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documentazione spettacolo altra nora

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documentazione spettacolo altra nora
COMUNE DI
MONTEGIORGIO
Teatro Stabile delle Marche / LeArt' Teatro
CASA DI BAMBOLA - L’altra Nora
da Henrik Ibsen
Uno spettacolo di Leo Muscato
con (i.o.d.l.)
Lunetta
Paolo
Riccardo
Salvatore
Carlina Torta L'AMICA
Savino
Bessegato
Zinna
Landolina
NORA
MARITO
DOTTORE
L'UOMO
Rei Ota PONY EXPRESS
drammaturgia e regia Leo Muscato
scene Antonio Panzuto
costumi Federica Sala
disegno luci Alessandro Verazzi
responsabile di produzione Gianluca Balestra
organizzazione Nora Guazzotti
ufficio stampa Beatrice Giongo
aiuto regia Marco Gobetti direttore di scena Rei Ota responsabile tecnico Alfonso D’Emilio datori luci
Michele Lavagna Paolo Vinattieri attrezzista di scena Elisabetta Santoro sarta di scena Emilia Tintas
assistente scenografo Alberto Nonnato costruzioni scene Valentino Damiani realizzazione costumi Sartoria
Arianna trasporto e service audio luci New Italia Music
1h 50 senza intervallo
TEATRO COMUNALE DOMENICO ALALEONA di MONTEGIORGIO
SABATO 6 E DOMENICA 7 DICEMBRE 2008 ORE 21,30
D:\SITO\SEGRETERIA\INAUG ALALEONA\DOCUMENTAZIONE SPETTACOLO ALTRA NORA.doc
PER PRENOTAZIONE POSTI: 0734.952069 FINO AL GIORNO 5.12.2008 ORE 13,00
COMUNE DI
MONTEGIORGIO
PROGETTO RI-SCRITTURE
Capitolo II
C’è bisogno di un teatro necessario. Un teatro che non parli allo spettatore, ma nello spettatore. Un
teatro che sia in grado di interrogare con fermezza il presente, ma con la leggerezza e l’ironia di chi
risponderebbe con una domanda a un’altra domanda.
Il PROGETTO RI-SCRITTURE chiede soccorso ai grandi autori del passato e prova a capire cosa delle
loro opere è veramente utile perchè quelle storie, necessarie allora, risultino altrettanto necessarie
agli spettatori di oggi. È per questo che proviamo a traslarle nel tempo; e non per migliorarle o
resuscitarle o mantenerle vive. Ma per essere vivi mentre lo facciamo. Il tempo che è trascorso e che
trascorre è valore aggiunto: vita. Per sfruttare pienamente tale valore, drammaturgia e regia devono
interagire. Lo spettacolo non può prescindere dalle esistenze di attori e spettatori che lo rendono
possibile, né dal contesto politico e sociale in cui vivono. Lo spazio scenico diviene terreno neutrale; le
parole, veicoli per infinite azioni e reazioni, da e verso il palco.
Per questo il lavoro di messa in scena è creazione in divenire, dove ogni attore è protagonista. Principi
fondamentali: una continua e vicendevole maieutica; un’incessante ricerca di disequilibri e limitazioni
che consentano di creare in situazioni di essenzialità.
NOTE DI REGIA
Nel tratteggiare il personaggio di Nora, Ibsen si era ispirato a una giovane scrittrice della quale si era
infatuato. Si chiamava Laura Petersen e i suoi racconti erano conosciuti in tutta la Norvegia.
Psichicamente fragile e in perenne stato di euforia, si era sposata a un uomo estremamente
convenzionale, con la tendenza a reprimere e frustrare la sua vitalità. Ad un certo punto il suo nome
risaltò sulle prime pagine dei giornali perché si era scoperto che la donna aveva contratto dei debiti di
nascosto dal marito e che questo l’aveva fatta rinchiudere in manicomio e chiesto la separazione, con
l’intento di toglierle i bambini. In seguito la donna fu nuovamente ripresa in casa, si può immaginare
bene a quale prezzo.
Quando Casa di bambola andò in scena per la prima volta suscitò uno scandalo enorme. Ibsen aveva
fotografato i suoi contemporanei, li aveva messi sotto una lente d’ingrandimento e ne aveva rivelato
le ipocrisie e le falsità. Mai fino a quel momento, lo spettatore era stato messo nella condizione di
dover “spiare” un interno familiare normalissimo, simile al proprio, o a quello del suo vicino; un
focolare domestico che metteva a nudo la vera essenza della classe borghese, costringendola poi a
doversi esporre, giustificare. Lettere di protesta ai direttori di teatri. Polemiche sui giornali. Attrici
rinomate che si rifiutavano di interpretare il personaggio di una moglie e madre che abbandona la
famiglia e se ne va.
Questa ri-scrittura, oggi, dopo quasi 130 anni, intende rimanere fedele all’intento dell’autore. Per
questo abbiamo dovuto verificare le analogie e le avvenute mutazioni nella nostra contemporaneità. Il
testo è stato epurato da ogni stilema ottocentesco, dai riferimenti spazio temporali non attinenti
all’oggi e da quegli aspetti tematici che sarebbero stati controproducenti, perché oggetto di evidenti
mutazioni e di già sin troppo frequente dibattito e confusione.
Mettendo in evidenza la fragilità mentale di colei che ha ispirato il personaggio di Nora e dando spazio
a tutte le conseguenze relazionali che ne conseguono, quell’interno borghese ottocentesco si
trasformava in un inferno domestico vicino alle nostre cronache, abitato da una moglie con
un’evidente instabilità psichica e un marito che tenta di ignorare il problema, barcamenandosi in una
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PER PRENOTAZIONE POSTI: 0734.952069 FINO AL GIORNO 5.12.2008 ORE 13,00
COMUNE DI
MONTEGIORGIO
falsa normalità dove unico scopo è la rincorsa del successo. Una falsa normalità riscontrabile negli
amici, nei vicini di casa e nei ricattatori che le gravitano intorno, tutti calati in una giostra di
autoreferenzialità, in un reiterato nascondersi ed apparire che impedisce loro di capire fino in fondo lo
stato di malessere di una donna che credono di amare, di conoscere, di aiutare. Una donna che lancia
continue richieste di aiuto, che vengono puntualmente ignorate. Bisognerebbe che si trasformasse in
una madre assassina per ricevere la giusta attenzione. Ma non è questo il caso.
L’altra Nora di oggi non è diversa da quella Nora che scandalizzò i contemporanei di Ibsen. È solo
passato del tempo in mezzo: certo non produce più lo stesso scandalo, ma lo zoo di ottusa e
tragicomica autodistruzione che la circonda è lo stesso.
LUNETTA SAVINO
Diplomata alla Scuola di Teatro Galante Garrone, nel 1989 si laurea al D.A.M.S di Bologna con il
massimo dei voti. La sua formazione è prettamente teatrale. Debutta sul palcoscenico nel 1981 con
Macbeth diretto da E. Marcucci. Da allora ha preso parte a decine di spettacoli, dai classici greci, agli
autori contemporanei, da Il mercante di Venezia (1984), a Le sorelle materassi (1988), da Medea
(1994) a Prova orale per membri esterni (un monologo rimasto in scena al Teatro dei Satiri di Roma
per cinque stagioni di seguito, dal 1995 al 1999).
Il grande pubblico impara a conoscerla nel 1997, quando entra a far parte del cast di Un medico in
famiglia su RAIUNO, nel ruolo di Cettina.
Nel 2003 è protagonista al fianco di Neri Marcorè nello spettacolo California Suite, di Neil Simon, per
la regia di Nora Venturini; nel 2004 interpreta Tina fai presto, scritto e diretto da Massimo Andrei e
prodotto dalla LEART. Al cinema ha recitato in Mi manda Picone (1984) di Nanni Loy, Cucciolo (1997)
di Neri Parenti, Matrimoni (1998), Liberate i pesci (1999) di Cristina Comencini, Se fossi in te (2001),
Viva la scimmia (2002), Amore con la "S" maiuscola (2002). Dal 2001 al 2003 interpreta Agnese Borsi
nelle prime due edizioni del serial televisivo di Canale 5 Il bello delle donne. Nella stagione televisiva
2006-2007 sarà protagonista al fianco di Massimo Ghini del film TV RACCONTAMI, una serie in tredici
puntate in onda su RAIUNO da ottobre a dicembre. Inoltre, da gennaio a giugno 2007, prenderà
ancora parte per l’ultima volta alla fiction UN MEDICO IN FAMIGLIA.
PAOLO BESSEGATO
Studia alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, al fianco di Giorgio Strehler (di cui è stato
assistente alla regia, al teatro alla Scala, ne L’amore delle tre melarance di Prokofiev) e Dario Fo
(recitando ne L’histoire du soldat di Stravinskij).
Tra le sue più notevoli interpretazioni: Tartufo nel Tartufo di Molière, regia di Mina Mezzadri; Jimmy
Porter in Ricorda con rabbia di Osborne, regia di Nanni Garella; Basilio ne La vita è sogno di Calderon
de la Barca, regia di Giampiero Solari; Admeto nell' Alcesti di Euripide, regia di Walter Pagliaro;
Adelchi nell' Adelchi di Manzoni, regia di Mina Mezzadri; Corrado ne La morte civile di Giacometti,
regia di Giuseppe Bertolucci; Ulisse in Ecuba di Euripide, regia di Massimo Castri; Gorgia in Dyskolos
di Menandro, regia di Egisto Marcucci; Pantalone in Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni,
regia di Nanni Garella; Filippo in Aria di famiglia di Bacri e Jaoui, regia di Michele Placido; Lui in
Anonimo Veneziano di Giuseppe Berto, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto; Menato ne La
moscheta di Ruzante, regia di Claudio Longhi; Cherea in Caligola di Camus, regia di Claudio Longhi;
Pantalone ne Il giuocatore di Goldoni, regia di Giuseppe Patroni Griffi; tutti i tre personaggi di Ritter,
Dene, Voss di Bernhard, per la regia di Renato Sarti, nel 2005.
Ha condotto vari seminari di recitazione e regia presso la Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di
Milano, il Centro Teatrale Bresciano e al corso di scenografia tenuto da Margherita Palli, presso la
Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
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COMUNE DI
MONTEGIORGIO
SALVATORE LANDOLINA
Si forma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Paolo Grassi. Muove i primi passi sul
palcoscenico nel 1971, nel leggendario Arlecchino servitore di due padroni di Strehler. Nel 1972 inizia
la collaborazione con “La Loggetta” di Brescia, poi divenuta “Centro Teatrale Bresciano”, al fianco del
regista Massimo Castri, prendendo parte con ruoli da protagonista a numerosi spettacoli, fra cui Il
Bianco, l’Augusto, il Direttore, al fianco di Ruggero Dondi, Un uomo è un uomo, di B. Brecht, Edipo di
Seneca, La tempesta di W. Shakespeare, Vestire gli ignudi e Così è se vi pare di L. Pirandello.
Successivamente collabora con il “Gruppo della rocca” ne Il tumulto dei Ciompi, regia di Roberto
Guicciardini; con il Teatro dell’Elfo in Amanti, scritto e diretto da Gabriele Salvatores; con il Salone
Pier Lombardo ne Il processo di Kafka, regia di Andree Ruth Shammah; con Dario Fo in Settimo ruba
un po’ meno, alla Palazzina Liberty di Milano; con il Piccolo Teatro di Milano nell’ Intermezzo di Jean
Giraudaux, e Grande e Piccolo di Botho Strass, entrambi per la regia di Carlo Battistoni; e ne Il Conte
di Carmagnola, di A. Manzoni, per la regia di Lamberto Puggelli. Lavora al fianco di Ugo Pagliai e
Paola Gassman ne Il bugiardo di C. Goldoni, regia di Alvaro Piccardi.
Ha preso parte a diversi film per il cinema e per la TV, fra cui Ho fatto splash e Ladri di saponette di
Maurizio Nichetti, La valle dei pioppi di Salvatore Nocita, Servo d’amore di Sandro Bolchi, Natan il
saggio di D. Lessing, per la regia di Guido De Monticelli.
Interpreta il ruolo di Romeo in Romeo & Giulietta / NATI SOTTO CONTRARIA STELLA scritto e diretto
da Leo Muscato (LEART).
CARLINA TORTA
L’esordio in teatro risale al 1974, quando entra a far parte del "Teatro del Sole" di Milano. Nel 1979
scrive e interpreta "Panna Acida" con Angela Finocchiaro, con la quale poi fonda nel 1979 il Teatro
Panna Acida. Ha scritto diretto e interpretato numerosi monologhi teatrali, fra cui: Grazie Woody,
Manicomio primavera, Come una farfalla al muro, Casalinghitudine, Carlina Cardunculus, Riso
Integrale, Lucertole. In teatro ha lavorato con Andrea Giordana nello spettacolo Il seduttore di D.
Fabbri, per la regia di Giancarlo Sepe e in numerosi spettacoli prodotti dal Teatro Franco Parenti per
la regia di Andree Ruth Shammah: La vita è un canyon di A. Bianchi, con Anna Galiena e F. Oppini;
Re Lear di W. Shakespeare con P. Mozzarella; La Tempesta di E. Tadini con P. Mozzarella; Io l'erede di
E. De Filippo con C. Tedeschi; I promessi sposi alla prova di G. Testori con G. Tedeschi;e La Maria
Brasca di G.Testori, con Adriana
Asti. Ha preso parte a diversi film, fra cui: La vita altrui, Acquario, e Da qualche parte in città di M.
Sordillo; Così è la vita di Aldo Giovanni e Giacomo; Fuori dal mondo di G. Piccioni; La Messa è finita di
N. Moretti; e Ladri di saponette e Ho fatto Splasch di M. Nichetti. Attualmente insegna drammaturgia
nella scuola di scrittura teatrale diretta da Dacia Maraini. Ha anche preso parte a molti progetti
televisivi tra i quali Quo Vadiz e La TV delle Ragazze per la TV.
RICCARDO ZINNA
Riccardo Zinna nasce a Napoli il 18 maggio 1958.
Si diploma al Liceo artistico nel 1977 e frequenta il primo anno del corso di scultura all'Accademia di
Belle arti di Napoli sotto la guida del maestro AUGUSTO PEREZ.
Dal 1975 si occupa di musica e teatro. Si diploma in solfeggio armonia e storia della musica presso il
conservatorio di Frosinone e partecipa come attore a numerosi spettacoli teatrali collaborando tra gli
altri con: Paolo Bonacelli, Enzo Cannavale, Renato Carpentieri, Domenico Ciruzzi, Roberto de Simone,
Victor Cavallo, Marina Confalone, Giovanni Esposito,
Fulvio Falzarano, Aldo Giuffrè, Peppe Lanzetta, Marco Manchisi, Silvio Orlando, Antonella Stefanucci,
Tonino Taiuti e Toni Servillo.
LEO MUSCATO (Direttore Artistico LEART- teatro)
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COMUNE DI
MONTEGIORGIO
Studia Lettere e Filosofia a La Sapienza di Roma e Regia Teatrale alla Scuola d’Arte Drammatica
“Paolo Grassi” di Milano, dove mette in scena i suoi primi spettacoli, orientandosi subito sulla
drammaturgia contemporanea. Fra i suoi maestri, Gabriele Vacis, Massimo Navone, Kuniaky Ida,
Jerzy Sthur, Roberto Bacci, Jury Alschitz, Jean-Claude Carriere. Insegna drammaturgia al Centro
Studi Holden diretto da Alessandro Baricco e al D.A.M.S. di Torino; e
recitazione presso diverse associazioni private. Ha messo in scena una quindicina di spettacoli, fra
cui: Il viaggio di Alice di Evelina Santangelo per la rassegna Palermo di Scena, Io e Matteo di Annalisa
De Lucia e La cruna dell’ago di Diego Papaccio al Teatro Garybaldi di Settimo Torinese e al Piccolo
Teatro di Milano - Teatro Grassi; il monologo Solitudine di Beppe Fenoglio, interpretato da Beppe
Rosso al Teatro Sociale di Alba; La 12ª Notte di William Shakespeare, al Cortile Platamone di Catania;
Terra dei Miracoli un suo testo andato in scena al Teatro Franco Parenti di Milano; e Rosso Malpelo un
adattamento dell’opera di Giovanni Verga, al teatro Arsenale di Milano. Ha curato la regia di diversi
eventi teatrali, fra cui: Maria Callas… Visse d’Arte, all’Anfiteatro Romano di Siracusa; Ser Ciaua, una
mise en espace al Teatro Stabile di Bolzano, con Lella Costa; e La ballata del rosso castigo scritto con
Luca Scarlini e interpretato da Lucilla Giagnoni e Michele Di Mauro, nella Chiesa del Redentore di
Venezia, con il quale venivano aperti i festeggiamenti per il Redentore. Autore e regista di Romeo &
Giulietta / NATI SOTTO CONTRARIA STELLA (produzione LEART). Nella stagione 2006-2007, lo
spettacolo sarà in scena per il terzo anno consecutivo.
Rassegna Stampa
(…) Muscato riscrive e adatta a situazioni che ci sono più vicine ridisegnando anche i personaggi,
questo lontano ma sempre grande capolavoro ibseniano. E imprime con sicurezza e incisività un suo
segno allo spettacolo dimostrando un’indubbia capacità a lavorare con gli attori, inserendoli dentro
una storia che funziona a dovere.
Maria Grazia Gregori - www.delteatro.it
(...) Non solo la cornice, ma anche il linguaggio è aggiornato, il copione è rimaneggiato e in parte
riscritto. Il risultato è convincente merito anche di un Lunetta Savino molto espressiva, soavemente
lunatica, simpaticamente fuori di testa e infine profondamente donna.
Osvaldo Guerrieri - La Stampa
(…) Muscato riscrive Casa di Bambola riuscendo nell'obiettivo mancato da molte produzioni
postmoderne viste recentemente in Norvegia. Non basta vestire i personaggi in jeans e maglietta per
fare Ibsen davvero nostro: serve che i suoi drammi parlino a noi come facevano nel tardo Ottocento.
Lode quindi alla sua riscrittura e all’interpretazione della Savino, che ha saputo rendere il personaggio
rivisitato.
Giuliano D’Amico (Hystrio)
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COMUNE DI
MONTEGIORGIO
(…) Il regista riesce ad attuare un paradossale ribaltamento delle apparenze. La Nora alterata,
maniacale di Lunetta Savino risulta stranamente più credibile, per certi aspetti più umana delle Nore
convenzionali. È il matrimonio che le ha fatto male, o il suo disagio avvelena la vita a due?
Renato Palazzi - Il sole 24 ore
(...) Il dramma all’epoca destò grande scalpore, perché portava sulla scena le ipocrisie di quella
stessa borghesia seduta in platea. Muscato parte proprio da questo dato, e dal tentativo di annullare
le distanze tra il pubblico e i personaggi. Ne nasce L’Altra Nora che riprende il nome della
protagonista che adesso potrebbe essere una nostra dirimpettaia. L’indignazione d’un tempo certo
non si scatena, né è questo l’obiettivo, dato che la regia punta a un umorismo satirico, che esplode
nella ricchissima interpretazione di Lunetta Savino, d’un realismo si potrebbe dire surreale.
Alfonso Cipolla - La Repubblica
(...) Questa Altra Nora è stralunata, come un Pierrot. Surreale. Proprio come nell'azzeccata immagine
della locandina, un riflesso, figura ectoplasmatica dietro un vetro annebbiato, il dito a toccare
un'anima evanescente. Una persona che confonde i sogni con la vita.
Francesco Rapaccioni (www.teatro.org)
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