore, è nato a Cagliari nel
1961; vive a Villasimius – sul mare,
nell‘estrema punta Sud-Est della Sardegna.
A Villasimius, in un terreno di proprietà familiare, ancora giovanissimo si è costruito,
passo passo, la sua casa-laboratorio, attingendo materiale dalle locali cave di granito
ormai abbandonate. Lui la chiama la sua
―prima scultura‖, rimasta sempre in
progress.
Da autodidatta, quindi, ha continuato a
scolpire il duro granito creando volumi che
richiamano l‘idea di autogenesi e operando anche in aree connesse all‘architettura
degli interni, strutture che sembrano nate
da sovrapposizioni e stratificazioni della
pietra stessa, strutture potenti dove lo
scultore è intervenuto a penetrare la materia originaria estraendone forme lontane
da semantiche accademiche, ispirate,
semmai, da una fantasia che vuole estrinsecare la sarditudine dell‘artista. Una scelta, questa, ben consapevole delle rinunce
che ne derivano, legate, comunque, alla
necessità di comunicare attraverso
l‘opera, che è la sola via, per lui, ad avere
significato.
E‘ Natale! E‘ Natale!
E‘ il festoso annuncio dello scampanìo di mezzanotte, le campane ricordano il grande lieto evento, chiamando a raccolta
tutti i fedeli.
Nel frattempo, qualcuno si spacca in quattro lavorando sodo:
E‘ Babbo Natale il quale, benché anzianotto, affannosamente, corre di qua e di là, cercando di non sforare i suoi tempi
di consegne.
Finalmente ha ―donato‖ l‘ultimo regalo del saccone; è stanco, sfinito, ma soddisfatto; come i veri papà con le ―barbe
quadrate‖: esattamente così.
Però proprio mentre si accinge a tornare al suo tetto, scavalcando l‘ultima barriera, (maledetta l‘inferriata dell‘ultimo balcone...), rimane accidentalmente infilzato su di un diabolico
gancio ferroso, quasi come un pollo allo spiedo!
Questo è quanto è accaduto la notte di Natale, in piazza Vittorio Manuele, inizio di via L‘ondra, numero centro, secondo piano.
Naturalmente quella notte tutta la gente era impegnatissima:
Bisognava mangiare, augurare, brindare, curiosare i doni freschi – freschi appena arrivati, essere puntuali e impeccabili
alla messa della notte, ma soprattutto farsi promesse di essere molto ma molto più buoni; anche più di quanto lo si fosse già!
Pertanto in quel trambusto, nessuno ha potuto sentire le disperate urla di dolore, (i maschietti ne sanno qualcosa), lanciati dal povero malcapitato ―Bienne‖, rimasto inforcato proprio ―LI‖.
Lui ha continuato a lanciare per tutta la notte disperati
S.O.S. vocali e persino ―benedizioni‖ varie al fabbro e alle
sue antenate, ma le sintonie erano diverse, nessuno ha captato l‘accorato messaggio ed il poveretto è rimasto agganciato.
Da allora ad oggi, sono trascorse tutte le feste comandate,
ma Babbo Natale è ancora lì, appeso al balcone. Noi fingendo indifferenza, passiamo oltre e, come se soffrissimo di un
acuto torcicollo, giriamo la testa da tutt‘altra parte.
D‘altronde, nella nostra letterina prenatale, gli avevamo anche suggerito di chiedere la pensione per superati limiti di età!
Dato che quest‘anno abbiamo promesso di essere buoni,
bravi e umani lo lasciamo appeso li facendo finta di non vederlo. Ma se l‘anno prossimo promettiamo di essere cattivi ,
(presentazione di Ennio e Maila Pouchard)
IMPRONTE
lI salmastro si fa più intenso - c‘è
nell‘aria un qualcosa che pian piano si
avvicina, che ti prende Poi, eccole lì, ferme, come se galleggiassero immobili sull‘acqua - Scogliere di
granito bianco, granito azzurro, argento
e oro - L‘opera del tempo sulle singole
rocce a formare un mosaico surreale di
concavi e convessi, di pieni e di vuoti,
spigoli e rotondità - Il vento che la notte
del diciannove novembre ha flagellato la
terra, qui sembra non esser passato lasciando nell‘aria una trasparenza riflessa nei cristalli di quarzo - Eppure, qualche granellino deve pur averlo levato anche qui - Anche qui ha smussato qualche spigolosità come uno scultore infaticabile – Eterno – Plastiche accattivanti,
curiose e attente come se fossero i custodi del mare e della terra, silenziose –
E il pensiero non può che essere rivolto
agli Uomini, spesso minuti e scarni marciare in fila nella mulattiera ben consapevoli di ciò che li attendeva – Vedere
ancora oggi quei blocchi finemente lavorati e rifiniti, abbandonati uno sopra
l‘altro accanto alle sculture naturali degne del miglior Michelangelo o di Henry
Moore è semplicemente impressionante
– Ma la cosa che più mi cattura sono i
segni, le impronte – Dapprima il foro
profondo diversi metri per contenere la
carica esplosiva del tritolo, poi, allineati
in orizzontale o verticale a seconda della venatura del granito (―Sa piòda‖), la
metà dei fori praticati per gli scalpelli di
acciaio temprato che avrebbero spaccato il blocco – Iniziali, nomi e cognomi,
date, segni, punti e tratti, codici indecifrabili incisi nella roccia e nel tempo a
memoria dei giorni di solitudine e del
suono del ferro rovente di fuoco e di
martello – Tempra Divina.
Cicatrici esistenziali e impronte fossili.
Sangue salato, raramente addolcito dalle rare piogge dolci – Cosciente, vana ricerca di verità, tentativo ultimo di lume,
UN‘OPERA DI ANTONEZIO
IL PROBLEMA DELLE CASE PER I RESIDENTI:
COME SI AFFRONTA A S.GIUSTA (a sinistra) E A VILLASIMIUS (sotto)
UNIONE SARDA DEL 4 gennaio 2006
UNIONE SARDA DEL 10 gennaio 2006
GENNAIO 2006 - Pag 5
CRONACA LOCALE
I NOSTRI VIGILI URBANI : NON SOLO MULTE!
Il 10 Luglio 2005, la famiglia di Giancarlo LUBIAN, ha conosciuto la proverbiale ospitalità dei sardi.
Originari di Torino, quattro persone, (tra cui due bambini), mentre facevano il bagno a Cala Regina, hanno subito un furto totale. Si sono rivolti ai Vigili Urbani di Villasimius, che si sono attivati con efficienza e cortesia per
soccorrerli, ospitarli e assicurare loro un sereno rientro.
In occasione del Natale la Famiglia LUBIAN ha voluto ringraziarli con una
simpatica lettera che pubblichiamo volentieri.
NATALE 2005
Volendo ringraziarVi per l’aiuto e le cortesie ricevute a seguito della
sfortunata esperienza avuta durante la nostra permanenza vacanziera
in Sardegna, Vogliate gradire questi doni natalizi, provenienti dalla nostra città. In particolare un pacco (speciale) per il comandante, Sig. CASU, ricordando la cioccolata offerta ai nostri pargoli.
Rinnoviamo gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo, a lei e ai
suoi collaboratori, sperando di fare prossimamente tappa in Sardegna.... Ma questa volta, soltanto per piacere!!
Saluti dalla famiglia LUBIAN.
Cristina, Giancarlo , Mattia, Marina
AMBIENTE: ANNO ZERO
PARTE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA — INIZIA UNA NUOVA ERA
E‘ finalmente in corso di attuazione anche nel nostro Comune il servizio
di raccolta differenziata porta a porta.
Attraverso questo sistema, attivato in osservanza della Legge che stabilisce tempi e modalità, sarà possibile in prospettiva l‘abolizione dei vari cassonetti disseminati in tutto il territorio, il riciclaggio di molti materiali ancora utilizzabili quali alluminio, plastica, vetro, carta, e umidi e, conseguentemente, la riduzione delle quantità da conferire in discarica con notevole risparmio. E‘ auspicabile che questa importante iniziativa trovi il massimo
favore e collaborazione da parte di tutti i cittadini.
SITUAZIONE VIABILITA‘
Il manto stradale del nostro paese, non ha mai goduto di buona salute, ma i
cambiamenti climatici degli ultimi anni, se possibile, ne hanno peggiorato notevolmente il quadro globale.
Spesso ci si ritrova a fare slalom per il paese nella speranza di tutelare le proprie gomme o gli ammortizzatori, mentre i passanti ti guardano come si guardano i pazzi e le vecchiette appena uscite dalla chiesa, dicono: ―Custus picciokeddusu no scinti prusu cummenti si spassiai‖!
C‘è poco da ridere comunque, specialmente dopo aver pagato il conto dal
meccanico.
Ma come sono i fossi villasimiesi? Ne abbiamo scelti alcuni tra i più rappresentativi: abbiamo il fosso ―a strapiombo‖ (tra i più insidiosi), di dimensioni ridotte, con bordi netti, alto di solito dieci – quindici cm. Ancora: il fosso
―accompagnato‖, al contrario di quello a strapiombo, è più dolce, è dovuto ad
un cedimento dello strato sottostante, si estende longitudinalmente,
(pericoloso ad alte velocità). Come non citare poi il più famoso: ―il fosso da allaccio‖; lo si trova, in genere trasversalmente al senso di marcia, in corrispondenza dei ripristini a seguito di una riparazione di tubo o, appunto, a seguito
della realizzazione di un nuovo allaccio alle varie condotte. Sulla tipologia di
fosso si contrappongono due scuole di pensiero: i concavi con la depressione verso il basso e i convessi, con la gobbetta verso l‘alto.
Le riparazioni, anche se repentine, purtroppo non risolvono a lungo. Non ci
resta quindi che sperare che venga presa la strada giusta!
A.C.
PASSEGGIANDO PER IL PAESE
UNA LAPIDE SUL VISO
L’EVENTO
VILLASIMIUS IN MOTO: E‘ NAZIONALE!
IL NOSTRO PAESE OSPITERA‘ IL MOTORADUNO
NAZIONALE CHE SI TERRA‘ A MAGGIO.
E‘ ormai una certezza: il motoraduno nazionale avrà luogo nel nostro paese.
Da tempo i centauri sardi, e in particolare quelli crabonaxai, attendevano
questo momento che sarà non solo banco di prova per la stagione turistica
ventura, ma anche una occasione per arricchire e ampliare ―l‘offerta Villasimius‖, superando l‘attuale limite estivo.
Naturalmente sarà necessario che le istituzioni e gli operatori si stringano
in un intento comune collaborativo.
La manifestazione, organizzata dall‘ ―ASSOCIAZIONE MOTO CLUB VILLASIMIUS‖, di cui è presidente Gianpaolo CARBONI, segna un altro punto a favore di un trend
che sempre più riguarda il nostro paese:
l‘associazionismo, ovvero la tendenza delle persone a riunirsi in gruppi per
scopi di varia utilità sociale.
Gli elementi positivi sono molti: una rivalutazione del tempo che diventa
quello ―della gente per la gente‖, uno snellimento nel rapporto tra istituzioni e cittadini, una maggiore possibilità democratica che favorisce
l‘abitudine al confronto dialettico e migliora i rapporti fra singoli individui.
Speriamo quindi, che questa sensibilità civica dei crabonaxai, sia non solo
favorita, ma sviluppata per cercare passo dopo passo, di migliorare il nostro paese.
A. C.
COME CAMBIA LA NOSTRA COMUNITA’
CI HANNO LASCIATI :
Assunta
Bonaria
Salvatore
Angelo
Luciana
di anni
di anni
di anni
di anni
di anni
Li ricordiamo con affetto
82
88
51
59
61
LA CICOGNA CI HA PORTATI:
Matilde
Davide
Alessia
Davide
Emma
A loro e alle famiglie i nostri auguri
Pensierini di NATALE
Villasimius c‘è!
Memori del recente successo, ottenuto dall‘inaugurazione del monumento ai
caduti atto primo, i nostri amministratori, approfittando della scia esistente,
insieme alla gente, imbroccano e sfruttano a dovere la corrente ascensionale
e come uno stormo di gabbiani, vanno!
E‘ novembre! (Cerimonia di inaugurazione nel giorno che commemora i caduti
in guerra).
L‘invasione barbarica è finita. E‘ una tiepida giornata autunnale: Il paese, il
mare, le coste e le spiagge sono appena emerse dalla lunga apnea estiva e
finalmente respirano profondamente.
Nemmeno un alito di vento quel giorno, ma non era assente: osservava da
lassù con il pallido sole, che faceva capolino tra le nubi e in un armonioso
tutt‘uno con la gente, attenti e silenziosi, partecipavano come colori di sfondo alla tanto sospirata opera d‘arte.
Una lapide da schianto! L‘epigrafe commemorativa DICE TUTTO, ricordando di
come i nostri eroi, giovani valorosissimi, meritevoli uno per uno di toccanti e
ampie pagine storiche, in momenti difficili della nostra storia, seppero dimenticare la propria giovinezza, gli affetti più cari e sacrificandosi con onore e
tanto coraggio, difesero la nostra patria combattendo.
Il sindaco, Tore SANNA, pallido in volto come un re sul trono, inaugura
l‘opera, eretta nel cimitero comunale, a perenne ricordo, esprimendo parole
dettate dal cuore: Sobrie, incisive e sentite; quelle che la gente aspettava da
fin troppo tempo!
L‘artista dell‘opera, Antonezio FRAU, schivo e taciturno più di sempre, visibilmente commosso, pareva che volesse scomparire dalla cerimonia, nascondendosi nel bavero del maglione mentre una ―pioggia‖ copiosa gli scendeva
dagli occhi brillanti, lucidi e velati contemporaneamente.
Anche il ―secondo cittadino‖, ancora inesperto di queste emozioni, annaspava timidamente nello stesso tipo di ―precipitazione‖ e credendosi schermato a
dovere dalla lunga e arruffata chioma, esternava una tranquillità apparente;
ma era fortemente turbato.
Che dire della gente? Poca ma bella: Silenziosa, soddisfatta e composta. Ma
soprattutto commossa, tanto, tanto commossa!
A.P.
Dieci anni di Zona artigianale:
quale bilancio?
Sono quasi dieci anni che le varie attività artigianali, che una volta operavano all‘interno del centro
urbano, in seguito all‘invito da parte dell‘allora Amministrazione Comunale, hanno progressivamente
provveduto a trasferirsi nella zona individuata a
tale scopo ( P.I.P. ), anche se all‘inizio priva di alcuni importanti servizi, (strade asfaltate, illuminazione pubblica, cunette, aiuole).
Nonostante i problemi e le difficoltà, ciò ha consentito un notevole salto di qualità, sia per la vivibilità nel centro urbano sia per la concentrazione
dei vari servizi in una zona ben definita.
Le aziende hanno avuto la possibilità di crescere,
di aumentare le unità lavorative e di migliorare la
qualità dell‘offerta anche se, contemporaneamente, il trasferimento ha richiesto un impegno economico rilevante e protratto negli anni.
Il bilancio, dalle considerazioni fatte, sembrerebbe
pienamente positivo: tuttavia permangono, ancora
oggi, problemi non risolti.
In quest‘ultimo periodo due sono stati gli interventi
fatti: uno, relativo alla sistemazione delle aiuole e
la pulizia delle cunette è sicuramente positivo. Per
l‘altro,
relativo alla segnaletica orizzontale
nell‘incrocio di rio Corru ‗e Pruna, il giudizio viene
lasciato a chi tutti i giorni, con i mezzi pesanti, è
costretto a percorrerlo cercando di non oltrepassare le strisce continue.
L‘attivazione dell‘illuminazione pubblica che darebbe maggiore sicurezza alle strutture esistenti e la
realizzazione degli svincoli per Cagliari e Castiadas, sono ancora problemi aperti che richiedono
un intervento immediato e urgente, che gratifichi
chi negli anni ha scommesso sulla validità del trasferimento, che invogli altri operatori a farlo, che
migliori e renda più accogliente la zona stessa.
Gino Corona
NOTIZIE UTILI
MEDICI
Dott. SEU:
Lun. – Merc. – Ven. 16.00 / 19.00
Mart. – Giov. 09.00 / 12.30
Dott. PANZERI :
Lun. – Merc. – Ven. 09.00 / 12.30
Mart. – Giov. 16.00 / 19.00
Dott. MUREDDU:
Lun. – Merc. – Ven. 16.00 / 18.00
Mart. – Giov. 10.00 / 12.00
Dott. PAZZOLA (Pediatra di base):
Lunedì
08.30 / 10.30
Merc.— Ven.
10.30 / 13.00
GUARDIA MEDICA
Tel. 070/791374
Feriali: dalle
20.00 alle 08.00
Prefestivi e sabato dalle 10.00 alle 08.00
Festivi: dalle
08.00 alle 08.00
VETERINARIO
Dott. FRAU Tel. 330934840
Lun. – Mart — Merc. – Giov. 16.30 / 19.00
Venerdi - Sabato
09.30 / 12.00
CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE
(Aperto dal lunedì ala sabato)
Lavori di decoupage, cucito e ricamo, informatica e attività di animazione per bambini, giovani adulti e anziani.
Gli orari delle varie attività sono esposti all’ingresso
della sede in via Boccaccio n. 6
Tel. 070/7928036
VOLONTARI DEL SOCCORSO
Tel. 070/790222
PROVERBI DEL MESE
AGISCI CON PRUDENZA: NON RIFERIRE MAI UNA DICERIA E NON NE AVRAI ALCUN DANNO; NON PARLARNE NE‘ ALL‘AMICO NE‘ AL NEMICO
E, SE PUOI FARLO SENZA COLPA, NON SVELARE NULLA. ALTRIMENTI
CHI TI ASCOLTA DIFFIDERA‘ DI TE E TI AVRA‘ IN ODIO.
DIO CI HA DATO DUE ORECCHIE, MA SOLTANTO UNA BOCCA, PROPRIO
PER ASCOLTARE IL DOPPIO E PARLARE LA META'.
Ti piace che ti sfiorino? Che ti accarezzino? Che ti palpino? Che ti facciano sudare? Ti piace il respiro di un altro accanto a te? Che ti respirino sulla nuca e/o sul viso? Ti piace sempre adottare nuove posizioni?
Arrivare fino in fondo? O solo all'ingresso? Ti piace entrare, uscire? Salire, scendere? Cominciare da freddi e finire tutti caldi e sudati? PRENDI L'AUTOBUS!!! Il trasporto pubblico rende reali tutte le tue fantasie!
FARMACIA
Orario invernale (dal lunedì al sabato):
09.00 / 12.30 e
16.15 / 19.15
CARABINIERI VILLASIMIUS
Tel.070/791222
Orario: 10.00—13.30 *** 14.00-18.00
Pronto intervento: 112
AUTOBUS ARST (orario invernale)
CAGLIARI - VILLASIMIUS
feriale; 05.00—08.15— 11.15— 14.05—20.10
Festivo: 08.15—14.05
VILLASIMIUS - CAGLIARI
feriale; 06.30—08.20— 12.45— 16.00
Festivo: 11.05—18.25
S.MESSE
Sabato 18.00; domenica 08.00 - 10.30
COMUNE DI VILLASIMIUS
GENNAIO 2006 - Pag 6
DAL MONDO DELLA SCUOLA
CRONACA SPORTIVA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLASIMIUS
BILANCIO FINALE
La somma complessiva raccolta nella Giornata di Solidarietà è di
€ 3.905,12.
€
€
€
€
€
1.178,36
2.131,76
60,00
450,00
85,00
In particolare:
(Scuola Media: lavori e calendari)
(Scuola Elementare: lavori e merende)
(Contenitore sistemato vicino al piano con i panettoni)
( Pesca organizzata dal comitato “Amicizia tra i popoli”)
(Quota residua della Giornata di Solidarietà 2004).
La somma di € 3.600,00 consentirà di garantire il sostegno scolastico, per sei anni,
ad altri due bambini, nella scuola di Bamako in Mali;
€ 300,00 verranno utilizzati per acquistare materiale scolastico sempre per quella
scuola.
CALCIO E CALCETTO UNA ACCOPPIATA VINCENTE
Quest‘anno per la prima volta l‘Associazione Sportiva Villasimius partecipa al campionato di serie D di calcetto. I responsabili del settore Sergio Ghiani e Mario Castangia
hanno allestito una squadra formata da ottimi giocatori: G.L. Castangia, F. Farris, L. Piscedda, G. Esposito, L. Uteri, A. Azuni, L. De Luca, S. Ledda, L. Secci, M.Cardia, Enrico
Sanna, (è l‘allenatore proveniente dall‘Assiminese ), e naturalmente M.Taricco. E‘ anche grazie a lui che il calcetto sta andando alla grande; infatti, dopo otto giornate è da
sola in testa con punteggio pieno. Anche la squadra grande, nonostante le diverse
squalifiche e qualche battuta d‘arresto con alcuni pareggi in casa, la sconfitta interna
con il Pula e nel derby, tiene saldamente la prima posizione. Al momento attuale i diavoli rossi di Martinez mantengono un distacco di sette punti dal Carbonia battuto alla
prima di ritorno con un secco 2-0 e una partita da incorniciare. Da sottolineare che nella partita con il Decimomannu c‘è stato l‘esordio di Matteo Cuccu, 15 anni, una bella
speranza per il futuro del Villasimius. Ma non è l‘unica promessa: ricordiamo anche Michele e Marco Cireddu che già si sono messi in evidenza nel loro primo anno di allievi e
già presi in considerazione dall‘allenatore della prima squadra. Continuando così probabilmente l‘A.S. Villasimius potrà festeggiare la promozione sia in eccellenza con il
calcio che in C2 con il calcetto… niente male!
C.C.
Grazie a tutte le persone che hanno contribuito e partecipato alla realizzazione di questa giornata e….
…. alla prossima Giornata di Solidarietà!!!
I DIAVOLI ROSSI IN AZIONE
I RAGAZZI PARLANO DI…….. RACCOLTA DIFFERENZIATA
Il 20 Gennaio siamo andati con la scuola
al centro sociale di Villasimius per ascoltare due esperti che spiegavano cos‘ è
l‘inquinamento. Hanno detto che ad esempio i materiali plastici o di metallo danneggiano l‘ambiente. La plastica infatti ha un‘
azione molto inquinante perché, se la bruci,
sprigiona un fumo nero che è tossico per i
nostri polmoni. Anche altri materiali come il
carbone o il petrolio sono dannosi per
l‘ambiente. Anche per questi motivi si allarga il buco dell‘ozono. Possiamo riconoscere
i materiali pericolosi grazie a diversi simboli presenti nelle confezioni, come ad esempio un teschio, una X, un guanto bucato da
una provetta di acido solforico ecc. Non solo
l‘aria può essere inquinata, ma anche il mare. Infatti materiali come buste o lattine rimangono con il passare del tempo perché
non sono biodegradabili. Il vetro invece può
essere arrotondato dall‘azione dell‘acqua
salata.
PAOLO
Da poco tempo anche nel nostro paese abbiamo iniziato
la raccolta differenziata, che consiste nel separare i rifiuti
nelle nostre case. Per far questo il Comune ci ha dato tre
contenitori di colore diverso:
- Uno marrone per il rifiuto umido riciclabile cioè, scarti di cucina, avanzi di cibo, fondi di caffé, filtri di the, escrementi, fiori recisi e cenere.
- Uno di colore blu per raccogliere il vetro e le lattine.
- Uno di colore verde per il rifiuto secco non riciclabile cioè,
gomma, polistirolo, tetrapak, pannolini, lampadine, giocattoli,
piatti e posate di plastica.
Facendo questo si riduce la quantità di rifiuti nelle discariche.
Inoltre molti rifiuti vengono trasformati in materiali utili e fonti
di energia. Con la plastica riciclata si fabbricano panchine per
i giardini, tubi, piastrelle, interni per auto e perfino abbigliamento. Riciclando la carta salviamo molti alberi, sprechiamo
meno acqua e meno energia. Anche il riciclo del vetro ci permette di risparmiare molta energia e tantissima quantità di
petrolio. Grazie alla raccolta differenziata limitiamo i danni
che i rifiuti recano al nostro paese e così possiamo contribuire
tutti ad avere un paese più pulito e poco inquinato.
SONIA
Negli ultimi tempi, non si sa più dove sotterrare
i rifiuti: si potrebbero lanciare nello spazio, si
potrebbe continuare a scavare qui sulla terra
per poi costruirci sopra case e costruzioni varie,
oppure, più semplicemente, si potrebbe iniziare
a mettere in pratica, (come molti paesi ormai
stanno facendo), la RACCOLTA DIFFERENZIATA.
La raccolta differenziata serve principalmente
per separare il materiale che si può riutilizzare,
(materiale riciclabile) da quello che non si può
riutilizzare (materiale non riciclabile)
I materiali riciclabili sono: La plastica (bottiglie,
vaschette, flaconi), Il vetro (bottiglie, bicchieri),
la carta (quaderni, libri, giornali), le lattine e il
metallo . Con tutti questi materiali si possono ricavare tanti prodotti. Ad esempio, i quaderni
con i fogli marroncini sono quaderni fatti con
carta riciclata. Oppure esistono maglioncini, coperte e altri capi di abbigliamento che sono
―creati‖ in ―fili‖ sottilissimi di plastica riciclata: il
―pile‖.
IRENE
L’ANGOLO DEL BUON UMORE
Una signora insegue il camion della
nettezza urbana gridando:
‖Sono in ritardo per la spazzatura?‖
E l‘autista:
―No, Salti pure dentro!‖
In ospedale c'era un paziente gravemente malato. I familiari si erano riuniti nella sala di attesa e, alla fine,
entrò un medico, stanco e desolato.
"Mi dispiace essere portatore di brutte notizie", disse, "l'unica speranza
per il vostro familiare è un trapianto
di cervello. E' qualcosa di sperimentale, rischioso ed economicamente
totalmente a vostre spese". I familiari
rimasero seduti, ascoltando le gravi
notizie. Alla fine, uno domandò:
"Però, quanto costa un cervello?"
"Dipende", rispose il medico, "5.000
euro un cervello di uomo; 200 euro
uno di donna". Ci fu un lungo momento di silenzio, mentre gli uomini
della sala cercavano di non ridere ed
evitavano di guardare le donne negli
occhi. Infine, la curiosità fece domandare ad uno di loro: "Dottore, a
che si deve la differenza di prezzo?" Il
medico sorrise e rispose: "Quelli femminili costano meno perché sono gli
ESTATE A VILLASIMIUS: UNA AUTOMOBILE NUOVE PROSPETTIVE DEL
VILLASIMIUS ALL‘AVANGUARDIA DELLA RACCOLTA
unici ad essere stati usati, gli altri soLISTA MULTATA PER CARICO SPORGENTE DIFFERENZIATA: ANCHE I LOCALI PUBBLICI SI ADEGUANO
LAVORO FLESSIBILE IN PAESE
no come nuovi.".
(M.V)
DIRETTORE RESPONSABILE: Angelo Scagliarini. Direzione Editoriale: Luciano Garau. Comitato di redazione: Efisio Fadda, Annalisa Flaviani, Marcella Zanetti, Daniela Murru, Giuseppina Catania, Gigliola Garau, Angelo Picariello, Livio Carboni, Carmine Chirico, Andrea Corona, Nicola Corona, Francesco Cuccu, Renato Cireddu, Enrico Masala, Giuseppe Cocco,Gianni Onidi. Il comitato di redazione è aperto e chiunque può farne parte. Si gradisce qualunque forma di collaborazione.
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