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FISCHI APPLAUSI - Trasparenze Villasimius
Anno II - numero 4 GENNAIO 2006 - Pag 1 IL GIORNALE VIVE ANCHE GRAZIE AL CONTRIBUTO VOLONTARIO DI CITTADINI E OPERATORI LOCALI Pubblicazione indipendente di informazione e controinformazione a cura della Associazione ―CITTADINI PER VILLASIMIUS‖ - Diffusione gratuita Autorizzazione del Tribunale di CAGLIARI n. 16/05 del 26 Maggio 2005 — Indirizzo: Associazione ―cittadini per Villasimius‖ fermo posta — 09049 Villasimius (CA ) EMAIL: [email protected] *** www.cavallucciomarino.org LA RIFLESSIONE FRANCESCO CAMBEDDA: UN EROE DA NON DIMENTICARE QUALE MODELLO DI SVILUPPO PER IL NOSTRO TERRITORIO? La approvazione, da parte della Giunta guidata dal Presidente Soru, della nuova proposta di Piano Territoriale Paesistico che dovrebbe dettare le nuove norme per l‘uso di tutto il territorio regionale, ha scatenato un vivace dibattito in tutta l‘Isola. E, mentre secondo lo scontato gioco delle parti, da destra piovono fischi e da sinistra applausi, (più o meno convinti), da entrambe le sponde politiche, pur con diverse sfumature, emergono perplessità sia sulla sostanza del provvedimento sia sulle modalità con la quale si tenta di imporlo. Da molti Comuni e dallo stesso Consiglio Regionale che ultimamente si è distinto per la tenace difesa dei suoi affetti più cari, rinviando la discussione sulla legge di iniziativa popolare per la riduzione di stipendi e indennità — arrivano segnali di disagio di fronte all‘atteggiamento ritenuto eccessivamente verticistico della Giunta e del suo Presidente. Abbiamo, allo stato attuale, una conoscenza solo superficiale delle proposte avanzate dall‘Esecutivo Regionale: vogliamo tuttavia fare alcune semplici valutazioni che riguardano il futuro del nostro paese, indipendentemente da quella che poi sarà la definitiva sorte del Piano Paesistico che si sta proponendo. Villasimius è riuscita, nel corso di una sola generazione, a liberarsi della sua secolare povertà pagando il prezzo di uno sfruttamento, non sempre oculato, delle proprie risorse ambientali. La crescita tumultuosa di un fenomeno turistico subìto più che consapevolmente voluto, ci ha consentito di raggiungere, in breve tempo, un benessere sociale che ha pochi riscontri nel resto della Sardegna. E anche grazie a ciò possiamo oggi permetterci, prendendo spunto dal dibattito in corso, di fare un sereno bilancio della nostra situazione generale: In un mondo di falsi eroi ne vogliamo ricordare uno vero: la sua vicenda ci dimostra come gli esempi più luminosi arrivano spesso dalla gente umile. 1 — Durante la stagione estiva non si registrano signifi- Non tutti sanno, specialmente tra le giovani generazioni, chi era Francesco Camcativi fenomeni di disoccupazione; bedda. 2 — Le strutture ricettive che operano sul territorio di- Francesco nasce a Teulada il 15 ottobre 1945. chiarano, allo stato attuale, una percentuale di posti Appena diciassettenne si trasferisce a Villasimius al seguito dei fratelli che facevaletto occupati inferiore al 30% sul totale stagionale di- no i pescatori alle dipendenze di Angelo Sanna. Qui conosce Teresina. I due rasponibile. Ci si lamenta ripetutamente della sempre più gazzi si innamorano e, entrambi giovanissimi, si sposano nel 1966. La loro unione breve durata della stagione turistica; è presto allietata dalla nascita di due bambine. 3 — Il sovraffollamento delle spiagge, al contrario, sta Tutto sembra procedere per il meglio tanto è che iniziano, tra mille sacrifici, a coormai raggiungendo livelli di guardia; struirsi una casetta tutta loro. Segue a pag. 2 4 — Anche il livello di utilizzazione delle nostre risorse infrastrutturali, (strade parcheggi, fogne, depuratore, acquedotti), è ormai al limite. La provocazione 5 — La maggior parte dei terreni a mare, eventualmente suscettibili di valorizzazione turistica, è da tempo nelle FISCHI APPLAUSI mani di soggetti estranei al tessuto economico e produttivo di Villasimius; LA CASA PER I RESIDENTI: MANIFESTAZIONI 6 - Stiamo perdendo, forse troppo rapidamente, la no- SANTA GIUSTA MEGLIO DI VILLASIMIUS NATALIZIE stra tradizionale identità sociale e culturale; In occasione delle feste nataAbbiamo letto sull‘Unione Sarda di Mercoledì 4 7— La anomala situazione del mercato immobiliare ha lizie sono state organizzate, gennaio che l‘Amministrazione Municipale di S. contribuito a generare una preoccupante pressione adagli operatori del centro di Giusta (OR) ha sottoscritto un accordo con dei bitativa a carico dei residenti. A questa situazione aggregazione sociale e da privati attraverso il quale alcuni terreni agricoli, di l‘Amministrazione Comunale di Villasimius finora ha ritanti altri volonterosi collaproprietà di questi ultimi, sono stati resi edificabili sposto solamente con interventi tampone, dando fonboratori, tutta una serie di inin cambio della cessione al Comune di 143 lotti do ai pochi lotti residui del piano particolareggiato di su un totale di 226. Questi lotti verranno poi asseteressanti manifestazioni. ―Sa Suergia‖, decollato nel corso degli anni ‗90. Ha inTra queste vogliamo ricordagnati ai residenti che ne faranno richiesta. vece colpevolmente ignorato la richiesta di collaborare alcune serate da Come si vede, messi di fronte ai medesimi prozione da parte di una cinquantina di cittadini che, or―discoteca‖ per i giovanissiblemi, alcuni Comuni scelgono di risolverli menmai da un anno, ha chiesto di attivare un Piano Intemi, che sono state delle octre altri, come da noi, si limitano a rilasciare pegrato, che nulla costerebbe al Comune in termini ecocasioni di incontro e di diverriodicamente sui giornali dichiarazioni di buona nomici e che avrebbe consentito di dare una prima timento sano per i nostri ravolontà in fotocopia, punteggiatura compresa. soluzione, seppure parziale, al problema. gazzi in un paese che fa davDopo che per anni abbiamo steso tappeti rossi Alla luce di quanto osservato è lecito quindi domansotto i piedi di ogni tipologia di personaggi — severo molto poco per loro. darsi se è ancora opportuno insistere sulla strada dello ri e meno seri, preferibilmente di fuori — non saNon sono mancate neppure sfruttamento intensivo delle risorse e, nel rebbe ora che si tentasse di fare qualcosa anle classiche ―tombolate‖ che caso di risposta affermativa, quali vantag- Segue a pag. 2 che per le tante persone di paese che non rie- hanno coinvolto tantissima scono a costruirsi una casa per carenza di terre- gente di tutte le età e piccole Se il patrimonio ambientale non è solo u- ni edificabili? Perché a S. Giusta questo si può fa- manifestazioni teatrali. Come sempre, tutto ciò che na eredità che riceviamo da chi ci ha pre- re e a Villasimius sembra impossibile? ceduto ma anche un prestito dai nostri fi- Eppure, più di una anno fa, una cinquantina di cit- rende più viva e coesa la notadini aveva chiesto al Comune di intraprendere stra comunità è da apprezzagli, è opportuno che lo restituiamo ram- un percorso nella sostanza identico a quanto poi re e incoraggiare: Abbiamo mendato né con un filo rosso contrastante, è stato realizzato nel paese dell‘oristanese: la ri- davvero tutti bisogno di stané con un punto di cucitura estroso, ma sposta della Amministrazione? Non pervenuta. re un po‘ di più insieme per Proposte alternative? Nessuna. Trovare qualcusviluppare il nostro senso di con il ripristino della trama originaria. no disposto a farsi carico del problema? Sogni. appartenenza. IL CASO L‘ISOLA L‘isola sta li, ogni mattina per prima vede il sorgere del sole che fa risplendere il suo lato a mare, ogni giorno a mezzogiorno il sole la riscalda e ne fa risaltare tutto il suo splendore, ogni sera per prima dal suo lato a terra vede tramontare il sole che si nasconde dietro le montagne. Questo da sempre, incessantemente a regalare degli scampoli di sogno a chiunque, che lungo l‘incedere della giornata si trovi a passare sulla costa davanti ad essa. Tutto ciò nella totale indifferenza: l‘isola sta li, tutti la vedono, tutti indistintamente ne godono. Il sole gli da la vita, ne scandisce i vari attimi della giornata, ne regola il sistema. Quel sole che durante il periodo estivo richiama lungo le nostre coste una miriade di persone, le quali a loro volta, proprio come succede nelle acque antistanti l‘isola quando il banco delle alici richiama gabbiani e tonni, richiamano i predatori che nella fattispecie sono rappresentati da ladri scippatori e, anche se non paragonabili ai primi, paparazzi e giornalisti che sperano nello scoop della vita. Ma si sa che gli scoop sono delle perle rare, quindi bisogna accontentarsi di ciò che passa il convento. Uno di questi giornalisti la scorsa estate scova una notizia di particolare rilevanza….. IL COMUNE VICINO VUOLE ACQUISTARE L‘ISOLA!!!!!!!!!!!!!!!!!! è una notizia bomba, di quelle che fanno traballare le sedie dei politici, di quelle che mettono in serio pericolo l‘integrità territoriale, che toccano le coscienze e risvegliano il più fervido patriottismo. L‘Isola, suo malgrado, conquista in compagnia dei politici, e per la loro gioia, le pagine dei giornali. Viene riunito il Consiglio Comunale, consultati tecnici e legali. Tutto il possibile deve essere fatto per difendersi dall‘attacco del vicino conquistatore. L‘inchiostro scorre a fiumi, così come le interviste, e i politici, da entrambe le parti, ritrovano nuova linfa grazie alla inaspettata pubblicità offerta dall‘isola. Poi l‘estate finisce, l‘isola è tornata nel dimenticatoio riprendendo i suoi normali cicli vitali e riacquistando quella sua naturale bellezza, che unisce non solo i comuni vicini ma tutte quelle persone appartenenti ai comuni più disparati del mondo che abbiano la fortuna di osservarla in un qualunque momento della giornata. I politici pero hanno fatto il loro dovere si sono battuti per la salvaguardia dell‘integrità territoriale, hanno difeso l‘onor di patria. Peccato però che nessuno si sia chiesto .... quale può essere l‘utilità per un Ente Pubblico di acquistare un‘isola ampiamente e doverosamente protetta? È possibile che un Ente Pubblico sperperi fondi di tutti per acquistare qualcosa che è gia patrimonio di tutti? Non è che il giornalista ha riportato una chiacchiera da bar? Peccato che nel frattempo ci si sia scordati per anni di verificare le condizioni dell‘edificio scolastico, peccato che i nostri bambini siano privi di una palestra degna di tal nome, peccato che si sia persa l‘occasione per avvicinare le due comunità proponendo magari un ampliamento dell‘Area Marina Protetta a vantaggio di entrambe e della stessa Isola. GIUSEPPE ALL‘INTERNO - Parliamo ancora di ambiente…. - Il piatto particolare - Radici: L‘angolo della ―poesia‖ - Radici: Allommingius de CRABONAXIA - La nostra storia: 1971— Diluvio Universale - La disavventura di Babbo Natale - Artisti di casa nostra: Antonezio Frau - La casa per i residenti: a S. Giusta fanno così - Cronaca locale - L‘evento: motoraduno nazionale a Villasimius - Dal mondo della scuola: i ragazzi parlano di… - Dal mondo della scuola: Natale di solidarietà - Cronaca sportiva: Calcio e Calcetto - L‘angolo del Buon umore Pag. 2 Pag. 3 Pag. 3 Pag. 3 Pag. 3 Pag. 4 Pag. 4 Pag. 4 Pag. 5 Pag. 5 Pag. 6 Pag. 6 Pag. 6 Pag. 6 Pag. 6 Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi. (J.Robert Hoppenheimer) GENNAIO 2006 - Pag 2 Quale modello di sviluppo ………….. da pag 1 - Incoraggiare tutte le iniziative che si propon- gi il ―sistema Villasimius‖, nel suo insieme, gano di risolvere il problema della casa per i potrebbe ricavarne. residenti senza snobbare, con sufficienza, Ognuno è libero di trarre le proprie conclu- quelle che partono dal basso — (non si dicesioni, ma a noi pare, facendo un elementa- va che ―una giunta di sinistra amministra re calcolo di convenienza, che non sia ne- non per il paese ma con il paese?‖); cessario essere dei geni per capire che que- - garantire una corsia preferenziale alle nuosti vantaggi sarebbero assai limitati rispetto ve iniziative economiche su piccola scala che agli aspetti negativi conseguenti all‘ulteriore siano proposte da soggetti locali o comun―consumo‖ di territorio. que fortemente radicati nel nostro territorio; Basta pensare infatti che: Uno degli obiettivi da perseguire dovrebbe in1— Gli eventuali nuovi posti letto continue- fatti essere quello di favorire lo sviluppo di urebbero ad essere mediamente sottouti- na microimprenditoria locale, capillarmente lizzati: esattamente come quelli già esi- diffusa, e quindi capace di intercettare al mestenti; glio la massa delle risorse economiche che 2— Aumenterebbe ulteriormente, nel perio- transitano sul nostro territorio e che oggi invedo di punta della stagione, sia il carico dei ce, per buona parte, riprendono la strada del bagnanti sulle spiagge sia lo stress dei continente. nostri servizi tecnologici e infrastrutture, Il conseguente riequilibrio della distribuzione già al limite delle loro possibilità: la qualità del potere economico e imprenditoriale nel nodella nostra offerta turistica ne uscirebbe stro paese, (meglio tanti piccoli operatori del ridimensionata; posto piuttosto che pochi, potenti e forestieri), 3— I nuovi posti di lavoro eventualmente consentirebbe anche di ridurre la dipendenza creati avrebbero carattere quasi esclusiva- del suo sistema sociale dalle fortune, (e talmente stagionale: non avremmo quindi volta dai capricci), di quelle due o tre grosse alcun significativo incremento di occupa- strutture che nel bene e nel male, oggi condizione stabile; zionano la vita della nostra comunità. 5— Gli utili delle eventuali operazioni immo- In qualsiasi caso, non dobbiamo dimenticare biliari, come molto spesso accade, andreb- che il progresso non deve essere confuso con bero solo in minima parte a beneficio di la crescita infinita. Le nostre risorse naturali soggetti riferibili al nostro paese; sono limitate mentre l'inquinamento e i rifiuti 6— Non esistono, a livello locale, imprendi- aumentano senza limite. Progresso è anche tori attrezzati per iniziative di ampio respi- comprendere che esistono dei precisi limiti fisiro. La nostra realtà economica è costitui- ci alla smania di costruire e di trasformare il ta da piccoli operatori che, in quanto tali, nostro territorio. sono destinati ad essere tagliati fuori dai Per chiudere, è appena il caso di sottolineare grossi processi edificatori e gestionali. che la adozione di qualunque indirizzo di sviluppo deve essere dettata da logiche mirate E, allora, se la analisi è corretta, sarebbe esclusivamente alla tutela degli interessi locameglio che cominciassimo tutti quanti a li, da individuare e condividere con la gente. pensare concretamente ad un modello di Tutti quanti siamo soggetti portatori di interessi, non solo economici, e tutti quanti - sinsviluppo che ci permetta di: goli cittadini, organizzazioni politiche , sociali - salvaguardare ciò che resta delle nostre ecc. — dovremmo essere messi in grado, fin dalla fase di impostazione, di dare il nostro coste; - incentivare le operazioni finalizzate alla ri- contributo; troppo spesso, secondo una metoqualificazione della attuale offerta turisti- dologia ormai consolidata, veniamo invece ca: quindi pochi, e ben mirati, nuovi posti chiamati in causa per avvallare decisioni già letto ma, soprattutto, una più razionale u- preconfezionate. Chissà che stavolta non sia diverso. L.G tilizzazione di quelli esistenti; UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI FRANCESCO Un eroe da non dimenticare …...………….. da pag 1 Ma, all‘improvviso, la tragedia. E‘ l‘anno 1974, il trentuno di maggio. Siamo agli albori dell‘avventura turistica di Villasimius. Dal 1963, in riva al mare, due prestigiosi complessi alberghieri, CAPO BOI e TIMI AMA, hanno reso famoso nel mondo il nostro paese, divenuto meta di un turismo d‘elite che ormai ci ha dimenticati. Quel giorno le condizioni climatiche sono pessime a causa di una violenta perturbazione. Già dalla mattina, sulla spiaggia del Timi Ama, sventolano le bandiere che segnalano il pericolo di balneazione. Nel pomeriggio, mentre le acque del mare diventano sempre più minacciose, un gruppo di turisti inglesi, (sette uomini), dopo aver mangiato, e forse anche bevuto troppo, vanno verso la spiaggia e, incuranti del pericolo, decidono di sfidare la sorte tuffandosi in acqua. A nulla servono i tentativi di dissuasione delle loro donne e di Francesco che era il bagnino di servizio dell‘Hotel. Seguono attimi terribili: mentre la situazione meteo continua a peggiorare e le onde diventano sempre più alte, qualcuno dei ―bagnanti‖ inizia a mostrare evidenti segni di difficoltà. Francesco, senza alcun mezzo di soccorso e aiutato solo dalla forza delle sue braccia, entra in acqua, lo afferra e lo porta in salvo. Ma anche gli altri sono spariti fra le onde. Francesco riparte, ne recupera un altro e poi un altro ancora. Nel frattempo, mentre si levano alte le urla angosciose dei parenti, nessuno altro si bagna i piedi: ci vuole coraggio, tanto coraggio, ma ne ha solo Francesco! Passa altro tempo, la tempesta aumenta ancora, e arrivano i primi drammi: due persone recuperate presentano forti segni di asfissia, un altro non è più in vita. E qualcuno dice che manca ancora un ragazzo! Francesco, pur rendendosi conto di essere ormai allo stremo, disperatamente lo va a cercare in acqua. E‘ il suo ultimo gesto generoso: le sue forze residue si esauriscono e viene a sua volta travolto dalle onde. Dopo si viene a sapere che lui aveva già riportato tutti i dispersi in riva e che il ragazzo che veniva cercato in acqua riposava tranquillamente in albergo. Solo Francesco era rimasto in mare da dove viene recuperato, ormai senza vita, il giorno successivo: non c‘era un altro eroe per salvare lui. Sui giornali locali la tragedia viene riportata con ampio risalto, anche se il suo ruolo viene sminuito a quello di ―pescatore di passaggio‖. Tutto il paese si stringe attorno alla giovane vedova e alle sue bimbe, di cinque e sei anni. Dalle ―autorità‖, insieme a tante promesse, arriva una medaglia d‘oro al valore civile, onorificenza di cui moglie e figlie vanno giustamente fiere, ma nessun atto che possa aiutare concretamente chi ha perso tutto per un gesto di istintiva generosità. Nonostante sia circondata dall‘affetto di tutto un paese, la famiglia resta sola ad affrontare i problemi quotidiani, e alla giovane vedova non resta altro che rimboccarsi le maniche per andare avanti… ma questa è un‘altra storia. PARLIAMO ANCORA DI AMBIENTE …………...…. Intervento di un lettore originario del nostro paese Il nostro territorio da decenni subisce continue modificazioni che, in un primo momento, hanno interessato prevalentemente l‘aspetto paesaggistico con conseguente alterazione visiva del paesaggio, come la costruzione di insediamenti edilizi vari che, pur essendo molto spesso negativi non hanno inciso nel più profondo del territorio stesso come alcune opere degli ultimi quindici anni che invece sono andate ad intaccare pesantemente anche gli equilibri millenari dell‘ecosistema che qui di seguito elencherò: A) PORTO TURISTICO: Lo smisurato e sproporzionato allargamento del porto ha cancellato per sempre dalla carta geografica la Spiaggia di Notteri e spazzato via la caratteristica sabbia che dava il nome alla Spiaggia del Riso, sottolineo dava perché attualmente è ridicolo chiamarla così perché non vi è più alcunché; i bambini di Villasimius devono accontentarsi di vederla in qualche cartolina o foto d‘epoca conservata nei cassetti di casa. Basta quindi questo piccolo accenno per capire la gravità e la scelleratezza di quest‘opera, che tra l‘altro non ha raggiunto i fini per il quale fu progettata, infatti non c‘è stato ne il ritorno occupazionale, ne l‘utilizzo su larga scala della struttura. B) HOTEL TIMI AMA: Qui è entrato in funzione una sorta di stabilimento termale, del quale non conosco nei dettagli i particolari, per cui demando ad altri il compito di delucidarci, ho comunque osservato che a causa del costante sversamento di acqua nello Stagno di Notteri, si stanno via via modificando le sue caratteristiche mantenute inalterate e immutate da migliaia e migliaia di anni, ovvero se prima il livello dell‘acqua durante i mesi estivi andava a diminuire lasciando intorno una coltre bianca di sale, ora ciò non si stà più verificando in quanto il livello è pressoché costante. Altra conseguenza lampante è il proliferare di un‘alga verdastra e limacciosa, prima inesistente, segno inequivocabile dell‘alterazione di questo importantissimo e delicatissimo habitat che da sempre ha contraddistinto il sito come uno tra i più suggestivi ed emblematici della nostra zona. Attenzione però perché i guai per Notteri non sono ancora finiti, infatti è ancora pendente il contenzioso circa la costruzione di un grosso comprensorio lungo le colline che costeggiano lo stagno e mi auguro che questo non avvenga mai perché come per una pennellata di un pittore folle scomparirebbe una dei più bei quadri di Villasimius. C) SU STANGIONI: Questa località, rimasta inalterata per tanto tempo, ha rappresentato uno sfogo per le acque meteoriche, che andavano a confluirvi, conseguentemente, sia per la fertilità del suolo, sia per la sua umidità, era utilizzata per l‘impianto di orti e giardini, dei quali non rimane quasi più niente anche a causa del proliferare delle costruzioni. Credendo di valorizzarlo, Su Stangioni è stato modificato e anche qui le conseguenze sono conosciute a tutti e il giornale se ne occupò lo scorso inverno quando, a causa delle forti precipitazioni piovose, le acque tracimarono in mare spazzando un bel tratto della Spiaggia di Simius; oltre ad aver perso le già citate spiagge, ora rischiamo di perdere anche quella principale, quella che da il nome al Paese stesso. Dobbiamo tutti riflettere su quest‘ultimo punto, la natura quando viene manipolata prima o poi si vendica e quando avviene ciò non andiamo cercare i colpevoli, perché certe opere non dovevano nemmeno essere mes- ALIENI NEL MEDITERRANEO ―MARE NOSTRUM‖ SEMPRE PIÙ INVASO DA PESCI ESOTICI CHE SI SONO ADATTATE NEL NOSTRO MARE Stessa cosa per i barracuda: da noi esisteva Sphyraena sphyraena, nota come luccio di mare, ora dall'Atlantico tropicale sono arrivate Sphyraena chrysotaenia e Sphyraena flavicauda. Sulle coste della Libia una nuova varietà di salpa ha soppiantato la salpa mediterranea. Sempre dall'Atlantico africano è arrivato il pesce palla, dalle carni velenose per la presenza di una potente tossina. Un'altra novità è data dalla meridionalizazione del Mediterraneo; specie ittiche di origine subtropicale di penetrazione meno recente e limitate alle aree più calde, come il Pesce Pappagallo e il Pesce Balestra, stanno estendendo il loro areale di distribuzione; alcune Cernie autoctone in Mare Mediterraneo, la cui distribuzione era limitata alla sola piattaforma continentale africana, stanno colonizzando la piattaforma europea. Quali sono le cause della tropicalizzazione del Mediterraneo? La massiccia penetrazione ma soprattutto il successo biologico di specie ―aliene‖ nel Mediterraneo indica una rapida modificazione delle condizioni di generali dovute probabilmente all'aumento di temperatura indotto dal cambiamento climatico in atto. Probabilmente l'aumento di temperatura non è il solo elemento che determina il successo delle specie immigranti nel Mediterraneo La grande diga di Assuan, che sottrae acqua al Nilo, ha indebolito la barriera di acqua dolce che fino al 1965 frenava l'accesso delle specie lessepsiane al Mediterraneo, ma anche l'inquinamento e sovrasfruttamento delle specie autoctone giocano un ruolo importante. Non si conosce con esattezza in che misura inquinamento e sovrasfruttamento contribuiscano alla diffusione delle specie ―aliene‖ nel Mediterraneo. Ma è probabile che le popolazioni autoctone deboli offrano scarsa resistenza, in fase di competizione interspecifica, alla colonizzazione da parte dei nuovi venuti. Non è nemmeno possibile sapere con esattezza se stiamo assistendo ad un fenomeno transitorio o a cambiamenti duraturi. Ci troviamo pertanto di fronte alla interazione di due processi globali – il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità. Nel Mediterraneo stanno entrando ad un ritmo crescente decine di specie di pesci ―estranei‖che stanno sensibilmente cambiando le popolazioni del nostro mare. Sino ad oggi sono state ritrovate 110 specie di pesci, 190 di molluschi, 50 di cnidari, 20 di briozoi, 10 di ascidie, 70 di policheti, 60 di crostacei e 75 di vegetali marini. Arrivano dai mari caldi, per cui il fenomeno è indicato con il termine di tropicalizzazione; gli ―alieni‖, infatti , provengono sia dal Mar Rosso, attraverso il canale di Suez, sia dallo stretto di Gibilterra. Il primo ospite straniero proveniente dal Mar Rosso, l'Atherinomorus lacunosus, un pesciolino parente del nostri latterini, fu trovato nel mare di Port Said, in Egitto, nel 1902; aveva impiegato 33 anni a percorrere il canale di Suez, aperto nel 1869; nel 1927 aveva fatto un altro bel po' di strada perché fu ritrovato nei pressi di Haifa, in Israele. Da allora gli arrivi si sono susseguiti con cadenza sempre più incalzante, tanto che oggi si contano 56 specie originarie del Mar Rosso ("lessepsiane", dal nome dell'ingegnere francese Ferdinand Marie de Lesseps che aprì il canale); una ventina hanno ormai in Mediterraneo una presenza rilevante; alcune, come la triglia del Mar Rosso (Upeneus moluccensis), più grossa e colorata delle cugine del Mediterraneo, sono diventate da qualche anno addirittura oggetto di pesca commerciale. Complessivamente gli organismi lessepsiani, sia animali sia vegetali, insediatisi in Mediterraneo sono 250. L'altra porta da cui entrano gli alieni è lo stretto di Gibilterra; da qui, per la verità, sono entrate nel lontano passato, dopo le glaciazioni che avevano impoverito le nostre acque, molte delle specie che ormai consideriamo mediterranee a tutti gli effetti. Ma la novità di questi anni sta nell'ampiezza e nella rapidità del fenomeno; e nel fatto che i nuovi arrivati provengono dalle acque africane, sono cioè specie tropicali e subtropicali. Negli ultimi sette anni all'unica ricciola (Seriola dumerili) che popolava le nostre acque se ne sono aggiunte altre tre specie, la "fasciata", la "rivoliana" e la "carpenteri" ritrovate nel Tirreno meriAngela Costa — Docente del corso di biologia marina dionale e nello Stretto di Sicilia GENNAIO 2006 - Pag 3 IL PIATTO PARTICOLARE CANDELE DI POLENTA RADICI L‘ANGOLO DELLA ―POESIA‖ FRASTIMUS (De A. F. a is barracelus de Crabonaxa) (da una idea di Don BOI) ALLOMMINGIUS DE CRABONAXIA - PARTE I Alagau Arresigau Arrexini Arrodedhu Arrotuledhu Cumenti fai a nci dhus bogai ancora no tengu bidea Babbu arridau Ancu dhis pighit una diarrea Bandolera Cumenti hiat a praxi a mei: Bell’e bonu Is pantalonis a brutz’e pei Berrina Potéssint acapiaus! Berrita ...De sanguni calit un’arrìu Bestedhu De is venas de cussa cumpangìa In modu chi sa genti in sa ‘ia No potzat mancu passai! Bidhiu a susu ... De maistrali si pesit un’araxi Bint’ottu Chi ndi pinnighit custa cumpangìa! Bissenti strantaxu Ancu intenda campanas sonendi Boboi Po sa moti de is barracelus! Boci burricus Preparare mezzo chilo di polenta, versarla su degli E candu sentzat su bentu Brabeta stampini, possibilmente diversi e imburrati. In bidha fàtzanta lamentu Fare saltare in padella per 15 minuti, con del burro, 3 Brent’e mongia Ca no dhusu bolinti interrai. Bubulu etti di porcini e un paio di etti di champignon. E funti pudescendi giai! Fondere 4 etti di fontina senza farla bruciare. Adagiare Buch‘e padrula Sa genti sigat a nai: i funghi su un piatto da portata, sistemare le forme di Buciconi est frastimu de tziu Antinu! polenta, su queste far colare la fontina bollente dandoBudhoni Pigai subitu unu cadinu gli l‘effetto della cera che cola e infilzarvi le candeline, Buginu E cicai de dhus arregoli lasciando fuori solo lo stoppino. Burinu Ca mancu nosu hestus a boli SILVIA ZARA Burrichedhu A si lassai fuliaus Burricu lumbau Fintzas a essi isfiguaraus De is canis o de is crobus! Ca puri esti Obetus potint is ogus Cabalera Ma no bianta mancu su soli! Cacia fogu Ancu dhus pongant a moli Cadranca Che burricus, a notti intera! Cadrantzanu Benimindi, su Capitanu: Caga gurreis Ancu preghist a bivi sanu Caga spuntonis E a mitadi ti seghisti! Caga tzirrichius A su barracelu C.: Calentura In donnia pilu unu guròni Callitzu Chi no ti lessit tranquilu! Camb’e prata M’iscarescìa de M. Carrabusu Satzau de petza de angiòni Carrafina Chi hessisti potziu cherpai! Carrotza Naru a su barracelu L.: Carrubedha Dexiottu po’ ti nci tròci Castedhaiu Imbodhicau in d’unu cappottu! Catucia Po’ ti nci tròci dexiòttu! Cavuru cotu A tui C. E.: Cent’ous Piscau de mari cun d’una arretza Cun is ossus foras de pari. Cibudha Cun d’un’arretza piscau! Cocotu Abàrranta M.e C.: Codolu Mancu a fustigu si tòccu Conch’e malu Ca no seis genti fidada! Conch’e passadriaBarracelus de Crabonaxa, xa Chi seis genti intelligenti Conch’i oru No s’estis a depi offendi. Conch’e bocia E no timais po’ is frastimus Conch’e ciuliru Ca no seis bosàturus is primus Conchedhu Chi deu hapu frastimau! Corr’e candela Costa longa Cotonelu Crabuciu Craca scèti Cratzita Crocorighedha Crocorighedhu Cruculeu Cuadhu Cubedha Cucuru a terra Cul’e pedhi Culu lucidu Culu trotu Déntici Dentìli Don Cucù Fai santus Ferenu Findeu Franela Friaxu Fromighedha Frotzis-frotzis Gesùcristu Giadrinu Giovitu Giretu Grifoni Grisu Isbuidedhu Iscoa cuadhus Iscoetu Ispadedha Ispagoti Ispissu Ispola poburus Istinghiritza Lallai Leledhu Lepiredhu Lepiri iscoau Levanti Liedhu Lint’e cani Liquidedhu Loloti Lumba fogu Malaredha Mandarinu Manninca LA NOSTRA STORIA 1971: DILUVIO UNIVERSALE A VILLASIMIUS Quattordici Settembre 1971 ore 21 e venti. Molti di noi, appassionati di boxe, incollati alla TV, stanno assistendo ad uno dei tanti ―incontri del secolo‖ di Muhamed Alì (alias Cassius Clay). Ma proprio nel momento in cui il gong segna la fine del terzo round, il primo di una lunga serie di tuoni, echeggiando fragorosamente nell‘aria in modo sinistro e pauroso, fa mancare la corrente elettrica e ci riporta a tutt‘altre preoccupazioni. Da quel momento, su Villasimius si aprono le cateratte del cielo e tra lampi e tuoni, in poche ore, si riversa su di noi, una vera e propria marea di acqua, superiore alla somma di quella caduta nei vent‘anni precedenti. Tantissima è la paura, ancora superiori sono i danni. Anche nel Sarrabus ci sono grossi problemi e interi villaggi vengono evacuati. Qualcuno ricorda ancora i turisti trasportati in elicottero da Costa Rey fino al campo sportivo di S. Raffaele. Pubblichiamo alcune immagini d‘epoca del disastroso evento meteorologico. IL PONTE DE ―SA BRIGLIA― IN VIA UMBERTO I VIA FIUME VIA REGINA ELENA Manu cagada Marigangeti Marigosu Marruentis Maschitu Matinedha Mesenti Miaciu Michirroni Mincorra Minnonna Miseria Modianu Moretu Mrexani Mruz’a merì Muchera Mudregu Mumuta Muntzenniori Murrettu Mussudu Piricu iondorau Pis’e muta Piscicani Piscia piscia Piscia su pei Piscialoti Pisita Pistilonedhu Pistiloni Pitanu Pitichedhu e bonu Pitziala Pixidedhu Podhinariu Procedhu Professori S’arbei Sal’e procu Scassìu Schin’e piocu Segati casu Nas’e gravelu Serrenti Ses’e coranta Ociada Sincerra Ogh’e lissa Spagoti Oghixedhu Sparti vento Ogus de gloria Spensierau Orbesc’e n’orbesci Spinnia e papa Orienti Spinniciu Spiscinetu Streca mongetas Pabassa Su ‘nferru Padhori Su conti Pala trota Su para Paliou Su pulixi Panetacia Su topi Pantaloni Pantasima Tabarchinu Pasci picionis Tacori Patata Tandedhu Pedrieri Tascapani Pedringianu Timballa Pei longu Tobia Peis de coca Trighixedhu Peis de procu Tripidhi Peis pudescius Turroni Pepicola Tuvoni Pibiredhu Tzirringoni Piccioni Tzurrundedhu Picioni prandiu Picoi Varichina Pidu spuntu Vicariu Piduledhu Piledhu Zabaroti Pilon’e staini Zaboti Piloni longu Pinn’e grisu GENNAIO 2006 - Pag 4 LA DISAVVENTURA DI BABBO NATALE ARTISTI DI CASA NOSTRA SOTTILI STRISCE DIGESTIVE IN AGRODOLCE ANTONEZIO FRAU Scultore e pittore, è nato a Cagliari nel 1961; vive a Villasimius – sul mare, nell‘estrema punta Sud-Est della Sardegna. A Villasimius, in un terreno di proprietà familiare, ancora giovanissimo si è costruito, passo passo, la sua casa-laboratorio, attingendo materiale dalle locali cave di granito ormai abbandonate. Lui la chiama la sua ―prima scultura‖, rimasta sempre in progress. Da autodidatta, quindi, ha continuato a scolpire il duro granito creando volumi che richiamano l‘idea di autogenesi e operando anche in aree connesse all‘architettura degli interni, strutture che sembrano nate da sovrapposizioni e stratificazioni della pietra stessa, strutture potenti dove lo scultore è intervenuto a penetrare la materia originaria estraendone forme lontane da semantiche accademiche, ispirate, semmai, da una fantasia che vuole estrinsecare la sarditudine dell‘artista. Una scelta, questa, ben consapevole delle rinunce che ne derivano, legate, comunque, alla necessità di comunicare attraverso l‘opera, che è la sola via, per lui, ad avere significato. E‘ Natale! E‘ Natale! E‘ il festoso annuncio dello scampanìo di mezzanotte, le campane ricordano il grande lieto evento, chiamando a raccolta tutti i fedeli. Nel frattempo, qualcuno si spacca in quattro lavorando sodo: E‘ Babbo Natale il quale, benché anzianotto, affannosamente, corre di qua e di là, cercando di non sforare i suoi tempi di consegne. Finalmente ha ―donato‖ l‘ultimo regalo del saccone; è stanco, sfinito, ma soddisfatto; come i veri papà con le ―barbe quadrate‖: esattamente così. Però proprio mentre si accinge a tornare al suo tetto, scavalcando l‘ultima barriera, (maledetta l‘inferriata dell‘ultimo balcone...), rimane accidentalmente infilzato su di un diabolico gancio ferroso, quasi come un pollo allo spiedo! Questo è quanto è accaduto la notte di Natale, in piazza Vittorio Manuele, inizio di via L‘ondra, numero centro, secondo piano. Naturalmente quella notte tutta la gente era impegnatissima: Bisognava mangiare, augurare, brindare, curiosare i doni freschi – freschi appena arrivati, essere puntuali e impeccabili alla messa della notte, ma soprattutto farsi promesse di essere molto ma molto più buoni; anche più di quanto lo si fosse già! Pertanto in quel trambusto, nessuno ha potuto sentire le disperate urla di dolore, (i maschietti ne sanno qualcosa), lanciati dal povero malcapitato ―Bienne‖, rimasto inforcato proprio ―LI‖. Lui ha continuato a lanciare per tutta la notte disperati S.O.S. vocali e persino ―benedizioni‖ varie al fabbro e alle sue antenate, ma le sintonie erano diverse, nessuno ha captato l‘accorato messaggio ed il poveretto è rimasto agganciato. Da allora ad oggi, sono trascorse tutte le feste comandate, ma Babbo Natale è ancora lì, appeso al balcone. Noi fingendo indifferenza, passiamo oltre e, come se soffrissimo di un acuto torcicollo, giriamo la testa da tutt‘altra parte. D‘altronde, nella nostra letterina prenatale, gli avevamo anche suggerito di chiedere la pensione per superati limiti di età! Dato che quest‘anno abbiamo promesso di essere buoni, bravi e umani lo lasciamo appeso li facendo finta di non vederlo. Ma se l‘anno prossimo promettiamo di essere cattivi , (presentazione di Ennio e Maila Pouchard) IMPRONTE lI salmastro si fa più intenso - c‘è nell‘aria un qualcosa che pian piano si avvicina, che ti prende Poi, eccole lì, ferme, come se galleggiassero immobili sull‘acqua - Scogliere di granito bianco, granito azzurro, argento e oro - L‘opera del tempo sulle singole rocce a formare un mosaico surreale di concavi e convessi, di pieni e di vuoti, spigoli e rotondità - Il vento che la notte del diciannove novembre ha flagellato la terra, qui sembra non esser passato lasciando nell‘aria una trasparenza riflessa nei cristalli di quarzo - Eppure, qualche granellino deve pur averlo levato anche qui - Anche qui ha smussato qualche spigolosità come uno scultore infaticabile – Eterno – Plastiche accattivanti, curiose e attente come se fossero i custodi del mare e della terra, silenziose – E il pensiero non può che essere rivolto agli Uomini, spesso minuti e scarni marciare in fila nella mulattiera ben consapevoli di ciò che li attendeva – Vedere ancora oggi quei blocchi finemente lavorati e rifiniti, abbandonati uno sopra l‘altro accanto alle sculture naturali degne del miglior Michelangelo o di Henry Moore è semplicemente impressionante – Ma la cosa che più mi cattura sono i segni, le impronte – Dapprima il foro profondo diversi metri per contenere la carica esplosiva del tritolo, poi, allineati in orizzontale o verticale a seconda della venatura del granito (―Sa piòda‖), la metà dei fori praticati per gli scalpelli di acciaio temprato che avrebbero spaccato il blocco – Iniziali, nomi e cognomi, date, segni, punti e tratti, codici indecifrabili incisi nella roccia e nel tempo a memoria dei giorni di solitudine e del suono del ferro rovente di fuoco e di martello – Tempra Divina. Cicatrici esistenziali e impronte fossili. Sangue salato, raramente addolcito dalle rare piogge dolci – Cosciente, vana ricerca di verità, tentativo ultimo di lume, UN‘OPERA DI ANTONEZIO IL PROBLEMA DELLE CASE PER I RESIDENTI: COME SI AFFRONTA A S.GIUSTA (a sinistra) E A VILLASIMIUS (sotto) UNIONE SARDA DEL 4 gennaio 2006 UNIONE SARDA DEL 10 gennaio 2006 GENNAIO 2006 - Pag 5 CRONACA LOCALE I NOSTRI VIGILI URBANI : NON SOLO MULTE! Il 10 Luglio 2005, la famiglia di Giancarlo LUBIAN, ha conosciuto la proverbiale ospitalità dei sardi. Originari di Torino, quattro persone, (tra cui due bambini), mentre facevano il bagno a Cala Regina, hanno subito un furto totale. Si sono rivolti ai Vigili Urbani di Villasimius, che si sono attivati con efficienza e cortesia per soccorrerli, ospitarli e assicurare loro un sereno rientro. In occasione del Natale la Famiglia LUBIAN ha voluto ringraziarli con una simpatica lettera che pubblichiamo volentieri. NATALE 2005 Volendo ringraziarVi per l’aiuto e le cortesie ricevute a seguito della sfortunata esperienza avuta durante la nostra permanenza vacanziera in Sardegna, Vogliate gradire questi doni natalizi, provenienti dalla nostra città. In particolare un pacco (speciale) per il comandante, Sig. CASU, ricordando la cioccolata offerta ai nostri pargoli. Rinnoviamo gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo, a lei e ai suoi collaboratori, sperando di fare prossimamente tappa in Sardegna.... Ma questa volta, soltanto per piacere!! Saluti dalla famiglia LUBIAN. Cristina, Giancarlo , Mattia, Marina AMBIENTE: ANNO ZERO PARTE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA — INIZIA UNA NUOVA ERA E‘ finalmente in corso di attuazione anche nel nostro Comune il servizio di raccolta differenziata porta a porta. Attraverso questo sistema, attivato in osservanza della Legge che stabilisce tempi e modalità, sarà possibile in prospettiva l‘abolizione dei vari cassonetti disseminati in tutto il territorio, il riciclaggio di molti materiali ancora utilizzabili quali alluminio, plastica, vetro, carta, e umidi e, conseguentemente, la riduzione delle quantità da conferire in discarica con notevole risparmio. E‘ auspicabile che questa importante iniziativa trovi il massimo favore e collaborazione da parte di tutti i cittadini. SITUAZIONE VIABILITA‘ Il manto stradale del nostro paese, non ha mai goduto di buona salute, ma i cambiamenti climatici degli ultimi anni, se possibile, ne hanno peggiorato notevolmente il quadro globale. Spesso ci si ritrova a fare slalom per il paese nella speranza di tutelare le proprie gomme o gli ammortizzatori, mentre i passanti ti guardano come si guardano i pazzi e le vecchiette appena uscite dalla chiesa, dicono: ―Custus picciokeddusu no scinti prusu cummenti si spassiai‖! C‘è poco da ridere comunque, specialmente dopo aver pagato il conto dal meccanico. Ma come sono i fossi villasimiesi? Ne abbiamo scelti alcuni tra i più rappresentativi: abbiamo il fosso ―a strapiombo‖ (tra i più insidiosi), di dimensioni ridotte, con bordi netti, alto di solito dieci – quindici cm. Ancora: il fosso ―accompagnato‖, al contrario di quello a strapiombo, è più dolce, è dovuto ad un cedimento dello strato sottostante, si estende longitudinalmente, (pericoloso ad alte velocità). Come non citare poi il più famoso: ―il fosso da allaccio‖; lo si trova, in genere trasversalmente al senso di marcia, in corrispondenza dei ripristini a seguito di una riparazione di tubo o, appunto, a seguito della realizzazione di un nuovo allaccio alle varie condotte. Sulla tipologia di fosso si contrappongono due scuole di pensiero: i concavi con la depressione verso il basso e i convessi, con la gobbetta verso l‘alto. Le riparazioni, anche se repentine, purtroppo non risolvono a lungo. Non ci resta quindi che sperare che venga presa la strada giusta! A.C. PASSEGGIANDO PER IL PAESE UNA LAPIDE SUL VISO L’EVENTO VILLASIMIUS IN MOTO: E‘ NAZIONALE! IL NOSTRO PAESE OSPITERA‘ IL MOTORADUNO NAZIONALE CHE SI TERRA‘ A MAGGIO. E‘ ormai una certezza: il motoraduno nazionale avrà luogo nel nostro paese. Da tempo i centauri sardi, e in particolare quelli crabonaxai, attendevano questo momento che sarà non solo banco di prova per la stagione turistica ventura, ma anche una occasione per arricchire e ampliare ―l‘offerta Villasimius‖, superando l‘attuale limite estivo. Naturalmente sarà necessario che le istituzioni e gli operatori si stringano in un intento comune collaborativo. La manifestazione, organizzata dall‘ ―ASSOCIAZIONE MOTO CLUB VILLASIMIUS‖, di cui è presidente Gianpaolo CARBONI, segna un altro punto a favore di un trend che sempre più riguarda il nostro paese: l‘associazionismo, ovvero la tendenza delle persone a riunirsi in gruppi per scopi di varia utilità sociale. Gli elementi positivi sono molti: una rivalutazione del tempo che diventa quello ―della gente per la gente‖, uno snellimento nel rapporto tra istituzioni e cittadini, una maggiore possibilità democratica che favorisce l‘abitudine al confronto dialettico e migliora i rapporti fra singoli individui. Speriamo quindi, che questa sensibilità civica dei crabonaxai, sia non solo favorita, ma sviluppata per cercare passo dopo passo, di migliorare il nostro paese. A. C. COME CAMBIA LA NOSTRA COMUNITA’ CI HANNO LASCIATI : Assunta Bonaria Salvatore Angelo Luciana di anni di anni di anni di anni di anni Li ricordiamo con affetto 82 88 51 59 61 LA CICOGNA CI HA PORTATI: Matilde Davide Alessia Davide Emma A loro e alle famiglie i nostri auguri Pensierini di NATALE Villasimius c‘è! Memori del recente successo, ottenuto dall‘inaugurazione del monumento ai caduti atto primo, i nostri amministratori, approfittando della scia esistente, insieme alla gente, imbroccano e sfruttano a dovere la corrente ascensionale e come uno stormo di gabbiani, vanno! E‘ novembre! (Cerimonia di inaugurazione nel giorno che commemora i caduti in guerra). L‘invasione barbarica è finita. E‘ una tiepida giornata autunnale: Il paese, il mare, le coste e le spiagge sono appena emerse dalla lunga apnea estiva e finalmente respirano profondamente. Nemmeno un alito di vento quel giorno, ma non era assente: osservava da lassù con il pallido sole, che faceva capolino tra le nubi e in un armonioso tutt‘uno con la gente, attenti e silenziosi, partecipavano come colori di sfondo alla tanto sospirata opera d‘arte. Una lapide da schianto! L‘epigrafe commemorativa DICE TUTTO, ricordando di come i nostri eroi, giovani valorosissimi, meritevoli uno per uno di toccanti e ampie pagine storiche, in momenti difficili della nostra storia, seppero dimenticare la propria giovinezza, gli affetti più cari e sacrificandosi con onore e tanto coraggio, difesero la nostra patria combattendo. Il sindaco, Tore SANNA, pallido in volto come un re sul trono, inaugura l‘opera, eretta nel cimitero comunale, a perenne ricordo, esprimendo parole dettate dal cuore: Sobrie, incisive e sentite; quelle che la gente aspettava da fin troppo tempo! L‘artista dell‘opera, Antonezio FRAU, schivo e taciturno più di sempre, visibilmente commosso, pareva che volesse scomparire dalla cerimonia, nascondendosi nel bavero del maglione mentre una ―pioggia‖ copiosa gli scendeva dagli occhi brillanti, lucidi e velati contemporaneamente. Anche il ―secondo cittadino‖, ancora inesperto di queste emozioni, annaspava timidamente nello stesso tipo di ―precipitazione‖ e credendosi schermato a dovere dalla lunga e arruffata chioma, esternava una tranquillità apparente; ma era fortemente turbato. Che dire della gente? Poca ma bella: Silenziosa, soddisfatta e composta. Ma soprattutto commossa, tanto, tanto commossa! A.P. Dieci anni di Zona artigianale: quale bilancio? Sono quasi dieci anni che le varie attività artigianali, che una volta operavano all‘interno del centro urbano, in seguito all‘invito da parte dell‘allora Amministrazione Comunale, hanno progressivamente provveduto a trasferirsi nella zona individuata a tale scopo ( P.I.P. ), anche se all‘inizio priva di alcuni importanti servizi, (strade asfaltate, illuminazione pubblica, cunette, aiuole). Nonostante i problemi e le difficoltà, ciò ha consentito un notevole salto di qualità, sia per la vivibilità nel centro urbano sia per la concentrazione dei vari servizi in una zona ben definita. Le aziende hanno avuto la possibilità di crescere, di aumentare le unità lavorative e di migliorare la qualità dell‘offerta anche se, contemporaneamente, il trasferimento ha richiesto un impegno economico rilevante e protratto negli anni. Il bilancio, dalle considerazioni fatte, sembrerebbe pienamente positivo: tuttavia permangono, ancora oggi, problemi non risolti. In quest‘ultimo periodo due sono stati gli interventi fatti: uno, relativo alla sistemazione delle aiuole e la pulizia delle cunette è sicuramente positivo. Per l‘altro, relativo alla segnaletica orizzontale nell‘incrocio di rio Corru ‗e Pruna, il giudizio viene lasciato a chi tutti i giorni, con i mezzi pesanti, è costretto a percorrerlo cercando di non oltrepassare le strisce continue. L‘attivazione dell‘illuminazione pubblica che darebbe maggiore sicurezza alle strutture esistenti e la realizzazione degli svincoli per Cagliari e Castiadas, sono ancora problemi aperti che richiedono un intervento immediato e urgente, che gratifichi chi negli anni ha scommesso sulla validità del trasferimento, che invogli altri operatori a farlo, che migliori e renda più accogliente la zona stessa. Gino Corona NOTIZIE UTILI MEDICI Dott. SEU: Lun. – Merc. – Ven. 16.00 / 19.00 Mart. – Giov. 09.00 / 12.30 Dott. PANZERI : Lun. – Merc. – Ven. 09.00 / 12.30 Mart. – Giov. 16.00 / 19.00 Dott. MUREDDU: Lun. – Merc. – Ven. 16.00 / 18.00 Mart. – Giov. 10.00 / 12.00 Dott. PAZZOLA (Pediatra di base): Lunedì 08.30 / 10.30 Merc.— Ven. 10.30 / 13.00 GUARDIA MEDICA Tel. 070/791374 Feriali: dalle 20.00 alle 08.00 Prefestivi e sabato dalle 10.00 alle 08.00 Festivi: dalle 08.00 alle 08.00 VETERINARIO Dott. FRAU Tel. 330934840 Lun. – Mart — Merc. – Giov. 16.30 / 19.00 Venerdi - Sabato 09.30 / 12.00 CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE (Aperto dal lunedì ala sabato) Lavori di decoupage, cucito e ricamo, informatica e attività di animazione per bambini, giovani adulti e anziani. Gli orari delle varie attività sono esposti all’ingresso della sede in via Boccaccio n. 6 Tel. 070/7928036 VOLONTARI DEL SOCCORSO Tel. 070/790222 PROVERBI DEL MESE AGISCI CON PRUDENZA: NON RIFERIRE MAI UNA DICERIA E NON NE AVRAI ALCUN DANNO; NON PARLARNE NE‘ ALL‘AMICO NE‘ AL NEMICO E, SE PUOI FARLO SENZA COLPA, NON SVELARE NULLA. ALTRIMENTI CHI TI ASCOLTA DIFFIDERA‘ DI TE E TI AVRA‘ IN ODIO. DIO CI HA DATO DUE ORECCHIE, MA SOLTANTO UNA BOCCA, PROPRIO PER ASCOLTARE IL DOPPIO E PARLARE LA META'. Ti piace che ti sfiorino? Che ti accarezzino? Che ti palpino? Che ti facciano sudare? Ti piace il respiro di un altro accanto a te? Che ti respirino sulla nuca e/o sul viso? Ti piace sempre adottare nuove posizioni? Arrivare fino in fondo? O solo all'ingresso? Ti piace entrare, uscire? Salire, scendere? Cominciare da freddi e finire tutti caldi e sudati? PRENDI L'AUTOBUS!!! Il trasporto pubblico rende reali tutte le tue fantasie! FARMACIA Orario invernale (dal lunedì al sabato): 09.00 / 12.30 e 16.15 / 19.15 CARABINIERI VILLASIMIUS Tel.070/791222 Orario: 10.00—13.30 *** 14.00-18.00 Pronto intervento: 112 AUTOBUS ARST (orario invernale) CAGLIARI - VILLASIMIUS feriale; 05.00—08.15— 11.15— 14.05—20.10 Festivo: 08.15—14.05 VILLASIMIUS - CAGLIARI feriale; 06.30—08.20— 12.45— 16.00 Festivo: 11.05—18.25 S.MESSE Sabato 18.00; domenica 08.00 - 10.30 COMUNE DI VILLASIMIUS GENNAIO 2006 - Pag 6 DAL MONDO DELLA SCUOLA CRONACA SPORTIVA ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLASIMIUS BILANCIO FINALE La somma complessiva raccolta nella Giornata di Solidarietà è di € 3.905,12. € € € € € 1.178,36 2.131,76 60,00 450,00 85,00 In particolare: (Scuola Media: lavori e calendari) (Scuola Elementare: lavori e merende) (Contenitore sistemato vicino al piano con i panettoni) ( Pesca organizzata dal comitato “Amicizia tra i popoli”) (Quota residua della Giornata di Solidarietà 2004). La somma di € 3.600,00 consentirà di garantire il sostegno scolastico, per sei anni, ad altri due bambini, nella scuola di Bamako in Mali; € 300,00 verranno utilizzati per acquistare materiale scolastico sempre per quella scuola. CALCIO E CALCETTO UNA ACCOPPIATA VINCENTE Quest‘anno per la prima volta l‘Associazione Sportiva Villasimius partecipa al campionato di serie D di calcetto. I responsabili del settore Sergio Ghiani e Mario Castangia hanno allestito una squadra formata da ottimi giocatori: G.L. Castangia, F. Farris, L. Piscedda, G. Esposito, L. Uteri, A. Azuni, L. De Luca, S. Ledda, L. Secci, M.Cardia, Enrico Sanna, (è l‘allenatore proveniente dall‘Assiminese ), e naturalmente M.Taricco. E‘ anche grazie a lui che il calcetto sta andando alla grande; infatti, dopo otto giornate è da sola in testa con punteggio pieno. Anche la squadra grande, nonostante le diverse squalifiche e qualche battuta d‘arresto con alcuni pareggi in casa, la sconfitta interna con il Pula e nel derby, tiene saldamente la prima posizione. Al momento attuale i diavoli rossi di Martinez mantengono un distacco di sette punti dal Carbonia battuto alla prima di ritorno con un secco 2-0 e una partita da incorniciare. Da sottolineare che nella partita con il Decimomannu c‘è stato l‘esordio di Matteo Cuccu, 15 anni, una bella speranza per il futuro del Villasimius. Ma non è l‘unica promessa: ricordiamo anche Michele e Marco Cireddu che già si sono messi in evidenza nel loro primo anno di allievi e già presi in considerazione dall‘allenatore della prima squadra. Continuando così probabilmente l‘A.S. Villasimius potrà festeggiare la promozione sia in eccellenza con il calcio che in C2 con il calcetto… niente male! C.C. Grazie a tutte le persone che hanno contribuito e partecipato alla realizzazione di questa giornata e…. …. alla prossima Giornata di Solidarietà!!! I DIAVOLI ROSSI IN AZIONE I RAGAZZI PARLANO DI…….. RACCOLTA DIFFERENZIATA Il 20 Gennaio siamo andati con la scuola al centro sociale di Villasimius per ascoltare due esperti che spiegavano cos‘ è l‘inquinamento. Hanno detto che ad esempio i materiali plastici o di metallo danneggiano l‘ambiente. La plastica infatti ha un‘ azione molto inquinante perché, se la bruci, sprigiona un fumo nero che è tossico per i nostri polmoni. Anche altri materiali come il carbone o il petrolio sono dannosi per l‘ambiente. Anche per questi motivi si allarga il buco dell‘ozono. Possiamo riconoscere i materiali pericolosi grazie a diversi simboli presenti nelle confezioni, come ad esempio un teschio, una X, un guanto bucato da una provetta di acido solforico ecc. Non solo l‘aria può essere inquinata, ma anche il mare. Infatti materiali come buste o lattine rimangono con il passare del tempo perché non sono biodegradabili. Il vetro invece può essere arrotondato dall‘azione dell‘acqua salata. PAOLO Da poco tempo anche nel nostro paese abbiamo iniziato la raccolta differenziata, che consiste nel separare i rifiuti nelle nostre case. Per far questo il Comune ci ha dato tre contenitori di colore diverso: - Uno marrone per il rifiuto umido riciclabile cioè, scarti di cucina, avanzi di cibo, fondi di caffé, filtri di the, escrementi, fiori recisi e cenere. - Uno di colore blu per raccogliere il vetro e le lattine. - Uno di colore verde per il rifiuto secco non riciclabile cioè, gomma, polistirolo, tetrapak, pannolini, lampadine, giocattoli, piatti e posate di plastica. Facendo questo si riduce la quantità di rifiuti nelle discariche. Inoltre molti rifiuti vengono trasformati in materiali utili e fonti di energia. Con la plastica riciclata si fabbricano panchine per i giardini, tubi, piastrelle, interni per auto e perfino abbigliamento. Riciclando la carta salviamo molti alberi, sprechiamo meno acqua e meno energia. Anche il riciclo del vetro ci permette di risparmiare molta energia e tantissima quantità di petrolio. Grazie alla raccolta differenziata limitiamo i danni che i rifiuti recano al nostro paese e così possiamo contribuire tutti ad avere un paese più pulito e poco inquinato. SONIA Negli ultimi tempi, non si sa più dove sotterrare i rifiuti: si potrebbero lanciare nello spazio, si potrebbe continuare a scavare qui sulla terra per poi costruirci sopra case e costruzioni varie, oppure, più semplicemente, si potrebbe iniziare a mettere in pratica, (come molti paesi ormai stanno facendo), la RACCOLTA DIFFERENZIATA. La raccolta differenziata serve principalmente per separare il materiale che si può riutilizzare, (materiale riciclabile) da quello che non si può riutilizzare (materiale non riciclabile) I materiali riciclabili sono: La plastica (bottiglie, vaschette, flaconi), Il vetro (bottiglie, bicchieri), la carta (quaderni, libri, giornali), le lattine e il metallo . Con tutti questi materiali si possono ricavare tanti prodotti. Ad esempio, i quaderni con i fogli marroncini sono quaderni fatti con carta riciclata. Oppure esistono maglioncini, coperte e altri capi di abbigliamento che sono ―creati‖ in ―fili‖ sottilissimi di plastica riciclata: il ―pile‖. IRENE L’ANGOLO DEL BUON UMORE Una signora insegue il camion della nettezza urbana gridando: ‖Sono in ritardo per la spazzatura?‖ E l‘autista: ―No, Salti pure dentro!‖ In ospedale c'era un paziente gravemente malato. I familiari si erano riuniti nella sala di attesa e, alla fine, entrò un medico, stanco e desolato. "Mi dispiace essere portatore di brutte notizie", disse, "l'unica speranza per il vostro familiare è un trapianto di cervello. E' qualcosa di sperimentale, rischioso ed economicamente totalmente a vostre spese". I familiari rimasero seduti, ascoltando le gravi notizie. Alla fine, uno domandò: "Però, quanto costa un cervello?" "Dipende", rispose il medico, "5.000 euro un cervello di uomo; 200 euro uno di donna". Ci fu un lungo momento di silenzio, mentre gli uomini della sala cercavano di non ridere ed evitavano di guardare le donne negli occhi. Infine, la curiosità fece domandare ad uno di loro: "Dottore, a che si deve la differenza di prezzo?" Il medico sorrise e rispose: "Quelli femminili costano meno perché sono gli ESTATE A VILLASIMIUS: UNA AUTOMOBILE NUOVE PROSPETTIVE DEL VILLASIMIUS ALL‘AVANGUARDIA DELLA RACCOLTA unici ad essere stati usati, gli altri soLISTA MULTATA PER CARICO SPORGENTE DIFFERENZIATA: ANCHE I LOCALI PUBBLICI SI ADEGUANO LAVORO FLESSIBILE IN PAESE no come nuovi.". (M.V) DIRETTORE RESPONSABILE: Angelo Scagliarini. Direzione Editoriale: Luciano Garau. Comitato di redazione: Efisio Fadda, Annalisa Flaviani, Marcella Zanetti, Daniela Murru, Giuseppina Catania, Gigliola Garau, Angelo Picariello, Livio Carboni, Carmine Chirico, Andrea Corona, Nicola Corona, Francesco Cuccu, Renato Cireddu, Enrico Masala, Giuseppe Cocco,Gianni Onidi. Il comitato di redazione è aperto e chiunque può farne parte. Si gradisce qualunque forma di collaborazione.