...

Una stagione bagnata ma ricca di iniziative e

by user

on
Category: Documents
21

views

Report

Comments

Transcript

Una stagione bagnata ma ricca di iniziative e
CLUB ALPINO ITALIANO
SEZIONE DI CEDEGOLO
VALLECAMONICA
“Battistino Bonali”
Anno 28 - n. 3 - dicembre 2014 - Poste Italiane spedizione in A.P. - art. 2, comma 20/d, legge 662/96 - 70% - P.T. Brescia - Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 27/86 del 28.10.1986
Una stagione bagnata
ma ricca di iniziative
e soddisfazioni
Riconoscimenti
letterari per
“Huascaran 1993”
L’estate 2014 è stata la stagione della pioggia. Quella del 2015
sarà caratterizzata dalle iniziative per ricordare il centenario della
Grande Guerra. Già quest’estate gli spunti sono stati numerosi.
Basti ricordare i diversi convegni tenuti, le belle iniziative all’interno della rassegna “Passi nella neve”, la serata del 15 novembre
organizzata dalla Banda Civica di Capo di Ponte e il rinnovato
interesse verso i sentieri di guerra e i resti della Guerra Bianca
sparsi tra le nostre montagne. Anche la nostra sezione ha voluto
essere partecipe di queste iniziative e già su questo numero se ne
parla. Inoltre alcune delle gite sociali organizzate per l’anno 2015
avranno come obbiettivo alcuni simboli della Guerra Bianca.
All’approccio storico alle terre alte abbiamo anche pensato di
affiancarne uno più squisitamente letterario.
Quest’ anno abbiamo infatti voluto avviare una collaborazione
con Davide Sapienza, scrittore, traduttore e studioso del paesaggio. Dopo una serie di incontri svolti perlopiù in ambiente, Davide ha accettato di collaborare con noi e con la conferenza Stabile
dei CAI camuni e sebini per un paio di passeggiate letterarie. Una
sarà rivolta ai ragazzi dell’alpinismo giovanile e avrà come tema i
racconti di Jack London, di cui Sapienza è uno dei più apprezzati
traduttori italiani. L’altra sarà rivolta a tutti coloro che ne vorranno usufruire e sarà nostra premura comunicarvi luogo, data e tema
appena verrà stabilito. Anche la sicurezza e il motto “con la testa e
con i piedi”, sono stati i protagonisti delle nostre attività; una bella e positiva collaborazione con Daniela Poetini del gruppo P.I.R.
(Ruralità post industriale) di Sellero e con la Quinta Delegazione
bresciana del Soccorso Alpino ha portato alla realizzazione della
partecipatissima serata del 15 novembre a Sellero per ricordare i
San Polo di Piave (TV). Premiazione del Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”
Il 9 ottobre scorso a Treviso è stata annunciata, in conferenza
stampa, l’assegnazione del PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI” 2014, per la Sezione “ALPINISMO: imprese,
vicende storiche, biografie e guide”, a Franco Michieli per il volume “HUASCARAN 1993 - Verso l’alto. Verso l’altro”, edito
dalla Sezione CAI di Cedegolo – Vallecamonica “Battistino Bonali”.
Si tratta di uno dei più consolidati e prestigiosi riconoscimenti
letterari del Paese, giunto alla XXXII edizione ed intitolato alla
nobile figura di Giuseppe Mazzotti, scomparso nel 1981, appassionato alpinista, membro del Club Alpino Accademico Italiano,
ma soprattutto cultore e mecenate delle arti, oltre che strenuo difensore dell’enorme patrimonio storico-artistico del Veneto.
La Giuria preposta all’esame delle opere, composta da personalità eminenti del mondo della cultura, delle scienze e del giornalismo, ha espresso la sua scelta all’unanimità. E’ sufficiente
qui riportare l’incipit della motivazione addotta, che, riguardo
al principale protagonista della storia narrata, Battistino Bonali,
recita: “finalmente la figura di un alpinista ‘grande’ che si distingue dai grandi per l’umiltà che ha accompagnato le sue imprese,
ma soprattutto che ha saputo fare della montagna un mezzo per
aiutare gli altri.”.
L’annuncio del premio è stato accolto qui in Valle con soddisfazione, come un meritato tributo alla riuscita opera letteraria
di Franco Michieli, tributo del quale l’Autore stesso, la Sezione
CAI editrice e quanti hanno, con passione e convinzione, sostenuto l’iniziativa e fornito ricordi e notizie per la composizione
del quadro descritto nel libro, si sarebbero potuti ritenere sufficientemente paghi.
Ma in realtà l’entusiasmo non era destinato a limitarsi al contenuto del primo annuncio!
Infatti, il primo riconoscimento ha avuto un ulteriore seguito in
occasione della splendida cerimonia tenutasi nel corso del pomeriggio del 22 novembre a San Polo di Piave, nella accogliente
cornice del Parco Gambrinus, sede permanente del premio, durante la quale, in una sala gremita da un foltissimo pubblico, fra
cui - nota oltremodo positiva - numerosi giovani, coinvolti nel
fermento culturale della zona a pieno titolo, con premi speciali
a loro dedicati, sono state premiate le opere vincitrici delle tre
distinte Sezioni in cui si articola il Premio Gambrinus (‘Ecologia
e Paesaggio’, ‘Artigianato di tradizione’, oltre a quella relativa
all’’Alpinismo’), scelte fra le ben 112 opere presentate da 70 differenti Case Editrici.
Al culmine della riuscitissima cerimonia, nella quale si è percepito chiaramente un forte senso di partecipazione e calore umano, una speciale Consulta dei Lettori, composta da 40 qualificati
esponenti della società civile di varia estrazione (studenti, docenti, artisti, registi, scrittori, rappresentanti di Fondazioni, dell’associazionismo ambientale e turistico, del mondo della comunicazione), ai quali dopo l’annuncio del 9 ottobre era stato affidato
DICEMBRE 2014
1
“Quattro Amici” di Sellero periti sotto una slavina nei pressi del
Castellaccio, esattamente trent’anni fa.
Il lavoro ha coinvolto le scuole elementari di Cedegolo e di Sellero e tutti i gruppi di volontariato di Sellero e Novelle, articolandosi in una serie di interventi dei volontari del Soccorso Alpino
e del CAI Cedegolo presso le scuole sul tema della sicurezza in
montagna. Nella mattinata di sabato poi, i bambini di Sellero
hanno potuto provare qualche attività di ricerca con i volontari della stazione mediavalle del Soccorso Alpino. In serata si
è svolta poi la messa in ricordo dei quattro amici, una cena di
solidarietà e un dibattito, volto a sensibilizzare sul tema della sicurezza in montagna, al quale hanno partecipato alcune centinaia
di persone e i rappresentanti del CAI, del Soccorso Alpino, delle
Guide Alpine e i famigliari delle quattro vittime.
Per ultimo lascio l’avvenimento forse più importante e di cui si
parla anche qui a lato. Il 22 novembre, una delegazione della nostra sezione, assieme a Franco Michieli e ad alcuni rappresentanti
dell’Operazione Matogrosso, si è recata a San Polo di Piave per
ricevere il Premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti, forse il premio più prestigioso nell’editoria di montagna, assegnato al libro
“Huascaran 93. Verso l’alto, verso l’altro”, edito dalla nostra
sezione. Nel corso della serata, al nostro libro è stato conferito
anche il premio Veneto Banca, risultato del voto di una giuria di
40 lettori che lo hanno preferito, seppur per un solo voto, al bel
volumetto “Verde Brillante” di Stefano Mancuso e Alessandra
Viola, edito da Giunti Editore.
Ancora una volta, come nel caso del concorso “Abitare minimo
nelle Alpi”, una buona idea è partita dalla periferia ed è riuscita a
sfondare. E di questo siamo particolarmente orgogliosi.
Paolo Turetti
il compito di esaminare i tre volumi vincitori, con preferenze
espresse mediante schede segrete ha assegnato il Premio Speciale VENETO BANCA – La Voce dei Lettori, proprio a HUASCARAN 1993, quale opera maggiormente gradita dal pubblico tra
quelle vincitrici del Gambrinus nelle sue tre Sezioni.
La proclamazione del vincitore di questa sorta di “Super Premio”, giunta al termine di uno scrutinio che ha tenuto i presenti
con il fiato sospeso fino all’estrazione dell’ultima scheda, è stata
accolta dal pubblico con calorosi applausi, ai quali sono seguiti i festeggiamenti in un clima di grande cordialità e amicizia
(fra i partecipanti, Roberto De Martin, Oreste Forno, monumenti
dell’alpinismo quali Spiro Dalla Porta Xydias e Armando Aste,
per citare solo personaggi del mondo legato alla montagna).
Per noi, Giovanna, Alice, Caterina, Maura, Paolo, Stefano, Valentino, Adele ed io, che abbiamo avuto la possibilità di accompagnare Franco a questo importante appuntamento, che nel corso della serata si è poi tramutato, quasi magicamente, in virtù
dell’ultimo e più ambito premio, in un vero e proprio evento,
tanto più speciale quanto più inaspettato, è stato fonte di grande emozione il percepire la simpatia dimostrata dai presenti nei
confronti dell’Autore, che ha saputo coinvolgere veramente tutti,
non solo con il tratto semplice e modesto dimostrato nelle parole
di ringraziamento per il premio conferitogli, ma anche grazie alla
concisa efficacia con cui ha presentato il contenuto della storia
raccontata nel suo libro.
Si è trattato di un importante riconoscimento che ha meritatamente premiato certamente l’Autore, certamente l’iniziativa editoriale della sezione CAI di Cedegolo, certamente il sostegno e
la collaborazione degli amici della storia di ieri e di quella che,
come il libro stesso racconta, continua ancora, ma che è stato tributato, in fondo, anche alla nostra Valle e del quale, quindi, tutti
noi Camuni potremmo legittimamente andare orgogliosi.
Giorgio Cemmi
Per ragguagli sul Premio Gambrinus e sulla serata di
premiazione: www.premiomazzotti.it
Storia
100 anni fa la Grande Guerra
Il 2015 rappresenterà un anno importante nell’ambito degli anniversari storici; cento anni prima, il 24 maggio 1915, iniziò per
l’Italia la Prima Guerra Mondiale, mentre per altri paesi dell’allora Europa già 10 mesi prima soffiavano venti di guerra. Per
l’anniversario, molti gli eventi commemorativi in programma fin
da quest’anno e ciò potrebbe sembrare strano perché in fondo
si rievoca l’inizio di un periodo della nostra storia recente drammatico, distruttivo e, anche, controverso. Ma l’evento storico era
e rimane di rilevante importanza. Come ci spiega il nome, la Prima Guerra Mondiale fu il primo evento bellico su scala mondiale, tanti furono alla fine i paesi coinvolti, anche lontani dai fronti
di guerra (70 milioni di persone mobilitate; 9 milioni di morti, 7
milioni di civili morti negli anni seguenti per carestie e povertà,
2
più di 20 nazioni coinvolte). Non c’è quindi da stupirsi che questa
guerra sia conosciuta anche come la Grande Guerra. Fu la guerra
che portò alla rivoluzione russa, che fece germogliare i grandi
risentimenti nazionali generando gradualmente e, per certi versi,
subdolamente le grandi dittature nazi-fasciste e la Seconda Guerra Mondiale, molto diversa dalla Prima e altrettanto distruttiva.
Ma torniamo alla nostra guerra. Fu una guerra che entrò nelle
case di pianura e di montagna; non bussò, ma entrò con imperio
e scaraventò milioni di persone, ignare del mondo oltre i propri
campi e le proprie montagne, lontano, assorbite in un coacervo
di lingue e dialetti differenti. Una guerra di forte impatto sociale,
non da ultimo anche con valenza unificante. Fronti di mare e di
terra, dislocati dalle steppe russe ai deserti d’Africa, dalle città
DICEMBRE 2014
di mezza Europa alle alte montagne delle Alpi. Qui la gente di
montagna ha preservato il ricordo, la venerazione e il rispetto di
chi agì e morì. La Valle Camonica, trovandosi lungo il confine
dell’Impero, fu sede di importanti fronti principali e secondari.
Il capillare restauro dei manufatti bellici si associa a un parallelo
ripristino della memoria che diventa essa stessa testamento storico per le future generazioni. Molti sentieri militari ci permettono
ancora oggi di raggiungere agevolmente le alte quote, altrimenti
meno accessibili. Manufatti risistemati sono importanti lezioni a
cielo aperto. Tanti sono i progetti e l’anno prossimo avremo di
che scegliere e apprezzare molti eventi, pubblicazioni e iniziative. Internet avrà un ruolo importante. Sarebbe inutile elencare
già i tanti siti dedicati all’evento. Segnaliamo sul sito dell’associazione Improntacamuna un piccolo libretto sulla Grande Guerra delle montagne camune che si può sfogliare sul computer (1).
Tante le manifestazioni anche in provincia di Brescia; un elenco
lo si può trovare sul sito del centenario (2). Segnaliamo anche il
sito di Rai Cultura che riporta diversa documentazione con un
taglio più storico e sovranazionale (3). Infine ricordiamo il nuovo
film di Ermanno Olmi, regista vicino alle nostre montagne, con
il titolo evocativo Torneranno i prati; è il racconto di una sola
notte di guerra nel 1917 nelle trincee sugli altopiani del fronte
orientale italiano alla vigilia di Caporetto. Nessun protagonista
è ancora vivente e la memoria va preservata; sulla locandina del
film, la frase del pastore di montagna Toni Lunardi “La guerra
è una brutta bestia che gira il mondo e non si ferma mai” è un
monito costante.
Gianandrea Panizzoli
(1) http://www.improntacamuna.it/
LIBRETTOgrandeGuerra2014.swf
(2)http://www.1914centoanni.it/
(3)http://www.grandeguerra.rai.it/categorie/
1918/1053/1/default.aspx
A cento anni... per non dimenticare
Sabato 8 novembre 2014 si è tenuto, presso il Palasport di Capo
di Ponte, un importante evento commemorativo avente come
obiettivo il ricordo e la riflessione su temi riguardanti la Prima
Guerra Mondiale. Questo conflitto, ha segnato in maniera indelebile le montagne adamelline (a noi molto care soprattutto per
motivi alpinistici o escursionistici) facendo dei nostri paesaggi il
“campo di battaglia” forse più difficile, viste le condizioni di disagio in cui versavano i nostri (e non solo) combattenti. L’evento sopra citato, organizzato della Banda Musicale Capontina, ha
avuto l’obiettivo di rievocare i terribili ambienti bellici mediante
l’esecuzione di musiche, canzoni e immagini provenienti dalla
memoria storica del periodo del primo novecento. La serata è
stata un gran successo, molte persone si sono commosse davanti alle note della Banda, ai vocalizzi del Coro Rosa Camuna di
Sellero o al cospetto dei due bravissimi narratori che spezzavano
i momenti musicali e canori. Sembra ridondante parlare sempre
di pace e libertà, ma forse le nuove generazioni non hanno ben
chiari questi concetti che rischiano di essere trasformati in stereotipi, parole vuote al vento. Mi piace esprimere questo concetto
con alcune parole di G.Franco Camossi, referente della sezione
Cultura della sezione ANA di Vallecamonica: “Pensiamola la
PACE, diffondiamola la PACE, difendiamola la PACE, insegnamola ai nostri giovani, ragazzi/e, bambini/e! Abbiamo fatto tutto
il possibile, noi adulti, per la PACE? Ora tocca a loro, tocca a voi
giovani, ragazzi/e, bambini/e. Siamo sicuri che sarete più bravi
di noi!”. L’8 novembre, a mio parere, si è creata un’atmosfera
incredibile. Gente attenta, con le lacrime di commozione alla fine
della rappresentazione, segno che la riflessione è avvenuta e che
il messaggio è passato. Si è fatta realmente memoria! Nella preparazione della serata sono state coinvolte anche le scuole dell’Istituto comprensivo “P.da Cemmo” con la produzione di disegni
e pensieri inerenti al tema. Una frase in particolare mi ha colpito,
frase che fa venire la pelle d’oca, pronunciata da uno dei più
terribili Dittatori della prima metà del novecento: “La morte di
un uomo è una tragedia, un milione di morti è statistica”. È terribilmente cruda ma tante volte riflette esattamente la realtà dei
fatti. Spesso la consapevolezza di quanti hanno dato la vita per
la nostra patria ci sfugge o la si da per scontata. L’organizzazio-
ne spera che questo evento sia stato apprezzato dalla comunità
della media Valle Camonica. È stato prodotto un DVD ricordo
disponibile per chi volesse rivivere questa serata. Termino con
un’ultima citazione di Asimov, scrittore russo, anche questa molto semplice ma efficace se viene ragionata attentamente: “Una
cattiva democrazia è preferibile sempre a una buona dittatura”.
DICEMBRE 2014
Giovanni Bona
PUBBLICITÀ
AZ. AGR. BIANCOGATTO?
strada provinciale Forno Allione direzione Paisco Loveno
3
Imprese
Ecoalpinismo: da casa all’Adamello
“Da casa all’Adamello”: quando Giorgio lo propose, si accese una lampadina nelle nostre teste e la risposta fu immediata...
“Sì, dai: proviamoci!”. Dal balenare dell’idea al prenotare le ferie
passò poco, e fissammo la data della partenza per la metà di luglio. Ora, però, bisognava ordinare i pensieri: tra il dire e il fare, è
vero, non c’era di mezzo il mare, ma ben 90-95 Km di duro cammino! I nostri primi impegni erano dunque impostare il percorso,
allenarci gradualmente e controllare il meteo...
Stabilimmo quindi di distribuire in questo modo le tre tappe:
1) Cervera - Piazza la Nera - Rosello - Nicchia S.Glisente
Passo 7 crocette - Dasdana - Passo di Crocedomini
Rifugio Tita Secchi;
2) Rifugi: Tita Secchi - Maria e Franco - Lissone;
3) Lissone - Passò Adamé - Pian di Neve - Cima Adamello
Passo Salarno - Prudenzini - Fabrezza.
La sera di lunedì 14 luglio, dunque, carichi delle migliori intenzioni e decisi ad approfittare di un meteo stranamente favorevole,
ci incamminiamo verso Cervera, da dove, finalmente, la mattina
successiva, può prendere ufficialmente il via la nostra avventura.
In due siamo partiti da Pellalepre e Fucine, mentre uno di noi, vivendo a Bienno, ha iniziato da lì il suo percorso, per raggiungerci
poi al Rifugio Crocedomini, passando da Campolaro e Bazena.
E’ qui, perciò, che ci siamo riuniti e da qui, dopo un’ottima pasta e una chiacchierata con delle persone incuriosite del nostro
itinerario, ripartiamo per la meta finale della prima tappa: il Tita
Secchi.
Una doccia bella calda e un po’ di stretching per contrastare la
fatica dei primi 40 Km, si rivelano da subito un toccasana.
Il secondo giorno, tappa “relax”, comincia alle 6 e ci regala un
piacevole incontro nella conca del Gellino: prima di affrontare
il Passo Brescia, infatti, incrociamo
un giovane, apparentemente esile,
ma con uno zaino immenso sulle
spalle. Ci fermiamo per chiedergli
informazioni sulle condizioni della neve sul Passo Brescia che lui
ha appena affrontato, e scopriamo
che è un militare tedesco partito da
Garmisch Partenkirchen venti giorni
prima, con uno zaino di 25 kg; ha
attraversato le Alpi da solo, sopportando quasi quotidianamente piogge
sulla pelle... Eppure resiste: arrivo
previsto a Brescia dopo un paio di
giorni, per prendere un treno e tornarsene in Germania. Straordinario,
no???
Riprendiamo la nostra marcia, per
un pasto veloce dall’ospitale rifugista Giacomo e per affrontare poi, in
tutta calma, il Passo di Campo e l’Ignaga, anche se la discesa dal Passo, dopo sette ore di cammino nelle
gambe, pare interminabile.
Lorenzo però tiene alto il morale
4
di tutti: la sua esperienza in montagna non può che rassicurarci
e spronarci a non mollare. Arrivati al Lissone ci gustiamo una
super merenda al sole : ottime la birra fresca e la crostata della
casa. Recuperate le forze e raccolti preziosi consigli dal rifugista
Domenico, dopo la cena e quattro chiacchiere in allegria, decidiamo di coricarci presto, in vista della levataccia della mattina
successiva, prevista per le 4, ma anticipata alle 3.30 da Cesare,
per guadagnare tempo. L’atmosfera a colazione è diversa: la tappa conclusiva, che tanto abbiamo aspettato, sta per cominciare.
Con la compagnia di qualche stambecco, arriviamo in cima alla
Val Adamé; restano un’incognita alcuni passaggi in ferrata e sul
passo Adamè, che non siamo riusciti a provare (causa neve) nelle settimane precedenti. L’esitazione e i timori lasciano presto
spazio all’entusiasmo: alle prime luci dell’alba la Valle si rivela
nella sua seducente bellezza, donandoci una grossa carica. E’ ora
di indossare l’imbrago e di iniziare il primo tratto con le catene.
Con piacevole sorpresa, notiamo che in settimana dei volontari
del CAI l’hanno messo in sicurezza e così svaniscono anche le
ultime apprensioni.
Proseguiamo fin dove non c’eravamo mai spinti nelle ricognizioni precedenti e, seguendo le puntuali indicazioni del rifugista,
raggiungiamo senza difficoltà, né pericoli il Passo Adamé.
Con i ramponi ai piedi, attraversando il Pian di Neve e puntando
verso la cima, dopo aver affrontato tanta strada, proviamo un’emozione indicibile: inutile tradurre con parole quei momenti...
Una stretta di mano, dopo ben sei ore, siamo in cima. La giornata
è fantastica ed ovviamente ci sentiamo al settimo cielo…. forse
perché siamo davvero un pochino più vicini alla volta celeste!
Tanto più per Giorgio che non aveva mai raggiunto la vetta: che
spettacolo! Dopo un meritato spuntino e la rituale foto con la
DICEMBRE 2014
croce, non resta che recuperare le forze e concentrarsi per affrontare il ritorno. Vista la neve ancora abbondante, decidiamo
di sfruttarla a nostro vantaggio “sciando” con gli scarponi una
lunga ma divertente discesa dal passo Salarno, risparmiando così
tempo ed energie preziose, raggiungiamo velocemente il Rifugio
Prudenzini. Alle quattro di pomeriggio siamo in Fabrezza, dopo
tre giorni di cammino, con 90-95 km nelle gambe e ben 6500 mt
positivi di dislivello nei polmoni e nel cuore. L’obiettivo, che da
casa sembrava un miraggio, era raggiunto!
Sono stati giorni di grande sforzo e resistenza, ma anche momenti unici, durante i quali i nostri occhi hanno potuto scorgere
paesaggi magnifici, le nostre orecchie hanno goduto del silenzio
puro della montagna e le nostre narici hanno respirato l’aria pulita delle cime. Insomma: soddisfazioni irripetibili le nostre, che
ci portano a programmare già la prossima spedizione per l’estate
2015... Si accettano suggerimenti!
Manella Cesare, Fostinelli Lorenzo, Duci Giorgio
Il paradiso dei diavoli
Trecento tredici. Tutti lo identifichiamo come il numero di targa
della mitica auto di Paperino, in realtà è anche la somma delle
montagne (dosso più, dosso meno) che formano il nostro Adamello.
Ora, ciascun lettore, provi ad elencare tutte le cime del Gruppo
conquistate finora nella propria “carriera” e tiri le somme…
Si può tranquillamente affermare che averne raggiunto anche
solo un terzo del totale sia un risultato quasi straordinario!
Ci presentiamo, siamo un gruppo di amici, molto uniti ed affiatati, appassionati di qualsiasi attività che si possa praticare in
montagna, in estate e in inverno: dalla roccia al ghiaccio, dallo
sci alle semplici escursioni. Da qualche anno siamo in costante
esplorazione degli angoli Adamellini più nascosti o impegnati nel raggiungere le vette più selvagge e “problematiche”; ma
tanto ci divertiamo e ci meravigliamo della bellezza dei luoghi
che visitiamo, quanto restiamo delusi dall’evidente scarsissima
frequentazione delle decine di vie, spigoli e creste che formano e
disegnano i nostri monti. Numerose “Vie Normali” di altrettante
cime sono addirittura sconosciute. Pensandoci, troppe volte, magari al ritorno da una bella salita, non possiamo che provare un
po’ di tristezza per questo stato quasi totale di abbandono!
Lo scorso gennaio abbiamo deciso, come da tradizione, per una
via di roccia da salire “in invernale” e dopo svariate considerazioni, poiché nulla pareva in condizioni buone, optiamo per una
cima simbolo del Gruppo: il Campanile di Val Salarno!
L’avvicinamento è lungo, ma la scalata breve, dunque avremo
tempo a disposizione per tribolare a dovere…
La previsione si rivelerà azzeccata. Dopo un infinito approccio
lungo una Valle Adamè irriconoscibile per l’enorme quantità di
neve, ci troviamo a contatto col gelido Campanile che, dopo un
po’ di sana “lotta”, ci concede la cima! La giornata è radiosa, lo
scenario è mozzafiato; ci troviamo stretti su mezzo metro quadrato di granito nel posto più bello del mondo e decidiamo, definitivamente, che tutta questa meraviglia non può meritare solo
trascuratezza e oblio, ma deve essere valorizzata ad ogni costo!
Nell’euforia del momento fondiamo, in maniera più o meno ufficiale, un gruppo alpinistico, aperto a tutti, con lo scopo di far
conoscere ed apprezzare le nostre montagne e le relative vie, talvolta autentici capolavori di audacia e intuito dei primi salitori, ai
quali va il nostro massimo rispetto e riconoscimento!
Il 23 febbraio 2014 nascono così “I Diavoli del Salarno”, con
tanto di atto costitutivo lasciato in una piccola scatola sulla cima
del Campanile.
“Alpinismo”, per i Diavoli, non è solo sinonimo di prestazione o grandi imprese, ma piuttosto un approccio “romantico” alla
montagna: quando ormai si parla quasi esclusivamente di gradi
estremi, salite in velocità supersoniche, vie “preconfezionate”
ecc., il nostro modo di viverla è esattamente l’opposto. Controcorrente. Essendo poi, il tempo a disposizione sempre meno, in
questo mondo isterico e frenetico, diventa fondamentale trovare
il modo di “evadere” anche solo poche ore, sia tribolando appesi
in parete, sia a godersi il panorama dalla cima, o sdraiati al sole
in riva a qualche laghetto! Essere, a prescindere dall’attività, in
totale simbiosi con la montagna. Questo è il nostro significato di
“Alpinismo”.
Il Gruppo dell’Adamello è un eccezionale terreno di gioco; abbiamo cime, pareti e versanti che nulla hanno da invidiare a zone
ben più celebri delle Alpi, chilometri di granito da scalare, da
scoprire e riscoprire, sentieri da percorrere per avventurarsi negli
angoli più remoti o nascosti, e non solo lungo le solite mete fisse
e frequentate. Un magnifico, immenso potenziale di cui essere
orgogliosi, averne cura e valorizzarlo come merita, assaporando
appieno le splendide esperienze, alpinistiche o escursionistiche,
che ci offre!
Abbiamo trecento tredici possibilità di vedere un orizzonte sempre nuovo…
I Diavoli del Salarno
DICEMBRE 2014
5
inserto fotografico
6
IL NOSTRO 2014
Sentiero attrezzato delle Palete. Dolomiti di Brenta
Lavori di manutenzione del sentiero n. 29
Raduno scialpinistico della Valgrigna
Odle
Giornata dei CAI di Vallecamonica e del Sebino al rifugio Lissone
Giornata manutenzione sentieri al Cerreto
DICEMBRE 2014
Gita scialpinistica a Capanna 2000
Bernina
Gruppo alpinismo giovanile al Sasso Piatto
Gruppo Cai Cedegolo a Cima Solda
Sul Monte Coleazzo
Giornata di arrampicata al Monticolo per l’alpinismo giovanile
DICEMBRE 2014
7
Incontri
Cosa sono le camminate letterarie?
La versione di Davide Sapienza
Negli ultimi anni le camminate letterarie hanno assunto un ruolo
sempre più importante per noi scrittori: le ragioni sono tante, a
mio parere la più significativa è che presentare i propri libri in
libreria o in biblioteca non riesce a raggiungere tanti lettori che
non sempre amano chiudersi in un locale per sentirci autori raccontare il nostro libro. Di queste camminate ce ne sono di ogni
genere e tipologia. É difficile catalogarle e forse è anche inutile:
notturne, all’alba, in luoghi storici, in città, in campagna, in montagna, di più giorni (come ne faccio io ad esempio per La Compagnia dei Cammini). Tutti hanno in comune il fatto di essere
incentrati sul rapporto tra il contesto che si sceglie di percorrere,
le letture dello scrittore (dai suoi libri, ma non solo) e la partecipazione del pubblico che decide di condividere questa avventura
letteraria outdoor.
Le camminate letterarie che ho studiato circa dieci anni fa le ho
volute chiamare Natural Reading, letture naturali: l’inglese (per
il mio vissuto, i miei trascorsi, il mio lavoro di traduttore di Jack
London e altri grandi classici) mi ha permesso di creare un piccolo e per me (ma spero pr tutti) termine inclusivo: NatuRe. É per
me centrale potermi esprimere in condivisione all’aria aperta. É
lì che sento vivere le parole che ho portato dentro e poi trasformato in narrazione. L’unica costante delle mie camminate è il
rapporto con i partecipanti: il numero ideale di partecipanti non
dovrebbe superare le 30-40 persone, ma ci sono eccezioni come
quella dell’estate 2014 a “Passi Nella Neve” dove mi sono state
affidate due narrazioni cammino (le mete che ho scelto: rifugio
Garibaldi e Città Morta) dove abbiamo avuto cento partecipanti.
É stato vertiginoso, bellissimo, emozionante camminare osservando tanta gente condividere e ascoltare letture e racconti.
Adesso c’è “Camminando”, il mio libro nuovo. É dedicato al
camminare e voglio sperimentare ancora ma non senza la partecipazione attiva di chi camminerà insieme a me, a partire dalle
guide. Passare una giornata insieme così significa davvero respirare insieme, essere una cosa unica o almeno provarci, in rapporto con la montagna, l’ambiente che più amo e dove vivo. Lo
scrittore è un tramite. Anche quando parla di cose molto personali utilizzandole per rappresentare qualcosa di universale, come
capita nel viaggio raccontato in “Camminando”. É dunque con
questo in mente che le escursioni letterarie concordate con il CAI
di Cedegolo saranno diverse da tutte le altre. Per tutto il resto, ci
vediamo sulla via ...
Davide Sapienza
Per quattro amici della montagna
Il progetto nasce in occasione del 30° Anniversario della morte
dei fratelli Benedetto e Oliviero Pacchiotti, di Annibale Calvino
e di Giovanni Claudio Poetini, travolti da una valanga sulle nevi
del Castellaccio presso Passo Tonale il 18 novembre 1984.
L’Ass. P.I.R. Ruralità Post Industriale, in collaborazione con la
Conferenza Stabile del Club Alpino Italiano di Valle Camonica/
Sebino ed il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
V Delegazione Bresciana, ha promosso una giornata rivolta alla
sicurezza in montagna; dedicata al ricordo dei quattro giovani
Amici per trarre da un tragico episodio uno spunto propositivo. Nei mesi che hanno preceduto l’evento ho avuto modo di comprendere diverse realtà che ignoravo o conoscevo solo superficialmente. Studiare ed esporre il progetto ad altre persone è stato
per me molto doloroso, ma i riscontri ed i risultati raggiunti mi
hanno appagata dai penosi ricordi.
Sono passati 30 anni, ma per noi familiari il tempo si è fermato a
quel maledetto 18 novembre. Ero adolescente quando ho stam8
pato nel cuore e nell’anima l’immagine indelebile di mio fratello
maggiore Gian Claudio sul letto della sala mortuaria dell’ospedale
di Edolo, incancellabile il ricordo delle salme dei suoi tre amici;
quante volte ho sperato che fosse solo un brutto sogno; non volevo
e non voglio credere che ragazzi belli e forti possano subire questo
triste e drammatico destino. La loro ragione di vita era la famiglia e
la passione irrefrenabile per la montagna. Uscirono per un’escursione sugli sci e non rientrarono, lasciando un vuoto incolmabile. Hanno fatto parte delle Comunità di Sellero e Novelle, ragazzi generosi
e rispettosi, lavoratori instancabili; fanno ancora parte del bagaglio
culturale e sociale del territorio.
Ho avuto il privilegio di vedere realizzato un progetto da me sognato, ho trovato sul mio cammino persone sensibili; l’ho ideato e
costruito grazie alla coesione di tanti gruppi organizzati, volontari,
tecnici preparati e competenti, pronti a mettersi a disposizione per
gli altri, persone uniche, umili e generose. Un’esperienza stimolante, appassionante, a tratti avvincente e molto coinvolgente.
DICEMBRE 2014
In preparazione all’evento, insieme ai volontari del CAI di Cedegolo e del Soccorso Alpino Speleologico della stazione di Media
Valle, abbiamo realizzato alcuni incontri presso la Scuola Primaria di Sellero e la Scuola Secondaria di Cedegolo, coinvolgendo così anche bambini e ragazzi, rendendoli consapevoli delle
potenzialità del proprio territorio ed esponendo loro i pericoli;
all’interno del contesto scolastico hanno avuto la possibilità di
sviluppare la conoscenza della montagna e di quanti operano per
renderla sicura, tutti quei collegamenti che permettono di fare
dello sport e della montagna un veicolo di cultura e coscienza.
Mi auguro che questi incontri possano ripetersi negli anni futuri.
Il 15 novembre 2014 presso il parco del Centro 3T e la palestra
Comunale in località Fornaci di Sellero, i bambini della scuola
primaria di Sellero, sono stati coinvolti in attività curate dagli
operatori qualificati appartenenti al Corpo Nazionale Soccorso
Alpino e Speleologico Stazione di Media Valle Camonica; hanno
sperimentato percorsi con prove tecniche con strumenti, ARTVA,
pala e sonda, in dotazione ai soccorritori per localizzare persone travolte da valanga; imbragati si sono calati con la carrucola
appesi ad una corda posta a due metri di altezza. Un’ esperienza
molto coinvolgente, apprezzata dai bambini e dalle maestre.
L’ esposizione degli automezzi utilizzati dal Soccorso Alpino
Speleologico e la presenza attiva nelle fasi dimostrative dell’
Ambulanza del Pronto Soccorso dell’Arnica Associazione Volontari Protezione Civile di Berzo Demo e dei Volontari Protezione Civile A.I.B. - P.C. Monte Elto - Sellero Novelle, insieme
all’Associazione Volontari di Novelle hanno reso la mattinata
ancor più stimolante ed interattiva.
Ho chiesto la collaborazione alle maestre ed ai bambini della
scuola primaria di Sellero perché il progetto non finisca nel dimenticatoio e la mia richiesta è stata accolta positivamente; dopo
il 15 novembre i lavori fervono e tante soddisfazioni questi
bimbi ci regaleranno, ma avremo sicuramente modo di tenervi
aggiornati.
dalla corale “Eco dall’Elto”. Ne è seguita la cena di beneficenza,
curata dal Gruppo Volontari della parrocchia, il cui ricavato è stato interamente devoluto per lavori di ristrutturazione dello spazio
ricreativo esterno del teatro.
Il momento più atteso e toccante l’ho voluto intitolare “Il volo
dell’Aquila”. Prendendo spunto da un aneddoto successo la mattina del 18 novembre del 1984, quando mio fratello Gian Claudio prima di uscire di casa rivolgendosi a mia madre le disse
scherzosamente: «Ti ho portato un regalo, una statua che raffigura un’aquila, non lasciarmela volare via!». Quel giorno è volato
via lui con suoi amici e chi li ha amati e conosciuti si augura di
incontrarli ancora lassù sulle alte vette. Il teatro gremito di ospiti, parenti, amici, conoscenti, giovani ed
anziani, tutti lì per Loro, per Noi, mi ha reso fiera ed orgogliosa
di essere riuscita, con l’aiuto di tanti collaboratori, ad onorare al
meglio il ricordo dei Nostri Quattro Amici. Dialoghi distensivi
si sono intrecciati a testimonianze commoventi dei soccorritori
presenti durante le ricerche sul luogo della valanga. L’accompagnamento del coro “Rosa Camuna” ha contribuito ad animare e
commuovere i presenti. Esprimo gratitudine all’amica mia omonima, che ha moderato la serata con competenza e sensibilità.
Le dimostrazioni di vicinanza e di affetto sono state molte, ed
io in rappresentanza delle famiglie di Annibale Calvino, Gian
Claudio Poetini, Livio e Benedetto Pacchiotti, voglio rivolgere
un sentito ringraziamento a quanti hanno collaborato per buona
riuscita dell’evento.
Concludo riportando uno dei tanti messaggi di affetto che ho ricevuto in seguito all’evento:
Per gli Amici hai scalato la montagna più alta e difficile che
ci sia, hai portato sulla cima l’anima ed il cuore di tutti noi,
GRAZIE.
Daniela Poetini Associazione PIR
È proprio vero che nella vita c’è sempre qualcosa da imparare
ed un plauso lo rivolgo ai tecnici del Soccorso Alpino per la
professionalità avvalorata dalla calata dimostrativa con barella
dall’esterno delle fornaci da calce del Centro 3T; un apprezzamento particolare per come hanno saputo rendere partecipi delle
attività i piccoli futuri escursionisti, sciatori e scalatori.
Mentre la prima parte della giornata è trascorsa in spensieratezza
e in un clima di amicizia e convivialità, la seconda parte è stata
emozionante, appassionante e commovente.
È iniziata con la S.Messa concelebrata dall’attuale parroco di
Sellero e dal parroco dell’epoca della tragedia, accompagnata
DICEMBRE 2014
9
Corsi
Corsi
Corso di sci-alpinismo SA2 - 2015
Il corso di sci-alpinismo SA2 è rivolto a coloro che vogliono approfondire la conoscenza dell’alta montagna attraverso l’attività
sci alpinistica. I partecipanti devono aver frequentato con profitto
un corso SA1 oppure possedere un’esperienza equivalente. Il corso prevede l’insegnamento, attraverso lezioni teoriche ed uscite in
ambiente, delle nozioni fondamentali per poter svolgere l’attività di
scialpinismo in ambiente di alta montagna e ghiacciaio. Particolare
interesse viene dedicato alla montagna invernale e alla prevenzione del pericolo valanghe: orientamento, neve e valanghe, lettura dei
bollettini. L’obiettivo che ci poniamo con questo corso è dare ad
ognuno l’autonomia nella preparazione di una gita e nella gestione
di un autosoccorso.
Iscrizioni
Le iscrizioni devono essere inoltrate su apposito modulo presso la
sede del CAI Cedegolo, ogni giovedì dalle 20.30 alle 22.00. All’atto dell’iscrizione serve il certificato medico di idoneità alla pratica
di attività sportiva non agonistica e il tesseramento CAI dell’anno
corrente. Le iscrizioni verranno chiuse al raggiungimento di 15 partecipanti.
Giovedì 05 marzo 2015
Presentazione del corso
(le iscrizioni vanno effettuate entro giovedì 26 febbraio).
Equipaggiamento individuale
Giovedi 12 marzo 2015
Autosoccorso - prima parte
Venerdì 20 marzo 2015
Autosoccorso - seconda parte
Venerdì 27 marzo 2015
Neve e valanghe
Giovedi 9 aprile 2015
Preparazione di una gita
Venerdi 24 aprile 2015
Preparazione di una gita e scelta dell’itinerario
La quota di iscrizione è fissata in Euro 120,00 e comprende:
- uso materiale di autosoccorso (ARTVA, pala, sonda);
- manuale CAI.
Le lezioni teoriche avranno inizio alle ore 20,30 presso la
sede del CAI Cedegolo.
Per ulteriori informazioni
- Sede CAI Cedegolo - Via Nazionale 103 - Tel. 0364630139
- Fedriga Ivan Cell. 347.1380006
- Gasparini Giuseppe
Cell. 329.1659979
Lezioni pratiche
Il termine ultimo per le iscrizioni è Giovedì 26 febbraio 2015.
Domenica 08 marzo 2015
Traccia e scelta del percorso. Ricerca con ARTVA
Sabato 14 e Domenica 15 marzo 2015
Passo Rolle (lezione neve valanghe e autosoccorso
in collaborazione con il soccorso alpino
della guardia di finanza).
Autosoccorso e ricerca con ARTVA
Sabato 21 marzo 2015 (Pomeriggio)
Monticolo: nodi di base, allestimento corda fissa e doppia
Domenica 29 Marzo 2015
Neve e valanghe
Ricerca con ARTVA
Direttore del corso
- Fedriga Ivan INSA
Scuola Scialpinismo Vallecamonica “Attilio Gheza”
La scuola opera nell’ambito del Club Alpino Italiano e segue le linee
programmatiche e le normative della Scuola e Commissione Nazionale e Regionale Lombarda di alpinismo e scialpinismo. Ha inoltre
la facoltà di non accettare chi non abbia le caratteristiche suddette e
di allontanare chiunque disturbi o crei situazioni di pericolo durante
lo svolgimento del corso
ORGANICO SCUOLA
Direttore
Fedriga Ivan
Istruttori
Albertinelli Elio
Ferrari Emilio
Guassoldi Guido
Ragazzoli Virginio
Gheza Igor
Calvetti Elisa
Gasparini Giuseppe
Lambertenghi Michele
Zannier Marco
Manella Gianfranco
Fioletti Fabio
10
Lezioni teoriche
INSA
INSA Martinazzoli Severino INSA
INA/INSA
ISA Pedersoli Francesco ISA
ISA Rebaioli Mauro
ISA
IS
Rigali Paolo
IS
IS
Gasparini Alberto IS
IS
Missarelli G. Battista IS
IS
Dominighini Fausto IS
IS
Martinazzoli Elena
IS
referente sito internet della scuola
referente sito internet della scuola
SESSIONE INVERNALE
SESSIONE PRIMAVERILE
Sabato 18 e Domenica 19 aprile 2015
Rifugio Gheza: autogestione, tecnica di bivacco.
Autosoccorso e ricerca con ARTVA
Valutazione e conduzione di un’escursione.
Venerdi 1 Sabato 2 e Domenica 3 maggio 2015
Uscita Finale: Valle d’Aosta (Place mouline Rif Nacamuli:
cima Tete de Valpelline e punta Kurz)
Progressione in alta montagna su ghiacciaio e recupero da
crepaccio
DICEMBRE 2014
Block notes
Corsi
Facebook
Bivacco Giannantoni
Numerosi soci ci chiedono informazioni circa lo stato dell'arte del nuovo bivacco Giannantonj che doveva essere collocato al Passo Salarno nel settembre di quest'anno.
Il progetto che, oltre alla Conferenza Stabile dei CAI camuni
e sebini, coinvolge anche il CAI di Brescia (attuale proprietario), la Comunità Montana di Vallecamonica, il Parco dell'Adamello, il comune di Saviore dell'Adamello e il distretto
culturale di Vallecamonica, ha subito dei rallentamenti dettati inizialmente da cause di natura economica e dal maltempo.
Superati i problemi economici, grazie soprattutto all'impegno del direttore del Parco dell'Adamello, Dario Furlanetto,
sono subentrate alcune problematiche di progettazione che
hanno causato la momentanea sospensione del progetto. Il
2015 dovrebbe essere l'anno buono, con il passaggio di proprietà della struttura dal CAI di Brescia alla Conferenza stabile dei CAI camuni e sebini e con la soluzione, ormai imminente, degli ultimi problemi di installazione. Tutti i soggetti
protagonisti del progetto hanno ritenuto infatti che, vista la
delicatezza e la complessità del progetto, conviene muoversi
con i piedi di piombo, al fine di ottenere il risultato migliore
possibile.
Ci scusiamo se attraverso le nostre dichiarazioni sono state
create attese che sono andate poi disilluse.
Palestre di arrampicata sportiva
Assemblea dei soci
CEDEGOLO
GIOVEDI 26 MARZO 2015
presso la Palestra Comunale di Cedegolo
via Roma, 31
Apertura L’Assemblea ordinaria dei soci è convocata presso la sede sociale del Cai Cedegolo Vallecamonica “Battistino Bonali”, in
Via Nazionale 103, alle ore 20,00 in prima convocazione e alle
21,00 in seconda convocazione.
Da Ottobre 2014 a Maggio 2015
Orario di apertura Tutti i giovedì dalle 20.30 alle 22.30
Per informazioni
Albertelli Elio
347.0701206 Calvetti Elisa
349.8734346
Crotti Daniele
320.4273504
Gasparini Giuseppe 329.1659979
Moraschetti Oscar 347.9638714 Pedersoli Francesco339.4098260 Quote serali
Balotti Edoardo Casalini Enrico
Gasparini Alberto
Maffeis Ivan
Morelli Lorenzo
Salari Andrea
Ordine del giorno
- Nomina del Presidente
e del Segretario dell’Assemblea
- Relazione del Presidente della Sezione
- Relazioni dei responsabili delle varie Commissioni
- Approvazione del bilancio consuntivo 2014
e preventivo 2015
- Varie ed eventuali
328.2490996
339.5931289
329.0245100
345.8473313
0364.635065
328.3630304
Euro 2,50
MALEGNO
Dal mese di novembre 2014 la struttura di arrampicata posta nella palestra comunale di Malegno è gestita dagli istruttori della scuola di alpinismo della nostra
sezione.
Formaggi & Salumi
Orario di apertura Martedì e Giovedì dalle 20.30 alle 22.30
Per informazioni
Daniele Archetti 339.5748941
Marco Baisini 340.3079887
Stefano Ducoli 348.8739387
Giacomo Ercoli 348.4133835
David Gagliardi
328.0524637
Beniamino Lascioli 347.3098640
Aldo Moscardi 348.3714926
Silvano Nonelli 339.7855851
Davide Pezzotti 347.0626494
Paolo Turetti 329.2237163
Quote serali
BOLDINI SERGIO
Via A. Moro, 2
BERZO DEMO BS
Euro 2,50
Tel. 0364.61674
Cell. 338.9931868
Buona arrampicata!
DICEMBRE 2014
11
CENA SOCIALE
Menù
SABATO 31 GENNAIO 2015 - ORE 19.30
Lonzino marinato alle erbe fini
Torta di pasta brisee all’ortolana
Selezione di salumi
*****
Risotto con speck e mela verde
mantecato al silter
Tortelli alla boscaiola
*****
Manzo all’olio con polenta rustica
****
Torta chantilly
****
Crema caffè
RISTORANTE - PIZZERIA “AL POLY”
BERZO DEMO (BS)
È gradita la prenotazione entro il giovedì precedente.
In sede (giovedì h. 20,00-22,00) tel. 0364.630139
Paolo Turetti (Capo di Ponte)
tel. 329.2237163
Roberto Baccanelli (Bienno)
tel. 3495748974
Alessandro Scolari (Esine)
tel. 0364.46561
Aldo Moscardi (Piancogno)
tel. 0364.361025
Caterina Facchini (Grevo)
tel. 393.4340854
Bevande incluse
Quote di partecipazione
A persona: € 25,00
Bambini: 0-4 anni gratuiti, 5-10 anni sconto 50%
Momenti importanti della serata
Premiazione dei soci che da 25 anni
fanno parte del CAI Cedegolo:
BETTONI ELENA
BONTEMPI ANNA MARIA
ERCOLI GIOVANNI
GANDELLINI PAOLA
GIANNI ANDREA
GIORGI PIETRO SECONDO
LAFFRANCHI MAURO
MACINATA IVANO
MAIFREDA GIANPAOLO
RAGAZZOLI DISMA
Premiazione dei soci che da 50 anni
fanno parte del CAI Cedegolo:
AVANZINI SERAFINO
BELLICINI MARTINO
BELLINI LUCIO
ERCOLI GIOVANNI BATTISTA
PIANTONI BATTISTA
DIRETTORE RESPONSABILE
Caterina Facchini
REDAZIONE
Paolo Turetti - Maura Beatrici
Claudio Gelmini - Anna Mariani - Gianandrea Panizzoli - Giovanni Bona
via Nazionale, 103 - Cedegolo (Bs) - www.caicedegolo.it - [email protected]
STAMPA
Tipografia Brenese - Breno (Bs)
L’Isiga notizie viene stampato su carta ecologica quale contributo del CAI Cedegolo
alla salvaguardia dell’ambiente.
Simpatia
Proiezione delle immagini scattate nelle uscite 2014 del CAI
Cedegolo (tutti i soci che avessero belle immagini da condividere sono invitati a inviarle ai seguenti indirizzi mail):
[email protected]
[email protected]
METALCAM S.p.A.
12
DICEMBRE 2014
VA L M A R K E T
di Bottanelli
MACELLERIA - ALIMENTARI
Via I Maggio, 2 - BERZO DEMO (Bs) - Tel. 0364.630301
Fly UP