negare la storia, negare la matematica, negare il ruolo
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negare la storia, negare la matematica, negare il ruolo
NEGARE LA STORIA, NEGARE LA MATEMATICA, NEGARE IL RUOLO PUBBLICO NEI SERVIZI, NEGARE I DIRITTI INALIENABILI DELL’UOMO, SONO COMPORTAMENTI CHE I CITTADINI NON POSSONO ACCETTARE Nell’ultima seduta Consigliare è stato approvato il bilancio preventivo ed il piano industriale e programmatico dell’ASP Ad Personam di Parma. L’opposizione ha dato battaglia su questo tema importantissimo poiché, giova ricordarlo, l’ASP è l’azienda strumentale del Comune di Parma per l'erogazione dei servizi alla persona e dalla cui gestione dipende la salute di centinaia di anziani malati non autosufficienti. Essendo servizi rivolti a persone fragili e indifese, sono prestazioni sussidiarie che costituiscono la principale ragion d’essere dei Comuni i quali, a fronte del pagamento delle tasse, dovrebbero pertanto garantire livelli minimi essenziali delle prestazioni sociali ai propri cittadini – e magari anche qualcosa di più –. Per queste ragioni, è chiaro che la questione è di vitale importanza per tutti noi. Per capire meglio, occorre fare qualche passo indietro. La tormentata vicenda delle ASP si può sintetizzare dicendo che in campo vi sono due interessi radicalmente contrapposti per compiti e finalità: l’interesse/dovere istituzionale dei Comuni a gestire questi fondamentali servizi direttamente, mediante le ASP, e l’interesse privato delle imprese Cooperative a gestire, e possibilmente in modo esclusivo, il business dell’anziano fragile, dal domicilio alla struttura di ricovero. A Parma questi due interessi profondamente antitetici si sono duramente scontrati durante il folle progetto del WCC di Via Budellungo, fortemente voluto da un Assessore diretta espressione del mondo cooperativo e imploso nel volgere di pochi mesi, alla prova dei soldi, mettendo a nudo la fallimentare e clientelare politica della precedente Giunta comunale. Passano gli anni e a Parma si affaccia una nuova forza politica, il Movimento 5 Stelle, che sbaraglia gli avversari con un programma nuovo, fresco, non più legato a vecchi schemi ed alle rancide lobby di potere. Nel loro programma vi era questa promessa: “Le politiche economiche e legate al mondo del lavoro le fa lo Stato, ma il Comune deve intervenire ... Lo deve fare impedendo che attraverso le esternalizzazioni si riducano le retribuzioni dei lavoratori e i loro diritti primari.” Oggi, mentre le ASP della provincia hanno avviato percorsi di internalizzazione dei servizi, con assunzione diretta del necessario personale assistenziale e sanitario (quasi sempre proveniente dalle cooperative), razionalizzato le spese in modo da gravare il meno possibile sui bilanci dei rispettivi Comuni pur mantenendo le rette ad un livello pressoché stabile, il Comune di Parma pare che sia l’unico che si distacca da questa strategia condivisa, rivolgendosi al privato. Perché? Dalla cronaca della seduta (riportata sulla Gazzetta di Parma online) in cui l’assessore Rossi ha spiegato il nuovo piano “industriale” per l’ASP di Parma, leggiamo: 1. per il finanziamento della ricostruzione della struttura Tamerici il piano programmatico prevede in parte l'alienazione (difficile da farsi) dell'ex ospedale Stuard al privato cooperativo e in parte, per 1,6 milioni di euro, l'alienazione dell'ex scuola di San Pancrazio la cui asta però è già andata deserta un mese fa; 2. per la ristrutturazione della storica struttura del Romanini si pensa a un project financing (che vuol dire affidamento pluridecennale di nuovi servizi al privato) che vedrebbe come partner l'ASP, obbligata dal piano industriale deciso in Consiglio comunale, a staccare verso il privato un assegno da 1,8 milioni di euro provenienti dalla vendita dell'immobile di Via Cocconcelli, vendita anche questa saltata nell'asta del punto precedente. Di bene in meglio; 3. il consigliere Pierpaolo Scarpino critica le dismissioni, sebbene siano ridotte rispetto alle previsioni, e il fatto che 50 posti della struttura Tamerici passeranno alla gestione privata del Romanini per compensare parzialmente il soggetto privato delle future spese di ristrutturazione (il privato non lavora per il bene comune, ma per il suo tornaconto, è ovvio); 4. il consigliere Giuseppe Bizzi parla di "fallimento del piano precedente" ed esprime solidarietà all'assessore Rossi per i cartelli contro di lei in aula ma critica la sua gestione del caso Asp e la richiama alla coerenza con il programma del M5S: "Ma ormai - dice Bizzi - probabilmente siamo rimasti io e Beppe Grillo a leggerlo..." (in realtà, state sereni, ci siamo anche noi). Questa Amministrazione sembra abbia inspiegabilmente girato il timone verso l’esternalizzazione dei suoi servizi alla persona, verso le logiche di profitto che stavano sotto al disegno del WCC dell’Amministrazione Vignali/Lasagna costringendo la propria ASP a sottostare a calcoli ragionieristici che nulla hanno a che vedere con i diritti esigibili ed inalienabili della persona. Mentre le ASP della provincia stanno internalizzando i servizi, incontrando l'approvazione del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea De Franceschi, espressosi al riguardo a Reggio Emilia nell’incontro coi candidati sindaci, il Comune di Parma, l’unico “a 5 Stelle”, li esternalizza? Perché? L’Assessore Rossi, per difendersi dalle accuse, e davanti a dei cartelli che chiedevano le sue dimissioni, “fa notare che tutte le Asp sono in perdita” facendo un’affermazione grave, sbagliata ed ai limiti della diffamazione. Non è questo il modo, secondo noi, di affrontare le legittime critiche che arrivano dai cittadini. E’ noto, infatti, in quanto atto pubblico, che il bilancio dell’ASP di Fidenza, ad esempio, ha chiuso con un leggero avanzo d’esercizio – quindi non è in perdita – mentre l’avanzo di esercizio dichiarato nel bilancio dell’ASP di Parma viene definito da qualcuno “farlocco” giacché in esso si danno numeri non corrispondenti alla realtà dei fatti, e per il bilancio 2013 non si tiene dovutamente conto che l’entrata straordinaria dell’eredità, grazie alla quale il bilancio fortemente negativo si è magicamente trasformato in un mini utile, non ci sarà più in futuro. Inoltre, va detto che le ASP non sono “in perdita”, poiché se non riescono a coprire le spese con le rette che fanno pagare ai cittadini e con gli insufficienti rimborsi regionali, dovrebbero essere sostenute dai contributi comunali, esattamente come si fa per le scuole, per i rifiuti ecc. mediante le risorse derivanti dalle tasse, altrimenti per che motivo pagheremmo le tasse comunali? Che le ASP siano “in perdita” è sempre uscito dalla bocca delle cooperative, che, guarda caso, vorrebbero appropriarsi anche dei servizi educativi, e di chissà che altro. Sentirlo dire dall’Assessore Rossi fa quasi rimpiangere il suo predecessore. La delusione è forte. Il piano programmatico dell’ASP AD PERSONAM votato ieri, sempre che sia vero quello che leggiamo sui giornali: - nega la storia, fatta di sollecitazioni dei comitati dei malati delle strutture e dei loro parenti che non vengono ascoltati, fatta di promesse elettorali del Movimento 5 Stelle cittadino che non vengono mantenute; - nega la matematica, ponendo a bilancio entrate gonfiate e comunque scarsamente realizzabili, o uniche e mai più ripetibili (se non smantellando pezzo per pezzo il patrimonio dell’ASP), e accusando altre ASP della provincia di cose false; - nega la funzione pubblica del Comune, che incamera le tasse necessarie per fornire servizi sociali e le vorrebbe poi fare ripagare una seconda volta ai malati e familiari delle strutture dell’ASP, trasformando l’ASP in ciò che non è, ovvero in un’azienda privata che dovrebbe autosostenersi per intero; - nega i diritti inalienabili dell’uomo, il diritto alla vita, il diritto alla dignità, introducendo il concetto che, o il malato e la sua famiglia pagano per intero il servizio, oppure non ne hanno diritto, visto che il Comune non vuole accollarsi la parte mancante. Con tutto il fiato che abbiamo nei polmoni urliamo a questa Amministrazione a 5 Stelle (o ex?): “FERMATEVI” e riflettete con attenzione, assieme ai cittadini, insieme a coloro che non sono stati ascoltati da questo governo “tecnico” (vedi esperienza del governo Monti), poiché state per commettere un grosso errore. Non fatevi soffocare da ragionamenti ragionieristici. L’essere umano, il cittadino, è una persona, non un numero. Gli Amici di Beppe Grillo di Parma e provincia giugno 2014