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I DISTURBI SPECIFICI DELL`APPRENDIMENTO (DSA)

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I DISTURBI SPECIFICI DELL`APPRENDIMENTO (DSA)
I DISTURBI SPECIFICI
DELL'APPRENDIMENTO
(DSA)
Laura Battezzato
S.C. Psicologia – ASL To3
Definizione
LE DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO
Uno studente su 5 incontra nella sua carriera scolastica
momenti di particolare difficoltà, tali da richiedere l'aiuto
da parte di un esperto.
Le difficoltà scolastiche sono di tanti tipi diversi e spesso
non sono la conseguenza di una singola causa, ma
sono dovute al concorso di molti fattori che riguardano
sia lo studente, sia il contesto in cui egli viene a trovarsi.
Relativamente al contesto, è stato ampiamente
dimostrato come l'ambiente socioculturale, il clima
familiare e la qualità dell'istituzione scolastica
influiscano sugli esiti scolastici.
LE DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO
L'influenza della famiglia e dell'ambiente sociale
A un basso livello socio-culturale – situazione economica
della famiglia, istruzione dei genitori, zona di residenza,
appartenenza a minoranze culturali e/o linguistiche –
corrispondono
maggiori
difficoltà
scolastiche
(interrompono più precocemente gli studi e, se
frequentano scuole superiori, l'indirizzo di studi è
solitamente di minor prestigio)
I fattori di tipo socioculturali interagiscono con i fattori
legati alle caratteristiche della famiglia. I valori proposti,
il clima in essa presente, l'attenzione rivolta dai genitori
al processo di apprendimento del figlio possono
contribuire o meno ad attenuare le difficoltà scolastiche.
LE DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO
L'influenza individuale
Fattori emotivo-motivazionali (disagi particolarmente forti in
relazione al distacco dalla famiglia o in rapporto con il contesto
scolastico...)
Bassa autostima
Problemi di socializzazione con coetanei e adulti
Generalmente tutte queste difficoltà hanno un carattere più
transitorio e temporaneo rispetto al “disturbo” e possono essere
risolte se vengono rimosse le condizioni che le ostacolano
(Cornoldi, 1999)
Difficoltà di apprendimento
Con questa definizione si intende, in generale, in tutto ciò che
rende problematico il processo di apprendimento, dai disturbi
specifici dovuti a deficit di elaborazione in qualche
componente del sistema cognitivo, ai disturbi emozionali, agli
stati personali relativi alla motivazione e alle attribuzioni
(Cornoldi, 1991).
Secondo il DSM IV, le difficoltà di apprendimento
interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o
con le attività di vita quotidiana che richiedono capacità di
lettura, scrittura o calcolo.
Occorre distinguere tra disturbi specifici (DSA) e disturbi
generici (DA) dell’apprendimento.
I disturbi non specifici di
apprendimento
I Disturbi generici dell'Apprendimento ( DA)
DA consistono in difficoltà ad
acquisire nuove conoscenze e competenze non limitata ad uno o più
settori specifici delle competenze scolastiche, ma estesa a più settori, e
sono secondarie ad esempio a:
- livello intellettivo borderline
- ritardo mentale
- deficit funzionali, percettivi, espressivi, motori
- ADHD
- autismo
- disturbi d'ansia
- quadri distimici
- sindrome post-traumatica da stress
(Linee Guida della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA))
Disturbi specifici di apprendimento
learning disabilities
[…] learning disabilities è un termine generale che si riferisce a
un gruppo eterogeneo di disordini manifestati da significative
difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità di ascolto,
espressione orale, lettura, scrittura, ragionamento e matematica.
Questi disordini sono intrinseci all’individuo, presumibilmente
sono dovuti ad una disfunzione del sistema nervoso centrale, e
possono verificarsi lungo l’arco della vita. Problemi nei
comportamenti di autoregolazione, nella percezione sociale e nella
interazione sociale possono coesistere con le learning disabilities.
Anche se le disabilità di apprendimento possono verificarsi in
concomitanza con altri fattori di disabilità (per es: disturbo
sensoriale, ritardo mentale, serio problema emotivo) o con
influenze estrinseche (come differenze culturali, istruzione
insufficiente o inappropriata), esse non sono il risultato di quelle
condizioni o influenze. (Hammaill,1990)
Disturbi specifici di apprendimento
Che cosa significa il termine disturbo?
È l’alterazione del funzionamento di un organo e più in
generale è l’alterazione di uno o più processi all’interno
di un sistema
Un’alterazione del “normale” funzionamento del
sistema cognitivo è alla base del DSA
Questa alterazione deve essere abbastanza importante da
rendere impossibile usare una funzione in modo efficiente,
vale a dire che la dislessia non deve essere considerata
come l’incapacità di leggere, ma come l’incapacità di farlo
in modo fluente
Dislessia, Vol. 1, n. 1, marzo 2004 (pp. 99 -101)
Disturbi specifici di apprendimento
Perchè questi disturbi sono considerati specifici?
Perchè non interessano il sistema cognitivo nella sua
globalità, ma sono circoscritti a una porzione circoscritta
e identificabile del suo funzionamento
Per capire meglio bisogna immaginare un’architettura del
sistema cognitivo non unitario e inscindibile, ma
“frazionabile”
in
vari
“sottoinsiemi
funzionali
specializzati”
Ad es: pazienti che in seguito ad un incidente perdevano
selettivamente la capacità di leggere ma non di scrivere.
Difficilmente spiegabile senza ammettere che queste
diverse abilità sono sostenute da processi distinti e
isolabili
(Savelli E., 2004)
COME SI SVILUPPA UN'ABILITÀ

PREDISPOSIZIONE INNATA
Le funzioni superiori si insediano nell'uomo per sola esposizione
naturale alle informazioni che servono alla loro edificazione (lingua
madre = linguaggio; gravità = deambulazione...). Le strutture
cerebrali sono già disposte ad accogliere certe informazioni. Una
volta acquisiti i livelli base, le funzioni mentali espandono il loro
patrimonio apprendendo abilità grazie a...

ESPOSIZIONE A STIMOLI ADEGUATI
L'istruzione formale permette di passare dal “cammino” alla “danza”,
dal “linguaggio” alla “letto-scrittura”...

FREQUENZA DEGLI STIMOLI
Consolidamento e automatizzazione di un'abilità = procedura appresa
utile al sistema = assegnazione a strutture complesse che tendono a
risparmiare energia cognitiva
Definizione di Disturbo
Specifico dell'Apprendimento
“Si può porre una diagnosi di DSA quando, a test
standardizzati di lettura, scrittura e calcolo, il livello di una o
più di queste tre competenze risulta di almeno due deviazioni
standard inferiore ai risultati medi prevedibili, oppure l'età di
lettura e/o scrittura e/o calcolo è inferiore di almeno due anni,
in rapporto all'età cronologica del soggetto, e/o all'età
mentale, misurata con test psicometrici standardizzati,
nonostante un'adeguata scolarizzazione”.
[da Linee Guida della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA, 2007),
Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento in Psicopatologia dell’apprendimento (AIRIPA, 2003),
Associazione Italiana Dislessia (AID, 2007)]
Codici diagnostici
I DSA comprendono:
●
1. DISLESSIA
2. DISORTOGRAFIA
3. DISGRAFIA
4. DISCALCULIA
La diagnosi di DSA (secondo I codici ICD 10 dell’OMS – Asse II, Disturbi Specifici
dello Sviluppo) può includere i seguenti codici:
F 81.0 disturbo specifico di lettura o disturbo specifico di comprensione del testo
F 81.1 disturbo specifico della compitazione
F 81.2 disturbo specifico delle abilità aritmetiche
F 81.3 disturbi misti delle capacità scolastiche
F 81.9 disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati
F 82
disturbo evolutivo specifico della funzione motoria
F 83
disturbi evolutivi specifici misti
In sintesi...
I criteri condivisi a livello internazionale dalla nosografia ufficiale (ICD-10,
OMS 1992, DSM IV, APA 1994) stabiliscono che il DSA è:
Disturbo che si manifesta nella difficoltà di apprendere la lettura, la
scrittura e il calcolo in ASSENZA di:
- deficit cognitivi
- deficit neurologici
- deficit sensoriali
ed in PRESENZA di:
- opportunità scolastiche nella norma
- ambiente socioculturale favorevole
Significativa discrepanza tra misura del QI e prestazioni alle prove di
letto-scrittura
Disabilità di lettura/scrittura/calcolo significativa (performance in prove
standardizzate collocate ad almeno due deviazioni standard al di sotto
della media attesa per età e livello di scolarità)
Nell'osservazione quotidiana...
I DSA sono:
Una disabilità specifica dell'apprendimento di natura neurobiologica,
con un'origine costituzionale e genetica
✗
Un'evoluzione disarmonica dei processi di apprendimento
✗
Indipendenti da intelligenza, impegno, problemi cognitivi, affettivi,
socio-economici, ambientali
✗
Uno sviluppo qualitativamente differente delle competenze indagate
rispetto ai coetanei non DSA
✗
Relativi solo alla scuola: le abilità di lettura/scrittura/calcolo sono
presenti in misura insufficiente per le richieste della scuola
✗
Un'incapacità di automatizzare i processi di lettura/scrittura/calcolo
✗
Nell'osservazione quotidiana/2
I DSA:
DSA
Si manifestano con disturbi diversi e diversi
gradi
✗
Non guariscono ma possono migliorare
(compensarsi) con diagnosi precoce e
riabilitazione
✗
Influenzano negativamente il rendimento
scolastico o lavorativo
✗
Nell'osservazione quotidiana/3
La DISLESSIA si differenzia dal ritardo di
apprendimento per il fatto che il processo di
transcodifica dei segni grafici in suoni rimane
un processo molto lento e faticoso per molto
tempo (per alcuni anni, e a volte per
sempre), con la presenza di errori frequenti e
con la conseguente difficoltà a riconoscere le
parole presentate in forma scritta (Stella
G.,2004)
DISLESSIA
L’automatizzazione dell’identificazione della parola (la lettura)
e/o della scrittura non si sviluppa o si sviluppa in maniera molto
incompleta, o con grandi difficoltà. Vi può essere una
compromissione maggiore della via visiva, di quella uditiva, o
di entrambe (dislessia mista).
Il processo di lettura comprende i seguenti passaggi:
- riconoscimento dei segni dell'ortografia
- conoscenza delle regole di traduzione dei segni grafici in
suoni
- ricostruzione di stringhe di suoni in parole del lessico
- comprensione del significato delle singole frasi e del testo
DISLESSIA: evoluzione naturale
1. Apprendimento della codifica
(prime fasi di acquisizione – 1° elementare)
Il bambino fatica ad acquisire il codice alfabetico e ad applicare la
corrispondenza grafema/fonema; ha un controllo limitato delle
operazioni di analisi e sintesi fonemica con errori che alterano
grossolanamente le parole lette; ha un accesso lessicale limitato
o assente anche quando le parole sono lette correttamente; ha
una capacità di lettura come riconoscimento di un numero limitato
di parole
●
●
●
●
●
●
In lettura:
Faticoso e impreciso riconoscimento delle lettere scritte
Lentezza nella transcodifica segno-suono
Difficoltà nella sintesi fonemica
In scrittura:
Difficoltà ad identificare i singoli suoni che compongono la parola(b?/d?)
Difficoltà nella corrispondenza tra i suoni e le lettere (grafema-fonema)
che li rappresentano nella scrittura
Difficoltà a discriminare i suoni affini (f/v, c/g, t/d, p/b)
DISLESSIA: evoluzione naturale
2. Automatizzazione delle procedure
(fasi successive - 2°- 4° elementare)
●
●
●
●
●
Il bambino ha una graduale acquisizione del codice alfabetico e delle
corrispondenze grafema-fonema, ma non pienamente stabilizzate; analisi e
sintesi fonemica restano operazioni laboriose e scarsamente
automatizzate; migliora l'accesso lessicale, anche se resta limitato alle
parole più frequenti
In lettura:
Si verifica una divaricazione tra due strategie prevalenti:
a. strategia linguistica: lett. abbastanza rapida ma meno accurata, con
sostituzioni di parole o più parti della parola (strategie tipo “tirare a
indovinare” per la debolezza dei sistemi visuo-percettivi)
b. strategia fonologica: lett. lenta e più accurata, parola per parola o sillaba
per sillaba, con errori nelle parole che fanno eccezione, senza possibilità di
passare ad una maggiore padronanza
In scrittura:
Difficoltà nei fonemi complessi (ch, gn, gl, gh, sc)
Errori nelle parole omofone non omografe (luna/l'una, lascia/l'ascia,
letto/l'etto)
DISLESSIA: evoluzione naturale
3. Stabilizzazione delle procedure
(fase finale – 5° elementare-medie)
●
●
●
●
Il ragazzo acquisisce una padronanza quasi completa del codice
alfabetico e si ha una stabilizzazione delle mappature grafemafonema
L'analisi, la sintesi fonemica e l'accesso lessicale cominciano ad
automatizzarsi, almeno con le parole di uso più frequente
Si ha una scarsa integrazione dei processi di decodifica e
comprensione: la lettura resta stentata
Eccessiva “sensibilità” alle caratteristiche del testo: la comprensione
del testo e la capacità di decodifica risentono della complessità, del
grado di astrattezza, del tipo di messaggio con effetti negativi sulle
prestazioni scolastiche
DISORTOGRAFIA DISGRAFIA
DISORTOGRAFIA:
difficoltà di tradurre correttamente i suoni che compongono le
parole in simboli grafici (transcodifica del linguaggio orale in
linguaggio scritto)
disturbo della componente del processo ortografico
errori nelle parole omofone (es. l’oro-loro; scuola-squola; quadrocuadro)
DISGRAFIA:
difficoltà della scrittura dovuta a disturbi di esecuzione motoria
(disprassia), che causa minor fluenza e qualità del testo grafico
È importante distinguere se il deficit è a carico delle componenti
VISIVE O PRASSICHE
DISCALCULIA
DISCALCULIA: disturbo delle abilità numeriche ed
aritmetiche che può presentarsi associata a dislessia, ma è
anche possibile che ne sia dissociata (Temple, 1992).
Può riguardare:
Errori nel sistema dei numeri
- nella linea dei numeri (conteggio)
- nel giudizio di grandezza (codifica semantica)
- nella transcodifica: errori lessicali (leggere/scrivere 765 invece
di 785), errori sintattici (10091 invece di 191)
Errori nel sistema del calcolo
- segni delle operazioni
- fatti aritmetici (tabelline e calcoli semplici memorizzati)
- procedure di calcolo (incolonnamento, prestito, riporto...)
I DSA sono una “disabilità”...
INACCETTABILE per la scuola
- riguarda funzioni cognitive
- ostacola gli strumenti di accessibilità per la
conoscenza
- contrasta con l'idea ingenua dell'apprendimento
INVISIBILE
- senza marcatori biologici evidenti
- senza un limite riconoscibile con la normalità
Epidemiologia
A livello mondiale...
Le stime della prevalenza dei Disturbi dell'Apprendimento
variano dal 2 al 10% a seconda della natura della valutazione e
delle definizioni utilizzate. A circa il 5% degli studenti delle
scuole pubbliche degli USA è stato diagnosticato un Disturbo
dell'Apprendimento.
●
L'incidenza dipende, oltre che da fattori eredo-genetici, dalla
complessità della lingua (paesi anglofoni: incidenza 10%)
●
●
Disturbo della lettura: range da 2 a 10 %
Disturbo della scrittura: range 2-8%
●
Disturbo del calcolo: range 1-6%
(da Kavale e Fornes)
M>F: rapporto 4/1
(Galaburda et al., 1985)
In Italia...
➔
Difficoltà generiche di apprendimento
scolastico:
10-20% della popolazione in età scolare
(SINPIA, 2007)
➔
Disturbi specifici di apprendimento:
3-4% della popolazione in età scolare
(Consensus Conference sui DSA, 2007)
In media, quindi, in ogni classe ci sono da uno a due alunni con queste
difficoltà (Tressoldi, Vio, 1996).
Nell'ASL To3...
LA CASISTICA NELL'ASL TO3
TO3
NUOVE ●
RICHIESTE PER
DIFF. APPR.
NUOVE
DIAGNOSI DI DSA
CASI IN CARICO
PER DSA
2009
130
38
83
2010
169
48
128
2011
195
85
164
2012
236
118
204
Il problema di salute
Comorbilità
Il DSA può essere associato ad un disturbo psicopatologico (come
conseguenza oppure come fattore scatenante); tra le categorie
diagnostiche più riscontrate ad esempio:
●
disturbi psicosomatici
● deficit di attenzione e iperattività
● disturbi d'ansia
●
disturbi dell'umore
● disturbi della condotta
Vi sono conseguenze psicopatologiche dovute al tardivo
riconoscimento del DSA: difficoltà comportamentali, bassa autostima,
depressione...
Rischio di sovrastimare il ruolo causale del disturbo associato e
sottostimare il DSA
Comorbilità/2
Circa l'80% dei bambini con problemi di apprendimento presentano
anche problematiche di tipo relazionale. Di solito tali bambini sono
meno benvoluti e più facilmente respinti rispetto agli altri compagni,
presentano minore adattamento sociale ed emotivo, maggiore
ansia, ritiro in se stessi, depressione e bassa autostima (Searcy,
1988; Wong, 1996).
La percentuale di bambini o adolescenti con Disturbi
dell'Apprendimento che abbandonano la scuola è stimata intorno
al 40% (circa 1,5 volte in più rispetto alla media dei non affetti).
I disturbi internalizzanti (ansia, depressione, somatizzazioni) sono
più comuni nelle femmine, i maschi presentano più comunemente
disturbi esternalizzanti (disturbo della condotta, deficit di attenzione
e iperattività)
(Willcutt & Pennington, 2000)
Prognosi
L'evoluzione del Disturbo di Apprendimento è influenzata:
dalla gravità del DSA
dalla tempestività e adeguatezza degli interventi
dal livello cognitivo e metacognitivo (processi
metacognitivi più efficienti→miglior identificazione
delle proprie difficoltà e scoperta di strategie di
compenso)
dall'ampiezza delle compromissioni
neuropsicologiche
dall'associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura,
scrittura, calcolo)
dalla presenza di comorbilità psichiatrica
dalla compliance ambientale
Diagnosi precoce
- Individuazione precoce dei soggetti “a rischio” al fine di ridurre la
probabilità di un loro insuccesso scolastico attraverso interventi di tipo
educativo mirati e specifici.
- Le carenze nell’apprendimento si accentuano con il passare del tempo:
alcuni apprendimenti dipendono da altri (es. dal processo di decodifica
della lettura dipendono la comprensione del testo, l’ampiezza del
vocabolario, la conoscenza specifica di varie materie scolastiche).
- Effetti negativi reciproci tra insuccessi, difficoltà nell’apprendimento e
motivazione allo studio e autostima dell’alunno.
- Effetti negativi dell’insuccesso a scuola sui giudizi e sulle aspettative dei
genitori e degli insegnanti.
- In alcuni casi, il ritardo dell’intervento può essere considerato una
componente del problema di apprendimento e anche probabile
responsabile di danni nello sviluppo.
Dislessia e disturbi
psicologici
- La prognosi di un disturbo neuropsicologico in età evolutiva non è legata
solo all’evoluzione di quel disturbo ma alla sua frequente comorbidità con
altre disabilità neuropsicologiche, alle interazioni sociali, ai risvolti emotivi
che il disturbo sollecita ed all’eventuale associazione con problemi
psicopatologici;
- i bambini con disturbo specifico di lettura mostrano più frequentemente
difficoltà emotive e comportamentali rispetto a bambini senza disturbo di
lettura, sono più esposti all’insorgenza di problemi emotivi come
risultato delle ricorrenti difficoltà scolastiche che precedono le turbe
emotive, rispetto a studenti senza disturbi di apprendimento sono
maggiormente esposti ad isolamento sociale e a rifiuto da parte dei pari;
- microtrauma : i microtraumi ripetuti di ordine sociale e relazionale (disagio
scolastico e familiare) cui spesso sono esposti i dislessici potrebbero
incidere sullo sviluppo della personalità
Dislessia e disturbi
psicologici
- l’acquisizione della capacità di leggere rappresenta un elemento critico
nell’affermazione sociale del bambino ed, una volta emerso, il sentimento di
bassa autostima può rappresentare un fattore di vulnerabilità per
l’abbassamento del tono dell’umore;
- in classe, come a casa nell’eseguire le attività accademiche pomeridiane, il
bambino è esposto alla frustrazione di sentirsi intelligente e nello stesso
tempo incapace di fare una cosa che risulta così semplice ad altri, come
leggere;
- le difficoltà di apprendimento possono rendere il bambino più sensibile e
più fragile, esponendolo a stati depressivi, influendo sui suoi comportamenti
e diminuendone l’autostima;
- in psicologia dell’età evolutiva un’autostima positiva è considerata il fattore
centrale di un buon adattamento socio-emozionale;
- un’autostima sana è considerata fondamentale nei bambini, perché è in
età infantile che si gettano le basi delle percezioni che si avranno di sé nel
corso della vita.
Dislessia e disturbi
psicologici
- autostima e funzionamento scolastico: il funzionamento scolastico
rappresenta uno dei fattori più importanti in grado di condizionare
l’autostima;
- la scuola è ambiente di appartenenza e di confronto centrale in età
evolutiva;
- performance scolastica e autostima si trovano quindi in un rapporto
interattivo;
- un’esperienza scolastica traumatica può indebolire il sé Cognitivo:
Cognitivo
la rappresentazione che si possiede circa la propria capacità di
comprendere e controllare il mondo esterno ed il mondo interno con i
propri strumenti di pensiero
Dislessia e disturbi
psicologici
●
●
●
La diagnosi nei disturbi specifici di apprendimento assume un ruolo di
primaria importanza, in considerazione del fatto che è il primo passo
necessario a bloccare un circolo vizioso in cui il bambino rischia di
rimanere intrappolato
dare un nome, riconoscere e descrivere un problema è la prima
tappa per affrontarlo
in tal modo si restituirà al soggetto dislessico una corretta percezione di
sé, rassicurandolo sulla sua intelligenza e sottraendolo al senso di
frustrazione
Non riesce a leggere
come gli altri
compagni
Inizia a demotivarsi
e a disinvestire
energie in ambito
scolastico
Sperimenta nuovi
insuccessi che
confermeranno il
senso di
inadeguatezza
Si percepisce
inadeguato (inizia a
costruirsi una
visione di sé
negativa in ambito
scolastico)
DSA e prevenzione:
cosa può fare la scuola
Come appare a scuola un
bambino con DSA?
●
●
●
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●
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●
●
●
●
●
INDICATORI ASPECIFICI
Distratto, non ascolta
Non interviene
Chiacchiera troppo
Disturba i compagni
Svogliato
Non ricorda ciò che studia
Non sa esprimersi
Non rispetta le regole
Aggressivo
Intelligente ma non si applica
Non cura il materiale
scolastico
Non socializza
DSA e prevenzione a
scuola
Riferimenti normativi:
Legge 8/10/2010, n. 170 - “Nuove norme sui DSA in ambito
scolastico”
“Linee guida per il diritto allo studio di alunni e studenti con
DSA” allegate a D.M. 12/07/2011
Riconoscimento di Dislessia, Disgrafia, Disortografia e
Discalculia come DSA
Assegnazione al Sistema di Istruzione Nazionale dei
seguenti compiti:
Osservare e rilevare i segnali di rischio
Individuare le metodologie didattiche e le forme di
valutazione e verifica funzionali a favorire gli
apprendimenti e il successo formativo
Scuola dell'infanzia/1
●
●
Svolge un ruolo fondamentale sia a livello
preventivo, sia per la promozione e l'avvio di un
corretto e armonioso sviluppo dei bambini in
tutto il percorso scolastico, anche negli
apprendimenti
Attenzione a “non anticipare le tappe
dell'insegnamento della letto-scrittura e ad
escludere impostazioni che tendono ad
anticipare gli apprendimenti formali” (DM 12/7/2011)
Scuola dell'infanzia/2
“Ha il compito di rafforzare l'identità personale, l'autonomia e le
competenze dei bambini, promuovendo la maturazione dell'identità
personale in una prospettiva che ne integri tutti gli aspetti (biologici,
psichici, motori, intellettuali, morali e religiosi)...”
↓
ANCHE LE COMPETENZE ALLA BASE DI FUTURI APPRENDIMENTI
SCOLASTICI (PREREQUISITI)
“...mirando a consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie,
sociali, linguistiche ed intellettive del bambino”
↓
COSTITUISCONO I PRERQUISITI PER LA CONQUISTA DELLE
FUTURE ABILITÀ STRUMENTALI DELLA LETTO-SCRITTURA
(DM 12/7/2011)
Scuola dell'infanzia/3
“Per questo assume importanza fondamentale che fin dalla
scuola dell'infanzia si possa prestare attenzione ai possibili DSA
e porre in atto tutti gli interventi conseguenti, in primis tutte le
strategie didattiche disponibili.
Se poi il percorso futuro porterà a constatare che si è trattato di
una mera difficoltà di apprendimento e non di un disturbo sarà
meglio per tutti”
↓
N.B. LE METODOLOGIE DIDATTICHE ADATTE AI BAMBINI A
RISCHIO DI DSA SONO VALIDE ANCHE PER TUTTI GLI ALTRI
BAMBINI, NON VICEVERSA.
(DM 12/7/2011)
Scuola dell'infanzia/4
OSSERVAZIONE
PREVENZIONE
NELLA SCUOLA
DELL'INFANZIA
POTENZIAMENTO
Osservazione/Potenziamento
Bambini di 5 anni
OSSERVAZIONE INIZIALE DELLE PRESTAZIONI DEL BAMBINO
NELLE VARIE AREE ESPERIENZIALI
NEI DIVERSI MOMENTI DELLA VITA SCOLASTICA
Attenzione a:
- Discrepanze tra le prestazioni del bambino e quelle del resto della
classe
- Intelligenza globale del bambino e alcune cadute specifiche
PREDISPOSIZIONE DI SPECIFICHE ATTIVITÀ DI POTENZIAMENTO
E RECUPERO
(Laboratori specifici o stimolazioni d'ambiente/nuove routine nella
quotidianità scolastica)
SE LA DIFFICOLTÀ PERMANE COMUNICARLO ALLA FAMIGLIA
(Consigliando anche un approfondimento specialistico, es. valutazione
logopedica)
Segnali di rischio DSA
Bambini di 5 anni
DIFFICOLTÀ LINGUISTICHE
Confonde i suoni
Non completa le frasi
Usa parole non adeguate al discorso e al contesto
Omissione di suoni o di parti di parola
Sostituzione di suoni/fonemi simili all'interno della parola (p/b, m/n, v/f...)
Espressione linguistica non adeguata anche nella struttura della frase
Difficoltà nell'articolazione dell'eloquio
DIFFICOLTÀ FONOLOGICHE/METAFONOLOGICHE
Scarsa abilità nell'uso delle parole
Mancata memorizzazione di nomi conosciuti e sempre usati
Difficoltà ad imparare filastrocche, conte, poesie
Difficoltà a riconoscere e costruire le rime
Difficoltà nei giochi metafonologici con le parole (es. giochi di parole,
bastimento, rompi e acchiappa la parola: es. “ottobre”, tolgo bre cosa
rimane?, treno delle parole...)
Segnali di rischio DSA
Bambini di 5 anni
DIFFICOLTÀ MOTORIE
Diff. nella coordinazione generale/goffaggine (vestirsi, riordinare)
Poca abilità nella motricità fine
Poca abilità nella coordinazione oculo-manuale
Dominanza laterale non completamente acquisita (riconoscimento
destra-sinistra inadeguato)
DIFFICOLTÀ NELLE COMPETENZE GRAFOMOTORIE
Lentezza nell'esecuzione di compiti grafici
Pressione debole o eccessiva sul foglio
Discontinuità nel gesto
Tendenza a ritoccare spesso ciò che è già stato tracciato
Direzione del gesto grafico
Disordine nell'occupazione dello spazio del foglio
Segnali di rischio DSA
Bambini di 5 anni
DIFFICOLTÀ PERCETTIVE
Percezione uditiva
Percezione visiva
Difficoltà nella copiatura di modelli (segni grafici e forme)
Segnali di rischio DSA
Bambini di 5 anni
DIFFICOLTÀ PRE-MATEMATICHE
(intelligenza numerica basale)
Riconoscimento immediato di piccole quantità (2,3,4)
Comparazione di grandezze (piccolo/grande, lungo/corto,
alto/basso, …)
Comparazione di quantità (tanti/pochi/niente; di più/di meno)
Conteggio
Successione n+1
Corrispondenza biunivoca
Prime strategie di composizione e scomposizione di quantità
DIFFICOLTÀ TRASVERSALI
Difficoltà nei compiti di memoria a breve termine
Difficoltà nell'orientamento spaziale
Difficoltà nell'orientamento e nell'organizzazione temporale
(concetti di ieri, oggi, domani)
Difficoltà nell'esecuzione autonoma delle attività
Segnali di rischio DSA
Scuola Primaria
DIFFICOLTÀ SPECIFICHE
Distanza dal testo e postura particolare nella lettura
Difficoltà evidenti a copiare dalla lavagna
Perdita della riga e salto della parola durante la lettura
Difficoltà nell'utilizzo dello spazio foglio e della superficie del banco
di lavoro
Difficoltà nella grafia (macroscrittura o microscrittura)
Difficoltà ad imparare l'ordine alfabetico
Omissione delle lettere maiuscole
Difficoltà nel riconoscimento e nella distinzione dei differenti
caratteri tipografici
Tendenza a scrivere numeri e lettere in modo speculare
Segnali di rischio DSA
Scuola Primaria
Sostituzione e inversione di numeri e lettere (42/24 – SC/CS)
Confusioni tra grafemi simili, in particolare con lo stampatello
minuscolo: b/d, m/n, p/q, f/t
Sostituzioni di suoni simili (P/B – D/T – M/N – R/L – S/Z)
Difficoltà nella pronuncia dei suoni complessi (digrammi e
trigrammi: chi/che, ghi/ghe, gn/gl, …)
Inadeguata padronanza fonologica generale
Difficoltà con le doppie
Punteggiatura ignorata o inadeguata
Permane lettura sillabica oltre la I elementare (processi di fusione
non consolidati)
Tendenza a leggere la stessa parola in modo diverso all'interno
dello stesso brano
Tendenza ad iper-anticipare la lettura di parole
Segnali di rischio DSA
Scuola Primaria
ALTRE DIFFICOLTÀ
Nel calcolo mentale e a contare in senso regressivo
Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi
Difficoltà ad imparare l'ordine alfabetico
Con destra e sinistra
Nella memorizzazione di sequenze, nell'orientamento spaziale
Difficoltà di attenzione
Difficoltà ad organizzare il tempo in anticipo
Difficoltà a leggere l'orologio
Difficoltà a sapere che ore sono all'interno della giornata
Difficoltà a collocare le principali festività (es. Natale il 25 dicembre,
la propria data di nascita, i compleanni…)
Difficoltà a collocare ieri, oggi, domani
CHE INTERVENTO?
UN RAGAZZINO CHE PRESENTA MOLTI DI
QUESTI SINTOMI POTREBBE ESSERE
“DISLESSICO”
CHI FA CHE COSA?
ATTORI DELLA PRESA IN CARICO DEL BAMBINO
SCUOLA
FAMIGLIA
SERVIZI
Richiesta di valutazione
Iter diagnostico
Interventi di identificazione
precoce dei casi sospetti
↓
Attività di recupero
didattico mirato
↓
Persistenti difficoltà
↓
Comunicazione
della scuola alla famiglia
Provvedimenti dispensativi
e compensativi
Didattica e valutazione
Personalizzata
Comunicazione della scuola
alla famiglia
Diagnosi.
Doc.di certificazione
diagnostica
Come si diagnostica un DSA?
QUANDO: ETA' DELLA DIAGNOSI
Età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi di
DSA:
Per dislessia e disortorgafia con il completamento del 2°
anno della scuola primaria
Per la discalculia con il completamento del 3° anno della
scuola primaria
Ma già alla fine del 1° anno della scuola primaria si
possono rilevare indicatori di rischio oppure può capitare
di valutare bambini con profili funzionali così compromessi
o con altri specifici indicatori diagnostici (pregresso
disturbo del linguaggio, familiarità per DSA) che può
essere possibile anticipare l'ipotesi diagnostica
Come si diagnostica un DSA?
COME?
ITER DIAGNOSTICO
-valutazione psicologica/NPI (emotiva e
cognitiva)
-valutazione logopedica
-visita medica (NPI, neurologica...)
-eventuali approfondimenti specialistici
(neuropsicomotricista, ortottista)
Senza queste valutazioni non c'è diagnosi,
diagnosi
ma ipotesi
PROTOCOLLO D’INTERVENTO PER
DIAGNOSI E TRATTAMENTO DA e DSA
COLLOQUIO ANAMNESTICO
Valutazione psicodiagnostica di I livello:
Valutazione cognitiva (WISC-III)
Valutazione emotivo-relazionale (Blacky, FAT, CAT, PN, TMA,
gioco)
Colloquio insegnanti
Ipotesi DSA
Diagnosi DA
Restituzione
Valutazione logopedica
Valutazione NPI
Valutazione psicodiagnostica II livello:
Competenze lettura/scrittura
Competenze metafonologiche
Competenze visuo-spaziali
Attenzione, Memoria
Calcolo e problem-solving
DIAGNOSI DSA
RESTITUZIONE E PROPOSTE DI TRATTAMENTO
Diagnosi DSA
Diagnosi DA
RIABILITAZIONE PSICOLOGICA
SPECIFICA PER DSA
TRATTAMENTO PSICOLOGICO
SPECIFICO PER RITARDO
MENTALE E LIVELLO
COGNITIVO BORDERLINE
RIABILITAZIONE LOGOPEDICA
SI RIMANDA
ALL'AMBULATORIO
PER ALTRE PATOLOGIE
EVENTUALI TRATTAMENTI
COMPLEMENTARI
(es.psicomotorio)
CONSULENZA E MONITORAGGIO
PER INSEGNANTI
Scuola secondaria
È importante non dimenticare che alcuni studi hanno dimostrato
che gli adolescenti con disturbo di lettura, oltre ad andare
incontro a problemi di bocciatura e di abbandono scolastico,
corrono un rischio maggiore di sviluppare problemi sociali e
disturbi nella sfera emotiva.
I soggetti con DSA possono presentare un rischio maggiore di
sviluppare disturbi psicopatologici perché tendono ad avere una più
bassa autostima, locus of control spostato all’esterno e ad
essere meno accettati socialmente e più ansiosi rispetto ai loro
pari senza DSA.
Scuola secondaria
●
“Giudicarsi negativamente e rifiutarsi provoca uno stato
di disagio e sofferenza.
●
●
Nel tentativo di evitare qualsiasi esperienza che in
qualche modo possa intensificare questo dolore, si
corrono meno rischi sociali o professionali, si rinuncia
ad incontrare le persone, si limitano le proprie capacità
ad aprirsi agli altri, di esprimere la propria sessualità ed
il proprio bisogno di affetto, di essere al centro
dell'attenzione, di chiedere aiuto e di risolvere i
problemi.
Per evitare ulteriori giudizi e autorifiuto si erigono
barrire difensive”
(E.Giusti, Autostima)
Scuola secondaria
ADOLESCENZA È
- Il desiderio di identificarsi come individuo
- Il bisogno di “allontanarsi” dal modello
genitoriale alla ricerca di un proprio modello
- La richiesta di autonomia e di indipendenza
- Il bisogno di confronto e di accettazione del
gruppo dei pari
- L'identificazione sessuale
Scuola secondaria
L'adolescente è molto attento a mostrare
l'immagine del sé il più possibile positiva
rispetto ai valori del gruppo dei pari.
La difficoltà nell'ottenere autonomia nelle
attività scolastiche ed un'immagine di sé
come poco soddisfacente determina scarsa
autostima.
Scuola secondaria
TRE POSSIBILI TIPOLOGIE DSA
1. DSA riconosciuto e diagnosticato precocemente
Non è mai possibile generalizzare, ma spesso
possiamo notare che nei casi in cui la diagnosi è
avvenuta nei primi anni di scuola primaria, il ragazzo
con DSA ha raggiunto un'accettazione del problema, è
consapevole delle sue difficoltà ma anche delle sue
risorse, è in grado di chiedere l'aiuto necessario e
quando la famiglia e la scuola lo hanno supportato in
modo adeguato il suo disturbo d'apprendimento rimarrà
limitato all'ambito della letto-scrittura.
Scuola secondaria
TRE POSSIBILI TIPOLOGIE DSA
2. DSA riconosciuto e diagnosticato recentemente
●
●
●
●
Quando l'invio avviene tardivamente, generalmente va attribuito
all'interessamento di un insegnante che:
È in grado di riconoscere i segnali prodotti da DSA
Non si limita ad esprimere un giudizio senza cercare di analizzare il
tipo di errore
Che non abbandona il suo sospetto solo perché l'alunno arriva da lui
dopo aver incontrato diversi colleghi
Che non evita una comunicazione difficile
La diagnosi rende “reale un problema che suscitava ipotesi e risposte
diverse”.
L'allievo può provare sentimenti contrastanti, dal sollievo (timore di
diagnosi più grave, comprensione della fatica fatta in passato giudicata
svogliatezza...) all'ansia e al rifiuto.
3. DSA non riconosciuto né diagnosticato
Scuola secondaria: strategie
DISLESSIA
●
●
Normalmente agiamo risolvendo due tipi di compiti: compiti
associativi
(in
cui
possiamo
eseguire
due
attività
contemporaneamente perchè divenute automatiche, es. guidare e
ascoltare la radio quando si abbia esperienza) e compiti cognitivi
(attività che richiedono tutta l'attenzione, es. guidare alle prime
esperienze)
Il ragazzo dislessico non ha automatizzato la lettura (possono
esservi miglioramenti fino alla III media), dunque essa resta un
compito cognitivo come all'inizio delle elementari. Se alle
elementari importante è il processo di decodifica, con la
secondaria diventa fondamentale la comprensione per lo studio.
Scuola secondaria: strategie
AIUTI PER AVVIARE LA COMPRENSIONE
●
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●
Processo cognitivo di anticipazione:
anticipazione spiegazione che precede la
lettura aiuta la comprensione
Conoscenza precedente del lessico testuale: spiegazione dei
termini tecnici o difficili (aiuta tutti!)
Memoria a breve e lungo termine: spesso sono compromesse e
può essere difficile ricordare termini tecnici
Elementi extratestuali: ciò che viene appreso dal canale visivo è
più assimilabile
Conoscenza delle proprie modalità di apprendimento: e quindi
riproporla nello studio (es. uso di parole chiave, schemi, mappe
concettuali, brevi riassunti a seconda del proprio stile di
apprendimento)
Scuola secondaria: strategie
MODALITÀ
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Lettura di altri: (compagni, insegnante...)
Lettura tramite computer: ascolto di testi scannerizzati con il
computer
Registrazione di sintesi di lezioni: riassunti delle lezioni precedenti
da ascoltare prima dell'avvio di una lezione nuova (utile per
dislessici, assenti, stranieri...)
Scrittura alla lavagna in stampato maiuscolo: è l'unico carattere
che permette di non confondere lettere speculari (p,b,q,d)
Incoraggiare la lettura silenziosa
Test a risposte multiple possono essere particolarmente difficili
perché richiedono una lettura lunga e rapida
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